Centonove numero 30
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Centonove numero 30
centonove MESSINA. SUICIDIO LONGO, SPUNTA UN’ALTRA INCHIESTA Il docente coinvolto nell’indagine sull’omicidio di un guardiacaccia ucciso a Cesaro’ ANNO XX N. 30 2 AGOSTO 2013 EURO 1,50 PAG. 11 Settimanale di Politica, Cultura, Economia Il presidente della Regione Rosario Crocetta in una elaborazione fotografica SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) REGIONE Re Saro Il presidente Crocetta si appresta ad andare in vacanza indebolito dalla crisi e dallo scontro con il Pd. Ma non si arrende e rilancia. Con la politica degli annunci. E la sfida a Renzi il punto 2 AGOSTO 2013 centonove EDIT Un sindaco da studiare UN GRUPPO DI ricercatori della Università di Messina si sono messi al lavoro per indagare le ragioni di successo del sindaco Renato Accorinti. Diranno un bel poʼ di cose, con ammirabili slaid e grafici. Avranno però qualche difficoltà a dire che Accorinti è stato eletto “per provocazione”. Perché semplicemente gli elettori si sono “rotti” dei giochini dei partiti. La delega, analisi del voto alla mano, è che Accorinti è il sindaco votato dalla destra. Perché Messina è città borghese. E di destra. Ora la delega al sindaco “scalzo” che fa colore anche per i settimanali tedeschi, è che deve fare rimettere le scarpe a Messina, per rimetterla in movimento dopo anni di sabbie mobili. Lʼopera è improba. Perchè Accorinti in primis sa che tutto questo non è possibile se, oltre al voto al sindaco e alla sua compagine, non si restituisce “la fiducia del popolo offeso”. La mobilitazione dei volontari a pulire le erbacce davanti al palazzo di Giustizia ha una funzione simbolica di richiamo. Ma ad essere puliti non vorremmo fossero solo le aiuole del Palagiustizia ma anche i quartieri degradati. Da Camaro a Giostra, isolato 13 compreso, dove Accorinti è andato a chiedere i consensi. La prossima volta il Palazzo di Giustizia allʼesterno vorremmo fosse pulito “simbolicamente” dai magistrati. Che prendano ramazza e secchiello per dimostrare anchʼessi, impegnati in alcune direzioni di indagini, di avere senso civico. Eʼ tempo che ognuno faccia la propria parte. Coi fatti. Renato Accorinti La forza delle piccole cose A un mese dall’elezione a sindaco di Messina, Accorinti sembra aver preso la strada giusta. Ora occorre affondare il bisturi sulle abitudini “furbesche” DI DOMENICO BARRILÀ IL RISULTATO DELLE ULTIME amministrative a Messina fa pensare ad un tentativo di mutamento culturale profondo, tuttavia governare questa città che versa in una disperata situazione economica e sociale, richiede competenza manageriale decisamente elevata. Aspettiamo dunque a esprimere un giudizio su quanto sta accadendo in questo luogo, consegnatosi in passato a diversi pifferai, benché l'elettorato fosse consapevole del fatto che si trattava di persone spesso impreparate e ciniche. È stato così che per decenni il tentato suicidio collettivo è andato avanti come se niente fosse. L'unica volta che i messinesi avevano battuto un colpo si era creato un clima quasi simile a quello attuale. Era il tempo della giunta Providenti, scaricata con la stessa disinvoltura con cui era stata incoronata. Ora è arrivato Renato Accorinti. Scelto nell'uno contro uno, perché a sistema politico schierato aveva preso solo due voti su dieci, pure rappresentando una novità considerevole, a riprova della natura ostinatamente clientelare di larghe fette dell'elettorato messinese. I punti di forza dell'attuale sindaco rispetto al predecessore sono numerosi, piace soprattutto la positiva inclinazione per cose piccole, quelle che a Messina non funzionano da sempre e ne fanno una città nemica dei suoi figli (e viceversa). Sistemare le aiuole e ripulire le fontane sembra poca cosa, in un luogo oppresso da problemi economici ed occupazionali, eppure, se non ci si ferma come al solito alla prima pietra, questa è la strada da seguire, chi comandava prima non aveva tempo per "sciocchezze" del genere essendo affaccendato in altre faccende che, a giudicare dagli arresti dei giorni scorsi, non erano propriamente quelle dei cittadini. È questo il terreno sul quale può avere luogo l'unica rivoluzione possibile in riva allo Stretto, quella del mutamento dei comportamenti minimi. Solo un gruppo di amministratori risoluti a mettersi in prima fila e a dare l'esempio Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile può seminare solchi fecondi. Ci aspettiamo, tanto per dire, che mai un parente o un amico degli attuali amministratori messinesi riceverà il minimo favore e, qualora dovesse accadere, il responsabile non perderà un minuto prima di rassegnare le dimissioni. Ci aspettiamo che il nuovo sindaco affermi pubblicamente che la raccomandazione sarà trattata come un crimine sociale grave e come tale denunciata. Ma ci aspettiamo pure che si faccia capire ai dipendenti comunali che lo stipendio lo prendono dai cittadini, che vanno rispettati e serviti come clienti privilegiati. Ricordo da ragazzino l'abisso senza rimedio che si avvertiva avvicinandosi allo sportello dell'ufficio anagrafe o a un qualsiasi altro ufficio pubblico. La giunta Accorinti, sostenuta da un seguito popolare senza precedenti, può permettersi azioni pedagoghe scomode ma fondamentali, perché non si è abbandonata alle promesse sconsiderate dei predecessori, quindi non deve restituire nulla. Spero che i nuovi amministratori sappiano che non sarà il possibile default ad affossare Messina, bensì il persistere di una cultura politica primitiva e di abitudini civili furbesche. Ê qui che va affondato il bisturi. Le condizioni sono propizie, i pianeti sono allineati come mai in passato. La Messina di oggi è guidata da un vescovo pratico e laborioso; si è dotata di un rettore universitario prestigioso, arrivato in cima per meriti scientifici e per capacità proprie; ora è amministrata da un sindaco che viene dalla parte opposta a quella che ha generato i distruttori del passato e del futuro. A questo si aggiunga che la magistratura si è messa a scoperchiare forzieri che sembravano inviolabili, dove si troveranno, verosimilmente, le prove del sacco economico e morale della città. Certo non basterà pulire fontane e strappare erbacce, occorreranno rettitudine, progetti, risorse e cultura manageriale, ma in una città pulita e ordinata ci si raccapezza meglio e le buone idee trovano la strada più in fretta. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 centonove Riservato 2 AGOSTO 2013 TOP SECRET BENI CULTURALI Montalbano, revocati i fondi per Argimusco MESSINA. Il dirigente generale dellʼassessorato ai beni culturali Sergio Gilardi ha revocato il finanziamento da quattro milioni di euro per il recupero ambientale del sito Argimusco di Montalbano Elicona. Allʼorigine del provvedimento la mancata approvazione delle autorizzazioni, presentate in sede preliminare per la richiesta dei fondi. CNR DI MESSINA Navitex studia l’espulsione del socio Gps Consulting TRADIZIONI. UN COOP DI EX LAVORATORI DELLA TRISCELE CI RIPROVA. I PRIMI DIECIMILA EURO LI METTE LA FONDAZIONE DI COMUNITÀ “Birreria Messina”, il ritorno MESSINA. Diecimila euro dalla Fondazione di Comunità di Messina alla nascente cooperativa “Birreria Messina”, primo contributo per una raccolta fondi che offra sostegno economico ad unʼidea – “riprendiamoci la nostra birra” – lanciata dai lavoratori e dalle lavoratrici della Triscele (ex Birra Messina), in cassa integrazione dal giugno del 2011 al dicembre del 2012, oggi senza tutele. La raccolta fondi sarà lanciata domenica 4 agosto, in un incontro in programma nel cartellone dellʼundicesima edizione dellʼHorcynus Festival. La nascita della cooperativa “Birreria Messina” avrà lo scopo di far riprendere in città la produzione di birra, cessata nel 2007. La raccolta fondi è iniziativa della Fondazione di Comunità di Messina - Distretto Sociale Evoluto - che mette insieme le principali realtà dell'economia sociale e solidale messinese e sarà lanciata con questo primo versamento di diecimila euro effettuato dalla Fondazione per sostenere la decisione dei lavoratori e accompagnare l'avvio della cooperativa con un concreto sostegno economico sugli investimenti iniziali. Lʼappello che partirà dal palco del Festival, alla presenza dei lavoratori della cooperativa “Birreria Messina”, sarà rivolto alla città per raccogliere ulteriori fondi, nella logica dellʼeconomia civile: “la nascita della ʻBirreria Messinaʼ, in questo senso, può rappresentare unʼimportante esperienza di coesione sociale ed economica” sottolinea il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta. Lʼappello, oltre che ai cittadini, sarà rivolto allʼintera filiera del consumo della birra, nel tentativo di coinvolgere anche commercianti e ristoratori. Sul fronte delle collaborazioni, da registrare la disponibilità del Movimento 5 Stelle, che garantisce sostegno nella raccolta fondi attraverso la portavoce allʼArs Valentina Zafarana. Le coordinate bancarie per la raccolta fondi sono: IBAN IT38M0501804600000000133502 presso Banca Popolare Etica, via Catania 24 a Palermo, intestato a Fondazione di Comunità di Messina con la causale “Fondo Birreria Messina”. CAMALEONTI. LA SCELTA DELL’EX MINISTRO INCHIESTE. LA PROCURA DI NAPOLI INDAGA SUGLI INCARICHI DEL PROFESSIONISTA MESSINESE Romano, da Totò a Pannella Premiata ditta Caratozzolo e Rubinetti PALERMO. Un tempo era considerato il naturale erede di Totò Cuffaro, oggi impegnato a scrivere libri sul “silenzio delle cormacchie” a Regina Celi. Ma Saverio Romano (nella foto accanto) , ex ministro dellʼAgricoltura, di recente assolto dallʼaccusa di concorso esterno in associazione mafiosa, da quando ha visto il suo ultimo delfino politico abbandonarlo per “Articolo 4”, la creatura di Lino Leanza, ha fatto un triplo salto della quaglia e ha deciso di passare dal Cantiere Popolare della Sicilia, che non ha più un gruppo allʼArs, al partito transazionale di Marco Pannella. Da democristiano è diventato radicale. E ha perso ufficialmente la tessera. “La mia è una decisione convinta,-ha detto-frutto dellʼammirazione per un uomo come Marco Pannella che a 83 anni si batte a tempo pieno per il rispetto dei diritti civili. Ecco-ha aggiunto-non si può oggi continuare a fare politica in Italia senza una dovuta passione politica. E il partito di Pannella è lʼunico che la mantiene” . MESSINA. Lʼultimo prestigioso incarico che, insieme alla sua collega Giuseppina Ivone, il professionista messinese Enrico Caratozzolo, 47 anni, ha ricevuto è la richiesta di concordato preventivo da presentare per conto dellʼazienda al Tribunale di Roma per il Gruppo Acqua Pia Marcia, che in Sicilia tra le altre attività vanta la gestione dei quattro alberghi venduti dalla Regione, dal San Domenico di Taormina, allʼExcelsior di Catania, a Villa Igiea a Palermo. Ma ora sulla qualità e sulla quantità degli incarichi ricevuti da Caratozzolo e da Giuseppina Rubinetti, già associata allo studio Vietti, sono in corso riservati accertamenti da parte della procura della Repubblica di Napoli, la stessa che ha indagato il faccendiere Luigi Bisignani, autore del libro “Lʼuomo che pagina 3 sussurrava ai potenti” e la sua P4. LʼIndagine è scaturita da una telefonata intercettata dal pubblico ministero Woodckoc, tra il faccendiere Bisignani e lʼex parlamentare forzista, finito in cella, il magistrato Papa. Nella telefonata si parlava di un incontro organizzato da Caratozzolo, tra quattro ragazze dellʼufficio legale delle Poste italiane, e lʼex sottosegretario alla giustizia Vietti, a proposito di una cena “piccante” nella quale le ragazze promettevano impegnarsi ai fornelli per quattro diverse pietanze… Le indagini, discrete, dei pm napoletani, tendono ad accertare lʼentità degli affidamenti da parte del Tribunale fallimentare di Roma a Giuseppina Rubinetti e a Enrico Caratozzolo alla luce delle recenti inchieste aperte dalla Procura di Perugia sulle anomalie della sezione fallimentare di Roma. MESSINA. Lʼespulsione del socio, Gps Consulting, società con sede a Roma, coinvolta in una maxitruffa da 24 milioni di euro sulle energie rinnovabili, è allʼordine del giorno del consiglio di amministrazione urgente del Distretto tecnologico e navale di Messina del Cnr, Navitex, diretto da Gaetano Cacciola, che ha avuto finanziati vari progetti di ricerca. Accertamenti sono in corso sul ruolo del consulente Antonio Fabbrizio, per conto della società. ASP 5 MESSINA Assistenza domiciliare Aggiudicazione in bilico MESSINA. Il manager dellʼazienda sanitaria Manlio Magistri ha deciso di rimettere allʼassessorato regionale alla Sanità il compito di stabilire se procedere alla stipula del contratto dʼappalto per lʼassistenza domiciliare integrata. La gara dal valore 45 milioni di euro in 6 anni era stata aggiudicata al consorzio Sisifo di Carmelo Galipò. Il Tar di Catania aveva rigettato i ricorsi di Medicasa, seconda classificata. La decisione al termine di una lunga attività istruttoria che ha evidenziato diverse anomalie. SANITA’&AMMINISTRAZIONE Caso Consolo: “Compatibile primario e consigliere” MESSINA. Lʼufficio legale dellʼAsp 5 di Messina con un parere riservato chiesto dal manager Manlio Magistri ha stabilito che Andrea Consolo neo eletto consigliere del Comune di Messina possa mantenere anche lʼincarico di primario del reparto di Cardiologia dellʼOspedale di Patti. La vexata quaestio è stata rimessa ai legali dellʼazienda dopo che il responsabile dellʼanticorruzione Giovanni Fiamingo se nʼera lavato le mani. Il manager sta valutando se chiedere comunque un ulteriore parere a Civit. 2 AGOSTO 2013 CHI SALE L Antonino De Simone MESSINA. Il segreto del presidente dellʼAutorità portuale di Messina per mantenersi sempre in forma? È nel suo cestello della spesa. De Simone, che è solito fare acquisti alla Sigma di piazza Fulci, guarda attentamente le informazioni alimentari di ogni cibo che acquista, non mancando di comprare più di una confezione di Activia. LDaniele Sabatino MESSINA. Il giovane messinese, vincitore dei Campionati Italiani di Tennistavolo che si sono svolti a Riva del Garda lo scorso giugno, è stato ricevuto dal sindaco di Messina. Ad Accorinti, anche lui uno sportivo, Sabatino ha donato una t-shirt con dedica, ricevendo a sua volta il crest della Città. LGiacomo D’Arrigo MESSINA. Crescono le quotazioni del giovane esponente dellʼAnci come probabile candidato alla segreteria regionale del Pd per l'area di riferimento di Matteo Renzi. DʼArrigo godrebbe della stima e dell'appoggio dei circoli e dei comitati della Sicilia Orientale, che vedono di cattivo occhio il palermo-centrismo del tandem Faraone/Ferrandelli. L Fausto Puglisi MESSINA. Continua a mietere successi, il creativo stilista messinese. Negli scorsi giorni, infatti, accolto con grande successo di critica, ha aperto la sua prima boutique in Via Borgognona a Roma, dove sono confluiti i più importanti addetti ai lavori della moda italiana. L Giulio Seminara CATANIA. Il giovane responsabile renziano dell'area catanese ottiene un grande riconoscimento. Al congresso di Portico di Romagna, infatti, è stato nominato responsabile regionale siciliano per "FutureDem", corrente liberal dei giovani democratici, trampolino di lancio per le stagioni congressuali. 7giorni centonove SVOLTE. IL CSM APPROVA LA DECADENZA DELL’EX PM DI PALERMO SOCIETA’ Ingroia, l’assenteista Milazzo, incontro sulla figura del giudice Chinnici Non ha preso servizio ad Aosta, unica sede dove non risultata candidato alle ultime elezioni. La polemica MILAZZO. Caterina e Giovanni Chinnici, figlio del giudice Rocco Chinnici ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983 saranno presenti al Castello di Milazzo, sabato 3 agosto, alle 19, per presentare il libro “Così non si può vivere” di Fabio De Pasquale e Eleonora Iannelli, dedicato al magistrato. Interverranno il sindaco Carmelo Pino e il questore di Messina, Carmelo Gugliotta. Modererà lʼincontro il giornalista Gianfranco Cusumano. In occasione del trentenale della morte di Chinnici, il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha deposto una corona di fiori in via Pipitone Federico, a Palermo, dove Chinnici fu ucciso assieme ai carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e al portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. ROMA. La Quarta commissione del consiglio superiore della magistratura ha approvato allʼunanimità la decadenza di Antonio Ingroia dalla magistratura “per assenteismo”. La decisione è stata presa alla prima udienza utile dellʼorgano di autogoverno dei giudici, che ha preso atto del fatto che lʼex promotore del Caltagirone, recuperato presepe dell’Ottocento Movimento Azione Civile, dopo quindici CATANIA. Un presepe dell'Ottocento in terracotta dipinta a magiorni dallʼultima intimazione del Csm, no, opera dell'artista Giuseppe Bongiovanni Vaccaro, rubato nel non ha preso servizio nella sede di Aosta, 2009 dalla Cattedrale di Caltagirone è stato recuperato da agenunica sede dove non risultava candidato ti della polizia stradale del Calatino. Composto da nove pezzi alle elezioni, dove era stato destinato. realizzati dal maestro della celebre famiglia di 'figurinisti', alcuLʼex Pm palermitano, al centro già di altre ne dei quali trovati danneggiati, il p dalla polizia stradale di Calinchieste a proposito dellʼatteggiamento tagirone al vescovo della città, mons. Calogero Peri. tenuto nei confronti del suo procuratore capo e dei suoi rapporti con lʼex direttore generale di Banca Nuova, Maiolini, dopo Suicida dipendente Cefos, senza stipendio da mesi la bocciatura della nomina a Riscossione PALERMO. Un architetto che lavorava come amministrativo Sicilia, propostagli dal governatore al Cefop, Riccardo De Lisi, si è lanciato dal quinto piano del Crocetta, si è accasato come palazzo in via Imperatore Federico a Palermo dove si trovacommissario a Sicilia E-servizi, la società no i locali dell'ente di formazione. E' morto nell'ospedale Vilmista per la telematica, partecipata dalla la Sofia dove era stato ricoverato. L'uomo sposato con una diRegione Sicilia, da Accenture e da soccupata, senza figli, da mesi non percepiva lo stipendio. Engeeniring, al cento di una bufera, Suoi colleghi sostengono che da qualche tempo De Lisi era perché sta per scadere la “free way”, i depresso. tempi della fuoriuscita dei soci privati. La Antonio Ingroia Regione rischia di trovarsi si ritrova senza Know how per la gestione dei sistemi telematici, i cui server si trovano ancora in Valle dʼAosta, e una vertenza irrisolta con i privati dellʼimporto di 80 milioni di euro. Proprio sulla quantità di fondi spesi e sulla qualità delle assunzioni operate, lʼOlaf, lʼorganismo di CATANIA. Francesco Paolo Giordano è il nuovo procuratore capo di Siracusa. Lo ha controllo dei fondi europei ha aperto un nominato, all'unanimità, il plenum del Consiglio superiore della magistratura, dopo avere fascicolo. Ma nel leggere le carte della E-Servizi, ottenuto il concerto del ministro della Giustizia. Attuale procuratore capo di Caltagirone, lʼex Pm Ingroia si è nuovamente imbattuto nel Giordano si insedierà nei prossimi mesi. ''Sono molto soddisfatto per il nuovo incarico - ha cognome Napolitano. A trattare la transazione commentato il magistrato - e anche gratificato per l'unanimità dei consensi. So bene da “arbitro” per conto dei privati nei confronti quello che mi aspetta e farò del mio meglio per fare lavorare con serinetà e efficienza la della Regione Siciliana, è stato fino a qualche Procura''. Giordano subentrerà al procuratore Ugo Rossi che, nel settembre del 2012, tempo lʼesperto avvocato amministrativista accogliendo la richiesta dell'allora ministro della Giustizia Paola Severino, la sezione Giulio Napolitano, figlio del presidente della disciplinare del Csm ha trasferito d'ufficio a Enna In magistratura dal 1977, Giordano è Repubblica. Che prima che Ingroia si insediasse, stato giudice al tribunale di Modica, sostituto procuratore a Catania e procuratore aggiunto ha rimesso lʼincarico. Dal gruppo Engeeniring, di a Caltanissetta, divenendo reggente dell'ufficio nei periodi di assenza del capo. Si è recente, è uscito uno dei fondatori, lʼimprenditore occupato di alcune delle inchieste più importanti sulla mafia, a cominciare dalle indagini di Sambuca di Sicilia Rosario Amodeo, che dopo sulla strage di Capaci, rappresentando anche l'accusa nel processo di primo grado, e di i contrasti con il fondatore storico della società via D'Amelio. E' stato anche pm del processo d'appello sull'omicidio Livatino. Dal 2008 è Cinaglia, ha ceduto le quote alla Gp Morgan, per procuratore capo di Caltagirone. 169 milioni di euro. NOMINE Siracusa, Giordano nuovo procuratore capo PROTESTE. MALORE PER I DUE LIPAROTI ALLA SECONDA SETTIMANA DI SIT-IN. L’AVVOCATO SAMPOGNARO: «DENUNCEREMO IL GOVERNO ALL’AJA PER TORTURE» Staminali, fratelli Biviano di nuovo a Montecitorio LIPARI. Marco e Sandro Biviano, i due fratelli di Lipari affetti da distrofia muscolare che da giorni manifestano insieme ad altri malati per la libertà di cura con le staminali e che erano stati ricoverati all'ospedale Santo Spirito per un malore, sono tornati in piazza Montecitorio riprendendo il sit-in. "Hanno firmato per lasciare l'ospedale - spiega Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli Onlus - e intorno all'una di notte erano di nuovo li, pronti a riprendere la protesta". Il sit-in e' giunto ormai a due settimane mentre si attende che l'ideatore del metodo Stamina, Davide Vannoni, consegni il primo agosto al comitato scientifico istituito dal ministero della Salute i protocolli necessari per dare il via alla sperimentazione. ''La brutta notizia del malore dei fratelli Biviano - afferma una nota del Movimento vite sospese - è arrivata contemporaneamente all'informazione che l'Istituto Superiore di Sanità ha detto 'no' a tutte le richieste fatte da Stamina e dai malati, in particolare la richiesta che nella commissione che vigilerà sulla sperimentazione sia presente almeno un membro super partes''. Così, commenta l'avvocato Desirèe Sampognaro ''condannano, di fatto, a morte migliaia di persone. Infatti, con queste premesse l'unico dato certo è che la sperimentazione non si farà. Questo Governo si sta rendendo responsabile di un crimine contro l'umanità, dovrà pagare per questo reato", dice l'avvocato. Che aggiunge: ''Denunceremo il governo italiano al tribunale dell'Aja per torture». pagina 4 Sandro Biviano centonove 7giorni STROMBOLI LA PROTESTA BE4, sette giorni all’insegna della musica Coppem, ente sul baratro Quattro amici portano alle Isole Eolie l’idea che spopola in Italia STROMBOLI. Lʼappuntamento è per il 10 agosto, quando ci sarà il fischio dʼinizio del BE4, la “seven days” che sta spopolando nel sud Italia e non solo, grazie al suo appeal scenografico e musicale di forte impatto. BE4 nasce nellʼIsola di Stromboli dallʼidea di 4 amici, Valeria Leone, Elisa Russo, Leo Lippolis e Claudio Galimi, che vivono e lavorano da tempo nel mondo della notte e degli eventi. Il format è una vera e propria maratona musicale caratterizzata dalle performance di artisti nazionali ed internazionali (DJs, Cantanti, Live-Set) di grande spessore; da allestimenti e scenografie estremamente suggestive; da unʼanimazione di ballerini professionisti ed acrobati del fuoco. A fare da palcoscenico e cornice dellʼevento è lʼesplosivo Vulcano di Stromboli, in siciliano “Iddu”, perla e faro del Mediterraneo, in cui si fondono in maniera armonica i 4 elementi della natura: lʼacqua, lʼaria, la terra e il fuoco che scandiscono il ritmo degli aperitivi e delle nottate a suon di house, techo‐house ed elettro-music. Lʼedizione dellʼestate 2013, prevede contenuti: aperitivi dalle ore 19:00 e notti infuocate dalle ore 23:00 Dj Resident: Leo Lippolis; Support Djs: Alex La Cava - Dj MAL...COSTUME. I DIVIETI DA LIPARI A MILITELLO VAL DI CATANIA Ai sindaci? Non piacciono le tette LIPARI. Un tempo era lo sport preferito dei preti: in estate come un ritornello impedivano lʼingresso in Chiesaa tutti quei turisti che si presentavano davanti a pale dʼaltare e quadri del Seicento in pantaloncini e infradito. Ora a prendere il posto dei preti, forse divenuti più tolleranti a seguito degli scandali scoperti dietro il confessionale che hanno portato papa Bergoglio a parlare della “Lobby gay” del Vaticano, sono arrivati I sindaci. A suon di ordinanze. Ad aprire le danze, è stato il primo cittadino di Lipari, Marco Giorgianni. Con una nota fatta avere a tutti i dirigenti e ai vigili urbani, ha chiesto che si prendessero adeguati provvedimenti contro quelle turiste che spesso mostrano scollature mozzafiato e magliettine con le tette al vento. A ruota, si è aggregato il primo cittadino di Gela, Angelo Fasulo. Nella patria di Eschilo e di Crocetta è stata inviata una nota ufficiale a tutti i dirigenti comunali e ai vigili urbani cui il primo a rispondere è stato il capo dei vigili urbani, Giuseppe Montana. Con un avviso affisso alla porta ha informato gli utenti che è vietato lʼingresso a maschi in pantaloncini e vita bassa che vanno in giro “in zoccoli e infradito”. Ma a reagire a questa nuova forma di “bacchettonismo” di Stato teso a ripristinare il “comune senso del pudore”, arriva anche la reazione di alcune ammnistrazioni più free che favoriscono “lo sciollero”. Eʼ il caso di Militello Val di Catania, dove il Comune ha sponsorizzato una manifestazione di “Car wash”, due bellezze valchirie slanciate, quasi in bichini, che armati di secchiello e spugna, si sono trasformate in elaganti e “capricciose” lavavetri…Ma qui le reazioni sono state di segno contrario: i bacchettoni contro lʼamministrazione, “troppo discinta a promuovere queste manifestazioni”. Seba - Pippo Panasiti Saverio Messina; Special Performance Of: Ms. Roberta Pernnisi - Mr. Matthew Jean Paul Michael Sforza Special Guest. Così il calendario: 10/8 Luca G From Ibiza; 11/08 Deeperfect Label Event: Phunk Investigation; 12/08 Deeperfect Label Event: Stefano Noferini - Mr Bizz; 13/08 Cannabi Night & Ku Music: Riccardo Gava – Mc Fago; 14/08 Mary Boccia From Wmc Miami; 15/08 The Great Voice Of Erick Morillo: Ms. Shawnee Taylor (Usa); 16/08 The Fire Event; 17/08 The Closing Night: Big Surprise Party. PALERMO. È allarme per i dipendenti del Coppem, già in regime di cassa integrazione in deroga al 50% dal primo di luglio. Gli impiegati dellʼente, a rischio di licenziamento dal 30 di agosto, dopo tredici anni di lavoro, di attività progettuale e di sacrificio, “sollecitano il Parlamento Siciliano affinché impedisca la chiusura dell'Ente, istituito con Legge Regionale del 2000, per ridare dignità ai dipendenti e autorevolezza al Coppem che da anni promuove collaborazioni fra Città, Comuni, Enti intermedi e Regioni dei Paesi del Partenariato Euromediterraneo”. “Il silenzio del Parlamento Siciliano e del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta scrivono - sta mettendo in ginocchio struttura e dipendenti in un momento storico occupazionale allarmante”. In finanziaria, il Coppem non era stato finanziato. ROSA E NERO Rally in lutto, è morto il campione Agostino Biondo SAN PIERO PATTI. Si è spento allʼetà di 48 anni Agostino Biondo, vicepresidente e socio fondatore della scuderia Sgb Rallye. Un grave lutto per il mondo dellʼautomobilismo messinese e per il team della Sgb. Agostino era uno dei migliori piloti isolani, vincitore del campionato siciliano nel 2008 e autore di numerose vittorie di categoria sia nei rally che negli slalom. Alla moglie Meluccia, ai quattro figli Jessica, Giovanni, Alessia, Luca e alla famiglia Biondo le condoglianze della redazione di Centonove. L’atletica catanese perde Vittorio Pistritto CATANIA. Lutto per lʼatletica siciliana. Venerdì 27 si è spento Alfio Vittorio Pistritto, uno dei padri fondatori dellʼatletica catanese. Insegnate, tecnico, dirigente della U.S. Mongibello Catania e giudice di gara, Pistritto ha dedicato tutta la vita allʼatletica e allʼinsegnamento. Nel quartiere di San Cristoforo e nelle scuole, il professore Pistritto ha scovato diversi talenti come Elio Sicari, Giuseppe Ardizzone, Riccardo Di Gregorio, Aldo Anastasi, Paolo Bonanno, Salvo Fleres, Antonio Condorelli, Giuseppe Rapisarda, Davide Ciccia e Andrea Spezzi. I funerali si sono tenuti il 29 luglio, alle 15,30 presso la Chiesa Santa Maria dellʼAiuto a Catania. pagina 5 2 AGOSTO 2013 CHI SCENDE M Vincenzo Barone MESSINA. Lʼaria di Messina non fa bene ai proclami di trasparenza del manager palermitano dellʼIrccs Neurolesi. Barone da due mesi rinvia il rilascio di copia di una delibera. Lʼoggetto? Una parcella da 8mila euro pagata dallʼistituto dei colli San Rizzo al legale Lidia Di Masi, moglie del direttore scientifico Dino Bramanti. MPatrizia Panarello MESSINA. Brutta gatta da pelare per lʼassessore comunale al Commercio di Messina. Di fronte al problema delle concessioni negate agli ambulanti in occasione delle feste di agosto, a causa dei pareri negativi di tre uffici, ha potuto solo chiedere “una necessaria e fattiva collaborazione con e tra i dirigenti”. MPaolo David MESSINA. Il capogruppo del Pd al Comune di Messina ancora non ha inquadrato perfettamente le teorie dei cambiamenti dal basso. Quando si discuteva di assegnare la presidenza della commissione consiliare “beni comuni” ad un esponente del gruppo di Accorinti, ha alzato le spalle e ha detto: «Chi è 'sta cosa? Beni comuni? Va bene! A damuccilla!». M Antonello Cracolici MESSINA. Lo storico deputato del Pd allʼArs ha deciso di interpretare alla lettera il rinnovamento del partito. In occasione di una manifestazione della sua area “rifay Pd” a Messina, si è presentato con un colore di capelli molto acceso. Tanto che qualche antico compagno gli ha detto: «Rifay la tinta, Antonello?». M Gianni Lapis PALERMO. Il tributarista onsiderato il prestanome degli affari di Vito e Massimo Ciancimino, è stato cancellato dall'Ordine degli avvocati dopo la condanna della Cassazione per tentativo di estorsione. Il legale è stato condannato in primo grado a 9 anni, per il crac Sicilcassa. primopiano 2 AGOSTO 2013 centonove REGIONE. Crisi e scontro col Pd indeboliscono il presidente Crocetta, estate rovente Annunci choc e creatività amministrativa per il governatore che non si arrende. E rilancia con la sfida a Renzi MESSINA. Lʼestate calda di Crocetta. Non va più allʼAtelier sul Mare di Antonio Presti perché ha preso dimora poche centinaia di metri più in su, alla vecchia Torre di Castel di Tusa. Ma il gioco al rialzo del Presidente della Regione e del suo Megafono comincia ad avere sempre meno fiato. Da una parte si è aperto lo scontro interno con il Pd, che non vede bene la crescita “cannibale” del Movimento, arrivato pure a chiedere le tessere di iscrizione ai milianti. Dallʼaltra non convince più la politica ondivaga di Crocetta, che “non risponde più a una squadra di governo ma solo al suo umore”, fanno rilevare tanti dirigenti del Pd, in linea con le posizioni di Cracolici. E allora? Ecco una carrelata degli annunci-choc di “Re Saro”. Che una ne fa e cento ne pensa. Al punto che oggi nessuno prende più in considerazione le dichiarazioni sugli autobus Ast che volano in concorrenza con lʼAlitalia e i Casinò che si aprono come ventaglio sulle coste siciliane. Viaggio nella trasformazione di un politico che da sindaco è diventato europarlamentare e governatore. E oggi punta allo scranno più alto: la segretaria del Pd. Contro Renzi. E contro tutti. DI ENZO BASSO MESSINA. A dare il senso della “creatività amministrativa” del presidente della Regione Rosario Crocetta cʼè il record registrato nella nomina dei suoi capi di gabinetto: in pochi mesi di governo ne ha cambiati quattro. Durano in media poco più di un mese. E non superano mai il periodo di prova, dettato dallʼumore del presidente. Che non sopporta sentirsi dire no. Lʼunica che ha questo potere, di dire no al presidente, è la sua ex assistente, Michela Stancheris, diventata assessore al Turismo, promozione “Sprint” sul campo al posto del “maestro” Franco Battiato, considerato che lʼultimo incarico era lo sportello per lʼinternazionalizzazione delle imprese. Lʼultimo capo di gabinetto a prendere la tolda di comando è Gianni Silvia. Succede a Enza Cilia, ad Antonella Bullara e a Maria Mezzapelle. Eʼ un segno della rivoluzione del “Megafono e scarpe da tennis”. Ma quanto durerà Gianni Silvia? “Boh” è la risposta che gira a Palazzo dʼOrleans. Dove i dirigenti non sanno più a che santo votarsi. Con Crocetta ce nʼè una al giorno. Un giorno gli uccellini del Parco della Regione, che vengono “sfrattati”. Un altro i giornalisti che vengono mandati a casa, insieme a tutto lʼufficio stampa. Poi ci sono gli annunci: il Muos, poi a sorpresa la firma per dire sì al Muos diventato innocuo: non firmare sarebbe costato troppo. Poi lo scandalo della formazione professionale. Rimossi alcuni dirigenti e sostituiti con personaggi amici, come lʼex ristoratore della focacceria San Francesco Conticello, passato dal panino con la meusa allo Ial Cisl. Intanto, la Sicilia muore. Lʼultimo morto suicida della formazione si chiama Riccardo De Lisi, 44 anni, della Filca Cgil, figlio di Pippo De Lisi. Era un dipendente Cefop. Non Michela Stancheris Rosario Crocetta prendeva lo stipendio da mesi. Fino alla decisione estrema. Se ne sono accorti da ultimo anche “Lʼimpressione-dicono a denti stretti blasonati giornali nazionali. Se alcuni dirigenti del Pd che non tengono Pierangelo Buttafuoco ha dedicato un più sotto controllo il presidente del paginone del “Foglio” al “papocchio” Megafono- è che Crocetta non abbia il Crocetta e alla fabbrica di annunci che sta senso di quello che la Sicilia vive. Si affossando del tutto la Sicilia, il più trova in perenne scarica adrenalinica. Il compassato Aldo Grasso in un un Megafono gli è entrato così tanto dentro “fogliettone” del Corriere della Sera ha che non fa che fare annunci. Annunci. fatto ridere mezza Italia: Crocetta è Annunci. Su questo è nata anche una riuscito a infilare una gaffe dopo lʼaltra pagina facebook: Crocetta può. alla commemorazione dello sbarco degli Alleati in Sicilia, costringendo lʼambasciatore Usa a mollare subito la manifestazione, per non sentire parlare a vanvera di Muos e sbarchi alleati, con confusione di date e dintorni. Ad accorgersi di questa “ipertrofia dellʼio” sono anche i suoi assessori: lʼassessore ai lavori pubblici Nino Bartolotta, che sta sbloccando fondi per le imprese, per le GRANDANGOLO Megafono a Messina “Doppia identità” Così la gestione della candidature ha spaccato il Movimento. Che ora... MESSINA. Ma comʼè organizzato il Megofono in provincia di Messina? “Eʼ un partito liquido”, ama dire il presidente. Non si sa se nel senso di fluido, o che cosa. Ma da Catania a Ragusa anche a Messina, si mantiene una “doppia identità” nella gestione del Megafono. La prima fa capo allo stesso presidente che ha indicato come portavoce Giuseppe Ardizzone. Lo stesso non risulta essere in buoni rapporti con i suoi due “vice”, Giuseppe La Face e Massimo Finocchiaro. Che ne hanno pubblicamente preso le distanze per il modo in cui sono state gestite le candidature alle passate amministrative. Fanno parte poi del club dei crocettiani, Laura Pulejo, Rosalinda De Francesco, Alessandro La Cava, Si sono perse le tracce, invece, di Gianni Miasi, ex sindaco di Roccalumera, che in campagna elettorale invitava segnare “una crocetta” sul Megafono. Sullʼaltro fronte ci sono i seguaci del senatore Lumia. A coordinare le attività è Ciccio Calanna, commissario dellʼEsa, che ha dato il suo primo incarico nellʼente in liquidazione a un fedelissimo, Giovanni Rovito. Seguono a ruota Angelo Burrascano, il re delle coop di destra, ex fedelissimo di Santi Formica, Busacca, e pagina 6 Nora Scuderi, consigliera comunale. A questi si aggiunge la “new entry”, lʼingegnere Pernice. Sul posizioni critiche verso i lumiani si prsenta il milazzese, Massimo DʼAmore. A fare da mediatore sul territorio, lʼonorevole-notaio messinese Giovanbattista Coltraro, segretario della commissione attività produttive allʼArs, eletto in provincia di Siracusa. Crescono intanto le disaffezioni verso il movimento crocettiano. Non sono piaciute a tanti le dichiarazioni di Crocetta in piazza Duomo a Messina contro Accorinti, definito una sorta di acchiappanuvole “che rincorre il Ponte che non si farà più”. Qualche giorno dopo Crocetta ha spostato il tiro e ha parlato con ammirazione del successo di Accorinti, “per il suo fenomeno, che il Megafono intende accompagnare e sostenere”. Ma queste giravolte in politica si chiamano… revisionismo. centonove primopiano 2 AGOSTO 2013 VERTENZE Irpef e dintorni, i rilievi della Corte dei conti PALERMO. La situazione dei conti della regione Sicilia preoccupa Roma. Cancellata lʼipotesi di un aumento dellʼIrpef, fatto che ha messo in crisi i rapporti con lʼassessore al bilancio Luca Bianchi, il governo per fare fronte ai rilievi della Corte dei Conti che ha messo il dito sulla piaga dei residui attivi, quasi 3,5 miliardi di euro, sta valutando lʼipotesi di fare un nuovo maxi-prestito con un mutuo trentennale, che costerebbe alle casse dellʼIsola ben 53 milioni di euro lʼanno. Una manovra lacrime e sangue, che non risolve i problemi di fondo dellʼeconomia siciliana: ingessata da centomila precari a caccia di una stabilizzazione che il governatore non nega, mantenendo un clima di aspettativa che riempie le piazze. I nuovi debiti servono a mantenere nuove proroghe per i precari, un bacino composito di custodi, forestali, ex articolo 23, Pip in carcere e Pip “a piede libero e braccia conserte”. Gli economisti osservano un ondeggiare nei provvedimenti che ricalcano il comportamento dei predecessori: non si crea un fondo di garanzia con il patrimonio immobiliare e si va avanti solo a finanziare lʼesistente con i pannicelli caldi dei forestali spostati a pulire le aiuole dellʼautostrada. I fondi europei, causa lo spostamento dei dirigenti, Nino Bartolotta e Giuseppe Lupo non sono ancora riprogrammati. trasversale in aula chieda la sfiducia del Presidente Crocetta. Formazione, la resa dei conti MESSINA. Della battaglia sulla formazione professionale e della lotta ai comitati di affari dentro al regione il governatore ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma alla prova del nove, del decreto antiparentopoli, allʼatto dellʼapprovazione, si scivola sul nulla, segno-rimarcavamo in tanti-che il governo non ha una maggioranza dʼaula. Non è piaciuto lʼatteggiamento di Crocetta che informato sulle problamtiche connesse alla formazione, abbia fatto buon viso e cattivo gioco con la componente che fa capo al leader di Innovazioni, Francantonio Genovese (nella foto in basso con la moglie). Lʼaria che si respira nel partito è di fastidio per lʼatteggiamento di “unto” del presidente. Che è stato eletto con i voti di Genovese e Rinaldi e poi, senza tanti giri di parole, ne ha chiesto le dimissioni dal partito, menando vanto che lui non guarda in faccia nessuno. Un clima da resa dei conti, che presto farà mancare a Crocetta il consenso istituzionale che il segretario del partito Lupo ha finora assicurato. Alle rimostranze di Crocetta che ha risposto a DʼAlia che nessun rimpasto è richiesto, ha preso di nuovo peso lʼipotesi che un disegno tratte ferroviarie, per i raccordi autostradali, non riesce a comunicare allʼesterno. Così Dario Cartabelotta costretto a scriversi i comunicati da solo. Altri tacciono. Sono solo l'ombra del presidente. Perchè il Megafono è solo del presidente. Che ne trova una al giorno: gli sprechi al “118” e a Sicilia e-servizi, gli scandali alla formazione professionale, gli stipendi a casa per i carcerati, le accuse ad Alitalia di fare monopolio e alʼannuncio della creazione di una compagnia low-cost su ruote gommate Ast, il lancio di idee “deja vu come i Casinò. Tre, quattro, cinque. Tanto li fanno i ricchi e la mafia non ci va. Un meccanismo impazzito? Gli osservatori escludono che a dare consigli a Crocetta, sotto il profilo della comunicazione, sia ancora la società di Klaus Davì, che seguiva lʼallora sindaco Province, dipendenti senza stipendio Ragusa, Muos e tradimenti RAGUSA. Dopo Niscemi, Caltagirone e ora Ragusa. Dilagano a macchia dʼolio i municipi occupati contro la decisione del governo Crocetta di autorizzare il prosieguo dei lavori per il sistema satellitare Muos, lʼAntenna Nato sospettata di inquinamento elettromagnetico. Su Niscemi campeggia una scritta: “Revochiamo Crocetta”. Per dire “No al Muos” è nato un coordinamento regionale che si è sentito tradito dallʼatteggiamento ondivago del presidente: prima col Megafono a quattro venti a dichiarare che mai avrebbe autorizzato lʼopera, per poi rimangiarsi in una notte la promessa dopo una breve relazione dellʼistituto sanitario nazionale che certifica come innocuo lʼimpianto. Anche sui questo punto, alle rimostranze di Crocetta che si difende dichiarando che la decisione di approvare il Muos non era sua ma del governo Lombardo, il Movimento 5 Stelle lancia la sfida: vada avanti per cinque giorni a oltranza a varare una legge che dica no allʼimpianto. Polemico sul punto anche il “renziano” Ferrandelli. Dal 5 al 9 agosto manifestazioni di protesta sono pre viste in tutta la Sicilia orientale. Il nove di Gela con un incarico da ottantamila euro, perché a caccia di platee nazionali. Ora Crocetta è alla sovraesposizione che precede per i tecnici “il botto”. E la conseguente crisi di rigetto. Ma il fenomeno Crocetta quanto durerà? Gli osservatori hanno già colto che la politica delle denunce viene sempre seguita da nomine fatte ad arte. Se sfugge la Serit, un posto ad Ingroia lo si trova a Sicilia E-Servizi. Un posto per tenere buono lʼUdc lo si dà pure allʼimprenditore Basile allʼIrfis e un sotto-posto per tenere a bada “Articolo 4” di Lino Leanza lo si dà alla segretaria generale Patrizia Monterosso, sfiorata da qualche ombra nello scandalo Giacchetto: i fondi della comunicazione gestiti a suon di tangenti. Una regia sottile che non lascia nulla al caso. Se il ministro per lo sport Iosefa Idem ha un pagina 7 agosto, come per i Cruise a Comiso, una grande manifestazione è prevista davanti ai presidi militare. I sistemi di sicurezza sono in allarme. PALERMO. Tra due mesi i dipendenti delle Province regionali rischiano di non prendere più lo stipendio. Eʼ il dato allarmante che emerge da una indagine svolta dalla Cisl Funzione pubblica, dopo lʼabolizione degli enti intermedi disposta dal governo regionale guidato da Crocetta con cinque soli articoli. A guidare gli enti, sono subentrati i commissari nominati da Crocetta. Ma a partire da Messina si sa solo cosa è stato cancellato, ma sono lontani da venire i liberi consorzi che dovrebbero sostituire le Province. A rischio anche la gestione delle scuole e delle strade, competenze, sulle quali finora non è stata fatta chiarezza, nella fase transitoria disposta dalla legge fino al 31 dicembre. “ Abbiamo chiestoha rilevato il sindacalista Badagliacca-che si proroghi di un anno il riordino degli enti-al fine di evitare traumi e disservizi che sono già dietro al porta”. Sul punto è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, che ha detto chiaro e tondo al presidente attraverso il capogruppo Cancelleri che “i consorzi che dovranno nascere non saranno più di nove, e certo non ci sarà Gela”. Il leit-motiv del gruppo è poi berlusconiano: “Se no stacchiamo la spina…”. problema a Roma cʼè un Crocetta subito pronto a nominarla ambasciatrice dello Sport in Sicilia a patto di guadagnare qualche titolo in un tg nazionale. Arriva perfino ad offrire un posto di dirigente allʼAst allʼingegnere Mario Bellomo, rapito in Siria e poi rilasciato, che risponde: lavorare in Siria è sempre meno pericolo che lavorare in questa Sicilia, no grazie…”. Ma lʼimprovvisazione apparente è solo una azione mirata a conquistare casella dopo casella. Un gioco molto chiaro al Pd. Che ha deciso di passare allʼazione, portando il governatore davanti ai probiviri. “Decida se stare con Megafono o col Pd”. Il risultato finale? Unʼaltra annacata. Crocetta non rinuncia, ma cammina sul filo del rasoio. E prova a rilanciare: sfido Renzi per la segreteria nazionale. Politica Emilia Barrine 2 AGOSTO 2013 Paolo David Pippo Trischitta PALAZZO ZANCA. Iniziano i lavori in aula. Ecco come è andata Consiglio, buona la prima Il presidente Emilia Barrile guida con pugno di ferro, Trischitta polemizza, David “richiama” Gioveni (che risponde), Santalco sale in cattedra. Nelle commissioni mancano i professionisti DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. In attesa di definire i primi atti amministrativi, di capire quali delle proposte di delibera saranno ereditate dalla precedente consiliatura (mai votate ce ne sono di fondamentali tipo quelle sulla trasformazione dellʼAtm in Spa) e di prendere dimestichezza coi lavori dʼaula, il nuovo consiglio comunale messinese si riunisce per la prima volta dopo la seduta inaugurale culminata lʼinsediamento. E le pedine iniziano a muoversi. I GALLETTI DʼAULA. Già dalla seconda seduta dʼaula, le dinamiche che governeranno i prossimi mesi si sono chiarite. LʼUdc manda in avanscoperta il “verboso” Libero Gioveni, vero stakanovista della parola politica che già in passato, da consigliere di quartiere, si era distinto per la disumana quantità di note e comunicati prodotti, e che si sta pienamente riconfermando, in aula e fuori, nei primissimi scorci di consiliatura. Gli esponenti del Pd, soprattutto i rieletti, stanno facendo pesare il loro essere veterani. Come Paolo David (due richieste di sospensione su due sedute) che fa il bullo con le matricole, richiamando dai microfoni proprio Gioveni ed insegnandogli come si sta al mondo (meglio, in aula) in unʼarticolata spiegazione fornita al consigliere Udc sostanzialmente riassumibile in un “i vostri panni sporchi lavateli in famiglia”. Gioveni, manco a dirlo, ha risposto. Anche Nicola Cucinotta, uno di quelli che nelle primissime ore dellʼelezione a sindaco di Renato Accorinti si era dichiarato agguerritissimo, in questa fase “gigioneggia”. Da antologia il suo intervento di ringraziamento per aver ottenuto la presidenza della sostanzialmente inutile commissione per le verifiche elettorali, al termine della quale i più non avevano capito se scherzasse o parlasse sul serio. E se Peppuccio Santalco vorrebbe riportare tutto sui binari della competenza in punta di diritto, il Pdl per il momento si affida solo ed Libero Gioveni centonove esclusivamente alla verve polemica di Pippo Trischitta che duetta col sindaco sui costi della Vara del 2013 rispetto a quelli del 2012 (mentre uno scalpitante Piero Adamo sta ai margini e non attende altro che il gioco si faccia duro per iniziare a giocare). I quattro consiglieri della lista di renato Accorinti per adesso osservano sornioni lʼevolversi delle situazioni, senza prendere particolari posizioni. Inutili, tra lʼaltro, visto che ancora il consiglio comunale è alle fasi “procedimentali”. Su tutti Emilia Barrile, presidente che governa i lavori dʼaula con pugno di ferro in guanto di velluto e si sta rivelando una piacevole sorpresa, pur non mancando di autosottolineare la sua mancanza dʼesperienza dallo scranno più alto del consesso. Il problema, però, sono le commissioni. O, meglio, chi le compone. DOVE SONO I PROFESSIONISTI? Una nota dolente, che si è palesata nel momento della composizione delle commissioni, è la penuria di professionalità specifiche in aula. Dato che le commissioni sono gli organi che dovrebbero esaminare le delibere in entrata prima di sottoporle al voto, e che quindi necessiterebbero di qualcuno che, oltre a saper leggere atti amministrativi sappia anche qualcosa della materia di cui si tratta, la presenza di professionisti sarebbe dʼuopo. E invece niente. Nella prima commissione, quella al bilancio, non solo di commercialisti non ce nʼè neppure lʼombra (dato che in aula non ne siedono), ma non ci sono nemmeno surrogati. Avrebbero potuto farne parte Paolo David, che di mestiere fa il direttore di banca, o Simona Contestabile, che in un istituto di credito ci lavora. E invece niente, il primo è capogruppo, la seconda è stata destinata ad altro. E se, per esempio, la scorsa commissione allʼUrbanistica era guidata da Mimmo Guerrera che di professione fa il geometra, in quella attuale lʼunico che abbia attinenza con lʼargomento trattato è Claudio Cardile, che fortunatamente è ingegnere e sfortunatamente è lʼunico in aula che possa districarsi tra piani particolareggiati e zone B4c. Stessa situazione alla sesta commissione, quella con delega tra le altre ad avvocatura e contenzioso. Su quindici componenti, esercitano la professione di avvocato solo Piero Adamo e Antonella Russo, che durante la prima seduta si è prodotta in un dotto intervento in punta di diritto che ha messo in chiaro come, per le questioni che richiamano leggi, norme e regolamenti, è a lei che in aula ci si dovrà aggrappare. Sarebbe stato utile anche Trischitta, ma come capogruppo del Pdl non è ammesso a sedere in commissione. PIANO DI RIEQUILIBRIO La commissione pilatesca strazione eletta dai cittadini, e invece per tutta risposta la richiesta è stata inoltrata dal ministero alla Corte dei Conti. A rispondere, quindi, saranno i magistrati contabili. Questo nonostante la parata di parlamentari nazionali e regionali messinesi avesse assicurato il massimo appoggio al sindaco Accorinti non più tardi di qualche settimana fa. Cosa è successo? Di fatto, la ommissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti Locali del Ministero dellʼInterno, riuMESSINA. Come Ponzio Pilato fece con le sorti di Cristo, anche nitasi martedì 30 luglio, dopo i due pareri contrari ha ritenuto di non di destini finanziari del comune di Messina la comrinviare lʼistruttoria del “piano-Croce”, rimettendo alla missione ministeriale alla quale lʼamministrazione di Corte dei Conti la valutazione della lettera di Renato Renato Accorinti aveva sottoposto la richiesta di Accorinti, che informava del fatto che lʼamministraziostoppare le procedure di esame del piano di riequiline sta procedendo alle due diligence della massa debrio (fallito) del commissario Luigi Croce, se ne è labitoria e conseguentemente alla rimodulazione del piavata le mani. Lʼassessore al Bilancio Guido Signorino stesso”. Le speranze di palazzo Zanca sono legano aveva chiesto al rappresentante dellʼAnci (assote adesso alla “magnanimità” della Corte dei Conti. Non ciazione dei comuni italiani) Francesca Proia, ed al dovesse autorizzare un nuovo piano, essendo quello sottosegretario Gianpiero Bocci, la possibilità che a proposto da Croce sostanzialmente fallito, per il coGuido Signorino presentare un piano di riequilibrio fosse unʼamminimune di Messina sarebbe dissesto. (A.C.) L’organo del Ministero passa la palla alla Corte dei conti. Che stabilirà se e quando concedere la proroga per l’esame pagina 8 centonove Politica 2 AGOSTO 2013 RIVOLUZIONI. Il sindaco di S. Teresa di Riva istituisce una nuova tassa per costruire lo svincolo De Luca e il casello fai da me Vista l’assenza di finanziamenti pubblici l’opera sarà costruita con i 10 milioni di euro raccolti tramite una tassa di scopo. Insorge la minoranza. La replica: «Decollerà l’economia» DI MASSIMO FERRARO SANTO TERESA DI RIVA. Non ci pensa il Cas ed allora lo svincolo me lo faccio da me. Questo il pensiero che regna nella mente “ creativa” di Cateno De Luca, che dopo un anno di apprendistato nel comune jonico adesso getta le basi per il “decollo economico” – a suo dire – della cittadina da lui amministrata. Lʼiniziativa, che è più di unʼidea, prevede la copertura finanziaria dellʼopera (circa dieci milioni di euro ) attraverso lʼistituzione dellʼimposta comunale di scopo – Iscop – il cui inserimento è stato programmato nei bilanci futuri. LʼIscop è una tassa introdotta dal governo Prodi con la legge n. 296 del 2006 ed in fase iniziale il suo gettito era destinato a finanziare opere pubbliche, eventi ad altro interesse turistico, mobilità urbana , asili, etc. La legge prevedeva che la base imponibile di calcolo fosse lʼIci ora Imu. Nel 2011 il decreto legislativo del 14 marzo ha introdotto alcune modifiche riguardanti la sua disciplina rispetto al dettato legislativo originario. In particolare è stata aumentata la durata portandola ad un massimo di dieci anni, è stato previsto lʼampliamento dellʼambito di applicazione potendo utilizzare il gettito per finanziarie opere pubbliche diverse da quelle previste in fase iniziale e riconosciuta la possibilità che lʼimposta finanzi lʼintero ammontare della spesa per la struttura pubblica da realizzare. Occasione per portare a conoscenza di questa possibilità è stata la relazione annuale del sindaco in quella che lui stesso ha definito “la notte bianca della politica” con un consiglio comunale iniziato alle 21,30 e finito quasi allʼalba del giorno dopo. Lo svincolo di Catalmo rientra tra le opere nuove in corso di progettazione ed è previsto geograficamente nella zona nord in adiacenza al corso del Torrente Agrò. Lʼiniziativa ha animato il dibattito politico che dopo anni torna a confrontarsi su temi del “fare” e non su temi del “dare o avere”. I pareri tra i cittadini e gli addetti ai lavori Il presidente del consiglio decaduto, Saro Pergolizzi Antonio Di Ciuccio sono disparati e si dividono tra coloro che vedono lʼopera come il volano per far ripartire lʼeconomia di un comprensorio frenato ormai da decenni dalla crisi agrumicola e tra chi mal digerirebbe una ennesima gabella che andrebbe a gravare sul proprio bilancio familiare già precario. Su internet è stato il gruppo chiuso Facebook “ I love Cateno” ideato e coordinato con un taglio critico dal giornalista Pippo Puglisi a dare sfogo ai commenti. Lì si sono raccolte le opinioni dei frequentatori più o meno assidui del “tavolo di dibattito virtuale”. Contrario il giovane Carmelo Cutrufello: «secondo me o contribuiscono tutti i comuni dellʼAgrò oppure è come fare un favore gratuito ad Antillo e Limina. Oggi dal nuovo casello a Roccalumera si impiegherebbero dieci minuti che non cambiano la vita a nessuno e poi non sono per nulla convinto della favola che lʼistituzione dello svincolo rivaluta gli immobili presenti sul territorio». Favorevole il giovane ingegnere elettronico Maurizio Smiroldo: «credo che gli amministratori debbano essere lungimiranti e pensare in grande. Farlo insieme e per insieme intendo tutta la val DʼAgrò e per principio ho sempre sostenuto le persone del fare da quelle disfattiste e poi non vedo perché in zone balneari settentrionali ci sia uno svincolo ogni otto dieci chilometri e qui nulla». A fare chiarezza ci pensa lui, il primo cittadino Cateno De Luca che vuole lasciare il segno tangibile su quelli che saranno «cinque anni non un giorno in più» della sua attività amministrativa . «Senza lo svincolo autostradale non si potrà realizzare il porticciolo turistico, non si potrà potenziare lʼarea per le attività produttive di Catalmo, non si potrà riqualificare la foce dellʼagricoltura con insediamenti turistico alberghieri e non ci sarà il salto di qualità di S. Teresa e della Val Dʼagrò. Il costo è di circa dieci milioni di euro – continua De Luca – da pagare in dieci anni e costerà circa 120 euro a testa lʼanno ampiamente ripagato dallʼaumento del valore degli immobili. Intanto prevediamo la copertura finanziaria in questo modo – conclude lʼex deputato regionale – e tra qualche anno potremmo appaltare i lavori. Poi, strada facendo, se capita qualche finestra finanziaria che ben venga a sgravio dellʼimposta di scopo. Dobbiamo avere fiducia e mettiamo in moto la madre di tutte le opere e vedrete che lo svincolo si farà presto e sarà cofinanziato con le imposte che recupereremo dai numerosi evasori comunali che stiamo passando al setaccio e parliamo di importi evasi per quasi cinque milioni di euro». Sullʼargomento dura la replica del capogruppo di minoranza Antonio Di Ciuccio: «Lo svincolo autostradale è unʼopera di straordinaria importanza per S. Teresa ed il suo hinterland, lʼintroduzione di una nuova tassa sulla casa che va ad aggiungersi allʼImu ed alla Tares , però, non può essere la soluzione del problema del finanziamento il cui onere ricadrebbe, in tal modo, soltanto sui cittadini. Il sindaco conclude lʼesponente Udc - farebbe bene a cercare i soldi altrove come ha promesso in campagna elettorale perché le tasche dei santateresini le ha già svuotate, faremo le barricate». PATTI Aquino, mette tutti d’accordo Franchina al Gruppo misto. Si assottiglia l’opposizione Giovanni Franchina PATTI. “Resteremo in pochi a fare opposizione”. Con queste dichiarazioni il consigliere comunale Nino Gigante commenta ciò che sta accadendo fra i componenti dellʼaula visto che fra componenti sospesi (come Filippo Tripoli e Pasqualino La Macchia) e altri che decidono di schierarsi da tuttʼaltra parte, a contrastare lʼamministrazione comunale non sta rimanendo più nessuno. Durante lʼultima seduta consiliare, infatti, il consigliere Giovanni Franchina, appartenente da quasi 20 anni al “Gruppo Venuto” (che fa capo allʼex sindaco Pippo), ha apertamente dichiarato di non riconoscersi più con tale compagine e di transitare al “Gruppo Misto” dove si trova già Achille Fortunato. A tal proposito, però, cʼè chi sostiene che la scelta del consigliere Franchina sia dettata da altri motivi come quel- pagina 9 lo di volersi avvicinare quanto più possibile allʼamministrazione comunale: «Ciò che in molti pensano non corrisponde a verità – ribatte Franchina – questo passaggio è frutto di una lunga riflessione maturata in questi ultimi mesi durante i quali ho capito di non riconoscermi più in un compagine che non cerca il confronto con tutti, sia allʼinterno che allʼesterno, e non ha la massima fiducia del gruppo. In ogni caso – conclude – la mia è una scelta propositiva e costruttiva che mi vedrà svolgerà sempre un ruolo di opposizione nellʼinteresse della comunità». Adesso i riflettori sono puntati sugli altri tre componenti del “Gruppo Venuto”. In molti sono pronti a scommettere che fra il presidente del consiglio Giorgio Cangemi e i consiglieri Giovanni Di Santo e Giorgio De Luca, sia proprio questʼultimo il prossimo a transitare al “Gruppo Misto”. Ma lo stesso De Luca precisa: «Al momento non ho nessun motivo di transitare al gruppo misto e finchè ci sarà libertà di poter esprimere le proprie opinioni non ho motivo di andare da nessuna parte. Riguardo al collega Franchina – continua – credo che la sua scelta sia dovuta ad una mancanza di stimoli. Spero che presto cambi idea». (Pamela Arena) Politica 2 AGOSTO 2013 SAVOCA. Il sindaco Trimarchi accusato di avere utilizzato termini blasfemi durante i lavori Il giallo della bestemmia Il primo cittadino nega, ma l’opposizione conferma gli episodi in un comunicato. A non prendere posizione il presidente del consiglio. Ecco cosa fa surriscaldare gli animi DI GIUSEPPE PISTONE SAVOCA. Fervente cattolico in chiesa, ma in aula consiliare sarebbe stato blasfemo. Così il sindaco di Savoca, Paolo Onofrio Trimarchi non avrebbe retto ad una provocazione della minoranza nel corso dellʼultimo consiglio comunale del 26 luglio e si sarebbe lasciato scappare ripetutamente parolacce e bestemmie. «Eʼ intollerabile assistere a questi sfoghi, questa volta lʼha fatta davvero grossa - ha sbottato a caldo il capogruppo di minoranza Massimo Stracuzzi e non è la prima volta che succede». Il primo cittadino, dal canto suo smentisce tutto. «Non mi risulta che abbia mai bestemmiato – chiarisce Paolo Onofrio Trimarchi - non cʼè nulla agli atti, sono solo scuse pretestuose ad opera della minoranza che tenta di fare il suo mestiere, screditando il mio operato». Il capogruppo dʼopposizione invece rincara la dose. «Ha avuto il coraggio pure di smentire. Ma in aula tutti hanno sentito. Almeno ci aspettavamo la sospensione dei lavori con unʼammonizione al primo cittadino per oltraggio pubblico». Invano. nel mirino anche il presidente del consiglio Carmelo Crisafulli, il quale avrebbe persino fatto finta di niente, creando una situazione di imbarazzo per i consiglieri presenti in aula. Crisafulli, raggiunto telefonicamente, preferisce non intervenire su questa storia. «Sono impegnato in altre questioni, ci sentiamo in un altro momento – ha detto in maniera telegrafica». Eʼ bastato a scatenare un putiferio nellʼaula consiliare. Intanto lʼopposizione si dice pronta a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Messina. Ma tutto sarebbe scaturito in seguito al rinvio per ben due volte della seduta a causa dellʼassenza dei consiglieri. Dunque il clima era già incandescente. Allʼordine del giorno si sarebbero dovute discutere e approvare 8 punti. Nulla di fatto. «Sono contento quando i consiglieri sono propositivi – Paolo Onofrio Trimarchi avrebbe detto il primo cittadino - invece mi fanno arrabbiare quando vengono fatti degli atti, (nello specifico la petizione popolare per la chiusura della strada provinciale 19) e inviati alla Procura della Repubblica». Ma in paese si parla solo della bestemmia. I particolari si sprecano. Seco do alcune testimonianze il sindaco, resosi conto dellagravità delle parole pronunciate, si è immediatamente fatto paonazzo di rabbia e vergogna. Ma resosi conto del “peccato” non avrebbe nemmeno chiesto scusa ai consiglieri presenti in aula. “Il gruppo di minoranza – scrive in una nota - ricorda al presidente Crisafulli, uomo di legge, che lʼart. 724 del Codice Penale cita “Bestemmia e manifestazioni oltraggiose verso i defunti. Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la divinità o i simboli o le persone venerati nella religione dello Stato, è punito con lʼammenda da lire ventimila a seicentomila». Degli otto punti oggetto del consiglio, bocciata la Nomina della Commissione consiliare “Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Turismo, problematiche giovanili, rinviata a data da destinarsi i punti relativi alla Tares (2, 3, 4 e 5), la nuova imposta sul servizio rifiuti. E bocciata inoltre anche la proposta di un campo di calcio a cinque allʼinterno del centro sportivo polifunzionale savocese. centonove SAN FRATELLO In aula una borsa contro il femminicidio Una poltrona verrà “riservata” per le donne uccise dai compagni SAN PIER NICETO. Se a Savoca si dibatte sulle bestemmia a San Pier Niceto a tenere banco in aula è il femminicidio. La Giunta municipale di San Pier Niceto ha aderito a due campagne, “365 giorni no alla violenza contro le donne” promossa dalla città di Torino e “Posto occupato”, ideata dalla rivista online “La Grande Testata”. Un primo segnale tangibile sarà riservare, in modo permanente, una seduta allʼinterno dellʼaula consiliare allestita con la locandina “Posto occupato” e con oggetti di uso tipicamente femminile, «in omaggio alle tante donne che avrebbero dovuto essere ancora tra noi». Il progetto prende spunto da “zapatos rojos”, opera dellʼartista messicana Elina Chauvet. Lʼiniziativa si concretizzerà nel riservare un posto in sala consiliare in modo permanente. Una borsa, un libro, un paio di occhiali da sole ed un taccuino di viaggio occuperanno sempre un posto, in modo da ricordare a tutti che lʼimpegno nella lotta alla violenza dovrà essere costante. «Occorre che le Istituzioni assumano posizioni ferme e formulino proposte concrete per arginare il dilagante fenomeno della violenza perpetrata nei confronti delle donne – spiega lʼassessore alle Pari opportunità, Francesca Pitrone». Lʼiniziativa, presentata dal gruppo di minoranza intendeva ampliare lʼofferta per gli utenti, prevedendo nuove entrate economica per le casse del comune, visto che dal bilancio consuntivo 2012 è risultato che il costo dellʼimpianto sportivo è maggiore del ricavo. Ma la tensione in aula si è raggiunta durante la discussione del settimo punto riguardante lʼilluminazione pubblica nella frazione di San Francesco di Paola. A questo punto, il sindaco – si legge in una nota - tirando in ballo situazioni precedenti, e nello specifico la petizione sulla chiusura della Strada Provinciale n.19, il Sindaco sarebbe andato fuori di testa, bestemmiando ripetutamente in aula. SANT’AGATA MILITELLO Tutti pazzi per lo spoil system Dirigenti in subbuglio. Ecco promossi e bocciati SANTʼAGATA MILITELLO. Lo spoil System a Palazzo Crispi è iniziato il giorno dopo lʼinsediamento del neo sindaco Carmelo Sottile. La continuità progettata dal senatore Bruno Mancuso, dopo nove anni di gestione amministrativa della città, è saltata ad opera del cartello di liste civiche e proiezioni dei partiti Udc, Megafono, Pd. Ed ora il forte vento dellʼEst del che ha sparpagliato le impalcature politiche preesistenti lʼarrivo dei vincitori ha messo sul chi va là le strutture burocratiche dirigenziali della macchina amministrativa. Il sindaco Carmelo Sottile, dopo un primo paletto fissato per il 31 luglio ha deciso di confermare fino al 31 dicembre, in attesa di successivo decreto definitivo, le nomine di responsabile di Area e la titolarità delle posizioni organizzative apicali delles Botta, area tecnica; la responsabile dellʼarea Econola struttura comunale, già disposte dal sindaco Mancumia Finanze, Giuseppina Smiriglia, che al petto non so: Grazia Alessandrino (Assistenza Organi Istituzionaostenta alcuna medaglia di appartenenza politica. La dili), Rosalia Fontana (Area Affari Generaili - Gare –Conchiarata appartenenza politica manifestata dallʼingegnetratti), Antonino Bertolino (Area Affari Legali-Segreteriare Giuseppe Contiguglia, lo dovrebbe costringere a paAttività Produttive), Angela Cappello (Area Organizzagare pegno, soprattutto per una posizione di accesa conzione e Gestione Risorse umane -Cultura -Tuflittualità con gli esponenti del Pd, il coordinarismo- Sport e Politiche giovanili), Giuseppina tore della lista Paolo Starvaggi ed il consiglieSmiriglia (Area Economia e Finanze), Pierina re più votato dagli elettori, Giuseppe Puleo, atZingales Botta (Area Interventi Sociali), Giotuale assessore ai Lavori Pubblici. vanni Amantea (Area Lavori Pubblici e Tutela Lo scontro di strategie politiche tra lʼinossidadel Territorio), Salvatore Monteleone (Area bile ingegnere Pippo Contiguglia e lʼiperattivo Edilizia Privata), Giuseppe Contiguglia (Area avvocato Paolo Starvaggi è stato il tema conStrategia e Sviluppo). Ma per settembre è anduttore che ha appassionato gli addetti ai lanunciato lo spoil system anche per i dirigenti vori della campagna elettorale. Ed in politica apicali della struttura comunale. Ad essere i risultati che contano vengono serviti su un promossi in campo dovrebbero essere Nino piatto freddo. Bertolino, area amministrativa; Perina Zinga- Carmelo Sottile Nino Dragotto pagina 10 Sicilia centonove 2 AGOSTO 2013 A sinistra, Beppe Longo, il docente universitario morto suicida sabato 20 luglio 2013. Sopra, il casolare dellʼazienda venatoria di Contrada Casazza a Cesarò dove è stato trovato ammazzato il 20 marzo 2013 Epifanio Zappalà. A destra, la villetta di Gesso dove Longo custodiva 10 cani addestrati per la caccia alla selvaggina e agli uccelli. INCHIESTA. Il gastroenterologo arrestato nel 1998 per mafia e per l’omicidio Bottari era stato assolto ma... L’incubo di Longo Il medico era indiziato nelle indagini sull’assassinio della guardia venatoria Zappalà avvenuta a Cesarò il 21 marzo. La passione per la caccia coltivata nonostante il ritiro del porto d’armi. E quelle battute in terra catanese DI MICHELE SCHINELLA MESSINA. «Dove si trovava nella notte tra il 20 e il 21 marzo del 2013?». «Sapevate se il professore teneva in casa una pistola calibro 7 e 65?». Lʼincubo di tornare “nel tritacarne mediatico giudiziario”, come lʼaveva definito, da cui era appena uscito dopo 15 anni di battaglie giudiziarie che avevano accertato che nulla cʼentrava con delitto del collega Matteo Bottari (avvenuto il 15 gennaio del 1998 e rimasto impunito) e che non era lʼemissario della ʻndrangheta nellʼUniversità di Messina, per Giuseppe Longo, gastroenterologo del Policlinico, si era materializzato quando alcuni ufficiali di polizia su delega della Procura di Catania hanno posto a lui e ad alcune persone a lui vicine delle domande collegate ad un altro omicidio molto più recente: quello della guardia venatoria Epifanio Zappalà. Lʼuomo di Misterbianco, 46 anni, era stato trovato morto nelle campagne di Cesarò, piccolo comune del messinese al confine con la provincia etnea, in un casolare di contrada Casazza, sede di unʼazienda venatoria, il primo giorno di primavera di questʼanno. I due colpi mortali, come avrebbero accertato i medici legali, sono stati esplosi con una pistola calibro 7 e 65. Potrebbe essere la paura di ritornare nel tritacarne la chiave di lettura per capire perchè il docente universitario nella notte tra un sabato e una domenica di fine luglio (tra il 20 e il 21), si è tolto la vita iniettandosi una fiala di cloruro di potassio, soluzione chimica che - come i medici sanno - pone fine allʼesistenza per arresto cardiaco senza procurare sofferenza. Una chiave, questa del timore di un possibile ritorno ad un passato per lui drammatico, che potrebbe spiegare perchè il medico, dalla tempra dura e dal carattere forte, nonostante avesse dimostrato nelle aule giudiziarie la propria innocenza (lʼultima sentenza è arrivata a maggio del 2013), “e fosse lieto di essere sopravvissuto” al tritacarne, invece di essere sollevato, fosse negli ultimi mesi “stanco e prostrato”, secondo quanto ha raccontato la moglie Patrizia Zappia dopo il suicidio. PASSIONI IMPOSSIBILI... Ma quali sono i legami tra il medico morto suicida e il guardia caccia assassinato? Perchè gli inquirenti etnei stavano battendo, tra le altre, una pista che rischiava di coinvolgere il medico originario di Mandanici? Il riserbo in cui si svolgono le indagini, specie dopo il suicidio di Longo, è fitto e non è dato sapere quali tracce abbiano portato gli inquirenti a Longo, ma ci sono alcuni dati che consentono di dare alle domande delle risposte quantomeno parziali. Giuseppe Longo nonostante i tre anni di carcere e le misure di prevenzione personale e patrimoniale, che ne avevano segnato la vita ingiustamente - a giudicare retrospettivamente dalle pronunce di assoluzione - ha sempre avuto una passione mai sopita: la caccia. Una passione che lo portava spesso a bordo del proprio fuoristrada proprio nel territorio di Cesarò, nelle aree limitrofe (ricche di conigli, lepri, cinghiali e pernici) allʼazienda in cui è stato trovata in una pozza di sangue la guardia venatoria. Il medico aveva continuato a coltivare la passione per la caccia benchè dal momento degli arresti scattati il 24 giugno del 1998 gli fosse stato ritirato il porto il dʼarmi e non gliene fosse stato più rilasciato uno nuovo. La passione per la caccia era così forte che Longo teneva nella villa di Gesso, località poco fuori Messina, 10 cani addestrati appositamente per il recupero della selvaggina e degli uccelli: il medico se li portava dietro ogni volta che partiva per le battute di caccia. Lʼinchiesta della Procura di Catania per dare un volto al responsabile o ai responsabili dellʼomicidio di Epifanio Zappalà si incrocia con quella che ha aperto la Procura di Messina per accertare le cause della morte del medico. Per poter disporre lʼesame autoptico il sostituto procuratore Antonella Fradà ha ipotizzato il reato di istigazione al suicidio a carico di ignoti. Gli inquirenti hanno sequestrato il personal computer del docente e hanno interrogato il domestico filippino della famiglia Longo che per il suo lavoro aveva una conoscenza approfondita della casa estiva di Mortelle, di via Trieste e soprattutto di Gesso, dove Longo trascorreva gran parte del suo tempo libero. Ha visto o sentito qualcosa di rilevante per le indagini? DIETRO LE QUINTE Omicidio rompicapo La Procura di Catania segue diverse piste. Non trovata l’arma del delitto CESAROʼ. Uno allo stomaco e uno, quasi a giustiziarlo, alla nuca. Sono due i colpi di pistola che hanno posto fine alla vita di Epifanio Zappalà, trovato esanime, il volto riverso sul pavimento del casolare in cui dimorava, il 21 marzo del 2013. Due colpi di una calibro 7,65 (secondo quanto avrebbe accertato il medico legale, Giuseppe Ragazzi) che non è stata ancora ritrovata. Le indagini per scoprire lʼassassino di Epifanio Zappalà sono coordinate per competenza territoriale dal magistrato della Procura di Catania, Rosaria Molè, e sono condotte dal Nucleo operativo della Compagnia provinciale dei carabinieri di Messina. pagina 11 Secondo alcune indiscrezioni, gli inquirenti seguono diverse piste: da quella passionale, a quella secondo cui lʼomicidio è nato proprio nellʼambito di contrasti insorti nellʼattività di caccia e di bracconaggio. Lʼobiettivo prioritario che potrebbe dare una svolta alle indagini è trovare lʼarma del delitto o comunque individuarne la provenienza. Dai primi rilievi è emerso che il delitto è stato attentamente preparato. Nel casolare tutto è stato trovato in perfetto ordine. Non sono stati rinvenuti segni di effrazione. Come se la guardia venatoria conoscesse il suo sicario e lo avesse accolto nel casolare. Il cellulare dela vittima è stato trovato immerso in un bicchiere dʼacqua. Eʼ proprio dai tabulati e dai relativi contatti telefonici che gli inquirenti avrebbero individuato tracce preziose da cui partire per avviare le indagini. Battuta anche la pista passionale. Zappalà, originario di Misterbianco, da tempo dimorava a Cesarò dove aveva iniziato una relazione con una donna separata madre di due figli. (M.S.) Sicilia 2 AGOSTO 2013 PRESIDENTE BIS. L’ex presidente dell’ordine degli architetti, oggi prefidente della fondazione, Pino Falzea MESSINA. Polemiche sull’organismo nominato dal consiglio uscente. Ecco perchè Architetti, fondazione amara Prenderà il posto dell’ordine quando questo sarà cancellato, ma fa storcere il naso a qualcun per tempistica, modi e scelte. Chi sono i quindici che ne faranno parte DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Non cʼè pace per gli architetti messinesi. Una settimana fa, le elezioni hanno incoronato presidente dellʼordine Giovanni Lazzari, che ha praticamente portato in consiglio quattordici dei quindici professionisti della lista che lo sosteneva, Ri-Ordine, con la quale sono stati confermati otto dei quindici consiglieri uscenti, incluso lʼex presidente Pino Falzea, che cederà lo scettro a Lazzari allʼinizio di settembre. Oggi, archiviato il rinnovo del consiglio dellʼordine, i fari sono puntati sulla fondazione. Che dellʼordine è praticamente gemella. FONDAZIONE FOTOCOPIA. Si chiamerà Fondazione Architetti del Mediterraneo, avrà sede a Messina, sarà presieduta da Falzea e ha scatenato una serie di polemiche interne che hanno animato la campagna elettorale degli architetti messinesi. Per le modalità di costituzione, e non solo. Da cosa nasce lʼesigenza di una fondazione? Dalla futura e ormai sicura cancellazione degli ordini professionali. Per evitare di perdere strumenti legislativi, fondi e quote di iscrizione da parte degli iscritti, parecchi ordini si sono dotati di fondazioni. A Messina, nei locali di via La Farina, se ne parla dal 2011, e già nel bilancio di previsione dello stesso anno era presente la voce relativa alla costituzione della fondazione. Le polemiche sono sorte sia per la costituzione del consiglio dʼamministrazione dellʼorganismo, sia per la tempistica. E hanno tenuto banco per tutta la campagna elettorale. QUANTA FRETTA. Nellʼimminenza delle consultazioni per il rinnovo delʼordine, infatti, gli eventi che hanno portato alla costituzione della fondazione hanno subito una forte accelerazione. Se è infatti a metà marzo del 2012 che viene articolato uno schema di atto costitutivo poi approvato dal consiglio con tanto di delibera di impegno di cinquemila euro, le procedure si congelano poi per un anno: fino a febbraio del 2013, quando il consiglio Antonello Longo centonove delega il presidente Falzea ad inviare lo statuto al notaio Luisa Calogero. Da lì in poi, lʼaccelerazione, per alcuni troppo a ridosso delle elezioni per il rinnovo dellʼordine: ad aprile il consiglio delibera di delegare a Falzea la firma dellʼatto costitutivo ed il 26 giugno (ad un mese dalle elezioni e con verbale approvato il 7 luglio), vengono nominati tredici (su quindici) membri che durano in carica cinque anni (salvo dimissioni) e possono essere riconfermati. Chi sono? I MAGNIFICI TREDICI. Falzea è nominato presidente, il suo vice sarà Teresa Altamore, il segretario Antonio Milioti, il tesoriere Sergio La Spina: tutti consiglieri uscenti, tutti consiglieri che non si sono ripresentati alle consultazioni della scorsa settimana. E gli altri? Roberto Smedile, Antonello Longo (designato come “direttore artistico”), Claudio Lucchesi, Paola Alosi, Francesco Gregorio, Antonello Russo, poi Francesco Modica, Francesco Messina e Toni Raimondo, tutti e tre già delegati allo studio della casa dellʼarchitettura del Mediterraneo, il primo da Falzea gli altri due dallʼex presidente sfiduciato Gaetano Montalto. Nellʼelenco, perchè non ancora nominati, mancano i due “esponenti di spicco della comunità culturale della Provincia di Messina” previsti per statuto, che possono anche non essere architetti. Subito sono scattate le polemiche: come mai tanta fretta, e alla scadenza del consiglio? Non sarebbe stato più opportuno che il Cda della fondazione lo nominasse il consiglio appena insediato? E poi, perchè nessuna discussione in assemblea degli iscritti LA DIFESA. A difendere la scelta, tramite una “lettera aperta pubblicata sul sito dellʼordine, ci ha pensato lo stesso Falzea. “il Consiglio ha programmato (sin dal 2011) di dotare lʼOrdine di uno strumento agile ed operativo, che potesse coadiuvarlo nella gestione, organizzazione, promozione di tutte quelle attività finalizzate agli obiettivi descritti; questo strumento è rappresentato proprio dalla “discussa” Fondazione. La designazione dei componenti è un atto che compete al Consiglio dellʼOrdine che, organo democraticamente eletto e con facoltà dei poteri di delega attribuiti dai colleghi, ha operato la propria scelta. I criteri utilizzati dal Consiglio per lʼindividuazione dei componenti il Consiglio di Amministrazione della Fondazione sono stati quelli di coinvolgere iscritti che nel corso degli ultimi tre anni hanno condiviso il progetto/percorso del Consiglio dellʼOrdine contribuendo, con innegabile spirito di servizio, competenza, passione e capacità di fare, al raggiungimento degli obiettivi”. ZOOM L’antenato progetto Juvara dente La Fauci). A cosa serve una fondazione per gli architetti? A parte il “pericolo” di abolizione degli ordini, strumenti simili sono nati in vista del grande salto di ruolo che porterà l'obbligatorietà della formazione permanente di tutti gli iscritti con crediti obbligatori da spendersi nel triennio tale formazione, che partirà dal 1 gennaio 2014. E anche se già gli ordini potrebbero svolgere tale ruolo si preferisce attivare fondazioni( non obbliMESSINA. Lʼantenato della fondazione? Lʼassociazione Progatorie ) che rispondono in maniera meno vincolante ad iscritti getto Juvara. Lo strumento operativo del quale tra e bilanci. Un altro esempio di fondazione, in Sicilia, le polemiche è stato nominato il consiglio dʼammiè quella dellʼordine degli architetti di Catania. Che a nistrazione, era fino a qualche mese addietro, rapdifferenza di quella messinese, possiede un consipresentato dallʼAssociazione Progetto Juvarra. glio dʼamministrazione di soli sette membri più il preQuesta associazione, oggi definitivamente chiusa, sidente, designato direttamente dal consiglio delfu istituita dal consiglio dellʼepoca sotto la presil'Ordine individuandolo tra i consiglieri dell'ordine in denza di Dario La Fauci quale ente operativo del carica. Altri tre membri li scelgono i consiglieri che consiglio dellʼordine. In quel caso il consiglio di amnon ricoprano cariche, i restanti quattro sono “ricoministrazione dell'associazione era formato dallo nosciuta rappresentatività e rilevanza professionale Dario La Fauci stesso consiglio dellʼordine (con in capo il presie culturale”. (A.C.) In principio fu un’associazione, oggi chiusa. A cosa servirà, e perchè a Catania è diverso pagina 12 centonove Sicilia 2 AGOSTO 2013 ROMETTA. L’iniziativa di Antonio Giocondo e Stello Quartarone Prigionieri per l’arte Quindici artisti “chiusi” in gabbia apriranno le ali della libertà d’espressione per ridare nuova vita al carcere diventato simbolo di spreco di denaro pubblico ROMETTA. “Prigionieri per lʼArte” è lʼidea che gli artisti Antonio Giocondo e Stello Quartarone hanno proposto al vicesindaco Alberto Magazù, per riportare a nuova vita lʼex carcere mandamentale di Rometta. Così, estro artistico e duttilità amministrativa, sono diventati la miscela che dalle ore 18 del 3 agosto, dalla sede della centrale via Vittorio Emanuele, daranno vita a una manifestazione che non ha eguali in Italia. Dal deserto delle celle vuote, quindici artisti che si sono chiusi in gabbia, apriranno le ali della libertà dʼespressione per riportare a nuova vita “un luogosimbolo negli anni di spreco di denaro pubblico”. Quindici gli artisti “Prigionieri dellʼarte”: Giuseppe Pittaccio, Pippo Galipò, Luigi Ferrigno, Antonello Bonanno Conti, Andrea Reitano, Filippo De Mariano, Gianfranco Donato, Mauro Micciari, Giorgio Corriera, Felice Bucca, Daniele Morganti, “Re” Emanuela Ravida, Daniela Gazzara, Antonio Giocondo e Stello Quartarone. Ma cosa fanno degli artisti in gattabuia? Ricreano un mondo interiore, “una traccia che permette poi alʼarte e alla vita di respirare, spazzare i confini, conquistare nuovi spazi”, confida dʼun fiato Antonio Giocondo. “Per noi - aggiunge dal canto suo il vicesindaco Alberto Magazù - è un primo passo per ridare vita ai tre piani dellʼedificio. Le celle potrebbero anche essere adibite a camere per ospitare artisti nazionale e i locali essere adibiti a location per mostre, esposizioni di prodotti locali, laboratori artigianali, o semplicemente punto di aggregazione per i giovani”. Alcune immagini delle celle del carcere di Rometta riviste dagli artisti che il 3 agosto daranno vita ad una manifestazione che non ha eguali in Italia. Quindici gli artisti “Prigionieri dellʼarte”: Giuseppe Pittaccio, Pippo Galipò, Luigi Ferrigno, Antonello Bonanno Conti, Andrea Reitano, Filippo De Mariano, Gianfranco Donato, Mauro Micciari, Giorgio Corriera, Felice Bucca, Daniele Morganti, “Re” Emanuela Ravida, Daniela Gazzara, Antonio Giocondo e Stello Quartarone E proprio i volontari dellʼassociazione “Mari e Monti 2004” sono stati i primi che, di buona lena, hanno rimesso in sicurezza i locali, ripulendoli e restituendoli alla pubblica fruizione. Così i prigionieri dellʼarte si sono trasformati, secondo il progetto creativo di Giocondo e Quartarone, nei secondini della “Officina Creativa del carcere”. Ma quale è la storia del carcere mandamentale di Rometta? Il ministero di Grazia e Giustizia nel 1970 decise di fare abbattere lʼedificio storico del 1816 risalente allʼepoca borbonica. Si diede così il via a una mega struttura, mai entrata in funzione, che si trova a due passi dal centro storico. Ora il nuovo fervore nato dallʼiniziatica di Giocondo , Quartarone e Magazù ha richiamato lʼinteresse di Antonio Presti, ideatore della Fiumara dʼarte e della formula dellʼalbergo-museo ripoprosta per il carcere- e vedrà forse anche la presenza di Michela Stancheris, assessore regionale al turismo. Come mai tanto interesse per un carcere che rinasce? ”Si è capito-dice ancora Magazù - che lʼimpulso economico di importanti zone come Rometta non può ripartire se non con una economia di rete. Abbiamo invitato nelle settimane scorse il soprintendete di Messina Salvatore Scuto, insieme ad insigni medievalisti come il professore Sandro Musco, archeologi come Daniela Patti: lʼesame che ne veniva fuori era quello che tutte le risorse del territorio, antropologicamente, sono complementari: dalla storia, alle ricette, ai per percorsi naturalistici. Fare itinerari pagina 13 mirati è quello che deve diventare la nostra offerta, che assicuro è davvero unica…”. Rometta nel 1030 fu lʼultimo avamposto arabo a cadere nelle mani dei normanni. Recenti scavi stanno riservato numerose sorprese agli archeologici: il pianoro detto della “Cuba” ha restituito una mole di reperti che hanno portato gli studiosi a rivedere pezzi di storia di Rometta dellʼepoca dʼoro di Federico II. Dagli scavi è emerso come Rometta fosse tra le aree “fertili” non solo per la coltura del grano, ma per un certo vino di altissima qualità, decantato dagli antichi, sul quale oltre, che la traccia dei tegoloni dei Palmenti, si sono travate importanti testimonianze anche negli archivi storici. R.C. Sicilia 2 AGOSTO 2013 centonove MESSINA. Folla di artisti e produttori per la poltrona numero uno dell’Ente autonomo regionale Teatro, il presidente che vorrei In tanti a “tifare” per i propri beniamini. Vincenzo Tripodo spera che venga nominato Gigi Spedale, mentre Gianpiero Cicciò non vedrebbe male Bernava, Bonaventura o Puglisi. In corsa, anche giovani e outsider DI NUNZIA LO PRESTI MESSINA. Revocata da Rosario Crocetta la nomina di Lucia Tarro Celi al vertice dell'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, a Renato Accorinti non resta che l'imbarazzo della scelta su chi designare come presidente - donna o uomo che sia - del Vittorio Emanuele di Messina. E anche questa volta con una partecipazione che muove dal basso e raccoglie 76 candidature spontanee alla presidenza del prestigioso e disastrato ente teatrale cittadino. La schiera dei candidati è vasta e variegata, si passa dai giovani politici a quelli più navigati, ad artisti, attori, operatori culturali, più o meno attivi sul territorio e conosciuti - o sconosciuti - ai più, ma anche docenti universitari, musicisti e giornalisti, su tutti Vincenzo Bonaventura, addetto stampa del Vittorio Emanuele dal 2008 al luglio 2013, seppur con brevi intervalli. Fra gli altri spicca la ricandidatura di Egidio Bernava, che questo ruolo l'ha già ricoperto, e Laura Pulejo, già papabile commissaria di nomina regionale. Il sindaco Accorinti esprimerà la sua preferenza seguendo in assoluto il criterio dell'affidabilità: «La gente crede che il presidente debba essere un bravo regista, un bravo artista. Ma non può avere soltanto queste qualità, bisogna capirlo e dirlo serenamente. Deve saper amministrare una macchina che deve funzionare sotto ogni punto di vista. Molti confondono la figura del direttore artistico col presidente, non c'entra niente. Se poi è un appassionato, ha fatto anche l'artista o il regista, non può che essere un valore aggiunto, ma deve avere anche grandi capacità amministrative. E questo a prescindere dalla situazione in cui versa il teatro in questo momento, è la funzione stessa che lo richiede». Teatro Vittorio Emanuele Gli umori degli addetti ai lavori della comunità teatrale messinese, quella che poi più degli spettatori avrà a che fare e risentirà da tutti i punti di vista di questa nomina, sono forse sfiduciati ma più che mai attivi nel tentare di risollevare le sorti del Teatro. Fra gli altri, Vincenzo Tripodo, attore, regista, attivo tra Messina e New York, si dichiara apertamente a favore di Gigi Spedale: «Lavoriamo spesso insieme, è vero, ma lo appoggio perchè in questi anni si è speso per gli altri e per tutti: il lavoro che ha fatto con Latitudini, con gli Stati generali dello Spettacolo, le riunioni in Commissione Cultura alla regione, tutto nell'ordine del bene comune, richiedendo interventi che sono per tutti. E non solo per la categoria del teatro, ma per tutte le arti performative e per il cinema». La maggior parte delle candidature proviene dal mondo artistico: i musicisti e compositori Dino Scuderi e Giancarlo Parisi, gli attori Maurizio Puglisi e Franco Toldonato, il professore del Corelli Dario Nicoletti, il giovane regista Alessandro Alù, Auretta Sterantino. Fra le file degli operatori del settore e di quelli adiacenti scorgiamo Giuseppe Ramires, presidente e direttore artistico dell'Associazione musicale Bellini, i giornalisti Marco Olivieri e Gigi Giacobbe, rispettivamente di cinema e di teatro. «Scorrendo la lista dei candidati trovo molti amici che stimo dal punto di vista umano e professionale, ma io non avrei davvero mai presentato la mia candidatura, perché non è il mio campo ci racconta spassionatamente l'attore e regista Giampiero Cicciò, già direttore artistico di Catona Teatro, dal Politeama di Reggio, di Medievalia a Brolo - sarebbe stata da parte mia un'offesa ad un incarico che non è da prendere sotto gamba. Come se improvvisamente io andassi a insegnare fisica nucleare. Lo stesso vale per coloro che non sanno recitare, non hanno fatto alcuna esperienza e d'improvviso vogliono fare gli attori, come se il teatro fosse la casa di tutti. Il teatro richiede invece competenza, come tutte le forme d'arte. Ci vuole competenza per farlo e anche per amministrarlo. Forse persone come Vincenzo Bonaventura, Egidio Bernava o Maurizio Puglisi, che conoscono già la realtà del Teatro di Messina da diversi punti di vista CATANIA Nino Milazzo nuovo “capo” dello Stabile CATANIA. Il giornalista Nino Milazzo è il nuovo presidente del cda del Teatro Stabile di Catania. Lo ha eletto l'assemblea dei soci. Del nuovo cda fanno parte per il Comune Nino Milazzo, per la Provincia Celeste Costanzo; per l'Ente Teatro di Sicilia Raffaele Marcoccio. In via di definizione i membri che saranno nominati dalla Regione. Originario di Biancavilla, Nino Milazzo, 83 anni, autore di libri, ha iniziato lʼattività di giornalista agli inizi degli anni Cinquanta a Catania. Esperto di politica internazionale, approda a Milano al “Corriere della Sera”, nella cui redazione arriverà a ricoprire lʼincarico di vicedirettore. Eʼ poi vicedirettore vicario de ”Lʼindipendente”. Nel biennio 1987-1989 torna a Catania, come condirettore responsabile del quotidiano “La Sicilia”.Impegnato anche nel giornalismo televisivo, dal 2000 al 2006 è stato direttore di Telecolor. IL CORSIVO Evviva l’ottimismo! Tra nuovi e “riciclandi”, una sola certezza: i curricula peseranno COMPLICE LʼEFFETTO Accorinti, lo sopettacolo che va in scena a scadenze regolari (salvo traumi da elezioni amministrative o commissariamenti al Comune), quello della nomina del presidente del Teatro di Messina, ha cambiato titolo: da “Caccia alla poltrona” a “Cambiamo il Teatro dal basso”. Ma di popolare e spontaneo, nella corsa alla poltrona di vertice del Vittorio Emanuele, cʼè ben poco. Perché parte dei 76 concorrenti che hanno inviato il proprio curriculum al sindaco Renato Accorinti sono nomi e cognomi già letti o, per meglio dire, partecipanti a precedenti giri di valzer di sottogoverno. Lʼunica nota differente, rispetto ai tempi precedenti, è lʼottimismo. Lʼottimismo e la fiducia di chi, a differenza degli anni precedenti, ha presentato la propria candidatura con la certezza che, agli occhi del sindaco, avrà uguale peso nel giudizio finale. Così come, più o meno peso, avrà un curriculum che sarà letto e non rimarrà carta straccia da mettere agli atti. Già, perché da quando il Comune, attraverso un commissario e non un sindaco, ha deciso di lanciare la procedura dellʼevidenza pubblica per designare i componenti del Cda e il loro presidente, il giudizio sullʼattività svolta dai candidati era pari a zero. O, al massimo, era una facciata per giustificare una nomina decisa a monte con il manuale Cencelli in mano, stando attenti a consegnare la poltrona a chi era rimasto fuori da tutto dopo la sconfitta elettorale. Al di là di tecnici e artisti mossi da un onesto spirito di servizio, che poi sono coloro che ad organizzare hanno imparato sul campo e sono il volto di Messina sui pagina 14 palcoscenici italiani, molti nomi chiamano in causa Vico e i suoi “corsi e ricorsi”, declinati in salsa messinese. Che dire, ad esempio, dellʼinossidabile Egidio Bernava Morante, che, dopo essere stato “scippato” al centrodestra, doveva essere assessore del candidato del centrosinistra Felice Calabrò per poi lasciare libera la poltrona in favore proprio del Teatro? Oppure come non notare i nomi di Franco Providenti (che da primo sindaco di sinistra di Messina nominò un consiglio praticamente di centrodestra), di Laura Pulejo (a parole nominata commissario da Rosario Croceta e “tradita” dal governatore), dellʼex assessore Udc (ora crocettiano) Giuseppe Corvaja, dellʼultimo commissario al Comune Luigi Croce (che senza una poltrona sembra non possa più campare), di Rosalia Schirò (cognata dissidente di Francantonio Genovese) e di tanti altri che, magari, al Teatro sono già stati? La palla passa ora ad Accorinti, sperando che riesca a calare il sipario su un quasi ventennale teatrino. (ddj) centonove Sicilia 2 AGOSTO 2013 LA SCHEDA PALERMO La carica dei 76 SONO STATE PRESENTATE ben 76 candidature per la carica di presidente dellʼEnte Autonomo Regionale Teatro di Messina, presso gli uffici dellʼUrp di palazzo Zanca. Si prospetta dunque un faticoso lavoro per il sindaco Accorinti che dovrà leggere con attenzione i quasi 80 Curriculum Vitae presentati. Tra i più accreditari Gigi Spedale, un trascorso nella pubblica amministrazione per cui si è guadagnato anche il titolo di Cavaliere della Repubblica. Ha prodotto i film del regista messinese Francesco Calogero e spettacoli per Ninni Bruschetta sin dai suoi inizi. Fonda a Messina nel 2011 Latitudini, la rete regionale di drammaturgia contemporanea, a tutt'oggi è impegnato in una stretta collaborazione con la regista naturalizzata palermitana Roberta Torre. Lunghissima la lista dei professionisti del settore che sostengono la sua candidatura anche oltre lo Stretto. Ottime chance anche per Vincenzo Bonaventura giornalista professionista per più di trent'anni critico teatrale della Gazzetta del Sud. Dalla lettera di commiato allo scadere del suo contratto da addetto stampa per il Vittorio: “È stato per me un periodo professionale molto interessante con un compito certamente non facile, specialmente nell'ultima fase quando, invece di poter scrivere di nuove stagioni e nuovi spettacoli, mi sono ritrovato a redigere comunicati stampa su crisi economica, riduzione di finanziamenti, su polemiche spesso sterili perchè prive di utilità per quel che riguarda il futuro dell'Ente”. Di recente pubblicazione il suo “Teatranti”, ed. Pungitopo. Grande simpatia suscitano anche Rocco Familiari, drammaturgo e avvocato nato ad Addis Abeba, vive a lungo in Sicilia, già presidente dell'Inpdap e consigliere di amministrazione dell'Inda (Istituto Nazionale Dramma Antico) e potrebbero essere avvantaggiati nel gestirlo, Bernava perchè l'ha già fatto, Bonaventura perchè sicuramente conosce bene la realtà che il nuovo Presidente dovrà fronteggiare, Puglisi Maria Flavia Timbro, avvocato, candidata alle ultime europee dl 2009, che a proposito della sua candidatura dichiara: “ È importante abbattere quel pregiudizio secondo cui tutti a parole si fidano dei giovani ma nella concretezza della scelta questo viene meno. Ci sono poche donne candidate, ma ce ne sono tante che si impegnano e che possono fare tanto per le realtà culturali di Messina”. Ma ecco tutti i nomi dei 76 candidati: Giuseppe Scattareggia, Giuseppe Sturniolo, Fabio Donato, Giancarlo Parisi, Antonio Brancato Urzì, Egidio Morante Bernava, Laura Donato, Giuseppe Miraudo, Rosario Carnevale, Laura Pulejo, Lino Soraci, Dino Scuderi, Antonina Astone, Giuseppe Corvaja, Giovanni Zuccalà, Fabio Poggiali, Angela Rizzo, Giulia Migneco, Daniela Conti, Francesco Providenti, Luigi Spedale, Marco Olivieri, Teresa Vadalà, Maria Finocchiaro, Luigi Giacobbe, Marco Traverso, Domenico Marino, Vincenzo Bonaventura, Carlo Antonio De Lucia, Rosario Marchese, Giuseppe Ramires, Maurizio Rao, Antonino Scibilia, Domenico Pino, Antonino Sindona, Mario Bolognari, Chiara Barraci, Christian Pistonina, Ubaldo Vinci, Luigi Croce, Vincenzo Repici, Tommasa Siragusa, Rosalia Schirò, Dario Nicoletti, Rosario Miano, Antonino Torrisi, Lucrezia Lorenzini, Maurizio Puglisi, Francesco Toldonato, Donatella Sabbatino, Annunziata Berenato, Raffaella Cannioto, Calogero Gianlanza, Luciana Intilisano, Athanassios Liossis, Luigi Leone, Giuseppe Paratore, Lillo Alessandro, Giuseppe Cardile, Roberta Pedrotti, Grazia Antonella De Tuzza, Francesco Puglisi, Salvatore Mammola, Filippo Calabrese, Gianmaria Lojacono, Carmelo Previti, Rosalba Gasparro, Alessandro Alù, Maria Teresa Prestigiacomo, Rocco Familiari, Vincenzo Calabrò, Michaela Pirrone, Irene Calabrò, Maria Flavia Timbro, Auretta Sterrantino. perchè sa cosa vuol dire gestire un teatro anche dal punto di vista amministrativo». Qualche nome dalla politica: Maria Flavia Timbro, già responsabile Cultura e Politiche Giovanili della Segreteria cittadina del Pd, l'ex sindaco di Messina Franco Providenti, Mario Bolognari, ex sindaco di Taormina, gli ex assessori Luciana Intelisano di Genovese e Giuseppe Corvaja di Buzzanca. pagina 15 Orlando sul Teatro Massimo “Qualcuno chieda scusa” PALERMO. ''Ora che con l'approvazione del bilancio consultivo del 2012 è stata certificata la grave crisi finanziaria del Teatro Massimo (si registra un passivo di 3 milioni e 431 mila euro, ndr) qualcuno dovrebbe chiedere scusa alla città, all'amministrazione comunale e all'assessore alla Cultura Francesco Giambrone''. Lo ha dichiarato sindaco Leoluca Orlando commentando il voto con cui il Cda della Fondazione Teatro Massimo ha approvato il bilancio consultivo 2012. ''Non mi riferisco a coloro che hanno portato il teatro in questa situazione - aggiunge - perché delle proprie responsabilità risponderanno in ogni sede competente, ma mi riferisco a tutti coloro che a Palermo e altrove hanno ricoperto di insulti l'amministrazione comunale che ha sempre e soltanto perseguito un obiettivo: quello di riportare la legalità nella gestione del teatro e farne tornare la qualità ai livelli che la nostra città e che i lavoratori e gli artisti del teatro meritano''. ''Ancora una volta desidero ringraziare - conclude il sindaco - il commissario Fabio Carapezza Guttuso per i lavoro che sta svolgendo, un lavoro delicato, di trasparenza, di legalità e di ricostruzione di un clima di collaborazione e fiducia tra tutti coloro che operano all'interno della più importante istituzione culturale della nostra città''. Sicilia 2 AGOSTO 2013 centonove SPORT. Davide Priscoglio si “laurea” campione regionale a Torregrotta Passione automodellismo Cresce l’entusiasmo attorno alle competizioni dei modelli radiocomandati organizzati dall’Amsci. Dopo il Trofeo del Tirreno, si tornerà in pista a Pace del Mela l’11 agosto DI FRANCESCO PINIZZOTTO TORREGROTTA. Il rombo dei motori non è assordante come quello prodotto dalle vetture di Formula 1, ma diventa coinvolgente “in scala” e appassionante per sportivi e piloti che telecomandano le vetture da bordo pista, su circuiti per lo più ricavati su piazze e slarghi. E proprio nella piazza centrale del centro tirrenico, domenica 28 luglio, si è svolta lʼultima prova del campionato regionale organizzato dallʼAmsci, sigla che sta per Auto model sport club italiano, di cui è delegato regionale Leonardo Curcuruto. Perchè cʼè un "micromondo" dellʼautomobilismo su strada incredibilmente interessante che rappresenta il vero e proprio pianeta dellʼautomodellismo. Perchè attuali automodelli radiocomandati sono dei piccoli gioielli della tecnica, in grado di fare rabbrividire anche i più navigati appassionati di motori. Siano essi a scoppio che elettrici, con competizioni emozionanti. Perchè lʼauto financo capotta non solo se si “scontra” con unʼavversaria ma anche se tocca i cordoli, nella fattispecie tubi in plastica che delineano il circuito. E lì il più vicino è pronto a rimettere la vettura in carreggiata. E i week end con lʼautomodellismo, tra prove e gare, passano in fretta. A Torregrotta Leonardo Curcuruto ha gestito ottimamente una gara non facile, anche per alcuni momenti di alta tensione durante lʼaccesa e combattuta competizione. A fare la parte del leone della manifestazione sono stati i piloti di casa, ovvero Samuel e Davide Cutrona, e ancora Claudia Merlino e Davide Priscoglio dellʼattrezzato team Merlino dellʼhinterland tirrenico messinese. Claudia Merlino e Davide Priscoglio si pagina 16 sono dati battaglia dal primo all'ultimo secondo di gara che, però, viene vinta da Samuel Cutrona. Grazie alla sua accorta tattica di gara Samuel Cutrona effettua un rifornimento in meno rispetto ai concorrenti, e grazie ad un sorpasso all'ultimo giro riesce ad imporsi sia su Claudia Merlino, Davide Priscoglio e Davide Cutrona. centonove Sicilia 2 AGOSTO 2013 A lato, da sinistra un modellino in gara a Torregrotta, in piazza Unione Europea. Accanto il team Merlino che ha portato sul podio regionale Davide Priscoglio e Claudia Merlino. (foto Tina Romanzo) Ma nonostante il terzo posto vince il titolo regionale Davide Priscoglio, seguito da Claudia Merlino e Davide Cutrona, tutti e tre giovanissimi raccolti nello spazio di pochissimi punti. E bene si sono comportati tutti i piloti della gara libera. Daniele Isgro' e Salvatore Sciotto ormai sono sempre più veloci e Massimo Merlino ormai è diventato anche un pilota da battere. Solo qualche settimana prima, il “Trofeo del Tirreno”, promosso da Vito Geraci e company, aveva appassionato piloti e simpatizzanti nella piazza professor Sfameni a Scala Torregrotta. Nella categoria “Promotion Rally Cross” il primo classificato è stato Antonino Triolo, secondo Mario Caruso e terzo Daniele Isgrò. Nella categoria F2 Rally Cross il primo classificato è stato Antonino De Mariano, secondo Samuel Parisi e terzo classificato Patrick Pitrone. Nella categoria F1 Rally Cross si è aggiudicato il primo posto Giuliano Giusa, secondo posto per Massimo Merlino e il terzo posto è andato a Vito Geraci. Il trofeo del Tirreno si è articolato in due prove. Prima piloti e appassionati si sono dati appuntamento per la prova di San Pier Niceto per un evento interessante per tutta la provincia peloritana, con appassionati di modellismo di navigata esperienza. La pista off road ha messo di fronte per la prima volta i piloti per sfidarsi al meglio delle loro possibilità. Il bis sul palcoscenico del rally game è stato quindi nella piazza di Scala Torregrotta, dove la manifestazione ha richiamato spettatori da tutto il comprensorio tirrenico, pronti ad apprezzare le particolarità dei modellini di automobili e la bravura dei piloti. E con la gara regionale non si esauriscono le kermesse delle piccole vetture. Prima di Ferragosto un nuovo appuntamento coinvolgerà gli aficionados dellʼautomodellismo, con la gara libera progammata domenica 11 agosto nel parcheggio di via Libertà di Giammoro, a Pace del Mela. pagina 17 BEACH VOLLEY Corolla palcoscenico doc La tappa isolana valida per il campionato nazionale MILAZZO. Il Parco Corolla diventa anche palcoscenico per il grande beach volley. Da venerdì 2 agosto a domenica 4 agosto, infatti, nell'ampia area giochi del Parco Commerciale Corolla si svolgerà il torneo federale FIPAV professionistico "Corolla Beach Volley Event 2013", tappa regionale valida per il Campionato Nazionale Assoluto 2x2 maschile. L'evento sarà ospitato in un'arena all'interno dell'area giochi del Parco. Ad aderire numerosi atleti di calibro internazionale, nazionale e locale che si sfideranno per il 2x2 maschile. Inoltre vi saranno esibizioni femminili ed intrattenimento affidato a Fabrizio Bitto, speaker ufficiale del Campionato Italiano, che accompagnerà tutta la durata dell'evento. La manifestazione, che, tra lʼaltro, gode del patrocinio del Comune di San Filippo del Mela, prevederà gare dalla mattina di venerdì 2 agosto sino alla sera di domenica 4 agosto, dove sono previste le finali per primo e secondo posto intorno alle ore 18, mentre a seguire ci sarà la premiazione. La Asd Sicily Beach Volley School è una scuola di beach volley fondata due anni fa da Nellina Mazzulla, campionessa d'Italia 2011 e il marito Carmelo Mazza, atleta professionista e beacher di rilievo del campionato italiano assoluto. "Da siciliana mi fa enorme piacere che anche nella mia terra si possa diffondere ancora di più la cultura dello sport in generale e ancor di più del beach volley, sport sicuramente spettacolare e appassionante sia per chi guarda che per chi lo pratica - dice il Presidente della a.s.d. Sicily BVS Nellina Mazzulla - Stiamo già immaginando per il futuro di proseguire la collaborazione con il Parco Corolla per poter disputare il prossimo anno una tappa del Campionato Italiano assoluto. Attendiamo certamente un grande pubblico e speriamo di offrirvi un evento di grande livello». (F.P.) Sicilia 2 AGOSTO 2013 centonove FORZA D’AGRO’. Era uno spirito libero, ma poi ritornava sempre tra i suoi amici messinesi L’ultimo saluto di Dario Il venticinquene è l’unico italiano morto nella tragedia ferroviaria di Santiago de Compostela. I genitori vivevano in Germania ma lui scelse la Sicilia. I ricordi dei suoi insegnanti DI Il disastro ferroviario di Santiago ENRICO SCANDURRA FORZA DʼAGROʼ. È morto in una terra straniera. Senza la sua gente, senza alcun viso caro che potesse alleviargli il dolore. Tra le lamiere di un treno. Dario Santo Lombardo, lʼunico italiano deceduto nellʼincidente ferroviario a Santiago de Compostela, aveva 25 anni. La sua vita è stata spezzata assieme a quelle di altri 78 morti, probabilmente a causa di una distrazione del macchinista che aveva lanciato la locomotiva a folle velocità. Dario, i cui genitori erano emigrati in Germania dove gestiscono un ristorante, era ritornato nel suo paese di origine, Forza DʼAgrò, in provincia di Messina, per studiare. Viveva a casa dei nonni che lo avevano accolto come un figlio. Ai funerali, martedì scorso, cʼerano tutti: dalla madre al padre, assieme al fratello Alberto, appena ventenne. Cʼera la sua ex fidanzata, un amore finito troppo presto, e i suoi ex compagni di classe dellʼIstituto Professionale per i Servizi Turistici di Letojanni, che lui ha frequentato per cinque anni. Erano in molti, in parecchi che cercavano di darsi una spiegazione. Un paese nellʼombra e chiuso tra le mura del dolore, quello di Forza dʼAgrò. Un centro che non vuole darsi per vinto e che sta tentando invano di uscire dal “vicolo cieco”. Oltre ai cittadini residenti forzesi, una valanga di gente giunta da ogni parte della Riviera jonica per dare lʼultimo saluto. Tra questi, i sindaci del comprensorio e, ovviamente, quello di Forza dʼAgrò, Fabio Di Cara, che ha deciso, tra lʼaltro, di annullare tutte le manifestazioni estive agostane. E tra la folla non potevano mancare gli insegnanti, una fra tutte quella di Lettere, da sempre legata profondamente al ragazzo. Nei suoi occhi lucidi si intravede perplessità, ma nello stesso tempo quella speranza che da lassù il suo alunno prediletto possa Nelle foto Dario Lombardo, 25 anni vivere una vita migliore. «Sono stata lʼinsegnante di Lettere di Dario per ben tre anni. – racconta la professoressa Dora Lo Re – Un ragazzo dʼoro, con la testa sempre verso nuove frontiere. Forse per questo amava viaggiare e si trovava, guarda caso, proprio su quel treno, in Spagna. Un giovane educatissimo e di una vivacità incredibile. Dispiace e sono addolorata come nessuno può credere. Per me era come un figlio». Parla a singhiozzi la docente di Dario, e raccontando si lascia andare in uno sfogo dai toni quanto mai drastici, a tratti piangendo. «Amava la sua terra – dice ancora – ma dopo il diploma decise di partire per la Germania, dove vivevano e vivono tuttora i suoi genitori con Alberto, il fratello di cui parlava sempre, continuamente. Era legato profondamente a lui, anche se si trovavano a parecchi chilometri di distanza. In Germania però non si trovava a suo agio. Perciò decise di tornarsene in Sicilia, a Forza dʼAgrò, dove abitava con i nonni. Voleva iscriversi allʼUniversità di Catania, e così fece». A genuflettersi sul feretro del ragazzo anche unʼaltra docente, quella di geografia. “Ho dei ricordi bellissimi di Dario - racconta Teresa Giannino - La gita dellʼultimo anno in Tunisia, per esempio. Dario era sempre con un turbante in testa e tutti i suoi compagni di classe lo prendevano in giro, scherzando. Sullo sfondo il deserto. Ho anche delle foto che documentano tutto. Quando le rivedrò sicuramente non sarà una bella sensazione”. Dal campanile della matrice i rintocchi di campana segnano che il feretro sta per uscire e tutti sono lì ad aspettare. Dopo qualche secondo, ecco uno sciame di applausi e le lacrime si confondono con i sorrisi un poʼ beffardi di qualcuno. A sostenere la bara anche Pasquale Stracuzzi, uno dei suoi migliori amici. Ma di amici ne aveva parecchi Dario. Tra questi Carmelo Russo e Giacomo Conti, con i quali aveva viaggiato in lungo e in largo. «Dario era un leader. Inutile comprendere le ragioni per cui le persone gli volevano bene. Conoscendolo non lo si poteva odiare. Era unico. E adesso non cʼè più», sostiene ancora la professoressa di Lettere. E tra il vento caldo dellʼestate che ha portato via i sorrisi alla comunità forzese, ma un poʼ di tutta Italia, e gli ultimi saluti ecco una speranza. Non un addio, ma un arrivederci da parte di tutti… “Ciao Daʼ. ZOOM Su facebook una poesia sulla vita FORZA DʼAGROʼ. Il profilo facebook è stato chiuso dai familiari. In centinaia si erano collegati per lasciare un ultimo saluto a Dario Lombardo. Poco prima del disastro ferroviario in cui il siciliano è morto aveva postato una poesia. Eccola: «Non ascolto il passato e non guardo il futuro... Mi sento vivo Mi esalto nel presente, provo gioia come un bambino quando noto un fiore... chiametemi anche folle e pazzo se non condivido questa societa incestinata e preconfezionata, vedo zombie che si nutrono di cadaveri... Vedo miseria frutto di ignoranza... Sorrido perche sono l'artefice della mia vita... Sorrido perche sono io a scegliere il mondo che voglio... Essere... Ogni istante lucido e conscio per Sentire il silenzio nella mente, li dove gli altri non arrivano... Per sentire col cuore e tutti I sensi, le meraviglie donateci da Madre natura in questa vita piena di sorprese!!». pagina 18 Economia 2 AGOSTO 2013 TERMINI IMERESE. L’annuncio del governatore per “l’auto del Mediterraneo” Magneti Marelli, questi conosciuti Una nuova attività per gli accumulatori di idrogeno nell’area che fu della Fiat. Ma il niome blasonato dell’industria oggi cela solo una anonima società PALERMO. Lʼultima trovata del presidente Crocetta è stata quella di proporre per Termini Imerese “lʼauto del Mediterraneo”. Lʼannuncio è arrivato dopo un “annuncio-bis” del presidente: “A Termini Imerese sono interessati gli imprenditori della Magneti Marelli che vogliono avviare una nuova attività per gli accumulatori di idrogeno…”. Ma chi sono gli investitori della Magneti Marelli? Il nome blasonato dellʼindustria, che dal 1929 porta il nome tra i fondatori di Giovanni Agnelli, oggi è una sociètà anonima, una Sa come classificano queste imprese che vogliono mantenere segreto il nome degli investitori allʼagenzia delle entrate, che si distingue solo per avere fatto a Gela lʼinvestimento più grande dʼEuropa per la costruzione di pannelli solari. Lʼinaugurazione “dellʼevento-pannelli” ha portato qualche assessore regionale a storcere il muso. Tra i soci locali dellʼazienda cʼera pure un imprenditore gelese per il quale anni addietro il senatore Lumia, sodale del presidente, aveva presentato una piccata interrogazione sui rapporti dello stesso con la mafia. “Ora i rapporti sono direttamente con il governo”, ha sottolineato un giornalista del sito Link-Sicilia, commentando la notizia che il presidente della Regione ha annunciato un maxi-investimento dellʼEni a Gela che porterà “a regime” gli occupati da mille a settecento: “Un bel risultato…, non cʼè che dire”. Ma se a Termini Imerese sono 1600 i dipendenti dellʼex Fiat che stanchi degli annunci a ripetizione susseguitisi negli ultimi anni, da Dr Motors in poi, restano in apprensione, il resto della manovra economica del governo è un grande rebus: dallʼaumento dellʼIrap, che dovrebbe determinare il gettito di un miliardo per pagare le imprese, alla rottura delle relazioni tra il Pd e il magistrato-assessore Marino, che guida lʼassessorato allʼenergia. Le polemiche sono partite sulla gestione delle discariche: singolarmente, secondo centonove lʼassessore, a difendere il sistema discariche in Sicilia ci sono anche Legambiente e Confindustria, “che permette così al suo associato Catanzaro di continuare a gestire tutto in regime di emergenza…” ha chiosato marino. I pompieri della politiche nopn sono riuscite a bloccare le scintille neppure a proposito della privatizzazione dellʼacqua: il presidente della commissione attività produttive Bruno Marziano ha detto allʼassessore Marino di informarsi meglio prima di parlare. Un clima surriscaldato, il fronte economico, cui di recente si è aggiunta la gestione dellʼIrsap, lʼistituto nato per la liquidazione di undici aree industriali siciliane, le Asi, oggi dirette da Alfonso Cicero, ex capo di gabinetto dellʼex assessore allʼIndustria Marco Venturi. Cicero di recente ha assegnato una sfilza di incarichi, ben 95, passando in rassegna una serie di avvocati nelle grazie dellʼestablishment: da Stefano Polizzotto, ex capo segreteria del presidente Crocetta, a Nicola Piazza, ex presidente di Sviluppo Italia Sicilia. La scelta che ora si profila è quella che a guidare lʼIrsap dovrebbe andare proprio Marco Venturi, lʼex assessore esponente del gruppo di potere di Confindustria che si riconosce nelle posizioni del presidente Antonello Montante, lo stesso cui viene ricondotta lʼassessore in carica alle attività produttive, Linda Vancheri. Un clan…produttivo di nomine. Un clima di approssimazione che ha portato lʼassessore al bilancio Luca Bianchi a ventilare le dimissioni e che porta gli osservatori della politica ad essere sempre più preoccupati: oltre gli annunci di pulizia sulla formazione professionale le cui regole tendono a creare nuove griglie che escludono gli indesiderati, sul fronte dellʼeconomia i provvedimenti del governo Crocetta latitano: di registra solo la volontà di trasformare una compagnia di autobus, lʼAst, con cento milioni di euro di debiti sul groppone, in una compagnia aerea e così metterla poi sul mercato per renderla “più appetibile”. A chi? A una serie di imprenditori che coincidono con gli stessi vertici di Confindustria regionale, Lo sospetta lʼassessore allʼenergia, Marino. Che dopo il suo scontro con il Pd e con il gruppo Catanzaro, ha visto il loquace Crocetta rispondere con un eloquente silenzio. Un impasto politico che sa tanto di rimpasto in vista… INVESTIMENTI Eni, 700 milioni in arrivo La raffineria sarà trasformata in un impiant di eccellenza GELA. Nessuno dei 999 dipendenti dell'Eni di Gela sarà licenziato o posto in cassa integrazione. Nel 2017, però, la forza lavoro sarà di 670 unità e i conti torneranno di nuovo in ordine. La raffineria sarà trasformata in un polo d'eccellenza del Centrosud per la formazione del personale in materia di sicurezza e antincendio. Non si produrrà più benzina - perché il mercato è in forte contrazione e il consumo è sceso del 30% rispetto al 2008 - ma diesel; saranno realizzati sistemi per la depurazione dei fumi della centrale. Lo prevede il piano di investimenti da 700 milioni di euro per la riconversione del sito, presentato in conferenza stampa a Palermo dal governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e dai rappresentanti della compagnia petrolifera. ''Gela sarà un polo di eccellenza tecnologica: realizzeremo un impianto di nuova generazione, il terzo al mondo - ha detto il responsabile della raffinazione dell'Eni, Domenico Elefante -, per la produzione di diesel di migliore qualità. Utilizzeremo un nuovo catalizzatore brevettato dall'Eni e un nuovo impianto capace di produrre energia dai rifiuti industriali, piuttosto che mandarli in discarica. Gela formerà personale in materia di sicurezza e antincendio da utilizzare nelle realtà industriali dell'Eni in Italia''. Per il governatore Rosario Crocetta ''il ciclo di degrado delle acque, che restituisce la diga del Ragoleto alla fruizione pubblica, il riciclo delle acque di scarico e l'uso dei dissalatori per uso industriale sul piano ambientale sono una bella risposta per la Sicilia''. pagina 19 Domenico Elefante Economia 2 AGOSTO 2013 centonove LA SCHEDA Una sede per gli start up L’incubatore di Sviluppo Italia a Papardo MESSINA. Presentata a Sviluppo Italia Sicilia l’iniziativa del ministero per lo sviluppo economico Smart & Start premia il Sud Duecentomila euro a fondo perduto per l’impresa innovativa, “orientata a intercettare nuovi mercati”. Così le pratiche, Con qualche controsenso... MESSINA. Perfino il presidente del consiglio Enrico Letta per definire i primi passi del suo governo ha detto la parolina magica : “start up”. E oggi i territori dove la nascita delle imprese start up va più a rilento è proprio il Sud Italia, lʼarea dove ci sono maggiori facilitazioni per fare crescere questo modello di imprese. Lʼultimo progetto lʼha messo in pista il ministero dello sviluppo economico con lʼiniziativa “Smart & Start”, presentata la settimana scorsa nei locali desolatamente vuoti dellʼincubatore di imprese di contrada Papardo, che vede in convenzione Sviluppo Italia Sicilia con lʼUniversità. I tecnici del Ministero hanno illustrato a una platea di studenti universitari le fasi del “piano start up”. Che è indirizzato a imprese di piccole dimensione, anche in forma cooperativa, che saranno premiate con un finanziamento fino a 200mila euro “a fondo perduto” per i costi di gestione dei primi quattro anni di attività. Il finanziamento potrà essere elevato fino a 300mila euro se si tratta di una impresa “innovativa”, “orientata a intercettare nuovi bisogni e nuovi mercati”. La pratica di finanziamento “a sportello” è riservata a tutte le società che hanno sede oltre che in Sicilia, in Basilicata, Calabria, Puglia e Sardegna e che non siano costituite più da sei mesi: un controsenso, se si considera che le imprese che avrebbero maggiore bisogno sono le start up nate da meno di un anno e che già per il governo sono considerate vecchie. Ma tantʼè… Cosa bisogna fare per presentare le domade? Essere muniti di posta elettronica certificata e inviare le mail allʼindirizzo smartstart.invitalia.it. Le procedure prevedono la presentazione di un business plan con la descrizione sommaria dellʼidea di impresa, la presentazione di un curriculum con i protagonisti dellʼazienda che si vuole avviare. E la possibilità di fare un colloqui per saggiare le attitudini, direttamente in rete. Agevolazioni sono previste per chi ha avviato progetti di ricerca industriale e chiede fondi per portare a termine i test e la fase pre-competitiva. La corsa alla presentazione delle domande sarà avviata a partire dalle ore 12 del 4 settembre. La dotazione finanziaria del fondo è di 190 milioni di euro. Le idee che saranno “escluse” per mancanza di fondi, entreranno in una speciale graduatorie che permetterà ad alcune di esser ripescate in caso di rinunce o decreti di revoca. Tutto il progetto è inserito nel Pon Ricerca e competitività 2007-2013. La gestione delle pratiche è coordinata da Invitalia nazionale. Eʼ appena il caso di dire che la regione Sicilia dopo avere rilevato le quote di Sviluppo Italia Sicilia, non ha mai firmato nessuna convenzione con la società strumentale che si ritrova settanta dipendenti in ruolo e nessun incarico dal governo presieduto da Rosario Crocetta. MESSINA. Sviluppo Italia Sicilia gestisce l'incubatore d'impresa sito a Messina, contrada Papardo, in sinergia con l'Università degli Studi di Messina. L'obiettivo istituzionale degli incubatori di Sviluppo Italia Sicilia (Catania e Messina) è quello di favorire la nascita e lo sviluppo di start up, garantendo gli strumenti necessari per superare lo stadio più delicato del ciclo di vita, la death valley, e per competere sul mercato una volta fuoriusciti dall'incubatore, nonchè sostenere lo sviluppo delle PMI operanti nei settori di interesse regionale, affinché possano superare la dimensione di piccole imprese. L'incubatore di Messina si sviluppa all'interno di un edificio localizzato nel Polo universitario. E' un complesso immobiliare organizzato per rendere servizi ad alto valore aggiunto e offrire spazi, principalmente alle imprese che si insediano al suo interno, al fine di: stimolare la nascita di idee imprenditoriali innovative; agevolare lo sviluppo e la competitività di imprese esistenti; creare una solida rete di imprese integrate; valorizzare le potenzialità di giovani e di ricercatori pronti ad avviare attività imprenditoriali; sostenere l'economia locale; promuovere specifici settori produttivi e di servizi. Chi accede ai servizi offerti dall'incubatore ha la possibilità di accelerare il proprio sviluppo aziendale perché ha a disposizione l'esperienza di Sviluppo Italia Sicilia, che da anni promuove attività finalizzate all'innovazione ed allo sviluppo delle piccole e medie imprese. Il complesso si estende su una superficie coperta di circa 7.300 mq organizzata su diversi livelli. Gli spazi a disposizione delle imprese, esclusi i servizi e le zone comuni, sono pari a 2.500 mq, divisi in moduli. Dopo i primi anni di attività l'imprenditore deciderà se l'impresa sarà in grado di lasciare l'incubatore, in alternativa, rinnoverà il contratto nello stesso spazio personalizzato. R.C. IL COMMENTO di Giovanni Frazzica Il papa della giustizia sociale “A CHI TANTO E A CHI niente” è la frase che definisce lʼingiustizia sociale, strutturale, in maniera più o meno accentuata in quasi tutti i paesi del mondo. Miracolosamente però, quando la misura è colma, la società produce anticorpi, che talvolta riescono a ricreare condizioni per un riequilibrio dei rapporti tra i cittadini ed i poteri economici ed istituzionali. Tra il 2010 e il 2011 gli osservatori occidentali hanno inneggiato alla caduta di tre regimi autoritari in nord Africa parlando di “primavera araba. In effetti però, quando si entra nella logica della cultura islamica, ci sono delle particolari difficoltà da valutare: il peso delle tribù, le religioni e le aree di influenza internazionale, fattori invisibili che spesso hanno radici remote in un passato coloniale, mai del tutto tranciato o anche più moderne proficue e riservate relazioni commerciali. Lʼunico Paese uscito fuori da quella esperienza sembra essere la Libia, nostra ottima fornitrice di gas, petrolio e di quei migranti che papa Bergoglio ha voluto onorare a Lampedusa prima di partire per il Brasile, ritenendo giunto il momento di far qualcosa per fermare la mattanza di persone che ogni anno vengono inghiottite dal mare. Forse cʼera una priorità nella scelta di papa Francesco che ha iniziato il suo viaggio verso le periferie del mondo dallʼestremità dellʼItalia che però gli ha spalancato una grande finestra sul nord Africa ed il Medio Oriente, due aree che leggono benissimo i messaggi simbolici. Più esplicito e chiaro per il mondo occidentale il messaggio di Rio de Janeiro. Tre milioni di persone raccolti sulla spiaggia di Copacabana da una personalità che rilancia con forza il tema della giustizia sociale, è un fenomeno che da vigore ai movimenti democratici e pacifisti di tutto il pianeta e, allo stesso tempo, deve indurre pagina 20 a qualche riflessione i falsi profeti di Wall Street, gli opachi signori del Cremlino ed i nuovi mandarini cinesi. La rivoluzione di papa Bergoglio è fatta di gesti semplici, basata sul suo esempio. Questi esempi girano sulla rete, cʼè ormai un modo sorprendente di comunicare, sia nel globale che nel locale, che sfugge ad ogni controllo. Lo si è visto, in termini elettorali, con la candidatura di Rosario Crocetta, che certamente non era il favorito in una Sicilia, considerata regione di centrodestra, che però riuscì a fare passare dei messaggi forti di apertura culturale e contro la mafia che fecero breccia, soprattutto nellʼanimo dei giovani, ed ebbero un effetto moltiplicatore. Stessa cosa per Accorinti a Messina. Un rivolo dellʼacqua benedetta che dispensa il nuovo papa ai politici dovrebbe bagnare anche i cuori di quei cattolici italiani che, in questa fase difficile della politica, dovrebbero muoversi per dare impulso alla riscoperta dei valori e non fiato alle trombe per alimentare sterili liti. centonove Economia 2 AGOSTO 2013 MESSINA. A tu per tu con il nuovo presidente di Confcommercio FALLIMENTI «Impresa? Fa rima con intesa» Picciotto detta le nuove linee guida dell’associazione a partire dalla «condivisione dei progetti». Ma la parola d’ordine è «aggressione ai fondi comunitari» MESSINA. Non ha perso tempo Carmelo Picciotto, 50 anni, titolare del locale Dolce Vita di piazza Duomo a mettersi allʼopera dopo lʼelezione a presidente provinciale di Confcommercio Messina. Cinquantʼanni, due figli, Picciotto si è misurato con un altro concorrente, Filippo Denaro, anchʼesso titolare di un bar, lʼIrrera di Piazza Cairoli. Ma trovato “lʼaccordo politico” con Denaro, che è stato cooptato nel board con la carica di vicepresidente, Picciotto sembra partito in quarta per il nuovo corso dellʼassociazione, guidata fino ad oggi dal presidente Nino Messina. Picciotto come cambierà Confcommercio Messina? «Dalla base. Non a caso la lista che ha portato alla mia elezione si chiama “Imprenditori Riuniti”. Noi cerchiamo lʼintesa tra chi fa impresa, lʼadesione alle problematiche comuni, la condivisione dei progetti». E quali sono i progetti in cantiere? «Lʼaggressione ai fondi comunitari innanzitutto. Parlo di aggressione perché cʼè un gap enorme da recuperare. Lʼeconomia è ferma. E se non si usano a dovere i fondi europei, sfruttando la logica del network e lʼaccordo con gli enti partecipativi, non si esce dalla stasi che Carmelo Picciotto dilania una economia già asfittica come quella del nostro territorio. Che dal suo ha enormi potenzialità inespresse». Come definirete il focus? «Con chiarezza. Pochi punti, ma chiari. Eʼ nella nostra intenzione creare un raccordo permanente con lʼUniversità. E creare anche un comitato scientifico permanente di saggi, che diano utili consigli per favorire le dinamiche della crescita. Quando parlo di “saggi”, parlo di economisti, di sociologici, di operatori dellʼeconomia capaci di portare pratiche di buone maniere, che hanno funzionato altrove e possono funzionare anche qui. E lʼesempio che deve essere dato è quello della comunità: chi collabora con noi lo fa gratis. Lo fa per Messina». Quando dice che si intende partire dal territorio cosa di intende? «Ogni settimana sarà creato un appuntamento, non solo al Confcommercio. Discuteremo un problema per cercare una soluzione. Ma non lo faremo solo dalla sede centrale, ma andando noi in provincia, a conoscere da vicino i territori e le problematiche connesse. Vogliamo essere una associazione vicina alla gente e vicino alle imprese». Qual è il settore dal quale partire. «Di certo il turismo. Eʼ la prima vera piattaforma di rilancio della nostra economia. Un settore che va ripensato, E verso il quale “Imprenditori Riuniti” vuole accostarsi con una mentalità nuova, quella del network. Dei servizi condivisi. Quasi un marchio di identità». Quali sono i rapporti con Pietro Agen? «Ottimi. Eʼ il nostro presidente regionale. E con lui intendiamo condividere tutte le politiche di sviluppo del territorio. Se cresce Messina cresce la Sicilia e viceversa. I nostri sono obiettivi comuni. E lui certo ci darà una mano». LEGALMENTE A.M.A.M. S.p.A – AZIENDA MERIDIONALE ACQUE MESSINA AVVISO DI MOBILITA' L'A.M.A.M. S.p.A rende noto che intende ricoprire, mediante procedura di mobilità regionale ai sensi dell'art. 30 del Decreto Legislativo 30.03.2001 n. 165 e s.m.i., fra le Aziende e gli Enti del Comparto Regioni – Autonomie Locali, le seguenti posizioni: • n. 1 Dirigente Amministrativo; • n. 1 Dirigente Tecnico; • n. 1 Avvocato appartenente allo staff Avvocatura Comunale e/o un funzionario con laurea in giurisprudenza; • n. 2 laureati in ingegneria VII° e/o VIII° livello funzionale; • n. 3 ragionieri VI° e/o VII° livello funzionale; • n. 4 geometri e/o periti VI° e/o VII° livello funzionale; • n. 4 diplomati per compiti amministrativi V° e/o VI° livello funzionale; • n. 14 operai III° e/o IV° livello funzionale. Le domande di mobilità e le documentazioni ad essa allegate, redatte in carta semplice, devono pervenire ad AMAM S.p.A – Viale Giostra Ritiro, entro il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente estratto del bando sulla G.U.R.S.. Gli interessati potranno prendere visione integrale del bando di mobilità sul sito aziendale www.amam.it. IL PRESIDENTE Avv. Alessandro Anastasi centonove Settimanale di Politica, Cultura, Economia PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI: 090.9430208 FAX 090.9430211 RICHIEDI I PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected] pagina 21 R.C Ascon Finance Cataldo curatore MESSINA. È lʼavvocato Domenico Cataldo il curatore fallimentare nominato dal giudice Antonio Orifici, che ha dichiarato il fallimento dellʼAscom Finance, il consorzio fidi della Confcommercio di Messina. Il procedimento è approdato a Messina dal Tribunale di Roma, dove il fascicolo era stato aperto per le indagini a carico di Fabio Calì, genero dellʼimprenditore Graci, in passato sottoposto a inchiesta per la scalata alla Bnl, nella quale erano coinvolti oltre che lʼamministratore della Banca popolare di Lodi, Gianpiero Fiorani, anche “i furbetti del Quartierino”. Nellʼindagine è rimasto impigliato anche lʼonorevole Roberto Corona, per anni direttore generale della Confcommercio Messina, insieme allʼonorevole di Forza Italia, Fabio Mancuso, ex maresciallo della Guardia di Finanza. Roberto Corona, difeso dallʼavvocato Nino Favazzo, è lʼunico imputato che ha rifiutato il patteggiamento, cui hanno aderito tutti gli altri coinvolti nella vicenda Ascom. Lʼex parlamentare di Forza Italia è stato coinvolto nelle indagini per le sponsorizzazioni con il logo Ascom Finance alla squadra di basket di Patti. Alla sua gestione si deve la nascita della sede romana di Ascom e la designazione di Calì. Economia 2 AGOSTO 2013 GEMELLAGGI. LA SRL PRESENTATA DA CONFINDUSTRIA DI REGGIO E MESSINA NOMINE Nasce la Stretto Servizi Industrie MESSINA. La “Stretto Servizi Industrie srl” è realtà. La società costituita da Confindustria Messina e Confindustria Reggio Calabria è stata presentata nella sede degli industriali reggini. I lineamenti del nuovo soggetto, voluto con lo scopo di erogare servizi di carattere tecnico – organizzativo a beneficio delle imprese dellʼarea dello Stretto, sono stati illustrati dai presidenti delle due associazioni territoriali, Ivo Blandina e Andrea Cuzzocrea. A concludere lʼincontro è stato Alessandro Laterza, vicepresidente nazionale di Confindustria con delega al Mezzogiorno. La società, è stato spiegato nel corso della conferenza stampa, ha come mission quella di agevolare lo sviluppo del sistema associativo e di sostenere la crescita competitiva delle PMI dellʼarea dello Stretto. Il suo organigramma è composto dagli stessi vertici delle due associazioni degli industriali: il presidente è Andrea Cuzzocrea, lʼamministratore delegato Ivo Blandina, mentre il cda è completato dal consigliere di amministrazione Antonino Foti, presidente di Ance Giovani Reggio Calabria. «La “Stretto Servizi Industrie” – ha affermato Andrea Cuzzocrea - non è solo una società che si prefigge lʼobiettivo di agevolare lo sviluppo e la crescita competitiva della aziende del territorio. È anche, e soprattutto, un concreto atto verso lʼeffettiva integrazione dellʼarea dello centonove Enti Paritetici Edilizia Messina rinnova i vertici Stretto. Unʼintegrazione che nasce “dal istituzionali che molto spesso, in passato, basso”; in questo caso, dal sistema hanno condizionato le iniziative». confindustriale, che fa rete per mettere a Nelle sue conclusioni, il presidente disposizione degli imprenditori servizi e Laterza ha evidenziato come la “Stretto competenze. Non più tardi di quattro anni Servizi Industrie”, possa «costituire un fa – ha proseguito Cuzzocrea - Reggio punto di riferimento per lʼimpiego dei fondi Calabria balzò agli onori della cronaca strutturali europei, sia a livello nazionale nazionale per essere stata inserita tra le sia a livello regionale. Da questo punto di città metropolitane dʼItalia. In questa vista, la situazione calabrese e siciliana è direzione anche Confindustria Reggio davvero preoccupante. Non è accettabile Calabria, dopo aver dato vita alla sua che in Calabria il Fondo Europeo per lo riorganizzazione interna e aver costruito Sviluppo Regionale, che prevede una sua nuova immagine contributi in conto capitale per Andrea Cuzzocrea: la realizzazione di infrastrutture, allʼesterno, ha deciso di La nuova società puntare subito sia stato speso per la misera sullʼintegrazione con Messina. percentuale di meno del 25% e sarà sostanza La nuova società – ha in Sicilia per il 27%. E le cose in campo aggiunto Cuzzocrea - darà economico all’area non vanno meglio con i fondi sostanza in campo economico nazionali. Stiamo spingendo – metropolitana ad unʼarea metropolitana dello ha proseguito Laterza - affinché Stretto». i fondi strutturali europei per il Piena condivisione di Ivo Blandina, periodo 2007 - 2013 e per il 2014 – 2020 presidente di Confindustria Messina: «È vengano utilizzati per azioni un primo vero momento - ha detto- in cui anticongiunturali: sgravi fiscali, incentivi concretamente si riescono a tracciare per lʼassunzione dei giovani, obiettivi e prospettive comuni. A breve rafforzamento del sistema dei confidi, organizzeremo un “business speed date” rilancio delle misure della legge Sabatini tra Reggio e Messina. Prevediamo inoltre per lʼacquisto di beni strumentali. Una un incontro fra i diversi esponenti delle volta passata questa emergenza – ha due comunità imprenditoriali, quella detto ancora il vicepresidente di reggina e quella messinese, per allineare Confindustria - occorre pensare alla e condividere competenze ed esperienze, realizzazione di opere strutturali più costruendo nuove opportunità di durature ed è qui che entrano in gioco il business. Auspichiamo anche territorio ed i suoi attori che conoscono le lʼabbattimento dei limiti territoriali ed peculiarità e le problematiche connesse». “ ” VINO NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Tredici etichette siciliane premiate da Touring Club Dilazioni Inps, nuove regole CON CIRCOLARE n.108/13 lʼInps rimette mano allʼistituto della dilazione dei debiti contributivi in fase amministrativa, a seguito del trasferimento di funzioni allo stesso successivamente alla soppressione di Inpdap e Enpals. Il contribuente dovrà ora presentare unʼunica domanda comprendente tutti i debiti contributivi in fase amministrativa, maturati nei confronti di tutte le Gestioni amministrative dellʼIstituto. È possibile richiedere la rateazione dei debiti in gestione presso gli uffici legali, oltre che per le partite a debito dovute a titolo di omissione o evasione. In linea generale la rateazione sarà concessa per massimo 24 rate, innalzabili a 36 previa autorizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Come già previsto precedentemente, durante il pagamento della dilazione il debitore dovrà continuare a provvedere al regolare versamento anche della contribuzione dovuta mensilmente o periodicamente. Tra le novità di maggior rilievo si ha, a latere della possibilità di estinzione anticipata della dilazione allo scopo di accendere una nuova dilazione, la possibilità di attivare un apposito piano di “rateazione breve” che potrà coesistere con la dilazione principale. Tale nuova rateazione non potrà durare più di 6 mesi, a fronte di temporanea mancanza di liquidità. Sarà attivabile una sola volta nel corso della dilazione principale e potrà investire il debito contributivo maturato in massimo tre mesi per i datori di lavoro e committenti o un trimestre/rata per i lavoratori autonomi. In tal caso, adempiendo al versamento delle rate richieste, il contribuente manterrà il requisito della correttezza contributiva. Per converso, il mancato o parziale versamento mensile di una delle rate del piano di “rateazione breve” comporterà la revoca delle dilazione principale, con conseguente richiesta tramite avviso di addebito. Ulteriormente, in caso di versamento regolare della contribuzione corrente, la dilazione verrà revocata nel caso in cui sia accertato il mancato pagamento da parte del contribuente di due rate mensili consecutive. Il contribuente, identificato con il codice fiscale, che intende regolarizzare la propria posizione debitoria in forma rateale, è tenuto a presentare una domanda di rateazione unica per tutte le Gestioni amministrate dallʼInps attraverso i canali telematici. La trasmissione può essere effettuata dal Consulente del Lavoro, quale intermediario a ciò appositamente autorizzato. PALERMO. Sono tredici i vini siciliani premiati con le ''corone'', i massimi riconoscimenti ai vini di eccellenza assegnati dalla guida ''Vini buoni d'Italia'' 2014 del Touring Club Italiano. La pubblicazione è l'unica in Italia dedicata ai vini da vitigni autoctoni, ovvero a quei vini prodotti al 100 per cento da vitigni presenti nella penisola da oltre 300 anni. Queste le etichette premiate: Etna Doc Bianco Arcuria 2011 di Graci, Etna Doc Bianco Salisire 2011 di Vivera, Etna Doc Rosso Aitna 2010 di Cantine Edome', Etna Doc Rosso Feudo 2011 di Girolamo Russo, Marsala Doc Superiore Vigna la Miccia di Marco De Bartoli, Moscato Passito di Noto Doc Al Hamen 2012 di Feudo Ramaddini, Salina Igt Bianco 2012 di Caravaglio Antonino, Sicilia Doc Grillo Coste al Vento 2012 di Cantine Barbera, Sicilia Doc Grillo Laluci 2012 di Baglio del Cristo di Campobello, Sicilia Igt Rosso Nero Bufaleffj 2008 di Gulfi, Sicilia Igt Zibibbo Rajah 2012 di Tenuta Gorghi Tondi, Terre Siciliane Igt Nerello Mascalese Contrada C (Chiappemacine) 2011 di Passopisciaro. pagina 22 MESSINA. Eʼ Giuseppe Lupò il nuovo presidente della Cassa Edile di Messina. Il Consiglio Direttivo dellʼAnce Messina, infatti, ha rinnovato le rappresentanze datoriali allʼinterno degli Enti Paritetici Provinciali dellʼedilizia. Al Comitato di Gestione siederanno per lʼAnce Messina Franco Musumeci, Tindaro Calabrese, Rosario De Domenico e Maurizio Maiorana, per la CNA Messina Luca Fabio Calabrese. Nel Consiglio Generale, invece, sono stati nominati dallʼAnce Messina Antonio Gugliandolo, Rosario Presti e Leone Pidalà. Gaetano Mancuso è stato confermato come Presidente dellʼEnte Scuola Edile di Messina. I nuovi rappresentanti dellʼAnce Messina allʼinterno del CdA dellʼEnte Scuola sono Basilio Castrovinci, Franco Barresi, Emanuele Bonfiglio, Rossella Travia. Il componente segnalato dagli artigiani del CLAAI è Luigi Spignolo. Carmelo Gangemi è invece il nuovo Presidente dellʼEnte Sicurezza Edile-CPT di Messina, che sarà affiancato, allʼinterno del Consiglio di Amministrazione, per la parte datoriale, da Vincenzo Lanzafame dellʼAnce e da Giovanni Lo Re per la Sada-Casartigiani. CONSUMATORI Mangio Ogm GLI OGM, cibi transgenici, è argomento di grande attualità ed è fronte di discussioni e non solo in ambito scientifico. Ampio spazio in questi anni è stato dato agli Ogm dalla stampa e dalla televisione e, nonostante manca ancora una informazione obiettiva . In pratica oggi non si conoscono esattamente gli eventuali danni che potrebbero apportare allʼuomo allʼingerimento dei cibi geneticamente modificati. E' noto che gli esseri viventi sono costituiti di cellule e, queste sono in grado di riprodursi dando origine a due cellule identiche. Il meccanismo di duplicazione dipende dal Dna e ʼ quindi possibile inserire frammenti di Dna di una specie in quello di unʼaltra , anche se gli organismi appartengono a regni diversi (animali e vegetali) . L'esempio più noto è quello delle fragole antigelo: nel patrimonio genetico del frutto è stato inserito il gene di un pesce artico . La fragola ottenuta è del tutto identica a quella naturale, per forma consistenza, odore e sapore, ma suoi succhi cellulari non si congelano, anche quando le temperature scendono al di sotto dello zero . Gli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso la manipolazione genetica sono molteplici. e la loro applicazione permette di ottenere piante più resistenti ai parassiti o che crescono più velocemente, frutta o ortaggi che si mantengono freschi più a lungo e sono particolarmente nutritivi. Francesco Sabatino Adoc Uil Messina poster centonove 2 AGOSTO 2013 MURALES DI UMANITA VARIA PALERMO. Il festival del fuoco approda a Palermo APPUNTAMENTI Brucia, teatro brucia Castiglione a Taormina, lirica d’amore Dopo gli show alle Isole Eolie, gli spettacoli a Villa Filippina PALERMO. Dopo lo straordinario successo di critica e di pubblico ottenuto a Lipari e Vulcano, il Teatro del Fuoco, il festival internazionale di artisti e danzatori di fuoco, sbarca a Palermo con lo show Burning Desire'. Desiderio ardente che, grazie alla creatività degli artisti, si fa immagine coinvolgendo gli spettatori in un crescendo di emozioni. Gli spettacoli sono andati in scena a Villa Filippinail 30 e il 31 luglio. Palermo apre le porte al mondo immaginifico dell' International Firedancing Festival in un percorso ideale che si svolge all'interno di un immaginario Museo della Fantasia, dove il pubblico è testimone attivo della creazione artistica che si consuma sul palcoscenico. Un vero e proprio viaggio fra dipinti e opere d'arte, storie e leggende,che si animano sotto gli occhi degli spettatori, in un racconto suggestivo tra passato e futuro, attraverso le seduttive atmosfere dei caffè parigini, fino alle malinconiche arene dei circi itineranti. In questo rincorrersi di immagini il fuoco è l'elemento fondamentale che ispira la creatività degli artisti. La compagnia, di ritorno da Vulcano dove ha dato vita ad uno spettacolo ambientato nella pozza dei fanghi, in uno scenario lunare fatto di montagne di zolfo e soffioni naturali, è composta da 10 artisti che provengono da Germania, Polonia, Repubblica Slovacca, un'atleta siciliana olimpionica di tiro con l'arco, due ginnaste selezionate dal Coni. TAORMINA. Prestigiosa platea televisiva per il nuovo allestimento di “Rigoletto” realizzato al Teatro Antico di Taormina dal regista e scenografo Enrico Castiglione. La messa in onda su Rai5 il 16 luglio, segue infatti a breve distanza lo straordinario successo riscosso dallo spettacolo nelle due recite taorminesi del 7 e 9 luglio, questʼultima trasmessa in diretta Rai via satellite in centinaia di sale cinematografiche italiane ed europee, e in differita nel mondo. Enrico Castiglione ha raccolto e vinto una vera e propria sfida registica: realizzare un film opera “live” destinato ad emozionare in diretta da un capo allʼaltro del mondo con la trasmissione via satellite, ma anche a durare nel tempo, a diffondere il prodotto a livello globale, in dvd come sulle piattaforme e sulle reti televisive internazionali. Quella di Enrico Castiglione con il Teatro Antico di Taormina è una lunga storia dʼarte e dʼamore. Un progetto artistico, fondato sulla grande lirica, la grande musica, la grande danza, valorizzate in quanto risorse di turismo culturale, come postula la moderna economia della cultura. Sulla scia dei ripetuti successi, questʼanno da luglio a settembre si programma nella Perla dello Jonio unʼarticolata stagione lirica, che affida ad Enrico Castiglione regia e scene di tre popolari titoli operistici – dopo il Rigoletto (7 e 9 luglio, nella foto in basso), Cavalleria rusticana (8 e 12 agosto), Pagliacci (10 e 14 agosto) – per altrettanti nuovi allestimenti che firmerà in coppia con la costumista Sonia Cammarata. Di rilievo anche gli appuntamenti con la grande danza: prima con José Porcel e la sua Fiesta flamenca (in abbinamento con Pagliacci) e quindi con lʼatteso gala dellʼétoile Eleonora Abbagnato e le stelle dellʼOpéra di Parigi (22 agosto). E i concerti sinfonico-vocali con Carmina Burana (in abbinamento con Cavalleria rusticana), il soprano Lucia Aliberti (7 settembre) e il violinista Shlomo Mintz (9 settembre), questʼultimi in collaborazione con la quinta edizione del Festival Belliniano di Catania. CINEMA Salina nel segno di Troisi MESSINA. A quasi ventʼanni dalle riprese de “Il Postino”, torna a Salina da guest star Maria Grazia Cucinotta, ospite di MareFestival venerdì 2 agosto per il “Massimo Troisi Day”. La proposta del direttore artistico Massimiliano Cavaleri di intitolare al protagonista una strada e unʼopera destinata a perpetuare il ricordo di quel capolavoro cinematografico, ha trovato pronta adesione nel sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, e nel soprintendente ai beni culturali Salvatore Scuto, che ha già esitato il progetto dellʼinstallazione. Così il lungomare del Porto prenderà il nome di “Passeggiata M. Troisi” e nello slargo, fra il vialetto per gli aliscafi e la piazza principale, sarà collocata la scultura “Oltre il tempo” del maestro Antonello Arena, seguito nel percorso artistico dallʼesperto della Provincia, Saverio pagina 23 Pugliatti. La suggestiva icona della bicicletta, cui lo scultore si è ispirato, ha convinto i critici Teresa Pugliatti e Luigi Ferlazzo Natoli, e le loro riflessioni sullʼespressività del simbolo prescelto sono riportate nel catalogo del Festival. Lʼinstallazione, destinata a diventare uno dei simboli dellʼisola, è larga circa 2 metri, alta 1,20; ricoperta di resina e intonaco bianco tipico dello stile eoliano. Di impatto visivo immediato per il visitatore: la bici del portalettere (donata dalla Famiglia Molonia) si staglia sul manifesto originale della pellicola, strappato al “corso del tempo” e vivo nel ricordo di chi ha apprezzato il film, divenuto subito un successo internazionale.A tagliare il nastro una delle attrici più amate del grande schermo, la “Beatrice” di cui il postino sʼinnamora. Maria Grazia Cucinotta (nella foto) riceverà il Premio Troisi MareFestival, istituito da Cavaleri assieme a Patrizia Casale e Francesco Cappello, per legare ancor di più il nome dellʼattrice a Salina. Il momento inaugurale, cui prenderanno parte anche gli imprenditori Filippo Miracula e Giuseppe Pedulla, che hanno voluto sponsorizzare la scultura, è previsto alle 18,30 di venerdì 2. Di sera in piazza, verrà proiettato il film, che ebbe 5 nomination agli Oscar del ʼ96 e vinse una statuetta per le musiche di Luis Bacalov. A seguire uno spettacolo dedicato a Troisi. 2 AGOSTO 2013 posterpatrimonio centonove GIACIMENTI CULTURALI. Salvi i manoscritti di Verga: un tesoro da 4 milioni di euro La cantina del verismo Dopo ottant’anni i carabinierirecuperano a Roma una collezione di carte autografe dello scrittore siciliano destinata a riscrivere ambienti e atmosfere che hanno dato vita a capolavori MESSINA. Il “ciclo dei vinti” per una volta può cantare vittoria. Da una cantina seimiumida del quartiere Prati di Roma sono usciti seicentottanta fogli e trentasei manoscritti “vergati”, è il caso di dire, dal principe del verismo siciliano, Giovanni Verga. E la scoperta di questo giacimento culturale, destinato a riscrivere ambienti e atmosfere, nelle quali sono nati alcuni dei grandi capolavori del verismo, è una avventura letteraria lunga ottanta anni. Tutto nasce nel 1928, sei anni dopo la morte di Verga, quando il figlio dello scrittore Giovannino Verga Patriarca, “opportunamente consigliato” dal ministro della cultura fascista dellʼepoca Bottai, consegna a Vito Perroni, uno studioso di Barcellona Pozzo di Gotto, destinato dal regime a fare il provveditore agli studi a Rodi, lʼopera omnia di Verga: dattiloscritti, il primo romanzo inedito “Amore e Patria”, una quantità di lettere dellʼautore dei Malavoglia con Capuana, Pirandello, De Roberto, DʼAnnunzio. Con un baule di carte verghiane al seguito, Perroni si trasferisce poi a Roma con la moglie Lina, anchʼessa studiosa di letteratura. Qui contatta lʼeditore Arnoldo Mondadori, per la pubblicazione del “Mastro Don Gesualdo”. Ma il vecchio editore veronese, accorto comʼè, chiede di microfilmare il carteggio in possesso di Perroni, prima di dare il via alla pubblicazione. Dal 1949 al 1942, escono una serie di romanzi, racconti e novelle, con esclusiva sui diritti. E ad ogni pubblicazione si accompagna una edizione di lusso di 499 esemplari, numerata su carta Fabriano. Finita la guerra, la famiglia Verga da Catania chiede a Vito Perroni la restituizione delle carte. E nasce una querelle con gli eredi, che si strascina, come è tradizione in Italia, per decenni. Perroni sostiene di non avere altre carte. Ma il Tribunale di Catania nel 1975 dà torto allʼex provveditore e ordina la restituzione al legittimo erede, il nipote dello scrittore Pietro Verga le carte del fondo Verghiano e di tutti i diritti connessi. Perroni fa il furbo. Non restituisce tutte le carte in suo possesso. Consegna, affranto, solo una minima parte. Le più note. E le poche che vengono restituite ai familiari dello scrittore, vengono poi comprate dalla Regione siciliana nel 1979 per 89 milioni di lire. Gli studiosi sanno che mancano allʼappello molti dei documenti microfilmati dai tecnici della Mondadori, che si sospetta possano essere stati dispersi nel mercato antiquario. Ma il silenzio sulle carte di Verga, sulle quali per anni si è fantasticato, si infrange nel febbraio scorso, quando un perito milanese, incaricato dalla Soprintendeza ai Beni librari Regione Lombardia che è interessata alle carte, svela a Salvina Bosco, funzionario paleografo della biblioteca regionale di Catania, che un consistente gruppo di documenti del “fondo Verga” sta per essere messo allʼasta da Cristieʼs a Milano. Valutazione, 4, 2 milioni di euro. Gli appassionati verghiani entrano in fibrillazione. Scatta lʼallarme. E i carabinieri del nucleo di tutela dei beni librari su disposizione del procuratore aggiunto della procura di Roma Massimo Capaldo “visitano” a sorpresa la casa della figlia di Perroni, Angela Maria, 76 anni, che viene denunciata per appropriazione indebita e ricettazione. Il malloppo delle certe verghiane, custodite in un baule e danneggiate dallʼumidità, vengono tasferite allʼUniversità di Pavia, al Centro Tradizione Manoscritti, sotto le cure di Carla Riccardi, esperta di filologia verghiana. Ma cosa contengono di così interessante i documenti che stavano per finire sotto il martello della case dʼaste londinese? “Eʼ una scoperta straordinaria-dice Sarah Zappulla Muscarà, allieva prediletta del compianto italianista dellʼUniversità di Messina, il preside di lettere Gianvito Resta, tra le maggiori studiose in Italia dellʼopera di Verga- se si considera che allʼepoca non esisteva il computer, avere tra le mani tutti gli appunti sulla nascita del “ciclo dei vinti”, sullʼidea-base di racconti forti come “la Lupa”, o lʼopera giovanile di Verga, le seicento pagine del suo romanzo inedito “Amore e Patria”, Giovanni Verga. In basso una foto dello CURIOSITA’ Ma chi tocca le carte... si scotta CATANIA. Chi tocca le carte di Verga si…scotta. Ne sa qualcosa anche lʼex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Appassionato dallʼopera dello scrittore originario di Vizzini, lʼesponente politico allora in servizio permanente effettivo nella democrazia cristiana, quando seppe che erano in vendita cimeli e documenti conservati nellʼex “villino di Corso Italia 22”, la casa dove aveva abitato Giovanni Verga a Catania, senza perdere tempo avanzò la sua offerta per comprare alcuni degli oggetti che furono dellʼautore della Cavalleria Rusticana. La somma pagata non supera i due milioni di vecchie lire. Ma la polemica che subito si consumò,portò poi la magistratura ad aprire un fascicolo sulla dispersione del mondo caro Verga. Le polemiche si placarono quando fu istituita una commissione di tre studiosi chiamata ad esprimersi sullʼimportanza delle opere finite allʼincanto. I risultati poi non sono mai stati pubblicati, perché lo stesso Lombardo fece dono alla città di Catania e alla Fondazione Verga degli acquisiti. “Non li avessi comprati, commentò poi, sarebbero già dispersi nel mercato antiquario…” pagina 24 centonove posterpatrimonio scrittore giovane. E sopra parte dei manoscritti ritrovati permetterà di mettere nel giusto tassello tutta la documentazione che è già conservata a Catania, perché si tratta di carte complementari, delle quali si sapeva, ma non si aveva conferma alcuna sulla loro esistenza…”. In base al principio dello “genius loci” il sindaco di Catania Enzo Bianco ha già rivendicato il ritorno a Catania dei manoscritti dello scrittore di Vizzini. Nelle carte custodite da Perroni, ci sono infatti le tracce della nascita di Verga-scrittore con un romanzo fiume, 672 pagine, “Amore e Patria”, scritto quando lʼautore di Rosso Malpelo ha appena sedici anni e che racconta della rivoluzione degli americani, la tensione verso un nuovo mondo ricco di ideali in tempi di guerra. Ma le carte recuperate, da un primo sopralluogo svolto dagli studiosi della Fondazione Verga di Catania, sono una vera e propria miniera: cʼè la stesura inedita di dodici romanzi, decine di novelle e testi teatrali, migliaia di lettere. Cʼè tutta la tensione morale che precede la stesura delle opere di verga in tutte le fasi della sua formazione: a Milano, a Firenze, il ritorno a catania, dove con il passare degli anni e la crescita del disincanto lo scrittore si dedica alla stesura dei “Vinti” e sempre più si avvicina a un pensiero politico reazionario: arriva a tollerare perfino la cannonate di Bava Beccaris a Milano contro i manifestanti. Documenti inediti, ma anche tante lastre fotografiche. Una passione, quella della foto, che Verga condivide con lʼamico-protettore Luigi Capuana, lo stesso che lo inizia al “verismo”, nelle sue visite da Vizzini a Mineo, dopo i viaggi nelle “sedute spiritiche”, un mondo dellʼocculto che Capuana, amante di alambicchi, scruta anche da critico letterario del Corriere della Sera, coinvolgendo i suoi amici scrittori. Ma quello della vendita delle carte di Verga è una sfortuna che si accompagna allʼopera dello scrittore etneo, come la maledizione della famiglia Malavoglia, quando decide di dedicarsi alla vendita dei lupini, sin dalla genesi della sua opera. La prima polemica infatti sulle carte scoppiò sei mesi dopo la morte dello scrittore, nel giugno del 1922, quando al teatro comunale di Bologna la compagnia Niccodemi, con Vera Vergani, mette in scena la “Cavalleria Rusticana”. Nel foyer del teatro è esposto in vendita il manoscritto originale dei “Malavoglia”. La genesi del documento è tutta una metafora letteraria da “Così è si pare”: Verga ha regalato di suo pugno il manoscritto “allʼillustre fotografo Luigi Capuana”. Questi a sua volta lo aveva regalato “augurandole un gran bene” alla moglie, Adelaide Bernardini, quale “autografo di un autentico capolavoro”. La notizia finisce a Catania agli eredi Verga e poi sul “Giornale di Sicilia” con un articolo piccato di Luigi Pirandello. Al quale risponde infastidita la moglie di Capuana, che, rosa dai debiti lasciati dal marito, è costretta a vendere, mentre un autore come Pirandello non fa che comprare villini e scrivere sui giornali “Io, io, io”. Ma la sua risposta sul giornale non fu mai pubblicata. A MARGINE Tutto il teatro in dialetto La recensione di Gianvito Resta sullo studio di Muscarà MESSINA. Una inedita recensione di Gianvito Resta, scomparso di recente, su “Tutto il teatro in dialetto” di Sarah Zappulla Muscarà, è stata di recente pubblicata da “Pirandelliana”, rivista internazionale di studi e documenti. Recuperata tra le carte dello studioso messinese, dalla figlia Caterina, lʼanalisi di Resta, già direttore della collana “Quadreni dellʼIstituto di storia dello Spettacolo siciliano, è “una felice sintesi” dellʼopera teatrale siciliana e di tutti i suoi protagonisti, tra autori e attori. Una materia fluida, non solo dellʼautore agrigentino, trascurata assai dalla Mandadori, che ha lasciato mano libera alla Bompiani che ha editato ben dodici testi. Nellʼanalisi di Resta cʼè un viaggio a ritroso in tutti gli autori siciliani, da Martoglio a Capuana, che assumono una statura internazionale, nella musicalità del linguaggio, nelle movenze degli attori. E nellʼopera di studio della Muscarà, sullʼuniversalità dellʼopera teatrale siciliana, che porta Pirandello a dichiarare :”Se avessi il potere farei del siciliano la lingua nazionale”. Nella recensione Resta rileva che alcune commedie di Pirandello, “non giunsero mai a compimento o sono andate definitivamente perdute: U Flautu, Giustizia, dramma umoristico in due atti, e u Cuccu”. Chissà se, come per Verga, un baule nascosto chissà dove non ne restituisca i dattiloscritti originali. pagina 25 Gianvito Resta 2 AGOSTO 2013 Casa Museo Regionale Giovanni Verga. La Casa natale un appartamento al secondo piano di un palazzo ottocentesco, è la dimora in cui Verga trascorse la sua infanzia. Dopo la morte di Giovannino Verga Patriarca, erede dello scrittore, la casa venne acquistata dalla Regione Siciliana ed aperta al pubblico dopo il restauro posterlibri 2 AGOSTO 2013 centonove NOVITA’. In libreria “Maggio ‘43” di Davide Enia LIBRERIE Voci di una città sotto le bombe Le vifende belliche e la fine della barbarie fascista vista con gli occhi di un bambino di dodici anni sflotta con la famiglia. Tra macerie e avventure di Paolo Randazzo SIRACUSA. Cosa succede ad una città nel momento in cui viene sottoposta a un lungo e pesante bombardamento: cosa succede alle persone soprattutto? come si sopravvive e quali ferite resteranno aperte senza che nemmeno il balsamo dellʼoblio possa alleviarne il dolore? Cosa succede quando salta tutto per aria e, per un tempo breve e finito ma interminabile nel suo feroce dispiegarsi, case e palazzi, strade e piazze, chiese e giardini, e famiglie e amori, amicizie, mestieri, consuetudini sono colpiti e sventrati e migliaia e migliaia di persone muoiono colpite o seppellite vive dalle macerie o avvelenate dal fumo denso di polvere e sangue? È quanto si chiede Davide Enia nel “cunto” ʻMaggio ʼ43”, pubblicato di recente da Sellerio (con una bella introduzione di Emma Dante) e tratto dal suo celebre e trascinante spettacolo teatrale del 2004. Si tratta di una prova letteraria interessante e ben riuscita giacché il passaggio dallʼoralità dello spettacolo (e soprattutto della vitale ricerca drammaturgica che lo sostanzia) alla pagina scritta non sempre riesce ad avere esito positivo. Invece Enia è riuscito a tener dentro la scrittura la potenza dellʼoralità, senza affettazione, senza aggiungere sottolineature patetiche e, soprattutto, senza forzare la sua lingua teatrale, senza indurla a diventare altro da sé. La vicenda narrata si dispiega con la tragicomica grandezza (e la tenerezza e lʼironia e il furore) di ciò che ha in sé la forza di farsi epos e sʼè tramandato di generazione in generazione fino a farsi acquisizione salda e tessuto mentale di una famiglia e di una società. La A CURA DI CARMELO CELONA Davide Enia. Sotto la copertina del libro vicenda è il bombardamento americano di Palermo del 9 maggio del ʼ43, alla fine della vicenda bellica e soprattutto alla fine della barbarie fascista, il tutto raccontato attraverso lo sguardo e la voce di un bambino (Gioacchino) di appena dodici anni che, sfollato insieme con tutta la sua numerosa famiglia nella “lontanissima” Terrasini, ritorna a Palermo con lo Zio Cesare e il cugino Umbertino per procurarsi cibo e medicine e solo per un caso si ferma appena prima di entrare in città e può osservare dal di fuori quel che sta succedendo durante quel terribile bombardamento. Ed è quindi lo sguardo pulito di questo bambino a trasformarsi nella metafora centrale del racconto: solo ripartendo dai bambini si può oggi (sopratutto oggi) ripensare a una rinascita di Palermo che è ancora LACERTI DI LETTURE Guardatevi attorno VIETARE LʼACCUMULO di denaro porta ad unʼautomatica ridistribuzione della ricchezza. “Lʼinteresse generale deve prevalere sullʼinteresse particolare, lʼequa distribuzione delle ricchezze prodotte nel mondo del lavoro deve prevalere sul potere del denaro.” Le casse dello Stato sono vuote e quelle dei privati piene:un tempo era il contrario. Il travaso è avvenuto a causa della perniciosa circostanza che ha visto, e vede ancora, la figura dellʼamministratore pubblico e dellʼimprenditore privato coincidere. “Hanno il coraggio di raccontarci che lo Stato non è più in grado di sostenere i costi per i cittadini. Ma comʼè possibile che oggi manchi il denaro a salvaguardare e garantire i diritti conquistati con la liberazione.” Il denaro è un mostro che fatalmente divora chi lo serve. “Il potere dei soldi non è mai stato così oggi coperta, visibilmente coperta, dalle macerie avvelenate di quella devastazione e di altre sciagure, forse meno visibili ma non meno violente e perniciose. D. Enia “Maggio ʻ43”, Sellerio, Palermo, pp. 112 euro 12.00 LA CLASSIFICA E Flaccovio “Libera la mente” PALERMO. Una nuova libreria, un nome storico per la cultura palermitana e una joint venture con un colosso dellʼeditoria. Al Forum di via Filippo Pecoraino apre “Flaccovio. Libera la mente” , 150 metri quadri e tanti progetti in cantiere. “In un periodo di grandi cambiamenti e sicuramente di grandi difficoltà, una sinergia nata fra un nome, il mio “Flaccovio” , che ha segnato dal punto di vista culturale un periodo importante per la nostra città, e il nome Mondadori leader nel settore librario – spiega il titolare Giuseppe Flaccovio - Un progetto di impresa competitivo sia dal punto di vista della proposta editoriale che commerciale”. Un nuovo progetto che, basandosi sullʼesperienza di librai da generazioni, coinvolgerà in particolare scuole e famiglie, per consentire ai bambini di conoscere – divertendosi - il mondo del libro. In cantiere: “Alunni in libreria”, “Laboratori di scrittura” per i ragazzi della scuola primaria e a carattere scientifico, “Libro del mese”. Tra i settori su cui la libreria punta segnaliamo la cucina, i bambini e il fantasy . E ancora, cancelleria e libri scolastici. di Felice Irrera Antonello Carbone - A Taormina dʼinverno - Manni Prezzo di copertina: € 14,00 Dopo il Capodanno Taormina si svuota, e non sempre torna il sereno. A scuotere la tranquilla vita della città e la rassicurante routine del giornalista Giacomo Cassisi la misteriosa morte, all'alba di un freddo giorno di gennaio, di Efre Vazzini, rampolla di una potente famiglia di imprenditori. Cassisi sceglie di indagare affidandosi al proprio intuito, cogliendo tracce che possono essere i versi di una canzone o il particolare di un quadro... Hosseini Khaled - E lʼeco rispose - PiemJoël Dicker - La verità sul caso Harry Quebert - Bompiani 1meAndrea 4 Camilleri - Un covo di vipeVioletta - Fashion book - Walt Disney Company Italia 2reDan- Sellerio 5 Brown - Inferno - Mondadori Violetta - Il mio diario - Walt Disney Italia 3 6Company wuz.it frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin nelle più alte sfere. Le banche dimostrano di preoccuparsi anzitutto dei loro dividendi e degli stipendi vertiginosi dei loro dirigenti, non certo dellʼinteresse generale.” Ci hanno fatto credere che ci si doveva fare da soli, e così abbiamo rinunziato alla categoria della solidarietà, per assumere tutti, anche i meno attrezzati, quella di un rivoltante individualismo. “Il divario tra i più poveri e i più ricchi non è mai stato così significativo; e mai la corsa al denaro, la competizione, erano state a tal punto incoraggiate.” Siano già con un piede nella terza guerra mondiale, uscirne e scampare al pericolo o metterci dentro pure lʼaltro piede è questione di poco. “La dittatura dei mercati finanziari minaccia la pace e la democrazia.” Lʼindignazione porta in trionfo la dignità. “Indignatevi! Quando qualcosa ci indigna diventiamo forti e impegnati.” Il vero nemico non sono i furbi e i disonesti, essi sono solo il sintomo di un pagina 26 male gravissimo della nostra società: il diffusissimo disimpegno morale e civile indifferente ad ogni istanza di giustizia e solidarietà. “Lʼindifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti, dire: «io che ci posso fare, mi arrangio». Comportandoci in questo modo perdiamo una delle componenti essenziali dellʼuomo: la capacità di indignarsi e lʼimpegno che ne consegue.” Solo lʼindignazione può salvare la civiltà dallʼestinzione, disinnescando, con la protesta, le trappole di coloro che dominano il mondo, manipolando la giustizia e la democrazia. “Ai giovani dico: guardatevi attorno, e troverete gli argomenti che giustificano la vostra indignazione. Troverete situazioni concrete che vi indurranno a intraprendere unʼazione civile risoluta . Cercate nellʼimmenso divario fra molto poveri e molto ricchi e troverete.” Lacerti tratti da: “Indignatevi! ” - 2010 Stèphane Hessel posterubriche centonove COME ERAVAMO. All’ombra dei teatro greco-romano di Tindari un cenacolo di menti sopraffine. Tra burle e Nobel Quasimodo e la brigata di Patti Conversazioni brillanti richiamavano l’attenzione dei giovani al bar Galante. E tra “nicche nacche” e un bicchiere di vino, Cola Gatto disse al celebre poeta: «Totò sei un cafone” DI BENITO BISAGNI “E LA BRIGATA CHE lieve mʼaccompagna”: è questo uno dei versichiave della celeberrima poesia “Vento a Tindari” del premio Nobel Salvatore Quasimodo, dedicata proprio alla splendida cornice dellʼantico centro grecoromano. Cosa cʼè dietro queste parole? A quali momenti e a quali compagni fa riferimento il poeta modicano? Capire tutto ciò rappresenta uno snodo imprescindibile per far luce sul tenore del fermento culturale che investiva il territorio pattese soprattutto nel periodo tra gli anni ʼ20 e gli anni ʼ40 e ʼ50. Eʼ in tale epoca, infatti, che proprio nel territorio si riscontra una elevata concentrazione di intellettuali ed artisti che ivi trovarono il terreno fertile e lʼhumus necessario per rinfocolare le proprie esperienze culturali. Eʼ dunque in questo contesto che attecchisce con vigore la “brigata” cantata da Quasimodo. Si trattava di un cenacolo di menti sopraffine quali il poeta VannʼAntò, lo stesso Quasimodo, lʼavvocato Raffaele Saggio, il prof. Michele Mancuso, il giurista Salvatore Pugliatti, cioè il nucleo fondamentale del gruppo, salvo ad esso aggregarsi di volta in volta intellettuali provenienti dallʼintero hinterland e non solo. Potremmo semplicemente definirli “amici dagli interessi comuni”, che amavano condurre conversazioni filosofiche, letterarie, politiche ed affrontare lunghe passeggiate in mezzo ai resti archeologici tindaritani e nella Villa Comunale Umberto I, lasciando però spazio al gusto della battuta e dello scherzo reciproco. O, ancora, dissertare tra i tavoli del bar Galante, come ha tante volte narrato il compianto prof. Michele Angelo Mancuso, una delle fonti più preziose al riguardo, figlio del prof. Mancuso componente della brigata e quindi testimone diretto di parecchi episodi che hanno caratterizzato la vita di questo “consorzio intellettuale”. Salvatore Quasimodo Fortissimo era dunque lʼaffiatamento interiore che legava i personaggi pocʼanzi citati gli uni agli altri, derivante dalla comune sensibilità verso, in particolare, la cultura umanistica e le cruciali questioni socio-politiche che la loro epoca poneva. I risultati di questo simposio si concretizzarono anche in un importante giornale, “Vita nostra”, pubblicato a Patti fra il 1932 e il 1936; questa testata diede modo a questi “amici” di esporre le proprie riflessioni sui temi letterari e culturali più vari, come faceva ad esempio Pugliatti con le proprie speculazioni filosofiche, spesso in riferimento alla dottrina socratica o, ancora, Saggio e Mancuso i quali hanno prodotto pagine di disarmante agilità, per non dimenticare Quasimodo, che pubblicò “Vento a Tindari” anche sulle pagine di “Vita Nostra”. La brigata era poi capace di calamitare lʼattenzione dei più giovani i quali, tra un dolce e lʼaltro del bar Galante, venivano conquistati ed ammaliati dalla conversazioni brillanti e vivaci. Non bisogna però immaginare tale gruppo come una sorta di club elitario, quasi oligarchico nella sua composizione e in grado “soltanto” di intrattenere discussioni dotte, senza alcun momento di leggerezza. A far evaporare questo alone di sacralità che spesso si adagia attorno ad esso contribuiscono gli spassosi episodi raccontati dal Prof. Mancuso jr. Uno su tutti, un curioso scherzo perpetrato ai danni del povero Quasimodo il quale, durante una delle tante scorribande, rivolse degli audaci apprezzamenti a due fanciulle che passeggiavano allʼinterno della Villa Comunale pattese. Ebbene, Cola Gatto, uno degli amici, finse che le “malcapitate” fossero le sue sorelle ed il resto della compagnia, afferrato al volo il tentativo di burla, diede addosso al futuro premio Nobel. Quasimodo prese a scusarsi ma Cola Gatto concluse sentenziosamente: “Totò, sei un cafone”. Altri momenti di diletto erano rappresentati dai convivi che si tenevano presso la trattoria di “Turi cafuni” che si trovava in Piazza Marconi, durante i quali i commensali non disdegnavano la mescita di una buona dose di vino, tanto per non privarsi anche dellʼaspetto dionisiaco dello stare in compagnia. E ulteriori spaccati di semplicità vengono fuori da altri amabili racconti del prof. Mancuso jr., come quello riguardante i cosiddetti “nicche-nacchi”, ovvero i biscotti a forma di animale prediletti da Quasimodo, provenienti dalla salsamenteria di Danzì, sita di fronte al bar Galante, allʼavanguardia, per i tempi che correvano, in quanto rifornita di vini pregiati quali il Chianti ed il Barbera e rivoluzionariamente attrezzata con la mitica ghiacciaia. Insomma, era questo lo spirito brioso ed empatico che accompagnava le “peripezie” della brigata e che era foriero di spensieratezza per ciascun componente di essa. Tra questi intellettuali e Patti vi è stato un intenso feeling, un vero e proprio scambio, in base al quale queste grandi personalità tanto hanno donato alla nostra terra, dalla quale però – siamo convinti – altrettanto hanno ricevuto in termini di ispirazione e calore. Patti, quindi, culla di una amicizia profonda. DE GUSTIBUS di Massimo Lanza L’Altro Orso a Messina PURTROPPO MESSINA da tempo non brilla più per la ristorazione, lontani i tempi dʼoro di Alberto, dello Sporting e di Nunnari, resta ben poco, resiste stoicamente il bravo Piero Scibilia in via Ghibellina che da sempre offre unʼottima cucina tradizionale accompagnata da un buon servizio. Ma per fortuna ci sono anche dei locali come LʼAltro Orso che magari non è una novità ma che in questi anni è cresciuto tanto. Defilato rispetto alla movida ma poco lontano dal centro in un bel palazzo liberty il locale di Antonella Bonsignore offre una valida cucina creativa in un ambiente tranquillo e rilassato. AllʼAltro Orso grazie alla cordialità di Antonella, allʼospite sembrerà di mangiare in casa di amici più che in un ristorante. La cucina del bravo Salvatore Pavone, da sempre insieme ad Antonella in questa avventura, ricorda la complessa geometria dei piatti con cui i monsù resero grandi e famose in Europa le nobili famiglie dove lavoravano, ma certamente non mancano anche le rivisitazioni della cucina tradizione siciliana. Da questo interessante mix nascono piatti dai risultati quasi sempre pregevoli, dai sapori netti e decisi. Il menù cambia spesso in base alla stagione, noi di recente abbiamo gustato delle buone polpettine di pesce, ma anche insalata di gamberetti, ciliegino e mentuccia su un nido ricotta appena aromatizzato al limone. Tra i primi spaghettoni allʼantica eoliana, una versione del tipico piatto oliano davvero molto gustosa. Buoni pure gli spaghetti con cozze, uva passa, pinoli, buccia dʼarancia e mollica tostata. Tra i secondi involtini di mupo con scaglie di parmigiano. Ben fatta anche la carta dei dessert dove accanto alla tradizionale coppo dellʼOrso si trovano anche proposte interessanti ed inedite come il crostino con gelato al pistacchio, fiordilatte e frutta fresca. La carta dei vini elenca poche etichette perlopiù locali a prezzi comunque onesti. Aperto sino a tardi è consigliabile la prenotazione nel fine settimana. Lʼaltro Orso - Messina - Via Placida, 22 Tel. 09057975 - Fax 09057975 pagina 27 2 AGOSTO 2013 MUSICA di Cesare Natoli Allevi in libertà “BEETHOVEN? Non aveva ritmo”. È lʼultima genialata di Giovanni Allevi. Lʼultima perla di questo mediocre prodotto modello-Bocelli dellʼindustria culturale. Non cʼè bisogno di appartenere alla Scuola di Francoforte per capirlo. Per carità, ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole. Ci sono almeno due guai, però. Il primo è che il finto stralunato riccioluto dice cose studiate a tavolino da lui e da chi lo confeziona come prodotto, appunto. Il tutto con scopi precisi. Nella fattispecie, lʼobiettivo è quello di legittimare scelte e orientamenti di gusto ʻmodernistiʼ; scelte che presentino il ʻnuovo che avanzaʼ come la scelta giusta da fare in termini sia di preferenza sia di correttezza culturale. Il secondo guaio è che il tizio in questione riceve proposte e incarichi da parte di istituzioni culturali e concertistiche di rilievo nazionale e viene presentato dalla vulgata dei mass media come, ahinoi, il ʻnuovo Mozartʼ… Il tutto mentre le associazioni concertistiche serie rischiano di non poter allestire i loro cartelloni per mancanza di fondi. È proprio vero che al peggio non cʼè fine. E a confermarlo è arrivato sul web un video in cui Allevi risponde alle critiche seguite alla sua ultima castroneria suonando insieme “Per Elisa” e Jovanotti. Il risultato? Una cosa che un discreto studente di pianoforte al terzo anno farebbe meglio. Siamo messi male… NUOVEVISIONI di Marco Olivieri Siciliani ai festival TEMPO DI FESTIVAL: mentre il sipario si chiude sullo scenario di Marzamemi, in molti attendono lʼesordio cinematografico a Venezia della regista teatrale palermitana Emma Dante. Per la tredicesima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera – ospiti a Marzamemi Roberto Andò, il regista di Montalbano Alberto Sironi, Beppe Fiorello e Barbora Bobulova – la giuria dei lungometraggi ha premiato “No. I giorni dellʼarcobaleno” di Pablo Larrain, che racconta in modo emozionante la campagna pubblicitaria in occasione del referendum cileno su Pinochet. Hanno ottenuto una menzione speciale la rivelazione “Salvo” dei palermitani Piazza e Grassadonia, consegnata a Daniele Ciprì (direttore della fotografia del film), e “The Parade” di Srdjan Dragojevic. Lʼedizione numero 70 della Mostra di Venezia, invece, dal 28 agosto al 7 settembre, prevede in concorso “Via Castellana Bandiera”. Tratta da un romanzo della stessa regista, è la storia di uno scontro tra donne nel traffico palermitano. Un western aspro e denso di veleni. 2 AGOSTO 2013 posterarte MESSINA. La città festeggia la patrona che fu dimenticata con l’affermarsi del culto della Sacra Lettera Madonna della Scala senza icona L’immagine e la sua manta d’argento, però, non si trovano più nella piccola chiesa nel palazzo che ospita l’Oviesse. I Gesuiti non l’hanno più rimessa dopo la demolizione del Collegio MESSINA. La ricorrenza è oggi (2 agosto, ndr), ma a celebrare la Madonna della Scala sarà solo, come ogni anno, il villaggio di Molino, a sud della città, e non Messina, di cui fu protrettrice fino allʼaffermarsi del culto della Madonna della Lettera. A rendere ancora più curiosa la circostanza del “festeggiamento dimenticato”, però, è che nella chiesa a lei intitolata manca lʼicona che, nella sua prima versione, fu oggetto di venerazione e di leggende. Già, perché nel piccolo edificio di culto ricavato alle spalle del palazzo che oggi ospita lʼOviesse, nato negli anni Settanta prese al posto del Collegio dei gesuiti e della chiesa (entrambi progettati da Antonio Zanca), il dipinto e la sua manta in argento non ci sono. Lʼultima volta che sono stati visti è stato il 7 e lʼ8 agosto del 2010, nella cripta della Cattedrale di Messina, quando lʼicona custodita dai padri Gesuiti di Messina fu esposta al pubblico. Allʼepoca, lʼopera fu ripresentata dallʼarcivescovo di MessinaLipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana, dallʼarchitetto Rocco Scimone (soprintendente del tempo) e da Grazia Musolino, direttore dellʼUnità beni storici artistici della Sopirntendenza di Messina. LA STORIA. Tutto risale al 1167, quando approdò in porto una nave proveniente dallʼoriente. A bordo si trovava lʼantico quadro. La leggenda vuole che lʼimbarcazione, al momento di partire, non riuscisse a lasciare la banchina. A quel punto, i marinai si rivolsero allʼArcivescovo, che decise di far portare lʼicona in processione. Una processione molto partitolare, però. Una volta a riva, infatti, lʼopera non si spostava, così fu deciso di collocarla su un carro trainato da buoi senza alcuna guida. Il carro si mosse, e giunse fino alla chiesa normanna di Santa Maria della Valle, retta dalle suore benedettine, che da qual momento L’icona della Madonna della Scala all’interno della chiesa prima della demolizione prese la denominazione di Santa Maria della Scala. Da quel momento, la storia del dipinto e della città si fusero attraverso numerosi prodigi, legati a momenti tragici per la città. Come la pestilenza del 1347, a causa della quale lʼimmagine fu condotta in processione. Un atto che diede la stura al trasferimento delle monache in città e alla costruzione del nuovo monastero. Come scrive Giovan Giuseppe Mellusi nel suo saggio “Dalla Lettera della Madonna alla Madonna della Lettera” su “Archivio Storico Messinese” numero 93 del 2010, “...la tradizione della “Lettera” è quasi ignorata dal Maurolico, ordinato sacerdote a Messina nel 1521, liturgista oltre che scienziato, ed autore del Sicanicarum rerum compendium, una centonove storia cronologica di Sicilia. Il dotto abate, per di più, a proposito dei terremoti che colpirono la città dello Stretto tra la seconda metà del ʼ400 e i primi anni del secolo successivo, narra che il popolo penitente, si recò in massa, per impetrare la protezione divina, alle chiese di Santa Maria della Scala e della Madonna del Piliere”. Non solo, ad esempio, “già nel 1448, la chiesa dedicata alla Madonna della Scala fu meta di pellegrinaggi da parte della cittadinanza messinese in occasione dei movimenti tellurici che si verificarono subito dopo i fatti di sangue tra le fazioni politiche in cui la città era divisa”. I GESUITI. Espulsi nel 1767 con un decreto di Ferdinando IV di Napoli, i Gesuiti rientrarono alla fine dellʼOttocento a Messina, e a loro fu data la chiesa di Santa Maria della Scala. Da allora, è in atto una “disputa sotterranea” sulla proprietà dellʼicona, che non apparterrebbe allʼordine, ma alla Curia di Messina. Con la progressiva smobilitazione in città, a lanciare un allarme sul trasferimento di un ingente patrimonio storico è stata proprio la Società Messinese di Storia Patria. Al di là della proprietà, comunque, la Soprintendenza ha messo sotto tutela lʼicona, la cui posizione e/o spostamenti devono essere sempre comunicati. LʼICONA. Pur non essendo più quella originale, è di grande interesse. La parte dipinta risale al XVII secolo, come quella in della manta in argento, la cui particolarità è di essere a rilievo, a differenza della tradizione bizantina. IN BREVE Arte, dal Sol Levante all’Isola del Sole MESSINA. “Arte dal Sol Levante allʼIsola del sole”. Eʼ il titolo della mostra internazionale che verrà inaugurata sabato 3 agosto alle ore 20 a Forte Petrazza. Lʼevento artistico con 48 opere e 16 artisti giapponesi è voluto dal Museo del Fango e dallʼAssociazione F.A.N.G.O e rappresenta uno spaccato dellʼarte contemporanea giapponese, mostrando come si coniuga la tradizione del Sol Levante con gli impulsi dellʼarte occidentale in una commistione unica. Fumetti e fotografia a Villa Cianciafara MESSINA. I grandi nomi dellʼarte e i maestri del fumetto a Villa Cianciafara di Salita Zafferia per una grande mostra voluta, ideata e organizzata dal giovane e talentuoso Alex Caminiti. Lʼappuntamento “2F - Fotografia e Fumetti” sarà inaugurata il 4 agosto alle ore 18.30 e durerà fino al 4 settembre. VILLAFRANCA Pandolfino e Panzera Obiettivamente... bravi A VILLAFRANCA IL CASTELLO di Bauso si fa ancora più bello per una lunga estate. Le stanze del palazzo ospitano dalla scorsa settimana le foto di Elisabetta Pandolfino ed Angelo Panzera per la mostra “Obbiettiva...mente Arte” che sarà visitabile sino al prossimo 25 agosto. La Pandolfino, è un'appassionata d'arte dall'età di 5 anni quando si avvicinò alla musica. Ma ben presto la vena artistica virò sulla fotografia e dal 2010 si avvicina proprio ad Angelo Panzera, storico fotografo messinese, ed insieme creano un mondo fatto di luci e colori fotografici adesso in mostra al Castello villafranchese. Ad inaugurare l'evento anche un concerto della Corale Polifonica messinese “Giovanni Pierluigi da Palestrina” diretta dal Maestro Dario Tindaro Pino. Tra gli appuntamenti, che si svolgeranno nello scenario del Castello di pagina 28 Bauso, il prossimo 4 agosto anche l'incontro e conferenza stampa di presentazione del “Premio Pietra Giuliana d'Oro” ideato e voluto dall'associazione “ViviSerro”. E dopo il successo di presenze dello scorso anno al Castello di Bauso, cresce l'attesa per la seconda edizione del “Bauso Wine” che il 17 agosto ospiterà le eccellenze vitivinicole ed enogastronomiche, ma anche artistiche e culturali, che rendono unico il nome della Provincia di Messina in Italia e nel Mondo. A settembre tornano la rassegna di cortometraggi “Per... Corti alternativi” (dal 5 all'8 settembre) e la collettiva di fotografia curata dal “Seven Photoclub” (dal 2 all'8 settembre). A chiusura della stagione estiva, il 20 settembre, l'associazione “New Cosmos” ha programmato “Brindiamo all'autunno”, una manifestazione che unirà poesia e racconti, con la premiazione del concorso “Con poche semplici parole”, a momenti di festa e musica per celebrare proprio i dieci anni di vita del sodalizio associativo. Va ricordato, in ultimo, che gli eventi godono del patrocino di Sovrintendenza, Comune e Pro Loco. centonove posterspettacoli MANIFESTAZIONI. Trasorsa la prima settimana del festival. Cosa bolle in pentola Horcynus, giro di boa 2 AGOSTO 2013 Stefano Bollani. Sotto Compay Segundo Vince il tema dei “Confini”, trionfa il cinema arabo, arrivano gli “archivi della memoria”. Consegnato il premio dedicato all’animatore Danilo Dolci. A ritirarlo il figlio Amico MESSINA. Giro di boa per lʼundicesima edizione dellʼHorcynus Festival. La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Horcynus Orca a Capo Peloro dal 27 luglio allʼ8 agosto, si concentra questʼanno sul tema “Confini”: arte contemporanea, musica, teatro e cinema consentono una riflessione sull'incontro e la contaminazione fra culture diverse – col confine inteso come linea di relazione e non come zona di divisione – e diventano strumenti per promuovere lo sviluppo e il dialogo fra i paesi della sponda sud del Mediterraneo. Tra gli eventi artistici, la sezione Mare di Cinema Arabo, intitolata in questa edizione “Lʼautunno dei patriarchi” e diretta dal giornalista iracheno Erfan Rashid, sceglie di riflettere, a qualche anno di distanza, sugli esiti delle primavere arabe. La riflessione è arricchita dalla presenza a Capo Peloro, nei giorni delle proiezioni, di tre registi del mondo arabo: lʼiracheno Haider Rashid, lʼalgerino Said Ould Khalifa e la tunisina Hinde Boujemaa (4 agosto, Tunisia). Tra gli eventi speciali del Festival, la presentazione, venerdì 2 agosto (19.30) degli Archivi della Memoria della Fondazione Horcynus Orca, unʼopera che va a completare il lavoro di documentazione su diversi temi portato avanti in questi anni. Sono tre, in totale, gli archivi dalle atmosfere immersive, in cui il pubblico è parte integrante della documentazione, partecipa e interpreta, senza fruire passivamente, quello che vede. Il primo, dedicato alla video arte del Mediterraneo, con opere raccolte in oltre dieci anni di ricerca, è stato presentanto nella scorsa edizione del Festival. Il secondo, dedicato alle ricchezze del mare, cresce grazie al protocollo dʼintesa con la Soprintendenza del Mare che sarà siglato sabato 3 agosto durante la serata del Festival. Il terzo, appunto lʼArchivio della memoria condivisa “Da Portella agli anni di piombo”, è ancora in fase di costruzione. Sarà intitolato al capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano e al sottotenente della DIA Carmelino Di Fazio, raccoglierà i documenti e gli incartamenti processuali dei fatti più significativi, non emersi e oscuri degli ultimi 60 anni. Dal corpus processuale della strage di Piazza Fontana fino a Portella. Dai moti di Reggio alle stragi che hanno segnato gli anni di piombo. Tutto digitalizzato, trasformato in mappe concettuali e tematiche con percorsi educativi per il pubblico JAZZ Bollani inaugura Agosto Il virtuoso del piano in Fiera. Poi Compay Segundo Gaetano Giunta, Amico Dolci, En Dolci giovane. Il 30 luglio è stato invece consegnato al Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci il premio Horcynus Orca 2013 perché “sta dando nuova linfa alla ricerca e allʼutopia concretissima di Danilo”. Il centro raccoglie lʼattività di volontari che continuano a lavorare in Sicilia sulle orme dellʼopera del sociologo, pacifista ed educatore Danilo Dolci. A Capo Peloro, per ritirare il premio, Amico Dolci, figlio di Danilo. Nel programma dellʼHorcynus Festival anche un terzo momento che va oltre lʼarte: la firma, in programma il 3 agosto, di un protocollo dʼintesa per la “Valorizzazione dellʼarea della Riserva Naturale Orientata di Capo Peloro secondo approcci di responsabilità sociale ed ambientale”. A firmarlo con la Fondazione Horcynus Orca, una serie di soggetti istituzionali tra cui il Comune di Messina, lʼASP di Messina, il Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali, lʼIstituto IAMC del CNR. (A.C.) RICONOSCIMENTI Quarant’anni con i pupi di Cuticchio PALERMO. ''A Mimmo Cuticchio, voce e volto di tante storie di Palermo, non può non darsi la cittadinanza onoraria. Le sue storie, i suoi pupi, la sua passione hanno rappresentato e rappresentano una delle esperienze culturali e di impegno civile più belle e longeve della nostra città''. L'ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che con l'assessore Francesco Giambrone ha scoperto in via Bara all'Olivella una targa commemorativa dei 40 anni dello storico teatro dei Pupi. ''Che questa esperienza, che è anche impresa culturale - ha aggiunto Orlando - si trovi in una delle più antiche aree pedonali a vocazione turistica della città è un fatto che dovrebbe far riflettere tutti noi''. ''Il riconoscimento a questo teatro - ha detto Giambrone - è un riconoscimento non solo a Mimmo ma a tutta la sua straordinaria compagnia, simbolo della possibilità di mantenere viva una grande scuola artistica e culturale che unisce tradizione e innovazione''. Mimmo Cuticchio con i suoi celebri Pupi pagina 29 MESSINA. Si aprirà venerdì 2 agosto, con il concerto di Stefano Bollani, considerato unʼicona del jazz internazionale e si chiuderà con le classiche canzoni di Peppino Di Capri, il 31 agosto, il cartellone di spettacoli del mese di agosto che per lʼintero mese terrà compagnia ai messinesi. In mezzo tanti altri da Compay Segundo sabato 3 agosto, a Teresa Mannino, il 10 agosto, alla Premiata Forneria Marconi il 7 agosto a Raffaele Paganini con La Vera storia di Zorba il greco, il 13 agosto. Dal 3 agosto in poi, il quartiere fieristico, per due settimane, si animerà con Enjoy me, una manifestazione su arti e tradizioni enogastronomiche messinesi Musica, cabaret, ballo ma anche cinema. Dopo il 15 agosto, in fiera, tornerà come avveniva negli anni settanta, il grande cinema. In collaborazione con Taormina Arte, sempre nellʼarena degli spettacoli, sarà allestita una rassegna cinematografica. Domani mattina, mercoledì 31 luglio, alle 10,30 sulla terrazza dellʼex Irrera a Mare, in Fiera, la conferenza stampa in cui saranno stati illustrati tutti i dettagli. Dopo i successi ottenuti con Messina Sea Jazz Festival e con il Salone del Gusto mediterraneo, lʼorganizzazione, si cimenta in questa nuova impresa. Gli spettacoli si terranno nellʼarena della Fiera. Una struttura che accoglie 2500 spettatori. Lʼestate messinese entra nel vivo, e di prendersi i meriti di averla organizzata tocca a Lello Manfredi: “Alcuni degli spettacoli sono esclusive per Sicilia a Calabria, come i concerti di Bollani e Compay Segundo - spiega il fondatore di Sud Dimensione Servizi -ma aldilà della riuscita delle singole manifestazioni, la nostra intenzione è quella di realizzare un grande contenitore culturale”. A sgomberare il campo dalle polemiche sorte nei giorni scorsi ci ha pensato il presidente dellʼAutorità portuale Antonino De Simone: “Il nostro patrocinio non ha comportato alcun esborso economico, è solo a livello di condivisione degli intenti e delle potenzialità del quartiere fieristico che abbiamo reso accogliente per lʼoccasione. Anzi - ha aggiunto - per lo sfruttamento delle aree ci viene regolarmente corrisposto il canone”. Sulla possibilità che EnjoyMe diventi unʼiniziativa stabile “e non solo per i ventisettemila turisti che si stima arriveranno in agosto”, il promotore Claudio Prestopino si è rivolto allʼamministrazione: “La nostra è una manifestazione di promozione del territorio, non una fiera, ma i costi per un privato sono insostenibili, servirebbe maggiore attenzione” 2 AGOSTO 2013 posterlettere&... MESSINA DRASTICA DI FABIO AMATO QUI SCUOLA di Andrea Smith SOTTOSCRITTA ALLA direzione regionale lʼintesa tra la delegazione di parte pubblica e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali. firmatarie del Ccnl del comparto scuola - Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda-Unams per le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed Ata per lʼa.s. 20132014. I posti e gli spezzoni orari derivanti dalle modifiche al numero delle classi autorizzate in organico di diritto e gli altri posti disponibili per lʼintero anno scolastico (esoneri, semiesoneri, part-time, comandi, etc) costituiscono il quadro delle disponibilità complessive provinciali. Tra questi rientrano anche quelle delle attività di lotta alla dispersione, già da anni in atto, la cui prosecuzione è ritenuta prioritaria. Per assicurare le necessaria pubblicità, il quadro complessivo ed analitico delle disponibilità iniziali verrà reso noto tramite affissione allʼAlbo (online – ndr) degli uffici territoriali, sui siti web istituzionali e sarà portato a conoscenza delle organizzazioni sindacali. Inoltre, gli stessi uffici pubblicheranno il calendario di massima delle operazioni. Nella fase di riaggregazione delle cattedre e comunque prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande di utilizzazione, il docente titolare su una cattedra orario esterna può chiedere una nuova riaggregazione della cattedra, al fine di renderla più funzionale. Tale operazione, ove possibile, verrà effettuata al termine dei rientri, anche su spezzoni, nella scuola di precedente titolarità. Chi è interessato da modifiche della mobilità, potrà produrre domanda di utilizzazione entro 5 giorni dalla data della comunicazione di rettifica. In presenza di posti disponibili di scuola carceraria ed in assenza di altro personale docente fornito di specifica specializzazione, ferma restando la conferma dellʼanno precedente, i docenti titolari su posti comuni possono presentare domanda di assegnazione provvisoria o utilizzazione per tali posti. Per i direttori dei servizi generali ed amministrativi (DSGA), fermo restando la necessità di assicurare preventivamente la copertura di tutti i posti disponibili in organico di diritto, i soprannumerari permangono nelle scuole sottodimensionate nelle quali hanno prestato servizio nel corrente anno. novità per il restante personale, che sarà utilizzato presso lʼufficio territoriale di competenza o presso la direzione regionale. Per Catania, unica senza esubero, le scuole sottodimensionate verranno affidate, a domanda, a DSGA di scuole normodimensionate. ECOLOGIA&AMBIENTE HERITAGE di Sergio Bertolami Salsa di matrimonio Intesa regionale utilizzazioni e assegnazioni provvisorie centonove MESSINA. Oggi 2 agosto, festeggio 17 anni di matrimonio. Si dice che non ci si sposa nè d'agosto nè di venerdì. Io me ne sono fottuto, e mi sono sposato. C'è stato un problema con tutte le donne che si volevano sposare con me. Infatti, al mio matrimonio, invece del riso, mi hanno tirato di tutto, scarpe, mobili, frigoriferi, water e quant'altro. Ma comunque è andata ed oggi festeggiamo. Ma perchè mi sono sposato con mia moglie? Perchè sa fare le bottiglie di pomodoro, e quindi oltre a ballare la salsa, la sa pure fare. Sicuramente non è come quelle fiche marce con tacco 12 , che scendono dai Suv, posteggiato in seconda fila, e vanno a prendere l' aperitivo, o come quelle che non mangiano per tutta la settimana, perchè non sanno cucinare, oppure si seccano fare la spesa e poi il giovedì , si fanno l'Happy-Hour e si strafogano l' ira di dio. Mia Moglie invece oltre a sapere fare le bottiglie di pomodoro, che è una cosa fondamentale per affrontare un matrimonio, sa pulire la casa, sa fare la spesa, sa cucinare, tutte cose che ormai le Strafighe di oggi non sanno fare più, perchè non è trendy , non è vintage. Oltretutto mia moglie lavora 32 ore al giorno e non si lamenta. Ma le vedete queste donne rampanti Messinesi, tutte vestite sexi, anche se hanno il fisico da scaldabagno!?. Ma le vedete queste donne tutte rappate alla " Punta " con questi bikini brasiliani, da dove fuoriesce ben visibile, tutta la salsiccia e le braciole che si sono strafogate? Sono bellissime, o per lo meno si sentono bellissime, quando scendono dai loro macchinoni, che poi per salire hanno bisogno della scaletta, e si siedono, convinte, al bar, stanche e soddisfatte, forse più sfatte, e si lamentano che sono stanche... e durante la giornata non hanno fatto un cazzo! Mia moglie, inoltre, ha una caratteristica fondamentale, non mi fa i "bigliettini della spesa", anche perchè a me fare la spesa piace, non so fare la spesa, e poi decido io cosa comprare e cosa non comprare, e non si discute perchè io sono il capo! Ma li avete visti quei babbididio, che vagano per il supermercato, con il cellulare in mano, che cercano gli articoli da comprare ? Ma fanno bene le vostre mogli a farvi le corna , mentre voi fate la spesa ! Baciannicchi, che non siete altro!!! Ve lo meritate! Comunque oggi festeggio , anche perchè mi sono sposato a 40 anni, mia moglie ne aveva 37 e quindi facendo un rapido conto festeggeremo ancora, dato che a questa età, non c'è più, nè la forza, nè il tempo per pensare ad altro, non come quei babbi di dio, che si sposano a 20 anni e poi si lasciano! Donne Messinesi , finitela di fare le fighe, di uscire la sera tutte piazzate, e trovatevi un bel marito, cucinate per lui, accuditelo, e fatevi accudire, guardatevi la Tv, una bella fiction non guasta mai, e poi dove dovete andare se non avete il fisico!? W Erdogan!!! E la spesa andatela a fare voi, anche perchè, farla è una cosa bellissima, e soprattutto non fate più i "Bigliettini della spesa". Direttori dei supermecati, appena li vedete, vi esorto a trattarli come dei serial killer e a buttarli fuori dal supermercato! Assaporiamo i piaceri della tavola ESTATE PIENA. Seduti al bar, tutti conveniamo che il modo migliore per intraprendere un viaggio in Sicilia è cominciare dai sapori, dopo di che ben vengano arte, cultura, tradizioni. Le stesse granite sul tavolo testimoniano colori e profumi del giardino mediterraneo. Accompagnate dalle poco usuali zuccherate, le proporrei di limone, gelsi neri o bianchi, gelsomino, anguria, pistacchio. Ogni gusto richiama la fantasia dellʼarte dolciaria, ma lʼarte gastronomica non è da meno. Tra quotidianità e festa, di terra o di mare, cʼè unʼincredibile varietà di piatti. Uno fra noi comincia a decantare lo stoccafisso con patate alla messinese, cioè la “ghiotta di pescestocco”, col suo intingolo di pomodori, sedano, carote, prezzemolo. Un altro ribatte col pesce spada, se vuoi alla “ghiotta” oppure alla “stemperata”, spennellato con il “sammurigghiu”, a braciolettine, impanato o arrostito. Lungo la riviera puoi gustare anche tonni, spigole, ricciole, calamari, polpi, cozze. Ma, ciò nonostante, quella messinese, persino quella delle Eolie, è essenzialmente una cucina di terra. Sembra paradossale, ma non lo è. Il clima ha sempre favorito le coltivazioni. Tanto che – basta spostarsi dalla costa allʼentroterra collinare – le verdure si uniscono al pesce e alle carni. Così trovi involtini o polpette. E quando la miseria era grande, ma la fantasia ancora di più, le polpette si facevano di magro. Qualcuno non ha mai assaggiato lʼagnello alla messinese, cotto al forno con olive nere e pecorino. Richiama alla memoria atavici riti culinari: cosparso di ogni varietà di erbe, era cotto in una fossa scavata nel terreno. Si potrebbero ricordare, ancora, lʼagglassato o il falsomagro, i cui fondi di cottura erano anche utilizzati per condire il primo piatto di pasta fresca. Oppure “u sciusceddu”, mai trovato in un ristorante locale: polpettine di carne trita, cotte nel brodo e infornate in teglia con un composto di ricotta fresca, sbattuta con uovo, parmigiano, noce moscata. Ma basta parlare, mʼè venuta fame. [email protected] diAnna Giordano Scusate, è estate... CONFERENZE DI SERVIZI indette in pochi giorni, senza neanche dare il tempo agli enti che ricevono la convocazione, di capire di che si tratti. Conferenze di servizi indette sotto natale, con – già scritto nella convocazione – che per chi non manderà parere entro i 30 giorni o non si presenterà alla riunione, si farà valere il silenzio assenso, anche in materia ambientale dove non è previsto. Istruttorie completate – ciascuno per conto suo – senza tener conto di pareri negativi o di iter ancora in corso: scusate, è estate e si va in ferie e per favore spostate la riunione, intanto il si al progettone parte lo stesso e chissenefrega se mezza città quel progettone non lo vuole. Ecco, alcuni esempi tra i tanti, delle anomalie che caratterizzano iter di progetti di ogni genere, dagli eolici ai porticcioli alle presunte riqualificazioni di porzioni di territorio, che sia ciò che rimane della città antica o spiagge e dune ancora semi sane e magari anche protette. Sono casi noti a pochi (i primi che ho citato, oggetto di denunce/segnalazioni) o ai molti (la stampa ha ampiamente trattato la notizia), ma che dimostrano come sia frequente un certo modo di fare nel condurre istruttorie di progetti che hanno impatto sul territorio (e non poco) o che sono ostici o osteggiati ma cosa vuoi che importi cosa ne pensa la gente, sono gli uffici a comandare. Attenzione però, è sfuggito a molti che il piano Messina 2020, un corposo pacchetto di opere di ogni genere dallʼimpatto sociale e ambientale semplicemente impressionante, è passato con il voto del consiglio comunale, notizia in cronaca, a marzo. Con un particolare non trascurabile, ovvero, che diverse opere contenute in questo pacchetto quasi bipartisan erano state oggetto di osservazione nelle diverse fasi (Valutazione Ambientale Strategica, pagina 30 Valutazione di Incidenza), da parte di diverse sigle ambientaliste (MAN, WWF, Italia Nostra), che avevano dimostrato carenze, contraddizioni, errori, nero su bianco, e la necessità assoluta di rifare gli studi, non in linea con quanto richiesto dalle norme vigenti. Parole al vento, iter che prosegue imperterrito, snobbati come quasi sempre, che fai, vuoi impedire il progresso ? lʼeconomia ? la “rivalorizzazione” del territorio ? Non sia mai, gli ambientalisti sono esseri inutili (cerco di mettermi nella testa di chi non risponde, di chi se ne frega di ciò che scriviamo), fanno filosofia, lasciamoli parlare, avranno pensato e sicuramente detto ai sodali di progetto. Ed ecco che il piano Messina 2020 passa il vaglio del consiglio comunale, nonostante ci fossero pareri negativi espressi da alcuni enti importanti. Leggo sulla Gazzetta del sud che la Procura ha acquisito le carte. Ottimo. Intanto invito il nuovo consiglio comunale a revocare la delibera: il territorio (e la gente) non ne può più di cemento. Le generazioni anche future ringraziano. centonove poster...commenti DISCUTIAMONE DI ROCCO CHIRIELEISON ELIODORO Democratici e questione morale MESSINA. Dispiace che a distanza di più di 30 anni dalla denuncia dellʼallora segretario nazionale del PCI, Enrico Berlinguer, il Partito Democratico – nato da una costola del PCI (poi DS) e da una della DC (poi Margherita) - si trovi invischiato in episodi che definire di dubbia moralità significherebbe essere smodatamente generosi. E anche leggere i resoconti giornalistici sul dibattito politico in corso allʼinterno di quel partito - circa gli urgenti provvedimenti da prendere per recuperare credibilità nei confronti degli elettori e degli iscritti – lascia lʼamaro in bocca e un senso di fastidio. Già, perché non ci vuole molto a capire che la stragrande maggioranza di quei cittadini che pongono ancora in quel partito le residue speranze di vedere affermarsi la “buona Politica” e il perseguimento, finalmente, del “bene comune”, non crede più nei buoni proponimenti – di cui ha sentito e letto fin troppe volte da quel lontano 1981 – e vorrebbe solo leggere e sentire di cose fatte, di azioni politiche che abbiano risolto anche una piccola parte dei problemi masticati e rimasticati per lunghissimi anni. Dispiace constatare come i dirigenti di quel partito non siano capaci di valutare adeguatamente lʼimpatto, nei militanti e non, di tutto questo vociare dopo ogni scandalo. Perché il sospetto molto fondato purtroppo - che si insinua nei cittadini è quello di stare assistendo ad un cinico gioco delle parti. Ma non è più il tempo di pensare alle “pezze” perché non si riesce proprio ad attaccarle più, tanto il tessuto è ormai vecchio e logoro. Questa disgraziata situazione continua ad acuire nei cittadini il disamore per la politica e ad ogni tornata elettorale quelli che, demoralizzati, decidono di non andare a votare aumentano sempre più. Insomma, la fossa dove stanno seppellendo la Politica diventa sempre più larga e profonda, e il rischio è di non riuscire più a riesumarla. A meno che non siano gli stessi cittadini a diventare protagonisti e decidano di smantellare la pachidermica e screditata, oltre che molto spesso corrotta, macchina del consenso elettorale. Così come è avvenuto con il Movimento 5 Stelle, a livello regionale e nazionale, e così come è avvenuto nella nostra città con il movimento “Cambiamo Messina dal Basso” e alla elezione a Sindaco di Renato Accorinti con il sostegno spassionato di migliaia di volontari, senza soldi e a “mani nude”. A Messina – che si può prendere come pietra di paragone per riuscire ad avere unʼidea dellʼintollerabile livello raggiunto dalla mala politica – si sono verificati degli episodi “da manuale”: dagli Enti di formazione, vere e proprie macchine mangia soldi, sotto inchiesta da parte della magistratura, al “verminaio” universitario, a certa imprenditoria “disinvolta”, a certa pubblica amministrazione non proprio cristallina, a certo mondo delle professioni dove spesso latitano lʼetica e la moralità. Già, perché la mala politica ha pure questa enorme responsabilità: avere “sponsorizzato” – grazie anche al suo “buon esempio” – il malaffare, la corruzione e lʼindividualismo più sfrenato fra le varie categorie sociali presenti nella comunità. Questo dà la misura di quanto enorme sia il lavoro da fare e la fatica da sopportare per Renato Accorinti e per la sua Giunta oltre che per i tantissimi volontari che continuano a segnalare la loro disponibilità a dare contributi di idee e di lavoro nei vari campi dellʼamministrazione della città. Ma a tale proposito vorrei che fosse chiara una cosa: i nuovi Amministratori e i tanti cittadini che vogliono partecipare non sono dei santi e nemmeno dei benefattori, sono solo delle persone, e come tutte le persone sono pieni di difetti, compresi egoismo e individualismo. Solo che, grazie alla compresenza di una certa dose di sensibilità ed empatia, oltre che degli anche discreti senso civico e senso di appartenenza alla comunità, riescono a capire che risolvere i problemi della città e dei suoi abitanti, migliorarne le condizioni, significa – oltre a sentire unʼintima gratificazione che aiuta ad andare sereni a letto la sera - avere anche per sé stessi, per le loro famiglie e per i loro più cari amici, condizioni di vita migliori e più soddisfacenti. Mentre quelli che vogliono il potere politico per “amministrare” solo i loro loschi affari e quelli dei loro compari, e che si sentono molto in gamba perché “fottono” tutti gli altri, soprattutto quelli che li hanno votati, non sono in grado di capire lʼinutilità e lʼaleatorietà di “isole dorate” di opulento benessere allʼinterno di una comunità degradata e arretrata socialmente, culturalmente e economicamente. Così come non sono in grado di valutare la loro povertà dʼanimo e la loro “estraneità” e “lontananza” da Messina e dai messinesi. Insomma, diciamo che non sono in grado di valutare quanto sono “imbecilli” (ovviamente “imbecilli”, capirete benissimo, è solo un eufemismo! Volendo si potrebbero usare termini più calzanti e appropriati!). [email protected] ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Caldo killer IL CALDO MIETE molte vittime. Si sente parlare soprattutto di anziani, ma parecchie sono le categorie a rischio nella bella stagione. Gli animali, ad esempio. Esemplari uccisi dallʼeccessiva disidratazione dovuta al caldo soffocante. Le circostanze dei decessi vanno ricordate, nella speranza che certi fatti non si ripetano frequentemente. Quanti animali infatti vengono ritrovati allʼinterno di veicoli privati? Finestrini chiusi e loro lasciati lì ad attendere da padroni poco scrupolosi per un tempo non meglio precisato. Sotto il sole cocente anche unʼattesa di qualche minuto sembra interminabile. In tali condizioni, una temperatura di circa trenta gradi può salire rapidamente, raggiungendo quasi i cinquanta. Come non ricordare i tristi casi di neonati ritrovati privi di vita dopo essere stati “dimenticati” in macchina? Lo 2 AGOSTO 2013 stesso vale per gli amici a quattro zampe. Creature indifese ed incapaci di togliere la sicura alla portiera o abbassare il finestrino. Per un essere umano adulto si tratta di gesti di estrema semplicità, ma per un bambino appena nato o un animale restare rinchiuso in unʼauto esposta al sole equivale ad essere condannato a morire. Anche se vengono tratti in salvo appena in tempo, non può essere trascurato il fatto che siano comunque andati incontro a sofferenze che sarebbero dovute essere loro risparmiate. Non sono nelle condizioni di lamentarsi del caldo, ma ciò non significa che non lo soffrano intensamente. Eppure bastano piccoli accorgimenti, visto che si tratta di trovare il modo di fare brevi soste per idratarli adeguatamente. In caso di soste prolungate, è ancora più semplice: è sufficiente portare con sé fuori dallʼauto il proprio passeggero. pagina 31 Adesso è deciso: abbattiamo il ponte! CATANIA. Metterlo in sicurezza, dopo cinquanta ani di onorato servizio, o abbatterlo? Tecnici e politici, paragnosta e maitre a penser hanno espresso la loro opinione per anni. Un giorno si doveva ristrutturare, il giorno dopo abbatterlo senza pietà. Bello non è, di certo,:un nodo di grigio cemento, funzionale forse non più, certamente non sicuro. Insomma, la giunta Bianco ha votato col pollice verso: il ponte del Tondo Gioieni, che consente di salire dalla circonvallazione direzione mare verso la zona nord di Catania, alla fine di via Etnea, sarà abbattuto. Un'operazione che dovrebbe essere indolore per il traffico: si aspetta la città vuota a cavallo di ferragosto per creare meno disagi possibili e rendere agibile il nuovo snodo prima della riapertura delle scuole. 150 PAROLE DA PALERMO Forza, Emanuele... EMANUELE FELTRI, 34 anni, dottore in Agraria, decide di fare una cosa inusuale anche in una regione a vocazione agricola come la Sicilia: coltivare ad agricoltura biologica i suoi 5 ettari di terreno nella valle del fiume Simeto, vicino Paternò, in contrada “Sciddicuni”. Purtroppo qualcuno non ha gradito la sua presenza in quella zona: circa un mese fa, al rientro da Catania, Emanuele trova le sue pecore uccise a fucilate, e la testa di una bestiola posta come macabro avvertimento vicino la porta di casa. Segno che cʼè chi vuole che quelle contrade rimangano terra di nessuno, magari per fare traffici disonesti o discariche abusive, senza il controllo di sguardi esterni. Nonostante lʼintimidazione, Emanuele ha deciso di restare in campagna per continuare a coltivare la terra. Possa Emanuele sentire la ola che fanno per lui tutti i siciliani che sognano una regione normale, onesta e civile. Degna di essere europea. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Trasparenza a Palazzo Zanca CHI Eʼ FAVOREVOLE al miglioramento dei rapporti fra cittadini e politica, da intendere come ricerca del bene comune, dovrebbe fare di tutto per attivare procedure e criteri che facilitino e rendano possibile una maggiore trasparenza delle istituzioni pubbliche. In attesa dellʼapprovazione di leggi che potrebbero pubblicizzare alcuni dati di interesse generale, sarebbe opportuno inserire su internet le informazioni relative alle presenze, lʼattività svolta, gli stipendi, i rimborsi, i gettoni di presenza, di tutti i politici eletti e di tutte le persone che ricoprono un ruolo politico pubblico (da estendere quindi anche ai membri di società od enti controllati dalle pubbliche amministrazioni e di nomina diretta da parte degli organi politici). A livello locale, dovrebbero essere sindaco, assessori, consiglieri comunali e circoscrizionali a dover fare il primo passo, stabilendo alcune regole semplici, ma molto efficaci, per contribuire a raggiungere un obiettivo condiviso, almeno a parole, da tutti quelli che credono nei valori della convivenza democratica. La sensibilità istituzionale e sociale del sindaco Renato Accorinti e del Presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile sono ottimi punti di partenza e fanno ben sperare. Anche grazie al loro contributo non dovrebbe essere tanto lontano il giorno in cui, sul sito web del Comune di Messina, i cittadini potranno accedere direttamente allʼanagrafe degli eletti (ma perché non pubblicizzare anche, ad esempio, lʼelenco delle spese di rappresentanza del Comune?). C'è qualcuno che vuole cominciare a parlarne nellʼambito del nuovo consiglio comunale? [email protected]
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