notizie economiche e commerciali

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notizie economiche e commerciali
O tt ob re 2 01 4 – An n o XV – n ° 270
paesi arabi
notizie economiche e commerciali
paesi arabi
Sommario
ITALIA
Interscambio commerciale con i paesi arabi nel primo semestre 2014
ALGERIA
Il governo algerino prevede un aumento della spesa nel 2015 / Nuovi impianti di depurazione operativi entro il 2016 / Gli acquisti di cemento registrano un +30% nel primo semestre 2014 / L’import di prodotti farmaceutici è aumentato del 26% nel primo semestre 2014
/ Inflazione stabile a Luglio 2014 / Sviluppo della rete elettrica nazionale
ARABIA SAUDITA
Settore delle costruzioni in forte crescita
EGITTO
Inaugurata la filiale di Alexbank ad Alessandria / Nuovo complesso aeroportuale al Cairo /
In aumento l’export di non idrocarburi verso l’Italia / Qalla Holdings realizza un nuovo impianto di distribuzione di elettricità / Prestito della BM per lo sviluppo della rete di gas
EMIRATI ARABI UNITI
Commessa milionaria a Dubai per il gruppo La Fortezza / Nuovo aeroporto di Ajman / Opportunità nel settore arredamento / Grandi progetti immobiliari esposti al Cityscape Global
/ A Ottobre la prima Settimana della moda Middle East / Nuovo progetto di costruzione
nell’arcipelago Palm Jumeirah / Ai primi posti negli indici internazionali per competitività e
affari / Prosegue lo sviluppo del Dubai Parks di Jebel Ali / Nuove strutture ospedaliere /
Cina primo partner commerciale degli EAU
GIORDANIA
Investimenti nella ZEE di Zarqa / Quarta economia della regione per libertà economica
IRAQ
Opportunità nel settore delle costruzioni / Nominato il nuovo esecutivo
KUWAIT
Fondo d’investimenti del Kuwait entra nel Fondo Strategico Italiano
LIBANO
Introdotto un certificato sanitario per l’export di bovini italiani / Export italiano in costante
aumento / L’UE finanzia scuole per tecnici agricoli
LIBIA
Export italiano in lieve calo nel 2014 dopo il record del 2013
MAROCCO
Piano di rilancio della regione Nord
OMAN
Ambasciatrice italiana Paola Amodei: export italiano in crescita del 36% in 5 anni / La Zona Economica Speciale di Duqm in fase di avvio
TUNISIA
Impatto dell’accordo di libero scambio con l’UE / Prestito di $ 217 milioni dal FMI / Nuova
legge sulle energie rinnovabili / Presentato il progetto della Tunisia Economic City / Prestiti
dall’UE e dalla BEI / Previste tre nuove zone industriali nel Governatorato di Zaghouan
PAESI GCC
Mercati mediorientali appetibili per il Made in Italy anche nel futuro / Emirati e Qatar ai primi posti nella graduatoria della competitività globale
PAESI ARABI
Fondi UE 2014-2020 ai paesi del vicinato
SEGNALAZIONI
Certificazione Halal / Forte aumento dei traffici marittimi / Sblocca Export: il Piano per il
Made in Italy
In copertina, grattacielo Burj Khalifa nel centro di Dubai
2
paesi arabi
Italia
4I01.IT.IC
Interscambio commerciale con i paesi arabi nel primo semestre 2014
Commercio Italia-Paesi Arabi. Gennaio - Giugno 2013 - 2014 (mn euro)
Importazioni
Esportazioni
PAESI
2013
2014
Var
2013
2014
%
Marocco
359,6
380,1
5,7
767,4
734,7
Algeria
3.593,3
2.334,9 -35,0
2.042,8
2.021,6
Tunisia
1.180,6
1.035,7 -12,3
1.601,8
1.761,4
Libia
5.671,2
2.021,0 -64,4
1.367,4
1.280,8
Egitto
1.022,4
1.331,5
30,2
1.482,6
1.335,8
Sudan
4,6
11,4 150,1
61,0
73,2
Mauritania
86,3
52,7 -38,9
39,3
48,0
Gibuti
0,5
0,3 -44,0
8,1
7,7
Somalia
0,3
0,3
-5,2
3,8
11,1
Comore
0,1
0,1
40,8
0,5
0,4
Libano
28,2
12,9 -54,2
607,1
662,0
Siria
19,6
9,3 -52,4
45,2
130,9
Iraq
1.092,6
1.438,6
31,7
564,6
432,3
Palestina
0,2
0,1 -19,7
4,1
3,3
Giordania
22,9
27,0
17,7
384,6
256,7
Arabia Saudita
2.751,2
2.106,4 -23,4
2.375,1
2.296,3
Kuwait
29,0
98,3 238,9
412,6
350,2
Bahrein
41,5
23,3 -43,9
79,1
114,6
Qatar
1.065,7
668,6 -37,3
608,6
477,7
Emirati Arabi Uniti
245,9
275,6
12,1
2.915,4
2.625,3
Oman
99,7
26,2 -73,7
231,0
206,3
Yemen
6,3
5,1 -18,7
54,0
52,4
Totale Paesi arabi
17.321,6
11.859,5 -31,5
15.655,9
14.882,7
-Uma
10.891,0
5.824,4 -46,5
5.818,7
5.846,5
-Gcc
4.232,9
3.198,4 -24,4
6.621,8
6.070,4
-Altri Paesi arabi
2.197,7
2.836,7
29,1
3.215,5
2.965,8
Mondo
182.661,5
179.572,1
-1,7
194.418,8
196.920,3
Unione europea (27)
100.468,3
101.016,4
0,5
104.285,4
108.338,6
Altri paesi europei
22.037,3
21.206,5
-3,8
25.469,3
22.975,9
Africa
15.416,4
11.220,6 -27,2
10.097,6
9.990,2
America
10.987,7
12.380,8
12,7
21.907,5
22.391,3
Asia
32.210,7
32.137,7
-0,2
28.160,2
28.583,6
Oceania e altri terri952,9
905,2
-5,0
3.591,2
3.360,7
tori
Opec
15.854,9
10.492,3 -33,8
11.823,3
10.955,0
Var
%
-4,3
-1,0
10,0
-6,3
-9,9
20,0
22,3
-4,8
190,7
-20,0
9,0
189,7
-23,4
-19,6
-33,3
-3,3
-15,1
44,9
-21,5
-10,0
-10,7
-2,8
-4,9
0,5
-8,3
-7,8
1,3
3,9
-9,8
-1,1
2,2
1,5
-6,4
Saldo
2013
Saldo
2014
407,8
-1.550,4
421,2
-4.303,8
460,2
56,4
-47,0
7,6
3,5
0,4
578,9
25,6
-528,0
3,9
361,7
-376,1
383,6
37,6
-457,1
2.669,5
131,3
47,6
-1.665,7
-5.072,3
2.388,9
1.017,8
11.757,3
3.817,1
3.432,0
-5.318,8
10.919,8
-4.050,5
2.638,3
354,6
-313,4
725,7
-740,1
4,3
61,8
-4,7
7,4
10,8
0,3
649,0
121,6
-1.006,2
3,1
229,7
189,9
251,9
91,3
-191,0
2.349,7
180,1
47,3
3.023,1
22,1
2.872,0
129,1
17.348,2
7.322,3
1.769,4
-1.230,4
10.010,5
-3.554,1
2.455,5
-7,3
-4.031,5
462,7
Fonte: elaborazione Camera di Commercio Italo-Araba su dati Istat
Gli scambi commerciali fra Italia e Paesi Arabi nel primo semestre 2014 sono diminuiti del
23%. In particolare sono diminuite le importazioni, - 31%, soprattutto di idrocarburi dalla
Libia e dall’Algeria. Le esportazioni invece sono diminuite del 4,9% ma si mantengono sui
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paesi arabi
livelli eccellenti dell’ultimo decennio durante il quale le nostre esportazioni verso la regione
araba sono cresciute del 120%. Il saldo commerciale è risultato positivo per oltre 3 miliardi
di euro grazie soprattutto al forte calo dei nostri acquisti. Tale risultato è comunque estemporaneo visto che in media, nell’ultimo decennio, il saldo si è mantenuto negativo per circa
10 miliardi di euro.
Nonostante l’allentamento dei rapporti commerciali con alcune economie della regione,
specialmente quelle interessate da fenomeni di instabilità politica ed economica, si confermano le esportazioni dei prodotti tipici del made in Italy sia nei paesi del Nord Africa che
in quelli del Golfo Arabico, ossia: macchinari, tubature e accessori in acciaio, metalli, gioielleria e articoli connessi, motori e generatori, autoveicoli, mobili e abbigliamento, articoli
in materie plastiche, prodotti alimentari, frutta e ortaggi freschi e conservati.
Algeria
4I02.DZ.GL
Il governo algerino prevede un aumento della spesa nel 2015
La spesa pubblica prevista nel bilancio previsionale 2015 è in aumento del 17% rispetto
all’anno precedente, è porterà il disavanzo di bilancio al 22% del Pil. Le entrate totali previste sono in aumento dell’11%.
Le spese includono un’allocazione di $13 miliardi ciascuno per i settori difesa ed educazione. Le spese per il settore della difesa sono in costante aumento +126% dal 2010.
Nel 2015 il contributo previsto al Pil dei diversi settori è il seguente: idrocarburi 26%,
commercio 25%, agricoltura 10%, industria 4,7%.
La crescita prevista del Pil è del 3,4% nel 2015 per un valore di $ 239 miliardi; quella del
settore non idrocarburi è prevista del 4,25%. L’Inflazione attesa è del 3% nel 2015, leggermente inferiore a quanto previsto per il 2014. Il cambio di riferimento adottato nel 2014
è di 80 dinari algerini per 1$. Il governo algerino adotterà entro la fine del 2014 il piano di
sviluppo 2015-2019 che prevede una spesa di circa 266 miliardi di $. Il Primo Ministro Abd
al Malik Sillal ha annunciato che l’obiettivo di crescita dell’economia algerina è del 7% nei
prossimi anni, con una punta del 9% per il settore non idrocarburi. Il piano darà priorità ai
seguenti settori: energia, agricoltura, turismo e industria.
Bilance dei pagamenti e previsionale dell’Algeria 2010 – 2015 (miliardi di dollari) 2010 2011 2012 2013
2014 Var. 2015 % Entrate 42 43 47 50 53 +4,9 59 Spese 80 112 105 90 96 +5,7 112 Saldo ‐38 ‐69 ‐58 ‐40 ‐43 ‐6,7 ‐53 Prezzo del petrolio al barile 107 117 +10 126 per il pareggio di bilancio Var. % +12,5 +17,2 ‐23 +7,6 Fonte: Mees, Opec 4I03.DZ.ENE
Nuovi impianti di depurazione operativi entro il 2016
L’Ente Nazionale di Bonifica (ONA) algerino ha annunciato un programma di costruzione
di ulteriori 100 stazioni di bonifica nel territorio nazionale che si andranno ad aggiungere
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paesi arabi
alle attuali cento. I nuovi impianti saranno realizzati entro il 2016 da parte dell’ONA e delle
Amministrazioni Regionali Competenti.
4I04.DZ.COM
Gli acquisti di cemento registrano un +30% nel primo semestre 2014
Le importazioni algerine di cemento nel primo semestre del 2014 hanno raggiunto i $ 284
milioni, in aumento del 30% in valore e del 26,5% in quantità (3,1 milioni di tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2013. Nel medio periodo il governo intende completare la
realizzazione di cementifici al fine di cessare l’import di tale prodotto. L’obiettivo è di raggiungere una produzione di 20 milioni di tonnellate annue nel 2016 e di 29 milioni nel
2018. L’attuale domanda domestica è di 21 milioni di tonnellate annue.
Nello stesso periodo sono diminuite le importazioni di ferro e acciaio, -6%, e quelle di materiali da costruzione, -2% in valore ma +20% in quantità (8,7 tonnellate) grazie
all’incremento degli acquisti di cemento e legno.
4I05.DZ.COM
L’import di prodotti farmaceutici è aumentato del 26% nel primo semestre 2014
Le importazioni dell'Algeria di prodotti farmaceutici hanno raggiunto nel primo semestre
2014 la cifra di $ 1,2 miliardi, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo del 2013. In
termini quantitativi l’import di tali prodotti è diminuito del 22%.
In termini disaggregati, l’import di prodotti para-farmaceutici ha registrato un aumento in
valore del 23% per una cifra di $ 33,4 milioni (600 tonnellate). Gli acquisti di medicinali ad
uso animale hanno registrato una diminuzione del 5,5% e un valore di $ 15 milioni (291
tonnellate). Il mercato locale dei medicinali è stimato a oltre $ 2,5 miliardi di cui $ 1,85 miliardi d'importazione e il resto di produzione locale (84% nel settore privato e 16% nel
pubblico). Nel 2013, le importazioni algerine di prodotti farmaceutici hanno totalizzato $ 2,3
miliardi (+1,96%) mentre le quantità sono diminuite del 6,74% (33.389 tonnellate) rispetto
al 2012.
4I06.DZ.EF
Inflazione stabile a Luglio 2014
A Luglio 2014 il tasso d’inflazione medio annuo algerino è stato dell’1,5%. È confermato
così il dato registrato nel periodo Agosto 2012-Luglio 2013, dopo il forte aumento del
2012. In termini disaggregati è stato registrato un aumento del 3,9% dei prezzi dei beni alimentari e del 5,1% dei prodotti agricoli freschi. Sono aumentati i prezzi dei prodotti alimentari industriali +2,7%, dei beni manifatturieri +1,9% e dei servizi + 4,6%.
4I07.DZ.ENE
Sviluppo della rete elettrica nazionale
Il piano quinquennale di sviluppo 2015-2019 dell’Algeria prevede nel settore energetico la
realizzazione di una rete di centrali ad alta tecnologia, che, una volta a regime, erogheranno oltre 8000 MW, coprendo una consistente porzione della domanda globale. Nell’estate
2014 la domanda domestica di energia elettrica ha registrato consistenti aumenti, anche
tra il 15 ed il 20%, rispetto allo stesso periodo del 2013. In coincidenza con tali picchi nella
domanda di energia elettrica si sono registrati dei disservizi nell'erogazione. La realizzazione di una prima centrale per la produzione di energia elettrica, di una capacità di erogazione di 1.460 MW, è iniziata nella provincia di Mostagem. Altre centrali saranno realizzate
a Jijel, Ain Oussara (nella provincia di Djelfa), Naama, Biskra e Khenchela.
5
paesi arabi
Arabia Saudita
4I08.SA.CIT
Settore delle costruzioni in forte crescita
La crescita del Pil reale dell’Arabia Saudita, nel periodo 2008 – 2013, si è attestata a una
media superiore al 6% annuo, al terzo posto fra i paesi a crescita più sostenuta, dopo Cina
e India. Il Pil nel settore non idrocarburi crescerà del 4-5% nel 2014 e nel 2015.
Gli ingenti investimenti pubblici destinati alla realizzazione di infrastrutture moderne come
aeroporti, strade, metropolitane, reti ferroviarie, porti e nel settore delle telecomunicazioni,
offrono opportunità d’affari all’Italia che già oggi è uno dei più importanti partner commerciali dell’Arabia Saudita, in particolare per le forniture di materiali da costruzione.
Uno dei progetti più imponenti è quello della Metro di Riyadh, di $ 22,5 miliardi, che verrà
completato entro il 2019. Il gruppo Salini-Impregilo è leader del consorzio internazionale di
cui fa parte anche l’italiana Ansaldo Sts, che si è aggiudicato il maxi contratto per la progettazione e costruzione di una delle linee metropolitane. Sono in programma inoltre tre
nuove reti metropolitane a Medina e a Gedda, oltre ad una rete ferroviaria urbana nella città di Dammam nella Provincia Orientale.
Nel 2014 verranno inoltre avviati i lavori previsti dal Makkah Public Transport Program e
dal Saudi Land Bridge project che collegherà la costa orientale e occidentale del Regno
integrando il porto marittimo di Jeddah nella nuova rete. Italferr si è aggiudicata un contratto da 28 milioni di euro per la progettazione della tratta ferroviaria Riad – Gedda che include tracciato, armamento, ponti, gallerie, stazioni passeggeri, impianti per il carico e scarico
dei treni e per la movimentazione container, sistemi di segnalamento e di telecomunicazioni. Le prospettive di sviluppo sono legate anche ai progetti per la costruzione di 6 nuove
città, cosiddette economic cities. La costruzione delle prime due città: King Abdullah City,
a nord di Gedda e la Prince Abdulaziz Bin Mesaed Economical City, è già stata avviata.
In crescita anche gli investimenti nell’edilizia residenziale, dove sono previste 1,5 milioni di
nuove abitazioni entro il 2015, e in quella ospedaliera e scolastica. La società saudita ABV
costruirà nella capitale un “hub sanitario” del valore di 3,35 miliardi di dollari. Il progetto
prevede tre ospedali, strutture residenziali, centri accademici oltre ad un centro di ricerca.
Per rilanciare il settore turistico verranno realizzate 34.800 nuove stanze d’albergo nei
prossimi 5 anni.
Egitto
4I09.EG.EF
Inaugurata la filiale di Alexbank ad Alessandria
AlexBank, banca egiziana controllata da Intesa Sanpaolo, ha aperto una nuova filiale progettata esclusivamente per le Pmi e la clientela 'affluent' (Magnifica) ad Alessandria nella
sede storica del Consolato italiano, nell' area della Raml Station.
L'apertura della nuova filiale, oltre a dimostrare il continuo e crescente interesse della
Banca di Alessandria ad incrementare e migliorare i propri investimenti in Egitto, rappresenta una salvaguardia ed il mantenimento di un edificio storico monumentale di proprietà
6
paesi arabi
italiana, ex consolato d'Italia da poco dismesso. All'interno dell' edificio e' prevista
un’attività culturale permanente che rafforzi i legami fra le due nazioni.
4I10.EG.CIT
Nuovo complesso aeroportuale al Cairo
Un nuovo complesso aeroportuale sarà realizzato intorno all’aeroporto internazionale de Il
Cairo. Secondo le previsioni, il progetto, diviso in cinque fasi, sarà completato entro il 2020
ad un costo stimato di circa Euro 8,5 miliardi. Il complesso, le cui infrastrutture saranno a
basso impatto ambientale, include aree turistiche, commerciali, mediche ed educative. Il
progetto consentirà la creazione di 30.000 posti di lavoro diretti e altri 90.000 nell’indotto.
4I11.EG.IC
In aumento l’export di non idrocarburi verso l’Italia
Le esportazioni di prodotti non idrocarburi verso l’Italia nel periodo Gennaio – Luglio 2014
sono aumentate del 30% rispetto allo stesso periodo del 2013 ed ammontano a circa 800
milioni di Euro.
I principali prodotti importati dall’Italia in tale periodo sono stati: materiali da costruzione,
prodotti chimici e fertilizzanti, tessuti e filati, prodotti agricoli.
L’Italia rappresenta il secondo principale mercato per le esportazioni egiziane di non idrocarburi.
4I12.EG.ENE
Qalla Holdings realizza un nuovo impianto di distribuzione elettrica
Taqa Arabia, una sussidiaria di Qalaa Holdings, ha in programma la costruzione di un impianto di distribuzione elettrica per un investimento di circa 22 milioni di euro. La stazione
servirà unità residenziali, commerciali e industriali della municipalità di al-Sadis min Uktubir, nel governatorato di Giza.
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paesi arabi
Qalaa Holdings è una delle maggiori società d’investimenti della regione e opera soprattutto nei settori: energia, trasporti e logistica, agricoltura e alimentari, minerario e costruzioni.
4I13.EG.ENE
Prestito della Banca Mondiale per lo sviluppo della rete di gas
La Banca Mondiale erogherà un prestito di 387 milioni di euro all’Egitto per il collegamento
di 1,5 milioni di famiglie alla rete nazionale di gas. Il progetto riguarderà 11 governatorati
incluse le regioni meridionali di Sohag, Qena e Aswan. AmCham Egyp
Emirati Arabi Uniti
4I14.AE.VAR
Commessa milionaria a Dubai per il gruppo La Fortezza
Il gruppo bolognese La Fortezza, specializzato in attrezzature e arredamento per grandi
superfici commerciali, si è aggiudicato un appalto da 10 milioni di euro per l’allestimento
nei prossimi tre anni dei nuovi punti vendita in Medio Oriente del colosso della grande distribuzione di Dubai Makid al Futtaim.
Grazie a questa commessa il gruppo bolognese stima di raggiungere una crescita dell’8%
nel 2014, dopo un +5% fatto registrare nel 2013. La Fortezza ha annunciato un piano
d’investimenti di 10 milioni di euro nelle aree mondiali in forte sviluppo.
Gli Emirati Arabi sono l’area del mondo dove si costruisce di più e rappresenta un’ottima
opportunità per le imprese italiane del settore arredo e in generale del Made in Italy in cerca di nuovi mercati dove esportare vista la crisi dei consumi italiana.
4I15.AE.CIT
Nuovo aeroporto di Ajman
È stato approvato il progetto di realizzazione dell’aeroporto internazionale di Ajman,
nell’area di al Manama di un valore di $ 570 milioni. I lavori includono sale d’attesa nei
terminal di arrivo e partenza, capannoni e aree adibite ai cargo. Il numero di passeggeri
previsto è di circa 1 milione l’anno.
Il progetto inizierà nel 2018 e rientra nel piano Ajman Vision 2021 che intende sostenere lo
sviluppo economico e turistico dell’emirato di Ajman.
4I16.AE.AO
Opportunità nel settore arredamento
Il settore dell’arredamento negli EAU registra segnali di ripresa dopo il crollo del settore
immobiliare del 2009. Il ritorno in patria di cittadini dall’estero e l’evoluzione positiva dei
settori di sbocco per l’arredamento traineranno la domanda nel Paese con un impatto apprezzabile sui prodotti esteri di qualità elevata. Secondo le previsioni, tra il 2014 e il 2017,
le esportazioni italiane di prodotti in legno verso gli Emirati aumenteranno in media del
9,8%. Tra i settori trainanti si segnalano quello delle costruzioni, con 45 mila nuove unità
abitative attese per il 2015, la nautica e l’alberghiero. L’Italia è il secondo Paese esportatore di prodotti di arredo destinati al settore turistico del paese, dopo la Cina. Circa un quinto
della domanda riguarda i mobili e il 7% gli apparecchi elettrici per l’illuminazione. Queste
due categorie rappresentano rispettivamente il 58,6% e il 22,8% delle esportazioni di arre8
paesi arabi
damento italiane negli Emirati nel 2013. Le prospettive di settore sono ancora più promettenti grazie all’Expo 2020 di Dubai: si attendono circa 17 milioni di turisti nel Paese ed oltre
81 mila nuove stanze d’albergo da costruire entro quell’anno.
4I17.AE.COM
Grandi progetti immobiliari esposti al Cityscape Global
Nel corso della più grande vetrina immobiliare del Medio Oriente, Cityscape Global, sono
stati presentati importanti progetti, per famiglie e soprattutto per un target di estremo lusso,
che rappresentano ottime opportunità per gli operatori italiani di diversi settori collegati alle
costruzioni.
A Marzo 2015 inizieranno i lavori per il Mall of the World, il più grande complesso commerciale del mondo di un costo stimato di 5 miliardi di euro e un tempo di realizzazione di
10 anni. La società di Costruzione Dubai Holding ha annunciato che la prima fase del progetto sarà inaugurata ed operativa entro il 2020, anno dell’Expo di Dubai.
Sull’isola artificiale La Palma, il costruttore Nakeel realizzerà un complesso di tre grattacieli con 1300 appartamenti ma anche negozi e strutture sportive, di un costo stimato di 600
milioni di euro. La società Nakeel, che ha realizzato l'isola, ha ristrutturato e ripagato in anticipo i debiti che avevano interrotto le sue attività in seguito alla crisi immobiliare del 2008
e ha ripreso la realizzazione in tutto l’Emirato di costruzioni diversificate.
Nell’area dove sorgerà il polo dell'esposizione Universale, nei pressi del nuovo aeroporto
internazionale Al MAktoum, la società di sviluppo immobiliare Deyaar ha in programma la
costruzione di 27 palazzi, 200 appartamenti privati o di tipologia residence.
4I18.AE.SRV
A Ottobre la prima Settimana della moda Middle East
Dal 2014 il mese di Ottobre presenterà due iniziative legate alla moda. Al consueto appuntamento del settore, Fashion Forward; si affiancherà la Fashion Week Middle East.
La scelta di raddoppiare tempo e risorse dedicati all'industria della moda traduce la volontà di Dubai di caratterizzarsi come un punto di riferimento internazionale.
Nel corso della Fashion Week Middle East particolare attenzione sarà dedicata alla valorizzazione delle creazioni degli stilisti arabi.
4I19.AE.CIT
Nuovo progetto di costruzione nell’arcipelago Palm Jumeirah
Nakheel realizzerà un progetto di albergo a uso misto sull’arcipelago artificiale Palm Jumeirah. Il nuovo edificio Palm Tower ospiterà un albergo a 5 stelle da 290 stanze oltre a
502 appartamenti ammobiliati. Le stanze d’albergo occuperanno i primi 18 piani della torre, mentre gli appartamenti conterranno una serie di monolocali e appartamenti da una a
tre camere.
4I20.AE.AO
Ai primi posti negli indici internazionali per competitività e affari
L'indice annuale del World Economic Forum pone gli EAU al primo posto per competitività
nel mondo arabo e al dodicesimo a livello internazionale. La classifica, stilata su 144 paesi
in base a dati Onu, FMI e OMS, posiziona le istituzioni emiratine al primo posto mondiale
per assenza di penetrazioni del crimine organizzato e al terzo sia per la fiducia riposta dai
cittadini nei politici, sia per la quasi totale assenza di burocrazia.
9
paesi arabi
Un analisi dalla banca Hsbc registra l'ottimismo dimostrato verso gli Emirati dal tasso di
crescita di ordini commerciali più alto dall'immediato dopo crisi. Si tratta di un vero e proprio boom dettato dalla ripresa del mercato immobiliare, in piena espansione, un miglioramento delle politiche di prestito bancarie, un’espansione commerciale al di là del settore
petrolifero e del suo indotto. L’ottimismo si riflette ed e' testimoniato anche da un record di
occupazione: gli indici di reclutamento delle agenzie di collocamento sono in crescita da
32 mesi consecutivi.
Oltre alla sfera dell'economia e degli affari la federazione dei sette emirati mostra altri dati
significativi: è il Paese con il più alto tasso di diffusione al mondo di smartphone, il secondo per presenza di "marche", con oltre il 53% di quelle mondiali.
i settori in cui il paese dovrà puntare in futuro per migliorare ulteriormente la sua reputazione sono l'educazione elementare e la sanità.
4I21.AE.CIT
Prosegue lo sviluppo del Dubai Parks di Jebel Ali
Meraas Leisure and Entertainment ha aggiudicato il contratto di consulenza per la gestione della prima fase di realizzazione del Dubai Parks & Resorts.
Il progetto fa parte dello sviluppo di un’area denominata Dubai Parks a Jebel Ali, di 30 milioni di m2 e un costo complessivo di $ 2,6 miliardi, che include strutture per il tempo libero, numerosi parchi con alberghi, negozi e ristoranti.
10
paesi arabi
4I22.AE.CIT
Nuove strutture ospadaliere
I contratti per nuove strutture mediche nel Golfo raggiungeranno una valore totale di $ 9,5
miliardi entro il 2014. Si tratta di un aumento del 25% della spesa in tale settore nel 2013,
ma si prevede che essa triplichi entro il 2018.
Attualmente gli Emirati spendono $ 2 miliardi l’anno per le cure all’estero dei pazienti. Per
tale motivo e considerato l’aumento e l’invecchiamento della popolazione, il paese mira ad
investire in tale settore anche per diventare un centro medico di eccellenza internazionale
ed attrarre 500.000 pazienti entro il 2020.
4I23.AE.IC
Cina primo partner commerciale degli EAU
L’interscambio commerciale con l’India, primo partner degli EAU, è diminuito del 21%
nell’anno fiscale 2013-2014, passando da USD 75 a 60 miliardi. La forte contrazione è stata in larga parte determinata dal calo da USD 9 miliardi dell’export di oro dagli EAU, a causa della decisione di Nuova Delhi di aumentare i dazi sulle importazioni del metallo. Anche
l’export indiano verso gli Emirati è diminuito del 16%. La contrazione ha consentito alla Cina di avvicendarsi all’India nella classifica dei maggiori partner commerciali del paese, con
un interscambio complessivo di quasi USD 66 miliardi.
Giordania
4I24.JO.COM
Forti investimenti nella zona franca di Zarqa
La free zone di Zarqa, sede di industrie nei settori di: abbigliamento, bevande, pezzi di ricambio auto e trasformazione dei prodotti alimentari è un importante centro di smistamento hub per i mercati regionali quali la Siria, Libia e Paesi del Golfo e Iraq. Di recente
un’azienda giapponese del settore auto motive attiva nel mercato iracheno per decenni, ha
deciso di continuare la sua attività in Iraq attraverso il Regno Hashemita , a causa del
peggioramento delle condizioni di sicurezza di quel paese. La Società è intenzionata a
creare un comparto di distribuzione nella free zone di Zarqa per fornire vetture Toyota e
ricambi di auto in Iraq e negli altri mercati regionali, con un investimento del valore di quasi
1 miliardo di dollari; inoltre essa ha firmato un contratto per affittare un appezzamento di
terreno di circa 25.000 m2 al fine di ricevere le spedizioni provenienti dal Giappone per il
mercato iracheno.
4I25.JO.CIT
Quarta economia della regione per libertà economica
L’indice di libertà economia 2014 stilato dal Wall Street Journal e dall’The Heritage Foundation posiziona la Giordania al 39mo posto su 186 paesi presi in considerazione. A livello
regionale il paese è preceduto solo da Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Qatar.
Il rapporto evidenzia che nonostante le continue sfide politiche e di sicurezza della regione, l'economia del paese si è dimostrata flessibile e in grado di recuperare il proprio ritmo
di crescita grazie alle riforme relative alla privatizzazione e alla gestione delle finanze pubbliche. L'apertura dei mercati è sostenuta da alti livelli di libertà del commercio e di libertà
11
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paesi arabi
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4I27.IQ.POL
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12
2
paesi arabi
Kuwait
4I28.KW.EF
Fondo d’investimenti del Kuwait entra nel Fondo Strategico Italiano
Il fondo di investimenti Kia Investment Authority (KIA) ha investito 500 milioni di euro (di
cui 350 già versati) in Fsi Investimenti, la società controllata dal Fondo Strategico Italiano
che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti. L’operazione è stata realizzata attraverso un
contestuale aumento di capitale per lo stesso ammontare. Kia deterrà il 23% di Fsi Investimenti e si tratta del maggior contributo della Kuwait Investment Authority in veicoli
d’investimento posseduti da altri Paesi. Tra gli investimenti più rilevanti realizzati finora da
Fsi e confluite in Fsi Investimenti, figurano 100 milioni in Kedrion (farmaceutica), 200 milioni in Metroweb (fibra ottica e telecomunicazioni), 151 milioni in Valvitalia (impianti per il
settore petrolifero) e 205 milioni in Sia (automazione bancaria).
Confluirà in Fsi Investimenti Ia Made in Italy Investment Company, una joint venture costituita lo scorso anno con il fondo sovrano del Qatar. Resteranno invece fuori dall’alleanza
altre partecipazioni: come la quota di Generali, che Fsi deve cedere entro fine 2015, e il
pacchetto di Ansaldo Energia, dove di recente sono entrati i cinesi di Shanghai Electric.
I manager di Kuwait Investment Authority sono stati convinti dalle potenzialità di sviluppo
delle imprese attualmente in portafoglio, ma anche dal piano di acquisizioni presentato sulla base di una considerazione di fondo: in Italia operano centinaia di aziende con grandi
potenzialità di crescita, anche all’estero, ma che necessitano di capitali per lo sviluppo. In
particolare, sono oggetto di valutazione soprattutto i settori Fashion, alimentare e delle utility. Tranne casi eccezionali, si tratterà comunque di partecipazioni di minoranza come è
nello statuto del Fondo la cui strategia è mirata soprattutto a far crescere le partecipate.
Libano
4I29.LB.GL
Introdotto un certificato sanitario per l’export di bovini italiani
Il Ministero della Salute italiano ed il Ministero dell’Agricoltura libanese hanno siglato un
accordo di collaborazione nel campo della medicina veterinaria.
L’accordo prevede fra l’altro lo scambio di informazioni su malattie animali, igiene, avanzamenti tecnici e scientifici; l’organizzazione di corsi di formazione e l’avvio di progetti di
ricerca in comune. Prevede inoltre l’adozione di nuove direttive per la regolamentazione
del commercio di animali vivi e di prodotti di origine animale.
Con l’entrata in vigore dell’accordo, è stato introdotto un certificato sanitario per le esportazioni verso il Libano di bovini di età inferiore ai 48 mesi destinati alla macellazione.
4I30.LB.COM
Export italiano in costante aumento
Le esportazioni italiane verso il Libano sono aumentate nel primo semestre di quest'anno
dell'11,7% rispetto allo stesso periodo del 2013, con l'Italia che si conferma come secondo
fornitore al mondo dopo la Cina.
13
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paesi arabi
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14
4
paesi arabi
Gli interventi previsti sono: le opere infrastrutturali, inclusa la rete viaria; le opere essenziali come le reti di acqua potabile e fognaria, il completamento delle aree industriali esistenti,
la creazione di un centro per l'artigianato. Altri interventi previsti riguardano i settori della
sanità, dell'industria e del commercio ed dell'ambiente.
Uno degli obiettivi previsti dal piano è di aumentare la competitività delle città interessate
per farne un polo di attrazione degli investimenti.
Oman
4I34.OM.AO
Ambasciatrice italiana Paola Amodei: export italiano in crescita del 36% in 5 anni
Estratto dell’Intervista
Che tipo di opportunità offre l'Oman per le aziende italiane?
La principale risorsa del Sultanato resta il petrolio ma le infrastrutture, le costruzioni e i
macchinari rivestono un ruolo speciale nell'economia omanita. Attualmente, il 25% circa
dell’export italiano nel Paese è costituito da macchinari specializzati, in particolare nella
lavorazione del marmo, da mezzi di trasporto, metalli e apparecchi elettrici. Nel 2013
l’export italiano in Oman è stato di oltre 435 milioni di euro, ai quali va aggiunto un analogo
ammontare in valore di merci che entrano in Oman tramite Dubai. In cinque anni le esportazioni dall'Italia verso il Sultanato sono aumentate del 36%. Per il 2014, considerato il forte interesse del Paese per il made in Italy, è previsto un nuovo incremento. Molti altri settori sono poi in espansione: turismo, energia, ambiente, trasporti marittimi, acquicoltura e
pesca, sicurezza alimentare e sanità. Il Sultanato sta investendo molto nelle Pmi che rappresentano un altro possibile ambito di cooperazione bilaterale soprattutto per le società
italiane che operano nel campo della progettazione e della realizzazione di infrastrutture:
strade, viadotti, fondazioni, porti turistici, scuole e ospedali".
La presenza delle imprese italiane in Oman è un fenomeno in crescita?
Nel corso dell'ultimo anno la presenza di imprese italiane è più che triplicata e l’interesse
per il Paese cresce costantemente. La presenza italiana nel Sultanato è molto qualificata,
ben integrata e apprezzata. Si tratta soprattutto di architetti, progettisti, ingegneri, medici e
professori universitari. Fata Finmeccanica e Italferr sono le aziende di maggior rilievo.
In che modo l'Italia partecipa allo sviluppo del Sultanato?
Il nostro Paese contribuisce alla progettazione e alla realizzazione del Piano infrastrutturale omanita, in primo luogo alla costruzione della ferrovia che collegherà il Sultanato agli altri stati del Golfo. Secondo le linee dettate dal piano del sultanato Visione 2020, saranno
realizzate nuove strade, viadotti, ammodernati porti e aeroporti. L'Oman sta investendo
molto nella realizzazione di zone economiche speciali a vocazione commerciale e industriale, come quella di Duqm, con il porto che guarda all'India e al Pakistan. Inoltre ci sono
buone prospettive di crescita per il made in Italy ( macchinari, design e arredamento ).
L’Oman è stato tra i primi ad aderire a Expo Milano 2015.
Cosa vuol dire fare business in Oman per un'azienda straniera?
Gli imprenditori che si affacciano nel Paese possono operare creando delle joint venture
con partner omaniti. Il governo punta molto sull’istruzione e sulla formazione professionale
15
paesi arabi
di una popolazione giovane e in crescita. Negli ultimi anni l’economia omanita si è sviluppata in maniera costante. Il tasso medio di incremento del Pil a prezzi correnti nel triennio
2010-2012 è stato di oltre il 17%. In termini reali, il tasso di crescita medio si è attestato attorno al 5%. Per il prossimo biennio si prevede un tasso di crescita del 3,4%, in previsione
di un andamento meno dinamico dei mercati internazionali. Una variabile rilevante è rappresentata dal prezzo del petrolio, che ancora contribuisce al Pil in maniera determinante.
Quanto è importante il turismo per la diversificazione dell'economia omanita?
Il Sultanato è meta ambita e sempre più inserita nei circuiti turistici internazionali. Molte
navi da crociera hanno come tappa obbligata il porto di Mascate e talvolta quello di Salalah, nella regione meridionale del Dhofar. Il governo omanita attribuisce al turismo un
grande valore, fino a considerarlo tra i principali volani di sviluppo. Da ciò si spiegano gli
investimenti in strutture ricettive di altissimo livello e l’impegno efficace nel recupero e valorizzazione del ricco patrimonio artistico e culturale. Il numero di turisti che visitano il Sultanato è in aumento. Analogamente, sempre più omaniti scelgono l'Italia come meta di vacanza.
Università ed esperti italiani affiancano da tempo il governo del Sultanato nel recupero del
patrimonio culturale, attraverso missioni archeologiche attive in diverse zone del Paese.
La Royal Opera House, principale istituzione culturale omanita, anche quest'anno aprirà la
stagione con un'opera prodotta dal Teatro Verdi di Trieste. Ultimamente stanno avendo un
ottimo riscontro anche le iniziative legate alla promozione del made in Italy, in particolar
modo nei settori della moda e del design.
Per una donna, cosa significa essere ai vertici in un Sultanato?
Non ho trovato alcuna difficoltà a svolgere il mio lavoro. Ho potuto contare sulla massima
disponibilità e collaborazione da parte delle istituzioni omanite e sul grande senso di ospitalità che contraddistingue la popolazione del Sultanato. E’ un’esperienza decisamente
positiva, sia sotto il profilo umano che professionale. Fin dagli inizi, il Sultano Qaboos ha
incentivato la partecipazione femminile alla vita pubblica, puntando sull'istruzione. Attualmente, nel Sultanato ci sono due donne nel governo (il ministro dell'Istruzione e il ministro
dell'Istruzione Superiore) e cinque al vertice di ambasciate straniere.
4I35.OM.EF
La Zona Economica Speciale di Duqm in fase di avvio
Il progetto di realizzazione della Zona Economica Speciale di Duqm, a 550 Km da Mascate sull'Oceano Indiano, è in fase di avvio. Si tratta di un grandioso progetto che include un
porto commerciale, un aeroporto e un'ampia zona industriale retrostante. Sono previsti importanti investimenti turistici nelle vicinanze.
Le opportunità di collaborazione per le imprese e le istituzioni italiane nella Zona Economica Speciale (ZES) di Duqm sono state presentate dalla delegazione dell’Oman guidata dal
presidente stesso della ZES Al Jabri, a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale (MAECI).
Oltre a posizionarsi al centro delle rotte commerciali tra Africa, Medio Oriente e i le grandi
economie emergenti asiatiche, la Zona Economica Speciale di Duqm offre incentivi fiscali
e uno sportello unico per le imprese.
Altri elementi di attrattività dell’Oman sono stati evidenziati dai rappresentati della,
L’Agenzia per la promozione degli investimenti esteri e lo sviluppo dell’export del Paese
(PAIPED), ha indicato numerosi settori di business attrattivi per l’offerta di cooperazione
italiana, tra questi: energie alternative, minerario, automotive, plastica, farmaceutico, chimico, turismo, ICT, marittimo.
16
paesi arabi
Tunisia
4I36.TN.COM
Impatto dell’accordo di libero scambio con l’UE
L’impatto sul commercio e sullo sviluppo sostenibile dell’accordo di libero scambio (ALECA), fra Tunisia e Unione Europea, determinerà risultati positivi a scadenza più lunga del
previsto. La crescita del settore produttivo nell’UE non sarà rilevante, mentre in Tunisia i
settori della meccanica, olio vegetale, frutta e legumi cresceranno moltissimo, a differenza
di cereali, tessile e trasporto aereo, che conosceranno un forte ribasso.
Da parte europea è stimato un guadagno a lungo termine di 3 miliardi di euro. Per la Tunisia, invece, i guadagni sono più alti: 2,5 miliardi di euro a lungo termine, che si traducono
in una crescita del 7% del Pil. Come effetto immediato, le esportazioni aumenteranno del
20% e le importazioni del 19%, migliorando la bilancia commerciale globale del paese. I
salari medi ne beneficeranno, +10%, e i prezzi al consumo non aumenteranno più del 2%.
4I37.TN.EF
Prestito di $ 217 milioni dal FMI
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha disposto il versamento immediato di 217 milioni di dollari come nuova tranche del proprio credito precauzionale a favore della transizione democratica del paese. Nonostante il difficile contesto nazionale e regionale, le riforme
strutturali del paese sono progredite e i criteri di prestazione quantitativi stabiliti dal FMI
sono stati soddisfatti. Inoltre sono state prese misure significative per ridurre la vulnerabilità del settore finanziario, compresa la riforma bancaria. Tuttavia, secondo il FMI, è necessario accelerare l'attuazione delle riforme strutturali per migliorare il clima degli investimenti e generare una crescita più inclusiva .
4I38.TN.ENE
Nuova legge sulle energie rinnovabili
Il parlamento tunisino ha approvato la nuova legge sulla produzione di elettricità a partire
da energie rinnovabili. Per la prima volta, previo ottenimento di una concessione ministeriale, gli investitori privati potranno accedere ad un mercato caratterizzato sinora dal monopolio statale. L’apertura agli investitori privati nelle energie rinnovabili arriva in un momento in cui la bilancia energetica è deficitaria a causa della diminuzione delle esportazioni di petrolio e l'aumento di consumo di gas naturale.
Il ministro dell'Industria Kamel Bennaceur ha assicurato che la Steg, (società tunisina di
elettricità e gas) non verrà privatizzata e manterrà il monopolio su trasporto e distribuzione
di energia.
L’obiettivo del governo è di soddisfare il 30% della sua spesa energetica grazie alle rinnovabili e di ridurre della metà il costo dell'elettricità entro il 2030.
4I39.TN.CIT
Presentato il progetto della Tunisia Economic City
È stato presentato ufficialmente a Gammarth il mega progetto Tunisia Economic City. Si
tratta della costruzione di una città su un'area di 90 km2 lungo 18 km di litorale, nella zona
di Enfidha, vicino ad Hammamet e Sousse, nel cuore del Mediterraneo. Il progetto ha un
costo stimato di 50 miliardi di dollari. Il progetto comprende la costruzione di un porto
17
paesi arabi
commerciale e turistico, una città industriale, una zona di stoccaggio, un’area dedicata a
Fiere e libero commercio, un polo dedicato ai media e un altro alla ricerca scientifica e allo
sviluppo. Previsti anche centri medici, università, spazi attrezzati per lo sport, aree residenziali e turistiche. Gli investitori sono principalmente dei paesi del Golfo.
4I40.TN.EF
Prestiti dall’UE e dalla BEI
L'Unione europea ha concesso alla Tunisia un prestito del valore di 300 milioni di euro a
condizioni agevolate. Si tratta di un prestito a medio termine che potrà essere rimborsato
in tre tranche da 100 milioni di euro ciascuna. L’obiettivo dell’UE è di consentire alla Tunisia di superare le difficoltà dovute ad una congiuntura economica internazionale sfavorevole caratterizzata da una debole crescita e favorire il la transizione democratica del paese. La Tunisia si impegna ad attuare un programma di misure importanti fra le quali il
completamento delle riforme strutturali.
Allo stesso scopo è stato firmato a Tunisi un accordo tra Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e Banca Tuniso-Kuwaitiana (Btk) del valore di 40 milioni di euro da destinare al
finanziamento delle Pmi.
4I41.TN.ENE
Previste tre nuove zone industriali nel Governatorato di Zaghouan
Tre nuove zone industriali saranno costruite nel Governatorato di Zaghouan, a Nord del
paese, nelle città di El Fahs, Nadhour, Saouaf. Allo stesso tempo saranno avviati i lavori di
ristrutturazione della zona industriale di Zaghouan, capoluogo dell’omonimo Governatorato
che si trova circa 100 km a Sud di Tunisi.
18
pa
paesi arabi
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dei Mondiiali Fifa 202
22.
In Qatar i prodotti ita
aliani sono
o molto app
prezzati da
alla popolazzione in qu
uanto percepiti come
e
a
qu
ualità e gra
ande ricerc
catezza ne
el design, in
n particolare per
prodotti di lusso di altissima
guarda gioiielli, articolli di pellette
eria, arreda
amento e agroalimen
a
ntare. Il paese, così
quanto rig
come gli EAU,
E
è un centro di smistamen
s
nto favorito dalla posizione geog
grafica e dagli
d
accordi di lib
bero scamb
bio vigenti all’interno del Consiglio di Coo
operazione
e del Golfo. Il paese
ha in prog
gramma un
na serie di azioni voltte ad agevolare e inccentivare gli investim
menti diretti e alle
e due zone
e speciali destinate
d
a produzione se ne
alla
e aggiunge
eranno pres
sto almeno altre trre. A dimosstrazione dell’importa
d
anza del Qatar per l’Italia, Intessa Sanpaollo si prepara ad aprire una struttura
s
a Doha. Inte
esa Sanpao
olo è l’unicca banca ittaliana con
n presenza
operativa nella regio
one del Go
olfo, opera da tempo tramite la filiale hub di coordina
amento di
Dubai e gli uffici di Abu
A Dhabi e a breve inaugurerà
à un’appossita strutturra a Doha anche perr
modulare, secondo specificità territoriali,, le attività di supportto alle imprrese, sia PMI
P che di
maggiori dimension
d
ffacciano sull'area.
i, che si aff
Negli Emiirati Arabi Uniti l’inten
nto del govverno di so
ostenere la
a diversificcazione eco
onomica e
le nuove normative
n
nel settore
e immobilia
are hanno posto le basi
b
per un
na crescita meno as-soggettata
a a shock esterni e a bolle spe
eculative. Le
L previsioni indicano
o che le es
sportazionii
italiane ve
erso questto mercato
o cresceran
nno ad un tasso med
dio del 9%
% nel 2014-2017, so-prattutto grazie
g
al ru
uolo di centtro comme
erciale di smistamentto di Dubaii.
Fonte: ela
aborazione
e a cura di Exportiam
mo su dati del Rapp
porto expo
ort 2014 - 2017 “Re-think” di SACE.
S
4I43.GCC
C.AO
Emirati e Qatar ai primi
p
postti nella gra
aduatoria della com
mpetitività globale
Secondo la graduattoria della competitivvità globale
e stilata da
al Forum E
Economico
o Mondiale
e
(Fem) perr il periodo
o 2014-201
15, su 144
4 Paesi pre
esi in conssiderazione
e, il primo tra
t i medi-terranei è la Francia
a, al 23mo posto, se
eguita da Spagna
S
35
5mo e Porto
ogallo 36moo; l'Italia sii
piazza 49
9ma. Al con
ntrario, i Pa
aesi nord e centroeu
uropei com
me Danima
arca, Regn
no Unito e
Germania
a hanno otttenuto piazzzamenti molto
m
appre
ezzabili.
19
9
pa
paesi arabi
a
i
Riguardo ai Paesi dell'area
d
de
el Nord Afrrica e Med
dio Oriente
e, i più alti in classific
ca sono glii
Emirati Arrabi Uniti, 12
1 mo posto
o e il Qatar, 16mo.
Pae
esi arabi
a
i
A.EF
4I44.ARA
Fondi UE
E 2014-202
20 ai paesii del vicinato
L’UE ha dato
d
il via libera all’erogazione di 5,5 miliardi di eurro per i pro
ossimi ann
ni destinatii
alla coope
erazione co
on i Paesi vicini. Seccondo il pro
ogramma il Marocco
o incasserà
à più fondi,
circa 800 mila euro per il periodo 2014--2017, des
stinati soprrattutto a g
garantire un accesso
o
equo ai servizi
s
socciali basilarri, al soste
egno a gov
vernance democratica, stato di
d diritto e
mobilità, alla
a promozzione della
a crescita e dell’occupazione.
Per lo stesso arco di
d tempo la
a Giordania
a riceverà circa 400 mila
m euro, destinati a interventii
,per la pro
omozione dello Stato
o di diritto,, all’occupazione e lo
o sviluppo
o settore prrivato, alle
e
energie in
nnovabili e l’efficienzza energettica. La Tu
unisia ricevverà circa 220 mila euro
e
per ill
periodo 20
014-2015, da destina
are alle rifo
orme socio
oeconomiche e alla ccrescita, allo sviluppo
o
locale e re
egionale so
ostenibile e al rafforzzamento de
ella democcrazia.
Seguono il Libano, circa
c
145 mila
m euro per
p il perio
odo 2014-2
2016, l’Alge
eria, 135 mila
m euro e
la Libia, circa 40 milla euro perr il biennio 2014-2015
5.
Lo stanzia
amento pe
er il triennio
o 2014-201
17 del prog
gramma dii cooperazzione regionale a Estt
è di circa 460 mila euro,
e
menttre quello per
p la coop
perazione regionale a Sud è dii circa 410
0
mila euro. I Program
mmi che coprono
c
l'intera area
a della politica di viccinato euro
opea per ill
2014-2017, per lo svviluppo democratico o la mobilità, come Erasmus+,
E
, incassano
o una cifra
a
di circa 1,8 miliardi di
d euro.
20
0
paesi arabi
SEGNALAZIONI
Selezione di articoli relativi ai recenti sviluppi economico-politici dei paesi arabi
4I45.IT.SGL
Certificazione Halal
La distinzione tra ciò che è lecito (halal) e ciò che non lo è secondo la legislazione islamica
non riguarda solo il settore alimentare, ma anche quelli cosmetico, sanitario, farmaceutico,
finanziario e assicurativo.
La certificazione halal rappresenta un attestato di qualità di filiera e di prodotto, nel rispetto
delle leggi italiane ed europee in materia di igiene e sicurezza alimentare. L'iter di certificazione include: un'ispezione preliminare in azienda per effettuare un'analisi documentale
e un prelievo di campioni per l'analisi. Viene in seguito preparato un rapporto che segnala
le eventuali non conformità e in tal caso vengono formulate delle raccomandazioni alle
quali l'azienda deve adeguarsi. Infine il comitato etico della comunità religiosa islamica dispone il certificato halal che ha validità triennale.
La certificazione halal è di fondamentale importanza per quelle aziende che vogliono esportare i loro prodotti in particolare nei Paesi del Golfo e nel Sud Est Asiatico, luoghi dove
vengono imposte rigorose barriere in entrata.
Secondo Halal Italy, l'unico ente ufficiale di certificazione di qualità halal in Italia, nel nostro
paese i consumatori Halal sono circa 5 milioni, compresi i non residenti, e la comunità residente cresce del 10-15% ogni anno. Il settore del cibo Halal fattura circa 13 miliardi di
euro dei quali 8 miliardi dall'esportazione. Il mercato globale di tali prodotti è stimato in circa 3100 miliardi di euro, ed è in crescita del 15% l'anno. La sola componente dei prodotti
alimentari è quantificata in oltre 590 miliardi di euro. I consumi di cibo hanno una crescita
media, nei Paesi del Golfo Arabico, di circa il 10% annuo, ad eccezione dell'Arabia Saudita dove i consumi crescono al ritmo del 40% annuo. In Europa i consumatori musulmani
sono oltre 35 milioni con un giro d'affari di circa 70 miliardi di euro.
4I46.IT.SGL
Forte aumento dei traffici marittimi
Il traffico merci via mare registra una forte crescita del segmento container che, a livello
mondiale e considerando solo i porti hub, dovrebbe raddoppiare in 10 anni. Dai 25,5 milioni di Teu del 2013 le previsioni indicano una progressione che fa registrare 29 milioni di
Teu nel 2015, 40 milioni nel 2020 e 52 nel 2025.
Nel traffico commerciale globale si consolidano due fenomeni particolari. Il primo è la
sempre maggiore centralità del Mediterraneo confermata dai del canale di Suez di gennaio-luglio 2014. In tale periodo le merci trasportate dalle navi in transito sono ammontate
complessivamente a 466 milioni di tonnellate, in aumento del 8,7% rispetto al 2013. Il traffico del canale è sempre più diversificato tanto che il numero di attraversamenti delle petroliere è stato di 2.299 unità contro i 7.312 passaggi delle altre navi.
Già oggi nel Mediterraneo circola un quinto del traffico navale mondiale.
Il secondo fenomeno è il gigantismo navale. Nonostante siano già in circolazione 18.000
megacontainer di nuova generazione che ben pochi porti nel mondo possono accogliere,
alcune grandi compagnie armatoriali hanno effettuato ordini per la costruzione di nuove
mega-ships da 20.000 Teu.
Date tali premesse cresce l’esigenza per l’Italia di adottare strategie di potenziamento e
ammodernamento dei porti per non perdere le opportunità crescenti del settore e per non
essere marginalizzati rispetto alle realtà nordeuropee e nordafricane.
21
paesi arabi
E in questo scenario il Mezzogiorno può essere in prima fila. I dati della Maritime Economy
sull’interscambio marittimo del Mezzogiorno nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso
periodo del 2013, registrano un valore pari a quasi 14 miliardi di euro. Di questo importo il
16,8% è da assegnare alla Campania con 2,3 miliardi. La modalità del trasporto marittimo
pesa per il 45,6% sul commercio complessivo regionale. In totale nel periodo considerato
le merci scambiate su nave dall’Italia hanno raggiunto quasi 54 miliardi di euro.
Nonostante nel primo trimestre 2014 il trend dell’interscambio per l’Italia sia negativo,4,7%, la Campania, registra un incremento del 2,1% dovuto soprattutto alle importazioni,
in crescita del 5,2%. In termini di interscambio i settori che hanno avuto risultati positivi
sono quelli: agricolo con +20,7% e tessile con un +5,4%.
La Campania, con i porti di Napoli e Salerno, ha 5 principali aree di riferimento nei rapporti
commerciali via mare; aree che, nel loro insieme, assorbono circa i tre quarti del volume
complessivo. Di questi i Paesi dell’Asia Orientale sono i primi partner con il 23,3% del totale dell’interscambio. Partner di significativa importanza restano i paesi del Nord Africa che
assorbono una quota del 9,4% nonostante il calo rispetto all’analogo periodo del 2013 dovuto soprattutto al rallentamento delle importazioni dei prodotti petroliferi.
Date tali premesse una ricerca dell’Osservatorio Mediterraneo del Centro Studi e Ricerche
del Mezzogiorno sottolinea la necessità di definire un piano di sviluppo della portualità italiana che costituisca la piattaforma per i futuri interventi normativi e che chiarisca la rilevante questione delle risorse finanziarie cui i porti possono accedere. La ricerca evidenzia
l’importanza di accompagnare un maggior numero di imprese nel processo di internazionalizzazione e di cercare di attrarre investimenti esteri anche attraverso la creazione di
Zone Economiche Speciali nelle aree portuali italiane.
4I47.IT.SGL
Sblocca Export: il Piano per il Made in Italy
Nel Decreto Sblocca Italia (scarica la bozza) approdato in Consiglio dei Ministri trova
spazio il Made In Italy, anche in vista di Expo 2015: il pacchetto include il lancio di un “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia”. Per l’iniziativa vengono stanziati in totale oltre 270 milioni di euro nel triennio20152017 per la realizzazione di interventi mirati all’Export e alla promozione delle produzioni
italiane in campo industriale e agro-alimentare.
La promozione del Made in Italy passerà attraverso l’innovazione delle imprese coinvolte,
che verranno incentivate a migliorarsi anche attraverso l’assunzione di figure professionali
specializzate nei processi di internazionalizzazione (export manager).
Tra gli obiettivi prefissati, realizzare un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy e un potenziamento degli strumenti di contrasto al cosiddetto Italian
sounding nel mondo, ovvero la distribuzione all’estero di copie di un prodotto tipicamente
italiano con caratteristiche diverse rispetto all’originale che vanno ad ingannare i consumatori. Verranno inoltre create delle piattaforme logistico-distributive all’estero, rafforzati gli
accordi con le reti di distribuzione, valorizzate e tutelate le certificazioni di qualità e di origine dei prodotti.
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