Prevalenza di cardiopatie congenite in un ospedale periferico

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Prevalenza di cardiopatie congenite in un ospedale periferico
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Articolo originale
Recenti Prog Med 2011; 102: 479-481
Prevalenza di cardiopatie congenite in un ospedale periferico
Carlo Ratti1, Laura Grassi2, Luciano Brongo1, Bruno Bompani1
Riassunto. Descriviamo la prevalenza di cardiopatie congenite in un ospedale periferico. In 15 mesi di attività dell’ambulatorio di cardiologia pediatrica di primo livello sono stati assistiti 270 bambini e sono state diagnosticate 59
cardiopatie congenite minori (il 21,9% della popolazione
esaminata). La diagnosi di cardiopatia nel 63,8% dei casi è
avvenuta dopo il primo mese di vita, mentre nel 36,2% entro il primo mese. Tra quest’ultimi abbiamo riscontrato una
diversa prevalenza in base all’etnia.
Prevalence of congenital heart disease in a suburban hospital.
Parole chiave. Cardiopatie congenite, gruppi etnici.
Key words. Congenital heart disease, ethnic groups.
Introduzione
L’esame possiede elevata specificità, gravata
tuttavia da bassa sensibilità4.
Molto utili sono anche l’elettrocardiogramma e
l’ecocardiogramma transtoracico. Questa metodica non è però sempre disponibile; nei neonati necessita di una particolare competenza dell’operatore e anche in mani esperte è gravata da un 5% di
falsi positivi5.
L’obiettivo della creazione di un ambulatorio di
Cardiologia pediatrica è quello di eseguire una diagnosi precoce delle anomalie strutturali e/o funzionali congenite dell’apparato cardiovascolare ed
effettuare un eventuale trattamento appropriato e
tempestivo per migliorare la prognosi a lungo termine del bambino.
Nel sospetto di cardiopatia congenita (CC), nei
Centri Spoke si effettuano screening di base mediante accertamenti non invasivi.
Se necessario un approfondimento diagnostico o
terapeutico avanzato, il paziente viene inviato
presso il centro Hub di riferimento.
L’esame obiettivo (ispezione, palpazione dei polsi periferici, auscultazione) è la prima tappa del
percorso diagnostico.
Tuttavia, vari studi suggeriscono che circa il
50% delle cardiopatie congenite nei neonati non è
diagnosticato dall’esame obiettivo di routine1,2. In
particolare, la più frequente mancata diagnosi di
cardiopatia congenita maggiore riguarda le cardiopatie dotto-dipendenti: coartazione aortica, ventricolo sx ipoplasico. La maggior parte dei decessi
attribuibili a questa mancata diagnosi avviene entro i primi 14 giorni di vita3.
Quindi, nella fase successiva alla nascita, fondamentale è l’ausilio di esami strumentali non invasivi che affianchino l’esame obiettivo. Tra questi
il più importante è la pulsi-ossimetria post-duttale (mano e piede dx): nessun neonato con cardiopatia dotto-dipendente o cardiopatia cianotizzante mostra valori di saturazione > del 95%.
Summary. We describe the prevalence of congenital heart
disease in a suburban hospital. In fifteen months we visited
270 infants and we diagnosed 59 congenital heart disease
(21.9% of examined population). Diagnosis of congenital
heart disease in 63.8% occurred after the first month of life;
36.2% during the first month. In this group we found ethnic
difference in rates of congenital heart disease.
Materiali e metodi
Presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale di Mirandola, abbiamo attivato un ambulatorio di
Cardiologia pediatrica di primo livello che eroga prestazioni all’interno dell’ospedale (posti pre-definiti settimanalmente ed urgenze per il reparto di Pediatria/Neonatologia) e all’esterno (bacino di utenza prevalente:
area Nord di Modena) in collegamento col Centro di terzo livello costituito dal Servizio di Cardiologia pediatrica del Policlinico S. Orsola di Bologna (Centro di riferimento regionale).
Il personale medico (due medici cardiologi) dell’ambulatorio ha conseguito la competenza clinica attraverso la frequentazione di un master universitario di II livello in Cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva. L’ambulatorio è dotato di elettrocardiografo (GE Mac 5.000)
per la registrazione di ecg standard con impostazione pediatrica e di ecocardiografo (Acuson Sequoia 512 sonda
4,5-7,0 Mhz pediatrica).
Da settembre 2009 a dicembre 2010 sono afferiti all’ambulatorio di Cardiologia pediatrica 270 bambini (di
età compresa tra un giorno e 14 anni). Il motivo della
richiesta di visita cardiologica nell’85% dei casi è stato
il riscontro di soffio cardiaco; nel restante 15% dei casi
i motivi erano nell’ordine: cardiopalmo, sincopi-lipotimie, toracoalgia.
1 Unità Operativa di Cardiologia, Ospedale S. Maria Bianca, Mirandola; 2 Unità Operativa di Cardiologia, Nuovo Ospedale
di Baggiovara, Modena.
Pervenuto il 9 giugno 2011.
Recenti Progressi in Medicina, 102 (12), dicembre 2011
Risultati
63,8%
Diagnosi di cardiopatia dopo il primo mese
Diagnosi entro il primo mese
Figura 2. Tempo di diagnosi delle cardiopatie congenite nell’ambulatorio di Cardiologia pediatrica nell’Ospedale di Mirandola.
Conclusioni
I nostri risultati forniscono un dato clinico epidemiologico relativo alla popolazione del nostro
territorio. I difetti interatriali tipo ostium secun-
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Sono state diagnosticate
18
59 cardiopatie congenite mi16
nori (il 21,9% della popolazio16
ne esaminata). È stata posta
13
14
diagnosi di difetto interventri12
colare in 16 casi (14 di tipo
10
muscolare restrittivo, 2 di tipo
8
8
sub-aortico), di difetto intera8
6
triale tipo ostium secundum in
6
4
13 casi, di pervietà del dotto di
4
botallo in 8 casi (5 in neonati
2
1
2
1
di un giorno di vita, non più vi0
sualizzabili al controllo ad un
mese), di pervietà del forame
ovale in 6 casi, di stenosi polmonare in 4 casi (3 sono state
riclassificate a distanza di un
mese in stenosi polmonari relative), di insufficienza polmonare di grado moderato in 8
casi (in 7 di questi l’insufficienza a distanza di un mese
era di grado lieve), di insufficienza valvolare mitralica di
grado moderato in 2 casi, di
Figura 1. Cardiopatie congenite diagnosticate nell’Ospedale di Mirandola (numeri assoluti).
aorta bicuspide e di fistola coronarica in un caso (figura 1).
La diagnosi di cardiopatia
nel 63,8% è avvenuta dopo il
primo mese di vita, mentre nel 36,2% dei casi entro il
dum ed i difetti interventricolari (muscolari di tipo
primo mese (figura 2).
restrittivo) si confermano come la patologia orgaTra quest’ultimi abbiamo riscontrato una diversa
nica prevalente (figure 3 e 4).
prevalenza in base all’etnia. Il 40,1 % delle cardiopaL’attivazione di un ambulatorio di Cardiologia
tie congenite è stato diagnosticato in neonati di etnia
pediatrica, con personale specializzato di riferiasiatica (Cinesi), il 32,7% in neonati di etnia caucasimento, riscuote un alto gradimento sia all’interno
ca (Italiani) ed il 27,2% in neonati di etnia indo-pakidi un ospedale che all’esterno, soprattutto tra pestana.
Di
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diatri di libera scelta. La creazione di un percorso
di cardiologia pediatrica di primo livello alleggerisce il Centro di terzo livello che in tal modo recupera maggiore disponibilità di accessi per l’attività di consulenza superiore.
Riguardo alla relazione tra origine etnica e
cardiopatia, pochi studi hanno valutato la prevalenza di cardiopatie congenite all’interno di diversi gruppi etnici che risiedono nella stessa area
geografica. In letteratura è descritta una maggiore prevalenza di cardiopatie congenite in bambini asiatici; tra questi, i difetti settali (difetti interventricolari e difetti interatriali in particolare)
sono le anomalie più frequenti6 (dati analoghi alla nostra casistica). Le cause non sono note; negli
anni sono stati sostenuti motivi genetici, nutrizionali e socioeconomici, ma al momento non è ancora stata avallata nessuna tra queste cause7. La
nostra più limitata esperienza può comunque avere implicazioni cliniche: interessante sarebbe infatti approfondire se esistono correlazioni tra status socioeconomico e/o nutrizionale e prevalenza
di cardiopatia congenita all’interno di diversi
gruppi etnici. In particolar modo, sarebbe utile indagare se carenze nutrizionali (ad esempio deficit di folati o di ferro) si correlino a questo tipo di
difetti8.
C. Ratti et al.: Prevalenza di cardiopatie congenite in un ospedale periferico
Figura 4. Difetto interventricolare muscolare di tipo restrittivo.
Figura 3. Difetto interatriale tipo ostium secundum.
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Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Carlo Ratti
Unità Operativa di Cardiologia
Ospedale S. Maria Bianca
Via Fogazzaro, 1
41037 Mirandola (Modena)
E-mail: [email protected]
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