Prodotto 4BLMonumento
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Prodotto 4BLMonumento
La particolarità delle sue opere è insita soprattutto nei seguenti fattori: • L’impronta quattrocentesca strettamente legata ad un gusto gotico; • Il suo “immolare” la propria arte allo studio della prospettiva,tanto acuta quanto difficile. Esso,infatti, non appartiene alla linea artistica del Rinascimento, la sua arte non ha come fine il realismo o l’armonia; il suo principale obbiettivo è quello di rappresentare le immagini suggerite dalla sua fantasia. Ritratto di Paolo Uccello, anonimo del XVI secolo, Louvre TECNICA: L’ AFFRESCO L’affresco è una pittura murale fatta con colori minerali (terre)che non sono aggrediti dalla calce. Il nome di questa tecnica deriva dal fatto che la pittura deve essere eseguita su un muro con l’intonaco fresco,ovvero impregnato di acqua. Per realizzare un affresco è necessario seguire una serie di fasi: CARATTERISTICHE GENERALI •COMMITTENZA:Signoria di Firenze. In particolare Paolo fa domanda per lavorare al Duomo di Firenze e l’Opera del Duomo,ovvero un'istituzione laica fondata nel 1296 dalla Repubblica di Firenze per monitorare i lavori di costruzione della nuova cattedrale e del campanile,gli affida, nel 1436, la realizzazione del grande affresco; •DIMENSIONI: 820X 515 cm: l’opera risulta, quindi, essere di grandi dimensioni. Essa,infatti, trovandosi in una cattedrale doveva essere fruita dai fedeli e, quindi, da un gran numero di persone. COLLOCAZIONE: parete della navata sinistra della cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze (dal 1842 al 1947 fu appeso sulla parete interna corrispondente alla facciata del duomo). • SUPERFICIE: L'affresco fu sottoposto ad un altro restaurato nel 1688 : è a quest’epoca che viene fatta risalire l’elegante cornice barocca. Nel 1842 venne rimosso dal muro e trasferito su tela e, quindi, appeso alla parete interna corrispondente alla facciata del duomo. Fu utilizzata la tecnica a Massello: tecnica di trasporto dei dipinti murali consistente nell'asporto dell'opera insieme con il suo supporto, ossia con la porzione di muro sulla quale si trova l'immagine. Essa - utilizzata fino al XVIII sec. - a differenza di altre tecniche, permetteva di salvare anche il disegno preparatorio, ma poteva essere applicata per opere di dimensioni ridotte a causa del notevole peso. Nel 1947 fu collocato nella sede originaria, sulla parete ovest Come si può osservare l’opera raffigura un monumento equestre a memoria di John Hawkood ,condottiero inglese che condusse vittoriosamente l’esercito fiorentino contro i pisani nella battaglia di Cascina. In particolare l’affresco presenta: • un basamento sorretto da tre mensoloni; • un sarcofago riportante un iscrizione dove viene celebrato l’operato del condottiero; • la statua equestre,e,quindi, il cavaliere con il bastone del comando e l’armatura e il destriero decorato con i finimenti da parata; Questi sono i principali elementi che ci consentono di individuare il soggetto quale una statua equestre. Il condottiero invece può essere individuato dal fatto che indossa un’armatura sulle gambe e sulle braccia, che impugna il bastone del comando e dall’iscrizione sul sarcofago. La scelta di tale soggetto non si rifà all’arte gotica: il Medio Evo era infatti un periodo dominato dal disprezzo della materialità e della vita terrena. Essa si rifà alla classicità e in particolar modo alla statuaria romana. In particolare risulta evidente l’autore si rifà al Marco Aurelio:statua equestre dedicata all’omonimo sovrano. L’idea compositiva risulta,infatti, essere praticamente la stessa. Nonostante il soggetto sia prettamente classico, l’autore introduce delle significative innovazioni che contestualizzato l’opera e l’adattano alle nuove esigenze culturali. Queste differenze consistono: • Nello studio dal vero nel volto del condottiero e nel cavallo; • nel fatto che l’autore non rappresenta un re, un imperatore, un personaggio della storia ma un semplice condottiero, un uomo appunto. Quest’aspetto si rifà a un concezione antropocentrica tipica del Rinascimento, dove prima di tutto vi è l’uomo e poi il ruolo. Il cavaliere,infatti,non è più nascosto da una pesante armatura medievale ma abiti civili. Gli unici elementi che rimandano alla sua posizione sono una semplice armatura sulle braccia e sulle gambe e il bastone da comando. Ciò che conta per l’autore non è il suo ruolo ma il suo essere uomo. Questa caratteristica la possiamo ritrovare anche in un autore a lui contemporaneo: Donatello nel “Monumento equestre al Gattamelata”. DALL’ANALISI DELL’OPERA ABBIAMO POTUTO OSSERVARE: 1.SPAZIO: Nonostante l’assenza dello sfondo, l’artista riuscì a dare un certo senso di profondità al blocco grazie alla presenza dei tre mensoloni. L’opera è inoltre caratterizzata all’uso della prospettiva lineare, sebbene non sia omogenea. Il cavaliere e il destriero sono, infatti, rappresentati frontalmente mentre il piedistallo è rappresentato come se fosse visto dal basso a sinistra. Perché l’autore ha utilizzato tale scelta? PAOLO e la “DOLCE PROSPETTIVA” RICOSTRUZIONE DELLO SCHEMA PROSPETTICO CON GLI ACCORGIMENTI DELL’AUTORE SCHEMA PROSPETTICO CONSIDERANDO UN SOLO PUNTO DI FUGA PER IL CAVALIERE, IL CAVALLO E IL PIEDISTALLO • SEGNO: Il tratto risulta essere scultoreo,deciso e segna una netta distinzione fra lo sfondo e il soggetto. Inoltre, questo crea dei volumi ben definiti per cui l’immagine non interagisce con lo sfondo. • LINEA: Nella metà inferiore abbiamo osservato la prevalenza di linee rette orizzontali e curve. Nella parte superiore,invece, prevalgono linee curve e miste. L’opera è dominata da un senso di armonia,tranquillità, calma e staticità. L’effetto finale,inoltre, è abbastanza irreale a causa dell’eccessiva geometrizzazione delle superfici. Infatti le principali superfici del cavallo possono essere inscritte in cerchi di raggio pari ad un quarto dell’altezza del cavallo. •LUCE: La luce è definita e proviene da sinistra come si può notare dalle ombre proprie. Il fatto che la fonte di luce sia definita si rifà all’influenza dell’arte rinascimentale. •VOLUME: L’autore,per rendere i volumi,utilizza il chiaroscuro. Ciò da all’opera tridimensionalità. •IL COLORE: L’opera è un monocromo verde come commissionato dai committenti. Essa,infatti, doveva ricordare una statua bronzea. L’artista,tuttavia, introdusse altri colori al fine di facilitare la lettura dell’opera ed evidenziare alcuni elementi. Lo sfondo risulta essere di un colore insaturo la statua,invece, è caratterizzata da un colore più saturo: ciò fa sì che la statua avanzi rispetto allo sfondo. • Inoltre, nel monumento abbiamo potuto constatare, oltre all’uso del verde, anche del colore rosso,bianco e nero. Ciò crea dei contrasti, come quello di simultaneità(fra verde e rosso)e di qualità(fra bianco e nero). • TIPOLOGIA FORMALE: Il dipinto è caratterizzato da un sviluppo verticale. Ne consegue che la linea di forza coincide con l’asse verticale. Questo fa si che l’osservatore sia portato a leggere l’opera dal basso verso l’alto. Inoltre, lo sviluppo verticale, da un senso di monumentalità, rigidità e potere. • ASPETTI PERCETTIVI:Fra gli elementi che presentano maggiore peso visivo si sono: il cavallo la sella e i vari ornamenti, il riquadro bianco e i due scudi, la superficie superiore dei mensoloni. Questi elementi sono, inoltre, disposti in maniera simmetrica rispetto alla linea centrale verticale(linea di forza), dando, così, all’opera equilibrio,armonia e staticità; All’inizio della presentazione abbiamo evidenziato come le principali caratteristiche dell’autore fossero: l’impronta gotica, l’influenza rinascimentale e l’esigenza di soddisfare le immagini della propria fantasia. Questi elementi si possono ritrovare anche in quest’opera. Gli elementi che rimandano all’arte rinascimentale sono: •La ripresa del soggetto dalla classicità; •Studio dal vero del cavallo e del cavaliere; •La ripresa di elementi classici nell’architettura: cerchio, quadrato, volute e geometria nelle decorazioni; •La prospettiva lineare. L’opera,inoltre, caratterizzata da un senso di irrealtà e astrazione, come emerge dalla geometrizzazione dei volumi. Ciò evidenzia la tendenza dell’autore a cercare di rappresentare le immagini suggerite dalla propria fantasia. Nell’affresco si possono individuare inoltre alcuni elementi che rimandano all’influenza che l’arte gotica ha avuto su Paolo:l’assenza dello sfondo e lo sviluppo verticale che determina un senso di monumentalità.