MEGAFONO n1 anno 2016
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MEGAFONO n1 anno 2016
Giornalino della A.S.P. CORDENONESE “ARCOBALENO” Anno 2016 n° 1 In collaborazione con: Centro Diurno per anziani di Cordenons Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Cordenons INDICE Editoriale: pag. 3 “I miei nonni… la loro esperienza mi è servita a crescere” Interviste degli anziani della Casa di Riposo pag. 4 Interviste degli anziani del Centro Diurno pag. 9 Interviste dei ragazzi della Scuola Media “L. Da Vinci” pag. 11 Inserto n. 1: inserto: FESTE DI CARNEVALE pag. 30 Inserto n. 2: inserto: CORO ARCOBALENO pag. 34 L’angolo della poesia pag. 35 Arcobaleno EVENTI pag. 38 Buon compleanno a… pag. 46 Benvenuto a… Per ricordare… pag. 47 Si ringraziano: - per la rilegatura: gli anziani, residenti nell’A.S.P., del gruppo delle attività manuali; - per la stampa: la Cooperativa Sociale di Solidarietà PROMOZIONE LAVORO Onlus. MAGGIO 2016 Cari amici simpatizzanti di Megafono ben ritrovati, Ogni persona, nel corso della vita, assume, in ambito familiare e sociale, diversi ruoli a seconda delle diverse esperienze ed attività in cui si trova coinvolta. Tra gli eventi che ci portano a ricercare nuovi ruoli vi è la nascita di un nipote, che rivoluziona i dinamismi relazionali dei vari componenti della famiglia, dai genitori fino ai novelli nonni. Si instaurano, infatti, rapporti trigenerazionali, con forti implicazioni, affettive ed emotive, poiché i nonni danno vita con i nipoti ad un rapporto diretto, istintivo, talora molto solido, a volte in armonia coi genitori, a volte in contrasto con loro. La "nonnità" dunque richiede una ridefinizione di ruoli, competenze e funzioni, suscita nuove energie e soddisfazioni, ma può anche generare contrasti e conflitti. In ogni caso ci chiediamo “c’è sempre da imparare dall’esperienza dei nostri nonni?” Che cosa abbiamo imparato da loro e a cosa ci sono serviti i loro consigli? Questo è l’argomento di questo numero di Megafono, seguiteci nella lettura e …chissà “non si finisce mai di imparare”. Una famosa citazione di Alfred Sheinwold dice: “Impara tutto ciò che ti è possibile dagli errori degli altri. Non avrai tempo a sufficienza per farli tutti……. Le Educatrici Elisa, Monica, Clara, Francesca e Francesca 3 MEGAFONO - a cura degli anziani della Casa di Riposo “I miei nonni…la loro esperienza mi ha aiutato a crescere” I nonni: quelli presenti, quelli assenti, quelli che aiutano, quelli che restano in disparte, quelli che si impicciano. Non c’è un solo modo per essere nonni, esattamente come non c’è un solo modo per essere genitori. Questa volta il nostro tema per questo numero del Megafono ci presenta un argomento delicato, che scava a ritroso nel passato dei nostri ospiti. Chi lo racconta attraverso un augurio, chi attraverso i ricordi; chi nel presente, chi nel passato, chi guarda al futuro. Perché il valore più grande che deve essere trasmesso è proprio quello della famiglia, che è la cosa più importante che una persona possa avere, perché i familiari ci saranno sempre, in ogni momento della vita, bello o brutto che sia; la famiglia è il luogo dove “ci si comporta peggio e si viene più amati”. 4 MEGAFONO - a cura degli anziani della Casa di Riposo TERESA B. Mia nonna paterna si chiamava come me. Teresa. Per differenziarmi da lei, tutti mi chiamavano Teresina. Abitava a San Lorenzo di Arzene e mi insegnò ad usare il fuso per lavorare la lana che ricavavamo dalle nostre pecore. Tuttavia, ho conosciuto in maniera più profonda e mi lega un ricordo più nitido ed affettuoso, il rapporto con mia nonna materna, Nonna Regina. Quest’ultima abitava a San Giorgio della Richinvelda e faceva parte di una numerosa famiglia di mezzadri. Pensate che, oltre a me, aveva altri 42 nipoti! Mi ha insegnato a cucinare (i piatti che le riuscivano meglio erano pollo a tocchetti cucinato lentamente sul calore della stufa insaporito con aglio, rosmarino e cipolla ed il suo ragù per la pastasciutta). Era “speciale” ed affettuosa. Quando andavo a trovarla con mia figlia di due anni, aveva sempre in tasca qualche prelibatezza per lei. I miei nonni mi hanno insegnato molto. A fare sempre del bene, essere onesta e non “cacciarmi nei guai”. Nel momento in cui sono venuti a mancare, hanno lasciato un vuoto immenso, lenito solamente dal passare degli anni. GIOVANNA C. Dei miei nonni non ricordo molto in dettaglio, ma se penso a loro ricordo perfettamente che erano delle brave e buone persone. Molto semplici, sempre dedite al lavoro, e con troppo poco tempo da dedicare alla famiglia. Tra di loro andavano “moderatamente d’accordo”, dato che a volte si scontravano a causa dei loro caratteri forti. Ricordo il nonno Eugenio, il papà di mia mamma, che a volte andava in bottega per giocare alle carte. Il nonno paterno Giuseppe, invece, era uno “sgrafignino”: gli piaceva mettere il becco dappertutto!! E poi ricordo la nonna materna Angela, una “gran donna”: pulita, molto ordinata e imparziale; sempre a lavorare a maglia con i ferri e la lana. Purtroppo era spesso triste e preoccupata; io credo sentisse sulle sue spalle il peso della nostra grande famiglia (eravamo in 30 che vivevamo nella stessa casa). 5 MEGAFONO - a cura degli anziani della Casa di Riposo MARIA D. S. Ho avuto la possibilità di vivere, e anche in modo intenso, il rapporto con mia nonna materna Elisabetta e di lei conservo dei ricordi vividi nella mente. Le ho voluto molto bene perché l’ho vissuta in maniera più costante, anche quotidiana, e quando se n’è andata ho perso una radice fondamentale della mia vita. Non ha mai avuto la presunzione di sostituirsi ai miei genitori ma li ha coadiuvati nella mia crescita, aiutandoli dove loro non potevano da soli. Era una donna “piccolina” ma graziosa con un carattere forte. Mi ha insegnato i valori del lavoro (era lei stessa una grande lavoratrice) e l’utilità della preghiera. Inoltre mi ricordava che la vita non va sempre come speriamo. A volte ci riserva anche degli episodi spiacevoli; se accadono, dobbiamo andare avanti con ottimismo e fiducia. Abitavamo a Pordenone ed ogni domenica andavamo assieme alla Messa nella parrocchia di San Giorgio. La ricordo con amore e la sua perdita è stata difficile da superare. Il passato è sempre difficile da ricordare ma rimane, per l’appunto, passato. GEMMA B. Nonni…se non ci fossero bisognerebbe inventarli, secondo me. Ho avuto la fortuna di avere dei nonni materni che mi adoravano. Ricordo ancora, ed ero piccola piccola eh, la sensazione di calore che mi trasmettevano. La nonna si chiamava Luigia ed il nonno Angelo. Abitavano a Cordenons ed erano entrambi contadini. La nonna portava i capelli lunghi raccolti in una treccia. Una volta, tutti lavoravano: i giovani, gli anziani, le donne e i bambini. Ognuno aveva il proprio compito e la propria parte di lavoro. Ad esempio, i miei nonni erano contadini e lavoravano i campi. Anche io andavo ad aiutarli e quando arrivava l’ora del pranzo, i bambini più piccoli avevano il compito di portare il pranzo in campagna. Dopo il duro lavoro, però, c’era anche un po’ di tempo libero e di svago. Infatti, durante l’estate, mi compravano sempre tanto gelato. 6 MEGAFONO - a cura degli anziani della Casa di Riposo FLORA B. “La vita l’è dura!”. Ecco una delle frasi che ripetevano spesso le mie nonne. Ero molto legata a loro e penso che siano state le persone che più mi hanno insegnato quali sono i princìpi della vita. Mi hanno insegnato l’importanza della famiglia, delle cose più semplici, di un abbraccio e di un piccolo gesto. Mi hanno insegnato a vivere in modo umile, liberandomi dalle cose superficiali, e a non pensare solo a me stessa, ma soprattutto agli altri, poiché loro, pur non avendo molto, hanno sempre trovato qualcosa da dare alle persone meno fortunate. Purtroppo, i nonni non li ho potuti conoscere perché sono venuti a mancare quando io ero molto piccola ed i ricordi risulterebbero sbiaditi. Luigia era la nonna materna e ricordo che non aveva la minima passione per le faccende domestiche. A lei piaceva stare all’aria aperta. Amava passare le ore a badare all’orto e, pensate, alle volte dovevamo pure chiamarla perché era ormai arrivata l’ora del pranzo. Piccolina e robusta, non era molto affettuosa però faceva una “pasta e fagioli” sublime! La nonna paterna, Virginia, era “stupenda” e la ricordo con affetto e nostalgia. Era brava in tutto ciò che faceva. Mi ha insegnato a cucire e, quando lavoravo a maglia, stava lì affianco per controllare che io facessi un buon lavoro, altrimenti “disfava tutto e mi faceva ricominciare da capo”. “Ah, se non ci fossero i nonni!”. MARIA ANTONIETTA B. Ho conosciuto i miei nonni paterni, abitavano a Pordenone in via Revedole. Mio nonno come mestiere faceva il contadino. Mia nonna, invece, era casalinga. Erano entrambi piccoli di statura e snelli. La nonna aveva capelli corti e biondi. Purtroppo, a causa del tanto lavoro in campagna, quando andavo a trovarli, non passavamo molto tempo assieme. Caratterialmente, mio nonno era molto chiuso, a tratti burbero, e dedicava poco tempo a mia nonna a causa del lavoro. Mia nonna, al contrario, era molto spontanea ed aperta. 7 MEGAFONO - a cura degli anziani della Casa di Riposo LAVINIA G. Credo di potermi ritenere fortunata perché ho avuto la possibilità di vivere, e anche in modo intenso, il rapporto con i miei nonni e di tutti e quattro conservo dei ricordi vividi nella mente. I miei nonni paterni abitavano in Via Pasch e si chiamavano Maria e Giuseppe. La nonna faceva la contadina. Era piccola e rotonda, con i capelli lunghi lunghi che le piaceva raccogliere in una treccia. Purtroppo, andavo poco a trovarla perché ci siamo spesso e volentieri scontrate. A mio parere era “scorbutica”. Il nonno Giuseppe lavorò per molti anni in America come fiorista. Al contrario della nonna, era di carattere buono e gioviale. Quando ritornò dall’America, ricordo che lo abbiamo accolto in modo festoso e, quando trovavo del tempo, mi piaceva passarlo con lui a lavorare nel giardino. Anche i miei nonni paterni abitavano in via Pasch ed io con loro. La nonna si chiamava Augusta e lavorava. Era piccolina e molto graziosa. Mi piaceva stare con lei e passare il tempo cantando e pregando assieme. Il nonno, per cui nutro grande affetto e rispetto, si chiamava Giobatta. Darei tutto quello che ho per qualche ora con ognuno di loro. 8 MEGAFONO - a cura degli anziani del Centro Diurno ADELINA B. La mia era una famiglia molto numerosa. Tra nonni, adulti e bambini eravamo in 34. Aaaah i miei nonni! Che persone meravigliose! Ricordo la Nonna Regina e la sua bravura in cucina: come faceva lei la polenta non la faceva nessuno! E poi c’era Nonno Giuliano ed i suoi baffi. Era usanza della nostra famiglia recitare il Santo Rosario tutte le sere. Una volta osai dire “Eh ma anche questa sera il Rosario???”; il nonno mi rispose “Hai cenato questa sera?”. Cari i miei nonni. Erano proprio brave persone. Sicuramente si sono guadagnati un posto in Paradiso. MARCELLO V. Purtroppo, alle volte, la memoria mi gioca brutti scherzi e, in questo momento, non riesco a ricordare i loro nomi. Ricordo, tuttavia, con grande facilità l’armonia che regnava in casa. E il merito era proprio dei miei cari nonni, le colonne portanti della mia famiglia. CALLISTO G. Impossibile dimenticare mio nonno. Porto con grande onore il suo nome: Callisto. CLAUDIA D. M. Ogni volta che penso alla mia cara nonna Catina, penso anche all’odore che la caratterizzava. Lei e le sue lunghe gonne odoravano di tabacco perché le piaceva molto “Tabacare”. 9 MEGAFONO - a cura degli anziani del Centro Diurno MARIA LUISA N. Ricordo molto bene i miei nonni materni, di cui conservo dei bellissimi momenti passati in loro compagnia. Mio nonno Attilio era ufficiale dell’impero austriaco e portava con onore la divisa. Mi raccontava spesso di quando andò a fare la guardia al Castello di Miramare nel periodo in cui sarebbe dovuta arrivare la principessa Sissi. Lui era talmente bello che pure la principessa in persona gli fece dei complimenti per la sua avvenenza ed eleganza. Era molto geloso di mia nonna Margherita, la quale era una donna bellissima. Si conobbero a teatro ed ebbero sei figli. Un aneddoto simpatico su mia nonna era quello di nascondere sempre del pane per me nella traversa per viziarmi. Infatti, la vedevo solamente durante l’estate ed in questo frangente di tempo, passavamo bei momenti assieme. Ad esempio, la domenica era un’abitudine andare in gita al Monte Radio per ammirare la città dall’alto. AUGUSTA Z. Ho avuto la fortuna di conoscere sia i nonni materni sia quelli paterni. Questi ultimi si chiamavano Giuseppe ed Augusta. Infatti, ho ereditato il nome proprio da lei. I nonni materni di cognome facevano D’Andrea ed erano molto benestanti. Anche se i ricordi sbiadiscono, mi rimangono belle sensazioni. 10 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” ALESSIA CAMATA 2a D – I MIEI NONNI I miei nonni mi hanno aiutato a crescere, a diventare grande...insomma per me sono stati i miei secondi genitori. In 12 mi hanno insegnato molte cose e me le stanno insegnando ancora adesso e per questo li ringrazio molto. Con mia nonna ho un rapporto più aperto e sereno mentre con mio nonno un po' più chiuso perché rispetto a mia nonna lui è più severo, però io so che mi vuole bene. Quando stavo male loro mi curavano e si occupavano molto di me e della mia salute, quando cadevo per terra e mi sbucciavo le ginocchia mia nonna era sempre la prima a curarsi di me, e quando, magari, facevo o dicevo qualcosa di sbagliato e brutto e non volevo dirlo a mia mamma, mia nonna diceva sempre che il segreto sarebbe stato sempre tra me e lei. Beh, ora parliamo un po' di mio nonno...lui è abbastanza severo e di solito prima si occupa delle sue cose e poi aiuta gli altri, diciamo che è un tipo solitario. Ma a parte questo io gli voglio molto molto molto bene perché c'è e ci sarà sempre per me. Infatti, dato che mia nonna ha la patente, ma ha paura di guidare una macchina, lui, cioè mio nonno, mi accompagna sempre dappertutto (scuola, supermercato...) e anche se ha un carette solitario, io penso che mi voglia comunque bene altrimenti non mi accompagnerebbe dappertutto! Detto questo sono molto felice di avere dei nonni, perché ci sono certe persone che i nonni non li hanno, oppure che sono in condizioni non buone. SIMONE BURIN 2aD – I MIEI NONNI I miei nonni sono cinque: tre dalla parte materna e due da quella paterna. La più vecchia è la mia bisnonna Maria, con la quale ho giocato a briscola in molti pomeriggi caldi d’estate. Ora però non riesce più a muoversi. Dalla parte materna ci sono il nonno Fabio e la nonna Marisa. Con il nonno ho imparato a giocare a tennis, visto che giocava da giovane, e ad usare il trattorino per l’erba. Infatti ogni volta che ha bisogno mi chiama e io corro felice. 11 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” La nonna Marisa, invece mi ha insegnato a fare le parole crociate, i sudoku, a riconoscere i fiori e a ricordarmi degli altri con l’uso di semplici parole quali: “come va?” e “grazie”. Inoltre mi ha insegnato la grammatica e a tutt’oggi mi corregge. I nonni materni abitano a fianco a noi, così ogni qualvolta che voglio fare una corsa o i miei genitori non ci sono vado al di là del cancello. I nonni paterni abitano a Talponedo e una volta alla settimana, il sabato, andiamo a trovarli. Essi si chiamano Luciano e Annalisa. Quando c’è qualche ponte o sono in vacanza mi fermo a dormire da loro. Con loro ho imparato a fare il pane. Ci si alza presto, si indossa un grembiule bianco e si comincia a mescolare acqua e farina. Poi si aspetta che questa grossa mole lieviti. A quel punto ognuno ha un pezzetto di pasta da modellare ed io faccio sempre la “s” di Simone. Il nonno Luciano che è addetto al forno, a legna ovviamente, controlla tutta la situazione e quando la temperatura del forno è raggiunta ci chiama per infornare. Che profumo esce dal forno, mentre la mia “s” e tutte le altre forme cominciano a dorare in superficie!!! Questo per me è un bel momento perché stiamo tutti insieme e condividiamo un’esperienza. I nonni sono importanti per me perché sono un punto di riferimento e mi aiutano a crescere. ANDREA MANNA 2a D – I NONNI Non dico che i miei nonni non mi abbiano insegnato niente, ma mio nonno materno è morto quando avevo 2 anni e, qualunque cosa mi avesse detto, oggi non me la ricorderei. Mio nonno paterno, invece, è morto quattro anni fa quando avevo otto anni, lui mi ha insegnato a mungere le pecore, a scegliere i pulcini quando li andavamo a comprare insieme, mi ha fatto toccare i coniglietti e mi ha mostrato come uccidere un tacchino. Non so se queste cose mi serviranno nella vita, ma sono comunque ricordi che ho di mio nonno. Adesso mi rimangono solo le mie nonne, materna e paterna. Loro mi insegnano la buona educazione, anche se quando vado da loro ingrasso giusto un po’. Continuamente mi telefonano e mi chiedono come sto e come vado a scuola e soprattutto la mia nonna materna che non ha potuto frequentare la scuola da piccola (per povertà ed ignoranza) mi esorta ad impegnarmi tanto nello studio e mi augura di arrivare ad essere una persona colta e preparata 12 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” La mia nonna paterna, invece, vorrebbe stimolarmi in attività fisiche, perchè lei era un’insegnante di educazione fisica, ma a parte il nuoto sono una schiappa negli altri sport. I miei 4 nonni hanno vissuto vite diverse ma tutti mi hanno regalato il rispetto reciproco e per se stessi. DESIRE 2a D – I NONNI Credo di ritenermi fortunata perché ho la possibilità di vivere il rapporto con i miei nonni e di tutti e quattro conservo dei ricordi. Ho forse amato di più quelli paterni perché li vedevo quasi ogni giorno e ogni giorno andavo a casa loro. E mi ricordo di quando ero piccola ed andavo alle lezioni di danza (hip-hop), che non avrei potuto frequentare se tante volte non mi ci portavano i miei nonni. Della mia nonna mi piace soprattutto il profumo, che le avevamo regalato io e i miei genitori e che mi raccontava storie sulla guerra ed io mi annoiavo, poi i vestiti che mette e il modo di camminare che ha. La mia nonna paterna è molto gentile con me e quando le chiedo qualcosa, è sempre pronta ad esaudire le mie richieste. Il mio nonno paterno e molto alto, persino più dei miei genitori, e se ne vanta ancora oggi; lui per scherzare, mi prende in giro chiamandomi nanetta. Mio nonno materno, invece, si vanta perché dice che ai suoi tempi era il più bravo della classe ed era molto atletico. A volte mi porta a passeggiare e mi racconta la stessa cosa e che ho preso tutto da lui. GIULIA TOFFOLO 2a D – I NONNI I miei nonni mi hanno insegnato a vivere da sola, ad arrangiarmi per poi farmi diventare grande, una ragazza che oramai sta per diventare una signorina. La mia nonna paterna è stata l'unica a riuscire ad insegnarmi a cucinare, a stirare, a riordinare, a fare le pulizie di casa e ad accontentarmi di quello che ho, perché tutto non si può avere. E' l'unica che è stata la più fortunata al mondo, perché ha una famiglia che le vuole un mondo di bene. Anche se lei qualche volta è un po' triste, perché ha perso una persona molto importante, ma io cerco di tirarla su di morale raccontandole cose che fanno ridere. Mentre purtroppo la mia nonna materna è venuta a mancare quando io avevo sei anni, e anche se ero ancora piccola ho ricevuto molto affetto da lei, che è una grande cosa per me. Il mio nonno 13 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” materno mi ha insegnato a vivere con costanza, e mi insegna ancora a non arrendermi mai e cercare sempre la via giusta. Mentre il mio nonno paterno è venuto a mancare quando io avevo solo tre anni ed era così giovane! Ora non ricordo quello che mi ha insegnato, perché ero troppo piccola, ma era divertente, lo dice il mio papà, non avrei mai voluto perderlo. Ma la vita ti nasconde delle sorprese belle e brutte e anche inaspettate… noi non possiamo sapere il nostro futuro. So solo dire che il futuro si può cambiare, basta solo volerlo! ALESSIO GRIZZO 2a D – I NONNI I miei nonni paterni sono stati molto importanti per la mia infanzia: già da quando avevo 6 mesi passavo le giornate da loro perché i miei genitori andavano a lavorare. Mia nonna mi ha insegnato parecchie cose, ad esempio: mangiare da solo, camminare, soffiare il naso, andare in biciletta, ecc. Mia nonno mi portava in bicicletta a vedere le mucche in una stalla di un suo amico, vicino a casa sua. A 3 anni ho iniziato l’asilo, mi portavano e venivano a prendere loro. Ancora oggi quando sono malato o nel periodo estivo sto con loro. Mio nonno materno purtroppo non l’ho mai conosciuto perché è venuto a mancare prima che io nascessi. Quando ero piccolo, se i miei genitori dovevano uscire alla sera o nel periodo estivo, veniva mia nonna materna a farmi compagnia. Mi raccontava quello che faceva da piccola quando non c’era la tecnologia e come si divertivano in casa con cose semplici. Durante l’estate io e mio fratello andavamo spesso a mangiare a casa sua, ci preparava sempre la pasta con il tonno e ricordo che siccome noi facevamo baruffa per chi aveva più pasta, nostra nonna ci spiegava che non bisogna litigare per cose inutili. Nell’estate del 2011 è venuta a mancare mi è dispiaciuto molto però i suoi ricordi sono sempre con me. 14 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” GIULIA LUCCHESE 2a D – I NONNI I miei quattro nonni si chiamano: Rosa e Renato (dalla parte di mia mamma ), Alba e Vittorio (dalla parte del papà). Loro sono delle persone molto speciali per me. Io voglio loro moltissimo bene. La loro esperienza mi ha aiutato a crescere. Non hanno avuto un’infanzia facile, perché non avevano molta disponibilità economica. La nonna Rosa ha dovuto lasciare la Sicilia con la sua famiglia, per venire qui al nord, dove c’erano più fabbriche e quindi dove c’era più lavoro. Lei aveva tre fratelli, la sua mamma faceva la casalinga, solo il suo papà aveva un lavoro e faticavano ad arrivare alla fine del mese. La sua mamma confezionava i vestiti per tutta la famiglia, dato che era un’abile sarta. Anche la famiglia di mio nonno Renato ha dovuto abbandonare la sua amata montagna per venire a Pordenone, in città, per la maggiore disponibilità di lavoro. I miei nonni paterni hanno studiato fino alla quinta elementare e poi sono dovuti andare a lavorare. Ho capito che hanno faticato molto, per possedere tutto ciò che hanno ora. Rosa e Renato, i quali hanno entrambi la propria mamma, si dedicano con molto amore, per aiutarla. Questo mi ha insegnato che bisogna aiutare le persone anziane. Quando vado da mia nonna Rosa imparo a cucire, tradizione molto importante per la mia famiglia. Per me i nonni sono come dei secondi genitori, però più buoni, perché sono molto più divertenti di loro e anche perché non mi sgridano quasi mai. Ai miei nonni io voglio tantissimo bene, e loro resteranno per sempre nel mio cuore. MIRKO RUI 2a D – I NONNI I miei nonni mi hanno insegnato molte cose, sebbene non mi paressero molto utili all'epoca. Quando ebbi poco più di sette anni, mio nonno mi insegnò come fare la malta e dopo aver imparato per bene, ci provai, ma non combinai granché. Dopo mi hanno insegnato a giocare a briscola e a scala, anche se di quest'ultimo gioco a carte non ricordo niente e in più non mi piaceva granché. Mi ricordo ancora quella volta che hanno provato a insegnarmi a cucinare la pasta, feci un disastro. 15 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Alle elementari non capivo molto la matematica, perciò mi hanno aiutato a comprenderla meglio facendomi divertire. Poi mi hanno insegnato a giocare a scacchi, ma tuttora muovo le pedine a caso. Loro mi hanno insegnato come lavorare sui campi e come gestirli. Per ultimo (ma non per importanza) mi hanno insegnato un po' il dialetto che parlavano a Porcia. SARTORE ROBERTO 2a D – I NONNI La loro esperienza mi e servita a imparare certi valori. Questi valori sono: rispettare la gente, aiutare la gente in difficoltà, essere sinceri con se stessi e verso gli altri, mai giudicare le persone dall’apparenza… bisogna conoscerle. Con mio nonno mi diverto perché mi insegna a fare sempre qualcosa di nuovo invece con mia nonna mi diverto moltissimo quando mi racconta di lei alla mia età. Loro mi portano sempre a visitare posti nuovi e belli. SILVIA ROSSETTI 2a D – LA NONNA SILVANA Adesso voglio raccontarvi di mia nonna Silvana: per me mia nonna era tutto, mi ricordo quando andavo sempre a casa sua, passavo ore e ore a stare attaccata a lei...Anche quando mangiavo sempre da lei o al ristorante le rubavo sempre il cibo e lei non si arrabbiava, anzi! Anche quando andavo a dormire da lei era bellissimo, perchè mi faceva dormire dove volevo e credo che lei sia stata la nonna che tutti avrebbero desiderato avere perchè lei mi dimostrava tanto bene con poco, quello mi bastava, faceva i salti mortali solo per accontentarmi. Io ogni volta sento la sua presenza in qualunque posto, modo, maniera perchè mi manca tantissimo. Mi ricordo nell'ultimo periodo che lei era venuta a casa nostra, perchè la sua malattia si faceva sentire; dormiva sempre con me e mia sorella e lei avendo comunque i suoi problemi ci teneva il doppio di quello che ci teneva precedentemente. Per me mia nonna era tutto, lei per me era una consulente, un’amica, la persona migliore del mondo; come lei teneva a me io tenevo a lei. Di solito come si dice: "Se trovi un amico, trovi in tesoro!!!" Per me la sua esperienza mi è servita a crescere, capire quello che è giusto e quello che è sbagliato, a volere bene. 16 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Nonna mi manchi tantissimo, ti rivorrei qui con me solo per abbracciarti forte forte e per dirti che ti voglio un mondo di bene. ANNA CAL 2a D – I NONNI HO CONOSCIUTO POCO I MIEI NONNI PERCHE’ QUANDO SONO NATA ERANO GIA’ ANZIANI E ABITAVANO DISTANTI. QUELLO CHE SO SU DI LORO L’HO APPRESO ATTRAVERSO LE TESTIMONIANZE DEI MIEI GENITORI. ERANO PERSONE BUONE, GENTILI, MOLTO LEGATE A FAMIGLIA E FIGLI. I NONNI LIDIA E GIUSEPPE ERANO I GENITORI DI MIO PAPA’: LA NONNA LIDIA ERA UNA DONNA ALLEGRA, ENERGICA CHE NELLA SUA VITA AVEVA LAVORATO A LUNGO COME SEGRETARIA D’AZIENDA ED ERA ATTACCATISSIMA AL NONNO GIUSEPPE. AL NONNO GIUSEPPE PIACEVA TANTISSIMO PRENDERSI CURA DEL SUO ORTO E NE ERA ORGOGLIOSO. AMAVA MOLTO I BAMBINI E SAREBBE STATO FELICE DI TRASCORRERE UN PO’ DI TEMPO CON LE SUE NIPOTINE. I NONNI BRUNO E SANTINA ERANO I GENITORI DELLA MAMMA: HO POTUTO CONOSCERE LA NONNA SANTINA ANDANDO A VISITARLA A CASA SUA, SCOPRENDO COSI’ CHE DA GIOVANE ERA UN’ABILE SARTA E CUCIVA VESTITI PER TUTTA LA SUA FAMIGLIA. ERA MOLTO INNAMORATA DEL NONNO BRUNO CHE PERO’ MORI’ IN GIOVANE ETA’. DA LEI ABBIAMO SAPUTO CHE ERA UN GRAN LAVORATORE, AMAVA COLTIVARE LA TERRA E NEL TEMPO LIBERO SI DAVA DA FARE PER MIGLIORARE LA CASA E IL GIARDINO. ERA MOLTO ALLEGRO E POSITIVO ANCHE NELLE DIFFICOLTA’. DA OGNUNO DI LORO HO POTUTO APPRENDERE PARTICOLARI DI VITA IN TEMPI DIFFICILI COME AD ESEMPIO L’INFANZIA TRASCORSA ALL’EPOCA DELL’ULTIMA GUERRA E LA FORZA E L’IMPEGNO PER REALIZZARE I PROPRI SOGNI. POSSO QUINDI DIRE CHE LI SENTO VICINI PROPRIO GRAZIE A QUESTE STORIE TRAMANDATE CHE POTREBBERO ESSERE UTILI NEL FUTURO. LUNA RAFFIN 2a D – I NONNI I miei nonni mi sono stati vicini fin da quando ero piccola. Per me loro sono speciali perché mi vogliono bene anche se combino pasticci. Con loro ho passato dei momenti indimenticabili. 17 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Una cosa molto importante che mi hanno insegnato è che mi sgridano solo per il mio bene, così che io possa crescere nel modo giusto. Mio nonno materno, il pittore, mi ha insegnato delle tecniche importanti di pittura, mentre mio nonno paterno, il decoratore edile, mi ha insegnato diverse cose sui colori che si usano per dipingere i muri. In quanto alle nonne, loro mi hanno insegnato delle filastrocche e a fare la pasta in casa. So che sembrano delle cose non molto importanti, però per me lo sono perché per insegnarmele ci hanno messo il cuore e questo perché mi vogliono bene. Inoltre mi hanno insegnato a non arrendermi e che le cose si devono fare bene. I nonni sono veramente speciali, non solo perché sono gentili o perché ti regalano sempre dei soldi, ma anche perché sono pazienti e fanno di tutto perché tu possa essere felice. Secondo me le nonne danno sempre tanto da mangiare ai nipoti perché si preoccupano per loro, infatti quando ti senti triste loro sono sempre lì ad aiutarti e a cercare di farti ragionare. Io voglio bene ai miei nonni perché si sono presi cura di me e ora io devo ricambiare, perché ci tengo molto a loro e non voglio mai perderli. IUDICA ENRICO 2 a D - I MIEI NONNI L'esperienza dei miei nonni mi è servita a crescere. Mi hanno aiutato quasi più dei miei genitori, perché io passavo più tempo con loro, dato che i miei lavorano fino alla sera tardi. Da mia nonna paterna ho imparato che la pazienza non è mai troppa. Mia nonna riusciva perfino a sopportare me! La nonna materna non mi ha insegnato molto perché è morta quando avevo solo tre anni. Il nonno materno è un amante del buon vino e mi ha insegnato che bere troppo fa male alla salute. Per fortuna mio nonno ha un fegato resistente a tutto! Infine c'è il nonno che mi ha voluto bene più di tutti, il nonno paterno. Mi ha insegnato più cose lui che tutti i miei sette anni di scuola. Non era paziente come la nonna, però con lui mi divertivo un mondo: giocavo a carte, guardavo la tv, facevamo il riposino insieme, e un sacco di altre cose. Purtroppo è morto due anni fa, ma sono sicuro che è ancora vicino a me e spero vivamente che abbia letto tutto ciò che sto scrivendo. 18 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” RICCARDO DEGANO 2 a D Un giorno che pioveva talmente tanto da non vedere, alle 4:30 del mattino mio nonno andò in bicicletta per andare a lavorare indossando una grande mantella impermeabile. Nonostante la pioggia che lo aveva bagnato fradicio fin dalla partenza, si portò un ombrello per aprirlo quando la pioggia sarebbe diventata più forte. A un certo punto la pioggia cambiò direzione e andò contro di lui arrivandogli dritta in faccia. Si dovette fermare perché la pioggia non gli faceva vedere niente, allora aprì il suo ombrello e ripartì. Lungo la strada si era fermato un camion pieno di bottiglie di vetro ricolme di latte. Mio nonno non vedendo il camion per colpa dell' ombrello che teneva davanti al suo viso per ripararsi dalla pioggia, andò a finire dentro il camion rompendo tutte le bottiglie di vetro ricolme di latte, graffiandosi e ferendosi tutto con il vetro. Nonostante questo incidente riprese la strada per andare a lavorare e giunto lì, azionò delle macchine che avrebbero fatto funzionare le linee di montaggio. Mio nonno è andato ad azionare le macchine come se fosse una solita giornata di lavoro perché altrimenti, i molti operai che gestiva essendo il loro capo, sarebbero dovuti tornare a casa. Questo incidente lo ricorderà per sempre perché, oltre ad essersi fatto male e rischiato di far tardi al lavoro, il lattaio si è arrabbiato con lui per le bottiglie rotte. Questa esperienza mi ha insegnato che il lavoro è un impegno che deve essere rispettato. MARTA VIETRI 2 a D – I MIEI NONNI MI HANNO AIUTATO A….CRESCERE Qualche giorno fa stavo parlando con mio cugino di quando eravamo piccoli e andavamo a trascorrere i pomeriggi dai nonni, di quando la nonna ci preparava i panini con il prosciutto, di quando in estate, la mattina andavamo in bottega con la nonna e la sua amica e ogni santa volta dovevamo subirci lei e la sua amica che litigavano per poter offrire loro il caffè ,oppure, cosa che facciamo tuttora,andavamo a vendemmiare con il nonno,cugini e parenti per le vigne della sperduta Villa D Arco ; e poi, quell’odore, l’odore del mosto d uva che profuma l intera cantina; e poi quei pranzi ,quelle immense tavolate piene di cibo che danno un significato alla domenica. Insomma potrei parlare per ore ed ore dei ricordi legati ai miei nonni che mi rimarranno dentro per sempre. Ebbene si i miei nonni mi hanno aiutata a crescere, ovviamente non in altezza,perché per quello servirebbe una magia ma nel significato che io accomuno alla parola crescere, ovvero voler rimanere bambini perché la nonna ti compra le caramelle,mentre il nonno i giocattoli 19 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” e infine le coccole che ti fanno i nonni quelle coccole che ti rimarranno dentro per tutta la vita! Anche se unici, i nonni, poveretti, si esauriscono pure loro ,hanno i loro anni e piano piano iniziano a non sentire più bene come una volta e poi non si ricordano quella cosa, e piano piano ci abbandonano ma noi li ricorderemo per sempre, non nel cervello ma nel cuore quella cosa rossa che si trova nel nostro petto , ricordatevi bene dove si trova perché é li che troverete i nonni con i loro ricordi e da li non ci abbandoneranno mai perché quella sarà la loro casa … Ora che ho finito tutte le lacrime che possedevo nel mio corpo sono fiera di dire: GRAZIE NONNI!!! I MIEI NONNI MI HANNO AIUTATO A… Ahhh… i miei nonni, mi fa sempre piacere pensare a loro, a tutte quelle sere passate a registrare canzoni sulle cassette e a tutti quei pomeriggi passati a giocare a briscola. Ma andiamo con ordine; sono sempre stato molto legato ai miei nonni, sia quelli dalla parte di mia mamma che quelli dalla parte di mio papà. Quelli da parte della mamma vivono al 1° piano di casa nostra e a loro, se devo dire la verità, sono più legato rispetto agli altri, perché tutte quelle volte che la mamma andava via io rimanevo con loro, ed era in quei momenti che mi divertivo davvero. Quando ero piccolo mi facevano sempre giocare con la pasta della pizza e quando ero con i miei cugini facevamo delle specie di gare in cui vinceva chi faceva la “scultura” di pasta della pizza più bella.Quando crebbi mio nonno mi insegnò a giocare a carte, e da quel momento ogni pomeriggio che passavo con lui era dedicato a mega-tornei di briscola e, anche se perdevo sempre, mi divertivo un sacco. Dalla parte di mio papà invece non era la stessa cosa, o almeno all’inizio sì, perchè là potevo giocare con i miei cugini ed era bello, ma man mano che crescevo le cose peggiorarono e non fu come una volta: mio nonno morì di cancro quando ero ancora piccolo e mia nonna dovette fare i conti con l’alzheimer. Invece gli altri nonni mi insegnarono a fare un sacco di cose, come sparare con la carabina, costruire fionde e archi, oppure a registrare le canzoni nelle cassette. Quest’ultima attività mi ha accompagnato per tutta la quinta, perché registrai un sacco di cassette, e nonostante avessi delle cuffiette al posto del microfono, mi divertii un sacco a registrare canzoni con mio cugino. Direi che sono queste le cose principali che mi hanno insegnato i miei nonni, e comunque devo ammettere che ogni momento passato con loro è stato speciale. 20 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” ALICE 2a E - MIO NONNO BRUNO Mio nonno Bruno è stato, per me, una persona molto importante. Lui era molto intelligente, di qualsiasi argomento parlavamo lui sapeva tutto. Egli mi ha aiutato molto nella crescita, mi aiutava con i compiti di matematica, era come una “calcolatrice”. Lui non vedeva l’ora di vedere me e mio fratello (gemello), alle elementari mia nonna Ida cucinava, quello che noi la sera prima, ordinavamo e lui veniva a prenderci a scuola, ed io, al solo pensiero, che quando sarei uscita avrei trovato mio nonno lì, a braccia aperte, che non vedeva l’ora di abbracciarci, mi riempiva il cuore di gioia. Mio nonno aveva gli occhi azzurri, capelli grigi e portava gli occhiali; era un tipo che non parlava tanto, non era mai triste e aveva sempre il sorriso sulle labbra. Lui possedeva due cani, uno era suo ed era, un cane da caccia e si chiamava Ben, l’altro era di mia zia (sua figlia) si chiamava Anubi ed era un cane da “guardia”, un meticcio (metà Dog de bordò e metà Dobermann). Al mattino, quando la nonna si alzava, preparava la colazione per il nonno, per lei, per me e mio fratello mentre il nonno si lavava. Finita la colazione, lui andava fuori a dare da mangiare ad Anubi e Ben e la nonna andava a fare i letti e la spesa. Più tardi, andavo ad aiutare il nonno, io finivo di pulire le ciotole dei cani e lui tagliuzzava il pane da dare agli uccellini. Con il nonno, facevamo molte cose, andavamo in Slovenia ,perché la nonna è nata là e aveva dei fratelli che vivevano ancora nel paese natale. Ci divertivamo a fare passeggiate e a giocare con la palla. Un ricordo simpatico, era, quando tutti i parenti parlavano fra loro in sloveno e io, mio fratello e il nonno ci guardavamo perplessi perché non capivamo niente di quello che dicevano. A volte, ci portava a Spert d’Alpago, da una cugina, a vedere i daini, la nostra “preferita” si chiama Nina e quando ci sentiva, veniva a farci le feste e noi le davamo il pane che portavamo da casa. Tutto questo, mi manca molto e soprattutto mi mancano il suo sorriso e il suo affetto, perché due anni fa è volato in cielo, ma lui è sempre nel mio cuore e non dimenticherò mai, tutto quello che ha fatto per noi. RICCARDO 2a E - NONNO BRUNO Mio nonno si chiamava Bruno era molto alto con dei capelli e baffi bianchi con dei bellissimi occhi azzurri che abbiamo ereditato io e mia sorella , ma aveva due caratteristiche che adoravo dì più di tutte la prima è che aveva una grandissima e indescrivibile passione per 21 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” noi e la seconda è che aveva sempre un sorriso stampato sulle labbra anche quando ha contratto una malattia , ma nonostante questo ostacolo lui non smetteva mai di sorridere perché lui era molto forte. Mia mamma mi ha raccontato che quando siamo nati noi due, i medici gli avevano detto che la persona che meritava di vederci per primi era mio nonno perchè non avevano mai visto nessuno, che si occupasse della propria figlia, così bene durante la gravidanza. Una cosa che non mi dimenticherò mai è quando d’ estate dopo aver fatto colazione veniva sempre un suo amico e mangiavamo grissini e salame. Mi ricordo quando ci veniva a prendere a judo e ci portava al bar a bere il gingerino e quando c’era da pagare mandava o me o mia sorella e poi ci faceva tenere il resto. E a volte ci portava da una sua cugina a vedere i daini a Spert, e quando arrivavamo ci mettevamo davanti al cancello e urlavamo il nome di Nina, che è il nome di uno di loro, correvano tutti lì da noi, così facevamo loro carezze. GIOVANNI 2a E I miei nonni sono i migliori del mondo. Mio nonno si chiama Giovanni, proprio come me, e mia nonna si chiama Tina ma tutti la chiamano Titina. Io li adoro perché mi vogliono un mondo di bene e anche io ne voglio a loro. Mi hanno sempre voluto bene anche quando ero una piccola peste e mi hanno sempre viziato. Ogni volta che li andavo a trovare mia nonna mi portava sempre dal giornalaio di fronte casa e mi comprava sempre qualsiasi giocattolo. Mi danno sempre soldi senza motivo anche se a me non servono a molto, ma li accetto per non far loro dispiacere. Il ricordo migliore dei miei nonni è quello di due estati fa, quando andai da solo in aereo a Napoli e passai un mese a Castellabate, trascorrevo le giornate a fare bagni e a giocare col vicino della casa estiva. La sera facevamo grigliate o “pizzate” e stavo sempre nel lusso. Quando vado a Napoli mi piace andare, almeno una notte, a dormire a casa dei miei nonni nello stesso letto in cui dormiva mio padre quando era più piccolo. Questi sono i ricordi migliori dei miei nonni. 22 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” MICHELA 2a E Penso che i nonni siano persone speciale. Per fortuna i miei sono ancora abbastanza giovani e posso andare a trovarli tutti e quattro. I nonni paterni si chiamano Tina e Enzo e quelli materni Toni e Rosi. Tina è una signora bionda con i capelli mossi e occhi verdi, un po’ bassina ma ben proporzionata. Gli piace tanto ricamare, lavorare a maglia e fare dolci. In passato ha tentato di insegnarmi a ricamare con scarsi risultati. Un bel ricordo che ho di mia nonna sono i tanti maglioni e sciarpe che mi ha confezionato per me. Mio nonno Enzo è un uomo di corporatura media con i capelli grigi e gli occhi azzurri. Lui è bravissimo a scrivere e a lavorare la cartapesta. Io e mia sorella abbiamo passato più tempo con questi nonni rispetto agli altri perché i genitori di mia mamma sono andati in pensione adesso. Mio nonno Toni è un uomo grande e grosso con i capelli brizzolati. Lui faceva il camionista e adesso che è in pensione può dedicarsi al suo hobby: l’orto. Gli piace tanto piantare e curare le piante e soprattutto d’estate mangiamo sempre tanta verdura fresca. La nonna Rosi invece è piccolina, ha dei capelli lunghi biondi e gli occhi azzurri. A lei piacciono tanto i gatti. Adesso che sono in pensione, posso passare un po’ più di tempo con loro e sono contenta. Penso che la figura dei nonni sia molto importante all’interno di una famiglia perché possono offrire un aiuto indispensabile ai genitori. PIETRO 2a E - MIO NONNO CARLO Mio nonno Carlo, originario di Cordenons, è un signore anziano molto simpatico. Ogni giorno si alza presto, fa colazione con me, va a prendersi il giornale, a bersi il caffè al bar, poi torna a casa da mia nonna Maria. Io ed i miei nonni abitiamo nella stessa casa. Questo è anche un motivo in più del perché lo conosco bene e perché sono più legato a lui. Adesso è sempre lo stesso di una volta, perché a volte le sente da mia nonna Maria. Lui mi ha cresciuto, ho imparato cosa significa prendersi le proprie responsabilità ed ho imparato la matematica: lui ha fatto il prof. per molti anni (quando era giovane). Quando faccio degli sbagli mi sgrida, perché voglio che impari ,ma fa tutto ciò perché vuole che impari. 23 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Mi ricordo i momenti belli che passavo con lui da piccolo quando andavamo a raccogliere “bruscandui” e “ardehit” nei campi e di quando mi faceva guidare il trattore. Poi la sera mi raccontava sempre delle storie, ma non quelle che racconta ogni madre al proprio figlio, esperienze personali di quando era piccolo; per esempio mi ricordo di quella volta che mi raccontò di quando diede fuoco al pagliaio giocando coi fiammiferi... Mi racconta anche di quando era giovane e giocava in serie C a calcio; che era una promessa dell’Inter in serie A, ma sfortunatamente si ruppe il ginocchio e non potè più giocare e perciò lasciò stare la sua carriera. Nonostante ciò è ancora un grande appassionato di calcio e tifoso dell’udinese. Devo dire che sono molto fortunato ad avere un nonno così e che anche se mi dovesse lasciare in qualsiasi momento, io lo avrò sempre nel mio cuore. PANE E NUTELLA Vado a trovare mia nonna paterna più a meno due volte al mese e mi piace quando prepara la polenta. La nonna che mi ha cresciuta è stata quella materna perché mia madre era al lavoro e mi faceva da baby-sitter. Invece ora sto a casa mia da sola, però preferirei passare più tempo con mia nonna e mangiare pane e Nutella, che mi preparava sempre quando andavo all’asilo. Questa nonna ha sempre fatto la magliaia. Il privilegio è che quando ho una maglietta con un buco lei me lo cuce. Il difetto (ora non più) è che da piccola dovevamo andare a casa delle sue clienti. Io le odiavo! Appena arrivavamo a casa loro mi chiedevano quanti anni avevo, che scuola facevo, se conoscevo i loro nipoti, ecc. Ma la cosa più insopportabile era quando mi tiravano le guance. Per fortuna non succederà mai più. Quando avevo 5 anni vidi una foto di una suora. Così io dissi: ‘Guarda! Una preta!” Preta sarebbe il femminile di prete, anche se non è grammaticamente corretto...Mia nonne rise come non mai, io non capivo il perché! lo voglio molto bene alle mie nonne e loro me ne vogliono ancora di più. MATTEO 2a E - Ai miei nonni I miei cari vecchi nonni; sono coloro che mi rendono felice e che mi viziano da 12 anni. Io tengo a tutti i miei 3 nonni; voglio bene a questi allo stesso modo, solo che quelli che visito 24 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” dì più sono i nonni paterni, a cui voglio un mondo di bene. Il nonno si chiama Elvio cd è un impresario edile, pur avendo 78 anni e mia nonna si chiama Olga e fa la casalinga e la baby sitter ai suoi nipoti a tempo pieno, ha 73 anni. Mio nonno, è un uomo particolare perché con uno sguardo ti fa capire cosa devi fare e come devi comportarti ed è una buona cosa, perché in questo molo non ti si rompono i timpani per le urla. Mio nonno, in famiglia, è considerato come un gigante buono alto 1mt e 90 cm con una struttura imponente. Lui ci ha sempre viziati e ci ha sempre amato e questo ce lo ha sempre dimostrato e noi 4 nipoti siamo felici di avere un nonno così. Insieme, io e lui abbiamo fatto tante cose, ma quelle che ricordo di più sono tutte le “tagliate” d’erba e le lavate di ringhiere che facevamo e facciamo tutte le estati. Mia nonna, beh! Lei è una persona stupenda e speciale, amata tantissimo dai suoi nipoti e dai suoi figli. Mia nonna ha un gran posto nel mio cuore, perché quando hai bisogno è sempre disponibile ma soprattutto perché ci ha sempre considerati come figli e ci ha dimostrato tutto l’affetto che vorresti sentire da parte di una nonna. Con Lei ho fatto tantissime cose e quella più importante è il ricordo di un week end trascorso con lei a studiare storia e mi ricordo che con la calma e la pazienza di mia nonna sono riuscito ad avere buoni risultati; ho preso un bel 9. Inoltre, quando penso ai nonni mi viene subito in mente il cibo. Per fortuna, ho 2 nonni che fanno da mangiare ottimamente. Infatti, mio fratello vuole imparare da lei ogni ricetta. Insomma, sono molto felice con i miei nonni. MARCO 2a E - I nonni Dei miei nonni mi ricordo quanto mi rendeva felice giocare e divertirmi con loro. I nonni mi hanno aiutato a crescere, ad imparare molte cose, fin da quando ero bambino. Vedo I miei nonni due volte alla settimana o più. Mi tenevano in braccio quando avevo due anni, quando ero bambino. A mia nonna Graziosa, la mamma di mio papà, piace molto fare le foto dei ricordi, infatti a me ne ha fatte moltissime e anche belle. Così, adesso che ho dodici anni, mi ricordo tutto di quando ero bambino. Con mia nonna andavo fuori a giocare con i birilli, giocavo a parlare con lei scrivendo in un foglio le frasi e mandandolo su e giù con un ascensore giocattolo tra il piano terra ed il primo piano. Ci divertivamo molto a giocare a dama e al gioco dei mestieri, che è come il gioco dell’oca, soltanto che in ogni casella c’era il disegno di un 25 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” personaggio che faceva un mestiere. Era un bel gioco con diverse, divertenti e piacevoli regole: ad esempio al numero diciotto c’era scritto “ancora uno” e al numero diciannove “torna al numero nove”. Eh... quella era la parte più difficile del gioco! Con mio nonno Francesco mi divertivo molto; era molto saggio e mi raccontava molte cose. Siccome ero appassionato di idraulica mi parlava dei tubi di casa sua, dove cominciavano e dove finivano e poi facevo per lui gli impianti idraulici con il tubo di irrigazione; per esempio ho attaccato i tubi al rubinetto e avevo costruito due vie: una per riempire d’acqua i bagnafiori e una per la gomma per innaffiare. Poi, rastrellavo i sassi del cortile per metterli in ordine. Il nonno infatti era molto contento di me. Fin da quando ero bambino, mi portava al parco con mia nonna e mio fratello e giocavo sullo scivolo. I miei nonni hanno un grande orto dove coltivano pomodori, cetrioli e verdure varie. Ogni tanto li aiuto a coltivarlo. Infine, la nonna Aurora, la mamma di mia mamma, è una nonna molto tecnologica. Gioca con il suo tablet e ogni volta che vado a casa sua ci gioco anch’io. Vado molto spesso a trovarla e certe volte mi fermo a cena e dormo da lei. Ho passato molti bei momenti con i miei nonni. Con loro sto bene e mi diverto molto. I nonni per me sono molto importanti perché sono molto gentili, mi aiutano e mi dimostrano in ogni modo il loro affetto, difendendomi a volte dai miei genitori. SARA 2a E - MIO NONNO GIORGIO Passo tanti bei momenti con mio nonno Giorgio. Lui è il nonno più speciale che abbia mai visto, È gentilissimo con me e mi difende sempre anche quando i miei genitori mi rimproverano. In un modo o altro riesce sempre a farmi felice e mi vizia anche un pochino. I più bei momenti che ho passato con lui e che ricordo particolarmente sono quando, durante le vacanze natalizie o pasquali, andavo a casa sua e giocavamo tutto il giorno insieme ... mi lasciava mettere in disordine tutta la casa per giocare con i peluche e mi aiutava a rimettere in ordine quando avevamo finito; tutte le mattine quando ero casa sua andavamo al parco a giocare con la mia biciclettina blu che mi avevano regalato lui e la nonna e che aveva decorato con gli adesivi; al pomeriggio mi leggeva le storie dei puffi e i fumetti di Garfield. Mio nonno è tanto disponibile (non solo con me ma anche con gli altri, infatti, è uno dei volontari di un associazione che aiuta gli anziani) in questo periodo mi 26 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” viene a prendere a scuola e certe volte mi aiuta a fare i compiti ... è un nonno davvero speciale! SIMONE 2a E Mio nonno si chiamava Antonio, ma tutti lo chiamavano Tony ed era il mio nonno paterno. Lui mi ha insegnato molte cosa tra cui cucinare e condividere gli oggetti. Ricordo un episodio di quando ero assieme a mio nonno, a casa sua, mentre cucinava la grigliata, io gli chiesi se potevo aiutarlo mi disse dì si. Da quel giorno, ogni estate chiedo a mio padre se posso io cucinare la carne alla griglia. Mio nonno veniva a prendermi poche volte a scuola, perché iniziava ad avere problemi con la vista; ma quando veniva, andavamo al parco a mangiarci il gelato. Quando io mia sorella e i miei nonni mangiavamo insieme io ero tanto felice, ma io quando rifiutavo il cibo mio nonno mi diceva sempre “magna e tas” che in italiano significa “mangia e stai zitto”; visto che io non sapevo ancora il dialetto io non capivo nulla e mio nonno si arrabbiava molto ma si calmava subito. Nonno Tony mi ha aiutato a crescere e io lo ringrazio molto. SARA 2a E - I MIEI NONNI Io sono fortunata ad avere i nonni che vivono vicino. I nonni non aiutano solo nei compiti, ci vengono a prendere a scuola o alla fermata del pulmino quando eravamo all’asilo, ma aiutano anche i nostri genitori per esempio quando sono a lavorare e ci preparano da mangiare .Mi ricordo, quando ero piccola e andavo ancora all’asilo, mia nonna Germana che mi aspettava alla fermata del pulmino, andavamo a casa insieme, le raccontavo com’era andata la giornata e poi giocavo con lei a briscola o scopa e la cosa bella è che mi faceva sempre vincere, come tutti i nonni. Era ed è anche adesso lei sola che mi aiuta e aiuta i mie genitori perché gli altri nonni abitano a San Quirino. 27 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Un ricordo insieme agli altri nonni è quando andavo a casa loro, in inverno e mi facevano vedere come si uccideva il maiale, c’erano anche altre persone ad aiutarlo, però ci divertivamo un mondo insieme solo noi tre. Sono questi i momenti che non dimenticherò mai perché sono i momenti che hanno costruito pian piano il mio passato e la mia vita. LORENA 2a E Mia nonna si chiama Prena Grazie a mia nonna ho imparato a fare molte cose. Con lei ho imparato l’albanese, ho imparato a camminare, ho imparato a parlare e a dire la mia prima parola. Per fortuna lei c’ è, perché non mi immaginerei la mia vita senza di lei. Lei viene a vedermi ogni giorno, mi abbracci. Non saprei cosa fare senza di lei. Lei ogni volta che mi vede arrabbiata o triste, mi dice di calmarmi e di pensare a qualcosa di bello. Io con mia nonna non esco in giro per Cordenons ma quando viene a trovarmi a casa, io sto con lei e non la lascio. Con lei passo le ore delle mie giornate. Lei mi ha sempre difeso e io mi sono sempre confidata, la ringrazio per tuffo quello che ha fatto per me. Una frase che mi ricorderò per sempre di lei è “calmati, metti il cervello a riposo”. LE VOGLIO BENE. SARA 2a E - Giovanni Mio nonno si chiamava Giovanni. Lui era un uomo alto, magro, e con alcuni ciuffetti bianchi per capelli. Mi ricordo soprattutto di lui il suo carattere dolce e generoso perché se qualcuno aveva bisogno di aiuto lui era il primo a correre. Una cosa che mi ricordo è quando d’estate mi portava ad Auronzo di Cadore, il suo paese d’origine per passare un mese tutti insieme in famiglia e quando spalancavo la porta d’ingresso la prima cosa che faceva era tirarmi i codini e strizzarmi le guance ed io, a questi suoi gesti, che solo ora capisco erano di affetto, mi arrabbiavo molto. Mi viene in mente quando andavamo insieme con la nonna a Cortina a vedere le piste da bob, perché lui da giovane praticava bob a due aveva vinto molte gare, ma era anche un appassionato di automobilismo e pesca. 28 MEGAFONO - a cura dei ragazzi delle classi seconde della Scuola Media Statale “L. Da Vinci” Inoltre durante le vacanze mi portava a camminare in riva al lago di S. Caterina, il quale si poteva scorgere anche dal piccolo terrazzo del salotto di casa sua. Le sue frasi tipiche erano “se hai fame mangia pane e catrame” o “è ora di andare a dormire, è tardi!”. Il suo ricordo più bello è il suo sorriso. VALENTINA 2a D Mi ricordo che quando ero piccola la nonna mi portava al parco. Lì giocavo con i miei amici. Correvo qua e la e lei mi seguiva. Giocavo con terra e sassi. Le lanciavo addosso la sabbia. Lei diceva:"Basta poi ti sporchi" Io rispondevo:"Non è vero". Alla fine,però, aveva sempre ragione lei. Le lanciavo l' acqua mi facevo spingere sull'altalena e poi la costringevo a giocare sul dondolo e sul trenino. Poi,dopo una lunghissima chiacchierata con le sue amiche tonavamo a casa. Mangiavamo la merenda e poi facevo i compiti Quando alle elementari mi veniva a prendere e i miei compagni di classe mi prendevano in giro,lei li rimproverava. Quando ero assente e una mia amica ci diceva ciò che avevano detto quando non c'ero,lei diceva."quando li vedo gli tiro uno schiaffo". Ero felice che facesse tutte queste cose per me,e lo sono tuttora di avere una nona così stupenda. 29 INSERTO # 1 – Feste di carnevale FESTE DI CARNEVALE Caratterizzato da colori e schiamazzi, il Carnevale è considerata la festa dell'allegria per eccellenza. Uomini di ogni ceto sociale si recano a balli in maschera e sfilate variopinte, cercando di liberare la fantasia e di catturare un po' di felicità Molto noti sono il Carnevale di Rio de Janeiro, in Brasile, quello di New Orleans, Stati Uniti, o di Venezia e di Viareggio in Italia E anche qui da noi, abbiamo voluto dare il nostro contributo alla spensieratezza che è presente in questo periodo dell’anno. Tripla festa di Carnevale all’Asp Arcobaleno. Un Giovedì Grasso, un lunedì ed un Martedì grasso all'insegna del divertimento, per poter coinvolgere un numero cospicuo di ospiti. Dulcis in fundo, già a Carnevale concluso, non ci siamo voluti far mancare la Crostolata annuale a cura dell’A.N.L.A. ed un concerto di Carnevale in concomitanza con la sfilata dei carri di Cordenons. 30 INSERTO # 1 – Feste di carnevale Con il salone al piano terra ed i vari nuclei addobbati a festa con mascherine, stelle filanti, sfere colorate e girandole (preparati proprio assieme agli anziani durante le attività manuali), l'attesa di questo incontro era palpabile: insomma, c'era un gran desiderio di festeggiare! Un'esplosione di sorrisi ha colmato le sale della Residenza e gli anziani si sono dimostrati entusiasti per aver avuto un lieto ingresso al Carnevale 2016. Abbiamo cominciato i festeggiamenti il pomeriggio del 4 febbraio al Nucleo Verde dove fra un gioco dell’oca con prove, ospiti mascherati, canzoni popolari, frittelle e crostoli abbiamo iniziato ad entrare nel vivo del periodo. 31 INSERTO # 1 – Feste di carnevale Proseguiamo con lunedì 8, giorno in cui al Nucleo Giallo la preparazione per la festa del pomeriggio è iniziata già di prima mattina. Infatti, gli ospiti hanno preparato (e assaggiato!) una crema pasticcera di vari colori come il vestito di Arlecchino. Il pomeriggio, complici buona musica tradizionale e baffi e lingue blu (giustificate dal colorato dolce), abbiamo potuto passare un momento di serenità e spensieratezza con gli ospiti ed i loro parenti. Pensate che alcuni ospiti non solo hanno fatto il bis del dolce ma bensì il tris! Dato che non eravamo stanchi di festeggiare, anche alla conclusione del periodo carnevalesco, abbiamo voluto offrire ai nostri ospiti delle giornate che speriamo siano state gradite. 32 INSERTO # 1 – Feste di carnevale Il pomeriggio del 16 febbraio, assieme all’A.N.L.A., si è proposta la Crostolata annuale. Un grazie di cuore al gruppo di balli ebraici di Padre Lino che ha entusiasmato ed affascinato tutti i presenti. La danza ebraica è nata, infatti, come gesto liturgico, come espressione coreutica e, fin dai tempi biblici, ha accompagnato la vita del popolo ebraico. Un’esperienza diversa che ha trascinato anche operatori ed anziani in balli popolari. Per concludere in bellezza, domenica 21 febbraio la banda ha voluto presentare una rassegna di canzoni per allietare la fine delle festività di Carnevale, in concomitanza con la sfilata dei carri a Cordenons. La filarmonica si è voluta calare interamente nella realtà carnevalesca travestendosi da colorati clown, catturando, in tal modo, l’attenzione dei partecipanti e mandando in visibilio la platea. Sperando che questo periodo di feste sia stato gradito, terminiamo con una massima di Oscar Wilde: “Una maschera ci dice di più di una faccia.” 33 INSERTO # 2 – Coro Arcobaleno E’ NATO IL CORO “ARCOBALENO” Nel mese di gennaio 2016 abbiamo iniziato un nuovo Progetto che coinvolge un gruppo di anziani che amano cantare e che hanno nel loro passato fatto parte di un coro. L’idea nasce da un’analisi di contesto dove è emerso che gli anziani hanno ancora la passione e la capacità di cantare durante la Messa. E’ nata quindi con grande entusiasmo la voglia di costituire il coro per la Messa del mercoledì mattina e animarla con canti religiosi. Abbiamo collaborato per realizzare questo con le due volontarie che seguono le funzioni religiose (Luisa e Dianella) e scelto insieme a loro i canti, per dare così continuità alla loro attività canora della domenica. Padre Edoardo ha incoraggiato l’iniziativa gratificando i coristi con i suoi complimenti ogni fine Messa. Gli anziani hanno risposto bene all’iniziativa, anche se un po’ titubanti perché insicuri delle loro capacità residue. Noi siamo convinte che con l’allenamento e l’impegno costante riusciremo a fare un ottimo lavoro. Colgo l’occasione per estendere l’invito a tutti voi di far parte del nostro coro del mercoledì mattina per rinforzare le nostre voci ancora un po’ insicure e magari per trascorrere un po’ di tempo insieme ai nostri anziani. 34 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA L’ANGOLO DELLA POESIA AVEVO UNA SCATOLA DI COLORI Avevo una scatola di colori, brillanti, decisi e vivi; avevo una scatola di colori, alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti… Non avevo il nero per il pianto degli orfani… Non avevo il giallo per le sabbie ardenti… Ma avevo l’ARANCIO per la GIOIA della VITA, ed il VERDE per i GERMOGLI e i NIDI, ed il CELESTE dei chiari CIELI SPLENDENTI, ed il ROSA per i SOGNI ed il RIPOSO. Mi sono seduta ed ho DIPINTO la PACE. Rosanna Puiatti 35 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA Dedicata a San Giuseppe… ai papà di tutti i papà San Giuseppe viciarello Cosa hai su quel cestello? Ho una fascia, un panesello per fasciar Gesù bello… La Madonna butta un buto… San Giuseppe l’ha perduto… Ma la Madonna lo ga trovà, e San Giuseppe lo ga basà… Lo ga basà sull’ocetto.. San Giuseppe Benedetto! Rosalia Vignando 36 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA Dedicato a tutte le Mamme, per la loro festa… 8 maggio 2016 MAMMA… Dono di Dio… Il dono più bello insieme alla vita. Espressione d’amore, che non sempre ha potuto esprimere; ma pur sempre presente, sempre aperto il suo cuore. Aperto ad ascoltare, aperto ad accogliere, aperto a consolare, aperto a correggere, aperto a sorreggere, aperto ad amare. La prima parola sulle labbra di un bimbo, l’unica parola sulle labbra di chi è in difficoltà; l’ultima parola, l’ultimo soffio di vita che se ne và: MAMMA. Rosanna Puiatti 37 MEGAFONO – EVENTI ARCOBALENO EVENTI DOMENICA 3 GENNAIO SANTA MESSA ANIMATA DAL CORO RUAH Anno nuovo, collaborazione nuova! Diamo il benvenuto al Coro Ruah della Parrocchia Santa Maria Maggiore di Cordenons, che si è offerto di animare la prima Santa Messa dell’anno. MARTEDI’ 5 GENNAIO Festeggiando allegramente con la musica di Bepy Fantin, tutti pronti per accogliere la Befana… e poi ne arrivano addirittura due!! Chi di voi le ha riconosciute?!? MERCOLEDI’ 6 GENNAIO Santa Messa celebrata dai Padri Comboniani in occasione della festività dell’Epifania. 38 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA SABATO 23 GENNAIO Ritornano i volontari dell’Associazione Clawnando di Pordenone, a portarci la loro simpatia e il loro buon umore. Un intervento terapeutico basato sulla filosofia che sorridere fa bene alla salute MARTEDI’ 26 GENNAIO Abbiamo festeggiato i nostri residenti nati nel mese di Gennaio... BUON COMPLEANNO dal cuore! GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO FESTA di CARNEVALE al NUCLEO VERDE Il giovedì grasso non può che essere un valido pretesto per festeggiare il carnevale in compagnia degli anziani residenti all’interno del Nucleo Verde Protetto, tra musica, giochi e allegria! 39 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA LUNEDI’ 8 FEBBRAIO FESTA di CARNEVALE al NUCLEO GIALLO e AZZURRO L’allegria del carnevale ha continuato ad “invadere” positivamente i nuclei della nostra struttura! MARTEDI’ 9 FESTA di CARNEVALE del MARTEDI’ GRASSO Tutti pronti, nel salone del piano terra della nostra struttura, in maschera per accogliere lo spettacolo di Frate Lino e per far festa in compagnia!!! MERCOLEDI’ 10 FEBBRAIO SANTA MESSA DELLE CENERI celebrata dai Padri Comboniani presso il salone del piano terra 40 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA DOMENICA 14 FEBBRAIO USCITA presso la Parrocchia Santa Maria Maggiore per partecipare con entusiasmo alla tradizionale FESTA DELL’ANZIANO e DELL’AMMALATO. E’ sempre con grande onore che accettiamo l’invito e la solidarietà dei nostri amici della parrocchia. MARTEDI’ 16 FEBBRAIO CROSTOLATA in compagnia degli amici dell’A.N.L.A. Come ormai da tradizione decennale, bellissimo pomeriggio tra musica, crostoli e frittelle! DOMENICA 21 FEBBRAIO CONCERTO di CARNEVALE della Banda di Cordenons Dopo aver “scortato” i carri mascherati fino alla Piazza del Paese, anche quest’anno la Banda ha fatto una sosta presso la nostra struttura per portare musica e allegria! 41 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA MARTEDI’ 23 FEBBRAIO GRANDI FESTEGGIAMENTI per augurare ai nostri residenti nati nel MESE DI FEBBRAIO, BUON COMPLEANNO! MARTEDI’ 8 MARZO Pomeriggio musicale per onorare le numerose e speciali DONNE della nostra Casa, BUONA FESTA della DONNA! Un grande grazie al nostro Cuoco Paolo per la buonissima Torta Mimosa!! Per l’occasione gli anziani durante i laboratori delle attività manuali hanno creato dei bellissimi fiori gialli. MERCOLEDI’ 9 MARZO CONCERTO di ANDREA BOCELLI Nel nostro salone delle attività, trasformato a cinema, proiezione di uno dei tanti emozionanti concerti del lirico Andrea Bocelli. 42 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA VENERDI’ 11 MARZO VISITA alla FIERA dell’ORTOGIARDINO Prima uscita di primavera presso la Fiera dell’Ortogiardino di Pordenone. Il profumo dei fiori è nell’aria… DOMENICA 20 MARZO SANTA MESSA della DOMENICA delle PALME animata dal Coro RHUA. Durante la funzione sono state benedette le bustine di ulivo confezionate dagli anziani durante il laboratorio delle attività manuali. MARTEDI’ 22 MARZO FESTA al NUCLEO VERDE Impossibile non festeggiare il compleanno della nostra Fiammetta e Peppa, residenti al nucleo Verde della Casa …musica, balli e canti per stare bene in compagnia! 43 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA GIOVEDI’ 24 MARZO SANTA MESSA DEL GIOVEDI’ SANTO celebrata dai Padri Comboniani per i nostri anziani della Casa e del Centro Diurno, e animata dal Coro Arcobaleno. VENERDI’ 25 MARZO VIA CRUCIS DEL VENERDI’ SANTO celebrata dai Padri Comboniani per i nostri anziani della Casa e del Centro Diurno. Al termine della funzione, c’è stata l’estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria di Pasqua. MARTEDI’ 29 MARZO GRANDI FESTEGGIAMENTI per augurare ai nostri residenti nati nel MESE DI MARZO, BUON COMPLEANNO DAL CUORE! 44 MEGAFONO – L’ANGOLO DELLA POESIA GIOVEDI’ 31 MARZO FESTA al SECONDO PIANO Festicciola di Pasqua con gli anziani residenti al secondo piano della Casa…l’uovo di pasqua è stata una gradita sorpresa! MERCOLEDI’ 6 e 20 APRILE TUTTI ALL’OPERA Nel nostro salone delle attività, trasformato a cinema, proiezione di uno dei tanti emozionanti concerti del lirico Luciano Pavarotti. VENERDI’ 29 APRILE Tradizionale SPETTACOLO TEATRALE della CLASSE dei BAMBINI capitanati dalla intraprendente e bravissima Maestra Piera Franzo… della Scuola Elementare E.De Amicis. È sempre con grande entusiasmo che accogliamo questo tipo di iniziative!!! MARTEDI’ 26 APRILE GRANDI FESTEGGIAMENTI con l’allegria musicale di BEPY GIUST per augurare ai nostri residenti nati nel MESE DI APRILE, BUON COMPLEANNO DAL CUORE! 45 GENNAIO MARTA PIGNAT NIVES ZAVAGNO ANGELO CECCHIN LIVIA VENERUS MARZO FORTUNATO POLLESEL TERESA BORSATTI IOLANDA PEGORARO MARIA CIGAGNA DAL SOGLIO MARIA EMILIA CORAZZA VEDOVATO GIOVANNI GIUSEPPINA CRESCENZI EUFEMIA DEL PUP FEBBARIO MARIA BARBUI GIANNINA BERTO GEMMA BOZZER BRUNO COLINO SERGIO DI STASO CARLO MAURO MARIA VENARIA RINA TURRIN MARIA FREGONESE APRILE LIVIA INNOCENTE ADA SCIAN AMINA MARANGON IRMA BARBARESCO NORMA MASSARUT COSTANTINA BALDO ENORE PICCININ LINA BELFI GIOVANNI SCIAN MARIA BOSCARIOL MARCO STEFANATO MARIA ANTONIETTA BISARO RINA TURCHET CATERINA ZANELLA VALENTINA DE CRIGNIS CORRADO SGRIGNUOLI 46 VITTORIA DE ROSA NOEMI PAVAN Un caloroso abbraccio di BENVENUTO nel nostro grande Arcobaleno a… • • • • • • • • • DEL PUP EUFEMIA DELLA MONICA ELVIRA SANTAROSSA MARIA DE CRIGNIS VALENTINA ALBERTI EZIO PAVAN NOEMI NADAL FORTUNATA RIVA FIORINA DIANA GIUSEPPINA “Non muore mai chi vive nel cuore di chi resta” Un ricordo affettuoso a… • SEGATTO PRIMA • DE MARCO SEVERINO • DELL’AGNESE FLAVIO • RIGO ELISA • DE GIUSTI MARIA • TOFFOLI GIULIA • COLLEDAN DORINA • CECILIOT MARIA • FILIPPINI ANNAMARIA • DI STASO SERGIO • CEOLIN ANTONIETTA • LOTTI LIDIA • BASSO ANTONIA • BOSCARIOL MARIA • MORAS ELSA • RIVA FIORINA 47 ASP CORDENONESE “ARCOBALENO” Anziani della Casa di Riposo Educatrici: Clara, Elisa, Monica, Francesca e Francesca CENTRO DIURNO CORDENONS Anziani del Centro Diurno Educatrici: Clara, Elisa, Monica SCUOLA MEDIA “L. DA VINCI” CORDENONS Ragazzi delle classi 2E, 2D Prof.sse Miloni, De Santis, D’Amato, Gobbo 48