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DOCUMENTAZIONE PUBBLICA _11!
11_2012
Pityriasis Capitis, Pityrosporum & Co: un piccolo viaggio
ALL’ORIGINE DI UN BEL GRATTACAPO
INDICE
PAG1
INTRODUZIONE
LA FORFORA: CHE COSA E
COME
PAG2
FORFORA: SVILUPPO E
FATTORI PREDISPONENTI
DALL’ETA’ ALLE PATOLOGIE,
TUTTO QUELLO CHE PUO’
FAVORIRNE LA COMPARSA
PAG 2-3
TRATTAMENTI
LA COSMESI IN AIUTO: COME
CONTROLLARE LA FORFORA
ATTRAVERSO LO SHAMPOO
PAG 3
PREVENZIONE
COME PROVARE A RIDURRE IL
RISCHIO
A n z i t u t t o , l a p i t y r i a s i s
c a p i t i s , v o l g a r m e n t e
detta forfora ("crusca" in greco ndr), è
una condizione fisiologica e non
p ro p r i a m e n t e u n a p at o l o g i a . S i
caratterizza con un'eccessiva
desquamazione del cuoio capelluto e
nella sua genesi è stata data molta
importanza al proliferare incontrollato di
alcuni microrganismi, dei lieviti noti
come Malassezia Furfur, comprendendo in
questo nome il Pityrosporum Ovale e il P.
Orbicolare, le 2 specie più rappresentate
sul cuoio capelluto. Contrariamente a
quanto ammesso in precedenza, però, i
lieviti della Malassezia non avrebbero
importanza patogenetica e andrebbero
considerati un fenomeno associato
all'aumento delle squame: non in
tutti i casi, infatti, alla diminuzione
del Pityrosporum faceva seguito la
diminuzione della forfora; anche il fatto
che siano colpiti perlopiù adolescenti e
giovani adulti non deve far pensare che
dietro alla forfora ci sia un'alterata
risposta agli ormoni da parte delle
ghiandole sebacee; infatti, non sempre
avere capelli grassi equivale ad avere
forfora, come ridurre la seborrea non
porta sempre alla diminuzione della
pitiriasi. Esistono, dunque, molte
concause, ma l'origine vera e propria è
ancora incerta. Quello che si osserva è un
aumento delturn-over delle cellule
epidermiche; nella forfora cioè, viene
prodotta una mag giore quantità
d i c e l l u l e d e l l o s t r a t o
corneo (corneociti) che vengono poi
15 e i 30 anni, per poi "spegnersi",
gradualmente con l'andare avanti del
tempo; è rara, infatti, la persistenza oltre
i 50 anni. Clinicamente, si osservano sul
cuoio capelluto piccole squame di 2-3
mm di diametro, da grigie a bianche,
localizzate dapprima in chiazze e poi
diffuse a tutto il cuoio capelluto. Le
squame possono essere aderenti o
staccarsi cadendo tra i capelli, sul collo e
sulle spalle. Se associata a seborrea, la
forfora può essere più aderente a cuoio e
non si osserva desquamazione visibile. In
questo caso le squame possono essere più
grandi e virare al giallo; si mettono bene
in evidenza con il grattamento. Questa
fo r m a v i e n e ch i a m at a p i t y r i a s i s
steatoide (forfora grassa). Nella forfora
semplice (secca) non si
o s s e r v a n o f e n o m e n i d i
infiammazione cutanea; quando
questi sono presenti, ci si trova spesso di
fronte a forme seborroiche, coondizione
ben diversa dalla forfora secca o grassa,
anche se esiste correlazione tra i due.
Qualsiasi diagnosi è appannaggio del
medico e qualora il lavaggio con un
buono shampoo "medicato" non produca
risultati, è questo il professionista da
interpellarsi. Il soggetto interessato da
forfora tende a percepire la condizione
come patologica e questo aumenta il
disagio che questo può percepire a livello
sociale. Qualche informazione di base
può contribuire a migliorare il livello di
consapevolezza e ad ottenere risultati
migliori.
eliminate sotto forma di squame. La
forfora interessa ambo i sessi e inizia, con
preferenza per quello maschile ed
esordisce tra i 10 e i 12 anni di età,
raggiungendo la massima intensità tra i
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LA MALASSEZIA
(PITYROSPORUM OVALE, ETC.)
Nella patogenesi della forfora è
stata data molta importanza al
proliferare incontrollato di alcuni
microrganismi, dei lieviti noti come
Malassezia Furfur, comprendendo
in questo nome il Pityrosporum
Ovale e il P. Orbicolare, le 2
specie più rappresentate sul cuoio
capelluto. Contrariamente a
quanto ammesso in precedenza,
però, i lieviti della Malassezia non
avrebbero importanza
p a t o g e n e t i c a e a n d re b b e ro
considerati, piuttosto, un
fenomeno associato all'aumento
delle squame
Foto: Wikipedia En
1. Il processo di desquamazione. Le
cellule epidermiche sul cuoio cadono
continuamente, come in qualsiasi altra
p a r t e d e l c o r p o . Tu t t a v i a , i l
rinnovamento cellulare del cuoio può
a u m e n t a r e c o n t ro p p a ve l o c i t à ,
coinvolgendo l'infundibolo del bulbo del
capello. La forfora, in questo caso, fiocca
letteralmente dai capelli, a causa della
crescita epiteliale alla base degli stessi.
2. Il capello riduce l'eliminazione
della cheratina creando una scaglia.
3. La forfora è soprattutto una
problematica sociale, più che di salute.
Molte persone la manifestano
cronicamente, presentando a volte anche
prurito. Per quanto non contagiosa, la
forfora trasmette "imbarazzo" ed è
sor prendentemente resistente ai
trattamenti.
4. La forfora non si previene, ma si
controlla bene. I casi leggeri hanno
bisogno soltanto di lavaggi quotidiani
con shampoo delicati; i casi più
importanti possono richiedere uno
shampoo medicato, per controllare
prurito, crescita fungina e favorire il
distacco delle scaglie. 5. La forfora comprare
normalmente nella pubertà raggiunge il
massimo nella attorno ai 30-45 anni; si
stabilizza nella mezza età, diminuisce con
l'andare avanti degli anni, sparendo in età
avanzata. Conosce uno sviluppo
stagionale il cui massimo si raggiunge
durante i mesi più freddi.
6. Una cattiva igiene non causa
la forfora ma può esacerbarne i sintomi
(scaglie, prurito ed eventuale odore)
7. La forfora è un fenomeno
stabile e non va incontro a picchi
settimanali con variazioni giornaliere,
variando piuttosto in base allo
stresspsicofisico
8. Fattori predisponenti:
Età: Inizia normalmente
nell'adolescenza continua fino verso i 45
anni, anche se non termina
necessariamente in quegli anni
Sesso: è un disturbo a prevalenza
maschile, probabilmente a causa dei
livelli più elevati di androgeni e della
maggiore secrezione di sebo
Seborrea: la Malassezia Furfur si
nutre del grasso dei capelli ed è per
questo che avere un capello molto grasso può aumentare il rischio di forfora
Stati patologici: per motivi non
chiari persone affette da Parkinson e altre
malattie neurologiche tendono a
sviluppare più facilmente disordini come
la forfora. E lo stesso accade persone con
elevati livelli di stress o che recuperano
da infarto o ictus, o negli
immunocompromessi.
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Trattamenti
1. Approccio. La forfora è 1
condizione cronica che può essere
praticamente sempre controllata. Nella
lista della spesa dei trattamenti
antiforfora non deve mai mancare una
buona dose di pazienza e perseveranza. Bisogna ricordare che in prima battuta è
sufficiente lavare quotidianamente il
capello per ridurre o contenere la forfora. 2. Shampoo antiforfora
medicato. Quando la detersione non
basta può essere opportuno provare uno
shampoo antiforfora medicato con
risultati soddisfacenti nella maggior parte
dei casi. Gli shampoo non sono tutti
uguali e bisogna spesso testarne alcuni
per trovare quelli che funzionano meglio
al proprio caso. I detergenti antiforfora
vengono classificati in base ai principi
funzionali in loro contenuti:
- Shampoo allo Zinco
Piritione: questo principio funzionale
presenta attività antibatterica anche
fungine e ha mostrato di ridurre la
proliferazione del fungo che causa la
forfora e la dermatite seborroica
- Shampoo al Catrame: questi
detergenti sono dei sottoprodotti di
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TRATTAMENTO
NON SOLO ANTIFUNGINI
Ketoconazolo: il Ketoconazolo (in fugura) è un farmaco
antifungino ad ampio spettro, utilizzabile quando gli altri
trattamenti non hanno prodotto risultati. In aggiunta
all'attività antifungina, presenta un'importante attività di
modulazione ormonale sugli stimoli androgeni; questa
duplice ipotesi di funzionamento lo rende
particolarmente adatto a trattare casi di Pitiriasi
steatoide (forfora grassa) e quadri seborroici, perché si
osserva una marcata riduzione della secrezione sebacea;
essendo presente meno nutrimento per I lieviti della
Malassezia, la loro crescita è inibita
contemporaneamente in 2 punti: inibizione diretta
[blocco sintesi ergosterolo, il meccanismo classico degli
antifungini] + inibizione indiretta [riduzione dei
nutrienti dovuta alla ridotta secrezione sebacea] Altro
rappresentante della sua classe è il climbazolo.
lavorazione del carbone e aiutano a controllare forfora e la
psoriasi riducendo il turnover cellulare della cute
- Shampoo al Disolfuro di Selenio: questi aiutano a
prevenire il rinnovamento cutaneo e riducono le colonie fungine,
risultando molto utili nel trattamento cronico; possono, però,
alterare la colorazione dei capelli biondi grigi o tinti e occorre
prestare attenzione a sciacquare bene dopo un lavaggio
- Ketoconazolo: il Ketoconazolo è un farmaco antifungino ad
ampio spettro, utilizzabile quando gli altri trattamenti non hanno
prodotto risultati. In aggiunta all'attività antifungina, presenta
un'importante attività di modulazione ormonale sugli stimoli
androgeni; questa duplice ipotesi di funzionamento lo rende
particolarmente adatto a trattare casi di Pitiriasi steatoide (forfora
grassa) e quadri seborroici. altre molecola della sua classe è il
climbazolo.
E' bene ricordare che ogni shampoo deve essere usato
frequentemente, 3 o più volte alla settimana per periodi che
vanno dalle 6 alle 8 settimane. Se si nota una riduzione
nell'efficacia trattante è bene considerare di alternarlo ad un
prodotto diverso. In ogni caso rimane fondamentale il tempo di
contatto che deve oscillare tra i 3 e i 5 minuti. Tenere in posa la
schiuma permette agli componenti attivi degli shampoo di
svolgere il proprio effetto (azione esfoliante, azione antimicrobica,
azione normalizzante, azione antiprurito, eccetera). Qualora non
si osservassero risultati definitivi dopo 6-8 settimane di
trattamenti, è raccomandabile contattare il medico di famiglia o
un
dermatologo
- Cheratolitici. L'epidermide è organizzata in strati di cellule
epiteliali corneociti e sono legati insieme dai desmosomi. Alcuni
funghi, in particolare Malassezia Furfur, dimorano sullo strato
corneo, in quelle zone dove il pH e l'idratazione ne permettono la
sopravvivenza.Assottigliare lo strato corneo aiuta ad eliminare le
micosi e agenti come l'acido salicilico [o glicolico] facilitano la
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desquamazione possono essere impiegati nei trattamenti
antiforfora per migliorare la rimozione delle squame e rendere
difficile la proliferazione dei microrganismi
Prevenzione: Lo Stile di vita
La forfora non può essere prevenuta, ma se può ridurre il
rischio, imparando a:
1. Controllare lo stress, perché questo rende l'organismo
suscettibile ad un gran numero di condizioni patologiche e
parafisiologiche. Tra queste, la forfora può essere innescata o
esacerbata. 2. Lavare i capelli frequentemente. In caso di forfora
detersione del capello deve essere frequente, in particolare se si
tende ad avere capelli grassi (seborrea). Rimuovere l'eccesso di
sebo sul capello può aiutare a prevenire, perché organismi come
il Pityrosporum Ovale si nutrono dei lipidi presenti nel sebo. 3. Alimentanrsi in maniera equilibrata. Avere
un'assunzione corretta di Zinco e Vitamine del Gruppo B,
unitamente alla Vitamina F, cioè gli acidi grassi polinsaturi, può
aiutare a ridurre il rischio di forfora. 4. P r ati care attiv i tà all' ar i a ape rta. Avere
un'esposizione solare moderata aiuta a ridurre il rischio di
forfora. Non si deve esagerare per evitare il rischio di eritemi e
altre patologie della cute.
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