Riunioni efficaci
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Riunioni efficaci
10/01/2012 Riunioni efficaci Docente: Gabriele Nani I 3 diavoli delle riunioni • Riunirsi ma non discutere • Discutere ma non decidere ( + frequente ) • Decidere ma non agire 1 10/01/2012 Il S.A.T. della riunione 1. Scopo della riunione va chiarito fin dall’inizio in quanto determina le aspettative dei singoli 2. Agenda o Ordine del giorno (odg) consente ai partecipanti di sapere di cosa si parlerà 3. Tempistica definisce una cornice temporale e favorisce la focalizzazione sugli obiettivi SCOPO della riunione • Briefing Allinearsi ( programmazione per dare una direzione ai collaboratori ) • Advisory ( Problem solving ), c’è un problema da risolvere • Committee gruppi di interesse diversi da far convergere, o confrontare, o dichiarare • Council riunione tra pari che si confrontano ( es. riunione periodica del team che lavora sul medesimo progetto ) • Negotiations riunione tra parti opposte per raggiungere un accordo 2 10/01/2012 AGENDA della riunione • Argomenti di COSA si parla? • Ruoli CHI fa COSA?A CHE titolo? • Gestione del tempo QUANDO facciamo la riunione?QUANTO tempo totale ci diamo? CHI tiene il controllo dei tempi? • Priorità QUALI sono i temi più importanti/urgenti? AGENDA della riunione • Risultati attesi COSA vogliamo ottenere? • Partecipanti CHI partecipa? QUANTI sono? • Sequenza degli argomenti QUALE ordine + efficace? (dipende anche dalle priorità) • Tempistica argomenti QUANTO tempo per ogni argomento? Tempo totale? 3 10/01/2012 TEMPISTICA della riunione • La cornice temporale è una delle possibili cornici da utilizzare per la programmazione e gestione delle riunione • Decidere un tempo corretto per ogni cosa ci permette di gestire la tempistica degli interventi e anche degli imprevisti I RUOLI nella riunione • Lo scriba registra in forma scritta la riunione, redigerà il verbale • Il cronometrista verifica la tempistica e interviene per far rispettare i tempi • Il facilitatore si fa occupa del ‘processo’, può intervenire come mediatore o negoziatore, dipende dalla tipologia di incontro e da quello che accade • Moderatore/Coordinatore colui/ei che introduce i ruoli presenti, lo scopo della riunione, gli argomenti trattati, che fa la sintesi dei diversi interventi • Relatore/i CHI interviene nella riunione 4 10/01/2012 Modello di Agenda della riunione AGENDA Data: Ora inizio: Argomenti 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. ……………………. ……………………. ……………………. ……………………. ……………………. ……………………. ……………………. Durata: Luogo: Tempo Referente Obiettivo ………………. ………………. ………………. ………………. ………………. ………………. ………………. Sign. …………. Dott. …………. Prof. …………. Sign.ra ……… Dott.ssa …….. Sign. …………. Sign.ra ……… Presentare Informare Discutere Decidere Comunicare ………………… …………………. PRIMA della riunione • Definire gli obiettivi (informazione, Formazione, Motivazione, Semplice comunicazione, originare soluzioni, definire piani e responsabilità, ecc ….) • Scelta dei partecipanti ed eventuale incontro/contatto preventivo per approfondimento dei temi da trattare numero ideale tra i 4 e i 7, massimo 10 - 12 • Creare e condividere l’agenda 5 10/01/2012 PRIMA della riunione • Condivisione delle informazioni rilevanti per lo svolgersi della riunione • Assegnazione dei compiti ai partecipanti per la preparazione della riunione • Materiale di supporto ( può essere dato prima o durante ) DURANTE la riunione • Rottura del ghiaccio: trasmettere stato emotivo desid. • Dichiarare e condividere aspettative e regole per l’efficace andamento dell’incontro ( perché siamo qui, cosa facciamo, come lo facciamo ) 4Mat • Monitorare le dinamiche relazionali calibrando la partecipazione • Usare le domande per gestire le persone e facilitare il coinvolgimento di tutti 6 10/01/2012 DURANTE la riunione • Controllare la “tenuta di strada” della discussione • Sintetizzare i punti raggiunti e condividere • Assegnare i compiti per il “dopo riunione”: chi fa cosa, come e quando • Sintesi finale ( è chiaro quello che si è raggiunto nella riunione? ) • Dirsi come è andata ( darsi un voto, debriefing finale, ‘giro di tavolo’ ) DOPO la riunione • Verbale temi emersi, decisioni prese, chi è responsabile di che cosa e in che tempi, chi verifica che … creare archivio consultabile • Piano di azione entro 24 ore progettare e mettere in opera le strategie di intervento per ogni tema sul quale si è deciso cosa fare • Data del prossimo eventuale incontro 7 10/01/2012 Il Verbale Le caratteristiche • Sintesi. Immaginate di scrivere per chi non c'era: cosa è veramente importante da sapere? Tagliate tutto il resto. Completezza. Dovete fornire comunque una "fotografia" di ciò che è successo: ogni argomento all’o.d.g. viene introdotto, trattato e fra i vari pareri si prendono delle decisioni; tutto questo deve comparire in maniera sintetica ma completa Chiarezza. Rileggendo, sforzatevi di cogliere ed eliminare ogni ambiguità. La scaletta Il Verbale 1. Dove si è svolta la riunione; quando, giorno, ora di inizio e di fine; per fare cosa ( scopo principale ); chi era presente e che funzione ha, chi era assente 2. Argomenti all'ordine del giorno 3. Descrizione essenziale delle fasi del dibattito 4. Se ci sono state votazioni, scrivere se una decisione è stata presa all'unanimità, a maggioranza, chi ha votato contro 5. Decisioni prese, passi successivi, chi fa cosa, come e quando 8 10/01/2012 Lo stile Il Verbale 1. Evitate i giri di parole (es. «Prende la parola il signor Bianchi, che risponde osservando che...») . Della discussione va riportato il succo, esempio: «Si discute del prolungamento della campagna pubblicitaria. Argomenti a favore: (elenco). Argomenti contrari: (elenco)». 2. Disponete in sequenza, senza sovrapporli o confonderli, i vari punti della discussione. 3. Ricordate che, nella gerarchia, la cosa più importante sono le decisioni prese. Suggerimenti • • • • Bandire le varie ed eventuali Essere congruenti nei messaggi inviati Porsi nel giusto stato psico-fisico Decidere a priori, se ne possedete , un modello di gestione della riunione ( es. 6 cappelli di E. de Bono, pomodoro strategy, disney strategy, etc… ) • Individuare eventuali obiezioni che possono essere mosse a determinati argomenti e preparare ristrutturazioni ad Hoc • Ricordarsi che esistono sempre due livelli nell’informazione, ovvero il contenuto ( parte razionale ) e la relazione ( parte emotiva ) 9 10/01/2012 STRUMENTI EFFICACI Avere ben presente lo Scopo principale della riunione: • informare • intrattenere • insegnare • motivare altre persone 10 10/01/2012 Dimensioni toccate nelle diverse presentazioni: • Informare fornire informazioni e conoscenze sotto forma di mappe cognitive • Intrattenere creare esperienze o stati positivi • Insegnare collegare conoscenze e informazioni con esperienze e comportamenti • Motivare fornire un contesto significativo che muove all’azione Definire il contesto • In quale contesto dovremo tenere il nostro discorso? – Fisico – Temporale – Psicologico • In quali modalità ? – In presenza – Telefono, Televisione, Radio, Videoconferenza 11 10/01/2012 La gestione del tempo: stabilire priorità 1. Stabilire e descrivere ciò che compete alla propria mansione, obiettivi da raggiungere e prodotti derivati dal proprio lavoro ( mansionario ) 2. Scelta dell’attività da svolgere (criteri fondamentali): Contesto ( luogo, meteo, strumenti a disposizione, sono adatti? ) Tempo a disposizione ( ho il tempo per fare x? ) Energia a disposizione ( ho l’energia che x necessita? ) Priorità ( date le tre aree precedenti, fra tutte le alternative in gioco, qual è la più importante, ora come ora? ) LIVELLI DI APPRENDIMENTO uno strumento per comprendere a quale livello stanno operando i partecipanti • chi sono (identità/mission) CHI? • il mio sistema di convinzioni (valori e significati) PERCHE’? • le mie capacità (strategie mentali e stati) COME? • Ciò che faccio o ho fatto (comportamenti specifici) CHE COSA? • L’ambiente (vincoli esterni) DOVE? QUANDO? 12 10/01/2012 Modello 4mat • Perché?! Perché si fa così? perché succede questo? • Cosa?! Spiegami di cosa si tratta … quanti tipi diversi ci sono? • Come?! Come faccio a fare questo? • E se?! E se non facessi così? Modello 4mat • Alle persone della categoria ‘perché ‘ fornite molte spiegazioni e motivazioni • Ai soggetti ‘cosa’ fornite fatti e informazioni • I soggetti ‘come’ necessitano di esercizi/esperimenti, simulazioni, mettere o vedere mettere in pratica le cose • Per quanto riguarda i soggetti ‘e se’ risultano efficaci i gruppi di discussione, l’auto-scoperta, ecc… 13 10/01/2012 Utilizza il modello 4MAT ad ogni livello • Comincia con un “sintetico cosa” definisce il quadro concettuale e operativo dell’intervento 1. Definisci il/i “perché?” 2. Fornisci informazioni sul “cosa?” 3. Passa ai “come?” 4. Termina con gli “e se?” Cosa ricordiamo meglio di un discorso? • Le prime cose dette (servono a dare una cornice a quanto poi si dirà) • Le ultime cose dette (servono a fornire una traccia alla memoria di chi ci ascolta) • I concetti ripetuti (da diversi punti di vista) • Le cose strane e originali poste all’interno del discorso e che sono vissute come uno stacco di riposo per la mente 14 10/01/2012 Contenuti del discorso Tre tipologie: – VALORI: argomenti che toccano la sfera emotiva dei partecipanti. Sono i più impegnativi e possono provocare contrasti – CONCETTI: esposizione razionale di teorie ed opinioni – FATTI: esposizione di dati, episodi, teorie altrui (senza commenti). É la parte in cui la personalità del relatore è meno coinvolta Modelli di gestione efficace 15 10/01/2012 I 6 cappelli per pensare • i ‘sei cappelli’ sono metafore sulla recitazione di un ruolo: 1. BIANCO: fatti e dati ‘oggettivi’, la prospettiva ‘statistica’ 2. ROSSO: le emozioni, il ‘sentire’, la prospettiva emotivo-istintiva 3. NERO: gli aspetti negativi, la prospettiva negativa logico-critica ( perché una cosa potrebbe andare male) 4. GIALLO: il sole, ottimismo, la prospettiva costruttiva logico-positiva 5. VERDE: vegetazione, crescita, fertilità, la prospettiva della creatività 6. BLU: il cielo che sovrasta, colore freddo, la visione di insieme, la prospettiva organizzativa e sistemica, la sintesi, il terzo occhio della situazione Il cappello Bianco il cappello della ricerca ed esplorazione • NO interpretazioni • NO opinioni • Domande precise e specifiche • Due livelli di informazioni: fatti accertati fatti creduti ( considerati di ‘secondo livello’ ) • Dati, cifre, informazioni ‘neutre’ 16 10/01/2012 Il cappello Bianco il cappello della ricerca ed esplorazione Immaginate un computer che fornisce i dati e le cifre che gli vengono chiesti. Le domande devono essere precise e specifiche, al fine di evitare interpretazioni e opinioni: • Abbiamo i dati del fatturato dell’anno scorso? Sì, eccoli … • Che errori abbiamo fatto nella nostra campagna di vendita? Ci siamo rivolti al 34% dei rivenditori, di questi, solo il 60% ha preso il prodotto, e il 70% , se interpellato, sostiene che il prezzo è troppo alto • Dalle indagini di mercato emerge che è aumentato il numero di acquisti degli smartphone Il cappello Rosso il cappello delle emozioni e sensazioni di pancia • Emozioni, apprezzamenti estetici, impressioni, intuizioni e presentimenti, sensazioni immediate • Reazioni, pensiero emotivo • NO giustificazioni • NO necessità di spiegare le ragioni ( ma se serve posso, e si esprimono mediante ‘sensazioni’ ) • ‘vederci rosso’, passione, tristezza, eccitazione, … 17 10/01/2012 Il cappello Rosso il cappello delle emozioni e sensazioni di pancia • Come Stiamo? Che sensazioni avete riguardo a x? • Non chiedetemi perché, ma questa faccenda non mi convince. Puzza. • L’istinto mi dice che c’è qualcosa di storto • Questo progetto è assurdo, non funzionerà mai, è un enorme spreco di denaro • Ho l’impressione che il cliente voglia prenderci in giro, me lo dice una sensazione ogni volta che lo … Il cappello Nero il cappello dell’avvocato del diavolo, del giudizio critico • Aspetti negativi ( espressi tramite pensiero logico ) • pessimismo • Giudizi motivati e pertinenti ( ‘per quale motivo’ per me non … ) 18 10/01/2012 Il cappello Nero il cappello dell’avvocato del diavolo, del giudizio critico • Anche se questa idea in prima battuta mi piace, devo fare per un attimo l’avvocato del diavolo, e dire che è altrettanto vero che ….. È legale? Funzionerà? • Quello che dici è solo una tua ipotesi • Le informazioni che mi porti sono insufficienti, e inoltre poco aggiornate … vale la pena di usarle? • I fatti sono esatti? Sono rilevanti? La conseguenza è corretta? È necessaria? O esistono altre conseguenze? Il cappello Giallo il cappello dell’ottimismo, della positività • Vantaggi, prospettiva costruttiva ( guadagni e benefici ): aspetto logico positivo • Congetture positive ( efficienza e realizzabilità ) • Suggerimenti concreti e precisi • Predizioni del futuro • Opportunità • Valutazioni positive razionali ( non emotive ) 19 10/01/2012 Il cappello Giallo il cappello dell’ottimismo, della positività • Cosa c’è di buono? Quali vantaggi? • L’aspetto positivo è che ora sappiamo cosa vuole … ( positività a posteriori di un fatto spiacevole ) • E’ possibile che, grazie a questo nuovo prodotto, guadagneremo anche un’altra fetta di clienti • Per risparmiare soldi potremmo dotarci di un impianto fotovoltaico, che ci consentirebbe di …. Il cappello Verde il cappello della creatività, delle alternative • NUOVE idee, concetti, percezioni • NUOVI approcci ai problemi • cambiamento • Alternative e opzioni • Pensiero laterale • Umorismo • Oltre quello che è ben consolidato 20 10/01/2012 Il cappello Verde il cappello della creatività, delle alternative • Cosa potremmo escogitare di nuovo? • Ok, con i metodi tradizionali non troviamo soluzioni … proviamo a pensare a metodi nuovi • Sotto la protezione del cappello verde, propongo di licenziare la metà dei nostri commerciali • Supponiamo di produrre programmi open source. Che movimento potrebbe accadere? • È una buona idea, ma troppo costosa nella forma attuale; potremmo rimodellarla in modo da renderla più economica? Il cappello Blu il cappello della procedura e dell’organizzazione • Istruzioni per pensare, distacco, auto-controllo • Organizzazione del pensiero, coreografo, direttore • Controllo e rispetto delle regole • Noi e gli altri ( la vision ) • Definizione del problema, degli obiettivi • Domande esplorative, quadri complessivi, conclusioni decide quando bisogna cambiare cappello Può commentare l’andamento del processo 21 10/01/2012 Il cappello Blu • • • • • • il cappello della procedura e dell’organizzazione Il cappello blu mi suggerisce che questo è il momento di cercare alternative Per studiare questo problema abbiamo poche informazioni, qualcuno ha proposte da cappello verde da fare? software e pubblicità. Vorrei idee creative sugli usi possibili della pubblicità per promuovere i nostri software Come potremmo far sì che il cliente soddisfatto ci faccia una buona pubblicità? Questo è l’obiettivo specifico Il modo in cui stiamo procedendo ci sta portando da qualche parte? Come ci ri-orientiamo? Qual è lo scopo dell’inc? Voglio qualche idea esplorativa sulla questione del miglioramento dei nostri programmi Il Modello di Disney • La pianificazione efficace, comporta la necessità di coordinare tre componenti della nostra personalità: il sognatore il realista il critico 22 10/01/2012 Sognatore: prima posizione percettiva • Associato a sé stesso: vede le cose solo dal suo punto di vista, le percepisce in base ai suoi bisogni e criteri, alla sua esperienza del mondo, referenza interna, atteggiamento proattivo • Focus mentale: orientato verso il “che cosa”,visione macro e a lungo termine, obiettivo generare nuove idee in brainstorming continuo, approccio positivo “tutto è possibile”, ricerca di novità e/o alternative, pensiero laterale e multisensoriale • Postura: Capo e occhi rivolti verso l’alto, postura equilibrata, simmetrica e rilassata Realista: seconda posizione percettiva • Dissociazione da sé stesso: si “mette nei panni” di chi dovrebbe realizzare il compito e far sì che il sogno possa diventare realtà, referenza esterna, atteggiamento reattivo • Focus mentale: orientato verso il “come”,visione micro e a breve termine, obiettivo individuare i passi da compiere, delineare tutte le fasi operative (progetto), approccio del tipo “agisci come se il sogno potesse essere realizzato”, ricerca delle risorse necessarie, pensiero lineare, logico sequenziale • Postura: Capo e occhi puntati dritti o leggerm. in avanti, postura simmetrica e leggerm. Protesa in av. 23 10/01/2012 Critico: terza posizione percettiva • Punto di vista esterno: si “mette nei panni” dei diversi attori in gioco interni ed esterni al progetto ( es. concorrenza, legge, clienti ) • Focus mentale: orientato verso il “perchè” e/o “e se”,visione super micro, obiettivo individuare le criticità, delineare i limiti, approccio del tipo “cosa succederebbe se si verificasse il problema x?”, ricerca delle difformità, pensiero logico critico • Postura: Capo e occhi rivolti verso il basso, postura angolata, possibile mano sotto il manto e l’altra sulla pancia Sognatore: le posture 24 10/01/2012 Realista: le posture Critico: le posture 25 10/01/2012 La Casa della creatività Sognatore Realista Critico Le tappe della strategia • Fase del sognatore: efficace per generare e scegliere l’obiettivo da raggiungere ( stato desiderato ) • Fase del realista: definire e implementare il percorso ( progetto attuativo ) • Fase del critico: valutare e avere un feedback sull’andamento del percorso di avvicinamento allo stato desiderato 26 10/01/2012 Attuazione del circolo della creatività Al fine di un buon funzionamento del processo, bisogna tenere presente alcune regole basilari: • Destinare spazi diversi ad ogni ruolo ( anche all’interno della stessa stanza ) • Ricordare le posture tipiche di ogni ruolo per facilitare l’ingresso allo ‘stato mentale’ corrispondente Attuazione del circolo della creatività • Nel ruolo del sognatore: togliere ogni elemento di distrazione ( telefono, pc, dati negativi ) e implementare tutti gli elementi stimolo che possiamo permetterci ( riviste, web, fogli bianchi, musica, sedie comode, strumenti per attività sportiva o artistica etc … ) • Nel ruolo del realista: circondarsi solo degli strumenti necessari per la progettazione, le simulazioni e per eventuali contatti esterni • Nel ruolo del critico: tutto ciò che è utile alla verifica dei progetti presentati dal realista 27 10/01/2012 COME RESTITUIRE SEGNALI DI RINFORZO • Sottolinea i comportamenti corretti, POI esamina quello che si potrebbe fare meglio o in maniera diversa la volta successiva • in quello che fanno le persone c’è sempre qualcosa di buono! • se dici a qualcuno che ha fatto bene qualcosa, lo ripeterà più spesso FORNIRE FEEDBACK DI RINFORZO • FEEDBACK A SANDWICH Mi piace il modo in cui fai/hai fatto questo … questo … questo … è altrettanto vero che la stessa cosa si può fare anche così … così … così …. • REGOLA DEL SUGGERIMENTO D’ORO Ho apprezzato/apprezzo molto 1) ……. 2) …… 3) ……… e ti suggerisco di …… 28 10/01/2012 Le tre qualità del comunicatore di successo • I buoni comunicatori fissano continuamente risultati ed obiettivi espliciti e verificabili • I buoni comunicatori hanno la consapevolezza sensoriale e l’abilità di osservazione che fornisce loro feedback continui sui loro progressi verso il risultato desiderato • I buoni comunicatori hanno flessibilità di comportamento e cambiano ed aggiustano continuamente la loro comunicazione per raggiungere i risultati che si sono prefissati. Se un approccio non funziona, possiedono la flessibilità di sceglierne facilmente un altro Suggerimenti per una buona lettura: • Sei cappelli per pensare - Edward de Bono - Ed. BUR • Leadership e visione creativa - Robert B. Dilts - Ed. Guerini e associati • Le sette regole per avere successo - Stephen Covey Ed. Franco Angeli 29 10/01/2012 BUON VIAGGIO GABRIELE NANI: [email protected] www.fieldfree.it 30