Scarica il giornalino di Aprile 2013

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Scarica il giornalino di Aprile 2013
Quirinality: Napolitano vince due volte
"Storico record di re Giorgio: ora può mandare a casa tutti" così titolava ieri
"il giornale"; perché se l’inquilino del Colle non cambia, altre cose non
saranno più come prima. Per esempio ex nunc siamo entrati di fatto in una
Repubblica presidenziale. Da ieri il Quirinale, infatti, non ha più solo il ruolo
di garante e custode della cuore democratico dell'Italia, ma è il centro della
vita politica: Napolitano darà carte non rifiutabili, il che non è
necessariamente da considerarsi come un male anzi, in una situazione
come quella attuale un po' di stabilità giova sia al paese che può
riconoscerei in un'istituzione sana sia alla credibilità internazionale. Mai
avrei immaginato di elogiare con sincero entusiasmo Napolitano e, invece,
eccomi qua a farlo. Penso che il Presidente stia cercando di far ritrovare il
senso di unità nazionale e di stato, infatti, citando le sue parole “Invito tutti,
e quando dico tutti mi riferisco anche in particolare ai mezzi di
informazione, a favorire il massimo di distensione, piuttosto che il
rinfocolare
di
vecchie
tensioni.
Questo
potrebbe
fare
dffffffffgfffffffffffffffffffffffff
davvero bene al Paese e vi ringrazio fin d’ora". Inoltre, una cosa da apprezzare
è che non ha risparmiato nessuno nella propria spietata analisi circa le
manchevolezze della politica; non si è dimenticato nessuno neanche della
sinistra a cui ha dedicato cinquant'anni della sua vita, questo a dimostrazione
che vuole essere super partes, per il paese. Vuole aiutare a rinnovare e
migliorare "ab imis fundamentis" le volgarità della politica. Napolitano è la
dimostrazione che non necessariamente un politico vecchio è un cattivo politico,
ladro e non legato alla realtà ma da crociana definizione "il buon politico è il
politico onesto"; spero che i partiti colgano questa occasione per seguire
l'esempio di responsabilità verso le istituzioni che il Presidente ha avuto, già con
ciò potremmo dare un buon segnale..
Alex Alberio
(Direttore)
Bullismo e arti marziali, se ne parla al
Collegio Castelli di Saronno
Lunedì 15 aprile io ed il Maestro Davide
Carpanese dell'Accademia Marziale
Saronno siamo stati ospiti del Collegio
Arcivescovile Castelli cittadino, in
occasione dell'assemblea studentesca,
per presentare un progetto che ci sta
particolarmente a cuore: la prevenzione
del bullismo attraverso la pratica delle
arti marziali.
Per leggere i più recenti dati scientifici in
materia di bullismo vi rimando qui; ciò
che abbiamo cercato di fare io ed il
Maestro Davide è stato fornire qualche
rapida informazione in merito, tramite la
proiezione di alcune slide, per passare
poi al... lato pratico, invitando i ragazzi e
le ragazze interessati a salire sul palco
per provare con noi alcune immediate
tecniche di autodifesa, estrapolate dalle
arti marziali che pratichiamo in palestra.
Per quanto riguarda la presentazione
con slide, ho tenuto molto a sfatare un
luogo comune ancora diffuso: quello
che vorrebbe i praticanti di arti marziali
super palestrati, "fissati" con la forma
fisica. In realtà non bisogna dimenticare
che le arti marziali sono nate proprio per
difendersi e non a caso si sono
sviluppate soprattutto a partire da Cina
e Gippone, aree i cui abitanti non sono
certo conosciuti per essere dei giganti! Il
bullismo,
poi,
non
è
solo
la
sopraffazione tra le mura scolastiche:
bullo è anche chi ti estorce soldi al
parco pubblico, o ti minaccia per rubarti
lo smartphone, o ti "punzecchia" per
scatenare una rissa al pub... Un punto
sul quale ha messo l'accento il Maestro
Davide è stata poi la necessità di
parlare: se ci si ritrova ad essere vittime
di bullismo è importante non tenersi
tutto dentro, ma confidarsi con gli
insegnanti, parlare con i genitori e,
eventualmente, denunciare chi ci
offende, minaccia o picchia alle autorità
competenti.
Per il benessere di tutti. A breve
pubblicheremo il filmato della giornata,
sul canale YouTube dell'Accademia
Marziale Saronno, quindi... teneteci
d'occhio!
Dal momento che gli studi più recenti
hanno evidenziato come, crescendo,
non siano soltanto le vittime di bullismo
a sviluppare problemi psicologici come
attacchi di panico, ansia e depressione,
ma anche i bulli stessi si trasformano
spesso in soggetti adulti sociopatici e
depressi: la prevenzione, dunque, deve
essere "a doppio senso di circolazione"
ed interessare tanto le vittime quanto i
carnefici.
Come? Ho cercato di riassumerlo in
queste due slide. La parte più
coinvolgente e "fuori dagli schemi" è
stata quella che ha visto protagonisti gli
studenti del Collegio Arcivescovile
Castelli e il Maestro Carpanese: invitati
a fare domande e a salire sul palco per
una "prova pratica" di tecniche base di
autodifesa, i giovani non si sono certo
tirati indietro.
La più coraggiosa è stata una ragazza,
che ha rotto il ghiaccio facendosi avanti
e salendo sul palco, ben presto imitata
da una compagna, da un ragazzo che
già pratica Karate e da un altro allievo
che pratica MMA proprio all'Accademia
Marziale Saronno: loro, insieme al
rappresentante degli studenti Alberto
Seveso, sono state le persone che
hanno sperimentato l'efficacia di alcune
semplici tecniche estrapolate dalle
discipline marziali.
Personalmente mi è molto piaciuta
questa mattinata, perchè l'impressione
che ho avuto è stata proprio di
collaborazione: noi insieme ai giovani,
per parlare di un problema diffuso che
insieme si può contrastare.
Accademia Marziale Saronno
Immigrazione nel 2013
Passeggiando in città e osservando ciò
che accade intorno a noi notiamo la
presenza di alcune persone straniere:
donne,madri,figli e padri ,guardiamoli
negli occhi senza pregiudizi e porgiamoli
un sorriso,se sono accanto a noi,se
condividono il nostro territorio è perché
le condizioni politiche ed economiche
del loro Paese d’origine non sono
favorevoli per condurre una vita
dignitosa
,essi
ci
chiedono
quotidianamente un’ assistenza sociosanitaria, un po’ di sostegno degli amici
e un lavoro. f
Il fenomeno dell’immigrazione oggi è uno
dei problemi emergenti da affrontare a
livello culturale, politico ed economico,il
primo intervento da attuare è ricevere una
corretta
informazione
su
questo
argomento,
priva
di
qualsiasi
particolarismo politico; e noi giovani di
Varese e provincia cosa possiamo fare?
Innanzitutto ritroviamoci tutti insieme, il 18
Maggio alle ore 18.00 all’Informa Giovani
di Varese a discutere e dialogare intorno a
questo tema,saranno presenti due relatori:
Francesca,un’operatrice-assistente
di
madri immigrate e dei loro bimbi,
laureanda in psicologia dello sviluppo e
Therry Dieng, entrambi ci racconteranno la
loro esperienza lavorativa e di vita,da anni
si dedicano con passione al loro lavoro e si
impegnano per la realizzazione di un
progetto
pedagogico
e
sociale
:l’integrazione culturale delle persone
immigrate.
Inoltre
riceveremo
un’importante
testimonianza
circa
la
vita
degli
adolescenti immigrati e l’integrazione
culturale delle seconde generazioni. Nella
parte finale ci lasceremo travolgere da un
sottofondo musicale offerto dal gruppo
“VOLEMIA”.
Gruppo Varese Giovani
Dalla California con amore
Tutto è iniziato alla fine dell'estate,
precisamente il 21 agosto dell'anno
passato. Non sapevo precisamente a
cosa stessi andando incontro, ma presi
-comunque- la mia valigia e decisi di
partire per un anno all'estero. Tra tutti i
paesi al mondo io scelsi la California,
precisamente Alameda, una città a
poche miglia da San Francisco, una vera
e propria “smart city”, ovvero un
ambiente urbano in grado di agire
attivamente per migliorare la qualità
della vita dei propri cittadini attraverso
l'impiego di mezzi tecnologicamente
avanzatissimi.
Appena atterrata ho presto incontrato la
mia famiglia ospitante, un po' con il
cuore in gola, emozionata...erano in 5:
papa, mamma, due sorelline dalla
personalità decisamente vulcanica, e
una ragazza brasiliana della mia età con
cui avrei condiviso la mia stanza.
Muovere i primi passi in una realtà
completamente nuova, non è cosa da
poco. Dopo pochi giorni inizi a sentire la
mancanza delle persone a te più vicine,
dai tuoi genitori, ai tuoi amici senza
trascurare ovviamente il fidanzato.
Proprio su questo permettetemi un
inciso: se avete qualche relazione in
Italia,
non
intraprendete
questa
avventura, andrà a finire quasi sempre
male.
Le persone che ho incontrato all'inizio
mi sembravano restie a qualsiasi
contatto con lo straniero, quasi fosse
una forma di “irredentismo”. Con il
passare del tempo, ho realizzato che
dovevo essere io a mettermi in gioco e
introdurmi nel loro giro; in questo modo
sono riuscita a creare un profondo di
legame di amicizia, in particolare con la
mia
compagna
di
stanza.
Veniamo alla scuola americana.
Partecipare alle lezioni mi piaceva molto
perché
l'approccio con i prof è
completamente diverso.
La scuola
incomincia alle 8 del mattino e finisce
nel primo pomeriggio verso le 15,
ovviamente la pausa pranzo è inclusa.
Ogni lezione dura poco più di un'ora, poi
si hanno cinque minuti per prendere i
libri nell'armadietto, chiacchierare con
gli amici, e andare a quella seguente.
Una peculiarità della scuola americana?
Lo “spirit week”. Spirit week e' un
evento speciale che dura una settimana,
nella quale ogni giorno c'è' un tema
diverso con la quale mascherarsi E' una
settimana per tutte le classi di
dimostrare lo spirito della scuola: si
gioca, ci si diverte si organizzano attività
e si compete.
Un po' più restrittiva è la vita notturna e
il divertimento. Se un minorenne vuole
andare all'estero per sperimentarsi,
trova molte porte chiuse, sia in ambito
lavorativo che di “intrattenimento”. Un
esempio banale? Io, a 17 anni, non
potevo
nemmeno
mettere
piede
all'interno di un locale o pub. Le feste
private erano -invece- decisamente
anomale, infatti terminavano sempre
con l'arrivo delle forze dell'ordine.
Vorrei spendere due parole anche su
una festa molto sentita dagli americani
che mi ha colpito profondamente:
Halloween.
Tutto ciò sembra una tradizione
decisamente europea ma in realtà, al
giorno d'oggi, è molto più diffusa e
avvertita in America. Qua ho intagliato
la mia prima zucca!
Da piccola ne ho disegnate molte ma
non avevo mai messo le mani su una
vera zucca. Dopo averle intagliate
abbiamo sistemato le nostre opere di
fronte alla porta di casa e illuminate con
un cerino come accoglienza per gli
ospiti.
Sono tornata in Italia, dopo la mia
esperienza all’estero, da circa 6 mesi.
Ripensando a ciò che ho vissuto,
ritornare
nel
proprio
paese
e
reincontrarsi con la propria famiglia e i
propri amici non è difficile all'inizio.
Dopo un paio di settimane sembra quasi
di non essere mai partiti. Solo dopo due
o tre mesi, confrontandomi con la
ripresa della scuola e delle vecchie
abitudini, ho davvero capito cosa mi ha
lasciato
l’esperienza
dell’anno
a
Alameda e in che modo ha influito sul
mio carattere e sulla mia vita in
generale. Questo però comporta non
poche difficoltà una volta rientrati.
Nonostante
io
abbia
ripreso
a
frequentare la stessa scuola, le stesse
persone, e abbia ripreso le stesse
attività, niente è più come prima. Il
legame con alcuni amici si è allentato,
mentre con altri si è solidificato. Ho
capito in questo modo chi aveva a cuore
la mia felicità e chi un po' meno.
Un'esperienza che consiglio a tutti e
permettetemi ancora una volta di dire
grazie alla mia “host family” grazie alla
quale ho condiviso momenti che non
facilmente dimenticherò della mia vita.
Chiara Rampoldi
I bambini poeti per un giorno
È stata una bellissima esperienza quella
organizzata dall'associazione il Sorriso
dei Bambini domenica 14/04/2013 al bar
Jimmy'z di Via volta.
Durante la quale una ventina di bambini,
dopo aver preparato una merenda a
base di pane e nutella, ma soprattutto
sistemato i taccuini e temperato le
penne, si sono lanciati alla scoperta di
quello strano mondo, dove vivono le
storie, ovvero la poesia. I bambini hanno
capito che le parole sono importanti e
che conviene scegliere quelle giuste.
Hanno prestato attenzione ai luoghi
comuni e a come evitarli, e si sono
soffermati su come si scrive un finale,
preferibilmente di effetto.
"Abbiamo scelto di trascorrere un
pomeriggio all'insegna della cultura ma
anche del divertimento proprio perché la
poesia è un atto di pace e serenità, che
permette ai bambini di esprimersi ed
espandere la loro creatività" commenta
così Catia Boselli, presidente della
neonata associazione. Un sodalizio
appena nato ma con già tante iniziative
da proporre alla cittadinanza per
recuperare fondi per la pediatria di
Saronno. Per chi volesse saperne di più
è sufficiente collegarsi sulla pagina
Facebook dell'associazione.
Catia Boselli
SAMSUNG Galaxy S4: potente,
forse anche troppo.
dello schermo. All’interno della scocca
troviamo un impressionante processore
da 1.9 Ghz (!!) , memoria RAM da 2GB
ed
un
altrettanto
performante
fotocamera da ben 13,1 megapixel. Il
tutto
sembra
interfacciarsi
perfettamente con la nuova versione di
Android
(4.2.2
JellyBean),
personalizzata
poi
dalla
stessa
Samsung: la schermata home, infatti, è
stata rivista in diversi dettagli, ora più
curata e fluida.
Il telefono sarà disponibile intorno a fine
mese, e sarà da quel momento che
vedremo se e come riuscirà a reggere il
confronto con i nuovi Big del momento,
ossia HTC One e Sony
Xperia Z.
Lorenzo Perini
Il Kung fu negli ospedali
Mentre Apple attende l’estate inoltrata
per presentare, a detta loro, qualcosa di
totalmente innovativo e di mai visto
prima, Samsung non lascia attendere i
suoi clienti e ormai affezionati
consumatori.
Nell’ultima
settimana
l’azienda Sudcoreana ha rilasciato
l’attesissimo Galaxy S4 che, in parte, ha
soddisfatto gli appassionati di tutto il
mondo. Sottolineo in parte, poiché
alcune note negative non poco rilevanti
(di cui ne parleremo di seguito) sono
venute
fuori
appena
dopo
la
presentazione dello stesso device.
A primo impatto non si può non notare il
gigantesco display da 5 pollici: ciò
nonostante, le dimensioni del telefono
sono rimaste quasi totalmente invariate.
Il display è un AMOLED full HD da 441
ppi (uno dei display migliori attualmente
sul mercato) che garantisce una resa
dei colori molto buona, ma non sempre
fedele. Caratteristica comune degli
AMOLED è infatti un eccessivo
contrasto che, però, non compromette
assolutamente la qualità e la definizione
Oltre a tutto ciò, Samsung ha voluto
introdurre delle funzioni esclusive: ad
esempio, mentre stiamo guardando un
video, se distogliamo lo sguardo per un
attimo il video si stopperà, per poi
ripartire
non
appena
avremo
ricominciato a guardare lo schermo.
Oppure potremo controllare diverse
funzioni (ad esempio sfogliare l’album)
semplicemente muovendo la mano nella
direzione desiderata, senza la necessità
di dover toccare il touchscreen. Ed è
proprio per questa tipologia di features
che la community Samsung non è
rimasta totalmente soddisfatta del
prodotto.
Stando a quanto scritto nei più famosi
forum, i consumatori desideravano un
prodotto rinnovato nei materiali e nella
scocca piuttosto che in funzioni
relativamente inutili.
Effettivamente l’aver mantenuto il
policarbonato (plastica leggera) come
materiale principale del nuovo Galaxy
ha lasciato i fans piuttosto perplessi.
Comunque,
consiglio
vivamente
l’acquisto di questo device, poiché
particolarmente innovativo e privo
praticamentedi ogni limite a livello
software.
Il Kung Fu come coadiuvante delle
terapie mediche nella lotta al tumore: è
questo l'indirizzo preso da diverse
strutture ospedaliere italiane, in cui sono
iniziati dei corsi di arti marziali a titolo
sperimentale.
A Roma, ad esempio, ha preso il via
l'attività dei volontari della "Kids Kicking
Cancer Italia Onlus", che si propone
l'obiettivo di aiutare i bambini ricoverati
all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a
"dare un calcio al cancro" attraverso la
pratica delle arti marziali. Quando ad
essere colpito dalla malattia è un
bambino, riuscire a garantirgli una vita il
più possibile normale è parte integrante
della cura: ecco perchè i dirigenti
dell'ospedale romano hanno accolto con
favore la proposta di collaborazione
della Onlus italiana, assicurando ai
piccoli pazienti la posibilità di fare
movimento e sport anche tra le mura del
centro oncologico. L'iniziativa ha avuto
un successo tale che si è pensato di
estenderla anche ad altri bambini e così
i volontari della "Kids Kicking Cancer"
hanno iniziato ad insegnare arti marziali
anche ai piccoli affetti da fibrosi cistica e
da altre patologie croniche.
Sul sito web dell'organizzazione nonprofit
statunitense si legge che questa aiuta i
bambini con il cancro a gestire lo stress e il
dolore legati alla malattia e alle terapie
attraverso insegnamenti personalizzati
impartiti da marzialisti cinture nere;
attraverso
esercizi
di
respirazione,
rilassamento e meditazione, i bambini che
partecipano ai nostri programmi imparano
a gestire il dolore e ad affrontare con
coraggio, determinazione e serenità la
malattia.
I movimenti lenti, l'attenzione alla
respirazione, la concentrazione per
eseguire gli esercizi nel modo corretto
fanno sì che la mente dei praticanti sia
allontanata dai pensieri quotidiani e le
persone raggiungono in questo modo uno
stato di perfetta armonia tra corpo e
mente, conquistando momenti di serenità
e calma, importantissimi per chiunque e
ancor più indispensabili ai malati
oncologici. Certa delle indubbie proprietà
benefiche di questa disciplina orientale,
l'Associazione Oncologica San Bassiano
Onlus ha pensato di offrire la possibilità di
praticare il Tai Chi ai malati di cancro ed è
così stato contattato il Maestro Maurizio
Mantesso, che ha subito accettato
l'importante
incarico,
mettendosi
gratuitamente a disposizione ed offrendo
la propria pluriennale esperienza a favore
dei malati. La pratica costante degli
esercizi ha dimostrato di avere effetti molto
positivi sia per il sistema nervoso che per
quelli respiratorio e cardio circolatorio; la
profonda compenetrazione mente/corpo
che viene raggiunta dai praticanti, poi, si
rivela molto utile per imparare a controllare
e calmare i propri pensieri, affrontando con
maggiore
determinazione
e
consapevolezza la malattia.
Viviana Bramani
(nonsolobotte.blogspot.com)
Settimana da cardiopalma: si
parte con le Nervo si conclude
con Alexandra Stan
Settimana da urlo per le discoteche del
comasco, sabato 20/04 sono state
presenti le Nervo al K-klass di
Tavernerio (Como) ottenendo un
successo strepitoso,
quasi 2000
persone all'interno del locale, l'evento è
stato considerato il più importante ed il
più atteso della la stagione 2012/2013
tanto che la discoteca ha dovuto
aumentare il livello di sicurezza,
istituendo quasi il doppio dei buttafuori
situati in ogni parte del locale ed addetti
al pronto soccorso pronti ad intervenire.
Le due gemelle australiane hanno
intrattenuto il pubblico con alcune delle
loro canzoni più famose come ad
esempio: Reason, Like home, You're
gonna love again e The way we see the
world (canzone utilizzata come official
sound-track per il Tomorrowland del
2012, alle quali le Nervo hanno
partecipato) ottenendo così il pieno
successo della serata.
Altro ospite internazionale presente
sabato 27/04 al Made Club (Como) sarà
Alexandra Stan, autrice di canzoni note
al pubblico italiano come: Mr.Saxobeat,
Get back, 1.000000, Lemonade e
Clichè, si parla già di tavoli in console
ed in pista esauriti per l'evento.. Ma
quale locale avrà riscosso maggior
successo?
Carlotta Vinca
Una rapina da film
rapina sulla A9, all’altezza dell’uscita di
Turate.
“Come nei film” èstato questo il primo
Ha fatto discutere tutta italia anche per
la spettacolarità dell'azione. Un vero e
proprio commando che ha svaligiato un
furgone portavalori. Il bottino? 10 milioni
di euro. Una mattina che in pochi
sicuramente
dimenticheranno.
Ma
andiamo con ordine.
Sembrava di essere su un set
cinematografico, la mattina dell'8 aprile
scorso,
invece
era
tutto
vero:
sull'autostrada
A9
Como-Chiasso
intorno alle 07.00 un commando di
rapinatori ha assaltato uno dei due
furgoni del Gruppo Battistolli di Vicenza.
commento dell'opinione pubblica appena ha
iniziato a circolare la voce, soprattutto grazie
al tam tam dei social-network. Guardando
con più attenzione setting, ritmo e la
maniacale attenzione per i dettagli si può
ipotizzare che la mente che sta dietro a
questa rapina sia un ladro-regista. Avràpreso
spunto dal film di Michael Mann The Heat?
Semplice nella sua elaborazione, ma
geniale, il piano escogitato dalla banda,
composta da circa una decina di uomini:
i due furgonicini sono stati bloccati
grazie all'uso di due mezzi pesanti posti
sulla carreggiata, a quel punto i banditi
sono usciti allo scoperto a fucili spianati
in aria e intimidendo le guardie giurate a
scendere e “consegnare” il malloppo.
Dopo aver incendiato uno dei due
camion messi trasversalmente, i
malviventi si sono dati alla fuga a bordo
di 3 automobili. Un colpo sicuramente
studiato nei minimi dettagli che ha
previsto
anche
l'uso
di
chiodi
disseminati sull'asfalto per rendere
ancora più difficile l'inseguimento da
parte delle forze dell'ordine.
Secondo le prime ricostruzioni, anche il
secondo furgone della Battistolli, che
seguiva con compiti di scorta quello
assaltato dai banditi con i Kalashnikov,
trasportava un carico prezioso: valore 5
milioni di euro, per la maggior parte in
contanti. Se si fossero aggiunti ai 10
milioni del bottino (9 in lingotti, il resto in
denaro) sarebbe stato ancora più
epocale il bilancio della spettacolare
Nonostante i momenti concitati e di
tanta paura con immagini definite dagli
stessi testimoni agghiaccianti nessuno è
rimasto ferito.
Umberto Volontè
Un viaggio attraverso le discoteche
della nostra zona
Sabato 27 aprile 2013 alle ore 21, nel
teatro di Rovello Porro, i ragazzi
dell’Operazione
Mato
Grosso
metteranno in scena ‘’In mano tua’’ uno
spettacolo dedicato ad Alice Viviani, una
ragazza
valtellinese
scomparsa
tragicamente due anni fa (ingresso con
offerta).
Lo spettacolo è denso di significati e si
concentra sul ruolo dell’amicizia quando
arriva il momento di scegliere la
direzione da dare alla propria vita.
La scelta di questa ragazza segue
l’ideale del gruppo del Mato Grosso:
mettere a disposizione dei più bisognosi
il proprio tempo in maniera gratuita.
Sono tanti i ragazzi che già lo fanno qui
in Italia, lavorando alcuni pomeriggi alla
settimana per raccogliere fondi da
mandare in missione.
È così che regalano un po’ del proprio
tempo e delle proprie energie a chi ha
bisogno.
Qualsiasi giovane può entrare a fare
parte dell'OMG, chiunque può fare
qualcosa per aiutare concretamente chi
sta peggio di lui: "Basta con le
chiacchiere veniamo ai fatti", è la frase
tipica. I gruppi di ragazzi (età media 1625 anni) si riuniscono e lavorano nel
tempo libero per reperire i fondi
necessari per il finanziamento delle
attività di promozione umana che i
volontari svolgono in America latina.
Attraverso questo impegno, si inizia un
cammino educativo che porta a scoprire
ed acquisire alcuni valori importanti per
la propria vita: il senso della fatica, il
lavoro gratuito, la coerenza fra parole e
fatti, la sensibilità, l'attenzione ai
problemi dei più poveri, il tentativo di
imparare a voler bene. Non possiamo
continuare a vivere mettendo solo noi
stessi al centro del mondo. Mentre la
nostra vita diventa sempre più scialba,
frettolosa e piena di cose superflue, i
poveri sono sempre più poveri.
I ragazzi del Mato Grosso che
quest’anno partiranno per sei mesi in
missione sono una cinquantina. Tutti
verranno accolti da altri missionari che
risiedono sul luogo e svolgeranno
attività
nelle
:
scuole,
oratori,
costruzione di case, distribuzione di
viveri e assistenza ai più poveri.
Vi aspettiamo numerosi, per maggiori
informazioni Maddalena 3479549595
Maddalena Bassetti
È possibile essere felici?
Cos’è la felicita? Il dizionario la descrive
come lo stato d’animo di chi è
pienamente appagato e soddisfatto nei
suoi desideri. Ma è veramente possibile
raggiungere questa condizione?
“La nostra vita è un’opera d’arte; per
viverla come esige dobbiamo porci delle
sfide difficili” scrive Zygmunt Barman in
“L’arte della vita”. Tutti noi ci poniamo
obbiettivi che vanno sempre oltre le
nostre capacità del momento; sfidiamo
noi stessi, i nostri limiti, facciamo
sacrifici. A volte, però, questi obbiettivi
sono così irreali che la vita diventa una
lunga ed estenuante corsa per
raggiungere qualcosa che, tuttavia,
potremmo non incontrare mai.
Di tanti che lottano, infatti, pochi
riescono a raggiungere il fine che si
erano prefissati. Spesso quindi si cade
nell’insoddisfazione, nella depressione
al pensiero che mai si potrà essere
felici, che la felicità esiste solo per pochi
e che quelli non saremo mai noi. Gli
obbiettivi non raggiunti vengono visti
spesso come fallimenti; ci ripetiamo che
non siamo all’altezza, non siamo capaci
ad affrontare le sfide, siamo deboli.
Forse però essi sono accadimenti
necessari
a
farci
scorgere
e
intraprendere la nostra vera strada. La
soddisfazione sta nella dedizione che
una persona mette durante il cammino
per il raggiungimento di quello scopo. È
vero, sembra una frase monotona, ma
la felicità risiede realmente nel lungo
percorso, nella fatica e nei sacrifici.
A volte le persone non vogliono
neanche intraprendere un percorso;
hanno paura, paura dell’incertezza, di
non sapere cosa accadrà alle loro vite,
di soffrire, precludendosi, in questo
modo, anche la possibilità di essere
felici.
Questa è la vera insoddisfazione:
cedere alla paura e non tentare. La
felicità viene spesso calcolata in base al
numero di cose materiali a nostra
disposizione.
Le condizioni di vita migliorano, la
tecnologia si sviluppa giorno dopo
giorno e anche l’uomo desidera sempre
di più.
In fondo, se possiamo avere tante cose
a nostra disposizione, perché dobbiamo
accontentarci? Crediamo che questi
oggetti materiali creino la nostra felicità.
Nulla di più sbagliato; essi colmano
semplicemente delle nostre mancanze;
guariscono
apparentemente
quel
sentimento di delusione per i desideri
non realizzati che pochi sanno
trasformare nella soddisfazione per aver
affrontato una sfida.
La felicità non può tuttavia coesistere
alla solitudine.
Essa scaturisce anche dal rapporto con
gli altri, nel dare gratuitamente senza
chiedere nulla in cambio… e ciò ci
rende felici. Sentiamo nascere dentro di
noi un sentimento di gioia, di
realizzazione e soddisfazione perché
siamo riusciti a prenderci cura di quella
persona, ad aiutarla, ad ascoltarla e a
renderla felice. Le persone tirchie ed
avare, quindi, non saranno mai felici in
quanto si negano il piacere di dare agli
altri gratuitamente.
Infine la felicità non può prescindere
dalla società in cui si vive.
.Un paese in cui i cittadini non hanno
diritti, non hanno libertà non potrà mai
essere un paese in cui ogni persona
potrà sfidare i propri limiti senza
repressione statale, in cui potrà
realizzare i propri desideri se essi vanno
contro la “dottrina” di quello stato. La
libertà di parola e di espressione è
quindi una componente fondamentale
della felicità. Si potrà quindi mai essere
felici? Certo, tutti possono esserlo. La
vita è permeata di felicità. Sta a noi
cercare di coglierla, soprattutto nelle
piccole cose, in una passeggiata sulla
spiaggia, in un bacio e in una carezza.
Quando saremo in grado di farlo
l’orizzonte della felicità non sarà poi così
lontano.
Noemi Lovo
Spaccarsi in palestra o muoversi a
ritmo di musica afro-caraibica?
Negli anni novanta a Miami fu creata dal
ballerino e coreografo Alberto “Beto”
Perez una lezione di fitness innovativa:
la zumba. Lo scopo è quello di unire i
movimenti della musica afro-caraibica
con quelli più tradizionali dell’aerobica
creando coreografie divertenti per far
“dimagrire con il sorriso”. Dagli Stati
Uniti questo nuovo modo di tenersi in
forma è arrivato anche in Italia dove,
negli ultimi due anni, ha riscontrato un
enorme successo in un pubblico
femminile dove l’età passa dai 12-13
anni ai 60-65. Non vi è un limite di età,
non vi sono coreografie “giuste” o
“sbagliate”.
L’importante
è
farsi
trascinare
dalla
musica,
sentirsi
avvolgere dal ritmo che col passare del
tempo si sta evolvendo dalle note
caraibiche
a
quelle
hip-hop
e
commerciali. Che la danza sia la tua
passione o meno, che tu abbia bisogno
di dimagrire o semplicemente abbia
voglia di trascorrere del tempo
divertendoti con le amiche, la zumba è
un’ottima opportunità! Se artisti di fama
internazionale come Jennifer Lopez,
Emma Watson o Victoria Beckham
hanno dichiarato pubblicamente che
funziona e che, soprattutto, è divertente,
un velo di verità ci dovrà pur essere! Se
vuoi saperne di più visita il sito
www.zumba.com e unisciti alla festa
dimenticando la fatica!
Susanna Zapponi