I teli riflettenti in melicoltura

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I teli riflettenti in melicoltura
3/2010
I teli riflettenti in melicoltura
Effetti sulla resa e sulla qualità
Martin Thalheimer, Norbert Paoli, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg
Il ruolo della luce per le produzioni vegetali è fondamentale sotto svariati aspetti. Le radiazioni solari sono, per la stragrande maggioranza delle piante, la fonte energetica diretta necessaria per le
proprie funzioni vitali. Non si tratta però soltanto di un rifornimento
di energia, bensì anche di un elemento regolatore di numerosi processi vitali. Un esempio tra i più noti è l’induzione a fiore in funzione
del fotoperiodo, per le piante che ne richiedono una breve oppure
una lunga durata. Anche in molti altri processi la luce assume un’importanza fondamentale, spesso in diretta connessione con il fattore
temperatura.
Offerta luminosa e sua
distribuzione
Determinante, per l’efficienza fotosintetica, è il contenuto energetico della
luce, in particolare quello compreso
tra i 400 ed i 700 nm di lunghezza
d’onda. Questo intervallo viene definito “radiazione fotosinteticamente
attiva”. Per contro, per la funzione di
regolazione della luce, contano più la
durata della radiazione luminosa e la
composizione dello spettro. Tali assunti, validi in generale per il mondo
vegetale, lo sono anche, naturalmente, per il melo.
È noto, ad esempio, che sussiste una
relazione diretta tra il livello produttivo
di determinate zone e l’offerta luminosa che le caratterizza. La colorazione
dei frutti, oggi di grande importanza,
viene regolata in gran parte sulla base
della qualità della luce incidente.
Perché resa e qualità forniscano ottimi
risultati è dunque necessario che all’interno della chioma ci sia un’adeguata
distribuzione della luce. È d’altra parte
inevitabile che in alcune sue parti le
condizioni di luminosità risultino sfavorevoli. Mentre nei settori esterni della chioma si rileva, tipicamente, una
percentuale di circa l’80% della luce
incidente, i dati registrati nei settori
inferiori e soprattutto interni sono di
molto inferiori e talvolta, in condizioni
particolarmente sfavorevoli, raggiungono appena il 10% o meno. All’interno della chioma non cambia però
solo la luce in termini di energia, bensì
anche la composizione dello spettro
luminoso. Determinate lunghezze
d’onda vengono infatti assorbite nel
loro passaggio attraverso la chioma e
particolarmente le radiazioni a onda
corta penetrano in quantità ridotta nei
settori inferiori ed interni della chioma
medesima.
Proprio queste radiazioni a onda corta
giocano però un importante ruolo per
l’attivazione degli enzimi a livello della
buccia dei frutti – decisivi per la sintesi
di antociani, pigmenti a colorazione rossa. La riduzione
quantitativa della luce incidente e la modifica dal punto
di vista qualitativo, che interessa i settori in ombra, può
causare infine una riduzione
della formazione di gemme a
fiore ed influenzare le dimensioni, la colorazione e anche
la qualità interna, organolettica dei frutti.
Sfruttare la luce
“persa”
Il primo campo sperimentale con teli riflettenti –
Laimburg, 1997.
È pur anche vero che nei frutteti fitti una gran parte della luce incidente non viene
sfruttata, dal momento che
raggiunge le corsìe di transito. L’intercettazione massima
di tutta la luce incidente sulle
piante non supera il 60-70%.
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L’idea di “restituire” loro la quota non
utilizzata di luce attraverso un materiale riflettente ha radici storiche antiche.
Già in una raccolta di scritti datata 950
d.C., compilata a Costantinopoli, si fà
cenno al fatto che fosse stata riscontrata una miglior colorazione rossa dei
frutti dovuta al riverbero della luce proveniente da alcuni recipienti riempiti di
acqua e sistemati nelle vicinanze delle
piante. Verso la metà degli anni ‘90, in
Nuova Zelanda, questa idea venne ripresa per la produzione di uno speciale telo riflettente. Da allora, l’utilizzo di
quest’ultimo è divenuto pratica comune in diverse zone frutticole di tutto
il mondo. L’effetto positivo sull’offerta
luminosa, soprattutto nei settori inferiore ed interno della chioma – dove
spesso si registra una carenza di luce
– è stato confermato con precise misurazioni nel corso di diversi studi.
Tabella 1: percentuale media di colorazione di copertura su Mondial Gala.
anno
testimone
1997
1998
1999
2000
67,5
52,5
63,4
77,9
telo stretto telo largo
72,2
62,1
telo largo
ogni 2a corsia
67,1
76,8
83,7
significatività
statistica
ns
**
**
*
(ns=non significativo, *=significativo, **=molto significativo)
ma anche un incremento della produttività del frutteto. Nel secondo
caso, invece, l’obiettivo prioritario è
l’ottenimento di una migliore colorazione delle mele. Nel corso della
prima serie di prove, condotte alla
fine degli anni ‘90 presso il Centro di
Sperimentazione Agraria di Laimburg
sulla varietà Mondial Gala, i teli sono
stati sistemati all’inizio dell’estate. In
tal modo è stato possibile confermare sia l’effetto positivo sul potenziale
Le prove in Alto Adige
Presso il Centro di Sperimentazione
Agraria di Laimburg, le prime prove con
i teli riflettenti sono state effettuate già
nel 1997. Si tratta di un tessuto in materiale sintetico, intrecciato e di colore
bianco, disponibile in diverse misure
e modelli con il marchio “Extenday”.
È molto robusto e, se adeguatamente
fissato, consente la percorribilità delle corsìe alle macchine agricole. I teli
sono permeabili e parzialmente traslucidi per permettere la sopravvivenza
della cotica erbosa sottostante.
Le prime prove sono state eseguite
con teli stretti, sistemati vicino alle
file. Si è però presto constatato che la
copertura dell’intera corsia di transito
con un telo più largo avrebbe potuto
fornire un effetto nettamente migliore con un minor dispendio di tempo.
Fondamentalmente è possibile adottare due strategie di utilizzo dei teli:
sistemazione precoce, qualche settimana dopo la fioritura o sistemazione
tardiva nelle ultime settimane prima
della raccolta. Nel primo caso, i teli
rimangono in campo per diversi mesi
consentendo, attraverso le migliorate
condizioni di illuminazione, non solo
una più intensa colorazione dei frutti,
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Gli effetti dei teli sono evidenti soprattutto sui frutti dei settori inferiori della chioma.
Nella foto Cripps Pink senza …
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Tabella 2: peso medio dei frutti (g), resa/pianta (kg) su Mondial Gala.
telo largo
significatività
ogni 2a corsia
statistica
peso medio resa/pianta peso medio resa/pianta peso medio resa/pianta peso medio resa/pianta peso medio resa/pianta
frutti (g)
(kg)
frutti (g)
(kg)
frutti (g)
(kg)
frutti (g)
(kg)
frutti (g)
(kg)
1997
156,4
13,31
164,0
16,32
*
*
1998
156,4
14,03
157,0
17,33
165,1
16,58
ns
**
1999
167,7
25,25
179,3
33,86
**
**
2000
155,5
18,09
165,6
20,75
**
ns
anno
testimone
telo stretto
telo largo
(ns=non significativo, *=significativo, **=molto significativo)
produttivo del frutteto sia quello sulla
colorazione dei frutti.
Secondo le aspettative, l’utilizzo dei
teli ogni due corsìe ha riportato risultati positivi, ma inferiori – nel loro
complesso (tabelle 1 e 2). Per quanto riguarda i parametri relativi alle
caratteristiche organolettiche delle
mele, nelle diverse annate di prova
è stato verificato solo un leggero au-
mento (fino a 0,5 °Brix) del contenuto in zuccheri.
Prove in pieno campo
Nel 2008 e nel 2009, in collaborazione con gli operatori del Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura, sono
state eseguite alcune prove in pieno
campo con teli riflettenti. Sono stati
scelti due impianti di Cripps Pink/Pink
Lady® e Nicoter/Kanzi® situati nelle vicinanze di Ponte d’Adige, presso
Bolzano. I teli sono stati sistemati sul
terreno solo qualche settimana prima
della raccolta per valutarne gli effetti
sulla colorazione dei frutti. Anche in
questi casi è stato possibile registrare
un marcato incremento della colorazione di copertura sulle mele, il che
ha comportato anche un notevole aumento della merce di prima categoria
(tabella 3).
Risultati
… e con telo riflettente. Le piante sono protette da una rete antigrandine.
Un aspetto negativo, rimarcato in tutte
le prove, è rappresentato dal deperimento della cotica erbosa nelle corsìe
a fronte di un utilizzo del telo della durata di qualche mese. Si deve anche
tener conto dell’impatto estetico sul
paesaggio che una simile copertura
può avere se mantenuta per diverso
tempo.
In ogni caso è importante valutare
attentamente la valenza dell’impiego
dei teli riflettenti. Ciò può essere fatto
solo alla luce dei costi di investimento
e dei costi lavorativi aggiuntivi. I primi
oscillano intorno ai 5.000,00 €/ha, da
ammortizzare nell’arco di diversi anni,
viste le caratteristiche di durata dei teli
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Tabella 3: riepilogo delle valutazioni colorimetriche sulle varietà Cripps Pink/Pink Lady® e Nicoter/Kanzi® nel
2009.
varietà
Nicoter/Kanzi® Cripps Pink/
Pink Lady®
Ø colorazione di copertura % % colorazione di copertura 1a cat.
anno
telo, posizionato
rete
d’impianto (settimane prima del 1° stacco) antigrandine testimone
telo
testimone
telo
2006
3
nero
48
71
81
96
2007
3
nero
49
76
82
99
2000
3
nero
50
69
69
93
2001
3
57
66
75
87
medesimi. Una loro maggior resa potrebbe essere ottenuta attraverso un
utilizzo plurimo durante la stagione:
inizialmente, infatti, essi potrebbero
essere sistemati in un frutteto di una
varietà estiva (Gala) e trasferiti poi,
dopo la raccolta, ad un altro coltivato
con una varietà tardiva. Infine biso-
gna anche considerare l’aspetto dello
smaltimento del materiale dopo anni
di utilizzo.
Recensione
Il trattore nella Bassa Atesina
Rolando Cembran
Il volume è reperibile presso la farmacia di Egna – Via Stazione 6
25,00 Euro
La prima parte del libro affronta la
realizzazione di alcune bonifiche
fondiarie premessa fondamentale
per consentire l’accesso dei trattori,
corredato da centinaia di fotografie
assolutamente inedite, che hanno
favorito la meccanizzazione agricola e nella seconda parte sono stati
riportati i più importanti tipi di trattori agricoli utilizzati nella frutti- e
viticoltura della Bassa Atesina.
A questo riguardo è doveroso precisare che per la quasi totalità dei
trattori, ma anche per gli autoveicoli di qualsiasi genere e tipo, al momento della vendita si restituisce
l’usato per acquistare un mezzo
nuovo o quasi e pertanto è facile
perdere le tracce del mezzo venduto che spesso subisce la rottamazione o raggiunge altri mercati.
Quindi il ritrovamento di vecchi trattori che hanno operato nella Bassa
Atesina non era facile e solo con
un po’ di fortuna fu possibile ritrovare qualche esemplare. È da sottolineare che da diversi anni sono
sorte “associazioni di collezionisti”
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di trattori veterani che sovente acquistano i mezzi in tutta Europa
pur di possedere un determinato
modello per poi restaurarlo: sono
dei veri e propri amatori indipendentemente dalla provenienza dei
loro acquisti.
L’Autore del volume ha inteso realizzarlo completamente a proprie
spese senza alcun scopo di lucro,
devolvendo in beneficienza qualsiasi provento dalle entrate. Così
ha voluto contribuire gratuitamente con felicità alla realizzazione del
Progetto per la costruzione di un
nuovo posto di salute nel distretto di Wolisso, Kebele di “Adami
Gotu”, South West Shoa zone in
Etiopia.
Il posto di salute è situato a 175
km da Addis Abeba in una zona
che conta oltre 800.000 abitanti.
Gli ammalati sono particolarmente
afflitti da problemi durante la gravidanza, la malaria, l’HIV, la tubercolosi, le infezioni bronchiali e la
denutrizione nella maggior parte
dei bambini. Il posto di salute Adami Gotu è stato possibile realizzarlo in collaborazione con i Medici
dell’Alto Adige per il Terzo Mondo
e l’Associazione Ponti di Pace con
sede ad Egna e con la Luis Trenker
GmBH per i cofinanziamento.