musica - Lo spazio delle idee

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musica - Lo spazio delle idee
La preistoria e l’antichità
Alle origini della musica
La preistoria e l’antichità:
contesto storico
In epoca preistorica, distinguiamo il Paleolitico, l'età della
pietra antica, dal Neolitico, l'età della pietra nuova.
Nel Paleolitico le popolazioni sono nomadi e vivono di caccia e
di raccolta; nel Neolitico vivono in villaggi stabili e praticano
l'agricoltura e l'allevamento.
Intorno al 3000 a.C., fioriscono le prime grandi civiltà: in
India, Cina, Mesopotamia, Egitto e Palestina.
Più tardi, in Grecia, dal 600 al 300 a.C., si sviluppano nuovi
modelli sociali e culturali, mentre con il dominio di Roma,
dal 100 a.C. al 200 d.C., molti popoli sono unificati all'interno
dell'Impero.
La preistoria e l’antichità:
idee chiave
L'invenzione della scrittura segna il passaggio tra la preistoria e la
storia vera e propria.
Le piccole comunità dei villaggi diventano sempre più complesse e
sorgono le prime città, che richiedono un'organizzazione adeguata. La
scrittura permette di codificare le leggi che regolano la vita della società,
di tramandare i riti e le tradizioni, di elaborare conoscenze scientifiche
ed espressioni artistiche tra cui la musica.
Nella maggior parte dei casi il potere è gestito in modo assoluto da un
sovrano; più tardi, però, soprattutto in Grecia, si sviluppano nuovi
modelli sociali (le poleis) e commerciali (le colonie) e si crea un'intensa
attività culturale che riguarda molti campi delle arti e dei saperi.
Nascono le prime forme di democrazia e anche a Roma, dopo il
periodo della monarchia, è istituita una repubblica. L'arte e la
musica sono legate alla religione e alle varie forme di culto per le
divinità.
La preistoria e l’antichità:
generi e forme
La musica antica è costituita soprattutto da canti religiosi,
come i salmi degli antichi Ebrei, ma sono presenti anche
musiche legate a ricorrenze, feste, battaglie.
Verso il V secolo a.C., in Grecia nasce la tragedia, una forma
di teatro che unisce parola, gesto e suono in un'unica
rappresentazione.
La preistoria e l’antichità:
Strumenti
I popoli antichi dispongono di molti strumenti che
accompagnano il canto e le danze:
 a percussione, come tamburi, tamburelli, campane, sistri;
 a fiato, come flauti, oboi, trombe;
 a corda, come arpe, lire e cetre.
La preistoria e l’antichità:
Compositori
In questo periodo non è
ancora presente la figura di
un vero e proprio
compositore e i pochi
frammenti di musiche
rimasti sono quasi tutti
anonimi.
I grandi autori del teatro
greco, come Eschilo,
Sofocle, Euripide, sono
poeti e musicisti al tempo
stesso.
Sofocle
La preistoria e l’antichità:
I luoghi
La musica si sviluppa con le prime grandi civiltà in Oriente (Cina,
India, Mesopotamia) e nel bacino del Mediterraneo (Egitto,
Palestina, Grecia), fino all'affermarsi di Roma, che riunisce i
territori europei con parte dell'Asia e dell'Africa.
Nella Roma
pagana e in
quella cristiana
la musica ha
grande
importanza
nella vita di
tutti i giorni e
nelle pratiche
religiose
La musica è
molto
presente
nella società
ebraica, molti
passi della
bibbia ne
parlano
Nell’anticha Grecia la musica è
considerata un mezzo per l’educazione
morale e intellettuale dei cittadini
Nell'antica società cinese la musica è
destinata a regolare l'equilibrio
dell'universo
La musica
indiana ha lo
scopo di creare
armonia tra
l’uomo e gli
dei
La musica nell’antico
Egitto accompagna
feste, banchetti e
cerimonie di culto
La musica nelle civiltà del passato:
Egitto e Mesopotamia
In Egitto i sacerdoti si tramandavano musiche sacre per
accompagnare riti magici o propiziatori. Gli Egizi cantavano e
danzavano accompagnandosi con arpe, flauti, cimbali
durante le processioni destinate al culto pubblico. La musica
era considerata un dono prezioso degli dei, fonte magica di
letizia e di serenità.
In Mesopotamia La musica aveva funzioni religiose, più
tardi fu usata anche in studi matematici. Gli strumenti più
usati erano l’arpa (in particolare presso i sumeri), la cetra,
flauti diritti in legno o metallo, castagnette, sistri e piatti.
La musica fu anche usata dagli assiri per stimolare i soldati al
combattimento.
La musica nelle civiltà del passato:
Egitto e Mesopotamia
Arpa arcuata egizia
Sistro
la Lira di UR
Oboe doppio egizio
Clarinetto doppio
La musica nelle civiltà del passato:
Israele
La musica ebraica è particolarmente importante per l'influenza che
avrà. Gli Ebrei attribuivano al canto un'enorme importanza nel campo
spirituale. Sotto il regno di Davide le cerimonie erano imponenti e ad
esse prendevano parte migliaia di coristi che accompagnavano il loro
canto con gli strumenti musicali che Davide stesso aveva fatto
costruire. L'esperienza musicale ebraica, attraverso la produzione di
salmi, crea di fatto le basi di quello che diventerà il canto gregoriano.
kinnor (strumento a
10 corde pizzicate)
ugab (zampogna o
flauto diritto – doppio)
lo sciofar
(corno di capra)
La musica nelle civiltà del passato:
Cina
Alcuni documenti dell'antica musica cinese giunti fino a noi
permettono di stabilire che, fin dall'antichità più remota, questo popolo
impiegò per la sua musica una caratteristica scala di cinque suoni
(corrispondenti agli attuali fa sol la do re = scala pentafonica): tali suoni
corrispondevano rispettivamente all'imperatore, ai ministri, al popolo, ai
servizi pubblici e ai prodotti della terra e del lavoro. Gli strumenti più
diffusi erano:
 king, un litofono formato da lastre di pietra a L, appese a un telaio e
percosse con un mazzuolo
 khin, salterio con cassa a forma di semitubo con 7 corde di seta
 cheng, un organo a bocca
 pipar, liuto dal manico corto
Pipar
khin
La musica nelle civiltà del passato:
India
Gli Indiani coltivarono la musica
fin dai tempi più antichi. Ebbero una
musica religiosa e una profana
destinata ad allietare i banchetti, per
accompagnare le danze o le
rappresentazioni teatrali.
Gli strumenti più usati: cimbali e
tamburi (tra cui il tabla, tamburo
doppio in ottone e legno), flauti e il
vina, strumento a corde pizzicate
con un plettro. Lo strumento ad
arco più importante è il sarangi a 4
corde, tozzo e quadrato.
sarangi
vina
La musica nelle civiltà del passato:
Grecia
Sull'esperienza delle altre civiltà, soprattutto quella egizia e quella
indiana, la viva genialità del popolo greco seppe creare le basi
teoriche e pratiche da cui si sviluppò in seguito tutta la musica dei
paesi occidentali. In Grecia la musica era considerata uno dei mezzi
più efficaci per l'educazione morale e intellettuale dei cittadini e
faceva parte perciò dell'insegnamento scolastico.
Gli strumenti nazionali con i quali si accompagnavano il canto dei
poeti e i cori delle tragedie greche furono: la lyra, formata da un
guscio di testuggine che recava alcune corde di budello tese sulla
sua cavità, e l'aulòs, una sorta di flauto a doppia canna. Della
musica su cui venivano cantate le diverse composizioni ci è giunto
pochissimo: fra gli esempi più belli due inni di Delfi risalenti al II
secolo a. C.
La musica nelle civiltà del passato:
Grecia
lyra
aulòs
La musica nelle civiltà del passato:
Roma
Anche nell'antica Roma la musica ebbe una importante funzione,
soprattutto quale accompagnamento nelle feste religiose. I Romani
non ebbero uno stile musicale proprio, ma seppero piuttosto
adattare, fondere e sviluppare gli stili delle diverse civiltà con le
quali venivano a contatto. La musica fu però utilizzata dai Romani
per rallegrare riunioni e intrattenimenti familiari, oppure per
accompagnare le evoluzioni dei commedianti o per allietare i
sontuosi festini dei patrizi.
Tipici strumenti romani furono la tuba e la buccina, usati
esclusivamente a scopi militari per dare segnali alle truppe,
incitarle al combattimento o accompagnare imponenti marce
trionfali.
La musica nelle civiltà del passato:
Roma
I più antichi suonatori a Roma furono Etruschi, con strumenti a
corda come la cetra, la lira, il barbiton; fra gli strumenti a fiato,
il doppio flauto (tibiae) e la tromba diritta (salpinx, tuba) o
ricurva (cornu); fra quelli a percussione, i crotali delle
danzatrici. Ma lo strumento più usato e raffigurato, derivato dalla
Lidia, fu il doppio flauto, e il suo suonatore si chiamava subulo.
Soprattutto in epoca repubblicana, la musica era considerata utile
ma, allo stesso tempo, pericolosa perché poteva rendere fiacchi e
deboli gli animi.
La musica nelle civiltà del passato:
Strumenti dell’antica Roma
La TUBA Strumento a fiato con canna lunga e diritta dal
suono grave e squillante, usato nel mondo romano come
tromba da guerra e anche in spettacoli, giochi e cerimonie
religiose. Nella legione la tuba dava il segnale della marcia,
del montare e smontare di guardia, dell’ assalto in battaglia
e della ritirata. La tuba doveva essere purificata nel corso
del tubilustrium, festa di purificazione delle tube, che si
svolgeva il 23 marzo ed il 23 maggio.
La BÙCCINA è uno strumento musicale appartenente al gruppo
degli ottoni, usato nelle fanfare delle legioni dagli antichi romani.
Essa era originariamente un cilindro stretto, lungo circa 3 metri e
mezzo. Veniva suonato soffiando in una imboccatura. Il tubo era
ripiegato a forma di un'ampia "C" ed era rinforzato con una barra
che collegava le curve e che serviva per l'impugnatura del
suonatore stabilizzandone l'uso e il movimento. Veniva messa a
tracolla del suonatore e si appoggiava alla spalla.