alpennino n. 2.2013_ALPENNINO 4/2005

Transcript

alpennino n. 2.2013_ALPENNINO 4/2005
Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria,
Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza
Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile
Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato
Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato
“Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria”
Anno XXIV - Num. 2 - APRILE 2013
__________________________________________________
Una via di arrampicata in Valle Stura, tra Rossiglione e Campo Ligure
A Monastero Bormida
LA “5 TORRI” “PASSI NELLA STORIA”
SULLA CRESTA DEL GALLO
DEL 150°
Sarà perché lontano da ‘casa’ sembra tutto
ben più meritevole, di progetti, di sguardi e
di sogni. Sarà perché le Alpi, le Dolomiti,
calcare perfetto che ti aspetta a due passi.
Saranno i resinati, che ci picchia il sole anche d’inverno. O sarà che ci sono passato
davanti centinaia di volte, ma guidavo sempre io. Sì, perché dal lato guida, specie se
sei uno che non ha mai teso tanto a stare in
prima corsia, devi proprio sporgerti e sapere bene dove guardare per vederla. Forse
che non l’hai mai vista nemmeno dalla statale, semplicemente perché ti interessava
tutt’altro entrando in Valle Stura come
ovunque, perché pensavi agli affari tuoi, o
solo perché non sapevi guardare.
Ma quella volta no. Quella volta, andando
verso Varazze io non guidavo. Prima corsia,
uno sguardo a destra, d’istinto, ed è fatta.
Intorno ai primi di gennaio 2010, non era
da molto che avevo ricominciato a considerare diversamente la montagna. Ma quella
volta è stato diverso. Una cresta, con un
profilo che non ha nulla a che vedere con le
nostre zone, incassata nella valle dopo Rossiglione, disegna la sua severità contro le
colline retrostanti: stregato, subito. Ma cos’è quella? E chi l’ha mai vista? Urgeva risposta. Presto fatto. Telefono a Mario, che
ha vissuto anni a Campo Ligure e ha un fratello con un’officina proprio lì di fronte. Lui
frequenta tutt’altre discipline, ma si informa: “È la Rocca, o Cresta del Gallo, non ne
sanno molto ma sembra che qualcuno ci andasse 40, 50 anni fa...”
Andiamo a vedere come ci si va!
28 Gennaio 2010. Mezzo metro di neve.
Prendiamo la sterrata e dopo non molto eccola lì... sempre stregato. Entriamo nel bosco
ad ovest e ci facciamo più sotto. Bene amico:
devo arrivare a quella croce là in cima, e anche presto! Un paio di giorni e provo. La prima volta da Est, seguendo il ruscello e poi tagliando su, verso le rocce. Comincio ad arrampicare sulla parete Est ma quello che ho
sono una corda in spalla e due cordini. Arrivo
quasi a metà ma è piuttosto ghiacciata, troppa neve e non ho niente: non trovo molto
‘igienico’ proseguire. Cordino su spuntone, e
giù nel bosco.
Ma il 2 Febbraio sono di nuovo lì. Neve
sempre tanta ma stavolta proviamo da ovest. Risalgo il bosco cercando la via possibile
e alla fine arrivo ad un diedro-camino di
una quindicina di metri che sembra essere
quella giusta. C’è un po’ di vetro, tanta neve ma ormai sei qui.. su.
Tutto bene, fuori dal camino, con molta calma gli ultimi 10 metri in cresta, veramente
carica, e in cima ci siamo! Non lo sapevo ma
avevo appena trovato l’unica via ancora
percorribile: la cosiddetta ‘normale’. Sulla
croce una targa, ormai quasi illeggibile:
C.A.I. Acqui Terme, 1965. Sulla via un paio
di chiodi vecchi, sensazione strana, un posto magico, specie in queste condizioni. Riesce a non dar fastidio nemmeno l’autostrada, laggiù in fondo, forse perché non la
guardo davvero. In realtà guardo la severità
dei tre gendarmi maggiori e tutte le balze
coperte di neve - ci deve essere una via che
percorre la Cresta Nord integrale - penso ad
alta voce, devo tornare a cercarla. Poi giù.
Finalmente su un libro di Roccati trovo
qualcosa: parla di un luogo storico, con nomi storici (Montagna, Pastine e altri) di alpinisti liguri e piemontesi, addirittura una
messa sulla cima e intorno venti vie a più tiri di salita sulle pareti Est e Ovest con un
non meglio precisato itinerario di cresta:
fortemente sconsigliati dato lo stato di abbandono e la pericolosità.
Ne parlo con qualcuno, dentro e fuori dalla
Scuola Alphard, e le risposte vanno dal:
“Non ne so niente” a: “Ma va’, lascia perdere! È roccia marcia, pericolosa, ma dove ti
vai a infilare!” Perfetto! Se avessi avuto
qualche dubbio, ora non c’è più. Tant’è che
vanno quasi due anni, tra Alpi, Apuane e falesia, ma ogni volta che ci passo l’invito ritorna. A ottobre 2011 vado a cercare l’attacco, a dare una pulita e a cercare l’itinerario
più continuo possibile, penso si possa fare.
Segue a pag. 2
t
Segue a pag. 4
t
Domenica 21 Aprile al via da Monastero
Bormida l’11a edizione del Giro delle Cinque Torri.
La manifestazione escursionistica organizzata dalla Sezione del CAI di Acqui e nata
con l’obiettivo di far conoscere lo splendido
territorio della Langa Astigiana e ha ormai
raggiunto la dimensione di una grande classica dell’escursionismo.
Di anno in anno la camminata ha visto crescere il numero dei partecipanti fino a raggiungere il record dell’anno scorso con più
di 1200 presenze. Il suo successo è dovuto
da una parte al periodo in cui si svolge, (tardi per i sentieri della vicina Liguria troppo
presto per le montagne ancora coperte di
neve) e dall’altra per una organizzazione
che ha saputo anno dopo anno adeguarsi
alle mutate esigenze sino a reggere senza
problemi “l’invasione” dell’anno scorso.
Quest’anno la manifestazione si fregia del
titolo di “Gita Regionale CAI Piemonte”, è
inserita nell’elenco degli eventi del 150° anniversario della fondazione del CAI ed ha il
Patrocinio della Regione Piemonte, della
Provincia di Asti, dei comuni di Monastero
Bormida, San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile e Roccaverano. Crediamo che la manifestazione rappresenti per il territorio che la
ospita una dei più importanti momenti di
promozione. Nella speranza di rinnovare e
superare il successo degli anni precedenti,
saremmo davvero lieti di vedere i Soci delle
Sezioni della nostra Provincia rappresentare
la maggioranza dei partecipanti.
Il programma della manifestazione prevede
il “Giro Lungo” e il “Giro Corto”.
Il primo prevede il ritrovo in piazza del Castello a Monastero Bormida alle ore 7 per
l’iscrizione, la partenza alle ore 8 dalla piazza del Castello di Monastero, un percorso di
2
t
Segue da pag. 1:
”PASSI NELLA STORIA” SULLA CRESTA DEL GALLO
22 ottobre: si va. Ma stavolta non da solo,
con Davide, già compagno di corso alla
Scuola Alphard, con cui abbiamo combinato
già qualche mal lavoro in Valle d’Aosta. Dopo il primo tiro, diedro viscido con ultimo
tratto strapiombante si esce sulla cresta vera e propria, è davvero magica: sensazione
di antico, di altri tempi, quando c’era da
guadagnarsi ogni passo e magari proteggersi, ogni tanto! Lo sviluppo è molto più
ampio di quanto sembrasse da sotto, i passaggi molto divertenti fino ai tre gendarmi
finali: spettacolari! Soprattutto il primo.
Passo l’ultimo friend e siamo in cima! È lì
che mi accorgo del libro di vetta, sotto una
pietra (l’ultima volta era solo neve!). Lo
apriamo, venti pagine scritte, la prima data
1990! Negli anni 2000 è praticamente deserto. Leggiamo, firmiamo e ce la godiamo
un pò. Un cerchio è chiuso, pensiamo di
pubblicare qualcosa ma... ancora non ci siamo. In condizioni normali è già stata fatta,
anche se non esattamente la stessa. Bisogna
fare un bel colpo, bisogna farla invernale,
poi scriveremo! Il 2012 passa, altri progetti,
problemi di turni e chissà cos’altro, ma lei
aspetta.
25 Gennaio 2013: proviamo, sempre con
Davide. Una mezz’ora buona per l’attacco:
si affonda fin sopra il ginocchio. Il primo tiro, diedro a ovest che dà sul bosco e non
conosce il sole, uno dei più duri, è carico, viscido e ghiacciato: ci metto davvero molto a
uscire, lascio 4 chiodi e mani in condizioni
pietose. Il resto procede, con passaggi molto divertenti tra III e IV grado, sempre da
non sottovalutare e paesaggio stupendo, fino al primo dei tre gendarmi: l’ho chiamato
Torrione del Vecchio, dal netto profilo barbuto che si disegna guardando da Sud. È
uno spettacolare diedro, delicato e non banale nemmeno asciutto, considerando che è
da proteggere, come tutto il resto, ma così,
da colatoio vetrato le cose cambiano un
po’! Penso quasi di lasciar perdere ma poi,
dopo un po’ di studio ingrano i primi movimenti, proteggo decentemente e salgo.
Qualche altro passo delicato, un friend ‘ornamentale’ per uscire su un capolavoro di
scaglietta di mezzo centimetro sul piede in
opposizione che ho pregato cortesemente
di tenere. Mi ha assecondato, ultimo friend
e fuori. Recupero il socio e scendiamo il
gendarme con cautela (III). Situazione: lui è
cotto, io quasi, in più da una telefonata scopre che gli hanno cambiato turno al lavoro:
sono le 15 passate, lui deve entrare alle 14
all’ospedale... a Casale! Doppia nel bosco e
si ‘vola’ alla macchina nella neve sopra il ginocchio, giusto per finire di sfiancarsi.
15 Febbraio 2012, 08.30. Stavolta ci siamo.
Condizioni simili, nuvolo, intorno agli 0 gradi. Ripartiamo, solito avvicinamento molto
‘nevoso’, 30-35°, circa 100 m. Stavolta so
con cosa ho a che fare e tutto procede piuttosto bene, a parte un friend incastrato per
il socio, al primo tiro. Ricalco l’itinerario dell’ultima volta, ma ora dopo il primo gendarme tiriamo dritti! Esce un po’ di sole, perfetto. Salgo il secondo con un lungo traverso (molto) poco proteggibile, fino ad essere
stabile ed uscire dopo l’unico friend messo.
Sull’ultimo gendarme, splendido e delicato,
traverso a destra e salgo in diagonale: un
chiodo d’epoca, l’unico, mi aspetta. Lo ribatto con la picca e click, altro che la resina!
Il tiro raddrizza, un’occhiata verso l’alto, la
croce è lì, ci siamo! Un po’ d’esultanza gri-
data, recupero e un abbraccio vero. Per me
era un sogno, un cerchio si chiude. Il Viaggio continua.
“PASSI NELLA STORIA” (Rocca del Gallo,
Cresta Nord) (TD, 5c (obbl.), II R2 M5) 250 m
circa. (Danilo Canepa, Davide Bonaria)
Accesso: superato l’abitato di Rossiglione,
proseguendo verso Campo Ligure, dopo poco appare distintamente la sagoma della
Cresta. Si trova presto uno spiazzo sulla dx,
con una strada sterrata (in inverno ghiacciata) che sale verso l’interno. La si percorre,
dopo un tornante a dx, per un centinaio di
metri, si passa sotto l’autostrada e si arriva
nei pressi di un piccolo ponte su un ruscello.
Posto auto molto limitato, in inverno non si
può sbagliare: l’unico spazio lo crea la lama
dello spazzaneve. Lasciata l’auto si passa il
ponte e si continua in breve fino ad incontrare sulla sx un enorme masso con vecchi
tiri ‘attrezzati’. Prima di questo masso, si
piega decisamente a sx, superando vegetazione piuttosto intricata, ma per poco, per
poi guadagnare la china e cominciare a risalirla (30-35°, circa 100 m disl.), restando il
più possibile sulla sx. Quando la cresta comincia a farsi vicina e la china più ripida, occorre deviare nel bosco sulla dx costeggiando il lato Ovest per circa 50 metri (lineari),
scendendo progressivamente fino ad incontrare un diedro-camino nero, poco invitante
e a causa del bosco che scherma il sole,
spesso ghiacciato. Bene, siete arrivati!
Necessario:
chiodi vari, friends (fino al 3 BD), nuts.
L1 (30 m, 5c, lasciati 4 chiodi, per ora!, in
parte da proteggere): diedro-camino, molto
scivoloso, roccia delicata, uscita strapiombante a dx, sosta su albero.
L2 (20 m, collegamento): si risale brevemente il pendio nevoso verso dx, fino alle rocce.
L3 (20 m, 3+, conserva): prima balza della
cresta, divertente arrampicata.
L4 (30 m, 3, conserva): si arriva alla “candela”,
piccola torre, che si sale da sx e si prosegue.
L5 (20 m, collegamento): si scende brevemente a sx e si prosegue fino ad un diedro.
L6 (15 m, 4, da proteggere): divertente diedro, sosta su spuntone.
L7 (20 m, 2): liberamente su balze.
L8 (28 m, 4, da proteggere): si scende brevemente a sx, si traversa a sx per circa 8 m
(molto delicato se ghiacciato) e si risale un
aperto diedro (non banale con neve) da cui
si esce sulla dx, poi per balze (II) per una decina di metri, fino al primo grande gendarme. Sosta su spuntone.
L9 (Torrione del Vecchio, 10+15 m, 5c, da
proteggere): spettacolare diedro-camino.
Arrampicata bellissima e resa davvero delicata dalla patina di vetrato da rigelo dovuto all’esposizione Ovest. Sosta su spuntone
da verificare. Discesa delicata (III) fino all’attacco del penultimo gendarme.
L10 (Anticima, 15+15 m, 4, da proteggere):
traverso in diagonale dx, poco proteggibile,
poi uscita dritto. Sosta su spuntone. Discesa
delicata.
L11 (Torrione di vetta, 20 m, 4+, da proteggere, un chiodo antico che sembra tenere):
traverso diagonale dx e uscita alla croce di
vetta: (a) subito dritti, passo di VI, strapiombo, vetta, (b) prolungare il traverso (IV), poi
abbatte su gradoni e vetta.
Discesa: dalla croce di vetta, si percorre la
crestina (con cautela, specie d’inverno) per
circa 10 m, fino ad arrivare ad un marcato
diedro-camino che scende sulla dx (15 m
3/4). Si può allestire una doppia (pericolo di
incastro) oppure scendere con molta attenzione, in particolare con neve che può nascondere ghiaccio vivo o erba scivolosa. Se
d’estate rimane una bella via d’altri tempi,
divertente e da ripetere almeno una volta
(sempre senza sottovalutare), in inverno la
cosa prende tutta un’altra piega. Questa è
la mia interpretazione della Cresta Nord.
Non so se sia la prima in queste condizioni
(sicuramente lo è da molti anni in qua), ma
anche se fosse solo un passo ripetuto, lo direi un buon passo! Grazie a Davide, giusto
‘contrappeso’ quando tendo a ragionare
troppo poco.
Dedicata a Mario Dinaro, campione in altri
sport ma che staccarlo da terra non c’è verso (alla fine la ‘normale’ l’ha fatta, anche se
con l’inganno!), per aver condiviso l’inizio
di tutto questo, ma soprattutto per essere
un amico. Alla Scuola Alphard (e a Guido
con cui è cominciato il cammino): quelli che
mi hanno ‘formato’ (e sopportato!) e alla fine accolto con loro. E ai compagni di brigata “Falesia, Resina e basta!” che vie di due
tiri non se ne parla, ma lezioni tante! Grazie a tutti.
Danilo Canepa, CAI Ovada
Alpinismo giovanile
UNA CARTOLINA
PER L’ARARAT
La spedizione dell’Alpinismo Giovanile Nazionale all’Ararat è organizzata in occasione del 150° anniversario della fondazione
del Club Alpino Italiano. Per realizzarla
però occorrono fondi. Gli organizzatori
chiedono un piccolo contributo per un progetto, un obiettivo: proporre un alpinismo
che metta in primo piano i valori educativi,
umani e spirituali includendo la componente ambientale, finalizzata alla cultura del
territorio, e tecnica, finalizzata alla progressione in sicurezza. Questi sono i temi inclusi
nel Progetto Educativo che il Club Alpino
Italiano propone ai giovani. Con una donazione è possibile avere una cartolina, sostenendo così la spedizione alpinistica nazionale che accompagnerà sulla cima del Monte Ararat (5.165 m) un gruppo di ragazzi.
3
I sentieri del CAI Valenza
ELOGIO DEL CAMMINARE
Annibale Salsa, antropologo e presidente
generale del CAI dal 2004 al 2010, è intervenuto con uno scritto nell’ambito di una
ricerca che ho fatto su “Valenza e la montagna”, pubblicato su “ Valenza d’na vota”
25/2010; richiamo alcune delle sue riflessioni: “La montagna è uno scrigno di valori
ecologici, estetici, etici ed educativi. Essa insegna la cultura del limite in senso oggettivo e soggettivo, in un mondo bombardato
di messaggi che inneggiano al no limits.
Messaggi che, purtroppo, fanno breccia anche nella comunità alpinistica e dei frequentatori della montagna. I molti incidenti
che ne funestano la cronaca trovano le loro
ragioni in questa “sub-cultura della fretta”
che non tiene più conto dei cicli naturali.
Per tali ragioni la montagna si presta, più di
altri ambienti, ad usi retorici che ne snaturano l’essenza.(…). Oggi i giovani hanno un
grande bisogno di riappropriarsi della conoscenza del territorio di cui, non per colpa
loro, sono diventati analfabeti. L’esplorazione dei luoghi dovrebbe seguire un criterio di diffusione che, a cerchi concentrici,
muova dai propri dintorni e gradualmente
raggiunga le montagne più lontane ed elevate. Anche le Sezioni CAI non di montagna, come quella di Valenza, hanno innumerevoli occasioni per confrontarsi con territori di prossimità quali sono le colline del
Monferrato o i rilievi dell’Appennino Ligure-Alessandrino “.
Quando pensiamo alla montagna, lasciamo
i nostri territori per andare verso altri, più o
meno lontani. Annibale Salsa ci invita a frequentare e valorizzare “territori di prossimità”, come le nostre pianure e le nostre
colline, nei luoghi dove abitiamo.
Questa scelta, come per la montagna, richiama l’esperienza del camminare, attività
fondamentale nella vita che coinvolge fisico
e mente di ogni uomo. Camminare e pensare, molto spesso, sono attività coincidenti.
Camminare aiuta a respirare meglio, a cercare, anche se non si è tra i monti, la compagnia di altre persone abituate ad alzare
lo sguardo e a respirare forte. Credo
profondamente che camminare genera una
modalità del vivere che sprigiona condizioni
liberatorie ed appaganti perchè ha fatto
sempre parte dell’esperienza umana. Questa modalità di viaggio antica sta conoscendo un nuovo interesse, cresce il numero di
quelli che la praticano non solo per sport.
Uomini, donne e, fortunatamente, anche
molti giovani si vedono viaggiare a piedi,
attraversare strade e
sentieri, passo dopo
passo, confidando solo nelle proprie forze.
Sperimentano così un
senso di appagamento e di appartenenza
a una nuova aristocrazia: quella di chi è padrone del proprio
tempo. La sezione CAI
di Valenza ha dedicato gli anni più recenti
della sua attività, dai
primissimi anni duemila, a studiare le varie mappature delle
carte del territorio che si estende dalle colline al Po in un’alternanza di luoghi con modeste ma pittoresche alture e di altri pianeggianti attraversati dal fiume Po. Un
gruppo di volontari del CAI guidato dal vice
presidente Giovanni Omodeo ha messo in
atto un’esplorazione accurata in tutte le zone del territorio che interessa, oltre Valenza, i comuni di Alessandria, Bassignana,
Bozzole, Montecastello, Pecetto, Pietramarazzi, Pomaro, Rivarone e San Salvatore.
Con un lavoro paziente, accompagnato da
numerosi sopralluoghi, sono stati individuati 14 sentieri, tracciati e segnalati, con la
numerazione prevista dai regolamenti che
fanno capo alle istituzioni competenti, compreso il Club Alpino Italiano Nazionale. Ne
è scaturita una rete di percorsi che si allungano, si incontrano e fra loro si intrecciano,
favorendo una piacevole possibilità di immersione nelle bellezze, nei colori della natura che anche il nostro territorio può offrire. I sentieri si snodano per circa 140 chilometri e sono percorribili per escursionismo,
mountain bike e brevi passeggiate. Il CAI di
Valenza ha realizzato, in collaborazione
con il Comune di Valenza, la Provincia di
Alessandria, la Regione Piemonte, il Parco
Fluviale del Po e dell’Orba e la Fondazione
Cassa di Risparmio di Alessandria, una carta
dei sentieri in scala 1:25000 che è a disposizione di tutti coloro che amano camminare,
esplorare, gustare la natura.
L’iniziativa inoltre, contribuisce a valorizzare e portare a conoscenza una serie di
antiche vie di comunicazione stradali tracciate nel territorio valenzano. Oltre al valore paesaggistico esse
conservano i ricordi di
un lungo passato colmo di storie, popolazioni, personaggi, ma
anche di invasioni e
battaglie, richiamando la loro memoria.
Fausto Capra, Presidente della Sezione
CAI di Valenza “Davide e Luigi Guerci” afferma: “ Con la costituzione della Sezione
CAIO tutti i cittadini,
che hanno voluto, hanno potuto avere un
punto di riferimento, dove “il camminare”
non è stato un metter il piede avanti all’altro, ma ha costituito un momento di aggregazione, di socialità; si è potuto non tanto
camminare per svolgere soltanto un salutare esercizio, ma incamminarsi con altri per
raggiungere traguardi che non erano costituiti dalle mete occasionali, ma erano finalizzati alla conoscenza di luoghi, persone,
storie, tradizioni, territori, culture. Negli ultimi anni l’operosità del CAI valenzano ha
permesso l’instaurarsi di un rapporto particolare anche con altre realtà cittadine, quali le Istituzioni Pubbliche, le scuole e diverse
aggregazioni socio-culturali, rapporti forieri
di ulteriori e migliori traguardi, che non
mancheranno di essere raggiunti se faremo
tutti parte della medesima…cordata.”
Camminare: la bellezza di un’esperienza
che apre alla novità, allo stupore, sollevando il nostro essere. Il passo, unito al battito
del cuore e al respiro, diventa ritmo, dà una
cadenza superiore ai nostri sentimenti ed
alle nostre parole. E poi, una salita ad una
cima di montagna o una camminata su colline e pianure possono donare frammenti
di libertà e la gioia di una festa.
Giorgio Manfredi, CAI Valenza
NUOVI ASAG
Si è concluso il 1° Corso ASAG della Scuola
Intersezionale di Alpinismo Giovanile Asti
- Casale Monferrato - San Salvatore Monferrato - Vercelli che ha visto la partecipazione di 13 allievi di diverse sezioni.
Il corso ha seguito le indicazioni del Piano
Formativo, sviluppando tutti gli argomenti in esso previsti. Sono inoltre state condotte diverse verifiche, in tutto dieci, atte
sia ad appurare le conoscenze acquisite
sia a permettere agli allievi di padroneggiare meglio le materie. Gli allievi hanno
presentato tutti un curriculum adeguato.
Gli allievi che hanno superato il corso con
profitto sono:
Carmellino Antinea, Guasco Simona, Reynaud Giovanni della Sezione di Asti, Cal
Germano, Carrer Andrea, Dazzi Guglielmo, Ferrero Fabrizio, Mellina Piero, Profeta Stefano, Vitale Alessandra della Sezione di Casale Monferrato, Martinengo Barbara della Sezione di Novara.
4
Al via la variante Francigena delle Terre Alte. Tratto Moncenisio - Casale Monferrato
CAMMINACAI 150
Sabato 20 aprile segna l’inizio ufficiale di
CAMMINACAI 150, con la contemporanea partenza delle iniziative escursionistiche nazionali previste per celebrare i 150 anni di fondazione. Tutte confluiranno sui tre grandi cammini che da nord, la Via Francigena, da est, la
Via Salaria, e da sud, la Via Micaelica, arriveranno contemporaneamente a Roma sabato
28 settembre per il grande raduno finale.
La Sezione di Casale Monferrato, da cui è partita l’idea di percorrere l’intera Italia, valorizzando questi tre cammini storici e portando una
diretta testimonianza del nostro club nei tanti
borghi, paesi e città che saranno toccate durante i percorsi, organizza direttamente la variante Francigena delle terre Alte, dal Moncenisio a
Roma, che evita il tratto di pianura tra Torino e
Parma, seguendo dorsali collinari e Appenniniche. Il primo tratto di questa lunga camminataevento, dal Moncenisio a Casale Monferrato,
verrà percorso in nove tappe. L’appuntamento
è per le ore 8 di sabato 20 aprile al piazzale
della Stazione di Susa, da cui i partecipanti saranno trasportati al Moncenisio.
1a tappa Sabato 20/4: Moncenisio-Susa (E) km 24
Percorso piacevole che, traversati i pascoli sotto la diga raggiunge il piano della Gran Croce.
Da lì si segue inizialmente il suggestivo percorso della vecchia ferrovia Susa-Lanslebourg,
fino ad incontrare la bella mulattiera detta
“Strada Reale” che, passando per Ferrera Cenisio, porta a Novalesa, dove è prevista la visita guidata all’Abbazia medioevale, primo ricovero per i pellegrini che valicavano le Alpi. Per
strade campestri e comunali, traversando alcuni gradevoli borghi alpini si raggiunge Susa,
dove è prevista la visita guidata dell’antica
città romana. A Susa si unirà anche un gruppo
proveniente dal Moncenisio.
2a tappa Domenica 21/4: Susa-Rif GEAT Valgravio (E) km 26
Si parte alle ore 7,30 dal piazzale della stazione per raggiungere la mulattiera che sale verso Meana. Da qui si segue il Sentiero dei Franchi, per lunghi tratti coincidente con la GTA
salendo a mezza costa sul versante destro della valle per raggiungere, dopo aver attraversato alcune piccole borgate e risalito una bella
mulattiera in un vasto bosco di castagni e faggi, il rifugio Amprimo e successivamente il Rifugio GEAT, dove saremo accolti dagli amici di
questa Sezione che ci affideranno la bandiera
di “Cime di Pace” da portare a Roma. Alla
t
Segue da pag. 1:
tappa parteciperà anche, come uscita sociale,
il CAI Chieri.
3a tappa Lunedi 22/4: Rif. Geat-Sacra di San
Michele-Giaveno (E) km 29
Partenza ore 7,30 dal rifugio. Si sale a raggiungere Pian dell’Oso, straordinario balcone
sulla valle arricchito dalla suggestiva cappella
della Madonna della Neve. Si segue da qui la
lunga e panoramica dorsale, a cavallo tra Val
Susa e val Sangone , che porta prima a Col
Bione, poi a Colle Braida, da cui in breve si
scende alla Sacra di San Michele per l’imperdibile visita di questo straordinario monastero
fortificato. Si scende poi a Giaveno dove saremo accolti dalla locale Sezione CAI ed ospiti
degli Alpini.
4a tappa Martedì 23/4: Giaveno-Alpignano (T)
km 28
Partenza alle ore 7,30 dal municipio di Giaveno. Si raggiungono i laghi di Avigliana per
proseguire verso il centro che si attraversa
uscendo ad est verso Buttigliera, seguendo le
indicazioni CAI che portano alla splendida abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, accanto alla quale è visibile un tratto originale di basolato Romano e l’antico “Ospitale”. Dopo la visita all’abbazia si prosegue verso la stazione di
Rosta per raggiungere, ormai alle porte di Torino, Alpignano.
5a tappa Mercoledì 24 /4: Alpignano-Superga
(T) km 27
Partenza ore 7,30 dal Municipio di Alpignano.
Tappa fondamentale alle origini del CAI, pertanto sono previste diverse manifestazioni; si
utilizzeranno due tratti di metropolitana per rimanere nei tempi. Si raggiunge Pianezza proseguendo per la Stazione Fermi attraverso il
parco di Villa Lascaris uscendone nei pressi della meravigliosa Pieve romanica di San Pietro.
Raggiunto il Parco della Tesoriera con la metro,
saremo accolti nelle Scuderie Reali, che ospitano la sede del CAI UGET. Dopo breve cerimonia
si raggiungerà in metropolitana Porta Susa e
da qui, traversando il centro della città, si salirà
al Monte dei Cappuccini, dove è previsto il saluto delle autorità e la visita al Museo della Montagna. Infine si salirà alla Basilica di Superga
dove, dopo la cena nella sala storica, il coro CAI
di Varallo terrà un concerto di canti Alpini.
6a tappa Giovedì 25/4: Superga-Aramengo (E)
km. 28. Tappa in comune con il programma
mountain bike.
Partenza ore 8 dal piazzale della Basilica im-
LA “5 TORRI” DEL 150°
30 km di facile sentiero prevalentemente in
terra battuta (l’itinerario è segnato con vernice gialla - rombo o linea - e segnavia CAI
con indicazione 5T), un dislivello di 1100 m
in salita ed altrettanti in discesa e l’arrivo in
piazza a Monastero dopo circa 8/9 ore di
cammino.
Il “Giro Corto” invece prevede il ritrovo in
piazza a San Giorgio Scarampi alle ore 8.30
per l’iscrizione, la partenza alle 9,30, sempre dalla piazza di San Giorgio Scarampi,
un percorso di 19 km di facile sentiero prevalentemente in terra battuta (l’itinerario
anche in questo caso è segnato con vernice
gialla - rombo o linea - e segnavia CAI con
indicazione 5T), un dislivello in salita di 450
m e di 110 m in discesa e l’arrivo in piazza a
Monastero dopo circa 5/6 ore di cammino.
Sono previsti quattro posti di assistenza e ristoro (bevande e cibo) dai quali è possibile
raggiungere l’arrivo, per chi avesse problemi. Il primo è situato a San Giorgio Scarampi, il secondo a Olmo Gentile, il terzo a Roccaverano e il quarto è vicino alla Torre di
Vengore.
Il parcheggio per le auto per il Giro Lungo è
a Monastero, per il Giro Corto a San Giorgio
Scarampi; in entrambi i casi sarà regolato
dalla Protezione Civile. I pullman, dopo
aver portato i partecipanti alla partenza di
San Giorgio Scarampi, rientreranno a Monastero. Per i partecipanti del Giro Corto è
previsto un servizio navetta per recuperare
la propria auto. All’arrivo polenta con contorni a cura Pro Loco di Monastero.
Informazioni si possono avere telefonando
alla sede CAI, via Monteverde, 44 Acqui
Terme - tel. 0144/56093-3486623354 ogni
venerdì sera dalle ore 21 alle ore 23.
Sezione “Nanni Zunino”, Acqui Terme
boccando il sentiero alla sua destra. Si prosegue tra boschi e coltivi, lungo strade asfaltate,
generalmente secondarie, sterrate e sentieri
toccando i graziosi borghi di Bardassano, dominato dall’imponente castello, Sciolze, il cui
nucleo centrale, arroccato sotto la cinta del
castello, ne rivela l’impianto medioevale, Cinzano, Torrazza, Pogliano, prima di raggiungere, ai piedi di Albugnano, l’abbazia di Vezzolano, che appare improvvisamente dal verde
della fresca vallata. Tra i più eleganti monumenti romanici del Piemonte, segnata da evidenti influssi del gotico francese, contiene al
suo interno e soprattutto nell’elegante silenzio del chiostro, cicli di affreschi del XIII e XV
secolo, splendidamente conservati. Dopo la visita dell’abbazia, si raggiunge Aramengo.
7a tappa Venerdì 26/4: Aramengo-Murisengo
(T) km 21
Partenza ore 8 dall’agriturismo La corte del
Barbio. Dopo le fatiche delle prime lunghe
tappe, tre tappe brevi. Si segue il fondovalle
portandosi sotto l’alto colle su cui sorge Cocconato (491 m), al cui culmine è occupato dalla torre che offre un panorama a 360° sulle
colline del Torinese, Astigiano e Monferrato,
sulla pianura del Po e sull’intero arco Alpino.
Lasciato il suggestivo paese di chiaro impianto
medioevale, epoca splendidamente testimoniata dal palazzo Comunale, si prosegue per
Tuffo e Murisengo.
8a tappa Sabato 27/4: Murisengo-Crea (E) Km 21
Partenza ore 8 da San Candido, sede Croce
Verde. In questa tappe si uniscono ai camminatori gli amici del CAI Torino. Si sale a raggiungere l’aspra dorsale della Val Cerrina, che
si segue verso Villadeati e Odalengo Piccolo,
dove presso la stele a lui intitolata, verrà ricordato Cesare Triveri, il socio del CAI Casale
ideatore del Cammino Superga-Crea. Giunti a
Ponzano, ci sarà l’incontro con gli amici del
CAI Asti che, in cammino dalla loro città, si
uniranno alla compagnia per raggiungere il
Santuario di Crea. Qui troveremo un mercatino di produttori locali, tra cui diversi soci CAI,
è prevista una visita guidata alle cappelle del
sacro Monte, una visita al ricco reliquiario del
matroneo ed un concerto di canti di montagna del coro degli Alpini di Asti.
9a tappa Domenica 28/4: Crea-Casale Monferrato (T) km 22
Partenza ore 8 dal santuario di Crea. Alla tappa si unisce il CAI Casale con il suo numeroso e
vivace gruppo di Alpinismo Giovanile. Si scende verso Forneglio, Serralunga, Madonnina a
raggiungere il fondovalle, per poi risalire sul
versante opposto a Cereseto, proseguendo
per dolci declivi collinari verso Treville e Ozzano. Da Ozzano si seguirà verso Casale lungo la
“Via del Cemento” costellata da antiche fabbriche, Pozzoni, gallerie, resti di teleferiche e
ferrovie, accompagnati dalle guide dell’Associazione OperO’, che illustreranno le vicende
di un’industrializzazione che portò questo territorio ad essere all’inizio ‘900 il principale polo del cemento in Italia. La camminata si concluderà a Casale Monferrato con i festeggiamenti al Castello, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale.
Il cammino verso Roma riprenderà giovedì 23
maggio con il tratto Casale Monferrato - Sarzana, in 11 tappe.
Iscrizioni: [email protected]
Info: www.monferrato.net/cai/
Referente: Enrico Bruschi - [email protected]
347 2448070
5
Alpinismo giovanile
TANTI RAGAZZI NEL
Sezione Acqui Terme
CORSO DI SCI
PARCO DI PORTOFINO
PER RAGAZZI
Partito il nuovo corso intersezionale di Alpinismo Giovanile che vede protagonisti i ragazzi di Acqui Terme, Novi Ligure e Ovada.
Domenica 10 marzo la prima uscita con 40
partecipanti suddivisi in due gruppi. Quest'anno il corso si sviluppa lungo due linee
didattiche differenziate: il Corso Base, dedicato a chi è alla prima esperienza ed alle
prime fasce di età ed il Corso Avanzato, che
raggruppa i ragazzi delle fasce più alte di
età e chi, avendo già frequentato i corsi
precedenti, ha acquisito maggiore autonomia. Ragazze e ragazzi del Corso Base con i
loro accompagnatori si sono addentrati nel
Parco del Monte di Portofino scoprendo
tutte le sue caratteristiche paesaggistiche,
ragazze e ragazzi del Corso Avanzato si sono cimentati nel percorso della Via dei Tubi, un percorso che segue i tubi di un antico
acquedotto con un tracciato che prevede
tratti di sentiero attrezzato, scalette e tunnel: uno dei percorsi più spettacolari del
parco.
Particolarmente numerosa l’adesione al corso da parte degli acquesi: 25 in tutto di cui
7 già iscritti anche all’edizione 2012; i più
grandi passeranno al Corso Avanzato. Alla
prima uscita hanno partecipato 18 ragazzi
“termali”, 15 del Corso base e 3 del Corso
avanzato, seguiti da 3 Accompagnatori Sezionali e 5 Operatori Sezionali di Alpinismo
Giovanile. Sommando i partecipanti delle
tre sezioni si è ottenuta una compagine veramente numerosa, una sorta di invasione
pacifica prima del parcheggio di San Rocco
di Camogli e poi del parco di Portofino. Pacifica ma organizzata, con i ragazzi che,
senza confusione, si sono divisi fra i partecipanti del corso avanzato e di quello base e
in modo ordinato hanno seguito le indicazioni degli accompagnatori che li hanno
guidati nei rispettivi percorsi. Il bel tempo
ha fatto il resto e ha reso la giornata piacevole e divertente per tutti.
I prossimi appuntamenti prevedono il 21
aprile il Giro delle 5 Torri, il 12 maggio i
giochi con le corde alla palestra di Monte
Strutto, il 9 giugno l’esperienza di Via ferrata nella zona di Oropa, il 22 settembre
un’uscita speleologica in collaborazione con
il gruppo speleo Anveria di Ovada ed infine
il 3 novembre l’escursione e la castagnata.
A fine corso è prevista una festa finale con
proiezione delle immagini raccolte da tutti
durante le escursioni. L'obiettivo di questa
iniziativa, come previsto dal Progetto del
CAI, è quello di educare i ragazzi attraverso
la montagna e le esperienze che si fanno
frequentandola: ogni uscita è preceduta da
una lezione teorica di preparazione.
Domenica 3 Marzo si è concluso il Corso di Sci
organizzato dalla Sezione in collaborazione
con i maestri di Sci di Antagnod. Quattro uscite che hanno visto partecipare complessivamente 25 ragazzi di età compresa fra gli 8 e
15 anni. Due classi: la prima non aveva mai indossato gli scarponi da sci e la seconda con ragazzini già in grado di sciare. Alla fine del corso chi non sapeva sciare percorre ora tutte le
piste senza problemi e chi invece sapeva sciare, oltre a perfezionare la capacità tecnica di
conduzione degli sci su tutte le piste, scia in
fuori pista. Le Maestre di sci, che hanno seguito i ragazzi, nell’ultima lezione hanno unito
le due classi di partenza in un unico gruppo e
tutti insieme hanno sciato in fuori pista di facile e media difficoltà. Insomma i ragazzi si sono divertiti e abbiamo passato insieme quattro giornate in mezzo alle montagne della
Valle d’Ayas circondati dalle vette dello Zerbion, della Falconetta, della Testa Grigia, del
Sarezza, di punta Goa e al cospetto del massiccio del Monte Rosa con visibili la Roccia Nera, il Polluce, il Castore, i Lyskamm. La Sezione
ringrazia i ragazzi che hanno partecipato e i
genitori che ce li hanno affidati, gli Accompagnatori di Alpinismo Giovanile che hanno
proposto ed organizzato il Corso, la Stazione
Sciistica di Antagnod che ha collaborato per
la riuscita dell’iniziativa. Il prossimo anno ripeteremo il Corso con qualche miglioramento
dettato dall’esperienza e amplieremo il programma prevedendo uscite da sci da fondo e
una lezione teorica di nivologia a cui seguirà
un’uscita tecnica per l’utilizzo dell’Arva, con
l’obiettivo di far crescere le capacità tecniche
e teoriche dei ragazzi ed avviarli, se lo vorranno, a frequentare un corso di scialpinismo.
Tutte le attività che la Sezione organizza con i
ragazzi non sono mai fine a se stesse ma fanno sempre parte di un progetto di crescita che
ha come obiettivo la frequentazione consapevole della montagna.
Sezione di Tortona
ATTIVITA’
INVERNALE
Come ormai avviene da molti anni alcuni soci
hanno trascorso la notte di S. Silvestro al rifugio Ezio Orsi. Il mattino successivo, mentre
iniziava una fitta nevicata, un folto gruppo di
soci della Sezione hanno rinnovato la simpatica consuetudine dello scambio di auguri sulla vetta del Monte Ebro. Nei mesi invernali
molti soci della Sezione hanno effettuato
escursioni con sci e racchette in varie località,
soprattutto nell’Appennino della Val Curone.
L’innevamento è sempre stato sufficiente anche se in qualche occasione non era ottimale.
Il 23 ed il 30 gennaio è stata presentata la
proiezione “Quasi in cielo - Bolivia - Prima
traversata ciclo-alpinistica della Cordillera
Real” concernente la spedizione ciclo-alpinistica effettuata nella scorsa estate.
Il 5 marzo è stato presentato con una toccante cerimonia il libro commemorativo dei 50
anni della Sezione “Non smetteremo di
esplorare - CAI - Sezione di Tortona - 19632013 - Cinquant’anni di avventure nel mondo”. Esso illustra l’attività degli alpinisti tortonesi in varie parti del mondo. Erano presenti Kurt Diemberger, Maria A. Sironi e Roberto Mantovani.
Sezione di Casale Monferrato
NUOVO CONSIGLIO
Giovedì 21 marzo si sono svolte le elezioni del
nuovo Consiglio Direttivo con grande presenza
di votanti, 128, un record assoluto per la Sezione. Si è avuto un marcato rinnovamento con
quattro nuovi consiglieri e tre confermati. Sono
stati eletti: Elena Piotto, Pino La Loggia, Claudio
Leporati segretario uscente, Marco Moro, Giorgio Mazzuccato ed Emanuela Patrucco. Settimi
ex aequo sono risultati Alessandra Vitale e
Gianluca Garrone, che pur molto giovane, è risultato eletto in virtù della maggiore anzianità
associativa.I consiglieri si riuniranno per eleggere il Presidente, il Vice Presidente, il Tesoriere ed
il Segretario. Revisori dei Conti sono risultati
eletti Franco Capra, Nino Sechi, Luciano Musso;
Delegato sezionale Enrico Bruschi.
BATTESIMO DI GHIACCIO
In poche righe non è facile presentarsi e condensare ciò che di più significativo si vorrebbe
condividere con gli altri.
Da neofita di roccia e ghiaccio e da nuovo
membro del CAI di Alessandria non posso dire
molto: sono esordiente in tutto! Nondimeno
la passione per la montagna e la pratica dello
sport mi accompagnano da sempre come fossero due amici di vecchia data; passa magari
del tempo senza vedersi, ma il piacere di stare
insieme non si scalfisce, anzi continua a crescere. E perché tutto questo? Ognuno vive il
rapporto con la montagna in maniera piuttosto personale, avendo la propria motivazione
che lo spinge verso tale mondo. Sicuramente
l’ambiente montano offre quella pace e quella serenità utili ad allontanare i problemi o ad
evadere da una grigia quotidianità. Ciò che
incoraggia me è riassumibile in due parole:
rottura e semplicità. Rompere con il rumore di
milione di voci prevaricanti, uscendo dall’“inverno dell’umano scontento” (come direbbe
Thoreau) per ingaggiare una sorta di sfida
con la parete o la cascata e vedere quanto si
possa apprendere per affrontare l’essenziale
della vita, superando ogni ostacolo e difficoltà. L’emozione e la frenesia date dall’ingaggio con un’entità così effimera come una
cascata di ghiaccio sono troppo intense per
non vivere a pieno un’esperienza del genere.
Ad oggi mi sono misurata con le cascate di Lillaz e il Sentiero dei troll, due vie molto classiche e altrettanto sicure per chi le approccia
per la prima volta. La meraviglia di questo
sport parte già dalla fase dell’avvicinamento:
immersa nel candore del paesaggio innevato,
dove a farmi compagnia sono solo lo scricchiolio della neve sotto i piedi e il turbinio dei
respiri, lascio vagare lo sguardo e divagare la
mente. Come non essere felici, godendo liberamente d’un così vasto orizzonte?
Prendo la giusta confidenza con picche e ramponi e si parte. La conquista di ogni tratto,
seppur breve, è incomparabilmente galvanizzante e non vedo l’ora di arrivare in cima,
passando tra sporgenze a “cavolfiore” o picconando un ghiaccio da “sorbetto” al limone.
Non mi faccio mancare nulla e assaporo la famigerata “bollita”, spauracchio di ogni ghiacciatore: mai espressione più azzeccata fu l’ossimoro “ghiaccio bollente”!
Tuttavia le avversità si superano e, quando la
cima è raggiunta e l’obiettivo è conseguito, ti
senti veramente appagato, in pace con il
mondo e migliore nella vita.
Patrizia Ciotti, CAI Alessandria
6
SOTTILI LINEE BIANCHE VERSO IL CIELO
Inverno, la stagione che trasforma la montagna, cancella i sentieri, nasconde verdi pascoli
e grigie pietraie sotto il manto uniforme della
neve. Persino i ruscelli, bloccati dal gelo, appaiono solo come tenui solchi che segnano appena l’uniformità dei pendii, e solo i più poderosi hanno la forza di comparire in limpide
pozze sprofondate nel bianco; la stagione del
silenzio, quando i rumori sono assorbiti dalla
spessa coltre; la stagione del freddo che trat-
tiene la neve su rocce e alberi, vincendo la forza di gravità. L’inverno, che preclude la montagna al cammino, è anche la stagione dello
sci-alpinismo, per i sempre più numerosi appassionati: salite segnate dal fruscio delle pelli
sulla neve, non più sentieri ma linee sinuose
che segnano il passaggio nei boschi incantati e
sugli ampi pendi; linee che diventano sempre
più nervose all’aumentare delle pendenze. Poi
la soddisfazione della vetta, con i suoi affascinanti panorami invernali. Nella stagione calda
la vetta è meta e conclusione della salita, il ritorno è routine, sobbalzi su sentieri scoscesi,
piedi dolenti, l’obiettivo è tornare a valle. Nello sci-alpinismo la vetta segna l’intervallo tra il
primo tempo, di fatica e contemplazione, ed il
secondo tempo di divertimento ed emozioni.
Emozioni tanto più forti quanto più le pendenze si impennano: così, sempre cercando di
rispettare la legge della neve, inflessibile con i
trasgressori, dai dossi ampi e dolci si passa a
pendii più ripidi, agli eleganti canaloni che segnano i fianchi della Montagna. Nulla però è
trollata ma tranquilla. Arriviamo alla base del
canale e siamo soddisfatti, ora viene la parte
relax della discesa (che già l’anno passato avevamo trovato superlativa scendendo dalla B
di Gay): 1100 metri di firn da antologia sugli
ampi e divertenti pendii che ci riportano al
Pontese. Anche quest’anno una grande discesa ha pienamente rispettato le aspettative, il
vallone di Pintonetto non tradisce mai.
Spalla Monte Fallere (mt 2973) Canale NO
(1600 m, 40° E2 su 600 mt)
Il 2013 è l’anno della polvere. Nonostante le
condizioni meteo non sempre ottimali (vento,
giornate con temperature primaverili) scegliendo le gite giuste siamo sempre riusciti a
sciare su bella farina. Il vallone del Flassin è
una garanzia per trovare neve invernale bella
anche quando le condizioni non sono al top,
e così è stato. Partiamo sul classico itinerario
che porta alle baite a quota 2200 in vista delle
quali si punta decisamente a sinistra in direzione della costa rocciosa che separa il vallone
del Flassin dal vallone di Arsy. L’accesso del canale non è molto evidente, e anche dopo
averlo reperito non lo si vede nella sua interezza. Iniziamo comunque la salita che risulta
abbastanza faticosa per l’abbondante strato
di neve fresca… saremo ripagati in discesa. Il
primo tratto di canale porta ad una sella nevosa da cui parte il secondo tratto che arriva
alla cima, la vista sul Bianco e Jorasses è spettacolare.
Arrivati in cima togliamo le pelli e ci prepariamo alla discesa; i primi 50 metri sono delicati
per la presenza di molte pietre affioranti, passato questo tratto inizia la magia: 450 metri
di polvere impalpabile su pendenze costanti
intorno ai 40°, semplicemente fantastico. Alla
base del canale ci ricongiungiamo con l’itinerario del Flassin dove la magia continua, ancora polvere perfetta fino al pianoro che porta
agli impianti. Gli ultimi 100 metri sono su
marcetta primaverile altrettanto divertente.
Una delle gite migliori delle ultime stagioni.
GiacomoBruschi, CAI CasaleMonferrato
più affascinante che insinuarsi in quelle sottili
linee bianche che l’inverno disegna sulle pareti
rocciose, ricoprendo di neve incisioni della parete che nella stagione calda sfuggono all’attenzione o appaiono come repulsivi ammassi
di sfasciumi inavvicinabili. Canali effimeri,
spesso non codificati da relazioni, nella cui ricerca può ancora esprimersi la fantasia dello
sci-alpinista.
Roccia Viva Canale Coolidge
(SE,1450 m, 40°/45° E3 su 350 mt)
Il vallone di Piantonetto è oramai una meta
fissa della nostra stagione scialpinistica. Con
l’arrivo della primavera, infatti, le possibilità
di combinare le rilassanti e divertenti discese
degli ampi pendii che scendono sul pian delle
Muande, a quelle più adrenaliniche dei canali
che solcano le pareti che delimitano la valle,
sono molteplici.
Dopo una entusiasmante discesa della Becca
di Gay nel 2011 decidiamo di provare il più
impegnativo canale Coolidge alla Rocciaviva.
Partiamo quindi alla volta del rifugio Pontese
dove pernottiamo per spezzare la salita. La
sveglia è puntata alle 3.00 vista la stagione e
l’esposizione del canale, che essendo incassato tra alte pareti rocciose è soggetto a scariche. La salita inizia sotto le stelle sui dolci pendii che dal rifugio ci portano alla bocchetta
del Montenero, che dà accesso al ghiacciaio di
Rocciaviva. Il rigelo è ottimo, già pregustiamo
una grande discesa. Arrivati alla base del canale, che appare molto ben coperto (la valutazione E3 risulta un po’ larga con queste
condizioni), mettiamo gli sci in spalla e iniziamo la faticosa risalita fino alla breve cresta
che conduce alla calotta sommitale, dalla quale osserviamo la parete nord che appare come
un lungo scivolo di ghiaccio blu. Arrivati in cima spelliamo e siamo pronti a partire: le condizioni sono eccellenti, tanto che si riesce a
scendere sci ai piedi dalla ripida calotta sommitale che dà accesso al canale. Nel canale le
pendenze sono costanti intorno ai 45°, le condizioni della neve permettono una sciata con-
PROGRAMMA ATTIVITAʼ
VALENZA
TO R TO N A
ESCURSIONISMO
ESCURSIONISMO
7 APRILE
14 APRILE
21 APRILE
25 APRILE
4-5 MAGGIO
11 MAGGIO
21 APRILE
19 MAGGIO
19 MAGGIO
2 GIUGNO
16 GIUGNO
29 GIU - 4 LUGL
29 GIUGNO
5-8 LUGLIO
ROCCA DELLʼADELASIA (con CAI Sampierdarena)
SULLE COLLINE VALENZANE
(con CAI Ciriè e Valli Riunite)
GIRO DELLE 5 TORRI (CAI Acqui Terme)
MONTE ARMETTA (con il CAI di Ormea)
FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO
TRAVERSATA ESTOUL - COLLE RANZOLA GRESSONEY S. JEAN
TRAVERSATA ST. JACQUES - COLLE
BETTAFORCA - STAFAL
DOLOMITI (SAN MARTINO DI CASTROZZA)
UNA NOTTE IN RIFUGIO
DOLOMITI (DA RIFUGIO A RIFUGIO)
GIRO DELLA MARMOLADA
MTB
5 MAGGIO
BICICLETTATA “ALDO PIACENTINI”
Oropa - Andrate - Lago di Viverone
19 MAGGIO
25-26 MAGGIO
8-9 GIUGNO
23 GIUGNO
GIRO DELLE 5 TORRI
SAN SALVATORE - CREA Il sentiero dei Santuari
ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA
IL CASTELLO DI PIETRA gara non competitiva
“ Le porte di pietra” (D+) 17 km; 760 m;
ALTA VAL TANARO
da Carnino - Rif. Don Barbera - Punta Marguareis
COLLINE TORTONESI: VIA FRANCIGENA
ALPI RETICHE: VAL MASINO E VAL DI MELLO
per il 50° anniversario della Sezione
VAL DʼAYAS: ST. JACQUES - PIANI DI VERRA
- LAGO BLU (salita facoltativa al Rif. Mezzalama)
MTB
28 APRILE
4-5 MAGGIO
26 MAGGIO
8-9 GIUGNO
CAPANNE DI MARCAROLO
Gita intersezionale CAI 150°
ALPI APUANE: RIF. CARRARA - COLONNATA
A CAVALLO DI VAL CURONE E VAL BORBERA
Gita intersezionale CAI 150°
VAL DI MELLO
PROGRAMMA ATTIVITAʼ
ALESSANDRIA
CASALE
ESCURSIONISMO
ESCURSIONISMO
7 APRILE
7 APRILE
SENTIERO DEL VIANDANTE (Lago di Lecco)
Traversata da Dervio al Santuario di Valpozzo
(T/E) D.G. Astori, Avalle
21 APRILE
GIRO DELLE 5 TORRI (Langhe Astigiane)
(T/E) D.G. in collaborazione con CAI Acqui T.
27 APR - 1 MAGG TREKKING IN SARDEGNA
D.G. Mandirola, Penna
10 MAGGIO
STRALESSANDRIA tutti insieme per la corsa
podistica non competitiva per le vie della città
12 MAGGIO
SENTIERO DEL TRACCIOLINO traversata da
Novate Mezzola a Verceia (E) D.G. Penna, Rosina
26 MAGGIO
ESCURSIONE PER FAMIGLIE AI FORTI DI
GENOVA traversata da Campi a Righi
(E) D.G. Rosina, Salini
16 GIUGNO
BEC BARAL 2130 m (Val Vermenagna)
(E/EE) D.G. Barbieri, Moscato
28-30 GIUGNO
TREKKING DELLE OROBIE
(E/EE) D.G. Accornero, Fei, Mandirola
6-7 LUGLIO
WEEK END PER FAMIGLIE IN VAL VENY
D.G. Astori, Avalle
ALPINISMO
11-12 MAGGIO
ANELLO DEL MONTE BARDELLONE
(E) Org. Piotto, Rossi
20-28 APRILE
CAMMINACAI 150 dal Moncenisio a Casale
5 MAGGIO
ARONA - UN BALCONE FIORITO
(T/E) Org. Piotto, Rossi
19 MAGGIO
FESTA DELLE SEZIONI AL MULINO NUOVO
Org. Intersezionale della Provincia
23 MAGG-2 GIU CAMMINACAI 150 da Casale a Sarzana
9 GIUGNO
CICIU DEL VILLAR - MONTE S. BERNARDO
(T/E) Org. Piotto, Rossi
23 GIUGNO
BECCA FRANCE Valle dʼAosta (E) Org. Leporati
7 LUGLIO
SIMPLON DORF - BIVACCO LAGGIN
(E) Org. Piotto, Rossi
ALPINISMO
23 GIUGNO
7 LUGLIO
MONTE GRANERO PER IL PASSO LUISAS
(F+ passi di 2° grado) Org. Zavattaro
CORNO BIANCO VALSESIANO
da Rif. Carestia (F) Org. Mazzuccato
CICLOESCURSIONISMO
TESTA DI TABLASSES 2851 m (Valle Gesso)
Canalone di Tablasses dal Rifugio Questa
(PD) D.G. Avalle, Ratti
ACQUI TERME
21 APRILE
26 MAGGIO
9 GIUGNO
IN BICI SUL FIUME PO
(TC) Org. Bobba, Mazzuccato
LE COLLINE DANZANTI
(MC/MC) Org. Ferrero
GIRO DEI CIAPPI - FINALE LIGURE
(MC/BC) Org. Ferrero
ANELLO CERRINA - LUSSELLO - ODALENGO G.
(MC/MC+) Org. Garrone
ESCURSIONISMO
22 GIUGNO
1 APRILE
21 APRILE
11-12 MAGGIO
SCI ALPINISMO
19 MAGGIO
23-26 MAGGIO
16 GIUGNO
30 GIUGNO
7 LUGLIO
8 LUGLIO
GITA DEL MERENDINO - ANELLO DI S. LUCA
GIRO DELLE CINQUE TORRI - 11ª edizione
SENTIERO DEL PELLEGRINO
ACQUI - TIGLIETO - ARENZANO
GITA INTERSEZIONALE al Mulino Nuovo
CORSICA: SENTIERO DEL DOGANIERE
RIFUGIO RIVETTI
PUNTA QUATTRO SORELLE da Pian del Colle
MONTE ALBRAGE E MONTE BELLINO
PASSEGGIATA PIROTECNICA
FERRATA
2 GIUGNO
FERRATA DEL ROUAS
MTB
7 APRILE
5 MAGGIO
GIRO DEL GORREI
SUI CALANCHI DI MERANA
IN SEDE
6 APRILE
CONVEGNO SULLA SENTIERISTICA
ALPINISMO
13-14 LUGLIO
MONTE ROSA - Traversata dal Rifugio Sella al
Rifugio Mantova
OVADA
ESCURSIONISMO
28 APRILE
5 MAGGIO
19 MAGGIO
26 MAGGIO
2 GIUGNO
6-7 LUGLIO
CASALE - CREA (E) Org. Sezione Casale M.
MONTE FORATO 1230 m e MONTE CROCE
1314 m Alpi Apuane (E) Org. Bello, Torrielli
FESTA DELLE SEZIONI Intersezionale al Mulino
Nuovo (E) Org. Intersezionale
S. SEBASTIANO CURONE 150° CAI (E)
TRENOTREKKING:
CAMPO LIGURE - PRATO RONDANINO (E)
Org. Sanguinetti, Tambussa, Camera, Bruzzone
WEEK END IN VAL BELLINO Rif. Melezè (EE)
Org. Cartasegna, Ferraro
ALPINISMO
11-12 MAGGIO
22-23 GIUGNO
RIF. BENEVOLO 2285 m con possibilità di
salita alla GRANTA PAREY 3387 m
(F+) Org. Ferrando, Vitale
RIF. QUINTINO SELLA al Felik 3585 m con
possibilità di salita al CASTORE 4226 m
(F) Org. Ferrando, Vitale
13-14 APRILE
MONTE BASODINO m 3273 da Riale
(BSA) Org. Pesce
ALPINISMO GIOVANILE
Gruppo esploratori
7 APRILE
VISITA PARCO MONTEVALENZA
la moderna arca di Noè
28 APRILE
PONZONE-CIMAFERLE alla scoperta dellʼAppennino
12 MAGGIO
SULLE COLLINE DEL PO valle Cerrina
26 MAGGIO
VALLE ORBA alla ricerca dellʼoro
Gruppo pionieri
7 APRILE
MONTE EBRO una cima tra le più alte dellʼAppennino
5 MAGGIO
LINEA CADORNA le trincee della prima guerra
9 GIUGNO
CASA DI CACCIA DI ORVEIELLE
sulle mulattiere del re
Gruppo guide
7 APRILE
VAL GARGASSA escursione
21-22 APRILE
CAMPO A PIANCERRETO
12 MAGGIO
MONTESTRUTTO arrampicata
2 GIUGNO
RIFUGIO BARBUSTEL escursione
Gruppo trekker (1° corso di Alpinismo Giovanile)
14 APRILE
PUNTA MARTIN salita alpina
12 MAGGIO
ARGIMONIA arrampicata
SAN SALVATORE
ESCURSIONISMO
7 APRILE
14 APRILE
21 APRILE
25 APRILE
12 MAGGIO
19 MAGGIO
2 GIUGNO
16 GIUGNO
23 GIUGNO
7 LUGLIO
MONTE RAMA (E) (A)
MONTE FIGNE (E)
GIRO DELLE 5 TORRI (T) CAI Acqui Terme
SENTIERO DEI SANTUARI (T)
San Salvatore - Crea - km 39
MANICO DEL LUME (Recco) (E)
INTERSEZIONALE AL MULINO NUOVO
150° anniversario CAI
VAL MASTELLONE LAGO DI BARANCA (E)
ALPE OMPIO - MONTE FAIEʼ (E)
MONTE ZERBION VALLE DʼAYAS (E)
GUGLIA ROSSA VALLE DI SUSA (EE)
8
Una giornata, una vetta…
CIMA CARS
m 2204
Valle Pesio - Parco Naturale Regionale Alta Valle Pesio e Tanaro
L'ambiente calcareo rappresenta sicuramente uno degli aspetti più caratteristici
delle Liguri: la cima Cars, o du Cars, come
lascia intendere lo stesso nome, non fa
certo eccezione e, anche se in misura meno evidente rispetto ad altre località di
questo tratto delle Alpi, mostra gli elementi tipici dell'ambiente carsico, con rocce biancastre dalle forme intensamente
levigate dalle acque meteoriche.
Questa bella vetta, risalibile con percorso
tipicamente escursionistico, ha il vantaggio di essere isolata, spostata rispetto allo
spartiacque che delimita a nord la Valle
Tanaro e lungo il quale si collocano le vette più alte delle Alpi Liguri: questo fatto
consente alla cima dei Cars di essere forse
uno dei migliori punti panoramici sull'intera catena che si sviluppa dal Mongioie
al Marguareis; in particolare è completa la
visione sullo stupendo dolomitico versante settentrionale di quest'ultimo, versante
solcato dal celebre ed evidente canalone
dei Genovesi.
Ben visibili sono anche la Conca delle Carsene, una zona carsica di straordinario interesse turistico e speleologico e l'intero
spartiacque Pesio-Vermenagna, fino alla
bifida vetta della Bisalta; completa è infine la visione della valle Ellero, chiusa a
sud dalla cima delle Saline ed aperta a
nord sulla pianura cuneese.
La zona, inclusa nel Parco della valle Pesio
e Tanaro, è assai interessante anche dal
punto di vista botanico: il primo tratto
dell'escursione si svolge infatti in uno dei
più bei boschi di abeti bianchi di tutto
l'arco alpino mentre le praterie sommitali
presentano a primavera rigogliose fioriture, tra le quali colpiscono sicuramente
quelle delle coloratissime ed abbondantissime viole e quelle delle grosse anemoni
sulfuree.
effettuare. Lasciata l'auto in
prossimità dell'area attrezzata, dove è tra l'altro presente
una grande fontana alla quale è possibile rifornirsi d'acqua, si imbocca lo sterrato
(chiuso da una sbarra) che risale il fondovalle: dopo breve
percorso, immediatamente
dopo avere attraversato un
ponte sul torrente che scende dalla valle Serpentera, si
incontra sulla sinistra il ben
segnalato bivio per il pian du
Crös. Il sentiero prende quindi a salire con decisione in un
ombroso bosco misto, ricco di
stupendi esemplari di abete
bianco, con un sottobosco
che inizialmente è caratterizzato da specie vegetali che a
fine primavera emanano curiosamente un intensissimo
odore di cipolla; superando
numerosi tornanti, si sbuca
su terreno pianeggiante,
dapprima in una faggeta con
alberi ad alto fusto e quindi
nello stupendo pian du Crös,
dominato verso sud dalle forme del Marguareis, che conferiscono all'ambiente toni tipicamente dolomitici.
Tenendosi a sinistra e seguendo un sentierino un poco inerbito, si raggiunge un
ponticello posto in prossimità di un grande isolato abete: in direzione est, spostata
sulla destra, appare intanto la cima Cars.
Si attraversa il torrentello e si segue sempre il sentiero, inizialmente ancora inerbito, poi più evidente, fino a scorgere il Gias
della Madonna che si raggiunge a vista: in
prossimità delle baite si incontra una seconda fontana.
Si risale quindi un cotone erboso, su tracce di sentiero, procedendo in direzione
est verso caratteristici spuntoni rocciosi
che fungono da utilissimi punti di riferimento: raggiunte le rocce, il sentiero torna evidente ed appare il Gias Soprano di
Serpentera, che si raggiunge senza problemi tra vegetazione ammoniacale.
Panorama verso il Marguareis con l’evidente
canalone dei Genovesi dai pressi della vetta
Si passa accanto ad un lungo abbeveratoio e, dopo aver trascurato un primo sentierino che si stacca a sinistra e che passa
accanto ad alcuni ruderi, si imbocca un
tracciato più evidente, appena più in alto,
che procede in costa in direzione del colle
della Pellerina: il lungo traverso avviene
tra stupende praterie caratterizzate in primavera da ricchissime fioriture di viole.
Giunti al Colle, si abbandona il sentiero e
si risale con percorso libero lungo il crestone ovest della cima Cars, tra prati
chiazzati di rododendri ove crescono abbondantemente varie specie di genziana
e le anemoni sulfuree: passando accanto a
rocce dalle forme arrotondate, con forme
di erosione tipicamente carsiche dovute
alle acque piovane, si conquista infine la
panoramica vetta.
Claudio Trova
Pendii sommitali della cima Cars, ormai prossimi alla vetta
Caratteristiche dell'escursione
Dislivello: 1200 m circa
Esposizione: prevalentemente Ovest, tranne l'ultimo tratto di sentiero prima del
Colle Pellerina esposto a mezzogiorno
Difficoltà: E
Descrizione del percorso
Il pian delle Gorre, base di partenza dell'escursione, è di norma raggiungibile comodamente in auto su strada asfaltata:
occorre tuttavia tenere presente che nei
giorni festivi, se presente un eccessivo
affollamento, i guardiaparco possono talvolta sbarrare la carrozzabile all'altezza
del Villaggio d'Ardua, fatto che costringe
ad allungare notevolmente il percorso da