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Stefano Massaron
05/01/2017
Queste pagelle non vogliono essere esaustive né, ovviamente, assolute. Alcune sono “giocose”.
Riflettono il pensiero della redazione (il mio in particolare) e, in alcuni casi, esulano da ciò che è
accaduto strettamente sui campi da gioco.
Quindi, prendetele cum grano salis. Ogni commento e/o discussione è il benvenuto (si sa che,
quando è il momento di dare voti, tutti sono più o meno in disaccordo con tutti gli altri).
Lucas Pouille
I super
Andy Murray, voto 10 — Impossibile non dare il massimo dei voti al Lazzaro della stagione 2016,
che si becca pure la nostra foto di copertina. A inizio anno nessuno — e sottolino nessuno — poteva
immaginare chicchessia scalzare Djokovič dal numero uno del ranking ATP. Ma Andy, piano piano,
non solo ci è riuscito, ma ha fatto saltare il banco. Dopo aver vinto gli Internazionali d’Italia a
maggio e il preparatorio sull’erba a Londra in luglio, Murray trionfa a Wimbledon e, in rapida
successione, si aggiudica l’oro olimpico in singolare ai giochi di Rio. Ma è nell’ultima parte
della stagione che lo scozzese si scatena: tra ottobre e novembre si aggiudica il China Open di
Pechino, lo Shanghai Masters, l’ATP500 di Vienna, il Masters1000 di Parigi Bercy e, non
contento, piazza la ciliegina sulla torta della sua miglior stagione in carriera vincendo le ATP
World Tour Finals di Londra con un perentorio 6-3 6-4 proprio su Novak Djokovič, legittimando
così, al di là di ogni possibile dubbio, il suo #1 nella classifica mondiale.
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Stefano Massaron
05/01/2017
Angelique, nuova #1 WTA
Angelique Kerber, voto 9 — La bella Angelique riesce in un’impresa che, nel tennis, ha lo stesso
appeal “titanico” di sconfiggere Nadal al Roland Garros: togliere il #1 del ranking WTA a Serena
Williams. Per tutti quelli che — come me — si sono francamente un po’ scocciati di vedere Serenona
vincere qualsiasi cosa e sparare palle come un cannone ionico, l’ascesa di Kerber è una boccata
d’aria fresca. Dopo aver vinto a sorpresa gli Australian Open, Angelique è stata eliminata
inopinatamente al primo turno al Roland Garros, ma poi è tornata alla grande: a Wimbledon perde in
finale da Serena Williams, ma poi vince gli US Open e, dal 12 settembre, diventa la nuova
numero uno mondiale (ne abbiamo parlato qui).
Stan Wawrinka, voto 8,5 — Stan the Man quest’anno ha fatto strage… di Djokovič (e per questo
non può che esserci simpatico a prescindere). Vince a Dubai e Chennai a inizio anno, poi vince
Ginevra a maggio. Ma, soprattutto, vince il suo terzo titolo (in carriera) del Grande Slam l’11
settembre a New York, buttando giù dalla torre Djokovič e arrivando al record di tre finali
major vinte su tre.
Lucas Pouille, voto 8 — Il giovane francese, zitto zitto, è diventato, probabilmente, l’unico giovane
da tenere d’occhio sul serio. Giunto rocambolescamente in semifinale agli Internazionali
d’Italia (ripescato come Lucky Loser, quindi una serie di ritiri impressionante), arriva al Roland
Garros con una testa di serie che i più — me compreso — ritengono frutto della gran botta di culo
(mi si passi il grecismo) di Roma. E invece… conferma tutti i nostri sospetti, uscendo al secondo
turno. Poi, però, a Wimbledon arriva ai quarti di finale e agli US Open pure, sconfiggendo Nadal
agli ottavi in uno dei match più emozionanti del torneo. Chiude l’anno al #15 del ranking. Un
po’ pochino, dirà qualcuno, per metterlo tra i “super”… è vero: ma è così tanta, la voglia di young
guns, che l’abbiamo fatto scalare verso l’alto. Sono finiti i tempi dei Federer e dei Nadal che, all’età
di Pouille, già incantavano le platee di tutto il mondo: ora, i giovani sono ben oltre i vent’anni, e
Pouille è davvero bravo. Basta questo? Per me sì. Ma, se non siete d’accordo, ditemelo.
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Stefano Massaron
05/01/2017
Gael Monfils “flying”
Quelli proprio bravi
Gael Monfils, voto 7,5 — We all love Gael. Vederlo giocare è sempre un piacere. Peccato che si
sia svegliato tardi (ha 30 anni suonati, ormai): finalmente un’annata in cui ha messo a frutto tutto il
suo talento senza perdersi in giornate circensi in cui — così ci aveva abituato — può prendere 6-0
anche dal nostro Alberto Di Vita. Speriamo continui così. Nella prima parte della stagione arriva in
finale a Rotterdam e poi a Monte Carlo, e in luglio vince il Citi Open di Washington battendo in finale
Ivo Karlovic. Ma il suo miglior risultato è sicuramente la semi degli US Open dove, purtroppo, si
deve arrendere in 4 set a Djokovič.
Milos Raonic, Dominic Thiem, voto 7 — Mi piace molto, Thiem. Molto meno mi piace Raonic (la
mia vecchia idiosincrasia verso gli sparapalle), ma è indubbio che entrambi abbiano fatto una
grande stagione. Raonic si è pure giocato una finale slam — la prima della sua carriera — a
Wimbledon, dopo aver dato un dispiacere a tutti gli appassionati sconfiggendo Federer in semifinale
(ne abbiamo parlato qui) e arrendendosi solo a Murray in finale (ne abbiamo parlato qui). Dominic
Thiem, dal canto suo, continua a migliorare. Il timore che fosse una sorta di “eterna promessa”
— à là Grigor Dimitrov, per intenderci — sta lentamente svanendo. Sono convinto che entrerà
stabilmente nei Top 5 e ci rimarrà molto a lungo.
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05/01/2017
Roger Federer, incrociamo le dita
Potevano fare di più
Garbine Muguruza, voto 6,5 — La bella Garbine si è tolta il lusso di vincere il suo primo major
sconfiggendo Serena Williams in una splendida finale parigina (7-5, 6-4). Non si è ripetuta,
purtroppo: chiude l’anno al #7 del ranking dopo essere salita addirittura al #2 (post-Roland Garros).
Speriamo si riprenda.
Novak Djokovič, voto 6 — Partito per spaccare il mondo, per non avere rivali, per distruggere ogni
velleità avversaria, per conquistare il Grande Slam, per dominare l’universo delle palline gialle… e
invece si ritrova a fine anno al #2 del ranking, surclassato da Murray, e si tiene in bacheca
l’eliminazione al primo turno alle Olimpiadi di Rio. Certo, stiamo pur sempre parlando di un
campionissimo, e il 99% dei tennisti i suoi risultati se li sogna di notte dopo aver preso una
bella tisana di peyotl, ma — a parte l’antipatia personale — a infierire sulla sotto-prestazione
dell’anno non ci sono solo i risultati: anche il suo atteggiamento in campo, in verità mai stato
impeccabile, è peggiorato notevolmente. Il ricorso ai Medical Time-Out farlocchi, quel sollevare
gli occhi al cielo ogni volta che un suo avversario mette a segno un colpo staordinario, come se gli
dèi ce l’avessero con lui, stanno diventando francamente insopportabili. Purtroppo per me —
ma con grande gioia di tutti i suoi fans, e sono moltissimi, e anche se qui non sono rappresentati,
hanno tutto il mio rispetto — l’anno prossimo sarà ancora lì ad annoiarmi con il suo robotennis (e a
deliziare i suoi fans con il suo robotennis) e a contendere a Murray il Numero Uno.
Serenona, voto 6 — Vale lo stesso discorso fatto per Djokovič, solo che, nel suo caso, è un poco più
grave. Primo perché gli anni cominciano a farsi sentire, secondo perché il dominio assoluto
dimostrato dalla “piccola” Williams (come età nei confronti della sorella, non certo come stazza) sta
cominciando a mostrare pesanti crepe. Perde gli Australian da Kerber, poi Indian Wells da
Azarenka, indi il Roland Garros da Muguruza. Mette in bacheca il suo ennesimo Wimbledon, per
carità, ma è ovvio che sia in fase calante. Il 2017 è un’incognita: staremo a vedere.
L’iper-uranio Senza Voto
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05/01/2017
Rafa: tonerà lui?
Roger Federer, SV — Una stagione praticamente inesistente, a causa di problemi fisici che, dopo
averlo lasciato quasi miracolosamente in pace per tutta la carriera, hanno presentato il conto nella
seconda parte della stagione. Dopo la semi di Wimbledon persa con Raonic, di fatto Roger ha
concluso la sua stagione, prima rinunciando alle Olimpiadi di Rio (e anche a quell’oro in singolare
che è l’unico grande titolo che manca al suo incredibile palmarès) e poi a tutto il resto. La mia
speranza è che il 2017 lo veda ancora protagonista… io, che pur son Nadaliano doc, non so
come farò quando lo svizzerone deciderà di fare il papà a tempo pieno e appenderà la racchetta al
chiodo.
Rafa Nadal, SV — Il ritiro, improvviso e devastante, al Roland Garros è stato una pugnalata in
pieno petto per tutti noi Rafaholics. Come sempre martoriato da problemi fisici di ogni genere, Rafa
ha deciso di partecipare ai Giochi di Rio per una serie di motivi (ne abbiamo parlato qui), arrivando a
un soffio dalla finale (semi persa contro il redivivo Del Potro) e vincendo però l’oro in doppio per la
Spagna. Dopodiché, il buio. Ora è tornato, vincendo subito l’esibizione di Doha, e — proprio
come per King Roger — la speranza è che il 2017 sia un anno in cui riuscirà a tornare quantomeno
all’80% di ciò che era un tempo. Sarebbe più che sufficiente.
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Stefano Massaron
05/01/2017
I pessimi
Nick Kyrgios, voto 4 — Diciamocelo con tranquillità: Nick ci ha anche un po’ rotto i cosiddetti.
Alcuni suoi atteggiamenti sono francamente insopportabili e ingiustificabili. È arrivato
persino a farsi fischiare dal civilissimo pubblico cinese per scarso impegno durante un match.
Nelle interviste dichiara sempre che “giocare a tennis non gli piace.” Be’, caro Nick, sinceramente, il
più delle volte guardarti non piace nemmeno a noi. Che enorme talento sprecato…
Maria Sharapova, voto 3,5 — La storia del doping è stata una farsa totale. La sua difesa, più che
altro. Giustificare, arrampicandosi sugli specchi, l’assunzione di un farmaco per il cuore… ma no,
dai. Piantiamola. Ormai sempre più macchina da soldi, forse farebbe bene a occuparsi delle sue
caramelle — le famigerate Sugarpova, per promuovere le quali aveva avanzato alla WTA la richiesta
assurda di cambiare nome — solo per i tornei — in Maria Sugarpova (non sto scherzando).
Nick Kyrgios
I voti di stima
Petra Kvitova, voto 10 di incoraggiamento — Tennista straordinaria ma dalle prestazioni che
definire “incostanti” è un eufemismo, è rimasta vittima di un’aggressione che le ha quasi
compromesso la carriera. Dico quasi perché, per fortuna, il rapinatore che le ha lesionato i tendini
del polso sinistro (Kvitova è mancina) non ha fatto il danno che tutti temevamo quando è uscita la
notizia. Per quanto sia passato molto tempo, è ancora fresco nella memoria degli appassionati il
calvario di Monica Seles, aggredita a bordocampo da un folle fan di Steffi Graf con una pugnalata
alla schiena nel 1993. La ferita non fu gravissima, ma psicologicamente devastante, e quella che
sarebbe stata la sicura Numero Uno del decennio post-Steffi Graf non fu più la stessa. Per fortuna,
Petra Kvitova sembra poter riprendere.
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Stefano Massaron
05/01/2017
Ti ameremo sempre, Ana
Ana Ivanovic, voto 10 di rimpianto — La più bella tra le bellissime, Ana Ivanovic ha appena
annunciato il suo ritiro dal tennis giocato. Purtroppo per noi (il mondo è ingiusto, a volte) ha sposato
quel mostro brufoloso di Bastian Schweinsteiger, ponendo fine ai sogni di ogni appassionato di
tennis di poterla sposare, un giorno, chissà perché e chissà come mai — mai porre limiti alla Divina
Provvidenza.
David Ferrer, voto 10 di stima — È un po’ triste vedere l’operaio del tennis, il faticatore
instancabile, l’uomo che ha fatto capire anche a tutte le mezzeseghe fisiche come noi che con
l’impegno e la passione e la dedizione e la volontà si può arrivare ovunque… è un po’ triste, dicevo,
vederlo scivolare verso le posizioni 20-30-40 del ranking ATP, lui che un tempo è stato #2.
Però, tanto di cappello alla carriera, che sicuramente sta volgendo al termine.
Ne abbiamo dimenticati (volutamente) tanti
Ma fa niente, va bene così. Non sono pagelle da prendere sul serio, né — ci mancherebbe! — come
oro colato. Sono rimasti fuori, ma degni di honorable mention, Grigor “Sharapovo” Dimitrov (voto
5), Fabio “Fogna” Fognini (voto 6), David “Rivelazione” Goffin (voto 7), Juan Martin “I Always
Come Back” Del Potro (voto 9,5), Alexander “I will be #1” Zverev (voto 8,5)… e tanti, troppi
altri.
Ma, come ho già detto, va bene così.
Buon 2017 di tennis, e speriamo di divertirci ancora, e sempre di più.
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