The Red Centre

Transcript

The Red Centre
freetime
freetime
australia
dario dolcevita
The
Red
Centre
VIAGGIO
NEL CUORE DELL’AUSTRALIA
G
li australiani lo chiamano il centro rosso,
perché questa regione si trova esattamente in
mezzo al continente australiano ed il rosso, in
tutte le sue più spettacolari sfumature, è il solo
colore che contrasta con l’azzurro di un cielo
avaro di piogge. Siamo nella parte sud dello
stato del Northern Territory in un ambiente
desertico tra i più antichi della terra che per le
particolari condizioni climatiche si è conservato,
per la gioia di scienziati e studiosi, intatto ed
immutato nei secoli.
Attraversando queste terre nel cuore
dell’Australia si possono vedere gli stessi
panorami e gli stessi spettacoli naturali che
accolsero i primi esploratori nella seconda metà
del 1800. Una sorta di ‘forziere del pianeta’
dove la mano dell’uomo, fortunatamente non
88
99
ha potuto intervenire per cambiare il corso
degli accadimenti naturali. Partiamo a bordo di
un attrezzato fuoristrada 4X4 e lasciandoci alle
spalle la leggendaria cittadina di Alice Springs,
vero avamposto nel deserto e punto di partenza
e ritorno per ogni escursione in questa zona, ci
dirigiamo verso est con l’intento di visitare
alcuni tra i più spettacolari ‘monumenti’
naturali rinomati in tutto il mondo. Percorsi 132
chilometri di strade deserte circondati da uno
scenario spettacolare e selvaggio raggiungiamo
Glen Helen Gorge un’ansa del Finke River, il
fiume più antico della terra, che all’ombra di
due altissime pareti rocciose scavate in 350
milioni di anni ha formato una sorta di limpida
piscina naturale contornata da alberi e piante,
un’inaspettata quanto gradita oasi nella quale
freetime
freetime
red centre way
australia
possiamo anche concederci un ‘atavico’ bagno
rinfrescante. Proseguendo lungo la Red Centre
Way incrociamo la Mereenie Loop Road e qui il
nostro four wheel drive diventa utilissimo, ci
aspettano infatti 227 chilometri di strada
sterrata. La Mereenie Loop Road è una strada
particolare, per accedere alla quale occorre uno
speciale permesso di transito acquistabile per
pochi dollari australiani ad Alice Springs, ci
addentriamo infatti nelle terre di proprietà
degli aborigeni e lungo il percorso è proibito
uscire dalla strada principale, sostare a lungo,
fare trekking, fermarsi per campeggiare o fare
pic nic. Gli aborigeni australiani sono un popolo
timido, gentile e mite, ma facilmente
suggestionabile ed essendo le loro tradizioni
molto diverse dalle nostre, alcuni nostri
comportamenti potrebbero involontariamente
risultare offensivi o irrispettosi delle loro
convinzioni.
A questo proposito le comunità di queste genti
vengono preservate dal governo australiano
che oltre a riconoscere i loro antichi diritti di
proprietà ne tutela severamente la privacy.
Attraversiamo i 227 chilometri di strada rossa e
rugosa ammaliati dai paesaggi, insoliti e
sorprendenti per noi italiani, durante il tragitto
incontriamo un branco di cavalli allo stato
brado, diverse grandi lucertole che si riscaldano
sulle rocce ai bordi della strada tra cui
l’impressionante diavolo spinoso e, con il fresco
all’imbrunire, un notevole numero di wallaby e
canguri. Sembra impossibile che per migliaia di
anni gli aborigeni abbiano potuto sopravvivere
in questo habitat così estremo.
Pernottiamo nelle vicinanze del Kings Canyon,
intenzionati a godere con le prime luci dell’alba
di un non difficile trekking che ci porterà in un
mondo rimasto ai tempi in cui la crosta terrestre
iniziava a formarsi.
Kings Canyon sovrasta di 270 metri il fiume
Kings Creek e camminiamo tra le pareti scoscese
che sembrano infiammarsi all’arrivo dei primi
raggi di sole, scendendo fin sopra le acque del
fiume per visitare il Giardino dell’Eden come i
botanici hanno chiamato questa zona per la
presenza di numerose piante che risalgono al
periodo in cui questo deserto era
completamente ricoperto dalla foresta pluviale.
Di ritorno dall’escursione, al Kings Canyon
Wilderness Lodge, una cena attorno al fuoco
sotto lo stellato cielo australe ci consente di
recuperare le forze per proseguire il nostro
viaggio. Riaccendiamo il motore di buon
mattino per dirigerci verso la nostra meta più
prestigiosa, il simbolo spirituale dell’Australia,
una delle meraviglie naturali della terra, il
gigantesco monolite di Uluru una sorta di rosso
iceberg in arenaria che s’innalza per 384 metri
sull’arida e piatta pianura circostante, visibile a
chilometri di distanza rappresenta un luogo
sacro per i nativi ed una straordinaria occasione
di stupore per tutti coloro che vi si avvicinano,
Info:
www.australiasoutback.com
www.singaporeair.com
Glen Helen Resort
Namatjira Drive
West MacDonnell Ranges
via Alice Springs NT
Kings Canyon Wilderness Lodge
Kings Creek Station
Luritja Road
Kings Canyon
Chifley Alice Springs Resort
34 Stott Terrace
Alice Springs
Sails in the Desert
Voyages Ayers Rock Resort
Yulara NT
100
tra i suoi anfratti una fonte di acqua limpida
che sembra sgorgata per volere di qualche
divinità ci aiuta a comprendere la sacralità del
luogo per gli aborigeni che abitano questo
deserto. Prima di rientrare ad Alice Springs
decidiamo di conoscere meglio la fauna del
deserto, ma soprattutto siamo curiosi di
conoscere le abitudini, lo stile di vita e le
interessanti produzioni artistiche degli indigeni.
Una visita al Cultural Centre dell’Uluru Kata
Tjuta National Park accompagnati da una guida
aborigena si rivelerà interessante, ricca di
informazioni ed anche utile a conoscere questo
popolo nomade che fin dalla notte dei tempi ha
saputo adattarsi e sopravvivere nella natura
estrema di questi territori tanto affascinanti
quanto autentici.
101