AI CONFINI DELLA COSCIENZA

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AI CONFINI DELLA COSCIENZA
AI CONFINI DELLA COSCIENZA
Copyright Lorenza Accusani
INTRODUZIONE
La neuropsicologia studia le basi neurali dei processi cognitivi, traendo inferenze su i
processi normali dalla valutazione del comportamento di pazienti con danni cerebrali.
Scienza eminentemente interdisciplinare, si inserisce nell’ambito delle neuroscienze,
avvalendosi di metodi e conoscenze sia tipiche del proprio ambito che mutuate da
discipline limitrofe quali la psicologia sperimentale, la neurologia, la neuropsichiatria e le
reti neurali.
Negli ultimi anni questa scienza è stata oggetto di un'attenzione crescente grazie agli
importanti risultati ottenuti sia in ambito clinico che sperimentale. Le osservazioni
derivate dallo studio dei pazienti cerebrolesi hanno fornito preziose informazioni sul
funzionamento del sistema cognitivo contribuendo al chiarimento di alcuni meccanismi
fondamentali della mente umana e, conseguentemente allo sviluppo di nuove tecniche di
indagine e di trattamento, cruciali per la diagnosi e la cura di patologie neurologiche e
neuropsicologiche di grande impatto sanitario e sociale.
Questo progetto promosso dall’università di Torino in collaborazione con il Professor
Piergiorgio Strata, Presidente dell’ Istituto Nazionale di neuroscienze, il Professor Marc
Jeannerod, Membro dell’Institut des Sciences Cognitives di Lione e il Professor Mitch
Glickstein del University College di Londra, che si propone di analizzare l’alterazione dei
meccansimsi di coscienza attraverso lo studio di alcune patologie cerebrali con un
percorso di divulgazione scientifica rivolto al grande pubblico.
Il PROGETTO
Le scoperte scientifiche più recenti nel campo delle neuroscienze, diventano un terreno di
confronto per scienziati e artisti che si sviluppa su prospettive di ricerca in continua
evoluzione, ed è proprio dalle specifiche intuizioni di questi ultimi che talvolta nascono
progetti artistici originali e con una forte valenza sociale.
Abbiamo pensato di realizzare una mostra multimediale in cui il
rapporto tra arte e scienza, fondato su principi di sfida e
scambio
reciproco
di
conoscenze,
giocherà
un
ruolo
fondamentale nel processo di informazione del pubblico e
permetterà allo spettatore di esplorare, attraverso nuovi e
stimolanti punti di vista, alcune tra le
più
interessanti
modificazioni del comportamento che si verificano nell’ uomo in
seguito a danni focali del cervello.
Un percorso didattico/divulgativo di grande impatto emotivo presenterà al pubblico le
diverse sindromi neuropsicologiche conseguenti a lesioni cerebrali, selezionate per le
peculiari e interessanti conseguenze che hanno sul comportamento consapevole
dell’uomo
e sulla quotidianità dell’individuo. Lo spettatore si renderà conto di come il
carattere inatteso e controintuitivo di alcune condotte patologiche ponga dei vincoli alla
costruzione dei modelli cognitivi e neurali della coscienza
L’Obiettivo di questo progetto è infatti quello di far riflettere sulla relativa precarietà della
percezione consapevole del Sé e della realtà che ci circonda. Il comportamento coerente
che deriva dall’intuizione unitaria che abbiamo della nostra coscienza è estremamente
fragile e può facilmente modificarsi in seguito ad un danno celebrale. Un ictus o un
trauma cranico (ma anche un tumore cerebrale, un’infezione, una malattia degenerativa
del sistema nervoso, ad esempio la malattia di Alzheimer) possono infatti compromettere
la capacità che abbiamo di percepire la realtà in modo unitario e consapevole, causando
perdite selettive della coscienza che verranno illustrate nel percorso della mostra.
Le sindromi che abbiamo scelto di analizzare si osservano spesso dopo un danno
cerebrale e sono caratterizzate dal fatto che il paziente non é in grado di cogliere né
alcuni aspetti salienti della realtà che lo circonda, né gli accadimenti che coinvolgono, in
seguito all’evento patologico, il suo stesso corpo.
Intendiamo illustrare come i disordini della consapevolezza dovuti a danni cerebrali
possano influire sul comportamento quotidiano delle persone affette da determinate
patologie cercando di capire come l’esperienza fenomenica, alterata dalla patologia,
possa cambiare il modo in cui il paziente percepisce la realtà.
Il progetto rivolto ad un pubblico generico, alle scuole superiori e agli studenti
universitari si propone quindi, di rendere accessibili in modo semplice ed efficace alcune
conoscenze consolidate sui meccanismi neurali della mente e di sollevare dei problemi
che sono tuttora oggetto di studio e riflessione.
Gli strumenti di comunicazione utilizzati sono i seguenti:
- Immagini strutturali e funzionali del cervello ottenute con la risonanza magnetica, la
tomografia ad emissione di positroni e la risonanza magnetica funzionale.
Queste immagini, fornite dai partner europei del progetto, saranno reinterpretate e
rielaborate dalle artiste dell'Accademia Albertina delle Belle arti di Torino. Il loro obiettivo
è quello di renderle spettacolari e di evidenziare i danni cerebrali, mettendo a confronto
un cervello normale con quelli che riportano delle lesioni, per spiegarne la localizzazione
e la rete neuronale danneggiata
- Installazioni interattive.
Attraverso un gioco di illusioni ottiche lo spettatore proverà a immedesimarsi con
l’esperienza patologica e a sperimentare direttamente gli effetti di alcune deprivazioni
sensoriali e distorsioni percettive.
- Installazioni video.
I video concessi da alcune università italiane, mostreranno, rispettando la privacy dei
pazienti, il comportamento e lo svolgimento delle azioni e delle risposte cognitive dei
malati durante gli esperimenti di ricerca. Ogni video sarà affiancato da un pannello
didascalico (vedi di seguito) che ne spiegherà i contenuti
- Voce guida.
La voce guida di un medico o di un divulgatore scientifico descriverà in modo semplice e
chiaro le diverse patologie prese in considerazione.
- Pannelli didascalici.
Il percorso sarà accompagnato da pannelli didascalici che spiegheranno le patologie e
guideranno il pubblico nell’esplorazione del cervello
I PROMOTORI
Università di Torino
Docente di riferimento:
Anna Berti si è laureata (1983) presso Università di Milano in Medicina e Chirurgia, ha
quindi conseguito la Specialità di Neurologia nel 1987, e il Dottorato di Ricerca in
Neuroscienze, nel 1993. Attualmente è Professore Straordinario presso la Facoltà di
Psicologia dell'Università di Torino, dove Insegna Neuropsicologia. Si è sempre occupata
di ricerca neuropsicologica, in particolare dei disturbi della rappresentazione dello spazio
nei pazienti cerebrolesi. Inoltre ha lavorato presso il Dipartimento di Neurologia
dell'Ospedale Universitario di Oxford (Radcliffe Infirmary) e ha condotto delle ricerche
sulla negligenza spaziale presso il Dipartimento di Psicologia della stessa università per
un periodo di circa due anni. È anche autrice di numerosi articoli di argomento
neuropsicologico su riviste scientifiche internazionali.
Sissa Medialab
Sissa Medialab è nata nel novembre 2005, ma le sue radici sono nel lavoro di un gruppo
di scienziati e professionisti della comunicazione scientifica che dall’inizio degli anni
Novanta hanno lavorato, all’interno della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi
Avanzati, Trieste), per realizzare progetti e tecnologie per l’informazione scientifica
altamente innovativi.
Con il coinvolgimento di scienziati di tutto il mondo, e in un’ottica fortemente
internazionale, si sono sviluppati strumenti originali per la comunicazione interna al
mondo della ricerca (a cominciare dal Journal of High Energy Physics, la prima rivista
elettronica specialistica fatta dagli scienziati per gli scienziati) e per la comunicazione
esterna, verso e da il grande pubblico (come nel caso del portale Ulisse – nella rete della
scienza, meta dei viaggi in rete di milioni di lettori curiosi di scienza).
Internazionalità, innovazione, qualità, attenzione al dialogo e alla libertà dell’informazione
sono state e sono le caratteristiche che tengono unite un apparente caleidoscopio di
attività: dalla progettazione museale all’assistenza per la produzione di atti di congressi,
dalla ricerca nella didattica delle scienze all’esplorazione di nuovi ambienti informatici per
la comunicazione e l’apprendimento.
I PARTNER
Oltre a quelli già citati:
- Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
- Professor Giovanni Berlucchi, Professore ordinario di Fisiologia, Università di Verona
- Prof.ssa Gabriella Bottini Docente di Psicologia Fisiologica e Neuropsicologia presso il
Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Pavia, e coordinatrice del
Laboratorio di Neuropsicologia del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Ospedale
Niguarda Cà Granda di Milano.
- Professor Marc Jeannerod, Membro dell’Institut des Sciences Cognitives di Lione
- Professor Mitch Glickstein del University College di Londra
European Dana Alliance for Brain (EDAB)
E’ un’organizzazione di cui fanno parte più di 170 eminenti scienziati di 27 paesi e cinque
premi Nobel. Sul modello dell’americana Dana Alliance for Brain Initiatives, si propone
dal 1997, di far comprendere al pubblico l’importanza della ricerca sul cervello e di
promuovere iniziative didattiche.
L’Istituto Nazionale di Neuroscienze
E’ un consorzio costituito da centri di ricerca a carattere universitario che operano nel
campo delle neuroscienze. Senza alcuna finalità di lucro, ha lo scopo di promuovere,
pianificare e svolgere attività di ricerca scientifica e formazione.