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Bruxelles, 7 dicembre 2012 – Visita presso la NATO
Il quadro strategico
delle azioni Nato
Visita della delegazione Fondazione Alcide De Gasperi, Associazione “La Democrazia”
e dello IASEM – Istituto Alti Studi Euro Mediterranei
presso il segretariato generale della NATO
Bruxelles
7 dicembre 2012
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Bruxelles, 7 dicembre 2012 – Visita presso la NATO
Bruxelles, 7.12.2012 – La visita presso il quartier generale della Nato della delegazione della
Fondazione Alcide De Gasperi, dell’Associazione “La Democrazia” e dello IASEM – Istituto Alti Studi
Euro Mediterranei, promossa dal Prof. Antongiulio De Robertis, è stata occasione
d’approfondimento di temi strategici connessi alle missioni e alle azioni di partenariato che
l’Alleanza Atlantica ha in piedi.
Il fitto programma di briefing e incontri ha avuto come focus la discussione la situazione di alcune
aree di crisi particolarmente sensibili.
La giornata è iniziata con la relazione dell’Amb. Francesca Tardioli, Deputy Assistant Secretary
General, Planning Directorate – Operations Division; poi con il Pres. Di Folco Sergio che ha
sottolineato la delicata missione KFOR (in Kosovo); è continuata con l’incontro con la Dr.ssa
Antonella Cerasino, Strategic Assestment Charge Team, Public Diplomacy Division; poi con il Dr.
Rolf Schwarz, Middle East and North Africa Section, Political Affairs and Security Policy Division;
con il Col. Adrew Budd, Smart Defence Direct Support Team, Defence Investment Division; ha
chiuso la serie di incontri e dibattiti l’Amb. Riccardo Sessa, Capo della Rappresentanza
Permanente d’Italia presso il Consiglio Nord Atlantico.
In ciascun incontro sono state approfondite e discusse questioni specifiche d’interesse, dall’attuale
assetto delle missioni militari della Nato alle questioni del finanziamento delle missioni stesse,
dalle iniziative e i partenariati sino alle prospettive d’intervento nelle aree di crisi.
L’Alleanza Atlantica è presente in particolare su 4 scenari internazionali, con le seguenti missioni:
1. ISAF (in Afganistan)
2. KFOR (in Kosovo)
3. OCEAN SHIELD (per lotta alla pirateria internazionale)
4. ACTIVE ENDEAVOUR (per il pattugliamento navale nel Mediterraneo)
Oltre alle missioni che prevedono un intervento militare, la NATO ha predisposto dei partenariati
bilaterali o multilaterali, tesi ad una cooperazione politico-diplomatica, soprattutto con Paesi
strategici per la sicurezza internazionale. Oltre ad un consolidato rapporto di collaborazione con
l’ONU e l’UE, sono attivi anche i seguenti partenariati:
• NATO-RUSSIA
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• MEDITERRANEAN DIALOGUE
• ISTANBUL COOPERATION
LE SFIDE
Dal punto di vista politico, sono molte le sfide che la NATO si trova ad affrontare e che monitora
costantemente.
In particolare il conflitto in Siria mantiene alto il livello d’allerta internazionale, per un concreto
pericolo di recrudescenza, di ricaduta sui civili e di allargamento del conflitto ad aree più ampie.
Esiste un pericolo di crisi umanitaria e guerra civile. Rispetto al caso della Siria, la NATO ha dato
risposta positiva alla richiesta della Turchia di rafforzare le proprie posizioni; già nel 2011 vi è stata
una convocazione del Consiglio Atlantico richiesta appunto dalla Turchia, invocando l’Art. 4 del
Trattato Costitutivo, secondo il quale «Le Parti si consulteranno quando, secondo il giudizio di una
di esse, ritengano che l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una di esse
siano minacciate».
È stato concordato di disporre batterie di missili Patriot sul confine turco-siriano per difendere il
territorio turco dal lancio (talvolta involontario) di missili siriani. La situazione richiede la massima
allerta, in quanto il conflitto siriano sta degenerando in una guerra civile, aggravata dall’afflusso di
forze jihadiste nel Paese e dalla presenza di armi di distruzione di massa in Siria. Nonostante tutto
ciò, il Consiglio Atlantico non ha dato il via alla preparazione di azioni specifiche.
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Bruxelles, 7 dicembre 2012 – Visita presso la NATO
Altra sfida di particolare rilievo per l’Alleanza è certamente quella di ordine finanziario.
Ogni Paese membro partecipa con un budget prestabilito, a cui si aggiunge il finanziamento per
ciascuna operazione specifica. In questo momento il maggiore contributore sono certamente gli
USA, che è passata dal 50% del budget totale nel 2000 al 75% nel 2011.
L’Italia è il quinto contributore NATO, con una percentuale dello 0,85% del proprio Pil (a fronte di
un impegno iniziale del 2%).
Data la congiuntura economica internazionale, per i Paesi europei è sempre più difficile investire in
modo massiccio nella difesa: per questo motivo, si stanno l’Alleanza sta promuovendo la
cosiddetta “Smart Defence”, una formula di investimenti comuni per “cluster” o per “progetti”.
I principali investimenti della NATO in questo momento, oltre alle missioni già citate, sono
rappresentati da progetti specifici, che possono essere riassunti nelle seguenti categorie:
• Difesa missilistica
• Partenariati geografici
• Ricerca scientifica e “Cyberg” difesa
Conclusioni
Con il trasformarsi degli assetti geopolitici globali, delle tecnologie utilizzate e delle sfide, si sta
trasformando anche il ruolo della NATO, che da organo puramente militare tende a privilegiare
sempre un approccio politico e diplomatico, investendo nei partenariati, nei progetti di
interconnessione tra gli stati membri e i partner regionali, nella prevenzione.
Il mondo non è più quello del II dopo guerra e della Guerra Fredda. Il contesto operativo della
NATO conosce una continua evoluzione, dunque emerge con sempre maggiore chiarezza la
necessità di dare alla NATO una guida politica saggia e forte, capace di mediare tra le diverse
istanze e trovare soluzioni pacifiche nei conflitti che si sviluppano nel mondo globalizzato.
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