Italia Oggi Sette
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Italia Oggi Sette
• Anno 21 - Numero 67 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 19 Marzo 2012 • • NELL’INSERTO, LA MEDIAZIONE TRIBUTARIA E GLI STRUMENTI DEFLATIVI FACOLTATIVI • * con «L’Atlante delle Società 2012» a € 1,30 in più; con guida «Le comunicazioni telematiche al isco» a € 6,00 in più; con guida «Bilanci 2012» a € 6,00 in più; con guida «Sindaci e Revisori le nuove regole» a € 6,00 in più; con guida «Il isco tenta la sempliicazione» a € 5,00 in più; con guida «Difendersi da Equitalia» a € 6,00 in più www.italiaoggi.it IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Sette Mediazione a quota 20 mila La conciliazione obbligatoria in un anno non è decollata. Ma le cose cambiano velocemente. E quando le parti si presentano, nel 50% dei casi si trova l’accordo MARINO LONGONI [email protected] http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI IN EVIDENZA n un anno sono stati quasi 100 Iobbligatoria. mila i tentativi di conciliazione Di questi, quasi 20 mila * * * Telemarketing Per il garante privacy il registro delle opposizioni alle telefonate commerciali fa flop. Ma la fondazione Bordoni ribatte a suon di cifre D’Alessio a pag. 8 Giochi & Scommesse - La Corte Ue dichiara il dl Bersani illegittimo. L’accusa è protezionismo a favore degli operatori di scommesse nostrani. E fioccano i ricorsi Cerisano a pag. 9 Fisco - Agli sgoccioli il tempo extra per la definizione agevolata delle liti fiscali minori pendenti. Il termine per il versamento scade il 2 aprile Ricca a pag. 11 Impresa - Il dl semplificazioni riforma il sistema dei controlli: nelle srl, sindaco o revisore senza limiti. Nelle spa e sapa torna l’obbligo dell’organo collegiale. Sempre De Angelis-Feriozzi a pag. 13 D Documenti/1 - La ssentenza della Cassazzione sul decoro degli eedifici Do Documenti/2 - La sentenza della Cassazione sui diritti delle coppie gay www.italiaoggi.it/docio7 Paola Severino Gestione degli esuberi, le aziende scommettono sull’outplacement Il boom di crediti inesigibili allarga il business degli studi legali d’affari da pag. 65 da pag. 29 si sono conclusi con un esito positivo, si è cioè evitato di proseguire il contenzioso. Possono sembrare numeri modesti, a fronte dell’ingente dispiegamento di forze che è stato approntato (basti pensare che gli organismi di conciliazione ufficialmente censiti sono circa 800 per 1.540 sedi sparse sul territorio). In realtà, il compleanno della mediazione, che cade il 20 marzo, non sembra voler essere anche un funerale. Il ministro della giustizia, Paola Severino, ci crede ancora. Primo perché negli ultimi tre mesi il numero delle mediazioni è notevolmente cresciuto (per molti organismi ha in pratica uguagliato il numero di quelle effettuate in tutti i nove mesi precedenti). Poi perché proprio il 20 marzo entreranno nel meccanismo anche le controversie in materia di Rc auto e le liti di condominio. E, soprattutto, le liti tra automobilisti e assicurazioni finiranno per scoprire la convenienza della mediazione: anche perché le ultime riforme che hanno interessato il pianeta giustizia hanno finito per incrementare notevolmente il costo del contenzioso. Non è un caso se già oggi, quando entrambe le parti si presentano davanti al mediatore (cosa che succede una volta su tre), questi riesce a comporre la controversia. In prima linea le aziende. L’approccio dell’imprenditore è generalmente più pragmatico e meno emotivo di quanto non sia quello del comune cittadino. E questo rende molto più praticabile la ricerca di un compromesso in grado di soddisfare entrambi i contendenti. C’è ancora un elemento che gioca a favore del futuro della mediazione: se all’inizio la classe forense si è dimostrata ostile a questa innovazione, ora gli avvocati, soprattutto i più giovani, si stanno rendendo conto che con la mediazione non perdono il cliente: cambia semplicemente il servizio offerto. Una consulenza extragiudiziale al posto di un’assistenza in giudizio. Anzi, i legali possono intervenire nella mediazione con il duplice ruolo di mediatore e di assistente, tanto che gli organismi di conciliazione costituiti presso i consigli dell’ordine sono già 109, mediamente uno per provincia. Non è un caso se il tentativo di boicottaggio, che un anno fa avrebbe incontrato il favore di molti legali, oggi trova molti meno consensi. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2 Lunedì 19 Marzo 2012 AVVOCATIOGGI * * * Crediti inesigibili, ■ business in espansione Molte law firm si stanno specializzando nella gestione dei cosiddetti non performing loans delle banche: un «tesoretto» da 100 miliardi secondo Bankitalia alle pagg. I, II e III Gli avvocati ■ alla guerra del gas Il garante per la concorrenza ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni per abuso di posizione dominante sul mercato del trasporto gas. I legali in campo a pag. IV Essere consulenti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ■ come degli artigiani Gabriele Consiglio, co-fondatore di Negri-Clementi studio legale associato, racconta la sua carriera di esperto di contenzioso e tutela marchi a pag. V Parcelle insolute, ■ pignoramenti soft Secondo una recente pronuncia del tribunale di Ravenna l’avvocato non può rivalersi sulla pensione del cliente che non paga a pag. VI ITALIAOGGI SETTE PREVIEW Legance con Meliorbanca e Inergia per il inanziamento di un parco eolico area 200 punti base. Il team di Allen & Overy è composto dai partner Cristiano Tommasi e Legance ha assistito Meliorbanca spa nella Craig Byrne, coadiuvati da Elena Radicella strutturazione del finanziamento da 16,3 mi- (senior associate), Alessandra Pala (associate) lioni di euro, in regime di project financing, e Sarah Capella (trainee). Il partner Francerelativo a un parco eolico di potenza pari a sco Guelfi, coadiuvato dal senior associate Elia complessivi 12 mw in Puglia. Il finanziamen- Ferdinando Clarizia, ha seguito gli aspetti to è stato concesso alla società Parco eolico fiscali dell’emissione. Stornara srl, controllata da Inergia spa, che ha realizzato e gestirà l’impianto sito nel co- Tonucci & partners cresce mune di Stornara (Foggia). Il team di Legance nell’Est Europa con 12 nuovi avvocati coinvolto nell’operazione è stato guidato dal partner Rosella Antonucci coadiuvata dal Tonucci & partners si rafforza counsel Federico Greco e dal nell’Est Europa con 12 nuovi avvosenior associate Fabio Piazza. cati. Lo studio legale ha sviluppato Il managing associate Ivano infatti nelle ultime settimane una Saltarelli e il senior associate campagna di recruitment per le Ada Esposito hanno curato gli sedi italiane ed estere. In particoaspetti di diritto amministrativo, lare, a Bucarest, dove lo studio è atmentre il partner Claudia Gretivo da 12 anni, si sono aggiunti di gori e il senior associate Franrecente tre rinforzi: Anca Stroiu, cesco Di Bari si sono occupati proveniente da Musat si Asociatii degli aspetti fiscali. Rosella Antonucci ed esperta in Energy Law, Ioana Strugariu e Alina Secrieru, l’ultima con una Allen & Overy con le banche nell’emissione obbligazionaria di Luxottica lunga esperienza nello Studio De Capoa. Il rafforzamento del team riguarda sia il settore Allen & Overy ha assistito Citigroup, Crédit dell’energia, sia quello del contenzioso e del Agricole, Bank of America-Merrill Lynch, Ro- corporate. La crescita ha riguardato anche lo yal Bank of Scotland e UniCredit, in qualità di studio di Tirana, con l’ingresso di Iva Nathain qualità di joint-lead managers in relazione naili, specializzata in international finance. In all’emissione obbligazionaria a scadenza a sette Italia, invece, nel dipartimento lavoro a Roma anni, per totali 500 milioni di euro, di Luxotti- ha fatto il suo ingresso Paolo Amato, esperca. Il titolo, come quello emesso dalla società to anche in diritto sportivo, mentre a Milano nel 2010, sarà portato a quotazione presso il hanno fatto il loro ingresso Mariano Della mercato regolamentato della Borsa di Lussem- Cave con esperienze pregresse negli studi Laburgo. L’obbligazione, emessa successivamente bLaw e Toffoletto e Giulia Leardi, esperta al recente ottenimento di Luxottica del rating di diritto sindacale. Nel dipartimento antida S&P’s, avrà cedola pari a 3,625%. Il rendi- trust arriva Luca Staffa proveniente dallo mento del titolo è stato rivisto a 185 punti base studio Van Bael & Bellis di Bruxelles. Nel sul tasso del midswap, da una prima ipotesi di dipartimento corporate & finance entrano a Milano, Giovanna Vairo, da ultimo nell’ufficio affari societari e fiscali della Bosch spa e Alessandro Monti proveniente dallo studio legale Grimaldi & associati, nonché, a Roma, Salvatore Ferrante proveniente da Clifford Chance. Sempre a Roma, nel dipartimento litigation, ha raggiunto lo studio Caterina Ghelli. Silvio Rizzini Bisinelli entra in Nctm con la qualiica di associato Nctm si rafforza a Roma con l’ingresso di un nuovo associato nel dipartimento consulenza, Silvio Rizzini Bisinelli, esperto in consulenza di impresa con una focalizzazione su tematiche di attualità come la governance nei gruppi societari, la pianificazione ambientale dell’impresa e l’asset protection. Con lui, entreranno in Nctm Valentina Veneroso, specializzata in tematiche ambientali, e Luca Cerimele, esperto di diritto societario. Jones Day punta sul diritto commerciale internazionale Nuovo ingresso per Jones Day. Lo studio ha annunciato l’arrivo di Renato Antonini che guiderà il dipartimento di diritto commerciale internazionale dell’ufficio di Bruxelles. Antonini farà parte del dipartimento di Government Regulation, che conta più di 70 avvocati negli uffici di Jones Day di tutto il mondo. PROFESSIONI P PRO OFES SSIIONII IN N MO MOVIMENTO OVIIMEN NTO O Massimo Magi alla guida di Fondoprofessioni presidente nazionale dell’Acoi - Associazione chirurghi ospedalieri italiani, per il settore sanità. L’assemblea di Fondoprofessioni ha confermato l’incarico di presidente a Massimo Magi Hp italiana, nuovi ruoli e ha nominato vicepresidente per Imaging & Printing Rosetta Raso. Medico di meNuovi ruoli nella divisione dicina generale, marchigiano, Imaging & Printing di Hp itaMagi proviene da Confprofesliana. Carlo Bruschieri ricosioni e dal 2009 è alla guida prirà la posizione di managed del Fondo. Alla vicepresidenza enterprise solutions director. si insedia Rosetta Raso, sindaMassimo Magi calista della Fisascat Cisl, calabrese, già componente del cda di Fondoprofessioni. Al fianco di Magi e di Raso, nel nuovo cda sono stati chiamaSe Cristo, scriveva Carlo Levi, si è ti Leonardo Pascazio (Confprofessioni), fermato ad Eboli, il progresso s’è arRiccardo D’Agata (Confedertecnica), Darestato sulla soglia di palazzo Monnilo Lelli (Filcams Cgil), Ivana Veronese tecitorio. Nell’era digitale, in cui la (Uiltucs Uil). Pec (Posta elettronica certificata) è stata resa obbligatoria per imprese e Quattro nuovi vicepresidenti professionisti, e la maggior parte dei per il consorzio Cineas certificati viaggiano sulla corsia preCineas, Consorzio universitario speferenziale (e veloce come un battito cializzato nello studio e nella formaziodi ciglia) del web, provate a chiedere ne sulle tematiche legate alla gestione del come si fa a ottenere il permesso per rischio, ha rinnovato le cariche sociali per accedere alle auguste sale dei vari edifi ci che a Roma sono riconduciil triennio 2012/2015 con la nomina di quattro nuovi vicepresidenti, Francesco bili alla Camera dei deputati per La Gioia, Paolo Rubini, Giuseppe Departecipare a un convegno, o per un gradi e Mauro Longoni, e la conferma appuntamento con un parlamentadella presidenza di Adolfo Bertani e delre: bisogna tassativamente inviare un fax. E non sprecate il tempo cercando la direzione di Carlo Ortolani. I quattro vicepresidenti avranno responsabilità per di convincere gli zelanti addetti agli accrediti che, magari, nel 2012 è obsouno specifico settore di attività. Francesco La Gioia, Ceo e presidente del comitato leto ricorrere ancora allo strumento direttivo di Helvetia Italia, sarà viceprecartaceo, quando con una email si otsidente per il settore assicurazioni, Paolo terrebbe con maggior celerità lo stesso risultato di identificare l’aspirante Rubini, presidente di Anra e risk manavisitatore delle stanze del potere. Per ger in Telecom Italia, per il settore aziende, Giuseppe Degradi, Specialty claims carità, nessuna intenzione di togliere lustro ad un’invenzione brillante, bapresso Insurance engineering services, per il settore periti, e Mauro Longoni, viceluardo delle redazioni giornalistiche per decenni, che in origine si chia- Silvio Rizzini Bisinelli Rossella Campaniello rivestirà il ruolo di retail sales manager e lei riporteranno le vendite canale retail, trade marketing e retail operation. A Marco Lanfranchi, nel nuovo ruolo di commercial sales director, riporteranno le vendite canale commercial accounted, le vendite end user Smb, lo sviluppo del canale business e il mercato delle pmi, attraverso programmi personalizzati. Luca Motta occuperà la posizione di category & marketing director per le categorie Iws, Les, supplies ink e supplies toner, marketing end user e influencer marketing. Il digital divide del parlamento mava pantelegrafo, messa a punto dall’abate italiano Giovanni Caselli nel 1855, di cui s’innamorò l’imperatore di Francia Napoleone III tanto da avviarne (con successo) il collaudo sull’intera rete francese. Tuttavia, nel XXI secolo, con che coraggio in aula e nelle commissioni si discutono e votano leggi per la semplificazione e la lotta ai lacci e lacciuoli burocratici, quando il passaggio a livello del parlamento si solleva soltanto in presenza di una richiesta via fax? Difatti, il «vade retro» nei confronti della corrispondenza online riguarda anche l’accesso alle residenze dei senatori. Non c’è dubbio che ci siano cose più importanti per il paese. Ma anche nelle piccole cose, sarebbe bello che ogni tanto i presidenti dei due rami del parlamento, Gianfranco Fini e Renato Schifani dessero il buon esempio, applicassero anche a se stessi le regole che vogliono imporre ai cittadini (o ai sudditi), invece di adagiarsi sull’intramontabile: armatevi e partite. Moustique Gabriele Ventura IOLAVORO * * * Anche l’ospitalità ■ si rifà il look Al Poli.design parte il corso di formazione in design per le strutture alberghiere a pag. 66 Il settore farmaceutico ■ non mostra difficoltà Dalla farmacovigilanza al controllo di qualità tiene la richiesta di professionalità di alto livello a pag. 67 Le aziende scoprono ■ l’outplacement Si fa sempre più strada il ricorso a strategie di ricollocamento del personale in esubero alle pagg. 68 e 69 Il franchising come ■ antidoto alla crisi Nel 2012 in arrivo 1.400 nuovi punti vendita che daranno lavoro a circa 5 mila persone a pag. 71 Oltre milleseicento ■ opportunità di lavoro McDonald’s apre nuovi ristoranti per 1.500 posti. Partelesa amplia il franchising. Venti proili per Openjobmetis a pag. 71 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 2012 UN ANNO DI MEDIAZIONE 3 Dopo un anno le liti sono il 60% in meno rispetto alle stime. E gli organismi si moltiplicano Tutti all’assalto della mediazione Ma le conciliazioni non arrivano http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Le previsioni DI Pagina a cura GABRIELE VENTURA B oom di organismi di conciliazione. Ma mancano i procedimenti. In un anno sono nate circa 800 strutture con più di 1.500 sedi sparse su tutto il territorio. Peccato che le mediazioni con tutta probabilità non arriveranno a quota 100 mila nei 12 mesi. Un risultato di gran lunga inferiore ai 280 mila riti pronosticati un anno fa dal ministero della giustizia. Insomma, il bilancio del primo anno di vita del dlgs n. 28/2010, entrato in vigore il 21 marzo 2011, è decisamente in rosso. La speranza è riposta ora nello sblocco delle ultime due materie che avevano subito una proroga di 12 mesi: risarcimento danni da sinistri stradali e liti condominiali, che, sulla carta, dovrebbero raddoppiare le I dati reali mediazioni. Al momento, però, la situazione è ben diversa da quella disegnata un anno fa da via Arenula, che evidentemente ha sbagliato più di qualche calcolo nelle sue proiezioni, sottovalutando anche l’effetto-resistenza degli avvocati, indicati dagli addetti ai lavori come i principali responsabili del mancato decollo del nuovo strumento giudiziario. Questo il quadro che risulta a ItaliaOggi Sette che, sulla base dei dati divulgati dal ministero della giustizia, ha ricostruito i 12 mesi trascorsi dall’entrata in vigore della mediazione obbligatoria. Con l’occhio puntato al futuro. Entriamo nel dettaglio. dei flussi delle mediazioni civili nei primi 12 mesi. Ebbene, confrontandole con le rilevazioni statistiche aggiornate al 31 dicembre 2011, il divario è abissale. Se il pronostico a dicembre 2011 era di 186 mila procedimenti, il dato reale è di poco superiore a 60 mila. Di più. Secondo le stime questo mese si dovrebbe concludere con 280 mila liti decise in camera di conciliazione. Mentre, anche immaginando una decisa accelerata in questi primi tre mesi del 2012, con tutta probabilità non si arriverà a 100 mila. E considerando che gli organismi sono ormai 800, con più di 1.500 sedi in tutta Italia (soprattutto al Sud), significa che in un anno, in media, hanno seguito poco più di 100 mediazioni ciascuno (meno di 70 per ogni sede). Decisamente troppo poco lavoro per tutti. Le stime sballate di via Arenula. Circa un anno fa, passato un mese dall’avvio della mediazione obbligatoria, il ministero della giustizia ha diffuso le stime di previsione Gli ostacoli. È ormai assodato che il principale ostacolo alla diffusione della cultura della mediazione civile sia stata la dura battaglia intrapresa dall’avvocatura. La normativa, al momento, è sotto la lente della Corte costituzionale, che si pronuncerà a breve. Gli avvocati, insomma, hanno preferito perdere terreno sugli altri soggetti interessati al business della mediazione obbligatoria, rallentando invece il diffondersi dello strumento. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, le numerose mancate adesioni sarebbero in parte dovute alla resistenza degli avvocati a fare utilizzare al cliente l’opzione della mediazione. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi Sette, molti conflitti verrebbero chiusi direttamente all’interno degli studi professionali, in modo tale che l’avvocato non perde il cliente ed evita la strada della mediazione. Le vie di sviluppo. Di certo l’entrata in vigore delle due nuove materia darà una forte spinta alla diffusione della mediazione obbligatoria. Tanto che l’avvocatura si è spesa fino all’ultimo per ottenere una proroga dal ministero della giustizia. Il risarcimento danni da circolazione e le liti condominiali, secondo le stime del ministero della giustizia, dovrebbero infatti pesare per il 50% sui procedimenti di mediazione obbligatoria. In più, stando ai primi dati diffusi da alcuni organismi sui 12 mesi, risulta una inversione di marcia nel 2012. In alcuni casi, in questi tre mesi è stato gestito lo stesso numero di liti degli altri nove mesi del 2011. In questo senso, quindi, si può dire che la mediazione obbligatoria rappresenti ancora un’opportunità. © Riproduzione riservata La crescita delle sedi degli organismi sul territorio Regione Sedi novembre 2011 Sedi marzo 2012 Crescita Abruzzo 41 53 12 Basilicata 11 18 7 Calabria 63 73 Campania 153 Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Regione Sedi novembre 2011 Sedi marzo 2012 Crescita Pie Piemonte 42 62 20 Puglia 74 101 27 10 Sardegna Sa 20 36 16 230 77 7 Sicilia 141 197 56 67 84 17 15 21 6 154 214 60 0 41 49 8 Lombardia 102 153 51 Veneto 54 76 22 Marche 33 41 8 Totale 1.114 1.540 426 Molise 11 15 4 Lazio Liguria Toscana T To 54 72 18 Trentino Alto Tre Tr en n nti ti n ti no oA lt Adige lt lto 12 16 4 Umbria 18 24 6 Valle V Va alle d’Aosta d 8 5 -3 Fonte: elaboraz elaborazione ItaliaOggi Sette su dati del ministero della giustizia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 4 Lunedì 19 Marzo 2012 UN ANNO DI MEDIAZIONE I dati sulle liti della materia che dovrebbe dare slancio alla mediazione. Da Roma in giù Sinistri stradali, la metà a Napoli DI Pagina a cura GABRIELE VENTURA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N apoli è l’Eldorado dei mediatori che si sono specializzati nel risarcimento danni per incidenti stradali. Oltre la metà dei procedimenti arrivati presso gli uffici dei giudici di pace di tutti i distretti d’Italia appartiene infatti al capoluogo campano: più di 155 mila su 296.869 nel 2010. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dal ministero della giustizia sulle serie storiche, dal 2007 al 2010, dei procedimenti sopravvenuti, definiti e pendenti al 31 dicembre per risarcimento danni circolazione presso gli uffici di giudice di pace. Statistiche che acquistano rilievo per l’entrata in vigore della nuova materia che, insieme alle liti condominiali, dovrebbe dare nuova linfa alla mediazione obbligatoria (si veda anche altro approfondimento a pag. 5). Guardando alla distribuzione territoriale delle liti, dopo Napoli si posiziona Roma, con quasi 18 mila procedimenti nel 2010, e Lecce, con più di 16 mila. In generale, per i dan- Dove si litiga di più per i sinistri stradali L’andamento dei procedimenti per risarcimento danni Anno 2009 Anno 2010 Sopravvenuti 274.782 296.869 Definiti 256.995 262.400 Pendenti al 31 dicembre 381.758 421.725 Procedimenti di risarcimento danni sopravvenuti Anno 2009 Procedimenti di risarcimento danni sopravvenuti Anno 2010 Bari 15.159 15.706 Catania 6.947 7.163 Catanzaro Distretti Fonte: Dipartimento organizzazione giudiziaria - Direzione generale di statistica del ministero della giustizia. Procedimenti per risarcimento danni circolazione presso gli uffici di giudice di pace 10.252 11.379 Firenze 7.376 7.337 Lecce 15.142 16.111 Milano 5.957 6.126 Napoli 141.059 156.015 6.352 6.805 Palermo ni da circolazione, è il Sud a farla da padrone, con Catanzaro, Salerno e Bari che sono gli unici altri distretti a superare quota 10 mila procedimenti so- pravvenuti nel 2010. Staccate, infatti, ci sono Milano con poco più di 6 mila (nel 2007 erano più di 9 mila), Torino con quasi 4 mila e Bologna con circa Roma 17.227 17.834 Salerno 14.225 12.900 3.500. Quello del risarcimento danni da circolazione stradale sembra quindi un vero business. Soprattutto da Roma in giù. Opportunità anche dalle liti condominiali che, secondo i dati 2011 del Centro studi di diritto condominiale e immobiliare (Cescond), rappresentano oltre un quinto delle cause civili pendenti in Italia. Camere di commercio, è loro il 25% delle liti Società, l’istituto è decollato nel 2012 Commercialisti, tutti gli ordini per la fase 2 Camere di commercio protagoniste nella mediazione. Un quarto dei procedimenti, infatti, è stato gestito dai 93 organismi rientranti nelle maglie del sistema camerale. E, considerando che gli enti accreditati al registro del ministero della giustizia sono 800, tra ordini professionali e soprattutto società private, il risultato appare ancora più significativo. Da marzo a dicembre, le camere hanno condotto infatti 15 mila mediazioni, il 25% rispetto alle 60 mila rilevate a livello nazionale dal ministero della giustizia. «Ci aspettiamo una ulteriore crescita», commenta Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere, «dovuta alle nuove materie che entreranno in vigore. Tra le criticità abbiamo rilevato numerose mancate adesioni. Molti procedimenti non si chiudono perché una delle parti non si presenta. E questa tendenza è in parte dovuta al problema della scarsa diffusione dello strumento, in parte all’avvocatura che non ha rappresentato correttamente l’istituto. A seguito di questa resistenza da parte degli avvocati», continua Pompei, «ci risulta che si sia innescato anche un meccanismo per cui molti conflitti si chiudono all’interno degli studi professionali. Infatti, tenendo presente i dati del ministero della giustizia, che testimoniano la riduzione del contenzioso nei tribunali, significa che in parte le liti si sono chiuse in camera di conciliazione, in parte in qualche altro posto. Nonostante questo», sottolinea Pompei, «i nostri numeri sono in crescita, e soprattutto è cambiata la tipologia di conflitti seguiti dalle camere. Prima, erano soprattutto conflitti tra imprese e consumatori, ora l’80% è rappresentato dalle liti tra imprese, che è il campo dove il sistema camerale è più preparato». La mediazione obbligatoria sta decollando in questi ultimi mesi. Secondo alcune delle tante società private che fanno conciliazione, la cultura sulla giustizia alternativa sta cambiando. L’Asac, Associazione per lo sviluppo delle agenzie di conciliazione, per esempio, nei primi tre mesi del 2012 ha gestito lo stesso numero di mediazioni del 2011. «Segno che qualcosa si sta muovendo», afferma il vicepresidente del consiglio direttivo, Marcello Guadalupi. «Il grosso del problema, per cui la mediazione non è ancora decollata, risiede nel fatto che non tutti i professionisti stanno lavorando nella stessa direzione. Questo significa che non sono state valutate in maniera corretta le sanzioni che ne deriveranno, che non sono poi così basse. In questo senso, la parte più importante la svolgeranno i magistrati nelle sentenze che emetteranno. Ci capita spesso, infatti», continua Guadalupi, «di ricevere domande di mediazione con la mancata adesione dell’altra parte, segno che non viene compresa l’importanza della mediazione o i cittadini vengono consigliati a non partecipare. Questo comportamento non fa bene né alla giustizia né all’utente finale». L’Anpar, Associazione nazionale per l’arbitrato e la conciliazione, ha avviato circa 1.700 mediazioni nel 2011, e conta di superare quota 2 mila entro marzo. Tra le principali materie: diritti reali, successioni, sanità. In media, il controvalore delle liti è sui 50 mila euro. «Tra le criticità», afferma il presidente, Giovanni Pecoraro, «evidenziamo la mancata preparazione dei mediatori. Si sono avventurati nel nuovo istituto soggetti con una preparazione carente. È importante, in questo senso, formare bene i professionisti, e il ministero deve vigilare in questo senso». Tra tutti gli ordini professionali, quello dei dottori commercialisti ed esperti contabili è uno dei pochi ad aver puntato tutte le forze, e fin da subito, sul dlgs n. 28/2010. I numeri parlano chiaro: oltre 80 organismi accreditati e altri dieci in fase di accreditamento. Su 143 ordini, quasi 100 hanno costituito un ente all’interno della rete creata dal Consiglio nazionale. Altri, invece, si sono organizzati autonomamente, dando vita a organismi inteprofessionali o sottoscrivendo protocolli con le camere di commercio. Insomma, secondo Felice Ruscetta, presidente del Consiglio direttivo di Adr commercialisti, «tutti gli ordini territoriali si sono attivati per dare una risposta ai cittadini. Detto questo, dall’entrata in vigore delle nuove materie mi auguro un incremento notevole di procedimenti», afferma, «auspico però una maggiore vigilanza da parte del ministero. Mi risulta che diversi organismi non stiano operando correttamente. E questo droga il mercato. Se il servizio professionale non è svolto con serietà, infatti, il cittadino è scoraggiato e la cultura della mediazione non si diffonde. Anche all’interno della stessa procedura, se la scelta del mediatore non è corretta o il professionista non è preparato, difficilmente si riuscirà a dare un buon servizio. Il ministero deve intervenire per evitare questi comportamenti e pubblicità ingannevoli, soprattutto in tema di formazione». Guardando ai numeri degli ordini territoriali, l’Ordine di Milano ha gestito 300 liti, seguono Napoli con 150 e Roma con 120. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it UN ANNO DI MEDIAZIONE Lunedì 19 Marzo 2012 5 Quanto costa la conciliazione per risarcimenti e liti condominiali. Spesa recuperabile dal isco Valore del danno determinante DI Pagina a cura ANTONIO CICCIA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D al 20 marzo 2012 per i risarcimenti danni da sinistri stradali e per le liti condominiali è obbligatorio passare dal mediatore. L’avvocato cui ci si rivolge non può iniziare la causa, ma deve spiegare al cliente che prima bisogna convocare l’assicurazione o il condominio davanti a un organismo di conciliazione. Magari si può sfogliare l’elenco degli organismi di conciliazione presente sul sito del ministero della giustizia o magari si delega il tutto all’avvocato. Il legale deve avvisare il suo assistito che la presenza dell’avvocato non è obbligatoria e che se la conciliazione riesce si potrebbero pure ottenere benefici fiscali (credito d’imposta per l’indennità pagata per la mediazione). Tra l’altro le spese dell’avvocato rimangono formalmente a carico del cliente, a meno che l’accordo finale non preveda espressamente una rivalsa sull’assicurazione. L’interessato deve, dunque, scegliere se andare da solo alla mediazione o se farsi accompagnare dall’avvocato. In ogni caso, scelto l’organismo (ce ne sono di enti pubblici o privati) bisogna compilare l’istanza di mediazione. Nel modello si devono indicare le parti e la ragione sintetica dell’istanza, allegando i documenti che si ritiene più significativi. Ad esempio si possono allegare le foto della macchina sinistrata o il verbale di pronto soccorso e altra documentazione medica. Un punto non facile è la determinazione del valore della controversia. Certo se per il danno all’auto sarà il preventivo del carrozziere a risolvere il problema, non è così semplice determinare il danno da lesioni personali, tenendo conto di tutte le voci. E in proposito potrebbe essere pericoloso confidare nel proprio intuito: si rischia di fare richieste esageratamente alte o sproporzionatamente basse. In ogni caso il valore della controversia è determinante perché è l’unita di misura dell’indennità da pagare all’organismo. Organismo che, per accettare la richiesta, chiederà un primo versamento di 40 euro più Iva e poi, di solito, si fa versare una seconda parte prima della seduta e, infine, un saldo a mediazione finita, calcolato a seconda dell’esito. Ci sono, infatti, diminuzioni e aumenti a seconda che alla mediazione si presentino tutte le parti oppure che si raggiunga la conciliazione. In materia di sinistri stradali si applica la riduzione a seconda degli scaglioni previsti dalla tabella ministeriale, perchè si tratta di conciliazione obbligatoria. Per un danno di importo più basso si tratta di qualche centinaio di euro. Ma è evidente che per i danni di maggiore importo il conto potrà essere caro. A questo punto si va davanti al mediatore. Se la controparte si presenta comincerà il procedimento, che deve concludersi entro quattro Cosa si rischia di pagare Esempio: sinistro stradale danno 50 mila euro CAUSALE IMPORTO (euro) NOTE FONTE Spese mediazione 400 Massimo ridotto di un terzo Art. 16 e segg. dpr 180/2010 (allegato 1) Contributo unificato 450 In base al valore della controversia Art. 13, dpr 115/2002 Contributo unificato chiamate di terzo, atti di intervento, modifiche della domanda In base al valore della domanda Chi ha già versato il contributo e aumenta il valore della domanda paga solo l’integrazione per lo scaglione superiore Art. 14, dpr 115/2002 Omessa dichiarazione di valore della causa nell’atto introduttivo 1.466 Valore massimo tabellare del contributo unificato Art. 13, comma 6, dpr 115/2002 Sanzione per omessa dichiarazione modifica valore della domanda 1.466 Valore massimo tabellare del contributo unificato Art. 13, comma 6, dpr 115/2002 Sanzione per mancata partecipazione alla mediazione senza giustificato motivo 450 Pari al contributo unificato Art. 8, dlgs 28/2010 Pagamento spese sostenute dal soccombente in caso di ostruzionismo all’accordo in sede di mediazione da parte della parte vittoriosa Da liquidarsi dal giudice In caso di corrispondenza totale tra decisione del giudice e accordo rifiutato Art. 13, dlgs 28/2010 Sanzione in caso di ostruzionismo all’accordo in sede di mediazione 450 Pari al contributo unificato Art. 13, dlgs 28/2010 Condanna al risarcimento del danno per lite temeraria Da liquidarsi dal giudice Ioptesi di responsabilità aggravata; si aggiunge alle spese di soccombenza Art. 96 codice di procedura civile Contributo unificato aumentato per omessa indicazione di fax/pec dell’avvocato o codice fiscale parte 675 Contributo unificato aumentato della metà Art. 13, comma 3-bis, dpr 115/2002 Contributo unificato per appello 675 Contributo unificato aumentato della metà Art. 13, comma 1-bis, dpr 115/2002 Contributo unificato per Cassazione 900 Contributo unificato raddoppiato Art. 13, comma 1-bis, dpr 115/2002 mesi. Se ci si mette d’accordo il danneggiato potrebbe avere conseguito più di un vantaggio: il vantaggio del tempo; di non avere speso soldi per la causa, di poter recuperare dal fisco i soldi spesi per la mediazione. Bisogna però mettere in conto lo svantaggio di avere magari accettato una cifra più bassa di quella cui si avrebbe diritto. Certamente una conciliazione porta con sé una transazione e cioè un accordo, per raggiungere il quale le parti rinunciano a qualche cosa. Sarà il singolo interessato che dovrà valutare caso per caso se quello cui ha rinunciato sarà stato compensato dai vantaggi conseguiti. Il rischio è che rimanga il dubbio che si è costretti a conciliare perchè la giustizia non funziona, è lenta, aleatoria. Se scendere o meno a compromessi è una scelta dell’interessato. Se la controparte non si presenta o se la conciliazione non riesce, in effetti il tempo passato non è servito a granché. Anzi. Il danneggiato dovrà pagare il saldo all’assicurazione e cominciare la trafila giudiziaria. Andrà dall’avvocato e gli affiderà l’incarico di iniziare la causa, versandogli un fondo spese. Per iniziare la causa occorre versare il contributo unificato e pagare tutti i diritti che la causa porta con sé oltre agli onorari del legale. Certo la prospettiva è di recuperare tutto dall’assicurazione condannata a pagare. Ma se il giudice si convince che il danno è di importo pari a quello offerto dall’assicurazione davanti al mediatore e rifiutato dal danneggiato, va a finire che quest’ultimo non recupera nemmeno le spese legali, anzi corre il rischio di dovere pagare le spese dell’avvocato dell’assicurazione. Ad esempio la mediazione per un danno da sinistro stradale di 50 mila euro costa 400 euro (oltre Iva); se si accetta l’offerta dell’assicurazione si deve pagare un surplus per la riuscita, ma lo stato dovrebbe rimborsare quanto speso; se si rifiuta l’offerta il recupero fiscale dell’indennità all’organismo è dimezzato e bisognerà affrontare il giudizio e cominciare a pagare 450 euro di contributo unificato e a dotare l’avvocato incaricato dei soldi per fare fronte agli esposti e per dargli un anticipo degli onorari; se poi si vince allora di regola le spese legali del danneggiato saranno messe a carico dell’assicurazione; ma se il giudice valuterà il danno dello stesso importo di quello già offerto dall’assicurazione in mediazione, il danneggiato rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. L’avvocato è obbligato a informare il cliente All’atto del conferimento dell’incarico (quindi non necessariamente al primo colloquio), l’avvocato è tenuto a informare l’assistito della possibilità o dell’obbligo di avvalersi del procedimento di mediazione disciplinato dal dlgs 28/2010 e delle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 17 e 20. L’informazione deve essere fornita chiaramente e per iscritto ed il documento che la contiene va allegato all’atto introduttivo del giudizio. In caso di violazione degli obblighi d’informazione, il contratto tra l’avvocato e l’assistito è annullabile (articolo 4, comma 3, dlgs n. 28/2010). Pur se non è richiesto dalla legge il Consiglio Nazionale Forense ha suggerito di menzionare la notizia dell’intervenuta informazione anche nella procura alle liti. La mediazione, dunque, s’ha da fare. Anche per evitare, una volta cominciato il processo, di dover ricominciare da capo. Nella mediazione obbligatoria, la mediazione è, infatti, condizione di procedibilità. O detto altrimenti senza mediazione il processo è improcedibile.L’improcedibilità deve essere eccepita da chi è chiamato in giudizio o rilevata dal giudice non oltre la prima udienza. In tali casi il giudice assegna alle parti un termine per la proposizione dell’istanza di mediazione e fissa la successiva udienza dopo quattro mesi. Se al momento di proposizione della domanda il procedimento di mediazione non si è concluso il giudice fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di quattro mesi. Il sistema adottato, dunque, non è quello della sospensione del giudizio e della conseguente necessità di riassunzione delle parti. Il giudice si limita a fissare l’udienza successiva nel rispetto del termine previsto dalla legge per la conclusione del procedimento di mediazione. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 6 Lunedì 19 Marzo 2012 UN ANNO DI MEDIAZIONE Viaggio nella giurisprudenza di merito sul dlgs n. 28/2010. Esclusa la diffamazione telefonica Senza informativa nessun blocco DI Pagina a cura ANTONIO CICCIA Flussi e materie http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D al mediatore ci va il tutore dell’interdetto e l’avvocato può essere presente; inoltre se manca l’informativa del legale il processo va avanti e non è necessaria la mediazione per le cause per danni da diffamazione telefonica. Sono questi alcuni dei chiarimenti che la giurisprudenza di merito ha dato sul procedimento introdotto dal decreto 28/2010. Anche se su alcuni casi la questione è dubbia e abbiamo pronunce di contenuto opposto: non è chiaro se l’usucapione sia materia di mediazione così come per la revocatoria bancaria. Ma vediamo di passare in rassegna le pronunce più rilevanti. In mediazione va il tutore. In caso di interdizione, è il tutore e non l’interdetto a dover prendere parte al procedimento di mediazione, essendo, peraltro, preciso compito dei mediatori quello di dovere accertare che il soggetto convocato al tavolo di conciliazione sia titolare del potere di disporre del diritto conteso (Trib. Varese, 13/2/2012). Delega del giudice obbligata. L’imposizione al capo dell’ufficio giudiziario di adottare, nell’ambito dell’attività di pianifi cazione, ogni iniziativa necessaria a favorire l’espletamento della mediazione su invito del giudice implica che non sussista più una discrezionalità assoluta in merito alla mediazione delegata, ma che tale discrezionalità sia, ormai, circoscritta alla valutazione dei presupposti relativi alla natura della causa, lo stato dell’istruzione e il comportamento delle parti e si identifichi in un giudizio prognostico sulla possibile idoneità della mediazione a definire la controversia (Trib. Prato, 17/1/2012). Sequestro. La parte che ha richiesto e ottenuto un sequestro «ante causam» per una controversia rientrante in una delle materie a mediazione obbligatoria, pur volendo esperire il procedimento di mediazione non potrà esimersi dall’instaurare il giudizio di merito ex art. 669-octies c.p.c. prima o nel corso della mediazione stessa, in quanto, il termine di durata della procedura conciliativa può spingersi fino a 4 mesi, ed è dunque più ampio rispetto al termine perentorio di cui all’art. 669-octies, comma 1, c.p.c. Di conseguenza, la parte interessata, se volesse attendere l’esito della media-conciliazione prima di introdurre il giudizio di merito, rischierebbe, in caso di mancato accordo, di vedere vanificata anche la tutela conservativa già ottenuta a seguito dell’inefficacia ex art. 669-novies c.p.c. Paradossalmente, le altre due strade ipo- Fonte: Direzione generale di statistica del ministero della giustizia (periodo: 21 marzo 2011-31 dicembre 2011) tizzabili, se da un lato consentirebbero di evitare il suddetto rischio, dall’altro produrrebbero comunque un irragionevole aggravio per il diritto di difesa (sul piano dei costi processuali) poiché: attivando la mediazione contestualmente all’instaurazione del giudizio di merito, specie se la mediazione stessa si dovesse concludere positivamente, la parte avrebbe sopportato invano anche le spese per introdurre il giudizio, poi non più necessario; instaurando solo il giudizio, la parte stessa andrebbe incontro ad una pronunzia giudiziale di improcedibilità alla prima udienza, con conseguente invito a procedere a mediazione ed a sopportarne i relativi costi (Trib. Brindisi, 9/1/2012). Usucapione: mediazione obbligatoria. Le domande in tema di usucapione rientrano nell’ambito della mediazione obbligatoria costituendo domande relative a «controversie in materia di diritti reali» quelle volte ad ottenere l’accertamento dell’avvenuto acquisto, per possesso prolungato nel tempo, del diritto reale di proprietà o di un diritto reale di godimento. Al riguardo, non è condivisibile quell’impostazione per cui – poiché la mediazione in tema di usucapione non può avere il medesimo effetto della sentenza (posto che non sarebbe trascrivibile il negozio di accertamento dell’acquisto della proprietà per usucapione) – allora si devono escludere le controversie in materia di usucapione dalla mediazione obbligatoria. Il procedimento di mediazione, infatti, tende a fare trovare un accordo che impedisca il sorgere del contenzioso giudiziario, senza che necessariamente tale accordo debba coincidere con il contenuto della pronuncia giudiziaria richiesta da parte attrice e senza che necessariamente l’eventuale accordo sia trascrivibile (Trib. Palermo Bagheria, 30/12/2011) Usucapione: mediazione non obbligatoria. La legge deve essere interpretata nel senso che deve essere esclusa la mediazione obbligatoria perchè il processo non è evitabile: Nel caso delle azioni di usucapione, non potendo la sentenza essere surrogata dall’accordo, la mediazione non è obbligatoria (Trib. Varese, 20/12/2011). Usucapione: mediazione non serve. L’accordo amichevole raggiunto nel procedimento di mediazione avente ad oggetto l’accertamento dell’intervenuta usucapione non costituisce titolo idoneo alla trascrizione (Tribunale Catania, 24 febbraio 2012). Diffamazione telefonica senza mediazione. L’azione in materia di da responsabilità da diffamazione è sottoposta alla mediazione obbligatoria solo se realizzata «con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità», non anche con il telefono o la voce (Trib. Varese, 20-12-2011). Revocatoria bancaria senza mediazione. L’azione revocatoria anche se giustificata da un contratto bancario non deve essere preceduta dall’obbligo preliminare della mediazione (Trib. Pavia, 27/10/2011). Consulenza preventiva libera. Il ricorso per consulenza tecnica preventiva in relazione ad una delle materie di conciliazione obbligatoria non deve essere preceduto, a pena di improcedibilità, dall’esperimento del procedimento di mediazione, per la sua funzione in parte cautelare e urgente (Trib. Pisa, 3/8/2011). L’avvocato può essere presente. Il fatto che il dlgs n. 28/2010 non preveda la necessaria assistenza di un difensore non significa che alla parte sia vietato avvalersi di un avvocato nel corso della procedura (Trib. Lamezia Terme, 1/8/2011) Conta la notificazione. Poiché l’articolo 24 del dlgs 28/2010 prevede che le disposizioni sulla condizione di procedibilità si applicano ai processi «iniziati» a partire dal 21/3/2011 e considerato che la pendenza del giudizio ed il suo «inizio» si hanno dalla notificazione della citazione, allora devono ritenersi allo stato improcedibili le domande contenute in citazioni (relative a materie soggette a mediazione obbligatoria) notificate al destinatario a partire dal 21/3/2011 (Trib. Bagheria, 13/7/2011). Quando conviene delegare la conciliazione. Il giudice può invitare le parti a valutare la possibilità di un tentativo stragiudiziale di mediazione, quando gli elementi della causa siano indicativi di una buona probabilità di chances di conciliazione. Come quando la causa interessa, dal punto di vista soggettivo, due litiganti legati da un pregresso rapporto di origine familiare, destinato a proiettarsi nel tempo in modo durevole e, quindi, allorché meriti di essere salvaguardata la possibilità di conservazione del vincolo affettivo in essere, posto che la mediazione, diversamente dalla statuizione giurisdizionale, può guardare anche all’interesse (pubblico) alla «pace sociale», favorendo il raggiungimento di una con- ciliazione che non distribuisce ragioni e torti ma crea nuove prospettive di legame destinate a far sorgere dal pregresso rapporto disgregato nuovi orizzonti relazionali (Trib. Varese, 6/7/2011). Locazioni: mediazione obbligatoria. In tema di locazioni, la domanda proposta per l’accertamento dell’intervenuto esercizio del recesso senza l’osservanza del termine di preavviso pattuito, con la conseguente richiesta di condanna al pagamento delle relative mensilità di canone, è soggetto al procedimento di mediazione obbligatoria (Trib. Prato, 30/3/2011). Omessa informativa: nessuna improcedibilità. L’omessa informativa da parte dell’avvocato non determina improcedibilità della domanda giudiziale. Al più, il difetto di informazione può indurre il giudice – verificata la mancata allegazione del documento informativo – a informare «la parte della facoltà di chiedere la mediazione (Trib. Palermo, 24/3/2011) Niente informativa, contratto annullabile. All’atto del conferimento dell’incarico, l’avvocato è tenuto a informare chiaramente e in forma scritta l’assistito della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione e delle agevolazioni fiscali oltre ai casi della mediazione obbligatoria). In caso di violazione degli obblighi di informazione, il contratto tra l’avvocato e l’assistito è annullabile. L’annullabilità possa essere fatta valere solo dall’assistito che non ha ricevuto l’informativa e non anche dalla controparte processuale (Trib. Varese, 1/3/2011). © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L Lunedì 19 Marzo 2012 CODICE DELLA STRADA 7 Riattivati i servizi sospesi per mancanza di fondi, ma ci sono da smaltire le spedizioni in giacenza La Motorizzazione fa rifornimento Ripreso l’invio postale dei tagliandi di rinnovo delle patenti DI Pagina a cura STEFANO MANZELLI ED ENRICO SANTI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S ono finiti temporaneamente i soldi per l’invio postale dei tagliandi relativi al rinnovo delle patenti, ai cambi di residenza e alla decurtazione progressiva di punti. Mentre per la partecipazione ai corsi di recupero crediti non ci sono particolari problemi, per chi nel frattempo vuole andare all’estero con la patente rinnovata possono essere invece guai grossi. Intanto però la motorizzazione ha ripreso a spedire i tagliandi, ma resta l’arretrato. Lo ha evidenziato il ministero dei trasporti con le note n. 6878 e 13 rispettivamente del 9 e 15 marzo 2012. Decurtazione di punti. Non potendo essere inviata per mancanza di risorse la tradizionale comunicazione di variazione del punteggio, il ministero dei trasporti, con la circolare del 9 marzo 2012, ha comunicato che, fino al ripristino dei fondi necessari (avvenuto il 16 marzo), l’iscrizione a un corso per il recupero dei Le norme Normativa vigente Le istruzioni di emergenza Corso recupero punti patente Per l’iscrizione al corso deve essere esibita la comunicazione di variazione di punteggio spedita al domicilio del trasgressore Può essere esibita la stampa del saldo dei punti acquisibile tramite il portale dell’automobilista oppure dagli ufici della Motorizzazione (senza costi) Rinnovo patente Si applica il tagliando inviato gratuitamente dalla Motorizzazione sulla patente Per essere in regola all’estero si può chiedere l’emissione del duplicato della patente (con oneri a carico dell’utente) punti è consentita previa esibizione della stampa del saldo dei punti. La nuova procedura, che è esente da oneri per l’utente, si pone in temporanea deroga di quanto disposto dall’art. 6, comma 1, del decreto ministeriale del 29 luglio 2003 (come modificato dal decreto ministeriale del 30 marzo 2006), il quale prevede che non è possibile iscriversi al corso se non si è prima ricevuta la comunicazione da parte del Dipartimento dei trasporti terrestri di decurtazione del punteggio. Forti perplessità sussistono in ordine alla mancata osservanza dell’art. 126-bis del codice della strada, in base al quale ogni variazione di punteggio deve essere comunicata agli interessati dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida. In particolare, potrebbero emergere profili di illegittimità per i provvedimenti che dispongono la revisione della patente per azzeramento del punteggio, senza progressiva informazione all’utente. Rinnovo patente e cambio Contestazioni dirette sulle multe Il trasgressore che vuole contestare una decurtazione di punti patente deve rivolgere le sue attenzioni direttamente alla multa e non alla lettera di avvenuto taglio che però assume importanza per avvisare l’utente. In mancanza di questa informazione progressiva potrebbe, infatti, anche essere annullata la revisione della licenza. Sono queste le conseguenze immediate derivanti dall’applicazione della circolare ministeriale del 9 marzo e della successiva importante sentenza della Corte di cassazione che si è espressa a Sezioni unite civili, con la determinazione n. 3937 del 13 marzo 2012. Sul fronte dei ricorsi al taglio dei punti la giurisprudenza si è sbizzarrita. Secondo i giudici di merito la comunicazione della Motorizzazione relativa alla decurtazione di punti può essere impugnata davanti al giudice di pace e non davanti al tribunale amministrativo regionale. Il Consiglio di stato, sez. VI, con la sentenza n. 9403 del 27 dicembre 2010 ha affermato che la penalità in termini di punti patente rappresenta una misura accessoria alle relative sanzioni. Ne consegue che il contenzioso relativo all’applicazione di tale sanzione accessoria, nell’ambito del quale devono ricomprendersi anche le questioni relative all’erronea decurtazione di punteggio, deve ricondursi alla giurisdizione del giudice di pace. Anche le sezioni unite della Cassazione, con la sentenza n. 22235 del 21 ottobre 2009, hanno già avuto modo di affermare che ogni conducente può proporre ricorso al giudice di pace per contestare la legittimità della decurtazione di punteggio subita sulla propria patente di guida. Questo perché il taglio di punti sulla licenza ha natura di sanzione amministrativa accessoria contro la quale è sempre esperibile il rimedio previsto dall’art. 204-bis del codice stradale. Sulla questione si è espressa nuovamente pochi giorni fa in chiari termini la stessa Corte di cassazione, sez. unite civ. con la sentenza n. 3937 del 13 marzo 2012, stabilendo che non occorre attendere da Roma la comunicazione del taglio dei punti sulla patente per proporre al giudice censure difensive contro il taglio annunciato dei crediti: si può ricorrere subito contro la multa che contiene necessariamente l’indicazione della decurtazione in arrivo. In sostanza la comunicazione finale del Ced della Motorizzazione che viene inviata per posta al domicilio del trasgressore non è suscettibile di autonoma impugnazione, trattandosi di una mera comunicazione informativa. Pertanto, il destinatario di una multa stradale che prevede decurtazione di punteggio può immediatamente proporre opposizione al giudice di pace per fare valere anche vizi afferenti alla detta sanzione amministrativa accessoria, senza necessità di attendere la comunicazione della variazione di punteggio da parte della Motorizzazione. Tuttavia, insieme a tali considerazioni, occorre tenere presente che l’impossibilità di spedire per posta la prescritta comunicazione presenta aspetti critici soprattutto con riferimento alla revisione della patente conseguentemente all’azzeramento dei punti. Infatti, in merito, la giurisprudenza (Tar Lombardia, sez. III, sent. n. 1372 del 7 maggio 2010; Tar Piemonte, sez. II, sent. n. 667 del 5 febbraio 2010) ha avuto modo di chiarire che il provvedimento di revisione della licenza di guida deve essere necessariamente preceduto dalle comunicazioni delle singole variazioni di punteggio. In assenza, il trasgressore non è posto nelle condizioni per conoscere il credito dei punti ed eventualmente frequentare un corso per recuperare i crediti e pertanto il provvedimento di revisione della patente si configura come illegittimo. E’ forse questo il punto di maggiore criticità delle nuove procedure descritte dalla circolare ministeriale del 9 marzo 2012. È vero che attualmente l’utente può venire a conoscenza del saldo dei punti patente stampandolo dal portale dell’automobilista. Tuttavia, non si può prescindere dalla disposizione di cui all’art. 126-bis, comma 3, primo periodo, del codice della strada: «ogni variazione di punteggio è comunicata agli interessati dall’anagrafe nazionale degli abilitati alla guida». Il contenzioso è alle porte. © Riproduzione riservata residenza. In caso di rinnovo della licenza di guida o di annotazione del trasferimento di residenza, non resta altra possibilità, soprattutto per evitare problemi nei viaggi all’estero, che l’emissione di un duplicato di patente, aggiornato all’esito delle corrispondenti registrazioni. In tal caso l’utente deve pagare i diritti e le tariffe previsti dalla legislazione in materia. In questo contesto si appalesa in modo evidente la mancata attuazione della riforma sul rinnovo della licenza di guida previste dalla legge di riforma del codice della strada n. 120 del 29 luglio 2010. La novella aveva modificato il comma 5 dell’art. 126, disponendo che, in caso di conferma della validità della licenza di guida, il Dipartimento per i trasporti terrestri deve trasmettere per posta al titolare non il tagliando di convalida da apporre sulla patente, ma un duplicato della patente stessa, con l’indicazione del nuovo termine di validità. Tuttavia la novità non è mai diventata operativa per mancanza delle regole di dettaglio. Trovati i soldi si riparte. Da venerdì scorso la motorizzazione ha ripreso a spedire i tagliandi dando priorità a quelli per il rinnovo delle patenti di guida. Lo ha messo nero su bianco il Ministero con la nota del 15 marzo 2012. Siccome la spedizione è ferma dal 2 febbraio ci vorrà un po’ di tempo prima di smaltire l’arretrato. Nel frattempo restano valide le istruzioni di emergenza del 9 marzo, conclude l’avviso del 15 marzo, salutato favorevolmente pure dalle associazioni dei consumatori. © Riproduzione riservata IN EDICOLA www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 8 Lunedì 19 Marzo 2012 TELEMARKETING Botta e risposta a distanza, a suon di cifre, tra il garante della privacy e la Fondazione Bordoni Telemarketing? Ancora invasivo Aumentano le telefonate sgradite, ma anche gli iscritti al registro DI Pagina a cura SIMONA D’ALESSIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C ittadini che subiscono gli effetti di un telemarketing divenuto «sempre più aggressivo», forse complice l’incertezza finanziaria che rende alcune aziende meno ligie al rispetto delle regole. E le insistenti chiamate giornaliere per vendite e promozioni commerciali su prodotti di varia natura che si trasformano in un atto di «prepotenza» che «danneggia anche le imprese». La denuncia di Francesco Pizzetti, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, espressa la scorsa settimana nel corso di un convegno nella biblioteca del senato per tracciare un bilancio del suo mandato settennale che volge al termine, affonda le radici in quella che considera l’inefficienza palese del Registro delle opposizioni, l’iniziativa nata nel febbraio 2011, (in attuazione di quanto stabilito dal dpr 178/2010), grazie alla quale gli utenti presenti negli elenchi telefonici possono indicare il proprio rifiuto a essere contattati da imprese che propongono acquisti, o forniture di servizi. Il numero uno dell’Authority per la tutela della privacy non si serve di giri di parole per affermare che «molti mesi dall’entrata in vigore del nuovo sistema, possiamo dire che esso non funziona. Le segnalazioni dei cittadini (di coloro, cioè, che vedono ignorata la propria scelta di non essere più Il registro delle opposizioni in cifre* Abbonati iscritti 960 mila, di cui tramite web il 58%, il 35% con adesione telefonica, il 5% via email e il 2% attraverso fax e posta raccomandata Operatori di telemarketing negli elenchi 378 Liste sottoposte a verifica L’attività di coloro che agiscono nel settore delle vendite telefoniche ha portato al controllo di oltre 11 mila cataloghi, restituiti in media entro 15 minuti *dati forniti dalla Fondazione Ugo Bordoimportunati, ndr) hanno ormai raggiunto un ritmo giornaliero preoccupante», puntualizza, sottolineando come gli squilli molesti siano fra le maggiori cause delle interpellanze ricevute nell’anno precedente dall’organismo: sono, infatti, stati forniti oltre 31 mila 200 riscontri tra contatti telefonici (13 mila) ed e-mail esaminate (18 mila 214), «che hanno riguardato, in particolare, le problematiche legate al telemarketing, alle email e ai fax indesiderati, a internet, alla videosorveglianza e agli adempimenti in materia di protezione dei dati personali». Eppure, secondo la fondazione Ugo Bordoni, l’ente che si occupa della gestione del Registro, i numeri degli aderenti sono in aumento, poiché a oggi gli abbonati iscritti hanno raggiunto quota 960 mila, seguendo diversi canali (il web per il 58%, il 35% tramite telefono, il 5% attraverso la posta elettronica, mentre il 2% spedendo fax e raccomandate); gli operatori di telemarketing che figurano nelle liste sono 378, e gli elenchi sottoposti a verifica da parte delle aziende che praticano la vendita servendosi dell’apparecchio telefonico sono oltre 11 mila, restituite in media entro 15 minuti. Interpellata in merito al j’accuse di Pizzetti, l’organizzazione, ça va sans dire, ribatte tono su tono: «Il Registro? Un successo a livello tecnico ed economico, e su questo sono tutti d’accordo, a parte il Garante della privacy, evidentemente, visto che in sede istituzionale ha espresso dubbi sulla validità dello strumento», premette il presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Alessandro Luciano, che ricorda come la stessa Autorità abbia già scritto nelle settimane passate una lettera al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, «individuando nelle tariffe elevate la causa dell’evasione dall’obbligo da parte degli operatori di telemarketing» di rispettare la volontà degli utenti a non finire nelle mire dei vari call center sparsi per l’Italia. Nel dettaglio, la missiva metteva in risalto che i costi che le società pagano per accedere al Registro e verificare quali numeri telefonici vi sono iscritti (in modo, dunque, da evitare di subissare di chiamate tali abbonati, e dedicarsi ad altre liste di utenti), vengono ritenute dagli operatori eccessivamente onerosi, elemento che per Pizzetti può «costituire un vero e proprio disincentivo al rispetto degli obblighi previsti». Un’azione di stimolo, pertanto, visto che il tariffario dovrà es- sere aggiornato entro fine anno: il Garante si è rivolto a Passera, insediatosi quattro mesi or sono, invitandolo a tener conto delle lamentele aziendali, così da eliminare una delle ragioni che stanno creando «falle» nella navigazione dell’iniziativa. La Fondazione, però, non è d’accordo con questa linea di pensiero, considerando che, prosegue Luciano, «oggi le tariffe, grazie all’opera congiunta del dicastero e della nostra fondazione, sono state ridotte del 50% ed in alcuni casi anche del 70%». Ecco, quindi, l’affondo: «A questo punto, credo che non ci siano più scuse perché l’Authority, preposta non alle critiche, bensì al controllo ed alle eventuali sanzioni, intervenga in modo più efficace di quanto abbia fatto fino ad oggi». Sullo sfondo, le associazioni dei consumatori combattono da mesi la propria battaglia a difesa dei cittadini loro malgrado finiti nel mirino dei venditori con la cornetta in mano: sui siti internet delle maggiori organizzazioni campeggiano, infatti, informazioni sulle modalità di iscrizione al Registro delle opposizioni. Tuttavia, le parole di Pizzetti confermano le rilevazioni dell’Adoc del giugno 2011: almeno la metà degli iscritti vede violato il proprio diritto a non essere infastidito da chi pratica il telemarketing. Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ telemarketing IL PUNTO DI VISTA DEGLI AVVOCATI Consumatori e imprese possono correre ai ripari R egistro delle opposizioni «senza dubbio inefficace», al punto che «sarebbe stato più opportuno mantenere la possibilità per il cittadino di segnalare la volontà di non ricevere pubblicità telefonica, anziché in un separata lista, direttamente in sede di redazione e aggiornamento degli elenchi del telefono». Il funzionamento dello strumento «incriminato» è passato al setaccio dagli avvocati, che per ItaliaOggi Sette inquadrano la questione dal punto di vista delle persone e delle imprese coinvolte, anche alla luce della presa di posizione del Garante della privacy. Per ciò che riguarda la popolazione «vittima» di proposte d’acquisto sgradite, dichiara Angelo Monoriti (NCTM) le richieste più frequenti che arrivano negli studi legali «sono per lo più volte a far cessare telefonate promozionali indesiderate, specie quando la gente ha già iscritto la propria uten- za nel Registro. Dal lato delle imprese, invece, l’intervento del legale è relativo alla predisposizione di apposite procedure di controllo che consentano di verificare agevolmente ed efficacemente quali utenze siano utilizzabili a fini di telemarketing, e quali invece no». Per le società operanti nel settore della vendita con call center «è consigliabile che adottino specifiche procedure interne che impongano, prima di procedere con l’effettuazione di contatti promozionali, una puntuale verifica dell’avvenuta iscrizione dell’utenza da chiamare» nell’elenco istituito lo scorso anno. «Nel caso in cui tale iscrizione venisse verificata, occorrerebbe astenersi dal procedere con le attività di telemarketing», precisa l’avvocato. La procedura di adesione al Registro e, quindi, la sua validità effettiva, viene bocciata da Nadia Martini (Nunziante Magrone), perché, «anzitutto, è oggi richiesto all’utente di attivarsi per non essere disturbato, iscrivendosi, mentre, prima delle modifiche, se nulla si diceva, non si poteva essere importunati». Inoltre, va avanti, «l’inclusione nel Registro non impedisce l’utilizzo dei numeri telefonici raccolti da fonti diverse degli elenchi abbonati, per esempio dalle adesioni a carte di fi- delity. Con la conseguenza che restano, in realtà, autorizzate la maggior parte delle forme di telemarketing», spiega. Ma come può proteggersi il cittadino? Rivolgendosi «al Garante della privacy o all’autorità giudiziaria, chiedendo di dichiarare l’illegittimità del trattamento e di vietarne la prosecuzione. Prima di avviare ogni azione, suggerisco di accertarsi dell’avvenuta iscrizione al Registro, di controllare che siano trascorsi 15 giorni dal momento dell’adesione, visto che solo da questa data l’opposizione acquista efficacia, e di verificare di non aver dato consenso per finalità di telemarketing al soggetto che ha effettuato la chiamata». Dal canto loro, le aziende devono «fornire all’utente un’adeguata informativa, acquisendone un consenso specifico per le fi nalità di telemarketing. In mancanza di ciò, l’impresa dovrà verificare se l’utente figura nel Registro», conclude Martini, ricordando che, se in difetto, la società «rischierebbe sanzioni fino a 300 mila euro». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lun Lunedì 19 Marzo 2012 GIOCH I & SCOMMESSE 9 Nuova condanna dall’Europa. L’accusa non cambia: protezionismo a favore degli operatori nostrani Scommesse, l’Italia perde ancora Per la Corte Ue il dl Bersani è illegittimo. E fioccano i ricorsi DI Pagina a cura FRANCESCO CERISANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L a propensione al rischio dovrebbero averla nel sangue, ma non fino al punto di rimetterci investimenti, denunce penali e anni di ricorsi a colpi di carte bollate contro lo stato. Da anni le società europee operanti nel settore delle scommesse sportive (una «gallina dalle uova d’oro» che da sola rappresenta il 4% del Pil tricolore con oltre 71 miliardi di euro di raccolta nel 2011), interessate a sbarcare nel redditizio mercato italiano, hanno l’impressione di trovarsi di fronte a una roulette russa piuttosto che a un sistema di regole certe. E il sospetto che le leggi, succedutesi dal 1999 ad oggi, abbiano solo apparentemente disegnato un quadro normativo rispettoso dei principi comunitari e della concorrenza cresce ad ogni bacchettata della Corte di giustizia europea. L’accusa è sempre la stessa: protezionismo a favore degli operatori nazionali e degli attuali concessionari (da cui l’erario lucra ogni anno generose commissioni) mascherato da ragioni di tutela della sicurezza. La normativa italiana, infatti, subordina l’esercizio delle attività di raccolta e gestione delle scommesse sportive a due requisiti fondamentali: una concessione da parte dei Monopoli di stato da assegnare mediante pubblica gara e un’autorizzazione di polizia (ai sensi dell’art.88 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) che però è impossibile ottenere in assenza di una regolare concessione dell’Aams. Il che espone gli operatori di betting «ribelli» al rischio di un’incriminazione per «esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa» (reato punito con la reclusione fino a tre anni). L’ultimo cartellino rosso da parte dei giudici di Lussemburgo a questo sistema di regole è arrivato il 16 febbraio scorso con la sentenza Costa-Cifone (cause riunite C-72/10 e C-77/10). Nella lunga disamina la Corte ha smontato punto per punto il decreto Bersani del 2006 (dl n.223) che nel maldestro tentativo di rimediare in fretta e furia a una condanna certa da parte dell’Europa (di lì a pochi mesi la sentenza Placanica del 2007 avrebbe dichiarato l’illegittimità del sistema italiano di affidamento delle concessioni che escludeva le società di capitali quotate) in realtà ha introdotto un rimedio peggiore del male. Con la conseguenza che ora il governo italiano dovrà nuovamente intervenire se non vorrà trovarsi subissato di condanne. A Lussemburgo, infatti, continuano a fioccare ricorsi da ogni parte d’Italia (l’ultima questione pregiudiziale è stata sollevata il 5 dicembre 2011 dal Tar Toscana) e difficilmente la Corte cambierà idea. I vizi del decreto Bersani Il decreto Bersani, nel tenta- LE TAPPE DELLA VICENDA Il decreto Bersani (dl n.223/2006) nel tentativo di dare un'altra chance agli operatori illegittimamente esclusi dalle gare del 1999 ha previsto l’apertura di 7 mila nuovi punti vendita per gioco d’azzardo (più altri 10 mila solo per le corse dei cavalli), ma ha posto una serie di paletti giudicati illegittimi dalla Corte di giustizia europea perché finiscono per favorire i vecchi concessionari a scapito dei nuovi (i nuovi punti vendita, per esempio, devono rispettare una distanza minima da quelli già esistenti e non possono superare un certo numero massimo per comune). Il cartellino rosso dei giudici di Lussemburgo a questo sistema di regole è arrivato il 16 febbraio scorso con la sentenza Costa-Cifone (cause riunite C-72/10 e C-77/10). La Corte ha smontato punto per punto il decreto Bersani del 2006 che nel maldestro tentativo di rimediare in fretta e furia a una condanna certa da parte dell'Eutivo di dare un’altra chance agli operatori illegittimamente esclusi dalle gare del 1999, ha previsto l’apertura di 7 mila nuovi punti vendita per gioco d’azzardo (più altri 10 mila solo per le corse dei cavalli), ma ha posto una serie di paletti giudicati ora illegittimi perché finiscono proprio per favorire i vecchi concessionari a scapito dei nuovi. I nuovi punti vendita avrebbero dovuto rispettare una distanza minima da quelli già esistenti e non dovevano superare un certo numero massimo per comune. Come dire, le vecchie concessioni sono state attribuite con criteri contrari al diritto Ue? Poco importa, vanno lo stesso tutelate, perché, ha scritto il governo italiano nelle sue difese, c’è da «garantire la continuità, la stabilità finanziaria e la giusta remunerazione degli investimenti realizzati». Alla faccia della concorrenza. E poi bisogna «evitare l’esposizione a un eccesso di offerta per i consumatori che vivono nei pressi degli esercizi di scommesse». Obiettivo nobilissimo quest’ultimo, ci mancherebbe. Ma che, fa notare la Corte di giustizia, contrasta palesemente con l’atteggiamento tenuto in questi anni dal nostro paese dove «il settore dei giochi d’azzardo è stato per lungo tempo caratterizzato da una politica di espansione finalizzata ad aumentare gli introiti fiscali». Il che rende impossibile ora per l’Italia «invocare alcuna giustificazione fondata sull’obiettivo di limitare la propensione al gioco o limitare l’offerta di giochi». I vizi dello schema di convenzione Ma non è solo il decreto Bersani a essere finito nel mirino del giudici di Lussemburgo. La Corte di giustizia è stata chiamata ropa ha introdotto un rimedio peggiore del male. Con la conseguenza che ora il governo italiano dovrà nuovamente intervenire se non vorrà trovarsi subissato di condanne. A Lussemburgo, infatti, continuano a ioccare ricorsi da ogni parte d’Italia (l’ultima questione pregiudiziale è stata sollevata il 5/12/2011 dal Tar Toscana) e dificilmente la Corte cambierà idea. La Corte di giustizia è stata chiamata a giudicare la compatibilità con le norme del Trattato Ue dello schema di convenzione adottato in attuazione del dl 223. In questo schema si trovano altre disposizioni che fanno discutere. Come quella che prevede la decadenza dalla concessione (con conseguente perdita della ideiussione versata) per gli operatori accusati di delitti di maia e di «ogni altra ipotesi di reato suscettibile di far venir meno il rapporto iduciario con Aams». Per la Corte Ue la decadenza dalla con- a giudicare la compatibilità con le norme del Trattato Ue in materia di libertà di stabilimento e prestazione di servizi (artt. 43 e 49) dello schema di convenzione adottato in attuazione del dl 223. In questo schema si trovano altre disposizioni che fanno discutere. Come quella che prevede la decadenza dalla concessione (con conseguente perdita della fideiussione versata) per gli operatori accusati di delitti di mafia e di «ogni altra ipotesi di reato suscettibile di far venir meno il rapporto fiduciario con Aams». Ora, a parte il riferimento ai delitti di mafia su cui ovviamente la Corte non ha nulla da eccepire, la seconda parte della clausola non può non colpire per la sua genericità. Cosa vuol dire «ogni altra ipotesi di reato suscettibile di far venir meno il rapporto fiduciario con Aams», si chiede l’Unione europea? La decadenza dalla concessione costituisce infatti una misura talmente grave (a maggior ragione perché determina anche la perdita dell’ingente garanzia pecuniaria versata e il risarcimento dei danni subìti dai Monopoli) che tali sanzioni andrebbero applicate solo «sulla base di circostanze da enunciare in modo chiaro, preciso e univoco». Ci vuole in pratica, scrive la Corte, «una sentenza passata in giudicato riguardante un delitto sufficientemente grave». E tale non può essere l’aver in passato raccolto scommesse per un operatore escluso dalle gare sulla base di norme nazionali contrarie al diritto Ue. Perché altrimenti questo «peccato originale», che poi tale non è perché l’esclusione degli operatori stranieri (è stato il colosso inglese Stanleybet ad aver dato origine alla sentenza Costa-Cifone) è stata giudicata illegittima, ostacolerebbe la cessione costituisce una misura talmente grave (a maggior ragione perché determina anche la perdita dell’ingente garanzia pecuniaria versata e il risarcimento dei danni subìti dai Monopoli) che tali sanzioni andrebbero applicate solo «sulla base di circostanze da enunciare in modo chiaro, preciso e univoco». Ci vuole in pratica, ha detto la Corte, «una sentenza passata in giudicato riguardante un delitto suficientemente grave». L'art.23, comma 3 dello schema di convenzione, prevede anche la decadenza della concessione per chi commercializza giochi d'azzardo mediante siti telematici situati al di fuori del territorio nazionale. È questo il caso di molti operatori comunitari che in virtù di licenze rilasciate dai rispettivi paesi operano in Italia non su internet (non essendo titolari di concessione i rispettivi siti non sono accessibili) ma attraverso centinaia di centri di trasmissione dati (Ctd). possibilità di accedere a nuove concessioni in futuro. In pratica, oltre al danno la beffa. Ma c’è di più. La decadenza per l’utilizzo di siti telematici al di fuori del territorio nazionale L’art.23, comma 3 dello schema di convenzione, prevede anche la decadenza della concessione per chi commercializza giochi d’azzardo mediante siti telematici situati al di fuori del territorio nazionale. E’ questo il caso di molti operatori comunitari (Stanleybet ma anche l’austriaca Goldbet) che in virtù di licenze rilasciate dai rispettivi paesi operano in Italia non su internet (non essendo titolari di concessione i rispettivi siti non sono accessibili) ma attraverso centinaia di centri di trasmissione dati (Stanley ne ha 200, Goldbet circa 700) lungo lo Stivale. Si tratta di locali aperti al pubblico che provvedono a raccogliere le proposte di scommesse per poi inviarle alla casa madre che si riserva il diritto di accettare o meno la giocata. Il titolare del Ctd, quindi, non è un intermediario, giacché non ha alcun potere di accettare la scommessa e non assume nessun rischio circa la giocata proposta dal singolo e accettata dal bookmaker. Elementi questi che, come ha da ultimo evidenziato anche il Tar Toscana nel rinvio alla Corte di giustizia (ordinanza n. 1861 del 5/12/2011), «differenziano nettamente la sua posizione da quella del titolare di un’agenzia di scommesse». Eppure, quando il titolare di un Ctd si rivolge al questore per chiedere il rilascio dell’autorizzazione ai sensi dell’art.88 Tulps, la risposta è sempre la stessa: diniego per mancanza di concessione dei Monopoli. In pratica un gatto che si morde la coda. Anche perché, ammesso che abbiano ancora voglia di partecipare a una gara per una concessione in Italia, questi operatori comunitari resterebbero comunque tagliati fuori in quanto si avvalgono di «siti telematici situati fuori dal territorio nazionale». Quale sia stata la ratio che abbia spinto l’Italia a introdurre una norma del genere è circostanza oscura anche per la Corte di giustizia che scrive: «Sussiste incertezza riguardo all’obiettivo e agli effetti di tale disposizione, i quali potrebbero essere o di impedire che un concessionario commercializzi attivamente nel territorio italiano giochi d’azzardo diversi da quelli per i quali detiene una concessione, o di impedire qualsiasi attività transfrontaliera in materia di giochi d’azzardo e in particolare un’attività esercitata con un modus operandi fondato sul ricorso a Ctd». I Monopoli si difendono sostenendo che «quando il flusso di gioco si colloca fuori dai concessionari di Stato, viene impedita ogni attività di monitoraggio, verifica, e controllo». E puntano il dito proprio contro gli operatori esteri che spesso, però, garantiscono standard di controllo e protocolli di verifica pari o superiori a quelli prescritti dalla normativa italiana. Tanto che sono moltissime le società estere aderenti ad Essa (European sport security association, organizzazione nata nel 2005 attraverso la collaborazione dei più importanti bookmakers europei). Ne fanno parte Goldbet, Betclic, Bet at home, Partygaming, Bwin, Digibet, Ladbrokes, Interwetten, Sportingbet, William Hill, Stanleybet, Unibet e Paddy Power. Ma nessuna società italiana. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 10 Lunedì 19 Marzo 2012 FISCO I chiarimenti della risoluzione n. 23/E: conta che tutte le operazioni siano fatte contestualmente Titoli scudati, passaggi indolore Mantiene l’anonimato il dossier scambiato tra due fiduciarie DI Pagina a cura ALESSANDRO FELICIONI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M antiene l’anonimato il dossier titoli scudato che passa da una fiduciaria con intestazione a una senza. Ciò anche se nel trasferimento il dossier deve tornare, temporaneamente, in capo al cliente fiduciante: l’importante è che tutte le operazioni siano fatte contestualmente e che le attività non fuoriescano mai dalla sfera di controllo degli intermediari finanziari. La risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 23/E dell’8 marzo 2012 interviene su una particolare operazione posta in essere su titoli scudati per chiarire intanto se sia possibile utilizzare il regime fiscale del risparmio amministrato e poi se i titoli possano mantenere la segretazione anche dopo il passaggio da un dossier all’altro. Si veda in tabella lo schema operativo e contrattuale connesso a un contratto di amministrazione di attività finanziarie senza intestazione a favore di clienti persone fisiche non esercenti attività d’impresa residenti in Italia. In aggiunta a tale schema viene aperto anche un ulteriore conto corrente intestato direttamente al fiduciante presso la stessa banca depositaria, indisponibile per il fiduciante; su tale conto non possono essere effettuati apporti o prelievi, con la sola esclusione della regolazione delle operazioni relative al dossier titoli, ed è alimentato periodicamente dalle somme che transitano sul Lo schema operativo utilizzato Il contribuente/iduciante stipula un contratto di deposito titoli ad esso intestato presso una banca La società iduciaria apre un conto corrente presso la stessa banca Viene stipulato un contratto di amministrazione senza intestazione tra il iduciante e la iduciaria Il predetto contratto è comunicato alla banca depositaria La banca, su incarico irrevocabile del cliente interviene per garantire l’esecuzione da parte della iduciaria dei propri obblighi contrattuali e sostitutivi (autorizza la iduciaria a prelevare la provvista per il pagamento dell’imposta sostitutiva conto corrente intestato alla fiduciaria al netto degli importi relativi alle imposte dovute. Tutto lo schema è completato dall’apertura, e dalla conseguente amministrazione senza intestazione da parte della fiduciaria, di un ulteriore conto corrente intestato direttamente al fiduciante, presso la stessa banca depositaria, indisponibile, però, per quest’ultimo, sul quale confluiscono esclusivamente le somme che transitano sul conto corrente intestato alla fiduciaria, al netto degli importi relativi alle imposte dovute. Ruolo primario anche agli intermediari negoziatori Come è noto, il regime del risparmio amministrato riguarda l’applicazione dell’imposta sostitutiva su ciascuna delle plusvalenze realizzate ai sensi delle lettere c-bis) e c-ter) del comma 1 dell’articolo 67 del Tuir, a esclusione di quelle derivanti dalla cessione a titolo oneroso ovvero dal prelievo di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti, e può essere applicato anche alle plusvalenze, ai differenziali positivi e agli altri proventi realizzati mediante i contratti derivati di cui alla lettera c-quater) del medesimo comma 1 dell’articolo 67 del Tuir e mediante i rapporti e le cessioni di cui alla successiva lettera c-quinquies), a condizione che nei predetti rapporti o cessioni intervengano come intermediari professionali o come controparti gli intermediari abilitati. A quest’ultimo fine rileva non soltanto l’intervento degli intermediari negoziatori, ma anche di quelli di mera amministrazione, vale a dire di coloro che si interpongono in qualsiasi operazione avente un contenuto finanziario. © Riproduzione riservata Clausole contrattuali indispensabili Le operazioni di investimento e disinvestimento delle attività depositate nel dossier titoli sono impartite direttamente dal cliente/iduciante I redditi, sono regolati esclusivamente attraverso l’utilizzo del conto corrente intestato alla iduciaria La banca depositaria provveda a trasmettere alla iduciaria un lusso informatico riportante tutti i movimenti avvenuti sul dossier titoli intestato al cliente, nonché quelli relativi al conto corrente intestato alla iduciaria La iduciaria registra ogni singola operazione nella propria contabilità iduciaria e adempie ai conseguenti obblighi ai ini iscali dovuti nella sua qualità di sostituto d’imposta e intermediario. Innanzitutto viene evidenziato che il rapporto di amministrazione costituisce oggetto di segnalazione all’Anagrafe tributaria da parte della società fiduciaria a e che, a decorrere dal primo gennaio 2012, sono altresì soggette al medesimo obbligo di comunicazione le relative movimentazioni e ogni informazione relativa al predetto rapporto. Analoghi adempimenti vanno effettuati con riferimento a entrambi i conti correnti di appoggio al dossier titoli (intestati alla fiduciaria e al fiduciante). Tale rapporti rientrano, altresì, nella previsione dell’articolo 32, comma 1, n. 7), del dpr 29 settembre 1973, n. 600 essendo oggetto di indagini finanziarie attivabili dall’Amministrazione. Sebbene l’agenzia ritenga lecito tale schema per l’applicazione del risparmio amministrato da parte della società fiduciaria sottolinea che, nel caso in cui le attività finanziarie oggetto del contratto di amministrazione siano depositate presso una banca estera, è necessario che il rapporto contrattuale stipulato tra la banca e il fiduciante preveda espressamente che la fiduciaria, oltre a essere legittimata ai disinvestimenti utili al pagamento delle imposte, sia anche legittimata a liquidare o a prelevare le attività finanziarie qualora intervengano misure cautelari, conservative ed esecutive derivanti da atti impositivi e/o sanzionatori nei confronti del fiduciante. Il problema del ruolo della fiduciaria nell’ambito della tassazione amministrata è accentuato in riferimento al mantenimento del regime della segretazione con riferimento ad attività finanziarie che siano state oggetto di operazioni di «scudo fiscale» attraverso la procedura del rimpatrio giuridico; è fondamentale infatti che il conferimento a società fiduciaria di un mandato di amministrazione con intestazione delle stesse e il ritrasferimento di tali attività in un dossier titoli ad esso intestato non faccia perdere l’anonimato. Tale trasferimento è finalizzato a conferire alla stessa società fiduciaria, ovvero ad altra società fiduciaria, un mandato di amministrazione delle medesime attività senza intestazione delle stesse. L’agenzia chiarisce che il regime di segretazione delle attività può essere mantenuto a condizione che la revoca del mandato di amministrazione con intestazione sia contestuale alla stipula di un nuovo contratto di amministrazione senza intestazione con la medesima società fiduciaria ovvero con una diversa società fiduciaria senza soluzione di continuità. © Riproduzione riservata Sì al ruolo di sostituto di imposta La fiduciaria può, in determinate circostanze fungere da sostituto di imposta; lo ha chiarito, tra le altre, la risoluzione n. 61/E del 31 maggio 2011. Più specificatamente, per l’applicazione dell’imposta sostitutiva che caratterizza il regime del risparmio amministrato, la società fiduciaria opera da sostituto tutte le volte che sussista un rapporto di amministrazione, a prescindere dall’intestazione o meno del bene alla medesima società. Il rapporto fiduciario, infatti, fa sì che il contribuente conferisca alla fiduciaria un mandato all’esercizio degli atti giuridici finalizzati alla conservazione e allo sfruttamento del patrimonio amministrato; quest’ultima interviene nei flussi reddituali rivenienti dallo stesso patrimonio e li assoggetta a tassazione. Se per l’accesso al risparmio amministrato occorre un rapporto duraturo con l’interme- diario che presuppone uno stabile rapporto di mandato e di deposito, custodia o amministrazione, nulla vieta che ciò possa avvenire tra fiduciante e fiduciaria; specie quando lo specifico contratto prevede l’intervento della fiduciaria quale intermediario nella riscossione dei redditi di capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria derivanti dalle attività oggetto del contratto di amministrazione, attraverso il loro transito su un apposito conto corrente intestato alla fiduciaria. Fondamentale per la legittimità dell’operazione è la presenza di un conto corrente intestato direttamente al cliente/fiduciante, oggetto di amministrazione da parte della fiduciaria. Tale ulteriore conto corrente è alimentato dalle disponibilità resesi libere dopo i conteggi delle imposte dovute ed è destinato esclusivamente alla regolazione delle operazioni relative al dossier titoli. L’indisponibilità di detto conto deve essere oggetto di apposita condizione contrattuale tra fiduciante e banca, nel senso che i prelievi e gli apporti di disponibilità monetarie ad esso relativi devono necessariamente transitare per il conto corrente intestato alla fiduciaria. Tale previsione non deve quindi comportare un cambiamento delle modalità di canalizzazione dei redditi derivanti dalle attività amministrate. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 2012 FISCO 11 Le nuove scadenze issate dal decreto Milleproroghe per la deinizione agevolata del contenzioso Liti pendenti, termine imminente Entro il 2 aprile versamento e domande di perfezionamento DI Pagina a cura ROBERTO ROSATI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A gli sgoccioli l’extra-time per la definizione agevolata delle liti fiscali minori pendenti con l’agenzia delle entrate. Scade infatti il 2 aprile prossimo il termine entro il quale è possibile effettuare gli adempimenti necessari per mettere fine al contenzioso di valore fino a 20 mila euro: pagamento della somma prevista dalla legge e presentazione dell’istanza. Questo grazie alla proroga disposta dal comma 16-bis dell’art. 29 del dl n. 216/2011, aggiunto dalla legge di conversione n. 14/2012, che non ha soltanto riaperto il termine per il pagamento, originariamente fissato al 30 novembre 2011, ma ha anche ampliato il numero delle liti definibili spostando dal 1° maggio 2011 al 31 dicembre 2011 la data entro la quale deve essere stata incardinata la controversia, effetti sui quali si sofferma l’Agenzia delle entrate con la circolare n. 7 del 15 marzo 2011. Ma la scadenza imminente interessa anche coloro che hanno già giocato la partita nel tempo regolamentare, ossia che si sono già avvalsi delle disposizioni dell’art. 39, comma 12, del dl n. 98/2011 effettuando il pagamento della somma dovuta entro il termine originario del 30 novembre 2011: questi contribuenti, infatti, devono ricordarsi di presentare entro il 2 aprile, se non l’hanno già fatto, la domanda necessaria per perfezionare la definizione della controversia. Ripercorriamo in sintesi i passaggi essenziali della procedura agevolata, che riguarda le liti fiscali di valore non superiore a 20 mila euro in cui è parte l’agenzia delle entrate, pendenti alla data del 31 dicembre 2011 dinanzi alle Lo schema in sintesi Liti definibili Controversie con l’Agenzia delle entrate pendenti alla data del 31 dicembre 2011, di valore massimo di 20 mila euro Pagamento Entro il 2 aprile 2012, in unica soluzione Presentazione della domanda Entro il 2 aprile 2012, in via telematica commissioni tributarie o al giudice ordinario. In merito al requisito della pendenza della lite, è necessaria e sufficiente l’avvenuta proposizione del ricorso entro il termine suddetto, anche se non seguita dalla costituzione in giudizio. Inoltre, secondo l’orientamento espresso dall’Agenzia nella circolare n. 48/2011 e confermato nella circolare 7/2012, il requisito della litispendenza deve persistere fino alla data antecedente all’entrata in vigore delle nuove disposizioni introdotte dalla legge n. 14/2012 di conversione del dl n. 216/2011, per cui non può formare oggetto di definizione agevolata, ancorché fosse pendente al 31 dicembre 2011, la controversia interessata da una pronuncia definitiva intervenuta entro il 27 febbraio 2012, data antecedente a quella di entrata in vigore della legge n. 14. Dal punto di vista oggettivo, la possibilità di definizione agevolata riguarda le liti su avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione, relativi ai tributi amministrati dall’agenzia delle entrate. Sono invece escluse le liti concernenti: - il diniego, espresso o tacito, di rimborsi; - il diniego o la revoca di agevolazioni, salvo che il provvedimento, oltre a negare o revocare il beneficio tributario, abbia ri- chiesto le imposte dovute o irrogato sanzioni; - avvisi di liquidazione, ingiunzione, ruoli, in quanto atti di mera liquidazione e riscossione dei tributi e delle sanzioni; la definizione è però ammessa se il provvedimento assume anche la funzione impositiva, come avviene nel caso dei ruoli emessi a seguito della rettifica della dichiarazione nell’ambito delle ipotesi previste dagli artt. 36-bis e 36-ter del dpr 600/73 e dell’art. 54-bis del dpr 633/72 (es. disconoscimento di deduzioni e detrazioni, correzione di errori); - precedenti definizioni agevolate. Il valore della lite si deve determinare in base alle disposizioni della lett. c) del comma 3 dell’art. 16, legge n. 289/2002, sicché è rappresentato: - dall’importo del tributo contestato dal contribuente nel ricorso introduttivo del giudizio, senza tenere conto delle sanzioni relative. In linea di principio, quindi, la determinazione del valore non è influenzata dallo sviluppo della controversia. Tuttavia, come chiarito nella circolare n. 48/2011, non si può ignorare l’eventualità in cui, nel corso della controversia, l’entità del tributo in contestazione venga a variare per il formarsi del giudicato interno, oppure per l’autotutela dell’amministrazione; in tali ipotesi, il valore della lite sarà rappresentato dall’importo che è oggetto di controversia alla data della definizione. Nel caso in cui la controversia riguardi una rettifica di perdite, occorrerà calcolare le imposte virtuali, secondo i chiarimenti della circolare; - dall’importo delle sanzioni, quando la controversia riguarda, appunto, un provvedimento sanzionatorio. Quanto costa la definizione. Per definire le liti di valore non superiore a 2 mila euro, è dovuto l’importo fisso di 150 euro. Per quelle di valore superiore (entro il tetto di 20 mila euro), invece, la somma dovuta è pari a una percentuale del valore della controversia, diversificata in base al criterio della soccombenza, e precisamente: - 10% del valore in caso di soccombenza dell’amministrazione nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale non cautelare resa, sul merito o sull’ammissibilità dell’atto introduttivo del giudizio, alla data di presentazione della domanda di definizione; - 50% del valore della lite in caso di soccombenza del contribuente nell’ultima o unica pronuncia giurisdizionale di cui sopra; - 30% del valore della lite nel caso in cui, alla medesima data, la lite penda ancora nel primo grado di giudizio e non sia stata resa alcuna pronuncia giurisdizionale non cautelare. Il riferimento temporale alla data presentazione della domanda di definizione della lite per verificare lo stato del giudizio e la conseguente somma dovuta, implica il rischio di dover rideterminare la somma stessa nell’ipotesi in cui tra la data del versamento (es. 30 novembre 2011) e quella di presentazione della domanda sia intervenuta una pronuncia del giudice. Dalle somme dovute per la definizione possono essere scomputate quelle già versate, alla data di presentazione della domanda, per effetto delle disposizioni vigenti in materia di riscossione in pendenza di lite. Qualora le somme già versate siano superiori alla somma dovuta, la lite può essere definita con la sola presentazione della domanda. La legge esclude il rimborso di somme già versate in eccedenza al dovuto, salvo che vi sia stata soccombenza dell’amministrazione; questo implica che il rimborso è ammesso solo nel caso delle liti di valore superiore a 2 mila euro, in quanto per le altre la soccombenza non è rilevante. Il pagamento e l’istanza. La somma dovuta deve essere versate in unica soluzione, entro il 2 aprile 2012. Entro lo stesso termine dovrà inoltre essere presentata, per via telematica, la domanda di definizione, redatta sull’apposito stampato predisposto dall’agenzia. Anche questo secondo adempimento, come detto, è essenziale. Se viene effettuato un pagamento inferiore al dovuto per effetto di un «errore scusabile», la definizione resta impregiudicata a condizione che l’interessato provveda alla regolarizzazione entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione da parte dell’ufficio. © Riproduzione riservata Al traguardo anche la chiusura agevolata delle partite Iva inattive Un versamento di 129 euro entro il 2 aprile 2012 per chiudere la partita Iva inattiva, anticipando le mosse dell’Agenzia delle entrate. Restano ancora pochi giorni per fruire dell’opportunità prevista dal dl n. 98/2011, la cui scadenza è stata prorogata dal dl n. 216/2011. Dopo di che si dovrà mettere in conto l’eventualità di una cancellazione d’ufficio, con l’applicazione della sanzione prevista dalla legge per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessata attività, secondo quanto previsto dal dl n. 16/2012. La norma di riferimento. La possibilità di chiudere in via agevolata le partite Iva inattive (circa 2 milioni) è offerta dal comma 23 dell’art. 23 del dl n. 98/2011. La disposizione prevede che i titolari di partita Iva che, sebbene obbligati, non abbiano tempestivamente presentato la dichiarazione di cessazione dell’attività di cui all’art. 35 del dpr 633/72, possono sanare la violazione versando un importo pari alla sanzione minima prevista dall’art. 5, comma 6, primo periodo, del dlgs n. 471/97 ridotta a un quarto, vale a dire l’importo di 129 euro. La disposizione non si applica qualora la violazione sia già stata constatata con atto portato a conoscenza del contribuente. Il termine per avvalersi della disposizione, inizialmente fissato al 4 ottobre 2011, è stato differito al 31 marzo 2012 (di fatto, a lunedì 2 aprile) dal dl n. 216/2011. Le modalità operative, definite dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 72 dell’11 luglio 2011, prevedono l’effettuazione del versamento di 129 euro, entro la scadenza suddetta, utilizzando il modello «F24- versamenti con dati identificativi». Il modello di versamento deve essere compilando indicando: nella sezione «contribuente»: i dati anagrafici e il codice fiscale del versante, nella sezione «erario»: nel campo tipo la lettera «R», nel campo elementi identificativi la partita Iva da cessare, nel campo codice «8110», nel campo anno di riferimento l’anno della cessazione. Non sono necessari altri adempimenti, in particolare non è richiesta la presentazione della dichiarazione di cessazione di attività con il modello anagrafico AA7 o AA9. Con risoluzione n. 93/2011, l’Agenzia ha infatti precisato che, una volta effet- tuato il versamento compilando il modello F24 con l’indicazione dei dati di cui sopra, l’agenzia provvederà alla chiusura della partita Iva sulla base dei dati indicati nella delega di versamento; non è neppure necessario presentare all’Agenzia la copia dell’attestato di versamento. La risoluzione chiarisce inoltre che presupposto necessario per fruire della definizione agevolata è che il contribuente non abbia esercitato l’attività e non abbia effettuato alcuna operazione imponibile nei periodi successivi all’anno di effettiva cessazione dell’attività; sussistendo tali presupposti, aggiunge la risoluzione, la definizione agevolata della violazione di omessa presentazione della dichiarazione di cessata attività vale a sanare anche le irregolarità derivanti dalla mancata presentazione delle dichiarazioni Iva, nonché delle dichiarazioni dei redditi d’impresa e di lavoro autonomo, con importi pari a zero, per i periodi successivi all’anno di cessazione. La cancellazione d’ufficio. Chi non coglierà questa opportunità, sarà soggetto all’applicazione delle disposizioni conte- nute nel comma 15-quinquies dell’art. 35 del dpr 633/72, come modificate dall’art. 8, comma 9, del dl n. 16/2012, secondo le quali l’Agenzia delle entrate, sulla base dei dati e degli elementi in possesso dell’anagrafe tributaria, individua i soggetti che non abbiano presentato la dichiarazione di cessazione di attività, comunicando loro che provvederà d’ufficio alla cessazione della partita Iva. Nei 30 giorni successivi al ricevimento della comunicazione, il soggetto potrà rappresentare all’agenzia eventuali elementi da questa non considerati o valutati erroneamente. Se ritenga di confermare la cessazione d’ufficio, l’agenzia procederà anche ad iscrivere direttamente a ruolo a titolo definitivo la sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione dell’attività (che va dal minimo di 516 al massimo di 2.065 euro), a meno che l’interessato provveda a pagare, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, una somma pari a un terzo del minimo della sanzione, ossia l’importo di 172 euro. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 12 Lunedì 19 Marzo 2012 FISCO In rassegna le pronunce in merito al valore probatorio delle risultanze di registrazioni telefoniche Tributario, ascolti ammessi. Forse Intercettazioni sì, intercettazioni no: parola alla giurisprudenza Pagina a cura ANDREA BONGI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I contenuti delle intercettazioni telefoniche possono far scattare un accertamento tributario. L’utilizzo delle risultanze delle intercettazioni telefoniche nell’attività di accertamento tributario è tema di grande attualità e interesse sul quale si dividono sia la dottrina che la giurisprudenza. Il problema di fondo è quello della possibilità di utilizzare le risultanze probatorie acquisite nel corso di altri procedimenti, tipiche le indagini penali, in ambito prettamente tributario. Tutto ruota sulla giusta interpretazione dell’articolo 270 del codice di procedura penale, ai sensi del quale i risultati delle intercettazioni (telefoniche, ambientali) non possono essere utilizzati nell’ambito di procedimenti diversi da quelli nei quali le stesse sono state disposte. Ed è proprio sulla corretta interpretazione di questa specifica disposizione normativa che sia la dottrina, sia la stessa giurisprudenza si sono divise in ordine alla possibilità che tali mezzi di acquisizione delle prove, tipiche del processo penale, potessero o meno essere utilizzate anche in ambito tributario. La questione, ovviamente, è ben lungi dall’essere definitivamente risolta. Recentemente nel panorama giurisprudenziale ci sono state diverse pronunce sia da parte dei giudici di legittimità che delle Corti di merito, che intervengono sulla questione dell’utilizzo ai fini dell’accertamento tributario delle risultanze delle intercettazioni telefoniche acquisite agli atti del procedimento penale a carico del contribuente o di altri soggetti a esso riconducibili o collegati. L’esame di queste recenti sentenze consente dunque di mettere a fuoco la problematica e le diverse opinioni in campo. Cassazione, sentenza n. 4306/2010. Secondo la sentenza della Corte di cassazione le intercettazioni telefoniche, seppur acquisite durante le indagini effettuate in ambito penale, costituiscono sempre validi indizi probatori che l’ufficio può utilizzare a supporto di un accertamento di carattere tributario. Tale principio, sicuramente innovativo, è contenuto nella sentenza n. 4306 del 23/2/2010 emessa dalla sezione tributaria della Corte di cassazione. Si tratta della prima pronuncia in assoluto della Cassazione sul tema relativo alla possibilità di utilizzare all’interno del procedimento di accertamento tributario le risultanze degli strumenti istruttori tipici del processo e Giurisprudenza in rassegna Cassazione, sentenza n. 4306 del 23/2/2010 (sì all’uso delle intercettazioni) Un atto legittimamente assunto in sede penale «... entra legittimamente a far parte a pieno titolo del materiale probatorio e indiziario che il giudice tributario di merito deve valutare...» Ctp Bologna, sentenza n. 162 del 20/9/2010 (sì all’uso delle intercettazioni) «il divieto delle intercettazioni telefoniche di cui all’art. 270 cpp, non opera nel processo tributario in quanto il materiale probatorio e indiziario costituito da elementi e notizie legittimamente assunti in sede penale, può essere trasmesso e utilizzato dall’amministrazione inanziaria...» Ctr Toscana, sentenza n. 29 del 17/3/2009 (no all’uso delle intercettazioni) «le intercettazioni telefoniche non possono essere acquisite con eficacia probatoria nel processo tributario per effetto del limite imposto dall’art. 270 cpp» Ctp Arezzo, sentenza n. 1 del 13/2/2007 (no all’uso delle intercettazioni) «non possono connotarsi di eficacia probatoria le intercettazioni telefoniche poste in essere dalla Gdf nel contesto di indagini di polizia giudiziaria in quanto l’art. 270 cpp prevede che la loro utilizzazione sia possibile solo per quel procedimento per cui sono disposte...» dell’indagine penale. Oggetto del contendere, nel caso deciso dalla suprema corte, un avviso di accertamento attraverso il quale l’amministrazione finanziaria contestava la detrazione dell’Iva effettuata da una società a fronte di acquisti ritenuti soggettivamente inesistenti perché provenienti da società cartiere inserite in una più ampia frode carosello. La vicenda è giunta sui banchi della Cassazione perché il giudice dell’appello aveva annullato l’accertamento dell’ufficio sulla base del presupposto che, in presenza di una contabilità regolare dal punto di vista formale, non era stato dimostrato dal fisco il diretto coinvolgimento della società nella suddetta frode carosello, non potendosi a tal fine utilizzare le intercettazioni telefoniche acquisendole previa autorizzazione del giudice penale, stante il divieto contenuto nell’articolo 270 del codice di procedura penale. I giudici di merito avevano dunque interpretato rigidamente il divieto posto nel codice di procedura penale ritenendo inammissibile utilizzare le intercettazioni telefoniche acquisite nel corso dell’istruttoria penale per finalità diverse quali appunto un accertamento di natura squisitamente tributaria. Secondo i giudici della quinta sezione della Cassazione invece il divieto contenuto nella disposizione dell’articolo 270 del codice di procedura penale, non opera nel contenzioso tributario essendo norma circoscritta unicamente in ambito penale. Muovendo dalla disposizione contenuta nell’articolo 63 del dpr 633/72 la Cassazione ritiene dunque che un atto legittimamente assunto durante le indagini penali e trasmesso all’amministrazione finanziaria sulla base di tale norma «entra a far parte a pieno titolo del materiale probatorio e indiziario che il giudice tributario di merito deve valutare, dal momento che i suoi poteri d’indagine e di giudizio, definiti dal dlgs 31 dicembre 1992, n. 546, art. 7, non incontrano i limiti posti al giudice penale, nella specie, dall’art. 270 cpp». La norma applicabile in ambito tributario, continua la sentenza in esame in riferimento a possibili violazioni o limitazioni del diritto di difesa del contribuente a seguito dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche effettuate nel corso del giudizio penale, «non prevede limitazioni di efficacia degli atti trasmessi dalla polizia giudiziaria per il fatto, in particolare, che il difensore del contribuente non abbia partecipato alla formazione della prova racchiusa nell’atto trasmesso; il contenuto di tale atto, d’altronde, costituisce semplice indizio nel processo tributario, ed il giudicante di merito è tenuto a prenderlo in considerazione, pro o contro il fisco, nel quadro delle complessive acquisizioni processuali, con piena facoltà di intervento delle difese». Si tratta, come detto, di una presa di posizione assolutamente innovativa da parte della Cassazione. Presa di posizione che potrebbe aprire una vera e propria breccia all’utilizzo in ambito tributario su tutti quei procedimenti penali basati su intercettazioni telefoniche, ambientali e simili con conseguente ampliamento degli strumenti di indagini e di acquisizione delle prove finora utilizzati dal fisco. Ctp Bologna, sentenza n. 162 del 20/9/2010. Sulla scia della sentenza sopra esaminata si è posta anche la commissione tributaria provinciale di Bologna che nella sentenza n. 162 del 20/9/2010 ha testualmente disposto come: «Il divieto delle intercettazioni telefoniche, di cui all’art. 270 cpp, non opera nel processo tributario in quanto il materiale probatorio ed indiziario, costituito da dati, elementi e notizie legittimamente assunti in sede penale, può essere trasmesso ed utilizzato dall’amministrazione finanziaria al fine della ricostruzione induttiva del volume d’affari anche tramite presunzioni. Anche in questo caso si assiste ad una presa di posizione della giurisprudenza di merito che amplia gli strumenti di indagine a disposizione del fisco nella lotta al’evasione. Ctr Toscana sentenza n. 29 del 17/3/2009. Sulla base di una diversa interpretazione del divieto posto dall’articolo 270 del codice di procedura penale alcune corti di merito ritengono invece che le intercettazioni telefoniche effettuate in ambito di indagini di polizia giudiziaria non possano poi essere utilizzate ai fini delle attività di accertamento fiscale nei confronti del contribuente. In questo senso si è espressa, ad esempio, la Ctr Toscana con la sentenza n. 29 del 17/3/2009 nella quale si legge testualmente che: «Le intercettazioni telefoniche non possono essere acquisite con efficacia probatoria nel processo tributario per effetto del limite imposto dall’articolo 270 cpp». Secondo i giudici della regione Toscana dunque il divieto posto nel codice di procedura penale inibisce l’acquisizione delle risultanze delle intercettazioni telefoniche per l’avvio od il supporto di un accertamento di carattere squisitamente fiscale. Ctp Arezzo, sentenza n. 1 del 13/2/2007. Sulla scia della sentenza da ultimo esaminata si è posta anche la Commissione tributaria provinciale di Arezzo che nella sentenza n. 1 del 13/2/2007 ha ritenuto non sussistere alcuna efficacia probatoria in ambito fiscale alle intercettazioni telefoniche acquisite nello svolgimento di indagini di polizia tributaria. Secondo i giudici del capoluogo toscano infatti: «Non possono connotarsi di efficacia probatoria le intercettazioni telefoniche poste in essere dalla Gdf nel contesto di indagini di P.G. in quanto l’art. 270 Cpp, prevede che la loro utilizzazione sia possibile solo per quel procedimento per cui sono disposte e non in altri e diversi anche quando i procedimenti possono essere strettamente connessi sia sotto il profilo soggettivo che oggettivo. Contrariamente operando verrebbe violato il principio costituzionale della inviolabilità e segretezza delle comunicazioni». Come si può notare dall’esame di queste pronunce la giurisprudenza tributaria, così come la dottrina, è oscillante sulla possibilità di un utilizzo in ambito fiscale delle risultanze delle intercettazioni telefoniche acquisite nel corso di altri procedimenti quali, in particolare, quello penale. La recente sentenza della Cassazione esaminata per prima potrebbe tuttavia costituire un vero e proprio punto di svolta sulla delicatissima materia. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 20 2012 IMPRESA 13 Gli effetti della riforma del sistema dei controlli, contenuta nel decreto semplii cazioni Srl, sindaco o revisore senza limiti Nelle spa e sapa torna sempre l’obbligo dell’organo collegiale Pagina a cura DI LUCIANO DE ANGELIS E CHRISTINA FERIOZZI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I n ogni società a responsabilità limitata, il cui atto costitutivo nulla preveda in tema di controlli o rimandi alle disposizioni di legge, sarà ammissibile nominare un revisore legale già a partire dalle assemblee di approvazione del bilancio 2011. Nessun cambiamento, invece, nelle spa ove in qualsiasi situazione resta obbligatorio nominare il collegio sindacale. È quanto prevede l’ormai imminente legge di conversione del dl 9 febbraio 2012 n. 5 (il cosiddetto decreto semplificazioni), che innova ancora una volta il sistema dei controlli nelle società di capitali italiane, con alcune conferme ma anche con alcune incongruenze. I controlli nelle srl. Nella srl, dunque, le nuove regole prevedono che l’atto costitutivo stabilirà la composizione e le funzioni da attribuire all’organo di controllo. Sarà quindi ammissibile che lo stesso: 1) continui ad attribuire (come oggi avviene nella maggior parte delle srl) sia il controllo di cui all’art. 2403 c.c., sia la revisione legale al collegio sindacale; 2) nomini un sindaco unico, attribuendo allo stesso anche la funzione di controllo legale dei Le nuove norme sui controlli Controllo di legalità Controllo legale dei conti Spa e sapa Sempre afidato a un collegio sindacale Lo statuto può prevedere che esso sia afidato al collegio sindacale. Diversamente spetta ad un revisore esterno Srl Nei casi previsti dall’art. 2477 c.c. è ammissibile optare per collegio sindacale o sindaco unico. Nel caso di nomina del revisore il controllo di legalità viene meno Nei casi contemplati dall’art. 2477, può essere delegato al collegio sindacale, al sindaco unico o al revisore legale. Società cooperative Afi dato al collegio sindacale nel caso in cui la società superi i limiti dell’art. 2477 c.c. Obbligatorio quando la società superi entrambi i seguenti parametri: 1. soci pari o superiori a 20; 2. attivo pari o superiore a 1 milione di euro Società di interesse pubblico Sembrerebbe da afidare al collegio sindacale Sempre d’obbligo nominare un revisore esterno conti; 3) nomini un sindaco unico, insieme ad un revisore legale dei conti; 4) nomini esclusivamente un revisore legale dei conti. Se lo statuto non prevede diversamente, l’organo di controllo è costituito da un solo membro effettivo. Scompare, peraltro, an- che l’obbligo di nomina di uno o più sindaci supplenti. In merito, va segnalata la mancata modifica dell’art. 2409-bis, comma 2 c.c., secondo cui lo statuto delle società per azioni che non siano tenute alla redazione del bilancio consolidato possono affidare Fa fede l’atto costitutivo Per gli attuali collegi sindacali la legge 17/2/2012, n. 10, stabilisce che essi rimangano in carica fino alla loro naturale scadenza. In alcuni circostanze, quindi (per la precisione per i collegi nominati nel 2009), le assemblee delegate ad approvare i bilanci 2011 saranno chiamate a rinnovare o sostituire i sindaci. In queste situazioni bisognerà analizzare gli atti costitutivi delle società: 1) nel caso in cui lo stesso nulla disponga in merito agli organi di controllo o rimandi alle norme di legge la nomina del revisore sarà possibile senza modifiche del contratto sociale; 2) nel caso in cui invece l’atto costitutivo facesse espresso richiamo a un organo pluripersonale (dato il tenore letterale della legge che prevede l’organo monocratico solo se lo statuto non prevede diversamente) appare necessario provvedere ad una modifica dello stesso per poter nominare: a) il sindaco unico con funzione di revisione legale;, b) il solo revisore; c) un sindaco e un revisore insieme. Nel caso in cui la società intenda cumulare su un unico soggetto le funzioni di sindaco e di revisore, dovrà esplicitamente prevederlo nell’atto costitutivo. Depone in tal senso l’abrogazione del comma 5° dell’art. 2477 c.c. nel quale si prevedeva che «se l’atto costitutivo non dispone diversamente la revisione legale dei conti è esercitata dal collegio sindacale» (o dal sindaco nella versione della legge 183/2011). Nell’attuale versione, di contro, si prevede che nel caso di nomina dell’organo di controllo anche monocratico si applichino le disposizioni previste sul collegio sindacale per le spa. In tale direzione anche Assonime (circ. n. 6 del 7 marzo 2012), secondo cui, in assonanza alle norme in tema di spa, l’atto costitutivo dovrà espressamente prevedere che al sindaco unico siano delegate anche le funzioni di revisione legale. In considerazione della oggettiva difficoltà interpretativa della norma e ai conseguenti riflessi statutari, un parere del notariato sul tema parrebbe opportuno. al collegio (e non al sindaco unico) la revisione legale dei conti. Tale previsione sembrerebbe, in prima analisi, non ammettere di affidare la funzione di revisione al sindaco unico, con obbligo, quindi, di nominare in questi casi, un revisore esterno. Tale interpretazione, tuttavia, contrasta nettamente sia con la previsione di un organo monocratico contemplata nel comma 1 dell’art. 2477 che sembra ormai «suddividere» i sistemi di controllo delle spa da quelli delle srl, sia con una interpretazione letterale del suddetto comma. Lo stesso, infatti, mette la società nelle condizioni di nominare «un organo di controllo o un revisore» e non «un organo di controllo e un revisore». In definitiva, per quanto sopra, si dovrebbe ritenere ammissibile nelle srl, consentire al sindaco unico di esercitare anche le funzioni di revisore legale, oppure nominare esclusivamente un revisore. Da ricordare, inoltre, che il revisore esterno, in ogni caso, sarà obbligatorio nel caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato e qualora la società rientri fra gli enti di interesse pubblico. In quest’ultimo caso, peraltro, essendo la disciplina dei controlli di queste ultime società contemplata non dal codice civile ma dall’art. 16 del dlgs 39/2010, nel quale si fa riferimento solo al «collegio sindacale», appare da ritenersi che in tali società l’organo collegiale non possa esser sostituito dal sindaco unico, neppure nel caso in cui esse siano organizzate in forma di srl. Ritorno al passato per le società per azioni Nelle spa, con la versione definitiva del decreto semplificazione, viene cancellato il terzo comma dell’art. 2397 c.c. e, quindi, la normativa torna agli albori cioè a come era stata concepita dalla riforma Vietti del diritto societario. In estrema sintesi, quindi, in tutte le spa (e sapa) sarà d’obbligo nominare 3 o 5 sindaci e 2 supplenti. Sarà la tipologia societaria, pertanto a determinare la nomina dell’organo collegiale a prescindere dalla dimensione dell’ente. Torna, a riguardo, anche la vecchia regola secondo cui se lo statuto lo prevede, i sindaci svolgono anche funzioni di revisione contabile mentre, qualora ciò non fosse previsto, l’art. 2409-bis c.c. richiede di affidare la revisione a un soggetto esterno persona fisica o società di revisione. • Società cooperative. Nelle società cooperative, le modifiche normative non hanno determinato effetti rilevanti, con la conseguenza che oggi le norme sui controlli delle coop differiscono sia da quelle per le spa sia da quelle delle srl. Qui, infatti, il revisore esterno dovrà essere nominato al superamento dei parametri previsti dall’art. 2519 c.c., mentre il collegio sindacale, ai sensi dell’art. 2543 c.c., è d’obbligo in tutte le situazioni in cui nelle srl sarà da nominare il sindaco unico o il revisore. Non si può non considerare il limite dimensionale La possibilità di nominare un singolo soggetto (sindaco unico o revisore) in srl di ogni dimensione lascia alquanto perplessi. Sebbene secondo Assonime addirittura la «… flessibilità del sindaco unico potrebbe risultare più efficiente dell’attività svolta da un collegio» (in tal senso la circolare 6/2012 prima citata), si ritiene che tale possibilità sia del tutto destituita di fondamento, come comprende chi opera all’interno di un collegio sindacale o nello stesso esercita anche la funzione di revisore legale. Quanto sopra sulla base delle seguenti considerazioni: 1) il sindaco unico potrebbe in molte situazioni non poter partecipare alle riunioni del cda o delle assemblee convocati (te) sulla base delle esigenze degli amministratori e dei soci e non dei sindaci, situazioni queste scongiurate con collegi sindacali pluripersonali; 2) le scelte del collegio sindacale, spesso fondate su diverse e complementari professionalità, possono essere maggiormente ponderate ed equilibrate negli interessi dei terzi e della società rispetto a quelle assunte dal sindaco unico; 3) l’opzione per la nomina del solo revisore, priva la socie- tà di ogni controllo di legalità, statuario e gestionale controlli tipici dell’ordinamento italiano, facendo venire meno ogni verifica preventiva e contestuale, visto che i controlli contabili per loro natura avvengono solo «a posteriori» quando spesso le irregolarità si sono già perpetrate. Ma i dubbi più incisivi della nuova normativa sulle srl riguardano la mancata previsione di un limite dimensionale per la nomina dell’organo monocratico. Si pensi che, colossi del settore bevande come Coca-Cola e Pepsi Italia sono srl. Sono poi strutturate in forma di srl la Unilever Holding Italy e Ikea Italia. Ebbene, queste società, sulla base delle attuali disposizioni legislative, potrebbero limitarsi alla nomina di un unico sindaco o di un revisore esterno persona fisica, senza assoggettare, in quest’ultimo caso, l’ente ad alcuna verifica di legalità gestionale. Una scelta, questa, che potrebbe risultare la più «gettonata» nella pratica in quanto sarebbe la più economica e meno invasiva per le aziende ma, presumibilmente anche e la meno incisiva per l’efficacia e la completezza dei controlli. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 14 Lunedì 19 Marzo 2012 IMPRESA L’Inps ha modiicato la tempistica in seguito al mutato orientamento giurisprudenziale DI Pagina a cura CARLA DE LELLIS P http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it iù tempo per il recupero della contribuzione non versata. Gli interessati (lavoratori subordinati o a progetto; co.co.co.; associati in partecipazione; coadiuvanti artigiani o commercianti; componenti del nucleo familiare dei lavoratori autonomi agricoli; oppure eredi dei predetti lavoratori), infatti, possono raddoppiare il termine di prescrizione, da cinque a dieci anni, provvedendo alla denuncia all’Inps prima dello spirare della prescrizione quinquennale. La novità, illustrata nella circolare n. 31/2012 dell’Inps, modifica il precedente orientamento, a seguito dei mutati orientamenti della giurisprudenza. La prescrizione dei contributi. La vigente disciplina stabilisce che, dal 1° gennaio 1996, i contributi relativi ai periodi precedenti al 17 agosto 1995 si prescrivono in cinque anni, in luogo del vecchio e più lungo termine di dieci anni. La denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti può in alcuni casi conservazione il precedente termine decennale. In particolare tale possibilità si ha qualora il lavoratore o i suoi superstiti (eredi) presentino all’Inps una denuncia entro il Contributi, recupero in tempi lunghi LE DIVERSE IPOTESI I contributi relativi a periodi precedenti al 17/8/1995 si prescrivono in cinque anni dal 1° gennaio 1996. I contributi per il inanziamento del fondo pensioni lavoratori dipendenti e di tutte le altre gestioni obbligatorie in scadenza dopo il 17 agosto 1995, conservano una prescrizione decennale ino al 31 dicembre 1995. Dal 1° gennaio 1996, la prescrizione è ridotta a cinque anni La denuncia del lavoratore o dei suoi aventi causa effettuata, successivamente al 1° gennaio 1996, ma entro cinque anni dalla scadenza del termine di pagamento della contribuzione non denunciata, consente la conservazione della prescrizione decennale I contributi dovuti a fondi per le prestazioni previdenziali e assistenziali in scadenza dopo il 17 agosto 1995, si prescrivono da tale data in cinque anni termine di cinque anni dalla scadenza dei contributi per i quali si chiede il recupero. Laddove, invece, la denuncia venga fatta oltre i cinque anni, la contribuzione si considera prescritta e, se il datore di lavoro effettua spontaneamente il versamento, l’Inps procede al suo rimborso. In particolare: • qualora al 17 agosto 1995 siano trascorsi cinque anni dalla scadenza dell’obbligo contribu- tivo, la denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti, se fatta entro il 31 dicembre 1995, ha l’effetto conservativo della prescrizione decennale. Per esempio: denuncia del lavoratore o suoi eredi per contribuzione di gennaio 1990 con scadenza 20 febbraio 1990; prescrizione 19 febbraio 1995 (il quinquennio di prescrizione era maturato al 17 agosto 1995); presentazione denuncia del lavoratore entro il 31 dicembre 1995. Dalla data di denuncia del lavoratore inizierà a decorrere il più lungo termine di prescrizione decennale. • qualora al 17 agosto 1995 non sia trascorso il termine di cinque anni dalla scadenza dell’obbligo contributivo, il termine di prescrizione decennale permane a condizione che, prima della scadenza del quinquennio, intervenga una denuncia del lavoratore o dei suoi eredi. Per esempio, denuncia del lavoratore o suoi eredi relativa alla contribuzione di febbraio 1992; prescrizione 15 marzo 1997 (il quinquennio di prescrizione non era maturato al 17 agosto 1995); denuncia del lavoratore o suoi eredi entro il 15 marzo 1997. Dalla data di denuncia del lavoratore (non oltre il 15 marzo 1997) inizierà a decorrere il più lungo termine di prescrizione decennale. A decorrere dal 1° gennaio 1996, i contributi dovuti per il finanziamento del Fpld (Fondo pensioni lavoratori dipendenti) e di tutte le altre gestioni obbligatorie si prescrivono in cinque anni. Tuttavia, ai sensi della legge n. 335/1995, nulla impedisce che possa essere mantenuto il termine decennale qualora il lavoratore o i suoi eredi presentino all’Inps una denuncia entro il termine di cinque anni dalla scadenza dei contributi per i quali si chiede il recupero. Per esempio: denuncia del lavoratore o suoi eredi per contribuzione di febbraio 2002; prescrizione 15 marzo 2007; denuncia del lavoratore o suoi eredi entro il 15 marzo 2007. Dalla data di denuncia del lavoratore (non oltre il 15 marzo 2007) inizierà a decorrere il più lungo termine di prescrizione decennale. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 20 2012 IMPRESA 15 Problematiche tributarie e rappresentazione in bilancio di questo strumento di capitalizzazione Finanziamenti ai soci, via di fuga La crisi spinge all’approvvigionamento di risorse dall’interno Pagina a cura MASCIA TRAINI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L I presupposti del finanziamento soci a crisi globale spinge verso il finanziamento dei soci. Sempre più frequentemente, infatti, il portafoglio degli azionisti è chiamato ad alleviare, complice la stretta creditizia che caratterizza l’attuale congiuntura, la tensione finanziaria che grava su tante delle piccole e medie imprese italiane. Questo strumento, di norma preferito ad apporti di capitale per la sua naturale rimborsabilità (nei limiti di legge e, in particolare, di quanto disposto per le srl dall’art. 2467 c.c.), richiede la valutazione di specifiche problematiche: in primo luogo quelle relative alla liceità dell’operazione, quindi la sua corretta rappresentazione in bilancio e, infine, il trattamento tributario in capo ai soci. Ecco l’esame di questi elementi in dettaglio: I presupposti dell’operazione. La raccolta di risorse finanziarie con obbligo di rimborso, qualora rivolta nei confronti del pubblico, è vietata a soggetti diversi dalle banche ai sensi dell’art. 11 del Tub. I soci non sono quindi liberi di finanziare la loro società: la deliberazione Cicr del 19 luglio 2005, ci riferiamo all’art. 6, prevede due condizioni per escludere che tale rapporto debba essere ad appannaggio esclusivo degli intermediari finanziari. La prima ha natura meramente formale: «Le società possono raccogliere risparmio presso soci, con modalità diverse dall’emissione di strumenti finanziari, purché tale facoltà sia prevista nello statuto». Il contratto associativo deve quindi prevedere una clau- sola che consenta ai titolari del capitale di rischio di prestare denaro alla società: prima di dare il via al finanziamento sarà allora necessario verificarne la presenza, altrimenti si dovrà procedere addirittura a una modifica statutaria. Quest’ultima ipotesi appare comunque remota: si tratta, infatti, di una clausola standard presente, ab origine, nella maggior parte dei contratti; ciò non significa, però, che possa essere trattata con sufficienza visto che potrebbe disporre condizioni ulteriori o particolari modalità di esecuzione. Il secondo presupposto, che non trova applicazione alle società di persone e alle cooperative (per queste ultime sui rinvia al terzo comma dell’art. 6), prevede due requisiti inerenti lo status del finanziatore: deve possedere non meno del 2% del capitale sociale risultante dall’ultimo bilancio approvato; deve risultare iscritto nel libro soci da almeno tre mesi (per le srl, in seguito alla sua abrogazione, il periodo si calcolerebbe dall’iscrizione nel Registro delle imprese). L’obiettivo del Cicr è quello di ancorare la possibilità di acquisire risparmio fra i componenti della compagine sociale ad una partecipazione caratterizzata da un minimo di stabilità e significatività. Debito o capitale? Il contratto di mutuo non richiede, ai sensi dell’art. 1350 c.c., la for- ma scritta; anzi in quest’ultima ipotesi – salvo formalizzazione mediante scambio di corrispondenza, si pone il problema della sua registrazione in termine fisso con l’applicazione dell’imposta nella misura del 3%. Proprio per questo motivo, unito alla natura familiare che contraddistingue la quasi totalità delle compagini, può risultare difficile comprendere a che titolo uno o più soci abbiano trasferito risorse alla società. Risulta di fondamentale importanza, proprio ai fini della stessa rimborsabilità, l’esistenza, magari con data certa, di esplicite dichiarazioni di volontà che possano qualificare, senza ombra di dubbio, la tipologia del rappor- to giuridico. L’utilizzo della posta elettronica certificata appare oggi la soluzione più efficiente (rispetto al canonico scambio di raccomandate); utili anche specifiche deliberazioni assembleari che delineano le caratteristiche dell’operazione oppure esplicite causali indicate nei trasferimenti bancari. Il problema della qualificazione si pone anche in bilancio. La bozza del nuovo principio contabile Oic 19 – Debiti precisa infatti che nella voce D.3 del passivo dello stato patrimoniale debbono essere aggregati «tutti i finanziamenti concessi dai soci alla società sotto qualsiasi forma, per i quali la società ha un obbligo di restituzione. Non è rilevante la natura fruttifera o meno di tali debiti, né l’eventualità che i versamenti vengano effettuati da tutti i soci in misura proporzionale alle quote di partecipazione. L’elemento discriminante va individuato esclusivamente nel diritto dei soci alla restituzione delle somme versate». I finanziamenti effettuati dai soci debbono poi essere discussi in nota integrativa, si legga il n. 19-bis dell’art. 2427 c.c., indicando la loro ripartizione per scadenze ed evidenziando quelli con clausola di postergazione rispetto agli altri creditori. Vita difficile, quindi, per coloro che cercano ab origine un certo grado di ambiguità per far giocare il trasferimento delle risorse, a seconda della convenienza, a volte come riserva altre come debito; ciò per non precludersi nella forma, tenendo scorrettamente il «piede in due staffe», il rimborso in caso di miglioramento della situazione. © Riproduzione riservata Infruttuosità, fondamentale lasciare tracce scritte Comunicazioni ad ampio spettro in attesa di chiarimenti Il finanziamento da parte dei soci può creare anche problemi tributari: non ci riferiamo alla disciplina sui beni concessi in godimento (si veda articolo a fianco) bensì al problema della presunzione di fruttuosità. Nella maggior parte dei casi l’intervento della compagine sociale è a titolo gratuito, il prestito è ossia infruttifero. Tale ovvietà si scontra però con il secondo comma dell’art. 45 del Tuir, secondo cui «per i capitali dati a mutuo gli interessi, salvo prova contraria, si presumono percepiti alle scadenze e nella misura pattuite per iscritto. Se le scadenze non sono stabilite per iscritto gli interessi si presumono percepiti nell’ammontare maturato nel periodo d’imposta. Se la misura non è determinata per iscritto gli interessi si computano al saggio legale». Vista la ritrosia, per i motivi precedentemente elencati, verso una chiara formalizzazione del contratto, la società (quale sostituto d’imposta) e i soci (quali percettori «virtuali» di reddito da capitale) potrebbero incorrere in contestazioni da parte dell’amministrazione finanziaria. Come vincere questa presunzione? La soluzione più elegante è certamente quella del contratto di finanziamento scritto fornito di data certa, magari formato attraverso scambio di mail certificate (così da evitare l’imposta di registro), con clausola che sancisce l’infruttuosità del finanziamento compiuto dai soci. L’alternativa, visto che la norma citata chiede di formalizzare sola la misura degli interessi, può consistere in tracce, scritte e inequivoche, sulla gratuità di quanto prestato. Ne sono un esempio le clausole statutarie che dispongono l’infruttuosità dei finanziamenti soci (il contratto ha forza di legge tra le parti e risulta, nello specifico, da atto pubblico) o specifiche delibere assembleari che riconoscono la gratuità dei prestiti. Di ausilio, ma da sole forse non decisive, le informazioni offerte in nota integrativa e le risultanze della contabilità (purché quest’ultima non sia disconosciuta per inattendibilità). Comunicare o meno il finanziamento soci? L’art. 2, comma 36-sexiesdecies, del decreto legge 138/11 ha introdotto l’obbligo per l’impresa concedente, il socio o il familiare dell’imprenditore di comunicare all’Agenzia delle entrate «i dati relativi ai beni concessi in godimento». L’amministrazione finanziaria procederà infatti, ai sensi del successivo comma 36-septiesdecies, «a controllare sistematicamente la posizione delle persone fisiche che hanno utilizzato i beni concessi in godimento e ai fini della ricostruzione sintetica del reddito tiene conto, in particolare, di qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione effettuata nei confronti della società». La disposizione che istituisce l’adempimento in parola si riferisce chiaramente ai beni ed, evidentemente, i finanziamenti non possono essere definiti come tali: non sarebbe necessario comunicare, di conseguenza, il supporto finanziario dei soci alla società. Il problema nasce dal provvedimento dell’Agenzia delle entrate n. 166485/11 che, sulla scorta del comma 36-septiesdecies, estende l’oggetto della comunicazione «a qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione nei confronti della società concedente». Il contribuente si trova così di fronte a una richiesta di informazioni più ampia di quella esplicitamente prevista dal legislatore e, fra l’altro, di difficile interpretazione: il comma 36-septiesdecies si riferisce, in generale, a qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione, ma poi è la stessa amministrazione finanziaria che sembra circoscrivere tale fattispecie ai finanziamenti verso società concedenti beni in uso ai soci (interpretazione poi modificata, a inizio anno, in senso estensivo durante incontri con la stampa). Un vero e proprio rebus che richiede chiarimenti ufficiali e autorevoli, in modo da evitare tanto il rischio di sanzioni quanto il possibile ingresso in liste selettive di controllo, certamente compatibili con la nuova scadenza per l’adempimento fissata, dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate n. 2012/37049, nel 15 ottobre 2012. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Lunedì 19 Marzo 2012 IMPRESA Secondo la Ctp Reggio Emilia per accedere all’agevolazione è suficiente la prova dei sovraccosti Detassazione ambientale illesa Il bonus non va negato se non si indica il futuro risparmio DI Pagina a cura BRUNO PAGAMICI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L a Tremonti ambientale opera anche se il contribuente non indica dettagliatamente il «futuro risparmio di spesa» conseguito a seguito dell’intervento. Al fine di fruire della detassazione prevista dalla legge 388/2000 (c.d. Tremonti ambientale) è sufficiente la prova dei «sovraccosti» sostenuti per gli impianti che determinano un impatto ambientale positivo. È quanto ha stabilito la Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia che è intervenuta sulla complessa questione dell’applicabilità del bonus fiscale con la sentenza 19/4/2012, che rappresenta una delle prime pronunce sul corretto funzionamento dell’agevolazione. Secondo i giudici tributari, quantificare concretamente i costi d’investimento supplementare basandosi su futuri risparmi di spesa risulta alquanto «fumoso e indeterminato», specie in considerazione della risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 226/2002, la quale precisa che «occorre rettificare il costo dell’investimento con riferimento ai vantaggi economici ottenuti in conseguenza dell’investimento ambientale realizzato, valutati in termini di aumento della capacità produttiva, di risparmi di spese e di produzioni accessorie aggiuntive», senza indicare tra l’altro prescrizioni tassative. Sul punto, fra l’altro, la stessa Agenzia delle entrate suggerisce l’opportunità di ricorrere a una certificazione, rilasciata da soggetti abilitati, sulle caratteristiche tecniche dei beni oggetto d’investimento in termini di riduzione dell’impatto ambientale e conseguimento di futuri risparmi di spesa. Il caso. Una società, che confezionava formaggio per la grande distribuzione, aveva impiantato un sistema di abbattimento del vapore e di smaltimento dell’acqua di lavaggio. Con una relazione tecnica ha dimostrato di avere sostenuto un costo maggiore per acquistare tale impianto specificatamente finalizzato a prevenire, ridurre e riparare i danni causati all’ambiente, rispetto a un analogo impianto privo delle suddette caratteristiche. Pur non disconoscendo il miglioramento ambientale generato da tale investimento, l’Agenzia delle entrate ha, però, contestato l’agevolazione in quanto il contribuente non aveva dimostrato i futuri risparmi di spesa conseguenti all’investimento. In particolare secondo l’ufficio, in base alla risoluzione 226/E del 2002, l’imprenditore doveva dimostrare che l’investimento era capace di generare futuri risparmi di La Tremonti ambientale in sintesi La normativa agevolata È prevista dall’art. 6, commi da 13 a 19, della legge 388/2000, in base alla quale gli investimenti ambientali effettuati dalle pmi non concorrono a formare il reddito imponibile ai ini delle imposte sul reddito Investimento ambientale Si intende l’acquisto di immobilizzazioni materiali necessarie per prevenire, ridurre e riparare i danni causati all’ambiente (es. terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, altri beni, immobilizzazioni in corso e acconti). Agevolabili anche i beni in leasing. Esclusi gli investimenti realizzati in attuazione di obblighi di legge Formalità Ai sensi del comma 17, dell’art. 6 della legge 388/2000 le imprese provvedono a comunicare entro un mese dall’approvazione del bilancio annuale gli investimenti agevolati al ministero dello sviluppo economico, dipartimento per la competitività, via Molise n. 2, 00187 Roma Limiti La determinazione della quota di reddito detassato è pari all’eccedenza degli investimenti ambientali realizzati nel periodo d’imposta rispetto alla media di quelli effettuati nei due periodi d’imposta precedenti Modalità di calcolo Gli investimenti ambientali devono essere determinati secondo l’approccio incrementale, in base al quale i beneici per gli investimenti ambientali sono «rigorosamente limitati ai costi di investimento supplementari (sovraccosti) necessari per conseguire gli obiettivi di tutela ambientale»; «il metodo di calcolo dell’investimento supplementare deve, comunque, ispirarsi a criteri oggettivi basati, per esempio, sul costo di un investimento analogo sotto il proilo tecnico, ma che non consenta di raggiungere lo stesso grado di tutela ambientale» (ris. Agenzia delle entrate n. 226/2002) Decadenza L’agevolazione decade se i beni agevolati vengono ceduti entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati acquistati. Codici ad hoc nella dichiarazione dei redditi Le «detassazione ambientale» deve essere indicata tra le variazioni in diminuzione utilizzando gli appositi codici previsti dalle istruzioni per la compilazione del modello Unico. Nell’Unico Sc 2012 è prevista l’indicazione della detassazione ex art. 6 della legge 388/2000 tra le variazioni in diminuzione, al rigo RF54, con l’apposito codice 29. Sempre con tale codice l’agevolazione trova spazio anche nell’Unico Pf 2012 al rigo RF39 e nell’Unico Sp al rigo RF47. La revoca determina invece una variazione in aumento. A tal fine, è prevista l’indicazione del «recupero» tra le variazioni in aumento al rigo RF24 (codice 23) del modello Unico Pf 2012, al rigo RF29 (codice 23) del modello Unico Sp 2012 e al rigo RF32 (codice 23) del modello Unico Sc 2012. Qualora l’ammontare agevolabile, relativo ad investimenti effettuati nel 2011, non sia stato indicato nel relativo modello Unico, al fine di fruire dell’agevolazione è possibile presentare una dichiarazione integrativa ex art. 2 comma 8-bis del dpr 322/98, al fine di «correggere errori od omissioni che abbiano spesa. Da qui la ripresa a tassazione delle deduzioni. L’atto impugnato dal contribuente, ha annullato il provvedimento impositivo rilevando che, per fruire dell’agevolazione, non è necessaria la quantificazione da parte dell’imprenditore del sovraccosto previsto dalla normativa comunitaria. La società ricorrente ha dimostrato di essere in possesso dei requisiti per accedere all’agevolazione previste dalla legge; inoltre, determinato l’indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d’imposta o di un minor credito»; tale dichiarazione, tuttavia, deve essere presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta successivo. • Cumulabilità. Il ministero dello sviluppo economico, con un recente parere, ha preso posizione in merito alla cumulabilità della detassazione ambientale con il sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici (meglio noto come «Conto Energia»). In base alla ricostruzione della normativa vigente, il Ministero ritiene che gli incentivi del Conto Energia non sono cumulabili con la Tremonti ambientale, almeno per quanto riguarda gli impianti che entrano in funzione fino al 31 dicembre 2012. Per gli impianti che entreranno in funzione dal 1° gennaio 2013 in poi, le due agevolazioni si potranno invece cumulare, in quanto il Conto Energia si trasformerà in tariffa onnicomprensiva. nario oggetto dell’agevolazione (nessun acquisto di attrezzature equivalenti non ambientali) e i costi di produzione risparmiati, per effetto della maggiore produttività conseguente all’investimento con un impianto di distillazione». La Tremonti ambientale. L’agevolazione volta a incentivare le piccole e medie imprese che realizzano investimenti «ambientali» è stata introdotta dall’art. 6, commi da 13 a 19, della legge n. 388/2000 (Finanziaria 2001). Tale disposizione, destinata alle sole pmi in contabilità ordinaria, assume particolare rilevanza per le imprese che intendono investire nella variabile ambientale, posto che consente di detassare gli investimenti ambientali effettuati. In particolare, la norma stabilisce che le spese dirette a prevenire, ridurre e riparare danni causati all’ambiente non concorrono a formare il reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito. Il metodo di calcolo, tuttavia, non è dei più semplici: occorre effettuare un confronto con la media degli investimenti ambientali realizzati nel biennio antecedente e seguire un approccio di tipo «incrementale» nel calcolo degli stessi. Per investimento ambientale, ai sensi dell’art. 6, comma 15, della legge n. 388/2000, s’intende il costo d’acquisto delle immobilizzazioni materiali di cui all’art. 2424, comma 1, lett. B, n. II, c.c., necessarie per prevenire, ridurre e riparare i danni causati all’ambiente «dall’attività d’impresa» (si veda la circ. 1/2001, par. 1.4.6.) Con la ris. n. 95/2005, la stessa Agenzia ha altresì chiarito che possono fruire dell’agevolazione anche i beni acquisiti mediante leasing finanziario, in virtù della tendenziale equivalenza tra l’acquisto o la realizzazione del proprio bene e l’acquisizione effettuata tramite contratto di leasing. La norma agevolativa precisa invece che sono esclusi dall’ambito applicativo del beneficio fiscale gli investimenti realizzati per obbligo di legge. © Riproduzione riservata ha dato prova sufficiente, nella relazione tecnica, delle caratteristiche dell’impianto in relazione alla potenzialità di prevenire, ridurre e riparare i danni causati e dei rientri in termini di risparmio, specificando altresì che non si trattava di investimenti realizzati in attuazione di obblighi di legge. Di conseguenza, «ha detassato il reddito d’impresa in misura pari alla differenza tra il costo totale di acquisto del macchi- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 20 2012 IMPRESA 17 Scade il primo appuntamento con l’obbligo di comunicazione introdotto dal dlgs n. 67/2011 Lavoratori usurati all’appello Entro fine mese va fatta la denuncia telematica per il 2011 DI Pagina a cura DANIELE CIRIOLI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C onto alla rovescia sulle comunicazioni dei lavori usuranti. Entro fine mese infatti i datori di lavoro sono tenuti denunciare l’eventuale svolgimento di lavorazioni usuranti (come tali individuate dal dm 19/5/1999), di lavoro notturno, a catena o di autisti nell’anno 2011. La comunicazione, al primo appuntamento, è stata introdotta dal dlgs n. 67/2011 (prepensionamento per i lavoratori usurati); in caso di omissione (per la parte relativa al lavoro notturno), previa diffida, comporta l’applicazione di una sanzione da 500 a 1.500 euro. Soggetti obbligati. L’adempimento fa parte delle nuove comunicazioni cui sono obbligati tutti i datori di lavoro che (a partire dal 2011) svolgono attività faticose e pesanti, come individuate dal dlgs n. 67/2011 (articolo 1, comma 1). Materialmente, però, le comunicazioni possono essere effettuate anche dagli altri soggetti abilitati allo svolgimento delle attività di consulenza. Nello specifico, i soggetti legittimati ad operare per queste comunicazioni sono: • i datori di lavoro privati, quando effettuino direttamente o a mezzo di propri dipendenti le comunicazioni; • le imprese utilizzatrici, con riguardo ai lavoratori somministrati, impegnati nel «lavoro a catena» e nel «lavoro notturno»; • i consulenti del lavoro e gli altri soggetti abilitati (legge n. 12/1979) a compiere per conto di qualsiasi datore di lavoro tutti gli adempimenti previsti da norme vigenti per l’amministrazione del personale dipendente; • gli altri soggetti abilitati dalla legge alla gestione e all’amministrazione del personale dipendente del settore I LAVORI DA COMUNICARE Lavori particolarmente usuranti (articolo 2 del dm 19 maggio 1999 cosiddetto «Decreto Salvi») lavori in galleria, cava o miniera (tutte le mansioni svolte in sotterraneo dagli addetti con carattere di prevalenza e continuità) lavori in cassoni ad aria compressa lavori svolti dai palombari lavori ad alte temperature lavorazione del vetro cavo lavori espletati in spazi ristretti con carattere di prevalenza e continuità, in particolare le attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale e le mansioni svolte continuativamente all’interno di spazi ristretti, come intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture lavori di asportazione dell’amianto Lavori notturni (articolo 1 del dlgs n. 66/2003) Il «lavoratore notturno» è chi svolge almeno parte del suo orario di lavoro o almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero (secondo le norme deinite dai ccnl) durante il «periodo notturno», cioè un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi all’anno (in caso di lavoro a tempo parziale il limite minimo è riproporzionato) agricolo, quali gli agrotecnici e gli agrotecnici laureati in relazione alle imprese che abbiano conferito loro un incarico di direzione, amministrazione o gestione. Le comunicazioni. Come stabilito nel dm 20 settembre 2011 e spiegato nella nota operativa del ministero n. 4724/2011 (si veda ItaliaOggi del 29 novembre 2011), le comu- Il lavoro notturno è considerato usurante se organizzato in turni (almeno sei ore in cui è compresa la fascia indicata come «periodo notturno») o se il lavoro è svolto in modo ordinario in periodi notturni (per almeno tre ore) Lavorazioni svolte da addetti alla cosiddetta «linea catena»: prodotti dolciari, additivi per bevande e altri alimenti lavorazione e trasformazione delle resine sintetiche e dei materiali polimerici termoplastici e termoindurenti; produzione di articoli initi, ecc. macchine per cucire e macchine rimagliatrici per uso industriale e domestico costruzione di autoveicoli e di rimorchi; apparecchi termici: di produzione di vapore, di riscaldamento, di refrigerazione, di condizionamento elettrodomestici altri strumenti e apparecchi confezione con tessuti di articoli per abbigliamento ed accessori; ecc. confezione di calzature in qualsiasi materiale, anche limitatamente a singole fasi del ciclo produttivo Conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo nicazioni attraverso il modello Lav_Us sono di due tipi: quelle di inizio attività e quelle di monitoraggio. Le comunicazioni di inizio attività sono obbligatorie per le lavorazioni cosiddette «a catena» entro 30 giorni dal loro inizio; la sanzione amministrativa per la mancata comunicazione va la sanzione da 500 a 1.500 euro. Le comunicazioni di monitoraggio annuale, da compilarsi entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento e che concerne l’attuale appuntamento, riguardano tutte le attività usuranti: lavorazioni considerate usuranti dal decreto ministeriale 1999, lavoro notturno, lavorazioni «a catena» e conduzione di veicoli adibiti al servizio pubblico di trasporto collettivo. Nel caso di lavori notturni (svolti in modo continuativo o compreso in regola- ri turni periodici), la mancata comunicazione annuale dello svolgimento dell’attività è sanzionabile. Anche in questo caso, la sanzione amministrativa va da 500 a 1.500 euro. Modello unico: «Lav_Us». Per tutte le diverse tipologie di comunicazioni va utilizzato il modello «Lav_Us», disponibile sul sito del ministero del lavoro, alla sezione Cliclavoro dalla quale peraltro va effettuata la trasmissione. Il modello si compone di una prima sezione relativa al «datore di lavoro», in cui indicare i riferimenti dell’azienda; di una seconda sezione relativa all’elenco delle unità produttive in cui si volgono le attività soggette a comunicazione; infine della sezione «dati di invio» (automaticamente compilata dal sistema informativo). Accreditamento al sistema. Per procedere all’invio è necessario accreditarsi al sistema. Per farlo, occorre in primo luogo compilare l’apposito modulo disponibile sul portale Cliclavoro con i propri dati e procedere all’invio. Avvenuto l’invio, il sistema trasmetterà la ricevuta stampabile di avvenuta compilazione via mail all’indirizzo indicato nel campo «Referente» del modulo. Nel giro di pochi giorni il ministero del lavoro invierà una mail di richiesta di documentazione allo stesso indirizzo di posta elettronica; attenzione, se non si ricevono queste mail è necessario segnalarlo scrivendo ad [email protected]. Occorrerà, quindi, inviare al numero di fax indicato nella mail una copia firmata del documento di identità di chi effettua l’accreditamento (datore di lavoro o soggetto autorizzato). A questo punto si riceveranno le credenziali per accedere al sistema e per compilare il modello» Lav_ Us» (istruzioni in pagina). © Riproduzione riservata Come si compila il modello Lav_Us Per iniziare, selezionare la voce «monitoraggio «dal menu a tendina «Modelli» in alto a sinistra, poi scegliere il modello di interesse fra «Lavoro usurante (dm 1999)», «Notturno», «A catena» e «Autisti» (si veda tabella); quindi procedere alla compilazione tenendo conto che i campi contrassegnati da una «star», «*», sono obbligatori, mentre quelli contrassegnati da una «star chiusa tra parentesi, (*), sono obbligatori nei casi specifici in cui si verifica la condizione riportata fra parentesi. Sezione Datore di lavoro. Indicare i riferimenti dell’azienda che effettua le attività. Per riempire i campi obbligatori relativi all’indirizzo della sede legale, compilare il campo «Comune sede legale» ricercandolo e selezionandolo tramite l’apposito tasto. Sezione Inps. Inserire la matricola aziendale e i codici relativi all’inquadramento assegnati dall’Inps all’azienda all’atto dell’iscrizione. Qui è possibile inserire più matricole. Sezione Inail. Inserire il Codice Cliente attribuito dall’Inail al momento dell’iscrizione all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. Sezione Altri Enti. Indicare l’Ente previdenziale al quale l’azienda risulta iscritta e il rispettivo codice, oltre al numero di iscrizione alla Camera di commercio o all’Albo imprese artigiane. Indicare poi il codice del settore di attività (secondo la classificazione Ateco 2007) con il quale l’azienda risulta iscritta. Sezione Elenco delle unità produttive in cui si svolgono le attività. In questa sezione bisogna inserire tutte le sedi territoriali nelle quali l’azienda svolge le attività usuranti. Procedere alla compilazione del modulo premendo il tasto «aggiungi un’unità produttiva» e compilando quindi tutti i dati richiesti nel nuovo riquadro «Unità produttiva». Cliccare poi sull’apposito tasto posto in corrispondenza di ogni unità produttiva disegnata, per inserire i dettagli anagrafici dei singoli lavoratori impegnati nelle attività usuranti. Oltre al nome, al cognome e al codice fiscale, per ogni singolo lavoratore è necessario indicare il periodo in cui si è svolta la lavorazione in oggetto. Scegliere quindi solo una delle due opzioni disponibili: «Numero di giorni dell’effettivo svolgimento dei lavori usuranti» ovvero «Intero anno lavorativo». In seguito premere il tasto «salva». L’inserimento sarà confermato da un riepilogo dei dati sotto forma di una tabella riassuntiva. In caso di errore, sarà possibile eliminare i dati dell’unità produttiva già inserita cliccando sul tasto «cestino». Procedere premendo il tasto «aggiungi un’unità produttiva» per registrare i dati relativi ad altre unità territoriali. Sezione Dati di invio. Se il soggetto che effettua la comunicazione è diverso dal datore di lavoro, è necessario indicare qui le sue generalità. Per terminare la procedura di invio occorre cliccare su «invia modulo». Esito dell’invio. Se l’invio sarà avvenuto con successo apparirà la ricevuta dell’invio effettuato che riporta la data certa di invio. Tutti i modelli inviati saranno archiviati e consultabili nella pagina personale di gestione. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 18 Lunedì 19 Marzo 2012 IMMOBILI & CONDOMINIO La Cassazione: estetica compromessa solo per effetto di modiiche strutturali visibili dall’esterno È ammessa la tenda in terrazza Tutto ciò che è removibile non lede il decoro architettonico Pagina a cura DI GIUSEPPE BORDOLLI E GIANFRANCO DI RAGO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N on può essere ritenuto colpevole di lesione del decoro architettonico del caseggiato il condomino che abbia trasformato una soffitta in un appartamento, ricorrendo solo a opere interne e utilizzando tendaggi e altri oggetti rimuovibili, in quanto in tal caso non può dirsi compromessa l’estetica del fabbricato, che si verifica solo per effetto di modifiche sulla struttura dell’edificio che siano visibili e apprezzabili dall’esterno. È quanto ha chiarito la Cassazione, con sentenza n. 1326 del 30 gennaio 2012. La vicenda. La questione ha inizio quando una condomina trasforma una soffitta, posta all’ultimo piano del caseggiato, in un appartamento a uso residenziale, suscitando la reazione di altri due condomini i quali, nella convinzione che le opere di trasformazione eseguite avessero alterato il decoro dell’edificio, non solo impedivano l’allaccio del locale agli impianti di luce e gas ma, successivamente, si rivolgevano al tribunale competente per richiedere la rimozione dei manufatti illecitamente costruiti. Secondo gli attori, inoltre, il decoro dell’edificio condominiale era stato compromesso anche dall’abusivo deposito di materiale sul terrazzo comune, Il principio Non rileva, ai fini del decoro architettonico, l’apposizione di tendaggi e stracci rimuovibili sul terrazzo dell’edificio. Ai fini della tutela prevista dall’art. 1120 c.c., comma 2 in materia di divieto di innovazioni sulle nonché dall’affissione di alcuni tendaggi. Le circostanze in tal modo denunciate erano però state considerate irrilevanti dal tribunale interpellato, il quale aveva ordinato l’allaccio delle utenze e condannato gli attori al risarcimento dei danni subiti dalla condomina che non aveva potuto affittare l’immobile privo delle essenziali utenze. Tale decisione era stata poi confermata dalla Corte di appello. E alle stesse conclusioni è pervenuta la Suprema corte, nella citata ordinanza dello scorso mese di gennaio. La sesta sezione della Corte di cassazione ha infatti precisato come la trasformazione della soffitta in locale abitabile era stata effettuata solo mediante opere interne, senza variazione né ampliamento di volume dei locali originari e, comunque, in modo tale da evitare che fosse compromesso l’accesso al lastrico solare di proprietà con- parti comuni dell’edificio condominiale, devono essere alterate, in modo visibile e significativo, la particolare struttura e la complessiva armonia che conferiscono al fabbricato una propria specifica identità. dominiale. Per quanto sopra i giudici supremi hanno escluso la lesione del decoro architettonico del fabbricato, che è logicamente incompatibile con l’insussistenza di modifiche esterne dello stabile. Il principio. L’alterazione del decoro del fabbricato, per essere validamente contestata, deve essere apprezzabile, situazione che ricorre allorché le modifiche siano visibili dall’esterno. In altre parole, il condomino non può mai (senza autorizzazione del condominio) modificare solo quelle parti esterne, siano esse comuni o di proprietà individuale, che incidano sul decoro architettonico dell’intero corpo di fabbrica o di parti significative di esso. Del resto la Suprema corte ha precisato anche come, ai fini del decoro architettonico, non può essere rilevante l’apposizione di tendaggi e stracci sul terrazzo dell’edificio (che sono rimovibili), in quanto tale comportamento non è in grado di alterare, in modo visibile e significativo, la particolare struttura e la complessiva armonia che conferiscono al fabbricato una propria specifica identità. In altre parole, tali comportamenti non meritano di essere considerati ai fini della lesione del decoro architettonico, cioè delle linee e delle strutture che connotano lo stabile stesso e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia e una specifica identità, perché non riguardano opere edili incidenti sulla sagoma o la facciata dell’edificio, bensì la posa di oggetti rimovibili, che non possono quindi pregiudicarne il decoro architettonico. Allo stesso modo la Cassazione ha sottolineato come dalla richiesta della condomina di poter allacciare il nuovo appartamento alle utenze di luce e gas non potesse derivare alcun danno agli altri condomini, in quanto tale operazione non comportava modifiche murarie strutturali o alterazioni delle linee architettoniche dell’edificio, ma adeguamenti e aggiunte funzionali che, come tali, non rilevano sulla estetica del fabbricato. In ogni caso la Suprema corte ha affrontato anche la questione del risarcimento del danno richiesto dalla condomina per la compromissione dell’usufruibilità della soffitta trasformata in appartamento per la mancata disponibilità degli allacciamenti conseguente agli impedimenti illegittimamente posti in essere dai propri vicini. A questo proposito è stato ricordato che in casi del genere il danno non può che riferirsi esplicitamente e inequivocabilmente alla mancata utilizzazione locatizia del locale divenuto abitabile. © Riproduzione riservata LA NOZIONE Il pregiudizio deve tradursi in un’alterazione incisiva L a nozione di decoro architettonico, come meglio chiarita nel tempo dalle numerose decisioni di merito e di legittimità che si sono prodotte sul tema, viene in rilievo in materia di innovazioni condominiali vietate e denota una qualità positiva dell’edificio, derivante dal complesso delle sue caratteristiche costruttive principali e secondarie, di modo che una modifica strutturale di una parte del medesimo, anche di modesta consistenza, pur non incidendo sulle linee architettoniche preesistenti, può essere idonea a far venir meno quelle caratteristiche influenti sull’estetica del fabbricato e, quindi, sullo stesso decoro architettonico. Quella del decoro architettonico è spesso una strada obbligata per quei condomini che vogliano comunque opporsi a innovazioni decise dalla maggioranza assembleare perché, ai sensi dell’art. 1120, secondo comma, c.c., le stesse possono essere considerate legittime soltanto ove non rechino pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza dell’edificio, non ne modifichino, appunto, il decoro architettonico o non rendano alcune parti comuni inservi- bili all’uso cui sono destinate. In questi casi, affinché l’opposizione dei condomini sia legittima, il pregiudizio all’aspetto architettonico deve tradursi in un’alterazione di particolare incidenza sullo stile architettonico dell’edificio e sulle linee caratteristiche principali di esso, idonea di per sé a diminuire il pregio estetico del fabbricato e, quindi, il valore economico dello stesso, riferito sia all’unità complessiva sia alle singole unità in proprietà esclusiva. La difformità deve quindi essere immediatamente apprezzabile ictu oculi da parte delle persone di media preparazione culturale e tecnica che si trovino a passare sulla strada, in quanto tali condizioni sono quelle che ricorrono in occasione dell’apprezzamento del pregio estetico di un edificio, nonché in occasione della valutazione economica dello stesso sia in termini di insieme che di singole porzioni. Al fine di stabilire se le opere di modifica del fabbricato abbiano pregiudicato il decoro architettonico, come opportunamente specificato dalla Suprema corte, devono comunque essere tenute presenti le condizioni in cui quest’ultimo si trovava prima Il diritto di opposizione alle opere dell’esecuzione delle opere stesse, con eseguite con pregiudizio delle caratla conseguenza che una modifica non teristiche architettoniche dell’edifipuò essere ritenuta pregiudizievole per cio spetta a tutti i condomini, i quali il decoro architettonico se apportata a possono chiedere la riduzione in priun edificio la cui estetica sia stata già stino del fabbricato e il risarcimento menomata a seguito di precedenti ladei danni. Anche all’amministratore vori ovvero che sia di mediocre livello è riconosciuto il potere di agire in giuarchitettonico (Cassazione civile, sedizio per chiedere la demolizione delle zione seconda, sentenza 29 luglio 1989, modifiche pregiudizievoli alla statica n. 3549). e all’estetica dell’edificio. Sul punto la Dal punto di vista economico, l’algiurisprudenza, annoverando detta faterazione del decoro architettonico coltà dell’amministratore tra gli atti dell’edificio in condominio postula un conservativi dei diritti inerenti alle mutamento estetico implicante un preparti comuni, ha per esempio riconogiudizio economicamente valutabile. sciuto la legittimazione attiva dell’amTuttavia, secondo la Cassazione, quanministratore ad agire in giudizio sendo la modifica non sia del tutto trascuza l’autorizzazione dell’assemblea per rabile e non abbia arrecato anche un conseguire la demolizione della soprevantaggio, deve sempre ritenersi insito levazione realizzata in violazione delle nel pregiudizio estetico quello econoprescrizioni e delle cautele fissate dalle mico, senza necessità di un’espressa norme speciali antisismiche ovvero per motivazione sotto tale profilo tutte le conseguire la rimozione delle modifivolte in cui non sia stato espressamenche dell’edificio che importino l’alterate eccepito e provato che la modifica zione dell’estetica (Cassazione civile, ha anche arrecato un vantaggio econosezione seconda, micamente valutabisentenza 12 ottobre le (Cassazione civile, La sentenza sul sito 2000, n. 13611). sezione seconda, sen© Riproduzione tenza 6 ottobre 1997, www.italiaoggi.it/ riservata n. 9717). docio7 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 2012 AMBIENTE 19 Dal 2014 sarà in vigore il nuovo metodo di calcolo di eficienza dei residui. Addio alle percentuali DI VINCENZO DRAGANI A http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ggiornamento degli obiettivi minimi di riciclo, possibilità di operazioni di recupero anche oltre confine, stretta sul trattamento minimo cui sottoporre i residui. Queste le novità sulla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, in arrivo grazie a due paralleli provvedimenti, ossia il nuovo regolamento comunitario attuativo della direttiva 2006/66/Ce, licenziato dal consiglio Ue lo scorso 9 marzo 2012, e la «Legge comunitaria 2011» già approvata dalla camera il 2 febbraio e ora al senato per il placet definitivo. Le nuove regole Ue. Sarà il risultato ottenuto da una articolata formula matematica, e non più una generica numerazione percentuale, a indicare agli operatori i quantitativi minimi di materiale riciclato da ottenere all’esito del trattamento di rifiuti di pile e accumulatori. Il provvedimento licenziato dal consiglio Ue (mediante la forma giuridica della «non opposizione» all’adozione dello stesso da parte della Commissione) mira, infatti, a integrare la direttiva madre sulle pile (la citata 2006/66/Ce) con l’introduzione di norme dettagliate per il calcolo dell’«efficienza minima di Riciclo pile, obiettivi rinnovati Le nuove regole di gestione in arrivo Tema Fonte Novità “Efficienza minima di riciclaggio” Regolamento Ue approvato il 9 marzo 2012 Nuovo metodo di calcolo dell’efficienza minima di riciclaggio, fondato su formula matematica Comunicazione dati riciclo Regolamento Ue approvato il 9 marzo 2012 Obbligo comunicazione dati di riciclo ad Autorità nazionali secondo nuova modulistica comunitaria riciclaggio», efficienza a oggi imposta dalla stessa direttiva soltanto in termini di percentuali (dal 50 al 75%) rispetto al peso dei rifiuti oggetto di trattamento. Il metodo di calcolo previsto dal nuovo regolamento (che diventerà parte integrante delle norme recate dall’allegato III, lettera B, della stessa direttiva) sarà invece fondato sul rapporto tra la «massa di frazioni derivate» valida ai fini del riciclaggio e la «massa della frazione iniziale di rifiuti di pile e accumulatori» computata sulla base della loro composizione chimica. Dal 1° gennaio 2014 (data indicata dal regolamento in questione) tutti i riciclatori di pile e accumulatori dovranno dunque porre alla base delle loro operazioni di gestione di rifiuti il nuovo metodo di calcolo di efficienza, ottenere i risultati minimi di riciclaggio da esso indicati e comunicare (infine) quanto ottenuto alle Autorità nazionali di riferimento utilizzando una altrettanto nuova modulistica prevista dal provvedimento Ue, dichiarando sia i flussi di input (tipologia di rifiuti, completi di codice Cer) che di output (ossia le frazioni derivate) del processo. Con il nuovo regolamento integrativo della direttiva 2006/66/Ce arriverà anche la nozione di «processo di riciclaggio» di pile e accumulatori (definizione a oggi mancante nella direttiva), che individuerà ogni operazione di ritrattamento che inizia dopo la raccolta e l’eventuale cernita e/o preparazione al riciclaggio e che termina con la produzione delle frazioni derivate da utilizzare per la funzione originaria o per altre funzioni ma senza subire ulteriori e diversi trattamenti. Le novità nazionali in arrivo. Sempre in materia di riciclaggio ulteriori novità arriveranno con la «Comunitaria 2011», che inciderà direttamente sul dlgs 188/2008, il provvedimento nazionale attuativo della citata direttiva 2006/66/ Ce. Tra le novità: la possibilità di effettuare al di fuori dei confini nazionali le operazioni di riciclaggio (oltre che di trattamento) dei rifiuti di pile e accumulatori, a condizione che vengano rispettate le disposizioni del regolamento (Ce) n. 1013/2006 sull’import/export di rifiuti; il divieto di smaltire in discarica i residui di pile e accumulatori industriali e per veicoli non preventivamente sottoposti a processo di riciclaggio; l’obbligo di etichettatura conforme al Dlgs 188/2008 anche i «pacchi batteria»; l’obbligo di prevedere nel trattamento dei rifiuti di pile ad accumulatori anche la rimozione di fluidi ed acidi così come quello di effettuare tutte le operazioni (deposito temporaneo incluso) in impianti coperti e provvisti di superfici impermeabili. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Lunedì 19 Marzo 2012 I N F O . E U R O PA Proposte nuove norme per aumentare gli importi recuperati dalla criminalità organizzata Confisca, via al potenziamento Stretta della Commissione europea contro i proventi di reato DI Pagina a cura TANCREDI SEQUI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C rociata di Bruxelles contro i proventi di reato. La Commissione europea ha proposto nuove norme per una più efficace e diffusa confisca di fondi acquisiti mediante attività criminali. Centinaia di miliardi di euro che ogni anno finiscono nelle tasche di bande criminali e della mafia, malgrado gli sforzi compiuti dalle autorità di polizia e da quelle giudiziarie di tutta Europa. Le norme messe a punto da Bruxelles rafforzeranno i poteri degli stati membri di confiscare beni trasferiti a terzi, faciliteranno la confisca di proventi di reato anche quando l’indagato si sia dato alla fuga e garantiranno che le autorità competenti possano sottoporre a congelamento temporaneo i beni che rischiano altrimenti di scomparire. «Gli importi recuperati dalla criminalità organizzata sono oggi ancora piuttosto modesti rispetto agli enormi profitti generati da attività illecite come il traffico di stupefacenti, la contraffazione, la tratta degli esseri umani e il contrabbando di armi leggere», hanno avvertito dalla commissione. Stando alle stime delle Nazioni Unite, il valore totale dei proventi di reato generati nel 2009 dovrebbe aggirarsi attorno ai 2.100 miliardi di dollari, pari al 3,6% del prodotto interno lordo mondiale. «Mentre la maggior parte di questo denaro sporco è riciclato e reinvestito nell’economia lecita, meno dell’1% dei proventi di reato sono sottoposti a congelamento e confiscati», hanno aggiunto da Bruxelles. Una piaga che affligge in maniera indiscriminata la totalità dei paesi dell’Ue. In Italia, per esempio, i proventi della criminalità organizzata sono stimati in 150 miliardi di euro all’anno. E nel 2009 le autorità hanno sottoposto a congelamento temporaneo beni per un valore di circa 800 milioni di euro. Situazione molto simile anche nel Regno Unito dove gli introiti della criminalità organizzata si aggiravano nel 2006 a 15 miliardi di sterline. In Germania nel 2009, sono stati sequestrati alla criminalità organizzata 113 milioni di euro. Mentre i profitti ottenuti dai criminali sono stimati a circa 903 milioni di euro. Di qui la volontà di Bruxelles di rafforzare la confisca per proteggere l’economia. «Sempre più i proventi dei gruppi di criminalità organizzata sono investiti al di fuori del loro paese d’origine, non di rado in più di uno stato membro, o trasferiti a terzi (spesso parenti o prestanome) per evitarne la confisca», hanno spiegato dalla commissione. «Agevolare la confisca dei beni ostacolerà le attività criminali e avrà un effetto deterrente sulla criminalità mostrando che il crimine non paga. E proteggerà la nostra economia dalle infiltrazioni criminali e dalla corruzione». Una volta confiscati, inoltre, i proventi di reato potranno essere inoltre riutilizzati a scopi sociali o fornire fondi da reinvestire in iniziative di contrasto o prevenzione del crimine. Per fare questo, la commissione ha proposto di introdurre norme più chiare ed efficienti per la confisca dei beni non direttamente legati a Marchi, record di depositi nel 2011 Record storico di nuovi marchi depositati nel corso del 2011. Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (Wipo), alla fine dell’anno scorso il numero di domande ha raggiunto quota 42.270 su scala globale con un aumento del 6,5% rispetto al 2010. «Le domande di registrazione di nuovi marchi presentate dai paesi membri dell’Unione europea hanno rappresentato più della metà (57,4%) di tutte le richieste pervenute. Mentre la Cina si è confermata essere il paese più temuto per la contraffazione», ha spiegato il direttore generale del Wipo, Francis Gurry. I tassi di crescita più sostenuti nel numero di domande sono stati registrati nella Federazione russa (35,6%), seguita dall’Unione europea (24,5%), gli Stati Uniti d’America (15,5%) e la Cina (+11,5% ). Nonostante questo, lo scorso anno la top ten dei paesi più attivi sul fronte della tutela di nuovi marchi è rimasta invariata rispetto al 2010. Alle spalle delle 5.859 domande di nuovi marchi comunitari, si è posizionata la Germania che ha presentato 5 mila domande di registrazioni di nuovi marchi. Seguono gli Stati Uniti con 4.791 e la Francia con 3.804 davanti alla Svizzera (2.933). Bene anche l’Italia che si è assicurata il sesto posto della classifica con 2.306 nuovi marchi registrati, in calo tuttavia dell’11,5% rispetto ai numeri dell’anno precedente. Con 125 domande di marchi internazionali, Novartis (Svizzera) è stato il più grande contribuente alla registrazione di nuovi marchi a livello mondiale nel 2011 seguito da Philip Morris (Svizzera), Boehringer Ingelheim Pharma (Germania), Richter Gedeon Nyrt (Ungheria), Nestlé (Svizzera), Philips (Olanda) e Bmw Aktiengesellschaft (Germania). un determinato reato, ma che derivano chiaramente da attività criminali analoghe del condannato (confisca estesa). Non solo. Si è deciso di rafforzare le norme sulla confisca di beni che sono stati trasferiti dall’indagato a terzi che avrebbero dovuto rendersi conto della loro origine illecita (confisca nei confronti di terzi); e di consentire la confisca di beni nei casi in cui non si possa ottenere una condanna penale a motivo della morte, della malattia permanente o della fuga dell’indagato (confisca limitata non basata sulla condanna). La Commissione ha sottolineato, inoltre, l’esigenza di garantire che i pubblici ministeri possano sottoporre a congelamento temporaneo i beni che rischiano altrimenti di scomparire, fatta salva la conferma da parte dell’autorità giudiziaria (congelamento precauzionale); e di affidare agli Stati membri la gestione dei beni sottoposti a congelamento così da non permetterne la svalutazione in attesa di una loro successiva confisca (gestione dei beni). Tutto questo, facendo sì che i provvedimenti adottati per il congelamento e la confisca dei beni siano bilanciati da forti misure a tutela dei diritti fondamentali, in particolare garantendo il rispetto del diritto alla presunzione d’innocenza e del diritto di proprietà dei singoli. © Riproduzione riservata La Svizzera accantona l’esonero Iva per i servizi turistico-alberghieri Francia, la denuncia contro ignoti? Si sporge via web Doccia fredda per il settore turistico svizzero. Dopo il Nazionale, e seguendo la raccomandazione della propria Commissione, anche gli stati hanno respinto un progetto di legge che prevedeva l’esonero per un anno dall’imposta sul valore aggiunto (Iva) da garantire a tutti i servizi alberghieri all’interno del paese. E questo con l’idea di aiutare il turismo in un frangente caratterizzato dall’alto corso del franco. Il dossier è archiviato, dunque, nonostante la strenua battaglia di una piccola minoranza di parlamentari per l’esonero temporaneo. Martin Schmid e Stefan Engler, rappresentanti di un cantone turistico, hanno difeso l’esonero, considerato un «raggio di luce» per gli albergatori in un momento cupo per il settore toccato da una vera e propria emorragia di pernottamenti. «Il franco forte tiene lontano sia i turisti stranieri che quelli svizzeri», hanno fatto notare i due senatori, secondo i quali il settore ha già fatto tanto per rispondere a questa sfida, limando al massimo i margini di guadagno. «Se non si fa nulla c’è il rischio che la situazione peggiori ulteriormente», hanno aggiunto Schmid e Engler non riuscendo tuttavia a trovare sufficiente supporto tra le fila dei propri colleghi che hanno bocciato l’iniziativa decretando la normale applicazione dell’aliquota Iva prevista per il comparto turisticoalberghiero svizzero. Le nuove tecnologie al servizio della giustizia. Succede in Francia dove da settembre prossimo tutte le denunce contro ignoti in caso di scippi, furti e aggressioni potranno essere realizzate direttamente accedendo a un portale internet messo a punto dal sistema di polizia transalpino con risparmio in termini di tempo di attesa in commissariato. In una prima fase il servizio sarà testato in uno dei quartieri di Parigi, il XV arrondissement, e in qualche comune della periferia parigina. Il sistema permette di denunciare furti o aggressioni sul web a condizione che l’autore sia ignoto. Entro 24 ore dalla compilazione del form online, la vittima sarà contattata dagli agenti di polizia per un appuntamento personalizzato in commissariato durante il quale rendere effettiva la denuncia anticipata via internet. «Questo servizio serve a rendere le cose più semplici per tutti i cittadini vittima di reati messi a segno da persone non identificate», ha spiegato il portavoce del ministero dell’Interno, Henry Brandet. «Non solo si eviterà alle persone, spesso in stato di shock, di dovere attendere a lungo in commissariato, ma gli stessi commissariati saranno meno affollati e forse le vittime saranno più stimolate a sporgere denuncia». Il nuovo sistema non andrà tuttavia a sostituire il più tradizionale metodo della classica denuncia in commissariato. Chi preferirà infatti rivolgersi direttamente alle forze di polizia per sporgere denuncia potrà continuare a farlo. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it INFO.MONDO Lunedì 19 Ma Marzo 2012 21 La soluzione dell’economista Usa a incrementa investimenti e pil. I dati in uno studio del Cepr La Tobin tax promuove la crescita Una tassa sulle transazioni per scoraggiare l’insider trading DI MATTEO RIGAMONTI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L a Tobin tax non ha effetti negativi sulla crescita dell’economia internazionale. Non solo. Il balzello sulle transazioni fi nanziarie proposto per la prima volta nel 1972 dal Nobel per l’economia statunitense James Tobin (si veda ItaliaOggi del 28/1/2012) può addirittura esercitare un impatto positivo sulla crescita del pil mondiale. Come? Contribuendo a ridurre l’ammontare delle risorse sprecate nel settore finanziario, scoraggiando le pratiche di insider trading e liberando capitale privato e pubblico per gli investimenti. È quanto sostenuto nell’ultima pubblicazione del Center for economic and policy research (Cepr) di Washington. L’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (FTTs, dall’inglese Financial ega l’economista transactions taxes), come spiega Dean Baker, co-direttore del Cepr, comporta certo un aumento dei costi delle stesse. Ed è probabile che ciò determini un aumento del prezzo delle azioni. Non è un caso che i principali oppositori della Tobin tax lamentano il fatto che rallenta la crescita economica proprio per effetto dell’aumento del costo del capitale. Tuttavia, almeno per ora, non ci sono prove em- piriche né in favore né contro l’adozione della Tobin tax. Lo scritto del Cepr si limita, pertanto, a documentare i fattori che compensano il predetto aumento del costo del capitale. Una prima argomentazione addotta a sostegno della FTT consiste nel fatto che l’aumento dei costi di transazione riduce il numero di investitori irrazionali («noise traders») e di inve vestitori altamente qualificati ch come gli «insider traders», che, sv svolgono operazioni fi nanziari a fini speculativi, in favore rie de dell’aumento degli investitori ra razionali («normal traders»). C comporta una minore voCiò la latilità nei mercati e, nel lungo periodo, una riduzione dello sp spreco di risorse che avviene pe effetto di attività di «rentper se seeking», ossia quelle pratiche ch come nel caso dell’«insider che, tr trading», impiegano risorse per James il raggiungimento di posizioni Tobin di rendita ma che sono così sottr tratte al circuito dell’economia re reale. Le risorse finanziarie «liberate» dalla T Tobin tax possono inoltre essere destinate anche a investimenti privati. E il gettito derivante può a sua volta essere indirizzato su investimenti pubblici. Il Cepr, infine, presenta nel paper alcuni dati che dimostrano l’esistenza di una correlazione positiva tra l’aumento dei costi di transazione e la crescita del prodotto interno in alcuni paesi del mondo. © Riproduzione riservata Anno della cultura, Cina-Italia mai così vicine L’anno della cultura cinese tenutosi in Italia? È stato un ottimo strumento per aumentare la conoscenza e la comprensione della Cina da parte degli italiani. A sottolinearlo è stato l’ambasciatore cinese in Italia Ding Wei. L’evento, iniziato il 7 ottobre 2010 e terminato il 14 gennaio scorso, ha rappresentato uno scambio interculturale molto importante a 40 anni dall’apertura di relazioni diplomatiche stabili. Secondo Ding questo ha avuto un forte impatto sugli italiani e portato a una base molto solida per la costruzione di legami bilaterali. L’anno della cultura cinese ha anche avuto riflessi sull’economia, il commercio, la scienza, la tecnologia e la protezione dell’ambiente. Oltre 20 città e province da 12 regioni hanno partecipato all’evento, che ha attirato oltre un milione di visitatori. Il diplomatico si è detto soddisfatto per la grande parata tenutasi a Roma il 14 gennaio sponsorizzata da studenti cinesi attualmente impegnati in Italia, durata quattro ore e che ha chiuso in bellezza la manifestazione. Per Ding, inoltre, le relazioni sino-italiane non sono state danneggiate dalla crisi economica e fi nan- ziaria europea, che anzi ha portato alla nascita di nuove partnership. E a proposito di cultura, soprattutto online, nei giorni scorsi Li changchun, membro del Comitato permanente del Politburo della Commissione centrale del Partito comunista cinese ha sottolineato che la Cina deve fare di più per la crescita di internet e lo sviluppo di una vera e propria cultura dell’online e delle tecnologie informatiche. A proposito dell’anno della Cultura cinese, in un’intervista, alcuni mesi fa, con l’agenzia stampa ufficiale cinese Xinhua, il direttore del ministero dei beni culturali Mario Resca, aveva sottolineato, oltre alle due culture a confronto, la possibilità per lo sviluppo di un mercato del turismo culturale e incrementare i flussi di turisti fra le due nazioni. Peraltro, aveva ricordato Resca, il turismo culturale è in crescita in Cina e l’Italia è una perfetta destinazione per i cinesi. L’anno della cultura cinese ha regalato all’Italia un interessante interscambio culturale: Roma esporrà il meglio della sua eredità artistica e culturale nel nuovo Museo nazionale cinese per cinque anno. La Cina, al contrario, avrà una rassegna simile al Museo nazionale di Piazza Venezia (Roma) per «mostrare all’Occidente che cos’è la cultura cinese». Antonino D’Anna FISCO FLASH Imposte dirette CREDITI IVA Compensazioni con crediti Iva. La nuova soglia di 5 mila euro si applica a partire dal 1° aprile (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 13 marzo 2012) Altre imposte TRIBUTI SPECIALI Registrazione di atti e scritture private agli uffici dell’agenzia delle entrate. Non sono dovuti i tributi speciali (risoluzione dell’Agenzia delle entrate del 12 marzo 2012) Riscossione Altre notizie BENI AI SOCI Comunicazione dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari. Proroga (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 13 /3/2012) PAGAMENTI CASH Deroga al limite di mille euro per i pagamenti in contanti effettuati da cittadini stranieri. Chiarimenti (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 13/3/2012) SPESOMETRO Comunicazione delle Entrate delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo non inferiore a tremila euro. Chiarimenti in merito alle operazioni escluse (nota delle Entrate del 6/3/2012) LITI FISCALI VERSAMENTI F24 Modifiche al modello di quietanza dei versamenti eseguiti con modalità telematiche mediante modello F24 (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 12 marzo 2012) MODELLO F24 ACCISE Modifiche al modello di versamento F24 accise (provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 12 marzo 2012) Definibilità delle liti fiscali non superiori a 20 mila euro pendenti al 31/12/2011. Chiarimenti (circolare delle Entrate del 15/3/2012) A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio Il iscolash in versione integrale è disponibile sul sito www.italiaoggi.it/docio7 © Riproduzione riservata PRIMA INDUSTRIE S.p.A. Sede Legale: via Antonelli 32 – Collegno (TO) Capitale sociale Euro 21.601.740 i.v. Registro Imprese di Torino e P.IVA 03736080015 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA I legittimati all’intervento e all’esercizio del diritto di voto sono convocati in Assemblea ordinaria presso la Sala Congressi del Blu Hotel, Via Torino n. 154/156, Collegno (TO) per il giorno 19 aprile 2012 alle ore 9.30 in prima convocazione, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno 20 aprile 2012, alle ore 15 stesso luogo, per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Bilancio di esercizio 2011 e relative relazioni: deliberazioni conseguenti. Esame bilancio consolidato 2011; 2. Relazione sulla remunerazione ai sensi dell’articolo 123-ter del T.U.F.; 3. Nomina del Presidente del Collegio Sindacale e di un sindaco supplente. Si prevede sin d’ora, considerata la composizione azionaria della Società, che l’Assemblea potrà costituirsi e deliberare il 20 aprile 2012. Legittimazione all’intervento Sono legittimati ad intervenire all’Assemblea, coloro che risulteranno titolari di diritto di voto al termine della giornata contabile del 10 aprile 2012 e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato, in conformità alle evidenze delle proprie scritture contabili. Coloro che risulteranno titolari delle azioni successivamente al 10 aprile 2012 non avranno diritto di partecipare e votare in Assemblea. Ogni legittimato ad intervenire potrà farsi rappresentare in Assemblea ai sensi di legge con facoltà di utilizzare a tal fine il modulo di delega disponibile sul sito internet della Società (www.primaindustrie.com, sezione Investors, Informazioni per gli azionisti). Modalità e termini per il conferimento della delega sono riportati nel sito internet della Società www.primaindustrie.com. Come previsto dall’art. 12 dello statuto non viene designato per questa Assemblea il rappresentante ai sensi dell’art. 135-undecies del D.Lgs. n. 58/1998. Altri diritti degli Azionisti Gli Azionisti, ai sensi dell’art. 127-ter del D.Lgs. n. 58/1998, possono porre domande sulle materie all’ordine del giorno anche prima dell’Assemblea con modalità e nei termini riportati nel sito internet della Società www.primaindustrie.com. Gli Azionisti che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale, possono chiedere, entro 10 giorni dalla pubblicazione del presente avviso, l’integrazione delle materie da trattare indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti. Modalità e termini per l’esercizio di tale diritto sono riportati nel sito internet della Società www.primaindustrie.com. Documentazione La documentazione relativa agli argomenti ed alle proposte all’ordine del giorno, e la relazione annuale sulla corporate governance, sarà messa a disposizione del pubblico nei termini previsti dalle vigenti disposizioni presso la sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e nel sito internet della Società www.primaindustrie.com. I titolari del diritto di voto hanno facoltà di prenderne visione e di ottenerne copia. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Ing. Gianfranco Carbonato http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Lunedì 19 Marzo 2012 A F FA R I I N P I A Z Z A Pro e contro dello strumento che debutterà sul mercato il 26 marzo. Con un premio fedeltà Il titolo di Stato sbarca online Via al collocamento del Btp Italia. Cassettisti nel mirino Pagina a cura DUILIO LUI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ obiettivo è conquistare in primo luogo i cassettisti, vale a dire quei risparmiatori che investono con una logica di medio-lungo periodo, evitando di rincorrere «l’affare» (atteggiamento che tante scottature ha provocato negli ultimi anni) e con la predisposizione a resistere agli alti e bassi che da sempre caratterizzano il mondo della finanza. Una scelta che si inquadra nel clima di ritrovato interesse per i titoli del debito pubblico italiano, confermato dal calo dello spread rispetto al Bund tedesco, e che fa gioco allo stesso Tesoro, considerato che gli investitori domestici sono tendenzialmente più stabili rispetto a quelli esteri. Parte il 19, per concludersi giovedì 22 marzo, il collocamento sulla piattaforma Mot (Mercato italiano obbligazioni e Titoli di Stato) del Btp Italia, titolo del debito pubblico italiano con scadenza a quattro anni, che prevede un taglio minimo di mille euro e una cedola indicizzata all’inflazione italiana (indice Foi senza tabacchi). La data del debutto sul mercato è il 26 marzo, mentre alla chiusura del collocamento (cioè dopo le 17.30 del 22 marzo) verrà emanato un apposito decreto che fisserà il tasso cedolare (reale) annuo e determinerà il quantitativo in emissione sulla base degli ordini di acquisto. La cedola si conoscerà quindi solo dopo aver prenotato l’acquisto, e non prima, come accadeva anche per gli altri Btp. Due novità. Due le novità più rilevanti: intanto lo sbarco del collocamento sul canale online, decisione che conferma la volontà di conquistare la clientela retail; quindi la presenza di un premio di fedeltà, che vale il 4 per mille lordo sul valore nominale dell’investimento per le persone fisiche che acquistano i titoli all’emissione e li detengono fino alla scadenza (26 marzo 2016). Soluzione che si affianca alla classica filiale bancaria. Un esempio può aiutare a comprendere la natura dell’incentivo: se si acquista Btp Italia per 10 mila euro, alla fine dei quattro anni di investimento si ottengono 40 euro in più. Insomma un riconoscimento poco più che simbolico, se si considera che questa cifra andrà poi assoggettata a prelievo fi scale (il 12,5% sul capital gain). La sottoscrizione del titolo non è soggetta a commissioni bancarie, mentre le condizioni per l’eventuale vendita anticipata o in caso di acquisto suc- Immobiliare, peggiorano gli investimenti Il mercato degli investimenti immobiliari in Italia Fonte: Bnp Paribas Real Estate Gli investimenti immobiliari continuano a peggiorare in Italia. È quanto sottolinea un report di Bnp Paribas Real Estate secondo cui in termini di volumi investiti il mercato della Penisola ha raggiunto nel 2011 il livello dell’anno precedente attestandosi a quota 4,3 miliardi di euro circa. Se però fino al terzo trimestre il mercato appariva lievemente migliorato, con un volume investito superiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, l’ultimo trimestre è stato negativo facendo registrare una significativa contrazione delle transazioni. Una situazione determinata dall’innalzamento dei rendimenti dei titoli di stato italiani che ha portato gli istituti di credito a limitare la concessione di finanziamenti. I rendimenti immobiliari sono invece cresciuti lievemente: quelli degli immobili a uso terziario sono aumentati di 20 bps (basis points, vale a dire lo 0,01%) raggiungendo il 5,4%, quelli dei centri commerciali di soli 10 bps raggiungendo il 6,5%; sono rimasti invece stabili al 7,5% quelli degli immobili ad uso logistico. Tra i principali attori presenti sul mercato soprattutto i fondi real estate italiani con circa 1,6 miliardi di euro investiti nel 2011 e gli investitori privati che hanno ridotto solo di poco la loro attività con poco meno di 500 milioni impegnati nel 2011. Le altre tipologie di investitori istituzionali hanno raggiunto complessivamente poco più di 700 milioni investiti, volume che è in costante riduzione negli ultimi sei anni. cessivo alla data di emissione quindi sul mercato secondario) sono quelle concordate col proprio broker. Il legame con il caro-vita. L’indicizzazione all’inflazione rappresenta un passo in avanti rispetto all’altro titolo di Stato legato al caro-vita – il BTpi – che lega il suo andamento all’intera area-euro. Il nuovo prodotto, al contrario, è legato alle performance dell’incide Il 2011 è stato inoltre caratterizzato da un alto livello di investimenti in immobili a uso commerciale: circa 2,3 miliardi di euro a fronte degli 1,8 miliardi dei cinque anni precedenti. In particolare, il volume investito in strutture situate fuori dalle città (come centri commerciali e outlet) è diminuito nel 2011. Mentre una forte crescita dell’attività di investimento si è verificata sia per negozi e grandi magazzini situati in centro città sia per i portafogli di supermercati e cash and carry. Dal rapporto emerge anche che, probabilmente a causa della incerta situazione dell’economia e dei mercati finanziari, gli investitori stranieri hanno ridotto la loro presenza in Italia nel 2011 rispetto agli anni precedenti. Infatti, sul totale di 4,3 miliardi di euro investiti lo scorso anno, solo 740 milioni circa sono da attribuire a operatori stranieri (18% del totale). Di questi, circa 550 milioni sono serviti per acquisire immobili ad uso commerciale. Gli investitori stranieri hanno invece evitato l’acquisto di uffici, anche sul mercato milanese che nel recente passato era stato capace di attrarre ingenti volumi di capitale dall’estero e che è stato segnato anche da una sensibile riduzione degli investimenti da parte degli operatori locali. Una situazione che ha fatto sì che per la prima volta da anni il volume investito in uffici a Roma abbia superato quello degli uffi ci di Milano. al 10 e al 21%). Inoltre, la rivalutazione del capitale è corrisposta insieme alla cedola, quindi su base semestrale (la remunerazione, in sostanza, è data dalla somma tra la cedola aggiustata alla luce dell’infl azione e la rivalutazione): anche in questo caso si tratta di un regime differente rispetto al BTpi, che rimborsa il valore nominale rivalutato solo al momento della scadenza. I possibili problemi. La duration del prodotto – quattro anni – non consente di classificarlo come un vero e proprio investimento a lungo termine. Nei mesi scorsi erano state ipotizzate durate più lunghe, ma poi evidentemente si è preferito ripiegare su questa soluzione, considerato il clima di tensione che ancora anima il mercato (per quanto l’attacco al debito pubblico italiano sembri ormai alle spalle). Infatti, l’inflazione rappresenta un pericolo soprattutto per le lunghe scadenze, quando è più difficile stimare la sua portata, e di conseguenza l’infl uenza sui rendimenti effettivi degli investimenti finanziari. La convenienza del Btp Italia potrebbe venire meno anche in caso di scenario deflativo (calo dei prezzi), paventato da alcuni economisti come conseguenza altamente probabile di un’eventuale ricaduta in forte recessione da parte dell’Europa. Questa eventualità penalizzerebbe i possessori di Btp indicizzati (compresi i nuovi Btp Italia), dal momento che le cedole future sarebbero più basse di quelle attuali essendo agganciate a un indice dei prezzi decrescente. Chi considera possibile un calo generalizzato dei prezzi dovuto all’eventuale crollo della domanda farebbe meglio a optare per i Btp tradizionali. Ma è pur vero che uno scenario simile potrebbe scatenare una nuova pioggia di vendite sui titoli di Stato italiani, come accaduto qualche mese fa, quando la situazione sembrava volgere al peggio. © Riproduzione riservata italiano, che da diverso tempo viaggia ben oltre la media Ue (3,3% a febbraio nella Penisola contro il 2,7% dell’intera area), a causa della ridotta apertura del mercato alla concorrenza e della forte dipendenza dei consumi domestici dalla bolletta energetica. Con la prospettiva di un’ulteriore divaricazione se verranno confermati i progetti governativi di un prossimo rialzo dell’Iva (due punti percentuali sulle aliquote oggi http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 24 Lunedì 19 Marzo 2012 C O N TA B I L I TÀ Come non incorrere in rischi sul fronte contabile e iscale. Novità previste dal principio Oic 16 Piano ammortamenti, revisione sempre possibile, se ben motivata Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA E NORBERTO VILLA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it R evisione della misura degli ammortamenti sempre possibile purché ben motivata. I piani già iniziati possono essere modificati, ma in assenza di una valida motivazione si aprono rischi sia sul fronte contabile che su quello fiscale. Le decisioni in tema di ammortamento rappresentano da sempre una di quelle decisive in sede di redazione dei bilanci d’esercizio. Non di rado tengono conto (nonostante ciò che è previsto dal codice civile e dai principi contabili) di convenienze contabili e fiscali. Con riguardo a questo secondo aspetto dopo l’abrogazione degli ammortamenti anticipati (e accelerati) lo spettro (teorico) di manovra è delineato dall’importo massimo risultante dai coefficienti di cui al dm del 31/12/1988. Non essendo più prevista alcuna regola che limita la deducibilità nel caso in cui gli ammortamenti risultino inferiori a un certo limite, fiscalmente non è invece esplicitamente previsto alcun limite minimo. Da un punto di vista contabile un ripensamento del piano di ammortamento è senza dubbio possibile (anzi, verificandosi le condizioni, obbligatorio). Si ipotizzi il contribuente che nei bilanci degli anni scorsi (con un comportamento non del tutto attento ai dettati del codice civile e dei principi contabili) ha imputato a conto economico ammortamenti nella misura massima ammessa in deduzione al solo fine di godere di quest’ultima. Tale comportamento non raramente comporta che alcuni/molti beni ancora utilizzati nel processo produttivo abbiano invece un valore contabile pari a zero. Questo dato è un evidente segnale che il piano di ammortamento utilizzato non era corretto. Per evitare ciò occorre allora mutare il piano originario e ciò dai principi contabili è qualificato come un cambiamento di stima (Oic 29). Il principio contabile 16 nella versione aggiornata per ora in bozza prevede che «il piano d’ammortamento deve essere periodicamente rivisto per verificare se sono intervenuti cambiamenti tali da richiedere una modifica delle stime effettuate nella determinazione della residua possibilità di utilizzazione. Se quest’ultima è modificata, il valore contabile dell’immobilizzazione (valore originario al netto degli ammortamenti fino a quel momento effettuati) al tempo di tale cambiamento è ripartito sulla nuova vita utile residua del cespite, e tale modifica deve essere motivata nella nota integrativa». Pertanto in un caso come quello sopra illustrato si dovrà sostenere che il processo di stima che aveva guidato a individuare un certo piano di ammortamento, per sua Il potere di disconoscimento dell’Af Esempio 1 Alfa è titolare della proprietà di un unico bene ammortizzabile. Lo stesso genera applicando il coefficiente ordinario un ammortamento annuo di 100 euro. Nel 2010 Alfa ha imputato a conto economico e dedotto 80. Nel 2011 imputa a conto economico e deduce 100 euro. Esempio 2 Alfa è titolare della proprietà di un unico bene ammortizzabile. Lo stesso genera applicando il coefficiente ordinario un ammortamento annuo di 100 euro. Nel 2010 Alfa ha imputato a conto economico e dedotto 100. Nel 2011 imputa a conto economico e deduce 80 euro. I due comportamenti mostrano una incoerenza rispetto a quelli (sistematicamente ) adottati nel passato. Ci si deve chiedere se il disconoscimento debba avere come risultato quello di far perdere completamente rilevanza iscale al comportamento adottato dal contribuente in modo asistematico o se invece debba fermarsi a far decadere i maggiori vantaggi da esso ritraibili. Con riguardo all’esempio 1 ciò signiicherebbe: • seguendo la prima tesi: l’intero ammortamento 2008 è disconosciuto; • seguendo al seconda tesi: sono disconosciuti 20 euro di ammortamento del 2008, così da riportare lo stesso nella identica misura di quello rilevato nell’anno precedente. Nell’esempio 2 seguendo al seconda tesi pur avendo autonomamente scelto una minore deduzione, non corre il rischio di vedersi disconosciuto l’intero importo dell’ammortamento. Cambiamenti di stima sotto osservazione L’occhio del fisco sui cambiamenti di stima. L’art. 1, comma 34 della legge 244/2007 prevede che gli ammortamenti, gli accantonamenti e le altre rettifiche di valore imputati al conto economico possono essere disconosciuti dall’Amministrazione finanziaria se non coerenti con i comportamenti contabili sistematicamente adottati nei precedenti esercizi, salva la possibilità per l’impresa di dimostrare la giustificazione economica di detti componenti in base a corretti principi contabili. La regola vorrebbe contrastare «comportamenti elusivi e in contrasto con la regola della continuità dei criteri contabili adottati e si rende opportuna dopo l’intervento di sistema operato dal disegno di legge finanziaria 2008 in punto di eliminazione delle deduzioni fiscali non aventi giustificazione secondo corretti principi contabili» (relazione di accompagnamento). Le situazioni interessate non sono solo quelle di chi nel passato ha utilizzato il quadro Ec, ma comprendono qualunque comportamento (in materia di ammortamenti e accantonamenti) non dovesse rivelarsi coerente. E quindi anche le ipotesi in cui nel bilancio 2011 dovessero calcolarsi ammortamenti inferiori rispetto al passato. I dubbi che derivano dalla norma sono ancora oggi molteplici (vedi tabella in pagina ). Soprattutto non è ancora chiaro fino a dove può spingersi il disconoscimento ovvero se lo stesso può togliere valenza fiscale al maggior vantaggio ottenuto o se invece è in grado di annullare la rilevanza fiscale dell’intero comportamento. La seconda tesi sembra però fin troppo eccessiva e non in linea con le finalità della norma, tenendo conto che in tal caso il comportamento adottato non comporta alcun vantaggio d’imposta e pertanto non si vede come possa essere classificato quale «comportamenti elusivo» il cui contrasto è l’obiettivo della norma indicato dalla relazione di accompagnamento. Non pare nemmeno condivisibile una possibile ulteriore tesi a sostegno della tesi contraria a quella che si è sostenuto. Potrebbe infatti sostenersi che il disconoscimento totale del comportamento incoerente risulti quale «sanzione» conseguente a un cattivo comportamento contabile adottato. Ad avviso di chi scrive pare però difficile ritenere che proprio in un ordinamento tributario come quello attuale dove il principio di dipendenza mostra non poche lacune, possa essere ritenuta coordinata con il sistema una sanzione di natura tributaria derivante unicamente da un comportamento contabile poco corretto, anche qualora da ciò non si ottenga alcun vantaggio di tipo fiscale. Obiettivi primari: razionalità e sistematicità Dall’esame delle regole del Tuir e della normativa collegata emerge come l’obiettivo dell’ammortamento è in primo luogo quello della razionalità e della sistematicità che risulta assicurata dai coefficienti stabiliti dal legislatore «per categorie di beni omogenei in base al normale periodo di deperimento e consumo nei vari settori produttivi». La scelta (pur attenuata dalla riforma Ires) è anche motivata dalla relazione al dpr n. 597 del 1973 in cui si sostiene che non è stato ritenuto opportuno rimettere la determinazione dei coefficienti di ammortamento alla libertà dell’imprenditore «in considerazione sia delle difficoltà di ordine pratico, che sarebbero derivate dall’accoglimento di tale secondo orientamento, sia dell’esigenza di certezza che deve ispirare la norma sulla determinazione fiscale del reddito». L’ammortamento ai fini fiscali è quindi un valore medio slegato dalla stima effettiva e oggettiva del deperimento subito dal bene per effetto del suo utilizzo nell’attività produttiva. Da ciò consegue che un maggior o minor utilizzo, o un utilizzo che provochi una maggiore usura non può essere ritenuto rilevante ai fini del calcolo delle quote di ammortamento (a eccezione delle ipotesi del cosiddetto ammortamento accelerato). Le regole impongono quindi che il processo di ammortamento fiscale non sia conseguente a un piano predisposto dal singolo imprenditore ma debba invece seguire le regole pre ordinate dal legislatore tributario. natura soggettivo anche se non arbitrario, grazie all’acquisizione di maggiori o ulteriori informazioni o di accresciuta esperienza in merito a presupposti o fatti sui quali era fondato hanno condotto a un aggiornamento della stima stessa, con conseguenti rettifiche. Ma questa non è l’unica situazione possibile. La definizione secondo cui l’ammortamento è un costo ricorrente, imputato in base a un piano che deve essere riesaminato periodicamente (per verificarne la rispondenza alla realtà) permette di comprendere in tale definizione processi differenti tra loro. Nonostante nella prassi sia il modello di gran lunga più utilizzato, il metodo a quote costanti non è, per esempio, l’unico possibile. Lo stesso si basa sull’idea che l’utilità del bene oggetto di ammortamento si ripartisce in misura identica su ogni anno di vita utile del bene stesso: da ciò consegue che l’ammortamento è ottenuto ripartendo il valore da ammortizzare per il numero degli anni di vita utile. Ma questa non è l’unica possibilità. Si pensi ai metodi a quote decrescenti che si basano sull’ipotesi che l’impresa tragga dalle immobilizzazioni una maggiore utilità nei primi anni della loro vita (per esempio perché la loro efficienza tecnica tende a diminuire con il passare del tempo) Tali metodi permettono di ammortizzare una parte maggiore del valore originario di un’immobilizzazione nella prima metà della sua vita utile e un valore minore successivamente. Anche sul punto l’Oic 16 rivisto afferma che «la sistematicità dell’ammortamento non presuppone necessariamente l’applicazione del metodo a quote costanti, con esclusione di quello a quote decrescenti o altri metodi; tuttavia, il metodo a quote costanti è il metodo preferibile per il calcolo dell’ammortamento. Esso si fonda sull’ipotesi semplificatrice che l’utilità del bene oggetto di ammortamento si ripartisca nella stessa misura per ogni anno di vita utile del bene stesso. Il metodo di ammortamento a quote costanti è il più diffuso, è di facile applicazione e facilita il processo d’interpretazione dei bilanci, agevolandone i confronti. L’ammortamento a quote costanti è ottenuto ripartendo il valore da ammortizzare per il numero degli anni di vita utile. È accettabile usare il metodo a quote costanti per alcune classi di cespiti e il metodo a quote decrescenti per altre classi di cespiti. Non è invece ammesso l’utilizzo di metodi di ammortamento a quote crescenti, in quanto tale metodo tende a porsi in contrasto con i postulati di bilancio. Non è altresì ammesso l’utilizzo di metodi dove le quote di ammortamento sono commisurate ai risultati d’esercizio della società o di un suo ramo o divisione». © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Ma Marzo 2012 C O N TA B I L I TÀ 25 L’Oic 29 detta l’iter da seguire http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it C ambiare il processo di ammortamento è un cambiamento di stima. Non cambia tale definizione neanche nella versione aggiornata dell’Oic 29. Il documento illustra quale deve essere il comportamento contabile da adottare in tale situazione. Il bilancio è il risultato di un processo di stima in quanto gli elementi patrimoniali a esclusione talvolta del denaro di cassa «è esente da stime». L’Oic 29 fornisce anche l’esemplificazione del processo logico che porta a ciò: • la partenza è data dall’analisi di dati obiettivi di ogni singolo componente la classe (per esempio, il valore nominale di un credito commerciale); • dopo di che, ogni singolo componente è oggetto di un procedimento di stima (per esempio, il valore di realizzo del credito) per valutare la necessità di modificare il primo valore (per esempio, rettificando in diminuzione il credito per tenere conto della stimata inesigibilità); • ultimo passaggio è quello che porta ad aggregare i valori eventualmente rettificati ottenendo il dato di bilancio. Ulteriore e decisiva affermazione del documento è quella secondo cui il processo di stima è, per sua natura, soggettivo, ma non deve essere arbitrario perché violerebbe l’obiettivo finale del bilancio, cioè la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio tanto che nella relazione al dlgs 127/91 si sostiene «L’uso dell’aggettivo veritiero, riferito al rappresentare la situazione patrimoniale, economica e finanziaria, non significa pretendere dai redattori del bilancio, né promettere ai lettori di esso, una verità oggettiva di bilancio, irraggiungibile con riguardo ai valori stimati, ma richiedere che i redattori del bilancio operino correttamente le stime e ne rappresentino il risultato». Ma una volta effettuata la stima deve poi essere monitorata in quanto l ’acquisizione di maggiori o ulteriori informazioni o di accresciuta esperienza in merito a presupposti o fatti sui quali era fondata la stima originaria GLI AMMORTAMENTI E IL CODICE CIVILE Primo comma dell’art. 2424-bis cc Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni. Art. 2425 cc Le immobilizzazioni materiali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, devono essere sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Gli ammortamenti così calcolati devono essere iscritti nel conto economico (art. 2425 cc) alla voce B.10.b. «ammortamento delle immobilizzazioni materiali». Gli importi complessivi degli ammortamenti vanno dedotti direttamente dai valori originari dei beni, a cui gli ammortamenti si riferiscono, ed esplicitati nella nota integrativa. Art. 2426 punto 2 cc Eventuali modiiche dei criteri di ammortamento e dei coeficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa. Identikit dell’operazione L’ammortamento può definirsi come la ripartizione del costo di un’immobilizzazione materiale tra gli esercizi della sua stimata vita utile. In linea con le previsioni del codice civile, le caratteristiche tipiche di tale processo sono: • l’ammortamento deve essere sistematico; • la quota imputata a ciascun esercizio deve riferirsi alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione; • il piano di ammortamento deve essere funzionale alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione. Affinché questo terzo punto sia rispettato gli elementi che necessariamente devono essere conosciuti sono: a) il valore da ammortizzare: è pari alla differenza tra il costo dell’immobilizzazione e il suo presumibile valore residuo al termine del periodo di vita utile (che deve essere aggiornato periodicamente); b) la residua possibilità di utilizzazione: è legata non alla «durata fisica» delle immobilizzazioni, bensì alla loro «durata economica», cioè al necessariamente devono portare a un aggiornamento della stessa. Tali aggiornamenti rientrano nel normale procedimento di formazione di stima e non costituiscono correzioni di precedenti errori e neppure comportano l’evidenza di elementi straordinari di reddito. Il risultato del cambiamento deve essere rilevato nel bilancio dell’esercizio in cui diviene necessario e lo stesso può avere effetti sul solo esercizio in corso o anche sugli esercizi successivi. Il primo caso è quello in cui il cambiamento di stima deriva periodo in cui si prevede che il cespite sarà di utilità per l’impresa. Nel concreto tale durata deve considerare il deterioramento fisico legato al trascorrere del tempo, il grado di utilizzo, l’esperienza relativa alla durata economica dei cespiti di tale fattispecie immaginati in una precisa realtà imprenditoriale, l’obsolescenza, e simili; c) i criteri di ripartizione del valore da ammortizzare: devono assicurare una razionale e sistematica imputazione del valore dei cespiti durante la stimata vita utile dei medesimi. L’ammortamento non costituisce un procedimento di valutazione dei cespiti né un procedimento per creare fondi per la sostituzione dell’immobilizzazione materiale. L’ammortamento deve essere sistematico, e la quota imputata a ciascun esercizio deve riferirsi alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione. La sistematicità è definita nel piano di ammortamento, che deve essere funzionale alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione. dalla disponibilità di nuove informazioni come nel caso delle stime di inesigibilità dei crediti o di recuperabilità di imposte anticipate. Nella seconda ipotesi invece sono il cambiamento comporta rettifiche che influenzano per la parte di competenza sia l’esercizio corrente sia quelli successivi: «un esempio frequente è la stima della vita utile residua di un cespite». Proprio con riguardo ai cespiti l’Oic 29 fornisce un esempio. Si supponga che, dopo quattro anni, ci si renda conto che un im- pianto pianto, la cui vita utile era originariamente stimata in dieci anni, ha in realtà una vita utile residua di soli tre anni (e non più dei rimanenti sei anni risultanti dalla stima precedente). In questo caso, il valore residuo (di 6/10 del costo originario) viene ammortizzato nei tre successivi anni. Lo stesso può essere tradotto numericamente: • costo del cespite: € 1.000; • piano di ammortamento originario: 10 anni; • quota di ammortamento prevista: € 100 ogni anno; • valore netto risultante dopo 4 anni: € 1000 - € 400 = € 600; • cambiamento di stima: si ritiene che la vita utile dei cespiti non sia di ulteriori sei anni ma di soli tre anni; • comportamento da adottare: il nuovo ammortamento annuo è ottenuto dividendo il valore residuo per tre; • calcolo: € 600 : 3 = € 200 (quota di ammortamento). Oltre a ciò il principio contabile si sofferma ad analizzare la non sempre facile differenza tra un cambiamento di stima e un cambiamento principio contabile e lo fa ipotizzando il caso in cui una società sia intenzionata a capitalizzare un onere oppure ad addebitarlo al conto economico nell’esercizio di sostenimento, perché nuove informazioni indicano incerto l’ottenimento di benefici futuri da quell’onere. Capitalizzazione e addebito al conto economico sono criteri contabili alternativi ma in questo caso il cambiamento non rappresenta una scelta generale di politica contabile aziendale, e quindi la modifica è un cambiamento di stima e non di principio. In alcuni casi in cui un cambiamento di principio contabile comporta contestualmente anche un cambiamento di stima ed allora « in tali casi, poiché il cambiamento di stima è diretta conseguenza del cambiamento di principio, e poiché è difficile, se non impossibile, distinguere tra i due effetti, la rettifica complessiva è rilevata come un cambiamento di principio contabile». Motivazione, obbligo inderogabile nelle note integrative Obbligo di motivazione in nota integrativa inderogabile. Tutti i cambiamenti di stima devono essere motivati e la nota non deve tralasciare alcuna indicazione. L’Oic 16 nel caso di cambiamento del piano originario prevede che tale modifica «deve essere motivata nella nota integrativa». Il tutto con una valenza anche ai fini fiscali visto che i comportamenti non coerenti possono essere disconosciuti dall’amministrazione finanziaria se non giustificati contabilmente. È da notare che, coma anche sottolineato dall’Oic 29, l’art. 2427 c.c. non prevede specifiche informazioni nella nota integrativa per i cambiamenti di stima. Il documento contabile ritiene necessaria l’informativa quando il cam- biamento di stima non sia originato dai normali aggiornamenti delle stime di valore effettuati in precedenti esercizi. L’esempio è quello del verificarsi di eventi straordinari che richiedano una sostanziale modifica nella determinazione della stima, ovvero nel caso di operazioni che implichino rischi e incertezze nella stima stessa. Nel caso degli ammortamenti l’illustrazione dei motivi che hanno portato a una rivisitazione del piano è sempre necessaria. Le indicazioni (desunte per via indiretta dal disposto dell’art. 2423, comma 3, da fornire nella nota integrativa: • le ragioni del cambiamento; • il criterio di determinazione degli effetti del cambiamento di stima ed il metodo utilizzato in tale determinazione; • l’effetto del cambiamento e, ove ragionevolmente stimabile, la relativa incidenza fiscale. Ecco allora un esempio di descrizione in nota integrativa nel caso di cambiamento della stima con un decremento delle quote di ammortamento: A partire dall’esercizio in corso il piano di ammortamento degli impianti industriali è stato modificato. Originariamente si era stimata una vita utile di tali beni pari a dieci anni mentre il nuovo piano adottato adotta come vita utile quella di 15 anni. La revisione della precedente stima si è resa necessaria in quanto il monitoraggio di tali beni all’interno del processo pro- duttivo ha portato alla convinzione di una maggior vita utile dei beni in considerazione dei nuovi impegni assunti con riguardo alla manutenzione degli stessi nonché al ridotto impegno produttivo legato alla diminuzione degli orari di funzionamento dei macchinari. In tali situazioni si è proceduto a un allungamento della presunta vita utile e conseguentemente a una revisione delle quote di ammortamento imputate a conto economico. In forza del precedente piano l’importo era pari a € 20 mila mentre oggi lo stesso è pari a € 13 mila con un impatto economico positivo di € 7 mila. Il minor costo imputato a conto economico ha comportato un maggior carico fiscale di € 2.194. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE VALORE AL 29/02/2012 PRODOTTO INDEX EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO EMITTENTE OPZIONE MOODY S&P | FITCH PRODOTTO INDEX VALORE AL 29/02/2012 EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO Adesso Index Aprile ‘07 94,390 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa1 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB 4,30% International Index Serie V Marzo 2007 95,510 ANGLO IRISH BANK PLC Adesso Index Febbraio ‘07 98,871 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa2 | BBB- | BBB * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB 4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 98,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG Alba Carim Index 08/07 102,082 CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A. - ABN AMRO BANK NV Baa1 | - | - UBS Ltd A2 | A | A Alti Percorsi Index 1 – 2007 99,628 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Carichieti Index Linked 2007 97,801 INTESA SANPAOLO S.p.A. Creberg altiplano marzo 07 98,824 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB- | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB Creberg Altiplano Aprile ‘07 93,440 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB A2 | BBB+ | A- BANCO SANTANDER S.A. Creberg Polar Aprile ‘07 93,250 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. Derby Index Linked Dicembre 2006 94,280 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB UNICREDIT S.p.A. Derby Index Linked Ottobre 2006 95,560 BANCA POPOLARE DI BARI Scrl Duomo Index Nuove Frontiere III serie 94,920 BANCA POPOLARE DI VICENZA Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 96,750 INTESA SANPAOLO S.p.A. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it MOODY S&P | FITCH Futuro Forte 1 - 2006 101,200 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. Index Scatto piu’ Persona Life 98,850 SOCIETÉ GENERALE Index Up 1-2008 89,300 MORGAN STANLEY Aa3 | A | A Aa3 | A+ | A - | BBB- | BBB A2 | BBB+ | A- ** Ba3 | - | - BANCO SANTANDER S.A. 99,000 BEAR STEARNS COMPANIES INC. Carismi Più Certezza 9 (2) 91,070 MEDIOBANCA S.p.A. AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 98,950 MORGAN STANLEY A2 | A- | A UBS Ltd Convergence Serie IX 2007 96,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Caa2 | CCC+ | BB- UBS Ltd A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC 89,850 UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. 98,081 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG 99,882 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Carismi Più Certezza 5 (2) 98,081 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG 99,930 HBOS TREASURY SERVICES PLC 99,684 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. CARISMI Più Certezza 8 (2) Aa1 | A+ | A 4,30% International Serie X Giugno 2007 Convergence serie XIV 2007 Scelgo index 12 99,406 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Convergence Serie XII 2007 Scelgo Index 13 100,930 BANCA IMI S.p.A. 96,000 ANGLO IRISH BANK PLC A1 | A | A+ CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 A1 | A | A+ A3 | A | A Carismi Più Certezza 11 (2) Aa1 | A+ | A 4,30% International Serie VII Aprile 2007 Aa3 | A+ | A+ A1 | A | A Carismi Più Certezza 3 (2) Aa1 | A+ | A A1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE Ba3 | - | - ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC 99,426 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A2 | BBB+ | A- DEUTSCHE BANK AG Ba3 | - | - CITIBANK N.A. Carismi Più Certezza 10 (2) 99,930 HBOS TREASURY SERVICES PLC 96,000 ANGLO IRISH BANK PLC A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG A2 | A- | A SOCIETÉ GENERALE Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK Baa1 | - | - UBS Ltd - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE A2 | BBB+ | A- BANCO BILBAO SA - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa3 | A+ | A Aa3 | A | A Aa3 | A | AA- 100,490 MORGAN STANLEY A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. 95,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG 98,990 SNS BANK NV Crescita Sicura Serie III 2007 98,280 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 98,920 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+ A2 | A | A COMMERZBANK AG Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL 94,720 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. A2 | A | A Aa3 | A | A CRESCITA SICURA SERIE V 2006 98,630 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC Crescita Sicura Serie V 2007 98,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Crescita Sicura Serie VI 2007 98,081 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 99,630 BNP PARIBAS - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A1 | A | A+ A2 | BBB+ | A- CRESCITA SICURA SERIE III 2006 99,690 ABN AMRO BANK NV A1 | A | A+ Aa3 | A+ | A Aa1 | A+ | A CRESCITA SICURA SERIE II 2007 CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 Aa3 | A+ | A+ Aa3 | A | A Aa3 | A+ | A+ A2 | A | A Crescita Sicura Serie IV 2007 Aa3 | A | AA- DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A | A Aa1 | A+ | A 99,190 ABN AMRO BANK NV Aa3 | A | A A2 | BBB+ | A- ** SOCIETÉ GENERALE Aa3 | A+ | A CRESCITA SICURA SERIE I 2007 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | A Aa3 | A | A Aa3 | A+ | A+ 4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 95,510 ANGLO IRISH BANK PLC A1 | A | A+ MOODY S&P | FITCH 4,30% International Serie VI Aprile 2007 98,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG 99,775 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. 98,697 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Convergence Serie XI 2007 99,562 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. 99,628 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Caa2 | CCC+ | BB- UBS Ltd Convergence Serie VIII 2007 - | BBB- | BBB Scelgo Index 10 Scelgo Index 14 EMITTENTE OPZIONE Aa3 | A | A - | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB BANCO BILBAO SA Scelgo Index 11 Treviso Index 2007 MOODY S&P | FITCH Crescita Sicura Serie VII 2007 CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 99,930 HBOS TREASURY SERVICES PLC 100,250 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. A2 | A | A+ Aa1 | A+ | A Aa3 | A+ | A A3 | A | A Aa3 | A+ | A+ Aa3 | A+ | A Aa3 | AA- | A+ A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A A2 | A | A Crescita Sicura Serie VIII 2007 94,360 NIBC Bank NV CRESCITA SICURA SERIE X 2006 99,100 BNP PARIBAS CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 99,400 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 98,710 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A HVB HYPO-UND EREINSBANK AG A2 | A | A+ EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 98,920 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+ EUROSTOXX 4% PIU’ INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 99,630 BNP PARIBAS EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XIV OTTOBRE 2006 99,690 ABN AMRO BANK NV EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XV NOVEMBRE 2006 99,100 BNP PARIBAS Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa3 | AA- | A+ A2 | A | A Aa3 | AA- | A+ EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XVI DICEMBRE 2006 99,400 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A EUROSTOXX 4% PIU’SERIE XIII SETTEMBRE 2006 100,250 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 99,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 98,630 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 100,490 MORGAN STANLEY 95,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 92,790 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE INDEX “€uro/Dollaro” BSG 2006/2012 SERIE IV INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE IX 98,990 SNS BANK NV 100,490 MORGAN STANLEY INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE V 98,920 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE VI 98,630 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE X 99,630 BNP PARIBAS A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A COMMERZBANK AG A1 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A1 | - | A COMMERZBANK AG A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC 100,250 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XII 99,690 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIII 99,100 BNP PARIBAS INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIV 99,400 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A INDEX “DJ EUROSTOXX 6Y” BSG 2007/2013 SERIE V 95,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 94,360 NIBC Bank NV Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 98,081 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A A2 | BBB+ | AA2 | A | A+ Aa1 | A+ | A Aa1 | A+ | A A2 | BBB+ | AA2 | A | A+ A3 | A | A Aa3 | AA- | A+ INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XI INDEX “EUROSTOXX50 - SWING 6Y” BSG-2007/2013 SERIE II 99,190 ABN AMRO BANK NV Aa1 | A+ | A Aa3 | AA- | A+ Aa3 | AA- | A+ A2 | A | A+ A2 | A | A Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Aa3 | A+ | A Lunedì 19 Marzo 2012 POLIZZE INDEX LINKED Commesso reato di falsa fatturazione Evade chi gonfia le schede carburante DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 29 FEBBRAIO 2012 VALORE AL 29/02/2012 PRODOTTO INDEX MOODY S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 98,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 99,930 HBOS TREASURY SERVICES PLC A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 98,280 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A ABN AMRO BANK NV Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 94,720 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG Japan – Euro Serie IV 2007 95,500 ANGLO IRISH BANK PLC Lombarda vita 6&6 98,230 MEDIOBANCA S.p.A. Lombarda vita 6&6 New Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. MOODY S&P | FITCH Aa1 | A+ | A Aa3 | A+ | A - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A2 | A | A+ 98,370 MORGAN STANLEY A2 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A 101,430 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A | A+ LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 92,510 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS Lombarda Vita Classic Markets 99,218 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A Aa1 | A+ | A Aa3 | AA- | A+ Lombarda Vita Classic Markets New 97,290 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Aa3 | A | A Lombarda Vita Euro Sector 97,350 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A1 | AA- | A Lombarda Vita Euro Sector New 94,850 BANCA IMI S.p.A. A2 | BBB+ | A- BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+ Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 94,360 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A Presente e Futuro Serie XVI 2007 94,360 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 99,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 95,800 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 98,280 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | - | A ABN AMRO BANK NV Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 94,720 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 100,250 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 99,850 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 99,690 ABN AMRO BANK NV Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 99,100 BNP PARIBAS 99,400 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A 98,630 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC Tortona Borse Piu’ Index Serie LIII 2006 100,490 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. Tortona Borse Piu’ Index Serie LV 2006 100,250 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A Tortona Borse Piu’ Index Serie LVI 2006 99,690 ABN AMRO BANK NV Tortona Borse Piu’ Index Serie LVIi 2006 99,100 BNP PARIBAS Tortona Borse Piu’ Index Serie XLIX 2006 98,920 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE VALORE AL 29/02/2012 EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO A2 | A | A Aa3 | A+ | A A2 | A | A Tortona Borse Piu’ Index Serie LI 2006 PRODOTTO INDEX A2 | A | A+ Aa3 | AA- | A+ Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 A3 | A | A A2 | BBB+ | A- A2 | A | A Aa3 | AA- | A+ A1 | - | A COMMERZBANK AG MOODY S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE 96,760 BARCLAYS BANK PLC 98,510 BANCA ITALEASE S.p.A. Index Up 1 2007 99,936 BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl Nikkei Avenue 97,890 BANCA ITALEASE S.p.A. SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 149,800 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A SoloFrutti serie I 150,800 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A SoloFrutti serie II 149,800 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A SoloFrutti serie III 148,810 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A SoloFrutti serie IV 147,820 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A SoloFrutti serie V 149,950 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A Baa3 | - | BBB SOCIETÉ GENERALE MOODY S&P | FITCH Index Linked Select Dividend * Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. Aa3 | A | A A2 | A | A+ Index Linked Bull Dividend Baa3 | - | BBB BANCA IMI S.p.A. UBS Ltd INTESA SANPAOLO S.p.A. Il decreto dpr 444/1997 A2 | A | A A1 | A | A+ - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL La scheda Aa3 | A+ | A+ Caa2 | CCC+ | BB- SOCIETÉ GENERALE 95,060 NIBC Bank NV 27 A1 | A | A+ A2 | BBB+ | AAa3 | A | A A2 | BBB+ | A- (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte (2) Prodotto Index Linked ex San Miniato Previdenza La sentenza penale Cass. pen. Sez. 3ª sent. n. 912/2012 Le sentenze tributarie Cass. n. 21941/2007 (scheda priva di sottoscrizione) Cass. n. 21769/2005 (scheda priva della targa del veicolo) Le sanzioni penali da 18 mesi a 6 anni di reclusione Le sanzioni tributarie dal 100 al 200% dell’imposta evasa La violazione Scatta alla presentazione della dichiarazione (salvo il caso dell’Iva che, se detratta, genera una violazione anche durante il periodo di imposta per l’erronea liquidazione di periodo) DI MASSIMILIANO TASINI A nche le schede carburante false integrano una ipotesi di reato secondo la legge «manette agli evasori». Lo ha stabilito la Corte di cassazione, 3ª sez. pen., con la sent. n. 912 depositata il 13/1/2012. Disciplina positiva. Le schede carburante trovano la loro disciplina positiva nel dpr 444/1997. Il provvedimento indica con chiarezza i requisiti minimi del documento, ma non le conseguenze della eventuale irregolarità commessa nel relativo contenuto. Nella pratica spesso si è assistito a comportamenti dei contribuenti non rispettosi di tale decreto. Dati quali per esempio la targa dell’automezzo o il n. di km percorsi, la cui indicazione è a cura del contribuente, non vengono in realtà trascritti, e ciò genera sistematici rilievi da parte dei verificatori. I contribuenti si dolgono di tali rilievi, adducendo la natura meramente formale dell’adempimento. Ma simile prospettazione è respinta dalla giurisprudenza, che per contro ritiene l’indicazione di tali dati essenziali ai fini della deduzione dei costi e della detrazione dell’Iva: l’apparente rigidità di tale impostazione trova un preciso riscontro in orientamenti consolidati sul piano generale. La Corte di cassazione ha ripetutamente sostenuto che, in tema di onere della prova, mentre incombe sul fisco l’onere di dimostrare l’esistenza di maggiori componenti maggiori o di reddito, laddove la contestazione si radichi per contro in tema di costi ritenuti indeducibili, è il contribuente che deve dimostrare la sussistenza dei requisiti per poter operare la deduzione: esistenza, certezza o obiettiva determinabilità, inerenza, competenza. Con specifico riguardo alle schede carburante. Mentre non sorgono problemi alla certezza del costo, spesso si discute dei requisiti della esistenza e della inerenza. La sentenza. La sentenza 912/2012 si sofferma proprio sul primo di tali requisiti, e la risposta dei giudici dimostra come talora i comportamenti dei contribuenti sfocino in problematiche che vanno ben al di là della mera questione amministrativa. L’utilizzo di documenti (non solo di fatture) falsi, infatti, determina non solo una ripresa fiscale, ma anche la sussistenza del reato di cui all’art. 2 del dlgs n. 74/2000. Va subito osservato che la recente riforma di tale decreto non ha nella sostanza modificato l’impostazione del problema: il legislatore si è limitato a eliminare una ipotesi di attenuante se i documenti falsi non superano una certa soglia, ma è confermato che l’utilizzo di un documento falso anche per pochi euro integra il reato di cui all’art. 2. Il reato non nasce con la semplice registrazione del documento, bensì al momento della presentazione della relativa dichiarazione fiscale. Si badi bene però che analoga regola non vale per l’emittente, che realizza il reato all’emissione del documento falso. La prova del reato. Le tecniche dei verificatori per operare la sussistenza o meno del reato sono numerose. Per il caso di specie si è fatto riferimento alla media chilometrica (che denotava un utilizzo abnorme di carburante) e ai giorni di rifornimento (domenica, con esercizio dimostratamente chiuso). Ma la pratica professionale evidenzia tante altre ipotesi, come il caso dell’apposizione di sigle false del gestore, rifornimenti per importi superiori alla capienza del serbatoio o ancora l’esecuzione dei rifornimenti in luoghi diversi rispetto a quelli in cui il mezzo di trasporto si trovava (come dimostrato dai telepass autostradali). © Riproduzione riservata La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/ docio7 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it COBRA AUTOMOTIVE TECHNOLOGIES SpA Sede legale in Varese, Via Astico n. 41 C. F./P.IVA n. 00407590124 REA Varese n. 136206 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA I legittimati all’intervento e all’esercizio del diritto di voto della società Cobra Automotive Technologies S.p.A. (di seguito, la "Società") sono convocati in Assemblea Ordinaria e Straordinaria presso la sede della Società in Varese, via Astico n. 41, in prima convocazione per il giorno 2 maggio 2012 alle ore 11.00 e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 3 maggio 2012 alle ore 11.00, stessi ora e luogo, per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Parte ordinaria: 1. Approvazione del progetto di bilancio di esercizio al 31.12.2011, deliberazioni inerenti e conseguenti; 2. Presentazione del bilancio consolidato al 31.12.2011; 3. Relazione sulla remunerazione ex art. 123-ter del TUF e art. 84-quater del Regolamento Emittenti Consob. Deliberazioni inerenti la politica di remunerazione della Società; 4. Previa determinazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, nomina del Consiglio di Amministrazione e determinazione dei relativi compensi; delibere inerenti e conseguenti; 5. Nomina del Collegio Sindacale e determinazione dei relativi compensi, delibere inerenti e conseguenti; 6. Nomina società di revisione, delibere inerenti e conseguenti. Parte straordinaria: 7. Trasferimento della sede sociale, delibere inerenti e conseguenti; 8. Modifica dello statuto sociale all’art. 2.1, delibere inerenti e conseguenti. *** *** *** In conformità a quanto previsto dall'articolo 125-bis del D.Lgs 24 febbraio 1998, n. 58, T.U. dell'intermediazione finanziaria (di seguito, il "TUF"), si forniscono di seguito le informazioni in relazione all'intervento in Assemblea e al voto da parte degli azionisti. - Legittimazione all'intervento: ai sensi dell’articolo 11 dello statuto hanno diritto ad intervenire in assemblea i titolari del diritto di voto, nei modi prescritti dalla disciplina anche regolamentare vigente. A tale riguardo ai sensi dell'articolo 83-sexies del TUF, la legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto è attestata da una comunicazione alla Società, effettuata dall'intermediario in conformità alle proprie scritture contabili, in favore del soggetto a cui spetta il diritto di voto, sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea in prima convocazione, ossia il 20 aprile 2012. Coloro che risulteranno titolari delle azioni della Società solo successivamente a tale data, non saranno legittimati ad intervenire e votare in Assemblea. La comunicazione dell'intermediario di cui al presente punto dovrà pervenire alla Società entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea in prima convocazione (ossia, entro il 26 aprile 2012). Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre detto termine, purché entro l'inizio dei lavori assembleari della singola convocazione. - Voto per delega: ogni soggetto legittimato ad intervenire in Assemblea può farsi rappresentare mediante delega scritta ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, sottoscrivendo il modulo di delega rilasciato a richiesta dell'avente diritto dagli intermediari abilitati oppure il modulo di delega reperibile sul sito internet www.cobra-at.com. La delega può essere notificata alla Società mediante invio a mezzo raccomandata presso la sede della Società ovvero all’indirizzo di posta [email protected]. - Rappresentante designato: la delega può essere conferita, con istruzioni di voto, a Servizio Titoli S.p.A., all'uopo designata dalla Società ai sensi dell'articolo 135-undecies del TUF, sottoscrivendo il modulo di delega reperibile sul sito internet www.cobra-at.com a condizione che essa pervenga in originale , a Servizio Titoli S.p.A., presso la sede legale in Milano, via Lorenzo Mascheroni, n. 19 – 20145 Milano, eventualmente anticipandone copia con dichiarazione di conformità all’originale a mezzo fax al seguente numero 02-46776850 o allegato ad un messaggio di posta elettronica all’indirizzo [email protected], entro la fine del secondo giorno di mercato precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione e dunque, entro il 27 Aprile 2012. La delega in tal modo conferita ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono revocabili entro il medesimo termine di cui sopra (ossia, entro il 27 aprile 2012). - Procedure di voto: non sono previste procedure di voto per corrispondenza o con mezzi elettronici. - Domande sulle materie all'ordine del giorno: gli Azionisti possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, mediante invio a mezzo raccomandata presso la sede sociale ovvero mediante comunicazione via posta elettronica all'indirizzo di posta [email protected]; le domande devono pervenire entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'Assemblea; alle domande pervenute prima dell'Assemblea è data risposta al più tardi nel corso della stessa, con facoltà della Società di fornire una risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto. - Integrazione dell'ordine del giorno: ai sensi dell’art. 126-bis del TUF, gli Azionisti che, anche congiuntamente, rappresentino almeno il 2,5% del capitale sociale possono chiedere, entro 10 giorni dalla pubblicazione del presente avviso, l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti. Inoltre, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 126-bis, comma 3, del TUF, non è consentita l'integrazione dell'ordine del giorno da parte dei soci per gli argomenti sui quali l'Assemblea è chiamata a deliberare su proposta degli amministratori e sulla base di un progetto da essi predisposto. - Nomina del Consiglio di Amministrazione: ai sensi dell’art. 14 dello Statuto, la nomina del Consiglio di Amministrazione avviene sulla base di liste presentate dai soci nelle quali i candidati sono elencati mediante un numero progressivo. Hanno diritto a presentare le liste soltanto i soci che, da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentanti almeno il 2,5% del capitale con diritto di voto nell’assemblea ordinaria. Nel rispetto dei termini prescritti dalla vigente disciplina, al fine di dimostrare la titolarità del numero di azioni necessario alla pre-sentazione delle liste, gli azionisti devono depositare presso la sede della Società copia delle certificazioni attestanti la legittimazione all’esercizio dei diritti sociali, rilasciata da un intermediario autorizzato. Le liste, corredate dalla documentazione prevista dall’art. 14.2 dello Statuto e sottoscritte da coloro che le presentano, devono essere depositate presso la sede della Società almeno venticinque giorni prima di quello fissato per l’assemblea in prima convocazione. - Nomina del Collegio Sindacale: ai sensi dell’art. 23 dello Statuto la nomina del Collegio Sindacale avviene sulla base di liste presentate dai soci nelle quali i candidati sono elencati mediante un numero progressivo. La lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di sindaco effettivo, l’altra per i candidati alla carica di sindaco supplente. Il primo dei candidati di ciascuna lista deve essere iscritto nel registro dei revisori legali dei conti e deve aver esercitato l’attività di revisione dei conti per almeno tre anni. Hanno diritto a presentare le liste soltanto i soci che, da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentanti almeno il 2,5% del capitale con diritto di voto nell’assemblea ordinaria quale sottoscritto alla data di presentazione della lista ovvero rappresentanti la minore percentuale fissata da inderogabili disposizioni di legge o regolamentari. Le liste, corredate dalla documentazione prevista dall’art. 23.3 dello Statuto e predisposte secondo la normativa anche regolamentare di volta in volta applicabili, devono essere sottoscritte dagli azionisti che le hanno presentate, o dal loro mandatario, con l’indicazione della loro rispettiva identità e della partecipazione detenuta nella Società e devono essere depositate presso la sede della Società nel rispetto dei termini della normativa anche regolamentare di volta in volta applicabile, almeno venticinque giorni prima di quello fissato per l’assemblea in prima convocazione. Nello stesso termine dovrà inoltre essere depositata l’apposita certificazione rilasciata da un intermediario abilitato ai sensi di legge comprovante la titolarità, al momento del deposito presso la Società della lista, del numero di azioni necessario alla presentazione stessa. Ai sensi dell’art. 144 sexies, comma 4-ter del Regolamento Emittenti Consob, le liste per l’elezione dei Sindaci di minoranza possono essere depositate tramite invio via fax al numero 0332.222005 unitamente alla certificazione e ai documenti che consentano l’identificazione del soggetto che procede al deposito. Per le modalità di presentazione della lista e maggiori indicazione in merito alla documentazione che dovrà essere presentata a corredo della medesima si rinvia allo statuto sociale disponibile per la consultazione presso la sede sociale, il sito www.borsaitaliana.it e il sito www.cobraat.com. Delle liste presentate verrà data notizia entro 10 giorni di calendario che precedono quello fissato per l’assemblea in prima convocazione con le modalità stabilite dalle vigenti disposizioni. *** *** *** Il capitale sociale è suddiviso in n. 97.061.271 azioni ordinarie da nominali Euro 0,12 ciascuna; ogni azione ordinaria dà diritto ad un voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie della Società. Lo Statuto sociale, il cui testo vigente é a disposizione degli azionisti presso la sede sociale, è consultabile sul sito internet www.cobra-at.com. Tutti i depositi da eseguirsi presso la sede sociale, relativi all'Assemblea di cui al presente avviso, si intendono validamente eseguiti presso la sede sociale in Varese, Via Astico n. 41, dalle ore 8.30 alle ore 13, nonché dalle ore 14 alle ore 17.30. La documentazione relativa all'Assemblea prevista dalla normativa applicabile – ivi comprese le relazioni illustrative del Consiglio di Amministrazione con le proposte di deliberazione sulle materie poste all’ordine del giorno, la relazione finanziaria annuale, nonché i moduli che i soggetti legittimati all’intervento in Assemblea hanno la facoltà di utilizzare per conferire deleghe di voto – sarà depositata presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S.p.A. (nonché pubblicata sul sito internet www.cobra-at.com) nei termini prescritti dalle vigenti disposizioni. I soggetti legittimati all’intervento in Assemblea hanno facoltà di ottenere, a proprie spese, copia della predetta documentazione. Gli azionisti avranno la facoltà, nei termini di legge, di prendere visione di tale documentazione e di ottenerne copia a proprie spese. *** *** *** Per il Consiglio di Amministrazione Varese, 19 marzo 2012 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione www.cobra-at.com http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Anno 21 - Numero 67 - € 2,50 Lunedì 19 Marzo 2012 Sette Avvocati Oggi Inserto speciale di ItaliaOggi7 IL PRIMO GIORNALE ALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA Molte law firm si stanno specializzando nella gestione dei cosiddetti non performing loans delle banche, in forte crescita a causa della crisi Crediti inesigibili business legale in espansione http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it iamo consapevoli della crisi economi«S ca in atto e siamo disponibili a quanto necessario per favorire soluzioni utili a superarla; ma ugualmente siamo allarmati da riforme-mezzi che eccedono lo scopo e che mettono a rischio il livello di tutela dei diritti dei cittadini. E questo vale in tutti i settori: delle professioni, innanzitutto, ma anche del lavoro, del credito ecc. Oggi l’avvocatura vuole richiamare il governo e il parlamento al recupero della dimensione del diritto e dei diritti in una fase in cui tutto sembra inglobato in una dimensione economicistica». Con queste parole il presidente del Cnf, Guido Alpa, ha aperto giovedì i lavori del VII Congresso di aggiornamento forense a Roma. Non vogliamo fare gli esegeti di Alpa, ma sul tappeto, come ben sanno gli avvocati, c’è molto di più che una riforma arenata o la possibilità di svolgere l’attività in forma societaria con l’ingresso di soci di capitale. Ci sono riforme dal forte impatto, già approvate, che proprio in queste ore stanno facendo sentire tutti i loro effetti. Due esempi: da domani, 20 marzo, la mediazione civile obbligatoria si applica anche alle liti condominiali e ai risarcimenti danni da infortuni stradali (cioè a quasi tutto il contenzioso civile italiano, verrebbe da dire); il 2 aprile è invece il termine ultimo per presentare la domanda e versare gli importi relativi alla definizione delle liti fiscali minori pendenti al 31 dicembre 2011. Queste misure deflattive, così tranchant, sembrano tutte partire da uno stesso assunto: chiedere giustizia è un quid pluris, meglio chiudere tutto e presto. Lo abbiamo già detto: l’avvocato deve sì fare da filtro, ma non si deve arrivare a svilire l’idea stessa di giustizia per una mera logica di risparmi. Roberto Miliacca Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia DI F DUILIO LUI are pulizia nei bilanci per raggiungere i livelli di solidità richiesti dalle autorità europee, con l’auspicio di attenuare così le tensioni sui mercati. È l’imperativo che si presenta oggi alle banche europee, e a quelli italiane in particolare. Una necessità che passa per il bisogno di alleggerire la posizione sui non performing loans, vale a dire i prestiti divenuti di difficile esigibilità proprio a causa della situazione difficile in cui versano molti debitori. Tra sofferenze e incagli, Bankitalia stima ormai un ammontare intorno ai 100 miliardi di euro in pancia agli istituti di credito della Penisola, con un incremento del 40% anno su anno. Un tema talmente importante che l’istituto di vigilanza ha creato la cosiddetta Centrale rischi per tenere sotto controllo le posizioni debitorie di ogni soggetto nei confronti di tutti gli intermediari. Un peso considerevole, che si fa ancora più gravoso in una situazione di mercato in cui sono i (pochi) compratori a fare il prezzo. Da qui il dilemma se cedere i crediti difficili o tenere duro, cercando di generare efficienza su altre voci di bilancio. Un dilemma che chiama in causa il ruolo dei legali d’affari, che in questo segmento sembrano aver trovato un’alternativa profittevole al crollo della domanda che concerne il settore finance in generale, da tempo bloccato sul fronte delle operazioni straordinarie, che sono tradizionalmente le più profittevoli. Se il 2011 è stato un anno record per i non performing loans, anche il 2012 si sta presentando molto interessante sotto questo profilo per gli studi legali d’affari, con la particolarità che gli spazi di manovra, alla ricerca di soluzioni ingegnose per far quadrare i conti, si rivelano sempre più difficili. Un terreno fertile, insomma, per misurare le capacità dei professionisti che si occupano del settore. © Riproduzione riservata CODICI & PANDETTE Avvocati e cinema. O meglio, cinema e diritto. È stato uno dei temi che sono stati affrontati nel corso della tre giorni romana di formazione organizzata dal Consiglio nazionale forense. Da giovedì 15 a sabato 17 marzo si è infatti svolto a Roma il VII Congresso di aggiornamento giuridico-forense: 42 sessioni tematiche e 205 relatori per mettere a fuoco le più recenti riforme su professioni, lavoro, processo, credito. Dietro i «banchi» 2.500 avvocati che sono stati a lezione per difendere i diritti: da quelli della persona alla tutela del credito; dalla responsabilità penale del datore di lavoro alle indagini difensive. Per «alleggerire» un po’ i temi delle discussioni mattutine, nel pomeriggio sono stati organizzati due eventi dal titolo «Gli avvocati che difendono le donne» e «Avvocati al fronte - Giornalismo, Tv, cinema e letteratura raccontano gli eroi del nostro tempo». Questa seconda tavola rotonda con sceneggiatori, scrittori, giornalisti e avvocati ha affrontato il tema dell’avvocatura nella storia rappresentata spesso anche nei film, come Il muro di gomma, o in libri come L’avvocato di carta del consigliere Cnf Michele Salazar. Commercialista? Consulente del lavoro? DENTRO I NOSTRI GESTIONALI C’È MOLTO DI PIÙ. Uno staff di consulenti che vi afianca ogni giorno, dedicandovi la massima attenzione. Assieme ai nostri software di gestione contabilità e paghe, rilevazione presenze e gestione aziendale vi aiuteranno a svolgere al meglio il vostro lavoro. Senza errori e risparmiando tempo. C’È DI CHE STARE ALLEGRI. www.dataservices.it - Tel + 39 0422 70 54 72 TREVISO [email protected] VERONA [email protected] FOGGIA [email protected] soluzioni per persone che contano http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it www.inprima.it Due riforme taglia costi. E la giustizia? II Lunedì 19 Marzo 2012 STUDI & CARRIERE La gestione dei crediti inesigibili delle aziende sta diventando un settore sempre più interessante Cresce negli studi il business dei non performing loans Pagine a cura DI DUILIO LUI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it È una conseguenza diretta della crisi economica. La crescita dei non performing loans sta creando un nuovo filone di business per gli studi legali d’affari, altrimenti fortemente penalizzati dalla stasi che caratterizza il finance, storicamente uno dei settori più remunerativi.In sostanza, vengono identificati come «prestiti non performanti» quelle attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori, crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza sia per ammontare dell’esposizione. Per questo a volte vengono anche indicati come «crediti deteriorati» a loro volta classificati per livello di gravità tra sofferenze (crediti la cui riscossione è incerta perché i debitori sono in stato di insolvenza) e incagli (esposizioni nei confronti di soggetti in situazione di difficoltà temporanea, tendenzialmente recuperabili). Per comprendere la portata di questo mercato basti pensare che un recente studio della Banca d’Italia ha stimato in oltre 100 miliardi di euro le sofferenze del sistema bancario italiano, un dato in crescita di circa il 40% nel confronto anno su anno. Un boom di crediti inesigibili Lo studio La Scala, specializzato dal contenzioso finanziario, cinque anni fa ha costituito un dipartimento ad hoc sui non performing loans, composto da una trentina di professionisti tra gli uffici di Milano, Roma, Bologna e Ancona. «Partiamo dalla due diligence, e quindi dalla valutazione dei crediti», spiega Marco Pesenti, senior partner e coordinatore del team, «per poi proseguire con la loro gestione giudiziale e stragiudiziale, anche sotto forma di veri e propri servizi in outsourcing, e con la consulenza e assistenza in fase di cartolarizzazione dei portafogli». Attualmente lo studio gestisce circa 3.500 posizioni creditorie per un valore nominale di circa 300 milioni di euro. La situazione, precisa l’avvocato, non è di facile soluzione: «I maggiori problemi alla finalizzazione delle cessioni», commenta, «sono dati da valori di bilancio dei crediti troppo elevati per consentire cessioni a prezzi di mercato ragionevoli e da una ridotta presenza sul mercato di investitori esteri». Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA [email protected] «La crisi finanziaria sta impattando fortemente sul credito alle imprese», commenta Roberto Sparano, partner dello Studio Carnelutti di Roma, «e gli istituti bancari, soprattutto quelli particolarmente presenti sul territorio, stanno già valutando strutture finanziarie per la ristrutturazione dell’indebitamento dell’impresa in crisi attraverso l’acquisto, previa cartolarizzazione, di parte dell’indebitamento a opera dei consorzi di imprese». Questa tipologia di operazione, precisa il legale «si presta a intervenire a sostegno di distretti industriali che risultano particolarmente esposti agli effetti della crisi. Dall’esperienza statunitense si potranno mutuare strutture giuridiche molto interessanti anche per tutelare investitori e imprese». L’aumento dell’Iva crea tensioni sul mercato Vede un mercato in rapido sviluppo anche Mario Di Giulio, partner di Pavia e Ansaldo specializzato in diritto bancario e finanziario, che con la collega Caterina Luciani ha curato numerose cessioni di crediti complicati negli ultimi tempi: «Rispetto al passato registriamo dal lato degli acquirenti una tensione crescente, che si traduce in una valutazione molto prudenziale dei crediti, soprattutto per quelli garantiti da ipoteche immobiliari». Uno scenario che sta spingendo alcuni soggetti cedenti «a valutare la percorribilità di strutture che consentano un earn out da realizzarsi oltre certe soglie di realizzo atteso, al fine di esorcizzare il rischio che il prezzo, scontando eccessivamente le incertezze sul futuro, sia troppo penalizzante per il cedente», precisa. Una logica, quindi, non molto diversa da quella propria dei titoli junior nelle operazioni di cartolarizzazione. «Si tratta di soluzioni che devono essere attentamente valutate ai fini degli obiettivi che si vogliono perseguire per un trattamento prudenziale delle cessioni stesse», aggiunge l’avvocato, precisando che «un ulteriore elemento penalizzante è costituito dall’aumento dell’imposizione Iva che appesantisce ancor più gli oneri di tali operazioni nelle fasi di riscossione». Alle prese con il rischio Italia Marco Pesenti to le operazioni di trasferimento prestiti messe in piedi da gruppi bancari per smobilizzare le sofferenze maturate nel corso degli anni e, a volte, anche per favorire una gestione più efficiente del recupero crediti. «Le acquisizioni di importanti portafogli sono avvenute prevalentemente attraverso l’uso Mario Di Giulio di cartolarizzazioni», spiega il partner Alberto Giampieri, «sia per favorire un ampio accesso al mercato degli investitori specializzati, sia per procedere al recupero crediti mediante servicers specializzati, che stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nel settore». Rispetto a qualche anno fa, Giampieri rileva un incremento di complessità delle operazioni, legato principalmente «alla difficoltà di strutturare cartolarizzazioni o di conciliare le aspettative del venditore con i prezzi proposti o con il tema della retention rule. Questo ha comportato la necessità di elaborare nuove strutture che non Mercato della prima casa sotto i livelli di allarme Se la situazione a livello imprenditoriale si presenta particolarmente difficile, con il rischio che le regole stringenti imposte dall’Unione europea alle nostre banche rendano la concessione dei crediti ancora più difficoltosa, sul fronte dei privati non ci sono segnali di particolare allarme, come sottolinea Gianrico Giannesi, partner global finance di Orrick. «Anche negli anni del boom immobiliare, i criteri di concessione dei mutui nel nostro paese sono stati più prudenti che altrove: così oggi le difficoltà nel pagamento dei mutui, per quanto in crescita, non raggiungono livelli di allarme». Resta, invece, più complessa la situazione sul fronte corporate: «Qui si riscontrano le maggiori difficoltà», commenta Giannesi, «e il ruolo del legale è spesso decisivo per una valutazione della solvibilità, così come per la due diligence finanziaria economica al fine di stabilire se il credito è monetizzabile o se è possibile toglierlo dal bilancio». © Riproduzione riservata Gianrico Giannesi Nel settore sono particolarmente attivi sin dalla fine degli anni Novanta (quando il settore ha cominciato a diffondersi nella Penisola) i professionisti di Legance, che spesso hanno segui- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it STUDI & CARRIERE Lunedì 19 Marzo 2012 Lun III OPERAZIONI RECENTI NEL SETTORE STUDIO LEGALE Legance (Alberto Giampieri, Emanuele Espositi) Legance (Guido Iannoni Sebastianini) La Scala (Marco Pesenti, Massimo Lattuada e Giuseppe Caputi) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Carnelutti (Roberto Sparano) si limitano a riprodurre le pregresse esperienze ma che propongono sul mercato soluzioni alternative che tengono conto della nuova realtà economica». Anche Corrado Angelelli, partner di Freshfi elds, registra una crescita dei crediti di non facile esigibilità nei portafogli delle banche italiane. «La crisi economica sta creando tensioni su questo fronte, con i creditori stretti tra due fuochi: il mantenimento di questi crediti senza certezza di riscossione o la dismissione a patto di accettare svalutazioni importante», spiega, forte dell’esperienza maturata sul lato vendita con diversi istituti di credito della Penisola. Alberto Giampieri VALORE IN EURO OPERAZIONE Dismissione di un portafoglio di crediti in sofferenza di Banca Monte dei Paschi di 2,7 miliardi Siena Cessione di quatto portafogli di crediti in sof120 milioni ferenza di Deutsche Bank, sede di Londra Acquisto di crediti prevalentemente ipotecari da parte di Unicredit e Cassa di Risparmio di Fabriano) n.d. Cartolarizzazione dei crediti da parte di Wabco (lo studio è stato esponsabile italiano del progetto n.d. SQUERZONI, JONES DAY Il tema resterà caldo anche nel 2012 Corrado Angelelli Che ora si trovano a fare i conti anche con il clima di generale sfiducia verso il nostro paese: «Il problema principale è il disallineamento tra domanda e offerta: in particolare negli ultimi mesi gli investimenti nel “sistema Italia” richiedono un ritorno economico che non è in linea con le aspettative di prezzo delle banche italiane». Di solito a seguire queste operazioni sono gli avvocati specializzati in banking&finance, precisa Angelelli, «ma non mancano i casi di controversie che sfociano nei tribunali e in queste situazioni la palla passa agli esperti di contenzioso». Il boom dei crediti non performanti troverà conferma anche durante tutto quest’anno, come lo era stata nel 2011. È la convinzione di Francesco Squerzoni, partner di Jones Day. «La sensazione è di un’ulteriore crescita del settore nel 2012 sia in Italia sia a livello Europeo, in particolare sui grandi portafogli bancari», commenta. Una conseguenza dovuta all’impennata «delle sofferenze e, in alcuni casi, a decisioni strategiche di interruzione delle linee di business da parte di istituti di credito primari. L’interesse sarà in primis rivolto ai portafogli di cosiddetti mortgage loans, ma di sicuro le operazioni riguarderanno, forse ben più che in passato, anche portafogli con significativa componente unsecured o anche integralmente composti da crediti unsecured». Per quanto riguarda altri settori di investimento, «continuerà l’interesse per gli acquisti di crediti o azioni da procedure concorsuali, mentre l’acquisto di aziende in tali contesti, almeno per gli istituzionali, rimane una tipologia di investimento meno appetibile per natura, complessità rispetto al rendimento atteso e scarsa fiducia per il mercato italiano». Al di là delle grandi operazioni, Squerzoni registra anche un interesse crescente da parte degli investitori «che operano su portafogli più piccoli o su singole posizioni. Molto vivo è anche il mercato di altre operazioni del settore distressed, come gli acquisti di asset da concordati preventivi o fallimentari». Francesco Squerzoni © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it IV Lunedì 19 Marzo 2012 AT T UA L I TÀ Il garante per la concorrenza ha avviato un’istruttoria contro l’azienda guidata da Scaroni Avvocati alla guerra del gas Studi legali in campo per affiancare l’Eni contro l’Antitrust DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L SARA SELIGASSI egali antitrust in campo per sciogliere il nodo gas e liberalizzazione del mercato energetico. Il tutto mentre parte il processo di separazione fra la società che fornisce il gas e quella che lo trasporta in Italia, cioè tra Snam ed Eni, avviato dal dl liberalizzazioni, che si dovrà concludere entro settembre 2013. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 6 marzo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se l’Eni, in violazione delle norme europee sulla concorrenza, abbia abusato della posizione dominante detenuta nei mercati del trasporto internazionale di gas in Italia (attraverso i gasdotti Tag e Transitgas, che consentono il trasporto del gas acquistato presso i mercati spot europei), con conseguenze principalmente sulla fornitura di gas ai clienti industriali. L’istruttoria, informa una nota dell’Authority guidata da Giovanni Pitruzzella, dovrà concludersi entro un anno, cioè al massimo entro il 15 marzo 2013. La decisione, notificata all’azienda guidata da Paolo Scaroni, in seguito ad alcune ispezioni condotte dai funzionari Antitrust in collaborazione con il nucleo tutela mercati della Guardia di finanza, è stata adottata alla luce di una segnalazione presentata da Gas Intensive, il consorzio costituito da otto associazioni di categoria che rappresentano le imprese italiane grandi consumatrici di gas naturale. Gas Intensive, in qualità di centrale di acquisto, negozia l’acquisto di gas a condizioni più vantaggiose di quelle che le singole imprese socie sarebbero in grado di ottenere sul mercato, nonché gestisce direttamente le attività connesse al trasporto e allo stoccaggio di gas naturale. Secondo Gas Intensive, a partire da aprile 2011, Eni, per la prima volta dopo anni, non avrebbe più organizzato aste per la cessione della capacità di trasporto da essa detenuta ma della quale non pianificava di servirsi per le proprie importazioni sui gasdotti Tenp/Transitgas e Tag. In questo modo Eni, che detiene la quota prevalente dei diritti di capacità sui gasdotti Tag e Transitgas, ha limitato la disponibilità di capacità di trasporto per altri importatori (trasportatori e utilizzatori finali/clienti industriali che fanno ricorso all’autoapprovvigionamento), a fronte di un sostanziale sottoutilizzo dei gasdotti. Il comportamento si è realizzato in presenza di un differenziale positivo tra prezzi italiani e prezzi prevalenti sugli hub europei (intorno ai 5€/ MWh), superiore ai costi necessari a trasportare quel gas in Italia (circa 2 €/MWh), nonché proprio in occasione della prima assegnazione agli utenti finali grandi consumatori di gas della nuova capacità di stoccaggio prevista ai sensi del dlgs 130/2010. A difendere il gruppo energetico controllato dal ministero dell’economia, oltre ai legali interni specializzati in regolamentazione, guidati da Domenico Durante, ci sarà anche un pool di esperti antitrust esterno. Eni si avvarrà, in qualità di advisor esterno, delle professionalità dello studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, con un team formato da Mario Siragusa, Pietro Merlino, Luciana Bellia e Philippe Croene. Sempre in materia di Antitrust, tra Eni e Agcm la battaglia va avanti da tempo. La scorsa settimana il Tar del Lazio ha stabilito che deciderà direttamente nel merito sul ricorso con cui Italgas, controllata da Snam (gruppo Eni) ha contestato la multa da quasi 4,7 milioni di euro inflittale lo scorso 20 dicembre dall’Antitrust per abuso di posizione dominante nel mercato della distribuzione del gas. La prima sezione del Tribunale amministrativo, d’accordo con le parti, ha quindi stabilito che il ricorso verrà discusso in Paolo Scaroni un’udienza che sarà fissata a breve. Secondo l’Antitrust, Italgas si è dapprima rifiutata e ha poi fornito tardivamente ai comuni di Roma e di Todi i dati necessari per predisporre il bando di gara per l’assegnazione del servizio di distribuzione di gas, ostacolando in tal modo la concorrenza e costringendo le amministrazioni interessate a indire i bandi in ritardo. In particolare, secondo l’Autorità, Italgas, in qualità di gestore uscente, con i suoi comportamenti, avrebbe cercato di escludere dalla competizione i potenziali concorrenti. © Riproduzione riservata Mario Siragusa Giovanni Pitruzzella Note legali NINA ZILLI ZIILLI L’AMORE È FEMMINA CD Universal NOMADI “È STATO BELLISSIMO” AUGUSTO CD Nomadi / Artist First Se Nina Zilli fosse stata attiva artisticamente tra gli anni 50 e 60 probabilmente sarebbe stata un’urlatrice, alla stregua di Adriano Celentano e Mina. E proprio alla Tigre di Cremona che la nuova diva del surf-soulR&B made In Italy si è in qualche modo ispirata per questo nuovo lavoro L’amore è femmina. Un po’ lo si era capito al Festival di Sanremo, dove Nina Zilli si è presentato con look che ricordava Mina e con un brano, Per sempre (scritto con Roberto Casalino), che si allontana un po’ dalla tradizione soul per entrare di più nei confini della canzone italiana degli anni 60. Aggiungeteci che nel suo ultimo show televisivo Giorgio Panariello ha scelto l’artista per prendere la parte che Mina aveva avuto nel celebre Studio Uno. Ingredienti che alla fine li ritrovi dentro L’amore è femmina, co-prodotto con Michele Canova e di cui la Zilli ha scritto testi, musica e arrangiamenti, oltre al contributo di Carmen Consoli (per il testo di Un’altra estate), Pacifico (Per le strade) e Diego Mancino (La felicità). È un lavoro che ha molti riferimenti al vintage, archi finti anni 70 ed elementi di elettronica. A questo Nina ci aggiunge una buona dose british: chitarre in stile Clash e l’aggressività dei Rolling Stones prima maniera. Tra i brani si mettono in luce Una notte, Piangono le viole e Lasciatemi dormire. Presto Nina Zilli porterà la sua musica in Europa, in qualità di rappresentata italiana all’Eurovision Song Contest. Consigliato ai professionisti che vogliono iniziare la giornata con la carica giusta. Venti anni fa, il 7 ottobre del 1992, la musica italiana perdeva una delle figure più carismatiche e significative. Definire Augusto Daolio solo come cantante sarebbe riduttivo. La voce dei Nomadi era un poliedrico artista, poeta, pittore e soprattutto una persona di rara umanità e sensibilità. In questi 20 anni Beppe Carletti, fondatore del gruppo, ha portato avanti la storia del gruppo con alcuni nuovi innesti in formazione, che non hanno intaccato la popolarità della band, come dimostrano i numerosi concerti. Per ricordare Augusto, Beppe Carletti ha recuperato alcune registrazioni dal vivo che vanno dall’estate 1984 all’estate 1990, vale a dire negli anni in cui i Nomadi erano artisti indipendenti ante litteram, e quando, nonostante l’ostruzionismo della tv, la band godeva di una crescente popolarità dal vivo. «È stato bellissimo» Augusto fotografa perfettamente quel periodo attraverso 14 brani, intervallati da alcune frasi che l’amato cantante amava dire al suo pubblico. La scaletta pesca soprattutto nel repertorio degli anni 80, a partire dall’iniziale Ed io a Storie di mare e Canzone d’amore. La chicca del disco è rappresentata dalla cover di Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, mentre si distinguono la dylaniana Ti voglio e Il paese (personalizzata con riferimenti a Novellara, città natale di Augusto). La traccia finale È stato bellissimo altro non è che la frase di rito che Daolio amava ripetere alla fine di ogni concerto. Consigliato ai professionisti che operano con sincerità e passione. Antonio Ranalli http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Inserto a cura di Giuliano Castagneto http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Speciale Energia UN ANNO IN TENSIONE DI CLAUDIO RAVEL iano a cantare vittoria. Il fotovoltaico lo scorso anno ha superato l’eolico in termini di produzione energetica, ma le aziende che producono e installano impianti sono ugualmente in sofferenza. «Il mercato delle nuove installazioni ha subito un rallentamento e vivrà un’ulteriore riduzione nel 2012». Parola di Gianni Chianetta, numero uno di Assosolare. P Domanda. Dice così nell’anno d’oro del fotovoltaico? Risposta. Nonostante l’andamento dell’anno scorso indichi una crescita del fotovoltaico, il trend non è stato costante e regolare. Nel corso del 2011 alcune aziende hanno dovuto chiudere e numerose altre hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Sulla congiuntura pesano la crisi finanziaria, che rende difficile l’accesso al credito, e il fatto che i cambiamenti alla normativa, introdotti con valenza retroattiva nel 2011, hanno minato la fiducia degli investitori nei confronti del nostro Paese. Proprio per questo motivo auspichiamo quanto prima un confronto più strutturato con il governo. Il Quarto Conto Energia ha aperto una strada, risulta centrale capire come si vuole procedere. D. Eppure, secondo il Gse, per la prima volta in Italia il solare ha superato l’eolico R. I dati del Gse si allineano con quanto gli operatori si aspettavano ma non si tratta di un match fotovoltaico contro eolico. Nell’interesse nazionale, la vittoria può rintracciarsi nella combinazione fra queste due fonti energetiche. I numeri confermano una grande potenzialità http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ipsofactory.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it COSA C’É DI PIÚ CONVINCENTE CHE DIRE DI ESSERE I MIGLIORI? ESSERLO DAVVERO. Gli impianti di biogas MT-Energie, oltre a produrre energia elettrica, parlano. Parlano tramite la soddisfazione dei clienti che li hanno scelti, attraverso la tecnologia all’avanguardia che li distingue, grazie ai risultati economici che producono. Parlano e raccontano di soluzioni tecniche eicienti ed eicaci, di supporto di alto livello, di assistenza biochimica personalizzata e di guadagni dimostrabili. E per noi di MTEnergie è solamente questo quello che vale la pena di essere detto. Ed ascoltato. MT-Energie Italia Srl Via Terza Strada, 9 - Conselve (PD) T + 39 049 0993667 [email protected] www.mt-energie.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 35 $(, #!"" ,% /1.'46+.-( '+ (-(1*+% ).3.5.,3%+&% 7 &1(2&+43% '+ &+-04( 5.,3( 24,,8%--. /1(&('(-3( !(#)*! ,!(,$ )'"*$ +),,) %& +)&$ Oltre alla crisi preoccupano scarsità di credito e incertezza normativa DI CLAUDIO RAVEL http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it F otovoltaico superstar in Italia, con una crescita a tre cifre nel 2010. Ma gli ottimi numeri, quanto a potenza efficiente e produzione lorda da fonti rinnovabili, si stagliano su uno sfondo poco rassicurante. A livello internazionale le politiche di dumping minano la concorrenza in materia energetica e, entro i nostri confini, l’assenza di un piano energetico nazionale e la precaria stabilità delle leggi, che in alcuni casi sfocia in vero vuoto normativo, sono tutti fattori che non aiutano a programmare gli investimenti. I numeri. Dalle stime Gse, il Gestore dei Servizi Energetici, sulla base di dati provvisori di gennaio 2012 pubblicati da Terna, emerge che le rinnovabili coprono il 24% del fabbisogno interno di elettricità (+ 2% rispetto al 2010). Se l’energia idraulica conserva saldamente la leadership con 17.950 MW di potenza efficiente lorda e 46.530 GWh di produzione lorda, è il fotovoltaico che, spinto dai più ricchi incentivi d’Europa, mette a segno un exploit, passando da 3.470 a 12.750 MW di potenza mentre la produzione lorda sale da 1.906 a 10.730 GWh. Valori di grande rilievo, anche se in termini assoluti il contributo al fabbisogno nazionale resta limitato. Crescono anche eolico e bioenergie (cioè biomasse solide, biogas e bioliquidi). «Questo dato si inserisce in un quadro mondiale che vede nel 2011 gli investimenti nel segmento fotovoltaico mostrare la cresci- IN FLESSIONE LA PRODUZIONE DELLE RINNOVABILI NEL 2011 Produzione Lorda (GWh) Idraulica Eolica Solare Geotermica Bioenergie3 Totale FER Consumo Interno Lordo CIL4 (GWh) FER/CIL % ta più sostenuta fra quelli in fonti rinnovabili. Eolico e fotovoltaico rappresentano certamente due fonti fondamentali tra le rinnovabili. In prospettiva, le due tecnologie possono dare congiuntamente un significativo contributo al raggiungimento degli obiettivi europei», dichiara Claudio Andrea Gemme, presidente Anie, la Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche aderente a Confindustria. «Nel 2011», prosegue Gemme, «secondo i più recenti dati Terna, il fotovoltaico ha coperto il 3% della domanda elettrica nazionale, raggiungendo un picco del 6% in agosto. La potenza installata nel territorio nazionale era a fine 2011 di poco inferiore a 13 Gw, con un incremento a tre cifre rispetto all’anno precedente. Questi dati testimoniano l’importante contributo energetico che il solare dà al sistema energetico italia- 2008 41.623 4.861 193 5.520 5.966 58.164 2009 49.137 6.543 676 5.342 7.557 69.255 2010 51.117 9.126 1.906 5.376 9.440 76.964 20111 46.350 10.140 10.730 5.650 11.320 84.190 353.560 16 333.296 21 342.933 22 344.152 24 no». Il contributo che viene dalle energie rinnovabili è in ascesa non solo in Italia. Se nell’ultimo report realizzato dall’Epia, l’Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica, è messo in evidenza che lo scorso anno quello italiano è stato il mercato più grande del mondo, con 9 GW di nuovi impianti allacciati. La Germania non sta certo a guardare, con 7,5 GW, ma è la Cina, terzo paese per numero di installazioni nel 2011, a fare passi da gigante, sia entro i propri confini che nei nuovi mercati d’esportazione energetica. Stati Uniti ed Europa, infatti, non nascondono i timori che suscita l’aumento dell’export cinese, sostenuto da forti sussidi governativi. Un’ulteriore insidia per le imprese italiane in un settore che fa gola. Perché, come sostiene Gemme «guardando alle fonti rinnovabili nel loro complesso, queste ricoprono oggi un ruolo crescente nel soddisfare il fabbisogno elettrico nazionale, in linea con le indicazioni comunitarie in materia di politica energetica. Nel 2011 hanno apportato un contributo vicino ai 70 Twh, un risultato impensabile fino a pochi anni fa, e che corrisponde al 20% della domanda elettrica nazionale, stimata da Terna in 330 Twh». Da ciò discende la necessità di un piano energetico nazionale, anche alla luce della perdurante crisi che, tra l’altro, ha riportato sotto i riflettori il ruolo fondamentale che può e deve avere l’industria manifatturiera. Analizzando i settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica rappresentati da Anie, Gemme conclude ricordando che «se la crisi ha avuto il grande merito di riconoscere al manifatturiero il ruolo di volano della crescita, è pur vero che una seria programmazione dei piani di sviluppo interni del nostro Paese non è più procrastina- Le energie pulite hanno già abbassato il costo della bolletta Segue dalla prima pagina del solare che già oggi soddisfa il 4% della domanda di energia elettrica. Con un adeguato confronto sul piano normativo, il nostro settore potrebbe perseguire una sana crescita. Una strategia a supporto delle rinnovabili e del solare fotovoltaico renderebbe possibile investimenti nel medio-lungo termine. Penso alle attività di ricerca e sviluppo, ai miglioramenti tecnologici in sinergia con l’efficienza energetica, la mobilità elettrica, i sistemi di accumulo e le smart grid. D. In valori assoluti, però, il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico resta limitato. Che ruolo dare a queste fonti? R. Possono contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti. L’Italia dipende molto, troppo, dalle forniture estere e se vogliamo rilanciare un sistema produttivo, come questo governo sta mostrando di voler fare, il tema dell’energia è centrale. Le rinnovabili stanno già portando a un abbassamento del Pun, ossia del costo dell’elettricità e quindi della bolletta come dimostrato da studi di analisti indipendenti. D. Sono adeguati gli incentivi del Quarto Conto Energia? R. Il Conto Energia in quanto meccanismo è corretto. È giusto che vengano premiati quei segmenti che presentano ampi margini di sviluppo e che consentiranno di rendere il mercato più maturo e stabile. Ravvisiamo solo un eccesso di severità contro l’impiego del fotovoltaico a terra che, pur con maggiore tutela dell’ambito agricolo e maggiore attenzione nella fase di pianificazione territoriale, potrebbe ancora dare un significativo contributo al raggiungimento degli obiettivi Ue sulle rinnovabili. Per il resto, deve essere assicurata la possibilità di mettere a punto tecnologie innovative, per permettere alle nostre aziende di crescere ed esportare il made in Italy. Tecnologie volte a sviluppare i sistemi di accumulo, che permetteranno una maggiore programmabilità delle rinnovabili. D. Quale politica energetica dovrebbe adottare l’Italia? C’è bisogno di una politica integrata che tenga conto delle interazioni geopolitiche. InfrastrutGianni ture, rinnovabili, la nuova mobilità dovrebbero Chianetta costituire le basi di un rinnovato modello produttivo. In particolare, l’Italia dovrebbe colmare un gap in materia di strategia energetica e rendersi sempre meno dipendente da risorse e tecnologie di importazione. Una rinnovata politica energetica, un modello di sviluppo chiaro, potrebbero permettere al Paese di valorizzare il proprio tessuto industriale nel settore delle rinnovabili e nei comparti complementari. (riproduzione riservata) bile. Penso a un piano energetico che riconosca un adeguato ruolo alle rinnovabili, che consenta alle imprese di attuare una programmazione a lungo termine anche sul versante occupazionale. Un’industria nazionale forte continuerà a cogliere spunti di crescita anche sui mercati esteri». E una seria programmazione è richiesta anche dal Comitato Ifi - Industrie Fotovoltaiche Italiane. «Occorre una stabilità normativa che spinga anche il sistema bancario all’erogazione di finanziamenti a sostegno dei progetti nel solare, renda non più rinviabile la lotta al dumping cinese e la concessione di sgravi fiscali alle industrie che investono nell’innovazione e nella ricerca specie in un settore strategico come quello le rinnovabili». Tre le richieste avanzate dal presidente, Alessandro Cremonesi. «Se il mercato delle installazioni è stato ricettivo negli ultimi due anni, viceversa le industrie italiane soffrono perché il quadro normativo è lacunoso, infatti i provvedimenti vanno soggetti a continue modifiche, e perché si assiste a casi sempre più frequenti di concorrenza sleale. La possibilità di un confronto equo era stata prevista dal legislatore con il decreto del 5 maggio 2011, il cosiddetto Quarto Conto Energia, ma nelle sue regole applicative, cioè quelle del Gse, è stato aggiunto un secondo punto che ha creato, oltre al danno, la beffa. Ovvero può beneficiare di un premio «made in Europe» un prodotto composto da componenti realizzate in Europa anche se assemblato fuori dall’Ue. Stiamo consegnando il mercato a soggetti che sono terzi rispetto all’Unione Europea, non trovano alcun dazio all’esportazione e sono anche sovvenzionati. E il conto lo pagano non solo le aziende, ma anche le famiglie italiane». Come se non bastasse, c’è anche il problema dell’accesso al credito. «In Italia le banche davanti alle rinnovabili si sono fermato. Adesso i prestiti si concedono solo quando l’impianto è connesso alla rete. Così non va». (riproduzione riservata) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 37 "'26' 5. +-0+')/ %//2&+.#4/ &',,' 6#2+' (/.4+ &8'.'2)+# 0'2 (#2 (2/.4' # 0+%%*+ &+ &/-#.&# %/-' 15',,/ &+ ('$$2#+/ *+* 1 ,+..(#()% -(*0*$("-% ") '". Le rinnovabili da sole non bastano a colmare il gap energetico DI CLAUDIO RAVEL http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it F onti rinnovabili a braccetto con il gas naturale. Una soluzione obbligata, per l’Italia, per ridurre l’impatto della dipendenza dai prodotti petroliferi. Le rinnovabili producono energia pulita a costi allettanti, vantano tecnologie sempre più avanzate e affidabili, ma da sole non bastano a soddisfare la domanda del Paese. Il gas è la risorsa tradizionale per eccellenza, disponibile in gran quantità ma di cui l’Italia è soprattutto importatore. Una risorsa primaria di facile utilizzo la cui carenza, specie in alcuni periodi dell’anno, rischia però di mettere in ginocchio il Paese. Basta tornare indietro di qualche settimana, ai primi giorni di febbraio, quando, causa il maltempo in Europa e temperature polari che non si registravano da decenni in Italia, il comitato riunitosi d’urgenza al ministero dell’Interno dichiarò lo stato di emergenza per la fornitura e il consumo di gas. Tra il 6 e il 10 febbraio l’aumento complessivo dei consumi nazionali risultò del 24%, e nel frattempo calarono sensibilmente i flussi di gas dalla Francia e soprattutto dalla Russia. Certo, è stato un evento eccezionale ma non è stato il primo e sicuramente non sarà l’ultimo. Un Paese come l’Italia baciato dal sole, con territori ben ventilati e ricco di corsi d’acqua deve puntare sulle fonti rinnovabili e sul gas insieme per evitare o almeno attutire l’impatto di eventuali emergenze, aumentare l’energia disponibile e, aspetto non secondario, ridurre i costi in particolare a carico dei consumatori. Una strategia vincente che però va inserita all’interno di quello che, come è stato più volte ripetuto in queste pagine, è ormai considerato prioritario: il piano energetico nazionale. «La contrapposizione tra gas e rinnovabili potrebbe risultare fuorviante», spiegano da Assosolare. «Si tratta di due prodotti energetici differenti con destinazioni d’impiego differenti. Il vantaggio si rintraccia nell’integrazione tra fonti e nel rendere conveniente il prezzo finale dell’energia per imprese e consumatore finale. La vera convenienza potrebbe essere nella convergenza d’intenti verso la messa a punto di meccanismi di sostegno definiti e stabili e nuovi progressi a livello di rete che rappresentano i traguardi cui ambire. Una conferma viene dal piano di lungo termine americano: la complementarità tra gas e rinnovabili è utilizzata per coprire i picchi con il gas che fa da riserva». Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie. «Fonti tradizionali e rinnovabili concorrono alla definizione di quel mix energetico che è alla base di una strategia nazionale integrata e lungimirante. Data l’elevata valenza strategica del settore, è Claudio Andrea ormai improrogabile la definizione di un piano Gemme energetico nazionale, L’importanza della manutenzione Tutti gli impianti fotovoltaici presentano un decadimento naturale della produzione. La manutenzione è la verifica del buon funzionamento dell’impianto e la resa nel tempo. «Il fotovoltaico, esploso nel 2010», racconta Luca Bassi, responsabile commerciale di Soland Energia Fotovoltaica, con sede a Borgo d’Ale (Vercelli), «malgrado la crisi è ancora in crescita. Ma è aumentata la domanda di manutenzione degli impianti più vecchi. Perciò ci stiamo concentrando sui servizi post vendita». Soland, nata dalle esperienze di vari imprenditori provenienti da energie rinnovabili, impiantistica elettrica industriale e finanza, è una realtà consolidata del fotovoltaico; presente sul mercato da più di 30 anni, proviene dall’automazione industriale e ha avviato l’attività nelle rinnovabili da quasi 10 anni, nel fotovoltaico, geotermia ed eolico. Soland garantisce la produzione minima degli impianti da lei prodotti, essendo certa della percentuale di decadimento. «Lavoriamo molto», prosegue Bassi, «sulla riconversione dei capannoni industriali: sui tetti, al posto dell’eternit, installiamo i pannelli fotovoltaici». Tra l’altro la bonifica prevede un ulteriore contributo del 20-25%. Un team di 50 addetti segue il cliente in ogni fase del progetto: dalla progettazione alla messa in servizio dell’impianto. Ha realizzato oltre 220 impianti aziendali, per 25 mwp di potenza installata. Ha realizzato in tempi record di un parco tra i più estesi nel Nord Italia, della potenza di 16 MW, su un terreno comunale in provincia di Vercelli, che dovrebbe produrre oltre 20 milioni di kwh l’anno. (riproduzione riservata) Piero Piccioli che promuova l’indipendenza dall’approvvigionamento estero e, più in generale, favorisca la competitività dell’industria e del Paese nel suo complesso». Anche Paolo Gianese, segretario generale del Comitato Ifi, individua la soluzione «nella combinazione delle due risorse, considerato che le rinnovabili non si possono programmare per definizione e non possono coprire l’intero fabbisogno. Bisogna lavorare sugli accumulatori e trovare il giusto equilibrio tra le componenti che !' 5,4+-' &+30/3+7+/.+ &+ ,'))' &+3%2+-+.#./ ),+ +-0+#.4+ 35+ 4'44+ +. %#-0#).# )+ ./"/+ (*$".."! () ,"**%))+ .+&&-% DI L CLAUDIO RAVEL o Stato serra la morsa sul fotovoltaico, nonostante da questo settore derivi un importante gettito fiscale. Nel 2010 il settore ha generato sul totale della filiera un volume d’affari di circa 40 miliardi di euro, il 2,5% del pil. A questo vanno aggiunti 1,9 miliardi di euro di tasse pagate sugli incentivi del Conto Energia e si superano i 2 miliardi di euro come gettito Iva derivante dalla vendita degli impianti fotovoltaici (stime Anie/Gifi). Niente male di questi tempi, ma la necessità di far cassa a livello nazionale e regionale potrebbe far lievitare i balzelli se non addirittura aggiungerne nuovi. È il caso dell’Imu, Imposta Municipale Propria, che sostituisce dal 2012 l’Ici e contribuirà a garantire l’autonomia finanziaria dei Comuni. Preoccupa non poco imprese, commercianti e famiglie ma terrorizza gli agricoltori, tra le categorie più vessate: secondo il Centro Studi di Confagricoltura, la neonata imposta potrebbe infatti gravare sulle imprese del settore fino a 1,5 miliardi di euro, cifra che si aggiungerebbe a un importo compreso tra i 2 e 3 miliardi per l’accatastamento dei fabbricati rurali. Nel complesso la situazione resta da definire e si succedono cambiamenti, modifiche e ritocchi a provvedimenti già messi per iscritto. Un esempio? Dopo le proteste delle associazioni di categoria del fotovoltaico per il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale che stralciava parte dell’articolo 10 del decreto 3 marzo 2011 n. 28, dove si concedeva un anno per mettere in funzione gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola il cui iter autorizzativo fosse già avviato, pochi giorni fa è stato rivisto l’articolo 65: in pratica, non ci sarà nessun effetto retroattivo per gli impianti fotovoltaici a terra su aree agricole. Il rischio palesato dalle associazioni era quello di paralizzare anche gli investimenti in corso. Questo perché alla luce del decreto del marzo 2011 gli investitori erano certi di avere un anno per beneficiare degli incentivi del Quarto Conto Energia, ma la versione originaria dell’articolo 65 aveva modificato tale possibilità, offrendo gli incentivi solo per gli impianti entrati in esercizio entro e non oltre il 24 gennaio 2012. Da segnalare che il decreto ammette agli incentivi anche gli impianti realizzati e da realizzare su terreni del demanio militare. Adesso, salvo altri eventuali colpi di scena, gli impianti in costruzione sui terreni agricoli pos- sono tornare ad accedere al Conto Energia. Ma la querelle non finisce qui. «Perché mettere un limite al fotovoltaico sui tetti in area agricola? Che senso ha frenare la diffusione dei tetti solari in campagna?». I quesiti portano la firma di Legambiente sempre in relazione all’articolo 65 del decreto Liberalizzazioni, che nella versione approvata al Senato estende il divieto agli impianti sui tetti di potenza maggiore di 200kw. «Lo stop alle agevolazioni anche per gli impianti a terra di piccole dimensioni, evidentemente utili per integrare il reddito degli agricoltori, risultava già di difficile comprensione», ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini, «ma negare ora la possibilità degli incentivi anche per il fotovoltaico sui tetti nelle aree agricole, appare davvero assurdo. Perché, in sostanza, discrimina gli agricoltori rispetto a tutti gli altri soggetti proprietari di un tetto, e impedisce uno sviluppo delle fonti rinnovabili intelligente e lungimirante come l’integrazione con l’agricoltura. Ci auguriamo che questa scelta sia modificata, altrimenti suonerebbe come il tentativo, da parte di parlamento e governo, di frenare lo sviluppo delle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico». (riproduzione riservata) devono assolvere allo zoccolo duro del consumo energetico e le fonti rinnovabili». Un’accoppiata che sta già offrendo indicazioni interessanti. Dalla «Relazione per l’Autorità elettrica e per il gas sullo stato dei due mercati e sullo stato di utilizzo ed integrazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili» emerge che «il consumo nazionale di gas naturale nel 2011 si è attestato attorno a 77 miliardi di mc, in flessione rispetto agli 83 miliardi del 2010 e al picco di 86 miliardi di Smc registrato nel 2005. Sulla riduzione incidono condizioni climatiche più miti rispetto agli anni presi a riferimento, la congiuntura economica e le dinamiche del mercato dell’energia elettrica, dove la produzione da fonti rinnovabili sostituisce una quota dell’elettricità prodotta con gas naturale, in particolare per l’incidenza della produzione fotovoltaica nelle ore piene, tipica area di attività degli impianti a gas nel recente passato». Ciononostante l’Autorità «evidenzia ancora la necessità di potenziamento del sistema infrastrutturale. L’emergenza di febbraio ha evidenziato che il nostro sistema gas, a fronte di particolari ed eccezionali condizioni, presenta ancora, nonostante i recenti sviluppi di nuova capacità di stoccaggio, situazioni di criticità legate ai limiti di capacità di immissione di gas nel singolo giorno. Anche per questo motivo l’Autorità ritiene quanto mai indispensabile uno sviluppo delle infrastrutture di importazione (rigassificatori e gasdotti) e di stoccaggio. Uno sviluppo delle infrastrutture consentirebbe una diversificazione dell’offerta, con positivi impatti in termini non solo di sicurezza, ma anche di concorrenzialità». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 38 !" $.&/$)0" %&**& .),,-2"#)*) .)$()&%& 1, +"//)$$)- "%&'1"+&,0- %&) /)/0&+) %) 0."/+)//)-,& & %)/0.)#13)-,& "&# !$$!*# (! *#+# ')+#(('%#)+# Si stima un potenziale di mercato di 79 mld di dollari entro il 2050 PAGINA A CURA PIERO PICCIOLI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it «Q uello delle smart grids è un passaggio obbligato per integrare in rete l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Non sarà un intervento semplice e nemmeno breve: ci vogliono ingenti risorse economiche e tempo. Si calcola che per una completa ristrutturazione delle rete elettrica italiana ci vorranno circa 30 anni». Parola di Dario Di Santo, direttore del Fire (Federazione italiana per l’uso responsabile dell’energia) che così fotografa così la situazione della produzione e, soprattutto, della distribuzione dell’energia elettrica alla luce del crescente utilizzo delle fonti rinnovabili, che sono ormai arrivate a una quota di tutto rispetto: il 23%, della produzione totale italiana. In parole semplici: se non si adegua l’attuale rete si rischia di dover buttare via parte dell’energia prodotta dal fotovoltaico, dall’eolico e dalle biomasse. La rete elettrica attuale è stata concepita come sistema essenzialmente passivo e unidirezionale: dalle grandi centrali di generazione ai punti di consumo finale (utenti privati e aziende), con la nascita di una miriade di punti di generazione l’architettura va cambiata radicalmente. Nel nuovo sistema la produzione, il trasporto, la distribuzione sono integralmente concepiti e operano in connessione. Più che un’evoluzione da vecchia a nuova rete si tratta di una vera e propria rivoluzione che ha, appunto, come obiettivo finale la costruzione della rete intelligente. Acea punta sul Centro-Sud Primo operatore nazionale nel settore idrico, terzo nella distribuzione di elettricità, Acea è tra le principali multiutility italiane. La divisione Arse, Acea Reti e Servizi Energetici, offre soluzioni finalizzate al risparmio e all’efficienza. I primi impianti fotovoltaici di Arse risalgono al 2008. A fine 2012 la potenza installata è circa 96 mwp mentre l’energia prodotta è 100 mila mwh. Il fotovoltaico è sempre più strategico per Arse, che punta sulla massima prestazione dell’impianto, realizzato a spese di Acea con remunerazione legata al Conto Energia. Gli impianti sono ubicati soprattutto in Puglia e Calabria e Lazio, con ramificazioni in Toscana, Abruzzo, Marche, Umbria e Campania, aree in forte crescita. Smart grid, rete intelligente, più che una definizione è un concetto, per di più variabile, collegato alle tecnologie che di volta in volta sono prese in considerazione, del loro stato di avanzamento (in fase di sviluppo o mature) e del sistema elettrico di riferimento. In ogni caso il termine smart grid si riferisce alla modernizzazione del sistema di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica. L’obiettivo è ottimizzare l’efficienza e l’affidabilità del sistema tramite il monitoraggio e il controllo automatico delle azioni svolte dai vari punti (esempio piccoli impianti fotovoltaici, eolici o di altro tipo) interconnessi alla rete intelligente. Una smart grid non si limita alla gestione e al controllo della rispetto alla produzione da fonti rinnovabili», prosegue Di Santo. «Per il fotovoltaico e l’eolico, a seconda delle condizioni atmosferico, i flussi variano e nei casi di sovrapproduzione si creano dei colli di bottiglia, la rete va in tilt e si spreca energia. In Italia questo succede soprattutto al Sud dove adeguate, siano in grado di gestire automaticamente il lavoro delle reti». Non solo efficienza tecnologica, e di conseguenza risparmio economico, le reti intelligenti cambiano anche il modo di commercializzare il prodotto. Un esem- Lo schema ideale di una rete intelligente: gli utilizzatori possono diventare fonti di energia. bidirezionalità (dall’utente alla rete e viceversa) ma svolge anche altre funzioni, non presenti nel sistema tradizionale, come il flusso d’informazioni in tempo reale tra i dispositivi della rete, che permettono il bilanciamento istantaneo e automatico dell’offerta e della domanda. «La non programmabilità è uno dei limiti strutturali delle reti attuali la produzione da fonti rinnovabili è maggiore. Altro aspetto importante è quello della sicurezza: nelle reti unidirezionali individuare i guasti è abbastanza facile, quando ci sono più interconnessioni è più difficile. Per questo ci vogliono le smart grid che, con tecnologie pio: risparmio sulla bolletta in cambio dell’interruzione di qualche utenza non fondamentale nei momenti di picco del consumo di elettricità. Si chiama intermobilità ed è già applicata alle grandi utenze (come le industrie) che riducono in determinati momenti della giornata il consumo di energia: con le reti intelligenti può essere estesa anche all’utenza familiare. In sintesi, le questioni che dovranno essere affrontate nei prossimi tempi per dare modo alle fonti di energia rinnovabili di svilupparsi in modo corretto e produttivo sono: la regolamentazione sul piano normativo, considerato l’attuale regime, di fatto monopolistico, di gestione della rete elettrica; investimenti che, partendo dalle necessità più urgenti, tengano conto dei tempi lunghi d’intervento; tecnologie che, considerata l’evoluzione veloce, nel corso dei 30 anni saranno soggette a più aggiornamenti. Il capitolo investimenti merita particolare attenzione. Considerato il mercato fino alla piena maturazione delle smart grid, il 35% degli investimenti riguarderà il settore dell’elettronica strumentale (37,7 miliardi di dollari), il 30% in elettronica e in strumenti di precisione (32 miliardi) il 22% in apparecchi meccanici e elettrici (23,2) Sono questi i settori che, secondo gli esperti, possono essere di maggiore interesse in Italia. Secondo le previsioni, che ipotizzano uno scenario non estremo, in Italia si investiranno tra i 4,8 e i 7,3 miliardi di dollari fino al 2020, da 13,5 a 21 miliardi fino al 2030 e da 48 a 79 miliardi entro il 2050. (riproduzione riservata) Una città intelligente risparmia energia Se ci si trova imbottigliati nel traffico cittadino a causa di poche gocce di pioggia o di un banale incidente alla linea del tram, difficilmente si pensa a una «città intelligente». Tuttavia, prima o poi, il futuro sarà questo: città tecnologiche, interconnesse, ma anche sostenibili, confortevoli, belle da viverci, sicure. Secondo l’Unione europea, l’aggettivo smart è applicabile a economia, persone, governo, mobilità, ambiente, stile di vita. La Commissione Ue ci ha puntato un bel mucchio di soldi, 11 miliardi di euro in 10 anni, per finanziare progetti e iniziative soprattutto da parte dei Comuni. Non sempre va bene: Torino, tra le città italiane più dinamiche in questo ambito, si appena vista bocciare tre progetti. I 6 miliardi in palio sono andati comunque a un’altra città italiana, Genova, che si è aggiudicata tutti e tre i bandi. Ambisce a essere smart city, e non poteva essere diversamente, anche Expo 2015, che coinvolgerà l’intero territorio di Milano con ricadute che dovrebbero durare ben più dell’esposizione vera e propria. Sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, riduzione dei consumi, illuminazione pubblica più razionale e sfruttamento del ciclo dei rifiuti urbani. Operativamente i progetti su cui si sta cercando di coinvolgere aziende, università e centri di ricerca sono quattro: il primo, tecnologie innovative per i cittadini e l’ambiente, è in collaborazione con l’Aquila; il secondo riguarda le tecnologie a favore dei disabili; il terzo mette insieme il cosiddetto e-health (tecnologie applicate alla salute) ewellness (il vivere bene, in forma); il quarto ha come obiettivo mettere a punto soluzioni intelligenti per il mondo della scuola. Lo si voglia o meno, la strada è questa. Rendere le nostre città più «intelligenti» è la condizione per continuare a viverci. Perché il futuro dell’umanità è nelle città, dove si consuma il 70% dell’energia prodotta e dove, entro il 2050, sarà concentrato il 70% della popolazione (in Europa siamo già al 75%). Certo iniziare da zero è più facile: come Masdar city, la città a zero emissioni a 15 km da Du- bai; oppure Caofedian, in Cina, progettata dall’architetto italiano Pierpaolo Maggiore. Per non parlare di Curitiba, capitale dello stato brasiliano del Paranà, esempio pionieristico di città intelligente a cui si è lavorato con lungimiranza fin dagli anni Settanta. Ma la vera sfida è la riqualificazione e il risanamento dell’esistente. Il primo step per costruire una smart city è l’ottimizzazione di risorse energetiche e trasporti, in modo che le aree metropolitane diventino più efficienti riducendo al tempo stesso le emissioni di carbonio, l’inquinamento in generale, la produzione di rifiuti e la congestione del traffico. Il secondo step è l’introduzione progressiva di nuove tecnologie per la gestione dei processi urbani, magari in collaborazione con grandi imprese. È il caso di Ibm, che con lo Smart Cities Technology Center farà di Dublino non solo la prima capitale intelligente d’Europa ma, nel tempo, il centro cui saranno collegati i sistemi operativi di tutte le città del mondo. (riproduzione riservata) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it )2&86 Al via il Fondo Kyoto: prestiti “verdi” per interventi di riduzione della CO2 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it $GLVSRVL]LRQHPLOLRQLGLHXURLQWUHDQQLSHUSULYDWLFLWWDGLQLFRQGRPLQLLLPSUHVH SHUVRQHJLXULGLFKHSULYDWHHVRJJHWWLSXEEOLFL/HGRPDQGHYDQQRSUHVHQWDWHRQOLQHHQWURLOOXJOLR VXOVLWRGHOOD&DVVDGHSRVLWLHSUHVWLWLFKHJHVWLVFHLO)RQGR L’amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, il presidente della Cdp, Franco Bassanini, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini. Insieme hanno presentato il Fondo Kyoto, gestito dalla Cassa depositi e prestiti e rivolto a cittadini, condomini, imprese, persone giuridiche private, soggetti pubblici. Erogherà risorse per € 600 milioni, a un tasso agevolato dello 0,50%, e finanzierà la realizzazione di interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale. S eicento milioni di euro in tre anni per l’ambiente, destinati all’erogazione di prestiti al tasso agevolato dello 0,5% annuo: è la dotazione del Fondo Kyoto, creato dalla finanziaria 2007 e reso operativo grazie alla collaborazione tra Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, Cassa depositi e prestiti, Regioni e Associazione Bancaria Italiana per finanziare interventi di riduzione delle emissioni responsabili del cosiddetto “effetto serra”. Gestito dalla CDP, il Fondo, che prende il nome dal “Protocollo di Kyoto” - il trattato internazionale che ha fissato le linee guida per la riduzione delle emissioni di gas serra responsa- bili del riscaldamento globale - è stato presentato il 16 febbraio dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, assieme al collega dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, al presidente e all’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini, al presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, e al direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini. Vastissima la platea dei soggetti che possono beneficiare dei finanziamenti: cittadini privati, condominii, imprese (tra cui le Energy Service Company – ESCo), persone giuridiche private (quali associazioni e fondazioni) e soggetti pubblici. E molto ampio è anche il ventaglio degli interventi finanziabili con il prestito (della durata massima di 6 anni per i privati e di 15 per i soggetti pubblici): dai piccoli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici all’installazione di piccoli impianti di produzione di energia, arrivando fino alla sostituzione dei motori elettrici industriali e alla promozione di tecnologie innovative. “Si tratta – ha spiegato il ministro Clini - di un meccanismo a sportello che creerà un volano capace di trascinare altri investimenti. I 600 milioni potrebbero generare investimenti per almeno il doppio della cifra; l’efficacia della soluzione tecnologica e i risparmi consentiti dall’efficienza energetica hanno infatti condotto in passato a proseguire gli investimenti senza bisogno di sussidi”. Anche il ministro Passera ha manifestato soddisfazione, annunciando l’intenzione del governo di impegnarsi nella “definizione di una strategia energetica da inserire in un più ampio Piano che sarà approvato nei prossimi mesi”. GLI INTERVENTI FINANZIABILI Il Fondo Kyoto può essere utilizzato per finanziare, a livello regionale o nazionale, 7 diverse tipologie di interventi, chiamati “Misure”: microcogenerazione diffusa, rinnovabili, motori elettrici, usi finali, protossido di azoto, ricerca, gestione forestale sostenibile. La prima Misura riguarda l’installazione di impianti di microcogenerazione ad alto ren- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it )2&86 dimento elettrico e termico di nuova costruzione e con potenza nominale fino a 50 kWe (elettrici), che utilizzino quali fonti energetiche il gas naturale, la biomassa vegetale solida, i biocombustibili liquidi di origine vegetale, i biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa. Il secondo capitolo d’intervento, la Misura 2, riguarda invece l’installazione di impianti di piccola taglia e di nuova costruzione che utilizzano fonti rinnovabili per la generazione di elettricità o calore. Possono essere finanziati impianti eolici con potenza nominale compresa tra 1 e 200 kWp, impianti idroelettrici con una potenza nominale compresa tra 1 e 200 kWp, impianti solari termici con superficie d’apertura non superiore a 200 m2, impianti termici a biomassa vegetale solida (come i pellet) di potenza nominale termica compresa tra 50 e 450 kWt, impianti fotovoltaici integrati o parzialmente integrati negli edifici con potenza nominale compresa tra 1 e 40 kWp. Nella Misura “usi finali” sono poi compresi interventi di risparmio energetico e incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia con quattro possibili aree di intervento: sull’involucro di edifici o di unità immobiliari esistenti (compresi infissi, vetri, vetrine e porte), per climatizzazione diretta tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione (questo intervento viene finanziato solo se contempla la realizzazione sia dell’impianto di cogenerazione sia la rete di teleriscaldamento), per climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MW termico, CHI SONO I BENEFICIARI Con il Fondo Kyoto possono essere finanziati i seguenti soggetti: - le persone fisiche - le imprese (tra cui le Energy Service Company - ESCo ) - i soggetti pubblici - i condominii e le comunioni - le persone giuridiche private (quali associazioni e fondazioni). Le specifiche complete dei requisiti di ammissibilità per coloro che richiedono il finanziamento sono reperibili sul sito della Cassa depositi e prestiti (www.cassaddpp.it). LE SETTE MISURE DEL FONDO Il Fondo Kyoto può essere utilizzato per finanziare, a livello regionale o nazionale, 7 diverse tipologie di interventi, chiamati “Misure”: 1 . Misura microcogenerazione diffusa 2 . Misura rinnovabili 3 . Misura motori elettrici 4 . Misura usi finali 5 . Misura protossido di azoto 6 . Misura ricerca 7 . Misura gestione forestale sostenibile. per impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 5 MW elettrici alimentati da gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili vegetali liquidi, biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa. A livello nazionale vengono invece finanziate le Misure 3, 5, 6 e 7. La prima è relativa alla sostituzione con motori ad alta efficienza di motori elettrici industriali con potenza nominale superiore a 90 kWe (le risorse stanziate per questo capitolo ammontano a 15 milioni di euro), la seconda agli interventi sui cicli produttivi delle imprese che producono acido adipico e delle imprese agro-forestali (con risorse per 5 milioni di euro). La Misura 6 finanzia invece (con 5 milioni di euro) attività di ricerca precompetitiva per lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la produzione, separazione e accumulo di idrogeno, per lo sviluppo di materiali, componenti e configurazioni innovative di celle a combustibile. Infine, la Misura 7 (a disposizione ci sono 10 milioni di euro) è relativa ai progetti regionali volti ad identificare interventi diretti a ridurre il depauperamento dello stock di carbonio nei suoli forestali e nelle foreste. LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Le domande di ammissione al finanziamento agevolato del Fon- Si è svolta il 16 febbraio, presso la sede della Cassa depositi e prestiti, la Conferenza stampa per il lancio del Fondo Kyoto. Hanno partecipato i vertici della Cassa depositi e prestiti - il presidente, Franco Bassanini, e l’amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini. Sono intervenuti i ministri dell’Ambiente, Corrado Clini, e dello Sviluppo Economico, Corrado Passera; il Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, e il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it MISURE PER SOGGETTO BENEFICIARIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Persona fisica - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico - Misura usi finali: • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt Impresa - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico - Misura motori elettrici - Misura usi finali: • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt - Misura protossido di azoto - Misura ricerca Persona giuridica privata - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico - Misura usi finali: • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da do Kyoto possono essere presentate nel periodo compreso fra le ore 12,00 di venerdì 16 marzo e le ore 24,00 di sabato 14 luglio, e devono essere compilate connettendosi online al sito della Cassa depositi e prestiti (www.cassaddpp.it); sul sito di CDP è disponibile anche una “Guida alla compilazione della domanda di ammissione all’agevolazione”. Una volta conclusa la compilazione online, la domanda impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt - Misura ricerca Condominio - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico - Misura usi finali: • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt Soggetto pubblico - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico • Solare termico - Misura usi finali: • interventi su involucro di edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture opache verticali, orizzontali o inclinate, chiusure trasparenti comprensive di infissi e vetri, chiusure apribili e assimilabili quali porte e vetrine anche se non apribili, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno e verso vani non riscaldati • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt • Impianti di cogenerazione di potenza nominale fino dovrà essere stampata e inviata alla Cassa depositi e prestiti con la documentazione allegata: sul sito sono disponibili tutti i documenti necessari, oltre alle specifiche complete dei requisiti di ammissibilità. Proprio qui entra in gioco l’accordo con l’Abi: chi è interessato al finanziamento (che copre per i soggetti privati il 70% della cifra necessaria per realizzare il progetto mentre per i soggetti pubblici il a 5 MWe alimentati da gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili vegetali liquidi, biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa - Misura ricerca Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano - Misura gestione forestale sostenibile ESCo - Misura microcogenerazione diffusa: • Gas • Biomasse • Ibrido - Misura rinnovabili: • Eolico • Mini-idroelettrico • Biomasse termico • Fotovoltaico • Solare termico - Misura motori elettrici - Misura usi finali: • interventi su involucro di edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, riguardanti strutture opache verticali, orizzontali o inclinate, chiusure trasparenti comprensive di infissi e vetri, chiusure apribili e assimilabili quali porte e vetrine anche se non apribili, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno e verso vani non riscaldati • Climatizzazione tramite teleriscaldamento da impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 500 kWe • Climatizzazione degli edifici da impianti geotermici a bassa entalpia fino a 1 MWt • Impianti di cogenerazione di potenza nominale fino a 5 MWe alimentati da gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili vegetali liquidi, biogas e in co-combustione gas naturale-biomassa - Misura protossido di azoto - Misura ricerca Istituti superiori di ricerca, sia pubblici che privati, Università e loro consorzi, soggetti costituiti, anche in compartecipazione pubblico-privata, per la creazione di spin-off al fine di valorizzare i risultati della ricerca - Misura ricerca 90%) deve infatti rivolgersi a una delle banche che aderiscono alla convenzione ABI-CDP (l’elenco è disponibile sempre sul sito www. cassaddpp.it). Il compito degli istituti di credito è quello di predisporre i parametri di affidabilità economico-finanziaria, rilasciare la fideiussione del 30% (richiesta per persone fisiche, imprese, persone giuridiche private e condominii), raccogliere la documenta- zione per il contratto di finanziamento e stipularlo. La banca può inoltre concedere un prestito per la quota non coperta dal finanziamento agevolato. I contatti Numero Verde 800 098 754 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00) www.cassaddpp.it [email protected] http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 43 !%))" .%'(,+% #,+ () -(5 ")0, +1*%., $( (*-("+0( &,0,2,)0"(#( /( 3 $(/-,/0( " /-%+$%.% $( -(5 -%. )4%+%.'(" 2%.$% -!)-! .*%'&! #& ,*'$ &) '*("!+#&! Partono oggi gli incentivi regionali sugli impianti di climatizzazione se. «È il decimo parco eolico di E.ON in Italia, in diverse regioni della quale il gruppo oggi è il primo operatore», afferma Miguel Antoñanzas, presidente e ad di E.ON Italia. «L’Italia è un mercato cruciale per il gruppo nello sviluppo delle rinnovabili, in linea con il programma di sostenibilità ambientale denominata Cleaner & Better Energy, che prevede misure e soluzioni volte all’efficienza e al risparmio. Per E.ON l’Italia è al secondo posto con 330 Mw per capacità eolica onshore, subito dopo la Spagna dove ci sono 380 Mw in funzione». Ma il gruppo punta sempre più a sud della Alpi, dove E.ON ha circa 600 MW in sviluppo, non solo nell’eolico onshore ma anche nel fotovoltaico, di cui 200 in fase avanzata in Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sardegna. L’offerta E.ON si rivolge anche ai clienti residenziali e alle aziende, con una serie di soluzioni che coniugano efficienza e tutela dell’ambiente. Tra queste, E.ON Gas Verde, prima proposta per il mercato residenziale ad abbinare la fornitura di gas naturale con la piantumazione di alberi, garantendo così la compensazione delle emissioni di CO2. L’energia elettrica è certificata dalle garanzie d’origine che attestano la produzione in via esclusiva da fonti rinnovabili. (riproduzione riservata) Claudio Ravel Il parco eolico che la E.On ha appena inaugurato ad Alcamo, in Sicilia preso gli stessi ambientalisti. «In tre anni è stata prodotta l’energia di 3 centrali nucleari. L’efficienza energetica applicata agli edifici privati, grazie agli sgravi fisca- cambia, le priorità sono altre». Ci sono però settori che tengono più di altri: il fotovoltaico va meglio proprio nelle al nord perché qui ci sono le famiglie più ricche e dispo- COME SONO DISTRIBUITI GLI IMPIANTI SOLARI IN ITALIA 14.968 1.074 13,6 8.233 322,9 298,6 1.179,5 20.330 15.077 17.923 488,8 875,8 2.210,8 408,5 1.082,1 12.216 1.648 120,2 1.343,4 794,0 867,3 3.240 54,1 17.590 301,7 1.281,4 0 10.127 20.000 10.000 18.529 30.000 23.629 24.571 31.775 40.000 46.341 49.586 50.000 9.050 resto d’Italia) spenderebbe fino al 25% in più. Disponibilità confermata anche quando si affronta la questione della bolletta: il 70% dei lombardi è d’accordo a riservarne una quota a sostegno delle rinnovabili (il 53% nel resto d’Italia) e addirittura il 37% è favorevole a pagare di più in bolletta a sostegno delle energie rinnovabili, che pesano (per il 73%) anche nella scelta della compagnia elettrica. Terreno fertile, dunque, quello lombardo per le fonti rinnovabili, sia sul piano imprenditoriale che culturale. «Non c’è dubbio», commenta Andrea Poggio di Legambiente, «che il futuro sia nella green economy, che non è solo 375,0 È anche cambiato l’atteggiamento culturale nei confronti del risparmio energetico e delle fonti sostenibili. Da un’indagine della rivista Lorien, presentata qualche giorno fa, per conto del gruppo Pd in Consiglio regionale, emergono tendenze interessanti in cui si alternano diffidenza e disponibilità. Intanto in Sicilia soffia il vento di E.ON Una capacità complessiva di 32 Mw per una produzione annua di 74 Gwh di energia pulita, grazie a 16 aerogeneratori in grado di soddisfare il fabbisogno di 25 mila famiglie. È il nuovo parco eolico realizzato ad Alcamo (riportato in foto) e inaugurato il 24 febbraio da E.ON, uno dei leader mondiali dell’energia e del gas, già presente in Sicilia con altri due parchi, a Vizzini, in provincia di Catania, e a Santa Ninfa nel Trapane- 238,7 econdo l’Ige, l’indice Green Economy, messo a punto da Fondazione imprese, che misura l’attenzione ai temi ambientali (come energie rinnovabili o turismo sostenibile), la Lombardia è al 12° posto, sotto la media nazionale; distante dalla seconda, la Basilicata, e lontana anni luce dalla capolista Trentino-Alto Adige. La classifica, tuttavia, non deve trarre in inganno perché la Lombardia, come del resto tutto il Nord d’Italia, è una delle zone che sul fronte della economia ecosostenibile regge più che altrove gli effetti della crisi. Non è un caso che la regione, pur con un insolazione inferiore rispetto ad altre zone d’Italia, sia la prima per installazione d’impianti fotovoltaici (23 mila nel 2010), seguita da Piemonte e Liguria. E non è nemmeno un caso che secondo l’Aper (l’Associazione Produttori di Energie Rinnovabili, una miriade di piccole aziende in gran parte costituite da giovani) il 25% dell’energia prodotta (12.007 gwh) ogni anno in regione provenga da fonti alternative (87,7% idrico, 0,6 fotovoltaico, 11,7 biomasse). Ma la tendenza, nonostante le difficoltà del momento, è di una netta crescita, anche grazie al previsto calo delle tariffe d’installazione (dal 75 all’82% da qui al 2016) così come previsto dal Conto Energia approvato il maggio scorso. 7.888 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S potenzialità dell’economia verde, quanto piuttosto a chi deve metterla in moto, visto che alla domanda se le green economy possa creare nuovi posti di lavoro il 79% dei lombardi (il 78% nel resto d’Italia) è convinto che questa sia la strada giusta. Un’altra domanda significativa dell’inchiesta di Lorien riguarda la disponibilità a spendere di più rispetto alle abitudini attuali in nome della ecosostenibilità: il 51% dei lombardi (il 25% nel 3.747 222,4 PIERO PICCIOLI 465,0 DI o a ria nia na lia zio ria ia he ise te lia na ilia na ge ria ta to d s e n g l zz at i ru ilic lab pa ag Giu La Ligu bar arc Mo mo Pu rdeg Sic sca Ad mb ’Ao Ven U D M e Ab Bas Ca am om zia m To lto Pi Sa C aR e A Lo ale o V ili Ven n i nt Em iuli Tre Fr li, ha consentito di risparmiare li 1.500 mw. Tutti segnali positivi che però non devono illudere: la green economy, da sola, non è grado di recuperare i posti di lavoro bruciati dalla crisi". Lo stabilimento della Eredi Gnutti Metalli di Brescia, i cui tetti ospitano il più grande impianto fotovoltaico della Lombardia, utilizzato per l’autoconsumo Alla domanda "Quanto ritiene realizzabile in Italia un programma di green economy?" Il 49% dei lombardi non ci crede molto a fronte del 51% del resto d’Italia, dove si è più convinti sulle prospettive di sviluppo del settore. Lo scetticismo forse non si legato tanto alle energia ma oggi anche e soprattutto efficienza, e in generale capacità di produrre di più con meno risorse. Ma la crisi economica rende tale prospettiva più difficile. Oggi un motore elettrico di nuova generazione si ammortizza in 2-3 anni, ma un’azienda in difficoltà non lo ste a investire. "L’edilizia invece va male da tutte le parti" – prosegue Poggio – "per le grandi come per le piccole opere, con flessioni del 30-40%. Tengono invece le ristrutturazioni, l’efficienza energetica e i materiali innovativi". Lo sviluppo delle rinnovabili ha comunque sor- Una boccata d’ossigeno per chi vuole investire in efficienza energetica e in fonti rinnovabili viene, grazie al Fondo Kyoto, dallo sblocco di 600 milioni di euro, di cui 60, 20 milioni ogni anno dal 2012 al 2014, destinati alla Lombardia, di cui, come ha annunciato pochi giorni fa l’assessore all’Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia Marcello Raimondi, la prima tranche è ai blocchi di partenza. Particolare attenzione è riservata all’efficienza energetica. «È la chiave della futura politica energetica regionale e nazionale. Proprio in quella direzione», ha detto l’assessore, «stiamo volgen- do il nuovo Programma Energetico Ambientale Regionale (Pear), che quest’anno ci vedrà molto impegnati sia nell’ascolto degli operatori energetici che nel dialogo con realtà coinvolte anche le diverse d sui territori». Un esempio sono i provvedimenti della Regione per pro di climatizzazione nelgli impianti i le aabitazioni e nelle aziende. inoltrare le domande È possibile p da oggi direttamente sul a partire pa sito internet della Cassa Depositi Prestiti. I finanziamenti a tasso e Pr agevolato (0,5% annuo) hanno age una durata di 6 anni per i soggetti privati e di 15 anni per quelli pubpriv blici. Le percentuali di agevolablic zione riconosciute ai beneficiari zion di nnatura pubblica o privata sono: 90%per i soggetti pubblici, 70% 90% per i privati. La prima annualità di finanziamento prevede fondi per la Regione Lombardia da ripartire in questo modo: 3 milioni per la «Misura micro-cogenerazione diffusa», che comprende impianti di generazione combinata di energia elettrica e/o termica e/o meccanica fino a 50 kw elettrici); 1,1 milioni per la «Misura rinnovabili», che riguarda il solare fotovoltaico fino a 40 kw, idroelettrico fino a 200 kw, eolico fino a 200 kw, impianti termici a biomassa tra i 50 e i 450 kw termici, impianti solari termici fino a 200 mq); 16,9 milioni per la «Misura usi finali», relativa al risparmio e incremento dell’efficienza energetica. Secondo i calcoli fatti dal Pirellone, con l’attivazione del Fondo si potrebbero attivare in regione 120 milioni di euro di investimenti aggiuntivi, che potrebbero creare 100 mila posti di lavoro in più. (riproduzione riservata) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it )2&86 L’efficienza in azienda inizia dalla stampante 6HFRQGRO·(SVRQ%XVLQHVV(IILFLHQF\5HSRUWRJQLDQQRLQ,WDOLDOHD]LHQGHSHUGRQR TXDVLPLOLDUGLGLHXURDFDXVDGHOO·LQHIILFLHQ]D0DEHQHILFLDQFKHULOHYDQWLSRVVRQRHVVHUHRWWHQXWLFRQPLJOLRUDPHQWL DQFKHPLQLPLDSDUWLUHGDOODVRVWLWX]LRQHGHOOHVWDPSDQWLODVHUFRQOHLQNMHW(SVRQ http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L ’inefficienza costa ogni anno 60 miliardi di euro in Europa, e quasi 8 solo in Italia secondo l’Epson Business Efficiency Report, ricerca che ha analizzato l’efficienza delle aziende con più di mille dipendenti nelle cinque principali economie dell’Unione Europea: Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Il dato positivo emerso dall’indagine (basata su 500 interviste telefoniche a dirigenti senior nei settori bancario, dei servizi finanziari, della ricettività, dei servizi professionali, della vendita al dettaglio e di aziende di servizi pubblici) è che a un aumento dell’efficienza di 5 punti percentuali corrisponderebbe un potenziale aumento dei ricavi pari al 4% circa: 31 miliardi di euro in Italia e ben 300 in totale in Europa. “L’Epson Business Efficiency Report – spiega Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia – fotografa una realtà interessante ma variegata, con luci e ombre. Indica, però, con una certa chiarezza, il pensiero dei senior manager secondo Davide Di Scioscio, Business Manager Ofice Products, Epson Italia i quali basta poco, in termini di miglioramento dell’efficienza, per ottenere benefici economici anche rilevanti. Quando l’economia è incerta e il periodo dif- CON EPSON IN AZIENDA COSTI DI STAMPA DIMEZZATI Elevata qualità, lunga durata ed efficienza a livello di costi e consumi energetici: le stampanti WorkForce Pro Serie WP-4000 e i multifunzione WorkForce Pro Serie WP-4500 garantiscono prestazioni simili alle laser, grande affidabilità e una riduzione del 50% del costo per pagina rispetto alle stampanti laser. Con un’ampia scelta di cartucce ad alto rendimento (fino a 3.400 pagine) vengono ridotti i costi per gli inchiostri senza però rinunciare alla qualità: la risoluzione di stampa di 4.800x1.200 dpi offre testi definiti e immagini più nitide, e la funzione fronte/retro automatica permette ulteriori risparmi sui costi e sull’uso della carta. Risultati ottenuti grazie all’esclusiva tecnologia Epson MicroPiezo della testina di stampa, che lavora a freddo sfruttando le proprietà del quarzo e l’effetto fisico piezoelettrico: evita quindi il riscaldamento dell’inchiostro come accade con altre tecnologie inkjet, consentendo così di utilizzare non solo inchiostri, ma anche materiali di diversi tipo, e permettendo applicazioni più ampie, anche di natura industriale. “Sappiamo cosa vogliono le aziende – sottolinea Davide di Scioscio, Business Manager Office Products di Epson Italia – Chiedono prodotti di qualità elevata, affidabili, funzionali, ad alte prestazioni e che offrano un buon rapporto costo-prestazioni. Fino ad ora le imprese sono dovute scendere a compromessi, ma con le stampanti e multifunione WorkForce Pro possono avere tutto quello di cui hanno sempre avuto bisogno: scelta, prestazioni, risparmio e rispetto per l’ambiente”. ficile, come quello che stiamo vivendo, le aziende hanno solo due strade per incrementare i profitti: l’innovazione o l’efficienza. Spetta all’azienda decidere in quale area collocare il proprio vantaggio competitivo e quindi mettere in atto tutte le misure per perseguirlo”. Ecco allora che, secondo i risultati dello studio, le aziende più efficienti rivolgono grande attenzione alla riduzione dei costi (57%), al monitoraggio degli sprechi (29%) e al miglioramento dei sistemi informatici esistenti (13%). Comprese le stampanti: il 2% dei consumi ICT di un’azienda, secondo la ricerca “Green Printing” della Fondazione Politecnico di Milano, è infatti legato alla fase di stampa, e scegliere la soluzione giusta aumenta l’efficienza e riduce l’impatto ambientale. Un dato da non sottovalutare, se si considera che sarebbe possibile risparmiare ben 1.300 Megawatt (il consumo medio del Friuli Venezia Giulia), semplicemente sostituendo gli oltre 4 milioni di stampanti laser installate in Italia con altrettanti modelli inkjet. Per un IT Manager, secondo lo studio, le caratteristiche fondamentali nella scelta di una stampante sono oggi principalmente il first copy time, la velocità e la qualità. Eppure, in un periodo di difficoltà eco- nomica come quello attuale, sta crescendo sensibilmente anche l’attenzione verso l’efficienza, anche e soprattutto energetica. Dall’indagine risulta infatti che soluzioni molto simili possano avere consumi e impatti sull’ambiente molto diversi. E le stampanti inkjet Epson registrano consumi energetici per pagina inferiori al 50% rispetto ai dispositivi di stampa della concorrenza a parità di tecnologia e, confrontate con le stampanti laser, il divario è ancora più ampio (80%). La riduzione dei consumi continua anche quando il dispositivo non è in uso, con un risparmio del 27% in modalità Idle e addirittura del 56% in stato Power Saving. Proprio in quest’ottica Epson ha sviluppato, con la famiglia Epson WorkForce Pro, stampanti inkjet con tecnologia Micro Piezo che offrono soluzioni in grado di rispondere alle esigenze delle aziende di ogni dimensione, permettendo di risparmiare energia, smaltire in modo più efficiente i materiali di consumo e conseguire un consistente risparmio economico. Sostituire una stampante laser con una multifunzione Epson inkjet può infatti consentire di abbattere del 95% i consumi energetici e del 50% i costi di stampa. www.epson.it I dati e le informazioni sono fornite dall’ente, che ne garantisce la veridicità http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 45 !,)$/&%)1 +",1)&,& *" *&"%&/0(). ,&* 0&11-/& +" $/&0$& *" $-,$-//&,2" %&**& #",$(& 0."',-*& & 1&%&0$(& "&' 0 "&# $')!).'! (/#)#+%'! *-(',! Gli istituti italiani svantaggiati dall’aumentato costo della raccolta DI STEFANIA PEVERARO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L e banche italiane hanno inasprito le condizioni dei prestiti alle aziende anche del 40%-50% rispetto a un anno fa. Gli importi si sono sensibilmente ridotti rispetto al valore degli asset dati in garanzia. D’altra parte, la crisi del debito pubblico italiano che l’anno scorso ha spinto alle stelle lo spread tra Btp e Bund ha aumentato d’improvviso il costo della raccolta per le stesse banche, che ovviamente hanno trasferito sui clienti l’aggravio di costo. Nel frattempo le norme di Basilea 3, impongono agli istituti di credito di essere sempre più selettivi nel concedere credito. A tutto ciò non è sfuggito nemmeno il settore delle infrastrutture finanziate in project finance o project leasing, dove i finanziamenti sono garantiti dai flussi di cassa dei progetti, che nel caso per esempio di impianti fotovoltaici o autostrade dovrebbero essere considerati meno rischiosi. Il credit crunch e il rischio-Paese hanno fatto anche in questo caso la loro parte, tanto che oggi è impossibile varare un progetto sulle energie rinnovabili senza anticipare almeno il 20-30% del valore dell’impianto. In questo caso le banche finanziano il resto, con linee di credito dalla vita media tra i 15 e i 18 anni. Ma la nota dolente sono i tassi di interesse, in genere variabili, con spread sull’euribor che superano i 350 e spesso arrivano ai 400 punti base. A questi costi vanno aggiunti quelli dello swap che trasforma il tasso da variabile a fisso, in modo da evitare sorprese lungo la vita del progetto. Ma questa operazione può costare altri 200-300pb. E si tratta di project finance. Sui finanziamenti normali, attualmente a un’azienda di medie dimensioni la banca può richiedere spread di 400-500pb sull’euribor su prestiti a 5-7 anni. Sono questi i principali risultati di un sondaggio che la rivista Lombard del gruppo Class Editori (che pubblica MF-Milano Finanza) ha condotto tra le principali banche e società di leasing attive nel settore, chiedendo a ciascuna le condizioni imposte alle aziende, non ai privati, considerando anche la possibilità di progetti di importo molto piccolo. Numeri che impressionano ancora di più se confrontati con i risultati di un analogo sondaggio condotto da MF-Milano Finanza presso gli stessi istituti nel novembre 2009. A quell’epoca, infatti, se è vero che il rapporto debito-equity era già salito all’attuale 80-20 da un più aggressivo 90-10 del 2008, è anche vero che lo spread applicato era comunemente di circa 200pb, già in netto aumento rispetto alla media di 120-130pb del 2008. Una bella differenza, che ha inciso sui rendimenti dei progetti, e per di CHI FINANZIA LE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA E COME Società Unicredit corporate b. Unicredit corporate b. Unicredit leasing Unicredit leasing Banca dei Territori (Intesa Sanpaolo) Tipo di impianti Tutti Fotovoltaici Tutti Tutti Impianti fotovoltaici piccoli Rapporto debito/equity 80-20 nd maxicanone 20 nd 80% dell’investim. Scadenza (anni) max 18 nd 15-18 da 89 a 200 mesi da 3 a 15 Banca dei Territori ( Intesa Sanpaolo) Banca Imi ( Intesa Sanpaolo) Leasint ( Intesa Sanpaolo) Leasint ( Intesa Sanpaolo) Leasint ( Intesa Sanpaolo) BIIS ( Intesa Sanpaolo) BIIS ( Intesa Sanpaolo) BIIS ( Intesa Sanpaolo) Mps Leasing&Factoring Mps Leasing&Factoring Mps Capital Services Mediobanca Ubi Banca Ubi leasing Ubi leasing Centrobanca ( Ubi Banca) Prod. ed effic. energetica Tutti Fotovoltaici Fotovoltaici Fotovoltaici Tutti Tutti quelli promossi dalla PA Fotovoltaici Tutti Tutti Tutti Eolici e fotovoltaici Fotovoltaici Tutti Tutti Tutti da 5 a 10 max 18 nd da 200 a 216 mesi da 89 a 144 mesi max 18 15-20 15-18 da 89 a 210 mesi da 89 a 210 mesi max 18 nd 7 18 Centrobanca ( Ubi Banca) Société Générale C&IB Deutsche Bank Deutsche Bank Tutti Fotovoltaici, soprattutto a terra Fotovoltaici, soprattutto a terra Fotovoltaici, soprattutto a terra 80% dell’investim. max 80-20 maxicanone 20 nd nd 80-20 nd 80-20 max 80-20 max 80-20 max 80-20 nd max 80-20 nd nd 80-20 fotovoltaico, 75-25 altro nd max 80-20 max 80-20 max 80-20 18 fotov, 14-15 eol. 12-13 biom. 15-16 max 18 18 7-ott Tasso euribor+ >250-300pb nd euribor+400-500pb euribor+400-500pb Fisso o variabile con 1% upfront Variabile con 1,5% upfront Variabile nd nd nd nd nd nd nd nd nd nd spread di 250pb* nd nd euribor+350pb e oltre euribor+300pb e oltre nd nd nd Fonte: Elaborazioni Lombard su dichiarazioni dei singoli istituti più generatasi in pochissimo tempo, a partire dalla scorsa estate. Un esempio? Nel febbraio 2011 Cpl Concordia, un gruppo cooperativo multiutility (specializzato negli impianti di produzione di energia e nella distribuzione di gas, acqua e elettricità) con fatturato consolidato di 380 milioni di euro, aveva ricevuto un prestito da 51,5 milioni per costruire impianti fotovoltaici fino a 30 Mw e sistemi di cogenerazione da biogas a uno spread di soli 175 punti base. L’operazione era stata organizzata da La Compagnia Finanziaria e aveva visto la partecipazione della Banca Popolare di Verona-San Geminiano (capofila) e di altri 12 istituti di credito. Pochi mesi dopo, però, era cambiato il mondo. Lo scorso ottobre il fondo Platina Partners si è rivolto a Commerzbank e non alle più costose banche italiane per rifinanziare gli impianti fotovoltaici in Puglia del progetto Archangel, di complessivi 9,5 megawatt di potenza, acquistato da Platina soltanto con equity. Riccardo Cirillo e Giovanni Paolo Di Giovanni, rispettivamente numero uno italiano e investment manager di Platina hanno negoziato con Commerzbank una linea di credito senior da 37 milioni a 17 anni, pagando uno spread inferiore di 100-200 punti base a quello ottenibile dalle banche italiane. Queste ultime per la stessa operazione avrebbero chiesto 400-500 punti, proprio per coprire l’aumento del costo della raccolta a carico del sistema bancario italiano. Platina Partners è un operatore di private equity con base a Londra specializzato nelle energie rinnovabili, e gestisce impianti per 244 Mw in Europa e ne sta sviluppando per ulteriori 500 Mw. Proprio la presenza internazionale ha consentito al fondo di aggirare l’alto costo dei finanziamenti in Italia. La concorrenza agli istituti italiani arriva non solo dalle banche tedesche e degli altri Paesi più virtuosi dell’Eurozona, ma anche dagli istituti spagnoli, che negli scorsi mesi hanno potuto raccogliere fondi sul mercato a costi più bassi rispetto Federico Ghizzoni, ad di Unicredit alle italiane. Così il primato di Unicredit in Italia rischia di essere insidiato dai due principali istituti spagnoli, Bbva e Banco Santader, già molto attivi a livello mondiale. Secondo la classifica elaborata da Bloomberg New Energy Finance, che riguarda solo le iniziative nelle rinnovabili finanziati in project finance, le due banche spagnole si collocano rispettivamente al quarto (il Bbva con 1,97 miliardi di dollari) e sesto posto (il Santander con 1,8 miliardi) per progetti finanziati nel mondo nel 2010, seguiti al settimo posto da Unicredit con 1,4 miliardi, unica banca italiana tra le prime dieci, grazie alla presenza in Germania ed Europa dell’Est. Banco Santander ha finanziato il progetto da 276 milioni con il quale a fine 2010 il colosso americano del private equity First Reserve ha acquisito l’impianto fotovoltaico da 70 Mw costruito a Rovigo da SunEdison, l’impianto più grande d’Europa. Al finanziamento hanno partecipato in pool anche Unicredit Corporate Banking, Dexia Crediop, Natixis, Société Générale e Crédit Agricole. Certo Unicredit in Italia resta il primo della classe. Anche perché la controllata Unicredit Leasing dispone di un centro di competenza dedicato alle energie rinnovabili, con sedi a Milano, Roma e Vienna. Nel febbraio 2011 è stata capofila del più grande finanziamento in pool mai organizzato in Italia da un gruppo di società di leasing nel fotovoltaico. Copernico, il fondo immobiliare gestito da Finanziaria Internazionale Alternative sgr, svilupperà infatti in provincia di Foggia tre campi fotovoltaici per totali 39 Mw di potenza grazie a un project leasing della durata di 17 anni e sei mesi e del valore di 135 milioni di euro, circa l’85% dell’importo del progetto, organizzato da Leasint, Bnp Paribas Lease Group, Claris Leasing, Alba Leasing, Centro Leasing e appunto Unicredit Leasing. Molto attivo anche il gruppo Intesa Sanpaolo, che opera nel settore tramite diversi canali, a seconda del tipo di interlocutore e della dimensione di impianto da finanziare. A fare da collettore per l’intero gruppo è lo staff della Divisione Corporate e Investment Banking, che procede poi allo smistamento delle pratiche verso i migliori interlocutori. In particolare, a occuparsi di finanziamenti corporate per impianti medio-piccoli è Banca dei Territori e, per livelli dimensionali leggermente superiori, Mediocredito centrale. Per il leasing c’è Leasint, per il project finance c’è Banca Imi, per progetti che coinvolgono un soggetto pubblico c’è Biis. Nel complesso, fanno sapere da Intesa Sanpaolo, l’intero gruppo ha erogato nel 2010 prestiti per 3,38 miliardi di euro nell’efficienza energetica e l’energia rinnovabile. Leasint vi ha contribuito per 1,2 miliardi, spalmati su 417 contratti e che si conferma il leader del settore in Italia. Non solo. Leasint nel primo semestre 2011 ha già registrato una crescita del 47% nei volumi e detiene una quota di mercato del 40%. Il 2011 è stato un anno buono anche per Mps Leasing&Factoring, che nei nove mesi ha finanziato progetti nelle rinnovabili per 223 milioni, il 57% in più rispetto allo stesso periodo del 2010, con 99 contratti e una quota di mercato del 6,88%. In crescita anche l’attività di Mps Capital Services, che a fine settembre aveva erogato finanziamenti corporate e in project finance per circa 193 milioni, contro i 211 milioni dell’intero 2010 e i 171 del 2009. Tra gli altri istituti, infine, si distingue Centrobanca (gruppo Ubi), con 335 milioni concessi nel 2011. Numeri ben diversi dai circa 900 milioni del 2009. (riproduzione riservata) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 46 !& #"11&/(& "* 0-%(- $*-/2/- %( ,($)&* 0-,- $-,0(%&/"1& *4(%&"*& .&/ ( 0(01&+( %( (++"'"33(,"+&,1- %& $,+,)' (!**! (#) &! -%! "#& *!&# I vantaggi? Dimensioni ridotte, alta capacità, materiali riciclabili DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L MASSIMILIANO CROSATO e rinnovabili sono sempre più importanti nel panorama energetico mondiale, ma non sono sfruttabili sempre e comunque. Un problema serio anche i gestori delle reti. Immagazzinarle è la vera sfida per i prossimi anni. Una risposta arriva proprio dall’industria italiana. La Fiamm di Vicenza, dal dopoguerra leader negli accumulatori, ha infatti messo a punto le batterie al sale, ovvero al sodio di cloruli di nichel. Batterie oltre 10 volte superiori a quelle al piombo, e molto più efficienti e pulite di quelle al litio, grazie all’assenza di metalli pesanti e all’efficienza, a tutto vantaggio di un alto rendimento. «La tecnologia al sale data già da una decina d’anni e quindi è già considerata affidabile, ma noi la stiamo sviluppando ulteriormente», riferisce Nicola Cosciani, ad di Fiamm Sonick e della divisione Energy Sto- rage. «Da quando, un paio di anni fa, abbiamo rilevato l’azienda svizzera che lavorava a quella tecnologia e che ora è parte del nostro gruppo». Di fatto Fiamm è leader europeo in questa specifica nicchia di mercato, che nel 2015 si stima possa valere non meno di un 1 miliardo e mezzo di euro a livello mondiale. Al momento Fiamm dallo energy storage ricava solo una ventina di milioni sui 540 che l’azienda vicentina della famiglia Dolcetta fattura tra trombe acustiche e batterie per industria e veicoli, ma la partita è ancora tutta da giocare. «In un mercato che sta ancora nascendo ci sono ampi margini di crescita», continua Cosciani, «infatt i p r eve d i a m o di arrivare a circa 100 milioni solo in questo business entro i prossimi tre, massimo quattro anni». Più leggere e meno ingombranti, con minori necessità di raffreddamento, maggiore durata e assenza di manutenzione, le batterie al sale hanno suscitato l’attenzione di molti. Anche General Electric ha appena fatto un accordo con il gruppo vicentino, il quale ha deciso di aprire un impianto proprio negli Usa. Nel 2013 ne aprirà un altro in Cina, che stando al piano quinquennale appena varato intende diventare il primo produttore al mondo di energia da fonti rinnovabili, e che intende dotarsi di un fitto sistema di storage. Lì però Fiamm produrrà anche batterie al litio, dovendo fronteggiare i colossi coreani Samsung e Lg. Gli investimenti nel nuovo business alla fine hanno premiato anche l’Italia: ad Avezzano Fiamm ha riportato l’impianto prima ubicato in Repubblica Ceca, e Uno schema della oasi energetica di Fiamm ad Almisano (Vicenza) è nata Isola, che dimostra come lavorano i sistemi verdi di accumulo quando allacciati alla rete. «Di primo acchito può sfuggire l’immediata applicazione dei sistemi di storage», spiega Cosciani. «Ma se si pensa che ogni singola centralina delle tlc in tutto il mondo ha all’interno delle batterie che assicurano la continuità di funzionamento, allora il discorso cambia. Inoltre abbiamo sviluppato Oasi, un container che produce e stocca l’energia pulita prodotta in loco, per gli utilizzi nelle zone impervie da parte della Protezioni Civile o nei cantieri, senza dimenticare le zone più povere del mondo dove c’è un ottimo irraggiamento solare ma si utilizzano ancora generatori diesel perché non c’è una rete elettrica». Intanto importanti produttori tedeschi di elettrodomestici stanno lavorando a prodotti con batteria incorporata per le nuove case domotiche in classe A. (riproduzione riservata) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE ENERGIA 47 "% )+,+%,( +3%,+%-% '(,,. 2/(&+%,+23% 3('(2&. #$ !-(1*+( 5 04(,,% &1(2&+43% '+ /+6 +& %)($&! '.&(,#*#++# +-' "&)%!+ Baccini, da Treviso alla California Ingiustificati timori di un eccessivo utilizzo del territorio DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P PAGINA A CURA MASSIMILIANO CROSATO er ora il luogo d’elezione è la Pianura padana «ma solo per una più alta presenza di aziende zootecniche sul territorio», spiega Luigi Buson, branch manager di MT Energie Italia, filiale italiana (Conselve, in provincia di Padova) del colosso tedesco specializzato negli impianti per il biogas e il biometano. Impianti che necessitano di cereali e liquami per essere alimentati con continuità. E quasi a smentire la forzata localizzazione, entro breve partiranno i lavori per il primo impianto di biogas in Sardegna, a Villacidro nel Medio Campidano: 999 kwh che corrispondono al fabbisogno energetico annuale di 3 mila famiglie. Costo medio sui 4 milioni di euro. Per farlo funzionare a cereali serve l’equivalente di un campo da 300 ettari. La larga diffusione di questo tipo di fonti energetiche, nate sulla spinta degli incentivi dei vari conti energia a convertire campi il cui sfruttamento tipico era antieconomico, nel cor- so degli anni ha anche alimentato il dibattito sui rischi di un’eccessiva sottrazione di territorio, foraggi e risorse agricole in genere rispetto ai benefici energetici, per cui insomma il gioco non varrebbe la candela. «Premesso che il livello tecnologico dei vari impianti può variare anche molto, per cui gli attuali 0,28 euro a kwh ripagano bene un impianto all’avanguardia e gestito correttamente, solo nel Veneto, se dovessero essere attivi tutti gli impianti, quindi anche quelli ancora in attesa di autorizzazione o addirittura solo sulla carta, non si arriverebbe a coprire il 2,5% del territorio regionale», risponde Buso. Inoltre, uno studio di Nomisma Energia prevede nel nostro Paese un ruolo ancora fondamentale del biogas, almeno finché c’è un problema di immagazzinamento, ossia di energy storage, come quello attuale. Intanto la tecnologia procede a grandi passi. La casamadre, la tedesca MT Energie che ha sede a Zeven in Bassa Sassonia (500 impianti realizzati in tutta Europa dal 1995. Seicento dipendenti in 10 Paesi, 136,8 milioni di euro di fatturato nel 2010) ha messo a punto una tecnologia di sfruttamento del biometano che la filiale italiana sta immettendo adesso sul mercato na- Luigi Buson zionale. «Vorrà dire», spiega Buson, «che oltre alla possibilità dello sfruttamento classico a fini elettrici, un impianto a biometano si potrà sfruttare anche per l’energia termica e per l’autotrazione: l’intera gamma di utilizzi del gas così come lo conosciamo, solo che questo è pulito e viene da una fonte rinnovabile». Un sistema che in Germania è già utilizzato sia da enti pubblici che da aziende private, «mentre in Italia si è ancora in attesa dell’adeguata normativa» in un settore dove un Piano energetico nazionale, chiesto a gran voce da tutti, manca dagli anni 80. Ciononostante, proprio quella italiana è diventata la prima filiale estera del gruppo tedesco raddoppiando il portafoglio clienti e commesse nell’ultimo anno, in un mercato finora dai tassi di crescita esponenziali. Operativa a pieno regime dal 2008, MT Energie Italia - poco più di 20 dipendenti che si occupano dalla progettazione alla realizzazione dell’impianto fino all’allacciamento alla centrale Enel più vicina e tutta l’assistenza durante il ciclo di vita - ha finora realizzato 24 impianti a biogas, ma nel solo 2012 se ne è visti ordinare 19 di varia potenza, da 300 a 999 kwh. «Facendo un rapido calcolo a fine anno avremo un totale di potenza installata di 35 mw, il fabbisogno energetico annuale di una città di 105 mila abitanti». (riproduzione riservata) Nel Trevigiano c’è un’azienda che ha fatto innamorare i californiani di Applied Materials, leader mondiale nella tecnologia di semiconduttori, schermi piatti e pannelli fotovoltaici. I manager di Santa Clara, che fatturano più di 10 miliardi di dollari non appena si è presentata l’occasione con 220 milioni di euro hanno comprato la Baccini, piccola azienda meccanica a gestione familiare, creata nel 1967, guarda caso lo stesso anno di nascita di Applied Materials, sull’inventiva del suo fondatore, Gisulfo Baccini. La Baccini era diventata famosa in tutto il globo, tranne che in Italia. Fiutando le potenzialità dell’energia pulita e grazie a tanti brevetti nello stampaggio su pellicole di silicio sempre più sottili, zitta zitta Baccini era diventata un leader mondiale nello stampaggio dei «biscottini» di silicio, cuore delle celle fotovoltaiche. Nel gennaio 2008 tutto è passato ad Applied, una fonte di investimenti a tutela di un know how che assicura il 70% del mercato mondiale. In cambio, Baccini contribuisce ai conti del colosso Usa con un fatturato che nel 2010 ha toccato i 350 milioni di dollari. (riproduzione riservata) È NUOVO L’UOMO È CAMBIATO È CAMBIATO Per essere sempre al servizio dell’uomo IN REGALO $ )',+ !" $ *#%&( In collaborazione con Il primo magazine al servizio dell’uomo http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it aceaenergia.it ACEA È SPONSOR DELLA MARATONA DI ROMA. CORRI AD ATTIVARE ACEA UNICA: FINO AL 31 MARZO, LO SCONTO SUL GAS RADDOPPIA. 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Sostiene la Fondazione Francesca Rava, tra le più attive nell’aiuto all’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, a tutela dei bambini. Ha progetti in particolare ad Haiti. Gabriele Consiglio, co-fondatore di Negri-Clementi Studio legale associato, racconta la sua carriera Consulenti come degli artigiani Al fianco dei clienti condividendo valori, progetti e obiettivi http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Pagina a cura FEDERICO UNNIA con l’avvocato Maurizio Traverso. Fu utile, anche se credo che per cogliere al meglio le opportunità che un simile empre più spesso il cliente ristudio è in grado di offrire sia più procerca l’eccellenza della prestaduttivo arrivarvi avendo alle spalle già zione professionale abbinata qualche anno di gavetta», ricorda. a un’assistenza personale e Dal 1986 al 2006 Consiglio lavora personalizzata, continua e basata su in partnership con l’avvocato Arturo un rapporto di fiducia con il professioPescia di Milano, un decano della pronista. Per questo, lo Studio si è dato fessione. «È stata una fase importante d come obiettivo non della mia formazione p solo quello di assisteprofessionale, non solo d re al meglio i propri del diritto, sia proces«Sempre più spesso ssuale sia sostanziale, clienti e risolvere i loro il cliente ricerca l’ecm problemi mettendo a ma anche del modo cellenza della prestad loro disposizione tutdi gestire il cliente zione professionale e di relazionarsi con te le necessarie comabbinata i giudici», sottolinea petenze e il know-how a un’assistenza tecnici, ma soprattutto C Consiglio. quello di affiancarli, di Proprio per valorizpersonale e personazza l’esperienza che si accompagnarli in ogni lizzata, continua è momento, per offrire costruito nella gee basata su un rapporto sstione di complesse loro un costante supdi fi ducia v porto professionale e vertenze giudiziarie con il professionista» eed in materia di prostrategico». Gabriele p Consiglio, tra i più prietà intellettuale, C apprezzati legali preConsiglio nel 2006 enliano, illustra tra come associato dello studio NCTM, senti nel panorama italiano, il fascino della nuova sfida che ha racdove ritrova il compagno di università colto ad inizio 2011 allorché ha seguito Alberto Toffoletto, per restarvi fino al Gianfranco Negri-Clementi da NCTM 2010. In questi anni ha la responsaper dar vita al nuovo studio. bilità di articolati contenziosi, arbiUna tappa, la quarta ci tiene a illutrali e non, in materia di acquisizioni strare, di una carriera che nasce con un e fusioni e di concorrenza, lavora su alto senso etico e di rigore. «Ricordo che grandi clienti, tra i quali il Gruppo mi avvicinai allo studio del diritto neFerrari, occupandosi della protezione gli anni più difficili della stagione del worldwide contro i contraffattori del terrorismo in Italia, della violenza cieprezioso portafoglio marchi della casa ca e scellerata, cui si poteva e doveva del celebre Cavallino rampante. «Sono rispondere solo con un forte impegno stati anni a volte frenetici ma sicurae una fiducia nello stato e nella forza mente interessanti, nei quali ho messo delle sue regole», ricorda. a disposizione dei clienti e dello studio Così, laureato nel 1983 in Giurisprule mie competenze, lavorando spesso denza all’Università degli Studi di Miin team articolati con professionisti di lano, inizia la pratica legale presso lo varie nazionalità». studio Ughi e Nunziante, a quei tempi Poi, e siamo alla storia più recente, una delle pochissime realtà legali itala scelta di seguire Gianfranco Negriliane con una vocazione internazionale. Clementi nella sua nuova avventura. «In questo studio ebbi modo di lavorare «Oltre alla profonda stima che nutro DI S "#$+'%(% !*),'&('* nato a Napoli il 6 aprile 1959 IL PROFESSIONISTA Avvocato, si laurea in giurisprudenza all’Università di Milano nel 1983. Inizia la propria attività professionale presso lo studio Ughi e Nunziante di Milano. Dal 1986 al 2006 lavora in partnership con l’avv. Arturo Pescia di Milano. Dal 2006 al 2010 è partner dello studio NCTM. Nel 2011 è co-fondatore dello studio Negri-Clementi. Si occupa di Contenzioso, arbitrati, diritto commerciale e IP. per Gianfranco, mi ha legato a lui la condivisione dell’idea di professione intesa come rapporto diretto e personale con il cliente», sottolinea Consiglio. Missione dello studio è di sviluppare con il cliente una partnership fondata sulla condivisione di valori oltreché di progetti e di obiettivi. «Non abbiamo una rigida strutturazione per practice: proprio la dimensione ottimale che abbiamo raggiunto ci permette di essere tutti impegnati sui clienti e di condividere i rispettivi saperi e conoscenze per gestire al meglio le specifiche questioni che interessano i nostri clienti». Questo fa sì che i giovani che vengono inseriti nello studio possano essere seguiti direttamente ed imparare a fianco di avvocati senior e partner i vari aspetti della professione. Guardando al futuro Consiglio ritiene che la formula e la dimensione dello studio siano la risposta giusta alle esigenze di una fetta crescente di imprese e clienti in genere. Molto sensibile alle questioni sociali, Consiglio sostiene attivamente la Fondazione Francesca Rava, nata su iniziativa di Maria Vittoria Rava, e che rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria internazionale N.P.H. - Nuestros Pequeños Hermanos, presente in nove paesi dell’America latina e da 25 anni operativa in Haiti sotto la guida di Padre Rick Frechette, sacerdote e medico in prima linea, con numerosi progetti in aiuto all’infanzia, in campo sanitario, educativo, di accoglienza ai bambini soli o in disperato bisogno e programmi di distribuzione alimentare. «L’impegno profuso in occasione del terremoto di Haiti conferma che con poco tutti noi possiamo aiutare le persone più sfortunate». © Riproduzione riservata L O STUDIO Lo studio legale associato Negri-Clementi nasce nei primi mesi del 2011 per iniziativa di Gianfranco Negri-Clementi, consulente e legale di iducia di alcuni dei più importanti gruppi bancari, assicurativi e industriali italiani e multinazionali. Aderiscono al progetto i quattro soci fondatori: Annapaola Negri-Clementi, Enrico Del Sasso, Gabriele Consiglio e Pietro Caliceti, professionisti provenienti da alcuni dei più importanti studi legali nazionali e internazionali e con consolidate esperienze nel settore del diritto civile e commerciale, sia nell’attività difensiva giudiziale sia nella consulenza stragiudiziale, con particolare riferimento a operazioni straordinarie e ristrutturazioni aziendali. Nello studio operano una ventina di professionisti. Fatturato 2011: n.d. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it VI Lunedì 19 Marzo 2012 DIRITTO & SOCIETÀ Il tribunale di Ravenna ha indicato i limiti del diritto dell’avvocato a recuperare le somme Parcelle insolute, pignoramenti soft Il legale non può rivalersi sulla pensione del cliente che non paga ULTIM’ORA Sovraindebitamento, già si cambia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Pagina a cura DI ANTONIO CICCIA E ALESSIO UBALDI L’ avvocato non può chiedere che venga pignorata la pensione minima del cliente. Il minimo vitale garantito dalla pensione, infatti, è considerato intoccabile. O, almeno, quasi. Lo ha stabilito il tribunale di Ravenna, sezione civile, con un’ordinanza del 23 gennaio 2012. Nel caso concreto un avvocato ha assunto le difese di un pensionato in un processo. A lavoro concluso, tuttavia, il cliente si è rifiutato di pagarlo. L’avvocato ha deciso di rivolgersi al giudice chiedendo che il suo credito fosse onorato. Il tribunale, dando ragione all’avvocato, ha condannato il pensionato. Questo, però, ha continuato a non voler pagare, affermando di sopravvivere solo grazie a un assegno Inps di soli 467 euro. L’avvocato, allora, ha chiesto che venisse pignorato il quinto della pensione del suo «ex» assistito. Ma il giudice glielo ha negato, ritenendo che il credito dell’avvocato non possa considerarsi così importante da prevalere sul (già precario) livello di vita del pensionato. Nel motivare la sentenza il giudice ricorda che la pensione minima nasce dall’articolo 38, comma 2 della Costituzione. La norma si ispira a criteri di equità sociale e di pubblico interesse e assicura una somma minima a tutti coloro che in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria non possono più provvedere a se stessi. Proprio per le condizioni economiche in cui tali soggetti si vengono a trovare, la pensione minima non è così sostanziosa, il legislatore non vuole che questa venga ulteriormente attaccata. Esistono alcune eccezioni previste dal legislatore all’articolo 2 del dpr n. 180/1950. La pensione minima, infatti, può essere pignorata, ma sempre nei limiti del quinto, per i debiti che si hanno nei confronti dello stato o di altri enti, aziende, imprese da cui il debitore dipende perché derivanti da un rapporto di impiego e di lavoro. Il debito per le prestazioni professionali dell’avvocato, ha chiarito il tribunale emiliano, non può rientrare in questa categoria di eccezioni. Il lavoro dell’avvocato, infatti, non è «più qualificato» di altri e rappresenta, pur sempre, una prestazione intellettuale eseguita da un professionista che non agisce come un lavoratore subordinato, ma come un lavoratore autonomo. Quindi, il recupero della somma per l’avvocato, anche se rappresenta un vero e proprio diritto, non può dirsi tale da superare i diritti fondamentali del debitore. La sentenza tocca un aspetto essenziale per gli avvocati, e, più in generale, per i lavoratori autonomi: il recupero dei crediti per le prestazioni rese in favore dei loro clienti. È operativa da quasi un mese la legge 3/2012 che ha introdotto la procedura di composizione della crisi per gli imprenditori non fallibili e per tutti i debitori sovraindebitati (si veda ItaliaOggi Sette del 20 febbraio), e già si lavora sulle modifiche. In attesa che il ministero dello sviluppo economico provveda a emanare i decreti attuativi e fissi i presupposti per la costituzione degli organismi di composizione della crisi (Occ) saranno, infatti, avvocati, commercialisti e notai a dare attuazione immediata alla situazione di crisi che investe la maggioranza delle famiglie e delle piccolissime imprese italiane. Il Consiglio dei ministri, nei giorni scorsi, ha approvato, su proposta del ministro della giustizia, di concerto con il ministro dell’economia e finanze, un disegno di legge di modifica della legge 27 gennaio 2012, n. 3, in materia di sovraindebitamento. Il provvedimento, che trova giustificazione nell’attuale contesto di crisi economica che investe indifferentemente famiglie e imprese, punta, sul piano macroeconomico, a stimolare la spesa per beni di consumo e investimenti da parte delle pmi, allo scopo di invertire il trend negativo della domanda interna. Il nuovo strumento per la gestione delle situazioni di conflitto nell’ambito dei rapporti civili ed economici pone il paese in linea con la legislazione vigente negli altri stati membri dell’area euro, già da tempo muniti di procedimenti esdebitatori, anche per i consumatori e le piccole imprese (da ultimo la Grecia). Le norme si prefiggono inoltre l’obiettivo di provocare una deflazione del contenzioso in sede civile derivante dall’attività di recupero forzoso dei crediti. Tre le novità principali delle disposizioni figurano: l’introduzione di un criterio in base al quale anche i creditori che non aderiscono all’accordo possono essere assoggettati agli effetti della procedura in forza di un provvedimento di omologazione adottato dal tribunale. In tal modo anche i creditori privilegiati che non aderiscono all’accordo perdono il diritto di vedersi soddisfatti integralmente e subito. I creditori privilegiati potranno infatti essere vincolati dal provvedimento del tribunale che ritenga che non avrebbero potuto comunque ottenere di più. Inoltre, viene ridotta dal 70 al 60% la soglia prevista per il raggiungimento dell’accordo tra debitore non consumatore e creditori. Si introduce una procedura dedicata per il consumatore debitore in base alla quale non è previsto l’accordo, ma la predisposizione (a spese del debitore) di un «piano» da parte di un apposito organismo di composizione della crisi che opera in veste di garante della fattibilità del piano di ristrutturazione. di Sara Seligassi © Riproduzione riservata IL PRINCIPIO AFFERMATO DALLA CASSAZIONE Avvocati, attenti a criticare la sentenza L’ avvocato può criticare la sentenza che gli ha dato torto. Ma, se esagera, scattano il procedimento disciplinare e la sanzione. Non tutte le affermazioni, infatti, possono essere giustificate dal diritto di difesa. Soprattutto se non inserite negli atti difensivi, ma in dichiarazioni alla stampa. Lo hanno stabilito le Sezioni Unite della Corte di cassazione (sentenza n. 2567 del 22 febbraio 2012), chiamate a dire la loro su un provvedimento disciplinare emesso dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Latina nei confronti di un avvocato che non ha condiviso una sentenza. Nel caso concreto un avvocato ha assistito alla lettura del dispositivo di una sentenza relativa a un processo nel quale era coinvolto un suo cliente. A seguito del verdetto negativo l’avvocato, intervistato da un quotidiano fuori dal tribunale, ha deciso di scagliarsi contro la corte. Secondo il legale la sentenza emessa sarebbe stato «un gravissimo atto di arroganza», basato su una «presunzione incredibile», che dimostra «la schizofrenia della giustizia» e un cedimento alla «tentazione di un recupero di giustizialismo». Le esternazioni rese dal legale hanno avuto una grande risonanza. Così il Consiglio dell’ordine cui appartiene l’avvocato ha avviato un procedimento disciplinare. Le norme del codice deontologico che violate sono quelle che attengono ai doveri di probità, dignità e decoro (articolo 5), al divieto di utilizzo di espressioni sconvenienti ed offensive (articolo 20) e ai rapporti con i magistrati (articolo 53). Al termine del procedimento disciplinare il Consiglio dell’ordine ha sanzionato l’avvocato con un avvertimento. Ma il legale ha fatto ricorso al Consiglio nazionale forense e, successivamente, alla Corte di cassazione, chiedendo che il provvedimento preso nei suoi confronti venisse annullato. Per entrambe le autorità adite, tut- tavia, l’avvocato, con le affermazioni rese, ha superato i limiti della critica. Secondo le Sezioni Unite il diritto di difesa invocato dall’avvocato non poteva giustificare il suo comportamento per varie ragioni. In primo luogo le espressioni utilizzate, per il loro stesso significato letterale, sono state ritenute ingiuriose, cioè offensive della dignità e del decoro della Corte. In secondo luogo le affermazioni non avrebbero nulla a che vedere con il diritto di difesa, perché sono state pronunciate fuori dall’ aula di giustizia e, inoltre, non erano contenute in un atto difensivo. In terzo luogo l’avvocato si sarebbe limitato a criticare la decisione dei giudici senza conoscerne le motivazioni, essendo queste ancora da depositare. Da ultimo, i giudici romani sottolineano come la sentenza che ha suscitato le critiche del legale sia stata confermata anche a seguito del giudizio innanzi alla Cassazione. Va sottolineato che il prestigio e il decoro dei magistrati è stato riconosciuto dagli stessi organi che hanno sanzionato il legale. Sia il Consiglio dell’ordine, sia il Consiglio nazionale forense hanno ritenuto, infatti, di dover censurare la condotta del legale, marcando i limiti tra critica e offesa. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 2012 Lune DIRITTO & FAMIGLIA VII La Cassazione riconosce i diritti di due uomini sposati all’estero. Senza gli effetti del matrimonio Unioni gay, si parte dalla forma Le coppie omosex rientrano nella nozione di vita familiare Cosa dice la Corte dei diritti dell’uomo http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Sentenza 24 giugno 2010, prima Sezione, caso S. e K. contro Austria «Quanto all’interpretazione dell’articolo 12 della convenzione europea dei diritti dell’uomo, la disposizione garantisce il diritto fondamentale di un uomo e di una donna di contrarre matrimonio e di fondare una famiglia ed è «soggetto alle leggi nazionali degli Stati contraenti», ma le limitazioni introdotte in merito non devono limitare o ridurre il diritto in modo o in misura tale da minare l’essenza stessa del diritto; esaminata isolatamente, la formulazione dell’articolo 12 [«Uomini e donne»] potrebbe essere interpretata in modo da non escludere il matrimonio tra due uomini o tra due DI Pagina a cura DARIO FERRARA C ade un tabù anche nella giurisprudenza di legittimità: le nozze fra due cittadini italiani dello stesso sesso contratto all’estero non sono inesistenti, dal momento che secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo la diversità di sesso fra i nubendi non è più un requisito fondamentale per contrarre matrimonio. Nondimeno, questo tipo di unioni non possono produrre effetti nell’ordinamento italiano in quanto matrimoni. È quanto emerge dalla sentenza 4184/12, pubblicata il 15 marzo dalla prima sezione civile della Cassazione, che fa riferimento anche alla giurisprudenza della Corte di giustizia europea sulla Carta di Nizza. Paletti certi. Se dunque in base ai principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e alla giurisprudenza della Corte di donne. Tuttavia, in antitesi, tutti gli altri articoli sostanziali della Convenzione concedono diritti e liberta a «tutti» o dichiarano che «nessuno» deve essere sottoposto a certi tipi di trattamento proibito. La scelta della formulazione dell’articolo 12 deve pertanto essere considerata intenzionale. Inoltre, si deve tenere conto del contesto storico in cui e stata adottata la Convenzione. Nel 1950 il matrimonio era inteso chiaramente nel senso tradizionale di unione tra partner di sesso diverso e l’incapacità per una coppia di concepire o di procreare un iglio non inibisce di per se il diritto di contrarre matrimonio» Strasburgo la diversità di sesso degli sposi non è più un presupposto per così dire «naturalistico», dell’esistenza del matrimonio, resta da capire perché in Italia le coppie omosessuali continuano a non potersi sposarsi né ottenere la trascrizione del matrimonio celebrato all’estero, per esempio nel regno dei Paesi Bassi. Spetta infatti al parlamento individuare le forme di tutela da riconoscere alle coppie omosessuali, mentre la Corte costituzionale «in relazione a ipotesi particolari» può riconoscere la necessità di trattamenti omogenei a prescindere dall’orientamento sessuale delle coppie, grazie al controllo di ragionevolezza. E già oggi le coppie omosex possono comunque rivolgersi al giudice facendo sollevare tutte le questioni di illegittimità costituzionale che si possono porre in casi di disparità di trattamento rispetto al matrimonio eterosessuale. Ad aprire la strada è stata la Corte europea Cosa dice la Corte di giustizia europea Sentenza 29 maggio 1997, nella causa C-299/95, K. Ordinanza 6 ottobre 2005, nella causa C-328/04, A. V. Sentenza 5 ottobre 2010, nella causa C-400/10, Mc B, L. E. Sentenza 15 novembre 2011, nella causa C- 256/11, D. «Presupposto di applicabilità della Carta di Nizza è che la fattispecie sottoposta all’esame del giudice sia disciplinata dal diritto europeo - in quanto inerente ad atti dell’Unione, ad atti e comportamenti dei diritti dell’uomo secondo cui, data l’evoluzione nei costumi e dunque nella giurisprudenza, è da ritenersi «artificiale sostenere l’opinione che, a differenza di una coppia eterosessuale, una coppia omosessuale non possa godere della “vita familiare” ai fini dell’articolo 8. Conseguentemente la relazione dei ricorrenti, una coppia omosessuale convivente con una stabile relazione di fatto, rientra nella nozione di “vita familiare”, proprio come vi rientrerebbe la relazione di una coppia eterosessuale nella stessa situazione». Forma e sostanza. È un’apertura più formale che pratica quella che alle unioni gay arriva dal massimo consesso della Suprema corte. La trascrizione va esclusa non per la loro pretesa «inesistenza» o «invalidità», ma in quanto atti di matrimonio non idonei a produrre alcun effetto giuridico nell’ordinamento del nostro paese. L’inesistenza, in nazionali che danno attuazione al diritto dell’Unione, ovvero alle giustiicazioni addotte da uno Stato membro per una misura nazionale altrimenti incompatibile con il diritto dell’Unione - e non gia da sole norme nazionali prive di ogni legame con tale diritto; con la conseguenza che tale principio esclude che la Carta costituisca uno strumento di tutela dei diritti fondamentali oltre le competenze dell’Unione europea». particolare, va esclusa perché la Corte europea dei diritti dell’uomo ha abbattuto un altro totem: la diversità di sesso dei nubendi non risulta più rilevante, tanto da far ritenere ormai superata la giurisprudenza di legittimità italiana orientata in tal senso. La circostanza che a ogni componente della coppia gay vada comunque riconosciuto il diritto alla vita familiare, oltre che di coppia, consente a ciascuno di adire il giudice per ottenere, per specifiche situazioni (per esempio patrimoniali), la par condicio con le coppie etero, sollevando in giudizio conferenti eccezioni di illegittimità costituzionale delle disposizioni vigenti che non assicurano un trattamento omogeneo in violazione delle pertinenti norme costituzionali oppure del principio di ragionevolezza. Essere titolari del diritto alla vita familiare, di per sé, non può far ottenere la trascrizione del ma- trimonio omosessuale celebrato in Olanda, atto amministrativo che non può scaturire dall’esercizio del diritto, pure inviolabile, di vivere liberamente una condizione di coppia. Nessuna trascrizione. Ha dunque fatto bene l’amministrazione a negare la trascrizione di due uomini, cittadini italiani residenti a Latina, che dieci anni or sono si sono sposati all’Aia. In seguito, il 12/3/2004, i due chiedono al sindaco del comune di Latina, ove avevano stabilito la loro residenza, la trascrizione del matrimonio. Il primo cittadino, con atto dell’11 agosto 2004, rifiuta la trascrizione richiesta, ai sensi dell’art. 18 del dpr 3/11/2000, n. 396: l’atto, formato all’estero, non è suscettibile di trascrizione perché contraria all’ordine pubblico. Dopo lo stop imposto dal tribunale di Latina e dalla Corte di appello di Roma arriva il rifiuto definitivo della Cassazione. LA GIURISPRUDENZA La querelle rischia di arrivare alla Consulta La Suprema corte invita ad adire il giudice delle leggi per cancellare le disparità di trattamento L a patata bollente dei matrimoni omosessuali rischia di tornare alla Consulta dopo lo stop della Cassazione. La Suprema corte, infatti, invita ad adire il giudice delle leggi di fronte al quale si potranno sollevare questioni di legittimità per cancellare le disparità fra coppie omosex e coppie etero. La Corte costituzionale, a sua volta, da tempo invita il parlamento a provvedere: lo testimoniano la sentenza 138/10, l’ordinanza 276/10 e l’ordinanza 4/2011. Questa, in sintesi, la linea del giudice delle leggi: non è possibile celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso, almeno secondo le disposizioni attualmente vigenti. Nell’ordinanza 4/2011 la Consulta ribadisce che va esclusa l’illegittimità costituzionale di una serie di norme del codice civile che impediscono le nozze gay. Ha fatto bene, insomma, l’ufficiale dello stato civile del comune di Ferrara a rifiutarsi di procedere alla pubblicazione di matrimonio richiesta dalle parti private. Inutile sollevare la questione di legittimità con riferimento ai parametri individuati negli articoli 3 e 29 della Costituzione: rispetto al principio di eguaglianza l’Alta corte osserva La giurisprudenza della consulta Sentenza n. 138, 15 aprile 2010 «Spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità d’intervenire a tutela di speciiche situazioni». Ordinanza n. 276, 22 luglio 2010 «La questione di legittimità, sollevata con riferimento ai parametri individuati negli articoli 3 e 29 della Costituzione, deve essere dichiarata non fondata, sia perché l’articolo 29 della Costituzione si riferisce alla nozione di matrimonio deinita dal codice civile come unione tra persone di sesso diverso, e questo signiicato del precetto costituzionale non può essere superato per via ermeneutica, sia perché (in ordine all’articolo 3 della Costituzione) le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio». Ordinanza n. 4, 5 gennaio 2011 «La diversità di sesso è elemento essenziale nel nostro ordinamento per poter qualii care l’istituto del matrimonio». che le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio; l’art. 29, poi, si riferisce alla nozione di matrimonio defi nita dal codice civile come unione tra persone di sesso diverso e questo significato del precetto costituzionale non può essere superato per via ermeneutica. Nel promuovere il giudizio di legittimità il tribunale rimettente sottolinea il rapido cambiamento dei costumi sociali avvenuto negli ultimi anni e l’affermarsi, accanto alle unioni tradizionali, di altre forme di convivenza che, seppure minoritarie, aspirano comunque a una tutela; una protezione che, tuttavia, l’ordinamento giuridico al momento non consente: la Consulta ribadisce l’interpretazione dell’art. 29 della Costituzione secondo cui «la diversità di sesso è elemento essenziale nel nostro ordinamento per poter qualifi care l’istituto del matrimonio». http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DIFENDERSI DA EQUITALIA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it COME TUTELARSI DAGLI ERRORI DEL FISCO COLPITO DA CARTELLE ESATTORIALI PAZZE?? Contro gli errori del fisco, ItaliaOggi presenta la guida Difendersi da Equitalia. in collaborazione con SOFTWARE S.p.A. Per il professionista, l'impresa e l'ente www.italiaoggi.it IN EDICOLA CON http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it *oltre al prezzo del quotidiano Il vademecum indispensabile per professionisti, imprese, cittadini, per gestire tutti i contenziosi di natura tributaria 65 Lunedì 19 Marzo 2012 Lavoro BILANCI 2 2012 in edicola c con Il settimanale delle Opportunità professionali SCELTI & PRESCELTI Treviso Tecnologia, azienda speciale per l’innovazione della Camera di commercio di Treviso, ha avviato il progetto Ali - Aziende laureati innovazione, rivolto ai giovani laureati del Veneto. L’obiettivo del progetto, finanziato dalla Camera di commercio di Treviso, è riuscire ad attivare e sperimentare percorsi di accompagnamento al lavoro di giovani verso le aziende, favorendo un inserimento professionale coerente con il percorso di studi attraverso l’offerta di un servizio dedicato e specializzato di orientamento. Per informazioni: www.tvtecnologia.it. L’Ilo premia il video sul lavoro dignitoso Cressce il ricorso delle aziiende ai servizi di outpla acement Ricollocatii oltre 20 mila lavoratori di cui 2 mila dirigenti Un’altra chance L’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) organizza un concorso video sul lavoro dignitoso destinato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. L’obiettivo è raccontare in maniera creativa e originale in che modo la crisi globale dell’occupazione stia incidendo proprio sul mondo dei giovani e sulle loro comunità. Per partecipare occorre realizzare un video della durata massima di due minuti e caricarlo sul proprio canale Youtube (chi non ce l’ha può crearne uno) inviando poi il link all’indirizzo email [email protected] entro il 10 aprile 2012. Nella mail bisogna anche fornire nome, età e nazionalità. Arriva l’apprendista in somministrazione In arrivo gli interinali apprendisti. Felsa Cisl, Uil Tem.p@ e Assolavoro hanno siglato, ieri, una pre-intesa utile a definire in tempi brevi un accordo per l’utilizzo del contratto di apprendistato professionalizzante nel settore della somministrazione. L’intesa prevede che gli apprendisti assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie non potranno avere missioni di lavoro inferiori ai 12 mesi; è prevista la presenza di un tutor di Agenzia che integrerà quello già previsto dall’impresa utilizzatrice; viene individuato un periodo massimo di dieci mesi durante il quale, in assenza di missioni, l’Agenzia dovrà garantire il percorso formativo. L’82% di dirigenti licenziato per le ristrutturazioni Negli ultimi tre anni sono usciti dalle aziende oltre 30 mila dirigenti. L’82% dei licenziamenti individuali è stato effettuato per giustificato motivo oggettivo, dovuto a ristrutturazioni. Il 66% dei dirigenti che vogliono cambiare lavoro ricercano una ricollocazione all’esterno della propria azienda, mentre un 34% desidera investire all’interno della propria azienda. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio di Spinlight Group, società che opera nella consulenza di carriera, su un campione di oltre 200 manager di aziende. Supplemento a cura di FRANCA FLORIS [email protected] SU Guido Alpa. Non potendo sanzionare i compensi low cost proposti dai giovani avvocati, il Consiglio nazionale forense si appiglia al «decoro professionale» violato dalle pubblicità che li propongono Antonio Rouco Varela. «Non ti prometto un gran stipendio, ma ti prometto un lavoro fisso». È lo slogan della Conferenza episcopale spagnola per invertire il trend negativo delle vocazioni Ù GI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it In Veneto orientamento per i neolaureati http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 66 Lunedì 19 Marzo 2012 FORMAZIONE A concorso 40 premi per l’iscrizione ai master Quec Aggiornamento doc A Milano via ai corsi di Poli.design L’ospitalità cerca Borse di studio per la formazione di rifarsi il look Pagina a cura FILIPPO GROSSI DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S ono in arrivo 40 borse di studio per la frequenza di uno dei sei executive master che verranno erogati dall’agenzia Quality evolution consulting (Quec) tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Quality evolution consulting, agenzia per la formazione professionale e manageriale accreditata dalla Regione Toscana, dal 2005 organizza in provincia di Lucca corsi di safety management allo scopo di formare i manager della sicurezza, in particolare sui sistemi di gestione della sicurezza. Dal prossimo 28 aprile, però, prenderanno il via sei nuovi executive master a ognuno dei quali potrà accedere un numero massimo di venti allievi che concorreranno all’assegnazione di un totale di 40 borse di studio del valore di 2 mila euro ciascuna e che andranno a copertura parziale del corso frequentato. Per poter beneficiare delle borse di studio messe in palio da Quec saranno indispensabili un titolo di laurea conseguito con la votazione minima di 110/110, la perfetta conoscenza della lin- gua inglese e l’aver maturato buone esperienze professionali nei campi inerenti i vari master. Non conterà, però, soltanto il curriculum, ma saranno fondamentali anche le lettere motivazionali dei candidati. Verso la fi ne del 2011, Quec ha dato avvio a due executive master dedicati al project ma- nagement e al Green boat and nautical management, ma durante questa primavera 2012 l’agenzia di formazione organizzerà per la prima volta nella sede di Firenze altri quattro executive master (oltre a riproporre i due executive master dell’anno passato) rivolti a chi lavora e a neolaureati che abbiano già conseguito esperienze professionali. I quattro nuovi corsi andranno dall’executive master in gestione e organizzazione delle risorse umane all’executive master in marketing digitale e new media communication, a quello in sales management e gestione strategica delle reti di vendita per finire con l’executive master in direzione amministrativa, controllo di gestione e finanza aziendale. Per poter partecipare all’assegnazione delle 40 borse di studio in palio, occorre consultare il sito web: www.quec.net e inviare la relativa domanda entro il mese di aprile 2012. © Riproduzione riservata C’ è tempo fino al prossimo 20 aprile 2012 per richiedere una delle sei borse di studio del valore di 4 mila euro ciascuna messe in palio da Poli. design-consorzio del Politecnico di Milano, per la partecipazione al corso di alta formazione in Hotel Experience Design- Lobby, Lounge Bar, Wellness & Dehors - Design per l’innovazione negli spazi dell’ospitalità. A partire dal 14 maggio fino al prossimo 29 giugno 2012, infatti, si terrà presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano la settima edizione del corso che mira a formare progettisti nell’ideazione, progettazione e arredamento degli spazi comuni degli alberghi, lobby, lounge bar, dehors, giardini e aree benessere che oggi tendono ad ospitare funzioni nuove rispetto a quelle tradizionali. Il corso in Hotel experience design si svolgerà nell’arco di 216 ore di lezioni in aula al termine delle quali i partecipanti svilupperanno un project work finale e seguiranno un educational tour nei più importanti spazi alberghieri di Milano. Al termine del corso, del quale faranno parte come comitato scientifico gli architetti Aldo Cibic, Simone Micheli, Marco Piva e Luca Sacchetti, i partecipanti riceveranno un attestato di frequenza di Poli. design. Per richiedere le borse di studio, entro il 20/04/2012, o per avere maggiori informazioni occorre consultare il sito internet: www.polidesign.it oppure scrivere all’indirizzo email: [email protected]. Per conoscere invece nel dettaglio il programma e il calendario del corso, consultare il sito web: www.hotelexperiencedesign.it. © Riproduzione riservata CORSI & MASTER Fino al prossimo 4 maggio i laureati in visual e graphic design, design, comunicazione e marketing, oltre ai professionisti del settore, potranno partecipare al concorso Brand new tales organizzato da Domus Academy di Milano inviando una campagna di comunicazione, un manuale di brand identity, un’interfaccia grafica o un lavoro tipografico che sia in linea con un’esperienza di visual brand. Il candidato che risulterà vincitore potrà ottenere tre borse di studio parziali a copertura totale delle spese del master in Visual brand design che partirà a settembre 2012. Si tratta di un corso organizzato da Domus Academy di Milano che mira a poten- ziare le competenze per diventare brand manager capaci di orientare i bisogni delle aziende e di creare un’immagine che rappresenti il nome e i valori dei brand nei settori moda, design, eventi, manifestazioni fieristiche, pubblica amministrazione. Per partecipare al concorso occorre inviare i progetti a: [email protected]. Tra marzo e maggio partiranno cinque nuovi corsi intensivi, diurni e serali, organizzati da Afol Moda, la scuola di specializzazione e seconda formazione creata da Afol Milano, l’azienda speciale della Provincia di Milano. I corsi riguarderanno diverse attività che ruotano attorno al campo della moda e dell’estetica: cucito creativo, trucco storico, disegno e progettazione di capi d’abbigliamento intimo femminile, modellismo e moulage – la tecnica per creare modelli partendo direttamente dal manichino sartoriale. Il corso di cucito creativo partirà a fine marzo, mentre gli altri quattro a maggio. I corsi, tenuti da qualificati esperti del settore, prevedono lezioni frontali e attività di laboratorio e si rivolgono sia a studenti e professionisti del settore, sia a chi non possiede conoscenze specifiche. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http:// www.provincia.milano.it/ afolmilano/index.html o rivolgersi direttamente ad AFOL Moda (via Soderini 24 - Milano, tel. 02 7740 5556). Il 22 e 23 marzo prossimi, presso la sede di via dei Caniana dell’università degli studi di Bergamo, si terrà il seminario dal titolo: «La fiducia e l’affidamento fiduciario di strumenti finanziari» organizzato dal dipartimento di scienze giuridiche dell’ateneo bergamasco. Il seminario toccherà tutta la tematica fiduciaria partendo dal concetto di fiducia nella storia fino ad arrivare al trust e alla legislazione di diritto vivente con una particolare attenzione per gli strumenti finanziari e per i contratti derivati. Una due giorni che vedrà alternarsi al tavolo dei relatori numerosi docenti universitari e cultori della materia provenienti da tutta Italia. Il corso di due giorni è inoltre accreditato per la formazione continua dall’Ordine degli avvocati e da quello dei dottori commercialisti ed Esperti contabili. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, scrivere all’indirizzo email: corsi.giurisprudenza@ unibg.it oppure consultare il sito internet: www.unibg.it Partirà a inizio maggio il corso di perfezionamento in diritto delle assicurazioni organizzato dalla facoltà di giurisprudenza dell’università degli studi Statale di Milano. Il corso, della durata di 32 ore di lezioni frontali e coordinato dal professor Emanuele Rimini, intende far apprendere i principi e gli istituti fondamentali del mercato assicurativo e avrà come oggetto i lineamenti dell’impresa di assicurazione e dei contratti di assicurazione, con particolare riguardo alle aree relative all’assi- curazione vita, danni, prodotti vita finanziari, intermediazione assicurativa, previdenza complementare e assistenza sanitaria. Per iscriversi al corso c’è tempo fino al prossimo 16 aprile 2012 inviando un’email all’indirizzo: infomaster.giurisprudenza@ unimi.it mentre per avere maggiori informazioni, occorre consultare il sito internet: www.unimi.it È stato appena presentato a Milano il master in management per lo spettacolo organizzato da Sda Bocconi e che vedrà tra giugno e settembre 2012 il delinearsi degli ammessi al corso che prenderà avvio nel mese di gennaio 2013. Il master, della durata di un anno, intende formare e preparare i futuri manager del settore dello spettacolo in modo che essi siano in grado, al termine del master, di sviluppare imprenditorialità mirate, presidiare e consolidare competitività, cogliere nuove esigenze e trend rilevanti in ambito artistico-culturale e, infine, valorizzare il settore spettacolo nelle sue possibili funzioni, applicazioni ed evoluzioni. Accanto alla Sda Bocconi e all’università Bocconi di Milano ci saranno partner di massimo prestigio nel campo come il Teatro alla Scala e il Piccolo Teatro di Milano. Per avere maggiori informazioni sulle selezioni del prossimo giugno 2012, occorre consultare il sito web: www.sdabocconi.it. © Riproduzione riservata http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Marzo 2 2012 PERCORSI 67 Formazione scientiica ed esperienza pluriennale i requisiti richiesti dai selezionatori Il farmaceutico resiste alla crisi Dai regulatory affairs alla vigilanza le richieste di alti profili DI Pagina a cura ROBERT HASSAN http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N onostante la crisi economica in molti settori, non mancano, tuttavia, opportunità di lavoro di alto livello nel mondo farmaceutico: il responsabile regulatory affairs, di registrazioni internazionali, di divisione prodotti per il pubblico e lo specialista quality assurance e per la farmacovigilanza sono tra le figure più richieste in questo comparto. Il responsabile regulatory affairs si occupa di assicurare la registrazione dei farmaci, predisponendo i file di registrazione secondo le normative e le disposizioni di legge nazionali e internazionali; di mantenere i rapporti istituzionali con le autorità sanitarie e di indirizzare i programmi di sviluppo regolatori, in modo da renderli compatibili con la prevedibile evoluzione degli orientamenti delle amministrazioni pubbliche e delle strutture commerciali del Gruppo. È chiamato all’elaborazione e sviluppo dei piani regolatori e del relativo budget, con quantificazione di tempi e risorse; al coordinamento e controllo delle attività di preparazione e assemblaggio dei dossier di registrazione secondo le norma- L’identikit del responsabile regulatory affairs Mansioni Competenze Inquadramento e retribuzione Si occupa di assicurare la registrazione dei farmaci, predisponendo i ile di registrazione secondo le normative Esperienza di almeno 10-12 anni nel settore farmaceutico, maturata all’interno di contesti internazionali, nelle attività di regulatory affairs Inquadramento di tipo Quadro È chiamato a mantenere i rapporti istituzionali con le autorità sanitarie Esperienza diretta nelle procedure europee di registrazione dei farmaci La sua retribuzione lorda annua è generalmente tra i 110120 mila euro tive e le leggi vigenti. Per svolgere questa professione occorre avere un’esperienza di almeno 10-12 anni nel settore farmaceutico, maturata all’interno di contesti internazionali, nelle attività di regulatory affairs e un’esperienza diretta nelle procedure europee di registrazione dei farmaci. La sua retribuzione lorda annua è generalmente tra i 110-120 mila euro. Il responsabile registrazioni internazionali invece si occupa essenzialmente di assicurare, secondo gli indirizzi definiti dalla direzione aziendale, la L’analisi si estende alle procedure operative Tra le figure più richieste nel settore farmaceutico spicca anche lo specialista quality assurance. Sotto la supervisione del responsabile di funzione, tra le sue principali competenze rientrano: il coordinamento dell’iter che coinvolge diverse funzioni di stabilimento, di revisione delle procedure operative standard (Sop) legate a Good manufacturing practices/Good distribution practices (Gmp/Gdp); la revisione delle procedure operative standard delle consociate estere; la gestione della documentazione Gmp/Gdp e supervisione del corretto svolgimento da parte delle funzioni aziendali coinvolte. Infine, questo profilo si occupa di revisione della documentazione di produzione e controllo del lotto; del follow-up delle ispezioni ricevute ed effettuate, con proposta e valutazione di azioni correttive; della verifica della corretta implementazione delle stesse da parte delle funzioni aziendali coinvolte; della raccolta e valutazione critica dei dati di analisi e di processo, per esempio convalide, deviazioni, al fine di preparare il Product quality review (Pqr). Per svolgere questa professione generalmente occorre avere un’esperienza di almeno cinque anni in ambito Gmp, maturata all’interno di uno stabilimento farmaceutico o chimico preferibilmente in ambito quality assurance, ma è valutabile anche la provenienza da altri ambiti industriali, quali la produzione e controllo qualità. Occorre inoltre esperienza diretta nell’attività di supervisione e verifica di attività a livello trasversale che coinvolgono diverse funzioni di stabilimento. È indispensabile una laurea scientifica, ad esempio chimica, Ctf, biologia, farmacia, con una conoscenza di buon livello di Good manufacturing practices/Good distribution practices e della lingua inglese. registrazione delle specialità farmaceutiche nei mercati in cui l’azienda non ha una presenza diretta, predisponendo i relativi dossiers registrativi, secondo le normative internazionali e mantenendo gli opportuni rapporti con le autorità sanitarie. Elabora proposte nell’ambito delle linee di sviluppo definite, dei piani regolatori e dei budget annuali della struttura. Coordina e controlla le attività di preparazione e assemblaggio dei dossiers di registrazione relativi ai mercati in cui non c’è una presenza di- retta. Infine, fornisce supporto alla direzione aziendale nella valutazione delle priorità di registrazione per le specialità farmaceutiche di competenza. Questa figura deve avere una laurea scientifica, un’esperienza nell’attività di registrazione di specialità farmaceutiche in ambito internazionale di circa cinque-sette anni e un’ottima conoscenza della lingua inglese. Per questa posizione è prevista una retribuzione lorda annua mediamente pari a 50-60mila euro, con un inquadramento di tipo Quadro. Tra le figure emergenti in questo comparto, in evidenza anche il responsabile divisione prodotti per il pubblico. Questo ruolo ha la responsabilità di assicurare, attraverso il coordinamento delle risorse assegnate, il raggiungimento degli obiettivi commerciali e reddituali per i prodotti da banco, nel rispetto delle normative vigenti. In particolare, a questo ruolo spetta il coordinamento delle attività in ambito Otc e delle funzioni aziendali in tale ambito, quali le iniziative promozionali indirizzate al consumatore finale e al canale distributivo, per esempio: farmacie, grossisti, cooperative, grande distribuzione. Si occupa inoltre della gestione e amministrazione della forza di vendita sul territorio e del customer service. Elabora proposte delle strategie commerciali, ovvero piani di marketing e vendita, definendo obiettivi, programmi, risorse, tempi, termini di pagamento, investimenti e costi. Questa figura deve avere un’esperienza di circa 10-12 anni nel settore farmaceutico Otc in Italia, in particolare nelle attività di marketing e trade marketing. Occorre, infine, avere esperienza nella gestione del personale di vendita. Rapporto rischi/benefici sotto controllo Tra le fi gure emergenti nel settore far- mica e tecnologie farmaceutiche, biologia», maceutico inoltre c’è lo specialista farma- spiega Laura Zanfrini, direttrice di Cibiesse, covigilanza dell’azienda: ha l’obiettivo di Cfmt business school. «La carriera può esgarantire la corretta e tempestiva valu- sere nella funzione o si può provenire dalla tazione della sicurezza e, più in generale, ricerca clinica o dal medical affairs. Essendel rapporto rischio/beneficio dei farmaci do la materia molto ricca per il regolatorio originali dell’aziene gli aspetti scientifici, la da e su licenza, sia in professionalità si costrufase di sviluppo sia in isce in anni di lavoro. Tra commercio. Ha inoltre le evoluzioni in corso che la responsabilità di ashanno impatti sul ruolo sicurare la continuità rientra quella del ruolo del servizio, in caso di sul risk management, ovmomentanea assenza vero la gestione anticipadel responsabile. In ta dei rischi dei farmaci. particolare, collaboL’attività diventa più prora con il responsabile gettuale e collegata alla dell’area nelle attipredisposizione del risk vità di mantenimenmanagement plan, ossia to dei rapporti con il documento che riassule funzioni aziendali me la strategia di safety interessante e con le per il prodotto decisa aziende licenziatarie e dall’azienda. L’Ema (Eulicenzianti ai fini della ropean medicines agency) corretta e tempestiva ha avviato quest’anno la Laura Zanfrini raccolta e interprerevisione di tutta la fartazione dei dati di macovigilanza: ci saransicurezza dei farmaci no nuove linee guida che in ottemperanza alle avranno ricadute sulle normative internazioattività degli specialisti nali vigenti. Fornisce un aggiornamento co- di farmacovigilanza. Le strutture che pristante alle funzioni aziendali interessate, ma realizzavano il monitoraggio degli studi sugli aspetti scientifici, comportamentali e clinici (le Cro) per le aziende del pharma normativi in materia di farmacovigilanza. oggi stanno offendo anche servizi di drug Definisce i processi di gestione delle atti- safety. In questo contesto, a complessità vità di farmacovigilanza a livello di SOPs e crescente, si aprono spazi interessanti per Working Guides aziendali. interpretare il ruolo, non solo con enfasi «Il background professionale di questa tecnica, ma mettendo in gioco competenfigura è vincolato dalla legge: laurea prefe- ze relazionali e manageriali più sofisticate renziale in medicina e chirurgia; in alterna- rispetto al passato», conclude Laura Zantiva, altre lauree scientifiche: farmacia, chi- frini. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 68 Lunedì 19 Marzo 2012 L’ I N C H I E S T A Si fa sempre più strada il ricorso a strategie di supporto: in tre anni ricollocate oltre 20 mila persone Per gestire gli esuberi le aziende scommettono sull’outplacement http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Tempi medi di ricollocazione Fonte: Fairplace Consulting Età media candidati per inquadramento Fonte: Fairplace Consulting Pagine a cura SIBILLA DI PALMA consiste nello sviluppo di concome è stata prospettata», spiega in grado però di ottenere risulzione di carriera e del talent detatti con le aziende e gli operaTagliabue, «fa ben sperare perché tati convincenti: in base ai dati velopment, «sono principalmente tori fino al concretizzarsi in una permetterebbe di dare centralidell’Aiso, in media l’85% degli grandi gruppi multinazionali, e strategie di outplacenuova e soddisfacente opportutà alla nostra attività rispetto al individui che si affidano a una operanti in particolare nel setment si fanno strada annità professionale». Ma perché passato e potrebbe anche aiutasocietà di outplacement viene tore farmaceutico, dell’informache in Italia tra emergenl’intervento risulti vincente è nere a far diffondere ricollocato. Purtroppo è ancora tion technology e za occupazionale e riforma cessario il contributo attivo della una maggiore culpiccolo il numero di aziende che dell’information del mercato del lavoro in arrivo. persona. Quindi, l’aspetto psicotura dell’outplaricorre a queste società e nel and communicaUna pratica, quella della ricollologico e il recupero di fiducia in cement, visto che triennio 2008-2010 sono state tion technology». cazione professionale, nata negli se stessi rappresentano dei fatda questo punto ricollocate attraverso il servizio Aziende attive Stati Uniti e che è apparsa nel tori centrali nell’ambito del prodi vista, e sulle circa 20 mila persone, di cui 2 soprattutto nelle nostro paese verso la metà degli cesso. «Le basi su cui si fonda politiche attive del mila manager. regioni del Nord anni 80 ma che rimane, rispetto il nostro intervento», sottolinea lavoro in genere, La ragione è soprattutto legiItalia come conferalle altre realtà europee, ancora Marco Tagliabue, presidente siamo ancora molto slativa visto che la legge Biagi ma Zaninetta: «Le richieste provenun mercato di nicchia e che solo dell’Aiso (Associazione italiana indietro rispetto ad riconosce le società di outplacegono soprattutto negli ultimi anni ha iniziato a delle società di outplacement), altri paesi europei, ment, ma non obbliga le aziende da alcune regioni, diffondersi. prevede infatti di affidare al dicome per esempio che licenziano a offrire ai propri come Lombardia, In cosa consipendente un ruoDanimarca, Frandipendenti la possibilità di usuPiemonte, Emiste l’outplacelo attivo, spingencia e Inghilterra. fruire del servizio (obbligo prelia Romagna e in ment. Si tratta del dolo a muoversi Un’altra differenza sente solo per alcune categorie minima parte ansupporto fornito da verso sbocchi di rispetto all’estero e per alcune forme contrattuali). Marco Tagliabue che dal Veneto. Si società specializzaL’outplacement ha conosciuto un mercato adatti su cui riflettere ritratta comunque te nel ricollocamenvero e proprio boom nel 2009 ma alle sue caratteguarda il fatto che di realtà, spesso multinazionato di uno o più di«attualmente», prosegue Zaniristiche e aspirada noi l’ammortizzatore sociale li, soprattutto farmaceutiche e pendenti usciti da netta, «la richiesta del servizio è zioni e supportare viene visto come un diritto della chimiche. Altre realtà che fanno un’azienda. Quindi piuttosto statica. Principalmente questa sua azione persona, mentre negli altri paesi ricorso alla ricollocazione profesrealtà esperte del perchè i sindacati tendono spesso con aiuti finail sussidio viene riconosciuto solo sionale sono quelle manifatturiemercato, capaci di all’ostruzionismo, consigliando i lizzati (supporti se si dimostra che si sta cercando re, in specie metalmeccaniche e ricostruire l’immadipendenti verso una monetizzalogistici, metodoun lavoro». alimentari. Solo in alcune regioni gine professionale zione dell’uscita senza guardare logici, psicologici, Le imprese che utilizzano come la Lombardia, in seguito della persona e guialle prospettive professionali fue così via) a carico l’outplacement. A fare ricorso all’introduzione della cassa intedarla nella ricerca ture, ma anche perchè in una fase dell’azienda, traall’outplacement sono ancora Serena Zaninetta grazione in deroga, che tramite di nuovi sbocchi economica difficile come quella mite organizzasoprattutto i grandi gruppi mulla dote ricollocazione impone dopo un licenziamento. Il moattuale le aziende non investono zioni specializzate». tinazionali. «Le aziende con cui l’obbligo di utilizzare l’outpladello seguito è uguale dappernell’outplacement e quindi sulle Un mercato ancora di niccollaboriamo», afferma Sandro cement finanziato dalla regione, tutto. «Noi prendiamo in carico risorse in uscita ma preferiscono chia. Oggi in Italia operano De Pellegrin, commercial direcfanno ricorso a questo strumenil lavoratore», afferma Serena concentrarsi sui lavoratori ancocirca una decina di operatori tor di Lee Hecht Harrison-Dmb, to anche le aziende di servizi e Zaninetta, direttore generale ra presenti in azienda». Un aiuto altamente specializzati, ricouna società americana che fa commerciali». di Fairplace Consulting, società in questo senso potrebbe arrivare nosciuti presso il ministero del parte del gruppo Adecco ed è speContratti e tempi medi di specializzata nel career manadalla riforma Fornero che «così Lavoro. Un mercato di nicchia, cializzata nel settore della transiricollocazione. Le tipologie gement, outplacement e consucontrattuali di ricollocazione, lenza nei servizi per la gestione infine, «sono caratterizzate da delle risorse umane, «che viene una maggiore flessibilità riaffiancato da un nostro consu«Agisco», cioè apprendimento per generare del costo del progetto di formazione presentato, spetto al passato», sottolinea lente e aiutato in una prima fase innovazione, sviluppo delle competenze e occu- per un massimo di 200 mila euro. Tagliabue, «con un aumento di valutazione della situazione pazione. Questo il nome del bando che la regione Una corsia preferenziale è stata riservata alle di contratti a progetto». Una di sofferenza occupazionale». Lazio ha lanciato per finanziare, con 10 milioni imprese dei settori più colpiti dall’emergenza posizione condivisa anche dal Quindi la persona viene aiutata di euro, interventi di formazione in azienda con neve, come quello agricolo e agroalimentare. direttore generale di Fairplace a elaborare il momento di crisi, finalità di riqualificazione di personale occuLa presentazione del progetto formativo dosecondo cui «è sempre più difper poi prepararla a presentarsi pato a tempo indeterminato, stabilizzazione di vrà essere preceduta dalla sottoscrizione di un fuso il ricorso ai contratti atisul mercato del lavoro attraverprecari e ricollocazione dei lavoratori in altre accordo tra impresa e organizzazioni sindacapici, come i co.co.pro., oppure so la stesura di un cv aggioraziende. li e datoriali, in cui dovranno essere delineati ai rapporti di consulenza o di nato, accompagnato spesso da Potranno richiedere il finanziamento tutte le con chiarezza i fabbisogni formativi e i processi temporary management. Il launa brochure o da una lettera imprese con sede operativa e almeno un’unità aziendali interessati. Le parti si occuperanno in voro subordinato, sia a termine di presentazione. «L’ultima fase, produttiva nel territorio regionale che inten- seguito di monitorare ciascun progetto per veriche a tempo indeterminato, viesuccessiva ad alcuni colloqui di dono sostenere la formazione dei propri di- ficare il raggiungimento degli obiettivi previsti. ne poco usato sia per i giovani preparazione e seminari tematipendenti o avviare un training propedeutico La scadenza del bando è fissata per il 2 aprile sia per gli over 50». Per quanto ci in cui viene spiegato alle perall’assunzione di lavoratori disoccupati esterni. 2012 e dal 3 aprile in poi le risorse eventualmenriguarda infine i tempi medi di sone come funziona il mercato L’agevolazione di cui beneficeranno consiste nel te avanzate potranno essere assegnate tramite ricollocazione, si aggirano attordel lavoro», prosegue Zaninetta, finanziamento da parte della regione dell’80% procedura a sportello. no ai sei-sette mesi, in funzione «riguarda il placement, cioè la dell’età e del tipo di profilo. ricollocazione vera e propria e DI L Lazio, Agisco per la riqualificazione http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Lunedì 19 Mar Marzo 2012 L’ I N C H I E S T A 69 Le regioni puntano sulla dote lavoro http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U na spinta all’outplacement arriva dagli enti territoriali che hanno promosso iniziative ad hoc in quest’ambito. Nel 1997, infatti, il decreto legge 469 ha stabilito in Italia l’attribuzione alle regioni e agli enti locali delle funzioni e dei compiti relativi al collocamento professionale e di buona parte delle politiche attive del lavoro, promuovendo così la nascita e lo sviluppo dei centri per l’impiego provinciali. A supporto di chi ha perso il posto dunque la Lombardia e il Veneto hanno creato il piano Dote Lavoro, ma numerosi sono anche i bandi per progetti di ricollocazione professionale finanziati dalle province e dai comuni del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Lazio. Il piano Dote Lavoro. Lombardia e Veneto per combattere la crisi e dare un aiuto concreto a chi non ha più un’occupazione hanno lanciato il piano Dote Lavoro. Il progetto del Pirellone prevede un contributo che permette ai disoccupati, agli inoccupati e ai lavoratori in mobilità o in cassa integrazione tra i 16 e i 64 anni di accedere a un programma d’intervento personalizzato finalizzato all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro. Il contributo base è di 1.500 euro, a cui si aggiungono ulteriori 1.500 euro per gli appartenenti a determinate categorie tra cui adulti che vivono da soli o che hanno a carico una o più persone; ultracinquantenni; persone con un titolo di studio inferiore al diploma o in cerca di occupazione da oltre sei mesi. Nel dettaglio, la persona viene accompagnata nella ricerca di un’occupazione attraverso un Piano di intervento personalizzato (Pip) che comprende percorsi formativi, stage retribuiti presso enti o aziende in Lombardia e inserimento lavorativo. Da ultimo la Regione ha lanciato la Dote Lavoro Ammortizzatori Sociali che intende assicurare a tutti i dipendenti a tempo indeterminato e/o determinato, inclusi i somministrati, gli apprendisti e i lavoratori a domicilio la possibilità di usufruire di servizi finalizzati al reinserimento. Anche in Veneto è attiva la Dote Lavoro, cioè un pacchetto di servizi, accompagnato da un’indennità economica, offerto per favorire la ricollocazione professionale. Il progetto con- siste in attività di formazione e assistenza per la ricerca di nuove opportunità occupazionali attraverso colloqui di orientamento e bilanci delle competenze. I destinatari concordano, insieme agli operatori specializzati degli enti accreditati per i servizi al lavoro, un programma di attività personalizzato, adattato alle proprie esigenze, detto Piano di azione individuale. Il progetto prevede inoltre l’assegnazione di una o più doti, che comportano la partecipazione alle attività per un periodo che varia da un minimo di otto ore a un massimo di 20. Al programma possono accedere i lavoratori in cassa integrazione in deroga; ammessi alla mobilità in deroga; a progetto, a collaborazione coordinata e continuativa o in somministrazione rimasti disoccupati. Anche il Piemonte ha messo in campo un progetto per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e fare fronte al numero crescente di chi ha necessità di ricollocarsi. La Regione ha infatti annunciato che entro l’estate le agenzie per il lavoro accreditate potranno accedere alle banche dati dei centri per l’impiego. Un’iniziativa che intende favorire i risultati incoraggianti già ottenuti nel 2011. Secondo i dati dell’agenzia Piemonte Lavoro, infatti, circa 96 mila persone si sono rivolte ai centri per l’impiego lo scorso anno. Con effetti positivi, come nel caso del tirocinio, visto che il 60% di chi ha concluso questo percorso ha trovato occupazione nei mesi successivi, oltre la metà nella stessa azienda dove lo ha svolto. Le iniziative di comuni e province. Ma anche gli enti locali non stanno a guardare. Ad esempio, il comune di Asti ha emanato un bando, promosso nell’ambito del «Piano di sostegno al lavoro», che prevede l’erogazione a ditte artigiane di contributi finalizzati all’inserimento occupazionale di lavoratori, anche in mobilità, di età superiore ai 50 anni. In particolare, il bando prevede la concessione di mille euro per la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato di almeno dodici mesi e a tempo pieno; un contributo da 2 mila euro in Afol Milano, il nuovo impiego entro sei mesi Nel 2011 sono state 1.400 le persone ricollocate sul territorio milanese atUtenti ricollocati da Afol nel 2011 traverso i servizi gestiti da Afol Milano, l’azienda speciale della Provincia dedicata a formazione, orientamento e lavoro. In particolare, sono circa 800 le persone che ogni giorno si rivolgono ad Afol alla ricerca di un sostegno professionale, di cui il 60% sono uomini e il 40% donne. «L’outplacement è un’attività ancora poco diffusa», afferma Giuseppe Zingale, direttore dell’area lavoro, «e che andrebbe implementata vista la sua importanza perchè le persone espulse hanno bisogno di essere riaccompagnate nel loro reinserimento. In provincia di Milano abbiamo, ad esempio, il programma Reimpiego che prevede, in aggiunta agli sgravi contributivi connessi all’assunzione di persoFonte: Afol Milano ne in mobilità, anche l’attribuzione di un incentivo una tantum al dasono ex dipendenti di aziende in crisi, presi in tore per assunzioni carico da Afol e accompagnati nel percorso di a tempo indetermiricollocamento, mentre altre 227 persone sono nato di over 45 o di state assunte dalle imprese dopo un percorso di over 50 e che ha perpreselezione: 29 lavoratori hanno ottenuto un messo di ricollocare contratto a tempo indeterminato, 156 a termine, tra il 2009 e il 2010 23 l’apprendistato e 19 a progetto. Il tempo medio di ricollocazione varia dai tre circa il 25% dei lavoratori espulsi dal ai sei mesi e i profili professionali più richiesti mercato». sono risultati essere gli impiegati amministrativi Delle 1.400 pere contabili, addetti alla segreteria, alle pulizie, sone reinserite nel alle vendite e ai servizi di portierato. Infine, nel 2011 sono state ricollocate anche 2011, 734 sono staGiuseppe te assunte a seguito 146 persone disabili: 110 hanno ottenuto un conZingale di un tirocinio, 297 tratto a termine e 36 a tempo indeterminato. caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato full time per i dipendenti già in forza; infine, la concessione di 3 mila euro per la stipula di un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tempo pieno. La provincia di Lucca, in collaborazione con l’agenzia Obiettivo Lavoro, ha invece finanziato il progetto «Attivamente» volto a favorire l’orientamento, la formazione e l’outplacement per i lavoratori in cigs o mobilità. Il programma prevede un corso, completamente gratuito, articolato in 130 ore di formazione in aula e in 20 ore di e-learning nel corso del quale ai partecipanti vengono fornite anche informazioni utili per la ricollocazione (ad esempio, come redigere un curriculum vitae), oltre a nozioni di informatica, lingua inglese, sicurezza e salute in azienda. Al termine del ciclo formativo, i corsisti vengono accompagnati nella ricerca di una nuova occupazione. Cuneo, le eccedenze vanno in rete Borsa Lavoro è il nome di una piattaforma per la gestione delle risorse umane e delle professionalità presenti sul territorio lanciata da Unimpiego, Fondazione Cassa di risparmio di Carrara e Confindustria Cuneo con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo. L’obiettivo è incentivare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sul territorio attraverso l’inserimento sul portale www.borsa-lavoro.com dei profili professionali in eccedenza negli organici delle aziende associate che allo stesso tempo possono tornare utili alle realtà produttive in cerca di nuovi addetti. Prima di essere inseriti sul portale i curricula vengono aggiornati e integrati sulla base delle conoscenze acquisite o delle predisposizioni dei singoli per favorire una ricollocazione quanto più rapida possibile. Il sistema è aperto anche alle agenzie di lavoro già operanti sul territorio che possono attingere alla banca dati, moltiplicando così le possibilità di reimpiego dei lavoratori. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 70 Lunedì 19 Marzo 2012 C I DA Dall’esempio dell’Agenzia industrie difesa emerge ancora una volta la centralità del management Integrare le competenze conviene Il caso Aid: meno costi e più efficienza per la produttività DI PAOLO CANNAVÒ* L’AGENZIA INDUSTRIE DIFESA AID E IL SUO MANAGEMENT - UN SISTEMA COMPLESSO NELL’EPOCA DELLA CRISI E DELLE PRIVATIZZAZIONI Mercoledì 21 marzo – ore 16,30 Sala verde Federmanager - Via Ravenna 14, Roma Programma Ore 16,30 Registrazione Ore 17,00 Introduzione del moderatore Paolo Cannavò, presidente Ur Cida del Lazio Marco Airaghi, direttore generale Agenzia inne venduta per addetto del 2010 è 2,6 volte quello del 2001. Per comprendere meglio questa realtà è necessario sottolineare che oggi i centri sono otto divisi in tre settori. Quello del Munizionamento è formato dal munizionamento terrestre di Baiano, dai ripristini e recuperi di Noceto e dallo spolettificio di Torre Annunziata. Quello Manifatturiero è costituto dai centri chimico farmaceutico di Firenze, propellenti di Fontana Liri, grafico militare dustrie difesa Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager Stefano Cuzzilla, presidente Ur dirigenti industriali del Lazio; presidente Fasi Nicola Tosto, presidente Srdai-Federmanager Roma Michele Tripaldi, vicepresidente Aidp; presidente Aidp Lazio Ore 18,15 Dibattito Ore 19,00 Considerazioni, proposte e chiusura dei lavori Giorgio Ambrogioni, presidente Federmanager Per prenotazioni e informazioni: tel. +39 06 44170824 di Gaeta, produzione cordami di Castellammare di Stabia. Il terzo settore è la cantieristica navale per manutenzioni e modifiche dei navigli militari e mercantili, costituito dall’Arsenale militare di Messina. Il focal point di questa realtà e di questo processo probabilmente è la capacità del management di operare in modo innovativo in uno scenario innovativo sia sotto il profilo istituzionale, per la stessa natura dell’Agenzia, sia sotto quello culturale, per la capacità di coniugare procedure e modelli militari e civili, sia sotto quello operativo, per l’idea di trasformare in opportunità degli stessi limiti normativi. Oggi, per esempio, il mercato «privato» incide per circa un terzo della produzione ed è previsto in aumento. In un certo senso sia il direttore generale dell’Agenzia, Marco Airaghi, sia il suo staff, in parte militare e in parte costituto da risorse manageriali provenienti dal mercato, si propongono con un case study di capacità creativa. Questo indicano sia le collaborazioni con le università di Bologna e di Napoli o con Vitrociset e Selex-SI - Consorzio S3Log - sia alcuni progetti, tra i quali: la produzione di farmaci per malattie rare e di medicinale antishock emorragico; lo sviluppo di materiali high tech per applicazioni spaziali e/o aeronautiche; la dematerializzazione di 20 chilometri di faldoni degli archivi della difesa. Questo indicano anche i risultati economici raggiunti e il sensibile incremento delle vendite all’estero. Anche da questo caso, così complesso, emerge ancora una volta la centralità del management e che il filo rosso delle positività è l’integrazione. *presidente dell’Unione regionale Cida del Lazio Pagina a cura di CIDA Confederazione italiana Dirigenti e alte professionalità Via Barberini 36, 00187 Roma tel. 06/97605111 - fax 06/97605109 e-mail [email protected] LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA SU INVITO Per partecipare è indispensabile confermare la propria partecipazione compilando il coupon in caratteri leggibili e inviandolo via fax al n. 02.58.219.452 LIFE SCIENCE ANNUAL CONFERENCE - IV Edizione LOE -1 - L’ULTIMO ANNO DI VITA DEL BREVETTO Aspetti IP, regolatori e antitrust Cognome Nome Funzione Roma, 17 aprile 2012 Società Ambasciata Americana, via Sallustiana 49 - orario 9.30-16.00 Con la collaborazione di: Settore Con il patrocinio di: Indirizzo Città L’evento è rivolto alle aziende farmaceutiche e ai produttori di medical device ed è volto a dimostrare come affrontare le complesse questioni che si pongono nell’ultimo anno di vita del brevetto (o del certiicato complementare) e che abbracciano aspetti di tutela della proprietà intellettuale, regolatori in relazione alla concessione delle autorizzazioni all’immissione in commercio, di compliance in relazione agli adempimenti amministrativi necessari per la commercializzazione del prodotto e aspetti antitrust anche alla luce delle più recenti decisioni dell’Autorità. CAP Modera e coordina i lavori: Marino Longoni, Condirettore, ItaliaOggi L’ultimo anno di vita del brevetto (gli aspetti regolatori) Saluti e Introduzione Fabio Elefante, Professore di Istituzioni di diritto pubblico, Carmine d’Aloisio, Minister Counselor for Commercial Affairs, Università La Sapienza di Roma American Embassy Ne discutono: Antonio Tomassini, Presidente XII Commissione Igiene e Sanità, Diego Vaiano, Professore di diritto amministrativo, Senato della Repubblica* Università degli Studi di Viterbo The last year of patent protection for pharmaceutical products Francesco Mazza, Responsabile Affari Legali, Farmindustria* Claudio Carpentieri, Coordinatore, IAPG in the USA/UK (Italian American Pharmaceutical Group) Bonella Ramsay, Co-head Life Science Sector, DLA Piper Eleonora Roselli, Responsabile Affari regolatori, Jannsen Cilag* Fax L’ultimo anno di vita del brevetto (gli aspetti IP) Giuseppe Sena, Professore di diritto industriale, Università degli Studi di Milano Ne discutono: Cesare Galli, Professore di diritto industriale, Università degli Studi di Parma Stefano Marino, Responsabile Affari Legali, Sigma Tau Micaela Modiano, Modiano & Partners Tommaso Marvasi, Presidente sezione speciale IP, Tribunale di Roma* Daniela Mainini, Presidente, Consiglio Nazionale Anti Contraffazione L’ultimo anno di vita del brevetto (gli aspetti antitrust) Gustavo Olivieri, Professore di diritto commerciale, Università LUISS di Roma Ne discutono: Andrea Pezzoli, Direttore della direzione agroalimentare e trasporti, AGCM Carlo Scarpa, Professore di Economia Politica, Università degli Studi di Brescia Giovanni Moscato, Responsabile compliance, Gruppo Menarini Francesca Sutti, Partner, DLA Piper Prov. Tel. E-mail Data Informativa ai sensi dell’articolo 13 del D.lgs 196/03 I dati personali che la riguardano verranno trattati per permetterLe di partecipare all’evento e, in caso di Suo consenso, per inviarLe materiale pubblicitario relativo a prodotti e/o servizi di MF Conference S.r.l. e/o di Italia Oggi Editori – Erinne S.r.l. e/o di società collegate e/o controllate e/o controllanti e/o di terzi. Il conferimento dei dati è del tutto facoltativo. La mancanza delle informazioni anagrafiche potrebbe impedire a MF Conference S.r.l. di inviarLe le informazioni relative alle prossime manifestazioni/eventi di titolarità di MF Conference e di Italia Oggi Editori – Erinne S.r.l. e/o di società collegate e/o controllate e/o controllanti e/o di terzi. I dati da Lei forniti saranno trattati con strumenti informatici, telematici e cartacei. I dati potranno essere comunicati alle società controllate, controllanti o collegate o terze ma non saranno diffusi. I dati potranno essere trattati da soggetti interni e/o esterni alle società nella loro qualità di Incaricati e/o Responsabili del trattamento. Lei potrà esercitare in ogni momento i diritti di cui all’art. 7 del d.lgs 196/03, rivolgendosi ai Titolari del trattamento: MF Conference S.r.l. e Italia Oggi Editori – Erinne S.r.l., Via Marco Burigozzo, 5 20122 Milano. Un elenco completo dei responsabili del trattamento è a Sua disposizione presso la sede dei Titolari. Consenso al trattamento dei dati Lei presta espressamente il Suo consenso al trattamento dei dati per le seguenti finalità: - invio di materiale pubblicitario relativo a prodotti e/o servizi delle società Titolari * In attesa di conferma http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ Agenzia industrie difesa Aid è stata istituita con il dlgs n. 300/99 come ente con personalità giuridica di diritto pubblico, posto sotto la vigilanza del ministro della difesa, per razionalizzare, ristrutturare e ammodernare alcuni suoi centri di produzione secondo criteri industriali, con la missione di portarli all’equilibrio di gestione in una logica di creazione di valore (economico per lo stato e sociale per la collettività) fino alla possibilità di destinarli ad asset di future società per azioni. La gestione operativa dei centri è stata attribuita a fine 2001. Aid è riuscita progressivamente a operare con logiche di mercato e di qualità, ma con valori economici congrui con quelli di mercato anche verso i suoi clienti captive. Il miglioramento dei parametri aziendali è passata attraverso: riduzione dei costi, ripristino di condizioni di efficienza, valorizzazione delle competenze del personale, sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Il valore della produzio- Federmanager - Unione regionale Cida del Lazio - Agenzia industrie difesa Aid SI NO - invio di materiale pubblicitario relativo a prodotti e/o servizi di società collegate, controllate e controllanti dei Titolari e/o società terze SI NO Firma MF Conference - Via M. Burigozzo, 5 - 20122 Milano - Tel. 02.58.219.969 - Fax 02.58.219.452 - email: [email protected] - www.mfconference.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it RISORSE UMANE All’azienda piemontese il secondo Randstad award Nutella mon amour Lunedì 1 19 Marzo 2012 71 Le previsioni 2012 di Conimprese Dal franchising Ferrero la preferita dei lavoratori oltre 5 mila posti DI SIMONA D’ALESSIO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it R ealizza dolci prelibati e si rende appetibile per i lavoratori. È la Ferrero, industria piemontese specializzata nel confezionamento di prodotti a base di nocciole e crema gianduia, ad aggiudicarsi la II edizione del Randstad Award, il premio dedicato alle aziende che esercitano maggiore attrattività sugli occupati, seguita da altri due colossi, Ferrari e Thales Alenia Space, società leader europea per i sistemi satellitari. Il riconoscimento, consegnato a Milano nei giorni scorsi, si basa sul fattore «employer branding», la capacità delle imprese di sviluppare e comunicare la propria immagine di datore di lavoro, conquistando potenziali candidati e fidelizzando i dipendenti. Soddisfatta la Ferrero, poiché già il suo modello di contratto integrativo «è stato preso da esempio sui media, e le migliori testimonianze della qualità di benessere organizzativo vengono trasmesse dai nostri collaboratori nelle indagini» interne, e sono «straordinarie e commoventi». Per tracciare un quadro del luogo ideale, Randstad Holding ha commissionato all’istituto belga Icma una ricerca in 14 nazioni, sondando le preferenze di 8 mila persone (inclusi studenti e disoccupati), tra i 18 e i 65 anni; quanto all’Italia, per misurare l’appeal aziendale, è stata effettuata un’estrazione casuale di 150 società rappresentative di oltre 663 realtà con più di 1.000 dipendenti, attive in 13 settori merceologici, e il sondaggio, effettuato online, si è concluso a dicembre. Elemento determinante nella decisione di entrare in un’impresa è la sicurezza del posto di lavoro, seguita dal buon equilibrio tra vita professionale e privata, che oltrepassa stipendio e benefit; non è, quindi, soltanto la consistenza della busta paga a rendere appagato il personale (o chi aspira ad un’assunzione), perché un’atmosfera piacevole si rivela importante per il 48% degli intervistati, e percentuali inferiori vengono indicate per uno salario competitivo (46%) e per la solidità finanziaria della sede in cui si opera (39%). Stimolati a La pelletteria a caccia di tecnici specializzati AAA tecnici specializzati cercasi. È l’allarme lanciato in occasione del Mipel dal settore pellettiero, che punta i riflettori sulla mancanza di una seconda generazione nel settore della conceria. Un settore in buona salute, come rivelano i dati illustrati da Giorgio Cannara, presidente Aimpes-Mipel: «Nel 2011 la produzione in valore si è attestata sui 4 miliardi e 550 milioni di euro», dichiara Cannara, «con un aumento di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni fanno registrare 3 miliardi e 841 milioni (+30% sul 2010) a fronte di un import di circa 1 miliardo e 850 milioni di euro (+12% sul 2010)». E le previsioni per i prossimi 3-5 anni dicono, commenta Andrea Calistri della Sapaf di Scandicci e fondatore dell’Alta Scuola di Pelletteria, «che ci sarà un aumento della produttività intorno al 20-30%. Questo significa che il comparto avrà necessità di formare almeno due, tre mila nuovi addetti che possano occupare posti specialistici della filiera della pelle». Proprio a Scandicci è attiva, da circa dieci anni, l’Alta scuola di pelletteria italiana che prevede corsi di formazione di periodo variabile, dai due mesi fino ai due anni. «La scuola prepara, ogni anno, circa 100 nuovi addetti specializzati nelle varie discipline», continua Calistri, «ancora troppo pochi per la richiesta in crescita». Le principali figure ricercate sono tre: il modellista, il prototipista e il tagliatore di pelli pregiate. I primi due si occupano di approntare il primo esemplare della borsa disegnata dallo stilista. Questo passaggio è estremamente importante perché, realizzando il prototipo, è possibile valutare tempistica e modalità da applicare poi alla produzione, parametri che definiscono, in ultima analisi, il prezzo dell’articolo e il suo posizionamento nella fascia di mercato. Anche il tagliatore esperto fa un mestiere delicato perché, soprattutto a contatto con pellami particolarmente pregiati come per esempio il coccodrillo, è quanto mai importante non sprecare nemmeno un centimetro di materiale. «Sarebbe importante che i giovani capissero», puntualizza Calistri, «che lavorare nel settore della pelle è una vera e propria opportunità, non soltanto di occupazione ma anche di carriera. Un tecnico esperto può arrivare a guadagnare anche 2.500 euro al mese con una tendenza in crescita». indicare i comparti preferiti, poi, gli interpellati indicano in cima l’elettronica (57% per le chance di formazione e di progressione di carriera), e subito dopo il mondo del «fashion luxury» (53%, è l’essenza stessa dell’attività legata a beni di pregio, ritenuta finanziariamente più robusta, a far da traino) e il settore bancario (50%, soprattutto perché si ritiene possa consentire una discreta conciliazione fra i tempi di lavoro e cura familiare). E, se siti web e contatti personali si confermano canali privilegiati per la ricerca di un nuovo impiego, gli uomini prediligono società che offrano opportunità di successo anche internazionali e sviluppo di competenze, mentre per le donne, più concretamente, optano per un incarico flessibile, un luogo comodo da raggiungere e la sicurezza del posto. Secondo Marco Cerasa, amministratore delegato di Randstad Italia, «un’immagine competitiva aziendale attrae i candidati giusti e fidelizza il personale», perciò il premio serve a «rendere le imprese consapevoli di come vengono percepite dai lavoratori». DI SIMONA D’ALESSIO I l franchising come antidoto alla crisi: già forte di 180.525 addetti e 53.313 punti vendita in Italia, il settore nel 2012 è pronto all’apertura di 1.400 nuove realtà commerciali e a dare una chance ad almeno 5 mila lavoratori. È quanto emerge dal III studio sull’occupazione che Confimprese ha condotto sui propri soci, di cui il 50% attivo nel comparto, «un’interessante alternativa all’attività autonoma» secondo il presidente Mario Resca, che evidenzia il traguardo di 21,7 miliardi di euro di fatturato nel nostro paese; a testimoniarlo il crescente interesse che ha fatto salire gli esercizi avviati nel 2011 del 28,2% sul 2010 (+1.200 negozi), e che si immagina continuerà anche per l’anno in corso. Del resto, il franchising ha numerosi vantaggi, poiché «non solo genera nuova occupazione tra i giovani, ma offre anche l’opportunità di ricollocamento alle risorse fuoriuscite volontariamente, o meno, dal mondo del lavoro, il tutto in condizioni di maggiore sicurezza rispetto all’avvio di un’attività imprenditoriale in autonomia», racconta il numero uno di Confimprese, che esalta i tratti caratteristici del contratto di affiliazione: potersi avvalere di «segni distintivi riconosciuti, brevetti, know how e assistenza tecnica da parte dei franchisor». Fra i soci dell’organizzazione, sono in cantiere nel calzaturiero le aperture di 30 esercizi sia a marchio Bata, sia Athletes World con 180 persone impiegate, mentre Geox prevede 30 nuove sedi con 5 persone per ciascuna di esse (saranno 150 le assunzioni in totale); Original Marines (abbigliamento) avrà 35 nuovi punti vendita e 140 occupati, e 35 avvii riguardano Thun, nota azienda di oggettistica per la casa, con una media di due contratti per negozio per un totale di 70. Da segnalare, infine, la performance di Tecnocasa che si doterà di altre 200 agenzie immobiliari in 11 regioni (il numero più alto in Piemonte e Lazio con 80 in tutto) e inserirà circa 600 nuove risorse. Il tessile ha bisogno di manager Mcs, società di ricerca e selezione di middle manager, ricerca 20 manager nel tessile/moda per conto dei propri clienti. «Nonostante la crisi, le aziende del settore tessile, abbigliamento continuano a cercare manager per riorganizzarsi e rilanciarsi, specie all’estero. Fra le figure più richieste ci sono specialisti in materiali e accessori, commerciali per l’estero e responsabili operations e controller», afferma Anna Rita Borraccetti, partner MCS. In particolare, la ricerca riguarda specialisti in ma- teriali e accessori, nella fascia di età 30-50 anni, per i quali è prevista una retribuzione annua lorda tra i 50 mila e gli 80 mila euro. Ricercati anche operations e controller, di età tra i 35 e i 50 anni (inquadramento retributivo tra 50 mila e 80 mila euro) e commerciali estero, di età superiore a 35 anni, ai quali sarà proposta una retribuzione lorda annua tra i 60 mila e i 100 mila euro più eventuali bonus. I Cv possono essere mandati attraverso il sito: www.mcs-selection.it EVENTI Lavoro e soggetti svantaggiati La Fondazione Adecco per le Pari opportunità il 20 marzo alle ore 16 organizza a Roma il convegno «Mercato del lavoro e soggetti svantaggiati: esperienze di un decennio», nella prestigiosa sede della Sala delle Colonne di Palazzo Marini presso la Camera dei deputati, con l’autorevole intervento dei ministri del lavoro degli ultimi quindici anni. Durante l’evento sarà presentata la ricerca «L’inclusione nel mercato del lavoro fra realtà e prospettive» e sarà consegnato un riconoscimento a sei aziende che hanno sviluppato iniziative virtuose di integrazione al lavoro in collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari opportunità. Summit sul turismo Ritorna l’appuntamento con Turismo formazione professioni summit, un’intera giornata dedicata a selezione del personale e a incontri one to one. L’evento, organizzato da Job in Tourism, è aperto al pubblico e consente di candidarsi e lavorare nelle migliori aziende del turismo. Giunto alla sua V edizione, l’appuntamento si svolgerà a Milano il 29 marzo, all’interno del Centro convegni della provincia di Milano, in via Corridoni 16, dalle ore 9,00 alle ore 18,00. All’Iper Made in Carcere Arrivano nei 26 Iper, La grande i, le borse realizzate dalle detenute impegnate in Made in Carcere, il progetto di solidarietà per il reinserimento delle detenute nel mondo del lavoro dell’Istituto Penitenziario Borgo San Nicola di Lecce e della Casa di Reclusione Femminile di Trani, realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Officina Creativa. Le detenute realizzano le borse con tessuti di scarto forniti dalle più note firme della moda, come quelli di Costume National, con un duplice obiettivo: insegnare alle lavoratrici professionalità utili al termine della pena e dare un contributo alla sostenibilità ambientale. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 72 AZIENDE Lunedì 19 Marzo 2012 Continua l’espansione della società. Per gli assunti contratto a tempo indeterminato o apprendistato Dal fast food chance per i giovani McDonald’s apre 30 ristoranti che creeranno 1.500 posti Pagina a cura LAURA ROTA DI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M cDonald’s Italia, forte di una rete di 432 ristoranti distribuiti su tutto il territorio nazionale e di risultati in crescita anno su anno, ha annunciato i suoi progetti di espansione per l’anno 2012. «Quest’anno», dichiara Roberto Masi, ad McDonald’s Italia, «prevediamo di aprire 30 nuovi ristoranti, con la conseguente creazioni di 1.500 nuovi posti di lavoro, che si aggiungeranno agli attuali 15.500 dipendenti». Nonostante il contesto macroeconomico poco favorevole, la previsione conferma la spinta propulsiva di McDonald’s alla creazione di occupazione nel paese in termini non solo quantitativi, ma anche di qualità del rapporto di lavoro con i suoi dipendenti. «In questo periodo di crisi e alto tasso di disoccupazione giovanile», continua Masi, «ci confermiamo come una delle maggiori realtà aziendali in cui viene data l’opportunità ai giovani di inserirsi nel mercato del lavoro. Infatti, il 61% dei dipendenti McDonald’s è assunto con contratto a tempo indeterminato e un altro 29% con contratto di apprendistato che, in accordo con l’ultima legislazione in campo contrattuale, è stato definito come la porta d’ingresso al mondo del lavoro giovanile». Il risultato è che il 90% del personale di McDonald’s è assunto con una forma contrattuale stabile. Inoltre, la natura informale dell’azienda la rende il posto ideale per l’occupazione dei più giovani: l’età media dei crew all’interno dei ristoranti è di 28 anni e l’81% delle risorse ha un’età inferiore ai 35 anni. I lavoratori studenti sono il 31% del totale. McDonald’s predilige candidati di età compresa tra i 18 e i 29 anni, con spirito di squadra e attitudine al contatto con il pubblico, disponibili a lavorare su turni e nei giorni festivi. La mansione più ricercata è quella di crew, che si occupa della cucina e del servizio in cassa. Ci sono poi hostess e steward che Roberto Masi hanno il compito di accogliere le famiglie e occuparsi dei più piccoli, per arrivare alle figure di maggiore responsabilità. Un dato significativo è quello relativo all’occupazione femminile, che viene confermato. «Ben il 60% dei nostri dipendenti», aggiunge Masi, «è rappresentato Partelesa amplia il franchising Partelesa fa capo a Equa spa, fondata nel capacità commerciali, dedizione al cliente novembre 2009. Il marchio è stato registra- e lungimiranza, con una ricaduta occupato nello stesso anno, in cui è stata avviata zionale di oltre 100 unità, considerato che l’attività operativa di franchising. Al 31 ogni agenzia impiega l’affiliato e collaboottobre 2011 Partelesa contava 4 agenzie ratori interni ed esterni, anche part-time. di proprietà e 65 in franchising. La rete La proposta estende la possibilità di fare dei punti assistenza è in rapida e continua business dall’assistenza del singolo citevoluzione. L’azienda offre un servizio fi- tadino, consolidando la sua propensione nalizzato alla risoluzione storica all’assistenza di controversie e richiedi nuovi soggetti, quaste di risarcimento in ben li imprenditori, arti14 settori civili e comgiani e professionisti merciali in tempi brevi e in genere». L’azienda con costi ridotti. «Equa», offre ricorsi di vario comunica Michele Romagenere per richiedere gnoli, direttore franchirisarcimenti in tema sing Partelesa, «ha messo di liti condominiali, a punto un nuovo progetdiritti reali (proprieto, denominato Partelesa tà in genere, immobili, 2.0, volto a realizzare un terreni), divisioni di vero e proprio upgrade beni, successioni, patti dell’attività storica di di famiglia, locazione, infortunistica stradale e comodato, affitto di malasanità verso un vero aziende, danno da cirMichele e proprio nuovo business: colazione di veicoli e Romagnoli l’assistenza in mediazionatanti, responsabilità ne e conciliazione civile. medica, diffamazione a A partire dal 20 marzo, mezzo stampa, contratvi sarà l’ultima tranche ti assicurativi, bancari di liti oggetto dell’obblie finanziari. Questo gatorietà del tentativo di grazie alla nuova normediazione civile ai sensi del dlgs 28/2010, mativa, che rende obbligatoria la conciliacome gli incidenti stradali e le liti condomi- zione per qualsiasi controversia nei settori niali. Da questa data, oltre il 70% delle con- sopra citati. troversie civili dovrà essere affrontato per La mediazione-conciliazione può sostilegge con metodologie nuove, quali le Adr tuire un processo civile: Partelesa svolge (alternative dispute resolution). L’obiet- un’accurata attività di consulenza, inditivo del legislatore è quello di ridurre la cando alcuni fra i migliori consulenti teclitigiosità di ogni foro ma, soprattutto, la nici e avvocati disponibili sul territorio, durata delle controversie, stabilendo l’ob- appositamente scelti e convenzionati, con bligo di dare una risposta entro120 giorni. il rapporto prestazioni/tariffe più convePartelesa», continua Romagnoli, «intende niente. Le proposte di affiliazione sono di offrire questa nuova opportunità oltre che due tipi, Premium e Gold. Per i dettagli e alla rete di professionisti esistente, anche per presentare la candidatura è possibile a 50 nuovi imprenditori, selezionati tra visitare il nuovo portale www.partelesa. candidati con forti doti di innovazione, info, sezione Franchising. da donne ed è ancora più interessante vedere che, anche nelle posizioni ai vertici delle nostre aziende, il dato viene mantenuto. Infatti, il 56% dei manager all’interno dei ristoranti è composto da donne e la metà dei direttori dei ristoranti è di sesso femminile. Ogni direttore guida in media un team di 40 persone e gestisce un volume d’affari di circa 2,3 milioni di euro». Questi dati sono i risultati di Contiamoci, il censimento che McDonald’s ha avviato con la finalità di avere dati più certi sui numeri e le caratteristiche delle figure che lavorano nei ristoranti. I dati sono stati raccolti nel 2011, nei sei mesi intercorrenti tra maggio e ottobre, grazie alla disponibilità fornita da molti ristoranti e licenziatari ad inserire le informazioni sulle proprie persone nel sistema webstore. «I dati sulle previsioni di nuove aperture e di nuovi posti di lavoro, insieme ai risultati del censimento ‘Contiamoci’», conclude Masi, «confer- mano la straordinaria vitalità della nostra azienda e sono la dimostrazione che McDonald’s investe in maniera profonda e continua nell’economia locale italiana, rivestendo un ruolo importante nel mercato del lavoro, creando opportunità concrete sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo è vero specialmente per i più giovani, i ragazzi italiani, che troppo spesso ultimamente sono vittime di un mercato del lavoro che non permette loro di poter costruirsi delle certezze». McDonald’s ha ottenuto quest’anno, per la quinta volta, il riconoscimento di Best Workplace 2012, l’indagine che Great Place to Work® Institute Italia effettua annualmente per rilevare le migliori realtà lavorative in Italia. Gli interessati a lavorare in uno dei nuovi ristoranti della nota catena devono visitare la sezione Lavora con noi del sito www.mcdonalds.it e inviare il curriculum, compilando l’apposito modulo online in risposta alle offerte di lavoro, oppure come candidatura spontanea. Venti profili commerciali per Openjobmetis Openjobmetis è l’agenzia per il lavoro nata il 1° gennaio 2012 dalla fusione di Openjob e Metis, del loro know-how e delle peculiarità che le hanno contraddistinte in oltre dieci anni di attività. Realtà costantemente in crescita, Openjobmetis ha attivato su tutto il territorio nazionale la ricerca di 20 profili commerciali che si occuperanno di: presidiare il territorio al fine di presentare l’azienda e i relativi servizi previsti dalla legge in tema di flessibilità del mercato del lavoro, in particolare il lavoro a tempo determinato; visitare i clienti per consolidare il rapporto professionale e gestire le esigenze ricorrenti; monitorare Rosario il mercato e le relative Rasizza evoluzioni; supportare i selezionatori nelle fasi di reclutamento e accoglienza dei candidati e nella gestione della filiale. «Nei momenti di contrazione», afferma Rosario Rasizza, ad, «il mercato tende a stressare la ricerca dell’eccellenza ed è proprio in queste fasi che si presentano ottime opportunità per le risorse di grande valore, dalla chiara identità professionale ed eccellente reputazione, in quanto ritenute capaci di apportare benefici indispensabili per i quali le aziende, anche in un momento difficile, risultano disponibili ad affrontare un investimento. La nostra campagna di reclutamento nasce da questi presupposti». Il candidato ideale è una persona motivata ed energica, determinata nella realizzazione degli obiettivi assegnati, orientata al servizio e al lavoro di squadra, preferibilmente con esperienza maturata nel settore delle apl. Openjobmetis opera attraverso una rete di 130 filiali distribuite in tutta Italia ed una serie di divisioni specializzate dedicate a settori specifici: sanità, industriale, banca e finanza, Gdo, i&ct e diversity talent. Completa il quadro la società controllata Seltis, specializzata in attività di ricerca e selezione di profili middle/top management ed executive. Per candidarsi, inviare il curriculum all’indirizzo [email protected], specificando nell’oggetto il riferimento ItaliaOggi. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 73 Lunedì 19 Marzo 2012 L’informazione in tempo reale Offro L’informazione in tempo reale Lavoro SUL VIDEOCENTER WWW.ITALIAOGGI.IT SUL VIDEOCENTER WWW.ITALIAOGGI.IT INFINITE OPPORTUNITÀ PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE Acquisti Lombardia http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Buyer Senior Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca buyer senior per azienda leader nel settore chimico-agrofarmaceutico. La risorsa, rispondendo al Responsabile Acquisti, si occuperà di: gestione fornitori, analisi mercati internazionali e ricerca di eventuali alternative per l’approvvigionamento; analisi offerte e negoziazione prezzi; monitoraggio andamento prezzi materie prime e altri beni e servizi; definizione budget annuale. Si richiede: pluriennale esperienza in aziende medio-grandi, in materia di acquisti di materie prime, beni e servizi diretti, lavorazioni industriali presso terzi, maturata in contesti produttivi preferibilmente di aziende chimiche; Laurea in Chimica o Ingegneria Chimica o similari; autonomia nella gestione di progetti d’acquisto complessi in contesti destrutturati; buona padronanza nell’utilizzo dei principali strumenti informatici e sistemi gestionali; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità ad effettuare trasferte europee ed extra europee. La retribuzione e il livello contrattuale saranno valutati in base alla reale esperienza. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: La Divisione Permanent Nord di Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Gustavo Fara, 20 – 20124 Milano - Tel 02 29534092 - Fax 02 29533524 - permanent.milano@ articolo1.it Articolo1 Agenti e Rappresentanti Puglia Agente Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 70 agenti per azienda cliente leader nel settore telecomunicazione. Le risorse seguono e gestiscono le attivazioni delle smart card; coinvolgono diversi interlocutori (amministratori di condominio, portieri, responsabili di cantieri in costruzione) al fine di acquisire nuovi contatti per poi proporre il servizio. Lavorano in sinergia con i centri di attivazione servizio. Si richiede: precedente esperienza in aziende di telecomunicazione e preparazione tecnica nel settore di riferimento. Sede di lavoro: Puglia. Gli annunci OFFRO LAVORO PSICOLOGIA DEL LAVORO Esperienza multiforme vendesi Il mio curriculum è decisamente variegato! Come «venderlo» a un selezionatore? Antonio, Belluno Qualunque sia la nostra esperienza precedente, la candidatura presso una nuova realtà aziendale e la conseguente «prova del nove» rappresentata dal colloquio di selezione dovranno prevedere la valorizzazione della professionalità acquisita, tanto più se quest’ultima risulti il frutto di contesti diversi. Il rinforzo del proprio profilo professionale e l’evidenziazione delle corrispondenze rispetto alla posizione aperta saranno gli elementi primari sui quali puntare: all’azienda interesserà constatare in quale misura le caratteristiche relative alle precedenti esperienze possano essere trasferite agevolmente nel nuovo ruolo. Quindi, prima di affrontare il colloquio, sarà opportuno stilare un elenco di punti di contatto, ai quali aggiungere le competenze trasversali che si ritiene ci appartengano (facilità di relazione, flessibilità, capacità di leadership, doti organizzative e altre). Tali aspetti della nostra personalità saranno preziosi per evitare di indurre l’impressione di una storia lavorativa irregolare. L’importante sarà l’offrire al selezionatore argomentazioni logiche sulle quali basare la scelta, dimostrando come un’esperienza ricca di sfumature possa essere maggiormente interessante rispetto ad un’altra costruita entro un unico ambito professionale. Naturalmente, si dovranno evidenziare anche gli ingredienti specialistici dei differenti ruoli ricoperti, sempre, però, mettendo in luce quelli che più risultino in linea con la posizione aperta. Se le nostre esperienze lavorative siano state, per lo più, di breve durata, dovremo essere attenti a non dare l’idea di persone che, di volta in volta, siano ripartite da zero. Individuiamo, dunque, un filo conduttore tra le molteplici vicende professionali pregresse e comunichiamo con sincerità e trasparenza le nostre motivazioni al selezionatore. Sarà premiante, soprattutto, che ciò non emerga solo in sede di colloquio, ma trapeli già dal cv e dalla lettera di presentazione. Angelo Boccato - [email protected] sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare i i i un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto - Tel 099 4532080 - Fax 099 9941706 - [email protected] Articolo1 Agente di commercio Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca agente di commercio per aziende operanti nel settore delle telecomunicazioni. Il candidato ha maturato una precedente esperienza in aziende operanti nel settore delle telecomunicazioni. La risorsa si occuperà della ricerca e dello sviluppo di nuovi clienti, nell’area business, al fine di acquisire gli stessi per proporre i servizi offerti e concludere i contratti. È imprescindibile essere possessori di partita IVA e agenti monomandatari. B fi PC portatile. il Il rapporto di Benefit: lavoro avverrà direttamente con la committenza. Sede di lavoro: Bari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari - Tel 080 5282487 - Fax 080 5243185 - bari@ articolo1.it Articolo1 Biologia e Chimica Lombardia Tecnici di laboratorio Junior La Divisione Specializzata ChimicoFarmaceutica di Articolo1 (UnoHolding), Agenzia per il Lavoro, ricerca I SETTORI Accquisti LE OFFERTE 73 Aggenti e Rappresentanti 73 Biologia e Chimica 73 Coommercio 73 Coontabilità 74 Grafici 74 Informatica 74 Inggegneri 76 Loogistica 76 Manager M 76 Prroduzione 77 Sa anità 77 Seegreteria 77 Teecnici 79 5 ttecnici di laboratorio junior. Le riso orse si occuperanno di: creazione risorse rice ricette di nuovi cosmetici a partire dal dalle indicazioni del cliente (date dal res responsabile di laboratorio e dall’uffici ficio marketing); analisi di laboratori torio e test sui prodotti; Si richiede: dip diploma o Laurea in chimica (o titoli equ equivalenti); esperienza di 2/3 anni nel ruolo, in aziende settore cosmetico tico, con particolare riferimento alle em emulsioni; esperienza in reparto di rice ricerca e sviluppo; affidabilità e auton tonomia nel lavoro. Sede di lavoro: Cre Crema. Gli annunci sono rivolti a can candidati ambosessi. Le persone inte interessate possono inviare un dettag tagliato curriculum indicando il riferi ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro - permanent.milano@ articolo1.it Articolo1 Tecnici di laboratorio Senior La Divisione Specializzata ChimicoFarmaceutica di Articolo1 (UnoHolding), Agenzia per il Lavoro, ricerca 2 tecnici di laboratorio senior. I candidati si occuperanno di: creazione ricette di nuovi cosmetici a partire dalle indicazioni del cliente (in collaborazione con l’ufficio marketing); analisi di laboratorio e test specifici sui prodotti; gestione e coordinazione del team di laboratorio; Si richiede: diploma o Laurea in chimica (o titoli equivalenti); esperienza pluriennale nel ruolo in aziende settore cosmetico, con particolare riferimento alle emulsioni; I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalare le proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] periti meccanici/elettrici, promoter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, responsabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto gestione commesse per Giornale di Brescia commerciali, educatori-educatrici, periti elettronici, programmatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, financial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qualità, cassieri per Openjob ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aeronautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, montatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettronico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, operatori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, ingegneri termotecnici, programmatori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispettori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1 affidabilità e autonomia nel lavoro; capacità di gestione di altre risorse. risorse Sede di lavoro: Crema. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro [email protected] Articolo1 Commercio Lazio Responsabile Rete Commerciale Esercenti VLT La Divisione Specializzata Intrattenimento di Articolo1 Agenzia per il Lavoro (UnoHolding Family) ricerca un responsabile rete commerciale esercenti VLT per un’importante azienda operante nel settore giochi e intrattenimento a Roma. Il candidato, rappresentando il punto di raccordo fra la direzione commerciale e gli ac- 02/58317598 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 74 O F F R O L AVO R O Lunedì 19 Marzo 2012 count presenti su territorio nazionale, si occuperà di seguire e implementare le attività di sviluppo commerciale del prodotto VLT attraverso la creazione di un’efficace strategia territoriale e la gestione della rete commerciale dedicata ai punti vendita (bar, tabaccherie, sale giochi etc.) di rilevanza strategica per l’azienda. Sarà responsabile, inoltre, della gestione di tutte le attività commerciali connesse allo sviluppo della linea di business VLT nei punti vendita sia per quanto riguarda le azioni commerciali e promozionali sia riguardo al perseguimento degli obiettivi assegnati alla rete commerciale e le attività post vendita. Si richiede esperienza in posizione analoga di almeno 5 anni maturata in società di servizi modernamente organizzate operanti nella distribuzione e vendita di beni e servizi a punti vendita Retail. Completano il profilo doti organizzative e gestione di un team di persone. Descrizione delle principali attività/ responsabilità: collaborare con la direzione commerciale nella definizione delle strategie commerciali attraverso lo sviluppo di piani idonei a raggiungere gli obiettivi di vendita e customer satisfaction; conoscere e analizzare le esigenze della clientela e le caratteristiche del territorio in cui opera la società. Selezionare, nell’ambito della rete distributiva diretta, i migliori punti vendita per la commercializzazione del prodotto; gestire efficacemente i processi di contrattualizzazione del punto vendita e le attività necessarie all’acquisizione delle successive autorizzazioni; supportare il punto vendita nel rafforzare la capacità commerciale programmando e implementando le attività di comunicazione, visual merchandising e promozione del prodotto; programmare il fabbisogno della rete commerciale in termini di risorse finanziarie e umane necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso l’elaborazione di piani economici e di investimento; organizzare il team commerciale assegnando le zone di attività ai diversi componenti e definendo per ciascuno di essi gli obiettivi di risultato e assicurando uno standard elevato di servizio al cliente. Monitorare periodicamente il grado di attuazione dei piani, analizzando eventuali scostamenti e ponendo in essere le opportune azioni correttive. Supportare il team commerciale coordinandone l’attività e monitorando il raggiungimento degli obiettivi. Si offre: contratto a tempo indeterminato con inquadramento commisurato alla reale esperienza del candidato. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - [email protected] Articolo1 Lombardia Commerciale estero Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda di Cologne (BS) commerciale estero ottimo inglese e buono spagnolo/portoghese. E’ richiesta una precedente esperienza in analoga mansione. La persona dovrà occuparsi di spedizioni con l’estero. Lavoro full-time, automunito/a, preferibilmente residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Impiegato commerciale Randstad Italia SpA, filiale di Erba, ricerca un impiegato commerciale per inserimento all’interno dell’ufficio estero presso un’azienda cliente della zona di Inverigo. Si richiede ottima conoscenza della lingua inglese e gradita conoscenza della lingua francese. Fondamentale il buon uso Pc. Orario di lavoro a tempo parziale pomeridiano: dalle 13.30/14.00 alle 17.30/18.00. Durata contratto: contratto iniziale a tempo determinato con prospettiva di assunzione definitiva in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected] Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209) Direttore Marino Longoni (02-58219207) Redazione: Silvana Saturno (02-58219378) Roxy Tomasicchio (02-58219335) Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374. Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Presidente: Domenico Ioppolo. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Amministratore delegato: Fabrizio Masini. Vicedirettore generale (finanza e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale speciali: Danilo Altenburger. ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 SERVIZIO ABBONAMENTI per informazioni e segnalazioni Guida all’uso di OFFRO LAVORO CHIAMATA GRATUITA NUMERO VERDE 800-822195 CHIAMATA GRATUITA FAX VERDE 800-822196 ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Erba - Corso XXV Aprile, 74 - 22036 Erba - Tel 031 640768 - Fax 031 3338482 - erba. [email protected] Randstad Italia SpA Impiegato commerciale estero Openjobmetis S.p.A, agenzia per il lavoro, ricerca impiegato commerciale estero diplomato o laureato in scienze dell’alimentazione, biologia o veterinaria. Disponibile all’apprendimento e a trasferte all’estero. Ottima conoscenza della lingua inglese. Zona di lavoro: Gadesco Pieve Delmona (Cr). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjpobmetis S.p.A. - Agenzia per il Lavoro - Filiale Di Pontevico - Via XX Settembre, 91 - 25026 - Pontevico (BS) - Tel 030/9306153 - pontevico@ openjob.it Openjobmetis S.p.A Contabilità Lombardia Contabile con esperienza Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda di Castelcovati (BS) operante nel settore edile contabile con esperienza fino al bilancio per inserimento nell’ufficio area bilanci, buon utilizzo pc, disponibilità immediata, lavoro full-time. Contratto iniziale con l’agenzia e successiva possibilità di inserimento in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, SENATO DELLA REPUBBLICA Estratto di bando di gara - procedura accelerata Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 9 marzo 2012, n. S-48, e nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 14 marzo 2012, n. 31, V serie sp., è stato pubblicato il bando relativo alla procedura ristretta accelerata in due lotti per l’affidamento in appalto, per un periodo di tre anni, del servizio di monitoraggio stampa quotidiana e periodica (Lotto 1) e del servizio di monitoraggio radiotelevisivo (Lotto 2) per il Senato della Repubblica, da aggiudicare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il valore stimato dell’appalto, per i 36 mesi di durata del contratto, è di euro 1.350.000,00, IVA esclusa. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 15 del 4 aprile 2012, secondo le modalità indicate nel bando. Il bando e la modulistica allegata sono pubblicati anche sul sito internet dell’Amministrazione (www.senato.it, link ‘bandi di gara’). Punto di contatto: Senato della Repubblica, Servizio del Provveditorato – Ufficio per le gare ed i contratti, Piazza S. Eustachio, 83 - 00186 Roma, tel.: 06.67065358 fax: 06.67065364 - e-mail: [email protected] PEC: [email protected]. Il Consigliere parlamentare reggente Avv. Barbara Giuliani Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Puglia Impiegato per il controllo di gestione Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca impiegato per il controllo di gestione per azienda operante nel settore metalmeccanico. Il prescelto si occuperà di: controllo di gestione; bilancio annuale e mensile; fatturazione, scritture contabili, liquidazione IVA, dichiarazione intrastat; analisi degli scostamenti; budget e forecast; controllo e valutazione degli investimenti; controllo saldi contabili; contabilità industriale; analisi dei flussi finanziari. Si richiede: Laurea in Economia e commercio o in Ingegneria Gestionale; perfetta padronanza della lingua inglese sia parlata sia scritta. Si offre contratto a tempo determinato con finalità di inserimento. Zona di lavoro: Bari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari - Tel 080 5282487 Fax 080 5243185 - [email protected] Articolo1 Grafici Lombardia Disegnatore grafico Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca disegnatore grafico per azienda metalmeccanica. Il candidato si occuperà dell’elaborazione di disegni grafici e del rendering legato alle commesse ed ai prodotti. Nello specifico si occuperà di progettazione e sviluppo degli elaborati grafici quali decorazioni ed elementi da interno / da esterno. Si richiede: Diploma di perito grafico o di maturità associato a specializzazioni in campo grafico, precedente esperienza in analoga mansione in aziende industriali di almeno 3 anni. Buona conoscenza programmi di grafica, del pacchetto Office e della lingua inglese, preferibilmente utilizzo ERP SAP/R3. Si offre contratto a tempo determinato di 6 mesi per sostituzione maternità. Sede di lavoro: Filago (Bg) Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum Informatica Campania Programmatore IBM Websphere Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 programmatori IBM Websphere per azienda leader nel settore informatico. Le risorse, riportando direttamente al cliente si occuperanno di: creare programmi capaci di permettere attraverso una piattaforma una celere comunicazione tra cliente e fornitore; manutenzione della piattaforma creata; integrare e automatizzare i processi di business. Si richiede: pluriennale esperienza con l’utilizzo del software WEBSPHERE, portfolio di progetti sviluppati e finiti, laurea in informatica. Si offre contratto di somministrazione di sei o dodici mesi con buone possibilità di inserimento. La retribuzione e il livello contrattuali saranno commisurati alla reale esperienza. Sede di lavoro: Napoli Centro Direzionale. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Napoli - Tel 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected] Articolo1 Lazio Addetto Help Desk Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 10 addetti help desk. La risorsa si occuperà di fornire assistenza alle aziende del settore; in particolare; di installazione e assistenza terminali di gioco, video informazione, configurazione software e hardware. Si richiede: disponibilità a lavorare su turni, nella fascia oraria 7-23, anche nel fine settimana e nei giorni festivi Diploma di scuola media superiore o Laurea; Competenze tecniche, Conoscenza informatica dei sistemi operativi MS Windows, Conoscenza COMUNE DI GENOVA *-2+7-0/+ 34(7-0/+ 5/-)( (11(.4(/4+ + 3+26-7- ,+/+2(.34(7-0/+ 5/-)( (11(.4(/4+ ,(2+ + )0/42(44I 6>8 ,8C>98?;> & ,<ABF8 "%"#$ I GGG!:B@EA<!=<ABF8!>D H ::BADC8DD>':B@EA<!=<ABF8!>D ESTRATTO DI AVVISO DI GARA Si rende noto che il giorno 18/04/2012 alle ore 9,30 presso una sala del Comune di Genova avrà luogo una procedura aperta per conferimento in appalto del servizio di Pulizia presso gli Uffici Giudiziari per il periodo 01/07/2012 - 30/06/2013 da aggiudicarsi con le modalità di cui all’art. 83 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. per il complessivo importo di Euro 757.500,00 comprensivo degli oneri della sicurezza da interferenze ed al netto dell’IVA. Le offerte, complete della documentazione richiesta dal bando di gara, dovranno pervenire entro il 16/04/2012 ore 12,00. Il bando integrale, affisso all'Albo Pretorio del Comune, è stato inviato alla G.U.C.E. il 06/03/2012, è in corso di pubblicazione sulla G.U.R.I. ed è ritirabile presso il Settore Gare e Contratti – Via Garibaldi, n. 9 – Tel. 0105572292 – Fax 0105572240 nonché ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 70 comma 9 del D.Lgs. 163/2006 scaricabile dal sito internet www.comune.genova.it e www.appaltiliguria.it IL DIRIGENTE Dott.ssa Cinzia MARINO evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Viale Betelli, 35/37 - 24044 Dalmine (BG) - Tel 035 567381 - Fax 035 4512569 - [email protected] Articolo1 semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente. sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale. Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O Lunedì 19 Marzo 2012 75 Reyl (Lux) Global Sicav www.reyl.ch Valori al 15/03/2012 Elite France-Europe B EUR 91,54 Em Mkts Eq B($) USD 136,42 Em Mkts Eq F($) USD 135,49 Em Mkts Eq J(Chf) CHF 120,57 Em Mkts Eq L EUR 137,60 European Equities B EUR @96A3=>6?/` 23576 >?@26 26 0=3>16/ /AA6>: 26 /556@261/B6:93 26 /;;/7?: 165. '&+-,+)3+) Valori al 16/03/2012 218,78 European Equities C(Chf) CHF 199,46 European Equities D($) USD 217,4600 European Equities F EUR 213,36 European Equities H EUR 206,88 Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 102,16 Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 101,97 Long/Short European Eq B EUR Long/Short European Eq D ($) USD 99,35 North American Eq. B($) USD 161,26 North American Eq. E EUR 152,6000 Ivy Asset Strategy A1 EUR1150,8600 Japan A1 EUR US Large Cap Value A1 EUR 1075,19 W&R Science & Technology A1 EUR 1090,40 584,51 98,93 North American Eq. F($) USD 158,2400 North American Eq. G EUR 148,6900 North American Eq. H($) USD 148,8000 >?/B6:93 /;;/7?/9?3. GVS^OZ[S¥b NOQTS E¥]NS NS 8ZO[MSK& [ONO TOQKTO CSKaaK NOT @OZMK¥W& V(+/f ,/+,+ FOT %-3 *-*,322+ PK` %-3 *-*,322-,3( 23>1=6B6:93. 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Soc. 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Giacomin «Caccia ai raggi cosmici» 17.40 Storm Riders - Serie TV 19.30 Punto e a Capo Le notizie del giorno attraverso i Tg 21.05 Quelli del Lunedì - Calcio Il calcio raccontato dai tifosi 22.40 Law&Order - Serie TV «Dietro le quinte» 23.35 Film Primo Piano «Sangue facile» - Thriller Con F. McDormand (1984) 7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina 10.30 5 Giorni sui Mercati - Con M. Valerio Ospiti S. Preda, M. Cecchi de Rossi e M. Milano 11.40 The Leaders - Di S. Luciano Ospite S. Bertolini (Assirm) 12.20 Analisi Tecnica Intervenitechiamandolo02.582.195.85 13.30 Bussola Economica 14.00 Linea Mercati Wall Street 15.10 Universiadi del Trading 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti M. Fortuzzi (IDeA Sim) e C. Bellon (Vontobel) 19.05 Desk China 21.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg Il Tg dedicato ai professionisti Design&Living Il gusto del Made in Italy Top Lot Le aste in diretta Ride&Drive Tutte le novità per un viaggio straordinario My Tech La tecnologia utile di tutti i giorni Tempo di Lusso Vivere e conoscere ciò che fa la differenza Sapori&Profumi Ecco le eccellenze culinarie Nautilus Il piacere di leggere Art TV Il mondo dell’arte 7.00 7.10 8.30 9.30 11.00 8.00 Parelli Natural Horsemanship «La doma naturale» 11.20 Class Horse TV Live «Le interviste e gli amici di FB» 11.45 Special Class: Karin Donkers «I successi dell’amazzone belga» 12.00 Class Horse Tg 12.30 Le Avventure del Cavaliere Errante «Il baricentro di cavallo e cavaliere» 14.45 Class Horse TV Live «Rassegna stampa e amici di FB» 17.00 Class Horse TV Live «Le interviste e gli amici di FB» 18.00 Class Horse Tg 18.30 Vintage «Viaggioneltemponelmondoequestre» 19.00 LIVE Talk Show Attualità «Test event» 21.00 Reem Acra FEI World Cup «IX tappa Dressage da Goteborg» Unidesio Azionario Area Euro Unidesio Azionario Internazionale Canale 56 www.chiaravita.it POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology EUR GBP USD Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD NAV Valori al 13,99 14/03/2012 11,6100 14/03/2012 18,2100 14/03/2012 8,42 6,9900 10,9600 18,93 12,0300 1587,1700 12,36 10,2700 16,1700 12,5600 10,4400 16,4300 www.polarcapital.co.uk 14/03/2012 14/03/2012 14/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 16/03/2012 11.30 13.00 15.10 16.00 16.30 17.15 18.00 19.15 20.00 20.10 21.00 Tg Moda News Milano Moda Donna New York Fashion Week Full Show Designer Star&Style Le celebrity internazionali Paris Pret a Porter Next Generation Men’s Fashion Fashion Schools Ready to Wear Le novità dai migliori negozi London Fashion Week Le tendenze della moda inglese Boys&Girls La moda per i giovani On the Beach Le tendenze dalle spiagge del mondo Tg Moda News Paris Haute Couture Full Show Designer www.radioclassica.com 7.15 Rassegna Stampa Radio Class 9.05 Apertura Piazza Affari e Borse Europee 10.00 Spazio D.J. Classico Musica classica e aggiornamenti sul traffico, meteo, borsa, oroscopo, sport 15.30 Apertura Wall Street Con Andrea Fiano da New York 16.00 Ultimo Grido Le novità della classica 17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee 18.00 Punto Piazza Affari Linea diretta con gli ascoltatori 18.30 Acquarello show 20.00 Onda della Sera I grandi concerti 22.00 Onda della Notte I grandi concerti http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 76 di rete (TCP/IP), Networking (Router, Switch), Adsl, Isdn. Si offre: contratto di somministrazione iniziale con successiva assunzione diretta da parte dell’azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - [email protected] Articolo1 Data Base Administrator http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O Lunedì 19 Marzo 2012 Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca data base administrator. Il candidato avrà le seguenti mansioni: gestione di tabelle ed indici, partizionamento e file group, performance e tuning, procedure di backup e recovery, Stored Procedure e query in T-SQL. Si ricvhiede: esperienza in ambiente cluster, in configurazioni di mirroring e log shipping, nella migrazione da SQL server 2005 a SQL Server 2088, conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata. Si offre inserimento diretto in azienda retribuzione commisurata all`esperienza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - [email protected] Articolo1 Programmatore Net Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 Programmatori Net. La risorsa riporta direttamente responsabile IT, si occuperà di analisi di dettaglio e/o dell’implementazione di nuovi progetti con tecnologia.NET. Ulteriore compito sarà costituito della manutenzione evolutiva di alcuni progetti già consolidati, sviluppati con tecnologia.NET (C# e ASP.NET) su database MS SQL Server 2005-2008. Si richiede: buona conoscenza della lingua inglese scritta e orale, capacità di analisi e propensione agli obiettivi. Si offre contratto di inserimento in azienda, commisurato all’esperienza maturata. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - roma2@ articolo1.it Articolo1 Sistemista di Rete e Sicurezza Informatica Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 sistemisti di rete e sicurezza informatica. La risorsa dovrà definire le politiche di sicurezza aziendale; supportare tecninamente l’infrastruttura d rete IP (LAN, MAN, WAN); gestire tutti gli apparati di networking (router, switch, firewall).Si richiede: Diploma o Laurea in discipline tecniche e informatiche o equipollenti; ottima conoscenza dei Firewall Checkpoint; esperienza nella configurazione di Router e Swtch; esperienza nella gestione e configurazione di sistemi operativi Microsoft per Server; esperienza in gestione della sicurezza dei sistemi IT; ottima conoscenza delle reti IP, dei protocolli di routing dinamico (OSPF, BGP, RIP) reti MPLS e connessioni VPN; buona conoscenza degli apparati di rete CISCO; esperienza di almeno 3 anni nel ruolo. La proposta contrattuale e la retribuzione saranno commisurati al profilo del candidato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - roma2@ articolo1.it Articolo1 Sistemista IT Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 sistemisti IT. Si richiede: Diploma in materie tecniche o laurea in ingegneria informatica, un’esperienza comprovata di almeno 3/4 anni nel ruolo, buona conoscenza della lingua inglese, disponibilità a turni, trasferte e reperibilità notturna. La proposta contrattuale e la retribuzione saranno commisurati alla reale esperienza del candidato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 [email protected] Articolo1 Sviluppatore Web Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 4 sviluppatori web. Il candidato possiede una provata esperienza in analisi e sviluppo software sulla piattaforma Windows e ha l’obiettivo di gestire il disegno, lo sviluppo e la qualità di complesse soluzioni IT rivolte a clienti del mondo del betting e viedeolottery, basate principalmente sulla tecnologia e sulla piattaforma Microsoft.Net. Si richiede: Diploma di scuola media superiore o Laurea in materie informatiche / scientifiche, esperienza comprovata nel ruolo di almeno tre anni; gradite certificazioni Microsoft. Si offre: contratto a tempo determinato di 1 anno con possibilità di proroghe; la proposta economica sarà commisurata alla reale esperienza del candidato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - roma2@ articolo1.it Articolo1 Lombardia Help Desk Openjobmetis S.p.A, agenzia per il lavoro, ricerca help desk con esperienza help desk oppure sistemistiprogrammatori. Buona capacità di gestione del cliente. Conoscenza Microsoft, SQL Server e linguaggi di scripting. Ottima conoscenza della lingua inglese. Disponibile a orari giornalieri flessibili. Zona di lavoro: Cremona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjpobmetis S.p.A. - Agenzia per il Lavoro - Filiale Di Pontevico - Via XX Settembre, 91 - 25026 - Pontevico (BS) - Tel 030/9306153 - pontevico@ openjob.it Openjobmetis S.p.A Toscana Analista programmatore Java Enterprise La Divisione Specializzata ICT di Articolo1, Agenzia per il Lavoro, UnoHolding Family, ricerca 5 analisti programmatori Java Enterprise. La risorsa avrà il ruolo di realizzare interventi evolutivi riguardanti componenti sw J2EE/J2ME/C++. Il Candidato ideale ha ottima conoscenza di: linguaggi Java (J2EE/J2ME/Android) e C++; sistema operativo Linux, db PostgreSQL, applicativa di Geoserver, Openlayers, OpenStreetMap; algoritmi di ottimizzazione (lineare ed euristica). Si richiede: Laurea tecnico/scientifica di secondo livello; precedente esperienza in ricerca operativa per la manutenzione evolutiva di applicazioni di infomobilità. Sede di lavoro: Firenze. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Gordigiani, 56/C - 50127 - Firenze - [email protected] Articolo1 Web Master La Divisione Specializzata ICT di Articolo1, Agenzia per il Lavoro, UnoHolding Family, ricerca 6 web master. La risorsa si occuperà di progettazione e sviluppo siti internet. Si richiede: conoscenza dei linguaggi di Scripting Javascript, JSP e Mark-up HTML; Laurea in scienze dell’informazione. Precedente esperienza nella mansione. Sede di lavoro: Firenze. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Gordigiani, 56/C - 50127 - Firenze - [email protected] Articolo1 Ingegneri Lazio Project Manager Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca project manager. Il candidato si occuperà di pianificazione, monitoraggio e controllo in ambiente multiprogetto. Si richiede: Laurea in ingegneria gestionale o informatica o cultura equivalente; esperienza comprovata di almeno 5 anni nel ruolo, svolto presso realtà del settore gioco o presso aziende di consulenza. La proposta contrattuale e la retribuzione saranno commisurati alla reale esperienza del candidato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 - [email protected] Articolo1 Lombardia Disegnatore meccanico Randstad Italia SpA, filiale di Erba, ricerca, per azienda metalmeccanica, un disegnatore meccanico da inserire all’interno dell’ufficio tecnico / ricerca e sviluppo. Si richiede diploma ad indirizzo meccanico o laurea di primo livello, nonchè una minima esperienza pregressa nel ruolo e ottima conoscenza di programmi per la progettazione meccanica 2d e 3d. Preferibile conoscenza ProE. Inserimento diretto in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Erba - Corso XXV Aprile, 74 - 22036 Erba - Tel 031 640768 - Fax 031 3338482 [email protected] Randstad Italia SpA Ingegnere elettronico Randstad Italia SpA, filiale di Erba, ricerca, per azienda del settore elettrotecnico/elettronico, un ingegnere elettronico per inserimento all’interno dell’ufficio tecnico. E’ richiesto il titolo di studio in ingegneria elettronica e ottime competenze informatiche. L’attività alla quale sarà adibita la risorsa è la progettazione di software per la programmazione plc (applicazione automazione industriale). Lavoro full-time con richiesta disponibilità al lavoro straordinario. Contratto iniziale di somministrazione a tempo determinato con prospettiva di inserimento definitivo in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Erba - Corso XXV Aprile, 74 - 22036 Erba - Tel 031 640768 - Fax 031 3338482 - erba.aprile@ it.randstad.com Randstad Italia SpA Perito elettrotecnico Ingegnere elettrico Randstad Italia SpA, filiale di Erba, ricerca perito elettrotecnico o ingegnere elettrico per inserimento in ufficio tecnico. La persona inserita si occuperà all’interno dell’ufficio di progettazione di impianti di distribuzione dell’energia elettrica sia civili che industriali e della gestione del cliente, compresa l’elaborazione dei preventivi e la gestione dell’avanzamento lavori di cantiere. Gradita esperienza maturata nel ruolo. Full-time. Zona di lavoro Erba e Lombardia. Durata contratto: iniziale tempo determinato più proroghe e prospettiva di inserimento. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA Erba - Corso XXV Aprile, 74 - 22036 Erba - Tel 031 640768 - Fax 031 3338482 - erba. [email protected] Randstad Italia SpA Piemonte Disegnatore Autocad 3D Randstad Italia SpA, filiale di Borgosesia, ricerca disegnatore Autocad 3D con pregressa esperienza nella mansione, meglio se proveniente dal settore meccanotessile, con conoscenza di Autocad 2D ed Inventor. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia Spa - Via XX Settembre 13 – 13011 Borgosesia (VC) - Tel 0163/209239 - Fax 0163/209232 - [email protected] Randstad Italia SpA Neolaureati in possesso di una laurea magistrale in ambito tecnico – scientifico Randstad Italia SpA, filiale di Borgosesia, ricerca neolaureati in possesso di una laurea magistrale in ambito tecnico – scientifico: matematica, fisica, scienze dei materiali, chimica, ingegneria da inserire presso azienda metalmeccanica tramite un master finanziato. La risorsa inserita sarà assunta con contratto a tempo determinato di 24 mesi, seguirà un percorso formativo presso l’Università e svilupperà una formazione tecnica sul lavoro presso l’azienda cliente. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia Spa - Via XX Settembre 13 – 13011 Borgosesia (VC) - Tel 0163/209239 - Fax 0163/209232 - [email protected] Randstad Italia SpA Logistica Lombardia Addetto alla logistica Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda sita in Cazzago San Martino (BS) addetto alla logistica con esperienza e ottima conoscenza della lingua inglese e una seconda lingua straniera. E’ richiesta una precedente esperienza in analoga mansione. La persona si dovrà occupare della gestione dei contratti di trasporto e dei carichi oltre che cercare nuovi trasportatori. Lavoro full-time, automunito, preferibilmente residente in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Manager Piemonte Area Manager estero Junior Randstad Italia SpA, filiale di Borgosesia, ricerc area manager estero junior per importante azienda del settore metalmeccanico giovani brillanti e dinamici che hanno maturato esperienze nella vendita di 2 anni, o neolaureati in discipline linguistiche – economiche. Si richiede autonomia organizzativa, capacità decisionali, spirito d’iniziativa. Ottima conoscenza della lingua inglese. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia Spa - Via XX Settembre 13 – 13011 Borgosesia (VC) - Tel 0163/209239 - Fax 0163/209232 - [email protected] Randstad Italia SpA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Puglia Capo area Puglia Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca capo area Puglia per azienda operante nel settore del commercio. La risorsa avrà la responsabilità di: organizzare i punti vendita, il sistema espositivo, controllare la disponibilità dei prodotti in negozio e il posizionamento delle merci, in riferimento alle comunicazioni e direttive aziendali. Si occuperà di formazione e monitoraggio dei responsabili/addetti alle vendite al fine di aumentare le loro competenze nella corretta gestione delle tecniche espositive e di visual merchandising, organizzazione eventi e promozioni in base alle linee guida fornite dalla sede centrale. Sarà settimanalmente in contatto con la sede, alla quale relazionerà sull’andamento dell’area geografica affidatagli, in modo dettagliato e motivato. Si richiede: esperienza almeno quinquennale in ruoli analoghi all’interno di aziende strutturate; disponibilità a trasferte su tutto il territorio nazionale; orientamento agli obiettivi, leadership, team working, motivazione, problem solving e massima disponibilità. Sede di lavoro: Bari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari - Tel 080 5282487 - Fax 080 5243185 - bari@ articolo1.it Articolo1 Supervisor Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca supervisor. Il candidato ideale ha maturato un’esperienza di almeno 2 anni come operatore teleselling e almeno 3 anni come Team Leader. La risorsa, riportando al Call Center Manager, si occuperà delle seguenti attività: coordinare un gruppo di Team Leader definendo e condividendo gli obiettivi e i piani operativi, supervisionando l’attività svolta dal proprio staff; gestire i collaboratori garantendo formazione, performance e motivazione; gestire i contatti con la committenza e le relazioni con i reparti in merito all’andamento operativo della commessa; analizzare i KPI operativi, marginalità economiche e costi della commessa. Il prescelto ha una forte predisposizione al lavoro per obiettivi, un’ottima capacità di gestire in autonomia processi, attività e persone. Possiede buone capacità di comunicazione e gestione delle relazioni interpersonali, problem solving, leadership. Si offre un contratto a tempo determinato di 6 mesi con possibilità di proroghe e successivo inserimento direttamente con la committenza. Si offre inserimento diretto in azienda. La retribuzione sarà commisurata all’esperienza e alle competenze della singola risorsa. Sede di lavoro: Modugno. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari - Tel 080 5282487 - Fax 080 5243185 - bari@ articolo1.it Articolo1 Produzione Campania Operaio CNC Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 operai CNC. I candidati hanno esperienza su macchine a controllo numerico e conoscenza programmazione a bordo macchina. Sede di lavoro: Nola. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Napoli - Tel 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected] Articolo1 Lombardia Operatore macchine CNC Openjobmetis Spa filiale di Chiari seleziona per aziende in zona Chiari, Cologne, Erbusco e Rovato operatori su macchine cnc con minima esperienza, buon uso degli strumenti di misura, cambio quote ed inserti e buona lettura del disegno meccanico. Disponibilità immediata per lavoro sia a giornata che su 3 turni. Lunedì 19 Marzo 2012 Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Sanità Campania Infermieresala operatoria strumentista Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 5 Infermieri Sala Operatoria Stumentisti per prestigiosa struttura ospedaliera. Si richiede: diploma di laurea in scienze infermieristiche o titolo riconosciuto per i cittadini extracomunitari; iscrizione IPASVI; esperienza di lavoro in sala operatoria (preferibilmente come strumentista/ferrista) di 2 anni (requisito indispensabile); disponibilità a lavorare su turni. Sede di Lavoro: Napoli. Si offre contratto iniziale di un anno con prospettive di assunzione diretta da parte della struttura cliente. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Na- 77 poli - Tel 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected] Articolo1 Fisioterapista Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca fisioterapista per azienda operante nel settore della sanità. I candidati sono in grado di svolgere in autonomia tutte le mansioni tipiche del ruolo e svolgeranno assistenza sanitaria domiciliare. Si richiede: titolo di studio idoneo; buone doti relazionali ed autonomia; disponibilità a recarsi presso il domicilio dei pazienti. È necessario essere automuniti. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Isili (CA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari - Tel 070 680376 - Fax 070 671108 - [email protected] Articolo1 Segreteria Puglia Segretario amministrativo Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca segretario amministrativo. Il candidato ha una esperienza in contesti di medie dimensioni; conoscenze e competenze nel settore amministrativo (prima nota, fatturazione, rapporti con () '%&$& #!"# Dal 16 al 25 marzo dalle 7.00 alle 9.00 | le novità in diretta dalla più importante fiera d’arte al mondo sabato 17 e 24 marzo alle 14.30 | domenica 18 e 25 marzo alle 15.30 | il talk show con i maggiori player del settore, i collezionisti, gli investitori su $#'#&% ! " In streaming su e http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O F F R O L AVO R O le banche) e in quello commerciale (ricerca di nuovi clienti e gestione di fornitori e clienti). Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Barletta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 171 – 70122 Bari - Tel 080 5282487 - Fax 080 5243185 - bari@ articolo1.it Articolo1 Tecnici Campania Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 addetti assistenza on line. L’attività prevede: assistenza telefonica agli esercenti, tabaccai, rivenditori e agenzie per quanto riguarda l’accettazione dei giochi, elaborazione dei palinsesti e delle locandine, attività di supporto e back office nell’ambito della gestione delle quote. Si richiede: esperienza pregressa nel ruolo, provenienza da realtà operanti nel settore del gioco on-line, disponibilità a lavorare dal lunedì alla domenica, in fascia oraria 8.00/23.00, contratto full-time 40h. Si offre: contratto di somministrazione di 3 mesi con possibilità di proroghe. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1, Agenzia per il Lavoro. S.p.A. - Via Cassiodoro 19 - 00193 Roma - Tel 06 788 511 86 - Fax 06 78 39 03 49 [email protected] Articolo1 Lombardia Addetto alla sala metrologica Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda di Travagliato (BS) addetto alla sala metrologica con minima esperienza ed utilizzo della macchina metrologica 3D. Automunito, preferibilmente residente in zona, lavoro full-time. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Corrective Worker Openjobmetis S.p.A, agenzia per il lavoro, ricerca manutentori biogas con esperienza nel recupero di biogas. Domicilio in zone limitrofe. Disponibile a orari giornalieri flessibili. Zona di lavoro: Gadesco Pieve Delmona (Cr). Inserimento ad Aprile 2012. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjpobmetis S.p.A. - Agenzia per il Lavoro - Filiale Di Pontevico - Via XX Settembre, 91 - 25026 - Pontevico (BS) - Tel 030/9306153 - pontevico@ openjob.it Openjobmetis S.p.A Randstad Italia Spa, ricerca 3 corrective worker per importante azienda della provincia di Treviso. I candidati che ricerchiamo sono essenzialmente manutentori, preferibilmente elettrici, che abbiano maturato comprovata esperienza in ambito manutentivo settore ferroviario. E’ indispensabile la conoscenza dei rotabili. La sede di lavoro sarà: limitrofi Treviso. Si offre: contratto di somministrazione. Orario di lavoro:a giornata. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale Randstad Italia SpA di Treviso - Via S. Girolamo Emiliani, 21 31100 Treviso - Tel +39 0422419694 - Fax +39 0422419687 [email protected] Randstad Italia SpA Perito meccanico Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda di Chiari (BS) perito meccanico anche prima esperienza da far crescere e formare in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento Manutentori Biogas Manutentori meccanici Openjobmetis S.p.A, agenzia per il lavoro, ricerca manutentori meccanici con pluriennale esperienza. Ottima conoscenza del disegno tecnico per il montaggio e smontaggio di parti meccaniche. Domicilio in zone limitrofe. Disponibili a orari su tre turni ciclo continuo. Zona di lavoro: Cremona. Possibilità di inserimento diretto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla 79 posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjpobmetis S.p.A. - Agenzia per il Lavoro - Filiale Di Pontevico - Via XX Settembre, 91 - 25026 - Pontevico (BS) - Tel 030/9306153 - pontevico@ openjob.it Openjobmetis S.p.A Perito meccanico Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per azienda di Chiari (BS) perito meccanico anche prima esperienza da far crescere e formare in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A Perito meccanico Openjobmetis Spa filiale di Chiari ricerca per aziende di Chiari, Erbusco, Travagliato (BS) periti meccanici con minima esperienza o neo diplomati. Disponibili a lavorare su 3 turni, automuniti, preferibilmente residenti in zona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Openjobmetis SpA - Filiale di Chiari - Viale Marconi, 3 - Chiari - Tel 0307101117 - Fax 0307012012 - [email protected] Openjobmetis S.p.A BILANCI 2012 Il vademecum per la redazione della contabilità e dei conti annuali • Le società di comodo • Le perdite fiscali • La moratoria su leasing e mutui • Il Tfm degli amministratori • Ace, la nuova Dit • I beni in uso ai soci www.italiaoggi.it IN EDICOLA CON http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it *oltre al prezzo del quotidiano http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Programmatore SAP/ABAP Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 programmatore SAP/ABAP. La risorsa, si occuperà di programmazione ABAP in ambito SAP. Si richiede: esperienza di almeno tre anni nel ruolo; conoscenza del settore aeronautico; conoscenza delle principali casistiche di sviluppo, maturata su progetti di media durata. Sede di lavoro: Napoli. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Napoli - Tel 081 19562800 – Fax 081 19562804 – [email protected] Articolo1 Lazio Addetto assistenza on line Lunedì 19 Marzo 2012 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it