I nostri 35 anni
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I nostri 35 anni
Anno XXI (XXXVI) - N° 4 - APRILE 2003 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 8 2 6 0 5 0 - Montefiascone (VT) - Sped. in a.p. Legge 6 6 2 / 9 6 art. 2 - comma 2 0 / c «La Voce»- Mensile di Montefiascone - Direttore Agostino Ballarotto e-mail: [email protected] - Responsabile Angelo Gargiuli Direzione, redazione: 0 1 0 2 7 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 - Tel. 826050 - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. - Via 0 . Borghesi, 3/c - Montefiascone - Tel. e Fax: 826297 - e-mail: [email protected] Angelus 15 settembre 2002 La Croce, pegno di speranza, di riscatto e di pace Carissimi Fratelli e Sorelle! Alla festa dell'Esaltazione della Santa Croce, che abbiamo celebrato ieri, fa seguito oggi la memoria della Madonna Addolorata. Due ricorrenze liturgiche, che ci invitano a compiere un pellegrinaggio spirituale fino al Calvario. Ci stimolano ad unirci alla Vergine Maria nel contemplare il mistero della Croce. Il Cristianesimo ha nella Croce il suo simbolo principale. Dovunque il Vangelo ha posto radici, la Croce sta ad indicare la presenza dei cristiani. Nelle chiese e nelle case, negli ospedali, nelle scuole, nei cimiteri la Croce è diventata il segno per eccellenza di una cultura che attinge dal messaggio di Cristo verità e libertà, fiducia e speranza. Nel processo di secolarizzazione, che contraddistingue gran parte del mondo contemporaneo, è quanto mai importante che i credenti fissino lo sguardo su questo segno centrale della Rivelazione e ne colgano il significato originario e autentico. Anche oggi alla scuola degli antichi Padri, la Chiesa presenta al mondo la Croce quale "albero della vita", dal quale si può cogliere il senso ultimo e pieno di ogni singola esistenza e dell'intera storia umana. Da quando Gesù ne ha fatto lo strumento della salvezza universale, la Croce non è più sinonimo di maledizione, al contrario, di benedizione. All'uomo tormentato dal dubbio e dal peccato, essa rivela che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). In una parola, la Croce è il supremo simbolo dell'amore. Per questo, i giovani cristiani la portano con fierezza per le strade del mondo, confidando a Cristo ogni loro preoccupazione ed ogni attesa di libertà, di giustizia, di pace. (flou^/L^ n-, V I nostri 35 anni E' dal gennaio 1968 che "La Voce" entra nelle vostre case. All'inizio c o n una tiratura di poche copie, c o n il tempo ha raggiunto incredibilmente quota quattromila, per portarvi continue emozioni. Nell'arco di sette lustri non ha mai s m e s s o di regalare un'infinità di sorprese, con testimonianze, cronaca, politica, sport, storia, attualità, ricordi, religione. E' stata desiderata ed attesa sempre. E' stato, ed è, bello aspettare tutti i mesi la sua uscita. S i a m o orgogliosi di tutto ciò. U n e n c o m i o particolare merita il Direttore don A g o s t i n o Ballarotto, inossidabile ed insostituibile, che c o n costanza, competenza professionale e notevoli capacità è riuscito nella non facile impresa. Gli siamo tutti riconoscenti. Pochi giornali p o s s o n o vantare una tale longevità e tanta buona salute editoriale soprattutto per la sua peculiare caratteristica: v i v e re solamente delle vostre offerte. In 35 anni sono usciti ben 3 7 2 numeri. Sempre. Il vostro sostegno è stato, ed è, essenziale e determinante. E' un avvenimento che f e s t e g g i a m o insieme. II numero che avete nelle mani è memorabile per due motivi. La prima pagina è interamente a colori: dono squisito dei titolari della Tipografia Silvio Pellico. Il secondo m o t i v o è che contiene l'annuncio dell'uscita di un primo v o l u m e c o m m e m o r a t i v o del trentacinquesimo, pubblicato c o m e supplemento a La Voce con il contributo determinante dei nostri amici tipografi. Primo v o l u m e dove sono riproposte le caricature di tanti personaggi locali pubblicati mensilmente, per quasi due decenni, scaturiti dalla matita di Zelindo Gianlorenzo. La sua uscita è quindi parallela a quella del mensile e il caratteristico libro si può trovare presso tutte le chiese parrocchiali della città e nelle edicole. Sarà a disposizione dei lettori (ai quali rivolg i a m o la preghiera di contribuire alla spesa sostenuta anche c o n una piccola offerta). E' un v o l u m e di circa trecento pagine. La sua tiratura è tuttavia limitata. Se ben accetto (non può non esserlo), sarà seguito da altri ad iniziare dal secondo, previsto, con tutte le prime pagine del mensile attraverso i 35 anni. Per m e che ho iniziato scrivendo sin dal primo numero, nel lontano 1 9 6 8 , sempre c o n un rinnovato e c o n t i n u o interesse, dalla cronaca allo sport, dalla storia alla cultura, "La Voce" è stata c o m e una persona cara che mi ha a c c o m pagnato per quasi tutta la vita e questo breve editoriale mi suscita una e m o z i o n e particolare. Questo mio, nostro picc o l o sogno, continua. Marcello Mari LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 pag. 2 Il Battesimo è ancora un sacramento? Il Battesimo, come annuncia Marco nel suo Vangelo, é l'inizio del messaggio di salvezza di Gesù Cristo... Si tratta di riscoprirne i valori oggi, in un mondo in cui sembra accentuarsi sempre più il distacco fra la fede professata e le scelte della vita quotidiana... Il Battesimo per noi adulti è la presa di coscienza, è l'accettare di essere figli di Dio, è l'impegno a vivere da figli di Dio. Come c^li altri Sacramenti, non é un atto magico che produce una realtà che prima non c'era; è invece, un gesto che rende visibile qualcosa che già c'è, ce ne proclama l'essenza, ce ne rende consapevoli: noi e la comunità nella quale viviamo. Da momento di purificazione e conversione, quale era il battesimo di Giovanni Battista ("la gente andava da lui: venivano in massa... confessavano pubblicamente i loro peccati...", per paura di Dio e del suo giudizio), diventa, infatti, un momento di rivelazione quando Gesù ne fa compiere il rituale su di sé: "Questo è il Figlio mio, che io amo. lo l'ho mandato". Gesù si ritira nel deserto, nella meditazione, per maturare che cosa vuol dire essere figli di Dio e da lì inizia la sua predicazione. Dio è il padre che ci ama: questo è il senso del messaggio di salvezza del Battesimo anche per noi. E anche noi da questo momento incominciamo a camminare verso la perfezione di essere figli di Dio, in una ricerca continua per superare noi stessi. In questa ricerca risiede la nostra dignità divina. Gli Evangelisti ce lo dicono con le immagini dello squarcio nel cielo, della colomba, della voce: Dio e l'uomo non sono lontani! Nella Fede possiamo sentire questa vicinanza. Ma in essa non c'é nulla di automatico. Non la si può paragonare a un bene di cui l'uomo si appropria una volta per sempre. Essa é un dono e, se l'accettiamo, rimane viva soltanto se rinnoviamo la nostra scelta, di momento in momento, nel quotidiano... La domanda del Battesimo per il proprio figlio, può offrire alla coppia l'occasione per andare alla radice di questa scelta, per riflettere, per riprendere la ricerca, per precisare il significato che si vuole dare alla propria vita, una vita che va oltre la realtà che ci circonda. Tutti noi, che col Battesimo fummo immersi nel Cristo, fummo immersi nella morte di Lui. Fummo sepolti, insieme a Lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cosi anche noi possiamo camminare in una vita nuova..." (Rom 6,1). li Battesimo - sottolinea San Paolo nella lettera ai Romani - è un passaggio dalla morte alla vita, dal buio alla luce. Ecco perchè i più antichi battisteri sono fosse scavate nel terreno; ecco perché anticamente il Battesimo si conferiva agli adulti nella notte del Sabato Santo in quella notte in cui Gesù si trovava morto nel sepolcro... Cristo uscì vivo dal sepolcro all'alba e quando il catecumeno usciva dalla "fossa" non era lui che usciva, era il Cristo che misteriosamente ne usciva come questo nuovo innesto". Ecco perchè San Paolo dice: "non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20). Il battezzato veniva vestito di una veste bianca, che portava per tutta la settimana di Pasqua, simbolo del Cristo Risorto. Anche oggi viene consegnata la veste bianca e il segno della croce che ci viene fatto sulla fronte (simbolo di un patibolo di Chi ha pagato con la vita la fedeltà a ciò che aveva detto sull'uomo e su Dio) ci ricorda che apparteniamo a Dio, a quel Dio trinitario che era prima di noi (Padre), che vive con noi (Figlio), che ci infonde la sua forza (Spirito Santo)... Fratel Luigi Papacchini dei Fratelli delle Scuole Cristiane Vice Preside Istituto Pio XII - Roma Il B a t t e s i m o , in q u e s t a n o s t r a s o c i e t à c h e ha p e r d u t o m o l t i v a l o r i d e l Cristianesimo, é ancora un Sacramento? O non è piuttosto solamente una propizia occasione di un festoso incontro familiare in ristorante? O non é anche solamente occasione per stringere e risaldare rapporti o amicizie affidando il Battezzato al Padrino - Compare? CALENDARIO PARROCCHIALE Settimana Santa e Pasqua di Risurrezione Domenica 13 aprile: Delle Palme e della passione del Signore. ore 10,45: Benedizione delle Palme in Piazza Vittorio Emanuele (se è tempo cattivo o piove in S. Andrea). Corteo fino a S.Margherita, dove Mons. D'Ascenzi, vescovo emerito, celebrerà la santa Messa. Lunedì 14 aprile: Si celebra alle ore 18 in S. Margherita il trigesimo della morte di Don Biagio Governatori canonico della Basilica. I canonici saranno presenti e concelebreranno per rendere omaggio e suffragio al confratello. Mercoledì 16 aprile: ore 16,30: Messa crismale nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Tutti i sacerdoti della Diocesi si ritroveranno con il Vescovo diocesano, al quale rinnoveranno le loro promesse sacerdotali. Giovedì Santo 17 aprile ore 18,00: in S. Margherita, Messa vespertina della cena del Signore. Celebra sua Ecc.za Mons. D'Ascenzi. ore 22,00: Ora di adorazione in S. Margherita. Venerdì santo 18 Aprile (digiuno e astinenza) ore 17,00: Celebrazione della passione del Signore. ore 21,30: Processione di Cristo Morto, percorso: Via Trento - S. Lucia - Piazza - via Bixio - via Verentana - corso Cavour- S. Margherita. Giornata di preghiera per la Terra Santa. Sabato Santo 19 aprile: Veglia Pasquale, madre di tutte le Veglie. ore22,00: in S. Margherita: attesa notturna della Resurrezione con celebrazione e rinnovo delle promesse battesimali. In mattinata e nel pomeriggio: Confessioni in S. Margherita. Pasqua 20 aprile : Questo é il giorno di Cristo Signore. Alleluia! Alleluia!! Gesù Nazareno, il crocifisso é risorto. Lunedì dell'Angelo 21 aprile ore 11,00: S. Margherita.: S. Messa con benedizioni. Celebra il Vescovo Lorenzo Sabato 26 aprile: Festa della consacrazione della Basilica di S. Flaviano. Il programma sarà fatto conoscere a tempo debito. Giovedì 1 maggio: Inizia il mese dedicato a Maria SS. ma. Domenica 4 maggio: Prima comunione per i ragazzi diella parrocchia di S. Margherita. Giornata dell'Università cattolica del Sacro Cuore PRO DEFUNCTIS 25 aprile 30 aprile 3 maggio 4 maggio ore ore ore ore ore 18: 18: 9: 9: 19,30: D. Domenico e D. Luigi Caterina Ciarmatori Marisa Bracoloni Scoponi Luigi e Lucia Bertuccini Rosa Perello >ÌT[j\V(© MONTEFIASCONE 7,30 Divino A m o r e S. Maria delle Grazie 8 Corpus Domini - Le Coste S. Pietro - B e n e d e t t i n e Villa S. Margherita 8,1 5 S .Maria del Riposo 9 S. F r a n c e s c o (vicino O s p e d a l e ) C h i e s a P o g g e r i (1§ e 3- domenica del mese) 9,30 Corpus Domini -Le Coste S. Maria del Giglio - Z e p p o n a m i S. 10 — 11 S. Margherita 11,30 S. Flaviano Corpus Domini - Le Coste S. G i u s e p p e - Le M o s s e S. Maria del Giglio - Z e p p o n a m i Santuario di S. Lucia Filippini (Fiordini) Margherita S. Flaviano S. G i u s e p p e - Le M o s s e S . M a r i a d e l l a V i t t o r i a (P. C a p p u c c i n i ) Villa S. Margherita S. Flaviano S. A n d r e a S . F r a n c e s c o (dal mese di maggio) M E S S A V E S P E R T I N A F E S T I V A DEL S A B A T O 1 7 S. Maria delle Grazie 16,30 S. Maria del Giglio 1 8 1 9 1 0 , 3 0 "Villa S e r e n a " (ex ONPI) Montedoro S. Margherita LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Vecchie Da comparsa a pag. 3 Foto protagonista La fotografia, per la quale ringraziamo il fornitore, mostra la conferenza tenuta presso la Sede Sindacale della CISL dal dr. Franco Ranucci (direttore provinciale dell'ENPI) avente per oggetto "Prevenzione infortuni ed igiene del lavoro". L a C I S L , c o m e é n o t o , si e r a c o s t i t u i t a s c i n d e n d o s i d a l Sindacato C.G.I.L. in quanto quest'ultimo si era rivelato spesso come "Instrumentum regni"del Partito comunista (PCI). La CISL si ispirava invece alla corrente sindacale cristiana, alle ACLI, e poteva ben dirsi che il loro motto era questo: "Amicus piato sed magis amica veritas"- quindi lontana da ogni ingerenza od interesse politico. Si era nel 1954, il Sindacato post bellico poteva ben dirsi "eroico" in quanto doveva far ritornare protagonisti e responsabili del proprio destino lavorativo gli operatori di ogni settore, cosa non facile dopo il ventennio di sonno durante il quale aveva agito la Magistratura del Lavoro istituita dal Fascismo ed abolita dopo la fine della guerra. Il rapporto di lavoro veniva così ricondotto dal campo del Diritto Pubblico al campo del diritto privato, rimanendo la magistratura al suo peculiare compito di garante del "pacta sunt servanda". C o m e si vede dal reperto fotografico la conferenza era presieduta dal sig. Giuseppe Gianlorenzo, segretario provinciale della CISL agricoltura; si notano inoltre il segretario provinciale dott. Adorni ed il segretario provinciale dei lavoratori dell'industria, sig. Spartaco De lacobis. MONTEFIASCONE E IL SUO VINO 1834 - H A N S C H R I S T I A N A N D E R S E N Paradiso per il Belli ed inferno - almeno riferito all'ambiente in cui il famoso vino si produceva - per Hans Christian Andersen il quale, non r i u s c e n d o a p r o c u r a r s e n e a M o n t e f i a s c o n e , per poterlo a s s a p o r a r e dovette raggiungere Acquapendente. Il 2 aprile 1834 lo scrittore danese, partito da una locanda di Ronciglione diretto al nord, dopo aver festeggiato il suo ventinovesimo compleanno con una semplice tazza di caffè s e n z a l a t t e e s e n z a p a n e , c o s ì c o m m e n t a v a il s u o t r a n s i t o p e r Montefiascone. Dopo la partenza la tempesta si fece più violenta, i monti erano bianchi di neve e il freddo mi penetrava nel midollo. Superata Viterbo il paesaggio si fece sempre più desertico e lungo la via avevano bruciato il bosco per difendersi dai briganti, ora ne restavano solo le stoppie nere. Tutta la zona era selvaggia e abbandonata; verso mezzogiorno raggiungemmo Montefiascone, famosa, come saprete, a causa di Fugger che morì per aver bevuto troppo "Est, Est, Est"; mi ero riproposto di brindare anch'io con quel vino alla salute dei miei amici, ma non trovammo una mescita in tutta la città. C o n s u m a m m o un pasto in una miserabile osteria dove la p a d r o n a ci offrì dell'acqua calda con formaggio e sale che lei chiamava zuppa, ma quando poi pretese dieci volte il prezzo di una zuppa decente, io l'insultai. 1 Per quanto riguarda la qualità del servizio offerto dalla locanda montefiasconese c'è da credere che Andersen non abbia esagerato nel s u o c o m m e n t o in q u a n t o , u n v i a g g i a t o r e i n g l e s e t r a n s i t a t o a Montefiascone otto anni prima, ne aveva riportato la stessa sgradevole impressione: "Che nessun inglese si fermi a Monte-Fiascone (intendo dire nella locanda della cittadina), a meno che non voglia farsi affumicare e sottoporsi a digiuno; ma prosegua per Viterbo che è una bella città con un'ottima locanda lungo la via...".2 Bisogna comunque considerare che Montefiascone non costituiva, fortunatamente o purtroppo, un caso singolo. Scorrendo il diario di Andersen ci si rende conto delle generali difficoltà allora connesse al viaggiare. poeta viene finalmente portato un bicchiere di Est, Est, Est con cui riuscì a festeggiare il compleanno. Evidentemente la fama del vino era tale da spingere anche le località limitrofe ad approfittare del potenziale commerciale che, come in altre occasioni, appare sfruttato con noncuranza dai produttori locali. 1841 Il freddo di Montefiascone, c o m u n q u e , non impedì al poeta di uscire poiché nel diario si legge: Ho disegnato la città con la chiesa dove è sepolto Fugger. Nello schizzo, in realtà, lo scrittore riproduce la chiesa di S. Margherita con la cupola, e non quella di S. Flaviano ove era sepolto il popolare beone. Fermatosi ad Acquapendente per il pernottamento, davanti ad un fuoco scoppiettante acceso nel camino della locanda, al - A N T O N IE C L A U D E P A S Q U N I (VALÉRY) Defuc non sarebbe stato la sola vittima del glorioso moscatello in quanto le peripezie politiche e le sfortune diplomatiche del cardinale Jean Siffrein Maury, 3 vescovo di Montefiascone dal 1794 al 1814, sarebbero scaturite, secondo Valéry, proprio dalla nociva influenza del "fatale" vino. On connaît l'aventure et le bachique mausolée de l'évêque allemand Fuger mort pour avoir trop bu du moscadello, célèbre vin blanc agréable et sucré. Ce vin muscat ne fut pas moins fatal à u n i l l u s t r e o r a t e u r f r a n ç a i s , d e v e n u c a r d i n a l et é v ê q u e de Montefiascone. Les trop fréquentes libations qu'il en fit, peut-être pour se consoler des ennuis de l'exil, amenèrent le déclin de ses facultés, autrefois si fortes, si brillantes, et commencèrent la perte de sa haute renommée de courage et d'éloquence..." 1844 -1845 - C H A R L E S D C IK E N S In occasione del suo viaggio in Italia, Charles Dickens transitò per Montefiascone; così il celebre scrittore inglese annota il suo passaggio nel territorio, non menzionando, comunque, né le bellezze naturali né quelle artistiche, ma soltanto il famoso vino. All'imbrunire giungemmo in vista del lago di Bolsena sulle cui rive c'è un paese che porta lo stesso nome, noto per la malaria [...] La sera successiva, al tramonto, ci inoltrammo in uno scenario di più suggestiva desolazione. P a s s a m m o attraverso Montefiascone, celebre per il vino, e Viterbo, per le f o n t a n e . . . 5 (10 - Sì, l'Italia è bella e tuttavia durante il viaggio che mi portava a Roma mi son più volte detto che avrei fatto meglio a non partire. Sbalordisce? le dirò le ragioni, anche se avrà difficoltà a crederci: la sporcizia supera ogni idea che uno si può fare del sudiciume! Di sei notti ne dormimmo solo una perché le cimici ci costrinsero a rifugiarci nelle stalle. Le pulci hanno un ruolo assai importante e si dice che discendano dagli elefanti di Annibale; le mosche sono velenose e io ho contato su una sola mano ben 137 punture; avevamo il viso gonfio e terribili dolori ci affliggevano; per un'intera settimana, si può dire, abbiamo dovuto dormire con i vestiti indosso; la mancanza di sonno e gli stimoli della fame ci impedivano di godere i bei paesaggi. Creste di gallo fritte nell'olio, uova marce e fichi s e c c h i fu tutto quel c h e ci m a n t e n n e in vita. D i n e s e n e Neergaard vogliono tornare a casa con la nave, non ce la fanno più... DI GIANCARLO BRECCOLA continua) note: 1A N D E R S E N , H A N S C H R S IT A IN , Quadri di viaggio dall'Italia, Copenaghen 1991; grazio Luigi Scoppola Jacopini per l'indicazione. 2H A Z L T IT ,W L IL A IM , Notes ofa Journey trough France and Italy, Londra 1826 3 Jean Siffrein Maury nacque a Valréas, Avignone, nel 1746 e morì a Roma nel 1817. Predicatore di successo, celebre per i suoi Panegirici, deputato agli Stati Generali (1789), combatté violentemente la secolarizzazione dei beni della Chiesa e la costituzione civile del clero. Costretto a lasciare la Francia, si rifugiò a Roma (1792), dove Pio VI lo nominò vescovo di Montefiascone (1792), arcivescovo in partibus di Nicea, e cardinale (1794). Si mise poi al servizio di Napoleone (1806), che lo nominò vicario capitolare di Parigi (ottobre 1810), dignità che accettò senza l'autorizzazione pontificia. Sostenne la politica imperiale nel concilio del 1811, e, dopo il ritorno dei Borboni, cercò di nuovo asilo a Roma (1814). Rinchiuso in Castel Sant'Angelo per ordine del papa, venne liberato per intercessione del cardinal Consalvi, ma dovette rinunciare al vescovado. La sua opera principale è il Saggio sull'eloquenza dal pulpito (1810). [Accad. fr., 1785; rieletto nel 1807.] 4 "Si conosce l'avventura e la bacchica tomba del vescovo tedesco Fuger morto per aver bevuto troppo moscatello, celebre vino bianco piacevole e dolce. Questo vino moscatello non fu meno fatale ad un illustre oratore francese, divenuto cardinale e vescovo di Montefiascone. Le troppe frequenti bevute che egli ne fece, forse per consolarsi dei dispiaceri dell'esilio, cagionarono la fine delle sue facoltà, un tempo così forti, così brillanti, e dettero inizio alla perdita della sua grande fama di coraggio e di eloquenza". rin- pag. 4 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 Rubrica Sosta selvaggia sul sagrato Sosta selvaggia nel centro storico di Montefiascone. Il piazzale di Santa Margherita, tanto per fare un esempio eclatante, è costantemente invaso da automobili, furgoni, camioncini, ecc.., tutti i giorni della settimana ed anche di notte in quanto è utilizzato come garage. "Vi pare giusto? Vorrei Invitare i concittadini - dice amareggiato il decano parroco della cattedrale, don Agostino Ballarotto - a trovare una Basilica importante come è la n o s t r a , c o n un p a r c h e g g i o s e l v a g g i o c o m e è t o l l e r a t o a Montefiascone". Non solo la piazza antistante la basilica cattedrale è soffocata dalle macchine in perenne sosta, ma la stessa è difficilmente raggiungibile da Via Trento, la strettissima strada medievale che è costantemente ostruita da auto in sosta. Su questa via si può parcheggiare su un lato ma spesso le macchine sono lasciate alla rinfusa e non sempre è agevole percorrerla dagli automobilisti, così come dai pedoni. Gli automobilisti, come invita il Ascensore per il centro storico Sempre più in alto. Ma non scalando a piedi il ripido colle di Montefiascone ma guadagnando i vari livelli di altura all'interno di comodi ascensori. Il primo di questi permetterà agli automobilisti che parcheggiano i propri mezzi al campo della fiera di salire, attraverso l'ascensore fino al piazzale dell'ospedale e di raggiungere così il centro storico al livello di via Verentana. Un secondo ascensore collegherà la prima stazione con la sovrastante piazza Vittorio Emanuele e tutto il nucleo centrale della cittadina, posto all'apice del colle falisco, sarà servito da questo innovativo mezzo di trasporto pedonale. Per l'impianto del campo della fiera è stato già approvato il progetto preliminare ed è in corso quello definitivo - esecutivo finanziato con un primo contributo regionale di 180 mila euro. A copertura poi dell'intero progetto di collegamento con il centro storico la Regione Lazio ha già concesso un ulteriore contributo di 125 mila euro per cui, nelle casse comunali, entreranno 305 mila euro sufficienti per completare i lavori di installazione dell'impianto. In attesa che inizino i lavori di questa moderna struttura di "risalita", peraltro già presente in diverse citttà italiane che si trovano in posizione di altura, un altro ascensore sta per entrare in servizio nel cuore del centro cittadino. E' quello che da piazzale Angelo Frigo permette di raggiungere i vari piani del palazzo comunale. L'opera ha permesso, fra l'altro, di abbattere le varie barriere architettoniche che impedivano a tante persone, anziane o con problemi di deambulazione, di accedere a palazzo Doria, sede del Comune di Montefiascone. Campionati con le stellette Le strade che si snodano intorno al colle di Montefiascone e che si inoltrano nelle sue verdi campagne sono state scelte dal Ministero dell'Interno per lo svolgimento di due importanti avvenimenti sportivi. Si tratta del 4° Campionato Italiano Interforze e del 18° Campionato Italiano Vigili del Fuoco di ciclismo su strada per cicloamatori che saranno disputati il prossimo 8 giugno. Il percorso è già stato prestabilito dallo stesso Ministero in collaborazione con il Comitato provinciale del Coni e del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. A questa importante manifestazione di carattere nazionale parteciperanno gli atleti del comando nazionale dei Vigili del Fuoco e delle seguenti forze armate: Carabinieri, Esercito, Guardia di Finanza, Aeronautica, Marina, Polizia di Stato, Corpo Forestale e Polizia Penitenziaria. Per questa occasione l'amministrazione comunale di Montefiascone, avrà l'onore di ospitare numerose autorità militari e civili, unitamente a centinaia di atleti e dei loro famigliari provenienti da tutta Italia. Ma sarà una ghiotta occasione per far conoscere le bellezze storico, artistiche e ambientali del territorio falisco insieme alle sue specialità enogastronomiche, tra cui il famoso vino Est! Est!! Est!!!. L'intera manifestazione sarà seguita da radio e televisione a livello nazionale e internazionale e da numerosi giornalisti sportivi. Il sindaco Mario Trapè, entusiasta dell'iniziativa ha sottolineato come Montefiascone e i suoi abitanti siano particolarmente legati al ciclismo. Basti ricordare il campione del mondo dilettanti su strada del 1956, Santino Ranucci e la medaglia d'oro olimpica Livio Trapè. Ma, specie nel settore dilettantistico altri atleti di Montefiascone, si sono fatti onore. A cominciare da Giuseppe Caprio, forte ciclista degli anni 20 e 30 del secolo scorso che gareggiò con Guerra, Binda e Girardengo. E non vanno dimenticati i vari Ardelio Trapè, Mauro Aiazzi, i fratelli Nando e Pietro Maurizi, Franco Salmistraro e Corrado Governatori che intorno agli anni 60 dettero del filo da torcere a qualsiasi ciclista si trovasse sulla loro strada. Per l'organizzazione della manifestazione sportiva dell'8 giugno, la Regione Lazio ha assicurato un contributo di 34.000 euro. a cura di Umberto Ricci parroco che ha chiesto un incontro urgente con il comandante dei vigili urbani, capitano Luigi Salvatori, non debbono fermarsi sul piazzale della chiesa, ma debbono lasciare la propria auto nel vicino e sottostante piazzale Mauri e q u i n d i r a g g i u n g e r e la b a s i l i c a a piedi a t t r a v e r s o via Indipendenza e via Cardinal Barbarigo. Quest'ultima via è l'accesso aperto di recente sia per la chiesa superiore che per la cripta di Santa Lucia Filippini. Certo, tutte quelle automobili in sosta permanente non sono uno spettacolo edificante specie per i tanti turisti che salgono il colle falisco per visitare le tante emergenze artistiche ed architettoniche del centro storico. Oltre alla bellissima cattedrale, gioiello di arte rinascimentale, che vanta la terza cupola d'Italia per grandezza, splendente al suo interno di stucchi, affreschi, quadri, statue marmoree, vetrate artistiche, vi si trovano il palazzo vescovile, la casa madre delle Maestre Pie Filippini, il seminario e poco più in alto la monumentale Rocca dei Papi. Ma questo scenario di sapore antico è offeso dalle tante automobili che assediano questi pregevoli monumenti ad ogni ora del giorno e della notte. Da Carcere a Museo del vino Si è concluso il primo lotto dei lavori di ristrutturazione dell'ex-carcere mandamentale di Montefiascone, chiuso da una trentina di anni durante i quali è rimasto in stato di fatiscenza e di completo abbandono. Per il recupero di questa palazzina ottocentesca la Regione Lazio ha concesso un primo finanziamento di 150 mila euro ed altrettanti si prevedono che concederà per la sua definitiva sistemazione. Una volta ristrutturato, l'immobile, addossato alle mura della Rocca dei Papi, ospiterà il Museo del vino e l'Enoteca provinciale. In attesa della conclusione dei lavori, la stessa Enoteca sarà allestita in uno dei grandiosi saloni del soprastante palazzo papale. Da luogo di sofferenza e di espiazione della pena, questa costruzione, diventerà luogo di delizie e di allegria. Come è strana la vita. Basti pensare a quanti uomini, messi ai ferri, durante lo Stato Pontificio, e poi lo Stato Italiano, siano campati a pane e acqua a come oggi, fra quelle stesse mura, campeggino centinaia di bottiglie di ottimo vino: sogno e incubo di quei detenuti. Il carcere della Rocca di Montefiascone ha una lunga storia, intrisa di sofferenze e di privazioni almeno per quanto riguarda gli anni precedenti al 1870 e cioè fino all'unificazione d'Italia e al passaggio, dalla dura e intransigente giustizia pontificia a quella leggermente più umana del Regno d'Italia. Nel secolo scorso ha comunque funzionato come luogo di espiazione per reati minori. Non ha più ospitato assassini o persone che si erano macchiati di gravi reati. Specie negli ultimi cinquant'anni, vale a dire, fino al 1970, gli ospiti del carcere mandamentale di Montefiascone, diventato nell'ultimo periodo casa circondariale, sono stati, per usare un termine leggero ma non dispregiativo, dei "ruba galline". Tanto che è ancora nella memoria dei montefiasconesi la bonarietà del carceriere Tommaso e della moglie, la sora Teta. Dai reclusi, i due anziani coniugi, non erano considerati tanto i guardiani, quanto dei genitori, un pò burberi, ma allo stesso tempo tolleranti e benevoli. Mai, da nessuno dei carcerati, furono intesi come degli aguzzini. Spesso i condannati per reati minori, dai paesi vicini, arrivavano al carcere da soli, in bicicletta. Chiamavano la sora Teta che gli buttava giù le chiavi. Poi, magari, li mandava a fare la spesa o a governare i maiali che allevava nei pressi del carcere. Villa Serena ai privati Casa di riposo Villa Serena di Montefiascone: si va verso la privatizzazione. Che al momento sembra l'unica via di uscita da una situazione finanziaria non proprio rosea, anzi decisamente "in rosso". Con la costituzione di una società mista, pubblica-privata che, a quanto è dato di sapere, sarà più privata che pubblica, si approderà così al quarto passaggio giuridico della casa di riposo falisca. Infatti in origine, siamo intorno agli anni 60 del secolo scorso, la struttura assistenziale era gestita dall'ONPI (Opera nazionale pensionati italiani), quindi vi è stato il passaggio diretto al comune di Montefiascone che nel giugno dell'anno scorso la trasformò in una istituzione autonoma, con un proprio consiglio di amministrazione e adesso la gestione sarà affidata ai privati. I quali, beninteso, non rileveranno Villa Serena con spirito di beneficienza e di volontariato gratuito, ma, come in tutte le imprese private, dovranno trarne dei vantaggi economici. A questo punto gli interrogativi e le perplessità sul futuro della casa di riposo sono più che evidenti. Il privato, per far quadrare il bilancio dell'istituto (200 ospiti e circa 100 addetti) ha a disposizione due strade obbligate. La prima: aumentare le entrate; la seconda: diminuire le uscite. Per percorrere la prima direttrice dovrà nesessariamente aumentare le rette di soggiorno in quanto i contributi regionali e comunali si stanno rivelando sempre più inadeguati alle necessità di gestione. Per la seconda, il privato investitore, ricorrerà, come scelta obbligata al ridimensionamento del personale con inevitabili licenziamenti. Inoltre dovrà lesinare sulle forniture di beni e servizi. Ora non sfugge a nessuno che la sopravvivenza di queste strutture assistenziali, rivolte alle persone anziane o svantaggiate in genere, è affidata agli interventi economici pubblici per il risanamento dei bilanci. E questa regola vale per tutti i servizi pubblici. Ma la prassi ha sempre comportato degli sprechi. Nel senso che, si spende e si spande, tanto sarà poi lo Stato, la Regione e il Comune a ripianare le spese. Ma nel futuro, per la casa di riposo Villa Serena non sarà più così. Ne soffriranno, prima di tutto, i livelli occupazionali, specie nel settore dei servizi non essenziali. Là dove adesso ci sono, per esempio, dieci giardinieri, domani ce ne saranno soltanto un paio e così di centralinisti, gli uscieri, le guardarobiere, ecc... Certo non si dovranno diminuire, anzi è urgente aumentarli, gli infermieri, assistenti tutelari, ausiliari ed in genere tutti gli addetti impegnati direttamente all'assistenza degli anziani ospiti. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 pag. 5 - Comunicato stampa - NOTA DI AGRICOLTURA P a r a d o s s i e contraddizioni Nel Libro della Genesi è scritto: "Crescete e moltiplicatevi e assoggettate ogni creatura vivente che si muove sulla terra"; ma purtroppo l'uomo ha fatto molto di più, ha infranto tanti principi ecologici che regolano la vita sulla terra. Siamo cresciuti e ci siamo moltiplicati in modo così esagerato che attualmente la popolazione mondiale é di quasi sette miliardi di individui. Gli scienziati che si interessano di agricoltura cercano di risolvere, con tutte le forze, l'equazione popolazione-cibo. Tentano di moltiplicare le produzioni agricole mondiali con tecniche rivoluzionarie, come nuove varietà di semi, di piante, nuovi concimi e nuovi fitofarmaci, pur tenendo in debita considerazione i rischi che corriamo tutti. La necessità dell'uso di prodotti di sintesi chimica ci ha portato, incredibile a dirsi, a considerare la necessità del non uso degli stessi. Un paradosso di tale portata, non é nuovo per l'umanità, che si é sempre rivelata nemica della natura. Circa 150 anni fa, il poeta e drammaturgo inglese Thomas Levell Beddoes, contemplando il mondo di allora, già devastato dall'uomo, fu preso dalla disperazione e scrisse: " la natura é c o n t a m i n a t a , in ogni suo recesso esistono uomini che compiono azioni dannose". La trasformazione dell'agricoltura tradizionale, che era necessaria per la sussistenza familiare, si é evoluta in impresa agricola , presentando delle grosse contraddizioni. Vediamo insieme perché. Un terreno qualsiasi é composto di sostanze minerali sterili e non é fertile; invece il terreno agricolo ha un substrato contenente humus, in modesta quantità, ma sufficiente per la sua fertilità, rendendolo adatto alla vita delle piante. Prima che arrivassero i trattori, anche la più piccola azienda agricola era attrezzata di stalla per il ricovero del somaro, del mulo o del cavallo usati per i lavori più pesanti nei campi e per il traino dei mezzi di trasporto. Nelle stalle si produceva letame, che distribuito a terra, contribuiva, insieme alle rotazioni colturali, a mantenere la dotazione humlfera del terreno coltivato. Avendo a disposizione abbondante stabbio, l'agricoltore bruciava tutti i residui colturali dei precedenti raccolti, sia perché era un modo comodo e sbrigativo per ripulire il terreno e sia perché il fuoco bruciava i semi delle erbe infettanti e distruggeva le uova degli insetti nocivi e le spore che provocano le malattie fungine. Con la modernizzazione dell'agricoltura la disponibilità del letame si é ridotta quasi a zero, diventando necessario e prezioso l'utilizzo dei residui colturali, per reintegrare le perdite di humus dal terreno; inoltre bruciare le sterpaglie sul campo é rigorosamente proibito. Nell'impossibilità di usare il fuoco, non possiamo più bonificare il terreno con mezzi naturali e siamo costretti ad usare prodotti chimici, come diserbanti per combattere le malerbe, gli insetticidi per combattere gli insetti nocivi e gli anticrittogamici per combattere le malattie delle piante. In altre parole, dovendo recuperare e riciclare in modo naturale i residui colturali, non possiamo più usare un mezzo naturale come il fuoco per distruggere i parassiti, e questa é sicuramente una contraddizione. Facciamo un'altra considerazione. I residui colturali vanno sotterrati, per dare modo ai microrganismi che vivono sul terreno, di decomporre in modo naturale le sostanze vegetali; trasformandole in prezioso humus. Questi piccolissimi esseri trasformano i composti organici, non per fare un favore, gratis et amore, all'agricoltore, ma solamente per vivere e moltiplicarsi come fanno tutte le creature della terra. Per far ciò, hanno bisogno di energia quindi di mangiare. Il cibo più gradito da questi microrganismi é l'azoto, che trovano nel terreno e che consumano in grande quantità. Attingendo azoto dal terreno, lo rubano alle colture in vegetazione, le quali vanno in sofferenza non avendo, ovviamente, più azoto a disposizione. Per rimediare a questi squilibri naturali e per non perdere il raccolto, l'agricoltore deve reintegrare le scorte di azoto nel terreno, distribuendo azoto di sintesi, cioè concimi chimici. In conclusione, per ottenere un processo naturale, come la produzione di humus, bisogna ricorrere ad un processo chimico-artificiale. E questa é sicuramente un'altra contraddizione. GIMBERTO "Casa Oleandri" P. Santo Stefano (Gr) Come negli anni passati, nel periodo estivo, la Confraternita S. Carlo di Montefiascone, dopo aver accontentato le richieste di posti al mare di P. Santo Stefano da parte di Comuni ed altri Enti, riserva dei periodi per famiglie private che ne faranno richiesta per cura elio-terapica, con un minimo di dieci giorni di permanenza marina, al responsabile D. Luigi Picotti Curia Vescovile di Montefiascone prima della prossima Pasqua. Si possono notare a tal proposito i seguenti tempi: a) dal 17 giugno al 29 giugno 2003 mattina; b) dal 20 agosto al 31 agosto 2003 pomeriggio; c) dal 2 settembre al 13 settembre 2003 pomeriggio. Con gli Enti, che ne faranno richiesta, saranno messi a disposizione: 3 giugno-15 giugno (anziani), 1 luglio-20 luglio (Colonia bambini), 22 luglio-4 agosto (Grest adolescenti), 6 agosto-18 agosto (Associazione S. Teresa di Fiesole). Ogni incontro delle diverse categorie è regolato da uno specifico progetto educativo, studiato e seguito da uno "staff direzionale" che ne controlla le fasi dello sviluppo. Tutti gli ospiti trovano in questo angolo dell'Argentario una ottimale miscela di tranquillità e familiarità con paesaggi incontaminati e suggestivi scorci naturalistici. Marisa Bracoloni in Castellani 18.09.35 - 3.03.2003 Da t e m p o era sofferente, da tempo lottava per a l l u n g a r e la vita, eppure l'abbiamo vista sempre sorridente, c o m e la vediamo in fotografia, c a p a c e di far c o r a g g i o a suo marito Nicola Castellani, e a tutti quelli della sua famiglia. Serena sempre, non ha avuto figli propri, ma ha considerato come suoi i nipoti specie dei due fratelli e non contenta s'è impegnata per alcuni anni con i bambini del catechismo di S. Margherita. Il dolore ha preso il sopravvento negli ultimi giorni fino a portarla nella pace e nella gioia di Dio Padre. Grazie, signora Marisa, della testimonianza umana e cristiana che ci davi. Continua, ora, a sorridere, perché ti sei incontrata con i tuoi genitori e non hai più timori umani, ma vivi serena eternamente in Dio. A c c a d e m i a Internazionale "Francesco Petrarca" Via dei Monti snc, 01012 Capranica (VT) - Tel. 3385909435 Indice e organizza a Montefiascone Il 1° Concorso "Ragazzi della Tuscia" - Tra poesia e Disegno Possono partecipare tutti i Ragazzi della Provincia di Viterbo dall l a Elementare alla 3a Media con Poesie, Disegni in libertà di espressione quota d'iscrizione 1 Euro Scadenza del Concorso 30 Aprile 2003 Una giuria il qual giudizio è insindacabile ed inoppugnabile premia con coppe, medaglie ed attestati i primi due di ogni classe di grado (Presidente del Premio Antonio Fontana) Inoltre i primi premi avranno una pagina personale Web sul sito dell'Accademia Tutti i partecipanti saranno menzionati sul sito www. centrostudipetrarca. it Per ulteriori informazioni rivolgersi al 3 4 8 7 0 5 4 0 2 4 - oppure scrivi a: [email protected] LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 pag. 6 Taccuino economico e tributario a cura di: Rag. Paolo Radicati e Dott.ssa Paola Ciripicchio Dal 30 gennaio 2003 sono entrate in vigore le disposizioni che riformano la materia del collocamento ordinario e le procedure di assunzioni e di trasmissione dell'informativa ai competenti centri dell'impiego. Il provvedimento ha abrogato parte della legislazione che, fino a tale data, aveva regolamentato l'avviamento al lavoro del personale dipendente. Il Dlgs 297/2002 introduce importanti novità finalizzate a snellire e semplificare le procedure di avviamento al lavoro. Le novità sono tante e tutte importanti e vanno dall'abolizione delle liste di collocamento ordinarie e speciali, ai principi fondamentali finalizzati alla prevenzione della disoccupazione di lunga durata, alle modalità di assunzione nonché alla previsione della comunicazione contestuale, ai competenti centri per l'impiego, dell'assunzione o della costituzione di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Il Dlgs 297/2002 fornisce anche la definizione di "adolescenti e giovani; chiarisce cosa si debba intendere per stato di disoccupazione, di disoccupati di lunga durata e di inoccupati di lunga durata e donne in reinserimento lavorativo. Vengono definiti, infine, i criteri relativi alla conservazione, sospensione e perdita dello stato di disoccupazione. Il provvedimento, particolarmente articolato ha, tra l'altro, stabilito le seguenti innovazioni: 1. abolizione del libretto di lavoro e delle liste di collocamento ordinarie e speciali; 2. abolizione dell'obbligo di assunzione di riservatari: tra le norme che vengono abrogate contestualmente all'entrata in vigore del Dlgs 297/2002 si registrano alcune disposizioni contenute nell'articolo 25 della legge 223/1991 che avevano introdotto l'obbligo, per datori di lavoro con più di 10 dipendenti sull'intero territorio nazionale, di riservare, in caso di nuove assunzioni, il 12% delle stesse in favore di lavoratori cosiddetti "riservatari", cioè disoccupati da oltre 24 mesi, iscritti nelle liste di mobilità e ad altre categorie di fasce socialmente deboli appositamente previste dalle regioni. Le regioni possono, peraltro, individuare particolari categorie di lavoratori a rischio di disoccupazione lunga cui riservare posti di lavoro; 3. nuove regole per l'assunzione: i datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici procedono all'assunzione diretta di tutti i lavoratori per qualsiasi tipologia di rapporto di lavoro, salvo l'obbligo di assunzione mediante pubblico concorso secondo quanto stabilito dagli statuti degli enti pubblici economici; non è possibile inoltre assumere direttamente i lavoratori extracomunitari ancora residenti all'estero, i lavoratori italiani da impiegare o trasferire all'estero in Paesi non compresi nell'Unione europea ed i lavoratori appartenenti alle categorie protette che devono essere avviati tramite il sistema del collocamento obbligatorio; 4. riduzione da un anno a sei mesi dell'obbligo di precedenza dei lavoratori licenziati per riduzione di personale: a partire dal 30 gennaio 2003 viene ridotto da 12 a 6 mesi il periodo entro cui vige, in caso di nuove assunzioni, il diritto di precedenza alla riassunzione dei lavoratori (con medesima qualifica) licenziati per riduzione di personale; 5. obbligo di comunicazione della registrazione nel libro matricola e obblighi di informazione: all'atto dell'assunzione i datori di lavoro e gli enti pubblici economici sono tenuti a consegnare al lavoratore una dichiarazione contenente i dati della registrazione effettuata nel libro matricola e sono tenuti inoltre a comunicare: l'identità delle parti, il luogo di lavoro, inquadramento, livello, qualifica; 6. criteri per l'accertamento, conservazione, perdita o sospensione dello "stato di disoccupazione": il Dlgs297/2002 demanda alle regioni la fissazione dei criteri per adottare procedure uniformi in materia di accertamento, conservazione, perdita o sospensione dello "stato di disoccupazione". In particolare la conservazione è legata oltre che allo stato di disoccupazione, al fatto eventualmente di svolgere attività lavorativa da cui scaturisca un reddito non superiore alla quota esclusa da imposizione; la perdita si verifica in caso di mancata e ingiustificata presentazione della convocazione fatta dai centri per l'impiego o di ingiustificato rifiuto a una congrua offerta di lavoro a tempo pieno e indeterminato o, se a termine o interinale; superiore a 8 mesi e, infine, la sospensione nel caso di accettazione, di un'offerta a termine o di lavoro temporaneo inferiore a 8 mesi, ridotta a 4 per i giovani (ragazzi da 18 a 25 anni compiuti o fino a 29 se laureati). European Computer Driving Licence (ECDL) La European Computer Driving Licence (ECDL), ovvero la patente europea di guida del computer, costituisce attualmente uno strumento di i n d i s p e n s a b i l e a u s i l i o p e r l ' i n g r e s s o nel mondo del lavoro, per l'aggiornamento professionale e per accrescere le proprie competenze informatiche di base. Il certificato ECDL attesta, a livello comunitario, il possesso delle conoscenze informatiche fondamentali, nonché dei programmi applicativi più comuni. I programmi di esame, consistenti nel superamento di sette test, si fondano sul syllabus, ovvero su di un sistema uniforme di riferimento. Nel nostro Paese l'ente responsabile è costituito dall'AICA ( A s s o c i a z i o n e italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico) ed è possibile sostenere gli esami presso i test centers accreditati, pubblici o privati, ormai numerosi in tutte le principali città italiane. L'obiettivo dell'ECDL consiste nell'alfabetizzazione informatica di massa, risultando diretto ad elevare il livello di conoscenza e di uso del personal computer. Da ciò ne conseguono i seguenti vantaggi: a) possesso di una qualificazione informatica certificata alla portata di tutti; b) strumento di formazione professionale; c) maggiori opportunità in ambito lavorativo; d) o p p o r t u n i t à di p a r t e c i p a z i o n e alla c.d. società dell'informazione; e) capacità di risolvere i principali problemi applicativi. L'ECDL, inoltre, è stato riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), quale documento attestante il possesso delle capacità informatiche da parte degli studenti. Il possesso di tale certificato, pertanto, equivale ad un determinato numero di crediti formativi e, presso alcuni Atenei, risulta addirittura equipollente all'esame di idoneità informatica. I corsi sono veramente molto semplici ed alla portata di tutti, anche di coloro i quali non siano in possesso di alcuna conoscenza inform a t i c a (tale a f f e r m a z i o n e risulta c o n f e r m a t a dalla mia esperienza personale). E' possibile, per maggiori informazioni, consultare il sito dell'AICA al s e g u e n t e indirizzo: www.aicanet.it. Colgo l'occasione per augurare una Felice Pasqua alla redazione, ai collaboratori, a tutti i lettori de "La Voce". Aw. Marco Mariane Ilo AIUTO!!! S'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo: italiano che dormi tranquillo, corri presto l'Italia a salvar. Corri presto a salvare l'Italia, perché è in crisi del Calcio la Lega: in un mare di debiti annega e già grida: si salvi chi può! Cecchi Gori, Moratti e Galliani poverini, ci chiedono aiuto; Berlusconi si sente perduto e ripete: si salvi chi può! Cosa importa se c'è il terrorismo e se cadon le torri gemelle? Se s'inquinan le cose più belle? Importante si salvi il pallon. Se la mafia nel sud imperversa, se nel mondo c'è guerra e c'è fame, del pallone si salvi il reame e l'Italia salvata sarà. Soccoriamo gli eroici atleti con le barche, le ville e le amanti, riempiamo ancor più di brillanti e di dollari i loro tesor. Accorrete, operai e massaie, contadini, impiegati, artigiani: la calcistica Lega e Galliani voi soltanto dovete salvar. Settembre 2002 Giovanni Mai T e n n i s t a v o l o e R i l i a r d i n o Dal corrente mese di aprile 2003 avranno inizio presso la nuova sede del centro polisportivo Libertas di M o n t e f i a s c o n e in via Bixio n.41, le attività maschili e femminili di tennis tavolo e biliardino (calcio balilla) con partecipazione a tornei e campionati federali. Per informazione rivolgersi presso la suddetta sede o telefonando al n. 0761.826881 (ore pasti). Si comunica inoltre che il giorno domenica 4 maggio 2003 si svolgeranno presso il Palazzetto Comunale dello sport di Montefiascone i campionati federali provinciali assoluti di Tennis Tavolo. pag. 7 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 "Una voce nel silenzio del cuore" La vita intima e spirituale di Madre Teresa Così dovrebbe essere la "Riforma della scuola" Il riordino dei cicli scolastici Laura Benedetti Esposito "Semmai diverrò una santa, sarò certamente una santa del "nascondimento": mi assenterò in continuazione dal paradiso per recarmi sulla terra ad accendere la luce di quelli che si trovano nell'oscurità". Sono queste le parole di Madre Teresa che leggiamo sul retro del libro di Saverio Gaeta "Il segreto di Madre Teresa", dove sono raccolte le lettere inedite dei suoi colloqui con Gesù riportati alla luce dal processo di beatificazione. "Colloqui custoditi gelosamente da Skopje 26.8.10 - Calcutta 5.09.97 Madre Teresa e dei quali soltanto il suo direttore spirituale, il gesuita Celeste Von Exem, ne era al corrente. A Saverio Gaeta caporedattore di Famiglia Cristiana, scrittore, che ha pubbicato numerosi libri su grandi personalità religiose del nostro tempo, chiediamo che cosa l'ha spinto a scrivere questo secondo libro su Madre Teresa: "Prima di tutto fa parte della trilogia delle tre figure più significative dell'ultimo scorcio del Novecento: Padre Pio, Giovanni XXIII, Madre Teresa di Calcutta. Si sono scritte e dette molte cose di Lei, ma per me scrivere questo libro ha significato scoprire il volto spirituale della Madre, e questo è stato possibile dopo lunghe e accurate indagini, incontri con i postulatori e testimonianze dirette di coloro che seguivano l'opera missionaria di Madre Teresa". Con queste pagine dunque, l'autore porge all'attenzione del lettore, la parte più intima e mistica della Missionaria della Carità, e il tracciato di un disegno divino che Ella, sebbene con il cuore in tumulto, ha percorso fino in fondo. Ormai tutti o quasi, conoscono l'opera di Madre Teresa svolta in tutto il mondo a favore degli ultimi. Negli anni giovanili dopo lunga preparazione, entra nella Congregazione di nostra Signora di Loreto e come tale poi, missionaria in India. Il 10 settembre 1946, mentre la Madre viaggiava in treno da Calcutta a Darjeeling, sentì nell'intimo la misteriosa "chiamata dentro la chiamata", cioè una nuova vocazione oltre la sua vocazione che la porterà più tardi a fondare l'Ordine delle Missionarie della Carità. Perché Madre Teresa sentì questo irrefrenabile impulso? E perché proprio l'India la sua seconda patria? Che cosa percepiva dentro di sé con tanta insistenza? Era una Voce, "una Voce nel silenzio del cuore" scrive Saverio Gaeta nel primo capitolo del suo libro rivelatore; è l'inizio dei dialoghi di Madre Teresa con Gesù durati per circa due anni. Per i nostri lettori, cercheremo di riportare in sintesi, alcuni brani dei "colloqui" e scritti, che l'autore ci mette a disposizione. "A partire dal 10 settembre 1946, la Voce si manifesta con sempre maggiore chiarezza: Gesù in persona le chiede la disponibilità a "lasciare tutto ed a raccogliere intorno a sé alcune compagne per svolgere il Suo lavoro in India". E' l'inizio di un serrato dialogo nel quale Madre Teresa, pur rendendosi disponibile alla volontà divina, pone obiezioni, esprime perplessità, cerca persino di convincere il Signore che la propria vocazione è di restare fra le suore di Loreto. Ma Cristo non le lascia un attimo di respiro: "La tua generosità si è raffreddata? Sono passato in secondo piano per te?... Il tuo cuore non è stato inondato dal dolore come fu quello di mia Madre. Ambedue demmo tutto noi stessi per le anime, e tu?... La tua vocazione è di amare e di soffrire e di salvare le anime, e compiendo questo passo esaudirai il desiderio del mio Cuore verso di te. Questa è la tua vocazione!". Madre Teresa prova ad avanzare perplessità: "Mio Gesù, quello che mi chiedi è troppo grande per me. Riesco a malapena a comprendere la metà delle cose che desideri. Non sono degna... Vai Gesù e cerca un'anima più degna e generosa". Ma nessuna obiezione riesce a far cambiare idea a Cristo, che le tratteggia con precisione il futuro, dal nome per la nuova Congregazione fino all'essenziale obiettivo: "Desidero suore indiane, Missionarie della Carità, che siano il mio fuoco d'amore tra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada. Voglio che tu conduca a me i poveri, e le suore che offriranno le loro vite come vittime del mio amore condurranno a me queste anime. Ti vestirai con semplici abiti indiani, o piuttosto come si vestiva mia Madre, semplice e povera. Il tuo attuale abito è santo perché è il mio simbolo. Il tuo sari diventerà santo perché sarà il mio simbolo". I colloqui si protraggono, e nel frattempo, Madre Teresa ha ben tre visioni dove Ella scorge una grande folla nell'oscurità, c'erano anche bambini con le mani protese verso di lei. In una di esse era ben visibile Cristo in Croce e accanto la Vergine, innanzi a Lei, Madre Teresa. Ancora Cristo le se rivolge dicendole: "Te l'hanno chiesto loro, e lei mia Madre, te l'ha chiesto. Ti rifiuterai di fare questo per me, di prenderti cura di loro, di condurli a me?". A questo punto il cerchio si chiude - continua Saverio Gaeta - il bivio dinanzi al quale si trova la vita di Madre Teresa è ben definito. Il colpo di scena, che oggi ci permette per la prima volta di raccontare una straordinaria esperienza nella quale fede e carità si fondono completamente, è avvenuto quando, nel luglio 1999, l'arcivescovo di Calcutta Henry Sebastian D'Souza ha aperto il processo diocesano per la canonizzazione di Madre Teresa, invitando a presentarsi al tribunale ecclesiastico chiunque possedesse scritti della Serva di Dio o potesse offrire testimonianze sulla vita e sulle sue virtù. Soltanto allora a monsignor D'Souza sono stati consegnati il diario e le lettere di Madre Teresa che padre Van Exem aveva amorevolmente conservato all'insaputa di tutti, per ordine dell'arcivescovo Pèrier, e che aveva affidato al responsabile dei Gesuiti di Calcutta poco prima di morire nel 1993. Gli inediti testi hanno così potuto essere inseriti, come le gemme più preziose, nella documentazione raccolta dal tribunale diocesano e successivamente inviata in Vaticano. Al bivio fra due vocazioni, una donna nel pieno del vigore che, per rispondere alla chiamata di Dio e andare missionaria in India, ha lasciato alle proprie spalle gli affetti familiari, ha scacciato ogni nostalgia per la terra dove è nata, ha rinunciato agii amici e alle persone care con cui avrebbe potuto trascorrere l'intera vita. E' questo il ritratto di Madre Teresa quando Gesù comincia a farsi sentire, ponendola dinanzi a un drammatico interrogativo sulla propria vocazione e sollecitandola a un'ulteriore e lacerante scelta di vita, che avrebbe significato una nuova rottura con il proprio passato e soprattutto le avrebbe spalancato dinanzi l'incognito. Dopo quasi un anno e mezzo di dialoghi serrati con Gesù Cristo, a colpi di obiezioni e di risposte accorate, Madre Teresa ha ormai abbassato la guardia e si è completamente donata alla volontà divina: "Anche se tutto il mondo ti è contro, se le tue compagne e le superiore ti guardano dall'alto in basso, non temere ci sono io con te. Soffrirai, soffrirai moltissimo. Ma ricorda, io sono con te, anche se il mondo intero ti respinge. Non avere paura. Ci sono io". Quello che abbiamo trascritto dal testo di Gaeta, non è che una piccola parte di un lungo racconto, ricco di sorprese, di episodi eclatanti, sulla vita mistica di Madre Teresa. Leggendo il libro, ci introdurrà in quella sfera spirituale necessaria per approfondire un vissuto di amore e di carità, profuso nel nostro tempo. Un tempo di guerre, di esodi di massa, di odio e di violenza. Ma anche un tempo di santità, di speranza, di comune anelito di pace, di cui Madre Teresa ne è stata il simbolo e appassionata interprete. 2,5/3 DI durata triennale. Possono iscriversi antìts i bamì» d » compiono J Ì tre anni e n W il 30 aprile |1 dell'«» scolastico di rlterimeitto jl Ì3 5,5/6 Dura 5 anni (1 armw2 Memi) lo sitato (teda lingua straoiera e l'uso dal computer introdotti a partire dalla prima elementare. Abolito ¡'esame «irta. Possono iscriversi ansili i tolteti c t i e c o m p r o » i s t i arai entro li 30 afrite dell'anno scolaste) di riferimento Ci do rata triennale (t Mentitoti anno concitisi»). Dalla prima medii a comincia a studiare J .. una siearala lingua straniera 13,5/14 0 " . . ' l ' e s a m e dì Slato si s o t i e * a alia lise del p r u a » « 1 « Così la scuola in Europa Così la scuola In Europa ì A S t o r i ¡bambini ì entrano nella primary school: Scuola di base a 12 passano alla secondar? percorsi tornativi, L istruzione è il competerai school con f r e q u e n z a obbligatoria Imo a 1 6 anni dei »ari l a e n d u r . l a scuoia deli obbligo va da 6 a 1 5 anni Facattativp è l'uttlpè Watinia di secondari sctóol per il j n K u i m e n t o della maturità e accesso alle universi» \ i setto pò» è tea quattro tipi di scuola mentre il periodo di formai»« puà'arriyare,per il ginnasio, fino a 19 anni {20 anni a Berlino e Brandaburgoj La scuòta di base I I Set anni di scuola primaria e quattro di secondarla I due ciCii si concludono sei«» esami, con è media, dei voli. Per chi intende proseguire per l'università ci sono due anni di Bachillerato' o Cou (Corsa di orientamento universitario) e poi l'esame di Selectividad corrispondente alla nosira maturità jÉjÈSPtK?*!!] e Brantìeburgo) la scuola dell'obbligo è tino a 16 anni, la scuola elementare è divisa in tre cidi, seguiti da quattro anni di scoila media e tre di liceo. Alla scuola elementare si intra a sei anni, A11 anni si entra nella secondaria, con un primo ciclo, alia fine del quale sì passa, con un esame, al ciclo successivo con opztoa» Ira liceo e p r o t o t i o n a l e Il Ministro Letizia Moratti non nasconde la sua soddisfazione: "Abbiamo cercato di lavorare - ha detto - su una riforma che ha come obiettivo quello di innalzare la qualità della scuola, di dare a tutti una scuola personalizzata, che garantisca a ciascuno opportunità di successo". Ora si dovrà lavorare ai decreti attuativi per avviare davvero la riforma. pag. 8 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 Il Sindaco illustro olio cittodinonzo il nuovo piono regolatore generale Con d e l i b e r a z i o n e della giunta regionale del Lazio n. 2 7 9 9 d e l 8/7/1975 venne approvato il PIANO REGOLATORE GENERALE del nostro comune; l'amministrazione da me guidata ha ritenuto ormai dopo trent'anni un dovere procedere alla redazione di una nuova variante al vigente piano regolatore. Viene così adeguato lo strumento urbanistico alle nuove esigenze della popolazione ed alla nuova realtà sociale del territorio comunale. P e r t a n t o il 7 / 4 / 1 9 9 7 , d o p o approfondita e attenta riflessione si venne alla determinazione di incaricare per la redazione del nuovo P.R.G. il prof. Paolo Portoghesi, il Sindaco Mario Trapè noto urbanista. Sono trascorsi 6 anni circa dal conferimento dell'incarico e finalmente siamo arrivati al consiglio comunale per l'adozione del piano. Possiamo dire che il termine trascorso, non è un periodo lungo dal momento che predisporre una variante non è un'opera che si possa fare in un breve arco di tempo, considerato che a parte le difficoltà e le esigenze di ordine tecnico procedurale, occorre poi, in fasi successive, esaminare e valutare una serie molteplice di problematiche, di esigenze, di realtà, attraverso dibattiti, incontri che, partendo da una prima bozza di piano, conducono poi, attraverso successive rielaborazioni e attraverso un'opera costante di affinamento e perfezionamento delle previsioni, alla stesura definitiva. Nel caso specifico del Comune di Montefiascone, man mano che si andava configurando la bozza, questa era sottoposta all'esame delle realtà politiche, associazioni, organizzazioni sindacali e commissione consiliare, tutto ciò nell'ottica di dare massima trasparenza al procedimento nella considerazione che il progetto costituisca il migliore strumento urbanistico possibile per la disciplina edilizia del territorio. Questo processo di continua rielaborazione e di attenta valutazione delle esigenze raffigurate è il frutto di una precisa scelta operata in modo che venissero accolte e recepite le esigenze dei cittadini, dei nuclei familiari che hanno necessità di realizzare una propria casa di abitazione per i propri figli, assicurando loro, nel limite del possibile un minimo di edificabilità, tenendo presente che per la legge non è possibile concepire e prevedere cubature speciali e consistenti, dati i limiti imposti dalle normative vigenti. Peraltro la predisposizione del piano ha dovuto tenere conto di tutta una serie di vincoli che limitano enormemente la possibilità di utilizzare liberamente il territorio. L'Amministrazione nelle varie fasi ha indicato al professionista gli obiettivi da raggiungere con la nuova variante al P.R.G. che si possono così riassumere: 1. Riqualificazione dell'ambiente urbano, valorizzazione del centro storico; 2. Sviluppo dei settori economici con particolare attenzione a quello del turismo; 3. Definizione della nuova viabilità per migliorare tanto i collegamenti con il territorio che i collegamenti interni; 4. Recupero e riqualificazione dell'ambiente rurale tramite un riordino normativo. 5. Sistemazione di quella notevole quantità di case che non fanno parte delle frazioni e che oggi possono considerarsi centro urbano. Dette aree che erano state ignorate dal precedente P.R.G., oggi si è cercato di porvi rimedio, inserendole correttamente a destinazione residenziale, cioè è stata operata una ricucitura, dando la possibilità di edificare sulle aree rimaste libere - ZONE F4. All'interno delle frazioni, dove è stato possibile reperire altre aree libere, la variante prevede la realizzazione di nuove piazze, destinate ad accogliere servizi sia pubblici che privati, che possano diventare momenti di aggregazione tra cittadini. Per quanto riguarda il settore turistico oggi Montefiascone ha purtroppo ancora una limitata capacità ricettiva; per questo il piano prevede la realizzazione di strutture alberghiere, strutture complementari quali campeggi, villaggi turistici. Vengono realizzate aree da destinare a strutture alberghiere, con la possibilità di creare almeno 600 nuove camere - ZONE G3. Sono previste alcune aree a destinazione turistico-residenziale ZONE G4 (case albergo, appartamenti per vacanze con servizi centralizzati e a gestione unitaria), ove daranno la possibilità di realizzare circa 600 nuovi posti letto da destinare esclusivamente al turismo. Infine la realizzazione di due nuovi campeggi e l'ampliamento di quelli esistenti porterà la recettività a circa 3.000 ospiti. Per migliorare il rapporto con il lago è stata inserita una nuova viabilità e per sviluppare un corretto rapporto con la nautica da diporto, il piano prevede la possibilità di realizzare un piccolo approdo turistico. Un obiettivo è quello di togliere dallo specchio dell'acqua centinaia di imbarcazioni a motore ancorate in maniera sparsa e disordinata e l'altro è quello di creare infrastrutture per sviluppare la navigazione a vela. Sono state individuate aree in punti strategici per realizzare parcheggi; sono state localizzate aree per posteggio caravan e roulotte. Si è cercato di valorizzare le proprietà dell'amministrazione: il podere di "Marcello" di Ha. 20 (realizzazione di una struttura alberghiera), podere di "Lucrino" di Ha. 45, con la realizzazione di un campo da golf a 18 buche con relative attrezzature e il terreno adiacente la Casa di Riposo di Ha. 30 con la possibilità di insediare nuovi mini alloggi per residenze per anziani. Per la stesura dello strumento urbanistico si è tenuto conto degli indirizzi sempre tesi alla valorizzazione di Montefiascone, collocato in una posizione ideale per dominare uno dei paesaggi più belli dell'Italia centrale: il lago. Infatti gli elementi fondamentali del Piano sono: la conservazione del paesaggio, che porti un turismo di qualità, la valorizzazione e ristrutturazione del centro storico e la creazione di strutture ricettive senza ledere le attrattive naturali. Gli indirizzi per la valorizzazione turistica dati dall'Amministrazione hanno tenuto conto di uno sviluppo non smisurato che non vada a compromettere gli equilibri ecologici. Il piano tende a riavvicinare la periferia al centro urbano per contribuire a dare un ordine armonico a tutto il territorio; sono state previste nuove edificazioni per colmare i vuoti con le abitazioni già esistenti. Altro aspetto importante del piano è quello riservato alla viabilità. Il traffico all'interno del paese è da un lato fattore di incremento per il turismo e dall'altro elemento negativo per i residenti. Il piano pertanto prevede la realizzazione di una tangenziale est, che intercetta e raccoglie i flussi di traffico extraurbano proveniente dalla Verentana a Ovest, Cassia a Sud e Nord, Umbro Casentinese ad est, scaricando così dal traffico le tratte interne di queste strade; al tempo stesso migliora i collegamenti Interni, costituendo così un momento di collegamento veloce tra le vaste ed articolate parti dell'intero agglomerato urbano di Montefiascone. Le nuove costruzioni previste dal piano devono essere compatibili con gli indirizzi della Regione Lazio, peraltro molto restrittivi; è stato effettuato un ritocco sostanziale degli standard abitativi. Dal punto di vista residenziale sono previste oltre alle zone B anche limitate zone di espansione chiamate CR, zone di espansione residenziale sottoposte a riqualificazione e recupero urbano. I parametri per la distinzione tra le zone B e le zone C li detta la legge: data una determinata zona omogenea, se questa ha una superficie coperta dagli edifici superiore al 12,5 % (1/8) ed una cubatura edificata che determina un indice superiore ad 1,5 me per mq. della zona, questa deve essere considerata zona di completamento B, se gli indici sono inferiori C. La differenza è che nella zona B si attuano gli interventi edilizi con concessione singola o diretta, nelle zone C l'edificazione si attua tramite un Piano particolareggiato, che nel caso venga proposto dai privati, deve essere convenzionato. Le zone produttive vengono mantenute inalterate, essendo Pian di Monetto e Le Guardie, pienamente sufficienti ed oggetto di recente ridefinizione urbanistica. La variante è stata dimensionata (aree per l'istruzione, servizi pubblici e di interesse pubblico, aree a verde per lo sport ed il tempo libero, parcheggi) per circa 16.500 abitanti, potenzialmente insediabili nei prossimi dieci anni, adottando una percentuale di aumento del 30% rispetto alla popolazione attuale che è il massimo che consente la legge regionale; questo anche se dalle valutazioni della tendenza effettuate con i dati ISTAT negli ultimi 30 anni, la crescita si dovrebbe attestare intorno al 10%. Il Consiglio Comunale è arrivato alla adozione conclusiva del PRG, l'amministrazione ha inteso agevolare nei limiti di ciò che è stato possibile, le richieste delle fasce dei cittadini non motivati da finalità speculative, sono inoltre stati recepiti suggerimenti e interventi dell'intero Consiglio Comunale con la partecipazione anche delle minoranze, nel rispetto del proprio ruolo. Come previsto dalle normative il consiglio ha adottato il piano nella seduta del 16/10/2001 e dopo l'avvenuta pubblicazione l'amministrazione ha recepito molte osservazioni presentate dai cittadini e dall'ufficio tecnico, e così ha riproposto al Consiglio la rimodulazione ed una nuova adozione più precisa di alcune scelte fatte in sede di prima adozione. Una volta che questo PRG sarà finalmente approvato dalla Regione (e ci auguriamo che ciò avvenga in tempi ragionevolmente brevi) sarà consegnato all'Amministrazione uno strumento efficace che governando il nostro territorio per gli anni avvenire costituirà fattore d'impulso e di sviluppo economico sociale, turistico e produttivo della nostra cittadinanza. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 pag. 9 Festa degli alberi all'Istituto Comprensivo di Montefiascone Nella mattinata di giovedì 20/03/2003 presso l'Istituto Comprensivo di Montefiascone ex Scuola Media Manzoni diretto dalla Preside dott. Maria Patrìzia Gaddi, nell'area antistante la palestra, si è tenuta la manifestazione della "Festa degli alberi" promossa ed organizzata dal prof. Nicolai Rinaldo docente ordinario di educazione tecnica. Alla manifestazione erano presenti oltre al Preside il Sindaco del comune di Montefiascone Mario Trapè, l'Assessore allo Sport e Turismo Fernando Fumagalli, il C o m a n d a n t e del Corpo Forestale dello Stato Tiziano Marson, due agenti forestali Andrea Gasparri ed Ezio Massera, il vice Preside prof. Fiocchetti Marsilio, nonché insegnanti, personale non docente ed alunni. Per l'occasione i ragazzi hanno esposto numerosi cartelloni da loro stessi preparati raffiguranti piante nei loro vari aspetti: ecologico, poetico-artistico, paesaggistico, naturalistico, ecc. Il prof. Nicolai, dopo aver presentato i lavori svolti dalle varie classi, ha rivolto parole di ringraziamento alla Preside e a t u t t o il c o r p o docente per aver autorizzato il p r o g e t t o , al Sindaco per la disponibilità d i m o s t r a t a nel d o n a r e le quattro piante messe a dimora, al prof. Fernando Fumagalli per la collaborazione nell'organizzare la manifestazione, nonché al Comandante del Corpo Forestale per l'assiduo impegno di vigilanza sui boschi e per il materiale distribuito ai ragazzi per renderli sempre più sensibili verso il rispetto della natura. S u c c e s s i v a m e n t e prendeva la parola la Preside Maria Patrizia Gaddi esprimendo gratitudine per la riuscita della manifestazione ed apprezzamenti verso i ragazzi per l'impegno dimostrato nell'effettuare i vari lavori esposti. Era quindi la volta del Sindaco Mario Trapè che nel suo intervento ha sottolineato l'importanza della festa degli alberi quale sensibilizzazione verso i giovani. Infine concludeva gli interventi il Comandante della Forestale Tiziano Marson che ricordava leggi e regolamenti che disciplinano il settore boschivo, augurandosi che questa manifestazione venga ripetuta negli anni futuri (come avveniva nel passato). La manifestazione proseguiva con la messa a dimora, da parte dei ragazzi, delle quattro piante corredate di targhette in rame recanti il nome scientifico della pianta e la famiglia di appartenenza e con la dedica: "Il Corbezzolo" alla Preside, quale capo d'Istituto; "Il Melograno" alle classi prime; "La Magnolia" alle classi seconde; "L'olivo" (appositamente scelto quale simbolo della pace) alle classi terze; Tutta la cerimonia si è conclusa con un lungo applauso dei presenti che si sono dati appuntamento per il prossimo anno. Attivata la biglietteria automatica alla stazione. Soddisfazione per gli utenti del treno Nella mattinata di ieri i tecnici delle Ferrovie dello Stato hanno messo a punto la emettitrice di biglietti automatica nella stazione Fs di Montefiascone. Il sogno si è tramutato in realtà. Un grosso passo avanti ha commentato il capo storico dei pendolari dell'Alto Lazio Pietro Brigliozzi, artefice principale anche di questo risultato, mentre il sindaco Mario Trapè alla presenza delle autorità ferroviarie e dei vigili urbani, ha innaugurato la macchina acquistando il primo biglietto. La macchina è stata istallata nella sala d'aspetto viaggiatori accanto al quadro che riporta l'orario dei treni locali. Tutti coloro che si recano a prendere il treno sprovvisti di biglietto di viaggio potranno munirsi di esso usando correttamente la distributrice, ovviamente recandosi alla stazione almeno dieci minuti prima che arrivi il treno altrimenti nel fare tali operazioni c'è il rischio che lo si veda partire sotto il naso. E' la macchinetta più moderna ed efficiente infatti, a differenza delle altre che emettono biglietti per la circolazione all'interno della sola regione Lazio, questa di Montefiascone consente l ' a c q u i s t o di biglietti a n c h e per località fuori della Regione Lazio. I biglietti che la macchina emette sono di varie entità dalla semplice corsa di andata, a quella di andata e ritorno; da quello di prima classe a quello di seconda classe inoltre i biglietti sono validi anche per quelle autolinee che sostituiscono i treni in alcuni tratti di linea dismesse come la Capranica-Orte. La macchina è completamente automatica, sul display fornisce tutte le informazioni dei passaggi da seguire per avere il biglietto ed è collegata telemáticamente alla centrale di Roma dalla quale è costantemente tenuta sotto il controllo e presso la quale vengono registrate tutte le operazioni compiute. E' possibile individuare chi usufruisce della macchinetta e chi ne danneggia la struttura. Ha un tasto che in caso di errate informazioni immesse, permette di correggere il dato sbagliato immesso per sostituirlo con quello esatto. Fino a quando non si da l'OK finale è possibile effettuare qualunque modifica di dati. Essa funziona con monete sia in banconota che in metallo, da il resto fino 95 o e da bonifici di credito al di sopra di tale cifra. Con il bonifico l'utente dovrà recarsi presso una qualunque biglietteria FS ed avrà il relativo rimborso in moneta. Accanto alla macchina, ma collegata con essa vi è una lista di località con accanto un numero in tre cifre che corrispondono al codice da digitare sulla tastiera della macchina per avere il biglietto. Una volta digitato il codice, introdotte le monete e dato l'OK finale la macchina emette il biglietto desiderato. Grande soddisfazione è stata espressa dal portavoce dei pendolari Pietro Brigliozzi il quale prima ha colto l'occasione per ringraziare soprattutto la direzione Regionale Lazio nella persona dell'ing. Enrico Sciarra e la direzione di Rete Ferroviaria Italiana nella persona dell'ing. Silvio Martinelli per l'attenzione che stanno prestando alla stazione di Montefiascone la quale, unico nodo di scambio gomma-treno dell'Alto Lazio, poi per sottolineare come si sta portando avanti l'accordo tre Trenitalia e la Regione Lazio nella persona di F. Aroldi. B.P. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 pag. 10 D. Biagio Canonico Governatori Omaggio del Vescovo diocesano Sua Eccellenza Chiarlnelli, durante il funerale di Don Biagio Governatori, ha avuto parole di sincero affetto nel confronti del sacerdote e dell'uomo. Ha ricordato il suo percorso di vita, dalla scelta del Seminario fino ai suoi 57 anni trascorsi come Parroco prima di S. Maria delle Grazie e poi di S. Flaviano. Un arco di tempo lunghissimo e fecondo, durante il quale tante storie ed esistenze, di una grande comunità parrocchiale, si sono intrecciate e sono state sostenute da un prete che ha saputo costruire rapporti di affetto e di stima, pienamente cosciente della sua scelta di vita in Dio. Le parole del Vescovo sono state prive di retorica, concrete, realistiche, sottolineando quali responsabilità si assume chi decide di essere portatore della Parola di Dio nella comunità ecclesiale. La presenza forte ed affettiva di tanta assemblea ai funerali di un presbitero ha dimostrato quali vincoli di affetto, amicizia e fiducia si fossero creati nel tempo tra il Sacerdote ed i suoi fedeli. Il Vescovo ha ricordato che se Don Biagio avesse potuto: "assistere idealmente" alla sua ultima Messa, sarebbe stato felice di vedere così tanto calore e ricordo. N a s c e a Marta il 2 febbraio 1920 da Marcello e da Marzia Concioli, quinto figlio dopo Agostino, Domenica, Rosa e Ada e q u a r t u l t i m o prima di Iolanda, la sorella fedele e buona che l'ha seguito con vero amore fino alla fine, il fratello Giuseppe che gli rassomiglia più di tutti e infine la sorella Filomena, sposata e vivente alle Grazie. E' entrato al Seminario di Montefiascone il 7 ottobre 1 9 3 2 e vi è r i m a s t o f i n o al 1937, a v e n d o a v u t o c o m e Rettore Mons. Enrico Chierichetti, c o m e vice-rettore D. A n g e l o Ercolani, c o m e p a d r e spirituale Mons. O s v a l d o Belardi: Vescovo era Mons. Giovanni Rosi. Nel 1937 e n t r a nel S e m i n a r i o R e g i o n a l e de "La Quercia" e vi compie gli studi liceali e di teologia, avendo c o m e R e t t o r e M o n s . D o m e n i c o Brizi, v i c e - r e t t o r e D o n G i o v a n n i A n t o n a z z i e p a d r e s p i r i t u a l e Don F r a n c e s c o 2.02.20 - 15.03.03 Soligo. Il 13 a g o s t o 1 9 4 4 v i e n e c o n s a c r a t o o s a c e r d o t e a Marta, dove è nato e dove è parroco Mons. Liberato Al termine del rito funebre celebraTarquini, da Mons. Giovanni Rosi e la prima Messa è celeto nella Basilica d i S. Flaviano il 17 brata a Marta il 15 agosto, festa dell'Assunta. La prima marzo 2 0 0 3 , il cugino di Don Biagio, domenica di avvento del 1944 fa ingresso nella parrocchia Don Pietro M o n s . C o n c i o l i V i c a r i o di S. Maria delle Grazie, mentre il possesso canonico lo Generale, ha espresso questi ringraziaprende il 1° gennaio 1945. Prima di lui, parroco di S. Maria menti: delle Grazie era stato D. Domenico Cruciani. D. Biagio, • Ringrazio innanzitutto il Signore malgrado difficoltà soprattutto di abitazione, celebra l'Anno Dio per aver concesso gratitudine a Santo del 1950 e nel 1954 fa innalzare nel piazzale della Don Biagio il dono del sacerdozio. chiesa il monumento alla Madonna; ha avuto sempre grande devozione mariana e le varie edicole elevate in parroc• Ringrazio lo stesso Don Biagio chia alla Madonna lo stanno a dimostrare, l'apice di questa per aver vissuto il Suo sacerdozio in devozione si è avuto il 16 marzo 1994, data in cui il S. spirito d i servizio a Dio e alla sua Padre ebbe a benedire una statua della Madonna di Chiesa. Fatima, che poi fu condotta nella parrocchia di S. Flaviano. • Ringrazio il Vescovo Mons. Nel 1960 la sede parrocchiale è trasferita nella basilica Lorenzo Chiarinelli che, nonostante, di S. Flaviano, vicino alla quale è costruita la nuova casa qualche problema di salute, ha voluto parrocchiale, dove si trasferisce don Biagio e dove è rimatenacemente presiedere questa celebrasto assistito s e m p r e dalla fedele sorella Iolanda, fino a quando sono state accettate le sue dimissioni il 21.10.2001 lasciando la parrocchia a D. Luciano Trapè. E' vissuto negli ultimi tempi in casa propria vicino alla chiesa della Madonna delle Grazie. Nel 2002 doveva tenere la predicazione della Novena dell'Immacolata nella basilica di S. Margherita di cui era stato nominato canonico dal Vescovo Lorenzo. Il male che lo ha aggredito e che all'inizio s e m b r a v a cosa da poco, glielo ha impedito. Dopo la prima operazione sembrava tornare alla vitalità primitiva, senonché non è stato così e il 15 marzo, lucido fino alla fine è ritornato a Dio Padre. I suoi funerali, svoltisi nella basilica di S. Flaviano il 17 marzo, sono stati un trionfo oltre che un vero omaggio alla sua persona. Aveva compiuto da circa un mese 83 anni. Ci sono tre sacerdoti amici: D. Luigi, D. Oliviero, D. Biagio ritratti insieme al Vescovo Fiorino: ora tutti e quattro in Paradiso zione funebre. • Ringrazio il personale medico e paramedico dell'Ospedale di Montefiascone per l'impegno professionale prestatogli nel decorso della sua malattia con vera cura e premura. • Ringrazio tutti i fedeli di questa Comunità parrocchiale di S. Flaviano per l'attestato di affetto e di riconoscenza che la fiumana d i presenze alla camera ardente presso il Santuario delle Grazie e con la partecipazione al rito funebre gli hanno attestato. • Per ultimo, ma non come ultimo, il grazie vada alla sorella Iolanda che per ben 5 9 anni ha seguito Don Biagio ininterrottamente, fedelmente e premurosamente nella assistenza familiare. D. Biagio insime alla sorella Iolanda, che l'ha seguito amorevolmente per tutta la vita. Una gran fortuna! 19.07.2002 - Processione di S. Margherita. D. Biagio era felice d'essere nominato canonico del Capitolo. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Alcune sue caratteristiche Regolarità degli orari: Al mattino era s e m p r e d i s p o n i b i l e in c h i e s a per a c c o g l i e r e i fedeli, poi t r a s c o r r e v a la mattinata o in ufficio o dalle Suore del Divino Amore, delle quali è stato confessore per circa 30 anni e fedele "maestro" di vita spirituale per le probande c h e s o n o p a s s a t e p e r l ' I s t i t u t o di Montefiascone per poi portarsi a Roma. Pranzo abbastanza presto, preparato dalla fedele sorella Iolanda. Il pomeriggio lo trascorreva in parrocchia, port a n d o a v a n t i o il " G r u p p o b i b l i c o " o I'"Associazione d'Azione Cattolica". Naturalmente c'era sempre una funzione serale e spesso altre cerimonie (funebri, ecc..). Si ritirava a casa abbastanza presto e difficilmente dava udienza dopo una certa ora. L'oratore: D. Biagio parlava sempre con tono sostenuto, piacevole e incisivo, preparandosi sempre scrupolosamente ogni qual volta doveva prendere la parola. Uno dei suoi ultimi impegni presi: la Novena dell'Immacolata da tenere nella B a s i l i c a di S. M a r g h e r i t a , a v e v a già pronto lo s c h e m a , q u a n d o ha dovuto lasciare per il male che si presentava. Il Pellegrino: Una sua caratteristica era organizzare pellegrinaggi e già aveva p r o g r a m m a t o tappe per questo 2003, quando ha preferito pellegrinare in cielo, per essere felice per l'eternità. Buon umore: la sua ilarità era veramente contagiosa: mentre raccontava, specie episodi a lui accaduti o presunti, se la rideva coinvolgendo fin dall'inizio il pubblico presente. Serietà: di vita, di azione apostolica, tanto da essere talvolta quasi temuto, specie dai ragazzi. Organizzatore: lo ricorda lui stesso nel testamento spirituale. Le iniziative prese erano sempre ben portate avanti, e seguite dalla popolazione; basti pensare alla processione della festa della Madonna delle Grazie. Uomo di carattere, d'una spiritualità fedele a tutta prova, dedito al suo apostolato di parroco, talvolta duro a primo contatto, ma sempre aperto al suo Dio con il quale s'è meritato di vivere per l'eternità. E' s e p o l t o i n s i e m e a g l i a m i c i D. D o m e n i c o C r u c i a n i , D. Luigi M o c i n i , nella t o m b a preparata da Mons. Boccadoro proprio all'inizio del Cimitero, subito sulla destra. pag. 11 Testamento spirituale di Don Biagio Nel nome di Cristo. Ameni Ringrazio di cuore Dio per avermi fatto nascere in una famiglia profondamente cristiana, credente e praticante. Lo ringrazio ancora per avermi chiamato al sacerdozio. E' stato un atto di bontà e di benevolenza divina, di cui non potrò mai essere adeguatamente riconoscente. Ho sempre cercato di compiere, per quanto umanamente mi è stato possibile, la mia missione s a c e r d o t a l e . Ammetto che talvolta ho compiuto errori e scatti di superbia e nervosismo, ma posso affermare di avere amato molto i miei fedeli ed ho sempre considerato la mia diletta parrocchia di S. Flaviano come la mia seconda famiglia. In essa arrivai giovanissimo, mentre era ancora viva la seconda guerra mondiale. Di tutte le mancanze compiute in così lungo periodo di azione pastorale (57 anni) il Signore misericordioso mi perdoni e i fedeli mi scusino. Di ogni cattivo esempio che avessi involontariamente dato, il S i g n o r e mi usi bontà e m i s e r i c o r d i a . Ringrazio i fedeli tutti per la collaborazione datami, specie coloro che appartengono ai movimenti parrocchiali, come l'Azione Cattolica, il Gruppo di preghiera di P. Pio, il Gruppo biblico, che hanno dato una chiara terstimonianza di fede e di carità ed un contributo efficace nello svolgimento di tutte le attività pastorali perché ogni iniziativa andasse a buon fine per la gloria di Dio, per l'onore della Madonna delle Grazie e per il bene delle anime. Ripenso in questo momento gli straordinari avvenimenti, le date memorabili vissute insieme a tutta la Comunità in un entusiasmo e un fervore v e r a m e n t e e c c e z i o n a l i . Eccone alcune: la Peregrinatio Mariae, la Peregrinatio di S. Lucia Filippini, il Congresso Eucaristico, quello catechistico, l'inaugurazione del monumento alla Madonna, D. Biagio, insieme al nuovo parroco di S. Flaviano, D. Luciano, insieme ad una coppia che festeggia il 50° di matrimonio. Il traghettatore... verso la patria del cielo! l'inaugurazione dell'organo a canne nella Basilica di S. Flaviano, le feste solenni per la riapertura della Basilica di S. Flaviano con l'inaugurazione del nuovo altare e l'incoronazióne della Madonna delle Grazie per le mani del Cardinale Opilio Rossi. Date memorabili che sono state scritte a caratteri d'oro dalla fede di tutto un popolo. Grazie sinceramente a tutti! Mantenetevi saldi nella fede, cari fedeli, amate sempre Dio nostro Padre celeste e abbiate una grande, sincera, filiale devozione verso la Madre di Gesù e Madre nostra. Povero sono nato e povero muoio, nonostante che qualcuno la pensi diversamente. La mia unica ricchezza, il mio vero tesoro sono state le vostre anime, cari fanciulli, giovani e adulti. Vi prego di ricordarmi nelle vostre preghiere. Grazie sinceramente per la collaborazione prestatami nel mio lavoro pastorale all'Azione Cattolica, al Gruppo biblico, al Gruppo di preghiera di P. Pio, al Gruppo delle catechiste e alle Suore Maestre Pie Filippini, veri angeli di bontà e carità in seno alla parrocchia. Un grazie ancora alle Monache Benedettine per la stima sempre manifestata verso di me e alle carissime Suore del Divino Amore, di cui sono stato per lunghi anni confessore e direttore spirituale; anche dal cielo cercherò di guidarle ancora con la preghiera doverosa e riconoscente. Il Divino Amore le sostenga, le illumini e le guidi nel vivere sempre più e sempre meglio il carisma del loro Istituto. "Cursum consumavi, fidem servavi, in reliquo riposita est mihi corona justitiae" (Ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora solo mi resta la corona di giustizia) (2 Tm 4,7-8). Rinnovo il mio atto di fede nelle verità rivelate a Dio e insegnate dalla Chiesa. Amen. Deo gratis! Montefiascone 9 giugno 2002 Don Biagio Governatori Lourdes 2002 Il 14 aprile, lunedì, alle ore 18, nella basilica di S. Margherita, verrà celebrata una S. Messa per il canonico D. Biagio, alla quale invitiamo le Suore: Maestre Pie, del Divino Amore, il Seminario di Montefiascone e tutte le persone che l'hanno conosciuto, stimato e che intendono esprimergli riconoscenza con la preghiera di suffraggic. LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 pag. 12 "LA VOCE" E' GRATA A I SUOI C A V A L I E R I : Mercuri Isabella, Misantoni Giuseppe, Scerch Giovanni, Acciari Claudio, Ceccobello Franco, Pecugi Gioacchino, Cicoria Bruno, Gaddi Vittoria, Tassoni Antonio, Marinelli Bruno, Cascella Lidia, Mocini Annita, Sensi Alvaro e Margherita, Marianello Filippo, Paolini Silvano, Salvatori Nardino, Poggetti Giovanni, Trapè Irene, Canulli Francesca, Manzi Giancarlo, Torrigiani Bruno, Falchetti Concetta, Manzi G i u s e p p e , P a l o m b o Ugo, R a n u c c i S a l v a t o r e , G a m b e r i Santucci Maria, Pascucci Italo, Cicoria Luigi, Manzi Mario, Governatori Angelo, Rubeca Giuseppe, Napoli Augusto, Bucaccio Gualtiero, Crocoli Gina, Cevolo Sante, Carelli Lidia, Pezzato Salvatore, Nami Giuseppe e Mario, Cordovani Lidio, Broccoletti Attilio, Ceccariglia Vittoria, Ugolini Arcangelo, Manzi M e c u c c i o , C e n t r o p o l i s p o r t i v o "Libertas", Manzi Amanzio, Baiocco Anna, Giommetti Gabriele, Corona De Simone Anna e Vittorio, Panichi Carolina e Palumbo Ugo, Buroni Laura, Moschini Alzirdo, Quami Elide, Corba Torquato, Neri Sante, Belli Enrico, Cappelloni Mario. S O S T E N I T O R I : C e c c a r i n i Italo, Castellani Angelo, Ranaldi Francesco, Carletti Paolo, Governatori Ada, Buroni Vincenzo, Pecugi Giuseppa, Maiucci Franco, Barbini Altea, Biagioni Adeni, Torrigiani Gina, Andolti Ludovico, Catteruccia Giovanna, Santini Giancarlo, Napoli Mario, Petroselli Luigi, Cicoria Franco, Leoni Piera, Cicoria Sisto, Zampetta Santino, Menghini Giuseppe, Agostini Massimiliano e En?o, Catasca Lidia, Cipriani Francesco, Loppi Giuseppino, Sassara Vera. BENEMERITI: Trapè Ettore, Ranucci Costantino, Tacchi Giuseppe, Ceccobello Rosa, Sensi Orifiamma, Cevolo Pietro, Cicoria Giuseppe, Famiglia Menghini, Gai Bernardo, Ceccarini Domenico, Filiè Cesarina, i famigliari in suffragio di Vergari Rosa, Ceccarelli Giuseppe, Camicia Olindo, De Luca Michele, De Luca Daniele, Fantini Arduino, Menichetti Maria C r i s t i n a , C a p p a n n e l l a R i n a l d o e R a n u c c i Va., Frilicca Caterina, Brodo Settimio, Ceccarelli Lucio, Catasca Irene, Cicoria Bellupeppe, Antonelli Luciano e Moscetti Ferdinando, M e n g h i n i Angelo, Marignoli Luigi, Crocetti Flaviano, Salmistraro Paolo, Camicia Lorenzo, Buroni Mario, Pagliaccia Enzo, Presciuttini Pietro, Cartafina Ornella, Fornassini Albertina, Rosetto Linda, Santini Arduino, Stefanoni Settimio, Stefanoni Santina, Morleschi Maria Rosaria, Lanzi Pierina, Femminella Maria Luisa, Ricci Giancarlo. AMICI: Stefanoni Pericle, Marianello Settimio, Biscetti Luigi, Crocetti Augusto, Bertuccini Luigi, Sozzu Roberto. AMICI DELLA CATTEDRALE Sono entrati a far parte degli "amici della cattedrale": Pulicari Clara, Minciotti Ida, Bigerna Sofia, Ciripicchio Emilia, Ugolini Daniele, lacoponi Susanna, lacoponi Rosa, Barcarolo Giuseppa, Mancini Ida, Pascucci Pierina, Paoletti Florido, Pepponi Camillo, Trapè Elio, Maccaroni Fernando, Manzi Corrado, Pieri Valeria, Fumagalli Diletta, Durantini Rosa, l a c o p o n i A l d o , S o r d i G i n a , Nardini G i u s e p p e , Ferlizzi Giuseppe, Sposi Silvia Menghini e Fabrizio, i familiari in suffragio di Bertuccini Rosa in Perelli, Scoponi Lucia e Luigi, Maccaroni Paoletti Ada. ANAGRAFE CITTADINA NATI: Pezzato Alessia di Gabriele e Moisè Patrizia (17.2); Benella Camilla di Luca e Fortunati Michela (16.2); Assanti Valentina di Fabrizio e Milioni Francesca (20.2); Napoli Alice di Piergiorgio e Belac Sabina (24.2); Tarantello Gianni di Stefano e Renzetti Stefania (28.2); Fetahi Alex di Bljerim e Fetahi Saska (17.2); Terzoli Emanuele di Marco e Cicoria Antonella (18.2); Marianello Andrea di Massimiliano e Merlani Stefania (20.2). MATRIMONI: Caporali Gianpaolo e Damiani Stefania (1.2). MORTI: Ciarmatori Caterina (n. 25.11.19, m. 20.2); Bertoccini Rosa (n. 15.09.10, m. 22.2); Scoponi Luigi (n. 16.06.10, m. 28.2); Ramazzotti Maria (n. 14.06.21, m. 28.2); Marricchi Liberato (n. 03.04.13, m. 03.03); Piacentini Flaviano (n. 02.01.33, m. 04.03); Paolocci Mario (n. 08.03.13, m. 05.03); Corbucci Natalina (n. 24.12.28, m. 05.03); Rocchi Lucia (n. 28.10.13, m. 05.03); Notazio Pierina (n. 22.09.24, m. 0 8 . 0 3 ) ; G o v e r n a t o r i Biagio (n. 02.02.20, m. 15.03); Bacchiarri Iole (n. 30.05.19, m. 16.03); Catasca Giuseppe (n. 27.08.19, m. 10.02); Andreini Maria (n. 21.02.20, m. 14.02); Tassoni Antonietta (n. 18.10.39, m. 17.02); Governatori Angelo (n. 11.02.32, m. 03.02); Barbini Virginia (n. 06.02.15, m. 18.02); Vergari Rosa (n. 14.01.20, m. 28.02); Menghini Angelo (n. 24.10.44, m. 03.03); Ambrogi Altea (n. 09.03.11, m. 28.02); Bracoloni Marisa (n. 18.09.35, m. 03.03); Coralloni Franca (n. 20.08.44, m. 04.03); Trapè Nicola (n. 27.02.12, m. 11.03); Piergiovanni Adele (n. 05.08.18, m. 14.03). A S T R O N O M I A - di A. C E M P A N A R I NUOVA ASSOCIAZIONE COSTITUITA A MONTEFIASCONE Come avevo promesso, i tempi sono stati brevi. Reduci, purtroppo, dalla disavventura ASAPEGASUS, numerosi astrofili e semplici simpatizzanti (al momento più di 25) hanno manifestato con forza la volontà di sentirsi rappresentati da una nuova associazione. Il sottoscritto, insieme a Giacomo Mazzuoli, Andrea Burla e Tiziana Annesi, li ha accontentati. L'11 marzo di quest'anno, con un atto notarile siglato dal Dott. Adriano Castaldi, notaio in Tuscania e Canino, è nata: M.F. Astrofili, ovvero Montefiascone Astrofili provincia di Viterbo - onlus nella quale, per un primo periodo di 3 anni, sono state riconosciute le seguenti cariche: Presidente: Angelo Cempanari Segretario: Andrea Burla Vicepresidente: Giacomo Mazzuoli Cosa ci prefiggiamo: • La divulgazione dell'astronomia, soprattutto tra i giovani e nelle scuole. • Organizzare manifestazioni pubbliche, conferenze, mostre e quant'altro atto a stimolare un corretto interesse verso le scienze astronomiche. • Attività osservativa autonoma e se possibile, cercare un coinvolgimento nella ricerca scientifica vera e propria. • La costruzione di un osservatorio astronomico pubblico. Lj In merito a q u e s t ' u l t i m o punto, uniremo le L Provincia dì Viterbo nostre forze per sensibilizzare la nostra (ma anche altre) amministrazione comunale, matura ormai ad allargare gli orizzonti di intervento sociale e culturaSOCIO ONORARIO le. M.F. Astrofili, nasce essenzialmente a Ass.re Luciano C I M A R E L L O Montefiascone ma si riconosce operante in tutta la provincia, non persegue scopi di lucro, ma finalità socio culturali nei settori dell'istruzione e della formazione, tutelando e promuovendo l'interesse scientifico a favore anche della natura e dell'ambiente, in particolare la lotta contro l'inquinamento luminoso e il risparmio energetico. L'associazione si propone altresì di eliminare ogni forma di disparità, ovvero accetta, previa iscrizione, astrofili, sostenitori, gruppi culturali e tutte le persone appassionate e motivate, di Montefiascone e della provincia di Viterbo, italiani e stranieri, senza distinzione politica (lecita e democratica) e credo religioso... ma, come astrofili, solo una cosa deve essere perseguita forte e chiara: l'interesse per le scienze astronomiche e per la cultura in generale, nonché il rispetto reciproco e una forte motivazione. Per le iscrizioni: 0761/824551 oppure [email protected] o [email protected] I ragazzi di età inferiore a 18 anni devono avere l'assenso dei genitori. Per il momento non abbiamo un logo (sul quale dovremo lavorarci graficamente) ma, nel frattempo, abbiamo preparato le tessere per i soci onorari. Questi ultimi si sono già attivati in nostro favore, e sarà dovere di tutti i soci e mio in particolare, ringraziarli personalmente e pubblicamente nei tempi e nei modi più appropriati. "La Voce" di Montefiascone sarà uno dei mezzi più efficaci. ]M f Astrofili Mentoring: due scuole si incontrano il giorno 27 febbraio, alle ore 17,00, nell'aula magna della Scuola Elementare "O. Golfarelli" di Montefiascone, alla presenza delle autorità locali, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Mentoring, un'attività di grande valore formativo ed educativo, per arginare e prevenire il fenomeno della dispersione scolastica. Aderendo al programma "Mentoring USA - ITALIA" in convenzione con la Regione Lazio, il Liceo della Comunicazione "Card. Barbarigo" e la Scuola Elementare "O. Golfarelli" hanno iniziato una forma di collaborazione veramente singolare. Gli alunni della classe V Liceo, selezionati e formati dagli psicologi responsabili del programma, incontreranno, una volta alla settimana, di pomeriggio ed in ambito esclusivamente scolastico, i bambini e diventeranno i loro mentori o amici volontari. Dovranno instaurare, nel corso del tempo, un rapporto di fiducia, di ascolto, per aiutare il piccolo alunno ad accrescere la stima in se stesso, a far emergere le sue potenzialità e, conseguentemente, a migliorare il suo rendimento scolastico. Le attività, coordinate dalle psicologhe Dott.sse Carmela Campidoglio e Alberta Presciuttini, sono state accettate con entusiasmo dai Dirigenti Scolastici dei due Indirizzi di scuola: Dott. Enzo De Benedetti e Don Jean Paul Gouarin, a dimostrazione di come, sul territorio, la scuola possa agire concretamente per la crescita umana e culturale dei suoi alunni. Un plauso ai giovani mentori volontari, già impegnati nei precedenti anni scolastici in altre forme di volontariato che li nobilitano e di cui va fatta menzione: Federica Pepponi, Mario Egidi, Paola Muscio, Paola Passeri, Enrica Meneghini, Elisa Ionizza, Francesco Curti, Marco Rapiti, Laura Santori, Giada Vitale, Marina Gallinella, Teresa Famoso, Gioia Nibbio, Stefania Stendardi. Un "grazie" di cuore al Comune di Montefiascone, sensibile nei confronti della Scuola e presente nella persona dell'Assessore Renzo Vincenzoni, all'Assessore Regionale alle Politiche per le Famiglie e Servizi Sociali Anna Teresa Formisano, che ha reso possibile l'attuazione del Mentoring e alla Preside del Liceo Scientifico e Classico di Acquapendente Dott.ssa Mariella Mazzeschi, che ha partecipato al pomeriggio di inaugurazione dei lavori, plaudendo l'iniziativa. Paola Passeri V Liceo della Comunicazione - Montefiascone pag. 13 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Ricorre quest'anno il 7° centenario della nascita di Santa Brigida di Svezia L a g r a n d e "Mistica del N o r d " a M o n t e f i a s c o n e di Roberto Saccarello Il 7 o t t o b r e 1 3 9 1 , n e l l a B a s i l i c a v a t i c a n a P a p a B o n i f a c i o IX c a n o n i z z ò B r i g i d a di S v e z i a . N e l l a B o l l a "Ab origine mundi" v e n i v a n o o p p o r t u n a m e n t e s o t t o l i n e a t i , t r a le v i r t ù e i c a r i s m i d e l l a n u o v a S a n t a , la s u a s p i c c a t a p i e t à , il d o n o d e l d i s c e r n i m e n t o d e i c u o r i e d e l l e s o p r a n n a t u r a l i i n t u i z i o n i , lo s p i r i t o p r o f e t i c o . T r e a n n i p i ù t a r d i , d u r a n t e u n c o n c i l i o a d A r b o g a , il c l e r o s v e d e s e p r o c l a m ò Brigida S a n t a Protettrice della Svezia. Riscoperta e riconosciuta oggi c o m e u n a delle personalità più forti e u n a d e l l e d o n n e c h e m a g g i o r m e n t e si è a d o p e r a t a p e r la pace e l'unità della Chiesa, S a n t a Brigida costituisce un vero p o n t e di u n i o n e t r a R o m a e la S v e z i a , t r a la C h i e s a C a t t o l i c a e le C h i e s e l u t e r a n e d e l N o r d E u r o p a . Ella era nata nel 1303 ( g i u g n o 1303 - s e c o n d o un altro c o m p u t o 1302) a Finsta, piccolo centro n o n l o n t a n o d a S t o c c o l m a . Il p a d r e , Birger Persson, era uno dei p e r s o n a g g i più potenti della Svezia, m e m b r o del Consiglio reale; la madre, Ingeborg, e r a i m p a r e n t a t a c o n la d i n a s t i a r e g n a n t e d e i F o l k u n g . L a f a n c i u l l e z z a , le f a s i d e l l a c r e s c i t a , il m a t r i m o n i o , la maternità di Brigida s o n o documentati nella biografia scritta dai s u o i c o n f e s s o r i , gli s t e s s i c h e t r a d u s s e r o in l a t i n o e r e d a s s e r o le sue rivelazioni - 1400 pagine - nell'edizione attuale. S o n o queste Revelationes, u n i t a m e n t e al s u o m o d o d i v i v e r e , a d e l i n e a r e il profilo u m a n o e religioso della S a n t a del Nord. L ' i d e a di e s s e r e c h i a m a t a a d a s s o l v e r e u n c o m p i t o d i v i n o s e m b r a e s s e r s i d e s t a t a in lei a l c u n i a n n i d o p o la m o r t e d e l m a r i t o , Ulf Gudmarsson, d a l l a c u i u n i o n e e r a n o n a t i o t t o figli. B r i g i d a , in q u e l t e m p o , d a l 1 3 4 4 al 1 3 4 9 , a b i t a v a in u n e d i f i c i o s i t u a t o n e i p r e s s i d e l m o n a s t e r o di A l v a s t r a , f o n d a t o nel 1 1 4 3 d a i C i s t e r c e n s i ; la d e v o z i o n e v e r s o D i o , p e r s o n a l e e d i n t i m a , i n s e g n a t a d a S a n B e r n a r d o c o n c u i E l l a v e n n e in c o n t a t t o n e l c h i o - stro avrebbe caratterizzat o la s u a r e l i g i o s i t à . F u a d A l v a s t r a , infatti, c h e e b b e le p r i m e r i v e l a z i o n i e c h e d e c i s e di r e a l i z z a r e q u e l l o c h e c o n c e p i v a c o m e un c o m a n d o di C r i s t o : f o n d a r e u n " n u o v o v i g n e t o in o n o r e d e l l a M a d r e di Dio": un n u o v o Ordine, un nuovo monastero. Nel 1349 Brigida lasciò A l v a s t r a con un p i c c o l o s e g u i t o c o n lo s c o p o di raggiungere R o m a . Il 1 3 5 0 e r a a n n o di g i u b i l e o e q u e l l o di l u c r a r e le i n d u l g e n z e e r a u n o degli scopi del viaggio. P r i m a di t u t t o p e r ò lei a v r e b b e operato per ottenere l'approvazione per l ' O r d i n e c h e a v e v a in m e n t e di f o n d a r e e per r i p o r t a r e la C h i e s a a l l a p u r e z z a e v a n g e l i c a . In special modo avrebbe o p e r a t o p e r c h é i P a p i t o r n a s s e r o n e l l a S e d e di P i e t r o e l a s c i a s sero Avignone, dove soggiornavano dal 1309. E' s i n g o l a r e c o m e m o l t e d e l l e v i c e n d e l e g a t e a l l ' a p p r o v a z i o n e d e l l a r e g o l a e al t e n t a t i v o d i r i c o n d u r r e il P o n t e f i c e a R o m a a b b i a n o a v u t o c o m e s f o n d o M o n t e f i a s c o n e , il C a s t e l g a n d o l f o d e i P a p i d e l '300. U n g i o r n o , u n p i c c o l o p r e t e t u t t o i m p o l v e r a t o si p r e s e n t ò al p o r t o n e d e l p a l a z z o p a p a l e d e l l a C i t t à f a l i s c a , c h i e d e n d o in c a t t i v o latino, u d i e n z a al p o n t e f i c e : e r a M a g n u s Petri l a t o r e di u n a lettera d e l l a m i s t i c a s v e d e s e per U r b a n o V. Q u e s t a lettera n o n ci è s t a t a t r a m a n d a t a . N e l l a r i v e l a z i o n e p r e s e n t a t a al P o n t e f i c e , il Figlio di D i o p a r l a alla s u a s p o s a d i U r b a n o e lo p a r a g o n a a d u n r o c c h e t t o d ' o r o . U r b a n o è d'oro " m a è avviluppato da preoccupazioni m o n d a n e " . Una parola gli v i e n e rivolta: "Il tuo tempo è breve. Urbano!". Alzati pertanto, e bada come le anime che ti sono affidate possono essere salvate". C o n la p r i m a lettera, B r i g i d a d e v e a v e r i n v i a t o al P a p a la r e g o l a d e l l ' O r d i n e : "la quale regola uscì dalla mia bocca" d i c h i a r a C r i s t o . Q u e l l o c h e o t t e n n e n o n fu p e r ò q u e l l o c h e d e s i d e r a v a e s p e r a v a . T a n t o il C o n c i l i o d e l L a t e r a n o d e l 1 2 1 5 , q u a n t o q u e l l o di L i o n e d e l 1 2 7 4 , a v e v a n o e s p l i c i t a m e n t e i m p o s t o , a tutti c o l o r o c h e i n t e n d e v a n o f o n d a r e un n u o v o ordine religioso, di adottare una delle vecchie regole già sperimentate. M a p o t e v a c i ò a v e r e v a l o r e per u n a r e g o l a c o m e q u e l l a c h e C r i s t o a v e v a d e t t a to a B r i g i d a d i r e t t a m e n t e ? La > r i s p o s t a d e l P a p a f u p r o p r i o in q u e s t o s e n s o . P i e n a di s p e r a n z a B r i g i d a si e r a r e c a t a n e l l ' e s t a t e d e l 1370 a Montefiascone, come abbiamo detto residenza estiva d e l l a C o r t e r o m a n a , in c o m p a g n i a di A l f o n s o P e c h a d e V a d a t e r r a , v e s c o v o g i à di J a e n in A n d a l u s i a . L'amico Nicola Orsini era presente all'udienza e fungeva da interpre- i . U t o m x . MAI: 24 januari 2003 Il raffinato francobollo con cui la Svezia ha voluto solennizzare il 7° centenario della nascita di Brigida. La vignetta mostra un'immagine della Santa tratta da una scultura di Johannes Stenrat, conservata a Kraksmala. BRIGIDA con tutti i suoi attributi iconografici - Incisione Praga, Biblioteca Metropolitana Prof. Roberto Saccarello V ì a Tangenziale Ovest n . 6 0 1 1 0 0 Viterbo A l Rev.mo Prof. Don A G O S T I N O BALLAROTTO D e c a n o d e l l a C a t t e d r a l e di S. M a r g h e r i t a 0 1 0 2 7 Montefiascone Caro Professore, Nel compiere alcune ricerche su Santa Brigida di Svezia, di cui ricorre quest'anno il VII centenario della nascita, ho scoperto come molte vicende relative all'approvazione della regola e ai rapporti con Urbano V si siano svolte proprio a Montefiascone. Ho pensato, quindi, di presentare ai lettori della "Voce" un profilo della grande Mistica del Nord, così attuale nel suo desiderio di rinnovamento della Chiesa e nella sua ricerca della pace per l'Europa cristiana. Non dimenticando, ovviamente, i riferimenti, a Montefiascone. Confidando in un Suo ricordo all'Altare, La saluto sentitamente. Viterbo, 1 2 marzo 2 0 0 3 Prof. Roberto Saccarello te: U r b a n o p a r l a v a l a t i n o alla f r a n c e s e , e l ' a c c e n t o di B r i g i d a e r a u n p ò n o r d i c o . A p p r e s e c h e t a n t o la r e g o l a c h e le c o s t i t u z i o n i per il m o n a s t e r o di V a d s t e n a e r a n o s t a t e e s a m i n a t e d a d i v e r s i m a e s t r i di t e o l o g i a , e c h e il P a p a , b a s a n d o s i s u i c o n s i g l i o di q u e s t i dotti, d o v e v a c o n s i g l i a r e B r i g i d a a d a d o t t a r e la r e g o l a a g o s t i n i a n a c h e gli s e m b r a v a la p i ù a d a t t a . E la R e g u l a S a n c t i S a l v a t o r i s ? A n c h e q u e s t a e r a s t a t a a p p r o v a t a , m a c o m e u n ' a p p e n d i c e d e l l a r e g o l a a g o s t i n i a n a . La bolla p a p a l e , d a t a t a 5 a g o s t o 1 3 7 0 v i e n e c o n s e g n a t a al c o n t e N i c o l a e l ' u d i e n z a t e r m i n a . C o n il c u o r e p i e n o di a m a r e z z a B r i g i d a l a s c i a il p a l a z z o p a p a l e . La b o l l a s a r à i n t e r p r e t a t a c o m e la p r o v a di u n a s c o n f i t t a d a lei r i p o r t a t a . continua sul prossimo numero pag. 14 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 Tm. 4,6) Angelo Governatori 11.2.1932 • 3.2.2003 23.7.1933 15.9.1910 - 22.2.2003 Angelo si era sposato con Santina Cosimi nel 1963 ed é stato un marito ideale, affettuoso, non solo con la sposa, ma anche con i due figli: Paolo con la sposa Giuseppina, e Giulia sposata con Delfo Fortini. Le nipoti, Elena e Elia, costituivano le pupille dei suoi occhi. Pur appartenendo alla classe di diamante (!) del 1932, tanto da essere sempre presente agli incontri annuali, é stato colpito dal solito male che l'ha portato in prestissimo tempo a vivere nella luce eterna di Dio. Ora sarà sicuramente un "Angelo", tra gli angeli del cielo. La signora Rosa è stata sposa del signor Pietro Perello, morto durante la 2a Guerra Mondiale, lasciandola giovane con due figli da tirare avanti. E' vissuta lavorando sodo, bidella stimata ha voluto bene non solo agli insegnanti, ma anche agli alunni per 32 anni. Di fede schietta e sincera ha sempre frequentato la chiesa, ha sempre aiutato chi considerava più bisognoso di lei, é stata sempre il perno della sua famiglia, amata e rispettata dai suoi figli: Ottavio, che l'ha preceduta in cielo, e Elsa che l'ha seguita giorno per giorno, soprattutto durante il tempo che è vissuta serena a Villa S. Margherita, l'accoglieva sempre con il sorriso sulle labbra. Angelo Menghini La figlia ringrazia pubblicamente il Dr. Busà e tutti gli assistenti di Villa S. Margherita, compreso il direttore P. Terenzio. 24.10.1944 - 3.3.2003 Per quante parole io possa usare non riuscirei a darle l'idea dell'Uomo, sarò quindi sintetico. Iniziamo dalia fine, Angelo si é spento il 3 marzo alle 13.25. Noi famigliari, la moglie Vera ed i figli Ida ed Andrea l'abbiamo assistito fino all'ultimo istante all'ospedale Belcolle di Viterbo. La sua é stata (magra consolazione) una dipartita serena, come serena fu, tutto sommato, la sua vita. Era un uomo semplice, un lavoratore. E' stato per tutta la sua esistenza un uomo d'una volta, ed il suo stampo apparteneva ad un'epoca lontana, ad un tempo genuino, schietto e solare, da cui egli s'era plasmato riuscendo a mantenere e a trasmettere a quanti lo conobbero, immutati, i valori più importanti. Margherita Leonetti 1.1.1917 • 28.12.2002 Aveva perduto suo marito Camillo Mercuri nel 1983 e da allora è vissuta più vicina che mai alle sue figlie Giuseppina che ha dato a mamma due nipoti: Francesca e Michela; e Isabella non è stata da meno con le sue figliole Chiara e Marta. Margherita ha fatto onore alla Santa titolare della Basilica di S. Margherita e a suo fratello il vescovo Tommaso, sepolto nella Cripta di S. Lucia. Lucia Rocchi e Luigi Scoponi 28.10.13 -5.3.2003 16.6.10 - 28.2.2003 Caterina Ciarmatori - - 2.2.2003 Caro Pietro, la tua scomparsa ci ha lasciato tanta tristezza nel cuore, nonostante già conoscevamo il tuo destino. Sei stato una persona sempre pronta ad aiutare il prossimo, non ti sei mai tirato indietro su niente: hai fatto tutto il possibile per tutti, ti sei diviso in quattro per non far mancare niente alla tua famiglia. Dopo tanti anni di lavoro, Gesù ha scelto te per una malattia lunga e sofferente che hai sopportato con coraggio e rassegnazione, aiutato giorno dopo giorno dai tuoi figli Fausto e Cesarina e da me, tua moglie Bruna.Con ii nostro amore e ia nostra dedizione abbiamo fatto il possibile per alleviare le tue sofferenze, ed ora sentiamo un grande vuoto. Pietro ci manchi tanto, il Signore ti ha chiamato troppo presto, avevamo ancora bisogno di te, dei tuoi consigli, del tuo affetto, della tua presenza tra noi. Sarai sempre vivo nei nostri cuori, non ti dimenticheremo mai, ed ora che sei in cielo potrai vegliare sempre su di noi ed in particolare sulle tue nipotine Gloria e Gaia, che ti vogliono tanto bene. La tua famiglia. Settimio Brachino 1.6.1928 - 3.2.2003 Sei salito in cielo dove la tua c a r a c o n s o r t e ti attendeva. Nella chiesa della Madonna delle Grazie, unitamente a noi, tanta gente é venuta a p r e g a r e . R i p o s a in pace. I figli. Rosa Verga ri 14.1.1920 Lascia una moglie, Vera, due figli, Ida ed Andrea e due nipoti oltremodo amati, Alessio di anni 13, ed Ilaria di anni 9, questi bimbi erano la luce dei suoi occhi. Marito, Padre, Nonno, che ora sei lassù dove dimorano i giusti, ia tua famiglia ti saluta. Famiglia Menghini 25.11.1919 Pietro Cevolo • 28.2.2003 La signora Rosa era sposata con Spartani Luigi deceduto nel 1991. Non aveva figli; per questo si sentiva unita più che mai con le due sue sorelle e con il fratello, che le avevano dato ben cinque pro-nipoti. Era una casalinga rispettosa degli altri, religiosa, sempre accogliente. Ora in cielo si sarà unita di nuovo al marito Luigi per vivere nella pace per l'eternità. 20.2.2003 Sposata con Ceccarelli Enzo nel 1947, ha avuto tre figli: Valerio, Fernando e Luigi che le sono stati sempre vicini e affettuosi con le spose: Valeria, Rosetta e Paola; d'altra parte la mamma è stata sempre buona con loro. Come tutte le nonne il suo affetto più grande era per i suoi nipoti: Monica, Michela, Lorenzo, Davide, Daniele, Simona, Claudio e Marco, affetto ricambiato non solo per lei ma anche per il nonno Enzo. La signora Caterina dal cielo sicuramente proteggerà suo marito che é stato sempre al suo fianco come i suoi figli con le spose e i nipoti. La Placa Pasquale L'amore non é bello se non é litigarello! Questo vale per questa coppia di sposi, dei quali abbiamo scritto più volte, perchè sono riusciti a celebrare non solo il 50° anno di matrimonio, ma anche le nozze di diamante, insieme ai loro quattro figli: Mario, Giorgio, Anna e Adalgisa e ai cinque nipoti. La signora Lucia è stata sempre vivace e intraprendente ed ha seguito lo sposo, un po' burbero, ma benefico, fino alla fine, quando un ictus l'ha costretta in ospedale, prima al Belcolle poi qui a Montefiascone. Luigi, mancandogli la compagnia con la quale discutere, si è aggravato ed ha ceduto alla chiamata di Dio alla bella età di 93 anni. La signora Lucia, solo qualche giorno dopo, l'ha voluto seguire nell'eternità per continuare ad amarsi e a discutere del più e del meno. Coppia da portare di esempio a tante nostre giovani coppie, che, alla prima discussione, ognuno va per la sua strada! E la benedizione e la grazia di Dio fare? che ci stanno a 24.4.1924 • 15.3.2003 Caro nonno, non mi sembra vero che tu non sei più tra noi, con i tuoi occhi felici ed orgogliosi, con le tue parole pronte ad incoraggiarmi... Una parte del tuo amore, dei tuoi gesti, saranno sempre dentro di me, nel mio cuore come un "piccolo fuoco": il fuoco del ricordo che si accenderà in qualsiasi momento della mia vita. La tua nipote Francesca Lo piangono sinceramente la sposa Franca Bartoleschi, le figlie Grazia e Annarita, nipoti, parenti e quanti lo hanno conosciuto. pag. 15 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Rubrica dei mestieri e cose antiche del colle falisco a cura d i Impero G i a n l o r e n z o Antica ricetta delle Pizze di Pasqua di Nonna Nei giorni che precedono la Pasqua, dalle case che si affacciano sulle vie del borgo antico si spande il profumo degli ingredienti usati dalle massaie per preparare in casa le pizze dolci di Pasqua. Aleggia il profumo che emanano gli aromi delle gocce del mischietto preparato in farmacia con oli di essenza di cannella e vaniglia frammisti a un tiepido profumo di uovo sbattuto con zucchero, rancio e limone grattugiato. Questa la dose segreta delle pizze di pasqua dolci cotte al forno a legna da nonna Orlanda: 40 uova (rosso e chiara), 4 chili di farina, 3 Kg. di zucchero, lievito di birra, 3 dosi di Pane degli Angeli, 4 limoni grattugiati, due bustine di vaniglia, 4 buste di fecola da 250 grammi l'una, 1 litro di latte, 500 gr. di acqua, 1 chilo e mezzo di lievito di pane, 30 cucchiai di burro e olio, mischietto di Marenghi, gocce della farnacia di Braguti. La preparazione delle pizze inizia la sera sciogliendo il lievito in 1 litro di latte e acqua tiepida quanto basta. L'impasto ottenuto va messo sul cumulo di farina a tronco di cono tipo vulcano e lasciato al caldo dentro la madia per tutta la notte. Il mattino si sbattono le uova con lo zucchero e si aggiungono via via tutti gli altri ingredienti, olio, burro, fecola, dosi e aromi. Il segreto delle Pizze di Pasqua dolci di Montefiascone è negli aromi del mischietto di Marenghi e delle gocce preparate dalla farmacia Braguti. La mistura delle gocce di essenze di oli e aromi preparate dalla farmacia Braguti segue una ricetta che un secolo fa inventò il vecchio farmacista Enos Volpini che in punto di morte svelò al genero farmacista Braguti. L'impasto ottenuto si lascia lievitare per circa 6 ore. Nel frattempo si prepara e riscalda il forno a legna per cuocere le pizze Orlando lievitate bruciando fascine di viti e ulivo e quando il forno è caldo si toglie tutta la brace e cenere pulendo il fondo con uno straccio umido. La prova della temperatura si fa con un foglio di giornale appallottolato che si introduce nel forno. Se la carta del giornale non cambia colore sul dorato senza diventare nera o bruciare, significa che il forno è caldo al punto giusto e pronto per infornare le pizze. L'impasto delle pizze, morbido e pastoso, viene messo nelle teglie oliate e imburrate per 1/3 del volume perché la pasta lievitandosi non fuoriesca dalla teglia, ma resti a forma di fungo. Le pizze lievitate nelle teglie vengono messe a cuocere nel forno per un'ora dopo aver spalmata con un pennello un misto di chiara d'uovo sbattuta e montata con la frusta da pasticciere. Quando la pasta delle pizze dentro il forno è diventata di un bel colore bronzo dorato significa che le pizze sono cotte e possono essere sfornate. Il segreto della cottura delle pizze, oltre all'impasto, è nel riscaldare il forno al punto giusto avvalendosi dell'esperienza, maestra di vita. Le pizze di Pasqua sono un dolce tipico che le famiglie falische mangiano la mattina di pasqua insieme alle uova sode, lonza o capocollo, salame, vino bianco dolce frizzante Est! Est!! Est!!! e, per finire, un bicchiere di vinsanto o di aleatico. Ancor oggi, tante famiglie del contado falisco, usano far benedire dal parroco le pizze che la famiglia riunita mangerà la mattina di Pasqua, raccogliendo dalla tovaglia le briciole benedette che non vanno buttate via o gettate in pasto ai cani, ma gelosamente conservate come si fa con gli scarti delle ostie sacre. Galleria dei personaggi a cura di Impero Gianlorenzo "Parla falisco" il neo eletto presidente dell'Unione Provinciale Agricoltori di Viterbo "Luigi Pa s qua letti '' Avrà l'arduo compito di traghettare gli imprenditori agricoli del viterbese zione tipica e biologica del terzo millennio con rispetto, tutela e salvaguardia ambiente della Tuscia con incremento del reddito agrario aziendale. L'assemblea dell'Unione Provinciale Agricoltori di Viterbo del 21 marzo 2003 ha eletto all'unanimità presidente il medico veterinario Luigi Pasqualetti di Tuscania, cittadino onorario del colle falisco, avendo sposato Franca Leonardi della dinastia dei "Tibetto" che dal secolo scorso risiede a Via del Pino dove il nonno Domenico e i suoi figli, i fratelli Giorgio e Carlo, hanno costruito le famose Cantine dell'Est! Est!! Est!!! ed il Frantoio Leonardi che produce l'olio "dop" (denominazione di origine di produzione) extra vergine d'oliva dei colli falisci. Il neo presidente dell'Unione Provinciale Agricoltori di Viterbo è stato eletto all'unanimità i n s i e m e ai d u e v i c e p r e s i d e n t i G i u s e p p e Chiarini (figlio ed erede della famiglia Carletti di Viterbo e figlio del noto Vinicio Chiarini) e Giuseppe Ginnasi di Ronciglione. Questa la nuova giunta esecutiva: Rodolfo Parenti, Remo Parenti, Fabio Cordeschi, Gabriella Ascenzi e Gianfederico Angelotti. I neo eletti resteranno in carica per un triennio e potranno essere confermati una sola volta. Il neo presidente Luigi Pasqualetti, che ricopriva la carica di vice presidente, subentra al posto del presidente uscente Andrea Vergati che ha retto l'Unione Provinciale Agricoltori di verso una produdell'incontaminato V i t e r b o ( U p a ) per q u a s i otto a n n i . Luigi Pasqualetti è un veterinario e agricoltore di Tuscania che sostituisce Andrea Vergati dottore in agraria che si è laureato all'università di P e r u g i a n e l l ' a n n o a c c a d e m i c o 7 2 / 7 3 alla facoltà di agronomia e coltivazioni erbacee discutendo la tesi della concimazione azotata al grano. I due personaggi ricoprono importanti incarichi a livello provinciale ed ora Vergati lascerà al neo eletto Pasqualetti anche la carica di p r e s i d e n t e della C o n f i d i - U p a che si aggiungerà a quella di consigliere del consiglio di amministrazione (cda) della Fondazione Carivit (Acri) oltre che componente della commissione agricoltura alla Camera di Commercio di Viterbo. L'elezione di Luigi Pasqualetti alla presidenza dell'Unione Provinciale Agricoltori di Viterbo è avvenuta all'insegna della continuità dell'azione tracciata e svolta dal presidente uscente Andrea Vergati, anche se l'agricoltura viterbese si aspetta molto dal neo eletto presidente che ha ricevuto gli auguri di buon lavoro dal presidente della Coldiretti Leonardo Michelini, dal p r e s i d e n t e del c o n s o r z i o A g r a r i o R e n a t o Bartolini e da tutte le associazioni di categoria, enti locali e istituzionali della provincia, e, ovviamente, da tutto il mondo imprenditoriale agricolo e industriale del viterbese. Luigi Pasqualetti porterà nell'Unione A g r i c o l t o r i di V i t e r b o a n c h e la v o c e di Montefiascone, paese di adozione avendo sposato, come detto, "donna Franca Leonardi" una falisca doc così come si sentono falisci a tutti gli effetti i due figli Alessandro di diciotto anni e Francesco di dodici essendo cresciuti, come tutti quelli della grande famiglia dei "Leonardi", giocando sui prati del poggio di "Via del Pino". Luigi Pasqualetti, personaggio schivo e riservato, alto e brizzolato, con l'andatura dinoccolata che ricorda la camminata del grande attore americano Gary Cooper, nel celebre film d ' a v v e n t u r a w e s t e r n " M e z z o g i o r n o di fuoco", è nato quarantotto anni fa, esattamente il 25 g e n n a i o 1954. S e g n o z o d i a c a l e dell'Acquario, sengo d'aria che induce a legami duraturi con l'anima gemella, scambi e relazioni, associazionismo con affinità elettive, il cui fine ultimo si chiama fratellanza universale. Carattere indipendente incline alla libertà che sacrifica all'avere a profitto "dell'essere". Un carattere universale duro e tenace, rigoroso, più con se stesso che verso gli altri, che attrae simpatie e larghi consensi, generoso quanto basta, in breve: un vero imprenditore e "pater familias" del terzo millennio. pag. 16 LA VOCE - n° 3 - Marzo 2003 « » 09 di Z e l i n d o G i a n l o r e n z o Ogni volta che mi accingo a scrivere articoletti per questo giornale mi rendo conto di essere vecchio: la mente, e il desiderio, si rifiutano di accettare questa spiacevole realtà, ma purtroppo tale pensiero è un inutile perditempo. Mi sembra di essere diventato un nonno che racconta ai nepoti gli avvenimenti del suo tempo quando "beltà splendea negli occhi ridenti...", cioè quando era giovane pieno di speranze e di fiducia in un lieto avvenire. Ecco perché spesso e volentieri riferisco fatti e misfatti del periodo della S e c o n d a Guerra Mondiale; qualcuno avrà detto certamente che ormai sarebbe ora di saltare ad altri argomenti; ed ha ragione! Ma che volete! Gli avvenimenti più significativi sono per me avvenuti proprio in quel t e m p o e d hanno lasciata impressa nell'animo mio giovanile una traccia che nessuno potrà mai cancellare. Questa volta parlerò dunque... del dopo-guerra; se non è zuppa è pan bagnato, si dirà, ma stavolta il conflitto c'entra di sbieco. Intanto chiarisco che il numero indicato nel titolo non è un prefisso telefonico; coloro che hanno sfiorato la cinquantina, guardando all'indietro, forse avranno capito di che cosa si tratta, ma il mistero non guasta. I miei scarsi lettori abbiano pazienza: svelerò il segreto (di Pulcinella) dopo aver fatto una premessa sui motivi che hanno portato ad indicare quel numero. Cessati d u n q u e i fragori e la vita convulsa del conflitto mondiale, ognuno rientrò nella sfera normale della sua precedente attività: si riaprirono le scuole, ricominciò il lavoro, sopravvennero le preoccupazioni finanziarie, e, quel che è peggio, ricominciò la marcia verso l'invecchiamento: tutte cose, cioè, che non solo non interessano nessuno ma che a ricordarle soltanto portano noia e deprimono, specie in chi cerca di trovare nel giornale un momento di svago e di rilassamento; vale dunque sorvolare su di esse. Per una di quelle aberrazioni della mente umana, quel vivere pericoloso del t e m p o di guerra appare oggi al ricordo c o m e interessante e vivace, di fronte al quale la vita post-bellica sembra abbastanza noiosa; succede c o m e a colui che, essendo stato gravemente malato, ricorda con orgoglio le battaglie mediche sopportate e vinte contro il male; una s p e c i e di vittoria f a t i c o s a m e n t e conquistata al cui p a r a g o n e lo stato attuale di convalescenza gli sembra ora inerte e poco interessante se non fosse illuminato dalla certezza della vicina piena salute. Si sa che nell'animo umano si agita un misto di sentimenti contrastanti, spesso aberranti come quello di far apparire non dico bello ma n e m m e n o tanto brutto il periodo della guerra, in verità spaventoso per le rovine e per gli amari lutti che ha comportato; ma io credo, senza arrogarmi la presunzione di capire alcunché di psicologia, che dietro i disastri immani, colui che ricorda intraveda incoscientemente sorgere la magica parola: Gioventù. Al proposito lo scrittore francese Alexis Carrell ha scritto il libro "L'uomo questo sconosciuto". Sia come sia, la gente abituata a correre di qua e di là, la domenica si annoiava mortalmente e vagolava in giro in cerca di un uncino al quale aggrapparsi per rendere accettabile la forzata inerzia festiva. Fu così che alcuni giovani concittadini, dei quali farò i nomi perché li considero veramente benemeriti, pensarono di mettere insieme un'orchestrina da ballo per animare i suddetti pomeriggi domenicali, nonché per essere presente durante il Carnevale. Codesti fondatori in principio erano in 9 (nove) (ecco svelato il segreto di Pulcinella) e da questo numero prese il nome il complesso: tutti i c o m p o n e n t i c o n o s c e v a n o la musica avendo frequentato i corsi tenuti p r e s s o la S a l a C o m u n a l e d a l M a e s t r o P i e r o P i e r i q u a n d o l'Amministrazione cittadina teneva in piedi una banda musicale davvero notevole per numero e per qualità dei suonatori; non si sa poi perché gli amministratori decisero di abolire il complesso bandistico: qualcuno dice che fu per risparmiare lo stipendio che il Comune pagava al Maestro; chi fosse questo "capiscione" non si è mai saputo, certo non doveva essere una persona intelligente. Il direttore della orchestrina 09 era Pietro Bartolozzi, detto il bastaretto, bravo suonatore di cornetta o tromba che dir si voglia; tanto bravo che al tempo della nostra guerra africana in Abissina fu scelto per suonare: "l'attenti" in occasione della visita al campo del generale Rodolfo Graziani: diceva "il bastaretto" che tremò tanto dalla paura di far emettere per poco fiato una nota stonata dalla sua cornetta trasformando così il momento solenne in una ridicola farsa: ma gli andò bene e fu lodato dal comandante del battaglione. Alla Batteria era addetto Carlo Ferrerò; costui proveniva dall'Aeronautica militare e parlava tartagliando un pochino: quando lo c o n o s c e m m o non aveva questo difetto; un giorno ci spiegò che tornando con l'aereo trimotore militare S/79-Savoia-Marchetti - dopo aver bombardato Gibilterra, l'apparecchio fu abbattuto da caccia inglesi ed il nostro a m i c o r i m a s e i m m e r s o per un giorno ed u n a notte nelle a c q u e del Mediterraneo finché non fu salvato da un natante; ma il trauma fu così forte, e si capisce, che gli lasciò come regalo quell'impedimento espressivo. Gli altri c o m p o n e n t i : Violino: Bernardino Rocchi, F i s a r m o n i c a : Giuseppe Ferlizzi, Clarinetto: Alfredo Tromboni, Sassofono contralto in Si b e m o l l e : A m e r i g o C e c c a r e l l i , S a s s o f o n o t e n o r e : M a n z i Raffaele, Chitarra: Rodolfo Lenti, Trombone in Si bemolle: Alcide Lozzi detto Serenella. Saltuariamente suonavano: Giacinto Mezzetti - Flicorno tenore o contrabbasso - Fisarmonica: Giovanni Conticelli - Angelo L a m p a n i , un certo F e r n a n d i n o C r o c c h i o n e - C o n t r a b b a s s o : A l b e r t o Mocini. Quasi tutti morti, purtroppo. Tipi di Ballo: Valzer, Tanghi argentini, mazurke, slow, one-step, marcette; si ballava in locali diversi, abbracciati alla donna, non come oggi che il ballo sembra un esercizio ginnico eseguito in solitudine con l'uomo e la donna che sembrano scrutarsi a vicenda. Un tal degli Zepponami soprannominato Melacotta durante un ballo all'aperto sembrò affascinato dal batterista (che, m u o v e n d o l'apposita leva azionava col piede il percussore del tamburo), allontanandosi disse: "Come bussava Ferriero ma 'n quel botticéllo". Tutto finì, tutto passò travolto dalla moda americana sulla quale i giovani si buttarono a pesce: noi seppur di poco più anziani fummo messi in archivio e non se ne parlò più: del resto "questo è il c a m m i n o delle umane genti". La nostra orchestrina suonava canzoni melodiche, romantiche (non sincopate come quelle d'America) specialmente nei ritmi lenti dì ballo. Mi piace ricordarne una, malinconica, intitolata "Autunno" che diceva così: /" "Cadono le foglie ad una ad una Ed il vento se le porta via Come i sogni della vita mia Che svaniscono lontano insieme a te. 2° Cadono le foglie ad una ad una Come gocce di malinconia Chi mi fan pensar con nostalgia Ai tuoi baci che non sono più per me. Questa è la musica. ni. J ' 4C. ^ / I ' l " -O" ' ' Lt j>ot. - ta. Ì UjiloA il ' ! i « t »na !' ' ' m.- m*. , ' w t.tL ' ìf vim.- tir ' /if-^-v«. iLi. la. f . - ta. mia. - . *' JL- 'è- ' A ^ jìtuUtjHg? Vorrei anzi dire che sia le parole che la musica sono tristissime, tragiche quando si pensa che la bellissima ragazza che la cantava col supporto musicale dell'orchestrina aveva una voce stupenda che forse le a v r e b b e a p e r t o le più a m p i e vie nel s e t t o r e d e l l a m u s i c a l e g g e r a . Ebbene codesta meravigliosa fanciulla è morta giovanissima: Si chiamava Vanda Della Casa. Per le persone religiose e credenti essa sarà stata senz'altro aggregata per la sua inimitabile voce tra II coro degli Angeli che cantano le lodi del Signore. Però, alle volte, la natura è davvero spietata, anzi feroce: al pensiero di quello che fu, o ci parve, un mondo felice non si può fare a meno di sentire d a v v e r o nel nostro a n i m o l ' a m a r o s a p o r e di quelle g o c c e di malinconia delle quali parlano le strofe della canzone. "Leider, so ist das Leben" - "Purtroppo, così è la vita" - recita un popolare detto tedesco. Trova Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza. Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza. Trova il tempo di leggere, è la base del sapere. Trova il tempo d'essere gentile, è la strada della felicità. il tempo Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle. Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere. Trova il tempo d'esser contento, è la musica dell 'anima. Antica ballata irlandese LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Nuove strutture per il canile Nel parco di Villa Serena sorgono ambulatori e sala operatoria di Gianni Nunziati Canili? Luoghi tristi che ricordano le prigioni, pieni di cani che sognano di uscire dalle gabbie ma, nel Canile di Montefiascone, "... i cani se la passano veramente da pascià...", parola di Emilio Nessi, fotoreporter e grande amico degli animali, inviato di Paolo Limiti. I cani, giornalmente, vengono lasciati liberi in uno spazio verde per circa 3 ore, poi, tornano nei propri box dove consumano il loro pasto quotidiano. Istituito dall'Amministrazione comunale nel 1999, su proposta dell'assessore Catasca, condivisa dal Sindaco Trapè e dalla Giunta, sensibile al problema, il canile ha mosso i primi passi nelle vecchie strutture, completamente ricoperte da terra e vegetazione spontanea, che un tempo servivano da ricovero per i suini dell'allora proprietario del complesso, oggi Villa Serena. Per la parte sanitaria, gli animali, vengono seguiti dai medici dal servizio veterinario della ASL di M o n t e f i a s c o n e , Dott. Melchiorri e Gentili, i quali provvedono al tatuaggio ed a visite periodiche, ed intervengono in casi d'urgenza. La ASL gestisce anche il servizio di a c c a l a p p i a m e n t o . Attualmente si sta provvedendo, grazie al contributo regionale, alla realizzazione di ulteriori 8 box ed alla costruzione del centro sanitario. Qui saranno effettuati i tatuaggi dei cani, sia del canile che di proprietà, per l'iscrizione all'anagrafe canina. Inoltre, la struttura, si compone di sala operatoria, studio medico, sala raggi, locale per l'osservazione e le degenze, ufficio del custode, direzione sanitaria, nonché un magazzino. Il canile viene portato avanti con cura e dedizione ed ha raggiunto, in positivo, le cronache nazionali attraverso la stampa e la televisione che gli hanno dedicato innumerevoli servizi. Dal 1999 ad oggi molti sono stati i cani ospiti, moltissimi hanno trovato casa. Purtroppo, l'abbandono, è sempre consistente, ed anche pericoloso. Si pensi che, lo scorso 2002 sono stati circa 4000 gli incidenti stradali dove vi erano coinvolti cani. Le numerose campagne di sensibilizzazione, nonché l'inasprimento delle pene, non scoraggiano gli egoisti e senza scrupoli proprietari che, infischiandosi del cane e delle conseguenze ad esso e da esso derivanti, continuano nella loro opera di abbandono. Nel nostro paese, nel 2002, sono stati accalappiati e condotti al canile, 37 cani. Hanno trovato casa 22. Ne sono ad oggi ospitati circa 65. Molti sono i cittadini che vorrebbero portare il loro aiuto, ma i modi non sono poi tanti, visto che gli animali sono ben assistiti ed hanno tutto ciò che gli occorre sia sotto l'aspetto sanitario, che quello affettivo, invece, considerato il consistente numero, sempre in aumento, pensiamo che, nonostante l'alimentazione venga fornita giornalmente con gli avanzi della casa di riposo, sarebbe gradito se il contributo fosse di genere alimentare: crocchette, scatolame, ecc.., che può essere recapitato presso il canile. A questo proposito ci sia concesso ringraziare i sigg. Ciripicchio e Fabene, titolari dei rispettivi forni, che periodicamente forniscono, in modo del tutto gratuito, il pane d'avanzo di cui i cani sono ghiottissimi. E terminiamo con le parole di Emilio Nessi, che ben si addicono alla situazione: "... più che un canile, un centro di accoglienza a misura di cane, dove i trovatelli vengono trattati con i guanti bianchi,... dove per loro non c'è mare in tempesta, ma soltanto pace e serenità". Inform m * • «b^M.. m | ^ ^W % A l ' T """"BL i v e v j A i Donare sangue... Donare sangue... SII!! Ma che cos'è questo benedetto sangue?!? Proviamo a dare un minimo di informazione. Come tutti sappiamo il Sangue è un liquido che si presenta di color rosso, serve per r e e sembra uguale per tutte le Persone; ma non è del tutto vero, in quanto esso si divide per gruppi, per W fattore Rh ed è composto da più elementi e sostanze. Questo mese "parleremo" dei gruppi e del fattore Rh che sono le reali differenze del sangue. Nel 1900 il medico viennese Karl LANDSTEINER scoprì che sulla superficie dei globuli rossi erano presenti delle sostanze chiamate agglutinogeni, e che nel plasma c'erano degli anticorpi chiamati agglutinine; sulla base di queste scoperte il suddetto medico distinse nella specie Umana TRE gruppi sanguigni chiamati A, B e O (zero). Nel 1902 i professori Von DECASTELLO e STURLI scoprirono il quarto gruppo, molto raro, chiamato AB. Gli individui che possiedono l'agglutinogeno A sono iscritti al gruppo A, quelli che possiedono l'agglutinogeno B sono iscritti al gruppo B, quelli che possiedono l'agglutinogeno A e B sono iscritti al gruppo AB, quelli che mancano di sostanze antigene sono iscritti al gruppo 0 (zero). In piena seconda Guerra Mondiale Karl LANDSTEINER, questa volta insieme al ricercatore A. WIENER, scoprì un Fattore responsabile di incidenti trasfusionali, questo fattore fu chiamato FATTORE Rh, perché riconosciuto simile ad un antigene scoperto in una scimmia: Macacus Rhesus. Gli individui che possiedono questo FATTORE sono chiamati Rh positivi (Rh+), gli altri Rh negativi (Rh-). Per chi non è libero il giovedì, ricordiamo che è possibile donare anche Domenica 4 Maggio p.v. sempre presso il centro fisso di prelievo avis in ospedale con orario 08,00-10,30. Per la sez. avis Montefiascone Carlo GIANVINCENZI pag. 17 "Tutti no global, se si parla di sesso / / Tempo fa Striscia la Notizia mandò in onda una specie di spot per un prodotto anticalcare con protagonista Manuela Arcuri, il carabiniere più amato dagli italiani. Non si capiva per quale televisione del villaggio globale fosse stato girato. Allusioni e ammiccamenti da caserma, il tutto riscattato dalla mediterranea bellezza della protagonista che ci ha nascosto le tonsille e poco più. Quella sera io ero ospite in casa di amici e stavamo tutti a tavola, con il televisore acceso a fare da sottofondo luminoso e sonoro alla conversazione (con il pretesto, dichiarato dal padrone di casa, di sentire le ultime notizie dal mondo), quando I conduttori del varietà satirico annunciarono l'andata in onda del prezioso documento. Un attimo di silenzio, nessun imbarazzo, i due figli dei miei amici (tredici e quindici anni) che si sistemano sul divano per vedere meglio, la loro mamma che con il telecomando alza di un filino il volume. La Arcuri passa, ridiamo, commentiamo in maniera compassata. I due ragazzi non fanno una piega. Finito lo spot la loro mamma torna a diminuire il volume, e tutti riprendiamo a conversare. Tornando a casa in macchina, mi è venuto spontaneo ripensare ai due ragazzi che avevano ricevuto, durante la cena, una grossa porzione di nuda bellezza femminile. A metà degli anni... anta, quando avevo più o meno la loro età, per noi adolescenti era difficile anche solo guardare le figure, perché non ne esistevano. La donna era mistero, dalla testa ai piedi, anzi dal collo a sotto il ginocchio, anche se per fortuna qualcosa si rimediava grazie alla bicicletta, diffusissima, e a certi lavori agricoli (la raccolta della frutta e delle olive, la pigiatura dell'uva, la mondatura del riso della eccitante Silvana Mangano). Nascosta, negata agli adolescenti, remota, mitica quanto l'araba fenice, restava Lei, la cosa, ben diversa dalla cosina esplorata qualche anno prima durante il gioco del dottore. I ragazzi più grandi ne parlavano con eccessiva disinvoltura, rivelando che quasi sempre si trattava di millantato credito. La si incontrava citata ovunque, perfino nei graffiti murali, che allora non erano geroglifici incomprensibili come quelli di oggi, bensì sani messaggi, anche se spesso di parte: Viva Stalin Abbasso Sceiba, Viva Coppi Abbasso Bartali, Viva la Lazio Abbasso la Roma o viceversa, Viva la... Moglie del sorcio (ecco, Lei non aveva rivali, e non lessi mai Abbasso). La si poteva rinvenire in alcune filastrocche oppure dovevamo avere uno sviluppatissimo senso di immaginazione, mentre ai giovani di oggi, anche ai giovanissimi, basta aprire una rivista o accendere il televisore per vedere perfino Lei. Però, a pensarci meglio, che gusto c'è conquistarsi un posto in prima fila nel tu per tu della realtà, quando non solo hai già visto tutto, ma quel tutto lo hai visto di una donna bellissima, truccata, massaggiata, magari siliconata, comunque virtualmente corretta? Quando il povero ragazzo riesce, senza troppa fatica, a mettere gli occhi e le mani addosso a una coetanea in carne ed ossa, non può non restare deluso confrontandola con la donna della televisione, del cinema, dei rotocalchi, dei calendari, dei siti internet. Per questo non meraviglia leggere che, secondo le statistiche, tre milioni di giovani italiani hanno problemi sessuali. E che molti dei maschi efficienti sono dei palestrati abituati a vivere il rapporto sessuale come un banale esercizio ginnico. Il discorso vale infatti anche per noi adulti, drogati da televisione e affini, sedotti da Veline, Letterine, Conduttrici, Ballerine e perfino fascinose telegiornaliste. Bellezze d'ogni colore e sfumatura, culi e tette all'infinito, italiane, tedesche, americane, ugandesi, australiane. Meraviglia che il movimento no global abbia trascurato questo importante settore. Colgo l'occasione per lanciare dalle pagine de "La Voce" una campagna contro le multinazionali dell'immagine che stanno facendoci dimenticare la donna reale in cambio del divin mostro, ovvero la Gnocca Virtuale, La Mona Globale. Esiste una congiura contro la vera Lei? Goffredo Balestra pag. 18 LA VOCE - n° 4 - Aprile 2002 filotizie di don Eustachio dal eoMgo in sijvzvesi Il c o n t a i n e r è a r r i v a t o al p o r t o di Pointe-Noire il 4 ottobre. Dopo molte difficoltà nella pratica perché dall'inizio l'indirizzo è stato sbagliato, ho potuto sdoganare s o l o il 16 N o v e m b r e 02 - Il 25 Novembre tutto è arrivato al seminario di Brazzaville (per aereo cargo) situato a 510 Km del porto di Pointe-Noire. All'arrivo delle sostanze così importanti ed abbondanti, i seminaristi hanno i n t o n a t o c a n t i di g i o i a e di ringraziamento a Dio ed a ciascuno dei donatori, s o n a n d o p u r e le c a m p a n e : è s t a t o " l ' E x u l t e t " per la r i u s c i t a per q u e s t a impresa. Volendo assicurarmi dell'arrivo del container per rendervi conto, ho aspettato fino a questo momento per farmi vivo, ed eccomi, tutto gioiosissimo e soddisfatto e vi ringrazio di cuore. Ho capito che ci siamo messi insieme per portare avanti l'impegno di formazione dei futuri sacerdoti con il vostro contributo di ogni genere. Dedicarsi a questo impegno è un atto di carità portato all'eccellenza: "come Dio vi ha amato, amatevi gli uni gli altri" Gn 15,12. Carissimi, avete capito che la grandezza di Gesù è di annullarsi per donarsi all'uomo, è la stessa grandezza che state I Seminaristi che stanno mangiando riso e pasta, ringraziando i donatori per ricercare nel vostro essere cristiano. Avete manifes t a t o di nuovo u n a carità senza confini, fino a raggiung e r e questi ragazzi in formaz i o n e al sacerdozio al centro dell'Africa. In questo atteggiamento sublime del vostro essere cristiano, questi ragazzi danno una risposta di ringraziamento a Dio e a ciascuno di voi e si ricorderanno di voi nella loro vita futura nel sacerdozio per aver contribuito alla loro formazione. Nel discorso sulla montagna, Gesù ci dice il modo suo di essere e si pone come modello: "vi è stato detto, io vi dico...". Questa crociera per la CARITA' vi ha fatto diventare concretamente testimoni dell'amore di Dio, come Gesù. T r a m i t e voi, questi s e m i n a r i s t i hanno visto il volto di Dio che ama. Mi ricorderò sempre della suggestiva piazza di Santa Margherita: da un lato si prega (Basilica) dall'altro si serve (CARITAS); questa immagine ha veramente impregnato e impastato la vostra vita. Grazie! Per concludere, ringrazio il vescovo Sua Ecc.za L o r e n z o Chiarinelii che è I seminaristi stanno scaricando i prodotti alimentari venuti da Montefiascone (VT) - Italia stato sempre uri Padre s p i r i t u a l e per me; Don Agostino con il quale sono legato in modo particolare di affetto e di complicità pastorale; Don Angelo e la sua sorella, discretamente, fanno tante cose nel silenzio assoluto; Don Biagio ormai conosciuto come benefattore della mia Diocesi di Pointe-Noire (CONGO); Don Giuseppe (le Coste) nella sua convalescenza si è mosso con i suoi parrocchiani per la causa della carità; Don Luciano per il suo cuore che è rimasto in Africa; Don Flavio un fratello e un amico; Don Domenico per la sua vicinanza; Don Fabio per la sua buona parola al Vaticano; Don Giuseppe Trapè per la fiducia che mi ha concesso sempre; Don Giorgio e i suoi parrocchiani di N.D. di Lourdes di Tuscania per l'interessamento al Seminario di Brazzaville. A q u e s t a g r a n d e o p e r a che porto avanti, non posso dimenticare il contributo delle c o m u n i t à religiose: del Divino Amore, delle Maestre Pie, del Monastero S. Pietro di Montefiascone e Silvestrini di Bassano Romano, i Figli dell'Immacolata di Sta M a r g h e r i t a , il G r u p p o del Rinnovamento nello Spirito che è ormai la mia famiglia a Montefiascone, le mie affettuose e calorose comunità parrocchiali, di Sta Margherita e Fastello, il comitato delle feste dei F i o r d i n i , la Caritas di Sta Margherita e Diocesana, il comune di Montefiascone, i miei personali ed intimi amici che non posso nominare per non soffrire di dimenticare alcuni, il Direttore della C O N A D e il suo p e r s o n a l e che hanno sponsorizzato la raccolta dei prodotti alimentari, i miei vicini di abitazione con il nostro Gruppo che posso chiamare "Presso il pozzo", a tutte le Famiglie e a tutti i Montefiasconesi, siete bravissimi vi voglio bene e vi porto nel mio cuore e nelle mie umili preghiere, altrettanto dalla parte dei centoventotto seminaristi (con sette di meno rispetto all'anno scorso). Dio benedica le vostre Famiglie: Felice e Santo Anno Nuovo. Vostro fratello ed Amico Don Eustachio DOUNGUI Rettore del Seminario Maggiore G.F. SINGHA di Brazzaville (CONGO - BRZZA) Carissimo don Agostino, dopo una lunga e difficile pratica per sdoganare il container per motivo di sbaglio d'indirizzo, volevo assicurarmi dell'arrivo dei prodotti fino a Brazzaville (Via aereo cargo); perciò ho aspettato fino a questo momento per farmi vivo, ed eccomi, tutto gioioso e soddisfatto e vi ringrazio di cuore, insieme ai Formatori e ai Seminaristi. Nel rinnovare la mia riconoscenza per l'accoglienza, l'amicizia, la disponibilità e la generosità che mi avete dimostrato, vi auguro con tutto il cuore a tutti i parrocchiani Buon Anno. Sto bene però impegnatissimo. Penso già alla prossima Estate per rivederci. Sulla cartolina questa è una via della nostra città Brazaville. Con affetto e stima Don Eustachio filotizie dal Bangladesh Da: "PIME Regional House" <[email protected]> A: "d. Agostino Ballarotto" Nostro nuovo indirizzo: [email protected] Caro Don Agostino, ho aperto l'e-mail adesso e to' che trovo il tuo messaggio. E qui la gioia anche perché non capita spesso. Oggi ho ricevuto anche "la lunga lettera" come la chiami tu (La Voce). Quindi doppia gioia, lo sto bene e continuo il mio lavoro accogliendo i gruppi che ogni domenica sera arrivano al mio eremitaggio. S o n o ancora contento del lavoro. Poter dedicare tanto tempo alla parola di Dio la considero una grazia, nell'età dell'ultima tappa. I nostri comuni amici ci stanno lasciando. G r a z i e e di loro c h e li ricordo nella p r e g h i e r a . A n c h e qui abbiamo i nostri morti. Il 16 c.m. ci ha lasciato un padre che aveva un solo anno più di me e che era venuto in missione un anno dopo di me. Piano piano sto arrivando in prima fila. Son contento che hai visto Claudio il che significa che riesce ancora a muoversi. Ogni tanto ci scriviamo. Comunico più spesso con Elsa perché Enrico ha l'e-mail. Tempo fa mi scrisse Sr. Elena che a quanto pare tira avanti bene. Le scrissi quando andò in Albania congratulandomi. S a l u t a m e l a t a n t o . A n c h e n o i q u i in B a n g l a d e s h a Chittagong abbiamo una Madonna che lacrima, o meglio una statua della Madonna, lo avrei preferito che ridesse, lo non do importanza a questi fatti, ma è apparso sui giornali locali. Ha fatto un inverno molto freddo e nebbioso. Da qualche giorno si sta bene. Clima primaverile. Spero proprio che il Bush non faccia la guerra. Darebbe fastidio ad oltre un miliardo di mussulmani oltre che a tanti tanti altri. Ma sembra che non ascolti nessuno e che proprio la farà. Allora qui s a r a n n o tempi difficili. Dal 25 c.m. avrò quattro amici giapponesi che mi v e n g o n o a trovare. Ti ringrazio di avermi scritto. O r a facciamolo c o n un pò più di f r e q u e n z a vista la comodità della posta elettronica. Un saluto a tutti, a te con affetto un abbraccio. Enzo. Una buona iniziativa Montefiascone lì 18.03.2003 ASSOCIAZIONE Patrimonio - San Pietro in Tuscia (Italia) e Comtat Venaissin (France) Corso Cavour 37 - Montefiascone 01027 Tel. 0761.82.39.42 - 00393286250169 Ai Sindaci di Avignone e Carpentras Illustrissimi, Come vi è noto, lo Stato Pontificio era suddiviso in otto regioni tra queste, due hanno dato un contributo alla rinascita del papato; la Regione del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia con capitale M o n t e f i a s c o n e e il Comtat V e n a i s s i n con capitale Carpentras e successivamente Avignone. Urbano V° papa avignonese cercò di riportare il Papato a Roma, sbarcò nel porto di Corneto ora Tarquinia, luogo non distante da Montefiascone, nella pur breve permanenza del Papa in terra italiana, Montefiascone fu elevata dallo stesso Papa ai rango di Città. La figura di questo Papa è sentita dalla popolazione, ebbe il merito fra le altre cose di creare la diocesi di Corneto-Montefiascone, nonché scavare un profondo pozzo per l'approvvigionamento dell'acqua al centro del paese, opera ancora visitabile. Il palazzo papale che sovrasta la nostra città di certo non può competere con quello di Avignone, ma è certo che anche da lì, la storia dei Papi si è fatta sentire. Carpentras è unita q u i n d i dalla stessa vita amministrativa che regnava a Montefiascone, ed Avignone per avere lo stesso se pur diverso Palazzo Papale. Per questi motivi si è creata un'associazione che vuol ricordare l'arrivo del Papa nella zona con una manifestazione che si terrà nell'anno, nella quale occasione sarà inaug u r a t a una t a r g a c o m m e m o r a t i v a a r i c o r d o d e l l ' e v e n t o . Saremmo ben lieti di una Vostra partecipazione e poiché nella nostra tradizione vi è anche quella di un corteo storico che ricorda anche un evento medievale, che ha reso f a m o s o il nostro vino denominato EST! EST!! EST!!! saremo altresì lieti di poter creare l'opportunità di conoscenza tra le popolazioni, di eventuali incontri fra cortei storici e realtà associative culturali, e ciò nella profonda convinzione di un'Europa che cresce e ci unisce rendendoci, sempre più liberi. Quest'incontro quindi, rappresenterebbe una conoscenza da non sottovalutare sotto ogni aspetto, sia esso culturale, storico e personale; le popolazioni avranno parecchie cose da conoscere e ciò non potrà che migliorare lo spirito di libertà, di eguaglianza e di fratellanza patrimonio comune dell'umanità e di tutti noi. Il Responsabile Dott. Angelo A. Caporiccio LA VOCE - n° 4 - Aprile 2003 Montefiascone avanti tutta... Partecipazione al prestigioso Torneo "Giusy Conti rr Realizzazione opuscolo informativo "IL GIALLOVERDErr C o n t i n u a la serie positiva nel Campionato di Promozione con risultati successivi eccellenti che gratificano tutto l'ambiente sportivo. Gli ultimi anni hanno dato i suoi frutti soprattutto per i nostri giovani calciatori provenienti dal vivaio e che militano nella 1 a squadra. Elogi sono arrivati soprattutto dal Settore Giovanile, gli ALLIEVI in primis per il gioco dimostrato e la posizione primaria di classifica incontrastata, malgrado gli infortuni di percorso di alcuni giocatori. Un'iniziativa importante è la partecipazione per il primo anno al prestigioso Torneo "Giusy Conti", la ragazza deceduta in seguito agli incidenti durante la finale di Coppa Campioni negli anni '80 allo stadio Eysel di Bruxelles, tra la Juventus e il Liverpool. Il torneo riservato alle categorie Giovanissimi e Allievi, si svolgerà nel mese di maggio p.v. nella città di Arezzo e parteciperanno importanti Società calcistiche aretine quali Montevarchi, Arezzo, Santa Firmina, Sangiovannese, Arno calcio, Battifolle, Subbianese e altre; il Montefiascone Calcio parteciperà con ben due squadre, utilizzando per le trasferte, Pulmans Gran Turismo della ditta EPF TOURS di Montefiascone. Altro importante progetto è stato la realizzazione del periodico mensile informativo - ciclostilato in proprio - dal titolo "IL GIALLOVERDE", che sarà distribuito a tutti gli sportivi e dove saranno elencate tutte le varie classifiche delle squadre con le graduatorie sui giocatori (goleador, correttezza in campo, curiosità), una finestra sarà poi dedicata ai tecnici-istruttori per continuare a migliorarci ininterrottamente. Allievi L'A.S. Calcio Montefiascone Due battute... dal Baseball Montefiascone Lo scorso mese di Marzo sono stati pubblicati i calendari delle partite dei tornei che interesseranno gli atleti del baseball Montefiascone. Anche quest'anno il Baseball Montefiascone sarà impegnato nel campionato di serie B girone D, e si presenta molto impegnativo anche in considerazione delle squadre che saranno le nostre prossime avversarie. Infatti i ragazzi del Presidente TOFANICCHIO dovranno misurarsi con le seguenti formazioni: CBR Baseball Arezzo, Jolly Rogers Castiglion della Pescaia, Capannelle Roma, Peones Nettuno, Nettuno 2, Cali Roma XII, Thundhers Salerno, A.S. san Giorgio Reggio Calabria, Universitaria Sport Messina. Il campionato avrà inizio il 12 Aprile 2003, dopodiché ci sarà la pausa per la Santa Pasqua e si riprenderà a giocare il 10 Maggio. Verrà effettuata una pausa la seconda settimana di giugno per consentire il raduno della Nazionale, per poi fermarsi il campionato nel mese di Agosto, per concludersi definitivamente con i suoi verdetti nel mese di settembre. Riguardo al settore giovanile, in attesa dell'inizio dei campionati, la società sportiva Montefiascone Baseball ha ricevuto la gradita visita del Selezionatore nazionale per la categoria cadetti Alfonso GUALTIERI, che ha potuto osservare i nostri piccoli campioncini in tutte le azioni di gioco, al fine di poter eventualmente selezionare i migliori elementi che verranno chiamati a far parte della Nazionale Italiana Baseball categoria Cadetti. In vista dell'inizio dei campionati in bocca al lupo a tutti i giocatori del Baseball Montefiascone. Mauro TOF. La Confraternita S. Maria del Giglio S. Felice da Cantalice ha eletto il suo direttivo Nella giornata di domenica 9 Febbraio 2003 i confratelli della confraternita S. Maria del Giglio-S. Felice da Cantalice che sono stati chiamati alle urne per eleggere democraticamente lo staff dei consiglieri ed il Priore. Dei 40 confratelli regolarmente iscritti ed aventi facoltà di votare hanno votato 32. Nella votazione per la carica di Priore è stato eletto-riconfermato a pieni voti il Priore uscente sig. Tarcisio Roscani, mentre a consiglieri sono risultati eletti i sig.ri Brigliozzi Giuseppe, Stefanoni Antonio, Pepponi Ettore, Bellomarini Franco, Rossi Alberto e Santini Mario. Il Priore, venuto in possesso del carteggio elettorale, ha indetto la prima riunione degli eletti per dare gli altri incarichi secondo ed in conformità di quanto stabilisce lo statuto ed il regolamento d'attuazione nella giornata di mercoledì 26 Febbraio alle ore 21,00. Le cariche che dovranno essere conferite dagli eletti sono quelle del cappellano, quella del vice-priore, quella del segretario, quella del cassiere ed altre attività minori ma di grande aiuto e valido supporto all'attività del direttivo per il miglior funzionamento della confraternita in ossequio ai dettami dello statuto e del regolamento d'attuazione. pag. 19 S&occùx U (Mtd,,, Giulia Stefanoni Eccomi qua! Mi presento: sono Giulia Stefanoni in braccio al mio fratellinno Alessio. Sono venuta alla luce il giorno 6 Febbraio 2003 per la gioia di babbo Fabio e mamma Michela Silvestri. lo e il mio fratellino chiediamo a Gesù che benedica sempre la nostra famiglia. Tanti bacioni ai nonni, agli zii e ai bisnonni che sono impazziti dalla gioia. DaWAmerica Gent.mo Don Agostino, eccomi di nuovo a scrivere due righe, e mandare la mia offerta per La Voce, ringraziando tutti di questo bellissimo giornale che viene stampato al paese. Per chi è lontano è una festa riceverlo. Non so se 10 ha saputo: mio fratello Antonio Gamberi in Germania è in Ospedale, gli hanno tagliato un piede per il diabete, ora sta un poco meglio. Per il resto della famiglia si sta tutti bene, grazie a Dio! Metto questa foto del mio terzo nipotino, figlio di mia figlia Rita, che è nato il 1 Agosto 2002, ora che scrivo ha 7 mesi e ha una sorellina di 1 anno e mezzo Isabella. Ho tre nipoti uno di 3 anni, una di un anno e mezzo e 11 piccolo di sette mesi, a giugno se tutto andrà bene, la mia nuora prenderà una bambina. Parlo spesso con Aldo lacoponi grazie al giornale. Saluti infiniti a Lei e a tutto il gruppo de La Voce. Maria Gamberi Aurora Brunamonti Si tratta della piccola Aurora, venuta a far c o m p a g n i a il 14 gennaio al fratellino Leonardo, che se la stringe in modo tale da dire: guai a chi me la tocca! Mamma Ornella e papà Mario Brunamonti ne vanno orgogliosi, mentre i nonni: Valeria e Riziero, Maria e Amilcare, non entrano più nella pelle. Lo zio D. Angelo, Direttore responsabile de "La Voce", che ne dice? Anche se ormai è abituato ai nipoti, prova sempre tanta emozione. Buon'aurora, signorina Aurora! Lorenzo Zazzu S o n o Lorenzo Zazzu, il 15 marzo è stato il mio primo compleanno. Una grande festa, per una piccola peste in erbai! Ciao a tutti. pag. 20 LA V O C E - n° 4 - Aprile 2002 Lions Club di Montefiascone "Falisco Vulsineo" La vita e le opere del Card. M. A. Barbarigo Il Serra Club di Viterbo e il Lions Club di Montefiascone Falisco-Vulsineo hanno organizzato il 24 febbraio 2003 presso il Seminario Diocesano M.A. Barbarigo di Montefiascone una Conferenza sul tema: "La vita e le opere del Cardinale M.A. Barbarigo". La vita e le opere dell'eminente figura, che ha lasciato a Montefiascone un rilevante segno della sua presenza, sono state tracciate da relatori che conoscono bene quanto egli ha fatto per Montefiascone. M. Emanuela Vanich, Superiora Istituto Maestre Pie Filippini, ha illustrato "La biografia del Cardinale M.Antonio Barbarigo"; Mons. Fabio Fabene, Officiale Vaticano alla Congregazione dei Vescovi, ha dissertato sul "Ministero Episcopale e sul Processo di Beatificazione del Cardinale M. Antonio Barbarigo"; Giancarlo Breccola, che ha effettuato numerosi studi sulla storia di Montefiascone ha esposto alcune "Spigolature del Seminario M. Antonio Barbarigo con riferimenti alla stamperia e alla Biblioteca", due strutture di grande importanza culturale che hanno segnato la presenza del Seminario sul territorio. Numeroso il pubblico intervenuto che ha apprezzato l'alto livello della manifestazione. Un sentito ringraziamento va ad Antonio Cianchi, Presidente del Serra Club di Viterbo che ha avuto l'intuizione di realizzare tale iniziativa, proposta che è stata accolta con grande favore dal Lions di Montefiascone che dà alle iniziative sul territorio una notevole importanza per promuovere gli ideali di servizio e di miglioramento della comunità che sono alla base dell'Associazione internazionale di riferimento. In questo caso gli ideali cattolici, che sono alla base del Serra International (il primo Club fu fondato a Seattle nel 1935) si sono coniugati con gli ideali laici di servizio del Lions International. Fausto Vitiello Supplica a Maria per la pace Vergin celeste, che risiedi in cielo e guardi noi, in questa strada impervia in questo mondo, ove è ira e superbia i nostri cuori rigonfi di gelo. Non siamo più capaci, ad amare non siamo in grado di voler più bene siamo selvaggi come lupi o iene pensiam solo al potere, ed a sbranare. Nuove considerazioni sul S. Flaviano di Montefiascone Il 28 Gennaio alle ore 16,00 presso la Rocca di Montefiascone è stato presentato dai: Prof.ssa Marina RIGHETTI TOSTI CROCE Docente Università La Sapienza di ROMA, Prof.ssa Anna Maria D'ACHILLE Docente Università La Sapienza di ROMA e dal Prof. Gerhard WIEDMANN Biblioteca ACQLAPENDENTE - MONTEFIASCONE (VI > O divin Madre, prega tuo Figlio tu che sei santa e piena di grazia ferma la guerra questa gran disgrazia e che si creda ad un solo Dio. Nuove considerazioni sul San Flaviano di Montefiascone Hertziana ROMA, il libro "Nuove considerazioni sul S. Flaviano di Montefiascone" curato dai Professori: M.G. BONELLI e A. BOCO. La pubblicazione rappresenta il risultato di un lavoro di ricerca mirata, in cui il territorio o meglio gli elementi architettonici di una prestigiosa chiesa vengono studiati da un gruppo che ha nei Docenti le guide e negli Alunni attenti discepoli: esempio di una scuola attiva ed aperta che non solo trasmette, ma soprattutto elabora conoscenza e cultura. Con vivo compiacimento. MARIA MAZZESCHI PORRETTI Dirigente Scolastico del Liceo Leonardo da Vinci Un salto di qualità e di prestigio Acciari Claudio, già dirigente del Comitato Regionale di Controllo è stato recentemente trasferito a Roma presso l'Assessorato agli Affari Istituzionali ed Enti Locali. Lavora a stretto contatto con l'assessore On. Donato Robilotta in qualità di dirigente dell'Area Programmi e Progetti, nell'ambito della Direzione Regionale Sicurezza, della quale ha assunto l'incarico di vice-direttore. Implora Dio per noi, per la pace che ci perdoni i nostri peccati fino a quel giorno che sarem chiamati che ci guidi in una via meno audace. Dona sollievo alle popolazioni che soffron la fame, e son malate sporche, cenciose e abbandonate scordate da tutte le nazioni. Ma tu non puoi ascoltarmi, madre Santa piangi anche tu, su Sodoma e Gomorra su questo mondo che anche Iddio aborra su tanta gente, cui la fede manca. Scusami Madre, per quel che ti chiedo io non sono che un peccatore ma cerco pace, e credo nel Signore e mi sento oppresso per quel che vedo. Monanni Franco PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA VOCE" NON CI SONO DUE LAUREE... SENZA LA TERZA?! Potete versare: • sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica • sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone 0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone 0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio In Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi". Apprendiamo che in data 28.01.2003 il dott. Angelo A. Caporiccio, Commercialista e noto tributarista e nostro concittadino già laureato in Scienze Politiche si è nuovamente laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Macerata con la tesi "L'ONERE DELLA PROVA NEL PROCESSO TRIBUTARIO", Chiar.mo Prof. Eugenio della Valle, con il punteggio 106/110. Complimenti e auguri di ottimo lavoro!