Malattie Infettive - Autoprotezione.org
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I MALATTIE INFETTIVE La diffusione incontrollata di malattie infettive si verifica di norma in Paesi in via di sviluppo che non dispongono di un sistema sanitario in grado di gestire efficaci programmi di prevenzione basati sull’educazione sanitaria, igiene personale e degli ambienti, vaccinazioni e chemioprofilassi. È possibile però che le epidemie siano conseguenti a situazioni di grande disagio sociale ed ambientale così come si verifica in occasione dei disastri naturali e tecnici, conflitti armati. L’induzione di una epidemia a seguito di un disastro è il risultato dell’azione combinata di numerosi fattori: compromissione delle strutture sanitarie; preesistenza di focolai di infezioni; presenza di portatori; grado di immunizzazione della popolazione. In caso di disastro conseguente all'uso di armi nucleari si registra inoltre, quale circostanza aggravante, la diminuzione o la soppressione della risposta immunitaria, accrescendo il rischio di infezioni che possono originare nella flora microbica presente di norma nell’organismo o nei focolai d'infezione del proprio corpo. Un gruppo particolarmente importante è costituito, in caso di catastrofe dalle infezioni delle ferite aperte. Insudiciandosi per la polvere o per la terra, le ferite accolgono i più diversi agenti patogeni (bacilli del tetano e della cancrena gassosa). 1 La mancanza di asepsi nel trattamento delle ferite e nei locali sovraffollati di pazienti, costituiscono un pericolo ancora maggiore di contaminazione e possono infine sfociare in una epidemia. Le epidemie possono anche varcare i confini dell’area interessata dal disastro, diffondendosi, con la fuga o l’evacuazione di massa dal luogo della catastrofe, lungo i tragitti dello spostamento e nei nuovi insediamenti. 2 L'infrastruttura igienica lungo le vie di fuga, nei centri di raccolta e nei luoghi di insediamenti provvisori impreparata, non può far fronte al repentino afflusso; è certo intatta, ma essendo sovraccarica è funzionalmente insufficiente. Tra il disastro ed il sopraggiungere di epidemie, intercorre un certo tempo. E’ necessario intervenire immediatamente dopo l’evento mettendo in atto misure che devono essere considerate di autoprotezione. Sono quattro i gruppi di malattie da considerare: infezioni enteriche, trasmesse con l'assunzione di alimenti e di acqua; con infezioni da inquinamento; malattie infettive d'origine traumatica; infezioni aerogene; infezioni causate da insetti e animali. Le sorgenti Sorgente d'infezione è in primo luogo l'uomo ammalato, nel quale i germi patogeni trovano l'ambiente ottimale per la loro moltiplicazione e dal quale vengono eliminati a mezzo dei vari materiali patologici, creando la possibilità del passaggio immediato in altre persone. Per contagio diretto si intende appunto la trasmissione per trasporto da malato a sano di agenti infettivi mediante contatto diretto cutaneo o mucoso o per intima vicinanza nel raggio dei colpi di tosse dal malato). Maggiore importanza come sorgente, l'hanno i portatori sani di germi patogeni in quanto non essendo riconosciuti tali, non sono oggetto di misure profilattiche di regola riservate ai malati. I portatori sani sono quei soggetti che, senza presentare segni di malattia, ospitano nel loro organismo germi patogeni. 3 Anche gli animali in quanto possono ammalarsi di forme trasmissibili all'uomo (zoonosi), sono da considerare possibili fonti d'infezione. Vi sono poi germi patogeni occasionali, come gli attinomiceti e taluni sporigeni anaerobici, quali i batteri della cancrena gassosa, del tetano, del botulismo, che vivono e si moltiplicano nei materiali in putrefazione o nel terreno, specialmente se conciliato con rifiuti animali; tutti questi substrati possono per tanto assumere il valore di sorgenti d'infezione. Anche alcuni alimenti, quali brodo, latte, carni, frutti di mare, ecc. possono in talune circostanze permettere la moltiplicazione batterica ed essere considerati fonte d'infezione. Vie di penetrazione La penetrazione degli agenti infettivi nell'ospite può verificarsi in vari modi. Il corpo è in contatto con l'ambiente esterno mediante le superfici epiteliali della cute e delle mucose delle vie respiratorie, delle vie digerenti, della congiuntiva e delle vie genito-urinarie; durante la vita intrauterina, inoltre, è in rapporto con l'organismo materno, attraverso la placenta. MODALITA’ DI TRASMISSIONE Trasmissione diretta La trasmissione diretta è costituita dal passaggio immediato di un agente infettivo da una riserva ad una via di penetrazione di una persona suscettibile come nei rapporti sessuali e nel bacio. In questa modalità di trasmissione viene compresa anche la proiezione di goccioline emesse parlando, tossendo o starnutendo, sulle mucose delle congiuntive, del naso e 4 della bocca; infatti, la diffusione per goccioline richiede estrema vicinanza e di solito non si verifica ad una distanza superiore ai 2/3 m. Trasmissione indiretta La trasmissione indiretta avviene per mezzo di oggetti o materiali (veicoli) dell'aria (diffusione per via aerea) oppure di insetti (vettori) che agiscono da intermediari fra la riserva d'infezione e la persona suscettibile. Gli insetti possono comportarsi da vettori meccanici o da vettori biologici a seconda che la funzione da essi espletata consista solo nel trasporto degli agenti infettivi od anche nella loro moltiplicazione ed eventualmente nel completamento di una fase del loro ciclo di sviluppo. 5 PRINCIPALI PATOLOGIE CONTRATTE TRAMITE L’INGESTIONE DI ALIMENTI (agenti in causa, tempo di incubazione, sorgenti, alimenti più frequentemente coinvolti) PATOLOGIA TOSSINFEZI BOTULISMO AGENTE ONI da SALMONELL TIFO INFEZIONI da Clostridium NE OSI ADDOMINAL PARATIFICHE botulinum da Clostridium Salmonella E Salmonella perfrigens (vari sierotipi) Salmonella paratyphi stafilococco TOSSINFEZIO typhi INCUBAZION 2-4 ore 12-36 ore 12 ore 12-36 ore 14 giorni 7-15 giorni Terreno Feci/animali- Feci- Feci-urine/uomo uomo urine/uomo Carne Latte Carne Frutti di mare Uova E – Terreno SORGENTE Cute SERBATOIO mucose/uomo ALIMENTI Prosciutto Inscatolati: COINVOLTI Pollame fagiolini pollame Carne Olive Uova Creme latte Insaccati Latte Carne pollame Latte Frutti di mare SINTOMI E SEGNI Vomito Molto Raro Molto raro Raro frequente Molto Frequente frequente Diarrea Rara Molto rara Molto frequente Frequente Rara Frequente Febbre Assente Assente Molto rara Molto Frequente Frequente frequente Prostazione Rara Molto rara Assente Molto rara Molto Assente frequente Paralisi Assente Molto respiratoria frequente Disturbi oculari Assenti Molto Assente Assente Assente Assente Assenti Assenti Assenti Assenti frequenti 6 Misure di Prevenzione Tutti gli alimenti privi di involucri protettivi vanno distrutti possibilmente con l'incenerimento oppure sottoposti ad energica bonifica con mezzi chimici che ne rendano impossibile il consumo (bisogna pensare anche alla fauna circostante, ad evitare rischiosi cicli d'inquinamento biologico). Bonificare esternamente con soluzioni liquide le scatole metalliche di viveri e con temperature sufficientemente elevate, gli altri generi alimentari. Consumare alimenti conservati in depositi idonei, sicuri e controllati. Circa i vegetali crudi (frutta e verdure) è preferibile consumare solo varietà a buccia molto spessa come agrumi e cucurbitacee (cetriolo, zucca) e disinfettabile; comunque nel dubbio è necessario sospendere il consumo di vegetali freschi e reintegrare la transitoria deficienza vitaminica con confetti polivitaminici. Il latte deve subire un'effettiva ebollizione a 101° C per alcuni minuti perché possa dirsi sterilizzato; frequentemente invece il latte viene tolto dalla fiamma a temperature inferiori, cioè quando monta la panna. L'impossibilità di conservare con la refrigerazione gli alimenti freschi, rende sconsigliabile attingere a simili scorte. Confetture di frutta e carne conservati in contenitori ermetici, non si devono usare se si registra la dilatazione dell'involucro metallico o se si percepisce la fuoruscita di gas al momento dell'apertura. Osservate scrupolosamente le scadenze indicate nell'uso dei diversi prodotti. L'acqua è essenziale non solo per l'apporto idrico di cui abbisogna l'uomo ma anche per l'igiene personale e per la pulizia di ferite. Bisogna accertare se l’acquedotto, i 7 pozzi, le cisterne hanno subito danni e le fonti di approvvigionamento idrico siano state contaminate da germi o tossici. Nel capitolo “Acqua potabile e alimenti nell’emergenza” si forniscono consigli sul trattamento dell'acqua potabile. I rifiuti solidi urbani, non devono essere abbandonati disordinatamente formando cumuli all'aperto, poiché un loro mancato smaltimento comporta rischi putrefattivi ed infettivi legati questi ultimi alla moltiplicazione di insetti e piccoli roditori che possono poi fungere da vettori per i germi patogeni. I rifiuti solidi verranno raccolti in sacchi di plastica e poi seppelliti in luoghi sufficientemente distanti dall'insediamento umano. La raccolta degli escrementi umani avviene usando servizi igienici campali allestiti in container e in loro assenza mediante le latrine da campo facilmente realizzabili con materiali di recupero. La latrina comprende una fossa perdente profonda 1,5 m. su cui poggia una pedana circoscritta da pannelli e tettoie. Si dovranno ricoprire periodicamente (frequenza almeno giornaliera) con uno strato di terra, i rifiuti biologici accumulati. Almeno due volte nella giornata si dovrà cospargere la fossa con latte di calce o cloruro di calce. Più volte al giorno lavare accuratamente ogni parte del corpo scoperta e quindi esposta ai contatti con materiali contaminati (terra, oggetti d'uso comune, soprattutto in luoghi pubblici, ecc.) rimuovendo la sporcizia accumulata sotto le unghie con spazzole. Gli indumenti personali dovranno venire sostituiti con frequenza e lavati con detergenti disinfettanti. Mantenere la pulizia degli ambienti interni. Sorvegliare affinché non vengano abbandonati rifiuti di ogni sorta intorno al proprio alloggio, ai servizi di uso comune, lungo i percorsi. 8 Misure da adottare in caso di epidemia Misure per ridurre il contagio: Evitare i luoghi affollati. Se l'infezione si propaga per via aerea usate mascherine oronasali. Nel caso la malattia colpisca l'apparto gastrointestinale: osservate scrupolosamente le norme di igiene alimentari e dell’acqua già esposte; lavatevi accuratamente più volte al giorno con saponi detergenti ad azione antisettica ed in particolare le mani prima di portarle a contatto con il cavo orale; vigilate affinché i bambini non portino alla bocca oggetti sporchi; non trascurate la pulizia e la disinfezione anche delle più piccole ferite utilizzando acqua ossigenata per le lesioni più profonde e/o contaminate da terriccio. Gli abitanti della zona infetta non devono allontanarsi onde evitare la diffusione della malattia. Verranno istituiti i cordoni sanitari. Le persone affette da segni e sintomi sospetti quali febbre, diarrea, nausea, vomito, tosse, dolori muscolari, eruzioni cutanee, devono immediatamente essere segnalate all'autorità sanitaria. Nell'abitazione, il sospetto di contagio, in attesa di accertamenti definitivi, deve essere isolato in un locale a cui acceda per l'assistenza il minor numero possibile di persone. I locali occupati da malati devono essere disinfettati dopo il loro trasferimento al centro sanitario di raccolta. Gli effetti personali e letterecci che non possono essere trattati con mezzi chimici, devono essere distrutti con il fuoco. Quanto sopra vale anche per gli ambienti occupati da cadaveri. La lotta contro i vettori meccanici (es. mosche) e i vettori biologici (es. zanzare) non deve essere trascurata. In commercio, vi sono numerosi disinfestanti efficaci. Spesso il loro uso è limitato dalla scarsa conoscenza dei luoghi e dei tempi necessari per ottenere un trattamento efficace.Nel prospetto allegato vengono riportati i luoghi abitualmente frequentati dagli insetti più temibili nella diffusione delle malattie infettive. Circa i tempi di trattamento, ricordate che i disinfestanti solidi o liquidi devono essere impiegati più volte ed il ciclo deve proseguire anche dopo l'apparente scomparsa degli insetti. Quanto sopra vale anche per la lotta ai "roditori". Con questo termine 9 intendiamo tre ben definite specie conosciute per la loro attività particolarmente nociva sia dal punto di vista economico che da quello igienico: il Topo domestico o Sorcio (Mus musculus), il Ratto nero casalingo (Rattus rattus o Epymus rattus) ed il Ratto di fogna chiamato anche Topo di chiavica, Surmulotto, Ratto norvegese (Rattus norvegicus o Epymus rattus norvegicus). Essi possono propagare i germi di numerose gravi malattie quali: la peste, il tifo murino, la febbre tifoide e paratifoide, il colera, la dissenteria, il carbonchio, l'afta epizootica, il mal rosso dei suini, la trichinosi, la peste suina, il sodoku o malattia da morso di topo, la rabbia, la tularemia, il morbo di Weil, ecc.. Per di più essi ospitano parassiti vari, tra i quali annoveriamo il vettore della peste: la Pulce a strisce o Pulce pestifera. Questa malattia infatti inizia a propagarsi ed a compiere le sue stragi proprio fra la popolazione murina. Solo quando il topo sta per morire in seguito alla malattia, le pulci abbandonano il loro ospite per cercarsene uno nuovo e precisamente l'uomo, al quale viene cosi trasmessa l’infezione. MOSCA Centri di infestazione e di moltiplicazione: Nuclei rurali composti di casa colonica con annessa stalla, concimaia, porcili, pollai, conigliere, ecc.. Stalle isolate. Scarichi immondizie. Mercati ortofrutticoli ed alimentari. Centri di attrazione: Cucine e gabinetti di abitazione, alberghi, pensioni, ecc.. 10 Gabinetti pubblici. Macelli. Negozi generi alimentari. Attrezzature per la rimozione delle immondizie e locali di ricovero delle attrezzature. ZANZARA Centri di infestazione e di moltiplicazione: Interni ed esterni delle abitazioni. Stagni, rive, fossati, tombini stradali, e fosse perdenti. SCARAFAGGIO Centri di infestazione e di moltiplicazione: Cantine. Abitazioni. Stipiti, porte e finestre. Battiscopa. Tubazioni impianti idraulici e cassette impianti elettrici. PULCI Centri di infestazione e di moltiplicazione: Pavimenti. ZECCHE Centri di infestazione e di moltiplicazione: Interni ed esterni delle abitazioni. Prati, giardini e cortili. 11 Animali. PIDOCCHIO DELLA TESTA Centri di infestazione e di moltiplicazione: Solo la testa della persona infestata. CIMICE DEI LETTI Centri di infestazione e di moltiplicazione: Pavimenti. Stipiti porte e finestre. Mobilio. Materassi, cuscini e coperte. 12