FarmaDay - n.172 - Ordine dei Farmacisti di Napoli

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FarmaDay - n.172 - Ordine dei Farmacisti di Napoli
Anno II – Numero 172
Mercoledì 08 Maggio 2013, S.S. Desiderato, Vittore
AVVISO
Corsi ECM
1. Assemblea Ordinaria
2013 e Giuramento di
Galeno
Notizie in
Rilievo
Stasera il prossimo evento organizzato dall’Ordine
Mercoledì 8 Maggio
ore 21.00
L’OMEOPATIA NEI DISTURBI
ESTIVI
5 CF
AVVISO
Prevenzione e
salute
2. Esami del sangue: gli
esami per il fegato.
I Colleghi interessati al Corso possono prenotarsi direttamente presso
la sede dell’Ordine al momento dell’espletamento dell’evento
Assemblea Ordinaria 2013 e Giuramento
dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO
Alimenti e Salute
3. La vita vegetariana va
integrata con vitamine.
Lunedì 20 Maggio p.v. presso la sede dell’Ordine si terrà il
giuramento di Galeno per i nuovi iscritti nel 2013 e subito dopo
l’assemblea Ordinaria come di seguito descritta.
Scienza e Salute
4. Con le protesi
mammarie aumenta la
mortalità per il cancro
al seno.
5. Raffreddore e mal di
gola non infettano
spazzolino denti.
6. Rimedi low cost
anticellulite
Domande e Risposta
7. Perché la quarantena
dura proprio quaranta
giorni?
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 172
GLI ESAMI DEL SANGUE
Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto
Esami per il RENE
EMOCROMO
Azotemia, Creatininemia
MCHC, MCV, RDW, EMOGLOBINA, GLOBULI ROSSI, EMATOCRITO,
GLOBULI BIANCHI, ELETTROFORESI DI PROTEINE PLASMATICHE
BILIRUBINA, Gamma GT, Fosfatasi alcalina, Transaminasi
ESAMI PER IL FEGATO
Esami per CUORE e
METABOLISMO
Esami per il FERRO
Esami Malattie Infettive
Colesterolo, Trigliceridi, Glicemia, Troponina, D-Dimero, NT-pro-BNP,
Proteina C-reattiva, Calcemia, Paratormone, Vitamina D, Calcitonina
Sideremia, Transferrina serica, Ferritina
Test per l’HIV
Oggi parliamo di alcuni esami che rientrano negli esami per il Fegato;
GLI ESAMI PER IL FEGATO
Sono diversi i test ematici che possono dare indicazioni sullo stato di salute del
fegato. È importante valutarli nel loro insieme
BILIRUBINA
COS'È LA BILIRUBINA, COME VIENE PRODOTTA, PERCHÉ PUÒ AUMENTARE
La bilirubina è una sostanza giallo-arancione derivante dal catabolismo dei globuli rossi invecchiati o
danneggiati. Questo pigmento viene prodotto, soprattutto a livello della milza, in una forma insolubile
(bilirubina indiretta o non coniugata), poi processata dal fegato per farle acquistare solubilità in acqua
(bilirubina diretta o coniugata) e renderla quindi eliminabile con le urine e con la bile.
Alti livelli di bilirubina nel sangue (iperbilirubinemia) possono quindi riflettere un problema a livello
epatico, con aumentata concentrazione ematica della forma indiretta, od extraepatico (es.per
l'ostruzione dei dotti biliari), con aumento della frazione diretta.
Anche l'aumentata distruzione dei globuli rossi, tipica ad esempio delle cosiddette anemie emolitiche,
può aumentare le concentrazioni di bilirubina diretta, che viene prodotta in grandi quantità.
L'iperbilirubinemia è una condizione caratterizzata da alti livelli di bilirubina nel sangue. L'accumulo di
questa sostanza nei tessuti viene chiamata ittero ed è associata alla colorazione gialla della cute e delle
sclere oculari (il bianco degli occhi).
I livelli ematici di bilirubina diretta e totale vengono rilevati con un semplice esame del sangue; in
alternativa il test può essere condotto anche sulle urine. Le concentrazioni di bilirubina indiretta si
ottengono per differenza, sottraendo dal valore totale quello della forma coniugata. I risultati sono
normalmente disponibili entro un paio d'ore.
Durante la preparazione all'esame, il paziente viene invitato a non mangiare e bere nelle quattro ore
che precedono il test; il medico può inoltre imporre la sospensione di determinate terapie
farmacologiche, al fine di evitare possibili interferenze con i risultati dell'esame.
Bilirubina totale
Bilirubina indiretta
Bilirubina diretta
0,2-1 mg/dl
0,2-0,8 mg/dl
0-0,2 mg/dl
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno II – Numero 172
ALIMENTI E SALUTE
“LA VITA VEGETARIANA VA INTEGRATA CON VITAMINE”
Preferire un’alimentazione a base di verdura e legumi alle proteine della carne
rossa potrebbe non essere la scelta migliore per tutti.
“Per chi ha sposato una dieta latto-uova vegetariana spiega all’Adnkronos Salute G. Miggiano, dir. del centro
ricerche nutrizione dell’università Cattolica-Policlinico
Gemelli di Roma - che esclude alimenti come carne,
pesce, molluschi e crostacei, ma ammette il latte e i suoi
derivati, sarebbe corretto aggiungere alcune vitamine,
come ad es. la B12, e alcuni integratori, presenti in
quegli alimenti che arrivano dal mondo animale ed
esclusi dal menù verde”.
In Italia a preferire il menù verde rispetto a quello più
‘carnivoro’ sono 7 milioni e mezzo di cittadini. Persone,
come l’oncologo U. Veronesi e la scienziata M. Hack, che
hanno detto ‘no’ alla carne e sposato la causa
vegetariana. Saranno 30 milioni nel 2050 secondo le
previsioni del Rapporto Italia Eurispes 2011, cioè un
italiano su due. In questo vero e proprio esercito non mancano le differenze:
il 70% ha deciso di optare per una scelta classica, ovvero nessun alimento derivato
dall’uccisione degli animali.
Il 20% è composto da vegani, la parte integralista del movimento (rifiuta oltre alla carne e il
pesce, i latticini e le uova)
il rimanente 10% fa una scelta moderata.
“Proprio in questi giorni – racconta l’esperto - abbiamo avuto una paziente che aveva partorito da
pochi mesi ed era ancora in sovrappeso. La donna ci ha chiesto a tutti i costi per lei e per la figlia
una dieta vegetariana. Così le abbiamo spiegato quali possono essere le conseguenze di questa
preferenza per i più piccoli e come integrare ai vegetali anche altri alimenti che possano supplire
alla mancanza della carne e del pesce”.
Ci sono studi che hanno analizzato le conseguenze a lungo termine di una dieta ‘green’?
“Recenti lavori scientifici - hanno analizzato la questione. I vegetariani non consumando carne e
altri prodotti di origine animale tendono a comprare altri prodotti, ad es. quelli ricchi di omega 3, di
fibra e antiossidanti, che combattono l’invecchiamento”.
“Ad oggi - avverte lo specialista - non esiste una risposta positiva o negativa dal mondo scientifico
sulla scelta migliore tra carnivori e vegetariani, ma il consiglio che si può dare è di farsi seguire da
uno specialista che possa spiegare i pro e i contro in maniera chiara. Solo così - conclude - si
eviteranno i dannosi fai da te che spesso fanno solo male”.
“Nelle donne in stato di gravidanza e nei bambini - prosegue Miggiano - il regime vegetariano
può portare ad una carenza di ferro e calcio, anche se in via teorica può essere un menù
adeguato anche in queste specifiche fasi della vita. Tuttavia - sarebbe opportuno, se si vuole
intraprendere una scelta vegetariana, farsi seguire da uno specialista. Per non incappare negli
errori anche gravi del fai da te a tavola”. (Salute, Repubblica)
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Anno II – Numero 172
SCIENZA E SALUTE
CON LE PROTESI MAMMARIE AUMENTA LA MORTALITA’
PER IL CANCRO AL SENO
Le donne che si sottopongono ad impianto di protesi al seno hanno un rischio
maggiore del 38% di contrarre il cancro alla mammella.
A rilevarlo e' una revisione di diversi studi pubblicati negli ultimi
20 anni sul British Medical Journal. Sebbene non ci siano
evidenze scientifiche che le protesi possano causare il tumore
al seno, spiegano gli studiosi canadesi dell'Univ. Laval, la
presenza di possibili neoformazioni sarebbero nascoste dalla
protesi stesse al momento della mammografia, cosicché
quando il cancro viene diagnosticato è ad uno stadio più
avanzato e quindi più difficilmente curabile. Infatti, molte protesi sono riempite con una
soluzione salina o silicone, che è radio-oscuro e non rende possibile l'identificazione del tumore ai
raggi X.
Gli studi hanno dimostrato che tra un quinto e i quattro quinti dei tessuti mammari non possono
essere visti, anche se la presenza di protesi può rendere più facile l'individuazione del tumore
manualmente. Nel dettaglio, i ricercatori canadesi hanno condotto la revisione sistematica su 17
studi:
nei primi 12, che hanno coinvolto 1000 donne con protesi al seno ammalatesi di cancro,
hanno osservato che avevano il 26% di possibilità di una diagnosi tardiva.
l'analisi di altri 5 studi su oltre 600 donne con impianti al seno e ammalatesi di cancro, ha
mostrato un aumento del tasso di mortalità del 38% (Sn)
Perché la quarantena dura proprio quaranta giorni?
La quarantena indicava in origine il periodo di isolamento cui erano costrette le
navi sospettate di trasportare persone o animali contagiosi.
Se ne trova traccia già ai primi del ’400, quando ancora era vivo il
ricordo della peste nera, in relazione alle navi in arrivo a Venezia dai
possedimenti dalmati (in particolare Ragusa, oggi Dubrovnik). Lo
conferma il fatto che quarantena è parola veneziana (in italiano si
diceva quarantina).
Credenze e tradizioni: I quaranta giorni dipendono dal fatto che si
riteneva che dopo questo lasso di tempo un ammalato di peste non fosse più contagioso. In realtà
la malattia era diffusa dalle pulci dei topi, che dopo la quarantena erano
sempre vivissime, ma il numero ebbe ugualmente successo perché
presente nelle tradizioni popolari, nei passi biblici e nella liturgia cattolica
(quaresima ecc.). Oggi quarantena ha assunto il valore generico di
isolamento precauzionale ed è di durata variabile. (Focus)
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Anno II – Numero 172
SCIENZA E SALUTE
RAFFREDDORE E MAL GOLA NON INFETTANO
SPAZZOLINO DENTI
Non e' necessario gettare lo spazzolino da denti dopo aver avuto un raffreddore, un
mal di gola o un'influenza.
Sostituire il vecchio e, potenzialmente, infetto spazzolino con
uno nuovo e sterile e' una strategia inutile contro le recidive,
secondo una nuova ricerca presentata al meeting annuale del
Pediatric Academic Societies a Washington.
Lo studio ha dimostrato che i batteri influenzali che causano
il mal di gola non infettano gli spazzolini da denti, ne' quelli
degli adulti e ne' quelli dei bambini. Questi batteri
proliferano sugli spazzolini da denti per 48 ore solo se sono
stati cresciuti sui supporti in laboratorio. Un fenomeno che non si riscontra nei comuni spazzolini
in commercio utilizzati quotidianamente da persone infettate, sostiene lo studio promosso da un
gruppo di ricercatori del Medical Branch dell'Univ. del Texas che si e' concentrato sulla capacità di
sopravvivere sugli spazzolini dei batteri Streptococco Gruppo A. Dai risultati dell'indagine e' emerso
che, soprattutto in presenza di mal di gola, non e' utile gettare il vecchio spazzolino per il timore
di reinfettarsi dopo la guarigione. (AGI)
SCOPERTO RIMEDIO AI CAPELLI BIANCHI
Chioma del colore originario grazie a una pomata. Saluteremo anche i brizzolati
sexy come Clooney
George Clooney deve parte del suo appeal al "sale e pepe". Ma, presto i capelli
bianchi potrebbero essere soltanto un ricordo. Si potrà essere mori anche a
ottant'anni con una cura che ricolora il capello. Tutto grazie a una cura
sperimentata per la vitiligine. La ricerca è stata condotta dalla Univ. of Bradford
con l'Institute for Pigmentary Disorders e la EM Arndt University Greifswald e
pubblicata su The Faseb Journal.
Trovata la causa - A fare sbiancare le chiome è un eccesso di stress ossidativo,
con conseguente accumulo di perossido di idrogeno nel bulbo pilifero dei capelli.
In particolare, gli studiosi hanno osservato un gruppo internazionale di 2.411
pazienti affetti da vitiligine di differente livello, patologia che provoca chiazze
bianche su pelle, capelli, peli, ciglia e sopracciglia, scoprendo che ad alcune forme della malattia
corrisponde una evidente diminuzione delle capacità antiossidanti da parte di alcuni enzimi e quindi il
massiccio accumulo di stress ossidativo.
Basta una crema - Ma vi si può porre rimedio, garantiscono gli autori che hanno sperimentato una
crema topica a base di un particolare enzima, chiamato PC-KUS (pseudocatalasi modificata) che si
attiverebbe sotto i raggi ultravioletti di tipo B per ripigmentare capelli, sopracciglia e pelle privi di
melanina.
Karin Schallreuter, autrice dello studio, ha detto: "Dopo anni di tentativi, per la prima volta, abbiamo
ottenuto un rimedio che va alla radice del problema dell'ingrigimento dei capelli e che dà buoni risultati
anche per la vitiligine, condizione che provoca disagio emotivo e sociale in molte persone". (Tgcom24)
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Anno II – Numero 172
SCIENZA E SALUTE
RIMEDI LOW COST ANTICELLULITE
Via la buccia d'arancia senza bisturi e con un occhio al portafoglio
Sconfiggere la buccia d'arancia senza un salasso economico è possibile.
Sono sempre di più i rimedi low cost contro la cellulite che si pongono
come alternativa agli interventi chirurgici più invasivi.
I pazienti sono alla ricerca di soluzioni soft per la paura del bisturi, ma
anche per la rapidità di esecuzione e la possibilità di spendere meno.
Tgcom24 ne ha parlato con Alfredo Borriello, direttore dell’Unità
operativa di Chirurgia plastica dell'ospedale Pellegrini di Napoli.
Qual è la differenza in termini di risultati rispetto alla chirurgia? "Gli esiti non sono
sovrapponibili. Dal punto di vista della cellulite, sono più efficaci i trattamenti di dermoestetica. La
liposuzione, se effettuata con poca perizia, può addirittura portare alla formazione di irregolarità e
avvallamenti e non elimina dunque, i tipici "buchini" della cellulite. Diverso, invece il caso dei cuscinetti
di grasso, per la cui eliminazione serve la liposuzione".
Qual è l'ultimo arrivato tra i trattamenti soft? "Lo Smooth Shape, bastano tre trattamenti per
una riduzione anche in termini di centimetri".
Basta un solo tipo di trattamento per sradicare il problema? "Dipende dalla tipologia di
cellulite. A volte bisogna combinarne più di uno. La mesoterapia, per es., è veloce ma non risolutiva e
va combinata con radiofrequenza ed endermologia”.
C'è chi chiede pagamento a rate? “Sì, molti cercano di dilazionare i pagamenti. Ci sono anche
finanziarie specifiche che consentono di pagare gli interventi a rate come la macchina o la tv".
Cosa pensa riguardo a creme e massaggi? "Solo poche sono veramente efficaci. A mio parere,
sono un buon coadiuvante ma da soli non consentono di approdare a una soluzione perché si tratta di
tecniche superficiali".
Le tecniche - Ma vediamo quali sono i trattamenti poco invasivi a cui si può ricorrere prima di
scoprire le gambe.
1. Carbossiterapia, tecnica che, attraverso microiniezioni localizzate di anidride carbonica,
permette di migliorare le alterazioni del microcircolo svolgendo un effetto drenante.
Costo: 120-150 euro.
2. Smooth Shape: utilizza due differenti tipi di laser abbinati a un massaggio connettivale e a
un’azione di aspirazione negativa-positiva sui tessuti per ottenere lo scioglimento degli accumuli
adiposi.
Costo: 150 euro.
3. Laser lipolisi: una moderna tecnica indolore e poco invasiva per guarire la cellulite e le adiposità
localizzate. Sfruttando l’effetto termico del laser si provoca una vera e propria liquefazione del
grasso che viene subito dopo aspirato. Ne consegue un progressivo miglioramento e
rimodellamento della zona trattata che nelle settimane successive all'intervento appare subito più
tonica e compatta.
Costo: circa 1000 euro a seduta.
4. Cavitazione: ultrasuoni che sciolgono adiposità localizzate.
Costo: da 150-200 euro a seduta.
5. Mesoterapia: procedura che consiste nell’iniezione nel derma di piccole quantità di farmaci di
diverso genere per ridare freschezza e giovinezza ai tessuti. (veicolazione trasdermica). Sono
prodotti che agiscono migliorando microcircolo. Costo: 1200-1230 euro a seduta. (Tgcom24)