Macchine e attrezzature per il calcestruzzo
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Macchine e attrezzature per il calcestruzzo
PRIMO PIANO n di Roberto Negri Macchine e attrezzature per il calcestruzzo F E B B R A I O 2 0 1 1 M T 35 Macchine e attrezzature per il calcestruzzo I l percorso che conduce alla produzione di un calcestruzzo di alta qualità e dalle caratteristiche appropriate è oggi correttamente considerato un processo produttivo globale, in cui tutte le fasi – dalla formulazione in laboratorio del mix design alla selezione e mescola degli ingredienti, fino al trasporto in sito e al getto dell’impasto – rivestono la medesima rilevanza nel raggiungimento di risultati finali soddisfacenti. Ognuna di esse, di conseguenza, dev’essere oggetto di preventive valutazioni e di accurate analisi, che comportano l’adozione di specifiche metodologie e tecniche, nonché di macchine e attrezzature tali da garantire l’ottenimento di quella qualità – intesa nel senso più moderno ed esteso del termine – oggi richiesta dall’industria delle costruzioni. Nel ciclo di produzione e utilizzo del calcestruzzo, particolare rilevanza assumono le fasi di trasporto e pompaggio: momenti in cui betoniere e pompe, nelle loro varie configurazioni e combinazioni, giocano un ruolo determinante. E che, proprio per questo, sono oggetto di continue evoluzioni volte ad affinarne tecnologia e prestazioni. Dalle betoniere… Nella loro concezione progettuale di base le autobetoniere sono in sostanza dei mescolatori, costituiti da un tamburo ruotante intorno a un asse inclinato di circa 15° e montati su un mezzo di trasporto. All’interno del tamburo sono montate delle pale che, durante la sua rotazione, sollevano e mescolano il calcestruzzo; non diversamente dai mescolatori fissi – anche se con un grado di complessità progettuale ovviamente inferiore – l’efficacia della miscelazione in autobetoniera è strettamente dipendente dal corretto montaggio e dallo stato di usura delle pale. Nelle autobetoniere il carico degli ingredienti predosati avviene dall’alto; per lo scarico è sufficiente invertire il senso di rota36 M T M A R Z O 2 0 1 1 zione del tamburo, mentre l’impasto viene convogliato attraverso un’apposita canala. Dimensioni, capacità e ingombri operativi delle autobetoniere possono variare in funzione dei modelli e delle case costruttrici; in ogni caso, dato che questi sono in genere piuttosto considerevoli, è necessario accertarsi che il mezzo possa disporre di tutto lo spazio necessario sia per le manovre che per le operazioni di scarico. In linea di massima, si valuta che il raggio operativo ottimale di un’au- tobetoniera non debba superare la ventina di chilometri, vuoi per ragioni di convenienza economica, vuoi per garantire il mantenimento delle caratteristiche ottimali del calcestruzzo. Tale valore può tuttavia variare in funzione di motivazioni tecniche o logistiche connesse alle specifiche realtà produttive del territorio. …alle pompe per calcestruzzo Il calcestruzzo preconfezionato può essere gettato direttamente in opera o subire un secondo trasporto attraverso tubazioni, detto comunemente “pompaggio”, per mezzo di strumenti che consentono di raggiungere altezze notevoli o posizioni difficili – è il caso, ad esempio, di solai, volte di gallerie – e convogliare l’impasto direttamente nelle casseforme, evitando una doppia manipolazione e la possibilità di segregazione per caduta. Questo sistema, particolarmente indicato quando la fonte di alimentazione è costituita da calcestruzzo preconfezionato trasportato in autobetoniera, prevede l’adozione di gruppi pompanti che possono essere classificati in tre distinte categorie: pompe a rotore, pompe a pistone (a loro volta suddivisibili in pompe a funzionamento meccanico o a funzionamento idraulico) e pompe pneumatiche. Le prime due tipologie sono generalmente destinate al pompaggio di calcestruzzi contenenti aggregati di granulometria compresa tra i 15 e i 40 mm: più precisamente, le prime possono essere utilizzate anche per impasti con aggregati di diametro massimo inferiore a 15 mm, mentre le seconde possono pompare calcestruzzi dalle caratteristiche sopra elencate impiegando appositi tubi di riduzione, ovvero innestando sulla pompa una tubazione di distribuzione di diametro più piccolo rispetto a quello del condotto di mandata della stessa. In questo caso la riduzione avverrà raccordando a esso due o più tubi di diametro più piccolo. A ogni modo, nelle pompe della seconda classe una riduzione viene comunque impiegata: il diametro del tubo di trasporto e mandata all’uscita della pompa (o condotto di confluenza per le pompe a due pistoni) è di solito di 150 mm. Tale valore viene tuttavia mediamente ridotto a 125 mm per calcestruzzi con diametro massimo dell’aggregato compreso tra i 30 e 40 mm (in alcuni casi fino a 50 mm), a 100 mm per calcestruzzi con diametro massimo dell’aggregato compreso tra 20 e 30 mm e a 75 mm per calcestruzzi con diametro massimo dell’aggregato compreso tra 15 e 20 mm. A titolo indicativo, il diametro massimo dell’aggregato non deve comunque essere superiore a un terzo del diametro della tubazione di distribuzione. Le pompe del terzo tipo, infine, sono primo piano indicate esclusivamente per betoncini, malte o pasta di cemento. Oltre che in base alla tecnologia costruttiva, le pompe per calcestruzzo possono essere classificate anche in relazione alla struttura di supporto su cui vengono installate. Si parla così di pompe stazionarie o fisse e pompe mobili, a propria volta suddivise in pompe carrellate (se montate su carrello), pompe autocarrate (se installate su veicoli di trasporto) e autobetonpompe (se abbinate all’autobetoniera). Le aziende citate • Cifa – www.cifa.com • Dieci – www.dieci.com • Fiori – www.fiorigroup.com • Imer – www.imergroup.it • Liebherr – www.liebherr.com • Metalgalante – www.carmix.com • Putzmeister – www.putzmeister.de • Sermac – www.sermacspa.com • Schwing – www.schwing.de le distanze operative raggiungibili. Sul versante più propriamente commerciale, invece, è possibile osservare come il mercato italiano sia solidamente presidiato dai costruttori nazionali, pur non mancando naturalmente esempi di eccellenza esteri: livello tecnologico e qualitativo del prodotto da un lato e competitività dei costi dall’altro sono le motivazioni di questa tendenza, che al momento mostra tutte le premesse per perdurare anche nel prossimo futuro. Il mercato Una precisa quantificazione del mercato delle attrezzature per il trasporto e il pompaggio del calcestruzzo è un’operazione non semplice, data l’assenza di dati esaustivi e ufficiali per il settore in questione. Ciò non impedisce, naturalmente, di delineare alcune specificità di questo segmento, che si caratterizza innanzitutto per il buon numero di costruttori italiani, alcuni dei quali possono vantare una consolidata leadership nel panorama nazionale e livelli tecnologici di eccellenza. Un secondo tratto distintivo del mercato italiano è rappresentato da un modello di richiesta che tende a privilegiare macchine caratterizzate da un forte livello di sofisticazione tecnologica e operativa, che si traduce nell’adozione di dispositivi quali, ad esempio, il controllo automatico del regime di rotazione del tamburo, l’utilizzo di comandi idraulici e l’installazione di pompe separate per l’acqua. A tal proposito, va comunque osservato che quello delle autobetoniere e delle pompe per calcestruzzo è un segmento che ha raggiunto un buon grado di maturità dal punto di vista tecnologico. I possibili sviluppi, di conseguenza, si stanno concentrando soprattutto sull’affinamento di prestazioni e qualità costruttiva, in particolare sul fronte della durata dei materiali e – per il settore del pompaggio – delM A R Z O 2 0 1 1 M T 37 Macchine e attrezzature per il calcestruzzo Dieci Dieci produce quattro modelli di autobetoniera (N2400, L3500, L4700, F7000): dalla più piccola, la N2400, che sviluppa una potenza di 38 kW per 1,7 m3 di calcestruzzo, fino alla F7000, di 93 kW di potenza per 5 m3 di calcestruzzo. Le impastatrici, tutte omologate per la circolazione su strada, anche a pieno carico, sono state recentemente rinnovate, per dotazione motoristica, ergonomia e facilità di utilizzo. L’intera gamma si distingue per una pala autocaricante, che rende i mezzi autonomi in tutte le fasi di lavorazione; altre caratteristiche sono: il cambio con ripartitore a due velocità; la trasmissione idrostatica; l’ado- zione delle quattro ruote motrici e sterzanti; la frenatura su tutte le ruote, con freni a disco in bagno d’olio; la canala di scarico, Cifa Tra i principali leader del mercato grazie a un importante storia e a esperienze maturate nei cantieri di tutto il mondo, Cifa – oggi appartenente al gruppo Zoomlion – propone la pompa autocarrata K45H Carbotech, una soluzione che si caratterizza per l’utilizzo nella realizzazione delle ultime due sezioni del braccio di un materiale composito con matrice in fibra di carbonio, unico esempio noto di impiego di tale soluzione nell’intero settore delle macchine per costruzione. Presentata all’ultima edizione del Bauma di Monaco, la gamma Carbotech sta godendo di un positivo riscontro commerciale grazie alla sua elevata efficienza operativa. La pompa, nell’allestimento proposto al mercato, viene montata su mezzo d’opera 8x4 e pesa complessivamente meno di 32 t su strada: ciò significa che l’utilizzatore è in grado di viaggiare liberamente con una 38 M T M A R Z O 2 0 1 1 pompa della classe 42-46 m anche in autostrada, senza dover pagare e attendere i permessi per i veicoli eccezionali. Il gruppo pompante HPG 1408EPC installato sul mezzo garantisce una portata massima di 140 m3/h e una pressione massima di 80 bar. Il controllo elettronico che equipaggia la K45H Carbotech consente l’adattamento automatico del sistema di pompaggio al tipo di calcestruzzo pompato; questo permette di utilizzare solo la potenza effettivamente necessaria, eliminando gli sprechi e rendendo il pompaggio molto più dolce e progressivo. Grazie a questa soluzione è possibile risparmiare fino al 10% di carburante rispetto a un gruppo pompante di pari prestazioni senza controllo elettronico. regolabile in altezza e girevole di 180°. Nel dettaglio, la L4700 si caratterizza per la possibilità di ruotare il tamburo di 180°, in fa- se di scarico. La rotazione trilaterale e il ribaltamento del tamburo permettono di scaricare agevolmente qualsiasi tipologia di calcestruzzo, senza impegnare l’operatore in complicate manovre. Tutte le autobetoniere Dieci sono dotate di pala autocaricante: questa caratteristica permette una totale autosufficienza nella preparazione del miscelato, anche in luoghi lontani da un centro di betonaggio per il rifornimento. L’intera gamma è proposta in un nuovo allestimento della cabina di guida, rivista per design, forma e dimensioni e provvista della strumentazione più avanzata e di ogni comfort. Fiori Le betoniere della serie DB sono progettate per caricare inerti, cemento e acqua e mescolarli in modo omogeneo direttamente nell’area getto, producendo calcestruzzi di alta qualità certificabili anche senza l’utilizzo di pesature elettroniche. La praticità di movimentazione in spazi ristretti e la semplicità d’uso rendono queste macchine un mezzo pratico nell’organizzazione di ogni cantiere che necessiti anche di poche quantità di calcestruzzo. La particolare imboccatura del tamburo permette, tramite la prima aletta di miscelazione, di iniziare immediatamente la mescolazione. L’inerte appena svuotato dalla pala viene preso dalla prima aletta e mescolato portandolo nella par- te finale del tamburo. Questa soluzione permette di ridurre i tempi di produzione del conglomerato con notevoli vantaggi economici di redditività del sistema. Il materiale, una volta all’interno del tamburo, viene mescolato grazie alle grandi eliche che, formando una doppia spirale, consentono l’omogeneità d’impasto. Girando, il materiale arriva sul fondo del tamburo e, grazie alla sua forma convessa, rimanda in orizzontale il materiale all’ingresso ricominciando una nuova mescolazione. Si ottiene così una doppia contemporanea miscelazione che consente di ottenere calcestruzzi di qualità costante e garantita. Altre caratteristiche includono rotazione del tamburo mediante trasmissione idrostatica con pompa a portata variabile, sollevamento del tamburo mediante due pistoni a doppio effetto e canaletta di scarico con rotazione sui 180°. primo piano Metalgalante Con il marchio Carmix l’azienda propone una gamma di betoniere autocaricanti che rappresentano una soluzione particolarmente efficace per la miscelazione e il getto di calcestruzzo in cantieri di ogni tipologia. Tra i vari modelli proposti, la Carmix 3.5 TT si distingue per una capacità del bicchiere di 4.850 l, corrispondente a una resa effettiva per impasto di 3,5 m3, doppia elica di mescolazione, coperchio per lo scarico di emergenza e rotazione del bicchiere comandata da motore idraulico e riduttore epicicloidale. La velocità d’impasto e scarico è indipendente dal numero di giri del motore diesel; lo scarico del calcestruzzo avviene per inversione di marcia e il bicchiere può ruotare di 300° per scaricare a un’altezza di oltre 2 m sui quat- tro lati della macchina. Equipaggiata da un motore diesel Perkins 1104 C-44 TA turbo da 84 kW, la Carmix 3.5 TT adotta una tra- smissione idrostatica automatica; pompa e motore a portata variabile sono collegati ai differenziali tramite cambio a due velocità (lavoro e trasferimento), mentre la trazione è di tipo integrale sulle quattro ruote. L’impianto oleodinamico è dotato di tre circuiti indipendenti, con due pompe a portata variabile per la trasmissione idrostatica e la rotazione del bicchiere, due pompe idrauliche per i servizi, filtro in aspirazione e scarico e scambiatore di calore tipo acqua-olio/aria. L’impianto acqua, totalmente autonomo, comprende pompa autoadescante azionata da motore idraulico, contalitri, presa acqua per lavaggio. Imer Group Per la costruzione delle autobetonpompe della serie Boomix, di cui fa parte il modello M429, viene utilizzato acciaio speciale Weldox 700 ad alto limite di snervamento, in grado di sopportare elevati carichi e ideale per la realizzazione di strutture molto leggere (secondo le normative EN e gli standard europei). Anche il tamburo di mescolazione è realizzato in acciaio antiusura 30MnB5 e presenta caratteristiche chimiche/meccaniche superiori rispetto a quelle degli acciai comunemente utilizzati. Grazie all’esclusivo design delle spirali di mescolazione, inoltre, è garantita l’omogeneità d’impasto in tutte le sezioni del tamburo, mantenendo inalterate le caratteristiche del calcestruzzo trasportato (nor- mative DIN 1045 - DIN 459 - AS 1379:97/ A mdt 1-2000 per quanto concerne la capacità di mescolazione con carico a secco). L’ideale forma geometrica della tramoggia impedisce la formazione di vie preferenziali d’aria nella fase di aspirazione; la tramoggia del gruppo pompante è inoltre apribile per consentire facile pulizia e manutenzione. Un sensore di livello evita l’eccessivo riempimento e garantisce costantemente un sufficiente quantitativo di calcestruzzo nella tramoggia. Il braccio di distribuzione, costituito da più elementi incernierati tramite perni speciali dotati di sistemi di sicurezza, è sostenuto da una torretta e da una ralla strutturate al fine di fornire alla macchina resistenza, rigidità e stabilizzazione perfetta. Il dimensionamento degli stabilizzatori consente di lavorare in totale sicurezza anche a betoniera vuota. M A R Z O 2 0 1 1 M T 39 Macchine e attrezzature per il calcestruzzo Schwing Le pompe Schwing, uno tra i marchi leader nel settore del pompaggio del calcestruzzo, adottano azionamenti idraulici e sistemi elettronici di controllo interamente progettati dai tecnici dell’azienda, secondo specifiche finalizzate alla costruzione di sistemi di pompaggio stabili e progressivi anche al massimo della potenza di utilizzo. Uno dei modelli di maggiore successo dell’azienda è la pompa autocarrata S 28 X, caratterizzata da un braccio di pompaggio a quattro sezioni (di cui le sezioni 1, 2 e 3 con ripiegamento a Z) che permette un’altezza di dispiegamento contenuta a 5,85 m. Questa caratteristica rende la S 28 X adatta al pompaggio di calcestruzzo anche all’interno di capannoni, gallerie ed edifici. In più, grazie a un’altezza mas- sima raggiungibile di 28 m, la macchina è utilizzabile anche in cantieri edili di medie dimensioni. Una larghezza di appoggio contenuta a 5,9 m nella parte anteriore e 3,6 m nella parte posteriore consente una facile collocazione della S 28 X all’interno di aree caratterizzate da spazi limitati; ciò anche grazie a un design particolarmente compatto, con un interasse di 3,8 m tra asse anteriore e asse posteriore e una lunghezza totale di 9,4 m. Al tempo stesso, il peso totale di sole 21,3 t (variabile a seconda del veicolo su cui è installata la macchina) ne esalta la flessibilità d’uso, garantita anche dalla possibilità di trasportare a bordo veicolo tubi aggiuntivi, prolunghe e altre attrezzature. Il braccio della S 28 X prevede una sezione di alimentazione del diametro di 125 mm. Putzmeister Molte le novità presentate dal costruttore tedesco nell’ultimo anno, che hanno avuto al Bauma di Monaco un palcoscenico particolarmente prestigioso. A spiccare tra le soluzioni proposte è la gamma di pompe per calcestruzzo montata su camion, che si contraddistingue per contenuti tecnici particolarmente innovativi e che ben rappresentano l’ampio ventaglio di prodotti 40 M T M A R Z O 2 0 1 1 Putzmeister. Ben rappresentato anche il segmento delle pompe da 70 m, così come un modello particolarmente interessante come la M 58-5, in grado di pompare calcestruzzo fino a un’altezza di circa 60 m. Una delle proposte più interessanti è però rappresentata dalla pompa M 49-5 montata su telaio a quattro assi, modello sviluppato per il mercato asiatico che non a caso sta racco- gliendo notevoli successi. Ciò grazie a un corretto equilibrio tra il peso operativo totale ammesso per i veicoli a quattro assi e la categoria di appartenenza della macchina, che adotta una configurazione del braccio a cinque sezioni. Il peso lordo della macchina, infatti, si attesta intorno alle 40 t, risultando quindi ideale in tutte le situazioni in cui sia necessaria una macchina performante, capace in questo caso di raggiungere la notevole altezza operativa massima di 50 m, a un costo concorrenziale. Anche la M 49-5 adotta tutte le sofisticate soluzioni tecnologiche e costruttive che caratterizzano l’intera gamma Putzmeister, tra cui il particolare sistema di ripiegamento RZ del braccio, che offre notevoli vantaggi in situazioni impegnative come la costruzione di grattacieli. primo piano Sermac Dall’evoluzione delle tecnologie Sermac nasce 6RZ65, una pompa calcestruzzo a elevate prestazioni caratterizzata da un braccio distributore a sei sezioni, in grado di raggiungere un’altezza massima di 64,35 m, un raggio massimo in orizzontale di 60,35 m e una profondità di lavoro di 50 m. Il ripiegamento misto RZ combina i vantaggi di stabilità e robustezza del sistema R e la flessibilità del sistema Z (tra la 4ª e 5ª sezione), che consentono il getto del calcestruzzo anche su punti particolarmente difficili da raggiungere sia in orizzontale che in verticale. Lo snodo di 90° tra la 5ª e la 6ª sezione aumenta l’operatività e la precisione di movimento del tubo terminale. Nuovi stabilizzatori anteriori a sfilo telescopico e posteriore a bandie- ra di lunghezza fissa permettono, a estensione completa, di occupare un’area stabilizzante inferiore a 12,5 m per lato e un’operatività sicura anche a braccio completa- mente sfilato. Il nuovo sistema elettronico di stabilizzazione consente inoltre piazzamenti anche in aree ristrette. L’installazione su autocarro a cinque assi, con passo 6.300 mm, risulta particolarmente agile in manovra e allestibile su qualsiasi marca di telaio. Il tutto per una massa totale a terra inferiore alle 52 t. La macchina è equipaggiata con l’affidabile gruppo pompante ad alte prestazioni SCL150AHP, in grado di erogare fino a 149 m³/h di calcestruzzo a 76 bar, corredato di lubrificazione automatica e sistema automatico di compensazione delle usure tra piastra e anello. Liebherr In occasione dello scorso Bauma, Liebherr ha presentato nuovi modelli di autobetoniere orientati alla pratica, tra i quali una versione estremamente leggera e un modello concepito per impieghi difficili. Con la designazione “Lightweight” sono già disponibili le versioni dotate di una struttura leggera. Apportando diverse modifiche è stato possibile ridurre il peso: il modello HTM 904 “Lightweight”, ad esempio, è stato reso di oltre 800 kg più leggero della versione standard corrispondente. Allo scopo di non pregiudicare la durata di vita del mezzo, Liebherr impiega anche nella versione “Lightweight” le lamiere a spirale di 4 mm di spessore. In combinazione con un autotelaio leggero, possono essere trasportati senza difficol- tà 8 m³ di calcestruzzo, per un peso totale consentito di 32 t. Per gli impieghi in condizioni difficili, la Casa tedesca offre il modello “Longlife”: le spirali sono dotate di lamiere ancora più spesse e saldature più resistenti assicurano una lunga durata di vita negli impieghi più gravosi. La rielaborazione della gamma ha determi- nato anche ottimizzazioni a livello costruttivo: la durata di vita delle betoniere è aumentata grazie all‘impiego di un tipo di acciaio resistente all‘usura e alle modifiche della protezione contro l‘usura delle spirali. Per la fabbricazione dei tamburi delle autobetoniere Liebherr è impiegata già da due anni la lega di acciaio LH-37. Un ulteriore valore aggiunto è l‘ideazione delle lamiere a spirale stampate a forma elicoidale, che garantiscono un‘usura più uniforme. Liebherr, inoltre, offre il sistema di comando “Litronic®-EMC” (optional), che permette di ridurre il consumo di combustibile e l‘usura rispetto al sistema di comando meccanico. M A R Z O 2 0 1 1 M T 41