22/06/07

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22/06/07
COMMENTI
22 LA REPUBBLICA
Parchi scientifici,
investimento in sapere
CARLO CASTELLANO
I PRIMI di luglio si apre a
parte alcune importanti e qualifiBarcellona – sotto gli auspicate eccezioni – non c’è stato un sici del Re di Spagna e del Pregnificativo avvio, nell’arco degli
mier Zapatero –la Conferenza
ultimi anni, di nuovi parchi ma
mondiale dell’Associazione dei
molti di quelli esistenti registrano
Parchi Scientifici e Tecnologici
non poche difficoltà. Certo, va te(IASP), che comprende oltre 300
nuto conto della specificità della
parchi, distribuiti in 70 paesi del
politica sviluppata dal nostro Paemondo. L’Associazione venne
se in tema di insediamenti tecnicreata nel 1984 a Sophia Antipolis
co-scientifici. Lasciamo da parte il
(Francia) e, da allora, ha segnato
caso dell’Istituto Italiano della
una forte crescita, soprattutto nelTecnologia – IIT – che è stato col’arco dell’ultimo decennio. Se si
stituito a Genova nel 2004 e che sta
escludono le grandi iniziative reasviluppando programmi di granlizzate in Nord America, in Cina e
de valore, i cui risultati non poin altri paesi del Sud-Est Asiatico,
tranno che essere misurati nel
tutti gli stati europei, compresi
medio-lungo termine. Per il resto
quelli dell’Est, registrano in questi
la politica italiana nella ricerca e
ultimi anni una rilevante dinaminell’innovazione tecnologica è
ca in nuovi insediamenti dedicati
stata di fatto contrassegnata da
alla scienza e alla tecnologia. È tutuna estrema modestia di risorse
tavia impressionante la spinta imfinanziarie su programmi molto
pressa dai paesi anglosassoni, daambiziosi sulla carta ma obiettigli scandinavi (soprattutto Svezia
vamente caratterizzati da farragie Finlandia) e dalla Spagna. La
nosità e da lungaggini burocratiSpagna sta diventando una realtà
che. Com’è noto, l’Italia, nel se“esemplare”.
condo dopoguerra, è stata il Paese
Oggi si contano oltre 40 iniziaesemplare dei “distretti industriative e non è un caso che, dal 1996,
li”, aggregazioni spontanee di meMalaga sia la sede dell’Associaziodie, piccole e piccolissime imprene mondiale. Anche la Francia ha
se operanti in settori manifattuavviato dal 2004 un programma di
rieri che potremmo definire “tragrande significato, identificando
dizionali” (ad esempio, dalla cerapoli territoriali di competitività (al
mica alla rubinetteria). Oggi la
momento se ne contano 66), con
competizione si sta spostando soun ingente investimento pari a 1,5
prattutto sui settori ad alta intenmiliardi di euro per il 2006-2008.
sità di investimento in ricerca e
Come si spiega questa esplosione
sviluppo. Ma per promuoverli sodi progettualità internazionale,
no necessari altri strumenti. In
mirata alla creazione e allo svilupItalia è stata perseguita, negli ultipo di clusters
mi anni, una diffescientifici e tecnorente strategia: la
creazione di dilogici? Si stima infatti che, nella
stretti tecnologici,
realtà, i parchi
volti a stringere i
rapporti tra il
mondiali siano
mondo universioggi pari a circa un
migliaio (quindi
tario e il mondo
delle imprese su
tre volte tanto
specifici settori
quelli registrati
applicativi, nel
dallo stesso Iasp).
quadro di proQuali sono i fattori
grammi finanziari
caratterizzanti
ad hoc. Ma anche
questi insediaquesta strada si
menti? È ormai
sta dimostrando
diffusa la consanon agevole, anpevolezza che solo Un parco scientifico
che perché ha pogli investimenti in
tuto contare sinora su modesti insapere, in conoscenza e in innovacentivi finanziari dispersi su un
zione possono permettere alle
numero troppo ampio di iniziatisingole comunità di essere comve.
petitive nel “villaggio globale”.
Nel contempo, a seguito del
L’economia della conoscenza è
Documento “Industria 2015” del
oggi un fattore strategico, è una
Ministro Bersani, sono in corso di
realtà con cui ogni Paese deve orlancio i primi Progetti di Innovamai misurarsi. È interessante
zione Industriale con risorse fiscorrere i dati della più recente innanziarie già stanziate nella Fidagine svolta dallo IASP tra i pronanziaria 2007. Potrebbe essere
pri associati a livello mondiale: la
interessante sperimentare un ingran parte dei science park si svicrocio virtuoso tra i progetti ed i
luppa in aree urbane in maggiodistretti tecnologici attivi su tali
ranza in medie e piccole città (con
tematiche. Appare inoltre di granuna popolazione inferiore ad un
de interesse la proposta lanciata
milione di abitanti). Il 60% dei
nei giorni scorsi dal Ministro Luigi
science and technological park
Nicolais che prevede, nella prossihanno almeno cinque università
ma Finanziaria, una fortissima ato istituzioni equivalenti nel raggio
tenzione agli investimenti in Ridi 50 Km. Molti park comprendocerca e Sviluppo. Nicolais sembra
no residenze nel proprio territoprefigurare non soltanto finanziario, proprio per permettere la conmenti ben più adeguati rispetto al
tiguità fisica in un solo spazio di
passato ma anche strumenti più
studenti, professori, ricercatori e
flessibili e diversi tra di loro. La patecnici. Una larghissima parte dei
rola d’ordine sembrerebbe “spepark ha registrato processi di crerimentare”. Nell’organizzazione
scita dopo la loro nascita: segno
della ricerca e dell’innovazione
che il parco può essere una struttecnologica andrebbe superata la
tura “vitale”, in grado di autoalilogica nominalistica tra distretti e
mentare il proprio sviluppo. Sulla
parchi, tenuto conto del fatto che
carta la situazione del nostro Paela realtà italiana presenta singolase parrebbe soddisfacente. Si conrità di particolare significato. Ad
tano infatti oltre 30 science park,
esempio il Parco Scientifico e Tecdistribuiti sul territorio nazionale
nologico Kilometro Rosso di Bercon una certa uniformità tra Nord,
gamo: una grande iniziativa nata
Centro e Sud. Tuttavia, ad un esada imprenditori privati e da questi
me più attento, emerge un quadro
interamente finanziata.
non esaltante. Non soltanto – a
A
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VENERDÌ 22 GIUGNO 2007
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RISPONDE CORRADO AUGIAS
All’ospedale in Canada senza carta di credito
Ecco perché Gina sceglie
di andare in pensione
Maddalena Sciarrone
Genova
HO letto l’articolo di Emma
Bonino (del 19 giugno) e sentendomi chiamata in causa,
le espongo tre ragioni per cui,
le lavoratrici non hanno alcuna voglia di rimanere al lavoro.
1) Gina è stanca di correre.
Lo ha fatto per quasi tutta la
vita, per conciliare il lavoro e
la famiglia. Gina si è sempre
arrangiata da sola nella gestione della casa e dei figli.
Non potendo usufruire del
servizio pubblico, ha iscritto
i figli alla scuola privata. La
scuola pubblica alle 16.30
chiudeva, le vacanze duravano quasi tre mesi e le scuole
quando c’erano le elezioni
chiudevano.
Ma l’azienda dove lavorava Gina no, e lei certamente
non disponeva di così tante
ferie. La signora Gina, per
quanto ha potuto, ha usufruito dell’aiuto dei nonni.
Poi purtroppo si sono ammalati e lei e il marito si sono
occupati di loro, facendo salti mortali.
Gina è stanca ma, secondo
le statistiche riportate da Bonino, avrebbe ancora a disposizione almeno 15 anni
di buona vita. Ma la signora
Gina, dopo tanto lavoro, desidera rilassarsi, dedicarsi
alla lettura, visitare mostre e
musei, andare a teatro, insomma fare tutte quelle cose
che non ha potuto fare prima.
2) nessuno ha il coraggio di
dirlo: l’azienda di Gina non
vede l’ora di sostituirla con
un ragazzo a tempo determinato.
3) è vero che la vita si è allungata e che il sistema pensionistico è in crisi, ma Gina è
stanca e dopo tanti anni di lavoro vuole finalmente vivere
una stagione di tranquillità.
ARO Augias, 10 Giugno, VanC
couver Canada gara di Coppa
del Mondo di Triathlon. Piove, il
invita ad uscire. Il ragazzo urla e
si agita. La guardia spinge con
forza i ragazzi al di là di una porta con maniglione antipanico
gruppo è compatto, un’atleta italiaquindi non apribile dall’esterno.
na per evitare un’avversaria che le
Dopo circa un’ora arriva l’alletaglia la strada sfiora i freni e finisce
natore (che nessuno si era preoca terra, scivolando sull’asfalto per
cupato di informare) con la carcinquanta metri.
Viene portata dall’unica amta di credito. Dopo aver pagato
bulanza disponibile al St. Paul
600 dollari l’impiegata dell’acHospital della città che fra 3 anni
cettazione chiama un medico
risponde
sarà sede delle Olimpiadi Inverche visita l’atleta. «niente di granali. Viene fatta accomodare su
CORRADO AUGIAS ve, facciamo solo un lastra al gouna sedia a rotelle. E’ spaventamito». Dopo circa un’ora la [email protected]
ta, ci sono 10 gradi e continua a
stra è fatta, nulla di rotto al gopiovere, è seminuda, con addosmito.
so solo il costume da gara, con evidenti abraDue giorni dopo finalmente atterra a Malsioni sul lato sinistro del corpo e due importanpensa e qualche ora dopo è al Pronto soccorso.
ti tumefazioni all’anca e al gomito.
L’accoglie l’infermiera del triage, un medico
Si avvicina un omone alto e robusto che non ha
dopo circa 20 minuti la visita. Le viene fatta una
camice né fonendoscopio al collo ma un’evilastra al bacino. C’è il sospetto di una frattura.
dente pistola nella fondina; chiede: «Do you
Bisogna fare un TAC, fatta un’ora dopo circa.
have a Canadian assurance or a credit card?»
«Sì, la frattura al bacino c’è» dice l’ortopedico
(Ha l’assicurazione canadese o una carta di cre«non avrebbe dovuto camminare dopo la cadito?») La giovane parla bene l’inglese, ma non
duta. Ora stia un mese a riposo completo, poi ririesce a credere alle proprie orecchie... «Ero in
facciamo i controlli. L’aspetto fra un mese».
gara, sono caduta, come vede sono in costume.
Giovanni Lorenzoni
«I’m sorry, no money no aid» (Mi spiace, [email protected]
te soldi niente soccorso).
Incredula chiede un telefono, le viene indiARLIAMO spesso male del nostro paese, me
cata una cabina nel cortile esterno, purtroppo
compreso, dimenticando tutto quello che
non ha nemmeno una monetina con sé. Il dolore è forte, soprattutto al gomito e al bacino.
negli ultimi decenni siamo riusciti a conquistare, le condizioni tragiche dalle quali siamo
Ciò che la fa soffrire di più è l’indifferenza che la
partiti, l’immenso cammino fatto, compresa
circonda, l’umiliante situazione in cui si trova:
è seminuda, ha freddo e le ferite sanguinano.
la Sanità. Poi di colpo ci rendiamo conto di che
cosa voglia dire l’assistenza privata basata sul
Vicino a lei una ragazza con un taglio al sopracprofitto perfino in un paese per altri aspetti ciciglio e una mano tumefatta e sanguinante non
vile come il Canada.
viene considerata perché non ha i soldi per le
Per altri aspetti, non per questo. Spero solo sotcure. Il fidanzato perde la pazienza e incomincia ad urlare. La guardia armata si avvicina e
to i riflettori delle Olimpiadi i buoni canadesi
si comportino con maggiore umanità. Per il
non troppo gentilmente fa notare che non
momento: vergogna.
avendo soldi non possono essere soccorsi, e li
P
tati migliorabili, ma di un qualche rilievo. Tanto che anche
l’Ocse rimarca un progresso in
Italia del numero dei laureati:
abbiamo raddoppiato i tassi di
laureati ottenendo risultati migliori per la prima volta di Usa,
Giappone, Spagna, Francia e
Germania.
Per il caso Lasorella
una lettera a Landolfi
On. Francesco Colucci
Questore della Camera
HO scritto oggi al Presidente
della commissione vigilanza
della Rai, Mario Landolfi, a
proposito di alcuni aspetti
oscuri, inspiegabili, di segnali di scelte dirigenziali
per lo meno infauste, come
la scomparsa totale di Carmen Lasorella dal teleschermo (di cui ha scritto Giovanni Valentini su Repubblica).
Nei suoi vent’anni di lavoro
alla Rai, la giornalista ha dato prova di professionalità,
apprezzata e stimata
da
utenti e addetti ai lavori.
Sono anch’ioProrettore
e difendo Berlinguer
Piero Lucisano
Prorettore La Sapienza di
Roma
LE osservazioni appassionate
e un po’ scanzonate del mio
collega Piero Marietti (lettera
del 18 giugno) appaiono
espressione sì di esperienza,
ma l’esperienza personale
può essere fuorviante.
È difficile valutare in un
tempo così breve gli effetti
della riforma universitaria
(3+2 di Berlinguer). Certamente vi sono stati errori e
certamente sono mancati sostegni e risorse. Ma, se è sbagliato lodare i tempi andati in
cui l’università ha prodotto la
classe dirigente di questo paese, la cui preparazione professionale, scientifica e morale è
sotto gli occhi di tutti, è altrettanto sbagliato liquidare con
poche battute il lavoro a cui ci
siamo appassionati in questi
anni.
Lavoro che ha portato risul-
MICHELE SERRA
OPO puntute polemiche, il Tar ha fissato a 78 decibel il massimo
frastuono consentito al concerto milanese di Vasco Rossi. Uno
spettacolo di due ore, una tantum, si è dunque meritato l’interessamento di autorità e istituzioni. Ma tutto intorno a San Siro, ventiquattro ore su ventiquattro, la somma di infinite piccole violenze acustiche
produce, a pioggia, milioni e milioni di decibel. L’inciviltà sonora produce un concerto ininterrotto: motociclette scoreggione, automobili che fanno tum-tum ai semafori con l’autoradio a bomba, urla notturne, l’odiosa abitudine di rimpinzare di musica negozi, bar, ristoranti, ascensori. Le
città sono in ostaggio di un’umanità intronata, perennemente connessa
a suoni e ritmi senza i quali teme di collassare, come se il fracasso fosse la
sua spina dorsale. Siamo, come è noto, il popolo di più scadente educazione musicale, e forse proprio per questo uno dei più rumorosi e cacofonici. Alcune tribù di venti e trentenni, nei quartieri fichetti di Milano, usano il battito elettronico della musica techno come la cocaina, solo che costringono a inalare musica (brutta musica, poi) anche chi non vorrebbe.
Chi va a sentire il rock allo stadio compie una scelta, e per così dire ottimizza i decibel, concentrandoli in un singolo e apposito spazio, e in
due ore di tempo. E’ il resto, è il fracasso disperso e imposto, è la musica
involontaria e passiva quella che sfascia i nervi. E viola la libertà degli
altri.
D
Ebbene, da tre anni non
compare in video, i suoi progetti e le sue proposte di lavoro vengono ignorati, il suo
stato di servizio umiliato da
una disattenzione o da una
volontà inspiegabili. Al problema, già sollevato in numerose circostanze, la Rai non
ha mai fornito una risposta.
Sui fatti di Genova
si misura la democrazia
Giorgio Pagariello
Genova
Sono lieto che si inizi a pretendere chiarezza dalle istituzioni sui fatti di Genova, di
quei giorni, che furono definiti da Amnesty International “la più grave violazione
dei diritti umani avvenuta in
un paese occidentale dalla fine della Seconda guerra
mondiale”. Dovrebbe essere
un punto d’onore per ogni
democratico pretendere
chiarezza, senza fermarsi davanti a niente, a cominciare
dalle sentenza già emesse
dalla magistratura con relativi indennizzi versati a due
donne manganellate dalla
polizia, prima ancora dell’inizio delle manifestazioni e
soprattutto sulla sentenza
che riguarda una dottoressa
di Trieste, intervistata recentemente da Enzo Biagi in tv,
con la testa sanguinante la
cui motivazione parla chiaramente di violenze della polizia gratuite e diffuse contro
persone inermi e pacifiche e
non di singoli atti imputabili
a rare “mele marce”.
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La tiratura de “la Repubblica” di giovedì
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