«Bacca? Vedrete che risveglierà questo Milan»

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«Bacca? Vedrete che risveglierà questo Milan»
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Corriere dello Sport
Stadio
giovedì
9 luglio
2015
primo piano
emery
«QUEL MIO NO
AL NAPOLI...»
giovedì
9 luglio
2015
primo piano
l’iniziativa
Unai Emery, 43 anni,
vincitore di due Europa
League con il Siviglia. A
destra, dall’alto in basso:
Emery con Bacca; il
presidente del Napoli, De
Laurentiis; il tecnico basco
durante la nostra intervista
esclusivo
Emery social
per essere
vicino ai tifosi
ANSA
«Bacca? Vedrete
che risveglierà
questo Milan»
Il tecnico del fenomeno Siviglia: «Incontrare De Laurentiis
è stato bello, ha energia. Ma io volevo giocare la Champions»
(?)
L’intervista
di Enrico Marini
SIVIGLIA
drid, il Barcellona, il Bayern Monaco, il Manchester United, l'Arsenal, società che hanno
a disposizione una grandissima forza economica e quindi anche il meglio del meglio
in quanto a giocatori. Sono squadre costruite per vincere tutto. Un gradino sotto ci sono
i top-team, come il Valencia e il Siviglia con le
quali vincere la Liga o la Champions è molto
difficile, ma noi i nostri successi li raggiungiamo perché abbiamo altri obiettivi».
La confessione
«Conosco gli azzurri e la città
di Napoli, il presidente ha
rilanciato l’ambiente, manca
poco per entrare nell’elite»
Il messaggio
«La Serie A mi piace molto
A proposito di budget, riguardo all'offer- e con gli investimenti
Fuori fa un caldo torrido, sulla radio gira un ta del Napoli ha fatto capire che i soldi non
classico della canzone andalusa "Sevilla tie- sono tutto, cos'è mancato a De Laurentis di Inter e Milan sta tornando
ne un color especial", più che "color" semmai per portarla in Italia?
in alto. Chissà che in futuro...»
"entrenador" visto che il tecnico sevillista, prima del rinnovo fino al 2017, è stato sull'agenda
di vari club europei tra i quali Milan e Napoli.
Appena dentro gli uffici della ciudad deportiva blanquirroja il fresco dei condizionatori
e la faccia sorridente di Emery ci accolgono.
Unai è l'allenatore che viene dal nord, uno
di quelli bravi, un professionista al contempo serio e genuino. Per lui il primo contatto
con un giocatore è fondamentale, vuole capire «se il calciatore è a Siviglia solo per guadagnare o anche per crescere e metterci la faccia». Insomma un tipo deciso che ha costruito mattone dopo mattone la propria carriera.
Emery è un cognome che nel calcio è sinonimo di vittorie, tanto che in Spagna è stato accostato addirittura al Real Madrid?
«Io faccio l'allenatore perché vivo il mio lavoro
con passione. A 32 anni ho iniziato ad allenare in Segunda B (terza divisione, ndr), poi Almeria e Valencia, undici anni dopo sono alla
quarta partecipazione in Champions League
e con due titoli di Europa League in tasca».
Ha citato il Valencia, quanto è migliorato
tatticamente rispetto a quell'epoca?
«Nel Valencia il mio obiettivo era giocare la
Champions, perché prima che arrivassi io erano anni che non si qualificavano, e perché la
Coppa Campioni è la base della solidità economica di una società. La mia crescita sul piano professionale e personale è stata importantissima. E guardando indietro credo che a Valencia non abbiamo ottenuto di più perché ci
siamo concentrati troppo sugli obiettivi economico-sportivi e poco sui sentimenti. Qui
a Siviglia invece sono riuscito a fare dei progressi unendo questi due aspetti, perché anche le emozioni del gruppo e quelle che ti trasmettono i tifosi ti aiutano a vincere le finali».
Insomma sembra pronto per sfide ancora
più grandi, ma allora perché ha deciso di
restare al Siviglia?
«Ho sempre pensato che più esperienza fai allenando squadre che giocano le competizioni europee e più ti avvicini ai trionfi. E queste
sono cose che mi ha dato il Siviglia. Ammetto
che ho avuto la possibilità di andare ad allenare altre squadre e sono consapevole che nel
calcio bisogna tenere sempre la porta aperta
per continuare a crescere, ma anche qui posso farlo. Ci siamo qualificati per la Champions
e insieme al Barcellona siamo l'unica squadra
spagnola che giocherà una finale (la Supercoppa europea, ndr) ad agosto».
Non teme che sulla Supercoppa contro il
Barcellona dell'11 agosto potrebbero influire negativamente le partenze di qualche altro top-player?
«È vero che l'anno scorso nella finale di Cardiff contro il Real, Alberto Moreno a 24 ore
dal match era a un passo dalla firma col Liverpool, e noi decidemmo di non farlo giocare. Quest'anno bisognerà evitare situazioni del genere, il mercato chiude il 31 agosto,
ma noi dobbiamo far sì di non compromettere una finale come è successo l'anno scorso».
Già ma con una big le finali non sono più
facili da vincere?
«I successi si possono misurare in molti modi,
io sono in una squadra top, ma nel mondo ci
sono anche le "super-top", come il Real Ma-
«Io sono riconoscente al Siviglia, lo rispetto e
ringrazio per l'interesse dimostrato da altre società, anche perché conoscere gente del calcio è sempre importante, è una cosa che ti arricchisce. E De Laurentis è un presidente che
ha manifestato un grande interesse per me e
per il mio lavoro».
Però alla fine è rimasto a Siviglia, perché?
«Ringrazio il presidente del Napoli, mi ha fatto
piacere conoscerlo, abbiamo avuto un bel colloquio. Questo ha provocato un dibattito qua
a Siviglia, e il Napoli offre molto a un allenatore per crescere: un campionato che mi attrae, una squadra con buoni giocatori, alcuni
di loro li conosco. Inoltre il faccia a faccia con
De Laurentis è stato positivo, è un uomo che
ha riportato in alto il Napoli, gli manca solo
un pizzico per stare nella élite del calcio. Chi
lo sa che il futuro non ci riservi un'avventura
insieme a Napoli, ma ora come ora non era
il momento di lasciare Siviglia, la mia priorità è la Champions e il Napoli non me la dava,
mentre il Siviglia sì».
Eppure tra Siviglia e Milan ci sono stati vari
affari, secondo lei, Bacca può proclamarsi
capocannoniere della Serie A?
«Bacca è un esempio di quello che vuol dire
crescere. La sua forza sono la fame e l'ambizione, perché non si pone limiti, ed è per questo che ha fatto quello che ha fatto nel Siviglia. Sono molto orgoglioso di aver lavorato e
aver contribuito alla sua maturazione. Ora è
al Milan, in un top club dove probabilmente,
e anche lui lo sa, non può avere quello che gli
avrebbe dato il Siviglia. A me interessa giocare
la Supercoppa, la Champions, però Bacca ha la
possibilità di vestire la maglia di una grandissima squadra che è addormentata. E lui vuole svegliare questo Milan ed essere partecipe
di questa rinascita, è totalmente lecito. Per lui
è un'opportunità e ha tutte le carte in regola
per riuscirci, mentre per il Siviglia è un'iniezione economica importante».
Quanta qualità
«Per me la vostra è una Liga
bellissima. La Roma è già
grande, la Fiorentina ha fatto Tragitto inverso, invece, per Rami che dal
passi avanti, in 6-7 sono forti» Milan è sbarcato a Siviglia.
Quasi rossonero
«Il Milan mi ha cercato
per due anni, per me è stato
un grande riconoscimento
ma volevo restare a Siviglia»
«Rami lo conosco bene, l'ho allenato per due
stagioni nel Valencia. È un giocatore che ci serviva per le caratteristiche che ha rispetto ai nostri centrali, ci faranno comodo la sua forza e
le sue qualità nel gioco aereo. È un difensore
che è stato nella nazionale francese e può tornarci perché ha le qualità giuste per farlo. In
Italia ha fatto esperienza, ma è vero che è stato
in una società che era addormentata e il suo
rendimento non è stato comunque all'altezza. Però credo che qui lavorando duramente
può tornare ai suoi massimi livelli, e il Rami
che ricordo è un grande giocatore».
Nel mirino
«Llorente? Ci piace ma costa
troppo. Immobile è tra quei
giocatori che stiamo seguendo
Ci può svelare come investirà il Siviglia il teConterà la voglia, non l’età»
soretto di Bacca, meglio Immobile o il Chicharito per sostituire il colombiano?
«Da qui se ne sono andati Luis Fabiano, Negredo, Bacca, adesso dobbiamo cercare un altro Bacca, con un altro nome, ma con caratteristiche simili ai predecessori quando sono arrivati a Siviglia. Giocatori con voglia di migliorare, che garantiscono un buon rendimento
in quanto a gol. Non è facile ma ci sono delle
possibilità, c'è Chicharito, c'è Immobile e altri giocatori nel mercato che stiamo valutando. E’ importante la voglia, non l'età».
Quest'anno ci sono stati dei contatti anche
con il Milan, però dopo si è raffreddato tutto, perché?
«Il Milan mi ha cercato per due stagioni, io logicamente li ringrazio e sono sempre disposto ad
ascoltare, ma ho intrapreso un cammino che
mi sono conquistato passo dopo passo nel Siviglia con la qualificazione in Champions. Però
sono felice che anche grandi squadre come il
Milan riconoscano il mio lavoro».
Se davvero sarà il Siviglia la
prossima tappa in carriera,
Ciro Immobile potrà giustificare con un allenamento prolungato di siesta la sua dormita che lo ha fatto mancare
all'appuntamento a Yokohama con i tifosi giapponesi del
Borussia Dortmund in trasferta nel paese del Sol Levante. I cronisti al seguito
dei gialloneri, da due settimane passati dalla guida di
Jürgen Klopp a Thomas Tuchel, si domandano se il possibile successore italiano di
Carlos Bacca non stia risparmiando energie per presentarsi in grande forma al via del
campionato spagnolo.
Il ds sivigliano "Monchi"
Verdejo ha confermato l'interesse del suo club per l'attaccante azzurro. Si starebbe ormai negoziando sul
E su FB il suo grazie
al Corriere dello Sport
Sul suo account di Facebook, Unai Emery
ha parlato dell’intervista concessa
al Corriere dello Sport-Stadio
2
Le Europa
League vinte
dal tecnico
basco con il
Siviglia. I
trionfi sono
arrivati nelle
ultime due
edizioni.
76
I punti
conquistati
nell’ultima
Liga in 38
partite: 23
vittorie, 7
pareggi e 8 ko
Mai pensato allo juventino Llorente?
«Come gli altri che ho citato è un top-player a
livello economico e arrivare a loro non è facile. Potrei fare altri 10 nomi interessanti, il problema però è riuscire a prenderli. Tutto lo staff
tecnico sta facendo, inclusi io e il ds Monchi,
un lavoro di analisi per valutare quali sono
i giocatori che potrebbero integrarsi meglio
al nostro gioco, ma alcuni potrebbero costare troppo».
A proposito di Juventus, questa stagione anche Milan e Inter si stanno rinforzando, secondo lei siamo avviati a una rinascita del
calcio italiano?
«L'Italia ha sempre avuto un campionato molto competitivo, ha avuto momenti dove grandi squadre hanno rallentato, prima la Juventus, poi negli ultimi 2-3 anni abbiamo visto
un Milan e un’Inter addormentate sugli allori, ora però grazie a una decisa iniezione economica sono di nuovo nelle condizioni di ritornare ai vertici».
Che Serie A si aspetta?
«Prevedo un campionato super competitivo, io da qui la vedo come una "liga" bellissima, molto attraente, molto esigente, perfetta per crescere, e per fare grandi cose, perché
Basco, nato per allenare
ha cominciato a 22 anni
Immobile al Siviglia
possibile con 15 milioni
di Enzo Piergianni
oltre alla grandezza della Juve e ai recuperi di
Inter e Milan, ci sono squadre come la Roma
che è già una grande, il Napoli che è un passo dall'esserlo, la Fiorentina che ha fatto passi
avanti. Ovvero 5-6-7 squadre molto forti. Insieme alla Premier, alla Liga spagnola e a quella
tedesca, la Serie A è tra i 4 campionati più importanti, ci saranno momenti in cui una è migliore delle altre, ma il calcio italiano, insieme
alle altre tre, è il sogno di qualsiasi allenatore».
CHI E’ EMERY
LA TRATTATIVA
costo dell'operazione che il
Borussia intende concludere con un ricavo di 15 milioni, limitando a circa 3 milioni il costo dell'investimento
iniziale. Di questo passo Ciro
cambierebbe casacca prima
dell'amichevole Borussia-Ju-
L’azzurro in rotta
con il Borussia:
si “addormenta”
e salta l’incontro
con i tifosi asiatici
ve del 25 luglio a San Gallo
in Svizzera. A Yokohama era
in programma un incontro
in un centro commerciale
con i tifosi. Il capitano Hummels, Aubameyang e il novizio giapponese Mitsuro Maruoka (19 anni) si sono presentati puntuali al bagno di
folla. Immobile invece a mezzogiorno (ora locale) ha continuato a dormire in albergo.
Pare che non abbia sentito la
sveglia. La società però lo ha
difeso. «Il cambiamento di
fuso orario può creare problemi», ha detto il ds Michael Zorc piuttosto imbarazzato.
ESCLUSO. L'allenatore Tuchel
ha trovato un'altra spiegazione: «C'è sempre la possibilità che qualcuno voglia essere
ceduto. In tal caso ce ne dovremmo occupare». Appena
arrivato Tuchel aveva detto di
contare su Immobile anche
per la prossima stagione. Tuchel ha in mente un Borussia
diverso da quello di Klopp e
pensava di potere rilanciare
Immobile, che ha chiuso la
prima stagione tedesca con
un bottino di 10 reti in 33 partite ufficiali. Anche Tuchel, or-
mai, sembra pronto a rinunciare al successore italiano
di Lewandowski. Sta di fatto
che nella prima amichevole
in Giappone (vinta 6-0 contro il Kawasaki Frontale) Tuchel ha fatto giocare tutti tranne Immobile. La motivazione ufficiale: un dolore alla caviglia avrebbe sconsigliato il
suo impiego. Vedremo se oggi
ci sarà almeno uno scampolo di partita per Ciro nella seconda amichevole asiatica, a
Singapore con lo Johor Southern Tigers (ore 15,45 locali), ultima tappa prima del ritorno a Dortmund.
©Riproduzione Riservata
Ciro
Immobile, 25
anni, 10 gol in
33 presenze
in Bundesliga
con il
Borussia
Dortmund,
potrebbe
partire dopo
solo un anno
ANSA
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Corriere dello Sport
Stadio
SIVIGLIA - Unai Emery nasce a
Hondarribia, paese costiero
dei Paesi Baschi, dove la
famiglia Emery mastica calcio
da un secolo, prima col nonno,
il mitico "pajarito" (passerotto) che grazie alle sue
parate permise al Real Unión
Irun di vincere ben due coppe
del Re, poi con il padre che
difese i pali del Deportivo La
Coruña negli anni '60, e ora
con Unai. La carriera da
giocatore dell'attuale tecnico
del Siviglia è di quelle
modeste, centrocampista
mancino con tanti anni in
seconda e terza divisione, e
solo 5 partite in Liga con la
maglia della Real Sociedad.
Ma che avesse il calcio nella
testa e nel sangue, più che nei
piedi, lo avevano capito tutti.
IL PALLINO DI ALLENARE. A soli
22 anni Emery ottiene il
patentino di allenatore
nazionale, e quando, complice
un ginocchio malandato e un
presidente con la voglia di
rischiare gli capita l'opportu-
nità di passare da giocatore a
allenatore, lui non ci pensa due
volte. In pochi mesi riporta in
alto il Lorca e ottiene la
promozione in seconda
divisione. L'anno dopo,
sempre a Lorca, sfiora
addirittura la prima divisione,
che raggiunge invece nel 2007
riportando l'Almeria in "A"
dopo 26 anni. La stagione
successiva sempre con
l'Almeria termina 8º davanti al
Valencia, che decide di
metterlo sotto contratto. In
quattro anni col Valencia si
qualifica direttamente alla
Champions League per tre
volte. Dopo una breve, quanto
sofferta parentesi allo Spartak
Mosca, torna in patria e col
Siviglia nel 2013-2014
conquista l'Europa League
nella finale di Torino.
Nell'estate scorsa perde
Alberto Moreno (Liverpool),
Rakitic (Barcellona) e Fazio
(Tottenham) eppure bissa
l'Europa League.
e.m.
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E proprio dall'Italia è arrivato il nuovo tecnico del Real Madrid, è vero, come ha detto il Cholo - forse gufando - che le merengues di Benitez sono il candidato nº1 per la
vittoria in Liga?
«Credo che l'arrivo di Benitez a Madrid sia il
giusto riconoscimento al lavoro che ha fatto
in questi anni. Candidato a vincere la Liga, Be-
nitez, lo è di sicuro perché allena il Madrid. Se
non ci riuscirà è perché vincerà il Barcellona,
però quando per vari anni non vinci la Liga
nel Real è segno che qualcosa non va bene.
Madrid e Barça sono le migliori al mondo, se
a questo aggiungi un tecnico di successo, ci
sono tutti gli ingredienti per vincere».
Mentre a Siviglia ogni estate almeno un campione se ne va, ma la coppia Emery-Monchi sorprende sempre, ha influito il direttore sportivo nella scelta di restare?
«Monchi conosce molto bene il mercato, siamo un top-club che però ha l'obbligo di rigenerarsi costantemente, perché i giocatori che
fanno registrare una crescita esponenziale se
ne vanno a squadre super-top che hanno un
grande potere economico per attrarli. Però il
lavoro che facciamo a Siviglia è importantis-
Unai Emery è un patito della
tecnologia, la usa sui campi di
allenamento per perfezionare
la preparazione, non per niente
nel 2014 è stato il 5º miglior
tecnico al mondo (fonte
IFFHS). Ma il tecnico del
Siviglia usa le nuove tecnologie
anche per comunicare con i
fan: «I social network aiutano a
stabilire un rapporto diretto coi
tifosi, mi piace essere più
vicino a chi ci segue senza
perdere l'essenza di quello che
sono, ovvero un allenatore
dedito al lavoro con la
squadra». Sul suo sito ufficiale,
oltre che in Facebook e Twitter,
è partita un'iniziativa
innovativa grazie alla disponibilità di Emery di indossare una
videocamera per poter filmare
in soggettiva un allenamento
del Siviglia. Sempre dal suo sito
ha riscosso successo l' "11 di
Unai", un concorso nel quale i
tifosi devono indovinare la
formazione della prossima
partita. Il premio? Una
maglietta firmata del Siviglia e
un pomeriggio al centro
d'allenamento col tecnico.
e.m.
simo, è una crescita e una sfida costante per
Monchi e per me. La nostra relazione è molto
buona, ovviamente arriverà un giorno che da
allenatore dovrò imboccare l'uscita, noi tecnici abbiamo una data di scadenza e un giorno o l'altro arriverà. Però adesso siamo molto
uniti, e pieni di speranza per le belle sfide e i
grandi obiettivi che ci aspettano».
Se Monchi ha un buon occhio, Emery ha una
buona mano, visto che trasforma giocatori
semi-sconosciuti, come Bacca o Rakitic, in
veri e propri campioni, qual è il suo segreto?
«La chiave è lavorare giorno per giorno per migliorare. Io domani voglio essere più bravo di
oggi, perché la mia maggior ambizione è l'evoluzione e il perfezionamento dei miei giocatori, questa è la mia più grande soddisfazione».
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