BAROCCO POPOLARE

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BAROCCO POPOLARE
L
e notizie storiche sulla costruzione della Chiesa di Fano Adriano,
dedicata ai Santi Pietro e Paolo, ci giungono scarse e frammentarie. Di origine medievale, la parrocchiale è forse da identificare
con la chiesa di Sancta Marie de Triano in Valle Ceciliana citata nei documenti pontifici del 1324, in quanto tenuta a pagare la decima alla curia.
Di quella costruzione resta oggi, unica testimonianza, una sorta di torrione posto sul lato sinistro, dal basamento svasato e cordulato.
La facciata attuale è cinquecentesca, costruita con blocchi di arenaria
provenienti dal disfacimento del precedente edificio e presenta un semplice modulo architettonico il cui schema consta in due ordini che si sovrappongono. La muraglia, aperta da un portale e dalla sovrastante
finestra circolare, delimitata da due piatte lesene angolari, è divisa orizzontalmente da una cornice. L’archetipo medievale del simbolismo del
quadrato e del cerchio , quale unione tra il cielo e la terra, sembra così
espresso dall’oculo centrale inscritto nel quadrangolo della parete.
Il portale in pietra bianca presenta una lunetta con al centro un’iscrizione dedicatoria del 1693, che reca, tutt’intorno incastonate, maioliche
di Castelli con le figure dei santi titolari colti in un vigoroso movimento
barocco. Le raffigurazioni trovano puntuali confronti con disegni e spolveri provenienti dalla bottega dei ceramisti Gentili.
Oltrepassata la soglia, il tempo brevissimo dell'intinzione della mano
nell'acquasantiera è sufficiente perché gli occhi si abituino alla penombra di una chiesa insolitamente scura per essere atteggiata a barocca; lo
stesso soffitto ligneo si percepisce come la presenza sovrastante di un
cielo opaco, plumbeo, gonfio. Lentamente la luce viene restituita agli
occhi e prende forma il seicentesco fondale dorato del presbiterio, con la
torsione delle sue misteriose grottesche e di mostri fitomorfi in mezzo ai
quali sembrano raggelati nella loro fissità innaturale i patroni dimenticati
Pietro e Paolo. Questa ombra però non nuoce e in qualche modo il crepuscolo cordiale della chiesa attenua il vigore inquietante del barocco
rendendolo accogliente. Ci si ricorda ancora di essere in terra d'Abruzzo.
L’imponente altare maggiore in legno è caratterizzato dalla presenza
di colonne tortili e da una coppia di spirali che, con movimento ascensionale, invitano lo sguardo a soffermarsi sul rilievo superiore con la
barocco popolare
A Fano Adriano, piccola ma antica contrada di Isola del Gran Sasso, la chiesa
dei Santi Pietro e Paolo racconta i fasti di una storia illustre
FANO ADRIANO, CHIESA
DI SAN PIETRO E PAOLO.
Altar maggiore. Si notino gòli affreschi
devozionali negli intradossi degli archi
e la decorazione del siffitto a lacunari
TESTO DI ROBERTO DURIGON - FOTO DI VALENTINO DE ARCANGELIS
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decorazione pittorica che certamente doveva
ricoprire vaste porzioni delle parete, mentre ingenue figure di Santi sono state realizzate nel 1592,
nei sottarchi delle navate.
Sulla parete interna d’ingresso, poggia, su una
estrosa cantoria mistilinea, l’organo barocco realizzato nel 1756 da Adriano Fedri che ancora oggi,
dopo un attento restauro, allieta i fedeli ad majorem
Dei gloria.
FANO ADRIANO, CHIESA DI SAN PIETRO E PAOLO. Nella pagina
accanto: l’organo costruito da Adriano Fedri nel 1756.
Sotto: gli altari delle cappelle del Rosario e del Purgatorio
(metà sec. XVII) attribuiti a Carlo Riccioni
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raffigurazione della Vergine Maria incoronata da due angeli
nudi. Sorprendente è l’apparato iconografico con rimandi a
simbologie che si ricollegano a superstizioni apotropaiche (lingua fallica), e ad allegorie dello scorrere del tempo e delle stagioni (la testina nera che simboleggia l’inverno). Si coglie
inoltre l’intenzione di rappresentare le caratteristiche sessuali
delle figure con una sottolineatura attenta degli attributi procreativi; un'allusione a credenze propiziatorie della fertilità
All’interno, nulla rimane della chiesa medievale. La trasformazione strutturale dovette attuarsi a partire dagli anni novanta
del secolo XV, giacché nel 1494 la chiesa divenne sede di arcipretura. La fabbrica consta in un vano murario rettangolare,
diviso in tre navi da una serie di arcate a tutto sesto poggianti
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su bassi pilastri quadrangolari. Lo spazio appare animato da
due cappelle laterali che, simulando una sorta di transetto, accolgono pregevoli dossali estrosamente intagliati dedicati al
Purgatorio e alla Madonna del Rosario. I due altari testimonianza di un’attività artistica feconda di botteghe di intagliatori locali le quali, dalla metà del Seicento e per oltre un
secolo, hanno prodotto innumerevoli opere sparse nei centri
della Valle Siciliana, raggiungendo anche Atri (se è vero che
da Fano Adriano proveniva quel Carlo Riccioni che nel 1677
realizzava la tribuna della cattedrale).
Posto nella cappella del Rosario, un brano di affresco della
fine del Quattrocento raffigurante Santa Lucia, un Santo Vescovo e l’agnello mistico, rappresenta l’unico resto dell’antica
na sorta di transetto, accolgono pregevoli dossali
estrosamente intagliati dedicati al Purgatorio e
alla Madonna del Rosario. I due altari testimonianza di un’attività artistica feconda di botteghe
di intagliatori locali le quali, dalla metà del Seicento e per oltre un secolo, hanno prodotto innumerevoli opere sparse nei centri della Valle Siciliana,
raggiungendo anche Atri ( se è vero che da Fano
Adriano proveniva quel Carlo Riccioni che nel
1677 realizzava la tribuna della cattedrale).
Posto nella cappella del Rosario , un brano di affresco della fine del Quattrocento raffigurante
Santa Lucia, un Santo Vescovo e l’agnello mistico,
rappresenta l’unico resto dell’antica decorazione
pittorica che certamente doveva ricoprire vaste porzioni delle parete, mentre ingenue figure di Santi
sono state realizzate nel 1592, nei sottarchi delle
navate.
Sulla parete interna d’ingresso, poggia, su una
estrosa cantoria mistilinea, l’organo barocco realizzato nel 1756 da Adriano Fedri che ancora
oggi, dopo un attento restauro, allieta i fedeli ad
majorem Dei gloria.
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