sterilizzazione no…..??????
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sterilizzazione no…..??????
Sterilizzazione sì………sterilizzazione no…..?????? Una delle prime problematiche che si devono affrontare dopo l’acquisto o l’adozione di un cucciolo di cane, soprattutto per quanto riguarda le femmine, è la sterilizzazione. Per molti proprietari può sembrare un atto crudele nei confronti del proprio cucciolo, ma poi vedremo che non è così. Il proprietario che desidera una femmina deve essere consapevole di cosa accadrà durante lo sviluppo fisico ed ormonale del cane: a circa sei mesi (l’età varia in base alla taglia : 6 mesi circa per i cani di taglia piccola, 8-12 circa per i cani di taglia medio/grande) avrà il primo calore che si presenta con perdite dalla vulva, dapprima come biancastre difficilmente riconoscibili, poi come piccole gocce di sangue. La durata delle perdite può essere variabile: in genere 2/3 settimane. Questo è il periodo in cui si ha la fase fertile, che per quanto sia limitata a circa una settimana, non può essere definita esattamente, se non con un monitoraggio ormonale. In questo periodo la femmina può accettare l’accoppiamento, che porta nella maggior parte delle volte ad una gravidanza. La fase estrale si ripresenta circa ogni 6 mesi con le stesse modalità per tutta la vita del cane. Per cui una delle motivazioni a favore della sterilizzazione è di evitare gravidanze indesiderate. Gli altri motivi per cui è indicata la sterilizzazione sono legati al benessere della cagna. L’intervento se fatto precocemente, cioè entro il secondo calore, abbatte drasticamente la percentuale di insorgenza del tumore mammario. Un altro motivo è la prevenzione delle patologie uterine di varia natura, tra le quali la più frequente è la piometra: una grave infezione che richiede l’intervento chirurgico come risoluzione, con asportazione di utero ed ovaie. La sterilizzazione è un intervento in anestesia generale e solitamente, per le cagne giovani, vengono asportate solo le ovaie, l’utero andrà di conseguenza incontro ad atrofia perdendo tutte le sue attività. Se l’utero non è in buone condizioni, il chirurgo provvederà all’asportazione anche di quest’organo. In effetti non bisogna omettere che la sterilizzazione può avere degli effetti collaterali. Il primo è legato al rischio anestesiologico, purtroppo come in medicina umana non si possono prevedere eventuali reazioni a farmaci che, anche se raramente, possono accadere. Inoltre una piccola percentuale di femmine (il rischio aumenta nelle cagne brachicefale e molossoidi di taglia media/grande) potrebbe andare incontro, con l’avanzare dell’età, ad incontinenza urinaria, risolvibile però con terapia farmacologica. Infine quotidianamente la gestione di una cagna dopo la sterilizzazione si basa sul controllo dell’alimentazione in quanto i soggetti sterilizzati possono più facilmente presentare problemi di sovrappeso.