Monitoraggio dell`impatto delle linee elettriche sull`avifauna

Transcript

Monitoraggio dell`impatto delle linee elettriche sull`avifauna
Istituto Delta Ecologia Applicata S.r.l.
Anagrafe Nazionale Ricerche Nr. 53172 DPY
www.istitutodelta.it
e-mail [email protected]
Committente
Consorzio Ferrara Ricerche
Miglioramento degli Habitat di uccelli e bonifica impiandi elettrici. COD. LIFE00NAT/IT/7142
Azione F.3 – Monitoraggio dell’impatto
delle linee elettriche sull’avifauna
Relazione intermedia del
11 aprile 2005
Responsabile
Gian Andrea Pagnoni
Collaboratore
Davide Tartari
Impatto sull’avifauna stanziale e migratoria di due linee
elettriche a media tensione nel Parco del Delta del Po
REMIGIO ROSSI
E GIAN ANDREA PAGNONI
Lavoro sul campo ed elaborazione dati di DAVIDE TARTARI
RELAZIONE INTERMEDIA 8 APRILE 2005
Introduzione
La presenza di linee elettriche da decenni fa parte del paesaggio. Pochi si rendono conto che questa
diffusa ragnatela non è affatto innocua: centinaia di migliaia di chilometri di cavi scoperti con
tensioni che partono dai diecimila volt causano la morte silenziosa di migliaia di uccelli ogni
giorno. In Italia le linee elettriche interessano circa 620mila ettari (Santolini et al. 1997).
A partire dagli anni ’70, negli Stati Uniti e in alcuni paesi del Nord Europa, insieme all’enorme
aumento dell’elettrificazione locale, si osservò che la comparsa di una nuova linea elettrica provoca
un aumento della mortalità, specialmente sui rapaci ed altri uccelli dalla grande apertura alare,
dovuta essenzialmente a due cause:
•
elettrocuzione, ovvero fulminazione per contatto di elementi conduttori (fenomeno legato quasi
esclusivamente alle linee elettriche a media tensione, MT);
•
collisione in volo con i conduttori (fenomeno legato soprattutto a linee elettriche ad alta
tensione, AT).
L’elettrocuzione si può produrre qualora un uccello tocchi contemporaneamente, con due o più parti
del corpo, specie se bagnate, due elementi elettrici che presentano fra loro una differenza di
potenziale (p.es due conduttori o un conduttore ed una struttura conducente di una linea MT;
Nelson, 1979b, 1980. In: Penteriani, 1998). La massima probabilità che questo avvenga si ha
quando l’animale si posa su un palo di sostegno o parte da esso, quando effettua movimenti delle ali
o del corpo oppure quando tale contatto si verifica attraverso l’espulsione degli escrementi (che
negli uccelli sono sotto forma liquida). Sui rapaci si è visto che 12 milliampère di corrente
provocano convulsioni, mentre 17-20 milliampère causano la morte (Nelson, 1979a. In: Penteriani,
1998). Con le linee ad alta tensione, vista la maggior distanza tra i conduttori, non può verificarsi la
folgorazione per contatto (riadattato da Penteriani, 1998).
Il problema della collisione interessa, invece, sia le linee MT che quelle AT ma per le prime non si
hanno dati specifici. Essa avviene generalmente lontano dalle strutture di sostegno qualora l’uccello
non s’accorga della presenza dei cavi sospesi. Particolari conformazioni geografiche del paesaggio
attorno all’elettrodotto possono accentuare questo problema (riadattato da Penteriani, 1998).
Le condizioni atmosferiche influenzano in modo considerevole l’impatto sull’avifauna degli
elettrodotti: si è visto che la direzione del vento prevalente è un fattore molto importante così come
la sua intensità. Come è ovvio immaginare, la ridotta visibilità può accentuare il rischio di morte per
collisione e, in minor misura, per folgorazione. Nella bonifica del Mezzano (FE) numerose oche
svernanti cadono vittime ogni anno, durante le giornate di nebbia, per collisione coi cavi di una
linea AT (Boldreghini et al., 1988. In: Penteriani, 1998). Pioggia e neve, bagnando il piumaggio,
possono aumentare il rischio di elettrocuzione specialmente se al riapparire del sole l’uccello spiega
le ali per asciugarle (riadattato da Penteriani, 1998).
Materiali e metodi
Si è voluto studiare l’impatto delle linee elettriche a media tensione sull’avifauna del Parco
Regionale del Delta del Po. Perciò sono state individuate due linee a 15 kV in provincia di Ravenna
che sono state oggetto di lavori di mitigazione da parte dell’ente gestore dell’energia elettrica.
Il lavoro è stato suddiviso in due fasi in modo da poter confrontare i dati a parità di tutte le altre
variabili circostanti le linee:
•
pre-interventi – nell’arco dell’anno 2004;
•
post-interventi – nell’arco dell’anno 2006.
Gli interventi che hanno interessato le due linee elettriche studiate hanno visto l’eliminazione dei
conduttori aerei o la loro sostituzione con cavo Elicord meno impattante sull’avifauna (Penteriani
1998) o il loro sotterramento.
Area di studio
La prima linea aerea (C24) a 15 kV è di proprietà della Polimeri Europa, parte dalla cabina
Boschetto (nei pressi della “Tenuta Augusta”) e, dopo 1,5 Km in zona aperta su acquitrini, 2 Km tra
la S.S. 309 “Romea” e Valle Mandriole e 4,5 Km nella Pineta di S. Vitale lungo la Canalina Anic,
arriva alla cabina Ponticelle. I lavori prevedono la demolizione di una parte d’essa e la sostizione
con cavo Elicord nel tratto della pineta.
La seconda linea aerea (C17), anch’essa a 15 kV, si trova nelle Salina di Cervia, parte dalla cabina
Salina (nei pressi dell’Hotel Ficocle) e arriva, dopo 1,150 Km, alla cabina Bove (vicino alla S.S. 16
“Adriatica”). L’ENEL prevede di sotterarla.
Figura 1 – La Pineta di San Vitale attraversata dalla linea elettrica a media tensione studiata; sulla destra si intravede il
canale.
Figura 2 – In primo piano la Salina e la linea elettrica, sullo sfondo la città di Cervia.
Gli ambienti indagati
La prima linea elettrica (C24), della lunghezza complessiva di 8 Km, attraversa o costeggia, nei
pressi della “Tenuta Augusta”, coltivi a barbabietola ed erba medica, un giovane rimboschimento,
un vigneto ed ad un prato umido; essa poi prosegue sulla lingua di terra compresa tra la strada
statale “Romea” (una via di trasporto molto importante e perciò assai trafficata anche da veicoli
pesanti – essendo, inoltre, questo un tratto rettilineo, i veicoli in transito raggiungono velocità
elevate) e la zona umida d’acqua dolce di Valle Mandriole attraverso arbusti di rovo e sambuco,
canneti, alcuni salici e pioppi bianchi; infine, nell’ultimo tratto, la linea attraversa la Pineta di S.
Vitale in un corridoio della larghezza max di 15 m che si apre tra gli alberi e gli arbusti: qui corre
anche un piccolo canale artificiale della larghezza di 2 m circa.
La seconda linea elettrica (C17) percorre la sommità di un dosso (orientato in senso est – ovest)
largo max 15 m situato tra due vasche della Salina di Cervia. Qui sono presenti tamerici e
vegetazione erbacea sulla parte più elevata e due sottili fasce di salicornieto a contatto con l’acqua.
La metodologia utilizzata per la raccolata dei dati è quella ormai standardizzata dei percorsi
campione sotto la linea (Bevanger 1999) e può essere suddivisa in due principali attività di campo
che verrano descritte nei paragrafi seguenti: il recupero degli uccelli morti per collisione o
folgorazione e lo studio dei comportamenti assunti dagli uccelli in volo nell’attraversamento dello
spazio aereo interessato dai cavi conduttori.
Per quanto riguarda la fase pre (l’unica finora svolta), queste due attività (la perlustrazione dei tratti
campione per il recupero delle carcasse e l’osservazione diretta degli attraversamenti) sono state
svolte alternativamente per 2 giorni ciascuna per un totale di 8 giorni dedicati alla ricerca degli
uccelli morti e 10 giorni all’osservazione dei voli. Questi 18 giorni consecutivi sono stati ripetuti 5
volte nelle 4 stagioni secondo il calendario riportato di seguito:
1. inverno: dicembre 2003 (sessione utilizzata per l’adattamento locale della metodologia e non
utilizzata nell’elaborazione dei dati);
2. primavera: aprile-maggio 2004 (sessione che abbraccia almeno una parte della migrazione preriproduttiva);
3. estate: giugno-luglio 2004 (sessione che abbraccio il periodo dell’involo);
4. autunno: settembre-ottobre 2004 (sessione che abbraccia almeno una parte della migrazione
post-riproduttiva);
5. inverno: febbraio 2005 (per studiare i decessi durante la stagione fredda).
Per la fase post si prevede di procedere nello stesso modo.
Recupero carcasse
Questa parte dello studio richiede la percorrenza a piedi d’una fascia larga 100 m centrata attorno
alla linea elettrica in esame alla ricerca di uccelli morti per collisione o folgorazione. Purtroppo non
è stato quasi mai possibile, a causa delle condizioni del terreno, perlustrare una fascia così larga. Per
evitare il rischio di doppi conteggi, le carcasse sono state segnate con vernice spray (i problemi
burocratici per lo smaltimento dei cadaveri di animali selvatici ci hanno dissuaso dal raccoglierli
come, invece, la metodologia standard suggerirebbe).
Figura 3 – Un gabbiano comune non ancora adulto probabilmente morto per aver colliso contro i conduttori sospesi
della linea elettrica in Salina di Cervia.
Sono stati scelti cinque tratti campione di lunghezza variabile tra i 440 e gli 850 m (Tabella 1).
Ognuno di questi è stato percorso 8 volte in differenti orari compresi nella seconda metà delle ore di
luce in modo da anticipare i necrofagi (prevalentemente notturni) che potrebbero eliminare qualsiasi
traccia di un uccello deceduto.
Il tratto in Tenuta Augusta è stato l’unico che ha permesso quasi nella sua interezza l’esplorazione
di una fascia della larghezza corretta.
Tratti
Tenuta Augusta
Pineta S. Vitale nord
Pineta S. Vitale centro
Pineta S. Vitale sud
Salina di Cervia
Lunghezza (m)
850
440
440
560
750
3,04 Km
Tabella 1 – Lunghezza in metri dei tratti percorsi a
piedi alla ricerca di uccelli morti.
Per ogni ritrovamento venivano registrate su un’apposita scheda precompilata la specie, una stima
dell’età quando possibile, la distanza dalla linea elettrica, lo stato di conservazione della carcassa e,
se certa, la causa di morte.
I risultati ottenuti sono stati aggiustati secondo le lunghezze dei vari tratti indagati in modo da poter
stimare gli indici chilometrici di uccelli deceduti per collisione o elettrocuzione. Questi indici, che
chiaramente possono fornire soltanto delle indicazioni di carattere generale e relative ai siti studiati,
sono stati calcolati sia su base stagionale che su base annuale.
Osservazione diretta
Per verificare i comportamenti di volo in relazione a tali ostacoli abbiamo scelto tre tratti riassunti
in Tabella 2. La registrazione degli attraversamenti in volo per ognuno di questi tratti campione si è
svolta alternativamente in orario mattutino, nelle ore centrali della giornata e nel tardo pomeriggio.
Tratti
Valle Mandriole
Pineta S. Vitale
Salina di Cervia
Lunghezza (m)
900
625
645
2,17 Km
Tabella 2 – Lunghezza in metri dei tratti
monitorati.
Su un’apposita scheda, per ciascun uccello, è stata registrata l’ora in cui lo stesso attraversava in
volo l’elettrodotto, la specie d’appartenenza, la distanza dall’osservatore, la direzione di volo, se
l’attraversamento aveva luogo sopra, sotto o attraverso i cavi conduttori e, infine, veniva segnato il
comportamento che lo stesso assumeva in prossimità dell’attraversamento (si veda la Tabella 3). Le
reazioni di volo sono state classificate in sei categorie principali:
1. Nessuna reazione quando la traiettoria di volo dell’uccello non cambia durante
l’attraversamento (in questo caso l’uccello potrebbe non essersi accorto dell’ostacolo oppure,
conoscendolo, non ne è stato disturbato; quindi non necessariamente si può dire che il rischio di
collisione sia stato nullo).
2. Posarsi sopra i conduttori e/o i sostegni (l’uccello si è chiaramente accorto dell’ostacolo che,
anzi, viene sfruttato come posatoio; specie di dimensioni uguali o superiori a quelle dei corvidi
sono a rischio elettrocuzione; il rischio di collisione o folgorazione dipende quindi anche dalle
abitudini della specie).
3. Reazione iniziata ad una distanza dai conduttori maggiore di 3 m che si è conclusa con una
risalita della quota di volo (l’uccello si è accorto con un certo anticipo della presenza
dell’ostacolo sulla sua linea di volo ed ha opportunamente cambiato quota perciò il rischio di
collisione è stato basso).
4. Reazione iniziata ad una distanza dai conduttori maggiore di 3 m che si è conclusa con una
discesa della quota di volo. (vd. 3)
5. Reazione iniziata ad una distanza dai conduttori minore di 3 m che si è conclusa con una risalita
della quota di volo (l’uccello si è accorto all’ultimo momento della presenza dell’ostacolo sulla
sua linea di volo ed ha cambiato quota rischiando l’impatto coi cavi).
6. Reazione iniziata ad una distanza dai conduttori minore di 3 m che si è conclusa con una discesa
della quota di volo. (vd. 5)
Non tutti gli uccelli venivano registrati ma soltanto quelli in volo ad una quota uguale od inferiore
al doppio dell’altezza dei pali di sostegno. Nella maggior parte dei casi le osservazioni sono state
eseguite ad occhio nudo o saono stati utilizzati binocoli 10 x 42; raramente si è fatto uso di
cannocchiali 20-60 x 80.
Descrizione
nessuna reazione
posarsi sui fili o sul sostegno
reazione salendo di quota
reazione scendendo di quota
reazione salendo di quota
reazione scendendo di quota
Distanza
dai conduttori
>3m
>3m
<3m
<3m
Tabella 3 – Classificazione delle reazioni di fronte alla linea
elettrica.
Figura 4 – Un nostro ricercatore durante le fasi di perlustrazione del transetto alla ricerca di vittime morte per
elettrocuzione o collisione.
Figura 5 – Osservazione diretta degli uccelli che attraversano la linea elettrica.
Risultati e discussione
Nel febbraio 2005 si è conclusa la prima parte dello studio, quella pre. I risultati esposti di seguito si
riferiscono a questa. Nell’anno 2005 le linee elettriche in questione verranno dismesse o sotterrate
oppure i conduttori scoperti saranno sostituiti dal cavo Elicord meno impattante sull’avifauna.
Nell’anno 2006 inizierà la seconda fase.
Lungo i circa 3 Km percorsi abbiamo trovato, in totale, 38 uccelli morti mentre, lungo i 2 Km circa
di linee elettriche monitorate, abbiamo registrato 15.685 osservazioni. Lo sforzo umano richiesto è
stato notevole e l’attività sul campo, quindi, ha richiesto un grosso impegno: due persone per un
totale di 90 giorni e oltre mille ore lavorative solo per la fase pre.
Recupero carcasse
Nelle tabelle Tabella 4 e Tabella 5 sono riassunti i risultati della ricerca sul campo degli uccelli
morti per collisione o folgorazione. La categoria “altro” comprende i generi Podiceps, Phasianus,
Sterna, Hirundo, Turdus, Phalacrocorax.
Poiché gli uccelli ritrovati erano in massima parte già decomposti o più o meno consumati dai
necrofagi, la causa della morte non è mai stata accertata tranne in un caso: un gabbiano reale, in
Salina di Cervia, folgorato e rimasto incastrato in cima ad uno dei pali. Per gli uccelli deceduti
ritrovati integri riteniamo che la causa più probabile del decesso sia la collisione coi conduttori
piuttosto che la folgorazione in quanto non sono mai state rinvenute le tipiche bruciature.
primavera
estate
autunno
inverno
TOT
“limicoli” Anatidae Laridae Corvidae “altro” n.i. TOT
0
1
10
0
2
1
14
0
0
3
3
2
0
8
0
1
6
1
3
3
14
0
0
1
0
1
0
2
0
2
20
4
8
4
38
Tabella 4 – Uccelli deceduti ritrovati sotto le due linee elettriche monitorate suddivisi per
stagione.
Tenuta Augusta
Pineta S. Vitale N
Pineta S. Vitale C
Pineta S. Vitale S
Salina di Cervia
TOT
“limicoli”
0
0
0
0
0
0
Anatidae
0
0
0
1
1
2
Laridae
1
0
0
6
13
20
Corvidae
0
0
0
1
3
4
“altro”
1
0
1
4
3
8
n.i.
1
0
1
0
2
4
TOT
3
0
1
12
22
38
Tabella 5 – Uccelli deceduti ritrovati sotto le due linee elettriche monitorate in base ai vari tratti.
Nella Tabella 6 sono riassunti gli indici chilometrici degli uccelli morti per collisione o folgorazione
nel Parco Regionale del Delta del Po in base alla stagione e ai vari tratti indagati. Il nostro lavoro ci
consente di estrapolare una stima della mortalità annua media di poco inferiore ai 130 individui per
chilometro di linea elettrica. Questo dato, se confrontato con i 700 ind/Km all’anno di una zona
umida olandese (Penteriani 1998) sembra modesto ma è comunque notevolmente superiore ai 20
ind/Km all’anno del Parco Nazionale del Coto Doñana in Spagna.
ind/Km
Tenuta Augusta
Pineta S.Vitale N
Pineta S.Vitale C
Pineta S.Vitale S
Salina di Cervia
Primavera
0,00
0,00
25,57
120,54
105,00
Estate
0,00
0,00
0,00
60,27
75,00
Autunno
39,71
0,00
0,00
60,27
120,00
mediamente
127,3
ind/Km/anno
Inverno
0,00
0,00
0,00
0,00
30,00
Tabella 6 – Indici chilometrici stagionali e media annuale degli uccelli morti per
collisione o elettrocuzione.
Per giungere a risultati che rispecchino il più possibile la realtà, è necessario tarare degli opportuni
indici di correzione che tengano conto del fatto che il numero di cadaveri ritrovati potrebbe essere
sottostimato per l’azione degli animali necrofagi e per l’impossibilità intrinseca dei ricercatori di
individuarli tutti a causa della copertura erbosa e/o arbustiva e/o arborea. Perciò nella seconda fase
del progetto, quella post, verrà studiato anche il tempo di permanenza a terra dei cadaveri prima
della loro completa sparizione e si cercherà di calcolare il rapporto tra gli uccelli realmente uccisi
dalle linee e quelli ritrovati dai perlustratori.
Osservazione diretta
L’osservazione diretta degli uccelli che hanno attraversato in volo le linee elettriche ci ha permesso
di conoscere quali famiglie interagiscono maggiormente con esse nei luoghi e nei periodi presi in
esame e quale comportamento assumuno le varie specie in prossimità dell’attraversamento.
VALLE MANDRIOLE
Valle Mandriole è una palude d’acqua dolce, una vasta distesa di canneti, inframmezzati da chiari
più o meno aperti e soggetti a profonde variazioni stagionali nel livello idrico. Nelle zone con acque
più profonde troviamo lamineti di Nymphaea alba. Le zone con acque più basse sono caratterizzate
da canneti e, nelle zone temporaneamente asciutte, troviamo boscaglie igrofile a salicone Salix
cinerea e boschi ripariali a salice bianco Salix alba.
Figura 6 – Percentuali di passeriformi e di non
passeriformi che hanno attraversato in volo la linea
elettrica.
Figura 7 – Percentuali relative dei comportamenti assunti
di fronte alla linea elettrica dai vari gruppi di uccelli
osservati.
Qui le specie che attraversano in volo la linea elettrica appartengono prevalentemente all’ordine dei
Passeriformes (Figura 6). La mortalità per folgorazione dovrebbe essere perciò minore rispetto alla
Salina di Cervia poiché gli uccelli di dimensioni inferiori a quelle di una taccola Corvus monedula
hanno una bassa probabilità di toccare contemporaneamente i due conduttori (Bevanger 1998).
Una percentuale così alta (e probabilmente sottostimata) di passeriformi è in massima parte dovuta
agli storni Sturnus vulgaris che a migliaia trascorrono la notte tra le canne e gli arbusti al di sotto
della linea elettrica. In ogni stagione la presenza di gazze Pica pica è significativa: esse stazionano
a lungo sui conduttori e sui sostegni in attesa che qualche animale cada vittima dei mezzi che
percorrono la S.S. 309 “Romea”. Nella bella stagione rondini Hirundo rustica e balestrucci
Delichon urbica sono i più comuni volatori nei pressi dei fili conduttori (meno i rondoni Apus apus
che cacciano più in alto).
La Figura 7 mostra come la maggior parte degli uccelli, indipendentemente dall’ordine di
appartenenza, non assumano particolari comportamenti quando attraversano in volo lo spazio aereo
occupato dai conduttori elettrici.
Fanno eccezione i rapaci. Il gheppio Falco tinnunculus e la poiana Buteo buteo sono le specie
osservate più frequentemente e utilizzano ambedue abitualmente posatoi sopraelevati. Anche la
tortora Steptopelia turtur e gli storni sono soliti posarsi sui cavi e/o sui pali delle linee elettriche ma
qui in proporzioni minori rispetto ai rapaci.
In generale la bassa percentuale di reazioni di fronte all’ostacolo è da ricercarsi nella S.S. 309
“Romea” che costringe gli uccelli a volare alti e a risentire meno del disturbo della linea MT.
La medesima figura mostra come le reazioni alla linea elettrica si concludano quasi sempre con una
deviazione dalla traiettoria che porta gli uccelli a passare sopra i conduttori indipendentemente
dall’altezza di volo precedente l’incontro con l’ostacolo e dalla specie d’appartenenza.
Il grafico, probabilmente, non fornisce un quadro attendibile per quanto riguarda gli anatidi e per il
gruccione Merops apiaster poiché il numero di osservazioni è basso.
PINETA DI SAN VITALE
La Pineta di San Vitale si presenta come un bosco misto dove, accanto al predominante pino
domestico Pinus pinea dalla classica chioma ad ombrello, crescono il pino marittimo Pinus
pinaster, la farnia Quercus robur, il pioppo bianco Populus alba, il leccio Quercus ilex insieme ad
un ricco sottobosco.
Figura 8 – Percentuali di passeriformi e di non
passeriformi che hanno attraversato in volo la linea
elettrica.
Figura 9 – Percentuali relative dei comportamenti assunti
di fronte alla linea elettrica dai vari gruppi di uccelli
osservati.
L’alto numero di passeriformi (Figura 8) che attraversano la linea nella pineta di San Vitale è
caratterizzato da una diversità di specie superiore a quanto visto per Valle Mandriole. Qui gli uccelli
più rappresentativi, a seconda dei periodi, sono i turdidi (pettirosso Erithacus rubecula, merlo
Turdus merula, tordo bottaccio Turdus philomelos) il pigliamosche Muscicapa striata. La capinera
Sylvia atricapilla, la cinciallegra Parus major, la cinciarella Parus caeruleus e il codibugnolo
Aegithalos caudatus sono presenti tutto l’anno.
Le specie più rappresentative non appartenenti all’ordine dei Passeriformes sono il colombaccio
Columba palumbus e la tortora Streptopelia turtur.
Poiana e sparviere Accipiter nisus sono gli unici rapaci visti direttamente attraversare la linea
elettrica e quindi potenzialmente vittime di collisioni o folgorazioni. Ma in pericolo potrebbe essere
pure il lodolaio Falco subbuteo che, sebbene non sia mai stato osservato direttamente
nell’attraversamento dello spazio aereo interessato dai cavi sospesi, è stato visto discendere a caccia
tra gli alberi come è sua abitudine. La sostituzione dei tre conduttori con il filo Elicord dovrebbe
scongiurare il pericolo di collisione per questi rapaci.
Nella Figura 9 è ancor più visibile quanto detto prima per Valle Mandriole. La linea elettrica che
attraversa la Pineta di San Vitale non sembra influenzare in modo consistente le traiettorie di volo
degli uccelli ivi presenti. Probabilmente la spiegazione di questo è che le specie arboricole volando
soprattutto a livello del terreno o della sommità delle chiome interagiscono difficilmente coi
conduttori. Fanno eccezione i columbiformi che, nel periodo primaverile-estivo, sono soliti posarsi
sia sui conduttori che sui pali di sostegno e dai quali non sembrano essere particolarmente
disturbati.
SALINA DI CERVIA
Figura 10 – Percentuali di passeriformi e di non
passeriformi che hanno attraversato in volo la linea
elettrica.
Figura 11 – Percentuali relative dei comportamenti assunti
di fronte alla linea elettrica dai vari gruppi di uccelli
osservati.
Nella Salina di Cervia (Figura 10) gli uccelli che più attraversano la linea elettrica non sono i
Passeriformes ma i Charadriformes, specialmente i laridi (gabbiano reale mediterraneo Larus
michahellis e gabbiano comune Larus ridibundus). Anche la sterna comune Sterna hirundo, in
primavera ed estate, è facilmente osservabile volare vicino ai conduttori. L’avifauna qui presente è
caratterizzata da un’apertura alare mediamente maggiore rispetto a quanto visto negli altri due siti,
quindi più a rischio di collisione ed elettrocuzione (Bevanger 1998). Tra i Passeriformes le specie
che in maggior numero attraversano la linea elettrica nella Salina di Cervia sono gli Hirundinidae,
lo storno e la passera d’Italia Passer italiae.
Per quanto riguarda le reazioni all’attraversamento in volo della linea elettrica (Figura 11) possiamo
notare che, per gruppi come gli Anseriformes, i Charadriformes e i Pelecaniformes, la percentuale
delle reazioni, inizino esse oltre i 5 m dai conduttori o a distanze inferiori, è superiore a quelle viste
in Valle Mandriole. La spiegazione potrebbe essere l’assenza di fattori antropici di disturbo attorno
a questo tratto di linea elettrica che non inducono l’avifauna a volare alta. Bisogna, inoltre, far
notare che i cormorani tendono a stazionare lungo le arginature prive di vegetazione nei pressi del
tratto monitorato. Questi uccelli faticano a sollevarsi da terra o dall’acqua perciò spesso passano
vicini ai conduttori. I gabbiani reali, invece, fuori dalla stagione riproduttiva amano posarsi sulle
protezioni per il birdwatching disposte ai lati del sentiero che corre sotto la linea in questione.
Questa abitudine li induce a sostare sotto la linea elettrica generando un notevole via vai di
individui, incrementando così il numero di uccelli che la attraversano e moltiplicando, perciò, il
rischio di impatto o folgorazione.
Figura 12 – Comportamenti assunti nell’attraversamento della linea elettrica durante i quattro
periodi studiati.
Il grafico in Figura 12 mostra che nell’arco delle quattro stagioni, i comportamenti assunti dagli
uccelli e le loro reazioni all’attraversamento in volo delle linee elettriche in esame, non variano
significativamente. Sarà interessante confrontare queste percentuali con quelle ricavate al termine
dei lavori di sistemazione delle linee elettriche, cioè nella fase post.
Conclusioni e proseguimento della ricerca
Il lavoro svolto finora sembra suggerire che le linee elettriche studiate abbiano un’impatto
sull’avifauna locale piuttosto contenuto se si esclude il caso della salina di Cervia e, forse, della
parte meridionale della Pineta di S. Vitale. La famiglia più colpita in salina sembra essere quella dei
laridi e la spiegazione potrebbe risiedere nel notevole numero di gabbiani che sostano lungo gli
argini nudi delle vasche attorno al tratto studiato. Pure nel tratto sud della pineta le specie più
colpite appartengono alla famiglia dei laridi. Qui la mortalità maggiore potrebbe essere dovuta al
gran numero di gabbiani che si trasferisce dalla vicina discarica alle zone umide circostanti e
viceversa.
Benchè non ne siano stati trovati i resti né sia stato direttamente osservato attraversare in volo la
linea elettrica, il lodolaio è una specie a rischio nella Pineta di S. Vitale così come lo sono la poiana
e lo sparviere perciò ben vengano le misure di mitigazione come la sostituzione dei conduttori col
cavo Elicord.
Un discorso analogo può essere fatto per il tratto che fiancheggia Valle Mandriole e la S.S.
“Romea”: qui non si è potuto camminare alla ricerca di uccelli deceduti a causa della folta
vegetazione ma sono stati visti attraversare in volo la linea molti Ardeidae, Sternidae e Anatidae.
Per queste specie, qualora dal Bardello si spostino verso Valle Mandriole, il disturbo è quasi
interamente dovuto al notevole traffico che scorre lungo la strada ma, non è da escludere che gli
ucceli che si muovano in direzione opposta, nel tentativo di superare la strada, possano collidere
con la linea elettrica.
La ricerca proseguirà con la fase post nel 2006. Successivamente si confronteranno i dati delle due
fasi dello studio. Ci aspettiamo risultati sostanzialmente differenti nella salina di Cervia e nella
parte meridionale della Pineta di S. Vitale dove gli uccelli deceduti dovrebbero ridursi quasi a zero.
Sarà interessante studiare il comportamento assunto dagli uccelli nell’attraversamento in volo del
tratto di Valle Mandriole quando la linea elettrica non ci sarà più. Se i comportamenti osservati
dovessero rimanere pressappoco gli stesi potremmo con certezza attribuirli quasi in toto al disturbo
dovuto al traffico veicolare.
Bibliografia
ALYTES 1987 – Impacto de los tendidos electricos en las poblacion de aves. Monografia.
A.M.B.E. 1993a – Reconstruction de la ligne 63/90KV Champvans-Pouilly-sur-Saone, du poste de
Pouilly-sur-Saone au pylone 119. Départements de la Cote d’Or et du Jura. Etude d’impact sur le
milieu naturel. Phase A – Impact prévisible sur l’avifaune, mesures de reduction d’impact et
mesures compensatoires. E.D.F. – C.E.R.T.
BEAULAURIER D.L. 1981 – Mitigation of bird collisions with transmission lines. Bonneville
Power Administration, Portland, Oreg.
BENSON P.C. 1981 – Large raptor electrocution and powerpole utilization: a study in six western
states. Ph.D. dissertation. Brigham Young University, Provo, Utah.
BEVANGER K. 1994 – Bird interactions with utility structures: collision and electrocution, causes
and mitigating mesures. Ibis 136 (4): 412-425.
BEVANGER K. 1995 – Estimates and population consequences of tetraonid mortality caused by
collisions with high tension power lines in Norway. Journal of Applied Ecology 1995-32: 745753.
BEVANGER K. 1998 – Biological and conservation aspects of bird mortality caused by electricity
power lines: a review. Biological Conservation 1998-86: 67-76.
BEVANGER K. 1999 – Estimated bird mortality caused by collison and electrocution with
powerlines: a review of methodology. M.Ferrer and G.F.E. Janss eds. Birds and Powerlines.
Quercus Editor. Madrid.
BOLDREGHINI P., CASINI L. & TINARELLI R. 1988 – Lo svernamento delle oche nell’area
delle Valli di Comacchio. Atti I Congresso Naz. Biol. della Selvaggina. Suppl. Ric. Biol.
Selvaggina, 14: 51-76.
COUES E. 1876 – The destruction of birds by telegraph wire. Amer. Natur. 10(12): 734-736.
DE LA ZERDA S. & ROSSELLI L. 2003 – Mitigation of collision of birds with high-tension
electric power lines by marking the ground wire. Ornitologia Colombiana 2003-1: 42-62.
DELL D.A. & ZWANK P.J. 1986 – Impact of high-voltage transmission line on a nesting pair of
southern Bald eagles in Southeast Louisaina. Raptor research 20(3/4): 117-119.
DINETTI M. 2000 – Infrastrutture ecologiche – Manuale pratico per progettare e costruire le opere
urbane ed extraurbane nel rispetto della conservazione della biodiversità – Il Verde Editoriale.
FERRER M., JANSS G. & CHACON M.L. 1993 – Mortalidad de aves en tendidos eléctricos:
situaciòn actual en Espana. Quercus.
GARRIDO J.R. & FERNANDEZ-CRUZ M. 2003 – Effects of power lines on a White Stork
Ciconia ciconia population in central Spain. Ardeola 2003-50(2): 191-200.
HALLINAN T. 1922 – Bird interference on high tension transmission lines. Auk 39: 573.
KRAPU G.L. 1974 – Avian mortality from collision with overhead wires in North dakota. Prairie
Nat. 6: 1-6.
NABU Bundesverband. German Society for Nature Conservation – Caution: electrocution!
Suggested Practices for Bird Protection on Power Lines.
NEGRO J.J., FERER M., SANTOS C. & REGIDOR S. 1989 – Eficacia de dos metodos para
prevenir electrocuciones de aves en tendidos electricos. Ardeola 36(2): 201-206.
NELSON M.W. 1975 – Powerlines and birds of prey. Aware Mag. 51: 9-12.
NELSON M.W. 1979a – Impact of Pacific Power and Light Company’s 500kV line construction on
raptors. Unpubl. rep. Pacific Power and Light Company, Portland, Oregon.
NELSON M.W. 1979b – Power line progress report on eagle protection research. Unpubl. rep.
Boise, Idaho.
NELSON M.W. 1980 – Update on eagle protection practices. Unpubl. rep. Boise, Idaho.
PENTERIANI V. 1998 – L’impatto delle linee elettriche sull’avifauna. WWF Toscana.
REGIDOR S., SANTOS C., FERRER M. & NEGRO J.J. 1988 – Experimento con modificaciones
para postes electricos en el Parque Nacional de Doñana. Ecologia 2: 251-256.
SANTOLINI R., SAULI G., MALCEVSCHI S. & PERCO F. 1997 – The relationship between
infrastructure and wildlife: problems, possible project solutions and finished works in Italy. In:
Canters K. (ed.) Habitat Fragmentation & Infrastructure. Ministry of Transport, Public Works
and Water Management, Delft, pp. 202-212.
SAVERENO A.J., SAVERENO L.A., BOETTCHER R.E. & HAIG S.M. 1996 – Avian behaviour
and mortality at powerlines in coastal South Carolina. Wildlife Society Bullettin 24 (4): 636-648.