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• • • • • • Superato un anno di grande crisi Orc, le modifiche al Vpp 2010 Irc 2010, un anno di normalizzazione Normativa, tutte le novità Le chiglie: una questione dalle scelte multiple Protagonisti di una stagione di grande vela • • • • • • UNIONE VELA ALTURA ITALIANA UVAI 00198 Roma - Via Lutezia, 2 tel. 06 8841273 8841283 - fax 06 8841293 [email protected] - www.uvai.it PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UNIONE VELA ALTURA ITALIANA ANNO XV - N. 48 - GENNAIO 2010 L’Aniene si fa Maxi... Parola al navigatore Il signore del vento Regate Tabella Servizi Tecnici News foto taccola PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UNIONE VELA ALTURA ITALIANA - ANNO XV - N. 48 - GENNAIO 2010 A cura di ARTEGRAFICA PLS Direttore Responsabile Laura Jelmini Redazione Emanuel Richelmy Aurelio Magnini Foto Fabio Taccola - Stampa SPEDIM Tariffa Regime Libero: - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 38/97 3 Superato un anno di grande crisi E venne l’ultimo anno del primo decennio del 21mo secolo. Sembra una filastrocca ma è, invece, l’ennesima constatazione della velocità con cui il tempo scorre sotto le nostre carene Alle spalle il 2009 - 09 per i pigri - ci immettiamo nel nuovo anno che, ci auguriamo, veda attenuarsi la stretta della crisi che ci affligge da un po’. Non vedo, dal mio personale punto di vista, segnali particolarmente allettanti; attenuazione non significa, ahinoi, fine. Ci sarà, ancora, da soffrire e da combattere e noi, uomini di mare, combatteremo come ci è d’uso. L’Uvai, dal suo canto, sembra non conoscere crisi. E’ ovvio che il merito della situazione che “vado ad illustrarvi” è esclusivo merito di voi, Amici Armatori, che dimostrate di voler navigare e navigare anche se gli allegorici frangenti e marosi della crisi insidiano il nostro quotidiano divenire. I nostri giorni liberi li dedichiamo a “combattere” lealmente e con passione i nostri rivali tra le boe, ma pure lungo le coste dei nostri mari nel corso delle regate “offshore” che, come sapete, sono in via di convinta rinascita, auspici molti meritori Circoli, con la spinta “regolamentare” della Fiv ed il concorso di noi addetti ai lavori, ciascuno per le sue competenze. Il sintetico consuntivo numerico, del quale evidentemente non possiamo fare a meno, ci dice che il numero di voi Soci ha moderatamente risentito del difficile momento che vive la nostra economia, avendo segnato un calo del 4,66 per cento, passando dai 1.974 Soci del 2008 ai 1.882 Soci del 2009. I certificati che ci avete richiesto sono, invece, passati da un totale di 2.724 (Orc+Irc) del 2008 a un totale di 2.528 (sempre Orc+Irc) del 2009. A detta contrazione corrisponde un calo percentuale del 7,2 per cento. Tanto significa che ognuno di voi ha preferito limitare il gioco della sperimentazione, accontentandosi dei numeri che il certificato evidenziava nella sua versione “originaria”. La constatata continuità delle vostre scelte ci premia, indubbiamente, come Associazione e ci fornisce ulteriori motivazioni a ricercare strumenti intesi a rendere più interessanti le manifestazioni alle quali assicurate la vostra appassionata partecipazione. Questo numero del nostro “giornalino” è, come potrete verificare, ben ricco di interessantissimi articoli e di interventi indubbiamente autorevoli, che spaziano dagli aggiornamenti introdotti nella “Normativa per la Vela d’Altura”, esposti dal nostro amico Fabrizio Gagliardi, alle novità apportate ai due Sistemi di Stazza che regolano le nostre regate, e sui quali sono intervenute due firme di assoluto rilievo: Nicola Sironi per l’Orc e Jean Sans per l’Irc (del quale quest’ultimo è uno dei depositari della commentatissima formula segreta), alle preziosità tecniche delle novità in materia di strumentazione di bordo, all’intervista al “Mago dei Trucchi” Maurizio Cossutti in tema di chiglie, alla voce dei cinque vincitori del Trofeo Armatore dell’Anno Uvai, dedicato all'amico scomparso Sergio Masserotti, che interessa ormai da molti anni diverse centinaia di bravi armatori, fino alla curiosità di rilievo concernente l’esperienza affrontata dall’ultra titolato Circolo Canottieri Aniene, new entry nel settore Altura, accreditando, all’ultima Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo, la partecipazione, peraltro vincente, della barca del socio Filippo Faruffini. Il Magazine che vi presento è, ne sono convinto - sperando che voi Signori Soci vogliate con me convenirne - tra le realtà più positive che l’Uvai è riuscita ad attingere. Quello che nella nostra fraseologia interna definiamo, quasi affettuosamente, Giornalino, è molto cresciuto, avviandosi a divenire una vera e propria “rivista di vela”. Siamo oltremodo grati ai nostri affezionati inserzionisti che ci sorreggono ed aiutano consentendoci di fornirvi un utile servizio, costituendo l’informazione di qualità uno dei punti di forza delle relazioni tra Associazione e Soci-Fruitori. Dialogando, in occasione delle recenti festività, con i miei amici Consiglieri, che con me condividono la responsabilità della “gestione” dell’Uvai, ho loro confermato che potremo dire di aver saputo adempiere all’incarico che voi ci avete commesso, solo se ci dimostreremo capaci di innovare continuamente gli strumenti attraverso i quali vi forniamo i servizi che ci richiedete, rendendoli di più immediato e agevole utilizzo. Non a caso stiamo perfezionando una procedura, che si richiama al concetto "dell'e-commerce”, che vi consentirà di acquisire i certificati di stazza che ci avete richiesto “navigando” sul web ed avvalendovi dei mezzi di pagamento attraverso i quali si perfezionano, attualmente, la maggior parte delle transazioni. Vi daremo conto dell’evoluzione del programma che abbiamo in via di attuazione, sul nostro sito www.uvai.it Che l’anno che è appena iniziato vi riservi tutto ciò che desiderate si avveri. GUIDO LEONE 4 5 Orc, le modifiche al Vpp 2010 Nel corso degli ultimi anni, si è lavorato molto per rimuovere penalità e restrizioni, che da una parte rappresentano un vincolo alla libertà progettuale, e dall'altra costringono ad "ottimizzare" le barche per poter essere competitive. Lo scorso anno erano stati rimossi due vincoli importanti, riguardanti la randa e la lunghezza del tangone. Questo ha portato nella stagione 2009 ad un eccessivo beneficio ottenuto da rande molto allunate, ed allungando i tangoni, per cui quest'anno l'Itc ha lavorato per bilanciare meglio la situazione e non obbligare chiunque voglia essere competitivo a dover usare rande con allunamenti da Coppa America, e tangoni di lunghezza eccessiva. Si è poi lavorato sulla definizione della lunghezza, uno dei cardini del sistema, che tradizionalmente penalizzava eccessivamente gli scafi con poppa larga e bassa sull'acqua, che invece rappresentano la tipologia adottata da tutte le barche di design moderno, per le competizioni oceaniche tipo Open e Volvo, ma anche per le regate a bastone, tipo Tp e Gp. Il lavoro di approfondimento e di studio della lunghezza, e della resistenza residua, rimane comunque in corso, e durante l'anno verranno testati alla vasca di Delft alcuni modelli ricavati da scafi esistenti, al fine di allargare la base di dati da cui estrarre i valori dei coefficienti della polinomiale che sta alla base del complesso calcolo della resistenza che viene definita "residua", proprio perché non essendo matematicamente formulabile, deve essere desunta da prove empiriche. Un altro campo dove l'Itc ha fatto un passo importante nel senso della liberalizzazione, è la profonda revisione delle "Regulations", le regole di abitabilità delle imbarcazioni. Queste regole, che prevedono 2 Divisioni, Crociera e Regata, sono state abolite del tutto per quanto riguarda la Divisione Regata, lasciando a governare le "Special Regulations" dell'Isaf, incentrate in particolar modo sulla sicurezza, più che sull'abitabilità. Per quanto riguarda la Divisione Crociera, invece, sono state drasticamente semplificate, riducendo il testo a due sole pagine. Anche questo passo è stato fatto per adeguarsi alle tendenze contemporanee, e al fatto che sono sempre più numerose le barche "day racer" concepite per brevi veleggiate diurne, e senza nessuna abitabilità. Il programma agonistico prevede quest'anno un Mondiale in Germania a settembre, nel fiordo di Flensburg, al confine con la Danimarca, in cui venne in passato celebrata una Half Ton Cup, e un Europeo a Cagliari, a luglio. Il Campionato Italiano sarà a Livorno, nelle date usuali di fine agosto, e il programma si articolerà con le consuete "classiche". Le novità sono il Nazionale del Tirreno per la prima volta a Ischia, invece che a Capri, e l'istituzione di un Campionato riservato alle sole regate d'altura, superiori a 150 miglia. Di seguito, un approfondimento delle decisioni che sono state prese durante le riunioni che si sono svolte a Busan, in Corea. Fra le altre decisioni, è stata approvata la maggiore apertura delle regole della classe Orc 670, a favore delle barche italiane che, per essere in serie limitata o per avere un albero di carbonio, erano finora rimaste escluse dalla classe a matrice prevalentemente spagnola. Modello idrodinamico Grazie al lavoro coordinato da parecchi anni da Axel Mohnhaupt, è stata elaborata una nuova formula per la lunghezza “immersa”, che premia gli scafi con poppe troncate. Modello aerodinamico Il nuovo modello presentato l'anno scorso è stato affinato rielaborando la sequenza e l'accoppiamento delle variabili “reef” e “flat”. Questa modifica ha effetti minori sulla flotta, ma migliora le polari soprattutto nella zona di transizione tra genoa e spi. Doppio timone Il trattamento del doppio timone è stato completato e si è giunti ad una valutazione corretta del Vpp, che prende in considerazione la distanza del timone dalla linea centrale e il suo angolo dalla verticale, affinché si possa calcolare la parte del timone che emerge in navigazione di bolina. I dati del timone sono riportati alla fine del file Off. Regulation per le sistemazioni interne Il regolamento per la divisione Regata è stato rimosso e tutte le barche che non corrispondono ai criteri della classe Crociera potranno appartenere a quella Racer, ora ribattezzata Performance. Il testo e i requisiti per appartenere alla Cruising Division sono stati invece drasticamente semplificati e adesso tutti i concetti di base sono riassunti in due pagine che definiscono standard di ammissibilità comprensibili a tutti. La tabella dei requisiti minimi è stata sostituita da semplici formule lineari. Anche gli stazzatori avranno vita più facile. Zavorre mobili Il momento di raddrizzamento per le zavorre mobili (Moveable Ballast) è stato rivisto per restituire un Vpp più consono alle imbarcazioni che ne fanno uso. ce facoltativa e ha un valore “standard” nel caso non venga fatta. Lo stesso concetto è stato ora esteso anche agli alberi di carbonio, che avranno un loro peso “standard” calcolato, ovviamente inferiore a quello di alluminio. E’ stato anche stabilito un peso base per il sartiame in fibra (Pbo, Carbonio). Spl/Tps La lunghezza del tangone (o del bompresso) era stata quasi liberalizzata lo scorso anno, ora invece è stata studiata una funzione per la quale la lunghezza del tangone o del bompresso influenza la velocità della barca in poppa dal momento che aumenta l’efficienza dello spi, che risente meno della vicinanza della randa. Questo effetto aumenterà all’aumentare del rapporto Spl/Smg o Tps/Amg. Elementi pesanti (Heavy Items) Saranno eliminati dal certificato e il loro effetto ignorato ad eccezione della sola ancora (e catena) posta sulla prua dell’imbarcazione. Avvolgifiocco L'uso del rollafiocco avrà lo stesso trattamento usato ora in Orc Club, esteso anche all’Orc International. Quindi chi lo utilizzerà (essendo vincolato a una sola vela di prua, a parte quelle da tempesta) in ORCi avrà un vantaggio rispetto al passato. Manovre Assistite I winch elettrici (o idraulici) saranno permessi anche per le barche al di sotto di 20 m, con una penalità dello 0.5 per cento applicato a tutte le andature. Questa pena- lità verrà relazionata al peso dell'equipaggio, diminuendo al diminuire del peso dichiarato e consentendo pertanto anche ad equipaggi ridotti, ma “assistiti”, di regatare. Area Randa Pur mantenendo lo stesso metodo di misurazione e di calcolo dell'area delle rande, il Vpp ricalcolerà internamente una superficie equivalente a quella reale legata all'allunamento. Prove in Vasca Nel progetto di ricerca per il prossimo anno è prevista la costruzione di 3 nuovi modelli da provare alla vasca di Delft. Lex Keuning della Delft TU ha rinnovato l'offerta di eseguire gratuitamente le prove per l’Orc, che invece si assumerà il costo della costruzione dei modelli. Abbuono per età Manterrà lo stesso incremento annuale, ma avrà un valore massimo ridotto da 1.3 per cento a 1 per cento circa, mantenendo lo stesso incremento annuale attuale, ma fino ad un massimo di 15 anni. Questa proposta di modifica è stata presentata dalla Fiv e dall'Argentina. File OFFset 3D dello scafo forniti dai Designer Saranno accettati ed elaborati dall'Ufficio rating dell'Orc per rilasciare anche certificati Orc International, a condizione che i punti di riferimento del bordo libero siano identificati sullo scafo reale, e che vengano controllate un certo numero di misurazione sulla barca per accertarsi che la rappresentazione fornita dal progettista corrisponda alla barca in questione. La procedura per convalidare questi file di offset sarà preparata dall'Orc e sperimentata nel corso dell'anno. Albero in carbonio-definizione peso Gli alberi di carbonio fin da quando sono stati ammessi dovevano essere sempre pesati, in quanto presumibilmente più leggeri di quelli di alluminio, la cui pesa è inve- foto taccola Foto Taccola a cura di Nicola Sironi (Chief Measurer dell'Orc) Come ogni anno l'Orc ha lavorato per tutto il 2009 per migliorare il proprio prodotto, il sistema di stazza che si avvale di una piattaforma scientifica (il Vpp), i cui complessi algoritmi vengonovia via migliorati per seguire gli sviluppi e le tendenze dei nuovi progetti, e per riuscire ad eguagliare il più possibile le barche in regata, anche di tipologie molto diverse fra di loro 6 7 a cura di Jean Sans (Comitato Tecnico Irc) Il regolamento Irc 2010 è stato dunque riscritto nel suo insieme e i cambiamenti annuali sono stati integrati in questa nuova versione. Ciò comporta modifiche dei numeri degli articoli e la normalizzazione delle definizioni, basandosi su quelle delle Norme Iso. Le conseguenze non sono irrilevanti, gli organizzatori dovranno rivedere alcuni paragrafi dei loro bandi di regata, mentre gli armatori e gli architetti dovranno familiarizzare con le nuove definizioni e i nuovi acronimi. Ma questa regolarizzazione non dovrebbe, a priori, porre grosse difficoltà, si inserisce nella logica di quella del Regolamento di Regata, profondamente rivisto e rinumerato in occasione dell’ultima Olimpiade. Irc, in generale Nessun panico, nel 2010 non ci saranno cambiamenti sostanziali. Avremo unicamente qualche piccola messa a punto di valori, affinché la stazza Irc conservi i suoi principi fondamentali: - stazza scritta per le barche a vela da crociera e di serie; - facile accessibilità per il più gran numero di armatori; - garanzia di buone prestazioni e di stabilità corretta per le barche. Con questo spirito, il Comitato Tecnico si augura di mettere in atto le seguenti evoluzioni nel 2010 (alcune nel 2011): a) energia immagazzinata; b) miglioramento nella classificazione delle vele di prua particolarmente sofisticate; c) imbarco delle vele a bordo durante una regata; d) “superyachts” (Lh>30,5 m e condizione di Dlr>60) esenti dall’applicazione della regola del 1.3*J (condizione per l’attribuzione del bonus per avvolgifiocco); e) nuova definizione del fiocco da vento duro (heavy weather jib) e della tormentina (storm jib) in accordo con le Osr; f) evoluzione del Dlr (rapporto dislocamento/lunghezza); g) nuovo calcolo del fattore di efficienza delle vele; h) miglioramento nella qualifica dei bulbi (chiglia a T); i) modifica della penalizzazione delle barche strette; j) nuovo calcolo del fattore dell’attrezzatura. L’energia immagazzinata Si tratta di un’evoluzione dell’attuale regolamento. L’energia immagazzinata è utilizzata oggi principalmente per la manovra delle chiglie basculanti, dei winch e degli avvolgitori. In genere, l’energia utilizzata è energia elettroidraulica. Solo le grandi barche utilizzano questa tecnica. Tuttavia vediamo apparire winch elettrici su barche più piccole. Non tanto come aiuto diretto per cazzare in virata, visto che i membri d’equipaggio raggiungono prestazioni migliori di quelle di un winch elettrico (ratio forza/velocità), ma per regolazioni di fino (cazzare o lascare di qualche cm) rimanendo sempre attenti….E sì, non c’è più bisogno di mandare il regolatore sottovento. Sempre per aiutare la regolazione della vela, vediamo apparire i paterazzi elettrici. Alcuni armatori hanno forse in testa un’idea ben precisa? Siccome bisogna avere almeno una lunghezza d’anticipo sulle evoluzioni e le idee dei progettisti e degli armatori, il Comitato Tecnico applicherà nuove regole di penalizzazione per queste attrezzature. Ma la grande rivoluzione si annuncia all’orizzonte del 2012, con il passaggio alla filosofia dei “green boats”. In poche parole, tutte queste grandi barche non dovranno più utilizzare energia fossile per produrre l’energia necessaria all’uso di queste attrezzature (winch elettrici, ecc.). In altri termini, l’Irc non vieta i winch elettrici e altre attrezzature assistite, ma le barche dovranno essere autonome nella produzione di energia e dovranno utilizzare solamente l’energia cinetica che producono o le energie rinnovabili. Ciò tuttavia non eliminerà la penalizzazione di queste attrezzature poiché presentano un vantaggio innegabile. Miglioramento nella classificazione delle vele di prua tecnicamente sofisticate Questa nuova regola riguarda le vele di prua molto sofisticate in carbonio o in acciaio ad alta tecnicità (messa in opera e metallurgia). Imbarco delle vele a bordo durante un evento E’ una precisazione che ricorda che durante una regata, si devono utilizzare unicamente le vele dichiarate prima della partenza. Tranne che in caso di incidente e con l’accordo del Comitato di Regata, una vela non può essere sostituita. Evoluzione del Dlr (rapporto dislocamento/lunghezza) Il Dlr rappresenta una delle basi dell’Irc. Attualmente il Dlr è calcolato a partire dal dislocamento Irc e dal Lwp. Il Comitato Tecnico desiderava evolvere questo principio con una sostituzione della Lwp con la Lflot (lunghezza al galleggiamento dinamico calcolata con la stazza Irc), essendo la nostra idea quella di armonizzare l’insieme delle nostre formule. Le simulazioni dimostrano che questa sostituzione creerebbe modifiche troppo rilevanti nell’equilibrio della flotta Irc (ci sono ben 8000 barche Irc nel mondo!) e che alla fine non si capirebbero più nulla. Il risultato sarebbe quindi controproducente. Quando il Dlr è utilizzato nei sottoprogrammi, la sostituzione della Lwp con Lwl rimane possibile, è sufficiente spostare il valore di riferimento. Invece il Dlr, che è uno dei sette pilastri del Fattore di Scafo (Hull Factor), non sarà modificato. Nuovo calcolo del fattore di efficienza delle vele Le prove e i calcoli aerodinamici dimostrano che le prestazioni di un’ala aumentano con il suo allungamento. L’Irc calcola la superficie di ogni vela in funzione di questo allungamento aerodinamico, che si traduce con il fatto che, a parità di superficie, una vela con grande allungamento ha una “superficie Irc” superiore a quella di una vela con basso allungamento. L’analisi è corretta, ma questi risultati diventano meno equilibrati con i nuovi piani velici (randa con grande allunamento, vela di prua a bassa ricopertura). L’analisi ci ha portato a non calcolare più separatamente le prestazioni della randa e della vela di prua, ma ad associare queste due vele in una sola superficie. L’uso di tavolette di grandi dimensioni ci ha portato, per questo tipo di randa, a calcolare una “P corretta” per il calcolo dell’allungamento. Ricordiamo che l’allungamento aerodinamico è pari a 4 * H2/S (H è l’apertura della vela e S la superficie). Lo studio tecnico è terminato e il Comitato Tecnico lo sottoporrà ad una simulazione molto approfondita durante l’anno 2010 per una applicazione nel 2011. Miglioramento della qualificazione dei bulbi (a T) Il progettista ricerca la maggior massa possibile per il bulbo. Ma, a parità di dislocamento per una lunghezza LH data, la prestazione del suo studio sarà limitata dalla: a) massa dell’insieme di scafo, attrezzatura, ponte b) massa dell’albero e delle attrezzature di coperta, c) massa della chiglia di prua. Poiché la massa possibile del bulbo è la differenza tra il dislocamento e la somma “a + b + c”, è evidente che l’elemento che farà la differenza tra una barca di serie e un prototipo sarà il punto “a)” sopra indicato. A parità di dislocamento o proporzionale, ciò può rappresentare un rapporto massa del bulbo/dislocamento che passa da 25/30 per cento per una barca di serie a 40/50 per cento per un prototipo. Attualmente l’Irc non tiene conto della massa dei bulbi, tranne che se supera il 50 per cento del dislocamento, cosa rara. Questa mancata considerazione penalizza le barche di serie ma anche, effetto funesto, spinge i regatanti a sostituire questa chiglia a T (che è comunque utile in crociera e nelle regate offshore) con una chiglia dritta a sezione costante meno penalizzata. Un miglioramento del programma di penalizzazione delle chiglie a T dovrà essere pronto prima della fine dell’anno ed essere applicato nel 2010. Il programma è scritto, deve essere solo approvato. L’aumento si tradurrebbe con una diminuzione dei Tcc per i rapporti bassi e, infine, con un aumento per quelli elevati. Modifica della penalizzazione delle barche strette Il “valore” che controlla la penalizzazione delle barche strette sarà leggermente variato affinché le penalizzazioni siano meno elevate. Nuovo calcolo del fattore dell’attrezzatura (Rig Factor) E’ un cantiere aperto da due anni. Procede, ma ogni anno appaiono nuovi parametri che richiedono un approfondimento. Per esempio, le idee di paterazzi elettrici sembrano essere di “competenza” di questo Rig Factor, poiché lo scopo della nostra riflessione è quello di riunire tutti gli elementi legati alla tenuta e al controllo dell’albero in uno stesso sistema di quantificazione e di analisi. Speriamo di avere un regola valida per il 2011. Foto Taccola Irc 2010, un anno di normalizzazione Il primo cambiamento del regolamento Irc nel 2010 riguarderà l’armonizzazione, richiesta dall’Isaf, dei termini tecnici e delle definizioni che utilizziamo nel regolamento di stazza. L’Orc International, l’Orc Club e naturalmente l’Irc, che possiede lo statuto di Stazza Internazionale, sono stati pregati di dedicarsi a questo lavoro. Questo cambiamento riguarda le sigle che utilizziamo nel nostro linguaggio corrente (Loa, P, E, J, Stl, etc.), sigle che provengono dalla storia delle stazze che risale al 1835. E in tutti questi anni, questi acronimi compongono un insieme che conviene riordinare e organizzare. 8 TU SEI QUI Intervistiamo Fabrizio Gagliardi, Consigliere Delegato all'Altomare per la Federazione Italiana Vela, che ci spiega quali saranno le novità inerenti la vela d'altura inserite nella nuova Normativa, disponibile a partire da febbraio sul sito della Fiv (www.federvela.it) NOI SIAMO QUI Normativa, tutte le novità E' cambiato anche il criterio di attribuzione dei punti? Si, la vecchia ormativa attrribuiva la media dei primi dieci della ranking dell'anno precedente, che era molto penalizzante, men- tre noi abbiamo attribuito la media dei primi 60, che per fare un esempio in numeri corrisponde a 1008 punti, comunque un valore molto positivo. Oggi quindi noi siamo in grado di poter certificare il punteggio attribuito ai nostri atleti, cosa che l'Isaf, che ha ridotto le categorie da tre a due, non è in grado di fare, perché si basa su un professionismo economico. Questo è un discorso che in paesi come il nostro è più difficile da fare, mentre noi siamo in grado di certificare che quell'atleta ha fatto quelle regate, in quel ruolo, con quei risultati. A parte la classificazione atleti, quali sono le altre novità? Ci sarà un campionato Italiano off shore, bandito su otto prove, le otto regate più lunghe e storiche in Italia: Giraglia, 151 miglia, Roma per tutti, Tre Golfi di Napoli, Palermo-Montecarlo, Brindisi- Corfù, Pescara-Tremiti-Pescara e Ravenna 100 per tutti. Verranno presi in considerazione i migliori 3 risultati per ogni barca, ogni prova avrà un coefficiente in base al numero dei partecipanti, la difficoltà della regata, l'importanza storica, e avremo un sistema per dirimere eventuali parità. La premiazione avverrà a ottobre, al salone nautico di Genova. Inoltre è stata incrementata l'attività dei Minialtura, con l'introduzione di tre campionati d'Area (Tirreno, Adriatico e Ionio), come per le barche più grandi, e una Coppa Italia. Cinque eventi che saranno tutti validi per la classifica dell'Armatore dell'Anno Uvai. Altre news in prospettiva futura? Abbiamo in cantiere un nuovo software per la gestione delle classifiche, visto che quello attuale è piuttosto datato, gira ancora su Dos e non è più in linea al 100 per cento con il nuovo regolamento di regata. Perché dunque non farne uno nostro? La Fiv lo ha commissionato a dei professionisti del settore e nasce già con l'ambizione di potersi interfacciare con il programma del tesseramento, in modo che il circolo non abbia più difficoltà a controllare se l'atleta ha la tessera e il certificato medico in corso di validità, e con quello della classificazione degli atleti. Entro l'anno dovrebbe essere pronto, per poi andare a regime dal 1mo gennaio 2011. 2.000 PUNTI DI ASSISTENZA TECNICA, MEDICA E LIFE STYLE NEL MAR MEDITERRANEO CHE POSSONO RAGGIUNGERTI OVUNQUE TU SIA 24 / 7 / 365. Foto Taccola Foto Taccola Quali sono i punti chiave di questa Normativa? Innanzitutto possiamo dire che non è cambiato tanto. Abbiamo rimesso in sesto quello che già c'era migliorandolo, soprattutto l'annoso problema della classificazione degli atleti. Il sistema adottato fino a due anni ha funzionato, ma non era esaustivo, non prendeva in considerazione realmente tutte le regate citate nella Normativa, e questo ha creato malumore, critiche e proteste. Siamo dunque partiti da lì e abbiamo effettuato un censimento a tappeto di tutte regate che danno punteggio, per cui non solo la vela d'altura classica, ma anche i monotipi, un mondo che numericamente equivale alla vela d'altura. Per fare questo lavoro, dato che la mole di dati era considerevole, è stato creato un programma informatico, un database in access facilmente consultabile dagli addetti ai lavori, che è fonte di certificazione, nel senso che tra le varie funzioni c'è quella di poter stampare una scheda dell'atleta scheda in cui c'è scritto tutto: punteggio iniziale della Normativa 2008, l'anno di intervallo, poi tutte le regate che quella persona ha fatto nel 2009, con ruoli, risultati, numero di avversari, etc etc. Alla fine, appare la somma con il punteggio finale. Oltre a tutte le regate, abbiamo inserito anche gli atleti dei Giochi di Pechino e tutti quelli che fatto l'ultima Coppa America, un cambiamento rispetto alla normativa precedente, dove si parlava genericamente di partecipazione ai Giochi e si lasciava intendere che per pogni Olimpiade quella persona avrebbe preso quei punti. G O D I T I L A T U A VA C A N Z A CAREFREE SAILING www.alfalyrae.com T. 800034508 10 11 Le chiglie: una questione dalle scelte multiple da un’intervista di Matthieu Visbecq Come sceglie una chiglia piuttosto che un’altra? Una semplice questione di stazza? La stazza è certamente un criterio importante. Ma la questione principale è sapere, con un dato pescaggio, quale peso dovrebbe essere dato alla chiglia per ottenere il momento di raddrizzamento desiderato. Si deve quindi determinare con precisione il centro di gravità verticale della barca. Questo parametro guida il progettista nella scelta di una chiglia con o senza bulbo. La superficie della chiglia è una seconda linea direttrice; certe stazze favoriscono maggiormente le superfici larghe rispetto a un progetto di forma ottimale a livello delle superfici o dei volumi. Dobbiamo inevitabilmente tenere conto di questi elementi. zionale. Ma in questi due casi, la parte più cara rimane il prezzo dei materiali utilizzati. Il piombo è particolarmente oneroso. Il peso a vuoto della barca influenza la scelta della chiglia? In altre parole, ci si può aspettare di avere gli stessi vantaggi da una chiglia dotata di bulbo e di una chiglia normale su una barca pesante da crociera e su una barca progettata unicamente per la regata? Teoricamente su una barca da regata, il progettista cerca una stabilità estrema e dunque un centro di gravità basso (qualche anno fa, questo non era un obiettivo da raggiungere per tutte le stazze che favorivano yachts a bassa stabilità), l’opzione chiglia a bulbo è dunque evidente. La stabilità relativa alla carena può ridurre la quantità di piombo richiesta dal bulbo. Una barca pesante può beneficiare grazie al suo peso di una stabilità sufficiente, una chiglia a “T” non è in questo caso indispensabile. Comunque sia, si può alleggerire una barca pesante, migliorarne la stabilità e mantenerne la competitività cambiando la chiglia originale con una chiglia a bulbo. Incremento volume/area della chiglia del Bénéteau 40.7 Il budget è molto differente per la realizzazione di una chiglia piatta o di una chiglia a bulbo a “T” per esempio? Per la costruzione di una chiglia tradizionale, senza bulbo è necessario un unico stampo per la fonderia, al quale bisogna naturalmente aggiungere il piombo o la ghisa necessari alla sua realizzazione. Per fare una chiglia a “T”, bisogna costruire un primo stampo per il bulbo e un secondo per la chiglia. I materiali utilizzati per questi due elementi non saranno obbligatoriamente gli stessi (ghisa, acciaio o materiali compositi per la chiglia e ghisa o piombo per il bulbo). Ogni materiale necessita di una attrezzatura specifica. Saranno necessari alcuni interventi supplementari per la rifinitura dell’attacco chiglia/bulbo. A parità di peso, una chiglia a “T” è dunque più cara di una chiglia tradi- Bénéteau 44.7 modifica della chiglia con il vecchio regolamento Bénéteau 44.7 nuova chiglia per Irc Si va sempre più veloci con una barca con un centro di gravità basso, qualunque siano la velocità del vento e l’angolo del vento apparente? Se abbassare il centro di gravità della barca significa dotarla di un bulbo, questo cambiamento può essere uno svantaggio in certe condizioni. Per esempio, con venti di poppa o di bolina con onda e con venti deboli, la concentrazione dei pesi riduce l’effetto beccheggiante e l’equipaggio avrà maggiori difficoltà per modificare l’assetto della barca. Ma appena la stabilità diventa un fattore importante, una barca che tiene tela diventa più veloce e più marina. Maggiore stabilità determina una diminuzione dello scarroccio e di conseguenza una superficie velica più efficace, meno di deriva, più di velocità… Maurizio Cossutti, progettista navale di successo, laureato in Ingegneria Navale all’Università di Trieste nel 1986, ha inizialmente collaborato con lo Studio Starkel a Trieste dove ha disegnato numerose imbarcazioni a vela destinate al mercato delle barche da crociera e da regata. Forte della sua esperienza, ha creato il proprio studio, dando vita a nuove barche a vela e ottimizzando imbarcazioni esistenti. Nel 2003, ha fondato il cantiere Marine Technologies, poi diventato 2 Emme Marine. Questo cantiere è specializzato nella produzione d’imbarcazioni di livello elevato in materiali compositi per crociera o regata, come l’M 37, la barca più competitiva della sua categoria. Lasciato il cantiere, Cossutti ha appena lanciato il nuovo Nm 43 e lavora su una nuova gamma per Nautilus Yachts (Nm 38, Nm 50) sul nuovo M 45 per 2 Emme Marine e sul nuovo Salona 44. Inoltre, presta consulenze per l’ottimizzazione di barche presso altri cantieri. La sua notevole esperienza nella progettazione navale e nell’ottimizzazione ne fanno il candidato ideale per dissertare sul concetto di chiglia e per esprimere il suo parere su questo parametro nell’Irc ed in generale. Rc44 chiglia in composito In termini di sicurezza, c’è una soluzione sicuramente più vantaggiosa? Secondo me no, ma per un progettista o un cantiere, è fondamentale capire che una chiglia con un centro di gravità distante dal fondo dello scafo aumenta i problemi dinamici e statici della struttura. Di conseguenza, non bisogna mai sotto-dimensionare le strutture ed è più che necessario apportare un’attenzione particolare alla progettazione e alla campionatura delle parti stratificate. Quali sono le peculiarità della progettazione e costruzione di una chiglia in materiali compositi? Secondo lei, questi materiali saranno sempre più utilizzati nel futuro? I materiali compositi sono certamente molto interessanti, permettono di concepire chiglie robuste e allo stesso tempo leggere e di ottenere dei profili con una superficie esterna di grande qualità. Tuttavia, la costruzione deve essere perfetta e devono essere ancora realizzati degli studi sui fenomeni di vibrazione e sull’usura dei materiali che compongono tali appendici. L’affidabilità dell’asse del timone in carbonio e delle attrezzature in composito è stata ormai raggiunta; per quella delle chiglie in materiali compositi, secondo me è solo questione di tempo. Lei pensa che le chiglie basculanti potrebbero comparire presto sulle nostre imbarcazioni da regata/crociera? Lo penso e lo spero! Su una barca da crociera, una chiglia basculante permette di diminuire il pescaggio, di alleggerire la chiglia mantenendo un punto di raddrizzamento identico, o permette di ottenere entrambi questi vantaggi. Tuttavia, questo tipo di configurazione può comportare l’aggiunta di appendici ausiliarie necessarie per l’ andatura di bolina, come derive laterali a scomparsa per esempio, cosa non facile da integrare in una barca da crociera. Inoltre, si può pensare che un tale sistema in una versione da crociera sia interamente automatizzato affinché il timoniere possa iniziare la sequenza della virata solamente spingendo un bottone…. I costi di una tale attrezzatura e del suo automatismo devono quindi essere accessibili per poter pensare ad una applicazione sulle barche di serie. 12 13 Protagonisti di una grande stagione Con 1514 imbarcazioni classificate, 694 armatori presenti, 119 prove disputate e 27 manifestazioni coinvolte, di cui 7 di lunga altura, ancora una volta la classifica dell'Armatore dell'Anno si è dimostrata lo strumento più completo e affidabile per tirare le sorti di una stagione di grande vela. Cinque, in totale, i vincitori del Trofeo dedicato dall'Uvai all'indimenticabile amico Sergio Masserotti, responsabile dell’altomare per la Federazione Italiana Vela fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel settembre del 2008. Cinque armatori, premiati al Teatro del Mare grazie all'ospitalità gentilmente concessa dalla Fiv e da Allianz nel corso dell'ultimo Salone Nautico di Genova, che abbiamo il piacere di conoscere meglio con altrettante brevi interviste. tico di Genova, per la premiazione. Credo che l'Uvai abbia fatto un ottimo lavoro in tal senso, quindi anche questo è un ulteriore stimolo per fare sempre meglio e continuare a vincere questa graduatoria a cui tengo molto. La regata migliore del 2009? Ce ne sono parecchie, ma probabilmente la migliore in assoluto è l'intera settimana del campionato Italiano che abbiamo disputato a Gaeta. Siamo andati molto bene, in acqua ci siamo divertiti, è stata una bella competizione, con tante condizioni di vento diverse tra loro, condizioni che noi siamo riusciti ad affrontare sempre nel modo giusto. E' stata una settimana quasi perfetta, che si è conclusa con un titolo nazionale. Insomma, meglio di così non poteva proprio andare. Programmi per il 2010? Continuiamo su questa strada, che abbiamo intrapreso ormai da qualche anno, per cui parteciperemo agli eventi principali del circuito d'altura, compresi i campionati Italiani di Livorno e gli Europei di Cagliari. Personalmente spero di essere sempre a bordo, ma avendo in ballo altre attività, in primis quella con la Bmw Match Race Academy, di cui sono istruttore, non è detto che sarà così per ogni regata. Va bene l'impegno, ma in questi anni avete vinto parecchio. Siamo andati molto bene, è vero, sia quest'anno che nelle ultime stagioni, ma per quanto mi riguarda non ci si stanca mai di migliorarsi. Tra l'altro sono felicemente sorpreso dall'eco che ha avuto la classifica dell'Armatore dell'Anno 2009, soprattutto nel contesto del salone nau- La regata migliore del 2009? Sono parecchie, sia nel contesto Orc che Irc. Se proprio devo scegliere, vista l'importanza e il livello dei partecipanti, direi la lunga del Mondiale Orc di Brindisi, regata che era divisa in due e in cui abbiamo ottenuto due bellissimi primi posti. Abbiamo fatto tante virate sotto costa, sembrava quasi un match race con i diretti avversari. Davvero bellissimo. Programmi per il 2010? Ancora non so, forse Er cavaliere nero verrà venduto, per cui dobbiamo ancora organizzarci. Posso comunque già anticipare che sarà un calendario meno intenso del 2009, ma conto di esserci alla Giraglia, all'Europeo e all'Italiano Orc, e possibilmente Alla Copa del Rey, una manifestazione che ho sempre sognato di fare e che per un motivo o l'altro alla fine mi è sempre sfuggita. Spero che quest'anno sia la volta buona. Per la terza volta consecutiva vincitore del titolo di Armatore dell'Anno (sia Assoluto che in classe 3), Giuseppe Tesorone è reduce da uno strepitoso 2009, in cui si è aggiudicato anche il titolo Italiano assoluto d'altura al comando del suo M 37 Ottavo peccato. Ancora un successo, ormai è quasi un'abitudine. Il segreto? Innanzitutto è un'abitudine molto piacevole, che vorrei cercare di non perdere. Per quanto riguarda il segreto, non credo che ce ne siano di particolari. Questo titolo premia l'impegno e noi cerchiamo di essere presenti a quante più regate possibile nell'ambito del circuito d'altura. Il merito è di tutti noi, dal primo all'ultimo membro del nostro team. Quali sono i punti di forza del team? Sicuramente la barca. Mi rendo conto che c'è un conflitto d'interessi in quello che dico, ma è la verità e i risultati lo dimostrano. La barca va molto bene, è veloce e performante senza alcuna modifica, visto che non è stata minimamente ottimizzata e potrebbe avere dei margini di miglioramento soprattutto nel contesto Orc. Poi è un vero cruiser-racer, non manca niente per andare in crociera, è tutto originale. L'altro punto di forza è il gruppo, un team di ragazzi eccezionali, di cui vado veramente fiero. Sono bravissimi in quello che devono fare a bordo, e lo fanno sempre con lo spirito giusto, spirito che ci fa divertire parecchio quando siamo in regata. Normalmente il risultato per noi è secondario, ma ormai ci siamo abituati a puntare in alto. Paolo Morville, titolare di Sailing Yachts, concessionaria Bénéteau dal 1978 con sede al Marina di Nettuno, è l'armatore del Bénéteau First 45 Er cavaliere nero, con cui si è aggiudicato il premio in classe 1. Il significato di questo risultato. Credo sia il coronamento di una stagione carica di impegni, che ha rappresentato anche una serie di sacrifici in termini di tempo e denaro. Non ho sponsor, mi sponsorizzo da solo, cercando di ottenere dei ritorni per il cantiere che rappresento. Purtroppo quest'anno non ne ho ravvisati molti, ma continuo ad essere fiducioso e ottimista. Credo sette, per cui me ne mancano cinque per fare il servizio da 12. Questo significa che il mio impegno è garantito almeno per i prossimi cinque anni... Scherzi a parte, è un'abitudine che fa sempre molto piacere. Ugo Giordano, armatore e timoniere di Break Wind, il monotipo Platu 25 con cui, dopo essersi laureato campione Italiano di Minialtura a Nisida, ha vinto la classifica dell'Armatore dell'Anno di categoria. Il culmine di una stagione ricca di soddisfazioni. Sicuramente è il risultato di un'annata disputata ai massimi livelli, che è andata veramente bene, titolo italiano compreso. I ragazzi se lo sono meritato. Sorpreso da questa vittoria? A dire la verità si, è stato un titolo inaspettato, anche perché con il minialtura è stato abbastanza facile. Abbiamo disputato una sola regata, la più importante, ed è andata bene, ma non pensavo di esser poi nominato anche Armatore dell'Anno. La verità è che mi trovo al fianco di armatori più importanti e veri di me, con barche più grandi e impegni più onerosi. Come diciamo noi a Napoli, sono "gghiuto 'mparaviso pe' scagno", che vuol dire "sono andato in paradiso per sbaglio". Quali sono i punti di forza del team? Tanto per iniziare, ho una bravissima team manager, Elena Pino, che fa da collante a questo equipaggio, un team composto da ragazzi dilettanti che ormai hanno passato la linea del dilettantismo per impegno e bravura, e sono richiesti da equipaggi più professionali. Questo è il coronamento di una scuola partita parecchi anni fa e il titolo di armatore dell'anno è da dividere con tutti loro. Guardandovi emerge anche il piacere di navigare assieme. Sicuramente. Nel nostro impegno nelle regate c'è anche una parte ludica, una parte fondamentale, altrimenti non avremmo mai raggiunto certi risultati. La regata migliore del 2009? Un paio di prove dell'Italiano a Gaeta e la lunga al Mondiale di Brindisi. Anche se proprio lì abbiamo avuto anche le regate più brutte della stagione, che ci hanno impedito di vincerlo. Errori miei, che ho sbagliato due partenze che ci hanno costretto a inseguire. Programmi per il 2010? Dopo l'Invernale a Palermo, utilissimo per allenare le nuove leve dell'equipaggio, faremo il Nazionale del Basso Tirreno a Salina, poi andremo a Ischia, l'Europeo in Sardegna, l'Italiano a Livorno e per concludere la Coppa Italia. Mancherebbe una sesta regata per la classifica dell'Armatore dell'Anno 2010, ma lo sponsor principale, che poi sarei sempre io, ha detto di no.... Davide Besana, co-armatore con Fabrizio Sirena, Edoardo Crispiatico e Alessandro Pozzi di Midva, prototipo in lamellare di mogano del 1982 firmato da Ron Holland, si è aggiudicato il titolo di Armatore dell'Anno Uvai in classe IV e V. Francesco Siculiana, armatore e timoniere del Grand Soleil 40 Alvarosky e consigliere dell'Unione Vela d'Altura Italiana, è l'Armatore dell'Anno 2009 in classe 2, un titolo di cui ormai è un vero aficionado. Ancora un successo nella classifica dell'Uvai: quanti sono in totale? Cosa significa vincere l’ Armatore dell'Anno? Aver partecipato a tante regate e aver messo via parecchi punti. Questa classifica tiene conto dell'impegno ed è una spinta a partecipare a più regate possibile. Comunque c'è soddisfazione, anche se nel mio caso è stato un po' un casino visto che appaio solo io, ma in realtà siamo in quattro armatori. Quali sono i punti di forza del team? Abbiamo questa barca da oltre 20 anni, la conosciamo in ogni dettaglio. E' un ottimo scafo che abbiamo migliorato, poi l'equipaggio è sempre lo stesso e sicuramente siamo stati aiutati molto da Mauro Pelaschier, il nostro tattico, che conosce molto bene questo tipo di barca. Senza di lui abbiamo fatto dei disastri... Navigare con Pelaschier è un motivo di crescita. Sicuramente e con lui a bordo crescono anche le ambizioni. Peccato che quest'anno siamo stati un po' sfortunati ai campionati Italiani, c'era poco vento per noi. Infatti appena è salito siamo andati bene. La regata migliore del 2009? La Giraglia che non abbiamo fatto.... A parte gli scherzi, l'ultima prova degli Italiani è stata molto bella, ma faccio sempre fatica a non confondere le varie regate: siamo sempre gli stessi, con la stessa barca, lo stesso vino... Il nostro è un lavoro di team molto bello e appagante, ci divertiamo parecchio. Programmi per il 2010? Per adesso non abbiamo programmi precisi ma punteremo agli Italiani di Livorno e faremo il circuito dell'Alto Tirreno. Non mi dispiacerebbe la 151 miglia, ma forse con un'altra barca, mantenendo lo stesso equipaggio. Un discorso che vale anche per la Swan Cup e magari per la Palermo-Montecarlo, che abbiamo già disputato con un Alto Adriatico 38 e in cui ci siamo davvero divertiti. Ma avete vinto il titolo italiano... Il fatto è che noi con quella barca abbiamo partecipato al circuito di regate di classe, per cui abbiamo una buona consuetudine con il mezzo e poi abbiamo anche incontrato condizioni a noi favorevoli. D'accordo, però finora nessun Platu 25 aveva mai vinto il titolo di Minialtura. Un caso? Diciamo che abbiamo fatto delle belle regate e conoscevamo bene il campo di regata. Io poi non mi occupo di numeri, anzi, la barca era stazzata anche in maniera semplificata, ma è andata bene lo stesso. Programmi per il 2010? Io amo i monotipi e a Napoli ci saranno un paio di eventi molto importanti della classe X-35. Comincia ad esserci un certo interesse, con una piccola flotta, per cui sto puntando a quello. Poi se il mio caro amico Siculiana mi invita ad andare in barca con lui, lo farò molto volentieri, magari nel contesto del campionato Nazionale del Basso Tirreno che stanno organizzando a Salina. Perché proprio a Salina? Perché per me è una terza patria, dopo Napoli e le isole del Golfo. Frequento molto le Eolie, ho parecchi amici sull'isola e con la mia barca appena posso vado lì, per cui sono di casa. Tra l'altro mi sto appassionando di immersioni e gli amici di apnea della scuola di Umberto Pellizzari hanno anche una sede proprio a Salina. foto Taccola 14 15 L'Aniene si fa... Maxi di Massimo Malaspina Finalmente il Circolo Canottieri Aniene e la vela d'altura sono due realtà che vanno di pari passo. Abbiamo iniziato nel 2008, organizzando la prima regata sociale a Porto Santo Stefano, ospitati dal prestigioso Yacht Club Porto Santo Stefano con una formula divertente che ha coinvolto regatanti esperti e neofiti, su barche monotipo di 30 piedi. Poi la febbre velistica è salita sempre di più, grazie ad uno zoccolo duro di ex regatanti e armatori di ottimo livello, che hanno perorato la causa e sono riusciti a coinvolgere sempre più adepti, fino ad arrivare ad organizzare in tempi ristrettissimi una partecipazione alla Maxi Yacht Rolex Cup andata in scena lo scorso settembre. Esperienza che ho il piacere di poter raccontare. Giancarlo Gianni, ora attivissimo dirigente della nostra sezione vela, con Sasà, campione sociale 2009 (io lo sono stato nel 2008) sono riusciti a trovare gli sponsor, a formare l’equipaggio e a trovare la barca, grazie anche alla disponibilità di Filippo Faruffini, che ci ha messo a disposizione il suo Farr 85 Roma, barca rivelatasi performante e con un ottimo rapporto prestazioni-rating. L’equipaggio, composto da 22 persone, 5 professionisti e 17 amatori, si è rivelato vincente perché Vasco Vascotto, campionissimo della nostra vela, ha saputo perfettamente mettere tutti a proprio agio nei ruoli assegnati, e alcuni di noi che hanno regatato ad alti livelli si sono messi volentieri da parte lasciando i ruoli fondamentali al gruppo di Vasco, che oltre ad essere affiatatissimo, è stato anche coinvolgente... Michele Paoletti, Juan Pablo Cadario, Centurione (Massimo Galli), Stefano Spangaro ed altri fra cui Maffio De Luca, ci hanno trascinato nella splendida avventura sarda. L’arrivo a Porto Cervo di sera è sempre magnifico, ma questa volta gli alberi illuminati dei Perini che avevano appena finito la loro settimana di regate, davano veramente un tocco magico alla vista notturna dalla collina e oso dire allo skyline, vista l’altezza degli alberi! > 16 Dalla prima regata è apparso subito evidente che il duello nelle nostra classe (5 barche) fosse ristretto a noi e a Dsk, uno splendido Swan 90, mentre Sagamore e gli altri seguivano leggermente più distaccati sia in reale che in compensato. La settimana ha avuto delle condizioni meteo con vento da Nord Est da 15 a 30 nodi, mediamente sopra i 20, con onda corta e molto ripida di circa 2 metri e mezzo che, specialmente nelle boline di disimpegno in mare aperto, hanno messo a dura prova timonieri e randisti. Le regate, tutte medie classiche di circa 35-40 miglia fra le isole delle Bocche, sono state abbastanza dure a causa delle dimensioni della barca, del vento che passava da 15 a 25 nodi in un attimo ed a causa del match race continuo con Dsk, che ci ha messo a dura prova fisicamente. La prima regata l’abbiamo vinta in compensato per 1 secondo, con lo Swan che ci ha preceduto in reale di 5 minuti circa. Le successive 2 regate le abbiamo vinte noi e alla fine delle prime tre regate eravamo in testa con un bel margine, ma alla quarta regata si rompeva la randa in partenza ed eravamo costretti a regatare con la randa di cappa, che era molto ammirata dai fotografi essendo di un arancione sgargiante, ma eravamo destinati già da subito a fare un bell’ultimo! Nonostante ciò abbiamo apprezzato molto la grinta di Vasco che non solo non ci ha fatto ritirare, ma ci ha spronato per tutta la regata. 17 L’ultimo giorno era quindi quello decisivo, nel quale eravamo a pari punti con Dsk e ci giocavamo l’evento nella costiera che aveva lo stesso percorso, di circa 40 miglia, della prima regata. La bolina di disimpegno con 20 nodi circa è stata fantastica con un match race con lo Swan, che aveva la meglio e girava la boa con una lunghezza di vantaggio, da lì avremmo regatato attaccati prua nostra su poppa loro per 35 miglia in tutte le andature, tutto questo ad una velocità media di 10 nodi nella splendida cornice settembrina della Sardegna che tutti noi regatanti o ex regatanti conosciamo bene. All’ultimo lasco però il vento calava fino a 1213 nodi e mentre Dsk si allungava, noi venivamo coperti dal Baltic 143 che ha un gennaker enorme. Riuscivamo però a contenere il distacco lavorando molto sul Vmg nei bordi di lasco con poca aria e tagliavamo la linea d’arrivo con un ritardo in reale di circa 5 minuti che ci consentiva di vincere in compensato la regata e l’evento. Eravamo accolti con una bottiglia di champagne dalla splendida “barchetta” appoggio (Southern Wind 100) di Sasà e sono partiti i festeggiamenti. Il successo dell’evento è stato prodotto dal fortissimo spirito di squadra di Vasco Vascotto e del suo gruppo che ha saputo conciliare le esperienze dei professionisti e degli amatori, noi ci siamo fatti da parte abbiamo giustamente lasciato i ruoli fondamentali alla squadra di Vasco, e questo ci anche permesso di goderci la regata senza stress eccessivi. Con il mio amico Simone (che ha all’attivo 3 partecipazioni all’Admiral’s Cup negli Anni '80) abbiamo faticato come muli facendo i grinder della randa, ma ci siamo divertiti come matti avendo la possibilità di guardare, commentare la regata (e qualche errorino dei professionisti...) e goderci lo splendido scenario sardo. Ora l’Aniene ha aperto la sede a mare a Santa Marinella, al Porto Odescalchi, e si sta organizzando per diventare un punto di riferimento nella vela italiana, grazie al nostro entusiasmo, e al contributo di personaggi della caratura di Vasco e di Alessandra Sensini, la grande campionessa che abbiamo l'onore di poter annoverare tra i nostri soci. 18 19 già utilizzato in altri campi. Personalmente vedo grandi margini di miglioramento nel design e nella duttilità dell'elettronica di bordo. Provate a immaginare ad esempio i vari display all'albero trasformarsi in un unico schermo che visualizza i numeri della barca in regata e pagine internet con news, meteo o addirittura film in crociera... Un balzo in avanti potrà esserci anche nell'elettronica a servizio della sicurezza in mare. La tecnologia già esiste, mi riferisco ad Ais, Dsc ed Epirb, ma aumentandone l'accessibilità con la semplificazione della burocrazia che ancora c'è dietro, ne potrebbero beneficiare sempre più natanti con maggiore sicurezza per tutti. di Emanuel Richelmy Impegnato su più fronti, dal circuito Tp 52 alle regate Louis Vuitton con le barche della Coppa America, Francesco Mongelli, romano, è uno degli esponenti di punta dell'ultima generazione di navigatori. A lui abbiamo chiesto di fare un punto della situazione sui sistemi elettronici di bordo e sul modo migliore per gestirli. Il ruolo del navigatore è sempre più determinante in una regata d'altura: perché? La navigazione elettronica aiuta enormemente a capire la propria posizione rispetto al percorso e l'efficienza nella conduzione della barca, ma averla a bordo non significa saperla sfruttare. Farlo al meglio, con uno specialista, è un grande vantaggio e chi ne fa a meno corre certamente con una freccia in meno a disposizione del proprio arco. Quali sono i compiti specifici di un navigatore nel contesto di un evento d'altura, con regate tra le boe e la classica prova lunga? Nelle regate tra le boe quello che chiamo "enavigatore" deve saper usare gli strumenti legati alla partenza e al posizionamento delle boe del percorso in modo da fornire i tempi e le distanze dalla linea di partenza prima e i tempi dalle boe sulle due mure (tempi delle laylines) dopo esser partiti. Ma attenzione, per essere effettivamente utili e non fuorvianti, bisogna avere gli strumenti calibrati correttamente e utilizzare polari della barca almeno verosimili. Per le regate costiere o lunghe che siano, vale quanto detto rispondendo alla precedente domanda. Aggiungo però una particolare attenzione alla situazione meteorologica da analizzare generalmente con il tattico per preparare una strategia di regata prima che la stessa cominci. Parliamo dell'elettronica di bordo. Quali sono state le principali novità del 2009 e quali saranno quelle dell'anno prossimo? A livello top l'attenzione è concentrata sulle bussole, vera chiave di tutti i sistemi tecnologici di bordo. Nel 2009 non ci sono state vere e proprie novità, ma miglioramenti di prodotti già esistenti sul mercato e abbassamento del prezzo di alcuni modelli prima poco accessibili. Questo riguarda però sistemi di fascia alta (Wtp2 di B&G per fare un esempio) che offrono la possibilità di utilizzare diversi modelli, le tradizionali strumentazioni usate sulle barche di serie non consentono purtroppo grandi sperimentazioni... B&G è sempre attiva e propone costantemente miglioramenti dei suoi prodotti che personalmente considero essere i migliori sul mercato. Riguardo gli altri nel 2010 dovrebbero affacciarsi anche due nuovi sistemi di medioalta gamma e mi aspetto che tra non molto la stessa Nexus Marine, visto il cambio di proprietà, esca con qualcosa di interessante anche per l'altura. Le due nuove piattaforme in arrivo sono una inglese che ho già visto all'opera, ma credo necessiti ancora di un pò di tempo per il rodaggio, e una fondamentalmente italiana, Faro, che ho avuto il piacere di provare durante le regate Louis Vuitton di Nizza ed è più di quello che mi aspettassi. Devo ammettere però che, per come è strutturato adesso, si rivolge ad un mercato di fascia decisamente alta. Non tanto per il prezzo, molto simile a quello del Wtp2 di B&G, ma per la conoscenza che richiede per essere sfruttato in tutte le sue potenzialità. L'hardware è molto performante e la matematica, ovvero la logica usata nel calcolo del vento e delle variabili fondamentali di navigazione, è un bel gradino sopra a quanto offra oggi la concorrenza. E' molto flessibile, permettendo di creare variabili a piacimento, e stabile sia nel funzionamento, sia nei numeri che si vedono sui display. Tutto questo grazie anche alla possibilità di utilizzare sensori di ultima generazione come ad esempio gli accelerometri digitali al posto di quelli analogici per correggere il vento quando la barca beccheggia, vira o ruota intorno alle boe. Sempre restando nell'ambito del futuribile, in quale campo specifico dell'elettronica potranno esserci dei grossi passi in avanti nei prossimi 5-10 anni? La tecnologia a bordo è ovviamente vincolata dalla necessità di avere prodotti resistenti ad acqua, vibrazioni e salsedine nonché orientata al minor consumo possibile in termini di energia elettrica. Tutte queste sono condizioni che rallentano, ma non impediscono l'ingresso nel mondo della nautica di quanto Quale consiglio darebbe a un armatore di un team non professionista che vuole migliorare le prestazioni del proprio equipaggio, ma non ha il budget per ingaggiare un vero e proprio navigatore? Con la strumentazione di oggi, è un ruolo che può essere affrontato anche amatorialmente? Come tutte le cose in genere, fare il navigatore non è di per se molto difficile, ma farlo bene decidere secondo i propri gusti e le proprie possibilità ecnomiche. Tra i sistemi “upgradabili”, l’unica realtà è rappresentata dalla linea H3000 della B&G: Hydra, Hercules e Performance sono tre step evolutivi dello stesso sistema che si presta benissimo a quanto appena detto per i sistemi modulari. Nel caso in cui si voglia poi passare al top della gamma, ovvero il Wtp2, basta piú o meno cambiare la sola unità centrale mantenendo display e sensori. Marina Cala Galera 25 - 58018 Porto Ercole (GR) Tel. +39 0564 830234 fax +39 0564 830235 Riva di Traiano uff. B sud 36 tel. 347 5101559 [email protected] www.top-yachts.com Talamone - Marina di Grosseto - Castiglione della Pescaia www.cpadver.it Parola al navigatore richiede grande dedizione e meticolosità. L’approccio migliore secondo me è incaricare una persona a bordo di seguire questo settore, cosí come si seguono le vele o la messa a punto dell’albero. Se funzionano bene, gli strumenti possono essere impagabili per i benefici che se ne traggono, ma richiedono tempo e pazienza per essere capiti e messi in grado di produrre informazioni utili. Il mio consiglio è quindi di mirare a strumentazione più semplice possibile, qualora non si voglia dare importanza alla stessa, oppure pensare a soluzioni modulari (ovvero migliorabili con semplici upgrade e non cambiamenti radicali) nel caso in cui se ne intuiscano le potenzialità, ma non si voglia investire ancora in qualcosa di cui non se ne sente l’immediato bisogno. Soluzioni intermedie a mio avviso non hanno alcun senso tecnico, anche se possono averlo per l’integrabilità con il resto del sistema o per ragioni estetiche. Producono dati validi quanto quelli dei sistemi piú economici, ma così nascono e così muoiono, ovvero non sono in grado di essere migliorati con semplici upgrade. Tutti i sistemi base si equivalgono, sta a ciascuno First 21.7 First 25.7 First 27.7 First 31.7 First 35 First 40 First 45 First 50 Official dealer Sempre vincenti 20 21 più svariati e tra questi mi preme ricordare: analisi ambientali e climatologiche per tutti gli sport outdoor; analisi climatologiche e ambientali personalizzate; sessioni di weather coaching; installazione di strumentazioni meteorologiche; monitoraggio di variabili climatiche; progetti di connessione mente-corpo-ambiente-materiali; elaborazione di studi specifici per l’utilizzo delle metodologie nutrizionali nello sviluppo dell’attività di adattamento e di recupero degli atleti che operano in ambiente climatico sfavorevole. Il signore del vento di Emanuel Richelmy Il meteo e la vela, un binomio sempre più importante. Per parlarne, abbiamo contattato Alessandro Pezzoli, Professore all’Università di Torino e senza alcun dubbio il più esperto in Italia nel campo della meteorologia applicata alla nautica. La tua esperienza nel campo della meteorologia applicata alla nautica è enorme: può, in breve, riassumere quello che è stato il suo percorso professionale? Il mio percorso di studio e quello professionale sono stati sviluppati in parallelo e quindi, se devo descrivermi, inizierei analizzando “cosa ho studiato” e “cosa sto facendo”, per poi illustrare la mia attività come “Meteorologo/Allenatore” per la vela. Sono Ricercatore Universitario Confermato e Professore Aggregato in Idrologia nel Politecnico di Torino e Professore Incaricato di Meteorologia Applicata allo Sport nell’Università di Torino, mi sono laureato in Ingegneria Civile-Sezione Idraulica nel Politecnico di Torino. In seguito, ho conseguito il titolo di dottore di ricerca in Meteorologia ed Oceanografia presso l’Université du Sud-Toulon et Var. Attualmente sono Responsabile Scientifico della Linea di Ricerca in Meteorologia Applicata allo Sport dell’Unità Operativa Psicologia dello Sport del Centro Ricerche in Scienze Motorie della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino. Sono stato Meteorologo/Allenatore dei principali team velici nel panorama internazionale, attualmente lavoro per la Federazione Vela Svedese con la quale sto lavorando in vista dei prossimi Giochi Olimpici di Londra 2012. Ho partecipato a 3 campagne di Coppa America nella veste di “Weather Data Analyst” (Prada, 1998-2000) e di “Weather Team Coordinator” (Mascalzone Latino, 2001-2003; Victory Challenge, 20052007); sono stato meteorologo della squadra vela Austriaca, con la quale ho vinto una medaglia d'oro ed una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, e dell’equipaggio argentino del Tornado (Santiago Lange-Carlos Espinola) con il quale ho vinto due bronzi ad Atene e Pechino. A maggio del 2007 ho ricevuto il premio alla carriera sportiva “The Best of Italy a Valencia” nell’ambito delle celebrazioni della XXXII Coppa America. Puoi spiegarci la genesi e la struttura della vostra società, MeteoSport, e quali servizi offre? Abiamo deciso di sviluppare, presso l’Unità Operativa in Psicologia dello Sport del Centro Ricerche in Scienze Motorie della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino, la prima linea di ricerca universitaria in meteorologia applicata allo sport. In effetti, è ben chiaro come il parametro ambientale possa influenzare, negli sport outdoor, la performance dell’atleta interagendo direttamente sia con le caratteristiche fisiologiche che psicologiche dell’atleta stesso, ma influendo anche sulle scelte strategiche e tattiche legate alla specificità di ogni sport. Da dove partire allora? Ovviamente dalla quindicinale esperienza vissuta come meteorologo nella vela che, forse, fra tutti gli sport outdoor, è uno di quelli dove l’ambiente ha l’impatto più forte sulla performance finale raggiunta dall’atleta. Per questo motivo si sono unite, per dare vita a questa “utopica idea”, competenze di professionisti (oltre al sottoscritto anche Elena Cristofori, Fiorella Giacometto e Andrea Boscolo) che hanno tutti lavorato nella vela con ruoli diversi in un’ottica di collaborazione e interazione multi disciplinare. Si è avuta subito un’interazione efficace con altri sport, nata appunto dalla nostra esperienza meteorologica applicata fino ad oggi nella vela che è stata trasferita in altri campi di studio, quali per esempio l’analisi e la previsione delle temperature apparenti, e considerando sia la specificità propria di ciascuno sport, ma anche le condizioni microclimatiche e ambientali che impattano sullo sport stesso. Posso citare le esperienze avute con l’equitazione e il Centro Internazionale del Cavallo, o con il nuoto dei Campionati del Mondo di Roma, di cui siamo stati il servizio meteorologico ufficiale. I servizi che MeteoSport può offrire sono tra i Anni fa si diceva che la meteorologia fosse una delle scienze meno esatte. È ancora così? In cosa è cambiata nel corso degli anni e quanto contano, in proposito, i progressi dell'informatica? Come in tutte le scienze, anche nella meteorologia si sono fatti passi da gigante. Oramai, grazie allo sviluppo dei modelli e all’aiuto dei moderni mezzi di calcolo, si sono raggiunti delle precisioni in termini di affidabilità delle previsioni, che solo qualche anno addietro erano inimmaginabili. I modelli sono sempre più sofisticati e oramai siamo arrivati all’ultima serie, che forniscono previsioni a lunga scadenza (fino a 30 giorni) in termini di probabilità di accadimento! Certo c’è ancora molto da fare, ma bisogna dire che tanto è stato fatto e questo, ovviamente, grazie alla pazienza dei ricercatori e dei meteorologi che ogni giorno analizzano milioni di dati (insieme ai nostri preziosi sistemi di calcolo) elaborando le previsioni. In alcune aree del nostro pianeta manca ancora una vera e propria “cultura meteorologica”, ma per questo ci sta aiutando il web… Che ha trasformato il meteo in una scienza alla portata di tutti? Il web e internet hanno contribuito allo sviluppo della diffusione dell’informazione meteorologica, anche in questo caso bisogna, però, prestare attenzione. Ci sono ancora tante persone che pensano di trovare nel web le previsioni meteorologiche “esatte” senza sapere che, invece, la previsione meteorologica ha sempre un suo grado di incertezza. In questo caso entra in gioco la capacità dell’utilizzatore di “saper” leggere la previsione e di sapere cercare quei segnali meteorologici (cito, per esempio, le nuvole, la pressione atmosferica, il vento, etc…) che sono in grado di confermare la previsione stessa. Non ci si può improvvisare meteorologi, ma, come in tutte le cose, bisogna dedicare tempo e studio per poter essere sicuri di utilizzare con consapevolezza un’informazione che, di per se stesso, è molto delicata… Quanto bisogna studiare per diventare dei "meteorologi in erba" e ovviamente sfruttare queste competenze nel contesto delle regate di vela d'altura? Non esiste una ricetta unica poiché molto dipende dal livello a cui noi vogliamo arrivare, ma, sono d’accordo con te, che bisogna studiare. Ti faccio un esempio: noi proponiamo dei corsi per gli skipper e gli armatori che vogliono utilizzare con consapevolezza l’informazione meteorologica traendone il miglior profitto sia in sede di navigazione che di regata d’altura. Questi corsi hanno la durata di una “paio” di week-end ovvero quattro giorni in totale. Paragoniamo ora quest’attività con quanto faccio, in fase di formazione, con gli atleti della Federazione Svedese Vela; per il prossimo quadriennio abbiamo previsto, con loro, quattro sedute di formazione meteorologica di tre giorni ciascuna per un totale di 12 giorni di formazione solo per ciò che concerne la meteorologia e l’analisi strategica. A questa dobbiamo aggiungere un “training” in mare ogni anno sul campo olimpico di Weymouth ed uno sul campo di Perth e poi la regata di Medemblik per allenarci specificatamente sulla meteorologia e l’analisi strategica. Escludiamo, da tutto ciò, la misura e l’analisi dei dati meteorologici poiché non fanno parte della formazione vera e propria. E’ chiaro che i risultati di questi studi vengono presentati agli atleti e agli allenatori durante gli “stage”… Come vedi c’è una notevole differenza! Quanto è importante avere a bordo un navigatore che abbia anche delle solide basi da meteorologo? Nell’altura direi che è indispensabile. Per me “solide basi” vuol dire avere seguito una formazione simile a quella degli atleti della Federazione Svedese Vela. Purtroppo alcune volte mi sono incontrato (o forse è meglio dire scontrato) con alcuni atleti che si sentono autorizzati a pensare di sapere tutto sulla meteo solo perché sono abbonati a qualche sito web “specializzato” di previsioni meteorologiche. Per fortuna il nostro sport si svolge a contatto con la natura… Io ho notato in tutti questi anni che la “natura” è una maestra infallibile e ci riporta immediatamente a “terra” (qualche volta dandoci anche qualche lezione di “umiltà”). Sia ovvio, questo vale anche per noi… E' possibile prevedere se, e nel caso quando, la meteorologia diventerà una scienza infallibile? No, non è possibile. Ma una cosa posso dirla: l’intervento umano, in fase di previsione, sarà ancora importante per molti anni… 22 • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • • Solidaire du Chocolat a cura della Redazione 23 • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • 18 ottobre da St Nazaire (Nantes) Ancora un grande risultato per Giovanni Soldini e Pietro D'Alì, capaci non solo di ottenere la seconda piazza in questa prima edizione della Solidaire du Chocolat, la prima transatlantica dalla Francia al Messico in doppio, senza scalo, riservata ai Class 40, ma di farlo in condizioni meteo che lo stesso Soldini ha definito "la peggiori mai incontrate in tanti anni di navigazione". E se lo dice lui, che in quanto a miglia accumulate in oceano ha pochi rivali, c'è da crederci. D'altronde gli stessi numeri di questa regata durissima (5000 miglia di Atlantico, percorse in 27 giorni e 11 ore a 7,59 nodi di media) non lasciano spazio ai dubbi: su 24 barche partite il 18 ottobre da St Nazaire (Nantes), ben nove hanno abbandonato la competizione, mentre tutte le altre sono arrivate a Progreso (Yucatan) incerottate come se avessero combattuto una battaglia navale a suon di cannonate. Lo stesso Telecom Italia, il Class 40 di Soldini e D'Alì, è stato vittima della rottura del perno dello strallo principale, avaria che aveva seriamente rischiato di compromettere definitivamente la regata dei due italiani, bravissimi nel limitare i danni visto che l'inconveniente era arrivato durante una tempesta. E' dunque un miracolo che Telecom sia arrivata in porto ancora intera e poco importa che l'incidente abbia rallentato la barca italiana, che era in testa e che ha dovuto lasciare strada alla coppia Tanguy De Lamotte e Adrien Hardy, bravissimi nel portare al traguardo in prima posizione il loro Initiatives-Novedia. La piazza d'onore di Giovanni e Pietro, per come è arrivata, vale come una vittoria, soprattutto perché nella fase finale della regata i due italiani hanno affrontato in un match race oceanico due volpi dell'altomare come Bruno Jourdren e Bernard Stamm, che a bordo di Cheminées Poujoulat hanno poi terminato la regata soltanto 18 minuti e 44 secondi dopo Telecom Italia. Il tutto, con lo strallo ko e una stanchezza accumulata dopo giorni e giorni di fatiche ciclopiche, quindici giorni di bolina e e sette violente depressioni che hanno messo a dura prova barca ed equipaggio. La Solidaire du Chocolat è stata anche la prima transoceanica “solidale”: una regata che ha promosso i valori della solidarietà stabilendo un sodalizio tra navigatori e mondo delle associazioni no profit dato che ogni barca iscritta è diventata ambasciatrice di un “Progetto solidale del Cioccolato”. Il Class 40 di Soldini Telecom Italia ha portato sulle vele i colori no profit di Save the Children, la onlus da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei bambini (cui andranno 25.000 euro donati dallo sponsor, come da regolamento della regata), e di “Navigare Sicuri” (la nuova iniziativa con cui Telecom Italia, in collaborazione con Save the Children e Fondazione Movimento Bambino, si propone di sensibilizzare bambini, adolescenti e genitori a un uso attento e consapevole del Web). www.soldini.it 24 25 • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • • Fantastica Sydney-Hobart Hobart, 29 dicembre 2009 Vittoria in tempo reale per Alfa Romeo alla 65esima edizione della Rolex SydneyHobart, la celebre regata considerata il Fastnet dell'Emisfero Sud. Il 100' dell'armatore Neville Crichton si è aggiudicato la corsa precedendo gli altri Maxi Wild Oats XI e Icap Leopard. Alfa Romeo (primo anche in classe 0 Irc) ha percorso le 628 miglia della rotta in 2 giorni, 9 ore e 2 minuti, tempo ben distante dal record di Wild Oats XI, ma in linea con le condizioni di vento leggero che hanno condizionato l'andamento della regata. A vincere la regata con i compensi (sia in Irc che in Orc) in overall è stato invece il Bénéteau First 40 Two True di Andy Saies, davanti al gemello Wicked e al Sydney 38 Next. www.rolexsydneyhobart.com • Barcolana, finalmente Jena Trieste,11 ottobre 2009 • Middle Sea Race Malta, 22 ottobre 2009 Vittoria in tempo reale per il 100' Icap Leopard alla Middle Sea Race 2009. Lo scafo di Mike Slade ha concluso la regata divorando le oltre 600 miglia del percorso in 48 ore e 19 minuti, a soli 24 minuti dal record della corsa stabilito da Rambler due anni fa. Al secondo posto, sempre in reale, Beau Geste di Karl Kwok, che ha tallonato Icap Leopard per l'intero percorso, grazie a un super pozzetto formato dallo skipper Gavin Brady, dal tattico Francesco de Angelis e dal navigatore Andrew Cape, e che ha preceduto Alegre (Gbr), Rán (Gbr), Luna Rossa (Ita), Ericsson (Swe), Intermatica Vo 70 (Ita) e Dsk Pioneer Investment (Ita). Ventitré gli yacht che si sono ritirati per vari motivi, per lo più danni alle vele e alle attrezzature causati dai violenti groppi che hanno persistito fino a ieri. Per quanto riguarda le classifiche con i compensi, tra gli Irc si è imposto Alegre di Andres Soriano davanti a Beau Geste e a Luna Rossa di Patrizio Bertelli, mentre nella classe Orc Luna Rossa ha avuto la meglio su Beau Geste e sul Volvo 70 Ericsson. Da segnalare il successo in classe 4 Irc e Orc di Veladò di Antonino Fava ed Ennio Olivo e in classe 2 Orc di Calipso 4 di Piero Paniccia, con a bordo Paolo Semeraro. www.rolexmiddlesearace.com Dopo una partenza difficile e una sorta di "lotteria" per via della confusione di venti sul campo di regata, Maxi Jena ha vinto la 41ma edizione della Barcolana. Dopo sette secondi posti, Mitja Kosmina ha dunque ottenuto il suo trionfo, sicuramente meritato se non altro per la perseveranza con cui ha perseguito questo risultato. Al secondo posto in tempo reale il maxi Idea Estel con Alberto Leghissa al timone, mentre al terzo il 55' TuttaTrieste Vitrani portato da Gabriele Benussi, seguito da Idrusa Calvi Network di Alberini, Amori di Furio Benussi ed Esimit Europa timonato da Alberto Bolzan. www.barcolana.it 26 27 • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • REGATE • • Coppa Italia, conferma di Pifferaio Magico • A Roma il Mondiale Gp 42 Puerto Caleiro, 19 ottobre 2009 Ostia, 28 settembre 2009 Grande vittoria della vela italiana al Mondiale della Classe Gp 42, che si è disputato a Puerto Calero, alle Canarie, con 8 barche partecipanti. Roma, lo scafo armato da Filippo Faruffini con Paolo Cian al timone e Gabriele Benussi alla tattica, dopo 12 prove ha avuto la meglio sui temibili spagnoli Islas Canarias Puerto Calero e Caser Endesa, che hanno conteso fino all'ultimo il titolo allo scafo di Faruffini. Un successo meritato, per un equipaggio che da oltre due anni è sempre ai vertici della classe. L'altro scafo italiano presente, Airis, ha chiuso il mondiale al sesto posto. www.orc.org Grazie alla miglior classifica combinata tra Orc e Irc, il Comet 45s Pifferaio Magico di Piero Mortari si è aggiudicato la XXV edizione della Coppa Italia, la manifestazione promossa dall’Unione Vela d’Altura Italiana, in collaborazione con la Federazione Italiana Vela, e organizzata dal Club Nautico di Roma, che si è conclusa a Ostia Lido dopo un week end di regate. Cinque le prove portate a termine dalle 40 barche in acqua. Allo scafo di Mortari, che aveva a bordo come tattico Roberto Ferrarese, è stata assegnata la media dei piazzamenti ottenuti nelle tre regate del sabato, visto che, a causa dei gravi danni riportati dopo una collisione con il Comet 51R Nur, la domenica non è potuto scendere in acqua. Nella classifica Orc, alle spalle del Pifferaio Magico si sono piazzati l’altro Comet 45s Go go di Ronaldo Goria e il Bénéteau Fisrt 45 Er Cavaliere nero di Paolo Morville. Nella classifica Irc primo Er Cavaliere Nero, secondo Pifferaio Magico e terzo Oxs, l'X35 di Giancarlo Giorgi. www.clubnauticoroma.it • Autunnale in Adriatico Lignano, 29 novembre 2009 • Transatlantic Maxi Yacht Cup Saint Martin, 3 dicembre 2009 Vittoria per il maxi Beau Geste di Karl C. Kwok alla Transatlantic Maxi Yacht Cup 2009, regata organizzata dall'Ima (International Maxi Association) e dello Yacht Club Costa Smeralda, in collaborazione con il Real Club Nautico de Tenerife e del Sint Maarten Yacht Club, con rotta da Tenerife a Saint Martin. Beau Geste ha preceduto il Maxi argentino Alexia di Alberto Roemmers, con un tempo di 9 giorni, 8 ore e 54 minuti, nuovo record della corsa. www.yccs.it Cinquantadue le imbarcazioni iscritte al Campionato Autunnale, di cui venti partecipanti alla terza Coppa delle due Lagune, organizzata in collaborazione con Yacht Club Lignano, Nautica San Giorgio, abbigliamento Harken e con il patrocinio di Panathlon. In Irc blocco A classe 1, netta vittoria per il Felci 45 Città di Grisolera di Franco Daniele, con al timone Cesare Bressan, seconda piazza per il G.S. 46 Oscar+ di Aldo Parisotto e terza per il Cori 52 Mucillaginerosa di Renzo Sandrin, che ospitava il navigatore Bruno Zirilli fresco di vittoria alla Louis Vuitton Trophy su Azzurra. In classe 2, primato indiscutibile di Sagola 60 di Massimo Minozzi, vincitore anche nella Coppa delle due Lagune, seguito da Volare, anch’esso premiato alla Due Lagune, e dall’X35 Drakkar di Giuseppe Mezzalira. Nel blocco B a percorso ridotto, si è imposto Fir- st of all di Manuel De Faveri su 10x10 di Sandro Fabbro, con la terza posizione per Alma di Ivano Zaia. In Minialtura, vittoria di El Moro di Graziano Manfrè, su Arkanoè Aleali di Claudio Caramel e Vizio di Sandro Ravenna. Tra i Meteor, infine, la vittoria è andata a Panita di Doc Mare, seguita da Pio Pio di Rino Perencin e nei Sonar vittoria scontata per Andromeda, timonata dal paraolimpico Marco Collinetti. Il Trofeo Challenge Panathlon, per il secondo anno, è stato vinto dal Circolo Nautico Porto Santa Margherita, grazie ai risultati ottenuti dai suoi armatori di Exmeralda (Ettore Baldo), Rainbow (Vela 2000), El Moro (Graziano Manfrè), Vizio (Sandro Ravenna), Dieci Nodi (Antonio Andretta). www.cnsm.org • Trofeo Aldo Tabascio Palermo, 19 ottobre 2009 Venticinque le barche in acqua per lo storico Trofeo A. Tabascio, evento intitolato all'indimenticato presidente del Centro Velico Siciliano e organizzato sul classico percorso che ha toccato le punte dello splendido golfo di Palermo. Dopo una giornata condita pioggia e numerosi salti di vento, la vittoria è andata all'X-41 Curaddau di Capritti, seguito dal Gs 40 Alvarosky di Siculiana e dal Fisrt 34.5 Jules and Jim di Brucato. Al quarto posto l'X-44 Oxidiana X44 di Cusumano, al quinto il Dufour 44 Cristallina di Flaccomio. • Orc sul lago di Garda Padenghe, 11 novembre 2009 Con la 40ma edizione della Regata delle Castagne organizzata nelle acque del golfo di Padenghe dal West Garda Yacht Club, si è conclusa la terza edizione del campionato del Garda di Vela d’Altura Orc-Coppa d’Oro XIV Zona. La classifica finale (stilata dopo nove prove, senza scarto) del circuito organizzato dal Comitato XIV Zona Fiv, ha visto laurearsi campione del Garda di Vela d’Altura Orc 2009 nel Raggruppamento Orc Categoria A-One Design il J80 Jotto di Zerbato, seguito dal Platu25 T-Bird di Del Rosso e dal Dolphin 81 Stenella di Piero Barziza, nel Raggruppamento Orc Categoria B il Picco 25 Proteina di Caldogno-Scorrano davanti sull’Ufo Od Baraimbo di Razzi e Imperadori e sul Dufour 34 L’Altra Lusi di Reboldi, e nel Raggruppamento Orc Categoria C l’M63 Briscola di Marrek, che ha preceduto il First 25.7 C’est la vie di Conforti e il Miniton Anita di Marini. Le premiazioni finali del campionato si sono svolte all'Hotel Piccola Vela di Desenzano. www.westgardayachtclub.it UNIONE VELA ALTURA ITALIANA UVAI 00198 Roma - Via Lutezia, 2 tel. 06 8841273 8841283 - fax 06 8841293 [email protected] - www.uvai.it TABELLA RELATIVA AI SERVIZI TECNICI 2010 1) CERTIFICATI DI STAZZA LOA min. 10,00 LOA 10.00 – 13.00 LOA magg. 13,00 1.1) CERTIFICATI ORC INT. (IMS) euro 100,00 euro 140,00 euro 150,00 1.2) CERTIFICATI IRC euro 100,00 euro 160,00 euro 14,00 per mt. 1.3) DUE CERTIFICATI euro 170,00 euro 270,00 sconto euro 30,00 2) ORC CLUB LOA min. 10,00 LOA 10.00 – 13.00 LOA magg. 13,00 2.1) NUOVO euro 75,00 euro 90,00 euro 130,00 2.2) RINNOVO euro 100,00 euro 120,00 euro 11,00 per mt. 3) CERTIFICATI SEMPLIFICATI IRC LOA min. 10,00 LOA 10.00 – 13.00 LOA magg. 13,00 3.1) NUOVO euro 85,00 euro 105,00 euro 160,00 3.2) RINNOVO euro 100,00 euro 120,00 euro 14,00 per mt. 4) PERFORMANCE PACKAGE ORC INT. (IMS) euro 160,00 5) ASSEGNAZIONE NUMERO VELICO euro 100,00 5.1) Assegnazione numero velico (ORC CLUB, SEMPL.) euro 50,00 5.2) Assegnazione numero velico personalizzato euro 250,00 6) COPIE CERTIFICATI DI STAZZA euro 15,00 7) CERTIFICATI ORC INT. (IMS) DI PROVA euro 55,00 7.1) RATING IRC DI PROVA Stesso costo del certificato 8) CERTIFICATO DI CONFORMITA’ euro 120,00 Nota: i mt. sono quelli risultanti dalla lunghezza f.t. (LOA) del certificato di stazza. Nei costi per mt. la LOA è arrotondata al mt più vicino. Quote associative 2008 (C.D. 9/3/94) Imbarcazioni di lunghezza (LOA) magg. 12.99 mt euro 155,00 12.99 - 10.40 mt euro 104,00 10.39 - 9.80 mt euro 78,00 min. 9.80 mt euro 52,00 Associazioni Sportive euro 258,00 Gli importi possono essere trasmessi tramite assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato UVAI o bonifico: Unicredit Banca - Viale Liegi, Roma - C/C n. 6457583, CAB 03002, ABI 05283, CIN K, (IBAN: IT 30 K 03002 05283 000006457583). Nella CAUSALE necessario numero velico o nome yacht. Oppure tramite carte di credito indicando: tipo, Eurocard/Mastercard numero e data di scadenza della carta. Data: ……………………………………………………………….. o Visa N° Carta: N° CV2: visibile nel retro della carta. Data di scadenza: / Importo autorizzato: , (escl. Electron), Intestata a: Firma:………………………………………..………………………………………..……………………...............…………….. 30 31 • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • • Fral si fa in tre Festa di fine anno per il Fral Racing Team degli armatori Alessandro Nespega e Stefano Ferri, che il 16 dicembre hanno riunito amici, sponsor e giornalisti in un locale romano per presentare il programma 2010, stagione in cui la squadra sarà impegnata su tre diversi fronti. Il Fral Racing Team parteciperà infatti agli appuntamenti più importanti del circuito d'altura con il Comet 45 Fral2, della classe Melges 20 con Flocchette e del Platu 25 con Flock. Il primo appuntamento sarà all'Argentario per le tradizionali regate di Pasquavela, in programma dal 2 al 5 aprile. www.teamfral.org • La stagione dello YC Punta Ala • Le cinque stelle di Varazze Presentato il programma regate 2010 dello Yacht Club Punta Ala, il sodalizio presieduto da Massimo De Sanctis. La stagione inizierà con il prosieguo del Campionato Invernale (Orc-Irc), mentre dopo una nazionale Finn (10-11 aprile), sarà la volta dell'attesa 151 Miglia (20-22 maggio), la nuova regata d'altura per scafi Orc e Irc, organizzata con lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa sulla rotta Marina di Pisa-Livorno-Giraglia-Formiche di Grosseto-Punta Ala. Seguiranno la Settimana Internazionale di Vela-Trofeo Gavitello d'Argento, divisa in due week end e riservata sia ai monotipi X-35, Platu ed Este 24 (27-30 maggio), che a scafi Orc e Irc (2-6 giugno), la Grand Soleil Cup (18-20 giugno), il Campionato Autunnale Diporto (ottobre) e nuovamente il Campionato Invernale per Orc e Irc (da novembre a febbraio). www.ycpa.it Marina di Varazze ha conquistato le 5 stelle dell'International Marine Certification Institute di Bruxelles, importante ente europeo che certifica la qualità delle strutture diportistiche internazionali, attraverso un rigido esame dei parametri che spaziano dai servizi offerti, al rispetto dell'ambiente e delle norme igieniche e sanitarie, sino all'impatto architettonico delle strutture. Le verifiche presso la Marina sono state compiute dall’ispettore dell’Ente nel mese di novembre. «L'assegnazione delle 5 stelle», ha dichiarato Emanuele Rinaldi, Direttore di Marina di Varazze, «costituisce un nuovo importante traguardo che premia la dedizione e il lavoro di tutto il nostro staff, a cui va il mio personale ringraziamento, che in pochi anni è riuscito a fare del nostro porto turistico una garanzia di qualità e rispetto delle regole, risultando ormai un punto di riferimento nel panorama diportistico internazionale». Il Marina di Varazze inoltre ha rinnovato completamente il proprio sito creando un percorso di navigazione immediato e dinamico. www.marinadivarazze.it • Italia, inizia la sfida Primi passi per la sfida di Italia. E’ stata infatti costituita la società che gestirà la campagna dello Yacht Club Italiano per la prossima Volvo Ocean Race, il famoso giro del mondo in equipaggio a tappe. La struttura sarà guidata dal Presidente della Fiv Carlo Croce (Presidente) e da John Elkann (Vice Presidente) insieme a Fulvio Zendrini (Amministratore Delegato) e Giovanni Soldini (Direttore Sportivo e Skipper). Nel Consiglio di Amministrazione siederanno anche Enrico Isenburg, Davide de Gennaro e Giorgio Mosci. La società ha sede a Genova e una prima base operativa a La Spezia. Nell’assumere l’incarico, il neo Amministratore Delegato Fulvio Zendrini (nella foto) ha affermato di voler «costruire un’avventura in cui tutti si potranno riconoscere, andando a raccontare nei porti e nelle piazze italiane il fascino di questa regata che sarà condotta unicamente con velisti e tecnici italiani supportati da imprese nazionali». www.yci.it, www.volvooceanrace.org • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • • L’altura a Brindisi Stagione tutta da vivere anche per il Circolo della Vela Brindisi, lo yacht club pugliese che l'anno scorso ha ospitato il Campionato Mondiale Orc International. Due le manifestazioni d'altura organizzate dal sodalizio brindisino, che può vantare anche una notevole attività di match race: l'ottava edizione delle Giornate Veliche Bicche di Puglia, valida come selezione per il Campionato Italiano Assoluto d'Altura e in programma il 29-30 maggio, e l'ormai celebre Brindisi-Corfù (911 giugno), che proprio quest'anno festeggia i 25 anni. www.circolovelabrindisi.it • Primo Cup a Montecarlo Sono circa le 300 barche attese a Montecarlo per la 27ma edizione della Primo Cup Trofeo Credit Suisse, organizzata dallo Yacht Club de Monaco tra il 4 e il 14 febbraio 2010. Al solito, saranno due i gruppi in regata, con questo programma: 4-7 febbraio Dragoni, Melges 24, Melges 20, Smeralda 888 ed Esse 850, 1114 febbraio Surprise, Longtze Premier, Melges 32, Farr 30, J 24, Platu 25 e Smeralda 888. www.ycm.org sail designer Paolo Semeraro di volta in volta affiancato da personaggi di spicco del mondo dello yacht design, si svolgeranno presso lo Yacht Club Parma il 21 gennaio alle ore 20, ospite il progettista Umberto Felci, e, a seguire, a Padova, presso Arkanoè (ospite il progettista Marco Lostuzzi), in data ancora da definire. Ancora da definire anche il programma del resto dell'anno. www.bankssails.it .• L’Aniene raddoppia Inaugurata nel Porto di Santa Marinella, presso il Castello Odescalchi, la nuova sede nautica del Circolo Canottieri Aniene, il club presieduto da Giovanni Malagò. Numerose le celebrità presenti, a partire dalla madrina dell'evento Alessandra Sensini, la quattro volte medaglia olimpica di windsurf che è pronta a lanciarsi nella sua ennesima campagna olimpica, per i prossimi Giochi di Londra, proprio con i colori del circolo romano, club che recentemente ha ottenuto l'affiliazione alla Fiv. www.ccaniene.com • Un salone in crescita • Per saperne di più Proseguono anche a gennaio gli appuntamenti organizzati da Banks Sails per illustrare le più moderne tecnologie per la progettazione e la realizzazione di vele, barche e rig. Gli incontri, che prevedono la presenza del Torna il Salone di Venezia, in programma al 15 al 18 aprile 2010, e finalmente approda nel cuore della città. L’evento infatti approda all'Arsenale con grandi novità ed importanti partnership. Insieme ai più prestigiosi marchi internazionali dei grandi yacht e della piccola nautica, quest'anno sarà presente anche l'offerta del charter per la prossima stagione estiva. «Expo Venice spa punta a valorizzare ancora di più le potenzialità espositive di Venezia con le attività legate al mare e alla nautica», ha dichiarato Piergiacomo Ferrari, Presidente di Expo Venice Spa, «e la nuova edizione del Salone Nautico si propone di volare in alto grazie ai cantieri espositori, alla valorizzazione dell’usato di qualità, allo sviluppo del settore del Charter». www.festivaldelmare.com • LuganoNautica Sono aperte le iscrizioni per la prossima edizione di LuganoNautica, uno degli appuntamenti fieristici più significativi per il Canton Ticino, che si terrà al Centro Esposizioni di Lugano e nell’adiacente Porto Comunale dal 25 al 28 marzo. Organizzata da Isicom SA, LuganoNautica può contare su una superficie espositiva di 12.000 mq, con presenza di espositori del mondo del diporto sia marino sia lacustre, in rappresentanza di molti fra i più noti brand nazionali e internazionali di yacht di piccole e medie dimensioni. www.luganonautica.ch 33 • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • • Ciao Giorgio Con infinita tristezza, salutiamo uno dei personaggi che hanno fatto la storia dell'editoria nautica in Italia. Giorgio Casti, fondatore e Direttore per 20 anni della rivista Bolina, si è infatti spento a Roma, il 30 novembre, dopo una lunga malattia. Ai familiari dell'amico Giorgio, all'editore e a tutta la redazione di Bolina, vanno l'abbraccio di tutta l'Uvai e della Vela d'altura magazine. • La guida d'Italia • Il mare sotto la pelle A distanza di un anno dall’inaugurazione ufficiale della Bmw Research Unit-HSR e in occasione di una cena organizzata presso l'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, è stata presentata ufficialmente la nuova edizione della Bmw Guida d'Italia. Già disponibile nelle librerie, distribuita da Mondadori al prezzo di copertina di 20 euro, la Bmw Guida d'Italia fornisce al lettore-viaggiatore dei precisi punti di riferimento ovunque si trovi e ovunque sia diretto, con indirizzi e valutazioni di 1.820 alberghi, 1.330 ristoranti e 22 porti turistici, oltre alla segnalazione di numerosi negozi. www.bmw.it Dalla Polinesia Francese alle Isole Cook, da Tonga alle Fiji, dalle Vanuatu alla Nuova Caledonia, fino all'Australia, attraverso l'insidioso Mar dei Coralli: si chiama "Il mare sotto la pelle" (Mursia, pag. 138, euro 10) ed è il diario di bordo di Giovanni Galla, che descrive le cinquemila miglia percorse dal Super Maramu 2000 OneLife nel Pacifico Meridionale durante il giro del mondo a vela World Arc Rally dello scorso anno. Un libro per vivere l' oceano con le sue rare terre emerse, che regala suggerimenti pratici, informazioni preziose e punti di vista insoliti sull'entusiasmante fatica del navigare nell'immenso blu. www.mursia.com • Racing al polso • Rivoluzione Nikon • Mascalzone negli Emirati Si è conclusa con un grande successo la partecipazione congiunta di Mascalzone Latino e della località La Maddalena alla seconda edizione dell'Emirates Boat Show International di Abu Dhabi, dove è stato presentato con un grande spazio espositivo l'evento della Louis Vuitton World Series che si correrà a maggio del 2010 nelle acque del celebre arcipelago sardo. Unici rappresentanti dell'Italia, La Maddalena e Mascalzone Latino hanno portato quindi una grande visibilità nell'area medio orientale alla Regione Sardegna, ospite dell'importante evento, e a tutto il progetto di riqualificazione dell'area dell'ex arsenale militare, suscitando grande interesse in particolare da parte dell'ente del turismo di Abu Dhabi. In un corner dedicato, Mascalzone Latino ha presentato inoltre in anteprima mondiale il progetto dei Mascalzone Latino Cafè, una catena di franchising bar che rispecchierà i valori e lo stile del team. Da Pirelli PZero, arriva Racing, una collezione che si ispira alla lunga tradizione sportiva di Pirelli e che rappresenta l'ideale unione tra la perfezione della tecnologia svizzera nel campo dell'orologeria e un design esclusivo e originale dallo spirito High Tech. Autentici gioielli di precisione, water resistant, con vetro zaffiro antiriflesso e movimento cronografo 1/10 di secondo swiss made. www.pzeroweb.com Nikon ha presentato la D3S, la rivoluzionaria reflex digitale destinata ad ampliare i confini della fotografia. Sviluppata sul modello D3, la D3S offre il pieno controllo del “momento cruciale”, anche in caso di soggetti imprevedibili e di condizioni di luminosità critiche, in virtù di una sensibilità alla luce superiore alle capacità visive dell’occhio umano: la fotografia raggiunge dunque un nuovo livello, impreziosito dalle nuove opzioni creative legate alla funzione D-movie, che consente la registrazione di filmati multimediali. www.nital.it • Regole di regata 2009-2012 spiegate e illustrate Le regole di regata aggiornate e riviste per i prossimi quattro anni dall’Isaf, la Federazione internazionale della vela, e spiegate da Paul Elvstrom, quattro volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, più volte campione del mondo ed europeo, e leggendario velista. Un libro indispensabile a chiunque si cimenti con le regate a vela in ogni classe, dalle derive ai match-race. Un best seller internazionale (320.000 copie vendute solo in inglese) giunto alla 16ª edizione. Il libro, tutto a colori, contiene le regole complete 2009-2012, le spiegazioni illustrate di ogni regola, i modellini in plastica usati nelle proteste a fine regata. www.nutrimenti.net 34 • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • Sistema Alfalyrae. Sentiamo chi lo usa Riccardo Calcagni è l'armatore del First 36.7 Micciariello, con il quale partecipa, con soddisfazione, all’invernale di Napoli, ed è associato Alfalyrae. A lui chiediamo di parlarci dei servizi che offre Alfalyrae, precisando che, al momento della sua sottoscrizione, non era ancora stata studiata la formula Alfalyrae Sailing System for Uvai, che si trova direttamente sul sito www.uvai.it e che prevede in abbinamento con Alfalyrae la polizza assicurativa completa di tutte le estensioni, per chi va in regata e chi noleggia la barca. Oltre che Usufruisco di Alfalyrae esclusivamente per essere economicamente molto accattivante, è quanto riguarda i problemi legati alla barca, in una formula esclusiva per i soci Uvai. particolare ho avuto assistenza per la riparazioCome è venuto a conoscenza del sistema ne del bulbo, dove i tecnici hanno eseguito il lavoro, mentre proprio pochi giorni fa ho risolAlfalyrae? A dire il vero la mia prima card l’ho vinta come to telefonicamente per il motore. I tecnici della premio per il posizionamento nella regata centrale sono stati in grado di guidarmi fino a Ottovelante organizzata da Bluduemila, lo scor- farlo ripartire. so anno. La seconda invece l’ho acquistata Quindi si è servito di Alfalyrae nei momenti di quest’anno. emergenza? La card Alfalyrae garantisce diverse tipologie di Non solo, prima della partenza per le vacanze servizi: tecnici, sanitari e life style. Li utilizza tutti? estive è stato fatto un check up motore. Se trova utile avere Alfalyrae saprebbe indicare perché in particolar modo? Mi è stato utile per esempio quando ho dovuto far riparare il verricello. Non potevo in alcun modo recarmi a bordo e i tecnici di Alfalyrae hanno provveduto a tutto. Per chi va in crociera Alfalyrae è pratico, perché si ha sempre un punto di riferimento e anche quando si è fuori dalla propria base di armamento. La centrale tecnica indica come muoversi, senza perdere tempo. Anche la ricerca per l’organizzazione del posto barca mentre si è in crociera è un servizio valido. Questo sembra essere uno dei servizi più richiesti, è ideale per evitare perdite di tempo ? Si, anche se si è in vacanza e si ha tempo, non è detto che quello di passarlo nella ricerca dell’ormeggio sia il modo migliore. Poi i tecnici sono fin troppo scrupolosi, si accertano che il posto sia di gradimento, che la tariffa sia accettata e poi che effettivamente si sia arrivati in porto, un’assistenza fin troppo zelante! www.alfalyrae.com Garmin in 3D Ultimatum di Rudy Project Disponibili da febbraio, i nuovi chartplotter Garmin delle serie Gpsmap 6000 e 7000 vantano l'innovativa tecnologia G Motion, in grado di utilizzare al meglio le funzioni delle cartografie BlueChartG2 Vision, permettendo un’incredibile fluidità di passaggio tra le schermate con un aggiornamento tra i livelli di zoom quasi privo d’interruzioni e una visione delle viste prospettiche come in un film in 3D. Sia la serie 7000 sia la 6000, possono essere gestite con comandi remoti wireless e s’integrano perfettamente nelle strumentazioni di bordo grazie alla compatibilità con i protocolli di comunicazione NMEA 2000 e NMEA 0183. www.garmin.it Stile vintage e tecnologia d’avanguardia, Ultimatum di Rudy Project è il nuovo occhiale che coniuga il know how più tecnico con i trend della moda. La montatura è personalizzata con dei graffiti che richiamano la trama delle vele 3Dl, le lenti Polar 3Fx, brevettate Rudy Project, garantiscono l’eliminazione totale dei riflessi, della luce polarizzata e dei raggi Uv nocivi, assicurando un’eccellente protezione degli occhi. www.rudyproject.it T-shirt fuori dagli schemi La t-shirt Feeldude è un capo unico nel suo genere perché generato dalla community di grafici e creativi che popolano il sito www.feeldude.com. Grafiche sempre nuove e attuali, l’utilizzo di materiali di altissima qualità e l’edizione limitata di 500 pezzi, fanno di ogni t-shirt Feeldude un regalo ancora più prezioso. Con Feeldude inoltre c'è la possibilità di personalizzare e realizzare abbigliamento per imbarcazioni, team ed eventi, con grafiche fuori dagli schemi, divertenti e ironiche.