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Panorama Medico Organo ufficiale di informazione dell’Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Ragusa Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCB - Sicilia 2003 - € 0,10 ANNO XXV - N°1 Marzo/Aprile 2012 SOMMARIO · Editoriale Organo ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Ragusa Presidente: Dr. Martorana Giorgio Direttore Responsabile: Dr. Salvatore D’Amanti Redazione: Consiglio Direttivo dell’Ordine Via G. Nicastro, 50 - 97100 Ragusa Editore: Parole & Immagini Via F. Crispi, 125 - 95131 Catania Tel. 095.7461073 - Fax 1782740704/5 www.paroleimmagini.it [email protected] Stampa: Simeto Docks srl Reg. Tribunale di Ragusa N. 5/1986 Gli articoli sono pubblicati sotto l’esclusiva responsabilità degli autori; le idee sono personali e non impegnano la Direzione del bollettino. In copertina il Castello di Donnafugata 3 Gli obiettivi del prossimo Triennio 4 Il medico tra professione ed autotutela 6 Certificazione di malattia al personale della Banca d’Italia 8 Aggiornate le tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope 9 Compensi professionali 10 Una pagina di buona sanità 11 Vietato anticipare farmaci senza ricetta 12 Come alleviare i futuri danni, della annunciata pletora pensionistica dei medici di famiglia 14 Mediazione, uno strumento alternativo 15 Addio al Prof. Attilio Basile 16 Giovani a rischio infertilità 18 Consiglio di Stato 22 Corte di Cassazione – Penale 23 Attacco alla Formazione Odontoiatrica 25 Novità previdenziali in vista per gli odontoiatri 27 · Ospedali a Vittoria Panorama Medico Organo ufficiale di informazione dell’Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Ragusa ANNO XXV - N°1 Marzo/Aprile 2012 Panorama Medico n°1 2012 Consiglio direttivo dell’Ordine 2012 Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCB - Sicilia 2003 - € 0,10 Presidente: Vicepresidente: Segretario: Tesoriere: Consigliere: Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Ragusa Informiamo che secondo quanto disposto dall’art.13 comma 1 della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali l’iscritto all’Ordine ed abbonato a questo bollettino ha il diritto in qualsiasi momento e del tutto gratuitamente di consultare, far modificare o cancellare i suoi dati o semplicemente opporsi al suo trattamento per l’invio del presente bollettino. Tale diritto potrà essere esercitato semplicemente scrivendo a: Parole & Immagini editore - Via F. Crispi, 125 - 95131 Catania Norme Per Gli autori Panorama Medico pubblica articoli scientifici di aggiornamento. La Redazione si riserva il diritto di deciderne la pubblicazione e - senza alternarne il senso - di apportare al testo quelle modifiche che si rendessero necessarie per uniformare l’elaborato allo stile e alle consuetudini del bollettino. Grafici e tabelle dovranno essere sempre in originale ed eseguiti con tecniche idonee alla riproduzione e il testo non dovrà superare le due cartelle, dattiloscritte, spazio due. Gli articoli dovranno essere inviati, per posta, alla segreteria di redazione di Panorama Medico presso la sede dell’Ordine. Non saranno pubblicati articoli e/o notizie e comunicati fatti pervenire in maniera diversa. Tiratura: n°2000 copie Dr. Martorana Giorgio Dr. Billone Aldo Dr. Vitali Carlo Dr. Criscione Salvatore Dr. D’Amanti Salvatore Dr. Ferrera Eleonora Dr. Gebbia Francesco Dr. Nicosia Ausilia Dr. Giaquinta Rosa Dr. Quattrocchi Orazio Dr. Ravalli Paolo Dr. Ruscica Salvatore Dr. Ruta Giorgio Dr. Tumino Salvatore Dr. Zelante Roberto Dr. Modica Giuseppe Consiglieri Odontoiatri: Dr. Modica Giuseppe Dr. Tumino Giuseppe Commissione per gli iscritti all’albo degli Odontoiatri Presidente: Dr. Giuseppe Tumino Componenti: Dr. Giardina Paolo Ignazio Dr. Migliore Antonio Dr. Modica Giuseppe Dr. Susino Luciano Collegio dei Revisori dei conti Componente effettivo - Presidente: Dr. Nicolò Pacca Componenti effettivi: Dr. Caputo Claudio Dr. Sanzone Salvatore Componente supplente: Dr. Pitino Michele Sede Dell’ordine: Ragusa Via Guglielmo Nicastro, 50 Tel. 0932.64.13.66 - Fax 0932.25.46.40 Orario di Segreteria: Lunedì-sabato dalle ore 10.30 alle ore 12.30 martedì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 · Il presidente riceve per appuntamento il martedì dalle ore 12 alle ore 13 ed il venerdì dalle ore 18 alle ore 19 · Il Vicepresidente riceve per appuntamento il martedì dalle ore 18,30 alle ore 19,30 · Il Segretario riceve per appuntamento il sabato dalle ore 10 alle ore 12 · Il Presidente dell’Albo degli Odontoiatri riceve per appuntamento il mercoledì dalle ore 12 alle ore 13 www.ordinemediciragusa.it - [email protected] EDITORIALE Gli obiettivi del prossimo Triennio Istituito il Premio Ippocrate A dicembre scorso, una lista unitaria formata dai rappresentanti dei maggiori sindacati medici, vince le elezioni ordinistiche per il triennio 2012/2014. Successivamente vengo acclamato Presidente e, pertanto, ringrazio tutti i Consiglieri del Direttivo per l’affetto e la stima dimostratami. Ringrazio di cuore, tutti i colleghi che venendo a votare ci hanno permesso di raggiungere il numero legale in seconda convocazione. È mio obbligo ringraziare il Presidente uscente dott. Salvatore Criscione, per il lavoro esemplare svolto nel suo mandato. I punti programmatici del nuovo Direttivo sono: Avvicinare i giovani all’Ordine, organizzando un’assemblea a loro dedicata nella primavera 2012 e prevedendo l’istituzione di una Commissione Ordinistica. Da subito, consegneremo i tesserini di iscrizione all’Ordine ai neo laureati all’inizio di ogni Consiglio Direttivo; ciò ci darà modo di conoscerli e di dialogare con loro. Continuare il rapporto già instaurato con i medici anziani con la borsa di studio Spampinato. Abbiamo deliberato l’istituzione del premio “Ippocrate”, dedicato ogni anno ad un collega Ibleo che abbia dato lustro e prestigio alla nostra professione. Coordinare le attività medico-scientifiche in Provincia con l’istituzione di un tavolo di concertazione con gli organizzatori di questi eventi. Rilanciare l’attività del nostro Organismo di Mediazione “Cittadini & Salute”, firmando il protocollo d’intesa con l’ASP 7 di Ragusa, che ci consente di dirimere i contenziosi tra medico e paziente. Abbiamo deciso di intervenire per la riqualificazione e la ristrutturazione del cortile che gira attorno alla nostra sede, prevedendo anche l’acquisto del locale adiacente. Sarà un anno cruciale il 2012, per la classe medica italiana, sicuramente un anno di svolta, poiché ci sarà l’approvazione definitiva in Parlamento della riforma sugli Ordini e ci sarà da difendere strenuamente il nostro ente previdenziale (ENPAM) dagli attacchi della manovra economica del Governo. L’Ordine sarà sempre aperto al confronto e al dialogo con tutti i colleghi della Provincia; ponendo molta attenzione anche ai disagi e alle problematiche che ci verranno posti dai cittadini. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 di Giorgio Martorana, Presidente Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Ragusa 3 ATTUALITÀ Il medico tra professione ed autotutela Moltiplicate negli ultimi anni le richieste di risarcimento degli utenti Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 di Salvatore D’Amanti, direttore responsabile di PANORAMA MEDICO 4 Nell’ultimo decennio, in ambito sanitario, si è verificato un moltiplicarsi di denunce e di richieste di risarcimento da parte degli utenti per presunti casi di malasanità e di malpractice dovuti più alla sfiducia e al sospetto di insuccesso del trattamento che non a veri e propri errori medici, ovviamente con le dovute eccezioni del caso. Questo fenomeno, importato dalla società americana, dove all’ingresso di un ospedale è più facile trovare avvocati che non medici, è da ricercare nei cambiamenti socio-culturali, economici e psicologici che la nostra società sta vivendo. I pazienti, oggi, desiderano sentirsi padroni delle proprie scelte ed esigono di conoscere tutte le possibili opzioni terapeutiche per poter intervenire attivamente nel rapporto medico-paziente. Quando questo non si realizza il paziente cova un senso di insoddisfazione per l’insufficiente chiarezza e completezza di informazioni o per l’approccio superficiale da parte del medico. Sovente quest’ultimo comportamento fa sollevare incomprensioni che possono sfociare in conflitti di varia natura e per le quali i pazienti, per rabbia e per un sentimento di ingiustizia subita, possono far ricorso anche alla denuncia. Esperienza questa che ferisce gravemente i medici, e li fa sentire vittime di accuse ingiuste, con l’aggravante di un’opinione pubblica quasi sempre schierata contro il medico e solidale con il paziente. Si ricordi, a tal proposito, che l’insoddisfazione del paziente a causa di una cattiva comunicazione, ha spesso un peso superiore all’insoddisfazione per le competenze professionali. Una buona comunicazione ha certamente una ricaduta positiva sia nell’ottenere una maggiore compliance da parte delle pazienti che nel ridurre la percentuale di contenziosi medico-legali. Il crescente numero di vertenze ha indotto circa il 40% dei medici italiani a ricorrere alla cosiddetta “medicina difensiva”, che li mette al riparo da accuse e contestazioni. Il reiterarsi di tale pratica tuttavia danneggia non solo l’economia di privati cittadini e dello Stato, con un aumento della spesa sanitaria complessiva tra 12 e 20 miliardi di euro l’anno, ma soprattutto la salute dei nostri utenti che vengono sottoposti ad esami inutili o ancor peggio private delle prestazioni a maggiore rischio. Si rende indispensabile, dunque, intervenire con nuove regole sulla responsabilità professionale del medico. Cosa che si è tentato di fare da più legislature, ma fino ad oggi senza successo. Purtroppo il disegno di legge sulla responsabilità medica e la regolamentazione della copertura assicurativa giace ancora in Parlamento. Ancora è opportuno ricordare che il costo sostenuto in Italia dal SSN per le polizze di assicurazione professionale sanitaria è di circa 500 milioni di euro annui, a cui sono da aggiungere i costi sostenuti dai singoli professionisti per le loro assicurazioni. Quanto detto deve far riflettere sugli enormi interessi che ruotano attorno a questo ramo delle assicurazioni e su quanto sia importante possedere una buona conoscenza del linguaggio assicurativo, per scongiurare il pericolo di ritrovarsi senza una sufficiente copertura dei rischi. A tal proposito è doveroso riassumere alcuni concetti chiave. Il concetto di assicurazione di primo rischio e di secondo rischio. Nel primo caso la compagnia si impegna a pagare il risarcimento fino a concorrenza del massimale pattuito. Nel secondo caso la garanzia subentra solo quando il massimale della polizza di primo rischio sia esaurito e, laddove quest’ultimo fosse inoperante o inefficace, l’importo del primo rischio rimarrà a totale carico dell’assicurato. Ancora, una polizza standard di copertura della responsabilità professionale, se non diversamente riportato, copre normalmente le richieste di risarcimento che giungono per la prima volta al professionista dopo la stipula della contratto e fino alla scadenza dello stesso. Nella nostra professione, le richieste di risarcimento scaturiscono spesso da fatti verificatisi prima o dopo la scadenza della polizza. Pertanto è indispensabile che la copertura assicurativa sia estesa sia a fatti precedenti la stipula della contratto che a fatti successivi alla scadenza della polizza stessa. Questo tipo di copertura, si definisce rispettivamente “pregressa o retroattiva” e “postuma”. Quindi prima di stipulare una polizza assicurativa bisogna accertarsi che vengano riportate nel contratto queste condizioni e che la retroattività copra gli anni pregressi di attività professionale non coperti da precedenti assicurazioni. Altra cosa che bisogna valutare è se il contratto presenti la franchigia o meno: nel primo caso, e qualora sussistano gli estremi per una condanna, il professionista dovrà esborsare di tasca propria la quota pattuita con l’assicurazione, nel secondo caso l’assicurazione dovrà risarcire per intero il sinistro fino al raggiungimento del massimale. Non resta che raccomandare, data la complessità del sistema assicurativo e per non incorrere in drammatiche sorprese, di affidarsi a compagnie di assicurazione di provata affidabilità e a consulenti esperti del settore. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 ATTUALITÀ 5 LEGGI E PROFESSIONE Certificazione di malattia al personale della Banca d’Italia Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Una nota della FNOMCeO 6 La nostra Federazione ci trasmette una nota della Banca d’Italia inerente alle certificazioni mediche relative ad assenze per malattia del proprio personale con la quale la Banca d’Italia ha segnalato a questa Federazione che “dopo l’introduzione dell’obbligo dell’invio telematico della certificazione medica all’INPS” vi sarebbero “numerosi casi di medici di base che si rifiutano di rilasciare certificati cartacei tradizionali ai dipendenti della Banca d’Italia”. Orbene si rileva che dal campo di applicazione della disposizione di cui all’art. 55-septies del D.Lgs 165/01, introdotto dall’art. 69 del D.Lgs 150/09 recante “Controlli sulle assenze”, che prevede che in tutti i casi di assenza per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia all’istituto nazionale della previdenza sociale, è escluso il personale in regime di diritto pubblico di cui all’art. 3 del D.Lgs 165/01 (magistrati, avvocati dello Stato, professori universitari, personale appartenente alle forze armate e alle forze di polizia, corpo nazionale dei vigili del fuoco, personale delle carriere diplomatiche e prefettizie e le altre categorie che ai sensi del citato art. 3 sono disciplinate dai propri ordinamenti tra le quali rientra anche la Banca d’Italia). Pertanto, ai sensi della normativa vigente sopraccitata, al personale appartenente alla Banca d’Italia deve essere rilasciato esclusivamente il certificato medico in forma cartacea. I medici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale nel caso di specie, quindi, non debbono inviare il certificato per via telematica. Ciò detto, nell’evidenziare che la normativa di cui all’art. 55-septies del D.Lgs 165/01, introdotto dall’art. 69 del D.Lgs 150/09 recante “Controlli sulle assenze”, potrebbe comportare con riferimento alle categorie di dipendenti di cui all’art. 3 del D.Lgs 165/01 sopraccitate, escluse dal campo di applicazione della stessa, qualche discrepanza nell’ambito del territorio nazionale, si rileva che, affinchè le stesse non abbiano più a verificarsi, gli appartenenti al personale della Banca d’Italia dovrebbero specificare ai propri medici di fiducia il proprio status giuridico, richiedendo quindi il rilascio del certificato nella forma cartacea, evitando così l’invio per via telematica. 25/01/2012 ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICICHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI RAGUSA L’ORDINE INFORMA GLI ISCRITTI P OS TA ELETTRONIC A CE R TI FI C ATA (P EC ): GLI A DEM PI ME N T I I GENTILI COLLEGHI CHE ORGANIZZANO CONVEGNI, MANIFESTAZIONI ED EVENTI FORMATIVI, SONO PREGATI DI DARNE PRONTA COMUNICAZIONE ALLA SEGRETERIA DELL’ORDINE MEDIANTE FAX O EMAIL, SOVRAPPOSIZIONI DI DI MODO CHE SI EVITINO DATE, CHE NE POSSANO PREGIUDICARE LA LORO STESSA RIUSCITA. GRAZIE CONVENZIONI 2012 PER GLI ISCRITTI Anche quest’anno, L’Ordine offre ai suoi per l’anno 2012, speciali convenzioni. iscritti, In particolare sul nostro sito è presente la convenzione con “l’Hotel Iris Crillon” di Fiuggi, il quale offre vantaggiose opportunità per un week end o una vacanza a Fiuggi o in Ciociaria. Invece, per tutte le mamme nostre iscritte, l’asilo Nido “l’Isola che non c’è” propone di accogliere i bambini di età compresa tra i tre mesi ed i tre anni, riservando loro uno sconto del 10% sul costo della frequenza mensile, la presente offerta sarà valida fino al 31.7.2012. Per qualsiasi ulteriore informazione visitare il nostro sito www.ordinemediciragusa.it. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 La legge 28/1/2009 n. 2 di conversione del D.L. 29/11/2008 n.185, prevede per i Medici e gli Odontoiatri iscritti all’albo, l’obbligo di comunicare al rispettivo Ordine il proprio indirizzo PEC. I Medici e gli Odontoiatri della provincia di Ragusa, che ad oggi non si siano dotati di PEC, sono invitati ad adeguarsi alla normativa. A tal proposito l’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Ragusa, offre la possibilità a tutti i propri iscritti di dotarsi della PEC, usufruendo delle convenzioni con il portale di Poste Italiane o di Aruba. Tramite la PEC i professionisti L’ O R D I N E possono I N F Ogestire R M Ale comunicazioni ufficiali con gli enti di previdenza e con la P.A. centrale e locale, rappresentando dunque, un valido strumento di lavoro che sostituisce: raccomandata A/R, fax e corrieri, con notevoli ed evidenti vantaggi in termini di affidabilità, velocità ed organizzazione dei costi, di risparmio di tempo e denaro, e con la garanzia di aver dato valore legale alle comunicazioni inviate. 7 LEGGI E PROFESSIONE Aggiornate le tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope Fanno riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni ed integrazioni. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Prevede la ricollocazione in tabella I delle sostanze Amfepramone (dietilpropione), Fendimetrazina, Fentermina e Mazindolo. (11A10727) (G.U. Serie Generale n. 180 del 4 agosto 2011). Nella tabella I di cui all’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309, sono aggiunte, secondo l’ordine alfabetico, le seguenti sostanze: Amfepramone, denominazione comune 2 (dietilamino) pro- 8 piofenone, denominazione chimica Dietilpropione, altra denominazione Fendimetrazina, denominazione comune (+) - (2S,3S)- 3,4-dimetil2-fenilmorfolina, denominazione chimica Fentermina, denominazione comune Alfa, alfa-dimetilfeniletilamina, denominazione chimica Mazindolo, denominazione comune 5-(para-clorofenil)-2,5-diidro-3Himidazo[2,1-a]isoindol-5-olo, denominazione chimica. ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI RAGUSA Via Guglielmo Nicastro, 50 - 97100 RAGUSA Tel 0932/641366 - Fax 09321254640- email: [email protected] CONVEGNO SUL TEMA: “MEDICINA LEGALE E MAGISTRATURA” RELATORI DR. CARMELO PETRALIA Procuratore Della Repubblica di Ragusa PROF. BIAGIO GUARDABASSO Già Ordinario di Medicina Legale nell’Università di Catania SABATO 28 APRILE 2012 ORE 09.00 Presso l'Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri Via Guglielmo Nicastro, 50 Ragusa LEGGI E PROFESSIONE Compensi professionali La nostra Federazione evidenzia di seguito le norme di interesse specifico per la professione medica e odontoiatrica con specifico riferimento ai nuovi adempimenti previsti per i professionisti. Si rileva in particolare che l’art. 9 recante “Disposizioni sulle professioni regolamentate” prevede in particolare al comma 3 che “Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell’incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale. In ogni caso la misura del compenso, previamente resa nota al cliente anche in forma scritta, se da questi richiesta, deve essere adeguata all’importanza dell’opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. L’inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista”. Pertanto appare importante evidenziare che l’obbligo del professionista di comunicare per iscritto attraverso il c.d. preventivo al cliente il valore della prestazione vi è solo se è il cliente a chiederlo. L’art. 11 recante “Potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, accesso alla titolarità delle farmacie e modifica alla disciplina della somministrazione dei farmaci” al comma 9 dispone invece che “Il medico, nel prescrivere un farmaco, è tenuto, sulla base della sua specifica competenza professionale, ad informare il paziente dell’eventuale presenza in commercio di medicinali aventi uguale composizione in principi attivi, nonché forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosaggio unitario uguali. Il medico aggiunge ad ogni prescrizione di farmaco le seguenti parole: “sostituibile con equivalente generico”, ovvero, “non sostituibile”, nei casi in cui sussistano specifiche motivazioni cliniche contrarie. Il farmacista, qualora sulla ricetta non risulti apposta dal medico l’indicazione della non sostituibilità del farmaco prescritto, è tenuto a fornire il medicinale equivalente generico avente il prezzo più basso, salvo diversa richiesta del cliente” (…omississ.. .). Il Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1 in vigore dal 24 gennaio 2012 dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2012 Suppl. Ordinario n. 18/L - è stato pubblicato il DecretoLegge 24 gennaio 2012, n. 1 recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”. 9 LETTERE AL DIRETTORE Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Una pagina di buona sanità 10 Gentilissimo Direttore, la prego di voler dare giusto risalto al periodo che ho trascorso dal 1° al 10 Settembre 2009 presso il reparto di Chirurgia dell’Ospedale Civile di Ragus1. A seguito di un’indagine radiologia (Ecografia, Tac e Risonanza magnetica) mi è stata diagnosticata una massa pelvica a partenza ovarica bilaterale, infiltrante il rettosigma con ripetitività digiunali e delle colecisti. Così, dopo qualche giorno, ho subito un intervento chirurgico di isteroannessiectomia bilaterale, resezione del discendente sigma, resezione ileale appendicectomia, colecistectomia. Con la presente vorrei esprimere immensa gratitudine nei confronti del dottor Vincenzo Antonacci, che ha eseguito con grande tatto questa operazione così delicato e ha mostrato, inoltre, grande garbo nei confronti della mia persona e della mia situazione. Ricevere tutte le mattina una sua visita, con il sorriso stampato sulle labbra, è stato motivo di grande conforto. Inoltre non potrò mai dimenticare ogni parola da lui proferita ed in particolare una frase che continuava a ripetermi in quei giorni così complicati specie da un punto di vista emotivo. “Cara signora, non è ancora il momento di cantare vittoria se non sarà triscorsa almeno una settimana dall’ingresso in sala operatoria”. Parole che mi hanno reso forte e consapevole del percorso che avrei affrontato e che tuttora sto affrontando. Vorrei inoltre ringraziare anche il suo collaboratore, dott Carmelo Iozzia, per tutta la pazienza che ha avuto nel sapermi ascoltare e cui-are: E poi il dott. Calvo, del reparto di Radiologia: è stato il primo a comunicarmi la gràvità della situazione e lo ha fatto con la massima professionalità. L’ultimo grazie - necessario - è rivolto a tutto il personale medico e infermieristico per l’altissima competenza e la grande umanità con cui inondano i corridoi del reparto di Chirurgia, gestito in maniera ineccepibile sotto ogni punto di vista. Mi sono sentita una persona capita e coccolata, non una semplice paziente. Formulo, con animo grato e riconoscente, dei voti di ringraziamento per tutti coloro i quali, con abnegazione filiale, si sono dedicati all’assistenza ed alla cura della mia persona. Che la Madonna vi sia sempre vicina, con sorriso materno e benedicente. Giuseppa Sallemi (Santa Croce Camerina) LETTERE AL DIRETTORE Vietato anticipare farmaci senza ricetta Egregio Direttore e Cari colleghi, ancora una volta ribadisco che è vietato anticipare farmaci da parte dei farmacisti, senza la presentazione della ricetta medica. In un incontro congiunto, giorno 26/01/2011 voluto da questa presidenza, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Ragusa, tra la FIMMG, l’Ordine dei Farmacisti e dei Medici, la Federfarma, I’ASP 7 e lo SMI, si è convenuto di redigere il presente manifesto da affiggere negli studi medici e nelle farmacie soprattutto nel modicano, visto e considerato che il fenomeno è più diffuso rispetto agli altri comuni della provincia. Tutti hanno ritenuto utile puntualizzare quanto segue ed invitiamo i Medici di famiglia a far rispettare queste disposizioni di legge. La legge non ammette ignoranza. Questo è il titolo del manifesto: Si invitano i cittadini che si trovano nella necessità di ricorrere al servi zio sanitario a collaborare con il proprio medico e con il proprio farmaci sta per consentirgli di svolgere con maggiore serenità e professionalità il proprio compito. In particolare vi si chiede con gentilezza ma con fermezza DI EVITARE IL RICORSO A CONTINUARE RICHIESTE DI ANTICIPAZIONI DEl FARMACI che incidono in maniera rilevante sui compiti e sulle responsabilità sia del vostro farmacista che del vostro medico. SI RICORDA CHE A NORMA DI LEGGE L’EROGAZIONE DEL FARMACO È CONSENTITO SOLO DIETRO PRESENTAZIONE DI RICETTA MEDICA FIRMATARI ASP7 - FEDERFARMA - SMI - FIMMG ORDINE DEl FARMACISTI ORDINE DEl MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI Dr. Giuseppe Caccamo Presidente provinciale FIMMG Via O.M.Corbino, 51 97100 RAGUSA Tel. 0932-663185 - Fax 0932-685763 - [email protected] Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 AL CITTADINO-UTENTE DEL S.S.N. 11 ATTUALITÀ Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Come alleviare i futuri danni, della annunciata pletora pensionistica dei medici di famiglia 12 Permettetemi di esporvi due miei pensieri, che mi assillano, da parecchi anni e che vorrei condividere con tutti voi. Il primo non è altro che la constatazione dell’età media dei medici di famiglia: da un’attenta analisi condotta su circa 216 medici iscritti alla FIMMG di Ragusa, risulta che oltre i due terzi degli iscritti ha un’età superiore a 51 anni e di questi il 70% circa ha una età compresa fra 56 e 63 anni. Non è molto differente per il resto d’Italia. Questo significa che fra 7 – 10 anni, più della metà di noi sarà in pensione, di conseguenza metà della popolazione sarà senza medico di famiglia o con medici poco formati. Qualcuno starà pensando, che non è di nostra competenza risolvere questo problema, ma se aspettiamo che lo risolva il nostro ministero o il politico di turno, campa cavallo. La seconda riflessione che vi trasmetto, anche questa è una constatazione: tutto il personale medico in servizio, sia esso ospedaliero o dei servizi, con l’aumentare degli anni gli aumenta lo stipendio, perché come si dice in gergo: l’anzianità fa grado! Ma non per il medico di famiglia, che oltrepassate i 55- 60 anni, di norma, perde il 10- 15% degli assistiti, traducendosi in una diminuzione di stipendio e di conseguenza di pensione. Dalla constatazione alla proposta. Propongo una diminuzione di massimale di 100 unità per anno dal 62° fino al 66°anno di età, ed un aumento dello stipendio del 7% annui per compensazione della diminuzione di massimale. Tutto questo ci permetterà di programmare in modo graduale, l’esodo inevitabile che ci sarà fra circa 7-10 anni e farà si che ci saranno medici di base pronti, preparati e soprattutto giovani che continueranno la professione di Medico di Famiglia, continuando a versare i contributi ENPAM per la Nostra pensione. Aumentare la base contributiva è la vera soluzione per risolvere il problema pensionistico. È fondamentale, per un sindacato cercare di migliorare un contratto di lavoro a tutti i livelli, ma è vera miopia tralasciare la realtà pensionistica, soprattutto quando c’è un’allarme lanciato dall’ENPAM, basta leggere l’ultimo bilancio ENPAM o le comunicazioni di DottNet del 21-02-2012 e di Fimmg Notizie di questi ultimi giorni. Confrontandomi con molti colleghi, ho appurato che il problema è sentito da tutti. È fondamentale un ampliamento del numero chiuso, per la facoltà di medicina, di almeno il 15% ed un aumento del 20-25% dei medici in formazione, per un miglior turnover dei medici di medicina generale. Con questo provvedimento si eviterà di farci trovare impreparati per il futuro, si rinforzerà l’ENPAM che altrimenti, fra 20 anni sarà costretto a vendere tutti gli immobili per poter pagare le pensioni, e chi resta avrà solo occhi per piangere! Dando una dignità economica e professionale al medico di famiglia anziano, nonché un ringraziamento per tutto quello che ha fatto e che farà da 62 a 68 anni ed oltre. Assistere 1500 assistiti a questa età è veramente dura. Di contro, inserire giovani medici negli elenchi, per l’effetto della diminuzione del massimale e del rapporto ottimale, si calcola un incremento del 25% in 5 anni, favorendo lo svecchiamento delle liste ed una sicura continuità assistenziale. RANDISI Non dimentichiamoci che saremo gli anziani rompipalle di domani ed anche noi avremo bisogno di assistenza. Questa proposta, se da Voi condivisa, potrebbe rappresentare la risoluzione del problema, divulgandola faremo in modo di costringere tutti i sindacati ad adoperarsi per renderla esecutiva, nel più breve tempo possibile, fermando una catastrofe annunziata. La cosa più dolorosa, per me sarebbe quello di dover dire, fra circa dieci anni: VE L’AVEVO DETTO, MA NESSUNO MI HA ASCOLTATO, ma ancora più doloroso è il trovarsi tutti, con il culo per terra. Francesco Tidona Medico di famiglia Vice segretario FIMMG Ragusa Piazza Vann'Antò, 6- 97100 Ragusa- Tel. e Fax 0932. 246059 AOITTOTTICA Convenzione con l’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 ATTUALITÀ Convenzione con l’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiat Occhiale da vista completo di lenti oftalmiche, minimo 30% di sconto non Occhiale da cumulabile vista completo lentiinoftalmiche, minimo 30% con altredi offerte corso sconto non cumulabile con altre offerte in corso Occhiali da sole dal 20 al 30 % di sconto Occhiali da dale sistemazione 20 al 30 %occhiale di sconto Manutenzione, sostituzione vitisole e naselli gratuite 13 Manutenzione, sostituzione viti e naselli e sistemazione occhi ATTIVITÀ DELL’ORDINE Mediazione, uno strumento alternativo Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Lo scorso 20 Marzo presso la sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, è stato firmato dal Presidente Dott. Giorgio Martorana, la Convenzione tra l’Organismo di Mediazione “Cittadini & Salute” e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa. Oggetto della Convenzione offrire uno strumento alternativo per risolvere le controversie in materia di responsabilità medica, ricorrendo allo strumento della Mediazione civile di cui al D.Lgs N. 28/2010 con l’obiettivo di migliorare il rapporto medico-paziente, tutelando da una 14 A fianco la copertina dello “speciale” di Panorama Medico dedicato alla mediazione sanitaria parte il decoro e l’immagine del professionista e dall’altra i diritti del cittadino. L’Organismo speciale di Mediazione “Cittadini & Salute” istituito dall’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Ragusa, può svolgere mediazioni solamente in materia di “Responsabilità Medica” e pertanto si pone come interlocutore privilegiato nei confronti dei soggetti che erogano servizi sanitari e dell’utenza. Dal 20 marzo 2011, avere svolto il tentativo di mediazione è condizione di procedibilità per potere adire la giustizia civile. Speciale mediazione sanitaria ATTUALITÀ Era nato a Itala nel 1910, si era laureato all’Università di Messina e nell’Ateneo Peloritano aveva iniziato la carriera. Poi, nel 1956 si era trasferito a Catania, dove è rimasto fino alla morte. La medicina è a lutto per la morte di Attilio Basile, scomparso all’età di 102 anni, per 70 chirurgo e per 50 docente, ex vicepresidente dell’associazione mondiale dei chirurghi. Basile si era laureato a Messina il 16 luglio 1934 con il massimo dei voti. Aveva iniziato la sua carriera come aiuto volontario e quindi assistente straordinario retribuito nello stesso Istituto di Patologia generale, fino a conseguire la libera docenza in Patologia generale nel 1941. Dopo un periodo di perfezionamento alla Fondazione Von Humboldt e alla II Clinica chirurgica dell’Università di Vienna, nel 1951 ebbe l’incarico dell’insegnamento di Patologia chirurgica e Propedeutica clinica e la direzione dell’Istituto presso la stessa Università. Nel 1956 fu chiamato a dirigere la Clinica chirurgica generale dell’Università di Catania, dove rimase fino al 31 ottobre 1980, quando passò fuori ruolo. Eletto preside della Facoltà medica di Catania nel 1975 e rieletto per il triennio successivo, Basile fu anche presidente della Società italiana di Chirurgia nel triennio 1976-1979, e nello stesso 1979 fu nominato dalle Facoltà mediche italiane loro rappresentante nel Consiglio universitario nazionale per un triennio, dove fu presidente e referente del Comitato di medicina, entrando a far parte della Commissione che elaborò la riforma della Facoltà medica. A conclusione della sua carriera, la nomina a Professore emerito di Clinica chirurgica e Terapia chirurgica generale nell’Università di Catania. Due dei suoi quattro figli ne hanno seguito le orme: Francesco, oggi preside della facoltà di Medicina etnea, e Guido, professore ordinario di Chirurgia. C’è poi Filadelfio, professore ordinario, ma ad agraria, ed ex senatore di Forza Italia. Tra i suoi allievi più vicini il prof. Gaetano Catania, attualmente presidente del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia: «Il nostro primo vero incontro avvenne il 7 gennaio 1976, quando acconsentì al mio desiderio di frequentare l’Istituto di Clinica chirurgica, dandomi l’incarico di coadiuvarlo nella preparazione delle lezioni. Una decisione che forse vedeva lontano: sono convinto che il mio impegno come docente universitario e poi come presidente di Corso di laurea viene proprio dalla passione che lui ha saputo instillarmi». Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Addio al Prof. Attilio Basile 15 ATTUALITÀ Giovani a rischio infertilità Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Intervista al Presidente Nazionale della Soc. degli Andrologi 16 Gli uomini non vanno dall’andrologo. L’allarme di Carlo Foresta (nella foto a fianco con il prof. Aldo Calogero), presidente Siams: “Un ragazzo su tre è a rischio infertilità”. Gli uomini non si rivolgono all’andrologo, fanno poca prevenzione e spesso sottovalutano il rischio di patologie. La denuncia è degli stessi andrologi. Per superficialità o imbarazzo e forse per colpa di pregiudizi, anche tra i giovani, questo specialista non è ancora, per l’uomo, la figura di riferimento che è il ginecologo per la donna. Eppure è cambiato molto da quando in commercio esistono terapie contro la disfunzione erettile, che in Italia colpisce un uomo su 10 e che può essere il campanello d’allarme di alcune patologie che interessano altri organi. A spiegarlo è il professor Carlo Foresta, Presidente della Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della sessualità, ospite a Catania del professor Aldo Calogero, direttore della sezione di Endocrinologia, Andrologia e Medicina interna del Policlinico. “È cambiato moltissimo – spiega Foresta – perché una patologia molto frequente, avendo trovato una soluzione nella terapia, ha indotto i medici a capire i molti meccanismi che la determinano. La disfunzione erettile è molte volte il primo segno di una patologia generale che coinvolge altri organi e apparati, come un’alterazione vascolare generale, una cardiopatia ischemica che può portare all’infarto, un’alterazione dei vasi cerebrali che può causare l’ictus. Quindi l’andrologo – aggiunge - è stato catapultato a una comprensione della malattie generali molto allargata rispetto al passato”. A breve scadrà il brevetto che vincola il principio attivo del farmaco anti impotenza più noto al pubblico, che diventerà farmaco generico acquistabile a costi più contenuti. La maggiore accessibilità del prodotto non deve però fare sottovalutare i rischi e pericoli di ricorrere a queste terapie senza consultare lo specialista, come sottolinea Foresta. “Non è conveniente né per il medico prescrivere questi farmaci senza capire la causa della disfunzione erettile né per il paziente prenderlo ATTUALITÀ a caso. Il problema non è soltanto il sintomo ma ciò che lo ha determinato. Il nostro compito è spingere il paziente a comportamenti alimentari e stili di vita corretti ma anche al trattamento di malattie come il diabete, l’obesità, la sindrome metabolica”. A preoccupare gli specialisti è poi la poca informazione tra le nuove generazioni sulle possibili malattie legate al sistema riproduttivo. I giovani italiani, spiega il presidente della Siams, non vanno dall’andrologo e spesso non sanno cosa sia, non fanno controlli e si espongono al rischio di infertilità a breve e lungo termine. “Per il giovane la malattie del sistema riproduttivo non esisterebbero e nessuno se ne preoccupa. In realtà un ragazzo su tre a 18 anni è a rischio infertilità e i fattori di rischio sono tanti, come il varicocele, le malattie sessualmente trasmesse, le infezioni. Per questo è importante parlare ai giovani e diffondere una nuova cultura”. La parola d’ordine, ancora una volta, è conoscere e prevenire. Simona Cianci Il sistema dei concorsi può essere abolito solo con molte difficoltà. Per questo occorrerebbe ripensarlo, in modo da valorizzare di più il curriculum rispetto alla prova, che è più soggetta alla discrezionalità della commissione. Così Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, interviene nel dibattito che si è sollevato a seguito della proposta, lanciata a livello locale dall’Ordine di Milano, di abolire i concorsi. «È vero che spesso ci sono pressioni sui concorsi, per far entrare qualcuno in particolare, ma abolire lo strumento è difficile». Per altro bisogna tenere in considerazione che «i pasticci sono di meno e comunque si può presentare ricorso nel caso in cui non vi sia stata trasparenza». Detto questo è anche vero «che il sistema va migliorato, dando più importanza al curriculum più che alla prova in sede di concorso, che è soggetta alla discrezionalità della commissione». Un altro fenomeno da tenere sotto controllo e risolvere, secondo Bianco, «è che diversi concorsi vanno deserti soprattutto per alcuni settori, come l’emergenza, la radiologia, la pediatria o la nefrologia, perché manca l’offerta». Si tratta di segnalazioni che sono arrivate alla Fnomceo «anche da regioni del centro-nord, come l’Emilia Romagna o il nord-est. A volte capita che alcuni non vogliano spostarsi dalla città in cui si trovano: il problema è che non c’è sufficiente flessibilità nell’offerta formativa rispetto a quello che chiede il mercato». Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Bianco: concorsi difficili da abolire, vanno invece ripensati 17 LEGGI E PROFESSIONE Consiglio di Stato (retribuibili le mansioni superiori svolte per oltre sei mesi) Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Il fatto A seguito del collocamento a riposo del “primario”, il medico ricorrente, titolare all’epoca dei fatti della qualifica di aiuto corresponsabile di chirurgia generale, fu incaricato di svolgere le relative funzioni. Il TAR Campania ha accolto il ricorso diretto all’accertamento del diritto alle differenze retributive unicamente per il periodo di sei mesi decorrenti dal 61° giorno di esercizio delle mansioni più elevate. 18 Il diritto Il trattamento retributivo corrispondente a mansioni superiori spetta al sanitario pur se l’incarico si protrae oltre il termine massimo di sei mesi, dal momento che la rispettiva norma temporalmente vigente si limitava a vietarne il rinnovo alla scadenza dello stesso termine. Ciò, tuttavia, non preclude la retribuibilità quando l’amministrazione, contravvenendo al divieto, rinnovi l’incarico o ne permetta la prosecuzione oltre il previsto periodo massimo. Esito del giudizio Il Consiglio di Stato ha accolto le richieste del sanitario. Ennio Grassini Consiglio di Stato – Sez. III; Sent. n. 674 del 08.02.2012 ~ Omissis ~ FATTO e DIRITTO Con atto notificato l’11 novembre 2003 e depositato il 4 dicembre seguente il dott. R. X., aiuto corresponsabile di chirurgia generale presso l’Ospedale di San Giovanni di Dio di Sant’Agata dei Goti, premesso che, a seguito del collocamento a riposo del primario, fu incaricato delle relative funzioni con deliberazione 31 luglio 1991 n. 8 del Comitato di gestione dell’USL n. 6 Valle Caudina e ripetuti ordini di servizio, ha appellato la sentenza 22 febbraio 2003 n. 1324 del TAR per la Campania, sede di Napoli, sezione quinta, non notificata, con cui è stato solo in parte accolto il suo ricorso diretto all’accertamento del diritto alle differenze retributive, ossia unicamente per il periodo di sei mesi decorrenti dal 61° giorno dell’esercizio delle mansioni superiori. A sostegno dell’appello ha dedotto: 1.- Erroneità dei presupposti, erronea applicazione dell’art. 29 del d.P.R. n. 761 del 1979, violazione dell’art. 7 del d.P.R. n. 128 del 1969. Nella specie non si versa nell’ipotesi di svolgimento di mansioni superiori, irrilevante nel pubblico impiego, ma della particolare situazione del sanitario con qualifica di aiuto che svolga funzioni primariali su posto vacante, il cui obbligo di sostituzione del primario è sancito dal cit. art. 7 del d.P.R. n. 128 del 1969. Non si applica, pertanto, il principio richiamato dal TAR. 2.- In via gradata, sussistono comunque i requisiti previsti in astratto per la retribuibilità delle mansioni superiori, quali la disponibilità del posto d’organico e l’atto formale di incarico, oltre a ripetuti atti di riconoscimento. In data 21 aprile 2004 l’ASL Benevento 1 si è costituita in giudizio ed ha svolto controdeduzioni. L’appellante ha replicato con memoria del 4 ottobre 2011. Infine, con memoria del 3 novembre 2011 l’ASL ha insistito nelle rispettive tesi. L’appello è stato introitato in decisione all’odierna udienza pubblica. Ciò posto, è ben vero che, come affermato dall’Adunanza plenaria con la nota decisione 24 marzo 2006 n. 3 (richiamata dall’Azienda appellata), la retribuibilità delle mansioni superiori svolte dal dipendente pubblico va riconosciuta “con carattere di generalità” solo a decorrere dalla data del 22 novembre 1998, di entrata in vigore dell’art. 15 d.lg. 29 ottobre 1998 n. 387 (con cui è stato modificato il testo dell’art. 56, ultimo comma, del d.lgs. 3 febbraio 1993 n. 29), atteso il carattere innovativo e non interpretativo delle disposizioni in esso contenute. Tuttavia, sulla disciplina appena ricordata, avente l’evidenziato “carattere di generalità”, prevale la normativa specifica dettata per il personale delle unità sanitarie locali. Con riguardo alla particolare fattispecie in tema di esercizio di funzioni primariali da parte dell’aiuto chiamato ex lege ad esperire tali compiti nella vacanza del relativo posto, è ormai pacifica in giurisprudenza la spettanza del relativo trattamento economico anche indipendentemente da ogni atto organizzativo da parte dell’amministrazione, non essendo prospettabile l’ipotesi di una struttura sanitaria che rimanga priva dell’organo di vertice responsabile dell’attività esercitata nel suo ambito (cfr., ad es., Cons. St., sez. V, 4 marzo 2008 n. 878, 31 agosto 2007 n. 4523, 9 settembre 2005 n. 4641 e 12 luglio 2004 n. 5043). Tanto ai sensi dell’art. 29 del d.P.R. 20 dicembre 1979 n. 761, il quale dispone che, in caso di esigenze di servizio, il dipendente del servizio sanitario nazionale “può eccezionalmente essere adibito a mansioni superiori” ma l’assegnazione non può eccedere i sessanta giorni nell’anno solare (co. 2) e che non costituisce esercizio di mansioni superiori la sostituzione di personale in posizione funzionale più elevata, quando la sostituzione rientri fra i compiti ordinari di quella sottostante (co. 3). In tali ipotesi non rientra l’esercizio di mansioni per vacanza del posto, laddove la protrazione dell’attività è riferibile unicamente ad inerzia del datore di lavoro e non può essere fatta ricadere sul dipendente il quale sia tenuto ad osservare per legge l’obbligo sostitutivo, come imposto all’aiuto dall’art. 7 del d.P.R. 27 marzo 1969 n. 128. Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 LEGGI E PROFESSIONE 19 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 LEGGI E PROFESSIONE 20 Analogamente dispone l’art. 121, co. 7, del d.p.r. 28 novembre 1990 n. 384, che ha successivamente regolato l’esercizio di mansioni superiori dei sanitari, ai sensi del quale il relativo incarico comporta il compenso differenziale, eccetto che per i primi sessanta giorni e per un periodo fino a sei mesi; peraltro, contrariamente a quanto si afferma nella sentenza appellata, anche in relazione a quest’ultima regola il superamento del termine di sei mesi, come fatto riconducibile ad attività e ad obblighi imposti all’amministrazione ma da questa non osservati, non fa venir meno il titolo al compenso per lo svolgimento di mansioni superiori in dipendenza dell’obbligo di prestazione gravante sul medico, non rilevando se le stesse siano o meno esercitate in modo prevalente (cfr., sul punto, cit. Cons. St., sez. V, n. 3428 del 2008). Va difatti considerato che il trattamento retributivo corrispondente a mansioni superiori spetta al sanitario pur se l’incarico si protrae oltre il detto termine massimo di sei mesi, dal momento che la rispettiva norma si limita a vietarne il rinnovo alla scadenza dello stesso termine, perciò non ne preclude la retribuibilità quando l’amministrazione, contravvenendo a tale divieto, rinnovi l’incarico o ne permetta la prosecuzione oltre il previsto periodo massimo (cfr., tra le più recenti, Cons. St., sez. V, 20 maggio 2010 n. 3192, richiama- ta dall’appellante, nonché 14 aprile 2009 n. 2292, oltre la ripetuta n. 3428 del 2008). Infine, ancora contrariamente all’assunto del primo giudice, il diritto del dipendente a conseguire il trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte neppure può ritenersi precluso dal disposto dell’art. 14 della legge 20 maggio 1985 n. 207, poiché detta disposizione, per quanto qui interessa, si limita a ribadire il divieto a carico degli organi direttivi dell’amministrazione sanitaria di conferire incarichi al personale esterno, senza disciplinare in alcun modo gli incarichi di mansioni superiori che si rivolgono evidentemente solo al personale già legato da rapporto di pubblico impiego (cfr. Cons. St., sez. V, 18 settembre 2006 n. 5438). Nella specie, dunque, il dott. X., aiuto di ruolo con maggior punteggio ex cit. art. 7, co. 5, del d.P.R. n. 128 del 1969, ha diritto alle differenze retributive rivendicate, sia pure nei limiti e con le precisazioni esposte in prosieguo. Risulta infatti che, nella specifica qualità indicata appena sopra e su posto vacante d’organico, egli ha esercitato le insopprimibili funzioni primariali (indubbiamente superiori a quelle proprie della posizione funzionale di aiuto, rivestita), dapprima per sessanta giorni e “senza titolo a diversa retribuzione” in base alla deliberazione 31 luglio 1991 n. 8 dell’Am- LEGGI E PROFESSIONE Come di regola, le spese di entrambi i gradi seguono la soccombenza e sono liquidate in dispositivo. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, accoglie il ricorso di primo grado e dichiara il diritto dell’appellante a percepire il compenso differenziale nei limiti e con le precisazioni di cui in motivazione, condannando l’Azienda appellata al pagamento delle corrispondenti somme. Condanna altresì la stessa Azienda appellata al pagamento in favore dell’appellante delle spese di entrambi i gradi, che liquida in complessivi ¤ 1.500,00 (millecinquecento/00). Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 2 dicembre 2011 con l’intervento dei magistrati: Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente Lanfranco Balucani, Consigliere Marco Lipari, Consigliere Angelica Dell’Utri, Consigliere, Estensore Hadrian Simonetti, Consigliere Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 ministratore straordinario dell’USL n. 6 Valle Caudina, di conferimento di quelle funzioni per collocamento a riposo del titolare, poi di fatto fino al 30 giugno 1998, come comprovato in atti. Né rileva l’espressa esclusione del compenso nella menzionata deliberazione, trattandosi di diritto soggettivo nascente per legge dalla prestazione delle mansioni primariali su posto vacante, a fronte del quale non è configurabile un potere autoritativo dell’USL in grado di incidervi; e ciò a maggior ragione in considerazione della non necessità di atto formale d’incarico. Di conseguenza, in accoglimento dell’appello e del ricorso di primo grado la sentenza appellata, con la quale – come esposto innanzi – l’accertamento del diritto alla retribuzione differenziale era stato limitato a sei mesi decorrenti dal sessantunesimo giorno di esercizio delle mansioni superiori, va riformata nel senso della declaratoria del diritto in questione fino al 30 giugno 1998, ferma restando l’esclusione ai sensi del menzionato art. 121 del d.P.R. n. 384 del 1990 (applicato dal TAR, ancorché erroneamente sotto il profilo anzidetto) dei primi sessanta giorni decorrenti, a loro volta, dal 1° settembre 1991, data di collocamento a riposo del primario titolare, ossia escluso il precedente periodo in cui la sostituzione è avvenuta per congedo ordinario dello stesso primario titolare. 21 LEGGI E PROFESSIONE Corte di Cassazione – Penale Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 (assoluzione per il tutor e condanna dello specializzando) 22 Il fatto Il tribunale di Isernia ha condannato due medici alla pena di tre mesi di reclusione ognuno e al risarcimento dei danni per avere ciascuno concorso, con condotte colpose indipendenti alla produzione di lesioni personali gravissime a danno di un minore. Un imputato, in particolare, nella qualità di medico radiologo ospedaliero, sottopose a TAC il paziente, redigendo un referto secondo cui non si riscontravano “...alterazioni apprezzabili densitometriche né processi espansivi dei parenchima cerebrale”, nonostante la radiografia effettuata, mostrasse con evidenza la presenza di un processo espansivo intracranico, nella regione immediatamente sovrastante la sella turcica, ovvero un tumore del tipo craniofaringioma, che si trovava allo stadio iniziale. All’altra imputata invece, quale sanitario facente parte di un’equipe che ebbe in cura il piccolo con visite ambulatoriali presso un Centro Cefalee veniva contestato di non avere svolto i necessari approfondimenti diagnostici né esaminato i precedenti referti, nonostante lo strabismo e le persistenti cefalee lo rendessero opportuno, in tal modo formulando diagnosi improprie e prescrivendo cure inadeguate. La Corte d’Appello di Campobasso ha parzialmente riformato la pronuncia di primo grado riducendo la pena inflitta. Avverso la sentenza d’appello gli imputati hanno agito per Cassazione. Tra le questioni sollevate e poi esaminate nell’ultimo grado, si rileva come la dottoressa operante presso il Centro Cefalee, si trovasse ad essere ancora in fase di specializzazione e il suo tutor era stato prosciolto da ogni addebito. Il diritto Il medico specializzando non è presente nella struttura per la sola formazione professionale, la sua non è una mera presenza passiva né lo specializzando può essere considerato un mero esecutore d’ordini del tutore anche se non gode di piena autonomia; si tratta di un’autonomia che non può essere disconosciuta, trattandosi di persone che hanno conseguito la laurea in medicina e chirurgia e, pur tuttavia, essendo in corso la formazione specialistica, l’attività non può che essere caratterizzata da limitati margini di autonomia sotto le direttive del tutore. Ma tale autonomia, seppur vincolata, non può che ricondurre allo specializzando le attività da lui compiute; e se Io specializzando non è (o non si ritiene) in grado di compierle deve rifiutarne lo svolgimento perché diversamente se ne assume le responsabilità. Pertanto sussiste la responsabilità professionale sia per i medici strutturati che per gli specializzandi. Esito del Giudizio La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi proposti dai sanitari. Ennio Grassini MONDO ODONTOIATRICO Attacco alla Formazione Odontoiatrica Più volte, negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi tentativi volti a scardinare il numero programmato nei Corsi di Laurea in Odontoiatria della Università italiane. Su quest’argomento le CAO sono sempre state vigili a denunciare i gravi rischi che questi tentativi avrebbero potuto determinare sulla programmazione e sulla formazione dei futuri odontoiatri e conseguentemente sulla qualità della professione stessa. Ecco perché la revoca dell’autorizzazione dell’Università Ferdinando Pessoa di Lisbona rappresenta una grande vittoria per tutto il movimento odontoiatrico italiano. Esso in questo frangente ha dimostrato grande coesione in tutte le sue componenti: ordinistiche, sindacali ed universitarie. Ma finalmente, ed è questo il dato più significativo, anche le istituzioni pubbliche quali il MIUR e il Ministero della Salute hanno dimostrato di aver compreso che il contrastare tali percorsi formativi e verificare la legittimità delle qualifiche professionali non rappresenta un interesse di parte ma, garantendo la qualità delle cure, tutela la salute pubblica. Riportiamo di seguito il decreto ministeriale ed il documento congiunto degli Stati Generali dell’Odontoiatria. Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Decreto 16 Febbraio 2012 Revoca dell’autorizzazione all’Università Ferdinando Pessoa di Lisbona ed Oporto ad aprire una filiazione in Italia. (12A01972) (G.U. n. 45 Del 23 Febbraio 2012). Il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Vista la legge 14 gennaio 1999, n. 4, ed in particolare, l’art. 2, relativo alle filiazioni in Italia di università e istituti superiori di insegnamento a livello universitario stranieri; Vista la direttiva ministeriale del 23 maggio 2000 relativa alle «Attività istruttorie per i provvedimenti di autorizzazione all’attività di filiazioni in Italia di università e istituti superiori di insegna- mento a livello universitario stranieri»; Vista l’istanza presentata in data 4 agosto 2011 dal legale rappresentante dell’Università portoghese «Fernando Pessoa» di Lisbona e Oporto; Viste le osservazioni trasmesse dal Ministero degli affari esteri con nota del 16 settembre 2011 e del Ministero dell’interno con note del 15 settembre 2011 e del 24 ottobre 2011; Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Importante risultato ottenuto dalla CAO Nazionale 23 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 MONDO ODONTOIATRICO 24 Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, che in caso di silenzio assenso consente alla Pubblica amministrazione di intervenire esercitando il potere di revoca; Considerato che ai sensi della normativa suindicata la filiazione di una Università straniera è autorizzata a svolgere in Italia parte dei programmi dei corsi istituiti ed attivati nella Università madre; Considerato che nel caso specifico l’autorizzazione della filiazione concernente l’offerta di corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, scienze infermieristiche e fisioterapia non presenta alcun valore aggiunto per studenti interessati a seguire corsi in una università portoghese. Tali corsi presentano infatti caratteristiche peculiari sul piano del diritto comunitario in quanto materie regolate dalla direttiva comunitaria 2005/36/CE, che disciplina la libera circolazione dei professionisti nei Paesi della UE; Considerato inoltre che per i corsi di odontoiatria e protesi dentaria e in scienze infermieristiche il diritto comunitario sopracitato impone agli Stati una preventiva armonizzazione della formazione e questa condizione opera sin dagli anni 80; Ritenuto che autorizzare la frequenza in Italia dei suindicati corsi, confrontabili con i percorsi formativi attivati nelle Università italiane, ma sottoposti alla legislazione di un altro Stato membro, genera una disparità di trattamento tra studenti che seguono in Italia due corsi sostanzialmente identici ma assoggettati rispettivamente uno alla normativa portoghese e l’altro alla normativa italiana, e determina una grave alterazione del mercato dei servizi professionali caratterizzato da rilevanti investimenti pubblici sia materiali che immateriali; Considerato altresì che dalla suindicata autorizzazione ne consegue anche l’accesso alle relative professioni senza le limitazioni previste dalla normativa italiana individuate nel numero chiuso per l’accesso al corso di laurea e nel superamento dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio professionale; Valutata la necessità di procedere alla revoca dell’autorizzazione di cui all’art. 2, comma 3, della legge 14 gennaio 1999, n.4; Decreta: Articolo unico Per i motivi di cui alle premesse alla Filiazione dell’Università Ferdinando Pessoa di Lisbona e Oporto (Portogallo) è revocata l’autorizzazione di cui all’art. 2, comma 3, della legge 14 gennaio 1999, n.4. L’Università Ferdinando Pessoa non è autorizzata a svolgere in Italia l’attività di cui al comma 3 della suindicata legge. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 16 febbraio 2012 Il Ministro: Profumo MONDO ODONTOIATRICO Com’è noto, il Decreto salva Italia ha obbligato gli Enti pensionistici privati a dimostrare una sostenibilità dei fondi da 30 a 50 anni, e ad adottare come indicatore il saldo previdenziale. In buona sostanza, le pensioni per i futuri 50 anni devono essere pagate solo con i contributi incassati, anche se ultime notizie riferiscono che il Ministro Fornero abbia acconsentito alla possibilità di poter utilizzare anche i rendimenti del patrimonio. In mancanza di adeguati provvedimenti atti al rispetto di queste nuove prescrizioni, il legislatore ha previsto un meccanismo sanzionatorio automatico, che obbliga gli Enti previdenziali privati a passare al sistema di calcolo contributivo delle pensioni, e a un contributo di solidarietà per gli anni 2012 e 2013 a carico dei pensionati nella misura dell’1%. L’Enpam, per adeguarsi alle richieste governative, ha avviato un confronto con tutte le consulte per arrivare a una condivisione delle modifiche; per il riordino dei vari Fondi atti ad assicurare il prescritto equilibrio cinquantennale. L’Enpam vuole conservare l’autonomia della gestione della previdenza dei Medici e degli Odontoiatri, così da permettere in futuro di poter modificare le regole e non essere sottomessi alle normative del siste- ma INPS; inoltre, vuole tutelare il nostro patrimonio di circa 12 miliardi e il nostro risparmio previdenziale. Con queste premesse, la consulta della libera professione si è riunita a gennaio e febbraio per deliberare la riforma del proprio fondo e dopo una lunga e dibattuta discussione sono state prese le seguenti determinazioni, che hanno tenuto conto dei vincoli imposti dal Ministero Vigilante: 1. innalzamento dell’aliquota contributiva del 1% l’anno dal 2015 al 2021 con aliquota a regime del 19,5% e rendimento del 1,25%. ( A riforma non ancora effettuata l’aliquota contributiva è del 12,5% ed il rendimento del 1,75%); 2. Innalzamento graduale dell’età di vecchiaia da 65 a 68 anni (nel 2018 in poi); 3. Aumento graduale del tetto sul quale si versa l’aliquota contributiva 70.000¤ per i redditi del 2012, 85.000¤ per i redditi del 2013 ed i massimali previsti dalla legge 335/95 dal 2014. Le scelte adottate dalla consulta sembrano essere le più equilibrate compatibilmente alle norme imposte dalla legge. Durante la consulta sono emersi alcuni aspetti che necessiteranno, in un prossimo futuro, di essere revisionati. Uno di questi è l’introduzione nelle nostre parcelle di un Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Novità previdenziali in vista per gli odontoiatri 25 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 MONDO ODONTOIATRICO 26 contributo integrativo, a carico dei pazienti, in modo da rendere meno oneroso l’esborso diretto per il futuro delle nostre pensioni. Essendo però tale possibilità legata al passaggio al sistema contributivo, esso non è realizzabile nei tempi richiesti dalla normativa. Adottare il sistema contributivo nell’attesa di ricevere il contributo integrativo, oltre ad abbassare ulteriormente i rendimenti dei nostri versamenti, fa correre il rischio di un incremento dell’aliquota contributiva al 27% come i lavoratori autonomi iscritti all’INPS (vedi igienisti dentali), per questi motivi ci si è impegnati ad approfondire e seguire nel tempo questo aspetto. Altro punto esaminato è stato quello inerente al fatto che alcuni medici e odontoiatri iscritti a una previdenza obbligatoria (es. INPDAP) non in esclusiva e che esercitano la libera professione, possano scegliere se versare l’aliquota contributiva intera o ridotta al 2%. Si è evidenziato che mantenendo ferma l’aliquota ridotta si rischia di creare una forte sperequazione tra le 2 aliquote che nel 2021 sarebbe del 17,5%; anche questo aspetto sarà successivamente approfondito assieme ai rappresentanti sindacali e ordinistici. In conclusione, le determinazioni prese dalla consulta della libera professione unitamente a quelle degli altri fondi saranno sottoposte al consiglio di Amministrazione dell’ENPAM per essere definitivamente approvato dal consiglio Nazionale Enpam costituito da tutti i Presidenti degli Ordini o dal loro delegati. A questo punto saranno presentati al Ministro del Welfare che avrà un mese di tempo per l’approvazione. Forte reazione della Mg alla trasmissione Le Iene È forte la reazione della medicina generale al servizio delle Iene che ha mandato in onda l’intervista di un informatore farmaceutico di una grande multinazionale del farmaco secondo cui le aziende metterebbero a disposizioni fondi neri per pagare regali ai medici in cambio della prescrizione di alcuni farmaci o al farmacista che offre la sua consulenza per far vedere i propri dati di vendita. La Fimmg ha dato mandato agli avvocati «per valutare l’esistenza di possibili motivazioni di querela a tutela del buon nome della categoria» e si dice «pronta e disponibile» a un confronto pubblico sulle questioni sollevate. «Nel servizio» denuncia infatti Giacomo Milillo, segretario generale del sindacato, «si descrive un sistema sanitario gestito in modo malavitoso da decine di migliaia di medici, farmacisti e informatori medico scientifici nel quale i professionisti prescrivono farmaci oltre il necessario e usano la non sostituibilità per avere in cambio regali, viaggi». PAGINE DI STORIA Ospedali a Vittoria e notizie sull’assistenza sanitaria dalla fondazione della città ad oggi Di Nicolò Pacca, Ostetrico-Ginecologo Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 Capitolo ottavo Nei primi giorni del mese di Aprile 1964 - in sordina - si completò il “colpo di mano” iniziato nei mesi precedenti: medici, personale amministrativo, infermieri, inservienti, parenti dei malati, tutti insieme, misero a disposizione le proprie autovetture e trasferirono i restanti pazienti nel nuovo Ospedale. I più gravi vennero trasportati in autoambulanza, questa fu la vera inaugura- zione! L’Amministratore del tempo era l’avv. Francesco Presti, in qualità di Commissario straordinario. “[…] Questo nuovo complesso, sorto in contrada Camposanto vecchio, è l’espressione più eloquente della tenace volontà che ha ispirato e spronato le varie Amministrazioni. Esso nel suo misterioso linguaggio dice al popolo di Vittoria quali sacrifici siano stati affrontati per arrivare, nel breve ciclo di tre secoli, dalla topaia di Matteo Terranova a questo imponente edificio, dotato delle più moderne attrezzature sanitarie, oggi diretto da ottimi sanitari e guidato da una gestione commissariale intelligente e fattiva. […]”. È vero quello che scrisse il rag. Iacono. In 285 anni, dalla casa di abitazione di Matteo Terranova (3 agosto 1679) si era passati - solo sulla carta - alla casa al piano terra di via Bixio n. 3 (28 aprile 1864), così come dall’ex collegio di san Giuseppe - solo sulla carta - (10 giugno 1866) si era passati all’ex convento dei pp. Cappuccini (gennaio 1876) ed infine, dalla posa della prima pietra del “nuovo moderno Ospedale Civile” (24 aprile 1907) nelle chiuse adiacenti all’ex rettoria dei pp. Cappuccini (belvedere) - mai completato - si passò (nel 1964, senza posa di prima pietra e senza inaugurazione in “pompa magna”) all’attuale edificio, progettato, costruito ed attrezzato per essere utilizzato esclusivamente come Ospedale Civile: pertinente, non solo al cittadino in quanto abitante della città di Vittoria, ma anche a qualsiasi altra persona di ciascuna città della Circoscrizione n. 32 … ed oltre. Il nuovo Ospedale Civile, ad opere ultimate, con esclusione delle attrezzature, 27 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 PAGINE DI STORIA 28 costò circa £ 500.000.000 e, secondo il progetto dell’ing. Amarù, fu realizzato un edificio monoblocco orizzontale a tre piani sopraelevati, situato alla periferia della Città. Predisposto per contenere circa duecento posti letto, con le sale di degenza esposte a sud-est, i servizi a nord-ovest e l’ingresso principale, prospiciente su un grande piazzale, orientato a sud-ovest, fu provvisto dei più moderni impianti per il disimpegno dei servizi generali (riscaldamento, cucina, lavanderia, ecc.). Fu realizzata un’ampia scalinata per accedere al primo piano, caratterizzato da un accogliente atrio, nel quale fu situato il bancone per il portiere, collegato ad un largo corridoio, onde immettersi, da un lato, agli uffici amministrativi, situati a nordovest, dall’altro lato, alla scala e ad una veranda - esistente in ogni piano -, chiusa con vetrate, con vista panoramica sulla vallata dell’Ippari, con la funzione di sala di attesa ed anche di disimpegno per accedere alle due ali in cui fu dislocato il Reparto di Ostetricia e Ginecologia. Alcune sale di degenza, i servizi e, in fondo, la sala parto con annessa sala operatoria, furono sistemate nell’ala di sud-ovest, mentre altre sale di degenza, assieme a vari servizi, occuparono l’ala di nord-est. Quest’ala, per esigenze logistiche, fu anche utilizzata per ospitare, sia la Sezione di Pediatria, fino alla fine degli anni settanta, affidata al dott. Arturo Comisi, sia il Reparto di Oculistica, fino al 1967, il cui Primario (incaricato) era il prof. Emanuele Grasso Cannizzo. Dal corridoio collegato con l’atrio si sarebbe dovuto accedere alla nursery, che, con l’apertura dell’Ospedale, fu trasformata in cappella per le funzioni religiose, onde evitare che gli ammalati fossero costretti ad uscire fuori per recarsi nella vicina antica chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Il secondo piano fu occupato dal Reparto di Chirurgia Generale, la sezione uomini fu sistemata nell’ala di nord-est, la sezione donne in quella di sud-ovest. La sala operatoria fu collocata nella zona posta a nord-ovest, raggiungibile dalle corsie attraverso un corridoio, utilizzato, anche, per accedere a diverse salette (ambulatori, stanza del Primario Chirurgo, stanza degli anestesisti, ecc.). Il terzo piano, all’inizio, fu occupato dal Reparto di Medicina, con la sezione donne sistemata nell’ala di sud-ovest e la sezione uomini nell’ala di nord-est. Il lastrico solare del terzo piano, completo in ogni sua parte, non rimase vuoto a lungo perché iniziarono subito i lavori di sopraelevazione di un altro piano, che avrebbe ospitato il Reparto di Medicina, al cui posto, al terzo, sarebbe stato poi insediato (1965) il Reparto di Ortopedia e Traumatologia. Le sale di degenza furono predisposte per tre o sei posti letto, alcune per un solo letto “[…] per rendere possibile la separazione dei malati secondo la forma morbosa e l’età, creando quelle condizioni psicologiche favorevoli per il buon decorso della malattia. […]”. Il piano terreno, situato ad una quota più bassa rispetto al piazzale, nell’ala di sud-ovest fu occupato, dalla cucina e dal Reparto Suore, che furono alloggiate in un locale realizzato “in buona esposizione” ma sotto la sala parto (!), mentre il lato di nord-est ospitò la sartoria, la stireria e la lavanderia. Il lato di nord-ovest fu occupato dal Pronto Soccorso, con ampi locali dotati di efficienti attrezzature, dal Servizio di Radiologia, dal Laboratorio di Analisi, dall’Emoteca e dalla stanza del Cappellano. Nel primo piano seminterrato trovarono posto la sala macchine: caldaie, autoclavi e centrale elettrica, l’officina, la falegnameria. Nel secondo piano seminterrato furono realizzati i locali destinati al Reparto “Isolamento”, che non fu mai istituito. Nel 1967 in quell’ambiente si insediò, invece, il Reparto di Oculistica. In un locale, staccato dal complesso ospedaliero, a nord-ovest, fu sistemato l’obitorio, con annessa sala necroscopica. L’Ospedale fu dotato di tre ascensori (di cui uno per raggiungere l’obitorio dalla corsia situata a nord-est di ogni piano), di un’ampia e comoda scala centrale, oltre che di una scala di servizio a metà di ciascuna sezione e di un’altra scala di collegamento tra il pianterreno e la sala operatoria di Chirurgia Generale. In ogni ala, inoltre, furono installati due montacarichi, uno per ricevere più celermente i pasti caldi dalla cucina ed un altro per inviare la biancheria sporca in lavanderia. Fu garantito l’approvvigionamento idrico continuo ed il riscaldamento mediante termosifoni. Completato il trasferimento nella nuova sede, l’avv. Francesco Presti, Commissario per l’Amministrazione Straordinaria dell’Unità Ospedaliera Circoscrizionale n. 32 di Vittoria, riconsegnò i locali dell’ex convento dei pp. Cappuccini all’Amministrazione Comunale. Il 18 luglio 1964 il Commissario straordinario al Comune di Vittoria, dott. Giovannino Guzzardi, poi eletto Presidente dell’Ente Ospedaliero “Regina Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 PAGINE DI STORIA 29 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 PAGINE DI STORIA 30 Margherita e Ospedale Civile” di Vittoria, stabilì di fare installare nella piazza antistante al nuovo edificio dell’Ospedale un candelabro a cinque luci con lampade da 400 watt a bulbo fluorescente. Finalmente, l’1 agosto 1964, dopo novantotto anni dall’esproprio dell’immobile che il Comune, in virtù delle “Leggi eversive” del 7 luglio 1866, aveva sottratto ai pp. Cappuccini e poi ceduto - nel 1868 - alla Congregazione di Carità “per uso ospedale”, lo stesso dott. Guzzardi, decretò: • la retrocessione alla Direzione Generale Fondo Culto del Ministero dell’Interno, per essere ceduti alla Curia provinciale dei frati minori Cappuccini di Siracusa, dei locali della rettoria annessa alla chiesa dei Cappuccini, già adibiti a sede dell’Ospedale Circoscrizionale di Vittoria e costituenti il fabbricato con due piani fuori terra confinante con la via fra’ La China ad est e a sud, con la via Dei Mille ad ovest e con la chiesa dei Cappuccini a nord; • la stipula con i rappresentanti delle Autorità competenti del relativo atto di retrocessione, secondo lo schema che sarebbe stato successivamente concordato, previa approvazione da parte dell’Amministrazione Comunale. La delibera fu poi inviata al Consiglio Comunale per la ratifica e così tutto ritornò allo “status quo ante”. L’avv. Presti, “[…] allo scopo di assicurare un’adeguata assistenza oculistica alla circoscrizione dei Comuni di Vittoria, Comiso, Acate e Chiaramonte Gulfi, avendo istituito con precedente deliberazione - n. 180 dell’8 maggio 1964 - un posto di Primario Oculista; ritenuto di affidare le funzioni di tale importante servizio ad un sanitario specialista di chiara fama, […], il 14 dicembre 1964, deliberò di “[…] conferire al prof. dott. Emanuele Grasso Cannizzo l’incarico di Primario Oculista dell’Ospedale con effetti dall’1 gennaio 1965. […]”. Il prof. Grasso Cannizzo sarebbe stato poi nominato Primario di ruolo il 10 febbraio 1966. Il Reparto di Oculistica, nel nuovo Ospedale in contrada “Celle”, dopo essere stato ospitato in alcune stanze della corsia di nord-est del Reparto di Ostetricia e Ginecologia, come ho già scritto, fu poi collocato nei locali prima destinati al Reparto Isolamento, adattati alle nuove esigenze di quella branca, con l’allestimento, anche, di una piccola sala operatoria, che, per venire incontro alle esigenze economiche del nuovo Ospedale, fu attrezzata con lo strumentario chirurgico di proprietà del prof. Grasso Cannizzo. All’inaugurazione dei nuovi locali, nel 1967, partecipò il prof. Gian Battista Bietti (1907-1977), che, rivolgendosi all’avv. Picci, disse: “[…] Lei, egregio Presidente, ha la fortuna di avere come Primario Oculista uno dei più bravi chirurghi oculari d’Italia. […]”. All’autorevole dichiarazione del prof. Bietti fecero eco le parole proferite con commozione dall’avv. Picci, il 24 luglio 2007, in occasione dell’intitolazione dell’U. O. C. di Oculistica del P. O. di Vittoria alla memoria del prof. Grasso Cannizzo: “[…] Di questo meritato apprezzamento il prof. Grasso Cannizzo diede prova nella direzione della Divisione Oculistica, sobbarcandosi a stressanti turni di lavoro, dovendo far fronte, con alta professionalità, a una media giornaliera di circa cinquanta degenze. In tale difficile e diuturna impresa egli ebbe la valida collaborazione di suor Apollonia, che diede tutta se stessa, in termini di assistenza e conforto, ai bisognevoli del suo aiuto. […]”. Il “valoroso” prof. Emanuele Grasso Cannizzo rimase in servizio fino al 19 maggio 1978, epoca in cui fu collocato in quiescenza. In seguito alla soppressione del posto di Assistente anestesista e alla conseguente istituzione del posto di Aiuto, il Commissario Prefettizio dell’Ospedale, dall’1 gennaio 1965, con la nuova qualifica, confermò il dott. Giovanni Arra, che poi, dall’1 maggio 1966, fu nominato di ruolo, disimpegnando anche la responsabilità direzionale del Servizio di Emoteca. Dopo l’istituzione del posto di Primario del Centro Trasfusionale gli fu, poi, attribuito l’incarico dal 18 marzo 1969 e, dall’1 aprile 1974, la qualifica di Primario, che mantenne fino al 31 dicembre 1992, allorché fu collocato in pensione. A partire dall’1 gennaio 1965 il Laboratorio di Analisi dell’Ospedale, che temporaneamente era stato affidato al dott. Giuseppe Sciveres, fu diretto dal dott. Giuseppe Leopardi. Egli si adoperò per l’innovazione della ricerca strumentale con l’utilizzo di apparecchiature elettroniche e, con l’acquisto del conta globuli Hemalog, pian piano, riuscì a fare chiarezza sui portatori sani di betathalassemia, eseguendo, con buon anticipo rispetto ad altri laboratori, l’elettroforesi dell’emoglobina. Negli anni ottanta, in occasione dell’epidemia di salmonellosi, realizzò il primo laboratorio di Microbiologia a Vittoria. Attuò l’informatizzazione e l’automazione del laboratorio, occupandosi anche di statistica (dal 1977 al 1984). Fu Coordinatore Sanitario dell’U. S. L. 22 dalla fine di luglio 1983 fino al 12 marzo 1985 e Direttore Sanitario del P. O. di Vittoria dal mese di novembre 1984 all’11 febbraio 1985. Il dott. Leopardi si dimise da Primario del Laboratorio di Analisi del P. O. di Vittoria il 19 novembre 1994, essendo stato nominato Primario del Laboratorio di Analisi Cliniche dei Presidi Ospedalieri “M. Paternò Arezzo e Ospedale Civile” dell’USL 23 di Ragusa. Il Commissario Prefettizio dell’Ospedale, visto che il posto di Aiuto Medico previsto nella pianta organica allora vigente risultava ancora scoperto, su proposta del Direttore Sanitario, dall’1 gennaio 1965, nominò il dott. Giuseppe Sciveres - ormai libero dalla responsabilità del Laboratorio di Analisi - Aiuto incaricato presso il Reparto di Medicina, con la mansione di cardiologo. Il dott. Sciveres, a partire dall’1 ottobre 1966, sarebbe stato, poi, nominato di ruolo. Poiché era vacante anche il posto di custode-sorvegliante e magazziniere, il Commissario avv. Presti, per tali mansioni, nominò, con decorrenza 1 gennaio 1965, il signor Giuseppe Giurato (nato ad Acate il 15 febbraio 1909). Giurato, in Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 PAGINE DI STORIA 31 Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012 PAGINE DI STORIA 32 seguito, optò solo per il posto di sorvegliante, che mantenne fino al 31 gennaio 1974, allorché chiese di essere collocato, in anticipo, a riposo. Ex militare dell’Arma, era alto e di costituzione robusta, indossava abiti scuri, con camicia bianca e cravatta sempre in ordine. Allo scadere dell’orario in cui era permesso ai parenti di visitare i degenti faceva il giro nei vari Reparti e, affacciandosi in ogni sala, con aspetto imponente e severo, ma con molto garbo, invitava ad uscire le persone che ancora si attardavano, essendo “scaduto l’orario delle visite”, anche perché “i malati avevano bisogno di riposare”. Il sig. Giurato, dopo qualche anno dalla sua collocazione in quiescenza, fu travolto da un veicolo in corsa - mentre, sotto il marciapiede, attendeva il passaggio dell’autobus - e morì per gli esiti di quell’incidente. Il posto di magazziniere, dal 25 marzo 1975 ad oggi, sarebbe stato poi occupato dal signor Emanuele Di Trapani (nato a Vittoria il 7 maggio 1948, stenodattilografo), poi coadiutore amministrativo destinato al magazzino - dipendente dal Servizio Provveditorato ed Economato -, persona mite e scrupolosa nell’adempimento delle proprie mansioni. Il 16 agosto 1965, alle ore 18,00, nella Sala Consiliare del Comune, si svolse la cerimonia d’insediamento del Consiglio di Amministrazione dell’Unità Ospedaliera Circoscrizionale, che era stato nominato, con decreto prefettizio, dopo molti lustri di gestioni commissariali. Questi i nomi e i rispettivi partiti politici di appartenenza dei nuovi consiglieri: 1) sig. Riccardo Baglio di Acate (D.C.), 2) prof. Maria Balloni di Vittoria (P.C.I.), 3) avv. Salvatore Biscari di Vittoria (P.S.I.), 4) sig. Mariano Cultraro di Acate (P.S.I.), 5) prof. Rosario Di Falco di Vittoria (D.C.), 6) cav. Giovanni Di Trapani di Vittoria (D.C.), 7) dott. Giovannino Guzzardi di Vittoria (P.S.I.), 8) dott. Cesare Japichino di Vittoria (D.C.), 9) avv. Giuseppe Picci di Vittoria (D.C.). Subito dopo ci fu il saluto di commiato dell’avv. Francesco Presti. Nella stessa seduta venne eletto Presidente l’avv. Giuseppe Picci, con otto voti favorevoli - su nove votanti - e una scheda bianca. L’Ospedale che, durante la gestione commissariale dell’avv. Presti, aveva vissuto la fase più felice della sua plurisecolare vita, con la nuova Amministrazione, guidata con coraggio e sapienza dall’avv. Picci, mentre era Direttore Sanitario incaricato il prof. Daniele Pinna e Direttore Amministrativo, titolare, “l’ineguagliabile” dott. Giuseppe Morana, raggiunse il massimo splendore. Continua Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Ragusa “Dalla Donazione al trapianto d’organo”: ruolo del medico di medicina generale 5 Maggio 2012 Ordine dei Medici di Ragusa - Via Guglielmo Nicastro, 50 08.30 09.00 09.10 09.30 09.40 10.00 10.30 10.50 Registrazione Partecipanti Saluti delle Autorità I^ Sessione Coordina Dr. S. D’Amanti La rete nazionale dei trapianti (Dr. V. Sparacino) Il fabbisogno crescente di trapianto nel mondo industrializzato (Prof. P. F. Veroux) La diagnosi di morte encefalica e il suo accertamento (Dr. L. Rabito - Dr. S. Milardi) Discussione Coffee Break II^ Sessione Coordina Dr. G. Di Giacomo Il ruolo del MMG nel processo di donazione e trapianto (Dr. E. Di Stefano) 11.05 11.20 11.30 11.40 11.55 Il ruolo delle associazioni (Sig. T. Bianca) Testimonianza di un ricevente Testimonianza di un familiare di donatore Medicina narrativa come ausilio dalla dialisi al trapianto (Dr.ssa R. Giaquinta) Discussione III^ Sessione Coordina Dr. G. Battaglia 12.25 Tavola rotonda: “La gestione integrata del paziente trapiantato tra centro trapianti, unità operativa di nefrologia di riferimento e medico di medicina generale” Ruolo del centro trapianti (Dr.ssa F. Caputo) Ruolo dell’U.O. di nefrologia (Dr. S. Musso) Ruolo del medico di medicina generale (Dr. R. Taranto) Interventi dei partecipanti 13.25 Conclusioni e test ECM di uscita Il corso è accreditato per Medici di Famiglia Evento n°32286 - 6 Crediti Formativi | Iscrizioni su: www.paroleimmagini.it | Tel. 095 7461073