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Piazza grande
V
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Giovedì 29 ottobre 2015
A Cremona
Mostre
“Le finestre dei poeti ed altre
visioni”: presso Il Triangolo (v.lo
della Stella 14), fino al 20 novembre, espone Laura Fo, artista eclettica, nipote del Premio Nobel Dario Fo. Orari: 16.30-19,30. Chiuso
il lunedì. Tel. 0372 32291 - 0372
28574 - 348 4440077.
Presso il Circolo Filodrammatici,
fino al 31 dicembre, “Inno alla
carità” di Pippo Leocata. I multipli
dell’opera “La carità dei cremonesi” (ecoline su carta) sono disponibili ad offerta minima di 15 euro.
Il ricavato sarà interamente devoluto alla Casa Famiglia S. Omobono che, a Cremona, reca aiuto alle
donne in difficoltà Orari: tutti i
giorni, dalle 19.30 alle 21.
Pikidi Arte (via Damiano Chiesa,
1 - dietro Palazzo Cittanova) propone OfficinArte di Giancarlo
Acquati. Fino al 4 novembre. Info:
[email protected]
Fino all’1 novembre, nel 70° della Fondazione del Circolo Carlo
Signorini (via Castelleone 17), “I
‘lavori’ di Giancarlo Lattarini”.
Orario: 16/19.
Fino al 10 gennaio il Museo del
Violino (piazza Marconi 1) ospita “La voglia matta”, rassegna
espositiva dedicata al cinema di
Ugo Tognazzi nel 25° anniversario
della morte. Orari: martedì/domenica, 10/18. Ingresso libero.
Fino al 22 novembre, sempre dedicata a Tognazzi, “33t d’autore”.
Presso la Sede di Tapirulan (corso
XX Settembre, 22). Orari: martedì,
giovedì, venerdì e domenica 16 –
19; mercoledì e sabato 10 - 13 e 16
- 19. Ingresso libero.
Presso l’Adafa (via Palestro 32), antologica postuma di Carmelo Di
Quattro. Fino al 30 ottobre. Orari:
da martedì a domenica 17/19.
Fino al 29 novembre, Palazzo Comunale ospita “Cinquant’anni di
Linus. Cinquant’anni di cultura
del fumetto”. Orari: feriali, dalle
9 alle 18. Festivi, dalle 10 alle 18.
La mostra ha una seconda sede:
il Museo di Storia Naturale, in via
Ugolani Dati 4 (Palazzo Affaitati).
Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 17.
Chiusura: lunedì. Organizza il Centro Fumetto “Andrea Pazienza”.
Interno 18 Arte contemporanea
(via Beltrami 18) propone la mostra “Tamara Ferioli/Sofia Rondelli”. Fino all’8 novembre; martedì/sabato ore 10.30-13 e 16-20,
domenica 16-20, lunedì chiuso.
Per la rassegna “L’arte e il torchio”, in S. Maria della Pietà (piazza Giovanni XXIII), “L’Europa nel
segno”. Fino al 1° novembre: martedì/sabato ore 9.30-12.30/15-18 e
domenica 10-12.30/14.30-18.
Fino al 31 ottobre, presso il Museo
della Civiltà contadina “Il Cambonino Vecchio”, “Omaggio a Camboldo”, notizie e immagini relative al mondo alimentare in cascina
tra ’800 e ’900. Orari: da lunedì a
venerdì, 8-13. Info: 0372-560025.
Die Kronungsreise - Il viaggio
dell’incoronazione di Ferdinando I nel Lombardo-Veneto
e le vedute di Eduard Gurk” al
Museo Civico “A. Ponzone” (via
Ugolani Dati 4). Orari: 10/17; chiuso lunedì. Prorogata fino al 1° novembre.
PRESSO IL CIRCOLO FILODRAMMATICI. Mostra di Pippo Leocata
La carità dei cremonesi
riletta da un “etneo”
Traggono ispirazione dalla Lettera ai Corinzi di San Paolo le opere esposte fino al 31 dicembre
di Gigliola Reboani
È
opinione comune, condivisibile,
che un artista si possa conoscere (anche) attraverso le opere che
esprime. Così, porsi dinanzi ai frutti della
trasformazione della materia, della manipolazione del colore, corrisponde ad
un incontro con l’autore, ad una seduta
tra paziente ed analista. L’uno esprime
il suo inconscio, l’altro lo interpreta. Al
posto delle parole però è l’arte. Ma se si
ha la fortuna di poter scambiare qualche
frase in amicizia, con l’artista; magari
ponendosi entrambi - osservatore e autore
- davanti all’opera da “capire”, così che
chi l’ha creata dia ad essa un senso che
trascende la mera impressione - pur legittima e doverosamente libera - del fruitore, allora - non c’è dubbio - il linguaggio
di chi penetra la realtà secondo la propria
sensibilità si fa necessariamente più chiaro. L’aura del mistero, certo, si affievolisce, ma non si spegne. Anche l’astrazione,
il concetto che trascende, il sottinteso che
si cela dietro al simbolo, alla pennellata
di colore, al disegno, acquistano l’autorevolezza della paternità. Un dipinto non è
forse figlio di chi l’ha messo al mondo?
È stato quello che mi è accaduto quando
ho conosciuto “de visu” Pippo Leocata,
venerdì scorso, durante la vernice della
sua mostra, allestita fino al 31 dicembre
presso il Circolo Filodrammatici, dedicata alla carità dei cremonesi, più precisamente a Sant’Omobono. Può sembrare
strano che Leocata («architetto al 30%, al
70% artista»), siciliano (etneo) di nascita,
torinese d’adozione, si cimenti - su input
di Giuliana Guindani, che l’ha voluto
come partner nell’avventura della pubblicazione del volume “Infanzia e carità a
Cremona” (vedi pag. 34 di questo numero
di Vita Cattolica) - in un intero ciclo di dipinti ispirati alla carità del Santo patrono
della nostra città: un luogo che non è della
sua anima. Ma, in fondo, la carità non ha
patria. E la sagoma di una cattedrale, il
profilo di un campanile, pur identificabili
iconograficamente, sono simboli universali, arcani che non richiedono legami di
sangue, radici, ma armonia di sentimenti
e una visione universale. E chi più di San
Paolo e della sua prima Lettera ai Corinzi
può fare da voce fuori campo alla mostra
“Inno alla carità” di Leocata, ai suoi cieli rossi, gialli, blu ottanio? All’immagine
stilizzata di un Santo che è “nostro”, ma
anche di tutti. Leocata è un artista che sa
parlare la lingua degli angeli, apolidi pure
CD + DVD. Nuova produzione live di Aksak Project
‘Sonos mundi’, un selfie
Cronaca sonora e visiva del concerto al Museo Civico del 2014
“Sonos Mundi”: un nuovo cd per
l’ensemble Aksak Project. Un
gruppo di cui è lecito rivendicare
con orgoglio la cremonesità, ma
che è anche apolide, soprattutto
esploratore dei linguaggi musicali dei Paesi che si affacciano sul
“mare nostrum”: il Mediterraneo.
La contANIMAzione è infatti la
chiave di volta del progetto. Sempre alla ricerca di alchimie sonore «tanto improbabili… quanto
necessarie» .
«Il tentativo di rappresentare i “suoni del mondo”
(“sonos” dal sardo e “mundi” dal latino per suggellare anche nel nome l’incontro della componente
etnica con quella classica), - spiegano gli Aksak almeno quelli che abbiamo imparato a conoscere
e a riconoscere nel nostro esplorar-vivendo la vita
e la musica, è la linea portante di questa doppia
produzione “live” (Cd + Dvd)».
Nata quasi come una scommessa (da un’idea di
Elio Conzadori, che ringraziamo) solo un mese
prima del concerto tenuto il 18 giugno 2014 nel
cortile di Palazzo Affaitati, nell’ambito della rassegna “L’altro lato della liuteria-Un pizzico di corda”, promossa dal Comune di Cremona e diretta da
Roberto Codazzi, l’ensemble è finalmente riuscito
a portarla a compimento.
«Per noi (Achille Meazzi, Nico Catacchio, Nicola
Mantovani, Alberto Venturini, Eliana Piazzi e
Marco Turati, ndr ) era importante documentare
buona parte del lavoro pubblicato con il secondo
album in studio, “Buonvento”
(uscito sempre per Aemme Records nel dicembre 2012), declinato alle efficaci incursioni
violinistiche di Eloisa Manera,
oggi, a tutti gli effetti, uno degli
elementi più preziosi che ruotano
attorno a questo ensemble ormai
diventato “open”...».
«Il desiderio di regalarsi un’autoscatto (adesso i più aggiornati lo
chiamerebbero “selfie”) del proprio progetto e della musica ad
esso correlata era forte. Così come chiara, sin da
subito, è stata la consapevolezza che i mezzi (tecnici e finanziari) a disposizione non erano certo tali
da poter permettere tutta quella tecnologia normalmente utile e funzionale per tutta una serie di
“aggiustamenti” e correzioni in sede di post-produzione. Non si è ricorsi, infatti, ad alcuna registrazione multitraccia, ma solo e soltanto all’audio
già mixato e finito così come usciva dal banco
regia...: Un concerto “senza rete” insomma, della
serie “buona la prima” e, ovviamente, al lordo di
tutti quegli “imprevisti” (pochissimi per fortuna)
che i concerti dal vivo spesso riservano».
Si tratta di tracce audio-video oneste e sincere,
identiche in tutto e per tutto a quelle originali eseguite dall’ensemble e fruite dal pubblico presente
quella sera al Museo Civico di Cremona.
«La doppia produzione è stata finanziata con forze nostre e della Aemme Records che con Aksak
Project coproduce il cofanetto».
loro. Gli angeli che volano sull’Etna, che
sorvolano Torino, non sono forse gli stessi che volgono lo sguardo benevolo sullo
skyline della nostra città? Nel XII secolo
come oggi...
Cavalieri e battaglie, braci che ardono
sotto la cenere della storia, non importa se
nella rovente Sicilia alle falde del vulcano
o nella brumosa e umida pianura lombarda... Sotto la pelle è il cuore. La carità è
nell’animo di chi la pratica. E la dipinge.
Con somma poesia. Non a caso Leocata
ha scelto, oltre a San Paolo, le parole di
Salvatore Quasimodo per accompagnare
alcune sue opere.
I multipli dell’opera “La carità dei Cremonesi” (personalizzati dall’autore)
sono disponibili ad offerta libera (minimo
15 euro). Il ricavato sarà devoluto alla
Casa Famiglia S. Omobono.
Cinema
“Suburra”: ottima la regia, ma...
Il malaffare a Roma
C’è un filone che fin dagli anni sessanta attraversa il cinema italiano:
è quello del cinema politico-ideologico. Dopo un periodo in cui sembrava che il filone si fosse esaurito, oggi si assiste ad un rifiorire dello
stesso, non solo al cinema, ma anche in televisione. Tra i registi che
più praticano, con mestiere, questo genere troviamo senz’altro Stefano Sollima, figlio d’arte (il padre è stato uno dei nomi di punta proprio del poliziottesco all’italiana), che dopo il coraggioso “ACAB”, sulla
corruzione nella polizia, e la serie televisiva Gomorra, si cimenta con
“Suburra”, tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che
raccontava fra realtà ed invenzione narrativa una storia sul malaffare
che domina la città di Roma.
Il titolo è stato scelto perché, nell’antica Roma, la Suburra era il quartiere dove il potere e la criminalità segretamente si incontravano. Dopo
oltre duemila anni, quel luogo, ci dice il film, esiste ancora. Perché oggi,
forse più di allora, Roma è la città del potere: quello dei grandi palazzi della politica, delle stanze affrescate del Vaticano (sempre tirato in
ballo nei film contemporanei) e quello, infine, della strada, dove la
criminalità continua a cercare la via più diretta per imporre a tutti la
propria legge. Il film è la storia di una grande speculazione edilizia che
trasformerà il litorale romano in una nuova Las Vegas. Per realizzarla servirà l’appoggio di Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino), politico corrotto e invischiato fino al collo con la malavita, di Numero 8
(Alessandro Borghi), capo di una potentissima famiglia che gestisce il
territorio e, soprattutto, di Samurai (Claudio Amendola), il più temuto rappresentate della criminalità romana e ultimo componente della
Banda della Magliana. Ma a generare un inarrestabile effetto domino,
capace di inceppare definitivamente questo meccanismo, saranno in
realtà dei personaggi che vivono ai margini dei giochi di potere, come
Sebastiano (Elio Germano), un PR viscido e senza scrupoli, Sabrina,
un’avvenente escort (Giulia Elettra Gorietti), Viola (Greta Scarano), la
fidanzata tossicodipendente di Numero 8, e Manfredi (Adamo Dionisi), il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari.
La pellicola è dominata da un incalzante ritmo narrativo: la regia, impeccabile, fa leva su un’ottima fotografia buia e notturna. Gli attori
tutti di alta qualità. La rappresentazione della violenza è però estremizzata e mostrata con un po’ troppo compiacimento.
Il tallone d’Achille di “Suburra” è nella semplificazione di alcuni personaggi che fanno sì che la pretesa ideologica che lo pervade non riesca
ad essere giustificata.
Paola Dalla Torre
TV2000. Dal 10 novembre il nuovo programma condotto da Enzo Bianchi, priore di Bose
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Raccontare l’amore dal Buon Samaritano al Figliol prodigo
Una lettura attuale delle più note
parabole evangeliche: il Buon
Samaritano, il Figliol Prodigo, il
Ricco Epulone, il Fariseo e il Pubblicano.
A condurla è Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica
di Bose e autore del libro a cui si
ispira il programma “Raccontare
l’amore” in onda su Tv2000 il martedì, alle ore 21.10, a partire dal 10
novembre (canale 28 del digitale
terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky,
in streaming su www.tv2000.
it). Quattro puntate, ciascuna di
un’ora, per raccontare attraverso
gli esempi concreti del Vangelo lo
sguardo amorevole di Gesù verso
gli uomini. Ogni parabola rimanda a uno dei diversi aspetti dell’amore: la gratuità, la misericordia,
la dedizione verso i poveri, la preghiera.
Salim, un ragazzo di 17 anni
scampato alla guerra e alla traversata in mare dalla Libia, è
l’uomo ferito e curato, accolto in
una scuola e in una comunità. Un
imprenditore che ama il lavoro e
lo vive da cristiano è il ricco che
il povero Lazzaro avrebbe voluto
incontrare. E la preghiera del fariseo, si legge nella nota di presentazione di Tv200, “stride a paragone di quella del pubblicano,
come troppe nostre preghiere
stridono davanti a un Padre nostro pregato da giovani ragazze
nigeriane, costrette alla strada e
alla violenza ogni notte”.
Detenuti, condannati a una lunga
pena, rappresentano il figliol prodigo riabbracciato dal Padre, che
riacquistano fiducia e speranza,
diventando capaci di accettare il
perdono e di perdonarsi.
-----Enzo Bianchi è autore di nu-
merosi testi che traducono la
spiritualità biblica e la grande
tradizione cristiana nel mondo
di oggi, tra cui “Lessico della vita
interiore” (1999), “Cristiani nella
società” (2003), “Ero straniero e
mi avete ospitato” (2006) e “Dio,
dove sei?” (2008). Nel 2014 è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio per l’unità dei
cristiani.
Riccardo Benotti