notizie economiche e commerciali
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O tt ob re 2 01 4 – An n o XV – n ° 270 paesi arabi notizie economiche e commerciali paesi arabi Sommario ITALIA Interscambio commerciale con i paesi arabi nel primo semestre 2014 ALGERIA Il governo algerino prevede un aumento della spesa nel 2015 / Nuovi impianti di depurazione operativi entro il 2016 / Gli acquisti di cemento registrano un +30% nel primo semestre 2014 / L’import di prodotti farmaceutici è aumentato del 26% nel primo semestre 2014 / Inflazione stabile a Luglio 2014 / Sviluppo della rete elettrica nazionale ARABIA SAUDITA Settore delle costruzioni in forte crescita EGITTO Inaugurata la filiale di Alexbank ad Alessandria / Nuovo complesso aeroportuale al Cairo / In aumento l’export di non idrocarburi verso l’Italia / Qalla Holdings realizza un nuovo impianto di distribuzione di elettricità / Prestito della BM per lo sviluppo della rete di gas EMIRATI ARABI UNITI Commessa milionaria a Dubai per il gruppo La Fortezza / Nuovo aeroporto di Ajman / Opportunità nel settore arredamento / Grandi progetti immobiliari esposti al Cityscape Global / A Ottobre la prima Settimana della moda Middle East / Nuovo progetto di costruzione nell’arcipelago Palm Jumeirah / Ai primi posti negli indici internazionali per competitività e affari / Prosegue lo sviluppo del Dubai Parks di Jebel Ali / Nuove strutture ospedaliere / Cina primo partner commerciale degli EAU GIORDANIA Investimenti nella ZEE di Zarqa / Quarta economia della regione per libertà economica IRAQ Opportunità nel settore delle costruzioni / Nominato il nuovo esecutivo KUWAIT Fondo d’investimenti del Kuwait entra nel Fondo Strategico Italiano LIBANO Introdotto un certificato sanitario per l’export di bovini italiani / Export italiano in costante aumento / L’UE finanzia scuole per tecnici agricoli LIBIA Export italiano in lieve calo nel 2014 dopo il record del 2013 MAROCCO Piano di rilancio della regione Nord OMAN Ambasciatrice italiana Paola Amodei: export italiano in crescita del 36% in 5 anni / La Zona Economica Speciale di Duqm in fase di avvio TUNISIA Impatto dell’accordo di libero scambio con l’UE / Prestito di $ 217 milioni dal FMI / Nuova legge sulle energie rinnovabili / Presentato il progetto della Tunisia Economic City / Prestiti dall’UE e dalla BEI / Previste tre nuove zone industriali nel Governatorato di Zaghouan PAESI GCC Mercati mediorientali appetibili per il Made in Italy anche nel futuro / Emirati e Qatar ai primi posti nella graduatoria della competitività globale PAESI ARABI Fondi UE 2014-2020 ai paesi del vicinato SEGNALAZIONI Certificazione Halal / Forte aumento dei traffici marittimi / Sblocca Export: il Piano per il Made in Italy In copertina, grattacielo Burj Khalifa nel centro di Dubai 2 paesi arabi Italia 4I01.IT.IC Interscambio commerciale con i paesi arabi nel primo semestre 2014 Commercio Italia-Paesi Arabi. Gennaio - Giugno 2013 - 2014 (mn euro) Importazioni Esportazioni PAESI 2013 2014 Var 2013 2014 % Marocco 359,6 380,1 5,7 767,4 734,7 Algeria 3.593,3 2.334,9 -35,0 2.042,8 2.021,6 Tunisia 1.180,6 1.035,7 -12,3 1.601,8 1.761,4 Libia 5.671,2 2.021,0 -64,4 1.367,4 1.280,8 Egitto 1.022,4 1.331,5 30,2 1.482,6 1.335,8 Sudan 4,6 11,4 150,1 61,0 73,2 Mauritania 86,3 52,7 -38,9 39,3 48,0 Gibuti 0,5 0,3 -44,0 8,1 7,7 Somalia 0,3 0,3 -5,2 3,8 11,1 Comore 0,1 0,1 40,8 0,5 0,4 Libano 28,2 12,9 -54,2 607,1 662,0 Siria 19,6 9,3 -52,4 45,2 130,9 Iraq 1.092,6 1.438,6 31,7 564,6 432,3 Palestina 0,2 0,1 -19,7 4,1 3,3 Giordania 22,9 27,0 17,7 384,6 256,7 Arabia Saudita 2.751,2 2.106,4 -23,4 2.375,1 2.296,3 Kuwait 29,0 98,3 238,9 412,6 350,2 Bahrein 41,5 23,3 -43,9 79,1 114,6 Qatar 1.065,7 668,6 -37,3 608,6 477,7 Emirati Arabi Uniti 245,9 275,6 12,1 2.915,4 2.625,3 Oman 99,7 26,2 -73,7 231,0 206,3 Yemen 6,3 5,1 -18,7 54,0 52,4 Totale Paesi arabi 17.321,6 11.859,5 -31,5 15.655,9 14.882,7 -Uma 10.891,0 5.824,4 -46,5 5.818,7 5.846,5 -Gcc 4.232,9 3.198,4 -24,4 6.621,8 6.070,4 -Altri Paesi arabi 2.197,7 2.836,7 29,1 3.215,5 2.965,8 Mondo 182.661,5 179.572,1 -1,7 194.418,8 196.920,3 Unione europea (27) 100.468,3 101.016,4 0,5 104.285,4 108.338,6 Altri paesi europei 22.037,3 21.206,5 -3,8 25.469,3 22.975,9 Africa 15.416,4 11.220,6 -27,2 10.097,6 9.990,2 America 10.987,7 12.380,8 12,7 21.907,5 22.391,3 Asia 32.210,7 32.137,7 -0,2 28.160,2 28.583,6 Oceania e altri terri952,9 905,2 -5,0 3.591,2 3.360,7 tori Opec 15.854,9 10.492,3 -33,8 11.823,3 10.955,0 Var % -4,3 -1,0 10,0 -6,3 -9,9 20,0 22,3 -4,8 190,7 -20,0 9,0 189,7 -23,4 -19,6 -33,3 -3,3 -15,1 44,9 -21,5 -10,0 -10,7 -2,8 -4,9 0,5 -8,3 -7,8 1,3 3,9 -9,8 -1,1 2,2 1,5 -6,4 Saldo 2013 Saldo 2014 407,8 -1.550,4 421,2 -4.303,8 460,2 56,4 -47,0 7,6 3,5 0,4 578,9 25,6 -528,0 3,9 361,7 -376,1 383,6 37,6 -457,1 2.669,5 131,3 47,6 -1.665,7 -5.072,3 2.388,9 1.017,8 11.757,3 3.817,1 3.432,0 -5.318,8 10.919,8 -4.050,5 2.638,3 354,6 -313,4 725,7 -740,1 4,3 61,8 -4,7 7,4 10,8 0,3 649,0 121,6 -1.006,2 3,1 229,7 189,9 251,9 91,3 -191,0 2.349,7 180,1 47,3 3.023,1 22,1 2.872,0 129,1 17.348,2 7.322,3 1.769,4 -1.230,4 10.010,5 -3.554,1 2.455,5 -7,3 -4.031,5 462,7 Fonte: elaborazione Camera di Commercio Italo-Araba su dati Istat Gli scambi commerciali fra Italia e Paesi Arabi nel primo semestre 2014 sono diminuiti del 23%. In particolare sono diminuite le importazioni, - 31%, soprattutto di idrocarburi dalla Libia e dall’Algeria. Le esportazioni invece sono diminuite del 4,9% ma si mantengono sui 3 paesi arabi livelli eccellenti dell’ultimo decennio durante il quale le nostre esportazioni verso la regione araba sono cresciute del 120%. Il saldo commerciale è risultato positivo per oltre 3 miliardi di euro grazie soprattutto al forte calo dei nostri acquisti. Tale risultato è comunque estemporaneo visto che in media, nell’ultimo decennio, il saldo si è mantenuto negativo per circa 10 miliardi di euro. Nonostante l’allentamento dei rapporti commerciali con alcune economie della regione, specialmente quelle interessate da fenomeni di instabilità politica ed economica, si confermano le esportazioni dei prodotti tipici del made in Italy sia nei paesi del Nord Africa che in quelli del Golfo Arabico, ossia: macchinari, tubature e accessori in acciaio, metalli, gioielleria e articoli connessi, motori e generatori, autoveicoli, mobili e abbigliamento, articoli in materie plastiche, prodotti alimentari, frutta e ortaggi freschi e conservati. Algeria 4I02.DZ.GL Il governo algerino prevede un aumento della spesa nel 2015 La spesa pubblica prevista nel bilancio previsionale 2015 è in aumento del 17% rispetto all’anno precedente, è porterà il disavanzo di bilancio al 22% del Pil. Le entrate totali previste sono in aumento dell’11%. Le spese includono un’allocazione di $13 miliardi ciascuno per i settori difesa ed educazione. Le spese per il settore della difesa sono in costante aumento +126% dal 2010. Nel 2015 il contributo previsto al Pil dei diversi settori è il seguente: idrocarburi 26%, commercio 25%, agricoltura 10%, industria 4,7%. La crescita prevista del Pil è del 3,4% nel 2015 per un valore di $ 239 miliardi; quella del settore non idrocarburi è prevista del 4,25%. L’Inflazione attesa è del 3% nel 2015, leggermente inferiore a quanto previsto per il 2014. Il cambio di riferimento adottato nel 2014 è di 80 dinari algerini per 1$. Il governo algerino adotterà entro la fine del 2014 il piano di sviluppo 2015-2019 che prevede una spesa di circa 266 miliardi di $. Il Primo Ministro Abd al Malik Sillal ha annunciato che l’obiettivo di crescita dell’economia algerina è del 7% nei prossimi anni, con una punta del 9% per il settore non idrocarburi. Il piano darà priorità ai seguenti settori: energia, agricoltura, turismo e industria. Bilance dei pagamenti e previsionale dell’Algeria 2010 – 2015 (miliardi di dollari) 2010 2011 2012 2013 2014 Var. 2015 % Entrate 42 43 47 50 53 +4,9 59 Spese 80 112 105 90 96 +5,7 112 Saldo ‐38 ‐69 ‐58 ‐40 ‐43 ‐6,7 ‐53 Prezzo del petrolio al barile 107 117 +10 126 per il pareggio di bilancio Var. % +12,5 +17,2 ‐23 +7,6 Fonte: Mees, Opec 4I03.DZ.ENE Nuovi impianti di depurazione operativi entro il 2016 L’Ente Nazionale di Bonifica (ONA) algerino ha annunciato un programma di costruzione di ulteriori 100 stazioni di bonifica nel territorio nazionale che si andranno ad aggiungere 4 paesi arabi alle attuali cento. I nuovi impianti saranno realizzati entro il 2016 da parte dell’ONA e delle Amministrazioni Regionali Competenti. 4I04.DZ.COM Gli acquisti di cemento registrano un +30% nel primo semestre 2014 Le importazioni algerine di cemento nel primo semestre del 2014 hanno raggiunto i $ 284 milioni, in aumento del 30% in valore e del 26,5% in quantità (3,1 milioni di tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2013. Nel medio periodo il governo intende completare la realizzazione di cementifici al fine di cessare l’import di tale prodotto. L’obiettivo è di raggiungere una produzione di 20 milioni di tonnellate annue nel 2016 e di 29 milioni nel 2018. L’attuale domanda domestica è di 21 milioni di tonnellate annue. Nello stesso periodo sono diminuite le importazioni di ferro e acciaio, -6%, e quelle di materiali da costruzione, -2% in valore ma +20% in quantità (8,7 tonnellate) grazie all’incremento degli acquisti di cemento e legno. 4I05.DZ.COM L’import di prodotti farmaceutici è aumentato del 26% nel primo semestre 2014 Le importazioni dell'Algeria di prodotti farmaceutici hanno raggiunto nel primo semestre 2014 la cifra di $ 1,2 miliardi, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo del 2013. In termini quantitativi l’import di tali prodotti è diminuito del 22%. In termini disaggregati, l’import di prodotti para-farmaceutici ha registrato un aumento in valore del 23% per una cifra di $ 33,4 milioni (600 tonnellate). Gli acquisti di medicinali ad uso animale hanno registrato una diminuzione del 5,5% e un valore di $ 15 milioni (291 tonnellate). Il mercato locale dei medicinali è stimato a oltre $ 2,5 miliardi di cui $ 1,85 miliardi d'importazione e il resto di produzione locale (84% nel settore privato e 16% nel pubblico). Nel 2013, le importazioni algerine di prodotti farmaceutici hanno totalizzato $ 2,3 miliardi (+1,96%) mentre le quantità sono diminuite del 6,74% (33.389 tonnellate) rispetto al 2012. 4I06.DZ.EF Inflazione stabile a Luglio 2014 A Luglio 2014 il tasso d’inflazione medio annuo algerino è stato dell’1,5%. È confermato così il dato registrato nel periodo Agosto 2012-Luglio 2013, dopo il forte aumento del 2012. In termini disaggregati è stato registrato un aumento del 3,9% dei prezzi dei beni alimentari e del 5,1% dei prodotti agricoli freschi. Sono aumentati i prezzi dei prodotti alimentari industriali +2,7%, dei beni manifatturieri +1,9% e dei servizi + 4,6%. 4I07.DZ.ENE Sviluppo della rete elettrica nazionale Il piano quinquennale di sviluppo 2015-2019 dell’Algeria prevede nel settore energetico la realizzazione di una rete di centrali ad alta tecnologia, che, una volta a regime, erogheranno oltre 8000 MW, coprendo una consistente porzione della domanda globale. Nell’estate 2014 la domanda domestica di energia elettrica ha registrato consistenti aumenti, anche tra il 15 ed il 20%, rispetto allo stesso periodo del 2013. In coincidenza con tali picchi nella domanda di energia elettrica si sono registrati dei disservizi nell'erogazione. La realizzazione di una prima centrale per la produzione di energia elettrica, di una capacità di erogazione di 1.460 MW, è iniziata nella provincia di Mostagem. Altre centrali saranno realizzate a Jijel, Ain Oussara (nella provincia di Djelfa), Naama, Biskra e Khenchela. 5 paesi arabi Arabia Saudita 4I08.SA.CIT Settore delle costruzioni in forte crescita La crescita del Pil reale dell’Arabia Saudita, nel periodo 2008 – 2013, si è attestata a una media superiore al 6% annuo, al terzo posto fra i paesi a crescita più sostenuta, dopo Cina e India. Il Pil nel settore non idrocarburi crescerà del 4-5% nel 2014 e nel 2015. Gli ingenti investimenti pubblici destinati alla realizzazione di infrastrutture moderne come aeroporti, strade, metropolitane, reti ferroviarie, porti e nel settore delle telecomunicazioni, offrono opportunità d’affari all’Italia che già oggi è uno dei più importanti partner commerciali dell’Arabia Saudita, in particolare per le forniture di materiali da costruzione. Uno dei progetti più imponenti è quello della Metro di Riyadh, di $ 22,5 miliardi, che verrà completato entro il 2019. Il gruppo Salini-Impregilo è leader del consorzio internazionale di cui fa parte anche l’italiana Ansaldo Sts, che si è aggiudicato il maxi contratto per la progettazione e costruzione di una delle linee metropolitane. Sono in programma inoltre tre nuove reti metropolitane a Medina e a Gedda, oltre ad una rete ferroviaria urbana nella città di Dammam nella Provincia Orientale. Nel 2014 verranno inoltre avviati i lavori previsti dal Makkah Public Transport Program e dal Saudi Land Bridge project che collegherà la costa orientale e occidentale del Regno integrando il porto marittimo di Jeddah nella nuova rete. Italferr si è aggiudicata un contratto da 28 milioni di euro per la progettazione della tratta ferroviaria Riad – Gedda che include tracciato, armamento, ponti, gallerie, stazioni passeggeri, impianti per il carico e scarico dei treni e per la movimentazione container, sistemi di segnalamento e di telecomunicazioni. Le prospettive di sviluppo sono legate anche ai progetti per la costruzione di 6 nuove città, cosiddette economic cities. La costruzione delle prime due città: King Abdullah City, a nord di Gedda e la Prince Abdulaziz Bin Mesaed Economical City, è già stata avviata. In crescita anche gli investimenti nell’edilizia residenziale, dove sono previste 1,5 milioni di nuove abitazioni entro il 2015, e in quella ospedaliera e scolastica. La società saudita ABV costruirà nella capitale un “hub sanitario” del valore di 3,35 miliardi di dollari. Il progetto prevede tre ospedali, strutture residenziali, centri accademici oltre ad un centro di ricerca. Per rilanciare il settore turistico verranno realizzate 34.800 nuove stanze d’albergo nei prossimi 5 anni. Egitto 4I09.EG.EF Inaugurata la filiale di Alexbank ad Alessandria AlexBank, banca egiziana controllata da Intesa Sanpaolo, ha aperto una nuova filiale progettata esclusivamente per le Pmi e la clientela 'affluent' (Magnifica) ad Alessandria nella sede storica del Consolato italiano, nell' area della Raml Station. L'apertura della nuova filiale, oltre a dimostrare il continuo e crescente interesse della Banca di Alessandria ad incrementare e migliorare i propri investimenti in Egitto, rappresenta una salvaguardia ed il mantenimento di un edificio storico monumentale di proprietà 6 paesi arabi italiana, ex consolato d'Italia da poco dismesso. All'interno dell' edificio e' prevista un’attività culturale permanente che rafforzi i legami fra le due nazioni. 4I10.EG.CIT Nuovo complesso aeroportuale al Cairo Un nuovo complesso aeroportuale sarà realizzato intorno all’aeroporto internazionale de Il Cairo. Secondo le previsioni, il progetto, diviso in cinque fasi, sarà completato entro il 2020 ad un costo stimato di circa Euro 8,5 miliardi. Il complesso, le cui infrastrutture saranno a basso impatto ambientale, include aree turistiche, commerciali, mediche ed educative. Il progetto consentirà la creazione di 30.000 posti di lavoro diretti e altri 90.000 nell’indotto. 4I11.EG.IC In aumento l’export di non idrocarburi verso l’Italia Le esportazioni di prodotti non idrocarburi verso l’Italia nel periodo Gennaio – Luglio 2014 sono aumentate del 30% rispetto allo stesso periodo del 2013 ed ammontano a circa 800 milioni di Euro. I principali prodotti importati dall’Italia in tale periodo sono stati: materiali da costruzione, prodotti chimici e fertilizzanti, tessuti e filati, prodotti agricoli. L’Italia rappresenta il secondo principale mercato per le esportazioni egiziane di non idrocarburi. 4I12.EG.ENE Qalla Holdings realizza un nuovo impianto di distribuzione elettrica Taqa Arabia, una sussidiaria di Qalaa Holdings, ha in programma la costruzione di un impianto di distribuzione elettrica per un investimento di circa 22 milioni di euro. La stazione servirà unità residenziali, commerciali e industriali della municipalità di al-Sadis min Uktubir, nel governatorato di Giza. 7 paesi arabi Qalaa Holdings è una delle maggiori società d’investimenti della regione e opera soprattutto nei settori: energia, trasporti e logistica, agricoltura e alimentari, minerario e costruzioni. 4I13.EG.ENE Prestito della Banca Mondiale per lo sviluppo della rete di gas La Banca Mondiale erogherà un prestito di 387 milioni di euro all’Egitto per il collegamento di 1,5 milioni di famiglie alla rete nazionale di gas. Il progetto riguarderà 11 governatorati incluse le regioni meridionali di Sohag, Qena e Aswan. AmCham Egyp Emirati Arabi Uniti 4I14.AE.VAR Commessa milionaria a Dubai per il gruppo La Fortezza Il gruppo bolognese La Fortezza, specializzato in attrezzature e arredamento per grandi superfici commerciali, si è aggiudicato un appalto da 10 milioni di euro per l’allestimento nei prossimi tre anni dei nuovi punti vendita in Medio Oriente del colosso della grande distribuzione di Dubai Makid al Futtaim. Grazie a questa commessa il gruppo bolognese stima di raggiungere una crescita dell’8% nel 2014, dopo un +5% fatto registrare nel 2013. La Fortezza ha annunciato un piano d’investimenti di 10 milioni di euro nelle aree mondiali in forte sviluppo. Gli Emirati Arabi sono l’area del mondo dove si costruisce di più e rappresenta un’ottima opportunità per le imprese italiane del settore arredo e in generale del Made in Italy in cerca di nuovi mercati dove esportare vista la crisi dei consumi italiana. 4I15.AE.CIT Nuovo aeroporto di Ajman È stato approvato il progetto di realizzazione dell’aeroporto internazionale di Ajman, nell’area di al Manama di un valore di $ 570 milioni. I lavori includono sale d’attesa nei terminal di arrivo e partenza, capannoni e aree adibite ai cargo. Il numero di passeggeri previsto è di circa 1 milione l’anno. Il progetto inizierà nel 2018 e rientra nel piano Ajman Vision 2021 che intende sostenere lo sviluppo economico e turistico dell’emirato di Ajman. 4I16.AE.AO Opportunità nel settore arredamento Il settore dell’arredamento negli EAU registra segnali di ripresa dopo il crollo del settore immobiliare del 2009. Il ritorno in patria di cittadini dall’estero e l’evoluzione positiva dei settori di sbocco per l’arredamento traineranno la domanda nel Paese con un impatto apprezzabile sui prodotti esteri di qualità elevata. Secondo le previsioni, tra il 2014 e il 2017, le esportazioni italiane di prodotti in legno verso gli Emirati aumenteranno in media del 9,8%. Tra i settori trainanti si segnalano quello delle costruzioni, con 45 mila nuove unità abitative attese per il 2015, la nautica e l’alberghiero. L’Italia è il secondo Paese esportatore di prodotti di arredo destinati al settore turistico del paese, dopo la Cina. Circa un quinto della domanda riguarda i mobili e il 7% gli apparecchi elettrici per l’illuminazione. Queste due categorie rappresentano rispettivamente il 58,6% e il 22,8% delle esportazioni di arre8 paesi arabi damento italiane negli Emirati nel 2013. Le prospettive di settore sono ancora più promettenti grazie all’Expo 2020 di Dubai: si attendono circa 17 milioni di turisti nel Paese ed oltre 81 mila nuove stanze d’albergo da costruire entro quell’anno. 4I17.AE.COM Grandi progetti immobiliari esposti al Cityscape Global Nel corso della più grande vetrina immobiliare del Medio Oriente, Cityscape Global, sono stati presentati importanti progetti, per famiglie e soprattutto per un target di estremo lusso, che rappresentano ottime opportunità per gli operatori italiani di diversi settori collegati alle costruzioni. A Marzo 2015 inizieranno i lavori per il Mall of the World, il più grande complesso commerciale del mondo di un costo stimato di 5 miliardi di euro e un tempo di realizzazione di 10 anni. La società di Costruzione Dubai Holding ha annunciato che la prima fase del progetto sarà inaugurata ed operativa entro il 2020, anno dell’Expo di Dubai. Sull’isola artificiale La Palma, il costruttore Nakeel realizzerà un complesso di tre grattacieli con 1300 appartamenti ma anche negozi e strutture sportive, di un costo stimato di 600 milioni di euro. La società Nakeel, che ha realizzato l'isola, ha ristrutturato e ripagato in anticipo i debiti che avevano interrotto le sue attività in seguito alla crisi immobiliare del 2008 e ha ripreso la realizzazione in tutto l’Emirato di costruzioni diversificate. Nell’area dove sorgerà il polo dell'esposizione Universale, nei pressi del nuovo aeroporto internazionale Al MAktoum, la società di sviluppo immobiliare Deyaar ha in programma la costruzione di 27 palazzi, 200 appartamenti privati o di tipologia residence. 4I18.AE.SRV A Ottobre la prima Settimana della moda Middle East Dal 2014 il mese di Ottobre presenterà due iniziative legate alla moda. Al consueto appuntamento del settore, Fashion Forward; si affiancherà la Fashion Week Middle East. La scelta di raddoppiare tempo e risorse dedicati all'industria della moda traduce la volontà di Dubai di caratterizzarsi come un punto di riferimento internazionale. Nel corso della Fashion Week Middle East particolare attenzione sarà dedicata alla valorizzazione delle creazioni degli stilisti arabi. 4I19.AE.CIT Nuovo progetto di costruzione nell’arcipelago Palm Jumeirah Nakheel realizzerà un progetto di albergo a uso misto sull’arcipelago artificiale Palm Jumeirah. Il nuovo edificio Palm Tower ospiterà un albergo a 5 stelle da 290 stanze oltre a 502 appartamenti ammobiliati. Le stanze d’albergo occuperanno i primi 18 piani della torre, mentre gli appartamenti conterranno una serie di monolocali e appartamenti da una a tre camere. 4I20.AE.AO Ai primi posti negli indici internazionali per competitività e affari L'indice annuale del World Economic Forum pone gli EAU al primo posto per competitività nel mondo arabo e al dodicesimo a livello internazionale. La classifica, stilata su 144 paesi in base a dati Onu, FMI e OMS, posiziona le istituzioni emiratine al primo posto mondiale per assenza di penetrazioni del crimine organizzato e al terzo sia per la fiducia riposta dai cittadini nei politici, sia per la quasi totale assenza di burocrazia. 9 paesi arabi Un analisi dalla banca Hsbc registra l'ottimismo dimostrato verso gli Emirati dal tasso di crescita di ordini commerciali più alto dall'immediato dopo crisi. Si tratta di un vero e proprio boom dettato dalla ripresa del mercato immobiliare, in piena espansione, un miglioramento delle politiche di prestito bancarie, un’espansione commerciale al di là del settore petrolifero e del suo indotto. L’ottimismo si riflette ed e' testimoniato anche da un record di occupazione: gli indici di reclutamento delle agenzie di collocamento sono in crescita da 32 mesi consecutivi. Oltre alla sfera dell'economia e degli affari la federazione dei sette emirati mostra altri dati significativi: è il Paese con il più alto tasso di diffusione al mondo di smartphone, il secondo per presenza di "marche", con oltre il 53% di quelle mondiali. i settori in cui il paese dovrà puntare in futuro per migliorare ulteriormente la sua reputazione sono l'educazione elementare e la sanità. 4I21.AE.CIT Prosegue lo sviluppo del Dubai Parks di Jebel Ali Meraas Leisure and Entertainment ha aggiudicato il contratto di consulenza per la gestione della prima fase di realizzazione del Dubai Parks & Resorts. Il progetto fa parte dello sviluppo di un’area denominata Dubai Parks a Jebel Ali, di 30 milioni di m2 e un costo complessivo di $ 2,6 miliardi, che include strutture per il tempo libero, numerosi parchi con alberghi, negozi e ristoranti. 10 paesi arabi 4I22.AE.CIT Nuove strutture ospadaliere I contratti per nuove strutture mediche nel Golfo raggiungeranno una valore totale di $ 9,5 miliardi entro il 2014. Si tratta di un aumento del 25% della spesa in tale settore nel 2013, ma si prevede che essa triplichi entro il 2018. Attualmente gli Emirati spendono $ 2 miliardi l’anno per le cure all’estero dei pazienti. Per tale motivo e considerato l’aumento e l’invecchiamento della popolazione, il paese mira ad investire in tale settore anche per diventare un centro medico di eccellenza internazionale ed attrarre 500.000 pazienti entro il 2020. 4I23.AE.IC Cina primo partner commerciale degli EAU L’interscambio commerciale con l’India, primo partner degli EAU, è diminuito del 21% nell’anno fiscale 2013-2014, passando da USD 75 a 60 miliardi. La forte contrazione è stata in larga parte determinata dal calo da USD 9 miliardi dell’export di oro dagli EAU, a causa della decisione di Nuova Delhi di aumentare i dazi sulle importazioni del metallo. Anche l’export indiano verso gli Emirati è diminuito del 16%. La contrazione ha consentito alla Cina di avvicendarsi all’India nella classifica dei maggiori partner commerciali del paese, con un interscambio complessivo di quasi USD 66 miliardi. Giordania 4I24.JO.COM Forti investimenti nella zona franca di Zarqa La free zone di Zarqa, sede di industrie nei settori di: abbigliamento, bevande, pezzi di ricambio auto e trasformazione dei prodotti alimentari è un importante centro di smistamento hub per i mercati regionali quali la Siria, Libia e Paesi del Golfo e Iraq. Di recente un’azienda giapponese del settore auto motive attiva nel mercato iracheno per decenni, ha deciso di continuare la sua attività in Iraq attraverso il Regno Hashemita , a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza di quel paese. La Società è intenzionata a creare un comparto di distribuzione nella free zone di Zarqa per fornire vetture Toyota e ricambi di auto in Iraq e negli altri mercati regionali, con un investimento del valore di quasi 1 miliardo di dollari; inoltre essa ha firmato un contratto per affittare un appezzamento di terreno di circa 25.000 m2 al fine di ricevere le spedizioni provenienti dal Giappone per il mercato iracheno. 4I25.JO.CIT Quarta economia della regione per libertà economica L’indice di libertà economia 2014 stilato dal Wall Street Journal e dall’The Heritage Foundation posiziona la Giordania al 39mo posto su 186 paesi presi in considerazione. A livello regionale il paese è preceduto solo da Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Il rapporto evidenzia che nonostante le continue sfide politiche e di sicurezza della regione, l'economia del paese si è dimostrata flessibile e in grado di recuperare il proprio ritmo di crescita grazie alle riforme relative alla privatizzazione e alla gestione delle finanze pubbliche. L'apertura dei mercati è sostenuta da alti livelli di libertà del commercio e di libertà 11 pa paesi arabi a i di investim mento che mantengo ono l'econo omia relativ vamente competitiva c a, inoltre, il settore fi-nanziario ha provveduto a sod ddisfare gli standard internazion nali. Ira aq 4I26.IQ.A AO Opportun nità nel se ettore della a costruzione • • • • • • • • L’Iraq è il secondo paese p med diorientale per riserve e di petroliio dietro all’Arabia Sa audita e la a sua produ uzione di greggio è destinata a raggiunge ere i 5 milio oni di barili al giorno nel n 2018. Il Pil dal 2011 2 è cre esciuto ad una media superiorre all’8% annuo a e la crescita economica e a annua pre evista dal FMI F sarà del d 9,6% ne ei prossimi 5 anni. Più P del 50% % della ricc chezza de-riva dal pe etrolio e da al gas. Il governo o ha approvvato un pia ano decennale di rila ancio delle infrastruttu ure (pipelin ne, strade, porti, ediliizia abitativva, ospeda ali e scuole e) e di dive ersificazion ne econom mica puntando su tu-rismo, agrricoltura e telecomun nicazioni. Ill programm ma governa ativo preve ede: l’aumentto della pro oduzione petrolchimic p ca e la cos struzione di d due pipe eline verso Giordania a ed Egitto o; la ristruttturazione dell’unico d p porto irach heno con acque a profo onde, Umm m Qasr, ch he punta a diventare e un nodo di collegam mento tra Estremo E Oriente, O Eurropa e Afriica; la costruzione di 3 milioni di nuove n case e, 9000 sc cuole, 34 osspedali e ccliniche me ediche; l’aumentto della cap pacità eletttrica nazionale di alm meno 1500 00 MW; l’aumentto della cap pacità di fo ornitura d’a acqua prov veniente da al sistema idrico Tigri – Eufrate e e da nuo ovi impiantii di desalin nizzazione;; infrastruttture di rete e 3G e 4G e rete in fibra f ottica;; numerosse nuove autostrade; a ristruttura azione della rete ferrroviaria e aeroportua a le. L’ambizioso piano verrà v finanzziato con i proventi del petrolio,, la privatizzzazione di circa 200 0 imprese pubbliche p e il coinvolg gimento di investitori privati, in particolare e esteri. Pronti a cogliere c le nuove opp portunità dii business sono soprrattutto le imprese di costruzio-ne che da a anni lavo orano nell’’area mediorientale e che han nno le com mpetenze necessarie n e per costru uire nuove città e perr realizzare e grandi op pere in tem mpi brevi. 4I27.IQ.POL Nominato o il nuovo esecutivo o Il parlame ento irache eno ha ragg giunto un accordo a pe er la nomin na di un nuovo governo di unità à nazionale e. L’incarico o di primo ministro è stato affid dato allo sciita s Haide er al Abadi, membro o dello stessso partito del primo ministro uscente u No ouri al Maliki. I due vvice-premie er proven-gono dalle e minoranzze curde e sunnita. Lo stallo sulla s nomin na del nuovo esecutiivo durava a dallo scorrso aprile. La priorità del governo sarà la lotta all’Is. Su questto fronte è intervenu-to il presidente Oba ama, annunciando una strateg gia che pre evede azio oni militari sia in Iraq q che in Siria e il soste egno alle forze f che combattono c o lo Stato islamico i su ul terreno. 12 2 paesi arabi Kuwait 4I28.KW.EF Fondo d’investimenti del Kuwait entra nel Fondo Strategico Italiano Il fondo di investimenti Kia Investment Authority (KIA) ha investito 500 milioni di euro (di cui 350 già versati) in Fsi Investimenti, la società controllata dal Fondo Strategico Italiano che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti. L’operazione è stata realizzata attraverso un contestuale aumento di capitale per lo stesso ammontare. Kia deterrà il 23% di Fsi Investimenti e si tratta del maggior contributo della Kuwait Investment Authority in veicoli d’investimento posseduti da altri Paesi. Tra gli investimenti più rilevanti realizzati finora da Fsi e confluite in Fsi Investimenti, figurano 100 milioni in Kedrion (farmaceutica), 200 milioni in Metroweb (fibra ottica e telecomunicazioni), 151 milioni in Valvitalia (impianti per il settore petrolifero) e 205 milioni in Sia (automazione bancaria). Confluirà in Fsi Investimenti Ia Made in Italy Investment Company, una joint venture costituita lo scorso anno con il fondo sovrano del Qatar. Resteranno invece fuori dall’alleanza altre partecipazioni: come la quota di Generali, che Fsi deve cedere entro fine 2015, e il pacchetto di Ansaldo Energia, dove di recente sono entrati i cinesi di Shanghai Electric. I manager di Kuwait Investment Authority sono stati convinti dalle potenzialità di sviluppo delle imprese attualmente in portafoglio, ma anche dal piano di acquisizioni presentato sulla base di una considerazione di fondo: in Italia operano centinaia di aziende con grandi potenzialità di crescita, anche all’estero, ma che necessitano di capitali per lo sviluppo. In particolare, sono oggetto di valutazione soprattutto i settori Fashion, alimentare e delle utility. Tranne casi eccezionali, si tratterà comunque di partecipazioni di minoranza come è nello statuto del Fondo la cui strategia è mirata soprattutto a far crescere le partecipate. Libano 4I29.LB.GL Introdotto un certificato sanitario per l’export di bovini italiani Il Ministero della Salute italiano ed il Ministero dell’Agricoltura libanese hanno siglato un accordo di collaborazione nel campo della medicina veterinaria. L’accordo prevede fra l’altro lo scambio di informazioni su malattie animali, igiene, avanzamenti tecnici e scientifici; l’organizzazione di corsi di formazione e l’avvio di progetti di ricerca in comune. Prevede inoltre l’adozione di nuove direttive per la regolamentazione del commercio di animali vivi e di prodotti di origine animale. Con l’entrata in vigore dell’accordo, è stato introdotto un certificato sanitario per le esportazioni verso il Libano di bovini di età inferiore ai 48 mesi destinati alla macellazione. 4I30.LB.COM Export italiano in costante aumento Le esportazioni italiane verso il Libano sono aumentate nel primo semestre di quest'anno dell'11,7% rispetto allo stesso periodo del 2013, con l'Italia che si conferma come secondo fornitore al mondo dopo la Cina. 13 pa paesi arabi a i Il valore delle d esporrtazioni italiane tra ge ennaio e giugno e' sttato di 932 2 milioni di dollari. La a quota delll'Italia sul totale t delle e esportazioni e' del 9%. 9 Quella a della Cina a e' del 12%, mentre e quella deg gli Stati Un niti, terzo esportatore e e, e' del 7% %. 4I31.LB.S SRV L’UE fina anzia scuo ole per tec cnici agricoli L'Unione l’Europea ha erogato o 700 mila a euro per lo sviluppo o del settore agricolo o libanese. Gli aiuti sono destin nati a sette e scuole pe er aspirantti tecnici ag gricoli e m mirano a miigliorare le e competen nze degli in nsegnanti del settore e e ad incrementare e l’accoglie enza di stu udenti liba-nesi e siriani, per aumentare a le loro possibilità di occupazio one. Il risultato previsto dall'in-tervento è l’incremento dei racccolti locali e l’offerta di prodotti migliori ai consumatori. Nell’accorrdo è prevvista l’assisstenza di Bruxelles B al a ministero o dell'agriccoltura liba anese. I fi-nanziame enti dell'Ue e per questta iniziativa a fanno pa arte del pa acchetto da a 319 milio oni di euro o stanziati finora f dalla a Commisssione europea a sosttegno del Libano di ffronte alla crisi siria-na e al co onseguente e grande flusso di rifu ugiati. Lib bia 4I32.LY.M MIN Export ita aliano in lieve calo nel 2014 dopo d il rec cord del 2013 Dopo il re ecord di essportazioni italiane in n Libia registrato nel 2013, il p primo seme estre 2014 4 segna una a diminuzione del 7,,5% rispettto allo stes sso periodo del 2013 3, attestan ndosi a 1,3 3 miliardi di euro. In valori assoluti le riduzzioni più ma arcate si re egistrano n nell’export di prodottii meccanici (esclusi i mezzi di trasporto)), alimenta ari e autovveicoli (prin ncipalmentte per tra-sporto me erci). Aume enti significcativi sono o stati regis strati nell’e export di prodotti petroliferi raf-finati, +5,3 3%. Un alttro elemen nto che influisce sul risultato r de el 2014 riguarda le difficoltà lo-gistiche per p lo svolg gimento de egli scambi commerc ciali che pe erò sembra ano attenu uarsi in se-guito alla recente ria attivazione e dei principali porti di d esportazzione e dei campi di estrazione e e del paese e. Tale dato o indica l’in nizio della normalizza azione dellla produzio one petrolifera libica, con un rito orno a circca 1,4 milio oni di b/g entro e la fine e del 2014 4 dopo il livvello di 150 0.000 barilii giornalierii fatti registtrare a fine e Maggio. Ma arocc co 4I33.MA.A AO Piano di rilancio de ella region ne Nord Re Moham mmad VI ha h annuncciato un pia ano di svilu uppo delle città situa ate a Nord del paese e e in particcolare: Této ouan, M'diq q, Fnided e Martil. L’ambizioso piano di d rilancio economico e o ha una durata d di medio m perio odo e rigua arda inter-venti di risstrutturazio one tesi al miglioramento della vita della popolazion ne in vista di un riav-vicinamen nto degli sttandard ecconomico-ssociali con la fascia costiera c del paese. 14 4 paesi arabi Gli interventi previsti sono: le opere infrastrutturali, inclusa la rete viaria; le opere essenziali come le reti di acqua potabile e fognaria, il completamento delle aree industriali esistenti, la creazione di un centro per l'artigianato. Altri interventi previsti riguardano i settori della sanità, dell'industria e del commercio ed dell'ambiente. Uno degli obiettivi previsti dal piano è di aumentare la competitività delle città interessate per farne un polo di attrazione degli investimenti. Oman 4I34.OM.AO Ambasciatrice italiana Paola Amodei: export italiano in crescita del 36% in 5 anni Estratto dell’Intervista Che tipo di opportunità offre l'Oman per le aziende italiane? La principale risorsa del Sultanato resta il petrolio ma le infrastrutture, le costruzioni e i macchinari rivestono un ruolo speciale nell'economia omanita. Attualmente, il 25% circa dell’export italiano nel Paese è costituito da macchinari specializzati, in particolare nella lavorazione del marmo, da mezzi di trasporto, metalli e apparecchi elettrici. Nel 2013 l’export italiano in Oman è stato di oltre 435 milioni di euro, ai quali va aggiunto un analogo ammontare in valore di merci che entrano in Oman tramite Dubai. In cinque anni le esportazioni dall'Italia verso il Sultanato sono aumentate del 36%. Per il 2014, considerato il forte interesse del Paese per il made in Italy, è previsto un nuovo incremento. Molti altri settori sono poi in espansione: turismo, energia, ambiente, trasporti marittimi, acquicoltura e pesca, sicurezza alimentare e sanità. Il Sultanato sta investendo molto nelle Pmi che rappresentano un altro possibile ambito di cooperazione bilaterale soprattutto per le società italiane che operano nel campo della progettazione e della realizzazione di infrastrutture: strade, viadotti, fondazioni, porti turistici, scuole e ospedali". La presenza delle imprese italiane in Oman è un fenomeno in crescita? Nel corso dell'ultimo anno la presenza di imprese italiane è più che triplicata e l’interesse per il Paese cresce costantemente. La presenza italiana nel Sultanato è molto qualificata, ben integrata e apprezzata. Si tratta soprattutto di architetti, progettisti, ingegneri, medici e professori universitari. Fata Finmeccanica e Italferr sono le aziende di maggior rilievo. In che modo l'Italia partecipa allo sviluppo del Sultanato? Il nostro Paese contribuisce alla progettazione e alla realizzazione del Piano infrastrutturale omanita, in primo luogo alla costruzione della ferrovia che collegherà il Sultanato agli altri stati del Golfo. Secondo le linee dettate dal piano del sultanato Visione 2020, saranno realizzate nuove strade, viadotti, ammodernati porti e aeroporti. L'Oman sta investendo molto nella realizzazione di zone economiche speciali a vocazione commerciale e industriale, come quella di Duqm, con il porto che guarda all'India e al Pakistan. Inoltre ci sono buone prospettive di crescita per il made in Italy ( macchinari, design e arredamento ). L’Oman è stato tra i primi ad aderire a Expo Milano 2015. Cosa vuol dire fare business in Oman per un'azienda straniera? Gli imprenditori che si affacciano nel Paese possono operare creando delle joint venture con partner omaniti. Il governo punta molto sull’istruzione e sulla formazione professionale 15 paesi arabi di una popolazione giovane e in crescita. Negli ultimi anni l’economia omanita si è sviluppata in maniera costante. Il tasso medio di incremento del Pil a prezzi correnti nel triennio 2010-2012 è stato di oltre il 17%. In termini reali, il tasso di crescita medio si è attestato attorno al 5%. Per il prossimo biennio si prevede un tasso di crescita del 3,4%, in previsione di un andamento meno dinamico dei mercati internazionali. Una variabile rilevante è rappresentata dal prezzo del petrolio, che ancora contribuisce al Pil in maniera determinante. Quanto è importante il turismo per la diversificazione dell'economia omanita? Il Sultanato è meta ambita e sempre più inserita nei circuiti turistici internazionali. Molte navi da crociera hanno come tappa obbligata il porto di Mascate e talvolta quello di Salalah, nella regione meridionale del Dhofar. Il governo omanita attribuisce al turismo un grande valore, fino a considerarlo tra i principali volani di sviluppo. Da ciò si spiegano gli investimenti in strutture ricettive di altissimo livello e l’impegno efficace nel recupero e valorizzazione del ricco patrimonio artistico e culturale. Il numero di turisti che visitano il Sultanato è in aumento. Analogamente, sempre più omaniti scelgono l'Italia come meta di vacanza. Università ed esperti italiani affiancano da tempo il governo del Sultanato nel recupero del patrimonio culturale, attraverso missioni archeologiche attive in diverse zone del Paese. La Royal Opera House, principale istituzione culturale omanita, anche quest'anno aprirà la stagione con un'opera prodotta dal Teatro Verdi di Trieste. Ultimamente stanno avendo un ottimo riscontro anche le iniziative legate alla promozione del made in Italy, in particolar modo nei settori della moda e del design. Per una donna, cosa significa essere ai vertici in un Sultanato? Non ho trovato alcuna difficoltà a svolgere il mio lavoro. Ho potuto contare sulla massima disponibilità e collaborazione da parte delle istituzioni omanite e sul grande senso di ospitalità che contraddistingue la popolazione del Sultanato. E’ un’esperienza decisamente positiva, sia sotto il profilo umano che professionale. Fin dagli inizi, il Sultano Qaboos ha incentivato la partecipazione femminile alla vita pubblica, puntando sull'istruzione. Attualmente, nel Sultanato ci sono due donne nel governo (il ministro dell'Istruzione e il ministro dell'Istruzione Superiore) e cinque al vertice di ambasciate straniere. 4I35.OM.EF La Zona Economica Speciale di Duqm in fase di avvio Il progetto di realizzazione della Zona Economica Speciale di Duqm, a 550 Km da Mascate sull'Oceano Indiano, è in fase di avvio. Si tratta di un grandioso progetto che include un porto commerciale, un aeroporto e un'ampia zona industriale retrostante. Sono previsti importanti investimenti turistici nelle vicinanze. Le opportunità di collaborazione per le imprese e le istituzioni italiane nella Zona Economica Speciale (ZES) di Duqm sono state presentate dalla delegazione dell’Oman guidata dal presidente stesso della ZES Al Jabri, a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Oltre a posizionarsi al centro delle rotte commerciali tra Africa, Medio Oriente e i le grandi economie emergenti asiatiche, la Zona Economica Speciale di Duqm offre incentivi fiscali e uno sportello unico per le imprese. Altri elementi di attrattività dell’Oman sono stati evidenziati dai rappresentati della, L’Agenzia per la promozione degli investimenti esteri e lo sviluppo dell’export del Paese (PAIPED), ha indicato numerosi settori di business attrattivi per l’offerta di cooperazione italiana, tra questi: energie alternative, minerario, automotive, plastica, farmaceutico, chimico, turismo, ICT, marittimo. 16 paesi arabi Tunisia 4I36.TN.COM Impatto dell’accordo di libero scambio con l’UE L’impatto sul commercio e sullo sviluppo sostenibile dell’accordo di libero scambio (ALECA), fra Tunisia e Unione Europea, determinerà risultati positivi a scadenza più lunga del previsto. La crescita del settore produttivo nell’UE non sarà rilevante, mentre in Tunisia i settori della meccanica, olio vegetale, frutta e legumi cresceranno moltissimo, a differenza di cereali, tessile e trasporto aereo, che conosceranno un forte ribasso. Da parte europea è stimato un guadagno a lungo termine di 3 miliardi di euro. Per la Tunisia, invece, i guadagni sono più alti: 2,5 miliardi di euro a lungo termine, che si traducono in una crescita del 7% del Pil. Come effetto immediato, le esportazioni aumenteranno del 20% e le importazioni del 19%, migliorando la bilancia commerciale globale del paese. I salari medi ne beneficeranno, +10%, e i prezzi al consumo non aumenteranno più del 2%. 4I37.TN.EF Prestito di $ 217 milioni dal FMI Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha disposto il versamento immediato di 217 milioni di dollari come nuova tranche del proprio credito precauzionale a favore della transizione democratica del paese. Nonostante il difficile contesto nazionale e regionale, le riforme strutturali del paese sono progredite e i criteri di prestazione quantitativi stabiliti dal FMI sono stati soddisfatti. Inoltre sono state prese misure significative per ridurre la vulnerabilità del settore finanziario, compresa la riforma bancaria. Tuttavia, secondo il FMI, è necessario accelerare l'attuazione delle riforme strutturali per migliorare il clima degli investimenti e generare una crescita più inclusiva . 4I38.TN.ENE Nuova legge sulle energie rinnovabili Il parlamento tunisino ha approvato la nuova legge sulla produzione di elettricità a partire da energie rinnovabili. Per la prima volta, previo ottenimento di una concessione ministeriale, gli investitori privati potranno accedere ad un mercato caratterizzato sinora dal monopolio statale. L’apertura agli investitori privati nelle energie rinnovabili arriva in un momento in cui la bilancia energetica è deficitaria a causa della diminuzione delle esportazioni di petrolio e l'aumento di consumo di gas naturale. Il ministro dell'Industria Kamel Bennaceur ha assicurato che la Steg, (società tunisina di elettricità e gas) non verrà privatizzata e manterrà il monopolio su trasporto e distribuzione di energia. L’obiettivo del governo è di soddisfare il 30% della sua spesa energetica grazie alle rinnovabili e di ridurre della metà il costo dell'elettricità entro il 2030. 4I39.TN.CIT Presentato il progetto della Tunisia Economic City È stato presentato ufficialmente a Gammarth il mega progetto Tunisia Economic City. Si tratta della costruzione di una città su un'area di 90 km2 lungo 18 km di litorale, nella zona di Enfidha, vicino ad Hammamet e Sousse, nel cuore del Mediterraneo. Il progetto ha un costo stimato di 50 miliardi di dollari. Il progetto comprende la costruzione di un porto 17 paesi arabi commerciale e turistico, una città industriale, una zona di stoccaggio, un’area dedicata a Fiere e libero commercio, un polo dedicato ai media e un altro alla ricerca scientifica e allo sviluppo. Previsti anche centri medici, università, spazi attrezzati per lo sport, aree residenziali e turistiche. Gli investitori sono principalmente dei paesi del Golfo. 4I40.TN.EF Prestiti dall’UE e dalla BEI L'Unione europea ha concesso alla Tunisia un prestito del valore di 300 milioni di euro a condizioni agevolate. Si tratta di un prestito a medio termine che potrà essere rimborsato in tre tranche da 100 milioni di euro ciascuna. L’obiettivo dell’UE è di consentire alla Tunisia di superare le difficoltà dovute ad una congiuntura economica internazionale sfavorevole caratterizzata da una debole crescita e favorire il la transizione democratica del paese. La Tunisia si impegna ad attuare un programma di misure importanti fra le quali il completamento delle riforme strutturali. Allo stesso scopo è stato firmato a Tunisi un accordo tra Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e Banca Tuniso-Kuwaitiana (Btk) del valore di 40 milioni di euro da destinare al finanziamento delle Pmi. 4I41.TN.ENE Previste tre nuove zone industriali nel Governatorato di Zaghouan Tre nuove zone industriali saranno costruite nel Governatorato di Zaghouan, a Nord del paese, nelle città di El Fahs, Nadhour, Saouaf. Allo stesso tempo saranno avviati i lavori di ristrutturazione della zona industriale di Zaghouan, capoluogo dell’omonimo Governatorato che si trova circa 100 km a Sud di Tunisi. 18 pa paesi arabi a i P Paesi i Ccg g 4I42.GCC C.AO Mercati mediorient m tali appetibili per il Made in Ittaly anche e nel futuro o Nel bienn nio 2013-20 014 la cresscita media del Pil dei d Paesi del d Golfo è prevista al 4,5%. Ill principale e stimolo alle econom mie dell’are ea è dato dall’increm mento della a produzione di idro-carburi i cui c introiti sono invesstiti nel se ettore pubb blico e che e favorisco ono un maggiore ac-cesso al credito c apre endo oppo ortunità in diversi d setttori. L’export ittaliano verrso i paesi del Golfo è previsto o in crescita a ad una m media del 9% annuo o nel period do 2014-20 017, ossia a ritmi più ù elevati rispetto r a tutte t le altrre macro regioni r dell mondo. Opportunità O à per il Mad de in Italy sono s prese enti in tutti i principali Paesi del Golfo. In Arabia Saudita il nostro exxport di ben ni di consu umo registtrerà un’esspansione del 13,4% % tra il 2014 4 ed il 2017, grazie alla a politica a fiscale dii stimolo ai a consumi privati intrrodotta dall governo. Inoltre aum menteranno le venditte di beni di d investimento (+10,4%) previs ste dal go-verno sau udita nel piiano quinq quennale di incentivi che mira a sostenerre un proce esso di di-versificazione dell’ecconomia. In Qatar, terminato il program mma ventennale di sv viluppo de el Gas Natturale Liquido, le mi-gliori oppo ortunità pe er il futuro sono quellle relative alla costru uzione di iinfrastruttu ure in vista a dei Mondiiali Fifa 202 22. In Qatar i prodotti ita aliani sono o molto app prezzati da alla popolazzione in qu uanto percepiti come e a qu ualità e gra ande ricerc catezza ne el design, in n particolare per prodotti di lusso di altissima guarda gioiielli, articolli di pellette eria, arreda amento e agroalimen a ntare. Il paese, così quanto rig come gli EAU, E è un centro di smistamen s nto favorito dalla posizione geog grafica e dagli d accordi di lib bero scamb bio vigenti all’interno del Consiglio di Coo operazione e del Golfo. Il paese ha in prog gramma un na serie di azioni voltte ad agevolare e inccentivare gli investim menti diretti e alle e due zone e speciali destinate d a produzione se ne alla e aggiunge eranno pres sto almeno altre trre. A dimosstrazione dell’importa d anza del Qatar per l’Italia, Intessa Sanpaollo si prepara ad aprire una struttura s a Doha. Inte esa Sanpao olo è l’unicca banca ittaliana con n presenza operativa nella regio one del Go olfo, opera da tempo tramite la filiale hub di coordina amento di Dubai e gli uffici di Abu A Dhabi e a breve inaugurerà à un’appossita strutturra a Doha anche perr modulare, secondo specificità territoriali,, le attività di supportto alle imprrese, sia PMI P che di maggiori dimension d ffacciano sull'area. i, che si aff Negli Emiirati Arabi Uniti l’inten nto del govverno di so ostenere la a diversificcazione eco onomica e le nuove normative n nel settore e immobilia are hanno posto le basi b per un na crescita meno as-soggettata a a shock esterni e a bolle spe eculative. Le L previsioni indicano o che le es sportazionii italiane ve erso questto mercato o cresceran nno ad un tasso med dio del 9% % nel 2014-2017, so-prattutto grazie g al ru uolo di centtro comme erciale di smistamentto di Dubaii. Fonte: ela aborazione e a cura di Exportiam mo su dati del Rapp porto expo ort 2014 - 2017 “Re-think” di SACE. S 4I43.GCC C.AO Emirati e Qatar ai primi p postti nella gra aduatoria della com mpetitività globale Secondo la graduattoria della competitivvità globale e stilata da al Forum E Economico o Mondiale e (Fem) perr il periodo o 2014-201 15, su 144 4 Paesi pre esi in conssiderazione e, il primo tra t i medi-terranei è la Francia a, al 23mo posto, se eguita da Spagna S 35 5mo e Porto ogallo 36moo; l'Italia sii piazza 49 9ma. Al con ntrario, i Pa aesi nord e centroeu uropei com me Danima arca, Regn no Unito e Germania a hanno otttenuto piazzzamenti molto m appre ezzabili. 19 9 pa paesi arabi a i Riguardo ai Paesi dell'area d de el Nord Afrrica e Med dio Oriente e, i più alti in classific ca sono glii Emirati Arrabi Uniti, 12 1 mo posto o e il Qatar, 16mo. Pae esi arabi a i A.EF 4I44.ARA Fondi UE E 2014-202 20 ai paesii del vicinato L’UE ha dato d il via libera all’erogazione di 5,5 miliardi di eurro per i pro ossimi ann ni destinatii alla coope erazione co on i Paesi vicini. Seccondo il pro ogramma il Marocco o incasserà à più fondi, circa 800 mila euro per il periodo 2014--2017, des stinati soprrattutto a g garantire un accesso o equo ai servizi s socciali basilarri, al soste egno a gov vernance democratica, stato di d diritto e mobilità, alla a promozzione della a crescita e dell’occupazione. Per lo stesso arco di d tempo la a Giordania a riceverà circa 400 mila m euro, destinati a interventii ,per la pro omozione dello Stato o di diritto,, all’occupazione e lo o sviluppo o settore prrivato, alle e energie in nnovabili e l’efficienzza energettica. La Tu unisia ricevverà circa 220 mila euro e per ill periodo 20 014-2015, da destina are alle rifo orme socio oeconomiche e alla ccrescita, allo sviluppo o locale e re egionale so ostenibile e al rafforzzamento de ella democcrazia. Seguono il Libano, circa c 145 mila m euro per p il perio odo 2014-2 2016, l’Alge eria, 135 mila m euro e la Libia, circa 40 milla euro perr il biennio 2014-2015 5. Lo stanzia amento pe er il triennio o 2014-201 17 del prog gramma dii cooperazzione regionale a Estt è di circa 460 mila euro, e menttre quello per p la coop perazione regionale a Sud è dii circa 410 0 mila euro. I Program mmi che coprono c l'intera area a della politica di viccinato euro opea per ill 2014-2017, per lo svviluppo democratico o la mobilità, come Erasmus+, E , incassano o una cifra a di circa 1,8 miliardi di d euro. 20 0 paesi arabi SEGNALAZIONI Selezione di articoli relativi ai recenti sviluppi economico-politici dei paesi arabi 4I45.IT.SGL Certificazione Halal La distinzione tra ciò che è lecito (halal) e ciò che non lo è secondo la legislazione islamica non riguarda solo il settore alimentare, ma anche quelli cosmetico, sanitario, farmaceutico, finanziario e assicurativo. La certificazione halal rappresenta un attestato di qualità di filiera e di prodotto, nel rispetto delle leggi italiane ed europee in materia di igiene e sicurezza alimentare. L'iter di certificazione include: un'ispezione preliminare in azienda per effettuare un'analisi documentale e un prelievo di campioni per l'analisi. Viene in seguito preparato un rapporto che segnala le eventuali non conformità e in tal caso vengono formulate delle raccomandazioni alle quali l'azienda deve adeguarsi. Infine il comitato etico della comunità religiosa islamica dispone il certificato halal che ha validità triennale. La certificazione halal è di fondamentale importanza per quelle aziende che vogliono esportare i loro prodotti in particolare nei Paesi del Golfo e nel Sud Est Asiatico, luoghi dove vengono imposte rigorose barriere in entrata. Secondo Halal Italy, l'unico ente ufficiale di certificazione di qualità halal in Italia, nel nostro paese i consumatori Halal sono circa 5 milioni, compresi i non residenti, e la comunità residente cresce del 10-15% ogni anno. Il settore del cibo Halal fattura circa 13 miliardi di euro dei quali 8 miliardi dall'esportazione. Il mercato globale di tali prodotti è stimato in circa 3100 miliardi di euro, ed è in crescita del 15% l'anno. La sola componente dei prodotti alimentari è quantificata in oltre 590 miliardi di euro. I consumi di cibo hanno una crescita media, nei Paesi del Golfo Arabico, di circa il 10% annuo, ad eccezione dell'Arabia Saudita dove i consumi crescono al ritmo del 40% annuo. In Europa i consumatori musulmani sono oltre 35 milioni con un giro d'affari di circa 70 miliardi di euro. 4I46.IT.SGL Forte aumento dei traffici marittimi Il traffico merci via mare registra una forte crescita del segmento container che, a livello mondiale e considerando solo i porti hub, dovrebbe raddoppiare in 10 anni. Dai 25,5 milioni di Teu del 2013 le previsioni indicano una progressione che fa registrare 29 milioni di Teu nel 2015, 40 milioni nel 2020 e 52 nel 2025. Nel traffico commerciale globale si consolidano due fenomeni particolari. Il primo è la sempre maggiore centralità del Mediterraneo confermata dai del canale di Suez di gennaio-luglio 2014. In tale periodo le merci trasportate dalle navi in transito sono ammontate complessivamente a 466 milioni di tonnellate, in aumento del 8,7% rispetto al 2013. Il traffico del canale è sempre più diversificato tanto che il numero di attraversamenti delle petroliere è stato di 2.299 unità contro i 7.312 passaggi delle altre navi. Già oggi nel Mediterraneo circola un quinto del traffico navale mondiale. Il secondo fenomeno è il gigantismo navale. Nonostante siano già in circolazione 18.000 megacontainer di nuova generazione che ben pochi porti nel mondo possono accogliere, alcune grandi compagnie armatoriali hanno effettuato ordini per la costruzione di nuove mega-ships da 20.000 Teu. Date tali premesse cresce l’esigenza per l’Italia di adottare strategie di potenziamento e ammodernamento dei porti per non perdere le opportunità crescenti del settore e per non essere marginalizzati rispetto alle realtà nordeuropee e nordafricane. 21 paesi arabi E in questo scenario il Mezzogiorno può essere in prima fila. I dati della Maritime Economy sull’interscambio marittimo del Mezzogiorno nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013, registrano un valore pari a quasi 14 miliardi di euro. Di questo importo il 16,8% è da assegnare alla Campania con 2,3 miliardi. La modalità del trasporto marittimo pesa per il 45,6% sul commercio complessivo regionale. In totale nel periodo considerato le merci scambiate su nave dall’Italia hanno raggiunto quasi 54 miliardi di euro. Nonostante nel primo trimestre 2014 il trend dell’interscambio per l’Italia sia negativo,4,7%, la Campania, registra un incremento del 2,1% dovuto soprattutto alle importazioni, in crescita del 5,2%. In termini di interscambio i settori che hanno avuto risultati positivi sono quelli: agricolo con +20,7% e tessile con un +5,4%. La Campania, con i porti di Napoli e Salerno, ha 5 principali aree di riferimento nei rapporti commerciali via mare; aree che, nel loro insieme, assorbono circa i tre quarti del volume complessivo. Di questi i Paesi dell’Asia Orientale sono i primi partner con il 23,3% del totale dell’interscambio. Partner di significativa importanza restano i paesi del Nord Africa che assorbono una quota del 9,4% nonostante il calo rispetto all’analogo periodo del 2013 dovuto soprattutto al rallentamento delle importazioni dei prodotti petroliferi. Date tali premesse una ricerca dell’Osservatorio Mediterraneo del Centro Studi e Ricerche del Mezzogiorno sottolinea la necessità di definire un piano di sviluppo della portualità italiana che costituisca la piattaforma per i futuri interventi normativi e che chiarisca la rilevante questione delle risorse finanziarie cui i porti possono accedere. La ricerca evidenzia l’importanza di accompagnare un maggior numero di imprese nel processo di internazionalizzazione e di cercare di attrarre investimenti esteri anche attraverso la creazione di Zone Economiche Speciali nelle aree portuali italiane. 4I47.IT.SGL Sblocca Export: il Piano per il Made in Italy Nel Decreto Sblocca Italia (scarica la bozza) approdato in Consiglio dei Ministri trova spazio il Made In Italy, anche in vista di Expo 2015: il pacchetto include il lancio di un “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia”. Per l’iniziativa vengono stanziati in totale oltre 270 milioni di euro nel triennio20152017 per la realizzazione di interventi mirati all’Export e alla promozione delle produzioni italiane in campo industriale e agro-alimentare. La promozione del Made in Italy passerà attraverso l’innovazione delle imprese coinvolte, che verranno incentivate a migliorarsi anche attraverso l’assunzione di figure professionali specializzate nei processi di internazionalizzazione (export manager). Tra gli obiettivi prefissati, realizzare un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy e un potenziamento degli strumenti di contrasto al cosiddetto Italian sounding nel mondo, ovvero la distribuzione all’estero di copie di un prodotto tipicamente italiano con caratteristiche diverse rispetto all’originale che vanno ad ingannare i consumatori. Verranno inoltre create delle piattaforme logistico-distributive all’estero, rafforzati gli accordi con le reti di distribuzione, valorizzate e tutelate le certificazioni di qualità e di origine dei prodotti. 22