relazione tecnica - Comune di Valsamoggia

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relazione tecnica - Comune di Valsamoggia
Descrizione opere
Criteri generali - Prescrizioni
Manutenzione
Riferimenti normativi
Verifiche illuminotecniche
Protezioni contro i fulmini
Impianto fotovoltaico – Relazione
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pag. 5
pag. 11
pag. 12
pag. 14
pag. 17
pag. 31
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Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
Premessa
Il presente progetto è relativo all'esecuzione di tutti i lavori e le forniture necessarie per la
realizzazione degli impianti elettrici e speciali
per
il progetto “Ampliamento Centro
Sportivo Comunale”
L’intero complesso sportivo (esistente) ha una propria Cabina elettrica “Utente” di
trasformazione MT/BT [15KV/ 400V], con un trasformatore installato da 200 KVA.
Il sistema elettrico è classificato dalle Norme CEI TN. La cabina elettrica MT/BT è stata
adeguata alle prescrizioni della Norma CEI 0 -16.
B) DESCRIZIONE DELLE OPERE
B] DESCRIZIONE DEI LAVORI
Si riporta una descrizione sommaria delle opere oggetto dell’appalto.
I lavori e le forniture oggetto del presente appalto sono sommariamente i seguenti:
• a] Quadristica elettrica a servizio dell’intervento previsto in progetto.
• b] Condutture di distribuzione primaria a servizio dell’intervento previsto in progetto.
• c] Impiantistiche elettriche a servizio dei seguenti lavori previsti in progetto [Nuova
Palazzina Servizi, Nuova Tribuna, Copertura campi tennis esistenti (Geodetica),
Nuova Palestra (ex locale Ristoro attualmente presente negli spogliatoi esistenti).
• d] Illuminazione aree esterne Palazzina Servizi.
Di seguito vengono descritti i principali sistemi impianti elettrici relativi ai lavori e forniture
delle opere facenti parte dell’appalto e in precedenza sommariamente descritte.
B.1] Quadristica elettrica a servizio dell’intervento previsto in progetto.
Il progetto elettrico prevede la realizzazione di un nuovo Quadro di Zona [Q.Z] posto in
zona baricentrica rispetto alle nuove utenze elettriche previste nell’ampliamento del
centro sportivo. Detto quadro [Q.Z] è alimentato direttamente dal Quadro generale BT
presente in cabina; il dimensionamento (interruttore a monte e linea di alimentazione) è
tale da consentire in futuro aumenti dei fabbisogni elettrici dell’ intera area di pertinenza,
anche ipotizzando in futuro un eventuale aumento di potenza in cabina [Trafo da 400
KVA].
B.2] Condutture di distribuzione primaria a servizio dell’intervento previsto in
progetto.
Sono previsti nuovi cavidotti elettrici a supporto delle nuove distribuzioni.
B.3] Impiantistiche elettriche a servizio dei seguenti lavori previsti in progetto
[Nuova Palazzina Servizi, Nuova Tribuna, Copertura campi tennis esistenti (Geodetica),
Nuova Palestra, Illuminazione esterna].
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B.3.1] Impiantistiche elettriche a servizio della Nuova Palazzina Servizi.
La nuova Palazzina Servizi è destinata a: Uffici, Nuovi Spogliatoi, Ristorante/Sala
polivalente, Nuova centrale termica.
Ogni attività ha un proprio quadro dedicato, alimentato dal quadro Palazzina servizi [Q.P]
che è anche quadro condominiale delle varie attività che si andranno a svolgere nel nuovo
fabbricato. I consumi elettrici di ogni singola attività sono deducibili da contatori elettrici
divisionali (tariffa multioraria) installati nel quadro [Q.P].
B.3.2] Impiantistica elettrica ZONA UFFICI.
Sono previsti i seguenti sistemi impiantistici elettrici:
-Impianto di illuminazione normale e di emergenza.
-Impianto FM.
-Impianto TP/ED.
-Impianto TV
-Impianto di chiamata da servizio igienico per persona DA
B.3.3] Impiantistica elettrica ZONA NUOVI SPOGLIATOI.
Sono previsti i seguenti sistemi impiantistici elettrici:
-Impianto di illuminazione normale e di emergenza.
-Impianto FM.
-Impianto TP (infermeria).
-Impianti di chiamata da servizi igienici per persona DA
Il locale infermeria è stato considerato “Locale medico di Gruppo 1”, in quanto può
impiegare, anche se saltuariamente, apparecchiature elettromedicali (es. defibrillatore).
Per l’accensione e spegnimento luci di tutti i locali è stato previsto un pulsante generale.
B.3.4] Impiantistica elettrica ZONA RISTORANTE.
-Impianto di illuminazione normale e di emergenza. Per le aree (Sala ristoro- Cucina)
l’illuminazione normale e relativi corpi illuminanti è rimandata alle esigenze specifiche
dell’attività.
-Impianto FM . Per le aree (Sala ristoro- Cucina) l’impiantistica FM è rimandata alle
esigenze specifiche dell’attività. Il quadro elettrico [Q.R] previsto in progetto è
dimensionato per un’attività di ristorazione avente assorbimenti elettrici di tipo standard.
-Impianto TP/ED (sala polivalente)
-Impianto TV
-Impianti di chiamata da servizi igienici per persona DA.
B.3.5] Impiantistica elettrica CENTRALE TERMICA.
-Impianto di illuminazione normale e di emergenza.
-Impianto FM.
-Dispositivo esterno di sgancio Energia elettrica.
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Tutta l’impiantistica elettrica ha esecuzione a vista in esterno e dovrà essere realizzata nel pieno
rispetto delle vigenti norme in materia.
B.3.6] Impianti speciali Palazzina Servizi
Sono previsti i seguenti impianti:
• Impianto antintrusione
• Impianto diffusione sonora sala polivalente
• Impianto rivelazione fumi e gas – Allarme incendio
• Impianto centralizzato TV
B.4] Impiantistica elettrica NUOVA TRIBUNA
-Impianto di illuminazione.
-Impianto FM.
-Impianti di chiamata da servizi igienici per persona DA.
In merito all’impianto di illuminazione, il progetto prevede che tutta l’illuminazione sia posta sotto
gruppo statico di continuità (1000W), avente autonomia non inferiore ad un’ora. Ciò consente di
assicurare in emergenza ridondanti condizioni di sicurezza.
B.5] Impiantistica elettrica GEODETICA
-Impianto di illuminazione.
-Impianto FM.
B.6] Impiantistica elettrica NUOVA PALESTRA
Sono previsti i seguenti sistemi impiantistici elettrici:
-Impianto di illuminazione normale e di emergenza.
-Impianto FM.
-Impianto TV.
-Impianto di chiamata da servizio igienico per persona DA.
-Impianto controllo accessi.
B.7] Impianti ILLUMINAZIONE AREE ESTERNE
-Impianto di illuminazione esterna Palazzina Servizi.
B.8] Impianto Fotovoltaico da 12 KWp
Per l’impianto FV si fa riferimento alla relazione allegata.
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CRITERI GENERALI RIFERITI ALLA PROGETTAZIONE
1] LINEE DI DISTRIBUZIONE
Le linee di distribuzione principali sono realizzate con le seguenti condutture:
• cavi unipolari non propaganti l’incendio, posati in tubi corrugati di tipo pesante di PVC
autoestinguente per posa sotto pavimento o sotto traccia [tipo HO7Z1-K].
• cavi multipolari ed unipolari con guaina, non propaganti l’incendio [tipo FG7(O)R
0,6/1KV] per posa in polifore esterne;
• cavi multipolari ed unipolari con guaina, non propaganti l’incendio, [tipo FG7(O)M1
0,6/1KV] per posa in canali interni [Distribuzione primaria].
• cavi multipolari ed unipolari con guaina, non propaganti l’incendio, [tipo FTG10(O)M1
0,6/1KV] per l’illuminazione TRIBUNA.
2] CADUTE DI TENSIONI
In osservanza alle Norme CEI 64-8/5 e alle raccomandazioni in materia, le linee
sono state dimensionate per contenere al di sotto del 4% le cadute di tensione
percentuali.
3] PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI
La protezione delle condutture contro le sovracorrenti è stata verificata secondo quanto
disposto dalle NORME CEI 64-8 Cap. 43.
Per il dimensionamento delle linee e per la scelta degli interruttori si è proceduto sia sulla
base delle potenze abituali in interventi similari, sia sulla base delle potenze indicate dai
fornitori degli impianti tecnologici e di processo.
Il dimensionamento è stato effettuato assumendo coefficienti di contemporaneità pari ad
uno ed assumendo valori di riduzione delle portate appropriati in base al tipo di posa
prevista secondo le norme CEI-UNEL.
Gli interruttori e le linee sono stati scelti con tarature e sezioni in modo da garantire la
protezione dei circuiti sia dal cortocircuito che dal sovraccarico, assicurandosi inoltre di
avere interruttori con un potere di interruzione superiore alla corrente presunta di corto
circuito nel punto di installazione.
La Norma CEI 64-8 [714.43] stabilisce valga la regola generale della Sez. 434 [64-8].
Tutti i circuiti dell’impianto elettrico devono essere protetti dal sovraccarico e corto
circuito. Tale protezione verrà realizzata con interruttori magnetotermici e/o interruttori con
fusibili, che devono essere correttamente dimensionati secondo le condizioni:
-
protezione da sovraccarico:
IB ≤ ln ≤ lz
lf ≤ 1,45 x lz
-protezione da corto circuito:
t = KxS / l
dove:
IB=
Iz =
In =
If =
t =
S=
I =
K=
corrente di impiego del circuito;
portata in regime permanente della conduttura (Sezione 523);
corrente nominale del dispositivo di protezione;
corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo
convenzionale in condizioni definite.
durata in secondi;
sezione in mm2;
corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace;
115 per i conduttori in rame isolati in PVC;
135 per i conduttori in rame isolati con gomma ordinaria o gomma butilica;
143 per i conduttori in rame isolati con gomma etilenpropilenica e propilene reticolato;
74 per i conduttori in alluminio isolati in PVC;
87 per i conduttori in alluminio con gomma ordinaria, gomma butilica, gomma etilenpropilenica e
propilene reticolato;
115 corrispondente ad una temperatura di 160° C per le giunzioni saldate a stagno tra conduttori in
rame.
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4] PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
La protezione contro i contatti diretti dovrà essere ottenuta in modo totale in parte
mediante isolamento delle parti attive, in parte mediante involucri realizzanti il grado di
protezione minimo previsto dalle norme CEI 64-8.
Nella fase progettuale si è posta particolare attenzione alla protezione delle persone dai
contatti indiretti.
Sono stati adottati i seguenti accorgimenti progettuali:
- i circuiti elettrici sono protetti da interruttore generale magneto-termico-differenziale
ad alta sensibilità con soglia di intervento pari a 30mA (vds.schemi elettrici allegati).
-tutte le linee in partenza dai quadri prevedono il conduttore di protezione per
consentire il collegamento all'impianto di terra.
-realizzazione di collegamenti di equipotenzialità.
5] QUADRI ELETTRICI
Riferimenti normativi: CEI 17-13 * CEI 70-1 * CEI 23-51
I quadri elettrici sono installati nelle posizioni indicate nelle planimetrie allegata.
I componenti elettrici contenuti nei quadri e le dimensioni sono indicate negli schemi
allegati.
I quadri elettrici dovranno essere certificati in ottemperanza alle relative NORME CEI.
6) IMPIANTO DI TERRA
La struttura esistente è dotata di i idoneo impianto generale di terra; il presente progetto
prevede l’integrazione di detto impianto con la realizzazione dei seguenti impianti
integrativi: -Impianto di terra palazzina servizi. -Impianto di terra nuova tribuna.
CONDUTTORI DI TERRA
La sezione dei conduttori di terra dovrà essere conforme a quanto prescritto
dall’art.542.3 delle norme CEI 64-8/5 [Tab. 54A]
Tabella 54A - Sezioni minime dei conduttori di terra
Protetti contro la corrosione
Protetti meccanicamete
Non protetti meccanicamente
In accordo con la tabella 54F
16 mmq rame
16 mmq ferro zincato
Non protetti contro la corrosione
25 mmq rame
50 mmq ferro zincato
CONDUTTORI DI PROTEZIONE
La sezione dei conduttori di protezione dovrà essere conforme a quanto prescritto dalla
Tab.54F (64-8/5 CAP.54).
Tabella (54F) - Sezione dei conduttori di protezione
Sezione dei conduttori di fase dell’impianto
Sezione minima del corrispondente conduttore
S(mmq)
di protezione Sp(mmq)
S <= 16
Sp = S
16 < S <= 35
16
S > 35
Sp = S/2
Quando il conduttore di protezione non fa parte della stessa conduttura dei conduttori di
non deve essere minore di:
- 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica;
- 4 mmq se non è prevista una protezione meccanica
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fase, la sua sezione
COLLETTORE PRINCIPALE DI TERRA
Al collettore o nodo principale di terra saranno collegati:
- i conduttori di terra;
- i conduttori di protezione;
- i conduttori equipotenziali principali.
CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI
La sezione dei conduttori equipotenziali principali dovrà essere conforme a quanto prescritto
dall’art.547.1.1 delle norme CEI 64-8/5.
7] CONDUTTORI [Colorazioni]
I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle UNEL. In particolare per distinguere i cavi
unipolari o le anime dei cavi multipolari devono essere seguite le seguenti regole:
a) il bicolore giallo-verde è riservato esclusivamente ai conduttori di terra, di protezione e
di equipotenzialità;
b) il colore blu (azzurro) è riservato esclusivamente al solo conduttore di neutro.
c) i colori nero, marrone, grigio, sono riservati ai conduttori di fase.
d) colori diversi dai precedenti sono consentiti nella realizzazione delle impiantistiche di
eccitazione e comando funzionanti a tensioni inferiori a 50 V.
Non sono ammesse giunzioni e derivazioni all'interno di tubi o canalizzazioni.
Tutti i conduttori, compresi quelli di terra, di protezione ed equipotenziali, devono essere
infilati entro canalizzazioni e devono quindi risultare sempre sfilabili.
Tutti i terminali dei conduttori devono essere dotati di capicorda a pressione.
8] IMPIANTI ELETTRICI NEI LOCALI DOCCE
Gli impianti devono essere realizzati in conformità ai contenuti della Norma CEI 64-8 –
Parte 701. Nei servizi igienici con docce e/o bagni tutte le tubazioni metalliche dell'acqua
calda e fredda, del riscaldamento dovranno essere collegate, all'ingresso di ciascun
servizio, all’impianto di terra [collegamento equipotenziale supplementare].
Il progetto degli impianti idrici, idro-sanitari non prevede l’impiego di tubazioni metalliche;
possono essere presenti tubazioni metalliche relative all’impianto di riscaldamento [in
alcuni servizi igienici con docce]. In tali locali si dovranno pertanto eseguire i collegamenti
equipotenziali supplementari, come prescritto dalle NORME CEI 64-8 701.413.1.6; tali
collegamenti dovranno interessare, oltre le tubazioni metalliche, tutte le masse estranee
delle Zone 1,2,3.
La zonizzazione dei locali bagni/docce è definita dalla NORME CEI 64-8 - 701.32.
Nei suddetti locali la scelta e l’installazione dei componenti dovrà essere rispondente ai
contenuti della Norme CEI 64-8 – 701-5.
9] IMPIANTI TELEFONICI [Distribuzione]
Gli impianti telefonici dovranno essere realizzati in conformità alle vigenti norme
( NORMA CEI 103 ) ed alle prescrizioni impartite dall’Ente telefonico.
Le distribuzioni avranno tubazioni, cassette e scatole separate ed indipendenti da
qualsiasi altra impiantistica elettrica.
10] IMPIANTO CENTRALIZZATO TV [condominiale]
L’impianto TV è rispondente alla relative NORME CEI 12-15.
11] IMPIANTO TP/ED
Tutti i Cavi TP/ED [cavi cat.6] sono posati in condutture separate e dedicate
esclusivamente a tale sistema impiantistico. Il sistema dovrà essere certificato da Ditta
specializzata.
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12] IMPIANTO DI RIVELAZIONE ED ALLARME INCENDIO
(Palazzina Servizi - Uffici)
Il numero degli addetti effettivamente presenti, incrementato del 20%, è inferiore a 100
unità. Si applicano pertanto i contenuti del TITOLO III del D.M. 22 febbraio 2006
“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la
costruzione e l’esercizio di edifici/ e/o locali destinati ad uffici”, in seguito richiamati.
UFFICI di tipo 1 [n. persone presenti sul piano di max affollamento inferiore a 100]
- Gli impianti devono essere realizzati in conformità alla regola d’arte e alle
disposizioni di prevenzione incendi vigenti.
- Le attività accessorie devono essere conformi alle disposizioni di cui al punto 8 del
TITOLO II.
- Devono essere osservate le disposizioni di cui al TITOLO II, punti 10.1 [Estintori], con
riferimento ad attività a rischio basso, 13 [Segnaletica di sicurezza] e 14
[Organizzazione e gestione della Sicurezza antincendio].
In merito al punto [8], i locali destinati ad Archivi e depositi di materiali combustibili con
superfici da 15 a 50 mq, devono essere protetti con rivelatori di incendio collegati
all’impianto di segnalazione ed allarme.
In base ai presenti riferimenti normativi, non vi è l’obbligo di tale impianto.
(Palazzina Servizi -Spogliatoi)
Non sussistono obblighi normativi in merito all’obbligatorietà del suddetto impianto.
(Palazzina Servizi - Ristorante)
Non sussistono obblighi normativi in merito all’obbligatorietà del suddetto impianto.
Si ritiene tuttavia consigliabile l’installazione di un impianto generale di allarme incendio,
con l’integrazione di;
- rivelatori ottici di fumo posti nei locali a maggior rischio incendio;
- rivelatori di gas locale cucina.
La centrale, comune a tutto il sistema, è dotata di combinatore telefonico.
I criteri progettuali relativi al presente impianto sono i seguenti:
- Norma UNI 9795/2010 – “Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme di
incendio”.
Si allega pianta dei locali ed ubicazione dei principali componenti l’impianto stesso:
- rivelatori di fumo, con eventuale ripetizione ottica di segnalazione;
- rivelatori fughe gas;
- pulsanti di allarme manuali;
- dispositivi di allarme ottico-acustico;
- linee di interconnessione [energia e/o segnale] tra i suddetti componenti.
I rivelatori di fumo puntiformi ottici devono essere conformi alla UNI EN 54-7.
La loro ubicazione [ per le zone previste in progetto] soddisfano le prescrizioni della
Norma UNI 9795 vigente.
ELEMENTI DI CONNESSIONE [Via cavo]
La sezione minima dei conduttori di alimentazione dei componenti [rivelatori, punti
manuali, ecc.] deve essere di 0,5 mmq.
I cavi devono essere resistenti al fuoco per almeno 30 minuti secondo al CEI EN 50200, a
bassa emissione di fumo e zero alogeni o comunque protetti per tale periodo.
Nel caso si utilizzi un sistema di connessione ad anello chiuso, il percorso dei cavi deve
essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un solo ramo dell’anello,
ciò obbliga ad avere percorsi differenziati tra il percorso cavi in uscita dalla centrale e
percorso cavi di ritorno.
Se posati con altri cavi di segnale devono essere riconoscibili almeno in corrispondenza
dei punti di ispezione.
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ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA [Art. 5.1.2 – UNI 9795 - 2010]
All’interno delle aree sorvegliate devono essere direttamente sorvegliate
dai rivelatori anche le seguenti parti:
- locali tecnici di elevatori;
- cortili interni coperti;
- cunicoli, cavedi e passerelle per cavi elettrici;
- condotti di condizionamento dell’aria, condotti di aerazione e di ventilazione;
- spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto pavimenti sopraelevati.
13] IMPIANTO ANTINTRUSIONE (Palazzina Servizi)
Il progetto prevede l’installazione di un impianto antintrusione suddiviso per zone:
- Zona comune (ingresso).
- Zona Uffici
- Zona Spogliatoi
- Zona Ristorante
La centrale antintrusione, comune a tutto il sistema, utilizza il combinatore telefonico già
previsto per l’impianto precedente.
14] ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE
l sistema impiantistico di illuminazione dovrà essere realizzato secondo quanto riportato
nelle tavole di progetto e rispondente alle vigenti norme in materia di illuminamenti (UNI
EN 12464-1 – UNI EN 12193) - Le UNI EN 12193 sono state dalle NORME CONI n.49
del 6 maggio 2008)
I livelli minimi di illuminamento (illuminazione ordinaria) ottemperano alle seguenti
prescrizioni tecniche:
A] CORRIDOI - INGRESSO
illuminamento medio:
non inferiore a 150 lux
A1] CORRIDOI [Ristoranti]
illuminamento medio:
non inferiore a 100 lux
B] LOCALI UFFICI
• Illuminamento: 500 lux sul posto di lavoro
• Tonalità di colore: W,I [W= luce bianco-calda I= Luce bianco-neutra]
• Ra= indice di resa del colore : [Ra = 80-90]
• G = classe di qualità per la limitazione dell’Abbagliamento: B
• Valore limite UGR:19
I corpi previsti per gli uffici (ottica DARK 4x14W) hanno doppia accensione, al fine
di tener conto dell’apporto della illuminazione naturale.
C] LOCALI SPOGLIATOI
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Illuminamento medio: non inferiore a 150 lux
Tonalità di colore: W,I [W= luce bianco-calda I= Luce bianco-neutra]
Ra= indice di resa del colore : [Ra = 80]
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D] AMBIENTI SPORTIVI AL COPERTO (Tennis – Classe 3)
Classe 3 – Competizioni di basso livello, che non prevedono la presenza di
pubblico
Tennis
• Illuminamento medio: non inferiore a 300 lux
• Tonalità di colore: W,I [W= luce bianco-calda I= Luce bianco-neutra]
• Ra= indice di resa del colore : [Ra > 60]
Pallavolo/Pallacanestro
• Illuminamento medio: non inferiore a 200 lux
• Tonalità di colore: W,I [W= luce bianco-calda I= Luce bianco-neutra]
• Ra= indice di resa del colore : [Ra > 60]
E] TRIBUNA
•
•
•
Illuminamento medio: non inferiore a 70 lux
Tonalità di colore: W,I [W= luce bianco-calda I= Luce bianco-neutra]
Ra= indice di resa del colore : [Ra > 60]
15] ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Le strutture in progetto saranno dotate di impianto di illuminazione di sicurezza di tipo
“lampade autoalimentate”, aventi autonomia di due ore (vie di esodo) e ricarica completa
in 12 ore.
I livelli di illuminamento medio previsti in progetto non sono inferiori a 5 lux.
Per la tribuna, l’illuminazione generale è sotto Gruppo statico di continuità, avente
autonomia di un’ora, ciò porta ad avere “in emergenza” gli stessi livelli di illuminazione
presenti in condizioni ordinarie [presenza rete].
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MANUTENZIONE – VERIFICHE
La manutenzione delle apparecchiature e le verifiche periodiche sarà affidata all’Ente
gestore delle stesse.
Tale manutenzione dovrà essere effettuata
secondo le prescrizioni contenute nel
“Manuale operativo della manutenzione” che la Ditta esecutrice dei lavori, in ottemperanza
alle prescrizioni del Capitolato Tecnico dovrà predisporre e consegnare al Committente
prima della fine dei lavori.
Criteri generali di corretta gestione e manutenzione degli impianti
Una corretta gestione e manutenzione degli impianti si propone l’identificazione dei punti
critici e la definizione delle possibili tipologie di interventi da pianificare.
Per ciascuna delle operazioni viene definita la periodicità dell’intervento che consenta il
rispetto costante dei parametri di progetto, nonché la verifica periodica atta ad assicurare
condizione di esercizio nel totale rispetto normativo e di sicurezza.
La scelta della periodicità deve basarsi sui riferimenti legislativi e normativi, su eventuali
linee guida regionali e/o sulle indicazioni contenute nei manuali tecnici delle
apparecchiature.
Di seguito si riportano le periodicità [consigliata] delle verifiche da effettuarsi sui sistemi
impiantistici elettrici.
VERIFICHE FUNZIONALI E DI INTEGRITA’
DEI SISTEMI IMPIANTISTICI
PERIODICITA’ :Trimestrale
DISPOSITIVI DIFFERENZIALI [Tasto prova]
PERIODICITA’ :Mensile
DISPOSITIVI DI EMERGENZA
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
PERIODICITA’ : Semestrale
[lampade autoalimentate]
MISURA RESISTENZA DI TERRA
PERIODICITA’: Annuale
La verifica dell’impianto di terra è
assoggetta a controllo periodico da parte
AUSL o organismo notificato.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
A] Norme pubbliche sugli appalti [Vds. Capitolato generale]
B] Norme in materia di tutela e sicurezza sul lavoro [Vds. Capitolato generale]
C) Norme di Prevenzione Incendi
- Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 – Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli
impianti sportivi.
- Decreto Ministeriale 19 agosto 1996 – Approvazione delle regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di
pubblico spettacolo.
D) Normative CEI-UNI
La rispondenza alle normative CEI – UNI si intente specificatamente riferita ai seguenti fascicoli
ed anche ad altri che qui non verranno citati.
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CEI 11-1 - "Impianti elettrici con tensione superiore a 1 KV in corrente alternata”
CEI 11-8 - "Impianti di produzione, trasmissione e di distribuzione di energia elettrica,
impianti di terra".
CEI 11-17 - "Impianti di produzione trasporto e distribuzione di energia elettrica - Linee in
cavo".
CEI 11-20 - "Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti
di I e II categoria”.
CEI 11-37 - " Guida per l’esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia
alimentati a tensione maggiore di 1 KV”.
CEI 11-48 - " Esercizio degli impianti elettrici”
CEI 17-13/1- "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT). Parte 1°: prescrizioni per apparecchia ture di serie (AS) e non di serie (ANS)".
CEI 17-13/3 - " Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT). Guida per la prova in condizioni d’arco dovuto ad un guasto interno”.
CEI 17-8 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione
(quadri BT). Parte 3°: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha
accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD)".
CEI 20-19: "Cavi isolati con gomma con tensione nomin. Uo/U non superiore a 450/750V".
CEI 20-20: "Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale Uo/U non sup. a 450/750
V".
CEI 20-42/1 "Calcolo delle portate dei cavi elettrici”.
CEI 21-39 "Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni.
CEI 23-3: "Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per imp. domestici e
similari.
CEI 23-14: "Tubi flessibili in PVC e loro accessori". FASC. 297
CEI 23-18 "Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori differenziali con
sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari". FASC. 532
CEI 23-33 "Interruttori automatici per apparecchiature".
CEI 23-46 "Sistemi di canalizzazioni per cavi. Sistemi di tubi.
Parte 2-4 Prescrizioni part. Per tubi interrati.
CEI 23-51 "Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione
per installazioni fisse per uso domestico e similare.”
CEI 34-21 "Apparecchi di illuminazione - Parte I: Prescrizioni generali e prove";
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CEI 34-24 "Lampade a vapori di sodio ad alta pressione”;
CEI 34-33 "Apparecchi di illuminazione - Parte II: Prescrizioni particolari. Apparecchi per
illuminazione stradale";
CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 1°,2°3,3°,4°,5°,6°,7°".
CEI 70-1 "Grado di protezione degli involucri (cod. IP.)
CEI 210-73 (2003) - "Compatibilità elettromagnetica”.
CEI - UNEL (2004) - "Colori di guaina dei cavi elettrici”
CEI - UNEL (2000) - "Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione”.
NORME UNI
N.B.:OGNI FASCICOLO SI INTENDE COMPLETO DEGLI EVENTUALI SUPPLEMENTI LE NORME CITATE
DEVONO ESSERE APPLICATE ATTENENDOSI AGLI AGGIORNAMENTI IN VIGORE ALLA DATA DI INIZIO DEI
LAVORI
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Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
VERIFICHE ILLUMINOTECNCHE
TRIBUNA – Illuminazione ordinaria
Corpi illuminanti
- N. 3 Lanzini Mod. Olimpia 1 – 2x42W [6400 lumen]
- N. 2 Lanzini Mod. Olimpia 1 – 1x42W [3200 lumen]
Potenza allacciata specifica: 2,90 W7mq= 4 W7mq/100 lux
TRIBUNA – Illuminazione di sicurezza
L’ alimentazione della illuminazione generale della Tribuna è sotto Gruppo statico di
continuità, avente autonomia di un’ora; ciò porta ad avere “in emergenza” gli stessi livelli
di illuminazione presenti in condizioni ordinarie [presenza rete].
14
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
VERIFICHE ILLUMINOTECNCHE – UFFICIO TIPO
15
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
VERIFICHE ILLUMINOTECNCHE – Percorso PEDONALE
Larghezza pedonale: 2,5 metri
Pali (altezza fuori terra)= 4 metri
Interdistanza pali: 4 metri
Corpi illuminanti: Cariboni – mod. Levante Small 16 led (30W) – optic STR 40000K
16
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
RELAZIONE TECNICA
Protezione contro i fulmini
Comune di Crespellano
“NUOVA PALAZZINA SERVIZI”
Valutazione del rischio
e scelta delle misure di protezione
SOMMARIO
1.
2.
3.
4.
CONTENUTO DEL DOCUMENTO
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURE DA PROTEGGERE
DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
4.2 Dati relativi alla struttura
4.3 Dati relativi alle linee esterne
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
8. CONCLUSIONI
9. APPENDICI
10. ALLEGATI
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Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
Questo documento contiene:
- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine;
- la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie.
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme:
- CEI EN 62305-1 "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-2"Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-3 "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le
persone" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-4 "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture"
Febbraio 2013;
- CEI 81-3 "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni
d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999.
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche
da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.
La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da
altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della
struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel
comune di CRESPELLANO in cui è ubicata la struttura vale:
Nt = 2,5 fulmini/km² anno
4.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 40 B (m): 42 H (m): 5 H max (m): 10
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: pubblico spettacolo
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a:
- perdita di vite umane
In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve
pertanto essere calcolato:
- rischio R1;
Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di
protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente.
L’edificio ha copertura e struttura in cemento armato con ferri d’armatura continui.
4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: linea ENERGIA
- Linea di segnale: linea TP
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.
18
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:
- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;
- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP
(impulso elettromagnetico);
- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa
l'eventuale presenza di persone;
- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di
protezione esistenti;
sono state definite le seguenti zone:
Z1: Struttura
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti
sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE
ESTERNE
L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella
norma CEI EN 62305-2, art. A.2.
L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti
interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 623052, art. A.3.
Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come
indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5.
I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati
nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono
riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1: perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.
Z1: Struttura
RA: 2,07E-08
RB: 2,59E-08
RU(linea Energia): 1,54E-09
RV(linea Energia): 1,92E-09
RU(linea TP): 8,55E-09
RV(linea TP): 1,07E-08
Totale: 6,93E-08
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 6,93E-08
6.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 6,93E-08 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Poiché il rischio complessivo R1 = 6,93E-08 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre
adottare alcuna misura di protezione per ridurlo.
8. CONCLUSIONI
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere
assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
9. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 40 B (m): 42 H (m): 5 Hmax (m): 10
Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (CD = 0,5)
Schermo esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 2,5
APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: linea ENERGIA
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso
Tipo di linea: energia - interrata
Lunghezza (m) L = 90
Resistività (ohm x m) = 400
Coefficiente ambientale (CE): urbano
Caratteristiche della linea: linea TP
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso
Tipo di linea: segnale - interrata
Lunghezza (m) L = 500
Resistività (ohm x m) = 400
Coefficiente ambientale (CE): urbano
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: Struttura
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001)
Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)
Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna
Impianto interno: linea Energia
Alimentato dalla linea linea ENERGIA
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1)
Tensione di tenuta: 2,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1)
Impianto interno: linea TP
Alimentato dalla linea linea TP
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1)
Tensione di tenuta: 1,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1)
Valori medi delle perdite per la zona: Struttura
Rischio 1
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 3000
Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 3,42E-06
Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 4,28E-06
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Struttura
Rischio 1: Ra Rb Ru Rv
APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 4,85E-03 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,42E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 6,06E-03
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 1,11E+00
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee:
linea ENERGIA
AL = 0,003600 km²
AI = 0,360000 km²
Linea TP
AL = 0,020000 km²
AI = 2,000000 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee:
linea ENERGIA
NL = 0,000450
NI = 0,045000
linea TP
NL = 0,002500
NI = 0,250000
APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: Struttura
PA = 1,00E+00
PB = 1,0
PC (linea Energia) = 1,00E+00
PC (linea TP) = 1,00E+00
PC = 1,00E+00
PM (linea Energia) = 1,60E-01
PM (linea TP) = 4,44E-01
PM = 5,33E-01
PU (linea Energia) = 1,00E+00
PV (linea Energia) = 1,00E+00
PW (linea Energia) = 1,00E+00
PZ (linea Energia) = 3,00E-01
PU (linea TP) = 1,00E+00
PV (linea TP) = 1,00E+00
PW (linea TP) = 1,00E+00
PZ (linea TP) = 5,00E-01
21
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
RELAZIONE TECNICA
Protezione contro i fulmini
Comune di Crespellano
“NUOVA TRIBUNA”
Valutazione del rischio
e scelta delle misure di protezione
SOMMARIO
1.
2.
3.
4.
CONTENUTO DEL DOCUMENTO
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURE DA PROTEGGERE
DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
4.2 Dati relativi alla struttura
4.3 Dati relativi alle linee esterne
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
8. CONCLUSIONI
9. APPENDICI
10. ALLEGATI
22
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
Questo documento contiene:
- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine;
- la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie.
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme:
- CEI EN 62305-1 "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-2"Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-3 "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le
persone" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-4 "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture"
Febbraio 2013;
- CEI 81-3 "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni
d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999.
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche
da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.
La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da
altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della
struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel
comune di CRESPELLANO in cui è ubicata la struttura vale:
Nt = 2,5 fulmini/km² anno
4.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 28 B (m): 8 H (m): 8 H max (m): 10
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: pubblico spettacolo
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a:
- perdita di vite umane
In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve
pertanto essere calcolato:
- rischio R1;
Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di
protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente.
L’edificio ha struttura portante metallica o in cemento armato con ferri d’armatura continui.
4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: linea Energia
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:
- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;
- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP
(impulso elettromagnetico);
23
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e
l'eventuale presenza di persone;
- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di
protezione esistenti;
sono state definite le seguenti zone:
Z1: Struttura
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti
sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE
ESTERNE
L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella
norma CEI EN 62305-2, art. A.2.
L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti
interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 623052, art. A.3.
Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come
indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5.
I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati
nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono
riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1: perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.
Z1: Struttura
RA: 1,61E-07
RB: 0,00E+00
RU(linea energia): 1,54E-08
RV(linea energia): 0,00E+00
Totale: 1,76E-07
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 1,76E-07
6.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 1,76E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Poiché il rischio complessivo R1 = 1,76E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre
adottare alcuna misura di protezione per ridurlo.
8. CONCLUSIONI
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere
assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
9. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 28 B (m): 8 H (m): 8 H max (m): 10
Coefficiente di posizione: isolata (CD = 1)
Schermo esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 2,5
APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: linea Energia
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso
Tipo di linea: energia - interrata
Lunghezza (m) L = 180
Resistività (ohm x m) = 400
Coefficiente ambientale (CE): urbano
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: Struttura
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: cemento (rt = 0,01)
Rischio di incendio: nessuno (rf = 0)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)
Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna
Impianto interno: linea energia
Alimentato dalla linea linea Energia
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE su percorsi diversi (spire fino a 50 m²) (Ks3 = 1)
Tensione di tenuta: 2,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1)
Valori medi delle perdite per la zona: Struttura
Rischio 1
Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 1500
Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 1,71E-05
Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 0,00E+00
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Struttura
Rischio 1: Ra Rb Ru Rv
APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 3,76E-03 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,10E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 9,40E-03
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 1,03E+00
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee:
linea Energia
AL = 0,007200 km²
AI = 0,720000 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee:
Linea Energia
NL = 0,000900
NI = 0,090000
APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: Struttura
PA = 1,00E+00
PB = 1,0
PC (linea energia) = 1,00E+00
PC = 1,00E+00
PM (linea energia) = 1,60E-01
PM = 1,60E-01
PU (linea energia) = 1,00E+00
PV (linea energia) = 1,00E+00
PW (linea energia) = 1,00E+00
PZ (linea energia) = 3,00E-01
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RELAZIONE TECNICA
Protezione contro i fulmini
Comune di Crespellano
“NUOVA GEODETICA TENNIS”
Valutazione del rischio
e scelta delle misure di protezione
SOMMARIO
1.
2.
3.
4.
CONTENUTO DEL DOCUMENTO
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURE DA PROTEGGERE
DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
4.2 Dati relativi alla struttura
4.3 Dati relativi alle linee esterne
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1 di perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
6.1.2 Analisi del rischio R1
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
8. CONCLUSIONI
9. APPENDICI
10. ALLEGATI
26
Comune di Crespellano – Ampliamento Centro Sportivo
Relazione Sistemi impiantistici elettrici
1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO
Questo documento contiene:
- la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine;
- la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie.
2. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme:
- CEI EN 62305-1 "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-2"Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-3 "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le
persone" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-4 "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture"
Febbraio 2013;
- CEI 81-3 "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni
d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999.
3. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE
L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche
da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta.
La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da
altre costruzioni.
Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della
struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso.
4. DATI INIZIALI
4.1 Densità annua di fulmini a terra
Come rilevabile dalla norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel
comune di CRESPELLANO in cui è ubicata la struttura vale:
Nt = 2,5 fulmini/km² anno
4.2 Dati relativi alla struttura
Le dimensioni massime della struttura sono:
A (m): 40 B (m): 40 H (m): 8 Hmax (m): 10
La destinazione d'uso prevalente della struttura è: pubblico spettacolo
In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a:
- perdita di vite umane
In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve
pertanto essere calcolato:
- rischio R1;
Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di
protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente.
L’edificio ha struttura portante metallica o in cemento armato con ferri d’armatura continui.
4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne
La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche:
- Linea di energia: linea energia
Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
4.4 Definizione e caratteristiche delle zone
Tenuto conto di:
- compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare;
- eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP
(impulso elettromagnetico);
- i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e
l'eventuale presenza di persone;
- le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di
protezione esistenti;
sono state definite le seguenti zone:
Z1: interna
Z2: esterna
Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti
sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone.
5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE
ESTERNE
L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella
norma CEI EN 62305-2, art. A.2.
L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti
interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 623052, art. A.3.
Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come
indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5.
I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati
nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi.
I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono
riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta.
6. VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1 Rischio R1: perdita di vite umane
6.1.1 Calcolo del rischio R1
I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati.
Z1: interna
RA: 1,55E-07
RB: 1,94E-08
RU(linea energia): 3,42E-09
RV(linea energia): 4,28E-10
Totale: 1,78E-07
Z2: esterna
RA: 3,10E-10
Totale: 3,10E-10
Valore totale del rischio R1 per la struttura: 1,78E-07
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6.1.2 Analisi del rischio R1
Il rischio complessivo R1 = 1,78E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05
7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
Poiché il rischio complessivo R1 = 1,78E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre
adottare alcuna misura di protezione per ridurlo.
8. CONCLUSIONI
Rischi che non superano il valore tollerabile: R1
SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI.
In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere
assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche.
9. APPENDICI
APPENDICE - Caratteristiche della struttura
Dimensioni: A (m): 40 B (m): 40 H (m): 8 Hmax (m): 10
Coefficiente di posizione: isolata (CD = 1)
Schermo esterno alla struttura: assente
Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 2,5
APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche
Caratteristiche della linea: linea energia
La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso
Tipo di linea: energia - interrata
Lunghezza (m) L = 80
Resistività (ohm x m) = 400
Coefficiente ambientale (CE): urbano
APPENDICE - Caratteristiche delle zone
Caratteristiche della zona: interna
Tipo di zona: interna
Tipo di pavimentazione: cemento (rt = 0,01)
Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001)
Pericoli particolari: medio rischio di panico (h = 5)
Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5)
Schermatura di zona: assente
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna
Impianto interno: linea energia
Alimentato dalla linea linea energia
Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2)
Tensione di tenuta: 2,5 kV
Sistema di SPD - livello: Assente (PSPD =1)
Valori medi delle perdite per la zona: interna
Rischio 1
Numero di persone nella zona: 10
Numero totale di persone nella struttura: 20
Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 1500
Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 8,56E-06
Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 1,07E-06
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: interna
Rischio 1: Ra Rb Ru Rv
Caratteristiche della zona: esterna
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Tipo di zona: esterna
Tipo di suolo: asfalto (rt = 0,00001)
Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna
Valori medi delle perdite per la zona: esterna
Numero di persone nella zona: 50
Numero totale di persone nella struttura: 50
Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 1500
Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = 1,71E-08
Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: esterna
Rischio 1: Ra
APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi
Struttura
Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 7,25E-03 km²
Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,41E-01 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 1,81E-02
Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 1,10E+00
Linee elettriche
Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee:
Linea energia
AL = 0,003200 km²
AI = 0,320000 km²
Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee:
linea energia
NL = 0,000400
NI = 0,040000
APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta
Zona Z1: interna
PA = 1,00E+00
PB = 1,0
PC (linea energia) = 1,00E+00
PC = 1,00E+00
PM (linea energia) = 6,40E-03
PM = 6,40E-03
PU (linea energia) = 1,00E+00
PV (linea energia) = 1,00E+00
PW (linea energia) = 1,00E+00
PZ (linea energia) = 3,00E-01
Zona Z2: esterna
PA = 1,00E+00
PB = 1,0
PC = 0,00E+00
PM = 1,00E+00
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RELAZIONE TECNICA
IMPIANTO FOTOVOLTAICO
A.
B.
C.
Potenza elettrica IMPIANTO FOTOVOLTAICO
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Criteri di Dimensionamento IMPIANTO
D.
Producibilità dell’impianto FV
E.
Principali caratteristiche dei MODULI
F.
Protezione dei MODULI contro la corrente inversa
G. Montaggio dei Moduli
H. INVERTER (caratteristiche tecniche)
I. CAVI – QUADRI
L. Caduta di tensione
M. Dispositivo di interfaccia
O. Box prefabbricato
P. Collaudo
Q. Obblighi della Ditta installatrice
31
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Il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico è stato fatto con riferimento alle prescrizioni vigenti
della Regione Emilia Romagna in materia di “Fonti energetiche rinnovabili” .
[Bollettino Ufficiale della regione Emilia-Romagna n.151 del 6.10.2011]
A] Potenza elettrica installata
-
P [KW] = Sq/65 + 10% per incremento per edifici pubblici
Sq= superficie coperta dell’edificio [in mq]
Tale dimensionamento è prescritto quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31
maggio 2012 e fino al 31 dicembre 2014.
In relazione al progetto del Comune di Crespellano “Ampliamento Centro Sportivo Comunale”
l’obbligo delle “Fonti energetiche rinnovabili” è relativo al nuovo edificio destinato a “ PALAZZINA
SERVIZI”. Tale edificio ha una superficie coperta di 650mq.
- P [KW] = 650/65 + 10% = 11,00 KW
Si prevede un impianto da 12KWp.
Per interventi edilizi (non residenziali) autorizzati anteriormente al 31 maggio 2012, la potenza
richiesta è di: “0,5 KW ogni 100 mq di superficie utile”.
Nel caso in esame, per la Nuova palazzina servizi, la potenza richiesta sarebbe stata di 3,5 KW.
B] NORMATIVE TECNICHE DI RIFERIMENTO
-
Norme CEI/IEC per la parte elettrica convenzionale.
Norme CEI/IEC e/o JRC/ESTI per i moduli fotovoltaici; in particolare, la CEI EN 61215 per i
moduli al silicio cristallino e la CEI En 61646 per i moduli a film sottile.
Conformità al marchio CE per i moduli fotovoltaici e per il convertitore c.c./c.a ed in generale
per tutte le apparecchiature oggetto del presente progetto..
UNI 10349, o Atlante Europeo della Radiazione solare, per il dimensionamento del campo
fotovoltaico.
UNI/ISO per le strutture meccaniche di supporto e di ancoraggio dei moduli fotovoltaici.
Per le Norme CEI, in particolare:
- CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a e
1500V in c.c.
- CEI 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione degli utenti attivi e passivi alle reti
BT delle imprese distributrici di energia elettrica.
- CEI 11-20 “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I
e II categoria.
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
-
CEI 110-31; CEI 110-6; CEI 110-8 per la compatibilità elettromagnetica [EMC] e la
limitazione delle emissioni in RF.
CEI EN 62305 -1/2/3/4 “Protezione delle strutture contro i fulmini
- CEI EN 62305-1"Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-2"Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-3 "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per
le persone" Febbraio 2013;
- CEI EN 62305-4
"Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle
strutture" Febbraio 2013;
- CEI 81-3 "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei
Comuni d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999.
-
-
NORMATIVE/ LEGGI
Norme di Prevenzioni Incendi e prescrizioni del Comando provinciale VV.F.
Norme della Regione Emilia Romagna
Norme del Comune di Crespellano
Prescrizioni dell’Ente erogatore il servizio elettrico, con particolare riferimento alla
“Guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel distribuzione” o dell’azienda locale di energia
elettrica.
Delibere dell’AEEG.
Tutte le norme in materia di sicurezza e prevenzione infortuni.
C] CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO FV
Installazione: Crespellano [BO] [Nord Italia – latitudine 44,30° N]
La quantità di energia elettrica prodotta è calcolata sulla base dei dati radiometrici di cui alla NORMA UNI
10349.
1] Orientamento ed inclinazione dei moduli.
I moduli fotovoltaici sono installati sulla copertura piana della palazzina servizi.
L’orientamento, indicato con l’angolo [ ] di deviazione rispetto alla deviazione ideale SUD e di
[+ 45°].L’angolo [ β] (inclinazione del modulo con l’orizzontale) è previsto in progetto di 15°.
La combinazione dell’inclinazione e dell’orientamento determina l’esposizione del modulo.
Tutti i moduli previsti in progetto hanno la stessa esposizione.
2] Configurazione del campo fotovoltaico
Si prevedono in totale 4 stringhe, ciascuna da 12 moduli, per un totale di 48 moduli e potenza
complessiva 48 x 250W = 12000W.
[Potenza di una stringa: 1x12 x 250W = 3000W]
Per minimizzare gli ombreggiamenti tra i moduli, la distanza tra le file di moduli di altezza (L)
sarà maggiore di:
D = L cos β ( 1+ tan β/tan
)
[ ] = elevazione del sole mezzogiorno del 21 dicembre = 90° - 44,30° - 23,40° = 22,30°
[β] (inclinazione del modulo con l’orizzontale)= 15°.
[L] = (altezza dei moduli)
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
D] Producibilità dell’impianto FV
Luogo di installazione: CRESPELLANO [BO] (latitudine 44,30°)
Orientamento: +45°
Inclinazione: 15°
Dalla UNI 10349, si ricava una radiazione annua su superficie orizzontale pari a 1420 KWh/mq.
Tenuto conto sia dell’orientamento sia dell’inclinazione, si ottiene una produzione annua di
energia, per un impianto FV da 12 KW, di:
12x 1,06 x 1420 = 18.062 kWh.
La perdita complessiva nel campo PV, per il caso in esame, è stimabile inferiore al 15%.
La perdita per il resto dell’impianto [dovuta prevalentemente all’ inverter] può essere valutata
intorno al 6%.
La produzione annua attesa dell’impianto [producibilità] è pertanto: 0,85 x 0,94 x18.062 = 14.431
KWh
Il rendimento totale dell’impianto è pertanto pari a: 14.431/18.062= 0,8
E] Principali caratteristiche dei MODULI
[Modulo costituito da celle solari in monocristallino]
Bosch Solar Module c-Si M60
Classe di potenza 250 Wp
Classificazione di efficienza -0 /+4,99 Wp
Struttura: laminato vetro-film (cornice in alluminio anodizzata, scatola di giunzione IP65 con 3
diodi di by pass, film sul lato posteriore, celle solari in monocristallino)
Resistenza al carico: 5400 Pa
Carico da vento: 2400 Pa
Installazione: orizzontale/verticale
-
Potenza nominale massima Pmax
Tensione a vuoto [Uoc]
Corrente [Isc]
Tensione MPP [Umpp]
Corrente MPP [Impp]
Temperatura NOCT
Tensione max di esercizio
Isolamento
= 250 Wp
= 37,90 V (STC)
= 8,82 A (STC)
= 30,31 V (STC)
= 8,25 A (STC)
= 48,4°
= 1000 V
= Classe II
Ct – coeff. Temperatura (Uoc) = - 0,31 [%/K]
STC – condizioni standart
Dimensioni [lungh.- larghezza- altezza] = [1660 x 990 x 50] mm.
Peso = 21 kg
Intervallo di temperatura di esercizio (-40° / +85° )
34
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
Cavi di connessione:
- Sezione 4 mmq
- Lunghezza 1,5 (polo negativo)
- Lunghezza 1,5 (polo positivo)
Considerata la località di installazione ed il tipo di posa, si possono ipotizzare le temperature
minima e massima dei moduli di [-10° e + 70°].
Ne conseguono:
-
Tensione a vuoto max del modulo: 37,90 + 0,118 (25 + 10) = 42,03 V
Tensione MPP minima del modulo: 30,31 + 0,118 (25 - 70) = 25,00V
Tensione MPP massima del modulo: 30,31 + 0,118 (25 + 10) = 34,44 V
CARATTERISTICHE ELETTRICHE DELLA STRINGA
-
Potenza massima:
Tensione MPP
Corrente MPP
Corrente di cortocircuito max
Tensione a vuoto massima
Tensione MPP minima
Tensione MPP massima
= 12 x 250 = 3000 W
= 12 x 30,31 = 363,72 V
= 8,25 A
= 1,25 Isc = 1,25 x 8,82 = 11,03 A
= 12 x 42,03 = 504,36V
= 12 x 25,00= 300 V
= 12 x 34,44= 413,28 V
Entrambi i poli c.c. sono isolati da terra
F] Protezione dei MODULI contro la corrente inversa
Se una stringa viene cortocircuitata in tutto o in parte, le altre stringhe in parallelo originano una
corrente che attraversa la stringa in senso inverso a quello ordinario, I diodi di blocco che
evitano la circolazione di corrente inversa tra le stringhe, non sono idonei come dispositivi di
protezione dalle sovraccorrenti.
Tale protezione è ottenuta con l’impiego di fusibili. I fusibili impiegati (di tipo gG) devono essere
idonei all’uso in c.c. ed avere tensione nominale in c.c. maggiore della massima tensione del
generatore PV (1,2 Uoc = 45,48 V); la corrente nominale del fusibile deve essere superiore a
1,25 Isc (11,025 A).
G] Scelta dell’ inverter
Si è optato per un unico inverter trifase . Es. POWER ONE mod. PVI – 12,5 – TL – OUTD o
similare.
Marcatura CE- Certificazione CEI 0-21.
Dati tecnici dell’inverter
Dimensioni: [HxLxP] 716x645x224 mm – Peso 41kg
Temperatura ambiente [-25° / +60°] – Sistema di raf freddamento: naturale
35
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
Dati tecnici
Lato c.c. (ingresso)
• Potenza massima: 12800 W
• Tensione massima: 900 V (DC di ingresso)
• Range di tensione di ingresso MPPT: (360 – 750) V
• Numero di MPPT indip.: 2
• Corrente di ingresso massima: 36 A - 18 A (per ogni MPPT)
• Massima corrente di corto circuito di ingresso per ogni MPTT: 22 A
• Numero di coppie di collegamento DC per ogni MPTT.: 2/3
• Categoria di sovratensione: II (Uwi=2,5KV)
• Monitoraggio delle correnti di dispersioni verso terra
• Collegamenti delle stringhe con morsetti
Lato c.a. (uscita)
• Potenza nominale: 12500 W
• Potenza massima: 13800 W
• Tensione nominale: 400 V
• Massima corrente AC di uscita: 20 A
• Frequenza nominale: 50/60 Hz
• Fattore di potenza: cosφ = 1
• Categoria di sovratensione: II (Uwi=2,5KV)
• Rendimento massimo: 97,20%
• Distorsione armonica < 2%
Verifica del corretto accoppiamento tra INVERTER e MODULI
1] La massima tensione a vuoto della stringa Tensione [504,36 V] è
inferiore alla massima tensione tollerabile dall’inverter (900 V)
2] La tensione MPP minima di stringa [300 V] è superiore alla minima tensione del
MPPT dell’inverter per ogni canale (270 V)
3] La tensione MPP massima di stringa [413,28V] è inferiore alla tensione massima
MPPT dell’inverter [750 V]
4] La somma delle correnti MPP massime delle stringhe che alimentano l’inverter (4 x
8,25 = 33,00 A) non supera la corrente in ingresso massima dell’inverter (36 A).
H] CAVI E QUADRI
Sarà ricavato un locale dedicato sulla copertura (vds. Particolare allegato) in cui installare
all’interno le seguenti apparecchiature
•
QUADRO DI STRINGHE
•
INVERTER
•
Quadro per il sezionamento lato c.a.
CAVI – I moduli sono dotati di cavi solari, completi di connettori con grado di protezione
IP65. Le stringhe sono collegate all’unico quadro di campo con cavi tipo FG21M21 di
sezione 6 mmq. (colori: rosso – nero per le polarità)
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
La portata del cavo Iz = K1 x K2 x Io = 25,9 A
La portata Iz è maggiore della corrente di corto circuito massima delle stringhe
[1,25 x Isc] = 11,025 A
Il quadro di campo è collegato all’inverter con cavi FG7R 0,6/1KV di sezione
10 mmq. (portata 48 A) posati in canale isolante.
QUADRO DI CAMPO
Nell’unico quadro di campo, che dovrà essere conforme alla Norma EN 60349-1
(CEI 17-13/1) sono installati i dispositivi di sezionamento e protezione dei singoli
sottocampi.
QUADRO LATO c.a
Quadro per il sezionamento lato c.a. [Vds. Schema allegato]
I] Caduta di tensione
Al fine di limitare le perdite per effetto Joule , si è assunta una caduta (lato c.c) inferiore
al 2%
L] Dispositivo di interfaccia
Il dispositivo di interfaccia è costituito da contattore tripolare con Ie = 50 A (Categoria di
utilizzazione AC-3) e bobina a 230 V c.a, associato ad un relè di protezione di interfaccia,
conforme alla CEI 0-21, tipo LOVATO PMVF 50.
Si prevede un gruppo soccorritore (UPS) da 600VA, autonomia 20 min.
M] Comando di emergenza
E’ previsto un comando di emergenza che agisce sia sull’interruttore generale e toglie
tensione all’inverter con conseguente apertura del dispositivo di interfaccia.
N] Montaggio dei Moduli
I moduli sono montati su strutture di supporto in alluminio [vds. Particolare], alle quali verranno
bloccati con bulloni in acciaio inox e morsetti in alluminio. Tali strutture di supporto saranno
fissate alla copertura piana mediante idonee barre filettate [ancorate con fissaggi chimici]; le barre
uscenti dal solaio saranno adeguatamente impermeabilizzate al fine di assicurare una totale e
permanente tenuta alle infiltrazioni d’acqua. Si prevedono n. 6 file orizzontali di strutture per
supporto pannelli; ogni fila dovrà essere adeguatamente controventata; sono inoltre da prevedersi
tamponamenti laterali e longitudinali atti a limitare le azioni del vento sulle strutture
Il dimensionamento delle strutture di supporto dovrà essere fatto con riferimento ai contenuti degli
Eurocodici ECO ed EC9; le indicazioni relative all’entità dei carichi da neve e da vento sono
deducibili dall’ Eurocodice EC1. Andranno analizzate le combinazioni di carico più gravose per le
strutture in esame, anche al fine di determinare le max reazioni di calcoloNormative di riferimento
UNI – EN 755-2 – Alluminio e leghe di alluminio
UNI EN ISO 3506 “ Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio
inossidabile”
Parte 1 – Viti e viti prigioniere
Parte 2 – Dadi
Parte 4 – Viti autofilettanti
UNI EN 1990 -- 2006 – “Eurocodice – Criteri generali di progettazione strutturale”
UNI EN 1991 -- 2004 – “Eurocodice 1 – Azioni sulle strutture Parte 1-3 – Azioni in generale –
Carichi da neve.
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Relazione Sistemi impiantistici elettrici
UNI EN 1991 -- 2010 – “Eurocodice 1 – Azioni sulle strutture Parte 1-4 – Azioni in generale –
Azioni del vento..
UNI EN 1999 -- 2009 – “Eurocodice 9 – Progettazione delle strutture in alluminio – Regole
strutturali generali.
O] BOX prefabbricato per contenimento apparecchiature
Fornitura e posa in opera di manufatto prefabbricato per contenimento di apparecchiature
elettriche, per installazione all’aperto su copertura piana, di dimensioni indicative:
-Lunghezza: 2,00 metri; Larghezza 1,50 metri; Altezza utile interna 2,20 metri..
Descrizione: Struttura perimetrale (profilo tetto, basamento e piantoni) in lamiera zincata spess.
15/10. Colore RAL 9002. Pannelli parete spess. 40 mm. Colore RAL 9002.
Serramenti: N.1 porta esterna a due ante simmetriche (dim. 1200x2080 mm.) con n.2 griglie
400x400 mm. con rete antinsetti.
P] Collaudo
Prima della messa in servizio da parte della Ditta installatrice, in accordo con la stazione
appaltante, l’impianto fotovoltaico dovrà essere sottoposto a collaudo (verifica iniziale). Il
collaudo, nonché le successive verifiche periodiche, si articolano in:
- Esame a vista.
- Misure e prove.
Esame a vista L’esame a vista deve accertare che gli ombreggiamenti siano quelli di progetto e che tutti i
componenti dell’impianto PV impiegati siano idonei all’uso previsto, integri e
correttamente installati.
Misure e prove –
Prima della messa in servizio dell’impianto dovranno essere effettuate le seguenti prove:
• Verifica delle tensioni e correnti di stringa
• Misura dell’isolamento dei circuiti
• Verifica dei collegamenti equipotenziali.
• Prove dell’inverter (prova di avviamento – Prova di mancanza rete)
- Misure di potenza (prestazioni)
In merito alle suddette prove, dovrà essere rilasciato verbale di collaudo.
Q] Obblighi delle ditta installatrice
Al termine dei lavori, la Ditta installatrice dell’impianto dovrà rilasciare la seguente
documentazione:
•
Manuale di uso e manutenzione, inclusivo della pianificazione consigliata per
gli interventi programmati di manutenzione
•
Verbale delle verifiche effettuate attestanti l’ idoneità funzionale e normativo
dell’intero impianto FV.
•
Certificazioni sulle apparecchiature impiegate
Pannelli ( CEI EN 61215)
Interfaccia – Inverter (CEI 0-21)
Di ogni altro componente
•
Certificati di garanzia delle apparecchiature installate
•
Garanzia sull’intero impianto FV e sulle relative prestazioni di funzionamento.
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