I viaggi di Ale, il bolzanino star di Youtube

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I viaggi di Ale, il bolzanino star di Youtube
Bolzano
SABATO 16 FEBBRAIO 2013 ALTO ADIGE
21
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I viaggi di Ale, il bolzanino star di Youtube
LA MEGLIO GIOVENTÙ ALESSANDRO MARRAS
I suoi video seguiti da 11 mila persone. La gavetta con Licia Colò. «In tv tagliano, mi sono reinventato un lavoro sul web»
di Fabio Zamboni
◗ BOLZANO
C’è il viaggiatore solitario e quello da comitiva, quello avventuroso e quello all inclusive. Chi
viaggia per lavoro e chi alla ricerca di se stesso. Quello del viaggio, è un tema che da tempo
riempie le pagine dei giornali fino ad aver creato riviste specializzate, e che occupa ore e ore di
palinsesti tivù. Difficile quindi
trovare un modo “nuovo” di
viaggiare e di far viaggiare i telespettatori. Ci sta provando _ e
con ottimi risultati, a leggere i
numeri dei contatti e delle visite
in internet _ un bolzanino che
ha inventato “I viaggi di Ale”, un
format destinato al web che nel
giro di un anno ha accumulato
ben 11 mila iscritti al canale e
2.800 contatti nella pagina facebook. Un’avventura virtuale
che è di per sé un viaggio affascinante verso un possibile successo. Ce lo racconta il protagonista, Alessandro Marras.
«Sono nato a Bolzano nel
1983, da padre sardo e mamma
veneta. Ho strappato a fatica un
diploma in ragioneria, perché
non era quella mia strada come
ho dimostrato poi...».
E qual era?
«Quella della comunicazione, a vari livelli. Appena diplomato, ho fatto per un anno l’animatore in un villaggio turistico,
prima di trasferirmi a Roma dove ho vissuto cinque anni. Là ho
frequentato
l’accademia
“Corrado Pani” diretta da Claudio e Pino Insegno, dove mi sono buttato soprattutto sul doppiaggio, sulla comunicazione,
sulla presentazione. Mi è sempre piaciuto fare il presentatore,
condurre trasmissioni radiofoniche: a Bolzano ho fatto esperienza a Radio Sacra Famiglia, a
Roma a Meridiano 12. E prossimamente presenterò “Sanremo
Deejay” .
L’impatto con Roma?
Durissimo: nello spettacolo
Il bolzanino Alessandro Marras durante la registrazione di un video in Egitto
Marras in Giamaica: «Il futuro è la web tv»
Ötzi, una App per bambini per scoprire l’uomo del Similaun
Sviluppata dal Museo archeologico una applicazione per
consentire ai bambini di scoprire
Ötzi. L'applicazione , che può
essere scaricata su iPhone e iPad,
offre a bambini e ragazzi
informazioni in maniera ludica
sulle più recenti scoperte
scientifiche, ma anche
spiegazioni sullo straordinario
equipaggiamento e sui tatuaggi
dell'Uomo venuto dal ghiaccio,
che possono essere attentamente analizzati da vicino.
Grazie a testi semplici e
avvincenti, l'applicazione stimola
i bambini ad approfondire
l'argomento, mentre illustrazioni
realizzate ad hoc, elementi
interattivi e suoni la completano
facendone una preziosa
esperienza didattica a 360˚.
Sviluppata per bambini dai 7 ai 10
anni si consiglia la presenza di un
adulto in occasione del primo
utilizzo; successivamente, i
piccoli non avranno più bisogno di
aiuto. L'applicazione su Ötzi può
essere scaricata dall'App Store al
costo di 1,79 euro. (f.z.)
Alessandro Marras in Madagascar
devi fare i conti con un nido di
vipere. La mia insegnante di recitazione al primo incontro mi
definì “contadino bergamasco”. Insomma, o ti fai le ossa, o
ti arrendi. Io mi sono fatto le ossa, mantenendomi con qualche
spettacolo ma anche con lavoretti come lo steward allo stadio, per la mia Lazio, ovviamente.
Dunque tanta forza di volontà ma anche talento?
«Servono entrambi. Se non talento, almeno professionalità e
carisma. Aggiungendo un po’ di
fortuna, che per me è arrivata
con l’incontro con un regista
del programma tv “Alle falde del
Kilimangiaro”, Dario Marani.
Nel 2008 con lui ho incominciato a girare documentari in giro
per il mondo, in veste di assistente-organizzatore. Imparando l’inglese ma soprattutto a filmare».
Il viaggio è stato dunque una
scoperta recente...
«Ho scoperto una sorta di vocazione che avevo dentro. Avevo fatto il turista, ma era un’altra cosa. Ho imparato a vivere i
Paesi che visito, a entrare nelle
loro culture. Ora mi piace dire
che ogni viaggio è una vita: in
ogni viaggio nasci vivi e muori.
Durante i primi viaggi, ho incominciato a girare con una telecamerina, accumulando materiale per l’avventura nata nel
2011: “I viaggi di Ale”. Quando
la crisi è arrivata anche in tv, tagliando budget alle produzioni,
ho deciso che era il momento di
rischiare e di creare qualcosa di
mio. Ho creato un “prodotto”
che è piaciuto subito. Un nuovo
stile, un format giovane, brillante, in cui il protagonista, che è
Ale, cioè un mio alter ego, cerca
di coinvolgere lo spettatore».
Ma qual è la differenza principale con altri reportage televisivi?
Prima di tutto lo stile, che è
più fresco, moderno, affidato a
un montaggio stile “Le Iene”. E
poi il canale: la tivù mi sembra
moribonda, e allora ho scelto il
web. Puntiamo sulla spontaneità e sull’immediatezza: non ci
servono studi televisivi, davanti
a un evento improvviso giriamo
e mettiamo su Youtube.
Ma il business dov’è?
Dopo una puntata sperimentale sull’Irlanda, sono spuntate
varie persone interessate. Si sono fatti vivi alcuni enti turistici:
quello di Cipro e quello delle
Langhe-Roero. E abbiamo scoperto nuovi committenti, sperando di lavorare presto anche
per l’Alto Adige: abbiamo già fatto riprese a cavallo a San Genesio. L’obiettivo è quello di fare
un intero tour italiano, producendo a costo zero e attirando
nuovi sponsor. Nel frattempo
tre network web hanno inserito
il mio format Youtube nella loro
rete. E poi è arrivata la proposta
di Endemol, che ci dà molta visibilità dopo aver creato un nuovo format, “I Vlog di Ale” che
raccontano l’attesa del viaggio».
Il posto più bello?
Trovo il bello ovunque, ma il
viaggio più intenso è stato il
tour del Madagascar, dove abbiamo guadato fiumi e affrontato vere avventure. Ma anche fare il bagno coi delfini in Giamaica o accarezzare le megattere
nello staterello di Niue, in mezzo al Pacifico, sono state esperienze fortissime.
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