Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 20/11/2014
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INDICE
IN PRIMO PIANO
20/11/2014 La Nuova Ferrara - Nazionale
L'Ordine consegna i premi ai decani delle farmacie
7
20/11/2014 La Sicilia - Enna
«La farmacia? Sentinella della salute»
8
20/11/2014 La Sicilia - Enna
«Sistema migliore del mondo»
9
20/11/2014 La Sicilia - Agrigento
«Le piante officinali e il loro utilizzo»
10
19/11/2014 Diva e Donna
Allergia o intolleranza? Scoprilo così...
11
19/11/2014 AGI 10:40
Agenda Appuntamenti
12
SANITÀ NAZIONALE
20/11/2014 Il Sole 24 Ore
L'inquinamento di Vado divide scienziati e Procura
14
20/11/2014 La Stampa - Nazionale
La Sanità riparte da qui Varato il piano di Saitta
15
20/11/2014 Il Giornale - Nazionale
Il paradosso: intanto i malati aumentano
17
20/11/2014 Avvenire - Nazionale
No ai medici senza specializzazione
18
20/11/2014 Avvenire - Nazionale
«Eutanasia facile» Un freno agli abusi?
19
20/11/2014 Avvenire - Nazionale
«Cure palliative, servono specialisti»
20
20/11/2014 Il Manifesto - Nazionale
La lotta del Ce. Fi., a Roma prove di «sindacato sociale»
21
20/11/2014 Il Mattino - Nazionale
Una gara tra squadre di medici come in un'arena confronto internazionale dell'area di
emergenza
22
20/11/2014 ItaliaOggi
Nichi Vendola lascia la Regione Puglia in un mare di debiti
23
20/11/2014 ItaliaOggi
Mitragliata contro gli avvocati
25
20/11/2014 MF - Nazionale
Split societario per Ciccarelli
27
20/11/2014 Il Salvagente
Collutori l'arma a doppio taglio per l'igiene ORALE
28
20/11/2014 Il Salvagente
Ricette lasciate in farmacia? Basta che siano in busta chiusa*
30
20/11/2014 Il Salvagente
Sesso, bambini e ragazzi un rapporto sconvolgente
31
20/11/2014 Il Salvagente
OGM: quello che ancora non ci hanno detto
33
20/11/2014 Il Salvagente
Torna la colletta del Banco Alimentare
35
20/11/2014 Il Salvagente
dalla parte dei bambini malati
36
20/11/2014 Il Salvagente
La "cura" giusta per il Policlinico di Roma
37
20/11/2014 DailyNet
pharmawizard, l'app per i prodotti farmaceutici
38
20/11/2014 La Notizia Giornale
scuola superioare empedocle
39
20/11/2014 Gioia
Petto in fuori
43
20/11/2014 Gioia
Un goccio d'olio
45
VITA IN FARMACIA
20/11/2014 Corriere della Sera - Milano
terapia del dolore, L'ODISSEA DEGLI ANZIANI SENZA INFORMAZIONI
48
20/11/2014 Corriere della Sera - Milano
RICERCATORI E MEDICI ALLEATI PER I PAZIENTI
49
20/11/2014 La Repubblica - Firenze
"Rapporti anomali con medici e primari"
50
20/11/2014 La Repubblica - Palermo
Gli occhiali d'oro dell'Asp: gara da 665 milioni
51
20/11/2014 La Repubblica - Roma
"Intervento di routine", muore 60enne Umberto I, indagati cinque medici
53
20/11/2014 La Repubblica - Torino
San Luigi declassato e i medici fuggono
54
20/11/2014 La Repubblica - Torino
Via settecento posti letto e sei emodinamiche Chiamparino: "Scelte dure ma faremo
assunzioni"
55
20/11/2014 Il Messaggero - Roma
Legionella, una diffida per il «rischio sanitario»
57
20/11/2014 Il Messaggero - Civitavecchia
Sparisce la ricetta rosa arriva quella elettronica
58
20/11/2014 Il Messaggero - Frosinone
Sorpresa, le farmacie comunalisono passate in attivo
59
20/11/2014 Il Messaggero - Frosinone
«Ospedali, si può fare di più»
60
20/11/2014 Il Messaggero - Ancona
Salesi, Mancinelli: Regione in ritardo
61
20/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
La farmacia fa causa a Telecom «Senza fax per i malati in terapia»
62
20/11/2014 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Nuovo Cda delle farmacie comunali,Acquaroli nomina Properzi presidente
63
20/11/2014 Avvenire - Milano
Farmacie a sostegno dei bambini in Italia e Haiti
64
20/11/2014 QN - Il Giorno - Milano
I sindaci sugli ospedali: niente chiusure, solo tagli
65
20/11/2014 QN - Il Giorno - Legnano
Legnano In farmacia per i bambiniOggi la raccolta di fondazione Rava
66
20/11/2014 Il Mattino - Salerno
Il deposito nel box di Cicalese la fidanzata trovava i «clienti»
67
20/11/2014 Il Secolo XIX - Levante
FARMACI PER AIUTARE I BAMBINI ASSISTITI DAL BALIATICO
68
20/11/2014 QN - La Nazione - Lucca
Fallite altre due società del gruppo «Farmacie Lemmi»
69
PROFESSIONI
20/11/2014 Gioia
acido ialuronico una ne pensa, 100 ne fa
71
PERSONAGGI
20/11/2014 Il Roma
Doping nelle palestre, 13 arresti Coinvolto anche un farmacista
74
19/11/2014 Corriere.it
«In farmacia per i bambini» donare medicine e prodotti per l'infanzia
75
IN PRIMO PIANO
6 articoli
20/11/2014
La Nuova Ferrara - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:10740, tiratura:14040)
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L' Ordine consegna i premi ai decani delle farmacie domenica
L' Ordine consegna i premi ai decani delle farmacie
L'Ordine consegna
i premi ai decani
delle farmacie
domenica
Domenica 23 alle ore 11 nella Caffetteria del Castello saranno premiati i farmacisti che hanno raggiunto i 35
e 25 anni d'iscrizione all'Ordine. «Con questa iniziativa, l'Ordine dei Farmacisti ferraresi - si legge nel
comunicato - intende tributare un giusto riconoscimento a chi in città e nei piccoli paesi svolge spesso un
ruolo di primo presidio sanitario a disposizione di tutta la popolazione. Si tratta di farmacisti (sia titolari che
collaboratori) che operano nelle farmacie - sia private che comunali - sparse tra la città e il territorio provincile.
35 anni. Nozze d'oro per i dottori Baldin Eurosia, Campi Anna, Gallesini Andrea, Montanari Giuliana,
Savonuzzi Renata, Tartari Anna Maria, Veratti Elena, Busi Marisa, Capra Silvia, Mari Marisa Marta, Ongaro
Sandra, Schiavoni Loretta, Toffanetti Donatella, Viriglio Gianguelfo. 25 anni. Nozze d'argento per i dottori
Bergamini Manuela, De Palo Michele, Mascellani Barbara, Stecchi Maria Gloria, Bianchi Stefano, Maiolo
Domenica, Pastesini Costanza. Alla cerimonia, che è a«perta al pubblico, saranno presenti il sindaco di
Ferrara Tiziano Tagliani, il presidente provinciale dell'Ordine Livio Luciani, il vice Riccardo Zavatti, il
presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti Andrea Mandelli, e altri rappresentanti di
Ordine dei farmacisti di altre realtà della Regione.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
7
20/11/2014
La Sicilia - Enna
Pag. 29
(diffusione:64550, tiratura:80914)
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«La farmacia? Sentinella della salute»
Dal dott. Dino Rizzo, presidente dell' Ordine provinciale: «La nostra categoria non è immune dalla crisi»
Nell'Auditorium dell'Università Kore di Enna si è svolta la cerimonia del Caduceo e il 60° anniversario di
Federfarma Enna, imperniata sul tema «Il farmacista e la Comunità. Come cambia la professione». Ha aperto
i lavori il dott. Dino Rizzo di Catenanuova, presidente dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Enna, il
quale ha rivolto un affettuoso saluto a tutti i presenti, autorità, colleghe, colleghi e agli ospiti. «Un primo
pensiero - ha detto Rizzo va ai colleghi e agli abitanti di Genova, della Liguria e delle altre zone devastate
dall'alluvione. A loro esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà. Rizzo ha esteso i saluti al presidente
dell'università di Enna Cataldo Salerno, al prefetto Fernando Guida, al questore Ferdinando Guarino, al
presidente Fofi sen. Andrea Mandelli, al presidente Federfarma nazionale Annarosa Racca, al presidente
Enpaf Emilio Croce, al presidente Federfarma Sicilia Francesco Mangano, al vicepresidente Federfarma
nazionale Gioacchino Nicolosi, al segretario Fofi Maurizio Pace, al presidente regionale degli Ordini Nino
Abate, ai presidenti degli Ordini e di Federfarma della Sicilia e ai rappresentanti dell'Asp di Enna Emanuele
Cassarà (direttore sanitario), Calogero Russo (direttore area farmaceutica territoriale), Maria Teresa
Perricone (direttrice area farmaceutica ospedaliera); ha ringraziato gli sponsor Mylan, Sofad, Cgm-Qualità in
farmacia, Dm Barone, Farmafidi Italia, Csf sistemi, Campione informatica e Riccobono, la Federfarma Sicilia,
il presidente di Federfarma Enna Giorgio Scollo e tutto il Consiglio per avere organizzato assieme questo
evento. Un ringraziamento particolare lo ha rivolto al Consiglio dell'Ordine per il notevole lavoro svolto
nell'interesse della professione, degli iscritti e a salvaguardia della salute pubblica, al Collegio dei revisori dei
conti e ai responsabili della segreteria. Questa manifestazione viene organizzata ogni tre anni nel corso della
quale viene conferita una medaglia d'oro ai Colleghi professionalmente anziani e viene dato il benvenuto ai
nuovi iscritti all'Albo. La cerimonia è stata coordinata dal giornalista Antonello Zitelli. Rizzo ha espresso
preoccupazione per la situazione occupazionale e le difficoltà economiche delle farmacie e parafarmacie
della provincia di Enna». «Gli iscritti all'Ordine di Enna aumentano - ha evidenziato il presidente Rizzo - ma in
un contesto generale che non li garantisce. Oggi con la crisi economica, le aziende subiscono maggiori costi
di gestione, un aumento della burocrazia, una riduzione del fatturato e degli utili obbligando i titolari di
farmacie e parafarmacie a licenziare o a ridurre le ore lavorative del personale dipendente. A Enna il 10%
delle farmacie è a forte rischio di fallimento, il 30% è in sofferenza economica, il 20% delle parafarmacie ha
chiuso, ne sono rimaste aperte solo 10. Gli informatori scientifici hanno subito licenziamenti. Questa
situazione diventa poi insostenibile se si considerano gli ulteriori e diversi provvedimenti che negli ultimi anni
continuano a penalizzare la categoria. Questa situazione mette a repentaglio anche la qualità del servizio
reso, un servizio primario perché riguarda la salute pubblica». Rizzo ha ringraziato e salutato i tanti colleghi
che mentre si svolgeva la cerimonia stavano garantendo il servizio ai cittadini. L'evento è stato allietato dal
duo Filippo Di Maggio (violino) e Giacomo Di Cara (chitarra). NICOLÒ SACCULLO
Foto: I VERTICI NAZIONALI RACCA, PACE, CROCE E MANGANO I NEO ISCRITTI ALL'ORDINE DEI
FARMACISTI DI ENNA
Foto: I VERTICI NAZIONALI, REGIONALI E PROVINCIALI CON IL PREFETTO LA PREMIAZIONE DI
ALCUNI FARMACISTI DELL'ENNESE
Foto: NICOLÒ PESCO E ROSARIO SALEMI IL PREMIO A SALVATORE ASCOLI
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
8
20/11/2014
La Sicilia - Enna
Pag. 29
(diffusione:64550, tiratura:80914)
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«Sistema migliore del mondo»
Presenti anche i vertici nazionali della categoria
n. s.) Alla manifestazione del Caduceo presenti anche i vertici nazionali dei farmacisti. Annarosa Racca
(presidente Federfarma nazionale) ha detto: «Da recenti indagini fatte da istituti specializzati risulta che le
farmacie sono il luogo dove la gente ha fiducia di entrare. La Sicilia è stata la prima a portare avanti la ricetta
elettronica. Stiamo lavorando per adeguare la convenzione tra Stato e farmacie siglata nel 1998 per arrivare
sempre più alla farmacia dei servizi che va verso il cittadino». Maurizio Pace, segretario della Federazione
ordini farmacisti italiani, ha aggiunto: «Qui mi sento a casa mia perché Enna riunisce sempre tutti i vertici per
dibattere argomenti importanti. E' un momento delicato. L'Italia è chiamata a superare diversi esami a livello
europeo. C'è la volontà di portare tutti i servizi sul territorio e concentrarli a carico delle farmacie. La
professionalità dei nostri farmacisti è di alto livello. La farmacia è servizio sociale rivolto al cittadino, la vera
essenza della farmacia italiana è la capillarità del servizio. A livello europeo è stato detto che il sistema
farmaceutico italiano è il migliore al mondo». Emilio Croce, presidente Ente nazionale previdenza assistenza
farmacisti, ha dichiarato: «Anche nella nostra categoria c'è carenza di lavoro e precariato. E stiamo
assistendo a ulteriori aggressioni della casse di previdenza attraverso un ulteriore tassazione dei proventi. La
previdenza vive un momento complesso perché rispecchia le difficoltà economiche del Paese». Francesco
Mangano, presidente Federfarma Sicilia, conclude: «La categoria mostra grande attenzione alla provincia di
Enna che è molto attiva e dinamica e ha capacità di rinnovarsi in uno spirito unitario. La farmacia è un istituto
antico e la sua capillarità è di grande rilevanza in un momento in cui la rete ospedaliera viene depotenziata.
Si pensa di affidare al territorio un ruolo sempre più importante, e ci aspettiamo che esso venga potenziato e
incentivato, e invece siamo costretti a fare un lavoro sempre più di responsabilità con risorse sempre più
modeste». 20/11/2014
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
9
20/11/2014
La Sicilia - Agrigento
Pag. 33
(diffusione:64550, tiratura:80914)
convegno agifar alla biblioteca lucchesiana
piante officinali Un appuntamento per ripercorrere la storia delle piante officinali e il loro utilizzo nell'arte. E' il
convegno/corso di domani sera organizzato dall'Agifar di Agrigento, presieduta da Silvia Nocera, tra le mura
della Biblioteca Lucchesiana di via Duomo n. 94. Dalle 20:30, si discuterà del valore allegorico, nelle
decorazioni delle chiese, dei libri, delle architetture pubbliche e private, e di quello iconografico nei dipinti e
nelle sculture della cristianità, ` delle piante officinali come rimedi per malattie, infermità e traumi. A
relazionare: sull'aspetto affascinante di "Cristo farmacista", Don Vincenzo Lombino, docente di Patristica alla
Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista; Prefetto degli studi e Docente di Patristica
allo Studio Teologico San Gregorio Agrigentino di Agrigento, oltre che dottore in farmacia; sul ruolo delle
piante officinali nell'arte, invece, Rodolfo Papa, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma;
accademico ordinario della Pontificia Insigne Accademia Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, nonché
esperto del XIII Sinodo dei Vescovi sulla Fede. Il convegno, organizzato dall'associazione di giovani
farmacisti agrigentini e coordinato dal vicepresidente Christian Intorre, vedrà la partecipazione del segretario
nazionale Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Maurizio Pace e di Ciro Lomonte, responsabile della
Scuola Orafa Arces di Palermo. Chiara Mangione 20/11/2014
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Le piante officinali e il loro utilizzo»
19/11/2014
Diva e Donna - N.47 - 25 novembre 2014
Pag. 108
(diffusione:217234, tiratura:337383)
Allergia o intolleranza? Scoprilo così...
Non sempre mangiare è un piacere. Alcuni alimenti possono provocare vere e proprie reazioni allergiche; altri
semplici ma fastidiosi disturbi: ecco cosa fare. Tutti i consigli del dottor Pino Quintaliani, specialista in
alimentazione
Adelaide Barigozzi
Latte, arachidi, patate, crostacei... Sempre più alimenti sono accusati di fare male alla salute. C'è chi lamenta
un'allergia e chi, invece, un'intolleranza alimentare, oggi in aumento. Ma che differenza c'è? Facciamo
chiarezza con l'aiuto del dottor Pino Quintaliani, specialista in alimentazione e nefrologo. «Si fa presto a
parlare di allergia alimentare: questa patologia, in realtà, interessa solo una piccola parte di persone. Il più
delle volte, a provocare disturbi è un'intolleranza a un determinato ingrediente». Reazione a catena Scoprire
se è un'allergia non è difficile. «Si distingue perché coinvolge il sistema immunitario», spiega l'esperto. «Chi
ne soffre, appena assaggia la sostanza scatenante, l'allergene, innesca reazioni a catena che stimolano il
rilascio d'istamina, una sostanza che provoca prurito, naso che cola, tosse e affanno». Per lo più è ereditaria
e viene diagnosticata nei primi anni di vita. «Sono oltre 120 i cibi responsabili, ma i più irritanti sono una
ventina. Secondo lo studio EuroPrevall, in particolare pesche, mandorle e arachidi». Una legge europea
obbliga a segnalare in etichetta la presenza dei 14 allergeni più diffusi. Tra questi, però figurano anche il latte
vaccino e i cereali contenenti glutine, ovvero alcuni dei cibi che più di frequente possono provocare anche
un'intolleranza «La differenza è che quest'ultima coinvolge solo il metabolismo digestivo», dice Quintaliani.
«Un esempio è il lattosio: chi non lo tollera ha una carenza di lattasi, l'enzima che scompone lo zucchero del
latte. Occorre ingerire una certa dose di cibo per avere dei disturbi generici: pesantezza, mal di testa,
digestione difficile». Glutine nel mirino La "new entry" più eclatante è il glutine: sempre più persone, pur non
soffrendo di celiachia, si scoprono intolleranti. «Non è solo una moda, ma se ne sa ancora poco», spiega il
medico. «La sensibilità al glutine può inoltre essere provocata da altre sostanze come i polioli, contenuti in
alimenti derivati da grano e segale, ma anche in latticini, frutti (mango, pera), cioccolato, verdure a foglia
larga. In più, giocano un ruolo di primo piano conservanti e additivi. Non sono scientificamente provati,
invece, alcuni esami per le intolleranze, come il Vega test e il Dria test». Che fare, allora? «Prima di tutto
andate dal medico per escludere problemi specifici come la celiachia», consiglia Quintaliani. «Quindi, è bene
scegliere alimenti freschi e di stagione, aggiungere solo un cibo per volta tra quelli sospetti, preferire i prodotti
con meno additivi ed evitare le diete fai da te». • PINO QUINTALIANI, NOVAK DJOKOVIC
Un mese per il cuore
Per tutto novembre le farmacie Apoteca Natura lanciano la campagna gratuita "Ci sta a cuore il tuo cuore" in
collaborazione con la Società italiana di medicina generale, l'Associazione medici diabetologi e la
Federazione ordini farmacisti. *Con un test di autovalutazione guidata su pressione arteriosa, Culesterolu e altri indici, è possibile misurare i propri fattori di rischio cardiovascolare. Info:
www.cuore.apotecanatura.it. • DIETA IN CAMPO Sopra, Novak Djokovic, 27 anni: il tennista serbo soffre di
un'intolleranza al glutine che lo ha costretto a modificare la sua alimentazione eliminando pasta, pane e tutti
gli altri cibi che contengono questa sostanza. Al centro, il dottor Pino Quintaliani, nefrologo, specialista in
alimentazione.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
11
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Occhio alla salute
19/11/2014
10:40
AGI
Sito Web
Agenda Appuntamenti
(AGI) - Roma, 19 novembre - - Roma: LUISS - terzo Forum nazionale Valore D. Ad aprire i lavori partecipano,
tra gli altri, Paola Severino, Prorettore della LUISS Guido Carli e Presidente della Commissione per la
valutazione presso il Ministero della Giustizia, Carlo Messina, CEO di Intesa San Paolo, e Maria Cannata,
Direttore Generale del Dipartimento del debito pubblico del Tesoro (Viale Pola 12 - ore 9,30) - Roma: FAO e
OMS - Seconda Conferenza sulla nutrizione (ICN2), alla presenza del Ministro degli Affari Esteri e della
Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni (da oggi al 21 novembre, sede FAO, Aranciera di San Sisto) Senato: commissione Lavori pubblici e Commissione Ambiente in seduta congiunta - audizione informale del
sindaco di Genova, Marco Doria, sulle conseguenze dei recenti eventi alluvionali (ore 13,30) - Senato:
commissione Sanita' - UPI: audizioni informali di: Agenzia europea per i medicinali; ministero della Salute
(dottor Borrello) e Federazione ordine farmacisti italiani (ore 14,30); ddl cellule staminali e donazione da
cordone ombelicale (ore 16) (AGI) .
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 20/11/2014
12
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Ricerca e sviluppo
SANITÀ NAZIONALE
22 articoli
20/11/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 18
(diffusione:334076, tiratura:405061)
L'inquinamento di Vado divide scienziati e Procura
Dopo il sequestro la qualità dell'aria non è migliorata LACUNE Secondo l'Istituto superiore di Sanità il
documento dei magistrati «non è chiaro e non identifica le fonti di pressione ambientale»
Jacopo Giliberto
Potrebbero essere sbagliati i dati catastrofici sull'inquinamento di Savona in base ai quali in marzo è stata
sequestrata, ed è ancora chiusa, la centrale elettrica a carbone della Tirreno Power a Vado Ligure (Savona).
In primavera molti giornali avevano riportato con titoli di forte effetto la strage di savonesi prodotta dai fumi
inquinanti della centrale. Sulla base di una perizia ordinata dalla Procura di Savona, si disse che senza la
centrale non sarebbero morte 400 persone dal 2000 al 2007, si sarebbero evitati tra i 1.700 e i 200 ricoveri di
adulti e di 450 bambini tra il 2005 e il 2012. Insomma, nella città con una delle arie più fini e salubri d'Italia
(rapporto Mal'aria Legambiente 2013) gli abitanti cadrebbero a terra stecchiti per i fumi carboniosi della
centrale elettrica.
La centrale, ovviamente, inquina in modo considerevole. Anzi, inquinava; finché non è stata sequestrata
dalla Procura in marzo sulla base di quello studio.
I fumi della ciminiera di altezza vertiginosa non erano una manosanta per i polmoni dei savonesi,
giustamente infastiditi.
La legge europea dice che ogni giorno un metro cubo d'aria respirata non deve contenere più di 125
microgrammi di ossidi di zolfo e l'allarme scatta a 500 microgrammi. Quanto inquinava la centrale? Il
massimo giornaliero raggiunto dall'aria di Savona (dati Arpal 2012) era tra 15 e i 19 microgrammi con una
media di 5 microgrammi per metro cubo d'aria.
Da quando la centrale della Tirreno Power è stata spenta la qualità dell'aria non è cambiata perché è
irrilevante. Lo afferma addirittura la perizia della procura che parla dei 400 morti stecchiti da inquinamento: la
centrale sporca l'aria con ossidi di zolfo al massimo fra gli 0,74 e i 3 microgrammi (pagina 6 decreto di
sequestro).
Molti studi frenano sul catastrofismo. Una ricerca epidemiologica dell'Istituto dei tumori di Genova («Mortalità
in Provincia di Savona 1999-2004») afferma che vanno approfonditi una «eventuale contaminazione di pozzi
per approvvigionamento idrico», sulle «coltivazioni agricole», sugli «insediamenti industriali di lavorazione
petrolchimica». La centrale, come non esistesse.
Ma nel merito della ricerca che parla di strage emergono alcuni documenti.
Il 9 luglio l'unità di epidemiologia clinica dell'Istituto dei tumore di Genova in 5 pagine e 14 punti massacra lo
studio della magistratura locale: «I metodi di lavoro sono descritti in maniera insufficiente», «non fa alcun
riferimento ai limiti dell'indagine», l'esposizione «è misurata solo in termini di intensità e non di durata». E così
via. E quando i dati smentiscono la perizia della Procura, «non viene dato spazio» .
Non basta. A fine gennaio 2014 l'Istituto superiore di sanità con una lettera riservata (dopo avere apprezzato
lo studio dell'accusa, impegnativo e ambizioso che «propone una metodologia inusuale») in 10 punti al
vetriolo dice che il documento della Procura «non è redatto in modo chiaro ed esauriente», la
documentazione «non identifica le fonti di pressione ambientale», le stime sono «un surrogato della stima
dell'esposizione inalatoria». Dopo quattro pagine di sciabolate, l'analisi dell'Iss conclude che «naturalmente è
possibile che per alcuni dei punti qui menzionati gli autorit abbiano ottimi elementi a supporto». Naturalmente
è possibile.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
14
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Il caso Tirreno Power. L'Istituto dei tumori di Genova frena sul «catastrofismo» LIGURIA
20/11/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:309253, tiratura:418328)
La Sanità riparte da qui Varato il piano di Saitta
Chiusa l'emodinamica a Moncalieri, in due anni tagliati 211 posti da primario L'ULTIMO HUB I RINVII Sì al
Mauriziano Il San Luigi sarà un Dea di primo livello Martini e Lanzo sapranno il loro destino a fine 2015
ALESSANDRO MONDO
Dopo Roberto Cota e Paolo Monferino, ci provano Sergio Chiamparino e Antonio Saitta. Ieri la giunta
regionale ha approvato la delibera sul riordino della rete ospedaliera che oggi verrà sottoposta al tavolo del
ministero, l'architrave della riforma della Sanità piemontese in corso su altri fronti (dai risparmi sulla
farmaceutica e sulla diagnostica alla centralizzazione degli acquisti, dall'approvazione dei bilanci 2012 e 2013
delle Asl alla selezione dei futuri direttori). Un ridisegno finalizzato a obiettivi diversi: la sostenibilità
finanziaria, il controllo della spesa, la trasparenza sui conti, la razionalizzazione di alcuni servizi e il
potenziamento di altri. Operazione complessa - «quando si tratta di riqualificare c'è sempre qualcuno non
contento», mette le mani avanti Chiamparino -, che dovrebbe permettere alla Sanità piemontese di uscire dal
piano di rientro del debito, sostenersi solo con i fondi statali, risparmiare ogni anno un tot da reinvestire in
tecnologie ed edilizia sanitaria, tornare ad assumere personale. Gerarchia degli ospedali Il quadro è
sostanzialmente quello anticipato lunedì dal nostro giornale, integrato dalle decisioni sui punti in sospeso
(vedi la tabella). A Torino Ovest il Mauriziano diventa ospedale «hub» mentre il San Luigi viene declassato a
Dea di primo livello, pur mantenendo alcune specialità «a rara diffusione» (come la chirurgia toracica). Per
ora il Martini resta Dea 1 livello, qualifica che l'assessorato si riserva di valutare entro fine 2015: i Cinquestelle
(Bono, Batzella) danno per certo il declassamento. Idem per i presidi di Mondovì e Casale Monferrato. Nel
quadrante Nord-Est, la scelta tra Domodossola e Verbania tra i Dea di primo livello è rimandata alla fine del
prossimo anno, dopo un confronto partecipato con il territorio. Ogni Dea di primo livello svolgerà anche
funzione di pronto soccorso per il proprio bacino di riferimento. Chiusi i punti nascita di Susa, Carmagnola,
Tortona, Acqui Terme. Rinviato a fine 2015 anche il destino dei presidi di Lanzo («Sarà declassato in
poliambulatorio», attacca Vignale, Forza Italia), Giaveno, Venaria, Nizza Monferrato. Quelli di Settimo
Torinese, Omegna, Borsalino e Fossano svolgeranno attività specialistica riabilitativa. Abolite le
emodinamiche a Moncalieri, Vercelli, Alba. Da valutare San Luigi (Torino Ovest), Ivrea e
Verbania/Domodossola. Primariati «Oggi negli ospedali pubblici sono 842, con una frammentazione
eccessiva di personale e una produzione sovente inferiore agli standard per garantire la sicurezza», spiega
Saitta, affiancato dal direttore dell'assessorato Moirano. Entro due anni l'accorpamento li ridurrà a 668. Da
185 a 148 nelle strutture private. Si giocherà sue due fattori: il numero elevato di primari prossimi al
pensionamento e i primariati sulla carta, cioè vacanti. Rapporti con i privati Confermata la volontà di
reimpostare il rapporto con i privati accreditati: guiderà la Sanità pubblica, i privati dovranno adeguarsi alla
richiesta dei servizi (riconvertendo le loro strutture). Gli accorpamenti Per ora siamo ai macro-numeri: gli
accorpamenti tra i reparti, con prevalenza a Torino e nel Torinese, saranno il primo compito dei nuovi direttori
delle Asl che si insedieranno ad aprile. Continuità assistenziale «Si passerà da una Sanità ospedalocentrica a
una di territorio, con un'attenzione specifica al trattamento delle post-acutie e delle cronicità», precisa
l'assessore. Significa mettere sul piatto 1.130 posti letto in più di continuità assistenziale in tutto il Piemonte.
Confermato anche il potenziamento del 118, con un numero di postazioni adeguate sul territorio e servizio di
elisoccorso. Personale A fine 2015, quando la Sanità uscirà dal piano di rientro e avrà i conti in ordine, si
tornerà ad assumere personale medico e infermieristico nelle aree sotto-organico. Le risorse Dal 2015 il
sistema dovrà contare solo sui trasferimenti statali e risparmiare un tot ogni anno da reinvestire in tecnologie
ed edilizia sanitaria: 100 milioni nel 2015, 150 nel 2016, 150 nel 2017. Questi i prossimi obiettivi: li
elenchiamo in sintesi: avvio di un Cup unico provinciale a Torino per ridurre il vecchio problema delle liste
d'attesa, accordo con i medici di base per una maggiore appropriatezza nelle prescrizioni farmaci ed esami,
redistribuzione dell'offerta di sanità privata accreditata. La vera sfida comincia adesso.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Dossier / La riforma degli ospedali
20/11/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:309253, tiratura:418328)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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TORINO NORD San Giovanni Bosco ospedale hub Maria Vittoria, Ivrea, Chivasso, Ciriè Dea 1° livello
Gradenigo presidio di base con pronto soccorso Cuorgnè pronto soccorso (area disagiata) (*) confermata la
chiusura del punto nascite (**) Classificazione della struttura rinviata a fine 2015
TORINO OVEST Mauriziano-Umberto I ospedale hub Rivoli, Pinerolo, San Luigi, Martini** Dea di 1° livello
Susa pronto soccorso (area disagiata) *
TORINO SUD-EST Città della Salute ospedale hub Chieri, Moncalieri Dea 1° livello Oftalmico, Amedeo di
Savoia verso la chiusura, servizi da ricollocare Maria Adelaide verso la chiusura Valdese per ora resta
chiuso, potrebbe diventare un presidio per la continuità assistenziale Carmagnola* ospedale di territorio (con
pronto soccorso)
La nuova rete ospedaliera
PIEMONTE NORD-EST Ospedale Maggiore della Carità ospedale hub Borgomanero, Vercelli, Biella,
Domodossola/Verbania** Dea di 1° livello Borgosesia, Domodossola/Verbania ospedali di territorio (con
pronto soccorso) Omegna centro ortopedico e riabilitativo
PIEMONTE SUD-EST SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo ospedale hub Asti, Casale**, Novi Dea di 1°
livello Tortona*, Acqui Terme* ospedali di territorio (con pronto soccorso) Ovada pronto soccorso (area
disagiata) Borsalino attività riabilitativa
PIEMONTE SUD-OVEST Santa Croce e Carle ospedale hub Mondovì**, Savigliano, Alba (Verduno) Dea di
1° livello Bra (Verduno), Saluzzo ospedali di territorio (con pronto soccorso) Ceva pronto soccorso (area
disagiata) Fossano attività riabilitativa LEGENDA Ospedale hub strutture con oltre 70 mila passaggi l'anno in
pronto soccorso e con un bacino di utenza di utenza compreso tra 600 mila e 1,2 milioni di abitanti, dotati di
tutte le specialità Dea 1° livello strutture con oltre 45 mila passaggi l'anno in pronto soccorso e con un bacino
di utenza compreso tra 150 mila e 300 mila abitanti, dotati di punto nascita, cardiologia e neurologia ma
senza le specialità a rara diffusione Ospedale di territorio strutture con oltre 20 mila passaggi l'anno in pronto
soccorso e con un bacino di utenza compreso tra 80 mila e 150 mila abitanti, dotati di pronto soccorso,
medicina, chirurgia, ortopedia Ospedale in area disagiata strutture con meno di 20 mila passaggi l'anno in
pronto soccorso e con un bacino di utenza inferiore a 80 mila abitanti, dotati di pronto soccorso, medicina,
chirurgia ambulatoriale
20/11/2014
Il Giornale - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Il paradosso: intanto i malati aumentano
Quel materiale edile ora è vietato, ma il tumore che provoca uccide 3mila persone l'anno
Francesca Angeli
Roma Il reato è prescritto ma la morte sa attendere. Si calcola che i decessi dovuti all'amianto all'anno nel
nostro Paese siano circa 3.000 e di questi 1.200 circa dovuti al mesotelioma, tumore «marker» per
l'esposizione all'amianto. Il Registro Nazionale Mesioteliomi (ReNaM) nell'ultima relazione dell'Inail 2012
registrava in totale 15.845 casi di questa patologia registrati e catalogati dal 1993 al 2008. Purtroppo il
mesotelioma maligno è un killer silenzioso che si manifesta anche con tempi lunghissimi, tra i venti e i
quaranta anni. É previsto infatti che il picco delle morti per amianto arrivi nel 2015, il prossimo anno, anche se
la produzione e l'uso di questo minerale sono stati proibiti nel 1992. Dal 1945 al '92 l'Italia è stato il maggiore
produttore di amianto in Europa. In questo periodo sono state prodotte 3 milioni 748.550 tonnellate di asbesto
ritenuto il diretto responsabile di questa forma di tumore silente correlata all'esposizione delle fibre
aerodisperse di questo minerale. Nell'ambiente restano ancora da smaltire 5 quintali di amianto per ciascun
cittadino italiano. I casi studiati per il ReNaM dall'Inail riguardano 8.895 pazienti di sesso maschile e 3.170 di
sesso femminile con esposizione definita (ovvero con la certezza del contatto continuato con l'amianto). In
questo gruppo il 69,3 per cento presenta un'esposizione di tipo professionale, conseguente al lavoro svolto.
Gli esperti però avvertono che occorre non abbassare la guardia pure in altri contesti anche se è ovvio che la
fascia più vulnerabile sia rappresentata dagli operai che lavoravano negli stabilimenti che producevano
amianto. P u r t r o p p o l'amianto nel corso di quasi 50 anni è stato utilizzato moltissimo e non soltanto in
edilizia. Tra gli anni '60 e gli '80 è stato usato per gli impianti di depurazione, potabilizzazione e distribuzione
dell'acqua e nei forni di panettieri e pasticcieri per creare isolamento. Paradossalmente l'amianto è stato un
materiale d'elezione anche nell'industria sanitaria e farmaceutica. Anche negli ospedali è stato utilizzato
l'amianto per gli impianti di sterilizzazione , nelle lavanderie e nelle stirerie addirittura nelle attrezzature dei
reparti pediatrici e nelle incubatrici per i prematuri. La morte per esposizione all'amianto è un problema
globale. L'Organizzazione mondiale della Sanità calcola in 90.000 all'anno i decessi causati dal mesotelioma.
90
mila I decessi secondo il rapporto dell'Oms registrati ogni anno nel Mondo per mesotelioma
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Il rapporti I dati Inail
20/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 12
(diffusione:105812, tiratura:151233)
No ai medici senza specializzazione
Indispensabile per l'accesso alla professione. Appello di Binetti (Udc) al ministro Lorenzin
Roma . No all'accesso alla professione medica senza specializzazione, che rischia di creare "mediciinfermieri". E no al numero aperto per le iscrizioni alle facoltà di medicina. Di fronte a questi rischi, «serve una
risposta politica e serve urgentemente». È l'appello congiunto che arriva da politici, università e giovani
medici riguardo alla riforma della formazione medica prevista dalla legge delega sull'attuazione dall'articolo
22 del Patto per la Salute, la cui bozza del 5 novembre scorso prevede, tra l'altro, l'inserimento all'interno
dell'ospedale di medici abilitati che ancora non hanno ottenuto l'accesso alle scuole di specializzazione.
«Sarebbe il modo più semplice per ovviare alla carenza di personale e reperire risorse umane a basso
costo», ha spiegato Raffaele Calabrò (Ncd) nel corso della conferenza stampa organizzata da Paola Binetti
(Udc) alla Camera dei Deputati. «Ma - prosegue - l'idea di medici-infermieri nelle corsie degli ospedali rischia
di dequalificare il nostro sistema sanitario. Alla fine avremo un personale medico con una formazione
improvvisata e la lenta eutanasia delle scuole di specializzazione». Problema al centro di un'interrogazione
della stessa Binetti al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
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Università
20/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 26
(diffusione:105812, tiratura:151233)
«Eutanasia facile» Un freno agli abusi?
(S.Ver.)
Linee-guida più severe per l'eutanasia. A chiederle è il ministro della Salute dei Paesi Bassi, Edith Schippers,
dopo che Theo Boer, ex membro della Commissione olandese che monitora l'applicazione della legge, ha
chiesto la riforma della legge che consente la morte a richiesta poiché - sostiene - l'eutanasia ormai viene
praticata anche su persone che hanno aspettative di vita tutt'altro che ristrette. Un'affermazione che ha
suscitato polemiche, con il ministro che è passato all'attacco chiedendo in particolare che nella commissione
incaricata di vagliare le domande di accesso all'eutanasia compilate dai pazienti o dalle loro famiglie sia
presente oltre a un medico indipendente anche un geriatra per i pazienti affetti da demenza e uno psichiatra
per quelli con problemi mentali. È il segnale che nel primo Paese al mondo a legalizzare la disumana pratica,
nel 2002, cominciano a sorgere interrogativi, visto l'aumento del fenomeno: il numero dei morti per eutanasia
è cresciuto del 15% in un solo anno, passando dai 4.188 del 2012 ai 4.829 del 2013. In 42 casi si trattava di
malati affetti da problemi psichici, in 97 da demenza.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Olanda
20/11/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 27
(diffusione:105812, tiratura:151233)
«Cure palliative, servono specialisti»
Adriana Turriziani, primaria all'hospice Villa Speranza di Roma: il tragico caso di Brittany ci dice che urge una
formazione dedicata
Francesca Lozito
La formazione delle generazioni future di palliativisti. Ovvero di coloro che si prenderanno cura del necessario
accompagnamento delle persone che, seppur affette da malattie inguaribili, hanno il diritto di essere assistite
con cura e professionalità fino alla fine nel proprio percorso naturale di vita. Per Adriana Turriziani, già
presidente della Società italiana di cure palliative, primario dell'hospice Villa Speranza dell'Università
Cattolica di Roma, questa è la prima esigenza concreta su cui impegnarsi. Individuando una soluzione al più
presto. Nel nostro Paese infatti manca una specializzazione post-laurea in cure palliative. Secondo la legge
38 del 2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore sono infatti nove le specializzazioni (tra cui geriatria,
oncologia e anestesia) che i medici possono intraprendere per esercitare le cure palliative. Ma a differenza di
Paesi come Francia e Gran Bretagna, l'Italia non ha un percorso di studi specifico dopo il conseguimento
della laurea. «Eppure in nessuna di queste specializzazioni sono previste ore di formazione in cure domiciliari
o hospice, o un tirocinio specifico - spiega ancora Turriziani - e nemmeno nel corso di laurea magistrale in
medicina». er ovviare a questa carenza Turriziani chiede prima di tutto la piena attuazione, concreta,
dell'articolo 8 della legge 38 sulle cure palliative che disegna la formazione del palliativista. Il motivo per
tornare a insistere, e con maggior forza che mai, su questa sua battaglia per il riconoscimento delle cure
palliative in Italia è la recente, tragica conclusione della vicenda di Brittany Mainard: il suicidio della giovane
californiana affetta da un tumore cerebrale ha spinto Adriana Turriziani a chiedersi se non stiamo correndo il
rischio di far passare una cultura della morte come unica scelta per porre fine alle sofferenze: «Ogni giorno
noi palliativisti incontriamo le storie di tante famiglie che vengono da un percorso complesso - racconta -.
Occorre accostarsi a tutto questo con scienza e umanità». Ecco perché è necessaria un'accurata formazione
specifica. Forse non tutti sanno che negli ultimi anni la tendenza è di anticipare il momento della presa in
carico del malato cronico da parte del medico palliativista: «Non si parla più solo di cure di fine vita: le cure
palliative stanno diventando per il malato sempre più precoci. Per fare questo abbiamo dovuto intraprendere
un importantissimo lavoro con i medici di medicina generale». ll'interno della Società europea di cure
palliative (Eapc) sta girando un questionario online in cui si chiede agli operatori specializzati quali sono i loro
orientamenti in merito all'eutanasia e al suicidio assistito. La consultazione terminerà lunedì prossimo. È un
modo per interrogare la comunità scientifica all'indomani dell'eclatante caso di cronaca di Brittany, anche se
sondaggi di questo tipo si prestano anche a interpretazioni strumentali. Al Gemelli, per potenziare il fronte
della formazione, proprio Adriana Turriziani ha iniziato con i medici della sua équipe un percorso di
approfondimento sul tema della sofferenza insopportabile con un approccio multidisciplinare: antropologico,
filosofico, clinico e giuridico: «Credo infatti che la testimonianza non basti più, serve la formazione
tempestiva. Altrimenti medici e infermieri non saranno mai sensibilizzati sull'approccio palliativo». n questi
giorni la Federazione delle cure palliative, che raccoglie le associazioni di volontariato impegnate nell'ambito
dell'assistenza sanitaria specializzata, sta promuovendo una petizione che chiede proprio la piena attuazione
della legge 38. Una gestione lungimirante e saggia della sanità consiglierebbe di attivarsi ora, per evitare di
fare i conti presto o tardi anche da noi con i frutti avvelenati della «cultura dello scarto».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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il tema
20/11/2014
Il Manifesto - Ed. nazionale
Pag. 3
(diffusione:24728, tiratura:83923)
La lotta del Ce. Fi., a Roma prove di «sindacato sociale»
Un anno e mezzo senza stipendio, pari a 330 mila euro, e la prospettiva di non recuperare più 486 mila euro
di già accreditati dalla regione Lazio. È la condizione in cui si trovano oggi i 40 medici, psicologi, terapisti,
logopedisti e amministrativi, tre dipendenti, 37 partite Iva e collaboratori del Ce.Fi. un centro di riabilitazione
ambulatoriale e domiciliare, accreditato con la Regione Lazio, attivo a Ciampino e nei Castelli Romani.
Il Ce. Fi è uno dei numerosi centri sanitari privati-convenzionati che oggi articolano il 75% della sanità laziale.
Dall'ente governato dal centro-sinistra di Nicola Zingaretti ha ricevuto un budget da 1 milione di euro annuo
per 143 posti in convenzione, il 20% dei quali destinati ai bambini con disabilità motorie o cognitive. Un
servizio fondamentale, visto che nella zona tra Roma sud, Morena e Velletri non ne esistono di simili per
almeno mezzo milione di abitanti. Ritardi di pagamento della regione e la mala gestione del centro hanno
portato al tracollo: 1,7 milioni di euro di debito con Equitalia. Soldi che oggi nessuno vuole pagare, né la
Regione né il consorzio di cooperative Valcomino che si è detto interessato a rilevare il ramo d'impresa, ma
non i debiti. Al posto loro lo hanno fatto i lavoratori. Sembra infatti che qualcuno alla regione, all'insaputa della
Cabina di regia della Sanità (commissariata e senza assessorato), abbia versato i 486 mila euro a Equitalia,
come saldo del debito. Per i 40 lavoratori è stata una catastrofe. Molti di loro, per anni, hanno svolto un lavoro
dipendente mascherato da partita Iva. Alcuni di loro sono in grande difficoltà. Ada dice «di avere lavorato
tantissimo fino alla fine. Era la mia principale fonte di reddito. Poi mi hanno sfrattata. Vorrei fare il mestiere
delle badanti. Almeno loro vengono tutelate dalle famiglie. Le imprese calpestano i diritti fondamentali delle
persone. Mi sento come Paolino Paperino». Con un anno e mezzo di stipendio in meno sulle spalle Barbara
ha lavorato fino all'ultimo giorno quando ha trovato l'insegna smontata e la luce tagliata. Oggi dice di «volere
una soluzione che mi permetta di dire ai miei due figli di 18 e 21 anni che qui c'è un futuro e di non andare
all'estero».
Una storia della sanità italiana al tempo dell'abbattimento dei costi del welfare dove tra appalti e subappalti si
perdono per strada i diritti e le competenze necessarie a comprendere e intervenire tempestivamente sui
disagi dei bambini e degli adulti. Una storia che presenta tuttavia una novità. I lavoratori hanno incontrato le
Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Clap), un'esperienza di auto-organizzazione per partite Iva e
precari.
Nate un anno fa a Roma, hanno partecipato allo sciopero sociale di venerdì 14 novembre e oggi hanno la
sede alle Officine Zero occupate, nell'atelier Esc a San Lorenzo, Lab Puzzle e al centro sociale Corto
Circuito. Insieme con i lavoratori del Ce.Fi. hanno inaugurato una nuova forma di «sindacalismo sociale»
aprendo una vertenza con la regione.
«Non c'è categoria, ordine professionale, che possa tenere assieme lavoratori dei call center e delle pulizie,
grafici e disoccupati, ricercatori e operatori sociali - scrivono sul loro sito le Clap - bisogna costruire il comune
delle lotte e della solidarietà». Domani è previsto un tavolo con Regione, cabina di regia e consorzio dove si
proverà ad ottenere la garanzia del pregresso e la continuità produttiva. ro. ci.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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SANITÀ LAZIO
20/11/2014
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 40
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Una gara tra squadre di medici come in un'arena confronto internazionale
dell'area di emergenza
Medici e infermieri che lavorano in sala operatoria e nell'area dell'emergenza si confronteranno oggi e
domani, a Napoli, come in una gara a squadre, aggiornandosi sulle ultime innovazioni scientifiche. Al centro
congressi del Continental prende il via stamattina il settimo meeting biennale del «Club Arena», presieduto
dal Prof. Antonio Corcione (nella foto) e dal coordinatore del boarding scientifico, dott. Alfonso Papa.
Arena è un club libero finalizzato alla divulgazione di idee e alla formazione scientifica multidisciplinare, con la
partecipazione di anestesisti rianimatori e di altre figure professionali quali chirurghi, nefrologi, cardiologi,
pneumologi, farmacisti ospedalieri, infermieri professionali, coinvolti nell'attività di sala operatoria e di
medicina critica. Il Meeting prevede corsi a carattere teorico-pratico su tematiche di anestesia, terapia
intensiva e terapia antalgica, con videocollegamenti in diretta dai complessi operatori del Monaldi e del Cto.
La vera e propria arena è prevista domani mattina. Si tratta di una sessione interattiva con lo scontro di due
team opposti (gestito da un arbitro e con una folta tribuna che darà il proprio giudizio) in relazione ad una
tematica che varia in occasione di ogni Meeting. Per questa edizione lo scontro verterà sul tema:
«Monitoraggio della profondità dell'anestesia: una reale necessità contro un inutile dispendio di risorse?». Vi
parteciperanno illustri medici provenienti dall'Italia e dall'estero.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
22
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Il convegno L'iniziativa del Club Arena tra oggi e domani
20/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 1
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Nichi Vendola lascia la Regione Puglia in un mare di debiti
Ponziano a pag. 11 Nichi Vendola lascia la Regione Puglia in un mare di debiti DI G IORGIO P ONZIANO
Nichi Vendola si ritira. Non si ripresenterà per la presidenza della Puglia. Ma lascerà al suo successore
un'eredità piuttosto pesante poiché su di lui ricadrà l'onere di una spending review che in questi anni è stata
rimandata pur sapendo che i nodi prima o poi verranno al pettine. Altro che i 4 miliardi di risparmi imposti alle
Regioni da Matteo Renzi. Il rivolto delle spese regionali a volte è uno di quei fiumi in piena come purtroppo se
ne stanno vedendo in questi giorni. La caduta degli argini, in Liguria, ha provocato allagamenti e vittime. La
caduta degli argini di spesa, in Puglia, ha fatto accumulare debiti, palesi o occulti, che rischiano di soffocare
la Regione. Con buona pace di Vendola, la Puglia è tra le maglie nere della spesa pubblica. La Corte dei
conti ha acceso in Puglia i fari sulle società partecipate. Sono 385 (tra Regione, Comuni ed ex-Province) con
7271 dipendenti che costano 286 milioni di euro: il 45% del bilancio di tali società se ne va in spese per il
personale. In questa situazione non c'è da meravigliarsi se ben 161 società, secondo la Corte, sono in
dissesto fi nanziario. E fi nora né Vendola né i sindaci hanno alzato un dito. E dire che i numeri sono chiari: le
sole 161 società che chiudono i conti in rosso hanno un indebitamento di 905 milioni di euro a cui va aggiunto
un defi cit complessivo che supera i 30 milioni di euro. Qualche esempio: 10 milioni di perdite da parte
dell'Amiu Spa di Taranto, 2,5 milioni di Troia Energia, 1,3 milioni di Amtab e 1,8 milioni di perdite di Lupiae
Servizi di Lecce (a fronte di un valore della produzione nel 2012 di 9.581701 euro e a un'erogazione
comunale di 4.325.010 euro). Poi c'è l'Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), che nonostante
i 1200 dipendenti e un indebitamento di 38 milioni di euro ha fatto 80 nuove assunzioni: la Flai Cgil ha
denunciato che gli 80 provengono quasi tutti dalla provincia di Lecce, assunti guarda caso in prossimità del
periodo elettorale. All'Ares (Agenzia per la sanità) e all'Asl di Bari, secondo una relazione del ministero
dell'Economia, "l'attribuzione di funzioni temporanee di dirigente amministrativo è stata utilizzata in modo
massiccio», ovvero tutti caballeros, a spese del contribuente. Anche alla Fiera del Levante i 65 (!) dipendenti
hanno per lo più contratti sontuosi nonostante dal 2007 tutti i bilanci siano stati chiusi in rosso. La Regione è
dovuta intervenire con un contributo straordinario per pagare gli stipendi ma le casse sono già vuote un'altra
volta. A Brindisi ha sede la Servizi farmaceutici, che gestisce le farmacie comunali. A fronte di un valore di
produzione di 917.565 euro ha accumulato nel 2012 perdite per 296.377 euro.Per non parlare di 21 società
che risultano non operative ma ancora esistenti, quindi con costi per il personale che, verosimilmente, non sa
che fare. Nel caravanserraglio delle società partecipate, già nel mirino di Renzi e del commissario alla
spending review, Carlo Cottarelli, oltre che della Corte dei conti: poi, però, non ne è seguito nessun
provvedimento di contenimento da parte del governo. E che dire delle società che simulano un attivo, cioè
presentano un bilancio col segno più ma solo grazie ai contributi che ricevono da Regioni, Comuni e
Province? Senza queste iniezioni di denaro pubblico sarebbero in passivo. Qualche esempio, sempre in
Puglia (ma è così in tutte le Regioni): a Brindisi, la Santa Teresa Spa, società multisevizi con un valore di
produzione nel 2012 di 5.467.322 euro ha un utile netto di esercizio di 211.980 euro grazie a 6.804.835 euro
che gli sono arrivati dalla Provincia. Mentre a Lecce, l'Alba Service (servizi sociali) ha chiuso pressocché in
pareggio (16 mila euro di perdita) ma ha contabilizzato 5,6 milioni trasferiti dalla Provincia. Da una ricerca del
Centro studi di Confindustria emerge che le società pubbliche in Italia sono 39.997 e ricevono 22,76 miliardi
di finanziamenti pubblici. La Puglia partecipa all'allegra brigata devolvendo 466 milioni di euro. Una parte
delle tasse degli italiani va quindi a fi nire lì, nel ripianamento dei defi cit delle società partecipate. Una
giungla da disboscare. Dice Aldo Pugliese, segretario della Uil della Puglia: «In molti casi le competenze di
queste società si accavallano, duplicando i costi di gestione e dimezzandone l'efficienza, creando mille
passaggi burocratici che invece di snellire la macchina istituzionale la ingolfano rendendola elefantiaca e non
adatta a offrire ai cittadini servizi all'altezza della situazione». Vendola è tra i più arrabbiati per la cura
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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800 STABILIZZATI
20/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 1
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dimagrante imposta da Renzi e la butta sulla sanità, per aizzare la protesta. E le altre spese di casa sua? Va
all'attacco, scavalcando perfi no il presidente dei governatori, Sergio Chiamparino, che ha ammesso che in
effetti un po' di risparmio le Regioni potrebbero pur farlo. «Non voglio mediare un fi co secco», dice Vendola.
«Parliamo di un taglio di poco meno di 300 milioni per la Puglia. Una decurtazione che cade come una pietra
sepolcrale sulla testa della sanità regionale, proprio nella fase in cui abbiamo la necessità di investire in
nuove professionalità e dare un'anima ai nostri distretti». Peccato che contemporaneamente egli abbia fatto
approvare dal consiglio regionale una legge che prevede quasi 800 assunzioni sotto forma di stabilizzazione
dei precari, 379 quelli dei vari assessorati regionali, 400 quelli delle società partecipate. Il giornale locale, la
Gazzetta del Mezzogiorno, ha scritto: «Nella proposta di legge dell'assessore Caroli ( poi approvata, ndr) la
stabilizzazione dei precari delle società partecipate era in un comma dell'articolo 2, ma ci si era posti il dubbio
che potesse essere incostituzionale: una eventuale impugnativa avrebbe fatto crollare tutto il castello. E così
è stato predisposto un emendamento di maggioranza che aggiunge un articolo ad hoc per le partecipate....
Negli elenchi dei precari c'è di tutto, a partire da militanti e dirigenti locali di Sel». Insomma, per la spending
review c'è tempo in terra pugliese e la patata bollente se la ritroverà in mano il successore di Vendola. Chi
sarà? Le primarie del centrosinistra si terranno il 30 novembre. Favorito è Michele Emiliano, sindaco di Bari,
ex-magistrato, Vendola punta su Dario Stefàno, senatore di Sel, infi ne il terzo incomodo è Guglielmo
Minervini, assessore della giunta Emiliano, che nel Pd ha assunto lo strano ruolo di renziano pentito, seguace
del presidente del consiglio non ha digerito lo Sblocca Italia e gli ha voltato le spalle. Twitter: @gponziano ©
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Foto: Nichi Vendola
20/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 1
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Ok al patto di quota lite e a società multidisciplinari con soci di capitali, consulenza legale stragiudiziale anche
ad altri professionisti, obbligo di fare i preventivi ai clienti
CINZIA DE STEFANIS
Ok a società multidisciplinari con soci di capitali non professionisti. Eliminazione dell'esclusiva sull'attività di
consulenza legale e di assistenza stragiudiziale. Obbligo di fornire il preventivo non solo «a richiesta del
cliente». Rimozione del divieto di pattuire compensi pro quota lite. Queste alcune delle novità contenute nel
ddl sulla concorrenza che l'esecutivo punta a varare prima della pausa natalizia. De Stefanis a pag. 33
Introduzione della possibilità da parte degli avvocati di poter costituire società multidisciplinari e di far
partecipare anche i soci di capitali non professionisti. Sopprimendo così le disposizioni attuali che limitano la
partecipazione degli avvocati alle stesse società multidisciplinari (articolo 10 della legge n. 283/2011).
Eliminazione della previsione per cui l'attività di consulenza legale e di assistenza stragiudiziale, ove
connessa all'attività giurisdizionale, sia di competenza dei soli avvocati (articolo 2, 6 comma, della legge n.
247/2012). Tali attività potranno essere svolte an che da altri professionisti, comeper altro attualmente
accade per esempio, in materia contabile, tributaria e amministrativa. Soppressione delle limitazioni territoriali
legale al domicilio del professionista nel caso di costituzione di associazioni professionali in quanto limita lo
sviluppo delle associazioni multidisciplinari tra professionisti che esercitano la propria attività in ambiti
territoriali diversi. Abrogazione del divieto dell'avvocato di aderire a più associazioni in quanto costituisce una
restrizione alla libera iniziativa economica. Eliminazione dell'obbligo da parte dell'avvocato di fornire il
preventivo solo «a richiesta del cliente». Rimozione del divieto di pattuire compensi pro quota lite ed
eliminazione di ogni ruolo degli ordini circondariali nella determinazione del compenso nelle controversie tra
cliente e avvocato. Queste alcune delle importanti novità sul fronte della riforma dell'ordinamento forense
(legge n. 247/2012) contenute nel disegno di legge sulla concorrenza del ministero dello sviluppo economico
che l'esecutivo punta a varare prima della pausa natalizia e di cui ItaliaOggi aveva anticipato già parte dei
contenuti l'11 ottobre scorso. Il ddl composto da dodici disposizioni normative sarà diviso in distinte sezioni.
Ciascuna sezione conterrà le norme di immediata applicazione, una o più deleghe al governo per
l'emanazione di decreti legislativi, l'autorizzazione all'adozione di regolamenti, decreti ministeriali e altri atti e
le disposizioni recanti i princìpi fondamentali nel rispetto dei quali le regioni e le province autonome
esercitano le proprie competenze normative, quando vengano in rilievo profi li attinenti alla tutela della
concorrenza e infi ne le norme integrative o correttive di disposizioni contenute in precedenti leggi per il
mercato e la concorrenza, con esplicita indicazione delle norme da modifi care o abrogare. N OTAI. Modifi ca
della disciplina della professione notarile contenuta nella legge n. 89/1913. In particolare dell'articolo 147
della legge n. 89/1913 che qualifi ca come «illecita concorrenza» tra i notai perseguibile con sanzione
disciplinare, la possibilità di effettuare «riduzioni di onorari, diritti e compensi», di servirsi dell'opera di
procacciatori di clienti. Si tratta, si legge nella relazione al disegno di legge della concorrenza, di una
previsione che mantiene ingiustifi cate forme di controllo, da parte dell'ordine, sulla libertà dei professionisti di
organizzare la propria attività, con esplicito riferimento alla determinazione dei compensi per le attività
professionali, ciò a fronte della liberalizzazione intervenuta a partire dal decreto legge n. 223/206 convertito
nella legge 4 agosto 2006 n. 248 e da ultimo ribadita dal dl n. 1/2012. S ANITÀ. Aumento della possibilità di
scelta dei pazienti in termini di luogo di cura e medico, contestualmente alla trasparenza sull'affi dabilità delle
strutture sanitarie. Anche il settore delle farmacie, sarà oggetto di provvedimenti al fi ne di incrementare il
livello di concorrenza. C OMUNICAZIONI. Per lo sviluppo di reti di nuova generazione e dei servizi digitali,
verranno prefi ssati specifi ci traguardi intermedi, secondo quanto previsto dall'agenda digitale. Verranno
previste misure volte a garantire l'utilizzo effi ciente dello spettro radioelettrico. © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Mitragliata contro gli avvocati
20/11/2014
ItaliaOggi
Pag. 1
(diffusione:88538, tiratura:156000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
26
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Le novità del ddl concorrenza (Avvocati) Società Consulenza legale Domicilio professionale Associazioni
multidisciplinari Possibilità da parte degli avvocati di costituire società multidisciplinari con la presenza di soci
di capitali non professionisti. Attività di consulenza legale e assistenza stragiudiziale aperta anche ad altri
professionisti. E non riservata ai soli avvocati Abrogazione del divieto da parte dell'avvocati di partecipare a
più associazioni. Soppressione della norma che fi ssa il domicilio professionale dell'avvocato presso la sede
dell'associazione.
20/11/2014
MF - Ed. nazionale - fashion
Pag. 2
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Split societario per Ciccarelli
Scissione immobiliare, varo dello store online e piano di social responsability per l'azienda beauty, a cui fa
capo il marchio Cera di Cupra.
Barbara Rodeschini
Parte dalla riorganizzazione aziendale la nuova strategia di crescita firmata Farmaceutici Dott. Ciccarelli. Il
gruppo milanese a conduzione familiare nei mesi scorsi ha rivisto lo stato societario dando vita a due realtà
autonome: da un lato l'immobiliare Pasetti Re guidata da Luca Pasetti e dall'altro la Farmaceutici Dott.
Ciccarelli da 32,5 milioni euro di fatturato 2013 cui fanno capo i marchi Cera di Cupra e Pasta del Capitano e
un significativo numero di referenze dedicate al canale farmacia come L'Officinale del Dottor Ciccarelli e
Timodore. «La nostra è una realtà storica del made in Italy», ha spiegato a MFF, Monica Pasetti, bisnipote
del fondatore Clemente Ciccarelli e attuale amministratore delegato dell'azienda. «La globalizzazione e
l'evolversi dei costumi ci hanno portato a riorganizzarci per rispondere in maniera efficace alle richieste del
mercato. E in Italia questo significa rivolgersi a una nuova generazione di consumatori potenziando l'area dei
social media, dando vita a iniziative di social responsibility come l'osservatorio Cera di Cupra dedicato alle
donne e il progetto educativo Siamo tutti Capitano contro il bullismo. Nonché con la nascita del nostro e-shop,
che in soli sei mesi ha registrato 95 mila visite. Per l'estero, che oggi pesa il 10% del turnover, il 2015 ci vede
in prima linea per debuttare in Cina dove abbiamo stretto una partnership con un player locale specializzato
nel segmento fashion», ha continuato, «e in Russia dove partiremo con il progetto pasta del Capitano che
proprio nel 2015 compie 110 anni. In questi mercati porteremo un'offerta allargata e anche linee su misura di
target alto che sveleremo in occasione di Expo2015. Questa strategia ci permetterà di inserirci nei canali a
noi più consoni ma anche inediti come i department store e le boutique». Con una produzione annua di 28,5
milioni di pezzi, la società milanese negli ultimi 2 anni ha investito 4 milioni di euro in nuovi macchinari anche
per potenziare lo sviluppo nelle aree già presidiate. «In Sud America abbiamo già un partner distributivo,
l'obiettivo è crescere in maniera strutturale dato che si tratta di paesi dal grande potenziale e che hanno un
particolare attenzione alla cura del corpo», ha concluso Pasetti. (riproduzione riservata)
Foto: Sopra, Monica Pasetti
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Strategie / MF fashion
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 21
(diffusione:49000, tiratura:70000)
Collutori l'arma a doppio taglio per l'igiene ORALE
Utili, se usati insieme a spazzolino e filo interdentale, ma spesso arricchiti con sostanze a rischio. Per questo
è bene sceglierli con oculatezza.
Anna Gabriela Pulce
Pochi soldi per il dentista. Dunque più spazio alla prevenzione. Raccontato in questo modo potrebbe anche
essere considerato come uno degli effetti positivi della lunga crisi che ha modificato lo stile di vita degli
italiani. Ma è proprio così? Siamo davvero diventati tanto previdenti, almeno nell'igiene orale, da allontanare il
rischio di carie e simili? A giudicare dalle cure che ogni giorno dedichiamo a questo scopo e dalle tecniche
che utilizziamo (i dentisti continuano a bacchettarci che siamo troppo frettolosi e sbagliamo il movimento) non
sembrerebbe. Piuttosto quello che appare evidente dal mercato dell'igiene orale è che spesso deleghiamo la
salute della nostra bocca a strumenti che promettono di renderci la vita più facile. Spazzolini di nuova
generazione, modelli elettrici che assicurano di "correggere" i nostri errori tecnici (o la nostra pigrizia), sono
certamente tra i protagonisti di un settore, quello dell'igiene orale, in crescita a dispetto dei tempi di
ristrettezze, con un fatturato annuale (allo scorso marzo) di 139 milioni di euro e una crescita del 3%. La parte
del leone - circa la metà delle vendite - la fanno però i collutori . Tanto nelle farmacie che nei
supermercaConsumi Test ti, questi prodotti si sono conquistati intere pareti espositive con una miriade di
marchi diversi, tutti concentrati nell'accaparrarsi il favore del consumatore. Non è inutile, dunque, mettere il
naso in questi prodotti cercando di metterne a fuoco le differenze, anche per capire le ragioni delle
oscillazioni dei prezzi che partono da pochi euro e arrivano a sfiorare i 10 euro al litro. Un compito che ci
siamo prefissi per il test di questa settimana che ha preso in esame ben 21 collutori delle più grandi aziende
del settore. I risultati, come vedete dalle tabelle di queste pagine, confermano un'enorme differenza tra gli
ingredienti. E in più di un caso l'uso di sostanze non propriamente esenti da sospetti non tranquillizza di certo
chi ne fa uso quotidiano. Consumi Test
Il confronto I 21 prodotti di questo test sono stati scelti tra quelli disponibili nella grande distribuzione
organizzata, ossia sugli scaffali dei supermercati. Tutti, vista la quantità di fluoro che contengono, non sono
adatti a bambini sotto i sei anni (e lo specificano in confezione). Ma le somiglianze tra loro finiscono qui: già
dalla prima scorsa degli ingredienti, infatti, si può notare come ogni casa scelga una formulazione tutta sua,
con diversi ingredienti. E non sempre, a nostro avviso, tra i più raccomandabili per un prodotto destinato a
entrare in contatto con le mucose orali e, almeno in parte, a essere ingerito. ALCOL Non è uno degli
ingredienti più pericolosi di un collutorio, ma va specificato che il prolungato contatto con il cavo orale non per
tutti è privo di rischi. Quello ventilato da diversi esperti è che possa avere effetti infiammatori che vino e birra
non hanno (per lo meno in bocca) perché sono rapidamente ingoiati. Nel nostro test, comunque,la sua
presenza ha avuto un peso minimo sul giudizio finale. FENOSSIETANOLO I nostri lettori conoscono oramai
bene la nostra contrarietà a questo conLISTERINE Zero LISTERINE Total care ELMEX Sensitive ELMEX Protezione carie 12,56 Sì No No Sì No No
12,56 Sì No No Sì No No 9,10 No No No No Peg No 8,68 No No No No Peg, acesulfame No
COOP Igiene completa LISTERINE Zero protezione bianco e naturale PASTA DEL CAPITANO Antiplacca
5,50 No No No Sì (tartrazina) Peg, cetylpyridinium chloride No 12,56 No No No Sì Sodium lauryl sulfate No
7,48 No No No Sì (giallo chinolina) Peg Eugenol, limonene, geraniol COLGATE Plax ice MENTADENT
Expert maximum protection Prezzo per litro (in euro) Alcol Fenossietanolo Triclosan Coloranti (coloranti
indesiderati) Altri ingredienti indesiderati Allergeni 8,34 Sì No No Sì Cetylpyridinium chloride No 9,98 No No
No Sì (giallo chinolina) Peg, acido citrico+sodio benzoato Limonene MENTADENT P8 10,28 Sì No No Sì
(rosso cocciniglia, giallo chinolina) Sodium lauryl sulfate, Bht No COLGATE Plax 8,68 No No No Sì
(tartrazina) Cetylpyridinium chloride No
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Test Consumi
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 21
(diffusione:49000, tiratura:70000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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servante. Non si tratta di "un'antipatia" immotivata: il fenossietanolo è sospettato di tossicità per lo sviluppo e
la riproduzione e su questa sostanza è in corso una rivalutazione della sicurezza da parte del Comitato
scientifico della sicurezza dei consumatori della Commissione europea. Meglio sarebbe evitarlo ovunque,
specie in un prodotto destinato al cavo orale. Per questo i collutori che lo contengono sono penalizzati da un
giudizio al massimo mediocre. TRICLOSAN Si tratta di un potente antibatterico, ma non certo di uno di quelli
più innocui. Dal 2010 l'Unione europea lo ha vietato nei materiali che vengono a contatto con gli alimenti, ma
resta utilizzato in moltissimi prodotti: dai detergenti per la casa e per i piatti, ai saponi, ai deodoranti, fino ai
dentifrici. Nonostante il largo uso, il triclosan è da tempo nell'occhio del ciclone per la sua potenziale nocività:
secondo numerosi studi altera la funzione ormonale e tiroidea degli animali, è associato a malformazioni
ossee nei feti e può causare resistenza agli antibiotici. L'Epa (l'Agenzia per la protezione ambientale
americana) lo ha classificato come pesticida e ne chiede da tempo la messa al bando al punto che numerosi
big del settore lo hanno già eliminato dai loro prodotti: la Johnson&Johnson e la Procter and Gamble. Nei
collutori del nostro test la sua presenza li classifica come scarsi. COLORANTI E COLORANTI
INDESIDERATI In tabella indichiamo la presenza di coloranti ed eventualmente specifichiamo quelli che
riteniamo indesiderati, quelli, tanto per intenderci, da "semaforo rosso". Tra questi ultimi sono tre quelli
segnalati: il rosso cocciniglia, la
CONAD Antiplacca CONAD Azione intensiva 5,80 Sì No No Sì (tartrazina) Peg, xylitol, cetylpyridinium
chloride, acido citrico+sodio benzoato No 8,28 Sì No No Sì (tartrazina) Peg, cetylpyridinium chloride, acido
citrico+sodio benzoato No ORAL B Denti e gengive ORAL B Pro-expert multiprotection SIMPLY Collutorio
IODOSAN Con antibatterico SIMPLY Sbiancante Prezzo per litro (in euro) Alcol Fenossietanolo Triclosan
Coloranti (coloranti indesiderati) Altri ingredienti indesiderati Allergeni 9,98 No No No Sì (giallo chinolina)
Methyl e propyl parabeni, cetylpyridinium chloride No 5,98 No No No Sì Cetylpyridinium chloride, methyl e
propyl parabeni Cinnamal, eugenol 3,22 Sì No No Sì (tartrazina) Peg, cetylpyridinium chloride, xylitol, acido
citrico+sodio benzoato Limonene, eugenol 7,40 No No No Sì Peg, cetylpyridinium chloride, methyl e propyl
parabeni No 3,22 Sì No No Sì Peg, cetylpyridinium chloride, xylitol, acido citrico+sodio benzoato Limonene,
eugenol, cinnamal
Il confronto tartrazina e il giallo chinolina, che possono dare luogo a intolleranze o reazioni allergiche. ALTRI
INGREDIENTI INDESIDERATI Una tra le sostanze che sarebbe bene evitare in prodotti che non sono
soggetti a indicazione del medico è il cetylpyridinium chloride, un ottimo agente antiplacche che può però
dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione e più di rado ad alterazioni del gusto. C'è da dire che la sua
presenza non è ritenuta tanto grave da penalizzare con l'insufficienza i collutori che lo contenMENTADENT White Now 9,40 No Sì No Sì Peg, sodium lauryl sulfate Limonene BENEFIT Total protection
4,23 No No Sì Sì (giallo chinolina) Peg, sodium lauryl sulfate Limonene MENTADENT Expert 8,20 No Sì No
Sì Peg, sodium lauryl sulfate Limonene
gono. Più grave è la presenza di parabeni, conservanti fortemente sospettati di avere un'attività estrogenica e
di interferire con il sistema endocrino e dunque con la fertilità. "Indesiderabili" anche i peg, emulsionanti che
rendono i tessuti più permeabili e che quindi facilitano l'assorbimento delle sostanze nocive eventualmente
presenti e il sodium lauryl sulfate, un tensioattivo aggressivo per la pelle e le mucose perché rende il pH
eccessivamente alcalino. Anche l'accoppiata acido citrico e sodio benzoato è da tenere d'occhio tra gli
ingredienti. La presenza di tutt'e due le sostanze, infatti, può dare luogo a benzene, un composto
cancerogeno. ALLERGENI Si tratta di un gruppo di 26 fragranze riconosciute come frequenti cause di allergie
o dermatiti da contatto. Per questo c'è l'obbligo di segnalarle in modo analitico. Nei collutori del test compare
soprattutto il limonene, in alcuni casi accompagnato dall'eugenol, dal geraniol e dal cinnamal. Non si tratta, in
ogni caso, di fragranze particolarmente aggressive e per questo la loro presenza ha inciso poco sul giudizio
finale.
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 34
(diffusione:49000, tiratura:70000)
Ricette lasciate in farmacia ? Basta che siano in busta chiusa*
ricette mediche possono essere lasciate presso le farmacie e gli studi medici per il ritiro da parte dei pazienti,
purché siano messe in busta chiusa. Lasciare ricette e certificati alla portata di chiunque o perfino incustodite,
in vaschette poste sui banconi delle farmacie o sulle scrivanie degli studi medici, viola la privacy dei pazienti.
Con una lettera inviata al presidente della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), il
Garante per la privacy, Antonello Soro, è intervenuto per chiarire la normativa, anche a seguito delle
segnalazioni di molti cittadini apparse la scorsa settimana su diversi quotidiani. Il Garante ha dunque
precisato che le procedure, in vigore già da tempo, consentono ai medici di lasciare ai pazienti ricette e
certificati presso le sale d'attesa dei propri studi o presso le farmacie, senza doverglieli necessariamente
consegnare di persona. Per impedire la conoscibilità da parte di estranei di dati delicati, come quelli sanitari,
è però indispensabile che vengano consegnati in busta chiusa. La busta chiusa è tanto più necessaria nel
caso in cui non sia il paziente a ritirare i documenti, ma una persona da questi appositamente delegata.
"Semplici regole di buon senso", ha spiegato Antonello Soro, "che permettono di rispettare la riservatezza e
la dignità delle persone senza creare troppi aggravi e difficoltà né ai medici né agli stessi pazienti".
Ingiustificati anche i timori riguardo a un particolare "accanimento" nei controlli ispettivi del Garante nei
confronti dei medici di base. Nella lettera inviata alla Fimmg, l'Autorità ha sottolineato infatti che l'attività di
verifica, svolta a tutela della riservatezza e della dignità dei pazienti, riguarderà il settore sa nitario nel suo
complesso - a partire dai rischi connessi alle grandi banche dati sanitarie, al fascicolo sanitario elettronico,
alla telemedicina - e non specificamente i trattamenti svolti dal singolo medico.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Italia/ privacy
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 37
(diffusione:49000, tiratura:70000)
Sesso, bambini e ragazzi un rapporto sconvolgente
Nel primo brano del libro di Iacona, una ricerca tra adolescenti. Nel secondo, l'approccio al porno (anche
involontario) dei più piccoli.
Apoche centinaia di metri dalla grande Basilica di San Giovanni a Roma c'è la redazione di Skuo l a.net. , un
portale di riferimento per tutti gli studenti di scuola e università a cui lavorano in pianta stabile quindici
persone. Oltre a offrire materiale informativo e di supporto agli studenti - dall'orientamento alla condivisione di
appunti, alle esercitazioni - ospita diverse inchieste, sondaggi e forum di discussione. Ogni giorno il sito è
visitato dai centomila ai centocinquantamila utenti, per un totale di due milioni e mezzo di accessi al mese. Se
si considera che gli studenti in Italia (tra elementari, medie e superiori) sono sei milioni e mezzo, appare
chiaro che Skuola.net rappresenta un osservatorio prezioso per capire che cosa passa per la testa degli
adolescenti. Soprattutto a proposito del sesso , visto che si può partecipare in forma anonima ai forum di
discussione e quindi in maniera più libera e sincera. "Siccome si parlava tanto delle baby squillo, volevamo
capire se effettivamente c'era stato un accanimento mediatico o se c'era qualcosa di vero e volevamo dare
un contorno numerico al fenomeno". A parlare è Danie l e Grassucci , uno dei fondatori del sito, che spiega
come quelli di Skuola.net, per capirne qualcosa di più, hanno cominciato a tempestare i loro studenti di
sondaggi. "Abbiamo chiesto di dirci se nella loro scuola c'erano delle bab y squi ll o e il risultato è stato
sorprendente, perché il 15 per cento dei ragazzi ci ha confermato che c ' erano ragazze disposte ad avere
rapporti sessuali in cambio non so l o di so l di , ma anche di ricariche telefoniche o altri benefit , se così
possiamo dire. E poi abbiamo visto che è un fenomeno a cui non sono estranei i maschi coetanei. Il caso
delle baby squillo dei Parioli è stato eclatante perché le ragazze si vendevano a degli adulti, ma anche
all'interno delle scuole, tra coetanei, c'è un sistema di 'compravendita' del corpo. Infatti i ragazzi, circa uno su
tre, ci hanno detto di aver avuto esperienze di sesso a pagamen to con delle baby squillo". Quello che
Skuola.net ha scoperto con questi sondaggi è che per i ragazzi il fenomeno delle cosiddette "baby squillo"
non è stato creato dai media, ma è una rea l t à che vivono nella loro esperienza quotidiana. "Guardi, lo si
vede bene anche dal fenomeno del se x ting , che sta aumentando moltissimo e che è una forma di
compravendita di se stessi, perché consiste nell'inviare fo to o contenuti sessua l mente esp l iciti di se stessi,
per esempio selfie in intimo, per quanto riguarda le ragazze, o a petto nudo, per quanto riguarda i ragazzi.
Ora, secondo i nostri sondaggi, il sextingviene praticato dal 15 per cento dei ragazzi. Circa la metà dei votanti
lo fa per scherzo o per fare colpo, ma c'è qualcuno, il 17 per cento, che lo ha fatto in cambio di ricariche
telefoniche o di altri benefit. Sono altre forme di vendita del corpo, meno gravi della prostituzione vera e
propria, ma che danno comunque conto di come il corpo per tante ragazze e ragazzi sia diventato una merce
di scambio". Ai ragazzi quelli di Skuola.net hanno chiesto anche a che et à hanno fatto per la prima volta
l'amore. "Nella maggioranza dei casi la risposta è stata tra i quattordici e i sedici anni, ma c'è una percentuale
che ci ha colpito: il 9,7 per cento dichiara di aver avuto il primo rapporto sessuale tra gli undici e i tredici anni.
Equivale a un ragazzo su dieci, una percentuale non bassissima. E in continua crescita". Ma la domanda più
importante, definitiva, è stata questa: "Abbiamo chiesto ai ragazzi: 'Secondo te che rapporto c'è tra sesso e
amore ?'. E quasi tutti hanno risposto: 'Nessuno!'". Senza limiti Una delle pagine online più importanti della
nostra vita è diventata sicuramente facebook, soprattutto per le nuovissime generazioni che non riescono a
vivere senza. Lo sanno bene i genitori che cercano inutilmente di contrastare l'abuso che i ragazzini fanno
degli smartphone già alle medie. Litigate, crisi, minacce del tipo "questo cellulare te lo faccio volare dalla
finestra!". E poi si ricomincia, la sera, prima di andare al letto, la stessa storia. Quella da facebook è una vera
dipendenza a cui i ragazzi dedicano molto del poco tempo che hanno a disposizione, al netto dei compiti,
sottraendolo allo sport, al cinema, alla lettura. Ora, se andate a vedere la homepage del profilo facebook dei
vostri figli e guardate la co l onna pubb l icitaria a destra , troverete sicuramente un link che rimanda a si ti hot
. Può essere il classico "cerca uomo cerca donna", un sito di incontri o uno da cui scaricare video, può essere
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Anticipiamo due capitoli di "Utilizzatori finali"
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 37
(diffusione:49000, tiratura:70000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
la farmacia online dove acquistare il Viagra senza ricetta: quale che sia il pretesto, basta un clic per aprire la
porta de l porno e da lì accedere a una miriade di pagine che consentono in pochissimo tempo di scaricare e
vedere le scene più crude di sesso estremo, senza filtri o limiti. Ecco perché sempre più ragazzine e
ragazzini, in Italia e nel mondo, senza neanche averlo scelto, entrano in contatto con la pornografia. Alla
London Schoo l of Economics , una delle accademie scientifiche più importanti del mondo nello studio delle
scienze sociali, hanno provato a quantificare l'esposizione delle bambine e dei bambini alla pornografia e lo
hanno fatto con un importante studio finanziato con i fondi dell'Unione europea, che ha richiesto parecchi
anni di ricerca prima di giungere all'incredibile conclusione che almeno "l'80 per cento dei bambini che
navigano online si imbattono in contenuti pornografici anche non volendolo. La comparsa inaspettata e non
richiesta di finestre pop-up che contengono immagini e video a contenuto sessuale è qualcosa che
nell'esperienza dei bambini succede spesso. Questo tipo di situazioni sono comuni su qualsiasi tipo di
piattaforma" si legge nello studio. Ma gli stessi problemi gli scienziati li hanno riscontrati nei siti da cui i
ragazzi scaricano l a mu sica e, come se non bastasse, persino nelle pagine che usano per l o studio e la
scuola: "Un'altra circostanza frequente è quella in cui i bambini si trovano esposti a materiale pornografico
mentre fanno le ricerche per lo studio e i compiti a casa. Spesso si trovano reindirizzati senza volerlo su
materiale esplicito e siti porno" specifica la ricerca. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati della London
School of Economics, ecco quanto è grande e vasta e come riesce a insinuarsi dappertutto l'onda della
pornografia, fin dentro gli zaini delle bambine e dei bambini della scuola dell'obbligo. E tutto questo non è
senza conseguenze. "La pornografia ormai fornisce un copione. Se prima la sessualità era un territorio da
esplorare, qualcosa di sconosciuto che andava scoperto con gli amici prima e con il partner poi, ora diventa
un mode ll o di riferimento che sancisce che cosa bisogna fare e in quale modo". A parlare è Roberto Tode ll
a , ginecologo, sessuologo e psicoterapeuta. Docente in Sessuologia clinica e Sessuologia dell'infanzia e
dell'adolescenza presso diversi istituti universitari, è da tanti anni che svolge ricerche nell'ambito delle
relazioni sessuali e sentimentali. Tanto da avere al suo attivo quattro libri su questi argomenti e decine di
pubblicazioni scientifiche. La sua competenza è talmente riconosciuta da essere stato chiamato a dirigere il
Centro interdisciplinare per la ricerca in sessuologia di Genova e a sedere come membro permanente nel
direttivo della Federazione italiana di sessuologia clinica. Questi impegni non gli hanno impedito di continuare
a fare lo psicoterapeuta in campo sessuologico e negli ambulatori e nei consultori pubblici, il che lo mette in
continuo contatto con i comportamenti sessuali e affettivi delle nuove generazioni. Insomma, sa di cosa parla.
Liza Boschin gli chiede quali sono le conseguen ze per le ragazzine e i ragazzini esposti alla pornografia, che
uomini e che donne saranno in futuro. "Noi possiamo solo dire quello che già vediamo. Saranno donne e
uomini nei quali l'aspetto eccitatorio , quello che ti spinge a cercare un partner e poi a 'consumare', non entrer
à mai in contatto con la componente emo tiva e affettiva , quella che fa sì che ci si conosca mentre si fa
l'amore, ci si scambi affetto, caldo, carezze, parole" conclude il ragionamento il professor Todella. "Il sesso
rischia di diventare per i più giovani, ma anche per gli adulti, un prodotto di consumo usa e getta, legato solo
alla performance, dove l'aspetto del vissuto, dell'emozionale, diventa povero. L'eros ha bisogno di relazioni, di
storie, di comunicazione. Invece quella del porno è una parodia della sessualità".
Foto: Sesso, bambini e ragazzi... Inviare foto o contenuti sessualmen teespliciti di se stessi sta aumentan do
moltis simo tra i ragazzi. È il cosiddetto sexting
Foto: AUTORE Riccardo Iacona con Liza Boschin, Federico Ruffo, Elena Stramentinoli EDITORE
Chiarelettere PAGINE 208 PREZZO 13,60 euro USCITA 26 novembre 2014 Guardate la colonna di pubblicità
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20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
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OGM: quello che ancora non ci hanno detto
Morando Soffritti Presidente onorario Istituto Ramazzini e Segr
A metà degli anni 90, il professor Maltoni, consapevole del fatto che la suddetta innovazione avrebbe avuto
un uso ampiamente diffuso, soprattutto nei paesi ancora a basso sviluppo, promosse un incontro a Bologna,
nella sede dei laboratori dell'Istituto Ramazzini, con i direttori delle sedi italiane delle maggiori holding
internazionali produttrici di Ogm. Fu loro prospettata l' urgenzadi valutare non solo l'impatto economico e
ambientale dell'uso di Ogm, ma anche i possibili effetti a lungo termine sulla salute e, nello specifico, la
opportunità di avviare uno studio su ratti secondo un modello sperimentale validato da anni dalla comunità
scientifica per valutare la potenziale cancerogenicità di agenti presenti in beni di consumo e nell'ambiente di
vita generale o lavorativo. Tale studio avrebbe potuto essere condotto nei nostri laboratori, discussione sui
potenziali rischi per la salute degli Organismi geneticamente modificati (Ogm) nasce non tanto dal fatto che
"non sono state prodotte prove adeguate che siano nocivi" quanto da quello che non ci sono prove sulla loro
sicurezza nel lungo periodo. data la ampia e riconosciuta esperienza nel settore. Lo studio che veniva
proposto consisteva nell'esporre 2.000 ratti (1.000 maschi e 1.000 femmine) a una dieta contenente mais e
soia Ogm a partire dalla vita fetale fino alla loro morte spontanea e confrontare sia la natalità che la incidenza
di patologie croniche, in particolare immunitarie e tumorali, con quella di ratti di controllo (1.000 maschi e
1.000 femmine), nutriti per tutta la vita con dieta convenzionale (costituita per circa il 50% appunto da mais e
soia). La lunga esperienza del nostro Istituto nel condurre questi tipi di studio, le condizioni sperimentali
strettamente standardizzate e la disponibilità di un numero ampio di animali di controllo storici avrebbe
consentito di escludere fattori confondenti capaci di condizionare la consistenza dei risultati finali, positivi o
negativi che fossero stati. Alle industrie si chiedeva soltanto di fornire il materiale sperimentale da saggiare; ai
costi per la conduzione dello studio avrebbe provveduto l'Istituto Ramazzini . "Nessuno studio" La risposta,
seduta stante, fu che si riconosceva la validità e la novità del progetto sperimentale e, proprio per questo, con
un cenno di sorriso..., fu suggerito di formalizzare la proposta per iscritto per poi essere inoltrata alle case
madri. Ovviamente soprassedemmo, ritenendo quel suggerimento una pura risposta di cortesia. Da allora a
oggi è certo che questo studio non è mai stato condotto , né dai produttori, né da istituzioni di ricerca
indipendenti. I risultati di un tale studio avrebbero certamente potuto dirimere alcune delle incertezze tuttora
presenti sui potenziali effetti nocivi a lungo termine degli Ogm. Un altro problema fra altri, correlato alla
produzione di colture Ogm, è quello relativo alle incertezze riguardanti il grado di sicurezza dei pesticidi
specifici ai quali le varie colture Ogm sono resistenti. Un esempio paradigmatico è quello del glifosate ,
prodotto dalla Monsanto e usato per le colture Ogm Monsanto resistenti a tale erbicida. Infatti, durante una
revisione effettuata dalla Environmental Protection Agency americana alla fine degli anni 80 per valutare il
livello di adeguatezza dei test di tossicità condotti sui pesticidi di più largo uso, risultò che gli studi di tossicità
e cancerogenicità riguardanti il glifosate erano chiaramente inadeguati a dimostrarne la sicurezza. È certo
che da allora studi adeguati su questo erbicida non sono stati condotti, soprattutto per quanto riguarda gli
effetti della esposizione a bassissime dosi sulla fertilità , le interferenze endocrine , le patologie
neurodegenerative , per citare quelle di cui oggi tanto si parla. Le incertezze sull'impatto ambientale e
sanitario degli Ogm sono state evidenziate fin dall'inizio. Di ciò si rese conto all'inizio degli anni 2000 l'allora
ministro dell'Ambiente Bordon quando istituì una commissione, di cui Maltoni fece parte, per valutare i
possibili rischi ambientali e sanitari degli Ogm. Tale commissione ebbe breve vita e le conclusioni furono
irrilevanti. Nonostante queste carenze conoscitive importanti, certamente note alla comunità scientifica,
sorprende la sicurezza con cui la dottoressa Elena Cattaneo e il professor Umberto Veronesi si sono lanciati
nel prendere posizione a favore degli Ogm affermando di ritenere che "le prove di sicurezza ambientale e per
la salute umana sono esaustive e certificate". Domande insolute La domanda "non sappiamo cosa possano
fare gli Ogm nel lungo periodo" non vuol dire porsi quesiti vaghi, bensì l'esigenza di fare tesoro delle
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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SI PUÒ DAVVERO PARLARE DI SICUREZZA DEL BIOTECH?
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Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 41
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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esperienze passate, alcune delle quali non positive, per costruire un futuro che affronti e risolva
problematiche che non possono essere eluse. La prima problematica ineludibile è rappresentata dalle
crescenti domande legittime dell'umanità. La popolazione del pianeta cresce: oggi abbiamo superato i 7
miliardi ed è prevedibile che nel 2040 saremo 9 miliardi o più. L'esplosione demografica è in larga misura
frutto dell'indigenza ed esplode nei paesi emergenti: un paese come l'India, ad esempio, con circa il 40% di
abitanti di età sotto i 20 anni, diventa una bomba demografica. Contestualmente i paesi emergenti vogliono
uscire dalla fame e dalla povertà . La domanda legittima di risorse pertanto cresce e una risposta va data.
Una seconda problematica che non può essere elusa è la limitatezza del pianeta e delle sue risorse che
assieme alla prima, non sono modificabili. Cambiare modello L'unico parametro modificabile diventa così il
modello di sviluppo che l'uomo si è dato, che tutt'ora persiste e che si dà per scontato che sia l'unico o
almeno il meno peggio. Di esso si ritiene che possano essere variate al suo interno solo le dinamiche, ma
non il disegno globale, né tantomeno che possa essere sostituito da altri modelli alternativi. I grandi difensori
della bontà e della ragionevolezza di questo modello coralmente tranquillizzano : va tutto bene per l'uomo,
l'attesa di vita è cresciuta e continua tutt'ora; quindi niente paura. Quello che non dicono è che l'uomo
invecchia ammalato, affetto da patologie croniche che durano a volte per diversi anni. Tali patologie sono
responsabili di oltre il 60% dei circa 60 milioni di decessi all'anno nel mondo. Alcuni modi di pensare hanno
contribuito a mettere in secondo piano la rilevanza delle patologie croniche come problemi di sanità pubblica.
Fra questi: ritenere che siano patologie delle società ricche; che in definitiva di qualche cosa si deve morire
(nei paesi poveri o a medio sviluppo il 60% dei decessi per patologie croniche avviene sotto i 60 anni); infine
che i costi sono insostenibili (14 milioni di decessi prematuri in 10 anni potrebbero essere evitati controllando
il tabagismo e l'abuso di sale a un costo di 0,4 euro/persona/anno). Per affrontare queste problematiche è
certamente indispensabile il contributo della scienza. Noi stiamo attraversando un periodo di transizione
verso l'uso di nuove fonti di energia, nuove tecnologie che si avvalgono dell'uso di nanoparticelle , nuovi
alimenti, nuovi farmaci , nuovi stili di vita. Non possiamo procedere come nel passato aspettando l'evidenza
della prova dei rischi subiti, la quale il più delle volte emerge dopo anni di esposizione e molto spesso alla
scadenza dei brevetti. Oggi abbiamo conoscenze scientifiche e strumenti di laboratorio per predire il livello di
sicurezza e i rischi delle nuove frontiere. Dobbiamo usare questi strumenti e soprattutto prendere atto dei dati
che ci forniscono e agire conseguentemente in scienza e coscienza.
20/11/2014
Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 48
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Torna la colletta del Banco Alimentare
Fernando Guerci chi non se lo può permettere. Un italiano su 10 soffre di povertà alimentare ; dal 2007 sono
quasi triplicate (da 2,4 a 6 milioni) le persone che non possono sostenere la spesa minima per mangiare e
vestirsi. Un esercito di uomini, donne e bambini che per sopravvivere deve rivolgersi a strutture assistenziali:
mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d'accoglienza... Per questo il Banco
Alimentare invita tutti ad aderire alla Giornata nazionale della colletta alimen gesto è semplice: basta
aggiungere alla lista della spesa un pacco di pasta o riso in più, una bottiglia di olio, una confezione di biscotti
o una scatola di pelati e darlo ai volontari della Fondazione Banco Alimentare che sabato 29 novembre , in
oltre 11mila supermercati, raccoglieranno cibo per tare e a donare alimenti a lunga conservazione che
saranno distribuiti a 8.898 strutture caritative che aiutano quasi due milioni di persone povere. Appuntatevi
quest'altra data: il secondo sabato di febbraio , per la Giornata di raccolta nazionale dei farmaci, il Banco
Farmaceutico raccoglierà medicinali "nuovi" da distribuire a oltre 1.500 enti non profit per chi non può curarsi.
Nel frattempo ci invita a portare nelle farmacie - per ora solo di alcune città (l'elenco è su
bancofarmaceutico.org) - i farmaci che abbiamo a casa e che non usiamo più, anche iniziati purché
correttamente conservati e ancora validi per almeno otto mesi.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Il 29 novembre in tutta Italia
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Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
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Due euro per le "Case lontano da casa". Fino al 29 novembre con un sms da 2 euro al 45506 (o una
telefonata da 2 o 5 euro da rete fissa) si sostengono le Case Ronald che a S. Giovanni Rotondo, a Brescia, a
Firenze, a Roma (a Palidoro e a Bellosguardo) sorgono vicino a ospedali pediatrici d'eccellenza e permettono
ai bambini malati lungodegenti, ricoverati lontano dalla propria città, di curarsi continuando a vivere con la
propria famiglia. Le residenze, gestite dalla Fondazione per l'infanzia Ronald McDo nald Italia insieme agli
ospedali, sono dotate di alloggi confortevoli e zone comuni (cucina, lavanderia, sala da pranzo), aree di
incontro e relax per le famiglie, palestre per la riabilitazione neuro-psicomotoria dei bambini, zone gioco e
giardini per le attività all'aria aperta. Contro il dolore . Acquisire tecnologie di ultima generazione per prevenire
l'insorgere del dolore, ridurne al mi nimo la percezione, contenere paura, ansia e stress nei piccoli pazienti e
nei loro familiari: sono questi gli obiettivi principali del progetto del Bambino Gesù "Ospedale senza dolore".
La nuova campagna di comunicazione sociale dell'ospedale pediatrico di Roma viaggerà su radio, tv e
stampa. Gli spot sono realizzati da Paolo Vari , per la regia, e Italo Da niele Petricione , per la fotografia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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dalla parte dei bambini malati
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Il Salvagente - N.44 - 20 novembre 2014
Pag. 9
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La "cura" giusta per il Policlinico di Roma
p uero homo " , nel bambino c' è gi à l'uomo. I l motto leo nardesco cam p eggia sul frontone dell'edificio del
Po liclinico U mberto I di Roma che os p ita i re p arti di maternit à e p e diatria. Che sarebbe anche un
bell'edificio in stile cin q uecente sco se non fosse p er la grande facciata degradata, un involu cro res p
ingente che p ur contiene p rofessionalit à di p rim'ordi ne come in q ua si tutto il nosocomio. Ora si annun cia
l'ennesi ma ristrutturazione, che dovrebbe durare almeno 10 anni e co stare 225 milioni p er "veder tornare q
uesto grande os p edale agli antichi s p lendori", come assicurano il neo retto re della Sa p ienza, E ugenio
Gaudio, e il direttore generale del Poli clinico, Domenico Alessio. Vorrei p ro p rio esserci tra 10 anni p er
vedere... Alcuni anni fa mi ca p it ò di incrociare I gnazio Marino, attuale sindaco di Roma, in un convegno su
anziani e salute. T ornato da p oco dagli U sa, era ammirato come stra ordinario chirurgo Antonio Zollo e
abilissimo ma na ger. Anche allora si discuteva di un p iano di ristrutturazio ne p er le p arti p iù fatiscenti
dell'os p e dale. Gli chiesi a brucia p elo: "Che ne p en sa del Policlinico?". Fulminea e senza scam p o la ris p
osta: "Bi sognerebbe raderlo al suolo". Non so se la p ensi ancora così e non tocca al sindaco decidere.
Certo è che q ualche anno do p o p rese cor p o l'idea di costruire ex novo un Policlinico degno di una ca p
itale moderna, sulla ba se delle p iù avanzate tecniche di architettura sanitaria. E si p en sava non di demolire
il vecchio, ma di lasciare un p osto di p ri mo soccorso e ri q ualificare l'intera area e le sue strutture p er
fornire s p azi e servizi agli studenti della Sa p ienza. Non se n' è fatto niente e le ristrutturazioni si sono
avvicendate con gli scan dali e gli e p isodi di degrado. Con i soldi s p esi finora e q uelli che ancora si in
tende s p endere Roma avrebbe avuto forse il p iù bel Policlinico del mondo, degna sede delle eccellenze che
vi o p e rano, degli studenti e, se p ermettete, dei p azienti.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Amico di penna
20/11/2014
DailyNet
Pag. 30
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pharmawizard, l'app per i prodotti farmaceutici
Seleziona le parti più rilevanti dei foglietti illustrativi, permette un confronto tra prezzi e localizza le farmacie
più vicine
La tecnologia come strumento per far strada nella giungla contorta dei medicinali. Si chiama Pharmawizard la
app, disponibile per Android e iOS, che mette a disposizione degli utenti informazioni tratte dalla Banca Dati
del Farmaco e dagli Open Data del Ministero della Salute. Il motore di ricerca di Pharmawizard è stato
progettato in modo da rendere più semplice e flessibile la ricerca di farmaci da parte di un utente inesperto.
Pharmawizard seleziona le parti più rilevanti dei foglietti illustrativi, mostrando le indicazioni terapeutiche, le
controindicazioni, le interazioni e un confronto tra i farmaci. Inoltre, mette in relazione il prezzo di un farmaco
di marca e quello del suo equivalente e localizza la farmacia aperta più vicina.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Mobile/2
20/11/2014
La Notizia Giornale
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ha avviato un'inedita iniziativa rivolta a quanti desiderano prepararsi ai Concorsi di Ammissione in: M
EDICINA E CHIRURGIA - ODONTOIATRIA - VETERINARIA FARMACIA - SCIENZE BIOLOGICHE PROFESSIONI SANITARIE scuola superioare empedocle O gni mercoledì e giovedì inserto speciale sul
quotidiano " La Notizia " dal 28 maggio 2014 al 9 aprile 2015 Fino al 9 aprile 2015 Gentile Studente, ogni m
ercoledì potrai validamente allenarTi svolgendo un test esercitativo con domande a risposta multipla su
argomenti di Ragionamento Logico e Cultura Generale, Biologia, Chimica, Fisica e Matematica in lingua
italiana e inglese. Viceversa, il giovedì saranno svelate le soluzioni con le spiegazioni commentate relative al
test pubblicato il giorno precedente. I quesiti utilizzati in questo percorso esercitativo sono organizzati,
calibrati e pesati nel loro indice di difficoltà al fine di consentire il massimo rendimento del Tuo studio,
indirizzandolo verso gli elementi rilevanti e determinando un agevole approccio alla comprensione strategica
per il superamento delle prove concorsuali ministeriali bilingue (Italiana e Inglese) dell ' Area Sanitaria. SE
RGIO PEDULLA' è nato a Catania ed esercita la professione di Medico Chirurgo con la specializzazione in
Chirurgia Generale. Già Esperto del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della Salute Italiana.
Coordinatore, in Italia, di due Centri Intern azionali d'Esame (CIE) dell'Università di Cambridge per l'accesso
nelle Università . Realizza Percorsi di Eccellenza per superare - in Italia e all'estero - le prove concorsuali
universitarie bilingue per l'ammissione ai Corsi di Studio dell'Area medico -sanitaria a numero programmato.
Autore e curatore di innumerevoli lavori scientifici e pubblicazioni specializzate. 1 D Lo schema evidenzia le
possibili combinazioni alleliche dei genotipi parentali. 2 C Considerando tutti i possibili incroci, è vero che non
si potranno mai verificare casi nei quali la progenie abbia gruppo sanguigno A e dunque la risposta corretta a
tale quesito per esclusione dovrebbe essere la a) "figlie femmine di gruppo A non daltoniche". Considerando
trasmissibilità del daltonismo l ' affermazione che le figlie possono essere daltoniche è un errore della
domanda: infatti, seguendo la legge di Mendel sull'assortimento indipendente, andiamo a incrociare i
componenti della generazione parentale P per trovare le probabilità di trasmissione della generazione filiale
F1. Nonostante siano due gli incroci da eseguire, a sostegno della tesi occorre solo eseguire il primo, in base
al quale ½ saranno figli maschi, dei quali ½ con genotipo daltonico e ½ con genotipo non daltonico, e ½ con
figlie femmine, ½ con genotipo non daltonica e ½ con genotipo daltonica. Pertanto, la domanda non risulta
essere vera, in quanto il test chiedeva se si può affermare che la coppia non potrà, in nessun caso, avere
figlie femmine di gruppo A non daltoniche. 3 B Il crossing over è un processo di assortimento genetico in cui
grazie allo scambio di geni appartenenti allo stesso locus genico si aumenta la diversità genetica . 4 C Il
crossing over porta alla formazione di 4 cromatidi diversi. 5 B La glicolisi è la prima tappa della respirazione
cellulare, avviene nel citoplasma. Nella glicolisi si attua la scissione del glucosio in due molecole di acido
piruvico. 6 E Le differenze tra il DNA e l' RNA, riguardano lo zucchero e la presenza rispettivamente della
base azotata Timina e Uracile, l'acido fosforico e le basi azotate Citosina e Guanina sono presenti in
ambedue gli acidi nucleici. 7 D Gli anticodoni ACC UGA UCG dell'RNAt sono originati dalla trascrizione delle
basi TGG ACT AGC presenti nel DNA. 8 D Poiché la duplicazione del DNA è semiconservativa, passando
cellule con DNA composto da eliche pesanti in un terreno con azoto leggero, dopo una generazione tutte le
cellule avranno DNA formato da un'elica pesante (stampo) ed una leggera (neoformata). 9 E Il cDNA si
ottiene dalla retrotrascrizione di mRNA che ha già subito il processo di splicing , per cui non presenta
sequenze introniche (non codificanti). Per questa caratteristica, nelle tecniche di ingegneria genetica quando
si vuole ottenere la sintesi di proteine eucariotiche in cellule batteriche, si introducono, in queste ultime,
vettori (plasmidi) contenenti sequenze del cDNA del gene di interesse. Il vantaggio di questo metodo è la
possibilità di sfruttare la velocità riproduttiva delle colture batteriche per ottenere la sintesi di grandi quantità di
proteine eucariotiche. 10 C È possibile poiché il codice genetico è ridondante o degenere, ovvero più codoni
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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scuola superioare empedocle
20/11/2014
La Notizia Giornale
Pag. 17
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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corrispondono ad un amminoacido. 11 D I codoni sono triplette di basi azotate presenti nell'RNA
messaggero; nell'RNA non esiste la base azotata Timina. 12 C Il codice genetico degenerato diminuisce la
frequenza di mutazione, in quanto se la sostituzione avviene nella terza base del codone l'aminoacido
corrispondente non cambia. 13 B Il messaggio contenuto nell'mRNA viene letto a triplette che vengono
riconosciute dalle molecole di tRNA . Il codone per il triptofano nella sequenza riportata è UGG, quindi il tRNA
che trasporta l'aminoacido corretto avrà l'anticodone complementare ACC . 14 D La risposta corretta è la D in
quanto, il codice genetico costituito da, 4 basi azotate (A,T,C,G) prese tre per volta ( ), ovvero 64
combinazioni. Tenendo presente che dei 64 codoni, solo 60 codificano per i vari amminoacidi (3 codificano
per la fine della sintesi proteica ed uno per l ' inizio) ed essendo solo 20 gli amminoacidi esistenti in natura è
chiaro che ogni amminoacido può essere codificato da più codoni . Ad es. i codoni CUU, CUC, CUA e CUG,
codificano tutti per l ' amminoacido Leucina. La risposta B non è corretta. I geni sono sequenze di DNA che
codificano per la sintesi di un determinato polipeptide; la mutazione di un gene determina l ' alterazione del
polipeptide facendo si che la proteina sintetizzata sia parzialmente o totalmente non funzionante. Ciò non ha
nulla a che vedere con la degenerazione del codice genetico. La risposta C è palesemente errata, in quanto
no è uno stesso codone a codificare per più amminoacidi, ma al contrario più codoni (diversi tra loro) sono in
grado di codificare per uno stesso amminoacido. La risposta A è errata poiché, la successione dei codoni che
formano un gene è assolutamente continua, ma esso non ha nulla a che vedere con il concetto di
degenerazione del codice genetico che è altresì legato al "significato" che i codoni possiedono. La risposta E
è errata poiché, il codice genetico è assolutamente universale. Ciò indica che il "significato" che i 64 codoni
possiedono è uguale, per tutti gli organismi viventi, dal più semplice dei procarioti all ' uomo stesso.
SOLUZIONI E SPIEGAZIONI DEI QUESITI DI BIOLOGIA - TEST DEL 19/11/2014 15 A La corda dorsale o
notocorda è una formazione assile presente negli stadi embrionali che nei vertebrati verrà sostituita dalla
colonna vertebrata. 16 A Tra i composti elencati quello contenente un solo ossigeno è l'alcol etilico, che è un
alcool, a due atomi di carbonio, contenente un solo gruppo funzionale (OH). Il diidrossichetone, come si
evince dal nome, deve possedere due gruppi ossidrili o idrossili (OH) ed un chetonico (caratterizzato dal
gruppo carbonilico C=O) e, quindi, 3 atomi di ossigeno. Il glicole è un composto contenete due gruppi ossidrili
(OH) e, quindi, 2 atomi di ossigeno; una dialdeide ha due gruppi aldeidici (caratterizzati da due gru ppi
carbonilici C=O) e, pertanto, due atomi di ossigeno; l'acido acetico è l'acido carbossilico a 2 atomi di carbonio
e contiene il gruppo funzionale - COOH e, quindi, due atomi di ossigeno. 17 D Gli alcoli sono caratterizzati dal
gruppo funzionale ossidrilico OH . Se questo è legato ad un atomo di carbonio che, a sua volta, è legato ad
altri tre atomi di carbonio ( carbonio terziario ), allora, l'alcool è chiamato terziario. Così, un alcool primario ha
il suo ossidrile legato ad un carbonio primario (un atomo di carbonio che, a sua volta, è legato ad un solo altro
atomo di carbonio). 18 C Come si deduce dal testo, l' alchilazione esauriente dell'ammoniaca è un metodo
tipico di preparazione delle ammine . Questo procedimento porta alla formazione di più prodotti : ammina
primaria; secondaria; terziaria e il sale ammonico quaternario. Infine si ricorda che se l'ammoniaca perde un
solo H, all'atomo di azoto del composto, si attacca un solo radicale organico contenente carbonio e, l'ammina
si dice primaria. Se, invece, gli atomi di idrogeno sostituiti dai radicali organici sono due, l'ammina è
secondaria, e, infine, se tutti i 3 atomi di idrogeno sono sostituiti, da altrettanti radicali organici, l'ammina si
dice terziaria . 19 D Gli alogenuri acilici reagiscono velocemente con la maggior parte dei nucleofili (reagenti
ricchi di elettroni e che formano legami donando elettroni agli elettrofili). Questo è dovuto al fatto che
l'alogeno per la sua elevata elettronegatività rende più positivo il carbonio carbonilico e quindi più disponibile
per l'attacco nucleofilo. 20 B La formula CH 3 COOCH 2 CH 3 è quella di un estere . In particolare, la sua
formula di struttura è OCH 2 CH 3 CH 3 Si tratta dell'acetato di etile e si può ottenere per reazione tra l'acido
acetico e l'alcool etilico. 21 A Diluendo una soluzione, cioè aggiungendovi del solvente, questa diventa meno
concentrata , cioè possiede una minore quantità di particelle di soluto, in proporzione al nuovo volume della
soluzione. Così, la diluizione, oltre a diminuire la concentrazione della soluzione, varia, della soluzione, anche
le proprietà colligative, che dipendono solo dalla quantità di molecole di soluto. Un aumento di soluto
20/11/2014
La Notizia Giornale
Pag. 17
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
produce: un abbassamento della tensione di vapore; un abbassamento del punto di congelamento; un
innalzamento della temperatura di ebollizione e un innalzamento della pressione osmotica . Tuttavia, in
questo caso, diluendo, è come se togliessi del soluto e, pertanto, le quattro proprietà colligative variano tutte,
ma in maniera opposta, rispetto a che se avessi aumentato la quantità di soluto, ovvero la concentrazione
della soluzione. 22 D La molarità (M) è una delle unità chimiche di concentrazione di una soluzione ed è: M =
moli soluto/1 litro di soluzione. Si ricorda che 1 mole di un soluto è uguale a: g soluto/P.M. (peso molecolare
del soluto). Applicando i dati, questa ultima formula si ottengono le moli soluto di HCl impiegate nella
soluzione. Quindi, conosciute le moli di soluto, basta applicare la prima formula, quella della molarità,
ricordandosi di trasformare i 100 ml in litri (0,1 l), per scoprire la concentrazione di tale soluzione, che è circa
1,15M. 23 C Nel testo non si parla mai di ioni H 3 O + (ioni idronio o idrossonio) , ma sempre di ioni ossidrile
(OH ) che, grazie alla loro capacità di legare un protone (H + ), hanno caratteristiche basiche, rendendo
basica anche la soluzione dove si trovano. SOLUZIONI E SPIEGAZIONI DEI QUESITI DI CHIMICA - TEST
DEL 19/11/2014 15 A La corda dorsale o notocorda è una formazione assile presente negli stadi embrionali
che nei vertebrati verrà sostituita dalla colonna vertebrata. 16 A Tra i composti elencati quello contenente un
solo ossigeno è l'alcol etilico, che è un alcool, a due atomi di carbonio, contenente un solo gruppo funzionale
(OH). Il diidrossichetone, come si evince dal nome, deve possedere due gruppi ossidrili o idrossili (OH) ed un
chetonico (caratterizzato dal gruppo carbonilico C=O) e, quindi, 3 atomi di ossigeno. Il glicole è un composto
contenete due gruppi ossidrili (OH) e, quindi, 2 atomi di ossigeno; una dialdeide ha due gruppi aldeidici
(caratterizzati da due gru ppi carbonilici C=O) e, pertanto, due atomi di ossigeno; l'acido acetico è l'acido
carbossilico a 2 atomi di carbonio e contiene il gruppo funzionale - COOH e, quindi, due atomi di ossigeno. 17
D Gli alcoli sono caratterizzati dal gruppo funzionale ossidrilico OH . Se questo è legato ad un atomo di
carbonio che, a sua volta, è legato ad altri tre atomi di carbonio ( carbonio terziario ), allora, l'alcool è
chiamato terziario. Così, un alcool primario ha il suo ossidrile legato ad un carbonio primario (un atomo di
carbonio che, a sua volta, è legato ad un solo altro atomo di carbonio). 18 C Come si deduce dal testo, l'
alchilazione esauriente dell'ammoniaca è un metodo tipico di preparazione delle ammine . Questo
procedimento porta alla formazione di più prodotti : ammina primaria; secondaria; terziaria e il sale ammonico
quaternario. Infine si ricorda che se l'ammoniaca perde un solo H, all'atomo di azoto del composto, si attacca
un solo radicale organico contenente carbonio e, l'ammina si dice primaria. Se, invece, gli atomi di idrogeno
sostituiti dai radicali organici sono due, l'ammina è secondaria, e, infine, se tutti i 3 atomi di idrogeno sono
sostituiti, da altrettanti radicali organici, l'ammina si dice terziaria . 19 D Gli alogenuri acilici reagiscono
velocemente con la maggior parte dei nucleofili (reagenti ricchi di elettroni e che formano legami donando
elettroni agli elettrofili). Questo è dovuto al fatto che l'alogeno per la sua elevata elettronegatività rende più
positivo il carbonio carbonilico e quindi più disponibile per l'attacco nucleofilo. 20 B La formula CH 3 COOCH
2 CH 3 è quella di un estere . In particolare, la sua formula di struttura è OCH 2 CH 3 CH 3 . Si tratta
dell'acetato di etile e si può ottenere per reazione tra l'acido acetico e l'alcool etilico. 21 A Diluendo una
soluzione, cioè aggiungendovi del solvente, questa diventa meno concentrata , cioè possiede una minore
quantità di particelle di soluto, in proporzione al nuovo volume della soluzione. Così, la diluizione, oltre a
diminuire la concentrazione della soluzione, varia, della soluzione, anche le proprietà colligative, che
dipendono solo dalla quantità di molecole di soluto. Un aumento di soluto produce: un abbassamento della
tensione di vapore; un abbassamento del punto di congelamento; un innalzamento della temperatura di
ebollizione e un innalzamento della pressione osmotica . Tuttavia, in questo caso, diluendo, è come se
togliessi del soluto e, pertanto, le quattro proprietà colligative variano tutte, ma in maniera opposta, rispetto a
che se avessi aumentato la quantità di soluto, ovvero la concentrazione della soluzione. 22 D La molarità (M)
è una delle unità chimiche di concentrazione di una soluzione ed è: M = moli soluto/1 litro di soluzione. Si
ricorda che 1 mole di un soluto è uguale a: g soluto/P.M. (peso molecolare del soluto). Applicando i dati,
questa ultima formula si ottengono le moli soluto di HCl impiegate nella soluzione. Quindi, conosciute le moli
di soluto, basta applicare la prima formula, quella della molarità, ricordandosi di trasformare i 100 ml in litri
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La Notizia Giornale
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(0,1 l), per scoprire la concentrazione di tale soluzione, che è circa 1,15M. 23 C Nel testo non si parla mai di
ioni H 3 O + (ioni idronio o idrossonio) , ma sempre di ioni ossidrile (OH ) che, grazie alla loro capacità di
legare un protone (H + ), hanno caratteristiche basiche, rendendo basica anche la soluzione dove si trovano.
SOLUZIONI E SPIEGAZIONI DEI QUESITI DI CHIMICA - TEST DEL 19/11/2014
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Gioia - N.45 - 29 novembre 2014
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Petto in fuori
Quello bombastic, che sembra di plastica, non piace più a nessuno. È tornato di moda il seno naturale: non
troppo grande, proporzionato, capace di vincere la gravità. Dalla manutenzione ordinaria con creme e
massaggi ad hoc, al ritocchino "ragionato", ecco tutte le novità
Carmen Rolle - foto Christophe Cufos
Le curve sono trendy. Dopo tante gambe lunghissime e fianchi stretti, perfino il calendario Pirelli è passato
alle forme, immortalando la modella curvy Candice Huffin. Del resto sono tante le celeb felicemente
prosperose, da Jennifer Lopez a Scarlett Johansson. Ma anche per chi ha una silhouette esile come Kristen
Stewart o Penélope Cruz, il seno è un punto che attira gli sguardi e merita attenzione. Composto per l'80 per
cento di tessuto adiposo, con la pelle delicata e sottile, è soggetto a danni causati da età, cambiamenti fisici e
forza di gravità. Abbiamo chiesto agli esperti come mantenerlo tonico e in bellezza.
A casa
AttentA ALLe Diete Regimi troppo restrittivi e cambi di peso repentini possono compromettere la oridezza del
balconcino. «Non bisogna perdere più di 3-4 chili al mese, per consentire alla pelle di seguire la nuova linea.
Da evitare l'effetto yo-yo, vera minaccia per il décolleté», dice Paola Signorelli, specialista in Scienze
dell'alimentazione e dietetica a Milano. «Per bruciare i grassi senza intaccare la massa magra occorre
scegliere le giuste combinazioni di nutrienti». Tra i cibi amici: uova, ricche di amminoacidi essenziali, pesce
azzurro, con omega 3 e 6, spinaci e kiwi, con antiossidanti e vitamine. Ma soprattutto soia, fonte di
fitoestrogeni: queste sostanze simili all'estradiolo, il principale ormone femminile, contribuiscono a mantenere
il volume della ghiandola mammaria. Sì a latte di soia, tofu, lenticchie e fagioli azuchi. E a integratori con
luppolo, fieno greco, trifoglio rosso, estratti di soia.
cosmetici mirAti Prevenire "la caduta" si può, a patto di essere costanti. «L'essenziale è mantenere
idratazione cutanea, elasticità e compattezza», dice la dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San
Giovanni. «Applicando tutti i giorni cosmetici con olio di argan o di jojoba, antiossidanti, vitamine, acido
ialuronico e acido boswelico, che aiuta a combattere le smagliature». Tra gli ingredienti rassodanti più nuovi, i
peptidi biomimetici. «Hanno funzione ristrutturante: stimolano la produzione di collagene ed elastina, fibre di
sostegno della pelle, e contraggono la cute». Per un risultato push up? «Punta sui fitoestrogeni», spiega
Antonella Antonini, cosmetologa a Ferrara. «Simili agli ormoni femminili, ne imitano l'azione liftante,
migliorando l'aspetto del seno». Da inserire nella cura quotidiana anche le spugnature con acqua fredda,
alternate a spruzzi d'acqua tiepida. Per un rimedio express, passa sul seno qualche cubetto di ghiaccio con
massaggio circolare.
Il reggiseno? La storia della moda lo fa risalire a 100 anni fa, il 3 novembre 1914, quando mary phelps
Jacobs brevettò il suo reggiseno. e al museo delle scienze di Londra è esposto un reggiseno con due coppe
imbottite risalenti al 1880. Da allora, i modelli per sollevare i seni si sono susseguiti. Dal balconcino, con
spalline laterali e ferretto, fino al push up, novità degli anni 90, dove il sostegno è potenziato da un'imbottitura
strategica. ma l'ultima scoperta contro la forza di gravità è il reggiseno con un sistema di sostegno in silicone
che sostituisce il fastidioso ferretto. e regala linee naturali. Meno di 24h per un seno nuovo. 24h Rimpolpante
Per ridare velocemente turgore e forma al seno, si può applicare regolarmente Crema Concentrata Seno di
Rilastil con acido ialuronico e Nutri Complex (¤ 34 in farmacia). Effetto lifting Migliora il tono con succo di
sorgo, kigelia africana, saponaria e mentolo. Lift Effect Seno Tensore di Somatoline Cosmetic (¤ 33 in
farmacia). Anti rilassamento Ricco di cellule staminali vegetali il siero Intensivo Volumizzante Seno Notte di
Collistar rassoda e rende la pelle liscia e giovane (¤ 42).
In istituto
EffEtto corsEtto «Talvolta occorre intervenire in modo più deciso», dice la dottoressa Bucci. «Spesso per
riportare il corpo in armonia bastano metodi soft, ma innovativi. Però è necessario lasciar passare sei mesi
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dopo gravidanze, allattamento, cambi di peso». Termoterapia endogena. «Con il calore stimola i processi
metabolici cellulari e riparativi», spiega Ida Grossule, spa manager a Villa Eden di Merano (
www.villaeden.com ). «Segue un massaggio con oli per ossigenare i tessuti. Si conclude con un impacco
freddo con polveri minerali che favorisce la ginnastica vaso-motoria». Servono 6 sedute da 145 euro
ciascuna. Radiofrequenza. «Stimola la formazione di nuovo tessuto elastico, dando turgore e compattezza»,
spiega la dermatologa Bucci. Servono 10 sedute al costo di 150 euro. New Endermolift di Lpg. In soli 10
minuti stimola meccanicamente la superficie della pelle e attiva la sintesi di elastina (aumento del 46 per
cento) e acido ialuronico (oltre l'80 per cento). Servono dalle 6 alle 12 sedute, al costo di 20 euro ciascuna,
ma il miglioramento si nota già dalla prima ( www. lpgitalia.com/centers ).
A Natale, fai un regalo anche alla ricerca Lo sai che, se da un lato il cancro alla mammella è la neoplasia
più diffusa, dall'altro la ricerca scientifica è fondamentale e ha già cambiato la vita di milioni di donne?
Quest'anno, dai primi di novembre, Lierac dimostra la sua sensibilità al problema attraverso il sostegno
concreto alla Fondazione Umberto Veronesi. Dal ricavato della vendita dei cofanetti natalizi, verrà stanziato
un contributo che finanzierà il progetto di una ricercatrice dedita allo studio e alla cura del tumore al seno.
Info: www.lierac.it € 5.500 € 5.500 Il costo di un intervento Tonicità Una formula lifting concentrata, ma
leggera e confortevole: Concentrato Seno Up di Dibi Tonic Perfection (¤ 42 in istituto). Volume Una texture
setosa che aiuta a volumizzare il seno in modo naturale e sicuro per la pelle e l'organismo. Lait Buste
Fermeté di Clarins (¤ 47). Elasticità Se hai perso peso e la pelle del seno si è rilassata, applica Crema
Rassodante Antismagliature per il Seno di L'Erbolario a base di kigelia africana e polifenoli del tè verde (¤ 18
in farmacia).
Più grande, Più sodo, Più su «Questo è il periodo dell'anno migliore per programmare un intervento di
chirurgia al seno, perché non ci si espone al sole e non fa caldo», afferma il dottor Raul Novelli, chirurgo
plastico a Milano. Quali sono le opzioni disponibili? Mastoplastica additiva. L'aumento del seno è la seconda
operazione di chirurgia plastica più eseguita in Italia, dopo la liposuzione, dicono i dati Aicpe. Modifica i
volumi e l'aspetto del seno. In anestesia generale, richiede un giorno di degenza. Il costo parte da 5.000
euro. Servono da 3 giorni a una settimana di recupero e almeno un mese per apprezzarne la riuscita. Dopo
bisogna indossare per almeno 30 giorni un reggiseno contenitivo e fasciante. Mastopessi. È adatta per tirare
su un seno prosperoso e cadente o svuotato dopo l'allattamento. «Si corregge l'abbassamento dei tessuti con
l'eliminazione della pelle in eccesso e il riposizionamento del capezzolo». In anestesia generale, con la
degenza di un giorno, ha un costo che parte da 7.000 euro. Dopo 15 giorni si possono rimuovere i punti e
dopo sei mesi si vede il risultato definitivo. Fili di sospensione. Sono l'alternativa più soft e meno invasiva per
ridare tono, specie dopo un dimagrimento veloce. Si usano i fili riassorbibili bioristrutturanti, che stimolano la
produzione di collagene e aumentano il turgore. Vanno ripetuti ogni 6-12 mesi e hanno un costo che parte da
1500 euro.
Il seno si è svuotato? Dopo una gravidanza, una perdita di peso repentina o in risposta alla naturale
trasformazione del corpo, il seno si svuota. Il medico estetico può consigliare un nuovo tipo di mastoplastica
additiva, senza chirurgia invasiva né protesi: l'aumento del volume del seno è del tutto naturale. Ecco di cosa
si tratta secondo il dottor Walter Chiara, chirurgo estetico, pioniere del metodo Hydrogel. L'intervento Si
esegue in day hospital con anestesia locale. Attraverso un'incisione di 2 cm sotto la mammella viene inserita
una microcannula che inietta un gel idrofilo (98 per cento acqua) sotto la fascia muscolare. I vantaggi Non
resta alcuna cicatrice. L'incisione non viene ricucita bensì sigillata con una speciale colla chirurgica. I risultati
Nel giro di 5/8 anni Hydrogel si scioglie e si riassorbe. Non interferisce con esami come mammografia o
ecografia. Costo € 5.500. a.c. figarophoto/contour by getty images
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Un goccio d'olio
Idrata, nutre, depura e -udite udite! - non unge. Sceglilo con peptidi e glicani contro le rughe. Al ribes nero e
al melone se hai la pelle grassa. Di argan e borragine per quella secca. Lo puoi usare su viso, corpo e capelli:
un flacone basta per tutto!
Carmen Rolle e Angelica Carrara
viso 1. Pelle più radiosa A base di 8 oli essenziali con potere antiossidante, si applica mattino e sera per una
pelle radiosa: Olio Straordinario di L'Oréal Paris (€ 15,49). 2. Energia pura All'estratto di zafferano puro,
apporta nutrimento intenso e rimpolpa: Or Rouge Olio Voluttuoso di Yves Saint Laurent Beauté (€ 185). 3.
Via la stanchezza Con Olio di Camelina ricco di Omega 3 e Rosa Nera. Rigenera, tonifica e ridinamizza la
pelle, Huile Précieuse à la Rose Noire di Sisley (€ 165). 4. Come un lifting La texture "olio-acqua" stimola la
compattezza della pelle. A base di miele, quindi ricco di fruttosio, sostanza essenziale per l'elasticità: Huile de
Soin Visage di Guerlain (€ 118,14). 5. Detergente soft Dalla consistenza setosa che si trasforma in mousse a
contatto con l'acqua, Progressif Huile en Mousse di Carita (€ 54 circa). 6. Elisir antietà Ha un'azione tonica e
stimola la produzione di collagene, Olio Concentrato Azione Immediata di Élève (€ 59). 7. Purificante Per
detergere in profondità, con oli di Argan, Karité, Jojoba e Squalano Vegetale: Riad Argan Acqua d'Argan di
Incarose (€14,90 in farmacia). 8. Idratante Protezione immediata anti-secchezza, Olio Prezioso Argane di
Galénic (€ 51 in farmacia). Tutte pazze per l'oro liquido La super fan del naturale Gwnyneth Paltrow ha
dichiarato la sua passione per l'olio di cocco, Emma Stone usa quello di vinaccioli, Kate Blanchett aggiunge
alla sua doccia quelli di oliva e di macadamia. Un olio, il Fluide de Beauté 14 di Carita, è pure il segreto del
biondo platino di Catherine Deneuve e del décolleté di Sofia Loren (che confessa di amare, di tanto in tanto,
un bel bagno nell'olio di oliva). «Ricchi di principi attivi, gli oli sono versatili e multiuso, adatti al corpo, ai
capelli e al viso», spiega Antonella Antonini, cosmetologa a Ferrara. «Il segreto della loro polivalenza sta
nella straordinaria ricchezza di componenti. Sono utili soprattutto nella brutta stagione, quando la pelle è più
secca e facilmente sottoposta a shock termici». sul viso idrata e protegge «Applicato al posto del solito
idratante in crema, l'olio cosmetico non unge, ma nutre, riduce la perdita d'acqua, migliorando l'idratazione, e
illumina l'incarnato», dice l'esperta. «Grazie alla sua struttura affine alla pelle, può ricostruire la componente
lipidica della barriera cutanea, la sottile e invisibile pellicola che ricopre la cute. Costituita proprio da acqua e
grassi, è spesso compromessa da vento, freddo, smog, detersioni troppo aggressive e allora la pelle pizzica,
tira, il colorito si spegne». L'olio ha un'importante funzione rigenerante. Ma è anche un alleato per combattere
le rughe. Combatte i segni del tempo «L'effetto antiage si deve a vitamine, antiossidanti e acidi grassi Omega
3 e 6», dice Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni. Con l'età sono proprio gli acidi grassi ad
andare persi: secondo studi dei Laboratori Vichy, in menopausa si riducono del 57 per cento. Il risultato?
Colorito spento, tratti irrigiditi, rughe marcate, pelle secca. L'aiuto viene da oli antietà potenziati con peptidi,
glicani, retinolo, vitamina C. Come l'Elisir Superlative di Korff, con acidi grassi, retinolo, vitamine, o l'Or Rouge
di Yves Saint Laurent, con olio di zafferano, d'oliva e di mirra e glicano, che stimola la rigenerazione. scegli
quello giusto «Gli oli differiscono per densità e composizione», spiega la dermatologa Bucci. «Chi ha la cute
oleosa deve scegliere oli leggerissimi, con basse percentuali di acido oleico e linoleico. Quelli troppo ricchi
possono favorire l'alterazione del sebo e rendere la pelle più lucida». Via libera all'olio di jojoba, di ribes nero,
di melone o di neem. «Per la pelle secca: olio di borraggine, di cartamo o di argan, con omega 3 e omega 6.
Per quella sensibile: olio di enotera, albicocca o baobab, che ha azione anti age, grazie alle proprietà
antiossidanti e antinfiammatorie». capelli sul corpo purifica, nutre e tonifica Non solo per idratare, ma anche
per lavare: se l'acqua della tua zona è calcarea e aggressiva, puoi rimediare utilizzando un detergente in olio,
poco schiumogeno. «Agisce per affinità: riconosce le sostanze oleose della pelle, le emulsiona e le elimina in
modo delicato, rispettando il ph cutaneo», spiega la cosmetologa Antonella Antonini. Gli oli funzionano anche
dopo, al posto della crema abituale. «Nelle parti con poche ghiandole sebacee, come le gambe e le braccia,
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possono prevenire l'aridità che causa ruvidità e desquamazioni. Succede soprattutto in inverno, quando la
pelle soffre per gli sbalzi di temperatura e, chiusa sotto tessuti spesso sintetici, ha bisogno di ossigeno». Gli
oli più ricchi di Vitamina E, come quelli di mandorle o di noccioli di albicocca, sono elasticizzanti, utili in caso
di rilassamento cutaneo e indicati anche come prevenzione per le smagliature. «Se non ami la sensazione di
unto, ti aiuta la tecnologia: gli oli secchi, trattati con sostanze volatili, si assorbono subito, mentre i nuovi oli
emulsionabili con acqua, massaggiati sulla pelle umida, penetrano meglio senza appiccicare». sulla chioma
regala luce e morbidezza In questa stagione hai i capelli più stopposi, fragili, secchi? Un buon trattamento
rinforzante e protettivo ha come protagonista proprio l'olio, che puoi scegliere tra quello di ricino, sesamo,
mandorle, argan o jojoba. Applicalo sul cuoio capelluto e sulle lunghezze prima di lavarti i capelli. Massaggia
e pettina la chioma. Lascia in posa per circa 30 minuti. Fai seguire uno shampoo delicato e il balsamo: i tuoi
capelli saranno molto più lucidi e setosi, senza tracce di crespo. Massaggio detox Lo Shirodara è un antico
trattamento indiano ayurvedico molto rilassante, che favorisce un immediato effetto antistress e favorisce i
processi di depurazione. In India viene eseguito su un tavolo di pietra dura e prevede manipolazioni profonde
con olio puro e naturale. Oggi anche in Italia si è raggiunto un ottimo livello di manualità. A Bagno di
Romagna, in uno dei più antichi e rinomati centri termali a base di acqua sulfurea, lo Shirodara dura 70
minuti. Un filo d'olio caldo viene versato sulla testa lentamente e poi fatto scivolare sulla pelle, fino alla punta
dei piedi. Il massaggio si sofferma a lungo sulla schiena, dove si accumulano tensioni e stress. Gli obiettivi:
un rilassamento profondo che, attraverso più sedute, porta a un vero rinnovamento e riattiva i processi di
guarigione. Info: Hotel Roseo Euroterme, via Lungosavio 2, Bagno di Romagna (Forlì-Cesena), tel.
0543/911133, www.euroterme.com ALEXANDER STRAULINO/TRUNKARCHIVE/CONTRASTO KENNETH
WILLARDT/TRUNKARCHIVE/CONTRASTO KENNETH WILLARDT/TRUNKARCHIVE/CONTRASTO
Foto: 9. lucida Idrata i fusti senza appesantire e regala brillantezza estrema. Con olio di Jojoba, Olio Oil
Therapy Nutrizione e Luce di Jean Louis David (€ 29 in salone). 10. Nutre Olio di coriandolo, albicocca e
camelina per un concentrato di brillantezza: Hairspray Diamond Oil High Shine di Redken (€ 25,10 da
novembre in salone). 11. Ristruttura Per capelli sfibrati e danneggiati, un olio ultraleggero idratante e
antiossidante: Perle di Argan di Cielo Alto (€ 17,90 circa). 12. Rilassa È una miscela di 99 estratti di erbe da
sciogliere in un bagno caldo per immergersi in un atmosfera rilassante e rinfrescante, Erbe Alpine - Olio 99
Erbe di Bottega Verde (€ 28,90). 13. Ristora Con camomilla blu e menta piperita: versato nel bagno caldo o
massaggiato dopo, rilassa. Blue Oil Balancing Concentrate di Aveda (€ 19 in salone).
Foto: sulle mani Preziose le perle con olio nutriente che rinforza la cheratina delle unghie e ammorbidisce le
cuticole. 14. multiazione Per viso, corpo e capelli, sette effetti in un solo prodotto: elasticizza, ripara, nutre,
previene le smagliature, ammorbidisce le cicatrici, contrasta l'invecchiamento e setifica. Olio Riparatore
Universale 7 in 1 di Diego dalla Palma (€ 33 in salone). 15. Tonificante Con il 99,5 per cento di Argan ha
azione antietà, protettiva e nutriente. Da utilizzare al mattino e alla sera per ritemprare la pelle: Olio di Argan
di L'Erbolario (€ 34,50 in farmacia). 16. antiossidante Contrasta la secchezza cutanea e migliora l'elasticità.
Con vitamine E e F Olio Elasticizzante di Rilastil (€ 15 in farmacia).
VITA IN FARMACIA
20 articoli
20/11/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 14
(diffusione:619980, tiratura:779916)
terapia del dolore, L'ODISSEA DEGLI ANZIANI SENZA INFORMAZIONI
Annalisa De Nucci
Gentile signora,
sono un medico e mi occupo di terapia del dolore cronico, vale a dire che curo i pazienti affetti da patologie
benigne che causano dolori persistenti e invalidanti. Lavoro all'ospedale Fatebenefratelli e penso che il mio
ambulatorio possa essere un osservatorio speciale sugli anziani. La maggior parte dei miei pazienti ha più di
75 anni, arrivano spesso accompagnati dal coniuge, più raramente da badanti o figli e molto spesso soli.
Migrano tra un ospedale e l'altro alla ricerca di un sollievo dal loro dolore: è difficile anche solo prendere i
mezzi pubblici e arrivare in ospedale quando si è «pieni di artrosi e di dolori», ma anche di amarezza. Spesso
la visita esordisce così: cartelletta di visite specialistiche ed esami fatti e il seguente dialogo: «Mi racconti
cosa la porta da me, dove ha male?». Risposta: «Mi fa male da tutte le parti, le ginocchia, le spalle, riposo
poco e sono andato dall'ortopedico, dal neurologo e dal farmacista, poi il mio medico mi ha mandato qui!».
Lasciando da parte il mio scoramento quando mi dicono: «Mi fa male tutto!», credo che questi pazienti
abbiano necessità che il nostro servizio sanitario non sa affrontare costringendoli ad inutili calvari di attese,
numerosissime visite specialistiche senza fornire adeguata informazione sull'offerta di servizi presenti. Anche
raggiungere l'ospedale per i pazienti anziani rappresenta un problema: molti non sono a conoscenza delle
risorse disponibili quali, ad esempio, associazioni di volontariato e ambulanze che forniscono il servizio di
accompagnamento in ospedale.
Non ci si può aspettare che i medici di base gestiscano da soli la complessità clinica e sociale degli anziani,
che dovrebbero poter avere accesso a percorsi che prevedano la stretta collaborazione di fisiatri,
fisioterapisti, medici di base, geriatri, psicologi, terapeuti del dolore e operatori sociali per progettare percorsi
riabilitativi in una rete flessibile che si estenda in modo continuo dal domicilio all'ospedale. Forse il numero di
visite diminuirebbe, ma soprattutto con un progetto integrato i nostri anziani starebbero meglio.
Lei ha ragione. Ma mi viene il dubbio che, ancora più del dolore, il grande, vero nemico sia la solitudine,
l'isolamento che esclude molti anziani dall'accesso alle informazioni sui molteplici, preziosi servizi gratuiti, su
base volontaria, che Milano in realtà offre (e a questo proposito le segnalo, per esempio, quello promosso
dall'Associazione Quartieri Tranquilli assieme al Centro di accoglienza presso la parrocchia di San Marco e il
poliambulatorio dei Medici italiani volontari in via Padova).
[email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La lettera di Isabella Bossi Fedrigotti
20/11/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 14
(diffusione:619980, tiratura:779916)
RICERCATORI E MEDICI ALLEATI PER I PAZIENTI
Sergio Harari
Lunedì prossimo si terrà nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono, un
evento particolare: «Uniti per i pazienti», la celebrazione del 90° compleanno dell'Università Statale e del 20°
dell'Istituto Europeo di Oncologia. Dopo i saluti del presidente Roberto Maroni e del ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, seguiranno l'intervento di un paziente, una digressione sul tema della formazione, ricerca
e cura tenuta dal rettore Gianluca Vago, un intervento di Umberto Veronesi dal titolo «La nostra missione: il
paziente al centro», concluderà poi l'incontro un dialogo a tre sul tema «Imparare dal dolore», al quale
interverranno Gabriella Pravettoni, direttrice dell'Unità di Scienze Psicologiche e cognitive dello Ieo, il filosofo
Massimo Cacciari e Carlo Casalone, presidente della Fondazione Carlo Maria Martini. Ingresso libero, per
informazioni www.unitiperipazienti.it.
[email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Aria di salute
20/11/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Rapporti anomali con medici e primari"
FRANCA SELVATICI
SCRIVONO i pm Giuseppina Mione e Luca Turco che Rodolfo Bonaccini e i suoi figli Rudy e Marco,
rappresentanti di dispositivi medici ospedalieri ora agli arresti domiciliari per corruzione, avevano «una
miriade di rapporti assolutamente anomali» con medici e primari di quasi tutti gli ospedali toscani,e non solo.
Per «tenere il ritmo» i Bonaccini «investono» sui cardiologi e si lamentano se i loro prodotti non vincono
abbastanza gare e non vengono abbastanza utilizzati. I finanzieri sentono il professor Luigi Padeletti, direttore
della aritmologia a Careggi, che assicura a Rudy Bonaccini: «La gara, il capitolato, la devono fare con te».
Mentre il dottor Gianni Santoro della cardiologia di Torregalli promette: «Poi, io voglio rimettermi in pari, eh!»,
riferendosi ai prodotti dei Bonaccini.
«Non possono non onorare la promessa quegli "smandruffati"», dice Marco Bonaccini, riferendosi ai
cardiologi di Ponte a Niccheri e al fatto che «dieci defibrillatori quest'anno all'Annunziata devono saltà fuori».
E così a Borgo San Lorenzo, Prato, Lucca, Arezzo, Massa, Pistoia, Montepulciano, Santa Maria Nuova,
Meyer. Per sfondare nelle gare i tre instancabili agenti cercano l'appoggio del professor Gianfranco Gensini.
«I due di categoria più importante, l'Antoniucci e il Gensini, mi hanno detto "stai tranquillo, ti aiutiamo"»,
sostiene Rodolfo Bonaccini. Per farsi benvolere hanno il conto fisso agli Eredi Chiarini, dove comprano capi
di abbigliamento non solo per il professor Padeletti ma anche per il direttore della cardiochirurgia di Careggi
Pier Luigi Stefano. E si coltivano il primario di cardiologia di Ravenna Massimo Margheri, in arrivoa Firenze, e
sua moglie Tania Chechi, sorella del campione olimpionicoe responsabile della emodinamica di Ponte a
Niccheri.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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OSPEDALI NEL MIRINO
20/11/2014
La Repubblica - Palermo
Pag. 1
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Gli occhiali d'oro dell'Asp: gara da 665 milioni
GIUSI SPICA
ÈLA gara più costosa mai bandita in Italia per acquistare prodotti oculistici: 665 milioni di euro in tre anni per
dotare le strutture sanitarie della Sicilia orientale di lenti e materiale operatorio. Con gli stessi soldi si
potrebbero rifornire i reparti di Oculistica di tutto il Paesee costruire cinque nuovi ospedali. Il bando pubblicato
a novembre dall'Asp di Siracusa, scelta dalla Regione come capofila, vale dieci volte di più degli appalti
banditi dalle altre Regioni e decisamente troppo anche rispetto ai 14 milioni messi in campo dall'Asp di
Agrigento, capofila per la Sicilia occidentale.
LA MAXI -fornitura sta mettendo in imbarazzo persino l'assessorato regionale alla Salute. Due giorni fa il
direttore generale del dipartimento economico-finanziario di piazza Ziino, Salvatore Sammartano, ha inviato
una lettera di fuoco al manager siracusano chiedendo di revocare o correggere l'importo.
L'azienda è corsa ai ripari pubblicando sul sito aziendale un avviso ai fornitori invitati per il momento a non
inviare le offerte «per un errore matematico» nel calcolo della base d'asta. In parole povere, hanno sbagliato
a fare la moltiplicazione tra il prezzo del singolo prodotto, il costo complessivo dei lotti e le quantità indicate.
«È stata una boutade degli uffici di cui neanche io mi sono accorto quando ho firmato il provvedimento», si
scusa il neo-manager Salvatore Brugaletta, che però difende «il lavoro certosino per identificare i lotti e i costi
dei singoli prodotti». Eliminando l'errore formale, l'importo scenderà intorno a 44 milioni di euro. Ma lo
strafalcione aritmetico non è affatto l'unica anomalia.
Quantità e prezzi alle stelle Prendiamo le protesi ottiche per gli interventi di cataratta.
Nell'Isola si fanno circa 45 mila operazioni all'anno: 25 mila nel pubblico e 20 mila nel privato.
Eppure per la Sicilia orientale è indicato un fabbisogno annuo di ben 27.254 lenti. Quasi il doppio del totale
degli interventi realmente effettuati ogni anno. A indicare il fabbisogno di ogni singola struttura è stata la
commissione speciale di medici e primari del bacino orientale che comprende Catania, Messina, Siracusa,
Ragusa ed Enna. L'Asp siracusana, solo per fare qualche esempio, ha richiesto 10.240 lenti all'anno, Ragusa
5.970. «Sono cifre che non stanno né in cielo né in terra - dice il fornitore palermitano Giuseppe Di Vincenzo,
specialista del settore - il San Raffaele di Milano, uno dei maggiori ospedali per gli interventi di cataratta in
Italia, dichiara appena tremila interventi all'anno».
Le duplicazioni Le gare consorziate, secondo le indicazioni della Regione, dovrebbero accorpare i prodotti
con le stesse caratteristiche, individuati da un decreto ministeriale con un codice identificativo, per abbassare
i prezzi.
Ma nella gara di Siracusa sono almeno tre le coppie di lenti sovrapponibili, spezzettate in lotti diversi. Col
rischio che gli stessi prodotti vengano acquistati a prezzi diversi. A colpire è anche il numero dei lotti: ben 39
per acquistare altrettanti tipi di lenti. Al costo di 4 milioni euro all'anno. Solo quelle realmente utilizzate,
verranno pagate alle ditte che si aggiudicheranno l'appalto. «La veritàè che l'eccessivo fabbisogno e la
frammentazione dei lotti serve solo ad allargare la platea dei vincitori e dare potere discrezionale ai medici
che ordinano i presidi specialistici alle aziende amiche», spiega l'imprenditore Di Vincenzo, che anni fa ha
denunciato anomalie nelle forniture di oculistica nel Catanese sfociate in un'inchiesta della procura. Lenti
d'oro Il risultato è che in Sicilia le lenti costano più che nel resto d'Italia. Basta fare un confronto tra i costi
medi a base d'asta delle gare indette dalle altre regioni. Se in Liguria la media è di 83 euro a lente, in Sicilia
orientale il prezzo schizzaa 145 euro.
Troppo anche rispetto all'Emilia Romagna (96 euro), alla Toscana (112 euro) e persino alla Sicilia
occidentale (118 euro).
A far schizzare i prezzi sono le lenti ad alto costo. Nella gara bandita dall'Asp di Siracusa sono previste
protesi che costano fino a 900 euro. Lenti particolari chiamate dagli addetti ai lavori "Prime", usate solo
nell'1,5 per cento degli interventi effettuati in tutta Italia. Prodotti che costano più del rimborso previsto dalla
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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BLOCCATO IN EXTREMIS IL MAXI-APPALTO DI SIRACUSA
20/11/2014
La Repubblica - Palermo
Pag. 1
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Regione per l'intervento di cataratta, che ammonta a 700 euro.
Le protesi per il reparto che non c'è Anche la gara di bacino per la Sicilia occidentale bandita dall'Asp di
Agrigento presenterebbe più di un'anomalia. A cominciare dalle seimila lenti all'anno richieste dagli ospedali
di Agrigento e Sciacca. Tre volte di più del fabbisogno previsto per l'ospedale Villa Sofia di Palermo, che ha il
primato per numero d'interventi in Sicilia occidentale. Ma la vera sorpresa è la disponibilità fino a 1900 lenti
all'anno prevista per l'Asp di Palermo: in nessuno dei presidi dell'azienda ci sono reparti di Oculistica e
l'intervento di cataratta si fa solo in sala operatoria. Ma tant'è: anche su questa gara l'assessorato vuole
vederci chiaro.
PER SAPERNE DI PIÙ asppalermo.org palermo.repubblica.it
Foto: SPESA FUORI CONTROLLO Acquisiti per l'Oculistica, le Asp della Sicilia orientale prevedevano di
spendere 665 milioni. Gara bloccata dall'assessorato
20/11/2014
La Repubblica - Roma
Pag. 10
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"Intervento di routine", muore 60enne Umberto I, indagati cinque medici
L'uomo era ricoverato per ristabilire il funzionamento della valvola aortica La percentuale di rischio per
l'operazione era stimata solo al 4 per cento
FRANCESCO SALVATORE
PRIMA di essere ricoverato in ospedale, per ripristinare il perfetto funzionamento della sua valvola protesica
aortica, gli era stato assicurato che sarebbe stato un intervento dai rischi contenuti. E al momento del
consenso informato, la notte prima dell'ingresso in camera operatoria, gli era stato confermato che il rischio
dell'operazione non poteva essere superiore al 4 per cento, tanto che lui lo aveva detto telefonicamente a un
suo amico. Non è andata come doveva l'operazione compiuta al policlinico UmbertoI al cuore di un uomo di
62 anni. Il paziente, un imprenditore in pensione proveniente da Latina, cardiopatico da anni, è morto i primi
di luglio dopo essere entrato in camera operatoria per sostituire la protesi che portava da tempo e che gli
permetteva di condurre una vita normale, sebbene avesse un cuore malandato.
Sulla vicenda la procura ha aperto un'indagine con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Il pm Maria Gabriella
Fazi ha iscritto nel registro degli indagati l'equipe medica che operò l'uomo: un dirigente di Cardiochirurgia, un
cardiochirurgo, un anestesita e due medici specializzandi nella stessa materia. Subito dopo la morte del
padre, il figlio ha contattato un legale, l'avvocato Francesco Vasaturo, che a distanza di pochi giorni ha sporto
denuncia. A fine luglio il pm aveva fatto sequestrare le cartelle cliniche e ieri, alla presenza dei difensori degli
indagati, è stata disposta una consulenza clinica per stabilire le cause della morte dell'imprenditore: a
occuparsene saranno un medico legale e un cardiochirurgo nominati dal pm. Il 62enne, cardiopatico da anni,
era stato ricoverato all'Umberto I, dopo aver effettuato una serie di controlli nell'Ausl di Latina, l'azienda
sanitaria locale. Qui gli era stata diagnosticata una "angina instabilee un malfunzionamento della valvola
protesica aortica" e il primario di Cardiologia gli aveva consigliato il ricovero nel nosocomio romano, dove un
intervento gli avrebbe fatto migliorare la sua condizione fisica. Dopo un primo controllo nell'ospedale
universitario, come riportato nella denuncia, gli era stato riferito che l'intervento avrebbe avuto un rischio
minimo. Il 27 giugno il paziente era stato ricoveratoe la sera prima di entrare in sala operatoria, il 30 luglio,
firmando il consenso informato, gli avevano detto che il rischio dell'operazione non poteva essere superiore al
3-4 per cento. Il primo luglio l'uomo era entrato in sala operatoria. Dopo dodici ore i chirurghi avevano riferito
ai parenti le complicazioni insorte e il bisogno di sottoporlo a coma farmacologico. Due giorni la morte.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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L'inchiesta
20/11/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 1
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San Luigi declassato e i medici fuggono
SARA STRIPPOLI
IL SAN Luigi di Orbassano vive adesso i suoi giorni bui, con i grandi nomi che si affannano a lasciarlo per
andare alla Città della Salute. Declassato per un numero insufficiente di accessi al pronto soccorso - 47mila
invece dei 70mila indicati come soglia standard-e carenza di specialità ad alta complessità come si chiede a
una struttura che ambisce a essere di eccellenza. Se n'è andato il direttore dell'Ortopedia Alessandro Massè,
approdato al Cto.
Dopo le spinte dell'assessore alla sanità Caterina Ferrero, che ne aveva fatto un baluardo da potenziare, e le
battaglie dei consiglieri regionali di ogni colore e partito, corsi ad alzare le barricate contro la ventilata
chiusura dell'emodinamica all'epoca in cui a dirigere l'assessorato c'era l'ex manager Iveco Paolo Monferino,
adesso il San Luigi resta autonomo ma un po' isolato. Non che i tentativi per contrastare la decisione non ci
siano stati. D'altronde quell'areaè un bacino di voti che nessuno si può permettere di sottovalutare, una zona
che vale 500mila abitanti.
Adesso che la decisione è messa nero su bianco, qualcuno mugugna sostenendo che hanno vinto i potenti
della città in difesa del Mauriziano, mentre altri urlano allo scandalo, sostenendo che alla fine il San Luigi
viene penalizzato perché non avrebbe santi in paradiso. Antonio Saitta non pare affatto intenzionato ad
invertire la rotta, altrimenti la scelta sarebbe rimasta in sospeso com'è accaduto per altri ospedali come il
Martini.
Non era ancora finita la conferenza stampa di presentazione della rete convocata per ieri mattina che già i
sindacati Uil medici e Cimo avevano diffuso un comunicato che spiegava come i cittadini dell'area ovest
sarebbero stati privati del Dea di II livello. «Al San Luigi negli ultimi anni sono stati investiti 10 milioni: nuovo
pronto soccorso, pista per l'elisoccorso, nuovo laboratorio analisi, nuova farmacia. Tutte risorse sprecato»
sostengono i sindacati, chiedendo un secondo incontro urgente all'assessore Saitta, dopo che il primo non ha
sortito gli effetti sperati. In difesa del San Luigi si schiera anche il Movimento 5 stelle, Con Bono e Batzella sul
piede di guerra, mentre i fan del Pd di un tempo cedono il passo di fronte alle regole di appartenenza che
rendono inevitabile l'allineamento nonostante i mal di pancia borbottati a voce bassa.
La decisione sull'emodinamica non è ancora presa. Per ora la tabella dell'assessorato prevede che si valuti
più avanti. Intanto è assai prevedibile che spariscano i doppioni: con la ristrutturazione l'ospedale di
Orbassano potrebbe rinunciare ad una Chirurgia, mantenere una Medicina invece di due, e una sola
Pneumologia. Nella redistribuzione dei nuovi primariati la Ginecologia universitaria, che non può vantare alti
numeri di attività, è ormai considerata chiusa. Una lenta agonia, dicono i più pessimisti. (s. str.)
Foto: RETROCESSO L'ospedale San Luigi di Orbassano: nulla di ancora deciso solo su Emodinamica, già
oggetto in passato di accesi scontri
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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LA POLEMICA
20/11/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 2
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Via settecento posti letto e sei emodinamiche Chiamparino: "Scelte dure
ma faremo assunzioni"
Approvato il piano sanità da presentare oggi a Roma Primari, taglio confermato: 40 alla Città della Salute
Saitta: "Reale aumento di efficienza nei reparti" Critiche da Forza Italia "Colpite Lanzo e Ciriè"
MARIACHIARA GIACOSA SARA STRIPPOLI
LA REVISIONE della rete ospedaliera dell'era Saitta-Chiamparinoè approvata: oggi sarà il giorno dell'esame
al Tavolo Massicci, riunione congiunta dei ministeri di Economia e Salute che si pronuncerà sul piano di
riorganizzazione del Piemonte.
Un piano pesante, senza sconti.
Con la conferma che oltre duecento primari saranno tagliati, 40 solo alla Città della Salute (in totalei primari
sono 842, saranno 668 nel pubblico, mentre il privato cala da 185 a 148) si perderanno circa 2000 posti letto
di acuzie negli ospedali, 700 dei quali nel privato: è una stima, considerando una media di dieci posti letto a
primariato, visto che alcuni reparti hanno 20-25 posti letto e altri sono a zero. In parallelo crescerannoi posti
letto di continuità assistenziale, indispensabili per liberare i reparti degli ospedali e migliorare la possibilità di
ricovero dai pronto soccorso. Ce ne saranno 1330 in più, almeno l'80% dei quali arriveranno grazie alla
riconversione chiesta ai privati sulla base delle esigenze del pubblico. Tirate le somme, uscite ed entrate, in
Piemonte i posti letto saranno 700 in meno. Al Tavolo Massicci il direttore della Sanità regionale, Fulvio
Moirano, chiederà uno sconto sul blocco del turnover per consentire nuove assunzioni di medici e infermieri.
Con la delibera si chiarisce anche la mappa futura dei laboratori di emodinamica piemontesi: dei 21
laboratori attuali si passa a 15. Resta l'indecisione sul San Luigi, la cui chiusura dovrà essere valutata entro
due anni, ma la fine è decisa per Moncalieri, Vercelli, Alba, Ciriè (o Ivrea, comunque un'unica emodinamica
nel territorio dell'Asl To4) e Verbania - Domodossola, legato alle scelte sulla presenza del Dea.
Nella riorganizzazione della rete si conferma invece che il Mauriziano sarà ospedale di II livello.
Saranno invece rinviate a fine 2015 le scelte sul Verbano e il mantenimento della classificazione di I livello
per l'ospedale Martini di Torino, "osservato speciale" insieme con Casale e Mondovì. Si conferma che
Oftalmico, Amedeo di Savoia, Maria Adelaide e Valdese sono destinati alla chiusura, seppure con tempi
diversi. Il Gradenigo resta nella mappa di Torino Nord con il pronto soccorso: nei prossimi giorni è previsto un
incontro per definirne il futuro. Anche la trattativa con i privati è ancora aperta su budget e attività.
Il piano di riordino sarà applicato dai futuri direttori generali (oggi si chiude il bando, a fine marzo le nomine),
e nei prossimi due anni, dice l'assessore alla Sanità Antonio Saitta, «porterà a un reale aumento di efficienza
nei reparti. Il nostro obiettivo è rialzare la qualità del sistema sanitario piemontese garantendo la massima
sicurezza e riducendo la mobilità passiva». A Roma, aggiunge Chiamparino, «ci presentiamo consapevoli di
avere l'onere di scelte difficili, spesso impopolari, ma dobbiamo uscire al più presto dal piano di rientro». La
revisione consentirà un risparmio, entro il 2017, di 400 milioni: 100 nel 2015 e 150 nei due anni successivi.
Risorse che saranno destinate a investimenti sull'edilizia, nuove tecnologie e prevenzione, oltre al
potenziamento dell'assistenza domiciliare e, soprattutto, a nuove assunzioni di medici e infermieri. Nel
pomeriggio la discussione è approdata in commissione a Palazzo Lascaris. Sembrano, per ora, sopite le
tensioni nella maggioranza per il futuro degli ospedali dell'Alessandrino e del Verbano, a maggior ragione
dopo la decisione della giunta di rimandare di un anno la scelta su Verbania e Domodossola. Dure critiche
dall'opposizione: Gianluca Vignale, di Forza Italia, accusa la giunta di tagliare 65 posti letto nell'ospedale di
Lanzo e altrettanti a Ciriè: «Diventeranno poliambulatori» dice. Il Movimento 5 stelle parla di «scelte
scandalose».
la Repubblica
LE CIFRE 184 PRIMARI TAGLIATI Sono 184 i primariati tagliati nel pubblico, 37 nel privato. Oggi le strutture
complesse piemontesi sono 842, saranno 668, mentre nel privato si scende da 185 a 148. Niente
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Pianeta sanità
20/11/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 2
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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licenziamenti né riduzioni di personale 200mila I COSTI A POSTO LETTO Secondo i dati dell'assessorato,
ciascun posto letto di acuzie costa 200mila euro all'anno, 548 al giorno. Un posto letto in continuità
assistenziale ne costa 40mila all'anno, ovvero 109 al giorno 400 mln IL PIANO RISPARMIO In tre anni il
risparmio obiettivo della Regione è di 400 milioni: 100 nel 2015, 150 nei due anni successivi. Le risorse
saranno utilizzate per investimenti, tecnologie, edilizia sanitaria, domiciliarità 15-16 LE EMODINAMICHE
Chiarito il piano delle emodinamiche.
Saranno 15 o 16, adesso sono 21.
Chiudono Moncalieri, Alba, Vercelli, Ciriè o Ivrea, Verbania o Domodossola.
Sospeso il verdetto sul San Luigi
PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.piemonte.it/sanita torino.repubblica.it
Ospedali La nuova rete
CORSO E. TAZZOLI Oltre 70mila passaggi l'anno in pronto soccorso, bacino d'utenza tra 600.000 e 1,2
milioni di abitanti: tutte le specialità DEA II livello (Hub) 6
Oltre 45mila passaggi l'anno in pronto soccorso, bacino d'utenza tra 150.000 e 300.000 abitanti; punto
nascita, cardiologia, neurologia.
Assenti le specialità a rara diffusione Dea I livello (Spoke) 20
Oltre 20mila passaggi l'anno in pronto soccorso, bacino d'utenza tra 80.000 e 150.000 abitanti: pronto
soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia Ospedale di base con pronto soccorso 8
Meno di 20.000 passaggi l'anno in pronto soccorso e bacino di utenza inferiore a 80.000 abitanti: pronto
soccorso, medicina, chirurgia ambulatoriale Pronto soccorso (area disagiata) 4
Ospedali chiusi o verso la chiusura a Torino: Oftalmico Amedeo di Savoia Maria Adelaide Valdese
Foto: L'ASSESSORE Antonio Saitta ha presentato assieme al governatore Sergio Chiamparino il piano per la
nuova rete ospedaliera
Foto: I TAGLI Una corsia d'ospedale: confermati i tagli di oltre duecento primari su 842, quaranta dei quali
alla Città della Salute
20/11/2014
Il Messaggero - Roma
Pag. 41
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Il batterio trovato nell'impianto idrico della Corte d'appello
R.Tro.
L'ALLARME «L'astronave? Sta lì in fondo, attenzione che dentro ci sono legionella, topi e chissà che altro».
Niente acqua del rubinetto, finestre aperte, areatori spenti e soprattutto una gran paura all'interno della Corte
d'Appello di Roma in via Romei. «Preoccupati? Certo, siamo cittadini pure noi, non so se è lecito stare aperti,
qui al lavoro mentre gli operai cambiano i filtri dell'aria». Tutti dietro le scrivanie, senza areazione né
termosifoni, «come minimo a Natale saremo a letto con l'influenza». Ovunque campeggiano i cartelli «si
prega di lasciare le porte aperte per un riciclo naturale dell'aria», chiusa l'aula della sezione lavoro, udienze
trasferite nel palazzo vicino. «Ma solo perché troppa gente vi si raduna, vanno evitati assembramenti il più
possibile». I dipendenti non nascondono un po' di timore. In un'assemblea il presidente Luciano Panzani ha
annunciato che nei controlli di routine «abbiamo trovato nell'impianto di dolcificazione dell'acqua una
presenza molto elevata del batterio della legionella. Ma la situazione è sotto controllo». Spento dal 13
novembre l'impianto di condizionamento, almeno 5 i casi di broncopolmonite denunciati, acqua non potabile
per la presenza di topi. Gli operai ieri mattina smontavano i filtri, tra impiegati perplessi e dirigenti dai toni
rasserenanti. Un'inchiesta ancora non è stato aperta (in tal caso il fascicolo andrebbe a Perugia). Codacons e
associazione Articolo 32 hanno inviato un'istanza-diffida a ministro della Salute, Asl Rm/A e Nas dei
carabinieri, chiedendo di svolgere indagini in merito all'allarme legionella e alla presenza di topi nella sede
giudiziaria. Situazione, questa, che «se accertata, rischia di destare non solo preoccupazione, ma di
rappresentare un serio rischio da un punto di vista sanitario, soprattutto per la presenza quotidiana di fruitori
degli uffici giudiziari».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Legionella, una diffida per il «rischio sanitario»
20/11/2014
Il Messaggero - Civitavecchia
Pag. 39
(diffusione:210842, tiratura:295190)
FIUMICINO
Partirà a gennaio la "ricetta elettronica", il progetto varato dalla Regione che ha individuato le strutture del
comune di Fiumicino come banco di prova. Lo annuncia Massimiliano Valeriani, vice presidente del consiglio
regionale, il quale spiega i motivi che hanno portato allo spostato della sperimentazione. «Un problema di
carattere tecnico - afferma Valeriani - è stata la causa dello slittamento di circa due mesi. La difficoltà è nata
dall'aggiornamento dell'hardware dei computer dei farmacisti. A regime, il paziente andrà direttamente in
farmacia per ritirare la medicina. Nella fase sperimentale invece il medico di famiglia consegnerà al paziente
un promemoria cartaceo che in farmacia dovrà essere decodificato. L'aspetto principale di questa novità è
che l'hardware di farmacisti, medici e ministero dell'Economia dovranno interloquire tramite una piattaforma
specifica». Sono state queste le difficoltà per cui a Fiumicino non è decollato il progetto finalizzato a mandare
in pensione la ricetta rosa, il cui impiego rappresenterà un grosso risparmio per la sanità regionale che
spende oggi circa 90 milioni per il cartaceo. Comunque, il progetto piace agli addetti ai lavori. «La ricetta
elettronica porterà molti vantaggi - precisa Leo Di Terlizzi della farmacista in via Giorgio Giorgis a Fiumicino tra cui il risparmio di carta filigranata per le ricette attuali, un controllo in tempo reale della prescrizione
farmaceutica, l'eliminazione delle truffe nei confronti del servizio sanitario, la trasparenza assoluta della spesa
farmaceutica e non ultima la completa tracciabilità». Umberto Serenelli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Sparisce la ricetta rosa arriva quella elettronica
20/11/2014
Il Messaggero - Frosinone
Pag. 36
(diffusione:210842, tiratura:295190)
FERENTINO
Sorpresa a Ferentino: dopo cinque anni di passività e debiti spesso anche molto alti, la società Farmacie Srl
che vede il comune al 51% delle quote ed il socio privato al 49%, torna in attivo. Secondo quanto in possesso
dell'assessore al Bilancio, Franco Martini, alla data del 31 luglio 2014, c'è stata un'inversione di tendenza
rispetto al passato. «Al 31 luglio 2014- ha spiegato Franco Martini- la società registra un utile di esercizio pari
a 18.000 euro. Non una grandissima somma, ma sicuramente un segnale forte ed importante rispetto al
passato. Un risultato frutto di una attenta gestione e del continuo controllo amministrativo». «In molti fanno
demagogia- aggiunge Martini- ma vorrei ricordare che dalla data del mio insediamento, giugno 2013, ho
prodotto vari atti, ci sono le carte. Abbiamo nominato una società esterna di consulenza, chiesto i bilanci,
descrizioni puntuali delle attività, rendicontazioni e, soprattutto un piano industriale. Prima che si è prodotto?
Anche sul magazzino su è lavorato in modo attento. Certo, non tutti i problemi sono risolti, l'esposizione al
debito è ancora molto forte, si parla di 1,5 milioni di euro, ma avere da gennaio a luglio 2014 un utile di
essercizio è importante».
Ma il risultato non vuole di certo dire che il comune non agirà, lasciando le cose come stanno, anzi. L'ipotesi
più probabile è sempre quella della cessione del 51% delle quote. Bisognerà vedere se l'Ente vorrà
ricapitalizzare o meno. Nel 2013 si è prodotto un debito di 306.000 euro. L'assessore Martini ha confermato
inoltre che il problema della società Farmacie srl (che comprende le due farmacie di Sant'Agata e Stazione)
verrà affrontato in consiglio comunale entro fine mese.
Emiliano Papillo
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Sorpresa, le farmacie comunalisono passate in attivo
20/11/2014
Il Messaggero - Frosinone
Pag. 33
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Dalla Regione D'Amato sprona la Asl a far funzionare bene le strutture esistenti Intanto il Consiglio approva
una risoluzione per il Dea di II livello a Frosinone
Il Dea di II livello per l'ospedale Spaziani di Frosinone? Sì, forse in futuro. Ora le priorità sono altre. Ora la
priorità è migliorare gli esiti di cura, perché «i ciociari non si meritano la sanità che hanno». Parola di Alessio
D'Amato, responsabile della cabina di regia della sanità della Regione Lazio. Ieri in Consiglio regionale, alla
Pisana, si parlava di sanità e si è parlato anche di Frosinone. La maggioranza di centrosinistra ha approvato
una risoluzione, sulla base di un'altra proposta di Oscar Tortosa, capogruppo Psi, in cui si riconosce che «il
territorio geograficamente situato a nord e sud del Lazio necessita di una maggiore attenzione rivedendo
alcune aggregazioni funzionali per riequilibrare quell'offerta sanitaria dell' emergenza, ipotizzando Dea di II
livello». «Significa che Zingaretti - ha spiegato Tortosa - si è detto disponibile ad esaminare i rapporti numerici
sul bacino di utenza e gli altri criteri sulle prestazioni sanitarie nel territorio definiti dalla Conferenza StatoRegioni che consentirebbero la realizzazione del Dea di II livello, non solo a Frosinone ma anche a Viterbo».
Continua a pag. 35 Certo, queste sono parole, "ipotesi" per citare proprio la risoluzione. Perché diventino fatti
bisognerà mettere mano al decreto n. 368 del 31/10/2014, con l'inserimento di un ulteriore Dea di II livello nel
sud del Lazio, a Frosinone, visto che sul decreto attuale ne è previsto solo uno a Latina. «Vigileremo perché
questo accada» hanno detto ieri Gian Franco Schietroma e Angelo Ruggiero. La carta, infatti, al momento
parla chiaro: lo Spaziani di Frosinone da qui al 2015 non avrà la qualifica che spetta invece al Santa Maria
Goretti. «L' ospedale di Latina ha un livello di avvicinamento agli standard necessari per ottenere il
riconoscimento superiore allo Spaziani, c'è poco da fare. Oggi, come ben sa chi si occupa di questioni
sanitarie, non ci sono le condizioni previste dalla legge per un Dea di II livello all'ospedale di Frosinone (in
primis una popolazione minima di 600.000 abitanti, e 70.000 accessi appropriati al Pronto Soccorso, oltre a
tutta una serie di specialistiche, ndr)» ha spiegato D'Amato. Che però poi ha aggiunto: «Questo non significa
che c'è competizione tra Latina e Frosinone». E non ci sarà neppure a fine 2015, quando nel Decreto si
prevede la realizzazione di un'area unica per il sud del Lazio (Frosinone-Latina), con il capoluogo pontino che
vi arriverà con il Dea di II livello e Frosinone starà ancora lì per chiederlo? «Tra un anno verificheremo i
requisiti dello Spaziani per un eventuale riconoscimento. Ci stiamo lavorando, la Asl ha messo su un gruppo
di lavoro appositamente per questo - ha risposto D'Amato -. E poi, a fine 2015, usciti dal commissariamento,
la situazione nel Lazio sarà diversa da quella attuale. Ma ora il punto è un altro». Quale? «Il punto è che qui
si parla del calesse e manca il cavallo». Il calesse è il Dea di II livello, il cavallo invece è un'offerta sanitaria
degna di questo nome. D'Amato su questo è un fiume in piena. «L'obiettivo per noi - ha detto - è quello di far
funzionare bene, e sottolineo bene, le strutture esistenti: i poli Frosinone-Alatri, Cassino e Sora. I 102 posti
letto assegnati alla provincia vanno in questa direzione, e vigileremo perché si traducano in attività
assistenziale. L'importante non è tanto quello di avere dei riconoscimenti formali, ma quello di garantire gli
esiti di salute, ovvero i servizi che vengono effettivamente erogati ai cittadini. Purtroppo la provincia di
Frosinone è ai livelli più bassi a livello nazionale, anche perché la politica per troppi anni ha inseguito
l'aspetto formale e non quello sostanziale. Ora servirebbe un bagno d'umiltà per tutti: facciamo insieme un
grande sforzo per far lavorare bene le strutture esistenti. È la cosa più importante». Denise Compagnone
Foto: Alessio D'Amato, della cabina di regia della sanità nel Lazio
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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«Ospedali, si può fare di più»
20/11/2014
Il Messaggero - Ancona
Pag. 35
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Poliambulatorio Umberto I: sì alle varianti lavori da primavera
SANITÀ
Le varianti della sanità passano in Consiglio comunale, il valzer dei servizi può partire. Poliambulatorio e
residenze per anziani all'ex Umberto I negli spazi del vecchio pronto soccorso, si punta ad aprire il cantiere
entro aprile, mentre il presidio del viale della Vittoria potrà essere venduto dalla Regione e trasformato in
abitazioni. E domani nuovo vertice Comune-Regione per trovare un accordo sul trasferimento del Salesi a
Torrette. Al tavolo ci saranno il sindaco Mancinelli e gli assessori regionali alla sanità Mezzolani e al bilancio
Marcolini per affrontare la sistemazione del materno infantile di via Corridoni.
Il sindaco non manca un accenno polemico con la Regione in vista dell'incontro. «Noi abbiamo adempiuto ai
nostri impegni, la Regione no: non è stato ancora dato l'incarico per il progetto definitivo della costruzione del
nuovo Salesi» fa notare Mancinelli, rispondendo all'interrogazione del consigliere 60100 Tombolini. Intanto il
Consiglio comunale ha approvato due atti chiave per la riorganizzazione dei servizi della sanità. La prima
variante è l'adozione definitiva del cambio d'uso per il poliambulatorio del viale della Vittoria. Variante
approvata a maggioranza con 19 sì e 10 voti contrari dell'opposizione. La Regione punta a vendere
l'immobile per trasformarlo in case, dopo aver trasferito i servizi all'ex Umberto I. Trasloco che sarà possibile
grazie alla seconda variante, approvata questa all'unanimità, che promette di sbloccare il lungo stallo dei
lavori all'ex ospedale civile di corso Amendola. La variante ex Umberto I permette infatti di far partire i lavori
pubblici dell'Asur sul padiglione 1, l'ex pronto soccorso, dove saranno accolti i poliambulatori e 70 posti letto
di residenza per anziani. Il cantiere è rimasto finora intrappolato dalle difficoltà economiche dell'impresa
Santarelli. Qual è il nodo? Per aprire i servizi pubblici, l'Asur dovrebbe acquistare da Santarelli una quota di
parcheggi privati, come richiesto dagli standard di legge. Posti auto costruiti e pronti all'interno del parcheggio
multipiano realizzato dentro l'area dell'ex ospedale, ma che non si possono toccare, perché ipotecati dalle
banche. Ecco perciò il by pass pensato dalla giunta Mancinelli: in sostanza sarà il Comune a vendere all'Asur
la quota di parcheggi pubblici di sua proprietà, sostituendosi di fatto all'impresa. Quando l'ipoteca sarà
estinta, il Comune potrà entrare in possesso anche dei parcheggi privati. «Questa variante ci consente di
aggirare l'ostacolo senza fare favori a Santarelli, permettendo di potenziare i servizi della città» ha dichiarato
l'assessore all'urbanistica Sediari. L'operazione è stata accolta con favore anche dall'opposizione.
Entro aprile potrebbero dunque partire i lavori da 12 milioni già appaltati dall'Asur, che aspettano da due anni
di poter iniziare. «I soldi ci sono e la gara è stata fatta, questa volontà di investimento da parte dell'Asur è la
migliore garanzia del fatto che non ci saranno riduzioni di servizi per la città. Se avessimo aspettato ancora
forse l'Asur avrebbe ripensato i suoi programmi» ha commentato il sindaco Mancinelli, sottolineando la
soddisfazione per lo sblocco dell'impasse ex Umberto I.
Emanuele Garofalo
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Salesi, Mancinelli: Regione in ritardo
20/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
Pag. 22
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Codigoro, la denuncia: «Il disservizio va avanti, irrisolto, dal 6 novembre»
«DUE settimane senza ricevere fax dall'ospedale per fornire le indicazioni sui farmaci da assumere dai
pazienti in terapia anticoagulante. Disagi continui. Disservizio per un'utenza debole e bisognosa, ma
soprattutto il senso di impotenza e frustrazione verso la Telecom». È furiosa Teresa Cavalletti, proprietaria
dell'omonima farmacia in piazza Libertà 16. TUTTO comincia dalla chiamata di un amico, il 6 novembre che
segnala alla farmacista che dopo avere tentato di inviare un fax, senza successo, si è sentito rispondere
«numero inesistente». «Gli ho detto che si era sbagliato, poiché la farmacia per fortuna era chiusa - prosegue
la titolare - ma il giorno dopo stessa cosa e niente fax dall'ospedale in attesa di quelli destinati agli ammalati
che al mattino si sottopongono al prelievo. Stiamo parlando di un centinaio di persone che hanno bisogno di
queste indicazioni». Il fax è l'unico modo, poiché organizzato a livello centrale, con cui dall'ospedale, per ogni
paziente, partono le indicazioni che arrivano alle farmacie in cui il medico indica le dosi del farmaco da
assumere fino al prelievo successivo. «Non si può fare via mail e così con centinaia di telefonate ogni giorno
e mille difficoltà siamo riusciti ad erogare questo servizio pubblico a persone ammalate». Poi racconta che un
anno fa venne revocato il telefono della mamma, che viveva al piano sopra la farmacia «ma se anche fosse
collegato alla disdetta è mai possibile che la soppressione del fax ad una farmacia avvenga senza una
chiamata, con danni economici e d'immagine incalcolabili». LA FARMACISTA ha già intentato una causa a
Telecom, per gravissimi disguidi risolti dopo 5 giorni e non 2 come prevede il contratto dell'Adsl, ed ha già
dato mandato all'avvocato per questa seconda causa civile. «Mi sento come Davide contro Golia, sono state
fatte decine e decine di telefonate, anche dai miei colleghi Adriano e Rita, gentili al call center, ma mai un
contatto con qualcuno che decida, quando sembrava di poter parlare con un dirigente la linea
improvvisamente cadeva».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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La farmacia fa causa a Telecom «Senza fax per i malati in terapia»
20/11/2014
QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Pag. 17
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Nuovo Cda delle farmacie comunali ,Acquaroli nomina Properzi presidente
NUOVO cda delle Farmacie Comunali potentine. Il sindaco Francesco Acquaroli (foto) nomina presidente
delle farmacie potentine Mario Properzi. Membri del Consiglio di amministrazione Silvia Pasquali e Michele
Vigliotta. «Nuovi nomi e vecchia politica commenta Città Futura che contesta la scelta dell'amministrazione
Acquaroli . Dopo circa sei mesi dall'insediamento del sindaco è stato nominato il nuovo cda delle Farmacie
Comunali di Potenza Picena in ritardo di un mese e mezzo. Sono lontani e dimenticati i propositi elettorali del
sindaco Francesco Acquaroli che prometteva in campagna elettorale di voler cambiare i metodi di governo
della precedente amministrazione comunale considerandoli chiusi, vecchi e superati. Con le nuove nomine il
Sindaco ha intrapreso quella vecchia strada politica che a parole diceva di cambiare. Alla prova dei fatti il
metodo adottato dal Sindaco e dalla Giunta è basato su un atto esclusivamente fiduciario, speriamo legato a
delle competenze gestionali e non a prossimità politiche. Il problema però è altro, ossia quello che il sindaco
non ha usato in questo frangente un metodo innovativo e trasparente quale quello che in un momento di
sfiducia dei cittadini nei confronti della politica. Il metodo che Città Futura auspicava era semplice,
trasparente e permetteva anche ai potentini di valutare preventivamente chi poteva essere chiamato a
ricoprire il ruolo di governo nel consiglio di amministrazione nelle Farmacie Comunali. Il metodo era quello
dell'invito per la presentazione dei curricula di chi si candidava a guidare le Farmacie Comunali. Era sulla
base dei curricula che sindaco e Giunta potevano scegliere fra una rosa di più candidati che si confrontavano
con trasparenza. Il metodo adottato dalla amministrazione comunale è sfuggito ad un rapporto più ravvicinato
alla cittadinanza e certamente questo è molto lontano dalle promesse di adottare metodi nuovi e partecipati
così come il sindaco aveva promesso in campagna elettorale». Image: 20141120/foto/2882.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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POTENZA PICENA
20/11/2014
Avvenire - Milano
Pag. 2
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Gli esercizi apriranno oggi le porte ai volontari della Fondazione Rava. Lo scopo: raccogliere farmaci per la
cura dei piccoli
Ilaria Solaini
In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza: quest'oggi le farmacie
milanesi e italiane apriranno le porte ai volontari della Fondazione Francesca Rava per la raccolta di farmaci
e prodotti pediatrici che saranno donati a case famiglia e enti che aiutano i bambini in Italia e Haiti. Oltre mille
i volontari coinvolti (in tutta Italia in circa 800 negozi) nell'iniziativa "In farmacia per i bambini", che ha ricevuto
tra gli altri il patrocinio del Comune di Milano. Chi andrà in farmacia oggi verrà invitato ad acquistare farmaci
da banco a uso pediatrico, alimenti per l'infanzia e altri prodotti per la cura dei più piccoli, che saranno donati
a 160 case famiglia ed enti che aiutano l'infanzia e permetteranno di ridurre la povertà sanitaria dei minori.
L'iniziativa potrà contare, da un lato, sul supporto di molte aziende farmaceutiche, che hanno donato i loro
prodotti e messo a disposizione i loro collaboratori; dall'altro promuoverà la responsabilità sociale del
farmacista, figura di riferimento nella sua comunità, in un'azione di volontariato d'impresa. Nelle farmacie
aderenti sarà distribuita la Carta dei Diritti dell'Infanzia: «Tra questi diritti - fanno sapere dalla Fondazione
Rava - verrà sottolineato il diritto alla vita e a una famiglia, minacciato anche in Italia dalla crescente
emergenza sociale dell'abbandono neonatale». «La nostra città si mobiliterà - ha affermato Pierfrancesco
Majorino, assessore comunale alla Cultura della salute - a favore dell'infanzia e lo farà grazie ai tanti progetti
e all'alleanza di più soggetti», allo scopo di «presidiare concretamente il campo del diritto alla cura dei
bambini». Giornate come questa rappresentano «occasioni semplici e utili, ma non scontate, per mettere
insieme energie tanto diverse a favore dei bambini», ha proseguito Majorino. Sulla necessità di lavorare per
immaginare un futuro positivo per i più piccoli è intervenuta anche Annarosa Racca, presidente di Federfarma
, segnalando come in farmacia vengano registrate «quotidianamente le difficoltà di tante famiglie e sappiamo
che ormai, ai bambini dei paesi economicamente meno fortunati, si aggiungono tantissimi bambini italiani che
vivono in condizioni di povertà, non mangiano sufficientemente, non possono essere seguiti come
dovrebbero. Per questi bambini vogliamo fare qualcosa, un impegno in linea con la mission della farmacia di
tutelare la salute dei cittadini».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Farmacie a sostegno dei bambini in Italia e Haiti
20/11/2014
QN - Il Giorno - Milano
Pag. 9
(diffusione:69063, tiratura:107480)
CARUGATE RIMANEGGIATI sì, cancellati no. I sindaci-saggi vanno a testa bassa sull'obiettivo politico di
salvare in blocco i cinque ospedali dell'Adda-Martesana dalla mannaia regionale, che li vorrebbe
ridimensionati, in un'ottica di rilancio, difficile per i Comuni da far digerire ai 630mila pazienti della zona.
Andrea Checchi di San Donato, Vincenzo Rocco di Masate, Alberto Fulgione di Liscate e Riccardo Benvegnù
di Binasco tentano di neutralizzare la dieta che l'assessore Mario Mantovani vorrebbe imporre al territorio e
contenuta nella delibera lombarda congelata dallo stesso assessore a fine ottobre per dare ai 53 campanili
dell'Est Milano la possibilità di elaborare un'alternativa praticabile. Nel primo capitolo della bozza i saggi
hanno messo il paletto. La conditio sine qua non, niente chiusure, dopo che i Comuni hanno dovuto incassare
la bocciatura del super ospedale che avrebbe eliminato in un colpo solo doppioni e sprechi, razionalizzando
servizi «rendendoli più efficienti», spiega Umberto Gravina, sindaco di Carugate e presidente dell'assemblea
dei 53 campanili dell'Asl 2. Mentre tutti trattengono il respiro aspettando il testo definitivo, Cernusco si muove
per tenersi stretto il punto nascite che la giunta Maroni vorrebbe sempre nella delibera sospesa accorpare a
Melzo. Ieri sera alle 21 il comitato ha riportato le ragioni della battaglia anti-trasloco nel corso di un'assemblea
pubblica all'auditorium Maggioni di via don Milani 6. «LO SCIPPO» non va giù ai cernuschesi, decisi a non
gettare la spugna. Un nodo non indifferente per i saggi, come il futuro dell'ospedale di Gorgonzola su cui si
addensano nuvoloni. La struttura è costosa, si mormora fra una commissione e l'altra, per rientrare bisogna
trovarle la vocazione giusta. Stesso discorso, ma meno enfasi per gli altri quattro presidi coinvolti: Vaprio,
Cassano, Cernusco, Melzo. Secondo la dirigenza dell'Asl e dunque secondo Palazzo Lombardia,
l'ottimizzazione passa dalla struttura a rete, con gli ospedali organizzati intorno ai tre presidi di Vizzolo
Predabissi (con Cassano d'Adda e i poliambulatori Sud), Cernusco (con Vaprio d'Adda e l'odontoiatria
territoriale), e Melzo (con Gorgonzola e i poliambulatori Nord).
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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I sindaci sugli ospedali: niente chiusure, solo tagli
20/11/2014
QN - Il Giorno - Legnano
Pag. 4
(diffusione:69063, tiratura:107480)
OGGI, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia, ottocento farmacie italiane ospiteranno i
volontari della fondazione Francesca Rava per l'iniziativa In farmacia per i bambini. I volontari, infatti,
raccoglieranno farmaci da banco e altri prodotti a uso pediatrico che saranno donati a Case Famiglia e enti
che aiutano i bambini in Italia e anche ad Haiti, Paese in cui la fondazione opera specialmente dopo il terribile
terremoto del 2010. A Legnano saranno due le farmacie aderenti: la farmacia Dell'Olmina Eredi Torretta di
Leardi Adrian, in via Correnti, 84 e la farmacia Legnano Snc, in via Canazza 8. Ad aderire anche alcune
farmacie di Nerviano, Magnago, Bareggio, Sedriano, Vittuone, Arluno, Cerro Maggiore, Corbetta, Bienate,
Parabiago.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Legnano In farmacia per i bambiniOggi la raccolta di fondazione Rava
20/11/2014
Il Mattino - Salerno
Pag. 37
(diffusione:79573, tiratura:108314)
NOCERA INFERIORE. È Giuseppe Cicalese la figura chiave dell'inchiesta «Movida». Secondo le indagini,
l'uomo aveva creato un'attività compiutamente organizzata, dedita al commercio di medicinali anabolizzanti,
reperiti grazie a canali di rifornimento sia nazionali che esteri. Da una perquisizione del 2 ottobre, i carabinieri
rinvennero all'interno di un box diversi quantitativi di medicinali, importati illegalmente sul territorio nazionale.
Il box fungeva anche da luogo d'incontro tra Cicalese e i vari assuntori, i quali si accordavano per l'acquisto
esclusivamente attraverso contatti telefonici. Braccio destro di Cicalese era la sua fidanzata, Maria Giovanna
Sessa, che insieme a Gabriele Barone, si occupava di individuare i culturisti a cui vendere gli anabolizzanti.
Barone aveva anche il compito di riferire sui possibili effetti collaterali legati alla merce venduta. Tutto veniva
deciso per telefono, WhatsApp o Facebook: successivamente, si procedeva all'incontro tra gli assuntori e
Cicalese. In alcuni momenti, lo stesso si preoccupava persino di possibili rimostranze provenienti dal suo giro
di clienti: «A gente è contenta o no? A me rimangono contenti, stanno buoni, non tengono niente di
particolare. Se ci sono lamentele fammi sapere, così vediamo di aggiustare un po' le cose».
Ci sono poi le figure di Valentino Flauto ed Eduardo Lambiase. Il primo, ha un rapporto stretto con Cicalese,
perché lo rifornisce materialmente dei farmaci da vendere. E, cosa più inquietante, spesso prescrive a chi
frequenta le palestre, le modalità d'assunzione dei farmaci. Ovviamente, senza avere alcun tipo di qualifica
professionale. Il secondo è invece un farmacista che lavora presso la farmacia di Vietri sul Mare, «Bindo
Grazia», e che, materialmente reperiva i farmaci ricettati, spesso ad uso esclusivamente ospedaliero, per poi
venderli ai preparatori e frequentatori di palestra. Gli altri indagati raggiunti da misure cautelari sono Alfonso
Iovine di Gragnano, Ettore Troiano di Napoli, Michele Amodio di Cava de' Tirreni, Giovanni Giallonardo di
Benevento, Guglielmo Ansalone di Pagani, Michele La Marca di Avellino, Luigi D'Elia di Nocera Inferiore e
Luigi De Pisapia di Salerno. E se gli assuntori, nel parlare tra di loro, dicevano di «Volersi allenare insieme»,
alludendo chiaramente alla cessione di anabolizzanti, in una conversazione tra Cicalese e La Marca si
intuisce quanto stesse fruttando la suddetta attività illecita. «Ha detto Peppe sei il numero uno, non c'è
nessun rivale, come prezzi, come qualità, ha detto alto livello».
Il gip Giovanna Pacifico, nel giustificare le esigenze cautelari, ha scritto che «Emerge la ripetitività delle
pratiche-transazioni, curate dal gruppo secondo canoni e criteri consolidati e prestabiliti, dove sembrano
mutare solo i nominativi dei soggetti acquirenti-assuntori delle sostanze oggetto dell'illecito commercio». Tra i
farmaci venduti e usati dagli assuntori, quasi sempre senza alcuna prescrizione medica, alcuni servivano per
aumentare la forza e la resistenza.
n.s.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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Il deposito nel box di Cicalese la fidanzata trovava i «clienti»
20/11/2014
Il Secolo XIX - Levante
Pag. 21
(diffusione:103223, tiratura:127026)
FARMACI PER AIUTARE I BAMBINI ASSISTITI DAL BALIATICO
F. GUID.
••• CHIAVARI. Oggi si celebra la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e la Fondazione "Francesca Rava"
promuove "In farmacia per i bambini", iniziativa nazionale contro la povertà sanitaria dei bambini. L'Istituto per
il Baliatico, che assiste bambini fino a 3 anni, è stato scelto come destinatario dei prodotti che saranno
raccolti a Chiavari nella farmacia Centrale di via Prandina e a Sestri Levante in quella di via Nazionale.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
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L'INIZIATIVA
20/11/2014
QN - La Nazione - Lucca
Pag. 10
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Fallite altre due società del gruppo « Farmacie Lemmi»
IL TRIBUNALE ha dichiarato il fallimento di altre due società del gruppo «Lemmi». Si tratta della «Diadema
sas» e della «Antica Farmacia di Lonate», per le quali è stata respinta la proposta di concordato. I giudici
(presidente Giulio Giuntoli, Giacomo Lucente e Carmine Capozzi) hanno nominato curatore fallimentare il
commercialista Enrico Stefanelli, fissando l'esame dello stato passivo al 30 giugno 2015. Nel frattempo è
stato comunque consentito, per evitare un pregiudizio ai creditori, l'esercizio provvisorio sia per la «Diadema»
(titolare dei punti vendita di Marlia e Gallicano) che per quella di Lonate (Varese), che quindi restano aperte.
LA SITUAZIONE contabile è pesante. Secondo le stime contenute nelle relazioni, per la «Diadema» si parla
di un passivo superiore ai 10 milioni di euro, di cui circa 500mila sarebbero stati distratti dalle casse societarie
senza una valida giustificazione. Il passivo della «Antica Farmacia di Lonate» si aggira invece sugli 8 milioni.
Altri 18 milioni sono invece quelli registrati a passivo per le «Farmacie Lemmi», fallita la scorsa settimana con
un ammontare di ben 2,8 milioni che si ipotizzano distratti dalle casse. Questioni di cui è stata già investita
anche la Procura per le opportune indagini.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 20/11/2014
69
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TRIBUNALE CRAC DA 18 MILIONI, MA RESTANO APERTI I PUNTI VENDITA DI MARLIA E GALLICANO
PROFESSIONI
1 articolo
20/11/2014
Gioia - N.45 - 29 novembre 2014
Pag. 230
(diffusione:185402, tiratura:273909)
acido ialuronico una ne pensa, 100 ne fa
Mariateresa Truncellito foto Jan Welters
Dici acido ialuronico e pensi alla bellezza Dalle creme per il viso e per il corpo ai filler per attenuare rughe e
cedimenti, infatti, sono molti i prodotti che lo impiegano per rallentare le lancette dell'orologio. Questa
sostanza, naturalmente presente nel nostro organismo, con il tempo tende a diminuire. Compensarne la
riduzione aiuta a ritardare l'invecchiamento cutaneo, la perdita di plasticità della pelle e la comparsa delle
rughe, contrastando la diminuzione di elasticità dei tessuti. In questo senso la medicina estetica ha molte
novità in arrivo, per esempio l'abbinamento di filler dermici a base di acido ialuronico con la tossina botulinica
A per trattare in modo armonioso la zona oculare, in particolare borse e zampe di gallina. E formule ad hoc
per zigomi, labbra, collo, mani, ginocchia... Secondo i dati dell'Aicpe, Associazione italiana di chirurgia
plastica estetica, tra gli interventi eseguiti nel 2013 in Italia (quasi un milione!), il primo posto spetta all'acido
ialuronico (289.607 trattamenti, più 14,5 per cento rispetto al 2012). «Parlare di elisir di giovinezza non è
inappropriato», sottolinea il professor Giuseppe Petrigni, responsabile del Centro di alta specializzazione
dell'asma e malattie respiratorie e dermatologiche della Casa di cura La Madonnina di Milano. Quello che non
tutti sanno è che il suo raggio d'azione non si ferma all'ambito estetico. L'acido ialuronico viene infatti
impiegato da tempo in ortopedia, oculistica, otorinolaringoiatria e ginecologia. come agisce nell'organismo La
sua funzione più importante è quella antinfiammatoria. Continua il professor Petrigni: «Se un tessuto è "in
fiamme", il corpo ha bisogno d'acqua per spegnere l'incendio. L'acido ialuronico attrae l'acqua contenuta nel
sangue e con essa i principi nutritivi disciolti, che così arrivano alle cellule del tessuto circostante, idratandolo
e rivitalizzandolo: un grammo di questa sostanza è capace, come una potentissima spugna, di assorbire fino
a sei litri d'acqua e di rilasciarla al bisogno. Ecco perché i filler sono così efficaci nello spianare le rughe! Già
nel 1998 avevo ottenuto risultati importanti nella terapia di malattie infiammatorie della pelle, come la
dermatite atopica o l'eritema solare, che può essere prevenuto con gel all'acido ialuronico, non a caso
utilizzato anche per curare i grandi ustionati per la sua capacità di riparazione e cicatrizzazione dei tessuti».
Per queste e altre sue caratteristiche si è visto che può essere impiegato con successo nella cura e nella
prevenzione di molti disturbi. Eccoli. ialuronico migliorano la situazione perché la sostanza ripristina il
"rivestimento interno" della vescica stessa e del tratto urinario (urotelio), potenziando le difese immunitarie e
riducendo, quindi, la vulnerabilità alle infezioni là dove serve. Anche in questo caso è disponibile una nuova
formulazione in capsule. Contro allergie e infezioni Un altro dei campi in cui si concentrano gli studi sull'acido
ialuronico è quello delle malattie dell'apparato respiratorio. «La sua capacità di immunoregolatore si esplica
attivando l'immunità innata Th1, efficace nella difesa contro infezioni batteriche e virali, e inibendo le risposte
Th2 responsabili in gran parte delle infiammazioni allergiche», spiega Petrigni. È molto utile contro riniti e
rinosinusiti acute, croniche e allergiche (raffreddore da fieno, rinite da polvere o da cane o da gatto). Questa
caratteristica è particolarmente interessante nel caso delle donne in gravidanza che non possono usare
corticosteroidi o vasocostrittori. Come aiuto per respirare meglio Alla fine degli anni '90, il dottor Petrigni è
stato il primo a studiare l'acido ialuronico nella terapia dell'asma di bambini e adulti prima della pratica
sportiva. «Sotto forma di aerosol, può essere utilizzato anche da atleti professionisti ai quali sono invece
vietati altri farmaci per il rischio doping. In spray è efficace per infezioni e irritazioni della gola. Inoltre, è un
toccasana per i fumatori e nella cura delle bronchiti croniche o della broncopneumopatia cronica ostruttiva,
non solo per l'attività antibatterica e antivirale, ma per la protezione che esercita sulle fibre elastiche
dell'apparato polmonare, evitando il rischio di enfisema», precisa l'esperto. Altre applicazioni tipiche: nella
chirurgia endoscopica dei tumori, per favorire il decorso postoperatorio; in quella dell'orecchio, per stimolare
la chiusura delle membrane timpaniche forate; in quella oftalmica, per aiutare la guarigione dopo interventi di
cataratta o distacco di retina e nel trattamento della sindrome dell'occhio secco. Infine, l'acido ialuronico viene
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 20/11/2014
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salute
20/11/2014
Gioia - N.45 - 29 novembre 2014
Pag. 230
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 20/11/2014
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somministrato in caso di infiammazioni e lesioni ulcerose della bocca, come afte e stomatiti, e nel trattamento
delle ulcere varicose delle gambe. Un sollievo per le articolazioni Il principale cambiamento ormonale che si
verifica con la menopausa è la brusca caduta degli estrogeni che, tra le tante funzioni, stimolano anche la
produzione di acido ialuronico. Questa modificazione ha un effetto sui dolori osteoarticolari, uno dei sintomi
più invalidanti che si manifestano con la fine della vita fertile. «I meccanismi che possono favorire
l'osteoporosi si associano ai problemi infiammatori a carico delle articolazioni: la riduzione dell'acido
ialuronico nelle cartilagini sottopone le ossa all'attrito », spiega il professor Petrigni. «Per ridurre
l'infiammazione, sono ottime le infiltrazioni locali di questa sostanza che, infatti, è utilizzata anche in caso di
traumi importanti alle ginocchia e ha ormai soppiantato il cortisone». Un alleato in menopausa (e non solo)
L'effetto idratante è di grande aiuto contro la secchezza vulvo-vaginale. «Un gel ad azione locale o capsule di
acido ialuronico puro e ad alto peso molecolare permettono di portare la sostanza in tutti i tessuti
dell'organismo», spiega l'esperto. E rappresentano una valida alternativa terapeutica contro alcuni disturbi
della menopausa anche per le donne che non possono o non desiderano seguire una terapia ormonale
sostitutiva. «Tanto più che il trattamento può essere seguito per lunghi periodi e senza controindicazioni»,
aggiunge Petrigni. Infine, l'efficacia è stata dimostrata di recente anche in campo urologico: l'acido ialuronico
riduce le recidive delle cistiti batteriche (colpiscono una donna su sette) e anche di quelle complesse, come la
cistite interstiziale per la quale le terapie farmacologiche tradizionali danno scarsi risultati. Le nfiltrazioni in
vescica di acido runkarchive/contrasto
iDeale per chi fa sport Visto che prevenire è meglio che curare, l'acido ialuronico è la sostanza ideale anche
per chi pratica attività sportive ad alto impatto, come kickboxing, arti marziali, pallavolo, calcio, sci e
maratona. «A breve sarà disponibile un integratore specifico per gli atleti. Che, purtroppo, già intorno ai 20
anni possono avere una perdita importante di acido ialuronico», spiega il dottor Giuseppe Petrigni. In chi non
pratica sport tale diminuzione inizia normalmente intorno ai 35 anni.
lA COllA MAGICA Che protegge i tessuti L'acido ialuronico è un polisaccaride, cioè uno zucchero, prodotto
dai fibroblasti, le cellule del tessuto connettivo, e da altre cellule. Isolato nel corpo vitreo dell'occhio dei bovini
nel 1934, è appunto un componente fondamentale dei tessuti connettivi: si trova nel derma, nel cordone
ombelicale, nelle pareti vascolari, nelle valvole cardiache, nei dischi intervertebrali, in tendini e cartilagini. Gli
americani lo hanno soprannominato magic glue , colla magica, visto che è in grado di connettere tutti i tessuti
tra loro, di agire come lubrificante e di assorbire i traumi all'interno delle parti mobili del corpo umano, per
esempio le articolazioni.
gli alimenti per fAre Il pIenO Tra le fonti naturali dalle quali l'acido ialuronico viene estratto per l'utilizzo nella
cosmesi e nella medicina ci sono creste di gallo, cartilagini di squalo e colture di batteri non patogeni di
origine vegetale. Ma l'acido ialuronico è abbondante anche negli alimenti. Già nel 1500 si era infatti capito
che, grazie al consumo di frutta esotica, gli abitanti della Florida avevano la pelle più elastica e un aspetto più
giovane rispetto ai rugosi e coetanei Conquistadores. Considerazioni simili sono state fatte per i centenari
con articolazioni perfette e pelle intatta di alcune aree del Giappone, grandi consumatori di pesce. In effetti,
quest'ultimo, come banane, papaya, alcune varietà di patata, di spinaci e carote, contiene alte concentrazioni
di acido ialuronico che, tra l'altro, ha attività antiossidante e potenzia il sistema immunitario.
PERSONAGGI
2 articoli
20/11/2014
Il Roma
Pag. 7
(diffusione:27500, tiratura:125000)
Doping nelle palestre, 13 arresti Coinvolto anche un farmacista
Maxi-operazione dei carabinieri coordinata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Rischio per la
salute di atleti amatoriali e body builders Ricorso a sostanze con insulina, testosterone e nandrolone senza
alcuna prescrizione
DI P IERO P IRAS NOCERA INFERIORE . I carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Napoli hanno
eseguito, in varie località campane, tredici ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposte dal
giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore. I provvedimenti sono stati emessi nei
confronti dei componenti di un'associazione per delinquere composta da preparatori atletici, un farmacista e
frequentatori di palestre, finalizzata all'approvvigionamento, al traffico ed allo spaccio di farmaci ad alto costo
ad effetto dopante, estremamente pericolosi per la salute, procurati e distribuiti al di fuori dei canali ufficiali. Ai
domiciliari sono finiti quattro preparatori atletici, un farmacista e otto frequentatori di palestre. I Nas di Napoli
hanno accertato che gli arrestati si rifornivano di farmaci anabolizzanti attraverso la ricettazione di refurtiva
proveniente da furti e rapine di medicinali ad effetto dopante negli ospedali, per rivenderli a una consolidata
rete clientelare costituita da body builders, clienti di palestre e atleti amatoriali di diverse discipline sportive. I
militari hanno avuto i primi riscontri dell'ingente traffico di medicinali anabolizzanti in seguito al sequestro di
circa 700 specialità medicinali ad azione stupefacente e dopante tra cui somatropina, testosterone,
nandrolone e insulina, rinvenuti a casa di uno dei preparatori atletici. Nel corso dell'indagine è stato ricostruito
il ruolo degli arrestati: in particolare il farmacista reperiva farmaci ricettati, li vendeva ai preparatori e
frequentatori di palestre che, a loro volta, li spacciavano ad atleti amatoriali che li assumevano senza alcuna
esigenza terapeutica, in mancanza di prescrizioni mediche mettendo a serio rischio la salute. Per il senatore
Luigi D'Ambrosio Lettieri, capogruppo di Forza Italia in commissione Sanità. «gli eccellenti livelli di
professionalità dei carabinieri del Nas sono il miglior presupposto per lo svolgimento della loro attività di
polizia giudiziaria volta a garantire la tutela della salute. L'operazione conferma inoltre l'attualità del mio
emendamento al ddl Lorenzin che inasprisce le sanzioni al farmacista che, nell'esercizio della sua
professione, viene coinvolto in attività connesse con l'illecito commercio di medicinali con effetto dopante».
«Oltre ad agevolare l'evoluzione del quadro normativo di riferimento - conclude - e le iniziative di formazione,
informazione e sensibilizzazione sul doping, è infatti necessario prevedere provvedimenti sanzionatori
efficaci, capaci di non vanificare le operazioni svolte quotidianamente dalle forze dell'ordine''.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 20/11/2014
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IL BLITZ Gli anabolizzanti procurati attraverso furti e rapine in ospedali
19/11/2014
Corriere.it
Sito Web
Salute
Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo l'anniversario della firma della Carta dei Diritti dell'Infanzia,
approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989. Ancora oggi, a milioni di bambini nel mondo
i diritti più basilari sono negati. La Fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus aiuta l'infanzia in condizioni
di disagio in Italia e nel mondo e vuole ricordare questo importante anniversario con un'azione di
sensibilizzazione e di aiuto concreto a migliaia di bambini. Giovedì 20 novembre 1000 volontari della
Fondazione saranno presenti in 800 farmacie in tutta Italia per distribuire la Carta dei diritti dei bambini e
invitare i clienti ad acquistare farmaci da banco a uso pediatrico, alimenti per l'infanzia e altri prodotti baby
care che saranno donati a 180 case famiglia ed enti che aiutano l'infanzia sul territorio italiano e in Haiti
all'Ospedale NPH Saint Damien, unico pediatrico di questa isola."In farmacia per i bambini" ha raggiunto
quota 800 farmacie aderenti in tutta Italia e oltre 1.000 volontari. «Partecipiamo con impegno a questa
iniziativa perché crediamo in una farmacia che non sia solo struttura sanitaria e primo presidio del servizio
sanitario nazionale - ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma - ma abbia anche una forte
valenza sociale e perciò contribuisca ad attirare l'attenzione sui diritti dell'infanzia. In farmacia registriamo
quotidianamente le difficoltà di tante famiglie e sappiamo che ormai ai bambini dei paesi economicamente
meno fortunati, si aggiungono tantissimi bambini italiani che vivono in condizioni di povertà, non mangiano
sufficientemente, non possono essere seguiti come dovrebbero. Per questi bambini vogliamo fare qualcosa,
un impegno in linea con la mission della farmacia di tutelare la salute dei cittadini e di svolgere nella società
un ruolo che diventerà sempre più attivo, anche con l'introduzione di nuovi servizi sociosanitari di
informazione e di prevenzione». Testimonial dell'iniziativa è Martina Colombari, volontaria della Fondazione,
con una campagna resa possibile dalla collaborazione di radio, tv, stampa e social network tra i quali la
pagina Facebook della Fondazione in cui saranno pubblicate in tempo reale le foto dei volontari da tutta Italia.
Sul sito www.nph-italia.org o chiamando lo 0254122917.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 20/11/2014
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«In farmacia per i bambini» donare medicine e prodotti per l'infanzia