Programma attività 2014-2017

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Programma attività 2014-2017
Associazione Dilettantistica
Basilisco Volley
2014/2017
Programmi, obiettivi e risorse per il
prossimo ciclo triennale.
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PROGRAMMI
Struttura Tecnica Ideale
società
direttore sportivo
Coordinatore Tecnico Settore
Agonistico
Campionati Regionali
Campionati Provinciali
Under 18
Under 16
Under 15
Coordinatore Tecnico Settore
Promozionale
Under 14
Under 13
Minivolley
Progetto scuola
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Struttura societaria
Basilisco Minirotalvolley
Attività promozionale nelle scuole elementari
Avviamento allo sport
Corsi di minivolley
Bacino d’utenza
Mezzocorona
Mezzolombardo
Roverè della Luna
Faedo
Grumo San Michele a/A
Nave San Rocco
Spormaggiore
Fai della Paganella
Basilisco rotal
Volley
Sport-corona
Gestione impianti
Promozione sportiva
Attività agonistica giovanile e Seniores femminile
Under 13
Under 14
Under 15
Under 16
Under 18
Divisioni Provinciali
Campionato Regionale
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Progetto generale 2014 - 2017
Partendo dalla situazione esistente della Società, continuare ad elevare la
qualità e l'intensità dell'assistenza tecnica per mantenere il livello agonistico
attuale, investendo ancora di più sul settore giovanile, il quale sarà il futuro
della nostra società. Contemporaneamente formare ragazze atlete tramite il
rispetto di regole comportamentali imposte fuori e dentro la struttura
sportiva.
Diventare una realtà femminile di riferimento per il territorio a Nord di
Trento, soprattutto per il settore giovanile ed, in secondo luogo, come
esempio di impostazione ed organizzazione.
Creare una struttura agonistica piramidale con la quale tutte le atlete possono
avere la possibilità di esprimersi in base alle loro potenzialità fisiche, mentali
e caratteriali anche collaborando con altre società limitrofe.
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Struttura sportiva ideale
Campionato Nazionale
(della Società o di Società amiche)
Campionati Regionali
Campionati Provinciali
Under 18
Under 16
RUOLO
SOCIALE
Under 15
Under 14
Under 13
Settore Promozionale di Minivolley
Settore Promozionale Scolastico
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OBIETTIVI
Obiettivi dirigenziali triennali
 Continuare il rapporto con l’istituto scolastico di base per la promozione
dell’attività
motoria
tramite
figure
preparate
e
competenti;coinvolgendoli però sull’aspetto finanziario;
 Radicare e conseguentemente aumentare i numeri del Minivolley sul
bacino d’utenza;
 Creare un gruppo di arbitri e segnapunti in grado di gestire tutte le
partite durante l'intera stagione sportiva.
 Formare nuovi dirigenti accompagnatori in modo da poter fornire una
continuità al lavoro da noi avviato.
 Organizzare almeno 2 – 3 incontri annuali di confronto con il settore
tecnico.
 suddividere il lavoro dirigenziale in gruppi di lavoro al fine di coinvolgere
più persone sulle tematiche specifiche di uno specifico settore;
 dare vita a dei momenti di analisi e riflessione di tutto il direttivo a
cadenza bimestrale per verificare il percorso e il programma a venire.
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Obiettivi tecnici e agonistici triennali
Settore tecnico:
 Creare due aree di riferimento:
1 settore promozionale (Minivolley  Under 13)
2 settore agonistico (Under 15  1° squadra)
 stabilire per ciascun settore uno specifico approccio e metodo di lavoro;
 stabilire un percorso di crescita atletica – tecnica - tattica delle atlete
attraverso le diverse fasce di età con obiettivi intermedi che potranno
di anno in anno variare in base alle condizioni del relativo gruppo ed alle
priorità tecniche societarie;
 focalizzare problematiche tecnico-tattiche di ogni singola atleta e
lavoro settimanale per 2 allenamenti su 4 mirato alla soluzione e al
miglioramento dei difetti tecnici singoli, mentre per i restanti 2
allenamenti il lavoro deve essere concentrato allo sviluppo analiticoglobale sul gruppo
 fissare obiettivi tecnici-agonistici (anche con la società) che consentano
alle ragazze di non sovraccaricarsi di lavoro, quindi tassativamente non
più di due campionati federali per ogni atleta e non più di 4 allenamenti
settimanali
 cercare di accomunare i percorsi tecnici e agonistici, nel limite del
possibile, con quelli sociali proposti o imposti dalla società,facendo sì
che una o più atlete non all'altezza non diventino un alibi tecnico per
nessun allenatore ricordandoci che le scuse e gli alibi sono le prime cose
che insegniamo noi alle nostre atlete, quindi bisogna dare loro il buon
esempio sempre
 non anteporre mai la soddisfazione personale (es. vittoria partita) alla
crescita di un'atleta, che è frutto di un lavoro continuo e mirato e deve
derivare da una programmazione e da uno studio continuo delle
situazioni che si vengono a creare in palestra
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 miglioramento della qualità tecnica a prescindere dal materiale umano a
disposizione
 favorire il lavoro d’equipe tramite la conoscenza e la presenza
predefinita e saltuaria di un allenatore nel gruppo subito superiore e
subito inferiore per verificare sia la partenza che l’arrivo del proprio
lavoro;
 favorire il lavoro d’equipe tramite minimo quattro riunioni tecniche
annuali coordinate dal responsabile tecnico;
 Assieme alla società individuare un figura che svolga il ruolo di
preparatore atletico
Settore agonistico giovanile:
 arrivare il primo anno con un gruppo under 13 tra le prime otto squadre a
livello provinciale per poi provare il secondo anno a qualificarsi per le
finali provinciali;
 trasferire il più possibile una giusta mentalità agonistica in modo da
avere soprattutto in età giovanile sempre meno abbandoni.
 arrivare ogni anno con un gruppo fra le prime quattro società della
provincia;
 vincere nei prossimi 3 anni 1 titolo giovanile provinciale;
Settore agonistico seniores provinciale:
 introduzione pesistica: essendo le atlete in fase di crescita biologica
introdurre l'uso di macchine e bilancieri scarichi, onde evitare traumi
anche irreversibili.
 Svolgere attività propriocettiva: aumenta positivamente la gestione del
disequilibrio, migliora la prestazione motoria, riduce l'insorgenza degli
infortuni, migliora lo sviluppo della forza e migliora la performance
 Ottenere, con mezzi sportivi, entro il triennio i diritti per iscriversi alla
2 divisione provinciale;
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Settore agonistico regionale (Serie D):
 ogni stagione inserire 1 – 2 atlete del settore giovanile nella rosa delle
ragazze che ne compongono il gruppo che abbiano la possibilità di vedere
il campo, onde evitare di commetter errori come in passato, vedi
demotivazione o iperesaltazione da parte di qualcuna.
 2014-2015 mantenere la categoria;
 2015-2016 arrivare fra le prime cinque classificate;
 2016-2017 vincere serie D e ritornare in serie C
 Introduzione pesistica: essendo le atlete in fase di crescita biologica
introdurre l'uso di macchine e bilancieri scarichi, onde evitare traumi
anche irreversibili.
 Svolgere attività propriocettiva: aumenta positivamente la gestione del
disequilibrio, migliora la prestazione motoria, riduce l'insorgenza degli
infortuni, migliora lo sviluppo della forza e migliora la performance
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Valorizzazione risorse umane
 incentivare il gruppo tecnico a partecipare a momenti di aggiornamento e
confronto sostenendoli anche dal punto di vista materiale;
 proporre e sostenere se possibile uscite extra regionali per partecipare
a tornei o manifestazioni che contribuiscono ad arricchire il gruppo
tecnico e le atlete stesse;
 garantire a livello dirigenziale il rispetto dell’organigramma e dei ruoli in
esso specificati per evitare l’eccessivo carico di impegno su poche
persone in modo che ognuno possa sentirsi arricchito nel contribuire al
progetto e non appesantito o forzato;
 rispettare la disponibilità del singolo senza metterla a confronto, purché
l’impegno rispetti le promesse di inizio stagione;
 dare vita a momenti di incontro di tutta la società per stimolare la
familiarizzazione, la condivisione e l’ambizione di far parte di una realtà
dinamica e nello stesso tempo tradizionale.
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Valorizzazione risorse economiche
 promuovere l’ immagine della Società;
 promuovere e far conoscere il progetto alle organizzazioni economiche
locali per giustificare un loro sostegno il cui ritorno nella gran parte dei
casi non è giustificabile in termini materiali;
 collaborare con le realtà che contribuiscono economicamente nel
momento di una giustificabile richiesta di aiuto per eventi a carattere
pubblico;
 trovare momenti di confronto con le amministrazioni pubbliche per far
conoscere il nostro impegno il cui risultato possa creare un abbattimento
del costo sociale di fronte ad una situazione giovanile meno
preoccupante;
 razionalizzare l’uso delle risorse economiche tramite la formazione di
budget settoriali reali e sostenibili garantendo al movimento un futuro
solido e ripetibile.
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Ruolo Sociale
Un’associazione sportiva può dare un importante contributo sociale tramite lo
sport promozionale ed agonistico.
Non può sostituirsi o fare le veci di altre associazioni con presupposti e
finalità diverse.
Dandosi un’impostazione seria ed organizzata può essere un riferimento ed un
esempio.
Il rispetto delle regole di partecipazione sono il presupposto di fondo per
entrare, rimanere e vivere l’associazione e della stessa trarne vantaggio.
Finalità





contribuire alla formazione caratteriale delle atlete fuori dell’ambito
familiare;
trasferire un esempio di sacrificio e rinunce personali per mantenere un
impegno e raggiungere delle soddisfazioni personali;
trasferire una mentalità di socializzazione e di regole di lavoro di gruppo;
trasferire una mentalità non campanilistica ma territoriale;
trasferire una mentalità di rispetto e cura del proprio fisico.
Strumenti



buon esempio organizzativo e morale dei dirigenti;
buon esempio organizzativo e morale del settore tecnico;
stabilire e far rispettare un modus vivendi per partecipare all’attività
dell’associazione consistente nel:
- rispetto delle cose e delle persone;
- rispetto dell’impegno preso portandolo a termine
- stabilire delle priorità organizzandosi il tempo libero in modo che studio
ed impegno sportivo non siano antagonistici;
- cura della propria igiene e del proprio fisico;
- attaccamento alla maglia indossata ed ai valori che la stessa
rappresenta;
- richiesta di impegno in palestra come esempio di vita dove sacrificio e
costanza sono valori indispensabili per ottenere risultati e raggiungere
obiettivi.
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Pensiero conclusivo
Essere dirigente di un’associazione sportiva volontaria non è sufficiente
per sentirsi “a posto con la coscienza” o in credito con la
comunità.
Molto più importante è come e per quale motivo si sceglie spontaneamente di
esserlo.
E’ importante ogni tanto guardarsi alle spalle ed analizzare gli effetti del
proprio impegno.
Nel bene o nel male un segno tutti lo lasciamo sul nostro cammino.
Questo segno è la “cartina tornasole” del nostro operato:
le ragazze adulte ed il loro atteggiamento saranno il nostro giudice.
Chi crede possa esistere un credito morale con la società ed usa il
volontariato per farsi luce riflessa non condivide i nostri stimoli e le
nostre motivazioni.
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