Taccuino di viaggio 2013 - Centro Nazionale Sangue

Transcript

Taccuino di viaggio 2013 - Centro Nazionale Sangue
CENTRO
NAZIONALE
TACCUINO DI VIAGGIO 2013
SANGUE
Gennaio 2013
Dott.ssa Gloria Pravatà
PIANO DI COMUNICAZIONE
Il viaggio è la meta
(enigma birmano)
I.
Premessa………………………………………………………………………………………....pag 2
II.
Territori e orizzonti……………………………………………………………………….….pag 3
III.
Credibilità vs.manipolazione: nodo da sciogliere nella rete…………………...pag 7
IV.
Apprendimento vs automatismo: la cultura è consapevolezza…………….…pag 10
V.
Creatività studiata vs spontaneità: citizen advertising………………………….pag 10
VI.
Compagni di viaggio……………………………………………………………………….....pag 11
VII.
La mappa………………………………………………………………………………………….pag 13
VIII.
La rotta…………………………………………………………………………………………….pag 15
IX.
La valigia………………………………………………………………………………………….pag 19
X.
Le tappe……………………………………………………………………………………………pag 26
XI.
Il budget…………………………………………………………………………………………..pag 31
XII.
Advisory Communication REPORT 2012…………………………………………....pag 32
XIII.
Advisory Communication REPORT 2012 sinossi……………………………..…..pag 38
1
Premessa
Nelle precedenti stesure del Piano di Comunicazione, elaborate sin dalla partenza del Centro, nel
2007, così’ come previsto dalla Legge 150/2000 sulla Comunicazione degli Enti Pubblici, è stato
utilizzato un modello tradizionale, se vogliamo ortodosso, così come insegnato dai sacri testi del
Management, in cui Marketing e (fino a qualche anno fa in versione ancillare) Comunicazione
affondano le proprie radici gestionali. Quest’anno, in linea con una lettura classica del termine più
evocato (accantonato lo spread..), cioè “crisi”, riprendiamo la radice greca che inscrive in esso
l’idea di “cambiamento” e affronteremo questo percorso, in modo innovativo, usando lo stile
narrativo, in luogo del classico schema manageriale, e cercheremo di intraprendere quel “cambio
di paradigma” auspicato dal filosofo della scienza Thomas Kuhn nel suo celebre libro sulla Teoria
delle Rivoluzioni scientifiche. E’ quanto mai auspicabile affrontare questo periodo di incertezza che
si riflette anche nei tagli a pilastri quali cultura, innovazione e ricerca, indispensabili per la
formazione delle nuove generazioni, offrire un’ancora di salvataggio che rompa gli schemi dei
luoghi comuni che non sempre riflettono il “senso comune”. Non rinunceremo al “privilegio” di
rappresentare con la nostra attività un incubatore di idee, aperto alle novità e soprattutto al
dialogo per trovare insieme agli altri protagonisti del settore e nuovi interlocutori, una “strada” che
non sia dogmatica, ma fonte di ispirazione per rinnovare un settore ricchissimo di spunti, talvolta
ridotti alla sola mobilitazione di senso civico, indispensabile, ma non sufficiente per radicare un
pensiero stabile e consapevole verso i temi che promuovono il benessere fisico e mentale. Non solo
nella comunicazione scientifica, ma nella stessa elaborazione scientifica (genesi delle idee, attività
di ricerca pura e applicata), gli scienziati utilizzano continuamente immagini concrete per definire
e spiegare con immediatezza i contenuti e i risultati delle loro esperienze e sperimentazioni.
Ragionano per “somiglianza”, utilizzando figure retoriche come la metafora e l’analogia. La storia
della scienza, nonostante alcuni filosofi si dimostrino critici verso questa “contaminazione” del
sapere metafisico, fornisce numerosi esempi significativi di un ampio uso di questi espedienti, che
arricchiscono il linguaggio e spingono l’interlocutore a trovare una costruzione del senso e dunque
ad apprendere in modo più creativo e consapevole. Ci piace pensare che una scienza possa
avvicinare mantenendo intatto il suo rigore di metodo, utilizzando linguaggi e percorsi che
accendano la fantasia e l’immaginazione. Ecco perché il nostro piano, ancorchè contenere in
allegato un audit economico basato su indicatori di efficacia ed efficienza rispetto all’anno passato,
riprende il filo usando come analogia il VIAGGIO e si completa con analogie che rispettano
comunque lo schema classico che si addice ad un progetto: scenario, stakeholders e partners,
obiettivi, stategia, strumenti e iniziative. Ma tutto si snoda sull’idea che per cambiare occorre
staccarsi dal quotidiano, cambiare il modo di osservare il mondo, se stessi e gli altri, cambiare il
modo di fare, di esprimersi, di ragionare e infine scoprire che questa non è una ricetta di new
economy o un retaggio della cultura New Age, ma è una buona pratica per crescere, capirsi meglio
e capire meglio gli altri e scegliere di aiutarsi, aiutando. Allora, partiamo?
2
TERRITORI E ORIZZONTI
“Dobbiamo andare e non fermarci mai finchè arriviamo..
Per andare dove? Non lo so, ma dobbiamo andare”
(On the road by Jack Kerouac)
Il viaggio è un giardino di simboli con cui si esprimono transazioni e trasformazioni di ogni genere:
da sempre unito al concetto di esperienza, di confronto e di misura delle proprie abilità con le sfide
imposte dal nuovo che ci circonda. Alla base di ogni viaggio c’è sempre un’ardente necessità di
cambiamento, una volontà di rottura e desiderio di riconferma di un certo ordine, bisogno di fuga e
necessità del ritorno, desiderio di conoscenza e sgomento davanti all’imprevedibilità. Il viaggio, o
meglio, il rapporto che il viaggiatore sviluppa nei confronti delle nuove realtà con le quali viene in
contatto e le motivazioni che lo spingono ad allontanarsi da ciò che già conosce per esplorare
quello che gli è ancora ignoto, è una leva importante per accompagnare un processo di crescita, di
modifica di comportamenti cristallizzati e quindi lasciarsi andare a nuove prospettive e nuovi modi
di ragionare. Nel nostro caso, come Istituzione Pubblica, abbiamo alcuni ancoraggi che ci
impongono di mantenere attraverso una solidità e staticità di comportamento, talvolta
monocorde, una presunta credibilità nei confronti del cittadino che supponiamo si attenda da ciò
che è res publica pochi voli di fantasia e molto pragmatismo per trovare soluzioni di benessere
collettivo. L’apertura verso canali e linguaggi innovativi di comunicazione da alcuni viene
applaudita come sintomo di dialogo e di riduzione di asimmetria fra poteri forti e gente comune,
da altri vissuta con sospetto perché contamina il genere di rapporto che conduce
all’equazione:serietà e continuità= affidabilità.
3
L’esplosione del Web, quale “Sesto potere”(dopo stampa e mass media) e della sua serialità nelle
forme dei social, dei blog, dei forum, fino alle derive borderline tra esibizione narcisistica della
propria intimità, o alle storture gossip di invasori della privacy, non può essere un fenomeno che
resti derubricato dall’agenda di chi si occupa di comunicazione e, come nel caso del CNS, desidera
promuovere e propagare viralmente conoscenza e consuetudine sulla medicina trasfusionale e
sulla risorsa sangue, fruibile solo attraverso mobilitazioni volontarie. Non ci siamo limitati a
registrare la cronaca, ma siamo andati a guardare meglio nelle pieghe di quelle che da moda per
pochi addicted dello star system è diventato il nuovo modo di rapportarsi al mondo (i followers del
Papa ad 1 mese dal debutto del suo profilo Twitter sono 2,5 milioni – dati 18/1/2013, mentre il
Dalai Lama ne conta già 6 milioni..). Ma l’esplosione riguarda anche il nostro settore medico.
Sono sempre di più i sanitari che scambiano in 140 caratteri opinioni e risposte con i propri
colleghi o pazienti. Se prima si guardava con inquietudine al Dr. Web consultato prima ancora di
rivolgersi al proprio medico di fiducia , cercavano con i sintomi una diagnosi on line, la cura più
innovativa (spesso una truffa), si compravano e si comprano farmaci vietati dalle Authority o
semplicemente si cercava conforto in forum di pazienti afflitti dallo stesso male , l’orizzonte
dell’interconnessione globale, ci spinge verso queste modalità di relazione digitale. Pensare che
anni fa il mantra della “rivoluzione” in campo sanitario era l’umanizzazione delle cure..
Si moltiplicano anche le app tutorial che aiutano a perdere peso, accompagnare un percorso di
riabilitazione, seguire uno stile di vita sano. Insomma il device informatico diventa una protesi
celebrale per trovare la soluzione giusta al proprio malessere, un click senza ticket, che senza
affrontare code e lunghe liste di attesa (salvo ricoveri o indagini diagnostiche) può offrire un’area
di confort a che necessita di risposta rapide sulla propria salute. Su questa base, lo scorso anno il
CNS ha condotto con il suo partner Observa Science in Society, un’indagine di etnografia virtuale e
successivo survey on line per indagare sulle modalità di interazione fra giovani rispetto a temi
quali salute, stili di vita correlati al dono del sangue. Intercettando i dialoghi su blog e forum
abbiamo esplorato e portato alla luce una miniera di “nonsense”, false credenze o atteggiamenti
qualunquisti che rivelano un deficit conoscitivo in campo scientifico e del concetto di “bene
comune”, da parte di chi non si pone (per sua fortuna) il problema della salute, sia d’altro canto un
4
dogmatico affidamento al volontariato in luogo della sfiducia verso ciò che è ritenuto il tradimento
da parte dello Stato circa il Welfare.
Insomma la salute non è “affar mio”, ma deve essere garantita da chi mi cura e che io pago
attraverso le imposte. La solidarietà è importante, ma prima di tutto viene la mia rete sociale, poi
la collettività è appunto un “affare di Stato”. Questa pervasitività dell’iperconnessione che nel
policy making è acclamata come una riscossa civica della democrazia partecipata, rivela altresì dei
pericoli, come la banalizzazione di consenso: la facile adesione con emoticons o I like it ad
argomenti appena compulsati e non interiorizzati e una ritualizzazione quasi narcisistica
dell’essere presenti in tutti i forum o attraverso il proprio profilo social, esprimendo pareri pop che
assomigliano a titoli di rotocalchi, anche per quanto riguarda argomenti che meriterebbero un
esame approfondito dei fati e delle evidenze. Per fortuna dal giornalismo anglosassone si sta
diffondendo l’orientamento ad analizzare le notizie attraverso il fact checking, ma certo non è nelle
corde degli italiani, abbastanza inclini a promuovere la scalata nell’agenda setting dei media, la
“disinvoltura” del gossip rispetto alla corposità di un’inchiesta.
5
6
cercava la diagnosi o si comprava
no le medicine,
Se ci addentriamo a perlustrare il terreno del Web, quale frontiera da esplorare per il nostro
viaggio, ci accorgiamo di alcuni paesaggi che meritano una sosta di riflessione, eccone alcuni:
Credibilità vs manipolazione: nodo da sciogliere nella Rete
 I new media, tra recensioni false, like a pagamento, pay per click, ci rendono comunque più
informati, come sostengono Nicholas Negroponte(autore del famoso “Essere Digitali”) e
molti guru del Web, oppure ci inducono a credere e a diffondere menzogne come affermano
Raffaele Simone (Presi nella Rete) e Nicholas Carr (Internet ci rende stupidi?) ?
Le bugie(fake, hoaks) su Internet sono avvantaggiate da almeno tre fattori
1. La possibilità di anonimato
2. La possibilità di raggiungere rapidamente un vastissimo numero di persone
3. Il fenomeno della cascata informativa (viralità)
Quanto più crescono le opportunità di vedere e dire la verità, tanto più la forza della menzogna si
estingue, sostiene Francis D’Agostino, autore di “Verità avvelenata”. Comunque l’emergere di una
situazione ipercomunicativa in cui tutti sono emittenti e ricettori proferenti e ascoltanti,
intellettualmente potenti e inermi, comporta sensibili variazioni nel nostro modo di concepire il
linguaggio, il pensiero, la ragione. Resta il problema delle utenze deboli (vedi adolescenti) adescati
in rete per scopi sessuali o per raggiri. Un elemento determinante nel dare fiducia è il
condizionamento esercitato dalle informazioni. L’attivazione cognitiva avvertono i ricercatori
guidati da S. Lewandowsky (Wisconsin University) avviene quando l’informazione ricevuta
presenta caratteristiche sospette. Il rischio è che una notizia vera ma incoerente, nella struttura
narrativa o rispetto a precedenti informazioni, faccia scattare meccanismi critici e di rifiuto e che
una giunta da fonti di scarsa reputazione o circondata da sospetto sia condizionata allo “sleeper
effect”, la dimenticanza. Tra le leggende metropolitane invalse e rilevate, quella per cui i “vaccini
pediatrici causano l’autismo” e “Barack Obama non è nato negli USA”. Secondo il ricercatore, la
psicologia ha il potenziale per contrastare gli effetti della disinformazione con tecniche quali
ripetere più volte il messaggio corretto, in maniera semplice e breve, affinchè venga recepito da
tutti o anche da chi è più distratto o pigro. Uno studio di Paul Lazarsfeld, Bernard Berelson e Hazel
Gaudet, del resto, avvertiva già parecchi anni fa, che “cambiare idea è molto difficile, anche quando
abbiamo le informazioni per capire che la nostra è errata”. Al riguardo è interessante lo spunto
fornito dai ricercatori dell’ UCLA (West Departement), secondo cui siamo predisposti in modo
innato ad avere teorie sul mondo naturale che resistono ad una drastica sostituzione o
riformulazione. Queste teorie ingenue forniscono idee e regole che assai probabilmente ci hanno
aiutato a sopravvivere ben prima che prendessimo in considerazione concetti come atomi, cellule e
relatività. Dunque i concetti scientifici imparati a scuola non riescono mai a soppiantare o
sostituire completamente le “primitive”concezioni infantili, “coerentemente” radicate nella nostra
visione del mondo. Tuttavia, ci domandiamo se la scienza sia ancora credibile come fonte di verità.
Infatti, la credibilità della ricerca scientifica appare in forte crisi, sia per una sorta di abuso del
principio di precauzione- quello per il quale si adottano misure preventive e di contenimento in
presenza di un possibile rischio (vedi terremoti, calamità naturali, vaccinazioni, pandemie,
7
medicamenti poco testati..), sia per la complicità sensazionalistica dei media che descrivono gli
scienziati come persone di “abilità straordinarie”, non menti “brillanti e tenaci”. E’ però
soprattutto sulla salute pubblica che l’affidabilità delle informazioni scientifiche è inficiata da molti
fattori quali gli interessi dell’industria, le cosiddette lobby della farmaceutica e del brevetto
molecolare. Questo conflitto d’interesse ha “sfiduciato” molte persone verso le fonti
ufficiali/istituzionali, spesso accusate di essere colluse con le multinazionali del farmaco che
aggiornano la “diseases list” senza esaustive osservazioni epidemiologiche, ma offrono la “pillola”
per curare la patologia più trendy. Ecco che i consumatori, dopo anni di marketing aggressivo
(talvolta ingannevole), hanno trovato nel web l’alternativa a loro giudizio “credibile”, perché
comparabile, trascurando poi la verifica delle fonti..
La quantità di notizie a nostra disposizione è immensa, continuativa e real time, per di più in un
contesto relazionale sempre a rete, con una pluralità di soggetti nel duplice e contestuale ruolo di
fornitori e fruitori. Altri media si affacciano per veicolare informazioni romanzate, più appetibili,
ma anche difficili da smascherarsi nella fallacia scientifica o storica.
Pensiamo ai film storici, alle docu-fiction, ai serial (dagli Hospital drama ai polizieschi
investigativi), in cui efficacia e credibilità si ottengono mediante un’accorta mescolanza di
informazioni corrette ed elementi fantasy.
8
Le storie con contenuti che evocano disgusto, paura, oppure felicità (happy end)si diffondono più
rapidamente rispetto a storie neutre e vanno a colpire l’immaginario, oscurando la reale
percezione del reale. Non tutte le malattie sono curabili, non sempre la cura “giusta” per un
paziente, benché condivisa in un protocollo accettato dalla comunità scientifica è efficace per tutti,
né la Scienza esperisce il progresso in base ad un copione con tempi cinematografici..
I mezzi di comunicazione hanno sempre mescolato “estetica” a “contenuti veri”, magari nel senso
utile alla fonte. I new media hanno solo esasperato il meccanismo con la quantità, velocità e
interattività dei dati: crowdfunding, fun di Facebook, followers di Twitter, forumisti, bloggers, con
le indicazioni di gradimento, recensioni, commenti, “sfoghi”, anche estesi alle sfera intima e del
benessere, sono solo i principali esempi di “fiducia negli sconosciuti”attivata per via digitale.
L’ultimo rapporto Nielsen “Global Trust in Advertising”, basato su 28.000 interviste raccolte su 58
Paesi, mostra che le opinioni sul Web sono il fattore che influenza di più la scelta di mercato: lo
dice il 70% dei consumatori, il 15% in più rispetto al 2008, seguito dai consigli di amici, parenti,
giornali e TV. Le ultime due fonti sono in netto calo di affidamento rispetto alla precedente
indagine, mentre un autentico crollo investe il marketing tradizionale.
Se web si percepiscono gli Altri, come Vicini, nella convinzione che non mentirebbero per non
compromettere la loro reputazione, come se il sistema di controllo sociale risultasse più efficace
che nella prossimità “fisica”. La voglia di condivisione è tipica dei navigatori, secondo Hanson
Hosein dell’Università di Washington, autore di “Storyteller Uprising: Trust& Persuasion in the
Digital Age”, ogni like ad un tuo commento/recensione, apprezza il tuo status di “credibilità”, che
nel caso di performer professionisti (vedi i blogger che lavorano per società) si traduce in
accountability per il prodotto o l’azienda che promuovono. Ad aiutare la fiducia degli utenti sono
anche la prevedibilità, la familiarità con un gruppo di discussione e la reciprocità che si realizza
quando ottieni le prove che la tua fiducia è stata ripagata da un'esperienza soddisfacente.
La rete dei contatti fa da garante per le persone sul social, mentre nei siti scattano il conformismo
sociale e le scelte di massa, l’empatia che ne deriva mi indurrà nella scelta.
Incidono anche le variabili anagrafiche , secondo un rapporto ICM /Guardian, la fiducia nei
consigli dei social network è al 75% tra le fasce dei giovani (18-24), ma si ferma al 50% tra gli
adulti. Secondo un rapporto del Centro Studi di Etnografia digitale, l’88% delle madri under 33,
consulta internet prima di fare un acquisto per i bambini e il 28% cita Facebook come fonte di
informazione privilegiata. Le giovani mamme trovano on line un senso di condivisione che evita
loro imbarazzo come accade quando ci si incontra in luoghi pubblici o nelle sale d’attesa del
medico.
Proprio la salute è uno degli ambiti in cui il web è più investito di ruolo fiduciario. Si stima che
oltre la metà della popolazione mondiale vi cerchi informazioni sanitarie, anche in virtù della
differenza tra tempo necessario per ottenere un appuntamento, soprattutto dai servizi pubblici,
tanto che alcuni medici, come abbiamo indicato all’inizio del pezzo, vi si “rifugiano” come luogo di
consulto, sfidando i divieti dell’Antitrust o il rischio di confondersi per “venditori di cure”.
9
 Apprendimento vs automatismo: la cultura è consapevolezza
Esistono 2 modi in cui possiamo usufruire delle informazioni che siamo chiamati ad elaborare: il
“pilota automatico” o automatismo e l’impegno consapevole. Mentre l’elaborazione automatica
delle informazioni si attiva per lo più in direzione delle caratteristiche universali del mondo
sociale, l’approccio consapevole ci consente di cogliere le sfumature dell’ambiente in cui siamo
inseriti. Ad esempio, capiamo i fenomeni fisici in termini di esperienza, non di abilità acquisite. Il
gap che separa la nostra conoscenza popolare e la mole dell’eredità culturale scientifica e
tecnologica dell’umanità si sta continuamente divaricando. La scuola e i percorsi formativi
dovrebbero fornirci l’ “abito” che ci consenta di vestire i panni per adattarci ai repentini mutamenti
climatici in fatto di progresso e conoscenza e costumi culturali, senza attivare il pilota automatico,
ma sviluppando una visione consapevole basata sulla propria mappa mentale di esperienze e
identità anche dissonanti con il “gruppo”, ma utili alla pro socialità. Numerosi psicologi
dell’evoluzione hanno fatto notare che l’impegno sociale dei bambini e degli adolescenti, possono
concorrere all’apprendimento didattico. Le attività relazionali che sviluppano sana competizione,
quali lo sport o il gioco “meritocratico”, possono accrescere non solo la capacità di capire e di
confrontarsi con la novità,ma anche accendere la fantasia per trovare soluzioni alternative alle
canoniche, dunque aprire la strada del “sapere e comprendere”. Siamo giunti ad un punto della
nostra storia in cui la cultura e le capacità necessarie al successo nelle società moderne, acquisite
in tempi di evoluzione post-rivoluzioni scientifiche, hanno di gran lunga superato il meccanismo di
apprendimento che avevamo ereditato dai nostri antenati ed è iscritto nel nostro DNA della
“sopravvivenza”. La chiave per superare il divario tra conoscenza “riemersa” e conoscenza
consapevole e agita , dunque prodromica a scelte individuali, è nella maggior capacità di relazione
che può instaurarsi tra gruppi, nella contaminazione dei saperi, nelle dinamiche positive di
scambio, oltre gli schemi ordinari della didattica tradizionale. Il ruolo degli educatori e di che si
propone di fare formazione, non sarà tanto legato alla capacità di avere risposte certe e sempre
valide, quanto piuttosto alla possibilità di riuscire ad organizzare connessioni nuove ogni qualvolta
si verifichi un cambiamento, smantellare certezze per insinuare il dubbio, riaffermando
l’individualità della scelta. Perché conoscere non vuol dire solo sapere di più, vuol dire anche avere
maggiore consapevolezza di ciò che non si sa, di ciò che va esplorato, e i pregiudizi possono in
questo senso servire come marcatori di un confine che è ancora da superare.
 Creatività studiata vs spontaneità : citizen advertising
Nel 2012 , Google, il colosso di Montain View, ha registrato una raccolta pubblicitaria superiore
alla somma della raccolta di tutti i quotidiani/periodici cartacei americani. E, in Italia Google è già
seconda nella raccolta pubblicitaria nazionale, a breve distanza da Publitalia. Questo dato ci indica
che le agenzie/aziende che non hanno investito nel digitale negli ultimi anni sono spacciate. Ma
l’epifenomeno che si nasconde dietro questa virata..virale nella cosiddetta “arte della persuasione”,
riguarda anche altri aspetti che investono la qualità dei prodotti pubblicati da professionisti del
settore (concept, visual, messaggi e strategie psicologiche di comunicazione per far breccia nella
mente del destinatario e promuovere brand commerciali o anche cause sociali) che si vedono in
concorrenza con la quantità di video postati su You Tube o altri format “ web tailoring” realizzati in
modo artigianale che ricevono tanti click (conteggio informatico che decreta il successo di
un’iniziativa di viral marketing) e si propagano, contagiando la rete con messaggi unconventional,
10
ma uncorrected e inutili. L’apertura a creativi fai da te, corre il rischio di snaturare il senso e il
costrutto di un’attività che si basa sì sull’idea, ma anche sulla esperienza e il concorso di tanti
professionisti che plasmano attorno all’idea un’opera di ingegno che deve aiutare a riflettere,
smuovere le coscienze e non solo strappare una risata. E’ un po’ sconfortante che tra i video più
clikkati ci siano frammenti di bravate adolescenziali o triti siparietti di “cultura pseudo pop” che
non comunicano nessun messaggio e non rivelano nemmeno talenti artistici. Allora, se il futuro
della comunicazione è il digitale, almeno c’è da augurarsi che superato il vecchio assioma di
Marshall Mc Luhan, secondo cui il “mezzo è il messaggio”, si restituisca dignità ai contenuti e
professionalità alla loro produzione, mantenendo il tradizionale percorso che ha trasformato dagli
anni 60 ad oggi, la rèclame in un’espressione creativa da declinare lungo le direttrici di tutte le arti
figurative.
COMPAGNI DI VIAGGIO
Le persone non fanno i viaggi,
sono i viaggi che fanno le persone
(John Steinbeck)
La prospettiva di un viaggio non si esaurisce nella sola dimensione della destinazione, ma anche
nella qualità di esperienza accumulata attraverso gli incontri e le relazioni che si stabiliscono con la
popolazione indigena, sia con occasionali o usuali compagni di avventura. Nel nostro caso, fin da
quando abbiamo intrapreso questo percorso per avvicinare e avvicinarsi al mondo della scienza e
medicina trasfusionale, che ha una forte dimensione “umana”, abbiamo creato una rete di
viaggiatori accomunati dal nostro stesso intento di esplorare nuovi percorsi e selezionato , per
affrontare strade meno battute, guide professionali che hanno accolto la nostra sfida di
sperimentare e proporre ad altri, itinerari alternativi. Ci è sempre piaciuto pensare ad un
“catalogo” di offerte rivolto soprattutto ai giovani, stimolando la loro curiosità di conoscenza, di
novità e anche di rischio. Provare soluzioni di comunicazione che mettano in discussione la via
canonica ed emotivamente più abbordabile, non sempre raccoglie i risultati sperati, perché il
cambiamento richiede impegno in chi lo propone, ma senza il consenso collettivo, resta un
esercizio retorico. Ci fa piacere rammentare il body copy, gergalmente il messaggio della voce
narrante che accompagnava il primo , esplosivo commercial, trasmesso nel 1984 da Apple (Steve
Jobs) durante la pausa della finale del Super Bowl, che in qualche modo è un lascito spirituale del
grande e controverso visionario che ha rivoluzionato il mondo dell’informatica (e non solo)..
11
Questo spot lo dedichiamo ai folli.
Agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane,
a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso.
Costoro non amano le regole, specie i regolamenti
e non hanno alcun rispetto per lo status quo.
Potete citarli, essere in disaccordo con loro;
potete glorificarli o denigrarli ma
l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli,
perché riescono a cambiare le cose,
perché fanno progredire l’umanità.
E mentre qualcuno potrebbe definirli folli
noi ne vediamo il genio;
perché solo coloro che sono abbastanza folli
da pensare di poter cambiare il mondo
lo cambiano davvero.
La nostra comitiva, resta stabilmente collaudata con gli insostituibili partner del volontariato
(Avis, CRI, Fidas, Fratres, cui si aggiungono le componenti del dono del sangue cordonale, quali
ADISCO), della comunità scientifica e della ricerca rappresentata dalla SIMTI, dall’ISS e dai tanti
centri di ricerca e cura che pongono l’Italia tra le eccellenze mondiali in particolare nel settore
ematologico, dunque anche a tutti gli operatori della Medicina Trasfusionale che costituiscono il
Sistema nella sua essenza, e agli altri colleghi delle discipline che interagiscono e “usano” sangue e
derivati per assistere e curare i pazienti. A questi , ogni anno si sono aggiunti nuovi compagni per
tradurre la visione in azione, sia innovativa, sia tradizionale, ma comunque adeguata alle
aspettative che la missione del CNS, come istituzione di governance, dunque terza rispetto a sigle,
intende rispettare.
Il nostro editore di testata e collaboratore editoriale per l’attività multimediale e divulgativa, Zadig;
la società Observa Science in Society, costituita da ricercatori specializzati in comunicazione della
scienza che ci ha affiancato nelle esplorazioni per sondare il terreno rispetto a percezioni, luoghi
comuni, false credenze o desideri informativi manifestati dal pubblico che vogliamo raggiungere;
la Fondazione Pubblicità e Progresso che, con la sua esperienza nell’ambito della comunicazione
sociale, ci ha supportato nell’apertura della nuova strada verso l’unconventional marketing,
stimolando la partecipazione dei giovani verso una condivisione del messaggio calibrata sulle
corde di chi è estraneo alla causa che vogliamo promuovere; il Festival della Scienza di Genova che
ci ha ospitato per ben 3 edizioni, accogliendo i nostri progetti e, attraverso la sua attrattiva basata
su una formula che anche internazionalmente è ritenuta all’avanguardia, ha condotto migliaia di
visitatori nei nostri laboratori e mostre; la casa editrice Gargoyle, specializzata nel genere fantasy,
che ha scommesso con noi in un progetto ambizioso che voleva coniugare la fascinazione dei
giovani per la letteratura gotica con lo stimolo ad approfondire gli aspetti scientifici del sangue,
non solo quello da fiction.., la Rete Città Sane dell’OMS con cui siamo letteralmente on the road
per il Globulandia Tour che toccherà 6 capoluoghi italiani proponendo a tanti studenti l’avventura
di “viaggiare” all’interno di una vena e scoprire che il sangue è un liquido ben più complesso
rispetto a quello che vediamo nello stantuffo di una siringa o nello “splatter” dei film; infine, ma
non da ultimo le società di esperti in organizzazione, produzione audiovisiva, media planing, senza
le quali sarebbe stato impossibile, organizzare eventi, mostre, campagne pubblicitari anche su
mezzi innovativi e spostarsi lungo il tragitto compiuto durante questi 5 anni.
12
Quest’anno diamo il benvenuto ad un nuovo compagno di viaggio, un team di ricercatori
coordinati dal Prof. Pier Luca Lanzi, del Politecnico di Milano, esperti in videogames design
project che ci hanno mostrato la loro abilità realizzando alcune app già disponibili sugli store
Windows e testati durante la tappa inaugurale di Globulandia a Modena e poi successivamente al
Festival della Scienza, e che stanno movimentando attraverso le nostre pagine social una
competizione all’ultimo..globulo per imparare divertendosi e dimostrando che il settore dei
videogiochi non è tutto da condannare perché istiga alla dipendenza, alla sociopatia o alla violenza,
ma c’è una strada per usarlo in modo intelligente, formativo e forse la vera rivoluzione è nell’antico
motto classico, ripreso poi anche da David Hume, nel suo Trattato sulla Natura Umana del 1742..
“La bellezza, come il male di una cosa sta negli occhi di chi guarda”
LA MAPPA
I miraggi non hanno mai portato le carovane alla meta,
ma senza i miraggi le carovane non sarebbero partite..
(Proverbio tuareg)
La mappa e la sua relazione con il territorio, è una potente metafora per riflettere sul
possibile rapporto fra rappresentazione e realtà, teoria e pratica; in una parola
sull’epistemologia. Famoso l’aforisma “la mappa non è il territorio, ma talvolta è utile
discutere in che modo essa differisca dall’ipotetico territorio” (G. Bateson), che introduce il
tema di come finalizzare l’esplorazione, tenendo conto della morfologia e dell’antropologia
dell’ambiente e della sua evoluzione come sistema dinamico. Nel nostro caso, abbiamo
fornito qualche coordinata utile per orientarsi nel territorio della comunicazione e delle
nuove tendenze in essere, una cartografia che mutuata dall’esperienza, raccolta anche
attraverso i nostri compagni di viaggio, può aiutarci a muoverci, tenendo conto di quello che
ci interessa visitare e delle mete che intendiamo raggiungere.
13
Insomma, per dirla con il linguista Wittgenstein, l’applicazione di una mappa è una
traduzione dei nostri obiettivi, trascritti attraverso le azioni che andremo ad intraprendere,
ecco allora che senz’altro la nostra meta finale sarà l’approdo entro il 2014 in Europa e per
dirla con le parole del Direttore CNS, Giuliano Grazzini:
“L’obiettivo strategico generale che impegnerà tutti gli attori della rete trasfusionale
nel triennio 2012-2014, è quello di portare il Sistema trasfusionale italiano ad un livello
pari ai Paesi più evoluti dell’Unione Europea, garantendo in modo sostenibile la costante e
pronta disponibilità dei prodotti e servizi necessari per l’erogazione dei livelli essenziali di
assistenza, che soddisfino gli standard di sicurezza, qualità, conformità normativa e di
prestazione previsti dalle leggi nazionali e comunitarie, con la massima possibile
efficacia”.
Per ottenere questo “visto d’ingresso”, con buona pace di Agenzie di rating (..), proviamo a
declinare un percorso a 5A:
 AUTOSUFFICIENZA come conferma di autonomia del Paese non solo per quanto
concerne la componente delle emazie, già raggiunta da circa 7 anni, ma anche con lo
sviluppo di modelli di gestione interregionali per la produzione e lavorazione della
componente plasmatica e dei derivati, intensificando la promozione della donazione
soprattutto consapevole e dunque come azione culturale e non occasionale, contrastando
anche le previsioni demografiche di riduzione delle fasce di popolazioni in età adeguata.
Per la comunicazione è la core mission, dunque massima attenzione e
creatività nella strategia e nell’implementazione di nuovi strumenti e
iniziative per mobilitare le energie dei pigri e sensibilizzare gli “ignari”..
 ARMONIZZAZIONE dei flussi di produzione e consumo, migliorando la rispondenza
della donazione del sangue e degli emocomponenti ai fabbisogni quantitativi e qualitativi
del sistema, attraverso la riduzione della variabilità stagionale e l’ottimizzazione delle
dinamiche, delle procedure e degli strumenti propri delle attività di mobilitazione e
convocazione dei donatori
Per la comunicazione, maggiore presenza attraverso i canali mediatici :sito,
newsletter, Web TV di testimonianze da parte di esperti che informino anche
la rete sull’andamento della produzione e maggiore sinergia con SISTRA,
magari provando ad organizzare una sorta di Blood Barometer per
segnalare eccedenze e carenze interregionali
 APPROPRIATEZZA per ottimizzare la risorsa sangue attraverso metodi e strumenti
innovativi e più efficaci nella gestione organizzativa e clinica, ma anche per introdurre un
approccio multidisciplinare, evidence based, che riporti il paziente al centro del processo
trasfusionale, riducendo i rischi a suo carico e creando un percorso clinico tailored made su
ogni storia clinica (Patient Blood Management)
Per la comunicazione si progetta di aprire una rubrica editoriale nuova
dedicata alla discussione attraverso videochat o talk show a margine di
Globulandia (INSIDERS BLOOD) di questo interessante spunto per
promuovere maggiore coinvolgimento dei clinici di altre specialità, del
personale infermieristico delle associazione di pazienti dedicate
14
 ASSESSMENT ovvero la promozione di una cultura della valutazione, non punitiva, ma
tesa al miglioramento, alla condivisione delle best practices, ma anche al monitoraggio di
cause avverse e all’attivazione di specifici interventi in situazioni locali di prevalenza e/o
incidenza delle malattie infettive trasmissibili, con valori significativamente superiori alla
media nazionale e allo sviluppo di progetti di ricerca di supporto ai processi di cura che
implicano un ruolo strategico decisionale da parte dello specialista in Medicina
Trasfusionale.
 ACADEMY AWARD con l’individuazione di concerto ad istituzioni interessate, sia a
livello accademico, che di ricerca scientifica, percorsi formativi efficaci e performanti in
medicina trasfusionale che agevolino anche il dialogo e l’osmosi tra specialisti di varie
discipline che trovino nel “Blood Management” una risposta sicura e affidabile ai bisogni
terapeutici del proprio paziente, sia chirurgico, sia cronico.
Per entrambi questi 2 aspetti, la comunicazione auspica una maggiore
interazione e interconnessione con le strutture deputate allo sviluppo e
perseguimento di questi obiettivi per offrire loro visibilità e news-making.
LA ROTTA
Chi segue la sua strada ha sempre una méta da raggiungere,
ma chi ha smarrito la retta via va errando all’infinito
(16 Lettera a Lucilio, L. A. Seneca)
Fin dall’inizio del suo tragitto l’area Comunicazione del CNS nasce e si sviluppa seguendo
un approccio di “laboratorio esperienziale” per proporre alla collettività generica e alla
comunità del volontariato nuovi strumenti per promuovere la cultura della donazione,
soprattutto facendo leva sulla conoscenza scientifica e terapeutica del sangue, come
“risorsa” da condividere e utilizzare appropriatamente, oltre che vettore di vita. In base a
tali presupposti, l’azione dello staff si è avvalso di collaborazioni e partnership con enti di
ricerca ed esperti in grado di costruire un patrimonio di idee, azioni e strumenti che
15
rappresentassero anche un’avanguardia per il settore della comunicazione sociale,
esplorando tutti i campi del linguaggio e della rappresentazione, in grado di creare empatia
verso il tema della donazione, supportata però dalla corretta informazione scientifica:
teatro, fiction, format di out-door training e role playing, multimedialità, laboratori di
scrittura, contest creativi. Dunque, la rotta non ha mai deviato dall’intento di scoprire, fedeli
all’atteggiamento esplorativo, nuovi modi di [in]trattenere il proprio pubblico, anziché
cooptarlo verso la giusta causa del proprio mandato, certi che, un’azione di sensibilizzazione
e di “seduzione” intellettuale, nel tempo lasci maturare i suoi frutti in modo meno
“occasionale”, ma continuativo, rispetto a sistemi, forse più efficaci ed escussivi
nell’immediato , ma rischiosi per la leva emotiva su cui basano la mobilitazione di persone
non sempre intimamente convinte di esperire il gesto donativo, come proprio “abito
mentale”.
Per questo, anche quest’anno ci appare interessante raccogliere la traccia lasciata
dall’economista americano Richard Thaler che ha applicato proficuamente nel policy
making (campagne di Obama e Cameron), ma anche nelle battaglie ambientaliste e saluto
gene (lotta agli sprechi di risorse energetiche e all’eccessivo consumo di junk food), il
nudge, ovvero lo “spirito gentile”, tecnica che non vogliamo definire di persuasione,
riprendendo l’accusa mossa ai manipolatori di Madison Avenue, nei primi tempi del
marketing (sede delle prime agenzie pubblicitarie che si diffusero negli anni 50 negli USA),
bensì di accompagnamento verso nuove prospettive di comportamento, più in linea con
criteri di sostenibilità ambientale e sociale e un’ecologia della mente (per dirla con James
Hillman) che ci orienti verso uno stile di vita biunivocamente sano, per il proprio e altri
benessere.
16
Alla base di molte strategie di comunicazione sociale, un ruolo di primaria importanza è
svolto dalla ricerca di empatia verso la narrazione attraverso la quale si intende liberare la
complicità emotiva e dunque l’accettazione dell’assunto proposto. L’empatia è la base sulla
quale si sviluppano le emozioni morali, come il senso di colpa e il rimorso,ma ci permette
anche di manipolare gli altri. Il linguaggio ha moltiplicato i vantaggi adattativi dell’empatia,
anche per creare un senso di comunità, in seno al gruppo, in particolare creando racconti
sulle sue origini e sull’identità. Questo è il meccanismo usato spesso da alcuni brand
commerciali, ma anche da associazioni impegnate a tutelare e difendere temi sociali, per
radunare attorno al proprio simbolo, persone che il marketing tradizionale, non
categorizzerebbe nello steso “cluster”, perché divise da differenze demografiche, sociali,
economiche, anche comportamentali, tuttavia alcuni meccanismi biologici, ora ampiamente
studiati e monitorati attraverso le neuroscienze, portano queste stesse persone a
riconoscersi, reagire, avvicinarsi , con analogie di comportamento rispetto all’emozione
provata verso una determinata storia. La biologia evolutiva ci insegna che i comportamenti
altruistici sono comparsi prima della capacità di esprimere emozioni e di sentire empatia
verso gli altri. Fra i 7 e i 40 anni la rete neurale che reagisce al dolore degli altri (anche
stimolato da narrazioni particolarmente efficaci) subisce diversi cambiamenti che a sua
volta riflettono il passaggio da una risposta emotiva viscerale che crescendo si ancora
sempre più alla funzione valutativa nell’adulto che fa appello ai ricordi, ai giudizi morali e ai
cambiamenti di pensiero, per modulare le reazioni di empatia. Lo spettacolo della
sofferenza altrui innesca l’attivazione della rete neurale che si occupa delle reazioni di
avversione. Questo può promuovere condotte di aiuto o di conforto, che possono essere
motivate dal desiderio di sopprimere il fastidio che la vista della sofferenza altrui può
suscitare, oppure suscitare una reazioni di reale “contagio “ che spinge ad intervenire, non
tanto sulla causa che ha provocato il dolore, ma sulla soluzione immediata, senza sviluppare
tuttavia una consapevolezza dell’atto e sedimentarne la traccia mnestica come base di
comportamento futuro. In pratica, intervengo per sedare o soffocare una situazione che
17
suscita emozioni negative, ma non ne interiorizzo la trasmissione causale e forse non sarò
pronto a reagire consapevolmente senza rivivere lo stesso setting (paura, senso di colpa,
disagio sociale).
Un’analoga condotta di “pronto intervento” può essere motivata e rinforzata dall’effetto
positivo dell’approvazione sociale, che è fisiologicamente gratificante, perché attiva le aree
corticali deputate al circuito della ricompensa. Queste considerazioni “accademiche”
peraltro discusse e condivise anche durante l’InformaDay del 14 giugno scorso con esperti
di comunicazione, psicologia sociale, massmediologi e specialisti di marketing, ci hanno
confortato nel mantenere “la barra” dritta verso una scelta di comunicazione scevra da
intenti colpevolizzanti verso chi sceglie di non donare, anzi abbiamo esordito , gia nel 2008
proprio con un’indagine conoscitiva attraverso focus group e interviste rivolte proprio al
“popolo dei non donatori”, ritenendo che l’encomiabile gruppo (circa 1.700.000) dei
volontari fosse già stato ampiamente scandagliato dalle proprie associazioni di riferimento.
La risposta e la sommaria categorizzazione in 3 gruppi: emotivi, pigri, scettici, fornitaci
da Observa, l’Istituto di ricerca che ci ha affiancato nella rilevazione e analisi dei dati, ci ha
indotto a seguire la rotta verso una comunicazione più scientifica, non priva di fascinazioni
ed effetti speciali, con il ricorso a tecniche aduse al mondo televisivo e cinematografico, ma
decisamente puntando sull’acquisizione di nozioni non sempre scontatamente riprese in
ambito scolastico, che creassero nell’adolescente o nel giovane più adulto, l’esatta
cognizione di cosa è il sangue, il suo funzionamento nell’organismo e la sua funzione
terapeutica. Abbiamo scelto di accompagnare l’avventura e l’esplorazione, con eventi,
appuntamenti e un ricco catalogo multimediale di interviste, animazioni, che svolgono
un’azione propedeutica all’attività di reclutamento e fidelizzazione più propriamente
compito delle associazioni di volontariato. La nostra sensibilizzazione “NO BRAND” vuole
colmare il gap tra le nozioni acquisite durante i normali corsi di scienze e biologia inseriti
nei programmi scolastici e alcune superficiali “vulgate” troppo speso pubblicate per
mancanza di spazio, tempo e desiderio di semplificazione dalla stampa generalista,
soprattutto in occasioni di emergenza (calo fisiologico delle donazioni in estate). Siamo
altresì consapevoli che in alcuni casi quando un comportamento diventa abitudine (vedi per
il volontario stabile), l’obiettivo originale (altruismo, generosità, ricerca di identità sociale in
un gruppo) non svolge più alcun ruolo, pertanto non sempre è facile spiegare a chi non si è
mai posto il problema, quanto sia invece “ innaturale”e quindi ancora più encomiabile,
dedicarsi agli altri, donando anche una parte “fisica” di se stessi. Il gesto iscritto nella
normalità del donatore, non può essere promosso derubricandolo a pochi minuti destinati a
salvare una vita o a caricare la responsabilità di altrettante vite “perse” in mancanza di
donatori, magari “fifoni, egoisti o distratti”, perché merita una precisa contestualizzazione,
la sola leva che aiuta a modificare il proprio comportamento, non già come una imitazione
degli altri, ma come una scelta consapevole e matura, che aiuta a superare l’iniziale ritrosia
verso gli aghi, l’incontro con la sofferenza e ..la burocrazia, ma può schiudere orizzonti
inaspettati nella gioia di dare e ricevere il meglio di se stessi.
18
Dopo il suo sangue, la cosa migliore che un uomo può dare di sé è una lacrima.(J. D. Morrison)
LA VALIGIA
Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto.
Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro.
Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
(Mark Twain )
Non possiamo partire, o meglio ri-partire, senza aver messo in valigia l’attrezzatura necessaria per
osservare luoghi, ascoltare persone , dialogare con i nostri interlocutori e procedere nell’itinerario,
coinvolgendo nella carovana tutti coloro che si dimostreranno interessati alla nostra esplorazione.
Allora, come si addice ad un viaggiatore , ecco la lista delle cose da portare con sè:
 Testata CNS.net
L’intuizione di trasformare il sito informativo del CNS in una testata giornalistica si è rivelata
vincente, si per fruire di una maggiore flessibilità nel content management, pur rispettando le
norme imposte dalla Legge Stanca ed altri parametri internazionali di accessibilità, sia per
19
impostare lo strumento come una vera testata, soprattutto per quanto concerne l’aspetto di
multimedialità che ci ha premiato nel numero di visitatori e negli apprezzamenti dimostrati.
Valutazione degli accessi e del gradimento
Per un esame esaustivo degli accessi al sito e dei contatti realizzati attraverso i social media nel
corso del 2012 si rimanda agli allegati (Audit Sheet) , ma di seguito diamo una breve disamina
degli aspetti più significativi:





75.000 utenti unici
330.000 pagine viste
71,5% di nuovi visitatori, a conferma di un'apertura a un pubblico di non esperti
oltre 3 pagine viste per singola visita, gli utenti navigano nel sito
più visitatori esteri.
CONFRONTO DATI 2012 vs 2011
 più 57% visitatori unici (una riconferma del trend 2011 vs 2010)
 notevole aumento, in percentuale, dei lettori esteri
 calo delle pagine lette (molti più lettori, ma più veloci = pubblico generico)
PANORAMICA SORGENTI DEL TRAFFICO




75% arriva dai motori di ricerca
12% sono gli operatori
13% arriva dall'associazionismo
in cima alla lista dei "CERCA" sempre le informazioni.
PANORAMICA CONTENUTI
 i contenuti più letti sono quelli per gli operatori
 il resto dei contenuti si distribuisce in maniera più equa, come in un sito di news.
SOCIAL MEDIA
 Facebook ci segnala un'attività vivace e costante sulla pagina. Il picco è per il periodo del
14 giugno. la stanca è ad agosto. Il coinvolgimento del pubblico funziona e i risultati si
vedono nelle foto più ripostate. Gli utenti sono per lo più giovani, ma c’è una presenza
discreta anche dei 40-55enni. Il dato più significativo: superati i 3000 contatti.
 Youtube si conferma il canale più forte, che parla a chi non passa dal sito, ma cerca
direttamente su google. Le visualizzazioni del 2012 costituiscono il 50% delle visualizzazioni
totali, segno di una forte crescita negli accessi (+100%). Il dato più significativo: l'iniziativa
share care ha trasformato il canale video in una vera piattaforma social, dando via a
commenti e "mi piace" che vanno a integrare le già prima numerose condivisioni.
20
 Vimeo, la nostra piattaforma di caricamento video ha svolto bene il suo ruolo di supporto,
raccogliendo 3500 utenti, tutti provenienti dal sito.
Questo monitoraggio ci incoraggia a consolidare attraverso la piattaforma web le nostre iniziative
sia per mantenere il dialogo divulgativo con il pubblico più giovane attraverso i social, sia
sperimentando (previa verifica dell’usabilità di accesso dai server più diffusi in ambito P.A.) il
canale della newsletter o dell’invio di materiale formativo e documenti di costruzione partecipata
attraverso area riservata e la realizzazioni (con download differito via streaming) di rubriche,
come video chat o video forum con la partecipazione di esperti per indagare sia su aspetti
innovativi proposti dalla rete italiana di M.T. sia da novità della ricerca internazionale. A tal scopo,
per il 2013, abbiamo messo in valigia questi progetti:
LA NUOVA PIATTAFORMA BUZ (Blood Unconventional Zone)
Confortati dai risultati della recente indagine conoscitiva condotta in collaborazione con l’ente di
ricerca Observa Science in Society sulle potenzialità offerte dal Web 2.0 per la promozione della
cultura della donazione e dei corretti stili di vita, nonché dalle interessanti proposte scaturite dal
contest ideato con la Fondazione Pubblicità e Progresso (Share Care) che ha decretato il successo
attraverso una giuria social della formula “gaming” per informare e divulgare contenuti, si è
avviata una fase di test con il gruppo dei vincitori (Alfacloud del Politecnico di Milano, guidati dal
docente Prof. Pierluca Lanzi) attraverso l’inserimento nel percorso di Globulandia- un’avventura
in rosso, il format itinerante realizzato in collaborazione alla Rete OMS Città Sane, di un’area
videogiochi supportata da app sacricabili da smartphone e attualmente in fase di accreditamento
su piattaforma windows e presto scaricabili gratuitamente dallo store. L’area “GAME OPEN” è
stata testata durante la tappa inaugurale di Modena (10-21 ottobre), ma soprattutto nel corso del
Festival della Scienza a Genova (25/10-4/11) nel quale l’exhibit del CNS ha ospitato circa 1500
visitatori. Il successo dell’iniziativa ci spinge ad intraprendere una sperimentazione più
approfondita per lanciare attraverso la testata istituzionale, una piattaforma che consenta di
accedere alle app e interagire attraverso la pagina Facebook, creando una FUN community di
giovani che imparino, divertendosi, i fondamentali sul sangue, aderendo in modo spontaneo e
convinto alla sostenibilità del sistema trasfusionale, basato sul dono.
I contenuti e il team
L’area da realizzare dovrà proporre in formula di quiz, puzzle, videogame, tube game, visite
virtuali, enigmistica, la conoscenza e l’apprendimento di basilari sulla morfologia,
funzione, patologie trasmissibili, terapie e modalità di donazione del sangue,
incoraggiando anche corretti stili di vita per mantenere “buon sangue”.Il materiale
scientifico su cui lavorare sarà fornito dal CNS e supervisionato per quanto riguarda gli aspetti
medici dal dottor Daniele Prati, referente SIMTI (Società Italiana di
Medicina
Immunotrasfusionale) e sottoposto ad un audit sull’usabilità (playtest), curato da un
rappresentante di AESVI (Associazione Editori Software Videogiochi elettronici) , mentre una
psicologa cognitivista valuterà la potenzialità didattica degli strumenti, anche in termini di
efficacia educativa e pro-sociale, rispetto alla mera funzione ludica e di intrattenimento
“condizionato”. Per lo start up, potranno utilizzarsi i materiali già realizzati in forma statica dal
CNS in collaborazione con BEI (Biblioteca Enigmistica Italiana) e contenuti nell’opuscolo Blood
21
Riddles distribuito in occasione della mostra “ Blood in F[ea]uture” presentata nell’edizione 2009
del Festival della Scienza e successivamente inserito in forma digitali scaricabile dal sito CNS; le
app già testate durante le 2 tappe di Globulandia, nonché tutto il materiale editoriale prodotto dal
CNS a fini divulgativi o promozionali. Le app potranno anche essere testate, prima
dell’inserimento definitivo in rete, durante le successive tappe del road show Globulandia e la
creazione della “community” potrà essere sviluppata in sinergia con tale manifestazione itinerante,
sollecitando il feed back delle scuole che partecipano, non solo attraverso gli allievi, ma in
condivisione con i docenti, che possono diventare altri “tester” per valutare l’efficacia didattica di
tali strumenti.
Tempi di realizzazione
L’area dovrà essere on.line e presentata in occasione della Giornata Mondiale del donatore di
Sangue (14 giugno 2013)almeno con una configurazione base che si arricchirà nel corso dell’anno,
alimentata dalle visite e feed back ricevuti dai partecipanti alla mostra Globulandia e attraverso
showcase che potranno realizzarsi in collaborazione agli altri partner del CNS o dal Politecnico
medesimo, che abbiamo come principali destinatari i giovani dai 15 ai 28 anni.
 RUBRICA INSIDERS B.U.S.
Questa rubrica dovrebbe , sfruttando la road map di Globulandia, raccogliere durante le tappe del
tour che tocca varie regioni e realtà italiane, pareri e suggerimenti del settore trasfusionale
perseguendo l’auspicato cambio di visione annunciato, ad esempio, attraverso l’adozione in via
sperimentale del PBM (Patient Blood Management): l’approccio multidisciplinare, evidencebased, teso a migliorare in modo sostenibile l’out come del paziente, anche attraverso il
coinvolgimento di clinici di altre specialità, nonché del personale infermieristico e degli
amministratori, con l’obiettivo di riallineare il paradigma trasfusionale dalla tradizionale
attenzione al prodotto, verso l’attenzione al paziente, favorendo miglioramenti nella qualità,
sicurezza ed efficacia, ma anche ottimizzazione economica delle prestazioni erogate. Questo è solo
un esempio del tema che potrebbe essere messo “a sistema” attraverso talk show o interviste ad
esperti di varie discipline che possono alternarsi sul set del nuovo format di approfondimento, che
vuole documentare, oltre all’iniziativa di divulgazione realizzata con Città Sane, cui è dedicato il
minisito, uno spaccato della realtà operativa regionale che dovrà comunque trovare una quadra di
omogeneità per presentarsi all’appuntamento con l’Europa come Sistema Trasfusionale Italiano il
31/12/2014. Propedeutico a questo set di produzione giornalistica, sarà comunque la formazione di
una redazione scientifica a sua volta multidisciplinare (rappresentanti di società scientifiche di
Medicina Trasfusionale, Anestesia e Rianimazione, Ematologia, Medicina Interna, Nefrologia,
Trapianti, Ostetricia e Ginecologia), un rappresentanti della categoria dell’AMDO (Associazione
Nazionale Medici Direzione Ospedaliera) e alcuni rappresentanti di pazienti politrasfusi e quale
garante della corretta esecuzione del progetto e “Watchdog” delle prestazioni, un rappresentante
del T.D.M. che vigila non solo sulla malpractice, ma valorizza anche le eccellenze della nostra
sanità, godendo di reputazione di terzietà da parte dei cittadini.
22
 LO STILE DI DONARE : laboratorio letterario
Esercizi di Stile è ispirato a un'opera dello scrittore francese Raymond Queneau (1903-1976)
tradotta in italiano da Umberto Eco. Si tratta della creazione letteraria di tante variazioni quante
sia possibile a partire da una semplice storia di una pagina. Queneau ricavò più di 100 variazioni
su un testo banale. L’idea da proporre ad una casa editrice (potrebbe essere la già collaudata
Gargoyle o una specializzata in e-book anche con una tradizione in didattica sia per quanto
concerne la narrativa che la divulgazione e la promozione di nuovi talenti, con alcuni scrittori top
seller tra i suoi partner: Leconter, di Roma, già contatta e interessata al progetto) è quella di
lanciare un concorso tra i giovani aspiranti scrittori di cimentarsi in brevi storie o riletture in
chiave di “esercizio di stile” di alcune notizie già divulgate attraverso il nostro sito o narrate dagli
storyteller che partecipano come animatori al nostro tour di Globulandia e trattano in modo
immaginifico, ma scientificamente affidabile, alcuni aspetti relativi alla storia della medicina
trasfusionale al sangue come “farmaco”. L’esperimento è stato introdotto a Genova nel corso del
Festival, ma ha rilevato alcune criticità, rilevate dagli animatori coinvolti
“troppo compresso il corner laboratorio di scrittura. ci sarebbe bisogno di più tempo e di una figura
dedicata (magari uno scrittore affiancato da un animatore).” Raccogliamo la sfida e cerchiamo magari
di impostarla nella fattibilità, in quest’anno, confidando di raccogliere i frutti e magari una
pubblicazione o un casting di reading d’autore per il 2014 , Ecco le coordinate:
 SCHEDA 1: Il sangue è un fluido del tutto particolare afferma Goethe nel
Faust
 SCHEDA 2: Il sangue dei Samurai
 SCHEDA 3: Intervista col vampiro (porfiria)
 SCHEDA 4: Facciamoci una risata, la terapia del buonumore
 SCHEDA 5: Sciamani sotto spirito (sanguisughe history)
 SCHEDA 6: Lotta all’ultimo sangue, alla scoperta della zanzara
Si propone ai partecipanti al concorso, dopo aver letto una delle storie, di riscriverla utilizzando
una tra le variazioni di seguito proposte. I partecipanti potranno scegliere una di queste o
proporne un’altra. A conclusione del lavoro, una giuria di esperti decreterà il vincitore per
categoria e la recitazione del testo sarà affidato ad un attore che davanti alla telecamera lo
interpreterà
 - News: si possono trattare le storie come una notizia da leggere al telegiornale
 - Poesia: la storia può essere riscritta in versi e/o in rima
23
 - Latino maccheronico
 - Testo teatrale
 -Trailer di un film
 - Manga: i partecipanti potranno disegnare un fumetto
Altri esempi…..
 Sogno
Mi pareva che tutto intorno fosse brumoso e biancastro tra presenze multiple e indistinte,
tra le quali si stagliava tuttavia abbastanza netta la figura di un uomo giovane, il cui collo
troppo lungo sembrava manifestarne da solo il carattere vile e astioso. Il nastro del suo
cappello era sostituito da una cordicella intrecciata. Poco dopo ecco che discuteva con un
individuo che intravvedevo in modo impreciso e poi come colto da súbita paura si
gettava nell’ombra di un corridoio. Un altro momento del sogno me lo mostra mentre
procede in pieno sole davanti alla Gare Saint-Lazare. P, con un amico che gli dice:
«Dovresti fare aggiungere un bottone al tuo soprabito». A questo punto mi sono svegliato.
 Parole composte
In una trafficora mi buspiattaformavo comultitudinariamente in uno spaziotempo
luteziomeridiano coitinerando con un lungicollo fioscincappucciato e nastrocordicellone,
il quale appellava un tiziocaiosempronio altavociando che lo piedipremesse. Poscia si
rapidosedilizzò. In una posteroeventualítà lo rividi stazioncellonlazzarizzante con un
caiotizionio impertinentementenunciante l’esigenza di una bottonelevazione
paltosupplementante. E gli perchépercomava.
 Lettera ufficiale
Ho l’onore di informare la S.V. dei fatti sotto esposti di cui ho potuto essere testimone
tanto imparziale quanto orripilato. In questa stessa giornata, verso mezzogiorno, mi
trovavo sulla piattaforma di un autobus che andava da rue de Courcelles verso place
Champerret. Detto autobus era pieno, anzi piú che pieno, oso dire, perché il bigliettario
aveva accolto un sovraccarico di numerosi postulanti, senza valide ragioni e mosso da una
eccessiva bontà d’animo che lo portava oltre i limiti imposti dal regolamento e che
pertanto rasentava il favoritismo. A ogni fermata il movimento bidirezionale dei
passeggeri in salita e in discesa non mancava di provocare una certa ressa tale da incitare
uno di detti passeggeri a protestare, anche se con qualche timidezza. Devo riconoscere che
detto passeggero andava a sedersi non appena rilevatane la possibilità. Mi si consenta di
aggiungere al mio breve esposto un particolare degno di qualche rilievo: ho avuto
l’occasione di riconoscere il sopra menzionato passeggero qualche tempo dopo in
compagnia di un personaggio non meglio identificato. La conversazione intrapresa dai
due con animazione sembrava vertere su questioni di natura estetica. In considerazione di
quanto sopra descritto prego la S.V. di voler cortesemente indicarmi le conseguenze che
debbo trarre dai fatti elencati e l’atteggiamento che Ella riterrà opportuno che io assuma
per quanto concerne la mia successiva condotta. Nell’attesa di un cortese riscontro
24
assicuro alla S.V. i sensi della mia profonda considerazione e mi dico con osservanza...
ecc. ecc.
 Onomatopee
A boarrrdo di un auto (bit bit, pot pot!) bus, bussante, sussultante e sgangherato della
linea S, tra strusci e strisci, brusii, borbottii, borrrborigmi e pissi pissi bao bao, era quasi
mezzodin-dong-ding-dong, ed eccoco, cocoricò un galletto col paltò (un Apollo col capello
a palla di pollo) che frrr! piroetta come un vvortice vverso un tizio e rauco ringhia
abbaiando e sputacchiando «grr grr, arf arf, harffinito di farmi ping pong?!» Poi guizza e
sguazza (plaffete) su di un sedile e sooossspiiira rilasssato. Al rintocco e allo scampanar
della sera, ecco-co cocoricò il galletto che (bang!) s’imbatte in un tale balbettante che
farfuglia del botton del paletò. Toh! Brrrr, che brrrividi!!!
 Esclamazioni
Perbacco! Mezzogiorno! Ora di prendere l’autobus! quanta gente! quanta gente! che ressa!
roba da matti queí tipi! e che crapa! e che collo! settantacinque centimetri! almeno! e il
cordone! il cordone! mai visto cosí! il cordone! bestiale! ciumbia! il cordone! intorno al
cappello! Un cordone! roba da matti! da matti ti dico! e guarda come baccaglia! sí, il tipo
cordonato! contro un vicino! cosa non gli dice! L’altro! gli avrebbe pestato i piedi! Qui
finisce a cazzotti! sicuro! ah, no! ah, sí, sì! forza! dai! mena! staccagli il naso! dai di
sinistro! cacchio! ma no! si sgonfia! ma guarda! con quel collo! con quel cordone! Va a
buttarsi su un posto vuoto! ma sicuro! che tipo ! Ma no! giuro! no! non mi sbaglio! è
proprio lui! laggiú! alla Cour de Rome! davanti alla Gare Saint-Lazare! che se ne va a
spasso in lungo e in largo! con un altro tipo! e cosa gli racconta l’altro! che dovrebbe
aggiungere un bottone! ma sí! un bottone al soprabito! Al suo soprabito!
 Volgare
Aho! Annavo a magnà e te monto su quer bidone de la Esse e ‘an vedi? nun me vado a
incoccià con ‘no stronzo con un collo cche pareva un cacciavite, e ‘na trippa sur cappello?
E quello un se mette a baccaglià con st’artro burino perché dice jé acciacca er ditone? Te
possino! Ma cche voi, ma cchi spinge? e certo che spinge! chi, io? ma va a magnà er
sapone! Nzomma, meno male che poi se va a sede. E bastasse! Sarà du’ ore dopo, chi
s’arrivede? Lo stronzo, ar Colosseo, che sta a complottà con st’artro qua che se crede
d’esse er Christian Dior, er Missoni, che so, er Mister Facis, li mortacci sui! E metti un
bottone de quà, e sposta un bottone de là, a acchittate cosí alla vitina, e ancora un po’ ce
faceva lo spacchetto, che era tutta ‘na froceria che nun te dico. Ma vaffanculo!
25
LE TAPPE
Noi non dobbiamo cessare di esplorare, e il fine di tutta la nostra esplorazione sarà
quello di arrivare là dove cominciammo e di conoscere quel posto per la prima
volta. (Thomas Stearns Eliot)
Nel nostro viaggio faremo alcune fermate, sia per raccogliere pareri e suggestioni utili a compilare
un taccuino che ci faciliti la prosecuzione del tragitto, sia per dare visibilità alle nostre idee e
contezza ai nostri sforzi di propagarle con l’intento di aumentare l’entropia culturale attorno al
tema della donazione e prima ancora della conoscenza del sangue e delle sue valenze terapeutiche,
ma anche dei rischi che si corrono nel non averne cura danneggiando l’organismo e il proprio
benessere, con buone e sane abitudini e proteggerlo da contagi , senza adeguate cautele di
prevenzione da malattie trasmissibili. Dunque, nel corso dell’esplorazione torneremo a conoscere,
speriamo con stupore, quello che ha originato tutto: la cellula staminale da cui derivano le altre
parti corpuscolate del nostro fluido vitale. Lo ricordiamo con il racconto di un pioniere, che ha
osservato con gli occhi dell’immaginazione la composizione del sangue ed è uno dei nostri mentori
nella’avventura proposta ai giovani.
26
 Globulandia, per scoprire cos’è il sangue. Tour 2013
Antonio van Leewenhoeck di mestiere fa il fabbricante di tessuti a Delft, è esperto di stoffe, di cui è abituato a
valutare il pregio, l’ordito e la solidità. Non capisce il latino, non ha studiato, ma cerca di darsi una cultura e la
medicina lo affascina. Passa interminabili ore della sera a studiare il corpo umano e a leggere manuali di ottica,
cercando soprattutto di capirne i disegni, aiutandosi con l’immaginazione.
Prima che il commerciante olandese giungesse alla conclusione che il sangue non è solo un liquido di colore rosso,
ma che contiene tanti piccoli corpuscoli che lui chiama globuli, all’Università di Bologna, Marcello Malpighi
osserva che il sangue è composto da un liquido biancastro e da alcune particelle rosse che chiama parte solida del
sangue. E’ il 1667.
Sette anni più tardi, un altro olandese, Jan Swammerdam, osserva al microscopio un pezzo di intestino e scopre nel
sangue rimasto nei villi intestinali la presenza dei globuli rossi.
I tre studiosi hanno scoperto che il sangue non è solo un liquido dal colore rosso, ma contiene alcune parti che
chiamano nel modo più diverso. Non si sa ancora bene a che cosa servano questi piccoli corpi rossi. Si sa solo che
esistono. Ci vorranno ancora quasi duecento anni, molti progressi nell’ottica e soprattutto le scoperte sulla teoria
cellulare alla base della moderna biologia, prima di arrivare a dire che i globuli rossi sono la cellula più
conosciuta del corpo umano (…)
La mostra – interattiva, perché è un’occasione per esperire con tutti i sensi e con
l’accompagnamento di animatori esperti in divulgazione scientifica, la dimensione olistica del
fluido vitale che ci accorgeremo essere molto più complesso di quello che appare dentro una
siringa o nella “pulp fiction” di vampiri o criminali perseguiti da unità investigative. Il tour
toccherà altre 6 città della rete che raccoglie in Italia i comuni dichiarati dall’OMS, Città Sane per
virtuosità dei cittadini, ma anche intento dei propri amministratori nel renderle modello di
sostenibilità ambientale e salutogena, cioè con approccio di promozione della salute, più che di
assistenza e cura di patologie. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito elaborato dal CNS
dedicato a Globulandia, un’avventura in rosso..
27
 SIMTI, Assemblea Generale 2013
La Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia è nostro autorevole compagno
di viaggio si aper quanto concerne alcune attività di ricerca, sia nella revisione scientifica della
divulgazione realizzata attraverso Globulandia, sia del nuovo progetto di videogames con il
Politecnico di Milano, dunque una partecipazione CNS è doverosa, ma riservando l’attenzione
soprattutto al pubblico dei visitatori “interni” , ancor prima della cittadinanza di Genova che ha già
visitato e apprezzato la nostra presenza attraverso il Festival della Scienza. Dunque, l’idea sarebbe
quella di allestire una “Gaming Area” ove potranno sfidarsi sia individualmente , sia a gruppi
(scegliendo le regole di un gioco/competizione sportiva, che sia il biliardo o l’eliminazione diretta)
coloro che partecipano anche a specifiche formazioni, senza nulla togliere alla "serietà" della FAD,
Però, si potrebbe confezionare una batteria di test, sia di cultura generale (tipo application che si
usano nei Master di specializzazione, sia legati alle novità apprese nei 3 giorni) e far sfidare i
partecipanti. Mettere come CNS in palio dei iPhone 5 o Ipad..sulla falsariga di quanto fatto nel
Contest “Share Care “ con Pubblicità e Progresso con i nuovi talenti nella pubblicità
unconventional, da cui è uscito vincitore il team del Politecnico, che curerà gli aspetti del software
a disposizione per gli sfidanti. Pensiamo che questo Gaming Blood Challenger sia forse un modo
per testare alcune caratteristiche dello strumento “Videogames” anche a scopi di apprendimento in
adulti e per creare commitment tra le nuove generazioni di trasfusionisti e operatori sanitari che
collaborano, poi sarebbe possibile coinvolgere i giovani ricercatori del premio che SIMTI mette in
palio tra le nuove “promesse”, o i colleghi dell'AIDS e malattie trasmissibili (per promuovere
anche l’aspetto di educazione alla salute), invitare giornalisti scientifici, o comunque creare
attenzione sui temi discussi in ambito “di addetti ai lavori”, aprendo le ricadute utili per la
comunità in linguaggio abbordabile e comprensibile, senza inficiarne il valore scientifico.
Naturalmente la troupe del CNS Web Channel potrà seguire i lavori più significativi come la scorsa
edizione, dedicando un palinsesto di approfondimento (la nuova rubrica INSIDERS BLOOD) ai
temi più significativi e collaborare con l’ufficio stampa SIMTI per darne visibilità ai media
generalisti e del settore salute.
28
 WORLD BLOOD DONOR DAY- 14 Giugno 2013
In attesa di conoscere il tema di sfondo che OMS attribuirà alla giornata del 14 giugno , la cui sede
mondiale sarà Amsterdam, possiamo ipotizzare un format simile a quello dello scorso anno, in
ossequio ai principi, che senz’altro non saranno disattesi dal nuovo Governo eletto con elezioni il
prossimo 24-25 febbraio, certi che non rinuncerà allo stile di sobrietà che le Pubbliche
Amministrazione dovranno osservare, evitando celebrazioni, ma incentivando occasioni di
formazioni,confronto e dialogo culturale. Quindi confermeremo una InformaDay con focus in
parte orientato o ispirato al tema proposto dall’OMS e in parte dedicato alla presentazione della
nuova piattaforma realizzata con il Politecnico di Milano e che, sostanziandosi come progetto di
ricerca, e anche come ipotesi di start up per nuovi talenti, rappresenta lo spirito che il nostro Paese
vuole e deve intraprendere per tornare ad essere protagonista non solo economico, ma culturale
dell’Europa e dello scenario internazionale, mettendo in luce i propri talenti e la propria vocazione
all’innovazione alla sperimentazione. Un progetto più dettagliato sarà fornito non appena saremo a
conoscenza delle informazioni di cui sopra, l’unica coordinata certa è che la giornata si svolgerà a
Roma in una location istituzionale, dotata di requisiti tecnici in grado di garantire una connessione
“open-mind” perché l’auspicio potrebbe essere quello di mantenerci on line con Amsterdam,
magari attraverso il fil rouge dei serious games, di cui la città olandese è città europea capofila e
sede del Challenge of Videogames for Health (di matrice americana), nel quale speriamo attraverso
il nostro progetto di entrare a pieno titolo in qualità di sfidanti e sotto l’egida di AESVI
(Associazione Editoria Software Videogames) che parteciperà in qualità di tutor alla nostro:
PROGETTO DI RICERCA “STUDIO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA
PIATTAFORMA INTERATTIVA ”BUZ” (BLOOD UNCONVENTIONAL ZONE) PER LA
DIVULGAZIONE VIRALE FRA I GIOVANI, DELLA CULTURA DELLA DONAZIONE
DI SANGUE ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEI FONDAMENTALI DELLA
MEDICINA TRASFUSIONALE , MEDIANTE TECNOLOGIE DIDATTICHE WEB 2.0 E
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE INNOVATIVI”
29
Festival della Scienza 2013- ottobre 2013
L’undicesima edizione del Festival della Scienza si terrà a Genova dal 23 ottobre al 3
novembre 2013 e avrà come parola chiave Bellezza. "Sono tra coloro che pensano che la
scienza abbia una grande bellezza. Uno scienziato, nel suo laboratorio, non è solo un tecnico: è
anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo affascinano come una favola”.
Marie Curie descriveva così il mestiere della scienza e continuava con: “io non credo che, nel
nostro mondo, lo spirito di avventura rischi di sparire. Se io vedo intorno a me qualcosa di vitale,
è proprio questo spirito di avventura che sembra indistruttibile”.
La dead line per la presentazione della proposal per candidarsi all’edizione del Festival, scade il
prossimo 8 febbraio ed è soggetta, come sempre all’approvazione del Comitato Scientifico che ne
giudica congruità e pertinenza con il tema lanciato , nonché originalità dei contenuti e potenzialità
divulgative per il pubblico che l’organizzazione si adopera a coinvolgere con un incessante lavoro
di contatto e promozione verso le scuole. Dopo 3 partecipazioni, il CNS ha raccolto un consenso di
tutto rispetto, guadagnandosi nell’edizione 2012 con Globulandia, il palmares per laboratorio più
visitato e riconosciuto come “immaginifico e attrattivo” (il tema 2012, era immaginazione, ndr),
dunque la sfida per questa quarta esibizione è abbastanza intrigante, quanto ardua, dato che il core
dei contenuti da divulgare, è stato trattato già seguendo sentieri stilistici differenti, ma comunque
riconducibili alla rappresentazione figurativa, sia con mostre, sia con installazioni, sia con fiction.
Quest’anno, la bellezza ci evoca immediatamente l’idea di arte e il connubio tra scienza e arte è già
stato ampiamente trattato anche a scopi divulgativi, dunque l’originalità della nostra proposta non
risiede tanto nell’equazione della “bellezza”, per citare Einstein che attribuiva all’eleganza della
struttura matematica la sua perfezione concettuale, bensì nella capacità di attrarre attraverso
l’estetica della forma biologica, la curiosità di capirne il significato in termini di fisiologia e di
ricadute sulla propria quotidianità.
Il titolo che vorremmo dare “The art side of the blood”, oltre a citare dei visionari della musica
rock (Pink Floyd, The dark side of the moon, 1973), vorrebbe rappresentare in una sorta di gallery
una serie di quadri che diventino performanti attraverso interventi di grafica (morphing) partendo
dall’immagine statica, ma intrinsecamente dinamica di cellule sanguigne che subiscono attacchi da
virus, batteri o altre minacce cui devono far fronte per garantire la nostra “performance
organica”.Queste installazioni, accompagnate da una voce narrante o didascalie, dovrebbero
ricostruire in forma artistica nello spettatore, la tensione hitckockiana che avviene all’interno del
nostro corpo senza che ce ne accorgiamo e dare ad essa dignità di spettacolo di “fascinazione”.
30
BUDGET
Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.
(Friedrich Nietzsche )

Editoria e multimedialità (in collaborazione con Zadig)
Manutenzione sito; realizzazione interviste, refresh contenuti Home page bimensile,
compresi sondaggi e sezione “in evidenza”, aggiornamento palinsesto web TV con
riprese,montaggio e produzione contenuti originali cadenzati sulle tappe del
Globulandia tour e degli eventi speciali o particolari esigenze destinate a buona
notiziabilità ; updating mensile dati plasma; movimentazione area riservata ,
destinata al solo accesso con Password, per scambio e commento di documenti da
condividere con la rete, presenza della troupe redazionale per format previsti
(video-chat, talk show da trasmettere in canale streaming riservato (adv free) e
registrare per download differito dal sito;), pubblicazione Newsletter “Check New
Sangue”, se adeguatamente supportata da tutti i server di contatto, supporto
informatico ed editoriale per l’armonizzazione dei contenuti implementati dal
progetto di ricerca per la piattaforma B.U.Z. elaborata dal team del Politecnico.
Euro 30.000/anno omnicomprensivi
 Progetto di ricerca per implementazione B.U.Z.
Il CNS mette a disposizione del Politecnico di Milano una somma concordata con
l’Ente di Formazione da liquidare in base ad uno schema condiviso di avanzamento
lavori, da concludersi entro il 31/12/2013, per finanziare assegni di ricerca e
coordinare il team diretto dal Prof. Pierluca Lanzi, docente del Dipartimento di
Elettronica e Informazione.
Euro 60.000/anno omnicomprensivi
31

Road Map Globulandia Tour 2013
Personalizzazione e ottimizzazione lay out e set up di percorso in collaborazione con
la troupe che ha curato la progettazione e l’allestimento con l’autore, casting e
formazione degli animatori scientifici reclutati fra studenti in medicina o scienza
della comunicazione e Master specifici, organizzazione di micro eventi di richiamo
sia per la cittadinanza , sia per operatori sanitari anche di ambiti diversi, ma
convergenti al settore trasfusionale, con presenza di esperti o personalità della
cultura , dello sport e dello spettacolo
Forfait annuale : euro 50.000 omnicomprensivi
 Partecipazione A SIMTI (Assemblea Nazionale, Genova)
Allestimento Gaming Area in un settore congressuale di buona visibilità dotato di 5
postazioni smartphone (stile vecchie sale di Flipper o biliardino) con maxischermo
in collegamento per vedere l’andamento delle partite giocate da più giocatori e in
base al modello di eliminazione che si stabilirà di definire sugli score raggiunti.
Euro 15.000 omnicomprensivi

Organizzazione InformaDay 14 giugno 2013
Come si è detto, è prematuro parlare dei contenuti , ma il format potrà ricalcare
quello proposto lo scorso anno, cercando una sinergia, tramite il Politecnico, con gli
organizzatori della giornata mondiale che ha sede ad Amsterdam, sfruttando la
convergenza “Health Games” di cui loro sono attivi promotori e progettisti, creando
una sfida Italia-Olanda all’ultimo score, per celebrare il valore del dono, ma anche il
valore della cultura scientifica che ne è “madrina”.
Euro 30.000 omnicomprensivi
 Festival della Scienza 2013
Invieremo la nostra proposta entro la dead line indicata dalla call (8 febbraio),
tuttavia fino al mese di maggio, come di consueto, non avremo riscontro di
accettazione. Per la particolare del concept immaginato, tuttavia riteniamo sia
opportuno fi da subito, iniziare un’indagine ricognitiva fra professionisti che
lavorano nell’ambito delle installazioni e performing art legate al visul design project
3D per garantirsi l’indispensabile efficacia e artisticità del prodotto, che ricordiamo
deve stupire esteticamente, attirando la curiosità per l’approfondimento culturale.
Il concept sarà studiato dall’Area di Comunicazione, così come tutti gli eventi e le
iniziative firmate CNS, ma la partnership con professionisti esperti del settore è
indispensabile per garantire la qualità dell’exhibit.
Euro 50.000 ominicomprensivi
32