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Superato un anno di grande crisi
Orc, le modifiche al Vpp 2010
Irc 2010, un anno di normalizzazione
Normativa, tutte le novità
Le chiglie: una questione dalle scelte multiple
Protagonisti di una stagione di grande vela
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UNIONE VELA ALTURA ITALIANA
UVAI
00198 Roma - Via Lutezia, 2
tel. 06 8841273 8841283 - fax 06 8841293
[email protected] - www.uvai.it
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA
UNIONE VELA ALTURA ITALIANA
ANNO XV - N. 48 - GENNAIO 2010
L’Aniene si fa Maxi...
Parola al navigatore
Il signore del vento
Regate
Tabella Servizi Tecnici
News
foto taccola
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UNIONE VELA ALTURA ITALIANA - ANNO XV - N. 48 - GENNAIO 2010
A cura di ARTEGRAFICA PLS
Direttore Responsabile Laura Jelmini
Redazione Emanuel Richelmy Aurelio Magnini
Foto Fabio Taccola - Stampa SPEDIM
Tariffa Regime Libero: - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 38/97
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Superato
un anno
di grande crisi
E venne l’ultimo anno
del primo decennio del 21mo secolo.
Sembra una filastrocca ma è, invece,
l’ennesima constatazione della velocità con cui il tempo
scorre sotto le nostre carene
Alle spalle il 2009 - 09 per i pigri - ci immettiamo nel nuovo anno che, ci auguriamo,
veda attenuarsi la stretta della crisi che ci
affligge da un po’. Non vedo, dal mio personale punto di vista, segnali particolarmente
allettanti; attenuazione non significa, ahinoi,
fine. Ci sarà, ancora, da soffrire e da combattere e noi, uomini di mare, combatteremo
come ci è d’uso.
L’Uvai, dal suo canto, sembra non conoscere
crisi. E’ ovvio che il merito della situazione
che “vado ad illustrarvi” è esclusivo merito di
voi, Amici Armatori, che dimostrate di voler
navigare e navigare anche se gli allegorici
frangenti e marosi della crisi insidiano il
nostro quotidiano divenire. I nostri giorni
liberi li dedichiamo a “combattere” lealmente e con passione i nostri rivali tra le boe, ma
pure lungo le coste dei nostri mari nel corso
delle regate “offshore” che, come sapete,
sono in via di convinta rinascita, auspici molti
meritori Circoli, con la spinta “regolamentare” della Fiv ed il concorso di noi addetti ai
lavori, ciascuno per le sue competenze.
Il sintetico consuntivo numerico, del quale
evidentemente non possiamo fare a meno,
ci dice che il numero di voi Soci ha moderatamente risentito del difficile momento che
vive la nostra economia, avendo segnato un
calo del 4,66 per cento, passando dai 1.974
Soci del 2008 ai 1.882 Soci del 2009. I certificati che ci avete richiesto sono, invece, passati da un totale di 2.724 (Orc+Irc) del 2008
a un totale di 2.528 (sempre Orc+Irc) del
2009. A detta contrazione corrisponde un
calo percentuale del 7,2 per cento. Tanto
significa che ognuno di voi ha preferito limitare il gioco della sperimentazione, accontentandosi dei numeri che il certificato evidenziava nella sua versione “originaria”.
La constatata continuità delle vostre scelte ci
premia, indubbiamente, come Associazione
e ci fornisce ulteriori motivazioni a ricercare
strumenti intesi a rendere più interessanti le
manifestazioni alle quali assicurate la vostra
appassionata partecipazione.
Questo numero del nostro “giornalino” è,
come potrete verificare, ben ricco di interessantissimi articoli e di interventi indubbiamente autorevoli, che spaziano dagli aggiornamenti introdotti nella “Normativa per la
Vela d’Altura”, esposti dal nostro amico Fabrizio Gagliardi, alle novità apportate ai due
Sistemi di Stazza che regolano le nostre regate, e sui quali sono intervenute due firme di
assoluto rilievo: Nicola Sironi per l’Orc e Jean
Sans per l’Irc (del quale quest’ultimo è uno
dei depositari della commentatissima formula segreta), alle preziosità tecniche delle
novità in materia di strumentazione di bordo,
all’intervista al “Mago dei Trucchi” Maurizio
Cossutti in tema di chiglie, alla voce dei cinque vincitori del Trofeo Armatore dell’Anno
Uvai, dedicato all'amico scomparso Sergio
Masserotti, che interessa ormai da molti anni
diverse centinaia di bravi armatori, fino alla
curiosità di rilievo concernente l’esperienza
affrontata dall’ultra titolato Circolo Canottieri
Aniene, new entry nel settore Altura, accreditando, all’ultima Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo, la partecipazione, peraltro vincente,
della barca del socio Filippo Faruffini.
Il Magazine che vi presento è, ne sono convinto - sperando che voi Signori Soci vogliate
con me convenirne - tra le realtà più positive
che l’Uvai è riuscita ad attingere. Quello che
nella nostra fraseologia interna definiamo,
quasi affettuosamente, Giornalino, è molto
cresciuto, avviandosi a divenire una vera e
propria “rivista di vela”. Siamo oltremodo grati ai nostri affezionati inserzionisti che ci sorreggono ed aiutano consentendoci di fornirvi
un utile servizio, costituendo l’informazione
di qualità uno dei punti di forza delle relazioni
tra Associazione e Soci-Fruitori.
Dialogando, in occasione delle recenti festività, con i miei amici Consiglieri, che con me
condividono la responsabilità della “gestione” dell’Uvai, ho loro confermato che potremo dire di aver saputo adempiere all’incarico
che voi ci avete commesso, solo se ci dimostreremo capaci di innovare continuamente
gli strumenti attraverso i quali vi forniamo i
servizi che ci richiedete, rendendoli di più
immediato e agevole utilizzo. Non a caso
stiamo perfezionando una procedura, che si
richiama al concetto "dell'e-commerce”, che
vi consentirà di acquisire i certificati di stazza
che ci avete richiesto “navigando” sul web ed
avvalendovi dei mezzi di pagamento attraverso i quali si perfezionano, attualmente, la
maggior parte delle transazioni. Vi daremo
conto dell’evoluzione del programma che
abbiamo in via di attuazione, sul nostro sito
www.uvai.it
Che l’anno che è appena iniziato vi riservi
tutto ciò che desiderate si avveri.
GUIDO LEONE
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Orc, le modifiche al Vpp 2010
Nel corso degli ultimi anni, si è lavorato molto per rimuovere penalità e restrizioni, che
da una parte rappresentano un vincolo alla
libertà progettuale, e dall'altra costringono
ad "ottimizzare" le barche per poter essere
competitive. Lo scorso anno erano stati
rimossi due vincoli importanti, riguardanti la
randa e la lunghezza del tangone. Questo ha
portato nella stagione 2009 ad un eccessivo
beneficio ottenuto da rande molto allunate,
ed allungando i tangoni, per cui quest'anno
l'Itc ha lavorato per bilanciare meglio la situazione e non obbligare chiunque voglia essere competitivo a dover usare rande con allunamenti da Coppa America, e tangoni di lunghezza eccessiva. Si è poi lavorato sulla definizione della lunghezza, uno dei cardini del
sistema, che tradizionalmente penalizzava
eccessivamente gli scafi con poppa larga e
bassa sull'acqua, che invece rappresentano
la tipologia adottata da tutte le barche di
design moderno, per le competizioni oceaniche tipo Open e Volvo, ma anche per le
regate a bastone, tipo Tp e Gp.
Il lavoro di approfondimento e di studio della lunghezza, e della resistenza residua, rimane comunque in corso, e durante l'anno verranno testati alla vasca di Delft alcuni modelli ricavati da scafi esistenti, al fine di allargare
la base di dati da cui estrarre i valori dei coefficienti della polinomiale che sta alla base del
complesso calcolo della resistenza che viene
definita "residua", proprio perché non
essendo matematicamente formulabile,
deve essere desunta da prove empiriche.
Un altro campo dove l'Itc ha fatto un passo
importante nel senso della liberalizzazione,
è la profonda revisione delle "Regulations",
le regole di abitabilità delle imbarcazioni.
Queste regole, che prevedono 2 Divisioni,
Crociera e Regata, sono state abolite del tutto per quanto riguarda la Divisione Regata,
lasciando a governare le "Special Regulations" dell'Isaf, incentrate in particolar modo
sulla sicurezza, più che sull'abitabilità. Per
quanto riguarda la Divisione Crociera, invece, sono state drasticamente semplificate,
riducendo il testo a due sole pagine. Anche
questo passo è stato fatto per adeguarsi alle
tendenze contemporanee, e al fatto che
sono sempre più numerose le barche "day
racer" concepite per brevi veleggiate diurne,
e senza nessuna abitabilità.
Il programma agonistico prevede quest'anno
un Mondiale in Germania a settembre, nel
fiordo di Flensburg, al confine con la Danimarca, in cui venne in passato celebrata una
Half Ton Cup, e un Europeo a Cagliari, a
luglio. Il Campionato Italiano sarà a Livorno,
nelle date usuali di fine agosto, e il programma si articolerà con le consuete "classiche".
Le novità sono il Nazionale del Tirreno per la
prima volta a Ischia, invece che a Capri, e
l'istituzione di un Campionato riservato alle
sole regate d'altura, superiori a 150 miglia.
Di seguito, un approfondimento delle decisioni che sono state prese durante le riunioni
che si sono svolte a Busan, in Corea. Fra le
altre decisioni, è stata approvata la maggiore apertura delle regole della classe Orc 670,
a favore delle barche italiane che, per essere
in serie limitata o per avere un albero di carbonio, erano finora rimaste escluse dalla
classe a matrice prevalentemente spagnola.
Modello idrodinamico
Grazie al lavoro coordinato da parecchi anni
da Axel Mohnhaupt, è stata elaborata una
nuova formula per la lunghezza “immersa”,
che premia gli scafi con poppe troncate.
Modello aerodinamico
Il nuovo modello presentato l'anno scorso
è stato affinato rielaborando la sequenza e
l'accoppiamento delle variabili “reef” e
“flat”. Questa modifica ha effetti minori sulla flotta, ma migliora le polari soprattutto
nella zona di transizione tra genoa e spi.
Doppio timone
Il trattamento del doppio timone è stato
completato e si è giunti ad una valutazione
corretta del Vpp, che prende in considerazione la distanza del timone dalla linea centrale e il suo angolo dalla verticale, affinché
si possa calcolare la parte del timone che
emerge in navigazione di bolina. I dati del
timone sono riportati alla fine del file Off.
Regulation per le sistemazioni interne
Il regolamento per la divisione Regata è stato rimosso e tutte le barche che non corrispondono ai criteri della classe Crociera
potranno appartenere a quella Racer, ora
ribattezzata Performance. Il testo e i requisiti per appartenere alla Cruising Division
sono stati invece drasticamente semplificati
e adesso tutti i concetti di base sono riassunti in due pagine che definiscono standard di ammissibilità comprensibili a tutti.
La tabella dei requisiti minimi è stata sostituita da semplici formule lineari. Anche gli
stazzatori avranno vita più facile.
Zavorre mobili
Il momento di raddrizzamento per le zavorre mobili (Moveable Ballast) è stato rivisto
per restituire un Vpp più consono alle
imbarcazioni che ne fanno uso.
ce facoltativa e ha un valore “standard” nel
caso non venga fatta. Lo stesso concetto è
stato ora esteso anche agli alberi di carbonio, che avranno un loro peso “standard”
calcolato, ovviamente inferiore a quello di
alluminio. E’ stato anche stabilito un peso
base per il sartiame in fibra (Pbo, Carbonio).
Spl/Tps
La lunghezza del tangone (o del bompresso) era stata quasi liberalizzata lo scorso
anno, ora invece è stata studiata una funzione per la quale la lunghezza del tangone o
del bompresso influenza la velocità della
barca in poppa dal momento che aumenta
l’efficienza dello spi, che risente meno della
vicinanza della randa.
Questo effetto aumenterà all’aumentare del
rapporto Spl/Smg o Tps/Amg.
Elementi pesanti (Heavy Items)
Saranno eliminati dal certificato e il loro
effetto ignorato ad eccezione della sola
ancora (e catena) posta sulla prua dell’imbarcazione.
Avvolgifiocco
L'uso del rollafiocco avrà lo stesso trattamento usato ora in Orc Club, esteso anche
all’Orc International. Quindi chi lo utilizzerà
(essendo vincolato a una sola vela di prua,
a parte quelle da tempesta) in ORCi avrà un
vantaggio rispetto al passato.
Manovre Assistite
I winch elettrici (o idraulici) saranno permessi anche per le barche al di sotto di 20
m, con una penalità dello 0.5 per cento
applicato a tutte le andature. Questa pena-
lità verrà relazionata al peso dell'equipaggio,
diminuendo al diminuire del peso dichiarato e consentendo pertanto anche ad equipaggi ridotti, ma “assistiti”, di regatare.
Area Randa
Pur mantenendo lo stesso metodo di misurazione e di calcolo dell'area delle rande, il Vpp
ricalcolerà internamente una superficie equivalente a quella reale legata all'allunamento.
Prove in Vasca
Nel progetto di ricerca per il prossimo anno
è prevista la costruzione di 3 nuovi modelli
da provare alla vasca di Delft. Lex Keuning
della Delft TU ha rinnovato l'offerta di eseguire gratuitamente le prove per l’Orc, che
invece si assumerà il costo della costruzione
dei modelli.
Abbuono per età
Manterrà lo stesso incremento annuale, ma
avrà un valore massimo ridotto da 1.3 per
cento a 1 per cento circa, mantenendo lo
stesso incremento annuale attuale, ma fino
ad un massimo di 15 anni. Questa proposta
di modifica è stata presentata dalla Fiv e
dall'Argentina.
File OFFset 3D dello scafo forniti dai
Designer
Saranno accettati ed elaborati dall'Ufficio
rating dell'Orc per rilasciare anche certificati
Orc International, a condizione che i punti di
riferimento del bordo libero siano identificati sullo scafo reale, e che vengano controllate un certo numero di misurazione sulla
barca per accertarsi che la rappresentazione
fornita dal progettista corrisponda alla barca
in questione. La procedura per convalidare
questi file di offset sarà preparata dall'Orc e
sperimentata nel corso dell'anno.
Albero in carbonio-definizione peso
Gli alberi di carbonio fin da quando sono
stati ammessi dovevano essere sempre
pesati, in quanto presumibilmente più leggeri di quelli di alluminio, la cui pesa è inve-
foto taccola
Foto Taccola
a cura di Nicola Sironi (Chief Measurer dell'Orc)
Come ogni anno l'Orc ha lavorato per tutto il 2009 per migliorare il proprio prodotto, il sistema di stazza che si avvale di una piattaforma scientifica (il Vpp), i cui complessi algoritmi vengonovia via migliorati per seguire gli sviluppi e le tendenze dei nuovi progetti, e per riuscire
ad eguagliare il più possibile le barche in regata, anche di tipologie molto diverse fra di loro
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a cura di Jean Sans (Comitato Tecnico Irc)
Il regolamento Irc 2010 è stato dunque
riscritto nel suo insieme e i cambiamenti
annuali sono stati integrati in questa nuova
versione. Ciò comporta modifiche dei
numeri degli articoli e la normalizzazione
delle definizioni, basandosi su quelle delle
Norme Iso.
Le conseguenze non sono irrilevanti, gli organizzatori dovranno rivedere alcuni paragrafi
dei loro bandi di regata, mentre gli armatori e
gli architetti dovranno familiarizzare con le
nuove definizioni e i nuovi acronimi. Ma questa regolarizzazione non dovrebbe, a priori,
porre grosse difficoltà, si inserisce nella logica
di quella del Regolamento di Regata, profondamente rivisto e rinumerato in occasione
dell’ultima Olimpiade.
Irc, in generale
Nessun panico, nel 2010 non ci saranno
cambiamenti sostanziali. Avremo unicamente qualche piccola messa a punto di
valori, affinché la stazza Irc conservi i suoi
principi fondamentali:
- stazza scritta per le barche a vela da crociera e di serie;
- facile accessibilità per il più gran numero
di armatori;
- garanzia di buone prestazioni e di stabilità corretta per le barche.
Con questo spirito, il Comitato Tecnico si
augura di mettere in atto le seguenti evoluzioni nel 2010 (alcune nel 2011):
a) energia immagazzinata;
b) miglioramento nella classificazione delle
vele di prua particolarmente sofisticate;
c) imbarco delle vele a bordo durante una
regata;
d) “superyachts” (Lh>30,5 m e condizione di
Dlr>60) esenti dall’applicazione della
regola del 1.3*J (condizione per
l’attribuzione del bonus per avvolgifiocco);
e) nuova definizione del fiocco da vento
duro (heavy weather jib) e della tormentina (storm jib) in accordo con le Osr;
f) evoluzione del Dlr (rapporto
dislocamento/lunghezza);
g) nuovo calcolo del fattore di efficienza
delle vele;
h) miglioramento nella qualifica dei bulbi
(chiglia a T);
i) modifica della penalizzazione delle barche strette;
j) nuovo calcolo del fattore dell’attrezzatura.
L’energia immagazzinata
Si tratta di un’evoluzione dell’attuale regolamento. L’energia immagazzinata è utilizzata
oggi principalmente per la manovra delle chiglie basculanti, dei winch e degli avvolgitori. In
genere, l’energia utilizzata è energia elettroidraulica. Solo le grandi barche utilizzano questa tecnica. Tuttavia vediamo apparire winch
elettrici su barche più piccole. Non tanto come
aiuto diretto per cazzare in virata, visto che i
membri d’equipaggio raggiungono prestazioni migliori di quelle di un winch elettrico (ratio
forza/velocità), ma per regolazioni di fino
(cazzare o lascare di qualche cm) rimanendo
sempre attenti….E sì, non c’è più bisogno di
mandare il regolatore sottovento. Sempre per
aiutare la regolazione della vela, vediamo
apparire i paterazzi elettrici. Alcuni armatori
hanno forse in testa un’idea ben precisa?
Siccome bisogna avere almeno una lunghezza d’anticipo sulle evoluzioni e le idee dei
progettisti e degli armatori, il Comitato Tecnico applicherà nuove regole di penalizzazione
per queste attrezzature. Ma la grande rivoluzione si annuncia all’orizzonte del 2012, con
il passaggio alla filosofia dei “green boats”. In
poche parole, tutte queste grandi barche
non dovranno più utilizzare energia fossile
per produrre l’energia necessaria all’uso di
queste attrezzature (winch elettrici, ecc.). In
altri termini, l’Irc non vieta i winch elettrici e
altre attrezzature assistite, ma le barche
dovranno essere autonome nella produzione di energia e dovranno utilizzare solamente l’energia cinetica che producono o le
energie rinnovabili. Ciò tuttavia non eliminerà la penalizzazione di queste attrezzature
poiché presentano un vantaggio innegabile.
Miglioramento nella classificazione delle vele di prua tecnicamente sofisticate
Questa nuova regola riguarda le vele di
prua molto sofisticate in carbonio o in
acciaio ad alta tecnicità (messa in opera e
metallurgia).
Imbarco delle vele a bordo durante un
evento
E’ una precisazione che ricorda che durante
una regata, si devono utilizzare unicamente
le vele dichiarate prima della partenza.
Tranne che in caso di incidente e con
l’accordo del Comitato di Regata, una vela
non può essere sostituita.
Evoluzione del Dlr (rapporto dislocamento/lunghezza)
Il Dlr rappresenta una delle basi dell’Irc.
Attualmente il Dlr è calcolato a partire dal
dislocamento Irc e dal Lwp. Il Comitato Tecnico desiderava evolvere questo principio con
una sostituzione della Lwp con la Lflot (lunghezza al galleggiamento dinamico calcolata
con la stazza Irc), essendo la nostra idea quella di armonizzare l’insieme delle nostre formule. Le simulazioni dimostrano che questa
sostituzione creerebbe modifiche troppo rilevanti nell’equilibrio della flotta Irc (ci sono ben
8000 barche Irc nel mondo!) e che alla fine
non si capirebbero più nulla. Il risultato sarebbe quindi controproducente. Quando il Dlr è
utilizzato nei sottoprogrammi, la sostituzione
della Lwp con Lwl rimane possibile, è sufficiente spostare il valore di riferimento. Invece
il Dlr, che è uno dei sette pilastri del Fattore di
Scafo (Hull Factor), non sarà modificato.
Nuovo calcolo del fattore di efficienza
delle vele
Le prove e i calcoli aerodinamici dimostrano
che le prestazioni di un’ala aumentano con il
suo allungamento. L’Irc calcola la superficie di
ogni vela in funzione di questo allungamento
aerodinamico, che si traduce con il fatto che, a
parità di superficie, una vela con grande allungamento ha una “superficie Irc” superiore a
quella di una vela con basso allungamento.
L’analisi è corretta, ma questi risultati diventano meno equilibrati con i nuovi piani velici (randa con grande allunamento, vela di
prua a bassa ricopertura). L’analisi ci ha portato a non calcolare più separatamente le
prestazioni della randa e della vela di prua,
ma ad associare queste due vele in una sola
superficie. L’uso di tavolette di grandi
dimensioni ci ha portato, per questo tipo di
randa, a calcolare una “P corretta” per il calcolo dell’allungamento.
Ricordiamo che l’allungamento aerodinamico è pari a 4 * H2/S (H è l’apertura della vela
e S la superficie). Lo studio tecnico è terminato e il Comitato Tecnico lo sottoporrà ad
una simulazione molto approfondita durante
l’anno 2010 per una applicazione nel 2011.
Miglioramento della qualificazione dei
bulbi (a T)
Il progettista ricerca la maggior massa possibile per il bulbo. Ma, a parità di dislocamento per una lunghezza LH data, la prestazione del suo studio sarà limitata dalla:
a) massa dell’insieme di scafo, attrezzatura,
ponte
b) massa dell’albero e delle attrezzature di
coperta,
c) massa della chiglia di prua.
Poiché la massa possibile del bulbo è la differenza tra il dislocamento e la somma “a +
b + c”, è evidente che l’elemento che farà la
differenza tra una barca di serie e un prototipo sarà il punto “a)” sopra indicato.
A parità di dislocamento o proporzionale,
ciò può rappresentare un rapporto massa
del bulbo/dislocamento che passa da 25/30
per cento per una barca di serie a 40/50
per cento per un prototipo.
Attualmente l’Irc non tiene conto della massa dei bulbi, tranne che se supera il 50 per
cento del dislocamento, cosa rara. Questa
mancata considerazione penalizza le barche di serie ma anche, effetto funesto, spinge i regatanti a sostituire questa chiglia a T
(che è comunque utile in crociera e nelle
regate offshore) con una chiglia dritta a
sezione costante meno penalizzata. Un
miglioramento del programma di penalizzazione delle chiglie a T dovrà essere pronto prima della fine dell’anno ed essere
applicato nel 2010. Il programma è scritto,
deve essere solo approvato. L’aumento si
tradurrebbe con una diminuzione dei Tcc
per i rapporti bassi e, infine, con un aumento per quelli elevati.
Modifica della penalizzazione delle
barche strette
Il “valore” che controlla la penalizzazione
delle barche strette sarà leggermente variato affinché le penalizzazioni siano meno
elevate.
Nuovo calcolo del fattore dell’attrezzatura (Rig Factor)
E’ un cantiere aperto da due anni. Procede,
ma ogni anno appaiono nuovi parametri
che richiedono un approfondimento. Per
esempio, le idee di paterazzi elettrici sembrano essere di “competenza” di questo Rig
Factor, poiché lo scopo della nostra riflessione è quello di riunire tutti gli elementi
legati alla tenuta e al controllo dell’albero in
uno stesso sistema di quantificazione e di
analisi. Speriamo di avere un regola valida
per il 2011.
Foto Taccola
Irc 2010, un anno di normalizzazione
Il primo cambiamento del regolamento Irc nel 2010 riguarderà l’armonizzazione, richiesta dall’Isaf, dei termini tecnici e delle definizioni che utilizziamo nel regolamento di stazza. L’Orc International, l’Orc Club e naturalmente l’Irc, che possiede lo statuto di Stazza Internazionale, sono stati pregati di dedicarsi a questo lavoro.
Questo cambiamento riguarda le sigle che utilizziamo nel nostro linguaggio corrente (Loa, P, E, J, Stl, etc.),
sigle che provengono dalla storia delle stazze che risale al 1835. E in tutti questi anni, questi acronimi compongono un insieme che conviene riordinare e organizzare.
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TU SEI QUI
Intervistiamo Fabrizio Gagliardi, Consigliere Delegato
all'Altomare per la Federazione Italiana Vela, che ci spiega
quali saranno le novità inerenti la vela d'altura inserite nella nuova Normativa, disponibile a partire da febbraio sul
sito della Fiv (www.federvela.it)
NOI SIAMO QUI
Normativa, tutte le novità
E' cambiato anche il criterio di attribuzione dei punti?
Si, la vecchia ormativa attrribuiva la media
dei primi dieci della ranking dell'anno precedente, che era molto penalizzante, men-
tre noi abbiamo attribuito la media dei primi 60, che per fare un esempio in numeri
corrisponde a 1008 punti, comunque un
valore molto positivo. Oggi quindi noi siamo in grado di poter certificare il punteggio attribuito ai nostri atleti, cosa che l'Isaf,
che ha ridotto le categorie da tre a due,
non è in grado di fare, perché si basa su un
professionismo economico. Questo è un
discorso che in paesi come il nostro è più
difficile da fare, mentre noi siamo in grado
di certificare che quell'atleta ha fatto quelle
regate, in quel ruolo, con quei risultati.
A parte la classificazione atleti, quali
sono le altre novità?
Ci sarà un campionato Italiano off shore,
bandito su otto prove, le otto regate più
lunghe e storiche in Italia: Giraglia, 151
miglia, Roma per tutti, Tre Golfi di Napoli,
Palermo-Montecarlo, Brindisi- Corfù,
Pescara-Tremiti-Pescara e Ravenna 100 per
tutti. Verranno presi in considerazione i
migliori 3 risultati per ogni barca, ogni prova avrà un coefficiente in base al numero
dei partecipanti, la difficoltà della regata,
l'importanza storica, e avremo un sistema
per dirimere eventuali parità. La premiazione avverrà a ottobre, al salone nautico
di Genova. Inoltre è stata incrementata
l'attività dei Minialtura, con l'introduzione
di tre campionati d'Area (Tirreno, Adriatico
e Ionio), come per le barche più grandi, e
una Coppa Italia. Cinque eventi che saranno tutti validi per la classifica dell'Armatore
dell'Anno Uvai.
Altre news in prospettiva futura?
Abbiamo in cantiere un nuovo software
per la gestione delle classifiche, visto che
quello attuale è piuttosto datato, gira ancora su Dos e non è più in linea al 100 per
cento con il nuovo regolamento di regata.
Perché dunque non farne uno nostro? La
Fiv lo ha commissionato a dei professionisti del settore e nasce già con l'ambizione
di potersi interfacciare con il programma
del tesseramento, in modo che il circolo
non abbia più difficoltà a controllare se
l'atleta ha la tessera e il certificato medico
in corso di validità, e con quello della classificazione degli atleti. Entro l'anno dovrebbe essere pronto, per poi andare a regime
dal 1mo gennaio 2011.
2.000 PUNTI DI
ASSISTENZA TECNICA,
MEDICA E LIFE STYLE
NEL MAR MEDITERRANEO
CHE POSSONO
RAGGIUNGERTI
OVUNQUE TU SIA
24 / 7 / 365.
Foto Taccola
Foto Taccola
Quali sono i punti chiave di questa
Normativa?
Innanzitutto possiamo dire che non è cambiato tanto. Abbiamo rimesso in sesto quello che già c'era migliorandolo, soprattutto
l'annoso problema della classificazione
degli atleti. Il sistema adottato fino a due
anni ha funzionato, ma non era esaustivo,
non prendeva in considerazione realmente
tutte le regate citate nella Normativa, e questo ha creato malumore, critiche e proteste.
Siamo dunque partiti da lì e abbiamo effettuato un censimento a tappeto di tutte regate che danno punteggio, per cui non solo la
vela d'altura classica, ma anche i monotipi,
un mondo che numericamente equivale
alla vela d'altura. Per fare questo lavoro,
dato che la mole di dati era considerevole, è
stato creato un programma informatico, un
database in access facilmente consultabile
dagli addetti ai lavori, che è fonte di certificazione, nel senso che tra le varie funzioni c'è
quella di poter stampare una scheda dell'atleta scheda in cui c'è scritto tutto: punteggio
iniziale della Normativa 2008, l'anno di
intervallo, poi tutte le regate che quella persona ha fatto nel 2009, con ruoli, risultati,
numero di avversari, etc etc. Alla fine, appare la somma con il punteggio finale. Oltre a
tutte le regate, abbiamo inserito anche gli
atleti dei Giochi di Pechino e tutti quelli che
fatto l'ultima Coppa America, un cambiamento rispetto alla normativa precedente,
dove si parlava genericamente di partecipazione ai Giochi e si lasciava intendere che
per pogni Olimpiade quella persona avrebbe preso quei punti.
G O D I T I L A T U A VA C A N Z A
CAREFREE SAILING
www.alfalyrae.com
T. 800034508
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Le chiglie: una questione dalle scelte multiple
da un’intervista di Matthieu Visbecq
Come sceglie una chiglia piuttosto che
un’altra? Una semplice questione di
stazza?
La stazza è certamente un criterio importante. Ma la questione principale è sapere,
con un dato pescaggio, quale peso dovrebbe essere dato alla chiglia per ottenere il
momento di raddrizzamento desiderato. Si
deve quindi determinare con precisione il
centro di gravità verticale della barca. Questo parametro guida il progettista nella scelta di una chiglia con o senza bulbo. La
superficie della chiglia è una seconda linea
direttrice; certe stazze favoriscono maggiormente le superfici larghe rispetto a un progetto di forma ottimale a livello delle superfici o dei volumi. Dobbiamo inevitabilmente
tenere conto di questi elementi.
zionale. Ma in questi due casi, la parte più
cara rimane il prezzo dei materiali utilizzati.
Il piombo è particolarmente oneroso.
Il peso a vuoto della barca influenza la
scelta della chiglia? In altre parole, ci
si può aspettare di avere gli stessi vantaggi da una chiglia dotata di bulbo e
di una chiglia normale su una barca
pesante da crociera e su una barca
progettata unicamente per la regata?
Teoricamente su una barca da regata, il progettista cerca una stabilità estrema e dunque un centro di gravità basso (qualche
anno fa, questo non era un obiettivo da
raggiungere per tutte le stazze che favorivano yachts a bassa stabilità), l’opzione chiglia
a bulbo è dunque evidente. La stabilità relativa alla carena può ridurre la quantità di
piombo richiesta dal bulbo. Una barca
pesante può beneficiare grazie al suo peso
di una stabilità sufficiente, una chiglia a “T”
non è in questo caso indispensabile.
Comunque sia, si può alleggerire una barca
pesante, migliorarne la stabilità e mantenerne la competitività cambiando la chiglia originale con una chiglia a bulbo.
Incremento volume/area della chiglia
del Bénéteau 40.7
Il budget è molto differente per la realizzazione di una chiglia piatta o di
una chiglia a bulbo a “T” per esempio?
Per la costruzione di una chiglia tradizionale,
senza bulbo è necessario un unico stampo
per la fonderia, al quale bisogna naturalmente aggiungere il piombo o la ghisa necessari
alla sua realizzazione. Per fare una chiglia a
“T”, bisogna costruire un primo stampo per il
bulbo e un secondo per la chiglia.
I materiali utilizzati per questi due elementi
non saranno obbligatoriamente gli stessi
(ghisa, acciaio o materiali compositi per la
chiglia e ghisa o piombo per il bulbo). Ogni
materiale necessita di una attrezzatura specifica. Saranno necessari alcuni interventi
supplementari per la rifinitura dell’attacco
chiglia/bulbo. A parità di peso, una chiglia a
“T” è dunque più cara di una chiglia tradi-
Bénéteau 44.7
modifica della
chiglia con il
vecchio regolamento
Bénéteau 44.7
nuova chiglia per Irc
Si va sempre più veloci con una barca
con un centro di gravità basso, qualunque siano la velocità del vento e l’angolo
del vento apparente?
Se abbassare il centro di gravità della barca
significa dotarla di un bulbo, questo cambiamento può essere uno svantaggio in certe
condizioni. Per esempio, con venti di poppa
o di bolina con onda e con venti deboli, la
concentrazione dei pesi riduce l’effetto beccheggiante e l’equipaggio avrà maggiori difficoltà per modificare l’assetto della barca.
Ma appena la stabilità diventa un fattore
importante, una barca che tiene tela diventa
più veloce e più marina. Maggiore stabilità
determina una diminuzione dello scarroccio
e di conseguenza una superficie velica più
efficace, meno di deriva, più di velocità…
Maurizio Cossutti, progettista navale di successo, laureato in Ingegneria Navale
all’Università di Trieste nel 1986, ha inizialmente collaborato con lo Studio Starkel
a Trieste dove ha disegnato numerose imbarcazioni a vela destinate al mercato
delle barche da crociera e da regata.
Forte della sua esperienza, ha creato il proprio studio, dando vita a nuove barche
a vela e ottimizzando imbarcazioni esistenti. Nel 2003, ha fondato il cantiere
Marine Technologies, poi diventato 2 Emme Marine. Questo cantiere è specializzato nella produzione d’imbarcazioni di livello elevato in materiali compositi per
crociera o regata, come l’M 37, la barca più competitiva della sua categoria.
Lasciato il cantiere, Cossutti ha appena lanciato il nuovo Nm 43 e lavora su una nuova gamma per Nautilus
Yachts (Nm 38, Nm 50) sul nuovo M 45 per 2 Emme Marine e sul nuovo Salona 44. Inoltre, presta consulenze
per l’ottimizzazione di barche presso altri cantieri. La sua notevole esperienza nella progettazione navale e
nell’ottimizzazione ne fanno il candidato ideale per dissertare sul concetto di chiglia e per esprimere il suo
parere su questo parametro nell’Irc ed in generale.
Rc44 chiglia in composito
In termini di sicurezza, c’è una soluzione sicuramente più vantaggiosa?
Secondo me no, ma per un progettista o un
cantiere, è fondamentale capire che una
chiglia con un centro di gravità distante dal
fondo dello scafo aumenta i problemi dinamici e statici della struttura. Di conseguenza, non bisogna mai sotto-dimensionare le
strutture ed è più che necessario apportare
un’attenzione particolare alla progettazione
e alla campionatura delle parti stratificate.
Quali sono le peculiarità della progettazione e costruzione di una chiglia in
materiali compositi? Secondo lei, questi materiali saranno sempre più utilizzati nel futuro?
I materiali compositi sono certamente molto
interessanti, permettono di concepire chiglie
robuste e allo stesso tempo leggere e di
ottenere dei profili con una superficie esterna di grande qualità. Tuttavia, la costruzione
deve essere perfetta e devono essere ancora realizzati degli studi sui fenomeni di vibrazione e sull’usura dei materiali che compongono tali appendici. L’affidabilità dell’asse
del timone in carbonio e delle attrezzature
in composito è stata ormai raggiunta; per
quella delle chiglie in materiali compositi,
secondo me è solo questione di tempo.
Lei pensa che le chiglie basculanti
potrebbero comparire presto sulle
nostre imbarcazioni da regata/crociera?
Lo penso e lo spero! Su una barca da crociera, una chiglia basculante permette di
diminuire il pescaggio, di alleggerire la chiglia mantenendo un punto di raddrizzamento identico, o permette di ottenere
entrambi questi vantaggi. Tuttavia, questo
tipo di configurazione può comportare
l’aggiunta di appendici ausiliarie necessarie
per l’ andatura di bolina, come derive laterali a scomparsa per esempio, cosa non
facile da integrare in una barca da crociera.
Inoltre, si può pensare che un tale sistema
in una versione da crociera sia interamente
automatizzato affinché il timoniere possa
iniziare la sequenza della virata solamente
spingendo un bottone…. I costi di una tale
attrezzatura e del suo automatismo devono
quindi essere accessibili per poter pensare
ad una applicazione sulle barche di serie.
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Protagonisti di una grande stagione
Con 1514 imbarcazioni classificate, 694
armatori presenti, 119 prove disputate e
27 manifestazioni coinvolte, di cui 7 di
lunga altura, ancora una volta la classifica dell'Armatore dell'Anno si è dimostrata lo strumento più completo e affidabile
per tirare le sorti di una stagione di grande vela. Cinque, in totale, i vincitori del
Trofeo dedicato dall'Uvai all'indimenticabile amico Sergio Masserotti, responsabile dell’altomare per la Federazione Italiana Vela fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta nel settembre del 2008. Cinque armatori, premiati al Teatro del
Mare grazie all'ospitalità gentilmente
concessa dalla Fiv e da Allianz nel corso
dell'ultimo Salone Nautico di Genova,
che abbiamo il piacere di conoscere
meglio con altrettante brevi interviste.
tico di Genova, per la premiazione. Credo che
l'Uvai abbia fatto un ottimo lavoro in tal senso,
quindi anche questo è un ulteriore stimolo per
fare sempre meglio e continuare a vincere
questa graduatoria a cui tengo molto.
La regata migliore del 2009?
Ce ne sono parecchie, ma probabilmente la
migliore in assoluto è l'intera settimana del
campionato Italiano che abbiamo disputato a
Gaeta. Siamo andati molto bene, in acqua ci
siamo divertiti, è stata una bella competizione, con tante condizioni di vento diverse tra
loro, condizioni che noi siamo riusciti ad
affrontare sempre nel modo giusto. E' stata
una settimana quasi perfetta, che si è conclusa con un titolo nazionale. Insomma, meglio
di così non poteva proprio andare.
Programmi per il 2010?
Continuiamo su questa strada, che abbiamo
intrapreso ormai da qualche anno, per cui
parteciperemo agli eventi principali del circuito d'altura, compresi i campionati Italiani di
Livorno e gli Europei di Cagliari. Personalmente spero di essere sempre a bordo, ma avendo in ballo altre attività, in primis quella con la
Bmw Match Race Academy, di cui sono istruttore, non è detto che sarà così per ogni regata.
Va bene l'impegno, ma in questi anni avete
vinto parecchio.
Siamo andati molto bene, è vero, sia quest'anno che nelle ultime stagioni, ma per quanto mi
riguarda non ci si stanca mai di migliorarsi. Tra
l'altro sono felicemente sorpreso dall'eco che
ha avuto la classifica dell'Armatore dell'Anno
2009, soprattutto nel contesto del salone nau-
La regata migliore del 2009?
Sono parecchie, sia nel contesto Orc che Irc.
Se proprio devo scegliere, vista l'importanza
e il livello dei partecipanti, direi la lunga del
Mondiale Orc di Brindisi, regata che era divisa in due e in cui abbiamo ottenuto due bellissimi primi posti. Abbiamo fatto tante virate
sotto costa, sembrava quasi un match race
con i diretti avversari. Davvero bellissimo.
Programmi per il 2010?
Ancora non so, forse Er cavaliere nero verrà
venduto, per cui dobbiamo ancora organizzarci. Posso comunque già anticipare che
sarà un calendario meno intenso del 2009,
ma conto di esserci alla Giraglia, all'Europeo
e all'Italiano Orc, e possibilmente Alla Copa
del Rey, una manifestazione che ho sempre
sognato di fare e che per un motivo o l'altro
alla fine mi è sempre sfuggita. Spero che
quest'anno sia la volta buona.
Per la terza volta consecutiva vincitore del
titolo di Armatore dell'Anno (sia Assoluto
che in classe 3), Giuseppe Tesorone è reduce
da uno strepitoso 2009, in cui si è aggiudicato anche il titolo Italiano assoluto d'altura al
comando del suo M 37 Ottavo peccato.
Ancora un successo, ormai è quasi
un'abitudine. Il segreto?
Innanzitutto è un'abitudine molto piacevole,
che vorrei cercare di non perdere. Per quanto riguarda il segreto, non credo che ce ne
siano di particolari. Questo titolo premia
l'impegno e noi cerchiamo di essere presenti
a quante più regate possibile nell'ambito del
circuito d'altura. Il merito è di tutti noi, dal
primo all'ultimo membro del nostro team.
Quali sono i punti di forza del team?
Sicuramente la barca. Mi rendo conto che c'è
un conflitto d'interessi in quello che dico, ma
è la verità e i risultati lo dimostrano. La barca
va molto bene, è veloce e performante senza
alcuna modifica, visto che non è stata minimamente ottimizzata e potrebbe avere dei
margini di miglioramento soprattutto nel contesto Orc. Poi è un vero cruiser-racer, non
manca niente per andare in crociera, è tutto
originale. L'altro punto di forza è il gruppo,
un team di ragazzi eccezionali, di cui vado
veramente fiero. Sono bravissimi in quello
che devono fare a bordo, e lo fanno sempre
con lo spirito giusto, spirito che ci fa divertire
parecchio quando siamo in regata. Normalmente il risultato per noi è secondario, ma
ormai ci siamo abituati a puntare in alto.
Paolo Morville, titolare di Sailing Yachts,
concessionaria Bénéteau dal 1978 con
sede al Marina di Nettuno, è l'armatore del
Bénéteau First 45 Er cavaliere nero, con cui
si è aggiudicato il premio in classe 1.
Il significato di questo risultato.
Credo sia il coronamento di una stagione
carica di impegni, che ha rappresentato
anche una serie di sacrifici in termini di tempo e denaro. Non ho sponsor, mi sponsorizzo da solo, cercando di ottenere dei ritorni
per il cantiere che rappresento. Purtroppo
quest'anno non ne ho ravvisati molti, ma
continuo ad essere fiducioso e ottimista.
Credo sette, per cui me ne mancano cinque
per fare il servizio da 12. Questo significa che
il mio impegno è garantito almeno per i
prossimi cinque anni... Scherzi a parte, è
un'abitudine che fa sempre molto piacere.
Ugo Giordano, armatore e timoniere di
Break Wind, il monotipo Platu 25 con cui,
dopo essersi laureato campione Italiano di
Minialtura a Nisida, ha vinto la classifica
dell'Armatore dell'Anno di categoria.
Il culmine di una stagione ricca di soddisfazioni.
Sicuramente è il risultato di un'annata disputata ai massimi livelli, che è andata veramente bene, titolo italiano compreso. I ragazzi se
lo sono meritato.
Sorpreso da questa vittoria?
A dire la verità si, è stato un titolo inaspettato,
anche perché con il minialtura è stato abbastanza facile. Abbiamo disputato una sola
regata, la più importante, ed è andata bene,
ma non pensavo di esser poi nominato anche
Armatore dell'Anno. La verità è che mi trovo
al fianco di armatori più importanti e veri di
me, con barche più grandi e impegni più onerosi. Come diciamo noi a Napoli, sono
"gghiuto 'mparaviso pe' scagno", che vuol
dire "sono andato in paradiso per sbaglio".
Quali sono i punti di forza del team?
Tanto per iniziare, ho una bravissima team
manager, Elena Pino, che fa da collante a
questo equipaggio, un team composto da
ragazzi dilettanti che ormai hanno passato la
linea del dilettantismo per impegno e bravura, e sono richiesti da equipaggi più professionali. Questo è il coronamento di una scuola partita parecchi anni fa e il titolo di armatore dell'anno è da dividere con tutti loro.
Guardandovi emerge anche il piacere di
navigare assieme.
Sicuramente. Nel nostro impegno nelle regate c'è anche una parte ludica, una parte fondamentale, altrimenti non avremmo mai raggiunto certi risultati.
La regata migliore del 2009?
Un paio di prove dell'Italiano a Gaeta e la
lunga al Mondiale di Brindisi. Anche se proprio lì abbiamo avuto anche le regate più
brutte della stagione, che ci hanno impedito
di vincerlo. Errori miei, che ho sbagliato due
partenze che ci hanno costretto a inseguire.
Programmi per il 2010?
Dopo l'Invernale a Palermo, utilissimo per
allenare le nuove leve dell'equipaggio, faremo il Nazionale del Basso Tirreno a Salina,
poi andremo a Ischia, l'Europeo in Sardegna,
l'Italiano a Livorno e per concludere la Coppa Italia. Mancherebbe una sesta regata per
la classifica dell'Armatore dell'Anno 2010, ma
lo sponsor principale, che poi sarei sempre
io, ha detto di no....
Davide Besana, co-armatore con Fabrizio
Sirena, Edoardo Crispiatico e Alessandro
Pozzi di Midva, prototipo in lamellare di
mogano del 1982 firmato da Ron Holland,
si è aggiudicato il titolo di Armatore dell'Anno Uvai in classe IV e V.
Francesco Siculiana, armatore e timoniere
del Grand Soleil 40 Alvarosky e consigliere
dell'Unione Vela d'Altura Italiana, è
l'Armatore dell'Anno 2009 in classe 2, un
titolo di cui ormai è un vero aficionado.
Ancora un successo nella classifica dell'Uvai:
quanti sono in totale?
Cosa significa vincere l’ Armatore dell'Anno?
Aver partecipato a tante regate e aver messo
via parecchi punti. Questa classifica tiene
conto dell'impegno ed è una spinta a partecipare a più regate possibile. Comunque c'è
soddisfazione, anche se nel mio caso è stato
un po' un casino visto che appaio solo io, ma
in realtà siamo in quattro armatori.
Quali sono i punti di forza del team?
Abbiamo questa barca da oltre 20 anni, la
conosciamo in ogni dettaglio. E' un ottimo
scafo che abbiamo migliorato, poi
l'equipaggio è sempre lo stesso e sicuramente siamo stati aiutati molto da Mauro Pelaschier, il nostro tattico, che conosce molto
bene questo tipo di barca. Senza di lui abbiamo fatto dei disastri...
Navigare con Pelaschier è un motivo di
crescita.
Sicuramente e con lui a bordo crescono
anche le ambizioni. Peccato che quest'anno
siamo stati un po' sfortunati ai campionati
Italiani, c'era poco vento per noi. Infatti appena è salito siamo andati bene.
La regata migliore del 2009?
La Giraglia che non abbiamo fatto.... A parte
gli scherzi, l'ultima prova degli Italiani è stata
molto bella, ma faccio sempre fatica a non
confondere le varie regate: siamo sempre gli
stessi, con la stessa barca, lo stesso vino... Il
nostro è un lavoro di team molto bello e
appagante, ci divertiamo parecchio.
Programmi per il 2010?
Per adesso non abbiamo programmi precisi
ma punteremo agli Italiani di Livorno e faremo il circuito dell'Alto Tirreno. Non mi dispiacerebbe la 151 miglia, ma forse con un'altra
barca, mantenendo lo stesso equipaggio. Un
discorso che vale anche per la Swan Cup e
magari per la Palermo-Montecarlo, che
abbiamo già disputato con un Alto Adriatico
38 e in cui ci siamo davvero divertiti.
Ma avete vinto il titolo italiano...
Il fatto è che noi con quella barca abbiamo
partecipato al circuito di regate di classe, per
cui abbiamo una buona consuetudine con il
mezzo e poi abbiamo anche incontrato condizioni a noi favorevoli.
D'accordo, però finora nessun Platu 25 aveva mai vinto il titolo di Minialtura. Un caso?
Diciamo che abbiamo fatto delle belle regate
e conoscevamo bene il campo di regata. Io
poi non mi occupo di numeri, anzi, la barca
era stazzata anche in maniera semplificata,
ma è andata bene lo stesso.
Programmi per il 2010?
Io amo i monotipi e a Napoli ci saranno un
paio di eventi molto importanti della classe
X-35. Comincia ad esserci un certo interesse,
con una piccola flotta, per cui sto puntando a
quello. Poi se il mio caro amico Siculiana mi
invita ad andare in barca con lui, lo farò molto volentieri, magari nel contesto del campionato Nazionale del Basso Tirreno che stanno
organizzando a Salina.
Perché proprio a Salina?
Perché per me è una terza patria, dopo Napoli
e le isole del Golfo. Frequento molto le Eolie,
ho parecchi amici sull'isola e con la mia barca
appena posso vado lì, per cui sono di casa. Tra
l'altro mi sto appassionando di immersioni e
gli amici di apnea della scuola di Umberto Pellizzari hanno anche una sede proprio a Salina.
foto Taccola
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L'Aniene
si fa...
Maxi
di Massimo Malaspina
Finalmente il Circolo Canottieri Aniene e la vela d'altura sono due realtà che vanno di pari passo. Abbiamo iniziato nel 2008, organizzando la prima regata sociale a Porto Santo Stefano, ospitati dal prestigioso Yacht Club Porto Santo Stefano con una formula
divertente che ha coinvolto regatanti esperti e neofiti, su barche monotipo di 30 piedi. Poi la febbre velistica è salita sempre di più,
grazie ad uno zoccolo duro di ex regatanti e armatori di ottimo livello, che hanno perorato la causa e sono riusciti a coinvolgere sempre più adepti, fino ad arrivare ad organizzare in tempi ristrettissimi una partecipazione alla Maxi Yacht Rolex Cup andata in scena lo
scorso settembre. Esperienza che ho il piacere di poter raccontare.
Giancarlo Gianni, ora attivissimo dirigente della nostra sezione vela, con Sasà, campione sociale 2009 (io lo sono stato nel 2008)
sono riusciti a trovare gli sponsor, a formare l’equipaggio e a trovare la barca, grazie anche alla disponibilità di Filippo Faruffini, che
ci ha messo a disposizione il suo Farr 85 Roma, barca rivelatasi performante e con un ottimo rapporto prestazioni-rating.
L’equipaggio, composto da 22 persone, 5 professionisti e 17 amatori, si è rivelato vincente perché Vasco Vascotto, campionissimo
della nostra vela, ha saputo perfettamente mettere tutti a proprio agio nei ruoli assegnati, e alcuni di noi che hanno regatato ad alti
livelli si sono messi volentieri da parte lasciando i ruoli fondamentali al gruppo di Vasco, che oltre ad essere affiatatissimo, è stato
anche coinvolgente... Michele Paoletti, Juan Pablo Cadario, Centurione (Massimo Galli), Stefano Spangaro ed altri fra cui Maffio De
Luca, ci hanno trascinato nella splendida avventura sarda. L’arrivo a Porto Cervo di sera è sempre magnifico, ma questa volta gli
alberi illuminati dei Perini che avevano appena finito la loro settimana di regate, davano veramente un tocco magico alla vista notturna dalla collina e oso dire allo skyline, vista l’altezza degli alberi!
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Dalla prima regata è apparso subito evidente che il duello nelle nostra classe (5 barche) fosse ristretto a noi e a Dsk, uno splendido
Swan 90, mentre Sagamore e gli altri seguivano leggermente più distaccati sia in reale che in compensato. La settimana ha avuto
delle condizioni meteo con vento da Nord Est da 15 a 30 nodi, mediamente sopra i 20, con onda corta e molto ripida di circa 2 metri
e mezzo che, specialmente nelle boline di disimpegno in mare aperto, hanno messo a dura prova timonieri e randisti. Le regate, tutte medie classiche di circa 35-40 miglia fra le isole delle Bocche, sono state abbastanza dure a causa delle dimensioni della barca,
del vento che passava da 15 a 25 nodi in un attimo ed a causa del match race continuo con Dsk, che ci ha messo a dura prova fisicamente. La prima regata l’abbiamo vinta in compensato per 1 secondo, con lo Swan che ci ha preceduto in reale di 5 minuti circa. Le
successive 2 regate le abbiamo vinte noi e alla fine delle prime tre regate eravamo in testa con un bel margine, ma alla quarta regata si rompeva la randa in partenza ed eravamo costretti a regatare con la randa di cappa, che era molto ammirata dai fotografi
essendo di un arancione sgargiante, ma eravamo destinati già da subito a fare un bell’ultimo! Nonostante ciò abbiamo apprezzato
molto la grinta di Vasco che non solo non ci ha fatto ritirare, ma ci ha spronato per tutta la regata.
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L’ultimo giorno era quindi quello decisivo, nel quale eravamo a
pari punti con Dsk e ci giocavamo l’evento nella costiera che aveva lo stesso percorso, di circa 40 miglia, della prima regata. La
bolina di disimpegno con 20 nodi circa è stata fantastica con un
match race con lo Swan, che aveva la meglio e girava la boa con
una lunghezza di vantaggio, da lì avremmo regatato attaccati
prua nostra su poppa loro per 35 miglia in tutte le andature, tutto
questo ad una velocità media di 10 nodi nella splendida cornice
settembrina della Sardegna che tutti noi regatanti o ex regatanti
conosciamo bene. All’ultimo lasco però il vento calava fino a 1213 nodi e mentre Dsk si allungava, noi venivamo coperti dal Baltic
143 che ha un gennaker enorme. Riuscivamo però a contenere il
distacco lavorando molto sul Vmg nei bordi di lasco con poca aria
e tagliavamo la linea d’arrivo con un ritardo in reale di circa 5
minuti che ci consentiva di vincere in compensato la regata e
l’evento. Eravamo accolti con una bottiglia di champagne dalla
splendida “barchetta” appoggio (Southern Wind 100) di Sasà e
sono partiti i festeggiamenti. Il successo dell’evento è stato prodotto dal fortissimo spirito di squadra di Vasco Vascotto e del suo
gruppo che ha saputo conciliare le esperienze dei professionisti e
degli amatori, noi ci siamo fatti da parte abbiamo giustamente
lasciato i ruoli fondamentali alla squadra di Vasco, e questo ci
anche permesso di goderci la regata senza stress eccessivi. Con il
mio amico Simone (che ha all’attivo 3 partecipazioni all’Admiral’s
Cup negli Anni '80) abbiamo faticato come muli facendo i grinder
della randa, ma ci siamo divertiti come matti avendo la possibilità
di guardare, commentare la regata (e qualche errorino dei professionisti...) e goderci lo splendido scenario sardo.
Ora l’Aniene ha aperto la sede a mare a Santa Marinella, al
Porto Odescalchi, e si sta organizzando per diventare un punto
di riferimento nella vela italiana, grazie al nostro entusiasmo, e
al contributo di personaggi della caratura di Vasco e di Alessandra Sensini, la grande campionessa che abbiamo l'onore di
poter annoverare tra i nostri soci.
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già utilizzato in altri campi. Personalmente
vedo grandi margini di miglioramento nel
design e nella duttilità dell'elettronica di bordo. Provate a immaginare ad esempio i vari
display all'albero trasformarsi in un unico
schermo che visualizza i numeri della barca
in regata e pagine internet con news, meteo
o addirittura film in crociera... Un balzo in
avanti potrà esserci anche nell'elettronica a
servizio della sicurezza in mare. La tecnologia
già esiste, mi riferisco ad Ais, Dsc ed Epirb,
ma aumentandone l'accessibilità con la semplificazione della burocrazia che ancora c'è
dietro, ne potrebbero beneficiare sempre più
natanti con maggiore sicurezza per tutti.
di Emanuel Richelmy
Impegnato su più fronti, dal
circuito Tp 52 alle regate
Louis Vuitton con le barche
della Coppa America, Francesco Mongelli, romano, è
uno degli esponenti di punta dell'ultima
generazione di navigatori. A lui abbiamo
chiesto di fare un punto della situazione sui
sistemi elettronici di bordo e sul modo
migliore per gestirli.
Il ruolo del navigatore è sempre più determinante in una regata d'altura: perché?
La navigazione elettronica aiuta enormemente a capire la propria posizione rispetto
al percorso e l'efficienza nella conduzione
della barca, ma averla a bordo non significa
saperla sfruttare. Farlo al meglio, con uno
specialista, è un grande vantaggio e chi ne fa
a meno corre certamente con una freccia in
meno a disposizione del proprio arco.
Quali sono i compiti specifici di un navigatore nel contesto di un evento d'altura, con
regate tra le boe e la classica prova lunga?
Nelle regate tra le boe quello che chiamo "enavigatore" deve saper usare gli strumenti
legati alla partenza e al posizionamento delle
boe del percorso in modo da fornire i tempi
e le distanze dalla linea di partenza prima e i
tempi dalle boe sulle due mure (tempi delle
laylines) dopo esser partiti. Ma attenzione,
per essere effettivamente utili e non fuorvianti, bisogna avere gli strumenti calibrati correttamente e utilizzare polari della barca almeno
verosimili. Per le regate costiere o lunghe che
siano, vale quanto detto rispondendo alla
precedente domanda. Aggiungo però una
particolare attenzione alla situazione meteorologica da analizzare generalmente con il
tattico per preparare una strategia di regata
prima che la stessa cominci.
Parliamo dell'elettronica di bordo. Quali
sono state le principali novità del 2009 e
quali saranno quelle dell'anno prossimo?
A livello top l'attenzione è concentrata sulle
bussole, vera chiave di tutti i sistemi tecnologici di bordo. Nel 2009 non ci sono state vere
e proprie novità, ma miglioramenti di prodotti già esistenti sul mercato e abbassamento
del prezzo di alcuni modelli prima poco
accessibili. Questo riguarda però sistemi di
fascia alta (Wtp2 di B&G per fare un esempio) che offrono la possibilità di utilizzare
diversi modelli, le tradizionali strumentazioni
usate sulle barche di serie non consentono
purtroppo grandi sperimentazioni... B&G è
sempre attiva e propone costantemente
miglioramenti dei suoi prodotti che personalmente considero essere i migliori sul mercato. Riguardo gli altri nel 2010 dovrebbero
affacciarsi anche due nuovi sistemi di medioalta gamma e mi aspetto che tra non molto la
stessa Nexus Marine, visto il cambio di proprietà, esca con qualcosa di interessante
anche per l'altura. Le due nuove piattaforme
in arrivo sono una inglese che ho già visto
all'opera, ma credo necessiti ancora di un pò
di tempo per il rodaggio, e una fondamentalmente italiana, Faro, che ho avuto il piacere
di provare durante le regate Louis Vuitton di
Nizza ed è più di quello che mi aspettassi.
Devo ammettere però che, per come è strutturato adesso, si rivolge ad un mercato di
fascia decisamente alta. Non tanto per il prezzo, molto simile a quello del Wtp2 di B&G,
ma per la conoscenza che richiede per essere
sfruttato in tutte le sue potenzialità.
L'hardware è molto performante e la matematica, ovvero la logica usata nel calcolo del
vento e delle variabili fondamentali di navigazione, è un bel gradino sopra a quanto offra
oggi la concorrenza. E' molto flessibile, permettendo di creare variabili a piacimento, e
stabile sia nel funzionamento, sia nei numeri
che si vedono sui display. Tutto questo grazie
anche alla possibilità di utilizzare sensori di
ultima generazione come ad esempio gli
accelerometri digitali al posto di quelli analogici per correggere il vento quando la barca
beccheggia, vira o ruota intorno alle boe.
Sempre restando nell'ambito del futuribile, in
quale campo specifico dell'elettronica
potranno esserci dei grossi passi in avanti nei
prossimi 5-10 anni?
La tecnologia a bordo è ovviamente vincolata
dalla necessità di avere prodotti resistenti ad
acqua, vibrazioni e salsedine nonché orientata al minor consumo possibile in termini di
energia elettrica. Tutte queste sono condizioni
che rallentano, ma non impediscono
l'ingresso nel mondo della nautica di quanto
Quale consiglio darebbe a un armatore di
un team non professionista che vuole
migliorare le prestazioni del proprio equipaggio, ma non ha il budget per ingaggiare
un vero e proprio navigatore? Con la strumentazione di oggi, è un ruolo che può
essere affrontato anche amatorialmente?
Come tutte le cose in genere, fare il navigatore
non è di per se molto difficile, ma farlo bene
decidere secondo i propri gusti e le proprie
possibilità ecnomiche. Tra i sistemi “upgradabili”, l’unica realtà è rappresentata dalla linea
H3000 della B&G: Hydra, Hercules e Performance sono tre step evolutivi dello stesso sistema che si presta benissimo a quanto appena
detto per i sistemi modulari. Nel caso in cui si
voglia poi passare al top della gamma, ovvero il
Wtp2, basta piú o meno cambiare la sola unità
centrale mantenendo display e sensori.
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Parola al
navigatore
richiede grande dedizione e meticolosità.
L’approccio migliore secondo me è incaricare
una persona a bordo di seguire questo settore,
cosí come si seguono le vele o la messa a punto dell’albero. Se funzionano bene, gli strumenti possono essere impagabili per i benefici che
se ne traggono, ma richiedono tempo e
pazienza per essere capiti e messi in grado di
produrre informazioni utili. Il mio consiglio è
quindi di mirare a strumentazione più semplice
possibile, qualora non si voglia dare importanza alla stessa, oppure pensare a soluzioni
modulari (ovvero migliorabili con semplici
upgrade e non cambiamenti radicali) nel caso
in cui se ne intuiscano le potenzialità, ma non si
voglia investire ancora in qualcosa di cui non se
ne sente l’immediato bisogno. Soluzioni intermedie a mio avviso non hanno alcun senso
tecnico, anche se possono averlo per
l’integrabilità con il resto del sistema o per
ragioni estetiche. Producono dati validi quanto
quelli dei sistemi piú economici, ma così nascono e così muoiono, ovvero non sono in grado
di essere migliorati con semplici upgrade. Tutti i
sistemi base si equivalgono, sta a ciascuno
First 21.7
First 25.7
First 27.7
First 31.7
First 35
First 40
First 45
First 50
Official dealer
Sempre vincenti
20
21
più svariati e tra questi mi preme ricordare:
analisi ambientali e climatologiche per tutti gli
sport outdoor; analisi climatologiche e
ambientali personalizzate; sessioni di weather
coaching; installazione di strumentazioni
meteorologiche; monitoraggio di variabili climatiche; progetti di connessione mente-corpo-ambiente-materiali; elaborazione di studi
specifici per l’utilizzo delle metodologie nutrizionali nello sviluppo dell’attività di adattamento e di recupero degli atleti che operano in
ambiente climatico sfavorevole.
Il signore
del vento
di Emanuel Richelmy
Il meteo e la vela, un binomio
sempre più importante. Per
parlarne, abbiamo contattato
Alessandro Pezzoli, Professore all’Università di Torino e
senza alcun dubbio il più esperto in Italia
nel campo della meteorologia applicata
alla nautica.
La tua esperienza nel campo della meteorologia applicata alla nautica è enorme: può,
in breve, riassumere quello che è stato il suo
percorso professionale?
Il mio percorso di studio e quello professionale sono stati sviluppati in parallelo e quindi, se
devo descrivermi, inizierei analizzando “cosa
ho studiato” e “cosa sto facendo”, per poi illustrare la mia attività come “Meteorologo/Allenatore” per la vela. Sono Ricercatore
Universitario Confermato e Professore Aggregato in Idrologia nel Politecnico di Torino e
Professore Incaricato di Meteorologia Applicata allo Sport nell’Università di Torino, mi sono
laureato in Ingegneria Civile-Sezione Idraulica
nel Politecnico di Torino. In seguito, ho conseguito il titolo di dottore di ricerca in Meteorologia ed Oceanografia presso l’Université du
Sud-Toulon et Var. Attualmente sono Responsabile Scientifico della Linea di Ricerca in
Meteorologia Applicata allo Sport dell’Unità
Operativa Psicologia dello Sport del Centro
Ricerche in Scienze Motorie della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino. Sono stato Meteorologo/Allenatore dei principali team velici nel
panorama internazionale, attualmente lavoro
per la Federazione Vela Svedese con la quale
sto lavorando in vista dei prossimi Giochi
Olimpici di Londra 2012. Ho partecipato a 3
campagne di Coppa America nella veste di
“Weather Data Analyst” (Prada, 1998-2000) e
di “Weather Team Coordinator” (Mascalzone
Latino, 2001-2003; Victory Challenge, 20052007); sono stato meteorologo della squadra
vela Austriaca, con la quale ho vinto una
medaglia d'oro ed una medaglia d'argento
alle Olimpiadi di Atene del 2004, e dell’equipaggio argentino del Tornado (Santiago Lange-Carlos Espinola) con il quale ho vinto due
bronzi ad Atene e Pechino. A maggio del 2007
ho ricevuto il premio alla carriera sportiva
“The Best of Italy a Valencia” nell’ambito delle
celebrazioni della XXXII Coppa America.
Puoi spiegarci la genesi e la struttura della
vostra società, MeteoSport, e quali servizi
offre?
Abiamo deciso di sviluppare, presso l’Unità
Operativa in Psicologia dello Sport del Centro
Ricerche in Scienze Motorie della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino, la prima linea di ricerca universitaria in meteorologia applicata allo sport.
In effetti, è ben chiaro come il parametro
ambientale possa influenzare, negli sport outdoor, la performance dell’atleta interagendo
direttamente sia con le caratteristiche fisiologiche che psicologiche dell’atleta stesso, ma
influendo anche sulle scelte strategiche e tattiche legate alla specificità di ogni sport. Da
dove partire allora? Ovviamente dalla quindicinale esperienza vissuta come meteorologo
nella vela che, forse, fra tutti gli sport outdoor,
è uno di quelli dove l’ambiente ha l’impatto
più forte sulla performance finale raggiunta
dall’atleta. Per questo motivo si sono unite, per
dare vita a questa “utopica idea”, competenze
di professionisti (oltre al sottoscritto anche Elena Cristofori, Fiorella Giacometto e Andrea
Boscolo) che hanno tutti lavorato nella vela
con ruoli diversi in un’ottica di collaborazione
e interazione multi disciplinare.
Si è avuta subito un’interazione efficace con
altri sport, nata appunto dalla nostra esperienza meteorologica applicata fino ad oggi nella
vela che è stata trasferita in altri campi di studio, quali per esempio l’analisi e la previsione
delle temperature apparenti, e considerando
sia la specificità propria di ciascuno sport, ma
anche le condizioni microclimatiche e ambientali che impattano sullo sport stesso. Posso
citare le esperienze avute con l’equitazione e il
Centro Internazionale del Cavallo, o con il nuoto dei Campionati del Mondo di Roma, di cui
siamo stati il servizio meteorologico ufficiale. I
servizi che MeteoSport può offrire sono tra i
Anni fa si diceva che la meteorologia fosse
una delle scienze meno esatte. È ancora
così? In cosa è cambiata nel corso degli anni
e quanto contano, in proposito, i progressi
dell'informatica?
Come in tutte le scienze, anche nella meteorologia si sono fatti passi da gigante. Oramai, grazie allo sviluppo dei modelli e all’aiuto dei
moderni mezzi di calcolo, si sono raggiunti
delle precisioni in termini di affidabilità delle
previsioni, che solo qualche anno addietro erano inimmaginabili. I modelli sono sempre più
sofisticati e oramai siamo arrivati all’ultima
serie, che forniscono previsioni a lunga scadenza (fino a 30 giorni) in termini di probabilità di accadimento! Certo c’è ancora molto da
fare, ma bisogna dire che tanto è stato fatto e
questo, ovviamente, grazie alla pazienza dei
ricercatori e dei meteorologi che ogni giorno
analizzano milioni di dati (insieme ai nostri
preziosi sistemi di calcolo) elaborando le previsioni. In alcune aree del nostro pianeta manca
ancora una vera e propria “cultura meteorologica”, ma per questo ci sta aiutando il web…
Che ha trasformato il meteo in una scienza
alla portata di tutti?
Il web e internet hanno contribuito allo sviluppo della diffusione dell’informazione
meteorologica, anche in questo caso bisogna, però, prestare attenzione. Ci sono ancora tante persone che pensano di trovare nel
web le previsioni meteorologiche “esatte”
senza sapere che, invece, la previsione
meteorologica ha sempre un suo grado di
incertezza. In questo caso entra in gioco la
capacità dell’utilizzatore di “saper” leggere la
previsione e di sapere cercare quei segnali
meteorologici (cito, per esempio, le nuvole,
la pressione atmosferica, il vento, etc…) che
sono in grado di confermare la previsione
stessa. Non ci si può improvvisare meteorologi, ma, come in tutte le cose, bisogna dedicare tempo e studio per poter essere sicuri di
utilizzare
con
consapevolezza
un’informazione che, di per se stesso, è molto delicata…
Quanto bisogna studiare per diventare dei
"meteorologi in erba" e ovviamente sfruttare queste competenze nel contesto delle
regate di vela d'altura?
Non esiste una ricetta unica poiché molto
dipende dal livello a cui noi vogliamo arrivare, ma, sono d’accordo con te, che bisogna
studiare. Ti faccio un esempio: noi proponiamo dei corsi per gli skipper e gli armatori che
vogliono utilizzare con consapevolezza
l’informazione meteorologica traendone il
miglior profitto sia in sede di navigazione che
di regata d’altura. Questi corsi hanno la durata di una “paio” di week-end ovvero quattro
giorni in totale. Paragoniamo ora quest’attività con quanto faccio, in fase di formazione,
con gli atleti della Federazione Svedese Vela;
per il prossimo quadriennio abbiamo previsto, con loro, quattro sedute di formazione
meteorologica di tre giorni ciascuna per un
totale di 12 giorni di formazione solo per ciò
che concerne la meteorologia e l’analisi strategica. A questa dobbiamo aggiungere un
“training” in mare ogni anno sul campo
olimpico di Weymouth ed uno sul campo di
Perth e poi la regata di Medemblik per allenarci specificatamente sulla meteorologia e
l’analisi strategica. Escludiamo, da tutto ciò, la
misura e l’analisi dei dati meteorologici poiché non fanno parte della formazione vera e
propria. E’ chiaro che i risultati di questi studi
vengono presentati agli atleti e agli allenatori
durante gli “stage”… Come vedi c’è una
notevole differenza!
Quanto è importante avere a bordo un
navigatore che abbia anche delle solide basi
da meteorologo?
Nell’altura direi che è indispensabile. Per me
“solide basi” vuol dire avere seguito una formazione simile a quella degli atleti della
Federazione Svedese Vela. Purtroppo alcune
volte mi sono incontrato (o forse è meglio
dire scontrato) con alcuni atleti che si sentono autorizzati a pensare di sapere tutto sulla
meteo solo perché sono abbonati a qualche
sito web “specializzato” di previsioni meteorologiche. Per fortuna il nostro sport si svolge
a contatto con la natura… Io ho notato in
tutti questi anni che la “natura” è una maestra infallibile e ci riporta immediatamente a
“terra” (qualche volta dandoci anche qualche
lezione di “umiltà”). Sia ovvio, questo vale
anche per noi…
E' possibile prevedere se, e nel caso quando,
la meteorologia diventerà una scienza infallibile?
No, non è possibile. Ma una cosa posso dirla: l’intervento umano, in fase di previsione,
sarà ancora importante per molti anni…
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• Solidaire du Chocolat
a cura della Redazione
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18 ottobre da St Nazaire (Nantes)
Ancora un grande risultato per Giovanni Soldini e Pietro D'Alì,
capaci non solo di ottenere la seconda piazza in questa prima edizione della Solidaire du Chocolat, la prima transatlantica dalla Francia al Messico in doppio, senza scalo, riservata ai Class 40, ma di
farlo in condizioni meteo che lo stesso Soldini ha definito "la peggiori mai incontrate in tanti anni di navigazione". E se lo dice lui,
che in quanto a miglia accumulate in oceano ha pochi rivali, c'è da
crederci. D'altronde gli stessi numeri di questa regata durissima
(5000 miglia di Atlantico, percorse in 27 giorni e 11 ore a 7,59 nodi
di media) non lasciano spazio ai dubbi: su 24 barche partite il 18
ottobre da St Nazaire (Nantes), ben nove hanno abbandonato la
competizione, mentre tutte le altre sono arrivate a Progreso (Yucatan) incerottate come se avessero combattuto una battaglia navale a suon di cannonate. Lo stesso Telecom Italia, il Class 40 di Soldini e D'Alì, è stato vittima della rottura del perno
dello strallo principale, avaria che aveva seriamente rischiato di compromettere definitivamente la regata dei due italiani,
bravissimi nel limitare i danni visto che l'inconveniente era arrivato durante una tempesta. E' dunque un miracolo che Telecom sia arrivata in porto ancora intera e poco importa che
l'incidente abbia rallentato la barca italiana, che era in testa e che
ha dovuto lasciare strada alla coppia Tanguy De Lamotte e Adrien
Hardy, bravissimi nel portare al traguardo in prima posizione il loro
Initiatives-Novedia. La piazza d'onore di Giovanni e Pietro, per
come è arrivata, vale come una vittoria, soprattutto perché nella
fase finale della regata i due italiani hanno affrontato in un match
race oceanico due volpi dell'altomare come Bruno Jourdren e Bernard Stamm, che a bordo di Cheminées Poujoulat hanno poi terminato la regata soltanto 18 minuti e 44 secondi dopo Telecom Italia.
Il tutto, con lo strallo ko e una stanchezza accumulata dopo giorni e
giorni di fatiche ciclopiche, quindici giorni di bolina e e sette violente depressioni che hanno messo a dura prova barca ed equipaggio.
La Solidaire du Chocolat è stata anche la prima transoceanica “solidale”: una regata che ha promosso i valori della solidarietà stabilendo un sodalizio tra navigatori e mondo delle associazioni no profit dato che ogni barca iscritta è diventata
ambasciatrice di un “Progetto solidale del Cioccolato”. Il Class 40 di Soldini Telecom Italia ha portato sulle vele i colori no
profit di Save the Children, la onlus da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei bambini (cui andranno 25.000 euro
donati dallo sponsor, come da regolamento della regata), e di “Navigare Sicuri” (la nuova iniziativa con cui Telecom Italia,
in collaborazione con Save the Children e Fondazione Movimento Bambino, si propone di sensibilizzare bambini, adolescenti e genitori a un uso attento e consapevole del Web).
www.soldini.it
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• Fantastica Sydney-Hobart
Hobart, 29 dicembre 2009
Vittoria in tempo reale per Alfa Romeo alla
65esima edizione della Rolex SydneyHobart, la celebre regata considerata il Fastnet dell'Emisfero Sud. Il 100' dell'armatore
Neville Crichton si è aggiudicato la corsa precedendo gli altri Maxi Wild Oats XI e Icap
Leopard. Alfa Romeo (primo anche in classe
0 Irc) ha percorso le 628 miglia della rotta in
2 giorni, 9 ore e 2 minuti, tempo ben distante dal record di Wild Oats XI, ma in linea con
le condizioni di vento leggero che hanno
condizionato l'andamento della regata. A
vincere la regata con i compensi (sia in Irc
che in Orc) in overall è stato invece il Bénéteau First 40 Two True di Andy Saies, davanti
al gemello Wicked e al Sydney 38 Next.
www.rolexsydneyhobart.com
• Barcolana, finalmente Jena
Trieste,11 ottobre 2009
• Middle Sea Race
Malta, 22 ottobre 2009
Vittoria in tempo reale per il 100' Icap Leopard alla Middle Sea Race 2009. Lo scafo di
Mike Slade ha concluso la regata divorando
le oltre 600 miglia del percorso in 48 ore e
19 minuti, a soli 24 minuti dal record della
corsa stabilito da Rambler due anni fa. Al
secondo posto, sempre in reale, Beau Geste
di Karl Kwok, che ha tallonato Icap Leopard
per l'intero percorso, grazie a un super pozzetto formato dallo skipper Gavin Brady, dal
tattico Francesco de Angelis e dal navigatore
Andrew Cape, e che ha preceduto Alegre
(Gbr), Rán (Gbr), Luna Rossa (Ita), Ericsson
(Swe), Intermatica Vo 70 (Ita) e Dsk Pioneer
Investment (Ita). Ventitré gli yacht che si
sono ritirati per vari motivi, per lo più danni
alle vele e alle attrezzature causati dai violenti groppi che hanno persistito fino a ieri. Per
quanto riguarda le classifiche con i compensi, tra gli Irc si è imposto Alegre di Andres
Soriano davanti a Beau Geste e a Luna Rossa
di Patrizio Bertelli, mentre nella classe Orc
Luna Rossa ha avuto la meglio su Beau
Geste e sul Volvo 70 Ericsson. Da segnalare il
successo in classe 4 Irc e Orc di Veladò di
Antonino Fava ed Ennio Olivo e in classe 2
Orc di Calipso 4 di Piero Paniccia, con a bordo Paolo Semeraro.
www.rolexmiddlesearace.com
Dopo una partenza difficile e una sorta di
"lotteria" per via della confusione di venti sul
campo di regata, Maxi Jena ha vinto la 41ma
edizione della Barcolana. Dopo sette secondi
posti, Mitja Kosmina ha dunque ottenuto il
suo trionfo, sicuramente meritato se non
altro per la perseveranza con cui ha perseguito questo risultato. Al secondo posto in
tempo reale il maxi Idea Estel con Alberto
Leghissa al timone, mentre al terzo il 55' TuttaTrieste Vitrani portato da Gabriele Benussi,
seguito da Idrusa Calvi Network di Alberini,
Amori di Furio Benussi ed Esimit Europa
timonato da Alberto Bolzan.
www.barcolana.it
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• Coppa Italia, conferma di
Pifferaio Magico
• A Roma il Mondiale Gp 42
Puerto Caleiro, 19 ottobre 2009
Ostia, 28 settembre 2009
Grande vittoria della vela italiana al Mondiale
della Classe Gp 42, che si è disputato a Puerto
Calero, alle Canarie, con 8 barche partecipanti.
Roma, lo scafo armato da Filippo Faruffini con
Paolo Cian al timone e Gabriele Benussi alla
tattica, dopo 12 prove ha avuto la meglio sui
temibili spagnoli Islas Canarias Puerto Calero e
Caser Endesa, che hanno conteso fino all'ultimo il titolo allo scafo di Faruffini. Un successo
meritato, per un equipaggio che da oltre due
anni è sempre ai vertici della classe. L'altro
scafo italiano presente, Airis, ha chiuso il mondiale al sesto posto.
www.orc.org
Grazie alla miglior classifica combinata tra Orc
e Irc, il Comet 45s Pifferaio Magico di Piero
Mortari si è aggiudicato la XXV edizione della
Coppa Italia, la manifestazione promossa dall’Unione Vela d’Altura Italiana, in collaborazione con la Federazione Italiana Vela, e organizzata dal Club Nautico di Roma, che si è conclusa a Ostia Lido dopo un week end di regate. Cinque le prove portate a termine dalle 40
barche in acqua. Allo scafo di Mortari, che
aveva a bordo come tattico Roberto Ferrarese,
è stata assegnata la media dei piazzamenti
ottenuti nelle tre regate del sabato, visto che, a
causa dei gravi danni riportati dopo una collisione con il Comet 51R Nur, la domenica non
è potuto scendere in acqua. Nella classifica
Orc, alle spalle del Pifferaio Magico si sono
piazzati l’altro Comet 45s Go go di Ronaldo
Goria e il Bénéteau Fisrt 45 Er Cavaliere nero
di Paolo Morville. Nella classifica Irc primo Er
Cavaliere Nero, secondo Pifferaio Magico e
terzo Oxs, l'X35 di Giancarlo Giorgi.
www.clubnauticoroma.it
• Autunnale in Adriatico
Lignano, 29 novembre 2009
• Transatlantic Maxi Yacht Cup
Saint Martin, 3 dicembre 2009
Vittoria per il maxi Beau Geste di Karl C. Kwok alla Transatlantic Maxi Yacht Cup 2009, regata organizzata dall'Ima
(International Maxi Association) e dello Yacht Club Costa
Smeralda, in collaborazione con il Real Club Nautico de
Tenerife e del Sint Maarten Yacht Club, con rotta da Tenerife a Saint Martin. Beau Geste ha preceduto il Maxi argentino Alexia di Alberto Roemmers, con un tempo di 9 giorni,
8 ore e 54 minuti, nuovo record della corsa.
www.yccs.it
Cinquantadue le imbarcazioni iscritte al
Campionato Autunnale, di cui venti partecipanti alla terza Coppa delle due Lagune,
organizzata in collaborazione con Yacht
Club Lignano, Nautica San Giorgio, abbigliamento Harken e con il patrocinio di Panathlon. In Irc blocco A classe 1, netta vittoria
per il Felci 45 Città di Grisolera di Franco
Daniele, con al timone Cesare Bressan,
seconda piazza per il G.S. 46 Oscar+ di Aldo
Parisotto e terza per il Cori 52 Mucillaginerosa di Renzo Sandrin, che ospitava il navigatore Bruno Zirilli fresco di vittoria alla
Louis Vuitton Trophy su Azzurra. In classe 2,
primato indiscutibile di Sagola 60 di Massimo Minozzi, vincitore anche nella Coppa
delle due Lagune, seguito da Volare,
anch’esso premiato alla Due Lagune, e dall’X35 Drakkar di Giuseppe Mezzalira. Nel
blocco B a percorso ridotto, si è imposto Fir-
st of all di Manuel De Faveri su 10x10 di
Sandro Fabbro, con la terza posizione per
Alma di Ivano Zaia. In Minialtura, vittoria di
El Moro di Graziano Manfrè, su Arkanoè
Aleali di Claudio Caramel e Vizio di Sandro
Ravenna. Tra i Meteor, infine, la vittoria è
andata a Panita di Doc Mare, seguita da Pio
Pio di Rino Perencin e nei Sonar vittoria
scontata per Andromeda, timonata dal
paraolimpico Marco Collinetti. Il Trofeo
Challenge Panathlon, per il secondo anno, è
stato vinto dal Circolo Nautico Porto Santa
Margherita, grazie ai risultati ottenuti dai
suoi armatori di Exmeralda (Ettore Baldo),
Rainbow (Vela 2000), El Moro (Graziano
Manfrè), Vizio (Sandro Ravenna), Dieci
Nodi (Antonio Andretta).
www.cnsm.org
• Trofeo Aldo Tabascio
Palermo, 19 ottobre 2009
Venticinque le barche in acqua per lo storico Trofeo A. Tabascio, evento intitolato
all'indimenticato presidente del Centro Velico Siciliano e organizzato sul classico percorso che ha toccato le punte dello splendido golfo di Palermo. Dopo una giornata
condita pioggia e numerosi salti di vento, la
vittoria è andata all'X-41 Curaddau di Capritti, seguito dal Gs 40 Alvarosky di Siculiana e
dal Fisrt 34.5 Jules and Jim di Brucato. Al
quarto posto l'X-44 Oxidiana X44 di Cusumano, al quinto il Dufour 44 Cristallina di
Flaccomio.
• Orc sul lago di Garda
Padenghe, 11 novembre 2009
Con la 40ma edizione della Regata delle Castagne organizzata nelle acque del golfo di Padenghe dal West Garda Yacht Club, si è conclusa la
terza edizione del campionato del Garda di
Vela d’Altura Orc-Coppa d’Oro XIV Zona. La
classifica finale (stilata dopo nove prove, senza
scarto) del circuito organizzato dal Comitato
XIV Zona Fiv, ha visto laurearsi campione del
Garda di Vela d’Altura Orc 2009 nel Raggruppamento Orc Categoria A-One Design il J80
Jotto di Zerbato, seguito dal Platu25 T-Bird di
Del Rosso e dal Dolphin 81 Stenella di Piero
Barziza, nel Raggruppamento Orc Categoria B il
Picco 25 Proteina di Caldogno-Scorrano davanti sull’Ufo Od Baraimbo di Razzi e Imperadori e
sul Dufour 34 L’Altra Lusi di Reboldi, e nel Raggruppamento Orc Categoria C l’M63 Briscola di
Marrek, che ha preceduto il First 25.7 C’est la
vie di Conforti e il Miniton Anita di Marini. Le
premiazioni finali del campionato si sono svolte
all'Hotel Piccola Vela di Desenzano.
www.westgardayachtclub.it
UNIONE VELA ALTURA ITALIANA
UVAI
00198 Roma - Via Lutezia, 2
tel. 06 8841273 8841283 - fax 06 8841293
[email protected] - www.uvai.it
TABELLA RELATIVA AI
SERVIZI TECNICI 2010
1) CERTIFICATI DI STAZZA
LOA min. 10,00
LOA 10.00 – 13.00
LOA magg. 13,00
1.1) CERTIFICATI ORC INT. (IMS)
euro 100,00
euro 140,00
euro 150,00
1.2) CERTIFICATI IRC
euro 100,00
euro 160,00
euro 14,00 per mt.
1.3) DUE CERTIFICATI
euro 170,00
euro 270,00
sconto euro 30,00
2) ORC CLUB
LOA min. 10,00
LOA 10.00 – 13.00
LOA magg. 13,00
2.1) NUOVO
euro 75,00
euro 90,00
euro 130,00
2.2) RINNOVO
euro 100,00
euro 120,00
euro 11,00 per mt.
3) CERTIFICATI SEMPLIFICATI IRC
LOA min. 10,00
LOA 10.00 – 13.00
LOA magg. 13,00
3.1) NUOVO
euro 85,00
euro 105,00
euro 160,00
3.2) RINNOVO
euro 100,00
euro 120,00
euro 14,00 per mt.
4) PERFORMANCE PACKAGE ORC INT. (IMS)
euro 160,00
5) ASSEGNAZIONE NUMERO VELICO
euro 100,00
5.1) Assegnazione numero velico (ORC CLUB, SEMPL.)
euro 50,00
5.2) Assegnazione numero velico personalizzato
euro 250,00
6) COPIE CERTIFICATI DI STAZZA
euro 15,00
7) CERTIFICATI ORC INT. (IMS) DI PROVA
euro 55,00
7.1) RATING IRC DI PROVA
Stesso costo del certificato
8) CERTIFICATO DI CONFORMITA’
euro 120,00
Nota: i mt. sono quelli risultanti dalla lunghezza f.t. (LOA) del certificato di stazza. Nei costi per mt. la LOA è arrotondata al mt più vicino.
Quote associative 2008 (C.D. 9/3/94)
Imbarcazioni di lunghezza (LOA) magg. 12.99 mt
euro 155,00
12.99 - 10.40 mt
euro 104,00
10.39 - 9.80 mt
euro 78,00
min. 9.80 mt
euro 52,00
Associazioni Sportive
euro 258,00
Gli importi possono essere trasmessi tramite assegno bancario NON TRASFERIBILE intestato UVAI o bonifico:
Unicredit Banca - Viale Liegi, Roma - C/C n. 6457583, CAB 03002, ABI 05283, CIN K, (IBAN: IT 30 K 03002 05283 000006457583).
Nella CAUSALE necessario numero velico o nome yacht.
Oppure tramite carte di credito indicando: tipo, Eurocard/Mastercard numero e data di scadenza della carta.
Data: ………………………………………………………………..
o Visa N° Carta:
N° CV2:
visibile nel retro della carta.
Data di scadenza: / Importo autorizzato: ,
(escl. Electron),
Intestata a:
Firma:………………………………………..………………………………………..……………………...............……………..
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• Fral si fa in tre
Festa di fine anno per il Fral Racing Team
degli armatori Alessandro Nespega e Stefano
Ferri, che il 16 dicembre hanno riunito amici,
sponsor e giornalisti in un locale romano per
presentare il programma 2010, stagione in
cui la squadra sarà impegnata su tre diversi
fronti. Il Fral Racing Team parteciperà infatti
agli appuntamenti più importanti del circuito
d'altura con il Comet 45 Fral2, della classe
Melges 20 con Flocchette e del Platu 25 con
Flock. Il primo appuntamento sarà all'Argentario per le tradizionali regate di Pasquavela,
in programma dal 2 al 5 aprile.
www.teamfral.org
• La stagione dello YC Punta Ala • Le cinque stelle di Varazze
Presentato il programma regate 2010 dello
Yacht Club Punta Ala, il sodalizio presieduto
da Massimo De Sanctis. La stagione inizierà
con il prosieguo del Campionato Invernale
(Orc-Irc), mentre dopo una nazionale Finn
(10-11 aprile), sarà la volta dell'attesa 151
Miglia (20-22 maggio), la nuova regata
d'altura per scafi Orc e Irc, organizzata con lo
Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa sulla
rotta Marina di Pisa-Livorno-Giraglia-Formiche di Grosseto-Punta Ala. Seguiranno la Settimana Internazionale di Vela-Trofeo Gavitello d'Argento, divisa in due week end e riservata sia ai monotipi X-35, Platu ed Este 24
(27-30 maggio), che a scafi Orc e Irc (2-6
giugno), la Grand Soleil Cup (18-20 giugno),
il Campionato Autunnale Diporto (ottobre) e
nuovamente il Campionato Invernale per
Orc e Irc (da novembre a febbraio).
www.ycpa.it
Marina di Varazze ha conquistato le 5 stelle
dell'International Marine Certification Institute di Bruxelles, importante ente europeo che
certifica la qualità delle strutture diportistiche
internazionali, attraverso un rigido esame dei
parametri che spaziano dai servizi offerti, al
rispetto dell'ambiente e delle norme igieniche e sanitarie, sino all'impatto architettonico
delle strutture. Le verifiche presso la Marina
sono state compiute dall’ispettore dell’Ente
nel mese di novembre. «L'assegnazione delle 5 stelle», ha dichiarato Emanuele Rinaldi,
Direttore di Marina di Varazze, «costituisce
un nuovo importante traguardo che premia
la dedizione e il lavoro di tutto il nostro staff,
a cui va il mio personale ringraziamento, che
in pochi anni è riuscito a fare del nostro porto turistico una garanzia di qualità e rispetto
delle regole, risultando ormai un punto di
riferimento nel panorama diportistico internazionale». Il Marina di Varazze inoltre ha
rinnovato completamente il proprio sito
creando un percorso di navigazione immediato e dinamico.
www.marinadivarazze.it
• Italia, inizia la sfida
Primi passi per la sfida di Italia. E’ stata infatti
costituita la società che gestirà la campagna
dello Yacht Club Italiano per la prossima Volvo Ocean Race, il famoso giro del mondo in
equipaggio a tappe. La struttura sarà guidata
dal Presidente della Fiv Carlo Croce (Presidente) e da John Elkann (Vice Presidente)
insieme a Fulvio Zendrini (Amministratore
Delegato) e Giovanni Soldini (Direttore Sportivo e Skipper). Nel Consiglio di Amministrazione siederanno anche Enrico Isenburg,
Davide de Gennaro e Giorgio Mosci. La
società ha sede a Genova e una prima base
operativa a La Spezia. Nell’assumere
l’incarico, il neo Amministratore Delegato
Fulvio Zendrini (nella foto) ha affermato di
voler «costruire un’avventura in cui tutti si
potranno riconoscere, andando a raccontare
nei porti e nelle piazze italiane il fascino di
questa regata che sarà condotta unicamente
con velisti e tecnici italiani supportati da
imprese nazionali».
www.yci.it, www.volvooceanrace.org
• NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS •
• L’altura a Brindisi
Stagione tutta da vivere anche per il Circolo
della Vela Brindisi, lo yacht club pugliese che
l'anno scorso ha ospitato il Campionato
Mondiale Orc International. Due le manifestazioni d'altura organizzate dal sodalizio
brindisino, che può vantare anche una notevole attività di match race: l'ottava edizione
delle Giornate Veliche Bicche di Puglia, valida
come selezione per il Campionato Italiano
Assoluto d'Altura e in programma il 29-30
maggio, e l'ormai celebre Brindisi-Corfù (911 giugno), che proprio quest'anno festeggia
i 25 anni.
www.circolovelabrindisi.it
• Primo Cup a Montecarlo
Sono circa le 300 barche attese a Montecarlo per la
27ma edizione della Primo Cup Trofeo Credit Suisse,
organizzata dallo Yacht Club de Monaco tra il 4 e il 14
febbraio 2010. Al solito, saranno due i gruppi in regata, con questo programma: 4-7 febbraio Dragoni,
Melges 24, Melges 20, Smeralda 888 ed Esse 850, 1114 febbraio Surprise, Longtze Premier, Melges 32,
Farr 30, J 24, Platu 25 e Smeralda 888.
www.ycm.org
sail designer Paolo Semeraro di volta in volta
affiancato da personaggi di spicco del mondo dello yacht design, si svolgeranno presso
lo Yacht Club Parma il 21 gennaio alle ore
20, ospite il progettista Umberto Felci, e, a
seguire, a Padova, presso Arkanoè (ospite il
progettista Marco Lostuzzi), in data ancora
da definire. Ancora da definire anche il programma del resto dell'anno.
www.bankssails.it
.• L’Aniene raddoppia
Inaugurata nel Porto di Santa Marinella, presso il
Castello Odescalchi, la nuova sede nautica del Circolo Canottieri Aniene, il club presieduto da Giovanni Malagò. Numerose le celebrità presenti, a
partire dalla madrina dell'evento Alessandra Sensini, la quattro volte medaglia olimpica
di windsurf che è pronta a lanciarsi nella sua ennesima campagna olimpica, per i prossimi Giochi di Londra, proprio con i colori del circolo romano, club che recentemente ha
ottenuto l'affiliazione alla Fiv.
www.ccaniene.com
• Un salone in crescita
• Per saperne di più
Proseguono anche a gennaio gli appuntamenti organizzati da Banks Sails per illustrare
le più moderne tecnologie per la progettazione e la realizzazione di vele, barche e rig.
Gli incontri, che prevedono la presenza del
Torna il Salone di Venezia, in programma al
15 al 18 aprile 2010, e finalmente approda
nel cuore della città. L’evento infatti approda
all'Arsenale con grandi novità ed importanti
partnership. Insieme ai più prestigiosi marchi
internazionali dei grandi yacht e della piccola
nautica, quest'anno sarà presente anche
l'offerta del charter per la prossima stagione
estiva. «Expo Venice spa punta a valorizzare
ancora di più le potenzialità espositive di
Venezia con le attività legate al mare e alla
nautica», ha dichiarato Piergiacomo Ferrari,
Presidente di Expo Venice Spa, «e la nuova
edizione del Salone Nautico si propone di
volare in alto grazie ai cantieri espositori, alla
valorizzazione dell’usato di qualità, allo sviluppo del settore del Charter».
www.festivaldelmare.com
• LuganoNautica
Sono aperte le iscrizioni per la prossima edizione di LuganoNautica, uno degli appuntamenti fieristici più significativi per il Canton Ticino, che si terrà al Centro Esposizioni di
Lugano e nell’adiacente Porto Comunale dal 25 al 28 marzo.
Organizzata da Isicom SA, LuganoNautica può contare su una superficie espositiva di
12.000 mq, con presenza di espositori del mondo del diporto sia marino sia lacustre, in
rappresentanza di molti fra i più noti brand nazionali e internazionali di yacht di piccole e
medie dimensioni.
www.luganonautica.ch
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• NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS •
• Ciao Giorgio
Con infinita tristezza, salutiamo uno dei personaggi che hanno fatto la storia dell'editoria
nautica in Italia. Giorgio Casti, fondatore e
Direttore per 20 anni della rivista Bolina, si è
infatti spento a Roma, il 30 novembre, dopo
una lunga malattia. Ai familiari dell'amico
Giorgio, all'editore e a tutta la redazione di
Bolina, vanno l'abbraccio di tutta l'Uvai e
della Vela d'altura magazine.
• La guida d'Italia
• Il mare sotto la pelle
A distanza di un anno dall’inaugurazione ufficiale della Bmw Research Unit-HSR e in occasione di una cena organizzata presso l'Istituto
Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, è stata presentata ufficialmente la nuova
edizione della Bmw Guida d'Italia. Già disponibile nelle librerie, distribuita da Mondadori
al prezzo di copertina di 20 euro, la
Bmw Guida d'Italia fornisce al lettore-viaggiatore dei precisi punti di riferimento ovunque si
trovi e ovunque sia diretto, con indirizzi e
valutazioni di 1.820 alberghi, 1.330 ristoranti e
22 porti turistici, oltre alla segnalazione di
numerosi negozi.
www.bmw.it
Dalla Polinesia
Francese alle Isole
Cook, da Tonga
alle Fiji, dalle
Vanuatu alla Nuova Caledonia, fino
all'Australia, attraverso l'insidioso
Mar dei Coralli: si
chiama "Il mare
sotto la pelle"
(Mursia, pag. 138,
euro 10) ed è il diario di bordo di Giovanni
Galla, che descrive le cinquemila miglia percorse dal Super Maramu 2000 OneLife nel
Pacifico Meridionale durante il giro del mondo
a vela World Arc Rally dello scorso anno. Un
libro per vivere l' oceano con le sue rare terre emerse, che regala suggerimenti pratici,
informazioni preziose e punti di vista insoliti
sull'entusiasmante fatica del navigare nell'immenso blu.
www.mursia.com
• Racing al polso
• Rivoluzione Nikon
• Mascalzone negli Emirati
Si è conclusa con un grande successo la
partecipazione congiunta di Mascalzone
Latino e della località La Maddalena alla
seconda edizione dell'Emirates Boat Show
International di Abu Dhabi, dove è stato
presentato con un grande spazio espositivo
l'evento della Louis Vuitton World Series
che si correrà a maggio del 2010 nelle
acque del celebre arcipelago sardo. Unici
rappresentanti dell'Italia, La Maddalena e
Mascalzone Latino hanno portato quindi
una grande visibilità nell'area medio orientale alla Regione Sardegna, ospite dell'importante evento, e a tutto il progetto di
riqualificazione dell'area dell'ex arsenale
militare, suscitando grande interesse in particolare da parte dell'ente del turismo di
Abu Dhabi. In un corner dedicato, Mascalzone Latino ha presentato inoltre in anteprima mondiale il progetto dei Mascalzone
Latino Cafè, una catena di franchising bar
che rispecchierà i valori e lo stile del team.
Da Pirelli PZero, arriva Racing, una collezione
che si ispira alla lunga tradizione sportiva di
Pirelli e che rappresenta l'ideale unione tra la
perfezione della tecnologia svizzera nel campo dell'orologeria e un design esclusivo e originale dallo spirito High Tech. Autentici gioielli
di precisione, water resistant, con vetro zaffiro
antiriflesso e movimento cronografo 1/10 di
secondo swiss made.
www.pzeroweb.com
Nikon ha presentato la D3S,
la rivoluzionaria
reflex digitale
destinata ad
ampliare i confini della fotografia. Sviluppata
sul modello D3,
la D3S offre il pieno controllo del “momento
cruciale”, anche in caso di soggetti imprevedibili e di condizioni di luminosità critiche, in
virtù di una sensibilità alla luce superiore alle
capacità visive dell’occhio umano: la fotografia
raggiunge dunque un nuovo livello, impreziosito dalle nuove opzioni creative legate alla
funzione D-movie, che consente la registrazione di filmati multimediali.
www.nital.it
• Regole di regata 2009-2012 spiegate e illustrate
Le regole di regata aggiornate e riviste per i prossimi quattro anni
dall’Isaf, la Federazione internazionale della vela, e spiegate da Paul
Elvstrom, quattro volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, più volte
campione del mondo ed europeo, e leggendario velista.
Un libro indispensabile a chiunque si cimenti con le regate a vela in
ogni classe, dalle derive ai match-race.
Un best seller internazionale (320.000 copie vendute solo in inglese) giunto alla 16ª edizione.
Il libro, tutto a colori, contiene le regole complete 2009-2012, le
spiegazioni illustrate di ogni regola, i modellini in plastica usati nelle
proteste a fine regata.
www.nutrimenti.net
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• NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS • NEWS •
Sistema Alfalyrae. Sentiamo chi lo usa
Riccardo Calcagni è l'armatore del First 36.7 Micciariello, con il quale partecipa, con soddisfazione, all’invernale di Napoli, ed è associato Alfalyrae. A lui chiediamo di parlarci dei servizi che
offre Alfalyrae, precisando che, al momento della
sua sottoscrizione, non era ancora stata studiata
la formula Alfalyrae Sailing System for Uvai, che
si trova direttamente sul sito www.uvai.it e che
prevede in abbinamento con Alfalyrae la polizza
assicurativa completa di tutte le estensioni, per
chi va in regata e chi noleggia la barca. Oltre che
Usufruisco di Alfalyrae esclusivamente per
essere economicamente molto accattivante, è
quanto riguarda i problemi legati alla barca, in
una formula esclusiva per i soci Uvai.
particolare ho avuto assistenza per la riparazioCome è venuto a conoscenza del sistema ne del bulbo, dove i tecnici hanno eseguito il
lavoro, mentre proprio pochi giorni fa ho risolAlfalyrae?
A dire il vero la mia prima card l’ho vinta come to telefonicamente per il motore. I tecnici della
premio per il posizionamento nella regata centrale sono stati in grado di guidarmi fino a
Ottovelante organizzata da Bluduemila, lo scor- farlo ripartire.
so anno. La seconda invece l’ho acquistata
Quindi si è servito di Alfalyrae nei momenti di
quest’anno.
emergenza?
La card Alfalyrae garantisce diverse tipologie di Non solo, prima della partenza per le vacanze
servizi: tecnici, sanitari e life style. Li utilizza tutti? estive è stato fatto un check up motore.
Se trova utile avere Alfalyrae saprebbe indicare perché in particolar modo?
Mi è stato utile per esempio quando ho dovuto
far riparare il verricello. Non potevo in alcun
modo recarmi a bordo e i tecnici di Alfalyrae
hanno provveduto a tutto. Per chi va in crociera
Alfalyrae è pratico, perché si ha sempre un punto
di riferimento e anche quando si è fuori dalla
propria base di armamento. La centrale tecnica
indica come muoversi, senza perdere tempo.
Anche la ricerca per l’organizzazione del posto
barca mentre si è in crociera è un servizio valido.
Questo sembra essere uno dei servizi più
richiesti, è ideale per evitare perdite di tempo ?
Si, anche se si è in vacanza e si ha tempo, non
è detto che quello di passarlo nella ricerca dell’ormeggio sia il modo migliore. Poi i tecnici
sono fin troppo scrupolosi, si accertano che il
posto sia di gradimento, che la tariffa sia accettata e poi che effettivamente si sia arrivati in
porto, un’assistenza fin troppo zelante!
www.alfalyrae.com
Garmin in 3D
Ultimatum di Rudy Project
Disponibili da febbraio, i nuovi chartplotter Garmin delle serie Gpsmap 6000 e
7000 vantano l'innovativa tecnologia G
Motion, in grado di utilizzare al meglio le
funzioni delle cartografie BlueChartG2
Vision, permettendo un’incredibile fluidità di
passaggio tra le schermate con un aggiornamento tra i livelli di zoom quasi privo
d’interruzioni e una visione delle viste prospettiche come in un film in 3D. Sia la serie
7000 sia la 6000, possono essere gestite con
comandi remoti wireless e s’integrano perfettamente nelle strumentazioni di bordo
grazie alla compatibilità con i protocolli di
comunicazione NMEA 2000 e NMEA 0183.
www.garmin.it
Stile vintage e tecnologia
d’avanguardia, Ultimatum di
Rudy Project è il nuovo
occhiale che coniuga il know
how più tecnico con i trend
della moda. La montatura è
personalizzata con dei graffiti
che richiamano la trama delle vele 3Dl, le lenti Polar 3Fx, brevettate Rudy Project, garantiscono l’eliminazione totale dei riflessi, della luce polarizzata e dei raggi Uv nocivi, assicurando un’eccellente protezione degli occhi.
www.rudyproject.it
T-shirt fuori dagli schemi
La t-shirt Feeldude è un capo unico nel suo
genere perché generato dalla community di
grafici e creativi che popolano il sito
www.feeldude.com.
Grafiche sempre nuove e attuali, l’utilizzo di
materiali di altissima qualità e l’edizione limitata di 500 pezzi, fanno di ogni t-shirt Feeldude
un regalo ancora più prezioso. Con Feeldude
inoltre c'è la possibilità di personalizzare e realizzare abbigliamento per imbarcazioni, team
ed eventi, con grafiche fuori dagli schemi,
divertenti e ironiche.