Tracciabilità del Vino: l`RFID sulla Bottiglia
Transcript
Tracciabilità del Vino: l`RFID sulla Bottiglia
Tracciabilità del Vino: l’RFID sulla Bottiglia Al via le sperimentazioni sull’applicazione della tecnologia RFID in campo enologico La tracciabilità di prodotto è uno degli argomenti maggiormente discussi tra gli operatori del settore per i numerosi vantaggi che essa può apportare in molteplici ambiti applicativi. Tra questi, quello di maggior riguardo è indubbiamente il settore alimentare, nel quale l’utilizzo della tecnologia RFID è stato determinante al fine di garantire una maggior sicurezza al consumatore. Ma lo sviluppo e la sperimentazione di questa tecnologia si è allargato a nuovi ambiti, come quello enologico. L’esigenza della tracciabilità nella produzione del vino nasce dalla necessità di determinarne l’esatta provenienza e le caratteristiche che lo rendono unico e distinguibile da qualsiasi altro, nel Paese di produzione o nel mondo. Un approccio, quello della tracciabilità del vino, che garantisce qualità e sicurezza al consumatore, con grosso impatto su tutte le attività legate alla sua produzione. Un tag RFID posizionato nel packaging, nell’etichetta o nel tappo della bottiglia, servirà a contenere le informazioni sulla provenienza, sull’anno ed il luogo di imbottigliamento, la cura del vitigno, la vendemmia, fino allo stato di conservazione. Presto, sarà la bottiglia stessa a parlare di sé: con appositi lettori posti nei punti vendita il consumatore potrà consultare le informazioni inserite all’interno del tag RFID. Sarà inoltre possibile, per i produttori, i distributori ed i rivenditori, essere al corrente dell’assortimento di bottiglie in un magazzino o in uno scaffale. Con specifico riferimento all’applicazione della tecnologia RFID nel settore enologico, segnaliamo le attività svolte da alcune innovative realtà imprenditoriali italiane che, nei rispettivi campi di competenza, stanno svolgendo importanti sperimentazioni presso alcune aziende vinicole italiane. Si tratta di LAB ID, l’inventore di SmartCorq (tappo con tag RFID), dell’Innovation Lab dell’Università Cattolica di Piacenza e di Hi Pro Solutions, rispettivamente ideatore e system integrator di soluzioni per rendere interattiva la bottiglia di vino. Le diverse modalità di impiego della tecnologia RFID su una bottiglia di vino Fonte img: LAB ID Innovation Lab, centro di eccellenza internazionale per il trasferimento tecnologico e l’innovazione organizzativa dell’Università Cattolica di Piacenza diretto dal Prof. Domenico Ferrari e dal Dott. Andrea Mills e Hi Pro Solutions, in collaborazione con alcune aziende vitivinicole piacentine e di altre zone d’Italia, stanno conducendo da alcuni mesi prove tecniche, sperimentazioni pratiche e analisi comparate delle performance di diverse tecnologie per l’identificazione automatica e la protezione anti-contraffazione di prodotti di denominazione e origine protetta (vini DOC e DOCG e prodotti tipici DOP) con particolare riferimento all’implementazione della tecnologia RFID. Le attività di sperimentazione dell’Innovation Lab e di Hi Pro Solutions hanno riguardato: • l’identificazione e la valutazione comparata con test di laboratorio di varie tipologie di TAG RFID – attivi (con batteria) e passivi (senza batteria), read-only (a sola lettura) e read/write (che permettono lettura e scrittura) – per capirne i limiti dal punto di vista delle potenzialità funzionali e l’utilizzabilità pratica in applicazioni prototipali ideate dall’Innovation Lab • la realizzazione di diverse soluzioni composite basate su RFID per l’identificazione delle bottiglie di vino o SmartCorq (tappo in silicone contenente TAG RFID) o SmartLabel (etichetta “intelligente” realizzata integrando un TAG RFID e l’etichetta tradizionale) o SmartCapsule (capsula non metallica all’interno della quale è possibile inserire un TAG RFID “impermeabilizzato”, soluzione ideale per i vini bianchi che tipicamente si mettono in frigo o nel secchiello del ghiaccio) • il test di compatibilità e interferenza tra TAG RFID e materiali comunemente utilizzati per l’etichettatura, l’incapsulamento e la tappatura delle bottiglie di vino (carta, plastica, film metallico, silicone, sughero) • la valutazione di soluzioni tecniche per collegare dinamicamente TAG RFID con contenuti multimediali on-demand via Web, tramite lettori fissi o mobili dotati di tecnologia NFC (Near Field Communication) quali per esempio telefoni cellulari a larga banda di ultima generazione - in modo da far comunicare cliente e produttore via Web tramite la bottiglia di vino Fonte img: Contemporare.com by Arnaldo Caprai Focus su SmartCorq, il tappo “intelligente” L’innovativo tappo per bottiglie denominato SmartCorq, brevettato da LAB ID è dotato di un tag RFID appositamente progettato. Il transponder fornisce la possibilità di immagazzinare contenuti specifici al suo interno, validi per ogni singola bottiglia. I dati contenuti nel tappo, trasmessi in radiofrequenza attraverso onde elettromagnetiche, vengono letti semplicemente avvicinando un lettore alla bottiglia. I consumatori e gli eno-appassionati potranno così “dialogare” con la bottiglia anche attraverso un comune telefono cellulare dotato della specifica tecnologia NFC (Near Field Communication) e conoscere una serie di informazioni su un determinato vino. Fonte img: LAB ID Per mantenere il passo con le nuove tecnologie identificative che stanno affiancando velocemente il barcode, LAB ID ha introdotto un tag nei tappi sintetici con un processo innovativo, sviluppato grazie alla collaborazione di una società che da anni opera nel settore dei tappi per uso enologico, la Modern Plast. Basandosi su standard identificativi noti e disciplinati da regole certe come l’ISO 15693, 14443 a-b, è possibile identificare tracciare e memorizzare una serie di dati anche all’interno della bottiglia stessa su un elemento che può garantire, oltre alla conservazione del prodotto, anche l’originalità dello stesso. L’unicità del prodotto è garantita, grazie ad una delle caratteristiche fondamentali della tecnologia RFID: il codice univoco immodificabile impresso direttamente nel silicio del TAG RFID inglobato dal tappo. La tecnologia sulla quale si basa lo SmartCorq andrà ad affiancare il barcode, metodo ad oggi comunemente utilizzato per il riconoscimento delle merci in commercio, ma che consente unicamente l’identificazione di un numero. Lo SmartCorq, invece, consente la lettura di numerose informazioni, che possono essere riscritte e modificate ripetutamente. Inoltre, il microchip, a differenza dell’etichetta con barcode stampato, non può essere duplicato, garantendo di conseguenza l’unicità del prodotto. I vantaggi della tecnologia RFID per gli operatori del settore enologico In generale, i principali vantaggi derivanti dall’utilizzo della tecnologia RFID sono rappresentati dalla completa tracciabilità delle merci dal magazzino al punto di vendita, con oggettivi benefici in termini di riduzione dei tempi e dei costi di registrazione dell’ingresso e dell’uscita delle merci a magazzino, la loro corretta movimentazione all’interno dell’azienda, la possibilità di risalire in tempo reale al lotto di produzione e all’origine del prodotto. Con specifico riferimento alle applicazioni oggi possibili della tecnologia RFID nel settore enologico esistono una serie di opportunità, per gli imprenditori vitivinivoli più attenti, legate alla possibilità per il viticoltore di garantire in maniera univoca la sua produzione, proteggendo il proprio prodotto da rischi di contraffazione, particolarmente forti sui mercati internazionali, e di fornire alla propria clientela la possibilità unica di “interagire dinamicamente con l’azienda tramite la bottiglia” (sono ormai disponibili sul mercato italiano, americano e asiatico vari modelli di telefonino in grado di leggere un TAG Fonte img: LAB ID RFID e di collegarsi automaticamente tramite il browser Internet presente nel telefonino al sito Web del produttore per conoscere i metodi di produzione, la storia dell’azienda, gli abbinamenti enogastronomici consigliati, e perfino parlare o chattare via Skype in diretta con il produttore!). Da non dimenticare, inoltre, i vantaggi legati alla possibilità per il punto vendita di fornire al proprio cliente la garanzia di un prodotto originale e di conoscerne tutto il tragitto della sua produzione, dalla vigna alla tavola. Hi Pro Solutions sviluppa soluzioni basate su tecnologie di identificazione automatica tramite BARCODE, RFID, Voice. Hi Pro Solutions opera in tre settori convergenti e complementari: Data Collection (soluzioni per Auto-ID), Security (controllo accessi, tecnologie biometriche), Work Force Automation (meccanizzazione attività di vendita, raccolta automatica dati in campo). Il tutto è completato dall'assistenza pre e post vendita e da un ampio e qualificato servizio di consulenza progettuale. www.hipro.it L’Innovation Lab è un laboratorio per il trasferimento tecnologico e l’innovazione organizzativa che ha sviluppato una serie di Metodologie Innovative per il Marketing Internazionale del Vino mediante l’Utilizzo di Tecnologie Informatiche. L’Innovation Lab è un progetto co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo economico delle Piccole e Medie Imprese attraverso il trasferimento tecnologico, e i suoi uffici si trovano presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. L’Innovation Lab è disponibile a valutare proposte progettuali da parte di aziende vitivinicole interessate a dotarsi di strumenti evoluti di commercializzazione e marketing a livello internazionale dei propri vini. www.innovationlab.it LAB ID, azienda hi-tech di Bologna, progetta e produce tag e smart labels RFID. Inoltre, progetta sistemi di lettura ad hoc per applicazioni RFID verticali sviluppate da società che propongono soluzioni basate sulla tecnologia RFID. Detiene il brevetto del prodotto SMARTCORQ. www.lab-id.com