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Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 TAB. B - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento contiene I.R. e I.P. MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO Trento CPO Restituzione 27 ottobre: buon voto! Primo piano Primo piano “La Tecnica”: un’eccellenza silenziosa che vince in tutto il mondo La Z&D Style prima in Trentino a ottenere il certificato EN 1090-1 sommario RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO ADERENTE A CONFARTIGIANATO ANNO LXIV N. 10 OTTOBRE 2013 Il prossimo 27 ottobre in Trentino si terranno le elezioni provinciali. Editoriale Elezioni, programmi, scelte, voti. (Roberto De Laurentis) Direttore responsabile Stefano Frigo Comitato di redazione Paolo Aldi, Flavia Angeli, Giancarlo Berardi, Alberto Dalla Pellegrina, Guido Radoani Impaginazione e stampa Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 20 del 19.7.1949 Iscrizione all’ex Registro Nazionale della Stampa/ROC n. 5534 Tiratura 13.250 copie Chiusura in redazione 14 ottobre 2013 Direzione, redazione, amministrazione Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38121 Trento tel. 0461.803800 - fax 0461.824315 Posta elettronica [email protected] Sito internet www.artigiani.tn.it Concessionaria esclusiva per la pubblicità Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie, 15 tel. 0461.934494 - fax 0461.935706 [email protected] Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 tel. 0471.914776 - fax 0471.930743 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese 3 Primo piano COLLABORAZIONI “La Tecnica”: un’eccellenza silenziosa che vince in tutto il mondo (Stefano Frigo) CERTIFICAZIONI La Z&D Style prima in Trentino a ottenere il certificato EN 1090-1 (Stefano Frigo) 4 6 Associazione CONFARTIGIANATO Contro la crisi, boom di associazionismo e welfare “fai da te” (Ufficio Studi Confartigianato) Credito, rapporto di Confartigianato (Ufficio Studi Confartigianato) Fisco, rilevazione di Confartigianato (Ufficio Studi Confartigianato) ACCORDI Ammortizzatori sociali in deroga (Stefano Frigo) ANAP Assemblea organizzativa nazionale Anap (Claudio Cocco) Incontri Anap (Claudio Cocco) AREA APPALTI La Regione si avvale dell’agenzia provinciale (Stefano Frigo) Novità nazionali dal “Decreto del Fare” (Marzia Albasini) Obbligo di iscrizione agli elenchi telematici (Marzia Albasini) FALLIMENTI Crisi, ogni giorno falliscono 40 imprese (S.F.) Fallimenti in regione, semestre nero: +26,9% ANTI-CRISI Le nuove agevolazioni Irap Fatturato delle imprese, continua il periodo nero Convenzione POLIZZE Le polizze “Indennità di Lunga Durata” (Long Term Care) (Walter Tamanini) Assunti e licenziati: il saldo sarà negativo RETE IMPRESE ITALIA Il Governo rispetti gli impegni assunti con le imprese «Bene l’abolizione del Durt. Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata dalla soppressione della responsabilità solidale negli appalti» CASSA INTEGRAZIONE Cassa integrazione, c’è un crollo di richieste (l’Adige, 18 luglio) Gli stranieri residenti in Trentino sono 48.710 INAUGURAZIONE Inaugurazione della nuova falegnameria Lorenzo Frizzera (Roberto Franceschini) INCENTIVI E LAVORO Edilizia: nuovi occupati con gli incentivi fiscali CONSORZI Il nuovo Consorzio internazionale soluzioni eco-solidali in sigla C.I.S.E. (Giorgio Dellagiacoma) SALUTI Il saluto di Flavia Angeli (Flavia Angeli) Il saluto di Francoise Chini (Francoise Chini) Il saluto di Claudio Ropelato (Claudio Ropelato) EVENTI Trofeo Artigiano Maratona del Concilio L’artigianato entra nelle scuole italiane. L’iniziativa “Vorrei fare l’artigiano” Muse - showroom dell’innovazione (Alessandro Gadotti) CULTURA CATEGORIE 7 10 13 15 16 16 18 19 21 22 22 23 24 24 25 26 28 28 29 29 30 31 32 34 35 36 37 38 39 42 45 Sistema Artigianato COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA TRENTINO IMPRESE Carta proveniente da foreste gestite responsabilmente 56 58 Rubriche AVVISI 60 editoriale Elezioni, programmi, scelte, voti. di Roberto De Laurentis I l 27 ottobre si vota per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio della provincia di Trento. Nei mesi scorsi Rete Imprese Italia (soggetto che riunisce Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) per dare dignità e peso rivendicando il ruolo centrale della piccola/media impresa in Trentino, ha preparato e sottoposto ai candidati-presidente, ed alle loro coalizioni, un vero e proprio programma di governo che traccia le azioni da compiere e le priorità da rispettare. Un programma sintetizzabile in pochi, chiari punti. Meno tasse. Meno burocrazia. Più efficienza e merito nel pubblico. Meno pressioni e precarietà nel privato. Sostanziale revisione del modello economico, orientandolo alla piccola/media impresa di territorio. Profondo riassetto di Trentino Sviluppo e dell’Agenzia del Lavoro per adeguarle al nuovo modello locale. Non più trattamenti differenziati tra le categorie economiche, con la Cooperazione nel ruolo del figlio prediletto e le altre del figlio che deve lavorare, produrre, tacere, ringraziare. Non più abbuffate di assunzioni utili (come ai bei tempi della magnadora) ma una forte cura dimagrante per una macchina pubblica diventata enorme, pesante, lenta, autoreferenziale, molto spesso nemica del cittadino e dell’impresa. La necessità di camminare con un nuovo sindacato. Non più immobile, non più ancorato al passato, non più incapace di capire un mondo economico in continua evoluzione ma un interlocutore nuovo che vuole conoscere, interpretare, difendere – assieme ai posti di lavoro – anche le imprese. Che saranno sempre meno “grandi” e sempre più di “piccola/media” dimensione. Insomma, un programma che tocca anche ogni altro argomento della comunità. Poiché Rete Imprese Italia rappresenta le realtà di territorio che realizzano l’idea di autonomia pagando le tasse in provincia e facendo sì che possa esistere una istruzione, una sanità, un welfare, un mondo pubblico. Realtà di territorio che non delocalizzano fingendo di internazionalizzare, che non praticano il ricatto della forza-lavoro per avere sempre maggiori aiuti e nuovi contributi pubblici, che non ricorrono alla cassa integrazione per scaricare sulla collettività le proprie carenze di struttura e le proprie inefficienze di mercato. Insomma un programma impegnativo ma chiaro, lineare, di buonsenso. Tanto da essere condiviso, in tutta fretta ed almeno a parole, da ogni candidato-presidente e dalle forze politiche a sostegno. Con l’eccezione di Rifondazione Comunista che, presentando il suo candidato-presidente, si è vantata di “non avere tra le proprie fila nessun imprenditore”.. bontà loro! ma sarebbe certo interessante capire chi produce le risorse per mantenere i molti dipendenti pubblici, i lavoratori, i disoccupati presenti nella lista.. A fronte di un consenso totale sul programma, quali passi avrebbe allora dovuto fare Rete Imprese Italia che, con questa azione, ha senza dubbio spezzato la vecchia tradizione di silenzio e di ipocrisia delle piccole imprese? Accontentarsi che il programma sia stato, solo a parole, recepito? Non prendere alcuna decisione per evitare le tensioni dovute a sensibilità diverse nelle singole componenti? Tacere e fingere assoluta indifferenza perché l’assumere una posizione – avendo ogni componente, al proprio interno, associati che votano a destra, al centro, a sinistra – avrebbe provocato il lamento, lo scontento, l’opposizione di parte degli 2 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associati? Scegliere di non scegliere? Oppure affidarsi al candidato-presidente più credibile chiedendo di essere presente e partecipe alla realizzazione di almeno parte del programma? Mentre il presidente Bort di Confcommercio ha ritenuto sufficiente il recepimento del programma, non dando quindi ai propri associati alcuna indicazione di voto, il presidente Lombardini di Confesercenti, e più ancora lo scrivente, hanno immaginato un percorso diverso. Roberto De Laurentis Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento. Le nostre imprese devono pesare, devono contare perché sono il presente e, ancora più, il futuro di questa terra. Devono trovare, nel governo provinciale, un interlocutore attento alle loro esigenze, disponibile ad ascoltare la loro voce, pronto a dare risposte vere, veloci, efficaci. Per tali motivi io vorrei vedere seduto, tra i banchi della Giunta e del prossimo Consiglio provinciale, qualche artigiana/artigiano o rappresentante della piccola impresa. Qualcuno che sia diverso dagli attuali, troppi dipendenti pubblici in aspettativa chiamati a legiferare su argomenti che talvolta non conoscono ed a trattare temi che, per DNA, non appartengono loro. Mai come questa volta, dunque, ritengo sia necessario un voto utile, oltre l’appartenenza politico-partitica, mirato a scegliere la persona. Mai come questa volta ritengo necessaria una scelta di campo poiché, come accaduto finora, non è credibile chi arriva dopo correndo in soccorso al vincitore. Mai come questa volta ho dovuto lasciare in disparte il cuore ed i sentimenti personali per scegliere, con la testa, ciò che credo più conveniente per le nostre imprese. Ne abbiamo troppe in difficoltà perché io possa dare la precedenza alle offerte di un mio ruolo in politica. Ne abbiamo troppe a rischio-chiusura per giocare a chi le difende, a parole, cercando poi una facile collocazione, nei fatti, in questo o nell’altro schieramento. Ne abbiamo troppe da tutelare per non scontentare qualche associato. Ma preferisco una contestazione alla scelta piuttosto che frasi del tipo “ma cosa fa l’Associazione per me e per la mia impresa?”. Adesso qualcosa l’Associazione fa. Poiché penso che la battaglia elettorale sia circoscritta al duo Rossi-Mosna, con gli altri candidati a fare da contorno, desidero fare sapere al lettore, senza ipocrisie, dove mi schiererò. Con Rossi e con la sua coalizione. Che ha dichiarato e preso l’impegno (già adesso con alcune scelte: detrazioni IRAP, supporto ai concordati in continuità, ruolo del maestro artigiano, rimodulazione dell’Agenzia del Lavoro, etc..) a realizzare alcuni punti del nostro programma. E non con Mosna, candidato-presidente con data di scadenza. Che se non vincente, per sua ammissione, tornerà a fare l’imprenditore una volta finito il compito di dare parvenza di novità ad una coalizione, già vecchia e già vista negli elementi costitutivi, nata da una diatriba personale. Alla quale non è certo sufficiente una pennellata di Viola per diventare il centrodestra. Alla quale non è certo sufficiente un’adesione incondizionata al nostro programma per essere credibile. Soprattutto quando chi si rivolge a te non fa la domanda “quale Trentino vuoi e cosa vuoi per le tue imprese?” ma, credendoti uno di loro, semplicemente chiede “cosa vuoi tu?”. Nel ricordare le parole di Marco Tullio Cicerone “a me interessa più la mia coscienza che l’opinione degli altri” un augurio di buon voto! ..a tutti voi. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 3 primo piano collaborazioni “La Tecnica”: un’eccellenza silenziosa che vince in tutto il mondo Alla presenza del ministro della Cultura e del Turismo Ömer Çelik lo scorso sabato 3 agosto si è svolta a Istanbul l’inaugurazione della biblioteca della Moschea di Süleymaniye a Istanbul. di Stefano Frigo I preziosi manoscritti antichi sono ora conservati in speciali archivi compattabili realizzati da “La Tecnica” dei fratelli Preti (Giorgio, Marta, Giuseppe e Gianfranco). Grazie a un sistema computerizzato e ingnifugo, frutto della collaborazione tra aziende trentine (“La Tecnica” di Cles e “Applicamente” di Arco) e un’azienda emiliana detentrice di un brevetto internazionale i 150mila manoscritti sono ora protetti dal fuoco, dall’umidità e dai parassiti. La scelta di “La Tecnica” come partner strategico è stata fatta dopo che lo scorso anno una delegazione istituzionale turca è arrivata in Trentino per vedere alcuni importanti impianti di archivi compattabili realizzati a Trento e per visitare a Cles proprio lo stabilimento de “La Tecnica”. Poi un team di specialisti si è recato più volte a Istanbul per trovare le migliori soluzioni tecniche portando alla realizzazione di archivi compatibili alti 5 metri con il sistema di movimentazione che, grazie alla tecnologia Rfid, riconosce la posizione del singolo volume e sposta automaticamente gli scaffali mobili. Alta tecnologia, esperienza tecnica ma anche grande collaborazione tra aziende italiane capaci di creare empatia e business con partner internazionali. Ne è passato di tempo da quando, nel 1968, Virgilio Preti avviava una piccola azienda artigiana per la costruzione di scaffalature metalliche. Dopo 45 anni quell’azienda è diventata un colosso, guidato dai figli del pioniere: un’azienda specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di scaffalature metalliche e archivi compatibili utilizzati sia in ambito civile che industriale. Ma non è finita, visto e considerato che Giorgio, Marta, Giuseppe e 4 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Gianfranco hanno avviato numerosi contatti con Svizzera, Romania, Portogallo, Belgio, Grecia, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e alcuni stati africani. La clientela diretta, formata da circa 3.500 realtà, è costituita prevalentemente da comuni, biblioteche, archivi di stato, università, ospedali, banche e industrie. Tra le commesse più significative eseguite da “La Tecnica” da ricordare il lavoro eseguito in Piemonte, ovvero la realizzazione e il montaggio degli archivi compattabili a movimentazione elettronica per il “Polo Interbibliotecario Norberto Bobbio” del Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino, un’opera di grandi dimensioni firmata dal famoso studio di architettura Foster and & Partners. LE CARTE VINCENTI DE “LA TECNICA” «Coniando il nuovo concetto dell’archiviazione Multitask abbiamo voluto dare una nuova impronta al nostro modo di progettare, produrre e proporci – spiegano i titolari –. Per rispondere alle richieste di una clientela esigente da tutti i punti di vista, abbiamo trasformato la nostra natura di azienda votata esclusivamente alla realizzazione di scaffalature e sistemi di archiviazione compattabili metallici, rivolgendo le nostre prospettive verso il mondo della funzionalità estetica. La nostra sfida quotidiana nell’approcciare i progetti per i nostri clienti è quella di proporre e fornire prodotti sempre più modellati, modificati, quasi plasmati sulle loro esigenze per dare ogni volta risultati diversi, efficaci nel segno del “problem solving” e della sensibilità estetica». A tutto ciò va aggiunta ovviamente la profonda esperienza che primo piano collaborazioni la realtà nonesa si è costruita in oltre 40 anni di attività, un’esperienza che ha consentito di fondere le abilità produttive con le esigenze di un mercato che si evolve sempre più velocemente in termini di gusto e praticità. La famiglia Preti è fermamente convinta che nell’innovazione, ma soprattutto nella fusione tra la ricerca della funzionalità con il bello, con l’esteticamente piacevole, si possa celare la soluzione vincente per essere sempre più competitivi rispettando i nostri principi, le esigenze dei clienti e il territorio in cui operano. Un’azienda a 360 gradi, basti pensare che i servizi spaziano da: • analisi; • definizione layout; • progettazione esecutiva; • produzione; • programmazione e direzione lavori; • assistenza Post-vendita e Manutenzione. D’altra parte il concetto di qualità per “La Tecnica” non è semplicemente legato al processo produttivo, ma è un insieme di fattori sviluppato su tre punti cardine: il know how sviluppato in oltre 40 anni di esecuzione diretta di tutta la filiera produttiva che si traduce in un maggior controllo della qualità ad ogni livello. Il servizio che l’azienda fornisce sotto forma di consulenza tecnica e progettuale pre e post vendita. Le consegne di cui si occupano con totale dedizione dal trasporto del materiale all’installazione dell’archivio secondo il principio “chiavi in mano”. Un impegno certificato • UNI EN ISO 9001 - UNI EN ISO 14001 • Normativa UNI di riferimento • Marchio GS di sicurezza (Tecnoroll e Tecnofix). Dopo 45 anni quell’azienda è diventata un colosso, guidato dai figli del pioniere. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 primo piano certificazioni La Z&D Style prima in Trentino a ottenere il certificato EN 1090-1 L’azienda di Novaledo non ha perso tempo e ha ottenuto tempestivamente la certificazione; in questo modo è già autorizzata ad apporre la marcatura CE sui propri prodotti strutturali metallici. di Stefano Frigo N onostante la normativa EN 1090-1: 2009/EC 1-2011 “Esecuzione di strutture in acciaio e di alluminio Parte 1: Requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali” sia ancora in fase di applicazione volontaria (diventerà obbligatoria a partire dal primo luglio 2014) la Z&D Style di Novaledo si è rivolta alla Dnv Business Assurance Italia per ottenere tempestivamente la certificazione. In questo modo l’attività imprenditoriale di Maurizio Zentile è già autorizzata ad apporre la marcatura CE sui propri prodotti strutturali metallici. L’interesse, motivato dall’esigenza aziendale di differenziarsi dai propri competitors guadagnando in anticipo un vantaggio sul mercato, è stato colto da Dnv Business Assurance Italia che ha pianificato tempestivamente l’ispezione, nel sito produttivo di Novaledo. La verifica ispettiva ha richiesto grande severità e accuratezza, poiché si tratta di un processo piuttosto complesso, tuttavia la grande collaborazione tra Dnv e Z&D ha permesso di raggiungere il traguardo del rilascio in meno di una settimana. La certificazione prevede una serie di verifiche periodiche annuali, necessarie per attestare la permanenza delle condizioni che garantiscono la conformità nel tempo del sistema di controllo di produzione dell’a- 6 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 zienda. La Z&D – forte della presenza di 18 dipendenti – opera nel settore delle ringhiere in legno e alluminio, è in grado di offrire una produzione diversificata e di qualità che riesce a soddisfare le richieste di tutti i comparti (privato, commerciale, alberghiero e residenziale). La gamma dei prodotti comprende: poggioli, recinzioni, frangisole, rivestimenti facciate e tutto quello che riguarda l’ambito dell’alluminio. La verniciatura dei poggioli in alluminio con tinte Ral avviene mediante cottura di polveri atossiche a forno e per quanto riguarda la verniciatura simil legno l’alluminio viene sottoposto a processi di sublimazione. Tale trattamento è garantito da un’azienda leader nel mercato della sublimazione, Decoral System, con certificati direttamente rilasciati per ogni lotto di produzione. Tale processo permette all’azienda di offrire ai clienti un prodotto che non necessita di manutenzione o di altre attività relative al mantenimento nel tempo. «Mentre il mercato tende a competere sul fronte del prezzo più basso, noi ricerchiamo anche la qualità in tutte le innovative e proposte – spiega il titolare Maurizio Zentile – offrendo prodotti e servizi sempre più curati e funzionali per dare un valore aggiunto che possa fare la differenza». associazione confartigianato Contro la crisi, boom di associazionismo e welfare “fai da te” “No profit” aumentati del 28% in 10 anni. Colf e badanti +53% in 5 anni. di Ufficio Studi Confartigianato G li italiani puntano sull’associazionismo e sul welfare “fai da te” per reagire ai danni economici e al disagio sociale provocati dalla crisi. È quanto emerge da un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato che fotografa gli effetti della recessione e le risposte dei nostri connazionali. Dalla rilevazione affiora un quadro drammatico sul fronte dell’occupazione: 3.076.300 italiani sono disoccupati, ai quali si aggiungono 1.703.500 inattivi “scoraggiati” (vale a dire che non cercano lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo) e 318.600 cassintegrati, per un totale di 5.098.400 persone (pari al 10% della popolazione) che vivono gravi difficoltà nel mercato del lavoro. La crisi ha peggiorato anche le condizioni di vita degli anziani con più di 65 anni, vale a dire 12.370.822 persone che rappresentano il 20,8% della popolazione, una percentuale destinata a toccare il 33,1% nel 2050. Le esigenze di assistenza agli over 65 e, in generale, di cura della famiglia, hanno provocato un boom del numero di badanti e di collaboratori domestici: secondo Confartigianato, nel 2011 sono complessivamente 881.702 e negli ultimi cinque anni sono aumentati di 257.456 unità, con una crescita del 53,7%. Tra le mille difficoltà della crisi, si scopre un’Italia solidale che si organizza per supplire alle carenze dei servizi pubblici e rispondere alle esigenze dei cittadini, testimoniando la capacità dei nostri connazionali di impegnarsi in prima persona al servizio della comunità. Il rapporto di Confartigianato rivela infatti che, tra il 2001 e il 2011, il numero delle associazioni no profit è cresciuto del 28%. Oggi se ne contano 301.191, che occupano 680.811 persone e vengono aiutate nelle loro attività da ben 4.758.622 volontari, pari all’8% della popolazione. E tra gli italiani impegnati a resistere alla crisi, gli imprenditori si distinguono per il numero più alto tra i Paesi europei e per la capacità di creare occupazione: sono 5.574.333 e rappresentano il 9,3% della popolazione. Tra il 1997 e il 2012 le imprese dell’economia reale – manifatturiero, costruzioni e servizi non finanziari – hanno creato 1.614.300 nuovi occupati, mentre nello stesso periodo l’agricoltura ha registrato una riduzione di 431.200 occupati, la Pubblica amministrazione ha perso 147.500 addetti e il settore della finanza e assicurazioni ha incrementato gli occupati di sole 49.300 unità. Si conferma così l’assoluta prevalenza dell’economia reale sull’economia finanziaria nella creazione di posti di lavoro: la crescita dell’occupazione nell’economia reale è 33 volte quella dell’economia finanziaria. «Questi numeri – sottolinea Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato – dimostrano la necessità di fare leva sulla vocazione imprenditoriale degli italiani per uscire dalla crisi e ricostruire benessere e coesione sociale. Gli interventi di politica economica devono valorizzare le capacità che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo, la creatività e il “saper fare” tipici dell’artigianato e delle piccole imprese, la cultura, la tradizione produttiva, l’innovazione profondamente radicate nei territori del nostro Paese. Impresa, lavoro, famiglia, territorio, associazionismo: sono i valori fondanti del “modello italiano” da cui bisogna ripartire per lasciarci finalmente alle spalle una crisi che ha prodotto profondi danni economici e disagio sociale. Al tempo stesso va costruito un sistema di welfare “a misura” della realtà sociale, economica e occupazionale e dei nuovi bisogni dei cittadini-imprenditori e delle loro famiglie». Il mercato del lavoro Valori assoluti. Ultimi dati disponibili. Ula: unità di lavoro equivalenti a tempo pieno Valori Disoccupati 3.076.300 Inattivi “scoraggiati” (15-74 anni) 1.703.500 Unità di lavoro in CIG Totale aree critiche mercato del lavoro 318.600 5.098.400 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps, Istat ed Eurostat Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 7 associazione confartigianato Imprese e associazionismo Valori assoluti e incidenze Valore assoluto Variabile Popolazione Famiglie Imprenditori e lavoratori autonomi Imprenditori artigiani, di cui: Titolari artigiani Collaboratori Associazioni no profit Addetti nelle associazioni no profit Volontari nelle associazioni no profit % su popolazione 59.685.227 25.872.613 5.574.333 1.817.430 1.100.221 717.209 301.191 680.811 4.758.622 9,3 8,0 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere I pilastri del “modello italiano” per regione (1/3) Valori assoluti e incidenze - Imprenditori artigiani: persone con cariche Regione Popolazione Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud Isole Centro-Nord Mezzogiorno ITALIA 4.374.052 127.844 9.794.525 1.039.934 509.626 530.308 4.881.756 1.221.860 1.565.127 4.377.487 3.692.828 886.239 1.545.155 5.557.276 1.312.507 313.341 5.769.750 4.050.803 576.194 1.958.238 4.999.932 1.640.379 11.521.037 15.861.548 11.681.498 13.980.833 6.640.311 39.064.083 20.621.144 59.685.227 Famiglie 2.023.538 61.343 4.409.655 441.380 211.528 229.852 2.059.104 562.676 790.586 1.998.867 1.645.748 386.970 644.070 2.648.311 562.624 131.059 2.155.772 1.577.443 232.984 797.776 2.031.879 710.828 5.062.027 7.285.122 5.325.099 5.457.658 2.742.707 17.672.248 8.200.365 25.872.613 Imprenditori e lavoratori autonomi 434.450 14.807 958.660 114.098 63.174 50.924 474.420 108.844 165.844 486.958 463.762 100.716 150.409 507.248 138.647 32.763 430.121 329.741 51.039 146.151 324.070 141.584 1.184.321 1.573.761 1.222.135 1.128.462 465.654 3.980.216 1.594.117 5.574.333 % su popolazione 9,9 11,6 9,8 11,0 12,4 9,6 9,7 8,9 10,6 11,1 12,6 11,4 9,7 9,1 10,6 10,5 7,5 8,1 8,9 7,5 6,5 8,6 10,3 9,9 10,5 8,1 7,0 10,2 7,7 9,3 Imprenditori artigiani, di cui: 167.109 5.140 339.652 36.463 18.018 18.445 185.233 38.705 58.544 185.262 149.213 31.174 67.236 119.887 42.858 8.897 87.769 89.400 14.101 42.714 98.679 49.394 445.663 570.445 367.510 285.739 148.073 1.383.618 433.812 1.817.430 Titolari artigiani 103.671 3.281 196.864 19.030 9.691 9.339 99.225 22.364 37.518 102.944 83.927 16.408 35.129 83.782 27.144 5.913 61.014 63.218 9.460 29.748 68.501 31.080 243.563 341.334 219.246 196.497 99.581 804.143 296.078 1.100.221 Collaboratori 63.438 1.859 142.788 17.433 8.327 9.106 86.008 16.341 21.026 82.318 65.286 14.766 32.107 36.105 15.714 2.984 26.755 26.182 4.641 12.966 30.178 18.314 202.100 229.111 148.264 89.242 48.492 579.475 137.734 717.209 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere I pilastri del “modello italiano” per regione (2/3) Valori assoluti e incidenze Regione Piemonte Valle d’Aosta Lombardia 8 l’Artigianato Associazioni no profit 25.962 1.319 46.141 Addetti nelle associazioni no profit Volontari nelle associazioni no profit 59.057 2.113 165.794 Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 416.962 18.692 813.896 % su popolazione 9,5 14,6 8,3 Persone che hanno partecipato a riunioni in associazioni ecologiche, per i diritti civili, per la pace 45.000 2.000 144.000 % su popolazione 1,0 1,6 1,5 Persone che hanno partecipato a riunioni in associazioni culturali, ricreative o di altro tipo 366.000 13.000 911.000 % su popolazione 8,4 10,2 9,3 associazione Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud Isole Centro-Nord Mezzogiorno ITALIA 10.298 4.927 5.371 28.898 10.002 9.461 25.116 23.899 6.249 10.676 23.853 7.261 1.816 14.472 15.105 3.238 7.963 19.846 9.616 74.314 82.883 64.677 49.855 29.462 221.874 79.317 301.191 17.400 7.277 10.123 64.266 15.347 18.898 64.395 40.010 9.588 15.467 82.391 8.347 2.420 19.552 26.446 4.244 8.432 39.668 16.976 161.408 245.862 147.456 69.441 56.644 554.726 126.085 680.811 255.033 151.800 103.233 466.172 161.845 156.865 428.550 432.185 106.962 159.855 391.248 88.608 22.217 159.091 178.262 47.663 89.123 224.669 140.724 1.311.600 1.406.415 1.090.250 584.964 365.393 3.808.265 950.357 4.758.622 24,5 29,8 19,5 9,5 13,2 10,0 9,8 11,7 12,1 10,3 7,0 6,8 7,1 2,8 4,4 8,3 4,6 4,5 8,6 11,4 8,9 9,3 4,2 5,5 9,7 4,6 8,0 24.000 8.000 15.000 79.000 24.000 26.000 71.000 53.000 11.000 16.000 95.000 13.000 5.000 75.000 48.000 7.000 24.000 55.000 26.000 197.000 217.000 175.000 173.000 80.000 589.000 253.000 842.000 confartigianato 2,3 1,6 2,8 1,6 2,0 1,7 1,6 1,4 1,2 1,0 1,7 1,0 1,6 1,3 1,2 1,2 1,2 1,1 1,6 1,7 1,4 1,5 1,2 1,2 1,5 1,2 1,4 199.000 117.000 81.000 567.000 155.000 138.000 361.000 229.000 65.000 102.000 402.000 84.000 22.000 278.000 230.000 33.000 119.000 265.000 135.000 1.282.000 1.428.000 799.000 767.000 400.000 3.509.000 1.167.000 4.676.000 19,1 23,0 15,3 11,6 12,7 8,8 8,2 6,2 7,3 6,6 7,2 6,4 7,0 4,8 5,7 5,7 6,1 5,3 8,2 11,1 9,0 6,8 5,5 6,0 9,0 5,7 7,8 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere I pilastri del “modello italiano” per regione (3/3) Valori assoluti e incidenze Regione Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud Isole Centro-Nord Mezzogiorno ITALIA Persone che hanno svolto attività gratuita per associazioni di volontariato 450.000 13.000 1.158.000 188.000 87.000 102.000 627.000 132.000 152.000 423.000 314.000 57.000 125.000 345.000 69.000 20.000 277.000 174.000 37.000 106.000 262.000 135.000 1.371.000 1.774.000 842.000 682.000 397.000 3.988.000 1.079.000 5.067.000 % su popolazione 10,3 10,2 11,8 18,1 17,1 19,2 12,8 10,8 9,7 9,7 8,5 6,4 8,1 6,2 5,3 6,4 4,8 4,3 6,4 5,4 5,2 8,2 11,9 11,2 7,2 4,9 6,0 10,2 5,2 8,5 Persone che hanno svolto attività gratuita per associazioni non di volontariato 132.000 5.000 369.000 106.000 77.000 29.000 213.000 57.000 49.000 143.000 119.000 19.000 39.000 176.000 27.000 6.000 126.000 68.000 13.000 36.000 87.000 52.000 519.000 554.000 353.000 277.000 139.000 1.426.000 416.000 1.842.000 % su popolazione 3,0 3,9 3,8 10,2 15,1 5,5 4,4 4,7 3,1 3,3 3,2 2,1 2,5 3,2 2,1 1,9 2,2 1,7 2,3 1,8 1,7 3,2 4,5 3,5 3,0 2,0 2,1 3,7 2,0 3,1 Persone che hanno svolto attività gratuita per un sindacato 36.000 1.000 117.000 13.000 5.000 8.000 41.000 10.000 17.000 56.000 53.000 7.000 9.000 86.000 13.000 2.000 34.000 29.000 8.000 14.000 37.000 21.000 120.000 170.000 155.000 100.000 58.000 444.000 158.000 602.000 % su popolazione Persone che hanno versato soldi a una associazione 0,8 0,8 1,2 1,3 1,0 1,5 0,8 0,8 1,1 1,3 1,4 0,8 0,6 1,5 1,0 0,6 0,6 0,7 1,4 0,7 0,7 1,3 1,0 1,1 1,3 0,7 0,9 1,1 0,8 1,0 % su popolazione 670.000 23.000 1.764.000 275.000 142.000 133.000 856.000 216.000 243.000 733.000 622.000 119.000 209.000 546.000 113.000 31.000 294.000 307.000 57.000 142.000 247.000 254.000 2.080.000 2.700.000 1.496.000 943.000 501.000 6.277.000 1.444.000 7.721.000 15,3 18,0 18,0 26,4 27,9 25,1 17,5 17,7 15,5 16,7 16,8 13,4 13,5 9,8 8,6 9,9 5,1 7,6 9,9 7,3 4,9 15,5 18,1 17,0 12,8 6,7 7,5 16,1 7,0 12,9 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 9 associazione confartigianato Credito, rapporto di Confartigianato Imprese nella morsa di credito scarso e costoso e debiti della Pa: in un anno i finanziamenti sono diminuiti di 41,5 miliardi e lo Stato deve 91 miliardi. Il gap Italia-Ue per tassi di interesse costa alle nostre aziende 7,1 miliardi. di Ufficio Studi Confartigianato S empre meno credito alle imprese italiane: tra maggio 2012 e maggio 2013 i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti di 41,5 miliardi di euro, pari al -4,2%. Contemporaneamente il debito accumulato dalla Pubblica amministrazione verso le imprese ammonta a 91 miliardi. Lo rileva un rapporto di Confartigianato che ha “misurato” la crisi di liquidità che soffoca gli imprenditori italiani: da una parte i finanziamenti bancari sempre più scarsi e costosi, dall’altra i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione che non onora i propri debiti. Una morsa che sta stritolando le nostre imprese. Al calo della quantità di finanziamenti al sistema produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Secondo Confartigianato, a maggio 2013 il tasso medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,36% ma sale al 4,85% per i prestiti fino a 250.000 euro. Con questi valori, l’Italia è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa: la differenza rispetto alla media Ue è di 84 punti base in più, ma lo spread sale a 148 punti base nel confronto con i tassi medi pagati dalle imprese in Germania. Il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse genera un maggiore costo per oneri finanziari pari a 7,1 miliardi a carico delle aziende italiane. Le più penalizzate sul fronte dei tassi di interesse sono le piccole imprese con meno di 20 addetti. A livello regionale la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole imprese pagano i tassi più alti: 10,58%. Seguono la Campania con il 10,55% e la Puglia con il 10,22%. Sul versante opposto della classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia Autonoma di Bolzano (5,97%), nella Provincia Autonoma di Trento (6,64%) e in Emilia Romagna (7,94%). A livello provinciale, la maglia nera del costo del denaro va a Crotone dove le aziende pagano tassi d’interesse dell’8,4%, con un aumento di 108 punti base in un anno. Seguono Catanzaro, che registra tassi del 7,99% e un aumento di 73 punti base in un anno, e Vibo Valentia con tassi al 7,82% aumentati 10 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 di 34 punti base in un anno. All’altro capo della classifica vi è Bolzano con tassi d’interesse del 3,84% (diminuiti di 46 punti base in un anno), seguita da Udine (tassi del 4,30% scesi di 48 punti base) e da Cuneo (4,43%, -4 punti base in un anno). In provincia di Crotone, quindi, il credito per un’impresa costa il doppio rispetto a Bolzano. Prestiti all’artigianato nelle Regioni Stock al 31 dicembre 2012 in milioni di euro, var. % rispetto a dicembre 2011 e incidenze - impieghi lordi Regione Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-V.G. Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino-A.A. Umbria Valle d’Aosta Veneto Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Centro-Nord Mezzogiorno ITALIA Artigianato 1.173,9 329,7 703,7 1.123,5 6.030,2 1.243,0 1.777,4 1.230,9 11.339,7 2.700,4 199,7 4.481,8 2.014,2 982,8 1.991,5 4.503,9 2.613,6 1.277,5 133,2 6.618,2 17.185,6 16.505,0 10.259,3 5.544,8 2.974,3 43.949,9 8.519,0 52.468,9 % sul Variazione % totale Dicembre 2012 nazionale su dicembre 2011 2,2 0,6 1,3 2,1 11,5 2,4 3,4 2,3 21,6 5,1 0,4 8,5 3,8 1,9 3,8 8,6 5,0 2,4 0,3 12,6 32,8 31,5 19,6 10,6 5,7 83,8 16,2 100,0 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa su fonte Banca d’Italia e Banca d’Italia -7,7 -7,1 -5,2 -6,5 -7,1 -7,2 -2,9 -3,9 -5,4 -7,2 -7,6 -5,3 -3,8 -8,8 -2,4 -4,1 -4,3 -4,4 -1,2 -7,9 -5,2 -7,0 -4,8 -5,7 -4,6 -5,8 -5,3 -5,7 associazione confartigianato Tassi di interesse a breve termine per dimensione di impresa nelle Regioni Dicembre 2009-marzo 2013 (provvisorio); tassi e var. in punti base; rischi autoliquidanti e a revoca Imprese medio-grandi (20 o più addetti)** Piccole imprese (meno 20 addetti)* Regione Dicembre 2009 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte P.A. Bolzano P.A. Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto 7,98 8,69 8,78 8,88 6,25 7,13 7,70 8,31 7,54 6,97 7,57 7,94 4,90 5,16 7,85 8,35 8,52 7,90 7,68 7,51 6,96 Dicembre 2010 7,93 8,53 8,63 8,47 6,30 6,77 7,00 8,42 7,24 7,03 6,77 7,45 5,18 5,01 7,72 8,04 8,15 7,60 7,59 7,78 6,54 Dicembre 2011 9,07 9,31 9,68 9,29 7,39 7,78 7,80 9,39 8,16 8,15 7,82 8,46 5,80 5,81 8,76 8,97 9,07 8,90 8,92 8,85 7,70 Marzo 2012 Dicembre 2012 9,45 9,79 10,39 10,01 7,77 7,99 8,50 9,83 8,50 8,51 8,94 8,84 5,98 6,19 9,43 9,32 9,59 9,20 9,13 9,09 8,11 9,57 9,04 9,99 9,77 7,77 8,52 8,40 10,21 8,93 8,71 8,59 8,95 5,87 6,48 9,45 9,33 9,53 9,70 9,45 8,44 8,36 Marzo 2013 9,56 9,58 10,58 10,55 7,94 8,59 8,80 10,17 8,97 8,94 8,15 9,12 5,97 6,64 10,22 9,52 9,84 9,90 10,01 8,41 8,47 Var. marzo 2012Rank di marzo 2013 marzo 2013 in p.b. 9 8 1 2 19 15 14 4 12 13 18 11 21 20 3 10 7 6 5 17 16 11 -21 19 54 17 60 30 34 47 43 -79 28 -1 45 79 20 25 70 88 -68 36 Spread con piccole imprese in p.b. Marzo 2013 7,23 6,99 9,10 8,00 5,80 5,45 7,10 6,55 5,74 6,66 8,12 5,93 4,51 5,17 7,69 7,48 8,01 6,80 6,91 5,91 5,67 233 259 148 255 214 314 170 362 323 228 3 319 146 147 253 204 183 310 310 250 280 * Società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società semplici, società di fatto e società individuali con meno di 20 addetti ** Società semplici, società di fatto, società in accomandita semplice e società in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20, società di capitali, cooperative e altre tipologia giuridiche (ad es. consorzi) per l’esercizio di attività di impresa. Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane: a dicembre 2012 lo stock di finanziamenti è diminuito del 5,7% rispetto a fine 2011, e si attesta a 52,5 miliardi. Sul fronte dei debiti della Pa verso le imprese fornitrici di beni e servizi, Confartigianato rileva che nel 2012 l’Italia è il Paese europeo con la somma più alta: 91 miliardi. Una cifra che rispetto al 2009 è aumentata di 0,3 punti di Pil, a fronte del calo registrato in Francia, Regno Unito e Spagna. Nello stesso triennio 20092012 il credito alle imprese sul Pil è sceso dal 56,6% al 55,9%, con una flessione di 0,8 punti di Pil. Record negativo in Europa anche per i tempi di pagamento della Pa italiana: 170 giorni, vale a dire 109 giorni in più rispetto alla media Ue. Gli imprenditori italiani pagano molto caro il ritardo dei pagamenti della Pa rispetto ai 30 giorni previsti dalla Direttiva europea in vigore da quest’anno: infatti, nell’attesa di quanto loro dovuto, sono costretti a finanziarsi rivolgendosi alle banche e ciò provoca un extra costo di ulteriori 2,2 miliardi. «I nostri dati – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – confermano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, è molto critica. Quel che è più grave e paradossale è che gli imprenditori sono costretti a indebitarsi con le banche per compensare i mancati pagamenti da parte della Pa e di altre aziende. I problemi di liquidità degli imprenditori devono essere affrontati con uno sforzo comune straordinario e un impegno responsabile da parte del sistema bancario. Soprattutto per scaricare le tensioni creditizie delle piccole imprese, occorre risolvere subito il gravissimo problema dei ritardi di pagamento della Pa nei confronti delle imprese con la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pa verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato». Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 11 associazione confartigianato Tassi attivi effettivi* per finanziamenti per cassa a imprese non finanziarie riferiti a operazioni in essere per provincia 31 marzo 2013 - tassi, var. in punti base su 31 marzo 2012 e rank. Rischi autoliquidanti Rank Provincia tasso 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 Crotone Catanzaro Vibo Valentia Carbonia-Iglesias Agrigento Enna Cosenza Foggia Siracusa Reggio Calabria Caltanissetta L’aquila Ogliastra Brindisi Trapani Palermo Caserta Rieti Barletta-Andria-Trani Lecce Frosinone Salerno Massa Carrara Potenza Campobasso Messina Savona Olbia-Tempio Grosseto Avellino Catania Benevento Taranto La Spezia Viterbo Isernia Teramo Arezzo Chieti Latina Roma Lodi Napoli Prato Terni Nuoro Ragusa Livorno Sassari Verbano-Cusio-Ossola Pavia Imperia Pescara Genova Bari Tasso effettivo marzo 2013 Var. in punti base su marzo 2012 Rank var. in p.b. 8,40 7,99 7,82 7,78 7,71 7,52 7,51 7,40 7,27 7,26 7,23 7,22 7,22 6,99 6,95 6,85 6,85 6,78 6,73 6,72 6,65 6,62 6,59 6,57 6,56 6,53 6,50 6,48 6,47 6,46 6,40 6,38 6,38 6,36 6,34 6,32 6,26 6,25 6,23 6,22 6,20 6,13 6,11 6,10 6,04 5,98 5,97 5,95 5,94 5,94 5,92 5,87 5,84 5,82 5,80 108 73 34 72 41 92 6 14 -7 15 -72 64 55 35 3 17 20 78 32 32 36 35 60 4 -41 27 19 51 54 2 8 31 33 33 51 -23 -19 29 -46 1 1 38 -18 33 64 -121 -13 20 51 -50 28 29 17 13 -22 1 4 19 5 14 2 60 45 80 44 107 6 9 17 65 42 36 3 24 25 16 17 8 62 101 30 37 11 10 68 54 26 21 21 13 96 93 27 102 70 70 15 92 21 6 109 87 34 11 104 29 27 42 49 95 Rank Provincia tasso 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 Medio Campidano Asti Cagliari Monza e Brianza Torino Perugia Fermo Siena Ascoli Piceno Pisa Sondrio Gorizia Vercelli Ancona Modena Pesaro e Urbino Firenze Matera Varese Lucca Como Venezia Novara Verona Pistoia Cremona Alessandria Bergamo Rovigo Ferrara Reggio Emilia Biella Aosta Trieste Macerata Vicenza Piacenza Milano Rimini Brescia Pordenone Padova Ravenna Bologna Belluno Trento Oristano Lecco Parma Treviso Forlì-Cesena Mantova Cuneo Udine Bolzano Tasso effettivo marzo 2013 Var. in punti base su marzo 2012 Rank var. in p.b. 5,80 5,78 5,71 5,71 5,64 5,62 5,60 5,58 5,55 5,55 5,52 5,51 5,47 5,45 5,44 5,42 5,40 5,35 5,31 5,30 5,27 5,24 5,23 5,23 5,20 5,19 5,15 5,15 5,14 5,12 5,03 5,03 4,97 4,97 4,96 4,94 4,92 4,84 4,84 4,83 4,79 4,74 4,74 4,72 4,71 4,69 4,65 4,65 4,61 4,60 4,59 4,57 4,43 4,30 3,84 -127 11 -15 14 6 34 22 12 7 -24 27 19 8 -7 17 14 1 -109 -32 4 4 -12 -16 11 -7 26 3 -1 -13 -25 20 -9 -7 -53 7 14 18 11 0 -7 -1 -1 -7 -7 7 8 -67 -20 18 -13 -9 3 -4 -48 -36 110 51 90 47 60 19 33 50 59 97 31 38 54 77 41 47 69 108 99 62 64 86 91 51 77 32 65 73 87 98 34 84 80 105 57 45 40 53 72 80 73 73 77 80 57 54 106 94 39 89 84 65 76 103 100 * media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei rischi una somma dell’accordato o dell’utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a 75.000 euro. Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia 12 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione confartigianato Fisco, rilevazione di Confartigianato Imu su immobili produttivi: nel 2012 è costata alle imprese 9,3 miliardi e da gennaio è già aumentata di 491,2 milioni, +8,3%. Con Tares le tasse sulle imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. di Ufficio Studi Confartigianato 9,3 miliardi: è quanto hanno pagato nel 2012 gli imprenditori italiani per l’Imu sugli immobili produttivi. Una somma pari al 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno. Ma da gennaio 2013 l’imposta municipale sui capannoni delle imprese è più costosa: infatti l’aumento automatico da 60 a 65 del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, scattato da inizio anno, ha fatto lievitare il prelievo Imu dell’8,3%, pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le aziende italiane. In vista delle decisioni del Governo su Imu e Tares, Confartigianato ha calcolato l’impatto dei due tributi su imprese e famiglie. E si scopre che, rispetto all’Ici, l’Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l’aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l’aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l’1,6% dei Comuni l’ha ridotta: con il risultato che l’aliquota media nazionale applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille. Se l’Imu ha aumentato il prelievo fiscale sulle imprese, le cose non sembrano migliorare con la Tares. Secondo Confartigianato, l’applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene con l’applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia. I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il +56,6%. Per alcune tipologie di imprese, l’applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l’introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%. Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più. Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più. «Gli imprenditori – commenta il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – non possono sopportare ulteriori aumenti di pressione fiscale, né l’incertezza su tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l’Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori vanno esentati dall’imposta perché sono la nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno trovate soluzioni che, oltre a evitare l’inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa». Dinamica inflazione e tariffe rifiuti in Italia ed Eurozona var. % cumulata Inflazione Ultimo anno: marzo 2012-marzo 2013 Tra due recessioni: marzo 2008-marzo 2013 Dieci anni: marzo 2003-marzo 2013 Differenza tariffa rifiuti-inflazione Tariffa rifiuti Eurozona Italia Diff. Italia-Uem Eurozona Italia Diff. Italia-Uem Eurozona Italia 1,7 9,6 22,8 1,8 11,4 25,8 0,0 1,8 3,1 2,0 11,5 32,2 4,9 22,1 56,6 2,9 10,5 24,4 0,3 2,0 9,4 3,1 10,7 30,8 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 13 associazione confartigianato Stima dell’incremento del prelievo pro capite con nuova Tares per regione incremento di 0,30 euro/mq, in media pari a 16,8 euro/abitante Valore pro capite in euro/abitante Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Valle d’Aosta Veneto ITALIA Costi Ricavi % copertura costi Diff. costi ricavi (a) 148,93 112,05 115,84 169,9 158,19 126,86 204,36 190,55 132,98 131,42 95,41 151,24 145,16 176,29 163,11 195,33 132,74 154,35 132,02 142,94 156,57 134,58 93,43 102,07 167,02 149,61 120,94 196,71 183,6 121,56 125,74 85,35 148,63 132,48 152,4 145,31 188,99 124 148,09 121,03 138,94 147,43 90,4 83,4 88,1 98,3 94,6 95,3 96,3 96,4 91,4 95,7 89,5 98,3 91,3 86,4 89,1 96,8 93,4 95,9 91,7 97,2 94,2 14,35 18,62 13,77 2,88 8,58 5,92 7,65 6,95 11,42 5,68 10,06 2,61 12,68 23,89 17,80 6,34 8,74 6,26 10,99 4,00 9,14 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ispra e Istat Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Gettito in milioni di euro Quota Incremento Precedente servizi (b) Tares (a+b) 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 16,8 31,2 35,5 30,6 19,7 25,4 22,8 24,5 23,8 28,3 22,5 26,9 19,4 29,5 40,7 34,6 23,2 25,6 23,1 27,8 20,8 26,0 176 54 200 963 649 147 1.082 288 1.179 194 27 648 537 250 727 693 128 131 15 674 8.756 Con Tares Var. Var. % 217 74 260 1.076 760 175 1.217 325 1.453 228 35 732 656 316 900 778 154 151 19 776 10.299 41 20 60 114 110 28 135 37 274 35 8 85 120 67 173 85 26 20 4 101 1.543 23,2 37,9 30,0 11,8 17,0 18,8 12,4 13,0 23,2 17,9 31,5 13,1 22,3 26,7 23,8 12,3 20,6 15,6 23,0 15,0 17,6 associazione accordi Ammortizzatori sociali in deroga Firmato il terzo protocollo 2013 Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Alberto Pacher, e i rappresentanti di tutte le parti sociali hanno firmato lo scorso 9 settembre il protocollo d’intesa che fissa i criteri di utilizzo delle ulteriori risorse – 2.825.235,40 euro – assegnate dallo Stato per finanziare l’ultima tranche del 2013 degli ammortizzatori sociali in deroga. Al tavolo della Sala Fedrizzi, nella sede della Provincia, erano presenti, accanto al Presidente Pacher, i rappresentanti di Confindustria Trento; Associazione Artigiani e Piccole Imprese (Roberto De Laurentis); Unione Commercio, turismo, servizi professionali e piccole imprese; Confesercenti; Associazione albergatori e imprese turistiche; Coldiretti; CGIL (Paolo Burli); CISL (Lorenzo Pomini); e UIL (Walter Alotti). di Stefano Frigo Q per complessivi 5.600.000 euro. Ad esempio, è stato previsto un allentamento dei criteri selettivi di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga stabilito nei precedenti protocolli. Viene meno, in particolare, il limite di 500 ore autorizzate di media per lavoratore sul complessivo periodo dal 2010 al 2012, mentre il periodo massimo di sospensione dal lavoro per singolo lavoratore viene aumentato da 200 ore a 400 ore. Il nuovo protocollo aumenta, a partire dall’1 settembre 2013, il possibile ricorso alla mobilità in deroga. Inoltre, prevede l’inclusione fino a fine anno dei lavoratori con età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, iscritti in lista di mobilità (ai sensi della Legge n. 236/1993), senza diritto all’indennità di mobilità nazionale e con scadenza dell’indennità di disoccupazione a decorrere dall’1 settembre 2013, ovvero già beneficiari di sostegno al reddito provinciale (ai sensi dell’intervento n. 24 del Piano degli interventi di politica del lavoro). La durata massima complessiva degli interventi di sostegno al reddito a favore dei lavoratori interessati (sostegno al reddito provinciale e indennità di mobilità in deroga) è prevista in otto mesi, con scadenza comunque al 31 dicembre 2013. La sottoscrizione del protocollo di intesa è stata l’occasione per il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Alberto Pacher, di tornare a ragionare con le Parti Sociali sulla costruzione di strumenti a favore di imprese e lavoratori per la fase successiva al termine dell’esperienza degli ammortizzatori sociali in deroga. Tale strumento, come previsto dalla legge Fornero, cesserà definitivamente a far data dall’1 gennaio 2017. uello sottoscritto è il terzo protocollo d’intesa firmato nel corso del 2013. Il primo venne sottoscritto il primo febbraio e fissava i criteri di utilizzo della prima “rata” assegnata dallo Stato alla Provincia Autonoma di Trento, che ammontava a 1.200.000 euro. Il secondo fu sottoscritto il 31 maggio 2013, in relazione a un’ulteriore assegnazione statale che ammontava a 1.640.000 euro. Il protocollo firmato oggi stabilisce i criteri per l’utilizzo della terza tranche di assegnazione statale per coprire i fabbisogni degli ammortizzatori in deroga per il restante 2013, che ammonta a 2.825.235.40 euro. La firma, del terzo protocollo di intesa dall’inizio del 2013 con le parti sociali fissa i criteri di utilizzo delle risorse assegnate dallo Stato per gli ammortizzatori sociali in deroga. L’accordo segue l’assegnazione alla Provincia di ulteriori risorse statali di oltre 2.800.000 euro, che portano a un totale di risorse assegnate nell’anno corrente Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 15 associazione anap Assemblea organizzativa nazionale Anap CRESCERE IN UNA LOGICA DI SISTEMA di Claudio Cocco i è tenuta nel mese di giugno nella località toscana di San Vincenzo l’Assemblea organizzativa dell’Anap avente come tema principale: Crescere in una logica di Sistema. Un fattivo apporto ai lavori è stato dato anche dai rappresentanti di Trento Claudio Cocco e Lucia Bailo, presenti sia nella fase preparatoria che a San Vincenzo nella Commissione organizzativa e nella Commissione Sanità. In estrema sintesi il documento finale indica le prossime strategie politico-sindacali che devono essere fatte proprie da Confartigianato e portate avanti con forza e determinazione a livello politico. Partendo dal principio che l’Anap deve essere considerata un valore aggiunto per il sistema Confartigianato, il Presidente nazionale Palazzi ha ribadito che l’Associazione pensionati aumenta la rappresentatività e consente di rafforzare la presenza del mondo artigiano nella società civile, favorendo S anche lo sviluppo associativo, organizzativo e dei servizi. Per la nostra Associazione queste non sono novità. Il cambio ai vertici associativi quattro anni fa ha portato subito alla luce l’importanza di aggregare e coinvolgere gli anziani nella vita associativa favorendo in ogni modo l’adeguamento delle strutture a ciò preposte. Tornando all’Assemblea nazionale i punti chiave emersi durante i lavori sono: convinzione, concretezza e capacità. Convinzione significa che tutte le parti del Sistema coinvolte nella crescita dell’Anap siano davvero convinte di questa opportunità o esigenza. Convinzione occorre anche e soprattutto da parte di tutte le componenti di Confartigianato affinché condividano le iniziative che sono alla base della crescita (formazione, marketing, sensibilizzazione delle Associazioni e “stimolo” nei confronti degli operatori Inapa e Caaf). Incontri Anap ha conferito particolare importanza a questi incontri facendo sentire soprattutto gli artigiani anziani ancora partecipi, a tutti gli effetti, della grande famiglia artigiana. Il Presidente, ricordando che siamo la più importante associazione imprenditoriale del Trentino, ha illustrato ai presenti le sue recenti prese di posizione in campo politico, affinché i vari partiti prendessero coscienza del mondo delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale economica della nostra Provincia. «La politica, infatti, ha sempre pensato più agli affari suoi che alle piccole e medie imprese, ma oggi tutti devono prendere atto che esiste un mondo che lavora, produce ricchezza per tutti e quindi va adeguatamente supportato. Noi non chiediamo contributi tipo Marangoni che poi va ad aprire uno stabilimento in Cina, ma tutta una serie di interventi in campo legislativo e fiscale che agevolino il nostro lavoro e ci permettano di affrontare nel migliore dei modi questo difficile momento di crisi. Questo nell’interesse di tutto il tessuto sociale trentino. Nonostante la crisi dell’edilizia, dal 1° aprile di Claudio Cocco A Casez e a Tesero incontro dei soci Anap della Valle di Non e delle valli di Fiemme e Fassa. I soci della Valle di Non e delle valli di Fiemme e Fassa si sono dati appuntamento per il tradizionale incontro annuale e pranzo sociale rispettivamente a Casez e a Stava di Tesero. Gli incontri, che hanno visto la partecipazione di più di 300 persone, sono stati organizzati dal Presidente Comprensoriale Albino Iob coadiuvato dal Sig. Mariano Bonanno per la Valle di Non e dal Presidente della Valle di Fiemme Pietro Deflorian, coadiuvato da Mario Iellici, consigliere provinciale Anap e Tullio Bernard, Presidente della Valle di Fassa. Come sempre la presenza di Roberto De Laurentis, Presidente Provinciale dell’Associazione Artigiani, 16 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione anap Il presidente Nazionale Palazzi ha ribadito che l’Anap consente di rafforzare la presenza del mondo artigiano nella società civile. deve essere quella motivata dai così detti “lavori usuranti” con benefici uguali per tutti. La salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni resta poi una delle nostre principali rivendicazioni. Deve essere immediatamente rivisto il paniere ISTAT per la rivalutazione dei trattamenti, adattandolo alla peculiarità del pensionato-consumatore e attuata la neutralizzazione del drenaggio fiscale (cioè consentire che la pensione lorda e netta aumentino di pari passo). È inoltre necessario eliminare le discriminazioni tra lavoro dipendente e lavoro autonomo: assegni familiari, accesso al pensionamento ecc., anche perché con il calcolo contributivo delle pensioni e con l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi non sono più giustificabili trattamenti differenziati. In tema di sanità e assistenza occorrono scelte lungimiranti che facciano tesoro della preziosa conquista dell’allungamento della vita e che tengano conto delle modifiche radicali avvenute negli ultimi 50-60 anni nel modello familiare. Riteniamo inoltre ampiamente insufficiente il rifinanziamento dei fondi sociali e della non autosufficienza. È fondamentale fissare costi standard per la sanità e potenziare la prevenzione. Tra i tanti temi al tappeto si sottolinea l’esigenza inderogabile di prevedere forme di sostegno economico adeguate alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa anziani e disabili e riqualificare le misure locali di intervento per le non autosufficienze. L’assemblea ha concluso i suoi lavori con un auspicio. È necessario che venga diffuso nella società un messaggio positivo dell’apporto degli anziani, specialmente riguardo al rapporto con le nuove generazioni, con le quali è possibile costruire una comunione di interessi in molteplici campi da quello familiare a quello d’impresa, da quello formativo a quello della cultura. al 31 luglio di quest’anno, nell’artigianato sono stati creati 940 nuovi posti di lavoro, a dimostrazione di quanto siamo riusciti a rimanere dignitosi e dare lavoro anche gli altri. Entrando nelle aziende artigiane si respira l’essenza del lavoro, della fatica e della famiglia. E famiglia significa anche anziani che nel mondo del lavoro artigiano sono più che mai presenti anche se con mansioni diverse o complementari al ruolo che ricoprono oggi i figli che hanno proseguito l’attività paterna». Ha poi continuato De Laurentis. «Essere artigiani è anche un modo di vivere, se avessimo voluto lavorare senza pensieri, magari guadagnando di più, avremmo fatto altre scelte. La politica deve sapere che dietro l’artigianato non c’è un mondo di plastica, ma un insieme di uomini e donne veri, famiglie legate al territorio dove, fin dalla notte dei tempi, hanno esercitato attività basilari per lo sviluppo del genere umano. Giuseppe, il padre di Gesù, era un falegname e tra cento, mille anni ci saranno sempre artigiani che lavorano da protagonisti nelle società in cui vivono. Il famoso filosofo tedesco Immanuel Kant disse: la mano è la finestra dell’anima. E la mano degli artigiani –, ha concluso De Laurentis – è grande». Nel rispetto delle opinioni politiche di tutti gli associati all’incontro di Fiemme e Fassa hanno partecipato anche le candidate alle elezioni provinciali Flavia Angeli e Francoise Chini. Due donne artigiane imprenditrici che tanto hanno dato all’Associazione Artigiani e oggi sono anche molto vicine all’Anap, non per ragioni anagrafiche, ma per sintonia d’intenti. Presente alla manifestazione anche il Presidente di tutte le categorie artigiane Armando Maistri, a testimonianza del legame esistente tra gli artigiani in attività e coloro che li hanno preceduti. Come consuetudine ha concluso gli incontri il Presidente provinciale dell’Anap Claudio Cocco, illustrando ai presenti scopi e finalità dell’Anap. Infine un grazie particolare al personale del Patronato Inapa e dell’Associazione Artigiani presente agli incontri. Concretezza significa che alle parole seguano i fatti. Se non si portano avanti le iniziative progettate è impensabile avere un riscontro associativo adeguato. Capacità significa che i dirigenti e i coordinatori devono essere idonei a ricoprire i rispettivi ruoli dando vita a una costante opera di formazione e aggiornamento. Le direttrici di marcia per il prossimo futuro dovrebbero essere impostate a realizzare una struttura più capillare orientata al territorio avviando anche azioni di marketing associativo direttamente dal centro e a tal fine si ritiene indispensabile realizzare l’anagrafica unica di Confartigianato persone. In sintesi il progetto prevede che Inapa, Caaf e Anap mettano in comune i loro schedari. Per quanto riguarda la Previdenza diventa molto urgente occuparsi della spesa previdenziale e della sua tenuta. Se vogliamo evitare la pericolosa spirale di aumento contributivo per far fronte al pagamento delle pensioni o peggio ritoccare le pensioni oltre un certo limite occorre separare la spesa previdenziale da quella assistenziale. L’estensore delle presente note è comunque personalmente favorevole a ritoccare le pensioni così dette d’oro e rivedere la possibilità di cumulo tra pensione e redditi da lavoro che vede oggi ad esempio ex dirigenti con più di 6.000-7.000 euro di pensione netti al mese cumulare magari stipendi di pari importo o superiori. Dal momento che la Previdenza deve essere rivolta alle persone e non alle categorie, l’unica deroga all’età pensionabile, oltre ovviamente alla invalidità, Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 17 associazione area appalti Appalti e contratti La Regione si avvale dell’agenzia provinciale La collaborazione, che terminerà nel 2017, tra Regione e Agenzia provinciale per gli appalti e contratti sarà un supporto per l’affidamento di procedure di aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture. di Stefano Frigo L a Regione Autonoma Trentino-Alto Adige avrà il supporto giuridico amministrativo dell’Agenzia provinciale per gli appalti e contratti. La Giunta provinciale, su proposta del presidente, ha approvato lo schema di convenzione che disciplina questa collaborazione e che scadrà nel 2017. L’agenzia darà alla regione supporto per l’affidamento di procedure di aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture; in particolare, l’agenzia aprirà alla regione l’accesso al Mercato Elettronico della Provincia Autonoma di Trento (ME-PAT). Con questo accordo prosegue il percorso di trasformazione della Pubblica amministrazione nella direzione della specializzazione attraverso centri di alta competenza e della collaborazione tra enti diversi. Tutti gli oneri economici legati alle attività svolte in esecuzione dell’accordo sono a carico della Regione. Il supporto giuridico amministrativo potrà essere fornito secondo tre modalità: l’affidamento all’agenzia delle funzioni di stazione appaltante; l’affidamento all’agenzia di un servizio di consulenza in una o più fasi della procedura di gara svolta direttamente dalla Regione; l’utilizzo delle funzioni di centrale di committenza per necessità omogenee degli enti convenzionati in tema di servizi e forniture. L’Agenzia provinciale per gli appalti e contratti - APAC è stata istituita dalla legge provinciale n. 3 del 2006. È una struttura completamente dedicata agli appalti e agli approvvigionamenti per l’intero sistema della Provincia e degli enti strumentali. Svolge inoltre una funzione di supporto ai comuni. Nel corso di quest’anno l’agenzia ha avviato il mercato elettronico provinciale per acquisti di beni e servizi fino a 200.000 euro. Il mercato elettronico è nato come strumento per semplificare gli acquisti, agevolare un confronto reale e tempestivo delle offerte e aprire la pubblica amministrazione alle piccole e medie imprese. La piattaforma provinciale di e-procurement è l’omologo trentino di Consip, la società per 18 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il mercato elettronico della Provincia autonoma di Trento, in sigla ME-PAT, è il nuovo punto di incontro in rete tra le pubbliche amministrazioni trentine, compresi comuni, comunità e società di sistema, e le imprese fornitrici di beni e servizi, per acquisti fino a 200.000 euro di valore, escluso il settore dei lavori pubblici. Nel corso dell’estate sono stati pubblicati i primi bandi di accreditamento per carta, cancelleria e materiale per ufficio; apparecchiature per ufficio, accessori e materiali; attrezzature multimediali; vestiario, equipaggiamento tecnico e DPI (dispositivi di protezione individuale); arredi e complementi d’arredo. Sono una sessantina le domande di abilitazione già presentate da parte dei fornitori. Con questo nuovo sistema le aziende, dopo essersi accreditate on-line, possono proporre le loro offerte e partecipare a modalità di selezione trasparenti e rapide. Possono pubblicare in modo autonomo le informazioni relative a servizi e beni offerti, divisi in base a specifiche categorie merceologiche. Le amministrazioni e gli enti possono consultare le proposte pubblicate sul catalogo virtuale, confrontare le caratteristiche e compilare un ordine di acquisto o una richiesta di offerta. Come in un mercato reale, ogni impresa fornitrice può visualizzare l’intero contenuto presente sul MEPAT, inclusi gli articoli e i prezzi indicativi pubblicati dalle altre imprese abilitate. Sono stati realizzati corsi di formazione, sia per gli operatori degli enti pubblici che per le aziende e le loro associazioni di categoria, per prendere confidenza con questa novità che è stata resa vincolante da alcuni provvedimenti normativi adottati a livello nazionale. Si tratta, in particolare, delle disposizioni di razionalizzazione della spesa pubblica (D.L. n. 52/2012 e D.L. n. 95/2012) che hanno introdotto una serie di vincoli volti a favorire l’utilizzo dei mercati elettronici da parte delle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di prodotti e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria. associazione area appalti Appalti pubblici Novità nazionali dal “Decreto del Fare” Novità in tema di appalti pubblici provengono dalla normativa nazionale e in particolare dal “Decreto del Fare” D.L. n. 69/2013 recante “Disposizioni per il rilancio dell’economia” e dalla sua legge di conversione (Legge n. 98/2013). di Marzia Albasini I n tema di Qualificazione S.O.A., l’art. 26 del D.L. n. 69/2013 proroga al 31 dicembre 2015 la possibilità di considerare, ai fini della qualificazione SOA, i migliori cinque anni sugli ultimi dieci per la dimostrazione dei requisiti relativi alla cifra in affari in lavori, alla dotazione di attrezzature tecniche e all’organico medio annuo, nonché la possibilità di considerare il decennio per la dimostrazione del requisito dei lavori eseguiti nella categoria di attestazione, anche ai fini dell’individuazione dei cosiddetti “lavori di punta”. In riferimento alla esclusione automatica delle offerte anomale, il Decreto proroga di ulteriori due anni, ossia fino al 31 dicembre 2015, la possibilità prevista dall’art. 122 comma 9 del Codice appalti per gli appalti fino alla soglia comunitaria – prevista in 5 milioni di euro – di escludere in via automatica le offerte anomale (cd. “media mediata”). In proposito, si ricorda che la normativa provinciale prevede il meccanismo di esclusione automatica delle offerte anomale all’art. 63 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2013 (Regolamento provinciale appalti pubblici). Altro istituto già presente nella nostra normativa provinciale (segnatamente all’art. 46 bis della L.P. n. 26/1993) e reintrodotto anche nella normativa nazionale è l’istituto della Anticipazione contrattuale per appalti di lavori pubblici. In particolare, l’art. 26 ter del D.L. n. 69/2013 consente, in via transitoria fino al 31.12.2014, una deroga al divieto previsto dall’art. 140 del D.P.R. n. 207/2010 prevedendo la corresponsione obbligatoria in favore dell’appaltatore di un’anticipazione pari al 10% dell’importo contrattuale (la nostra normativa provinciale prevede la corresponsione di un’anticipazione contrattuale pari al 5% dell’importo del contratto). Ai sensi della normativa nazionale l’erogazione di tale anticipazione, che deve essere corrisposta entro 15 giorni dalla data di effettivo inizio dei lavori (pena il pagamento degli interessi corrispettivi ai sensi dell’art. 1282 C.C.), è subordinata alla costituzione da parte dell’impresa di una garanzia fideiussoria (banca- ria o assicurativa) pari all’anticipazione, maggiorata del tasso di interesse legale. L’importo della garanzia è gradualmente e automaticamente ridotto in corso d’opera in rapporto al progressivo recupero dell’anticipazione da parte della Stazione appaltante. Preme segnalare, inoltre, l’importante principio introdotto dalla Legge di conversione in tema di suddivisione degli appalti in lotti: l’art. 26 bis del D.L. n. 69/2013 introduce l’obbligo per le Amministrazioni di motivare nella Determinazione a contrarre le ragioni della mancata suddivisione dell’appalto in lotti, con un evidente favore alla regola di suddivisione degli appalti in lotti, da sempre sostenuto anche dalla nostra Associazione. Anche alla luce di tale importante novità, non mancheremo di sollecitare nuovamente anche a livello provinciale una maggiore applicazione di tale principio, volto a favore di una maggiore specialità degli appalti e a favorire l’accesso agli appalti pubblici per le piccole e medie imprese. In tema di DURC, l’art. 31 del D.L. n. 69/2013 introduce il principio già previsto dalla nostra normativa provinciale (art. 43 della L.P. n. 26/1993) secondo il quale, qualora in occasione delle verifiche da effettuarsi in occasione dei SAL venga riscontrato il DURC irregolare del Subappaltatore, le Stazioni appaltanti devono trattenere solo un importo pari alle inadempienze accertate e non più tutto l’importo dell’intero SAL. In riferimento alla validità temporale del DURC per contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, il Decreto aveva esteso la validità a 180 giorni, mentre la legge di conversione ha limitato la validità a 120 giorni dalla data di emissione. Nell’ambito pubblico, il DURC in corso di validità richiesto dall’Amministrazione per la verifica dei requisiti dichiarati in fase di gara dovrà essere utilizzato anche per l’aggiudicazione e la stipula del contratto di appalto, senza necessità di richiederne uno ulteriore. Dopo la stipula del contratto, le Stazioni appaltanti devono richiedere un nuovo DURC, che può essere utilizzato con validità di 120 giorni per i pagamenti Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 19 associazione area appalti APPALTI PUBBLICI DI INTERESSE PROVINCIALE: MODIFICHE AL D.P.P. N. 9-84/LEG/2012 In ambito locale, si segnala la pubblicazione del D.P.P. n. 14-116/Leg/2013 che introduce importanti modifiche al D.P.P. n. 9-84/Leg/2012, Regolamento di attuazione della L.P. n. 26/1993 concernente norme in materia di lavori pubblici di interesse provinciale, in vigore a decorrere dal 28 agosto 2013. Procedura negoziata per appalti fino a 2 milioni di euro. Il nuovo art. 217 bis del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012 dà attuazione alla disciplina inerente alla procedura negoziata per appalti da 1 milione a 2 milioni di euro (introdotta dalla L.P. n. 9/2013 nella L.P. 26/1993 e applicabile per due anni decorrenti dall’entrata in vigore del Decreto, ovvero sino al 28 agosto 2015). Il Regolamento stabilisce che in tali procedure, gestite dall’Agenzia Provinciale per gli Appalti (APAC) devono essere invitate n. 20 imprese concorrenti, selezionate in base all’elenco telematico di cui all’art. 54 del Regolamento. Sempre in tema di procedure di gara, il Decreto modifica il comma 1 dell’art. 178 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012, introducendo la possibilità per le Stazioni appaltanti di utilizzare l’elenco telematico delle imprese di cui all’art. 54 del regolamento (non più solamente per le procedure negoziate, ma anche) ai fini della selezione delle n. 7 imprese da invitare dei SAL e per l’ottenimento del certificato di collaudo (o di regolare esecuzione). Alla scadenza dei 120 giorni le Amministrazioni sono tenute a richiedere un nuovo DURC. Resta comunque fermo l’obbligo di richiedere un ulteriore DURC per il pagamento del saldo finale. Per quanto riguarda i Subappaltatori la norma prevede che il DURC, in corso di validità, sia necessario per il rilascio dell’autorizzazione nonché per il pagamento dei SAL e certificato di collaudo o regolare esecuzione. È stata inoltre introdotta un’importante novità: la possibilità di utilizzare il DURC anche per contratti pubblici di lavori, servizi e forniture diversi da quelli per i quali è stato espressamente acquisito. In via transitoria fino al 31 dicembre 2014, la legge di conversione ha esteso la validità a 120 giorni anche in riferimento al DURC richiesto per lavori privati. Il Decreto (art. 50 del D.L. n. 69/2013) ha introdotto nuove modifiche alla disciplina della responsabilità solidale negli appalti, eliminando l’IVA dal campo applicativo della disposizione e lasciando invece in vigore la responsabilità solidale fiscale contenuta nell’art. 35, comma 28 - 28 ter del D.L. n. 223/2006 in riferimento al versamento delle ritenute IRPEF sul reddito dei dipendenti impiegati nell’appalto. Novità anche in riferimento alla entrata in vigore della cd. “Performance Bond” - Garanzia Globale 20 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 alle procedure di cottimo fiduciario. Al fine di garantire la partecipazione ai cottimi fiduciari anche da parte delle piccole imprese, le Stazioni appaltanti dovranno attivarsi per modificare l’elenco telematico delle imprese, al fine di consentire l’iscrizione anche alle imprese che non sono in possesso di attestazione S.O.A. Il Decreto, inoltre, modifica il comma 3 dell’art. 45 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012, rendendo (non più obbligatorio, ma) facoltativo e a discrezione delle Stazioni appaltanti il sopralluogo dei luoghi interessati dai lavori, prima della presentazione dell’offerta. In tema di Libro del personale ai fini della sicurezza e della regolarità del lavoro, il nuovo comma 7 ter dell’art. 217 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012 stabilisce che fino a due anni dall’entrata in vigore del decreto (ossia fino al 28 agosto 2015) il Libro del personale è istituito solamente in caso di appalti di importo superiore a 500.000 euro. Infine, in tema di selezione delle imprese da invitare alle gare di appalto, il nuovo comma 7 bis all’art. 217 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012 chiarisce che il nuovo comma 2 bis dell’art. 36 della L.P. n. 26/1993 – come modificato dalla L.P. n. 9/2013 – si applica alle procedure i cui bandi o lettere di invito sono pubblicati o spedite successivamente alla data di entrata in vigore del D.P.P. n. 14-116/Leg/2013, ovvero successivamente al 28 agosto 2013. di Esecuzione (art. 21 del D.L. n. 69/2013), che è stata prorogata al 30.06.2014. Si precisa che la garanzia globale di esecuzione è prevista dal Codice appalti come obbligatoria per appalti di progettazione esecutiva ed esecuzione di lavori di ammontare superiore a 75 milioni di euro, nonché facoltativa per gli appalti di sola esecuzione di lavori di ammontare superiore a 100 milioni di euro. Da ultimo, si segnala il nuovo comma 3 bis all’art. 82 del Codice appalti (D. Lgs. n. 163/2006), che stabilisce che «il prezzo più basso è determinato al netto delle spese relative al costo del personale, valutato sulla base dei minimi salariali definiti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, delle voci retributive previste dalla contrattazione integrativa di secondo livello e delle misure di adempimento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». Preme evidenziare che talune delle novità introdotte a livello nazionale non hanno ancora trovato recepimento nella normativa provinciale. Rimaniamo pertanto in attesa di direttive da parte della Provincia al fine di chiarire le modalità di applicazione delle disposizioni riportate anche nella nostra Provincia. associazione area appalti Appalti di lavori pubblici di interesse provinciale Obbligo di iscrizione agli elenchi telematici Gli elenchi sono ora accessibili anche a imprese che non sono in possesso di attestazione SOA; è possibile, infatti, iscriversi dichiarando i dati di iscrizione alla Camera di Commercio. di Marzia Albasini L e imprese che intendano partecipare agli appalti pubblici di lavori indetti dalle Pubbliche amministrazioni sono tenute a iscriversi agli elenchi telematici, tenuti presso ogni Ente pubblico. Gli elenchi sono ora accessibili anche a imprese che non sono in possesso di attestazione SOA In tal caso è possibile per le imprese iscriversi dichiarando i dati di iscrizione alla Camera di Commercio, avendo a riferimento il settore di attività dell’impresa. Ricordiamo che gli elenchi telematici sono istituiti ai fini della selezione delle imprese da invitare alle gare di appalto. In particolare: • l’art. 54 del Regolamento provinciale prevede l’obbligo per gli enti di attingere agli elenchi per le gare di appalto indette mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara (ossia le gare di appalto comprese tra 500.000 euro e 1.000.000 di euro con invito diretto di n. 12 imprese selezionate dall’elenco); • l’art. 178, comma 1, del D.P.P. 11/05/2012, n. 984/Leg. prevede la possibilità di attingere a tale elenco telematico anche ai fini della selezione delle imprese da invitare alle procedure di affidamento di spese in economia mediante cottimo fiduciario (ossia le gare di appalto di importo inferiore a 500.000 euro con invito diretto di n. 7 imprese, scelte tra imprese di fiducia). Gli elenchi sono soggetti ad aggiornamento con cadenza annuale. Le imprese hanno la possibilità di comunicare in ogni momento le variazioni rispetto alle categorie e classifiche possedute. Ai fini dell’iscrizione è necessario essere in possesso di PEC e di FIRMA DIGITALE. L’iscrizione all’elenco si svolge in due fasi: • fase 1: compilazione dei campi informativi in una maschera sul sito, con indicazione dell’indirizzo PEC. Dopo aver completato questa fase, l’impresa riceverà una e-mail all’indirizzo PEC indicato, contenente le informazioni per completare l’iscrizione nell’elenco telematico; • fase 2: conferma dei dati attraverso il caricamento nel sistema di un file firmato con firma digitale, contenente gli stessi dati. Dopo aver completato questa fase, l’impresa riceverà una e-mail, all’indirizzo PEC indicato dalla medesima, a conferma dell’avvenuta iscrizione nell’elenco telematico. Le imprese interessate a partecipare ad appalti pubblici con l’ente PAT possono iscriversi all’elenco accedendo al sito http://www.appalti.provincia. tn.it/registrazione_imprese/ Ogni Ente pubblico, presso il proprio sito web, ha istituito un format analogo a quello della Provincia, a cui le imprese sono tenute a registrarsi al fine di essere invitate alle gare di appalto di lavori. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 21 associazione fallimenti Crisi, ogni giorno falliscono 40 imprese L’Ansa ha visionato i dati Cerved: nel primo trimestre 2013 registrati 3.500 fallimenti, il 12% in più rispetto al 2012. Da gennaio a marzo 23mila imprese (+7%) hanno avviato procedure di insolvenza o liquidazione volontaria. N essuna ripresa. Il baratro è sempre più profondo. Nel primo trimestre 2013 in Italia i fallimenti delle imprese hanno toccato un nuovo record: 3.500 procedure avviate, +12% rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo affermano i dati Cerved (società che si occupa di “orientare” banche e manager in merito alla solidità delle imprese) visionati dall’Ansa. Complessivamente nei primi tre mesi si contano circa 23mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2012. Oltre ai fallimenti, continuano infatti a crescere anche le liquidazioni: hanno deciso di chiudere volontariamente l’attività 19mila aziende in bonis (senza precedenti procedure concorsuali), un dato in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo il Cerved il fenomeno più rilevante è il forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua, un boom che porta al 13% l’incremento delle procedure di insolvenza diverse dai fallimenti. I primi tre mesi del 2013 hanno segnato un cambio di tendenza dei fallimenti dal punto di vista territoriale: il Nord Est, in cui il numero di default era 22 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Fallimenti in regione, semestre nero: +26,9% TRENTO - Con la crisi non solo sono aumentati i fallimenti ma hanno chiuso anche imprese storiche, tra il 2008 e il 2012 sono circa 9.000 quelle che, nonostante oltre 50 anni di attività, hanno dovuto alzare bandiera bianca. Secondo elaborazioni e stime dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, nel primo semestre del 2013, inoltre, si sono registrate circa 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno del +5,9%. E la nostra regione è tra quelle che fa segnare l’incremento più elevato. A livello territoriale, si registra una variazione più evidente di nuovi fallimenti in Toscana (+33,8% rispetto allo scorso anno), Calabria (+31%) e Trentino-Alto Adige (+26,9%). L’incidenza dei fallimenti è più elevata in Lombardia, dove si sono iscritte tra gennaio e giugno 2013 più di 1.400 procedure di fallimento (1,8 imprese su 1000; +7,5% in un anno). In più della metà dei casi, si tratta di imprese nate tra il 2000 e il 2009 (2,5 imprese su 1000). in diminuzione dalla metà del 2011, ha fatto registrare una forte impennata delle procedure, con un incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del 2012 (+24%). L’aumento dei fallimenti non risparmia comunque nessuna area del Paese: la corsa procede con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15%) e a ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%), nel Sud e nelle Isole (+3%). S.F. associazione anti-crisi Le nuove agevolazioni Irap per le attività produttive sostitutive La delibera è stata approvata dalla Giunta provinciale su proposta dell’Assessore all’industria in attuazione della legge Finanziaria. N uovo intervento anti-crisi e a tutela dell’occupazione della Giunta provinciale che oggi ha deciso le nuove agevolazioni Irap per le attività produttive sostitutive. La delibera affina, a favore delle imprese, l’impostazione della legge Finanziaria 2013 in materia di agevolazioni Irap per le nuove iniziative produttive. L’intervento – proposto dall’Assessore provinciale all’industria – si propone di favorire le attività sostitutive di imprese cessate: dal 20 settembre l’esenzione per cinque anni dell’Irap si applica anche alle nuove imprese derivanti da trasformazione, fusione o scissione di imprese preesistenti. L’esigenza era emersa di recente, in occasione del subentro di proprietà dell’Acciaieria Valsugana. A distanza di poche settimane, la Giunta provinciale ha tradotto in risposta un’esigenza concreta, pensata in prospettiva a garanzia anche dei livelli di occupazione e in grado di aumentare la capacità del Trentino di incentivare le nuove iniziative, assicurando la continuità di attività produttive cessate o in difficoltà. La delibera dello scorso 20 settembre affina gli effetti della legge Finanziaria che aveva introdotto l’esenzione Irap per i primi cinque anni a favore delle nuove iniziative imprenditoriali che si insediano sul territorio, a partire dal 2013, cioè l’esenzione totale dall’imposta per i primi cinque anni. Nella sua versione originaria, la Finanziaria disponeva che questa esenzione non si applicasse alle nuove imprese derivanti da trasformazione, fusione o scissione di imprese preesistenti o comunque dalla mera prosecuzione di attività già esercitate in precedenza: e ciò per evitare speculazioni, cioè operazioni societarie che diano luogo a nuove imprese soltanto di facciata. In questo caso, la prosecuzione di attività avviene dunque attraverso una discontinuità proprietaria e salvaguardando opportunità occupazionali e potenzialità produttive che altrimenti andrebbero perdute. Si tratta, in altre parole, di operazioni di notevole interesse collettivo, e meritevoli perciò di essere particolarmente sostenute. L’esigenza era sorta di recente con l’avvicendamento della proprietà dell’Acciaieria Valsugana. In questo caso, il polo industriale ha ripreso la precedente produzione grazie al gruppo imprenditoriale svizzero Klesch, il quale ha affittato l’azienda dal concordato del gruppo Leali attraverso una nuova società, con sede legale a Borgo, la Leali Steel s.p.a. Di qui la “miglioria” al principio ordinario della normativa, grazie alla quale potranno fruire dell’esenzione totale dall’Irap anche le nuove iniziative «che attuano progetti di sviluppo aziendale comprendenti il rilancio di attività esercitate sul territorio provinciale da imprese cessate o in fase di cessazione, garantendo i livelli occupazionali», purché la nuova impresa abbia un assetto proprietario sostanzialmente diverso da quello dell’impresa cessata. La Giunta provinciale ha perciò approvato oggi la delibera di attuazione di questa nuova norma, che ha già incontrato il parere favorevole della competente Commissione del Consiglio provinciale. Nel Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 23 associazione anti-crisi dettaglio, la delibera definisce, in particolare, che cosa si intenda per: • nuova iniziativa, prevedendo che debba nascere una nuova impresa, con sede legale e operativa in Trentino, non essendo sufficiente l’ampliamento di imprese esistenti, pur se riferito all’assorbimento di beni e personale di imprese cessate; • progetti di sviluppo aziendale comprendenti il rilancio di attività esercitate sul territorio, cioè qualsiasi forma di programmazione aziendale che, per proseguire o riconvertire attività precedentemente svolte da altre imprese, contempli nuovi investimenti o nuove assunzioni in misura almeno pari al 30% delle unità lavorative previste nella nuova iniziativa; • imprese cessate o in fase di cessazione, fra le quali rientrano le imprese inattive, in liquidazione, in concordato o fallite, ma anche quelle che hanno ceduto o affittato un ramo d’azienda (come nel caso dell’Acciaieria Valsugana); • assetto proprietario sostanzialmente coincidente con quello dell’impresa cessata o in fase di cessazione, che esclude l’applicabilità dell’agevolazione alle società collegate o controllate, e alle imprese di cui fanno parte uno o più soci dell’impresa cessata (con una partecipazione superiore al 10%) o loro coniugi, parenti e affini entro il primo grado. La delibera chiarisce infine che si considerano garantiti i livelli occupazionali, qualora venga assunto o trasferito nella nuova impresa un numero di unità lavorative pari a quelle occupate nell’attività cessata o in fase di cessazione, o il minor numero risultante da accordo sindacale; l’agevolazione è mantenuta nei periodi d’imposta successivi al primo a condizione del mantenimento di tali livelli occupazionali; sia per il raggiungimento che per il mantenimento dell’occupazione è previsto un margine di tolleranza del 10%. L’agevolazione disciplinata da questa delibera avrà effetto per il 2013 e sarà quindi utilizzabile dalle imprese interessate nella dichiarazione Irap 2013 da presentare entro giugno 2014. Fatturato delle imprese, continua il periodo nero In Trentino nel periodo aprile-giugno 2013 c’è stata una flessione del fatturato complessivo realizzato dalle imprese dell’1,4% rispetto all’analogo periodo del 2012 e l’occupazione è in calo del 2,7%. Lo evidenzia l’indagine trimestrale sulla congiuntura realizzata dalla Camera di Commercio di Trento. Per il fatturato si tratta del quinto trimestre negativo consecutivo. I settori del manifatturiero, del commercio all’ingrosso, dell’artigianato e delle costruzioni registrano variazioni negative ma più contenute, in particolare l’edile per i trimestri precedenti con -2,6%. Sempre negativo e in crisi strutturale il settore estrattivo (-12,5%) e molto negativi anche i servizi alle imprese e del terziario avanzato (-5,6% su base annua). La domanda interna registra una costante contrazione: il fatturato realizzato si riduce su base tendenziale del 2,2% rispetto a quella nazionale (-2,8%). La domanda estera evidenzia un segno positivo, +2%. Sul fronte occupazionale si è registrato il quarto trimestre negativo consecutivo. Nei trasporti c’è il calo maggiore (-8,4%), mentre solo l’artigianato manifatturiero e dei servizi mantiene un numero di occupati stabile. Le previsioni degli imprenditori su redditività e situazione economica aziendale – rileva l’indagine – sono ancora decisamente negative. «Per uscire dalla crisi è necessaria una maggiore integrazione fra i settori e arrivare a una pacificazione», sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Trento, Adriano Dalpez, secondo il quale «l’ambito manifatturiero in Trentino, al di là delle difficoltà, è irrinunciabile per lo sviluppo e il consolidamento del Pil e dell’occupazione». Convenzione Nel mese di settembre è stata stipulata la convenzione con “Manifattura creativa” per fare in modo che gli associati possano usufruire dei loro servizi a condizioni vantaggiose. CHI È MANIFATTURA CREATIVA Manifattura Creativa s.a.s. è un’agenzia di marketing, pubblicità e comunicazione. Nello specifico si occupa di: • Marketing esternalizzato • Copywriting (stesura testi) • Progettazione immagine coordinata (logo, carta intestata, biglietti da visita) • Progettazione cataloghi, brochure, depliants, pieghevoli, locandine 24 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 • • • • • Realizzazione pagine pubblicitarie Sviluppo packaging, espositori e materiale POP Organizzazione eventi Pianificazione Media Progettazione comunicazione esterna (insegne, personalizzazione flotte aziendali, ecc.). COSA PROPONE AGLI ASSOCIATI Manifattura Creativa intende riservare agli associati uno sconto del 10% sui prezzi di listino abitualmente praticati sui servizi offerti in modo diretto. Rimangono quindi esclusi i servizi indiretti (ad esempio stampa, vestizione automezzi, noleggio sale o attrezzature, acquisto gadget, ecc.). associazione polizze Le polizze “Indennità di Lunga Durata” (Long Term Care) La “Long Term Care” (in sigla LTC) eroga una copertura finanziaria che garantisce un’adeguata assistenza nel caso in cui l’Assicurato si trovi in condizioni di non autosufficienza. di Walter Tamanini L’ Italia è un Paese che sta invecchiando e nel quale è sempre maggiore l’incidenza delle persone disabili in età avanzata. Come risulta da fonti ISTAT il 40% delle persone con più di 80 anni non è autosufficiente e necessita di adeguata assistenza; a questi dobbiamo aggiungere anche i giovani che per i più svariati motivi (incidente, malattia, ecc.) sono divenuti disabili. Per tutti questi soggetti l’assistenza sociosanitaria dispone, ad oggi, di fondi che coprono meno di un terzo del fabbisogno reale. Alcune Regioni concorrono con iniziative proprie a migliorare il livello assistenziale e, fortunatamente, la nostra Provincia è fra queste garantendo nei limiti di bilancio un aiuto, ma non è però sufficiente a coprire tutte le realtà presenti sul territorio. Gran parte del peso, anche e soprattutto economico, dell’assistenza a un disabile grava sulla famiglia e come rilevato da un’indagine del CENSIS di alcuni anni addietro, il 29,4% ricade sul coniuge, il 40,8% sui figli i quali sempre più spesso si vedono costretti a ricorrere alla badante (18,6% dei casi): «… laddove il supporto della rete famigliare non è più sufficiente – avvertiva, infatti, il CENSIS – è massiccio il ricorso al mercato dell’assistenza privata e delle badanti» e pagare di tasca propria un minimo servizio di assistenza domiciliare (ma anche le Case di riposo non si possono definire… economiche) può senza fatica distruggere i risparmi di una vita, e non soltanto di chi ha un reddito medio-basso. Una possibile soluzione è costituita dalle polizze “Long Term Care”, letteralmente “assistenza a lungo termine”, le quali garantiscono una tutela a quanti vengano a trovarsi nelle condizioni poco sopra accennate. In Italia questo genere di polizze non è molto diffuso, colpa in parte anche delle Compagnie di Assicurazione, mentre in altre nazioni, in particolare Germania e Giappone, hanno una significativa diffusione. Ma cosa sono le polizze “Long Term Care”? Innanzitutto dobbiamo chiarire il concetto di “non autosufficienza”. È il non poter condurre autonomamente la propria vita quotidiana senza l’ausilio di una terza persona per poter svolgere un numero minimo (di solito stimato in tre) delle seguenti attività ordinarie della vita quotidiana dette “Activities of Daily Living” (ADL): • Lavarsi: capacità di lavarsi nella vasca o nella doccia (e anche di entrare e uscire dalla vasca o dalla doccia), oppure lavarsi in modo soddisfacente in altra maniera; • Vestirsi: capacità di indossare, togliersi, allacciare e slacciare ogni tipo di indumento e, eventualmente, anche arti artificiali e/o apparecchi protesici; • Alimentarsi: capacità di ingerire senza aiuto il cibo preparato da altri; • Andare in bagno: capacità di andare in bagno e mingere e/o evacuare mantenendo un livello di igiene personale soddisfacente; • Mobilità: capacità di muoversi in casa da una stanza all’altra sullo stesso piano; • Spostarsi: capacità di passare dal letto a una sedia o sedia a rotelle e viceversa. Le statistiche dicono che le cause più frequenti che rendono una persona non autosufficiente sono in ordine: la demenza senile, le malattie cardiovascolari, le fratture, le neoplasie, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer. Vediamo ora le caratteristiche di questa polizza. La “Long Term Care” (in sigla LTC) eroga una copertura finanziaria che garantisce un’adeguata assistenza nel caso in cui l’Assicurato si trovi in condizioni di non autosufficienza provocata non solo da infortunio o malattia ma anche da senescenza (cioè il naturale invecchiamento). Attualmente esistono due tipi di polizze: • Le polizze LTC “a ripartizione”: queste polizze sono legate al ramo malattia. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 25 associazione polizze Assunti e licenziati: il saldo sarà negativo Quest’anno le imprese trentine assumeranno complessivamente 12.850 persone ma ne licenzieranno 15.920. Il saldo negativo è pari a 3.070 unità, il doppio del 2012. In termini percentuali la perdita occupazionale sarà del 2,5%, frutto del saldo tra il 10,7% di entrate sul totale occupati e il 13,2% di uscite. Il dato è peggiore di Bolzano, dove il saldo negativo fra assunti e licenziati è dell’1,4%, del Nord Est, dove si attesta all’1,8%, e della media nazionale, pari al 2,2%. Il quadro dell’occupazione 2013 è stato fatto da Unioncamere e ministero del Lavoro attraverso il sistema informativo Excelsior. A livello nazionale sono circa 750mila le entrate complessive attese dalle imprese nel corso del 2013 tra lavoratori alle dipendenze, collaboratori e altre tipologie contrattuali, 112mila in meno del 2012. Le assunzioni previste riguarderanno 563.400 lavoratori dipendenti, di cui 367.500 non stagionali e quasi 196 mila stagionali, 85mila interinali, 65.700 collaboratori a progetto, 35.300 collaboratori a partita Iva e occasionali. Ma le assunzioni non compenseranno i licenziamenti, vicini a quota 1 milione (999.750), producendo un saldo negativo di 250mila unità. In Trentino le entrate totali, non solo di lavoro dipendente, ammontano a 15.040 contro i 16.740 dell’anno scorso, 1.700 in meno pari a una contrazione del 10%. Le assunzioni non stagionali e stagionali sono l’85,5% del totale (86,3% l’anno scorso), i lavoratori interinali il 6,2% (7,3% nel 2012), i collaboratori a progetto il 5,1%, in aumento sul 4,1% dell’anno scorso, e le partite Iva il 3,2% contro il 2,4% del 2012. Le entrate nel lavoro dipendente sono, come detto, 12.850, quasi 1.600 in meno delle 14.440 dell’anno scorso, un calo dell’11%. Tra esse le assunzioni stabili sono solo 4.480, cioè 370 in meno dell’anno scorso, continua a pagina 27 26 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Non vi è accumulazione e il premio pagato nel corso dell’annualità serve a far fronte al rischio di quell’anno. Possono erogare una diaria (normalmente per un periodo massimo prefissato) oppure pagano un capitale in unica soluzione o, rimborsano le spese sanitarie oppure, ancora, possono erogare direttamente assistenza infermieristica o domiciliare attraverso strutture direttamente convenzionate con la Compagnia assicurativa. • le polizze LTC “ad accumulazione”: sono collegate al ramo vita e prevedono l’accumulo di un capitale che, in caso di non autosufficienza, fornisca all’Assicurato una rendita (di importo prefissato) normalmente vitalizia oppure fino a che sussiste la condizione di non autosufficienza. Anche queste polizze, come del resto tutte le altre tipologie, stabiliscono all’interno del contratto “carenze” ed “esclusioni”. Vediamo cosa sono. Con “carenza” è inteso un periodo (detto periodo di carenza) nel quale si pagano i premi, ma non si ha copertura; questo per evitare che ci si assicuri all’ultimo momento, quando cioè si sta per raggiungere lo stato di bisogno per cui la Compagnia assicuratrice sarebbe costretta a pagare. Questo periodo varia da 0 (zero) giorni in caso di infortunio (quindi nessun periodo di carenza) a un anno per quanto riguarda demenza senile, neoplasie, Morbo di Parkinson e altro ancora, ma può raggiungere, per determinate patologie, anche i tre anni a seconda dei vari testi di polizza. Con “esclusioni”, invece, si intendono tutti quei casi in cui le Assicurazioni non pagano ed è un aspetto da controllare attentamente in quanto si rischia di pagare un premio per diversi anni per poi, al momento della necessità, non ricevere nulla. Generalmente le Compagnie non coprono situazioni di disabilità quando queste sono provocate da uso di stupefacenti o alcool oppure sono conseguenze di infortuni o malattie preesistenti e non dichiarate nel momento in cui si stipula il contratto. Parlare di costi non è possibile in quanto ogni Assicuratore determina il proprio premio anche in considerazione del fatto che ogni Compagnia ha il proprio pacchetto di offerta. Parliamo ora di beneficio fiscale. Se stipulate dopo il 31/12/2000 fino al 31/12/2012 le polizze LTC sono deducibili IRPEF nella misura del 19% dei premi versati per un massimo di euro 1.291,14 (attenzione: il cumulo con altre polizze vita o infortuni eventualmente già presenti, non può oltrepassare detto importo). Con il D.L. 102 del 31/08/2013 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 31/08/2013 Suppl. Ordinario 66 tale limite viene modificato in euro 630,00, per il periodo d’imposta in corso alla data del 31/12/2013 nonché a euro 230,00, a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data del 31/12/2014. Per concludere, ricordate che le polizze sono contratti legali e, quindi, prima di sottoscriverli è fondamentale leggere e comprendere tutte le clausole sia della polizza che del fascicolo delle Condizioni di associazione Le polizze sono contratti legali e, quindi, prima di sottoscriverle è fondamentale leggere e comprendere tutte le clausole. polizza che obbligatoriamente deve accompagnare il contratto. Se trovate alcune clausole poco chiare oppure avete dubbi (di qualunque genere), chiedete SEMPRE al Vostro Agente il chiarimento e, soprattutto, non fatevi prendere dalla fretta o dalla pressione dello stesso; prima leggete e poi firmate prendendovi, se necessario, qualche giorno di tempo. Ricordate, infine, che dopo la firma si hanno 14 giorni, periodo allungato a 30 giorni se si tratta di polizza vita, per poter esercitare il diritto di recesso o ripensamento, la cui disciplina è contenuta chiaramente nel D.Lgs. 19/08/2005 n° 190 e in particolare «il consumatore dispone di un termine di 14 giorni per recedere dal contratto senza penali e senza dover indicare il motivo. Il predetto termine è esteso a 30 giorni per i contratti a distanza aventi per oggetto le assicurazioni sulla vita di cui al D.Lgs 17/03/1995 n. 174, e le operazioni aventi ad oggetto gli schemi pensionistici individuali». Il premio che sarà rimborsato sarà esclusivamente la parte di premio di spettanza della Compagnia assicurativa e quindi al netto delle imposte. polizze segue da pagina 26 quando erano 4.850, con una diminuzione del 7,6%. Il resto, 8.379 entrate, anche in questo caso meno del 2012, sono chiamate al lavoro stagionale, per lo più nel settore turistico. Tra le assunzioni non stagionali, quelle di difficile reperimento sono il 10,5% del totale e quelle che richiedono ulteriore formazione il 63,7%. In questo caso il Trentino presenta una situazione migliore del dato nazionale – 12,8% le figure di difficile reperimento e 70,9% quelle che hanno bisogno di formazione – segno che il sistema formativo trentino funziona meglio. Le assunzioni fino a 29 anni, comunque, sono il 27,5% del totale rispetto al 32,8% nazionale. In questo contesto, osserva Unioncamere, c’è una parte del sistema produttivo che, malgrado tutto, sta reggendo e che quest’anno assumerà personale. Si tratta del 13,2% di tutte le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti, ma la propensione ad assumere si amplifica per quelle orientate all’export e all’innovazione, aziende che hanno intenzione di procedere alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi, dove arriva a poco meno di un quarto del totale. E cresce la richiesta di diplomati e laureati. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione rete imprese italia Il Governo rispetti gli impegni assunti con le imprese «Occorrono politiche che superino logiche industrialiste e garantiscano invece – spiega Malavasi – particolare attenzione al mondo dell’impresa diffusa e dell’artigianato e del terziario di mercato». «D a troppo tempo, sul tavolo del Governo, attendono la soluzione questioni molto importanti per milioni di imprese che operano nei settori trainanti dell’economia: dalla produzione ai servizi, dal commercio al turismo, dai trasporti alle costruzioni». Lo afferma il Presidente di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi. «Parliamo di imprese e di imprenditori – sottolinea Malavasi – che negli ultimi decenni hanno creato lavoro, ricchezza e benessere per la grande maggioranza delle famiglie italiane: oltre 4 milioni di imprese che danno lavoro a 14 milioni di persone e che realizzano il 68% del valore aggiunto e il 50% delle esportazioni». «Occorrono politiche, dunque, che superino logiche industrialiste e garantiscano invece – chiede Malavasi – particolare attenzione al mondo dell’impresa diffusa e dell’artigianato e del terziario di mercato, Rete Imprese Italia: «Bene l’abolizione del Durt. Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata dalla soppressione della responsabilità solidale negli appalti» «Rete Imprese Italia esprime soddisfazione per l’abolizione del Durt decisa dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Questo nuovo mostro partorito dalla Camera non faceva che introdurre ulteriori adempimenti punitivi per le imprese. Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata dalla definitiva soppressione della responsabilità solidale negli appalti». Lo dichiara Ivan Malavasi, presidente di Rete Imprese Italia. «La responsabilità solidale negli appalti – continua Malavasi – che obbliga alla corresponsabilità del versamento delle ritenute, relative ai dipendenti 28 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 calibrate sulle esigenze profonde dell’economia e del Paese, per poter sperare davvero in una uscita dalla crisi che, nonostante qualche segnale di rallentamento, tuttora permane e rischia di tramortire proprio le imprese che finora hanno resistito». «Gli impegni che chiediamo al Governo di rispettare fornendo risposte rapide ed esigibili – continua Malavasi – sono tutti finalizzati a ridurre i costi che gravano sulle imprese e a ridare vigore alla domanda: diminuire il costo del lavoro, evitare l’aumento dell’Iva, riformare il sistema fiscale, rendere totalmente deducibile l’Imu sugli immobili strumentali, riformare dalle fondamenta il Sistri». «Dobbiamo allontanare il rischio – conclude Malavasi – che tutto finisca nella palude delle buone intenzioni fino a scomparire, poco alla volta, dall’elenco delle cose importanti per l’Italia». utilizzati per appalti e subappalti, non argina il lavoro nero né l’economia sommersa. Sta solo rallentando pericolosamente i pagamenti in una fase nella quale la vita stessa delle imprese dipende dalla disponibilità di liquidità e di credito». «È venuto il momento – conclude Malavasi – di intervenire con urgenza per eliminare tutti gli aggravi, le difficoltà e i ritardi che le piccole imprese sono costrette a sopportare nello svolgere compiti di controllo che spettano all’amministrazione finanziaria. Chiediamo al Parlamento, quindi, una decisione drastica: venga cancellata la responsabilità solidale negli appalti, venga tolto di mezzo questo macigno sulla strada delle imprese, del lavoro, dello sviluppo». associazione cassa integrazione Cassa integrazione, c’è un crollo di richieste Dopo un primo quadrimestre terribile, con oltre 2,6 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate, a maggio l’Inps ha autorizzato in Trentino 266.515 ore, un quarto del mese precedente (ad aprile si era superata quota 1 milione) e il 64% in meno dello stesso mese del 2012. tratto da “l’Adige” del 18 luglio A lmeno in parte la forte contrazione deriva, come ha osservato il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua con riferimento ai dati nazionali, dai problemi di finanziamento della cassa in deroga, che è ridotta al lumicino. Ma da noi il calo può essere stato determinato anche dal crollo delle richieste da parte delle aziende. Resta da stabilire se perché le imprese stanno respirando o perché in molti casi si sono esaurite le possibilità di ricorso agli ammortizzatori sociali. Delle 266mila ore di cassa di maggio, 195mila sono di cassa integrazione ordinaria, il 63% in meno di aprile e il 68% in meno di un anno prima. Ma si è contratta molto di più la straordinaria, ferma a 68mila ore, una frazione appena delle 490mila ore di aprile e il 27% in meno del maggio 2012, quando le ore erano state 93mila. La cassa in deroga, come si diceva, è ridotta ai minimi termini con meno di 3.400 ore autorizzate, in netto calo sia sul mese precedente che sul maggio 2012. Il settore dove più si ricorre alla cassa integrazione resta l’edilizia col 64% del totale. A maggio nelle costruzioni e nei lapidei sono state autorizzate quasi 170 mila ore, tutte di cassa ordinaria, anch’esse in forte diminuzione rispetto ai mesi precedenti. In particolare, 77 mila ore sono in capo all’industria edile, 47mila all’artigianato edile, 28mila all’industria lapidei e 17 mila all’artigianato lapidei. Nell’industria le ore di cassa autorizzate nel mese sono 86mila, il 58% in meno dell’analogo mese del 2012. In questo caso, a poche migliaia di ore di cassa ordinaria previste nelle imprese metalmeccaniche, cartarie e, al solito, della filiera edilizia (installazione impianti, lavorazione minerali non metalliferi) si aggiungono quasi 61mila ore di cassa straordinaria, concentrate nella meccanica e nella lavorazione minerali. Ed è nella straordinaria che si trova l’unico settore che incrementa le ore di cassa sia rispetto al mese precedente che a dodici mesi prima: il commercio. Si tratta, peraltro, solo di 8.100 ore. Ai minimi termini la richiesta dell’artigianato, che però ha problemi con la cassa in deroga senza risorse: sono poco meno di 2.600 le ore autorizzate a maggio. Nei primi cinque mesi dell’anno le ore di cassa in Trentino ammontano a 2 milioni 900mila e sono tuttora superiori del 20% all’analogo periodo del 2012, quando erano a quota 2 milioni 400mila. Anche se non sempre le ore autorizzate dall’Inps vengono poi effettivamente utilizzate. Gli stranieri residenti in Trentino sono 48.710 All’1 gennaio 2013 la popolazione straniera residente in Trentino ammonta a 48.710 persone, con un aumento assoluto rispetto al 2012 di 2.830 unità. Equivale a un incremento relativo del 6,2%. I dati sono del servizio statistica della Provincia autonoma. Gli stranieri costituiscono il 9,2% della popolazione totale. I nati di cittadinanza straniera ammontano a 949 unità, mentre gli stranieri residenti deceduti sono 68. Per effetto dell’alta natalità e della bassa mortalità il saldo naturale è nettamente positivo (+881 unità). In Trentino il tasso di natalità della componente straniera è circa il doppio di quello della componente italiana ed è pari a 20,1 nati per mille abitanti. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 29 associazione inaugurazione Inaugurazione della nuova falegnameria LORENZO FRIZZERA Evento celebrato sabato 31 agosto 2013 scorso, nell’area artigianale del centro lacuale dell’alta Valle dei Laghi, grazie alla determinazione del giovane imprenditore Lorenzo Frizzera. di Roberto Franceschini [www.valledeilaghi.it] I n un periodo come questo di forte recessione economica, fa piacere dare notizia dell’inaugurazione di un nuovo laboratorio di falegnameria artigianale. Evento celebrato sabato 31 agosto 2013 nell’area artigianale del centro lacuale dell’alta Valle dei Laghi, grazie alla determinazione del giovane imprenditore Lorenzo Frizzera, con alle spalle una lunga tradizione familiare nel settore del legno. Il padre Augusto, di 78 anni, dei quali 64 passati in falegnameria, ha intrapreso questa attività a 14 anni d’età, in alcuni piccoli laboratori nel centro del paese, dove imparò questa nobile arte grazie all’allora maestro e cugino Arnaldo Frizzera. Poi nel marzo 1996 il passaggio del testimone al figlio Lorenzo, che oggi nel nuovo e modernissimo laboratorio ha finalmente coronato un sogno, che dà lavoro, tra l’altro, ad altri tre giovani dipendenti. Struttura che si contraddistingue per il recupero di ogni pur minimo scarto di lavorazione (vengono prodotti dei tronchetti pressati dopo un’adeguata macinazione), e per il basso utilizzo di solventi chimici per impregnare i vari tipi di legnami lavorati. Alla festa del 51° di inizio attività (esattamente il 5 ottobre 1962), ha partecipato il Presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis (28.000 artigiani e 10.000 le imprese in Trentino), il Vice sindaco di Terlago Roberto Decarli, il Comandante della locale stazione dei carabinieri, colleghi mastri falegnami e molti amici di Lorenzo Frizzera, da sempre molto impegnato nel sociale. Capozona, infatti, degli alpini della Valle dei Laghi e capogruppo ANA di Terlago. 30 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione incentivi e lavoro Edilizia: nuovi occupati con gli incentivi fiscali Una boccata d’ossigeno per il settore in crisi profonda: dal 2009 sono stati persi 391mila addetti. Con gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni sono 13.700 i nuovi occupati in edilizia. S ono 13.700 i nuovi posti di lavoro nel settore costruzioni: sarà questo uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati a giugno dal Governo. Una boccata d’ossigeno per il comparto maggiormente colpito dalla crisi e che nell’ultimo anno ha perso 122mila occupati. A misurare l’impatto delle detrazioni fiscali in edilizia è un rapporto di Confartigianato secondo il quale, a luglio, sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno. In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico. Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 mi- liardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto. Positivo anche l’impatto sull’ambiente: nel 2011 gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici (per detrazioni pari a 1,8 miliardi) hanno generato un risparmio energetico di 1.435 Gwh/anno. Dal 2007 al 2011 il risparmio energetico ottenuto grazie agli ecobonus arriva a 7.637 Gwh/anno. Il maggiore risparmio deriva dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti (40,3%), seguito dalla sostituzione di infissi (22,2%), sostituzione di scalda acqua elettrici (13,6%) e dalle coibentazioni di superfici opache orizzontali (7,8%). Gli incentivi per le ristrutturazioni contribuiranno quindi ad attenuare le pesanti difficoltà delle imprese e dei lavoratori dell’edilizia: nell’ultimo anno, secondo Confartigianato, le costruzioni hanno perso 122mila addetti, ma dal 2009 ad oggi gli occupati sono diminuiti addirittura di 391mila unità. Saldo negativo anche per le imprese: il 2012 si è chiuso con la perdita di 61.844 aziende, pari ad una diminuzione dell’1,88%. Non è andata meglio per le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9% del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un calo dell’1,96%. Segno negativo anche per gli altri indicatori del settore costruzioni: tra il primo trimestre 2013 e lo stesso periodo del 2012, gli investimenti sono calati del 7% e il valore aggiunto è diminuito del 6,9% e addirittura del 21,8% tra il 2007 e il 2012. A fronte di questa situazione, Arnaldo Redaelli, Presidente di Confartigianato Costruzioni, sottolinea «la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari». Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 31 associazione consorzi Il nuovo Consorzio internazionale soluzioni eco-solidali in sigla C.I.S.E. Il Consorzio C.I.S.E. è lieto di presentarsi ringraziando l’Associazione Artigiani per il sostegno e l’opportunità concessagli di comunicare obiettivi e scopi che hanno portato alla sua costituzione. di Giorgio Dellagiacoma Responsabile Area Reti di Impresa CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI ECO-SOLIDALI in sigla “C.I.S.E.” Nome CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI ECO-SOLIDALI in sigla “C.I.S.E.” Ubicazione 38121 Trento - Via Brennero 182 c/o Associazione Artigiani tel. 0461.803886 - fax 0461.803841 e-mail: [email protected] Categoria costruzioni, installazioni e manutenzioni di prodotti e soluzioni eco-solidali in genere Consorziati n. 5 Il 23 luglio 2013, davanti al notaio Armando Romano e a Giorgio Dellagiacoma, responsabile dell’Area Reti di Impresa dell’Associazione Artigiani, è stato costituito C.I.S.E., il CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI ECO-SOLIDALI, che ha scelto di fissare la propria sede legale presso la stessa sede dell’Associazione Artigiani dove è stata anche affidata la gestione della contabilità, nonché quella amministrativa e di segreteria, al suo relativo Centro di Assistenza Fiscale “Trentino Imprese”. Lo scopo consortile dichiarato prevede: «l’istituzione e la gestione di servizi inerenti l’attività di sviluppo di soluzioni eco-solidali in genere, nonché di promuovere, disciplinare e coordinare le attività delle imprese consorziate con lo scopo di consolidare e accrescere quantitativamente e qualitativamente le attività delle stesse». Firma costitutiva del presidente Massimo Galli 32 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Dietro questa formula si nasconde un progetto ambizioso: aiutare tutte le piccole e medie imprese, che operano nel settore delle energie rinnovabili e le aziende fortemente energivore, ad affrontare le enormi sfide che le attendono nei prossimi anni. La congiuntura economica degli ultimi anni ci ha insegnato che nulla potrà più essere come prima: quindi occorre ripensare il modo di fare im- associazione consorzi presa e tener conto che la globalizzazione ci pone di fronte a sfide che non possono essere più combattute con gli strumenti tradizionali: C.I.S.E. si propone come leva per permettere ai futuri associati un reale cambio di passo, diverso e innovativo, sul mercato globale. Va prima di tutto detto che C.I.S.E. è “senza scopo di lucro”, quindi nasce esclusivamente nell’interesse dei consorziati, per permettere loro di sfruttare opportunità, altrimenti negate. Inoltre, già scorrendo l’elenco dei fondatori (ci sono imprenditori trentini, ma anche toscani e umbri), si comprende come C.I.S.E., abbia l’ambizione di andare oltre i confini regionali, e come fine ultimo, aiutare le imprese ad andare anche oltre i confini nazionali. C.I.S.E. vuole essere uno strumento in grado di internazionalizzare le aziende locali, che spesso hanno ottimi prodotti (tra i migliori al mondo), ma hanno difficoltà a farsi rappresentare sui mercati globali, a causa delle dimensioni dei principali competitor. Si pensi per esempio all’organizzazione di una fiera a Shanghai o a New York: quante aziende sono in grado di farlo in autonomia? C.I.S.E., inoltre, si propone di favorire la crescita delle aziende consorziate, sia grazie al networking, sia grazie alla formazione di cui spesso le aziende hanno bisogno. Cariche sociali PRESIDENTE • Massimo Galli VICE PRESIDENTE • Riccardo Pisetta CONSIGLIERI • Giuseppe Mellon Franchini • Dario Berardi • Giovanni Parenti • Alberto Perini SEGRETARIO • Giuseppe Mellon Franchini Alcuni rappresentanti delle imprese consorziate con ai lati il notaio Armando Romano e il responsabile dell’Area Reti di Impresa dell’Associazione Artigiani Giorgio Dellagiacoma ELENCO IMPRESE FONDATRICI DEL CONSORZIO C.I.S.E. GI.PA. S.R.L. 06127 Perugia (PG), Via Romeo Gallelunga, 110 GREEN SERVICE ENERGY S.R.L. 38089 Storo (TN), Fraz. Darzo Via T.C. Marini, 88 MENVIS S.R.L. 56011 Calci (PI), Via Don Minzoni, 206 SOMESY GROUP S.R.L. 38066 Riva del Garda (TN), Via San Nazzaro, 2/D UNIVERSAL S.R.L. 38121 Trento (TN), Via Ernesto Sestan, 16 Networking significa trovare il partner giusto al momento giusto, fare in definitiva in modo che uno più uno sia sempre maggiore di due! Formazione significa gestire la complessità dei processi produttivi, far crescere le persone (vera ricchezza dell’azienda), comprendere e governare i flussi finanziari, energia nascosta di ogni azienda. Le opportunità che si aprono sono enormi: si può andare dal piccolo artigiano che necessita di un aiuto per gestire pratiche complesse (es. GSE), alla piccola azienda che necessita di grandi quantitativi di energia (es. un albergo), e che potrebbe realizzare risultati economici di successo grazie a sapienti politiche di approvvigionamento, che C.I.S.E. può favorire. stessi o al mercato soluzioni ad hoc, che anche l’azienda di grandi dimensioni non può fare. In definitiva con C.I.S.E. il piccolo diventa grande, e non solo per le dimensioni! I primi riscontri sono quindi molto positivi: infatti sono già decine le aziende che hanno chiesto di farne parte: e come si dice… chi ben comincia…! Oggi poi, per la maggior parte delle aziende del settore è praticamente impossibile partecipare a grandi commesse o a gare d’appalto pubbliche, sia per la complessità del servizio richiesto, sia per le difficoltà di accedere al credito: C.I.S.E. può essere la soluzione a tutto questo. Le opportunità per i futuri consorziati non si fermano a questo: C.I.S.E. può essere il veicolo per proporre agli Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 33 associazione saluti Il saluto di Flavia Angeli C are imprenditrici artigiane, questo è un anno molto intenso di eventi che mi hanno interessato in prima persona. In primavera una splendida assemblea mi ha riconfermata alla Presidenza del Movimento Confartigianato Donne Impresa di Trento per continuare il percorso di un rinnovato direttivo carico d’entusiasmo. Successivamente all’elezione vi è stato l’interessamento alla mia persona da parte della classe politica per la mia candidatura alle prossime elezioni provinciali del 27 ottobre 2013. Flavia Angeli Dopo ampio confronto con molte di voi, la decisione di scendere in campo per portare avanti tutte le istanze delle imprese e delle donne fino a ieri da me rappresentate è prevalsa. Non è stato facile prendere questa decisione, per nulla direi, combattuta fino all’ultimo, ma come avrei potuto esimermi dal farlo dopo tutti gli anni che mi hanno vista in prima linea a portare avanti le istanze delle donne, nella ricerca di perseguire nuove visibilità anche di potere per il genere femminile, consapevole delle difficoltà culturali esistenti e discriminanti anche nel nostro Trentino? Ed ecco che il 12 agosto scorso ho dato le dimissioni sia dalla presidenza del Movimento Confartigianato Donne Impresa, sia dalla presidenza del Consorzio Estrattivo Trentino, le rappresentanze che mi hanno vista impegnata in questi ultimi anni. Perché le mie dimissioni anche se non dovute? Innanzitutto perché nessuno possa equivocare una eventuale appartenenza politica del Movimento Donne Impresa, essendo esso emanazione assolutamente apartitica. Quindi un atto dovuto nei vostri confronti. In secondo luogo per me stessa, perché per un percorso nuovo e difficile come quello elettorale la con- 34 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 centrazione deve essere assoluta, oltre che per la necessità di puntare all’obiettivo primario libera da vincoli e condizionamenti che, nella carica di Presidente, avrebbero potuto pormi in difficoltà nell’espressione delle mie idee e nel raggiungimento dei miei fini. Un sentito grazie per la fiducia dimostrata nei miei confronti. Non potrò mai dimenticare quell’assemblea elettiva, davvero speciale, dello scorso aprile dove mi avete rinnovato quella fiducia che spero continui ad alimentare con entusiasmo le vostre idee. Sottolineo l’importanza del Movimento Confartigianato Donne Impresa all’interno dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento, per la crescita professionale di tante di noi. Sono felice che finalmente siano partite delle sostituzioni di imprenditrici in gravidanza grazie all’ambizioso registro delle Co-Manager, sostenuto e portato avanti in prima linea dal Movimento Confartigianato Donne Impresa. Questo progetto dovrà essere fatto conoscere capillarmente perché ancora oggi in pochi sanno di questa importante opportunità di conciliazione tra lavoro e famiglia. Ho lasciato a malincuore questo incarico in cui ho creduto molto e che mi ha visto dibattuta in tante questioni, dall’altro vi è stata la fermezza e la valenza della mia scelta che ho potuto cogliere solo in quel preciso momento, “carpe diem”. Auguro a tutte voi uno splendido cammino di vera crescita all’interno dell’Associazione, con l’auspicio di trovare fra qualche anno qualcuna di voi alla guida di qualche territoriale. Cordialmente Flavia Angeli associazione saluti Il saluto di Francoise Chini R ingrazio per l’ospitalità data a questo mio saluto che voglio rivolgere a tutti i colleghi artigiani in occasione delle mie dimissioni da Presidente della Federazione degli autotrasportatori dell’Associazione Artigiani, dimissioni legate all’accettazione della candidatura alle imminenti elezioni provinciali. Desidero sottolineare che l’accettazione della candidatura a un ruolo politico ha per me il medesimo significato dell’accettazione di un ruolo di rappresentanza dell’Associazione Artigiani. Infatti Francoise Chini io intendo il mio impegno in questa campagna elettorale esattamente come un proseguimento dei ruoli che ho interpretato nell’Associazione: con gli artigiani e per gli artigiani. Gli otto anni della mia Presidenza degli artigiani della Val di Non hanno costituito per me l’esperienza politica più impegnativa, che mi ha fatto capire quanto sia necessario che gli imprenditori partecipino all’impegno sia associativo che politico. Credo anch’io che le istituzioni si possano cambiare in due modi: dall’esterno con le rivoluzioni di piazza o dall’interno con la partecipazione. In questo momento di grande difficoltà per le imprese, la politica ha bisogno come non mai della partecipazione degli imprenditori, del loro pensiero, del loro punto di vista e delle loro prese di posizione. Ecco perché la mia candidatura a un ruolo politico va intesa proprio in questo senso: portare nelle istituzioni l’esperienza di una imprenditrice, la sensibilità di un’artigiana e l’entusiasmo di una donna. Francoise Chini Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 35 associazione saluti Il saluto di Claudio Ropelato H o deciso di candidare alle prossime elezioni amministrative provinciali. Ho anche deciso di dimettermi dalla carica di Presidente territoriale della Bassa Valsugana e di Vice Presidente Provinciale dell’Associazione. Lascio a malincuore. Lascio a malincuore un ruolo che mi ha dato tanta soddisfazione perché mi ha dato modo di conoscere tanti artigiani e tante realtà lavorative che – ne sono Claudio Ropelato convinto – se fossero davvero frequentate e apprezzate da chi ci amministra e ci governa renderebbe meno difficile il rapporto tra politica e mondo delle imprese. Sono certo di quello che lascio, non sono altrettanto certo di quello che il futuro mi riserverà. Con questa convinzione ho deciso comunque di fare questo famoso passo e di concorrere per un posto in Consiglio provinciale. Sono consapevole di pormi un obiettivo arduo ma non possiamo sempre restare a guardare che il nostro futuro e le decisioni fondamentali sulla vita delle nostre aziende vengano prese da altri; dobbiamo provare a dire qualcosa anche noi artigiani e dobbiamo farlo avendo la pretesa di poter anche decidere. Appartengo a un settore che ormai fa fatica a sopravvivere; ho conosciuto e frequento ogni giorno imprenditori che – i più fortunati – vivono alla giornata, che “stanno per chiudere” o che tentano – per evitare un fallimento imprenditoriale oltre che personale – anche di andare a cercare lavoro all’estero. Il settore delle costruzioni non ha più un futuro se non cambierà l’economia trentina: è finita un’epoca, ne sta per cominciare un’altra e a noi tocca pensare a un nuovo modello economico che – purtroppo con meno risorse e con meno imprese – caratterizzerà lo sviluppo della nostra terra. Provengo dal territorio, sono nato, cresciuto e vivo in Valsugana, una terra bellissima che vive di edilizia e che, per questo, oggi soffre più delle altre in Provincia. Mi definisco un uomo del fare, concreto, che come tutti gli artigiani ama poco le parole e guar- 36 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 da ai fatti, che apprezza poco chi vuole avere sempre un posto al sole e preferisce lavorare nell’ombra, dietro le quinte ma in maniera efficace e concreta per raggiungere gli obiettivi, sia in termini di vita personale che di lavoro professionale. Ho vissuto con enorme soddisfazione i ruoli associativi. Come tutti, ho cercato di fare del mio meglio per il bene di noi artigiani, per le nostre aziende, per le nostre famiglie. Insomma – seppur ripagato in termini morali e non certo economici – ci ho messo la faccia, ho messo la mia persona a disposizione dell’Associazione. Ora lascio l’Associazione. Lo scorso 1° ottobre mi sono dimesso da tutte le mie cariche associative (fatto salvo quella di delegato comunale di Scurelle) perché ritengo – al di là di quanto scritto nelle regole – che non si possano mescolare i ruoli, approfittare di situazioni di privilegio e soprattutto non rispettare le opinioni personali – e in questo caso politiche – delle migliaia di artigiane e artigiani che formano la nostra Associazione. Ma voglio rimetterci ancora la faccia; scendo in campo, come detto, perché sono convinto di dover fare qualcosa, di poter dare un contributo per cambiare, per aiutare il mondo imprenditoriale, e quello artigiano in particolare, ad andare avanti. Con questi auspici mi candido con preciso compito di realizzare ciò che è contenuto nel programma di Rete Imprese Italia che la nostra associazione ha scritto e rappresentato alla politica per dare voce alle piccole imprese. Ringrazio infine tutti coloro che mi hanno aiutato in questi anni, a cominciare dai delegati comunali e dai rappresentanti di categoria del mio territorio fino ai colleghi (ormai ex) della Giunta Esecutiva e del Consiglio Direttivo Provinciale. Ringrazio ancora tutta la struttura dell’Associazione, con una menzione particolare al segretario comprensoriale dell’ufficio di Borgo Denis Costa che mi ha sempre supportato. A tutti gli artigiani e a tutta l’Associazione rivolgo i miei più sentiti auguri di un miglior futuro. Claudio Ropelato associazione eventi Trofeo Artigiano Maratona del Concilio Buona la prima! S i è svolta lo scorso giovedì 26 settembre, in occasione del Consiglio Comprensoriale C5, la premiazione degli iscritti al 1° Trofeo Artigiano inserito nella cornice della Mezza Maratona del Concilio, la competizione podistica della città di Trento che ha richiamato complessivamente la partecipazione di oltre duemila atleti e simpatizzanti. Sul gradino più alto del podio della classifica “artigiana” è salito Ivano Grottolo, imprenditore di Arco che opera nel campo della rigenerazione di toner e cartucce, che con l’eccezionale tempo di 1:19:51 ha preceduto nell’ordine Rolando Beatrici, tassista di Vezzano (1:23:46), e Francesco Zanzotti (1:24:45), contitolare dell’impresa Edilzeta di Denno. In rappresentanza del mondo femminile è stata premiata la giovane atleta Nadia Patscheider, figlia di Walter titolare della Patscheider Costruzioni di Vattaro. 2:00:30 il suo personale di gara. Ivano Grottolo, 1° classificato Rolando Beatrici, 2° classificato Il premio, una targa ricordo realizzata dall’artigiana decoratrice di Trento Tullia Stocchetti, è stato consegnato agli atleti dall’Assessore allo sport del Comune di Trento Paolo Castelli, dal Presidente provinciale Roberto De Laurentis e dal Presidente comprensoriale Marco Segatta, quest’ultimo annoverato fra i partecipanti alla competizione con un più che onorevole 1:58:59. Fra gli altri atleti di “spicco”, una citazione per Alessandro Tonina (1:42:47), A.d. di Trentino Imprese e Marco Rinaldi (1:41:33), Presidente della categoria alimentaristi della nostra Associazione. Un arrivederci al prossimo anno a tutti gli artigiani sportivi che hanno onorato la competizione, e un ringraziamento per la collaborazione prestata a Marco Calliari, Presidente dell’Asd Maratona del Concilio, e Gianluca Ortolani, Presidente del Comitato Quarter Marathon (la corsa non competitiva a scopo benefico), entrambi presenti alla cerimonia di premiazione. Francesco Zanzotti, 3° classificato Nadia Patscheider Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 37 associazione eventi L’artigianato entra nelle scuole italiane L’iniziativa “Vorrei fare l’artigiano” Un progetto nato dalla collaborazione tra Anap Confartigianato Persone e Giunti Periodici Educativi, con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e la partnership del Gruppo Bosch. U n viaggio tra antichi e nuovi mestieri artigiani. Lo faranno bambini e ragazzi tra i 9 e 14 anni sui banchi delle scuole italiane, grazie all’iniziativa nata dalla collaborazione tra Anap Confartigianato Persone (l’Associazione nazionale anziani e pensionati della Confederazione) e Giunti Periodici Educativi che, da quest’anno scolastico, portano in classe l’artigianato con il kit didattico “Vorrei fare l’artigiano”. Un libro di testo illustra in modo semplice e immediato la realtà delle attività artigiane, dalle più tradizionali a quelle legate ai settori della tecnologia, dell’innovazione e della ricerca. L’iniziativa, destinata alle classi IV e V della scuola primaria e alle prime tre classi della scuola secondaria di primo grado, prevede anche un concorso nazionale a premi: gli studenti dovranno realizzare un’inchiesta giornalistica sui mestieri artigiani, utilizzando foto, interviste e filmati, e dando sfogo alla loro creatività. 38 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 All’iniziativa, che ha il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha aderito il Gruppo Bosch, fornitore leader e globale di tecnologie e servizi, che offrirà i premi del concorso nazionale. “Vorrei fare l’artigiano” intende avvicinare i più giovani al patrimonio produttivo, alle competenze e abilità dell’imprenditoria artigiana che hanno contribuito ad arricchire la cultura e l’economia del nostro Paese. Conoscere i tanti aspetti dell’artigianato italiano è importante soprattutto per i bambini che spesso ignorano come nascono prodotti e servizi che utilizzano tutti i giorni. «Il progetto “Vorrei fare l’artigiano” – spiega il Presidente di Anap Confartigianato Persone Giampaolo Palazzi che ha presentato oggi l’iniziativa nell’ambito del Festival della Persona, organizzato da Confartigianato Persone a Verona – prevede anche la partecipazione dei Maestri d’opera e d’esperienza, vale a dire artigiani in pensione ma appassionati della loro attività, che nelle scuole italiane incontreranno i ragazzi per raccontare i “segreti” del mestiere e incoraggiarli a immaginare e costruire un possibile futuro di formazione e di lavoro nel mondo dell’impresa, in particolare di quella artigiana». Il kit didattico è già stato richiesto da oltre 600 istituti scolastici in tutta Italia ed è disponibile gratuitamente sul sito di Giunti Periodici Educativi: www.giun tiprogettieducativi.it associazione eventi Muse - showroom dell’innovazione All’interno del Muse, nasce l’area “Innovare in Trentino”, situata al primo piano, che ospiterà a rotazione imprese che potranno mettersi in mostra e far conoscere i loro progetti più recenti, significativi e magari rivoluzionari. di Alessandro Gadotti I l Muse, Museo della Scienza inaugurato a Trento lo scorso 27 luglio, ha destinato uno spazio espositivo ad aziende del Trentino che si distinguono nella ricerca e nell’innovazione scientificotecnologica. Quest’area non commerciale di circa 150 metri quadrati, dal titolo “Innovare in Trentino”, situata al primo piano della nuova struttura disegnata da Renzo Piano, ospiterà a rotazione imprese che potranno mettersi in mostra e far conoscere i lo- ro progetti più recenti, significativi e magari rivoluzionari. Il legame con il territorio, l’impegno nella ricerca e sperimentazione, l’andare oltre il convenzionale, la propensione al cambiamento, sono alcuni elementi che contraddistinguono i partecipanti provenienti dal mondo dell’artigianato, dell’industria, universitario, della ricerca. continua a pagina 40 Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione eventi segue da pagina 39 Per il primo periodo della durata di circa tre mesi sono state selezionate imprese che operano negli ambiti dell’energia e dell’energia rinnovabile, dei materiali, dell’ambiente e della sostenibilità, dell’edilizia, del settore informatico, dell’edutainment (intrattenimento finalizzato all’educazione e al divertimento) e dei servizi alle aziende. A rappresentare il mondo artigiano troviamo CAReS - Consorzio Aziende Ricerca e Sviluppo di Storo, E. Ciresa Srl (Opere Sonore) di Tesero, Officine Parisi Srl (Ecowirl) di Riva del Garda, Trainottiplast Snc di Ala e le due aziende segnalate dall’Associazione Artigiani: Domotica Trentina e Stefano Benedetti Computer Grafica, entrambi di Trento. Il legame con il territorio, l’impegno nella ricerca e sperimentazione sono alcuni elementi che contraddistinguono i partecipanti. Domotica Trentina, una giovane realtà nata nel 2010 come divisione di Infomusic s.n.c. e operante nel settore della Home and Building Automation (tecnologie per migliorare la qualità della vita negli edifici), ha sviluppato in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach un nuovo prototipo di arnia informatizzata. Permette di controllare i parametri fondamentali delle colonie di api come i flussi in entrata e in uscita e quelli dell’arnia come la temperatura e l’umidità interna ed esterna, nonché le variazioni di peso per programmarne la smielatura. I dati, rilevati da appositi sensori, vengono trasmessi via radio a un’unità di controllo e poi visualizzati su un dispositivo mobile. La loro analisi consente un costante controllo in ambito agricolo e un supporto prezioso ai ricercatori. Stefano Benedetti è uno studio informatico operativo dal 1996 ed è specializzato nei settori tecnicoarchitettonico, storico-artistico e multimediale. Realizza modellazioni tridimensionali, rendering statici e dinamici, fotoritocchi, ricostruzioni virtuali 3D, videografica per punti informativi e allestimenti museali, videoinstallazioni e projecton mapping per mostre ed eventi artistici. Al Muse presenta alcune spettacolari sequenze video tratte dai filmati sulla Cattedrale di San Vigilio, Castel Beseno, Castel Thun e Castel Stenico e un esempio di elaborazione 3D di foto antiche di valore storico. Sono presenti nello showroom anche Aquafil, Bio Soil Expert, Cold Pharma, Fabrica Ludens, Le Mur, Sofcpower, Tamanini Hydro, Tassullo materiali, Xtensa. Gli allestimenti, curati e in sintonia con gli ambienti del Muse, sono stati progettati da Krealine. 40 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 cultura Tàpies. Lo sguardo dell’artista Guardare attorno a sé senza limiti di tempo e di spazio alla ricerca di risposte sull’universo, la natura umana, l’arte, il mistero della vita. di Paolo Aldi A Venezia nelle sale del bellissimo Palazzo Fortuny, sino al 24 novembre si può visitare la mostra dedicata all’artista spagnolo Antoni Tàpies. Andate a vederla: è una splendida esposizione realizzata in stretta collaborazione con la famiglia Tàpies e allestita nell’ambientazione della casa di Mariano Antoni Tàpies Fortuny, anche lui spagnolo e collezionista eclettico. Questa mostra cade a un anno dalla morte dell’artista che tanto ha segnato l’arte informale di questi ultimi sessant’anni. Vi invito alla visita per vari motivi, diversi ma altrettanto validi: culturali, svago, piacere, relax. Prendetevi una giornata di cultura e piacere. La mostra è chiusa il martedì, tutti gli altri giorni vanno bene. Arrivate a Venezia con il mezzo che preferite e avviatevi verso il centro. Dalla stazione ferroviaria o dai parcheggi di piazzale Roma si può prendere il vaporetto oppure andare a piedi. Valutate voi tenendo conto che il tragitto a piedi impegna da mezz’ora a quaranta minuti e poi la mostra richiede alle nostre gambe un altro sforzo. Partiamo dalla stazione dei treni. Se preferite il vaporetto, che è sempre un mezzo affascinante, prendete la Linea 1 sino a fermata S. Angelo e quindi cambiate sulla Linea 2 per arrivare a fermata San Samuele. Esfinx 42 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 A piedi, invece, usciti dalla stazione dei treni percorriamo il ponte Scalzi, raggiungiamo il sestiere Santa Croce, proseguiamo sino al sestiere San Polo per arrivare al sestiere San Marco con obiettivo Campo San Beneto dove c’è il Palazzo Fortuny. Un po’ più di due chilometri nelle bellezze di una Venezia relativamente turistica, tranne ovviamente il ponte di Rialto che è pur sempre una meraviglia. Vivetevi e godetevi una quotidiana Venezia, raccogliete emozioni dalle piccole cose che trovate lungo la camminata, questo vi servirà come preparazione alla visita della mostra. Lungo il percorso troviamo anche dei bei “bacari”, le tipiche osterie veneziane, semplici ma ricche di vini al bicchiere e con la possibilità di vari “cicchetti”, i bocconcini d’antipasto. Imperdibili i cicchetti di baccalà mantecato e con le alici. Come scegliere il “bacaro” giusto? Guardate il pavimento, se è vecchio questo è un primo ottimo segno. Il vero “bacaro” è pulito ma semplice e non ha troppi fronzoli per attirare il turista, infine se i clienti parlano in veneziano è quello giusto. Non fatevi prendere dal “giro d’ombra” e vedete di arrivare alla nostra mostra. In campo San Beneto siamo di fronte a Palazzo Fortuny che fu costruito per iniziativa di Benedetto Pesaro a metà del Quattrocento e quindi ampliato nel corso dei successivi secoli. È un grandioso esempio di gotico veneziano, ha una particolare profondità delle sale che va oltre i 43 metri di lunghezza, negli interni troviamo architravi lignei e pilastri di marmo scolpiti. Estintasi la discendenza maschile dei Pesaro la proprietà fu frazionata e affittata ad aziende e privati. Nel 1898 Mariano Fortuny y Madrazo stabilì il proprio studio nell’enorme stanza posta nel sottotetto e quindi poco a poco acquistò tutto il palazzo e recuperò l’edificio. Mariano Fortuny si dedicò alle arti applicate, fu un importante creatore di moda dell’epoca e creò uno stile caratterizzato da lunghe tuniche (Delphos) realizzate con tessuti leggeri lavorati a sottilissime piegoline: a lui si ricollega l’ideazione della plissettatura, che brevettò nel 1909. Il palazzo divenne uno straordinario atelier cultura per la creazione e la stampa di abiti e tessuti in seta e velluto. Dopo la morte di Fortuny (1949) il palazzo fu donato nel 1956 al Comune di Venezia per essere «utilizzato permanentemente come centro di cultura in rapporto con l’arte» come specificato nell’atto notarile. Nel 1975 apre il museo che è nella pratica un centro di attività espositive conservando intatte le caratteristiche del primo piano nobile che fu lo studio preferito di Mariano Fortuny. E intatte sono la preziosa biblioteca e le raccolte e collezioni dei dipinti, preziosi tessuti, le celebri lampade. La casa di un attento collezionista. È in questa cornice che s’incastona la mostra dedicata ad Antoni Tàpies, anch’esso spagnolo, artista e collezionista d’arte. Nella casa di Fortuny l’esposizione consente di approfondire la conoscenza del profondo dei movimenti intellettuali che hanno determinato il processo creativo di uno dei massimi artisti del XX secolo. In mostra sono non solo un notevole corpus di opere di Tàpies, ma anche di artisti come Picasso, Mirò, Arp, Pollock e Kounellis, antiche sculture tribali e orientali che provengono dall’abitazione privata di Tàpies. La mostra espone anche libri d’arte con litografie di Tàpies realizzati in collaborazione con scrittori e poeti, in sottofondo si ascoltano le musiche del Novecento care all’artista: Schönsberg, John Cage e Anton Webern. Un’altra parte della mostra è rappresentata dal tributo all’arte e alla personalità di Tàpies reso da alcuni artisti viventi a lui vicini quali Uno scorcio di Palazzo Fortuny Borrell, Llena, Caro, Sadaharu Horio, Shiro Tsujimura e Günther Uecker. Artisti accomunati al maestro dalla ricerca di risposte sul mistero e l’inesplicabile perché per Tàpies l’opera d’arte aveva un senso alchemico o magico, l’artista è una specie di sciamano capace di vivere e trasmettere allo spettatore un’energia primordiale. L’opera d’arte quale mezzo per trasmettere saggezza e rispondere alle angosce e ai dubbi dell’uomo. Tàpies era un uomo poliedrico: intellettuale appassionato di musica, letteratura, cinema e scienza. Attento ai problemi sociali e politici della sua Catalogna, del suo mondo. Era grande appassionato di filosofia e di mistica, conosceva l’opera dei grandi mistici cristiani come Santa Teresa d’Avila e il pensiero orientale. Era a conoscenza che spesso l’illuminazione e la conoscenza giungono dalle cose più semplici. Qualsiasi oggetto, continua a pagina 44 Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 cultura segue da pagina 43 anche molto umile, può trasformarsi in un’opera d’arte. E quindi nelle sue opere spesso troviamo oggetti quotidiani: magliette, scarpe, calzini o letti, lenzuola, vecchie sedie, sacchi. Nei numerosi scritti che ha lasciato Antoni Tàpies ricorda anche «l’atteggiamento di Bidodarme, il fondatore di Tx’an, che per giungere all’illuminazione, vale a dire la perfetta conoscenza della realtà, aveva trascorso anni interi a contemplare un muro». Ecco emergere i “muri” di Tàpies. Sono quadri di grandi dimensioni che ricordano un mondo di cemento, edifici, cantieri, città, graffiti, il passaggio del tempo, l’usura. Le opere sono imponenti e apparentemente silenziose, ermetiche ma piene e intimamente prodighe del racconto d’intimità e semplicità, del quotidiano e delle emozioni, trasudano sentimenti, amore, tenerezza, sessualità, gioia e tristezza. Evocano ciò che Tàpies ha visto, toccato, interiorizzato, studiato. Nelle opere di Tàpies troviamo un viaggio nel vuoto tra la ragione e le passioni senza che esse possano diventare imperanti. Il processo creativo del maestro corrisponde a uno stato meditativo capace di fare a meno della parola e del linguaggio convenzionale che sono in ritardo rispetto al pensiero e all’intuizione. Le opere di Tàpies raccontano uno stadio preverbale in cui il vuoto si riempie di sensazioni, del mondo degli Spiriti, del pensiero puro. E così l’artista sviluppa un suo linguaggio nuovo facendo appello ai sensi, alla memoria, alle emozioni. Termino con due citazioni che ben rappresentano il cuore di questa mostra. Una di Antoni Tàpies: «Il mio desiderio è che possiamo perdere gradualmente la fiducia in ciò che pensiamo di sapere e nelle cose che consideriamo stabili e sicure, per ricordarci la serie infinita di cose che aspettano ancora di essere scoperte». L’altra di Axel Vervoordt che ha prodotto la mostra: «L’attività artistica di Tàpies trova riscontro nella sua collezione privata, che per lui era anche fonte di ispirazione. Poterla ammirare è stata una vera e propria rivelazione. Lo sguardo dell’artista che si fonde nello sguardo del collezionista». Espasa IN TRENTINO QUESTO MESE VI CONSIGLIAMO DI VISITARE: Castello del Buonconsiglio - Trento Sangue di drago squame di serpente sino al 6 gennaio 2014 MUSE - Trento La mano, Arto, arte, artefatti - sino al 31 dicembre Galleria Arte Boccanera - Trento Marcos Lutyens, Social pharmakon dal 26 ottobre sino al 23 novembre Studio d’Arte Raffaelli - Trento Jan Knap, Spectral Views - sino all’8 dicembre Mart - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea - Rovereto Antonello da Messina - sino al 12 gennaio 2014 L’altro ritratto - sino al 12 gennaio 2014 MAG - Museo Alto Garda - Riva del Garda Alois Beer 1900-1910. Panorami fotografici del Garda dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna sino al 3 novembre Claudio Olivieri, Il colore disvelato - sino al 3 novembre MAG - Museo Alto Garda - Arco Alessandro Piangiamore, Tutto il vento che c’è sino all’1 dicembre Castello di Pergine - Pergine Klaus Prior, Figure arcaiche - sino al 3 novembre Arte Sella - Val di Sella - Borgo Valsugana Percorso Arte Natura - sino al 31 dicembre Ulls i creus en vertical 44 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Arte Sella - Spazi Rossi - Borgo Valsugana Sally Matthews, Animali/Animals - sino autunno CARPENTERIA IN LEGNO associazione categorie CONVEGNO Il settore carpenteria nella filiera foresta-legno Dati dell’ultima indagine dell’Osservatorio del legno di Guido Radoani P resso la sede della C.C.I.A.A. di Trento il 29 luglio 2013 sono stati presentati i dati dell’ultima indagine realizzata dall’Osservatorio del legno (www.legnotrentino.it), la struttura di via Calepina che in base agli accordi stipulati con la P.A.T., si occupa di promuovere il settore del legno trentino. Il lavoro – dedicato alla carpenteria – si colloca nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca che in questi anni ha approfondito diversi aspetti della filiera foresta-legno allo scopo di acquisire informazioni utili per una sua adeguata valorizzazione. INTERVENTI INTRODUZIONE SUL TEMA “LA FILIERA FORESTA-LEGNO IN TRENTINO” Mauro Leveghi, Segretario Generale della Camera di Commercio I.A.A. di Trento Giovanni Giovannini, Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento INTERVENTI SUL TEMA “IL SETTORE DELLA CARPENTERIA IN LEGNO IN TRENTINO” Presentazione della ricerca a cura dell’Osservatorio del legno della C.C.I.A.A. di Trento Testimonianza di Lidio Pecoraro dell’impresa Ruscarpenteria di Telve Valsugana e Presidente dei carpentieri dell’Associazione Artigiani Esempi di nuovi prodotti in legno massiccio Paolo Bertoni, T.I.S. Alto Adige Proprietà meccaniche e normativa del legno massiccio strutturale Thomas Schrentewein, libero professionista La certificazione ARCA per gli edifici e per le componenti in legno. Le opportunità di internazionalizzazione Mauro Casotto, amministratore unico di ARCA Casa Legno S.r.l. Graziano Molon, direttore “Trentino Sprint” Le relazioni sono disponibili al seguente indirizzo: http://www.legnotrentino.it/interne/News.aspx?ID=10258&IDN=6853 Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 45 associazione categorie GIARDINIERI Conferimento del rifiuto nel biodigestore di Faedo Condizioni economiche per il conferimento del rifiuto biodegradabile presso il biodigestore di Faedo. Un’interessante opportunità per i giardinieri. di Jacopo Pedrotti C ome deliberato dal Consiglio direttivo dei giardinieri, si è provveduto a verificare la fattibilità della proposta di conferire il rifiuto biodegradabile (sfalci d’erba e ramaglie) presso il nuovo impianto di biodigestione anaerobica di Faedo (fraz. Cadino). Dopo alcuni incontri con i responsabili della ditta Bio Energia Trentino s.r.l., società di gestione dell’impianto, si è convenuto che: per quanto riguarda i rifiuti derivanti dalle operazioni di manutenzione di giardini, quali ramaglie o sfalci d’erba, classificabili come rifiuti speciali non pericolosi e nella fattispecie identificati con il codice europeo del rifiuto 200201 “rifiuti biodegradabili” è possibile conferire il rifiuto alle seguenti condizioni economiche. CER 200201 “RIFIUTI BIODEGRADABILI” PREZZO: 45 €/TONNELLATA Il conferimento del rifiuto presso l’impianto di Faedo fraz. Cadino deve avvenire con il formulario d’identificazione del rifiuto come previsto dall’art. 193 del D.Lgs. 152/06. Inoltre l’azienda conferente deve essere in possesso dell’autorizzazione per il trasporto dei propri rifiuti come previsto dall’art. 212, c. 8 del D.Lgs. 152/06. 46 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 Di seguito i dati anagrafici del Destinatario e altre informazioni che dovranno essere tassativamente indicate sul formulario d’identificazione del rifiuto. Casella 2 del formulario DESTINATARIO: DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE: Bio Energia Trentino srl Luogo di destinazione: ss 12, zona industriale loc. Cadino - Faedo (TN) Cod. fisc. 02097480228 N. aut/albo 357 del 28/11/2011 Casella 4 del formulario DENOMINAZIONE/DESCRIZIONE DEL RIFIUTO Rifiuti biodegradabili Codice del rifiuto: 200201 Stato fisico: 2 Caratteristiche di pericolo: nessuna Casella 5 del formulario DESTINAZIONE DEL RIFIUTO: Recupero R13 NOTA: per questioni tecnico-logistiche il rifiuto verde costituito da sfalci d’erba dovrà essere conferito separatamente dalle ramaglie. RESTAURATORE associazione categorie Qualifica di Restauratore di Beni Culturali Modifiche all’articolo 182 del codice di cui al Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 di Veronica Costa L o scorso gennaio è stata approvata la modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di Restauratore di Beni Culturali e di Collaboratore restauratore di Beni Culturali (Legge 14 gennaio 2013, n. 7). Secondo quando legiferato, la qualifica di Restauratore di Beni Culturali viene attribuita in esito a un’apposita procedura di selezione pubblica da concludersi entro il 30 giugno 2015 con provvedimenti del Ministero. Tale procedura di selezione pubblica consiste nella valutazione dei titoli e delle attività del singolo restauratore, con una relativa attribuzione di punteggi, e dà luogo all’inserimento del nominativo all’interno di un apposito elenco suddiviso per settori di competenza. Al fine di ottenere la qualifica di Restauratore di Beni Culturali è necessario ottenere il punteggio complessivo di 300 punti, attraverso la valutazione dei titoli e delle attività del singolo restauratore. Per quanto riguarda i titoli scolastici e professionali la valutazione avverrà nel corso di una selezione pubblica indetta dal Ministero secondo i punteggi definiti e riportati nella tabella a fianco. La Legge indica che «I punteggi relativi ai titoli di studio suindicati sono cumulabili fino al raggiungimento di un punteggio complessivo di 200, ad eccezione di quelli relativi ai titoli di studio delle università e delle accademie di belle arti che sono cumulabili solo fra loro, e comunque entro il punteggio complessivo di 200, nel modo seguente: la laurea nella classe L1 o L43 è cumulabile con la laurea specialistica nella classe 12/S, con la laurea magistrale nella classe LM11 o con il diploma di secondo livello in Restauro delle accademie di belle arti; il diploma di primo livello in Restauro delle accademie di belle arti è cumulabile solo con il diploma di secondo livello in Restauro o con le suddette lauree specialistica o magistrale». Per quanto riguarda le attività e l’esperienza professionale, la Legge definisce che la qualifica di Restauratore di Beni Culturali viene acquisita da co- TITOLO DI STUDIO PUNTEGGIO Diploma conseguito presso una scuola di restauro statale di cui all’articolo 9 del Decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 (Scuole di alta formazione e di studio che operano presso l’Istituto centrale del restauro, l’Opificio delle pietre dure e l’Istituto centrale per la patologia del libro) 300 Diploma conseguito presso una scuola di restauro statale di durata almeno biennale 75 per ciascun anno di durata del corso Attestato di qualifica professionale conseguito presso una scuola di restauro regionale ai sensi dell’articolo 14 della Legge 21 dicembre 1978, n. 845, ovvero titoli esteri ritenuti equipollenti nell’ambito della procedura di selezione pubblica 75 per ciascun anno di durata del corso Laurea in Beni culturali (L1) ovvero in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (L43) 37,50 per ciascun anno di durata del corso Laurea specialistica in Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico (12/S) 37,50 per ciascun anno di durata del corso Laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali (LM11) 37,50 per ciascun anno di durata del corso Diploma di laurea in Conservazione dei beni culturali, se equiparato dalle università alle classi 12/S o LM11, ai sensi dell’articolo 2 del Decreto ministeriale 9 luglio 2009 37,50 per ciascun anno di durata del corso Diploma in Restauro di primo o di secondo livello, conseguito presso le Accademie di belle arti, con almeno 50 per ciascun anno un insegnamento annuale in restauro per ciascun di durata del corso anno di corso Titoli riconosciuti equipollenti al diploma in restauro conseguito presso le Accademie di belle arti 50 per ciascun anno, fino a un massimo di 150 lui che ha maturato un’adeguata competenza professionale nell’ambito del restauro dei beni culturali mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici. Lo svolgimento di attività di restauro di beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici (ai sensi dell’articolo 182, comma 1-quater, lettera a) concorre all’acquisizione di un punteggio di 37,50 per anno. Il Restauratore di Beni Culturali dovrà iscriversi inoltre a uno o più settori specifici di competenza, se- Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 47 associazione categorie La qualifica di Restauratore di Beni Culturali viene attribuita in esito a un’apposita procedura di selezione pubblica da concludersi entro il 30 giugno 2015. condo criteri ancora da definirsi. I settori di competenza indicati sono: 1) materiali lapidei, musivi e derivati; 2) superfici decorate dell’architettura; 3) manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile; 4) manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee; 5) manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti; 6) materiali e manufatti tessili, organici e pelle; 7) materiali e manufatti ceramici e vitrei; 8) materiali e manufatti in metallo e leghe; 9) materiale librario e archivistico e manufatti cartacei e pergamenacei; 10) materiale fotografico, cinematografico e digitale; 11) strumenti musicali; 12) strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici. Export, il 29 luglio aperto lo sportello unitario per le imprese Il servizio avrà sede a Rovereto, presso Trentino Sviluppo, e offrirà servizi per l’internazionalizzazione. È stato aperto lunedì 29 luglio il nuovo sportello per l’internazionalizzazione. Ha sede a Rovereto, presso Trentino Sviluppo, e rappresenta l’unico desk operativo di riferimento per le aziende intenzionate ad aprirsi sui mercati esteri. Funziona grazie anche al personale di Trentino Sprint e dell’APIAE ed è supportato da un pacchetto integrato di bandi, accordi e partnership mirate che consentiranno alle imprese trentine di essere seguite passo dopo passo nella propria strategia di business sui mercati esteri così come nel momento in cui, affacciandosi oltreconfine, potranno contare su una rete di consulenti in loco in grado di accompagnarle con le necessarie professionalità. L’iniziativa rientra negli interventi varati dalla Provincia autonoma di Trento per rilanciare l’export delle imprese trentine favorendo di conseguenza la ripresa economica. Articolo completo http://www.uffstampa.provincia.tn.it/csw/c_stampa. nsf/#comunicato&id=7FCD40976E87F634C1257BA4 005CF3C4 48 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 RESTAURATORE Nel caso in cui il titolo di Restauratore di Beni Culturali non possa essere raggiunto, si può procedere a verificare le condizioni per l’acquisizione del titolo di Collaboratore restauratore di Beni Culturali. Di seguito si evidenziano i passaggi principali della Legge in riferimento alla qualifica di Restauratore di Beni Culturali: • «In via transitoria, agli effetti indicati all’articolo 29, comma 9-bis , acquisisce la qualifica di restauratore di beni culturali, per il settore o i settori specifici richiesti tra quelli indicati nell’allegato B, colui il quale abbia maturato una adeguata competenza professionale nell’ambito del restauro dei beni culturali mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici». • «La qualifica di restauratore di beni culturali è attribuita, in esito ad apposita procedura di selezione pubblica da concludere entro il 30 giugno 2015, con provvedimenti del Ministero che danno luogo all’inserimento in un apposito elenco suddiviso per settori di competenza e reso accessibile a tutti gli interessati». • «La procedura di selezione pubblica… consiste nella valutazione dei titoli e delle attività, e nella attribuzione dei punteggi». • «è riconosciuta soltanto l’attività di restauro effettivamente svolta dall’interessato, direttamente e in proprio ovvero direttamente e in rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, ovvero nell’ambito di rapporti di lavoro alle dipendenze di amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali, con regolare esecuzione certificata nell’ambito della procedura di selezione pubblica». • «L’attività svolta deve risultare da atti di data certa emanati, ricevuti o anche custoditi dall’autorità preposta alla tutela del bene oggetto dei lavori o dagli istituti di cui all’articolo 9 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, formati in occasione dell’affidamento dell’appalto, in corso d’opera o al momento della conclusione dell’appalto, ivi compresi atti concernenti l’organizzazione e i rapporti di lavoro dell’impresa appaltatrice». • «La durata dell’attività di restauro è documentata dai termini di consegna e di completamento dei lavori, con possibilità di cumulare la durata di più lavori eseguiti nello stesso periodo». • «Può altresì acquisire la qualifica di restauratore di beni culturali, ai medesimi effetti indicati all’articolo 29, comma 9-bis, previo superamento di una prova di idoneità con valore di esame di Stato abilitante, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanare, d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,… colui il quale abbia acquisito la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali ai sensi del comma 1-sexies del presente articolo». Per eventuali approfondimenti è possibile contattare Veronica Costa dell’Area Categorie (e-mail: [email protected], tel. 0461.803888). EDILI / TERMOIDRAULICI / FUMISTI associazione categorie La sicurezza delle canne fumarie di Jacopo Pedrotti Lo scorso 24 settembre si è tenuto presso l’Associazione Artigiani di Trento un interessante seminario sul tema delle canne fumarie e della loro sicurezza, organizzato in collaborazione con la ditta produttrice GBD spa. I relatori, Paolo Grisoni e Andrea Mardegan, dopo un’introduzione relativa alle possibilità di progettazione e realizzazione delle canne fumarie, hanno presentato le ultime novità sulle nuove normative tecniche del settore (come le norme UNI 10683/2012, 10738/2012 e 7129), sulla compilazione delle Dichiarazioni di Conformità, sulla normativa relativa allo scarico a parete dei prodotti della combustione e sugli obblighi relativi allo scarico dei vapori di cottura. Il seminario, che ha visto la partecipazione di oltre 120 ditte provenienti dai settori dell’edilizia, della termoidraulica e della fumisteria, ha confermato come la realizzazione e manutenzione dei camini necessiti di competenze specifiche; proprio per questo l’Ufficio Formazione dell’Associazione sta lavorando alla progettazione di alcuni incontri formativi che possano contribuire ad approfondire gli aspetti più complessi della tematica. Cogliamo l’occasione per ricordare come le canne fumarie siano considerate parte dell’impianto termico e quindi la loro realizzazione può essere effettuata solo da imprese abilitate alla lett. “C” dell’art. 1 del DM 37/08. Le imprese che non avessero ancora ottenuto questa abilitazione possono contattare gli uffici territoriali dell’Associazione. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione categorie CARPENTIERI IN FERRO 5ª edizione della Settimana Futurista Grande successo per i carpentieri in ferro alla 5ª edizione della Settimana Futurista, svoltasi a Serrada dal 10 al 18 agosto 2013. di Paola Signorati, Presidente Carpenterie metalliche I Maestri Artigiani e la categoria dei carpentieri in ferro si sono fortemente impegnati per dare lustro alla manifestazione il cui tema principale è stato il rame, il ferro e il fuoco sulle orme di Fortunato Depero, artista trentino che ha utilizzato anche il metallo per maggiormente esprimere la sua verve espressiva. L’impegno ha comportato l’allestimento di una mostra presso il Centro civico di Serrada, mostra che ha presentato le lavorazioni del ferro consentite con le nuove tecnologie. Dei banner hanno informato il visitatore sull’evoluzione della lavorazione del ferro: dalla forgiatura, metodo conosciuto fin dall’antichità per rendere il metallo malleabile e utilizzabile sotto varie forme, al taglio al plasma, il taglio laser, il taglio ad acqua e la meccanica di precisione. Gli oggetti esposti hanno catturato l’attenzione e la curiosità delle numerosissime persone, residenti e turisti, che nel corso della settimana hanno visitato la mostra. 50 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 E grande successo hanno avuto i Maestri Artigiani il giorno dell’inaugurazione alla presenza delle autorità locali, del nostro Presidente provinciale De Laurentis, del nostro Vicepresidente e collega Marini: hanno mostrato con abilità e passione cosa fanno all’interno delle loro aziende. Le mani, l’ingegno, l’impegno e il cuore hanno portato alla creazione di piccoli capolavori. Ispirandosi alla fiaba di Pinocchio, sono stati realizzati alcuni personaggi secondo la visione futurista. L’opera completa comprendente sei pezzi, nella serata di sabato 17 agosto, è stata messa all’asta e il ricavato è stato devoluto interamente alla LILT in ricordo di Filippo Graff, entusiasta e instancabile presidente di categoria. La manifestazione è stata importante non solo per gli organizzatori e per l’altopiano, ma soprattutto per noi artigiani perché il lavorare assieme, il confrontarci e il discutere di piccole cose hanno consentito di conoscerci, di rinsaldare e approfondire i rapporti di amicizia, ci hanno fatto maturare e crescere in esperienza. ANTENNISTI associazione categorie Via agli impianti di cablaggio strutturato Finita l’epoca delle certificazioni imposte dal DM 314/92: gli antennisti potranno realizzare impianti di cablaggio strutturato (reti LAN) avendo come unica preoccupazione la realizzazione a regola d’arte. di Claudio Pavan, Presidente nazionale della categoria Elettronici È con piacere che pubblichiamo questo articolo scritto da Claudio Pavan, Presidente nazionale della categoria Elettronici, riguardo a un’importante novità introdotta dal D.L. “Del Fare”. La definitiva conversione in legge del D.L. 21 giugno 2013 n. 69 è stata seguita con apprensione da molti elettronici, in particolare premeva la sorte dell’articolo 10 che aveva abrogato il DM 314/92, liberalizzando l’allacciamento dei terminali di comunicazione alla rete pubblica con la logica conseguenza di annullare gli effetti che rendevano impossibile, alle aziende artigiane con meno di tre dipendenti, la realizzazione di impianti per le comunicazioni strutturate come le reti LAN allacciate alla rete pubblica. Nonostante il mancato recepimento di alcune modifiche proposte in emendamenti condivisi con la CNA, possiamo essere soddisfatti del testo risultante dall’approvazione della Legge 9 agosto 2013 n. 98 e pubblicata sulla G.U. n. 194 del 20-8-2013 - Suppl. Ordinario n. 63. continua a pagina 52 Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 associazione categorie ANTENNISTI segue da pagina 51 Dopo la Legge 109/91 abrogata nel 2010, anche il famigerato decreto applicativo DM 314/92 è stato abrogato definitivamente. Inoltre è stato inserito nel titolo dell’articolo 10 il riferimento alla liberalizzazione dell’accesso alla rete internet tramite tecnologia Wi-Fi. Gli antennisti potranno quindi realizzare impianti di cablaggio strutturato (reti LAN) avendo come unica preoccupazione quella di realizzarli a regola d’arte. È finalmente finita l’epoca delle certificazioni imposte dal DM 314/92 che riconosceva solo a poche ditte, in possesso dell’autorizzazione ministeriale, l’idoneità ad allacciare alla rete pubblica le reti LAN realizzate; e che estendeva, forzando l’interpretazione, la necessità dell’autorizzazione ministeriale anche per la realizzazione dell’impianto interno di cablaggio strutturato. Ora tutti gli impianti radiotelevisivi, antenne ed elettronici in genere, quando hanno caratteristiche di “installazione fissa” all’interno degli edifici, sono regolamentati solamente dal DM 37/08 e dal D.Lgs. 259/03. Gli impianti radiotelevisivi ed elettronici sono descritti nel DM 37/08, art. 2, comma 1, lettera f) come: «componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione e alla ricezione dei segnali e dei dati»; e nel D.Lgs. 259/03, art. 209, impianti con caratteristiche idonee alla «fruizione di servizi di comunicazione elettronica». Ricordo che il D.Lgs. 259/03 è il “codice delle comunicazioni elettroniche”, la legge che regola tutto il settore delle comunicazioni (di tutte le forme di comunicazione dalle antenne tv alla telefonia) dal 2003. Tutti gli installatori in possesso dei requisiti previsti per gli impianti “radiotelevisivi, le antenne, gli impianti elettronici in genere”, cioè la lettera b), comma 2, art. 1 del DM 37/08, possono realizzare impianti di cablaggio strutturato anche quando questi impianti dovranno essere «allacciati alla rete pub- 52 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 blica», compresi i casi in cui l’allacciamento coinvolga più di due linee telefoniche. Per avere la certezza di realizzare tali impianti a “regola d’arte”, progettisti e installatori possono applicare le prescrizioni delle Norme CEI EN 50173 e 50174 (serie). Inoltre, possono avvalersi dell’utilissima Guida CEI 306-2 per gli impianti in edifici residenziali (compreso piccoli uffici, ecc.). Se si considerano le difficoltà ancora presenti nel settore impianti a causa anche della crisi dell’edilizia, la novità introdotta dall’articolo 10 potrebbe costituire un’occasione per la diffusione degli impianti LAN nel residenziale. Ricordo che le soluzioni Wi-Fi non assicurano la stabilità di funzionalità come il cablaggio. Quando in un edificio sono presenti più utenti che utilizzano la soluzione Wi-Fi, aumentano i problemi di connessione. Il cablaggio non soffre di tali problemi e assicura stabilità di connessione. Certamente le soluzioni Wi-Fi sono necessarie ma devono essere viste come complementari al cablaggio, una sorta di estensione del cablaggio per assicurare la mobilità di prossimità, mediante l’utilizzo di Access Point destinati a raccogliere il traffico generato dall’uso di dispositivi mobili presenti nella prossimità senza pretendere di avere copertura su tutto l’appartamento in quanto tanti fattori concorrono a limitarne l’efficacia (come la presenza di altri apparati wireless sulla stessa banda, gli arredi, le persone, lo spessore e i materiali delle pareti, ecc.). Gli antennisti che già conoscono gli impianti interni per la distribuzione dei segnali tv, possono offrire ai propri clienti la soluzione del cablaggio realizzando piccole reti LAN domestiche. Utilizzando le quattro porte che tipicamente sono presenti sui router distribuiti dai gestori del servizio ADSL, è possibile realizzare la rete interna sfruttando la canalizzazione dei cavi tv. Infatti il cavo a coppie simmetriche può coesistere con il cavo coassiale senza problemi sia di sicurezza, sia di compatibilità EMC. AUTOTRASPORTATORI associazione categorie Assemblea regionale degli autotrasportatori L o scorso 14 settembre molte le imprese presenti all’Assemblea regionale dell’Autotrasporto 2013, tenutasi presso la sede dell’Associazione Artigiani a Trento. di Andrea De Matthaeis P iù di un centinaio le imprese presenti all’Assemblea regionale dell’Autotrasporto 2013 tenutasi presso la sede dell’Associazione a Trento. L’evento, moderato dal Responsabile della Comunicazione dell’Associazione Artigiani Stefano Frigo, ha dato la possibilità ai presenti di approfondire numerose tematiche; il pomeriggio è iniziato con la presentazione da parte dell’ing. Tenuti di Scania di un prodotto per abbattere i costi di gestione degli automezzi. Apprezzati, a seguire, gli interventi del dott. Poletti e della rag. Trentini di Trentino Imprese che hanno effettuato l’analisi del mondo del trasporto a livello provinciale, proponendo agli operatori del mondo del trasporto alcune linee guida e suggerimenti tecnici per la gestione economica delle imprese. L’intervento dell’ing. Furlan di Sapi – Società di servizi tecnici e specialistici dell’Associazione Artigiani – ha trattato il tema della re-introduzione del Sistri; ha concluso l’Assemblea il Responsabile della sede di Trento Berardi, illustrando i contributi e le novità per le imprese del settore. Prima di trascorrere la serata gustando una buona cena in compagnia è stato dato spazio al dibattito alle imprese presenti in sala. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 53 associazione categorie AUTOTRASPORTATORI Il Direttivo informa di Andrea De Matthaeis I l Direttivo della categoria Autotrasportatori, eletto ad aprile 2013, è composto da sette Rappresentanti che lavorano gratuitamente per la categoria e sono: Claudio Comini, Presidente; Gianfranco Detassis, Vice presidente, e da cinque consiglieri: Ugo Tabarelli, Riccardo Ruaben, Rolando Rigotti, Sergio Furlan e Dino Zanotelli. Le proposte discusse nei già numerosi Direttivi effettuati in questi mesi vanno nella direzione di incontri con la politica provinciale e nazionale per richiedere misure a favore del trasporto, incontrare la Cooperativa Artigiana di Garanzia, cercare di togliere, a livello nazionale, la tassa di concessione governativa sui cellulari, richiedere maggiori controlli dei mezzi 54 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 che effettuano il conto terzi immatricolati invece conto proprio e infine realizzare un servizio di sportello sui territori per dare consulenza ai trasportatori. È stato richiesto, ed è già stato realizzato, il profilo Facebook (https://www.facebook.com/ConfartigianatoTra sportiTrento) del trasporto per tenere informati tempestivamente gli associati. È intenzione del Direttivo di categoria informare la categoria rispetto alle decisioni prese durante le riunioni tramite la rivista dell’Associazione. L’Area Categorie, nella persona del referente Andrea de Matthaeis (0461.803715) rimane a disposizione degli associati per raccogliere eventuali proposte, richieste e suggerimenti. AUTOTRASPORTATORI associazione Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 categorie l’Artigianato 55 sistema artigianato cooperativa artigiana di garanzia «Ancora non vedo la luce in fondo al tunnel» Problemi imprevisti? «Assolutamente no. Semplicemente abbiamo ritenuto – lo ripeto, in accordo arrivato l’autunno. Tormentato, con il Presidente di Confidimpresa, Batcome da (facili) previsioni, con il tista Polonioli – di verificare, senza farci quadro nazionale caratterizzato condizionare dalla fretta, numeri e conda una politica fiscale confusa e oppresdizioni della fusione, compresa la comsiva, una politica industriale inesistente, posizione del futuro consiglio d’amminiprivatizzazioni fallimentari e una politistrazione. Del resto un buon accordo si ca politicante concentrata sulle proprie basa sulla certezza delle cifre e sulla chiacommedie. Ora guardiamo al Trentino: rezza delle prospettive. Tutti noi, a coeconomia ancora in calma piatta, pochi minciare dal nostro consiglio, intendialavori privati e fermi anche quelli pubmo valutare le une e le altre con la blici in attesa delle elezioni provinciali Giuseppe Bertolini massima attenzione. Lo impongono i di fine ottobre, credito riluttante. Il patempi: crediti e sofferenze oggi sono vanorama descritto da Giuseppe Bertolini, Presidente lori ballerini, la “pulizia” dei bilanci è un’operazione della Cooperativa artigiana di garanzia, non è allegro: delicata, ma soprattutto il risultato finale dev’essere le imprese debbono ancora una volta rimboccarsi le un confidi più forte per risolvere i problemi delle immaniche e resistere, come da cinque anni a questa prese, non per crearne di ulteriori». parte. Il nuovo calendario? «Dobbiamo stringere i denti e guardare avanti»: «La fusione si farà entro la metà del 2014, con qualcon queste parole, a fine maggio, si era rivolto che mese di ritardo. Non sarà un problema, anzi conall’assemblea della Cooperativa artigiana di garanzia. sentirà, se ce ne fosse bisogno, di condividere meglio «Non lo vorrei fare, ma sono costretto a ripetercon l’Associazione e con i nostri imprenditori le ragiomi. Della luce in fondo al tunnel, che qualche minini di un percorso». stro dice di vedere, non mi pare vi sia traccia. Ciò nonostante, insisto, bisogna guardare avanti e raccoCertamente il tema sarà affrontato dalle assemblee gliere tutta la fiducia di cui siamo capaci. Il nostro comprensoriali. Dove, però, si parlerà anche autunno è pieno di appuntamenti: l’avvio di due della situazione economica. Che aria tira? nuovi strumenti per sostenere le imprese – il fondo «Immobile. Parlo del settore edile, che conosco meper i crediti da concordato e il fondo di rotazione –, glio e che riguarda gran parte delle aziende artigiane. l’avanzamento del progetto di fusione con ConfiLa domanda pubblica è ferma, così come la privata dodimpresa e l’operazione ascolto con le assemblee ve, se qualche commessa pure c’è, non consente di comprensoriali. Un’occasione, assieme alla nostra programmare l’attività. Si viaggia a vista, giorno per Associazione, per confrontarci in piena libertà sulle giorno. Del resto il panorama era stato sintetizzato nelemergenze e sui progetti». la ricerca periodica di Banca Intesa sul mercato trentino: calo della domanda interna 42%. Non basta: un Andiamo con ordine. La fusione tra Cooperativa nodo ancor più drammatico riguarda gli incassi: fermi, artigiana e Confidimpresa, già approvata il denaro non circola, i ritardi dei pagamenti mettono dai rispettivi consigli d’amministrazione, in ginocchio anche le aziende sane che, per ottenere doveva concludersi entro l’anno. ciò che loro spetta, debbono attendere anni. A questo «Vero, questo era il calendario immaginato in priaggiunga che le banche faticano a erogare quattrini. In mavera e predisposto dall’agenzia di consulenza. Se lo questo contesto, con la Provincia e, va detto, anche avessimo rispettato, avremmo dovuto consegnare alla con le banche, ci siamo impegnati a inventare nuove Banca d’Italia la documentazione entro questo mese. soluzioni. Il fondo per anticipare i crediti da concordaNon è stato possibile: la verifica dei bilanci e la costruto e il fondo di rotazione vanno in questo senso. È un zione dei nuovi assetti richiedono più tempo che, in aiuto che s’aggiunge a quelli già attivati dalla Coopeaccordo con Confidimpresa, abbiamo deciso di prenrativa di garanzia. Unico obiettivo: resistere, fino alla derci». ripresa». di Roberto Coletti È 56 l’Artigianato Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 sistema artigianato cooperativa artigiana di garanzia Ecco il fondo per l’anticipazione di Roberto Coletti D ieci milioni di pagamenti bloccati dalle procedure concorsuali. Una stima prudente, probabilmente la somma è più consistente. Nell’ultimo anno i casi sono esplosi, decine le aziende coinvolte. Ma il fenomeno, purtroppo, ha già una sua lunga storia di cui la vicenda delle “Corti Fiorite” di Trento è stato solamente l’ultimo, eclatante caso. La reazione delle associazioni imprenditoriali ha trovato la Provincia disponibile a valutare soluzioni per controllare le crisi a catena provocate dalle difficoltà delle imprese capofila che, come un’infezione, si trasmettevano alle aziende fornitrici. Da qui è nato il Fondo per l’anticipazione dei crediti congelati in seguito all’accesso, da parte delle imprese committenti, alle procedure concorsuali, in particolare ai concordati in continuità. FONDO ANTICIPAZIONI Alimentato da risorse della Provincia e dei tre confidi, l’intervento avrà un carattere “limitato e straordinario” e consentirà di anticipare ai creditori le somme attese. Il Fondo è aperto alle imprese e ai consorzi con sede legale o operativa in provincia di Trento che vantino un credito, accertato dal tribunale, nell’ambito di procedure concorsuali iniziate dopo il primo gennaio 2012. La dotazione finanziaria complessiva è di 10 milioni di euro, somma erogata dalla Provincia a titolo di integrazione dei fondi rischi, così ripartita: 3,5 milioni alla Cooperativa artigiana di garanzia, 3,5 milioni a Confidimpresa, 3 milioni a Cooperfidi. Metà della dotazione è destinata alle anticipazioni, l’altra metà a rafforzare la capacità operativa degli enti di garanzia. L’anticipazione verrà erogata direttamente dai confidi utilizzando la provvista pubblica e, in egual misura, risorse proprie. In altri termini i confidi, nel nostro caso la Cooperativa artigiana di garanzia, si assumeranno direttamente il rischio di credito, operazione possibile grazie alla condizione di enti vigilati dalla Banca d’Italia ex articolo 107, autorizzati a svolgere una parziale attività bancaria. Ciò comporta, inevitabilmente, una preventiva valutazione, caso per caso, del merito di credito delle imprese richiedenti. «Lo esige la legge e, pur sperando che tutte le domande possano essere accolte, non pos- siamo escludere che il consiglio d’amministrazione debba pronunciare dei no» spiega con franchezza il direttore del confidi artigiano, Paolo Nardelli. Gli importi erogabili non potranno superare il credito riconosciuto dalla procedura concorsuale e in ogni caso avranno un importo massimo di 500mila euro. Il credito sarà graduato: ogni impresa potrà ottenere una somma di 50mila euro, aumentata di 15mila euro per ogni dipendente. Il mutuo, non gravato da commissioni, avrà una durata massima di 60 mesi, un ammortamento con rate trimestrali e un tasso fisso del 2,50%. «Considerata l’inflazione e l’assenza di commissioni praticamente si tratta di un tasso zero» calcola Nardelli. FONDO DI ROTAZIONE Avrà risorse per 80 milioni e potranno utilizzarlo le imprese per sostenere progetti di sviluppo che prevedano ammodernamento e ampliamento produttivo, riqualificazione energetica, ricerca e innovazione, internazionalizzazione e acquisto di servizi. I confidi erogheranno finanziamenti a provvista mista, metà fornita dalla Provincia (40 milioni), metà dal sistema bancario (40 milioni), cumulabili con i contributi della Legge 6/99. La gestione sarà affidata al consorzio, in via di definizione, tra Cooperativa artigiana di garanzia, Confidimpresa e Cooperfidi, il nuovo ente che tratterà tutte le operazioni tra confidi ed ente pubblico. L’intervento del Fondo sarà pari al 50% del mutuo concesso dalla banca, la parte restante sarà resa disponibile dall’istituto di credito, il quale può contare su una provvista – la dotazione pubblica del Fondo – raccolta a costo zero. Il meccanismo consentirà di contenere i tassi a carico delle imprese che non potranno superare il 3,59%. La durata dei mutui varierà dai 5 ai 15 anni, con rate d’ammortamento semestrali. «Non c’è fondo miracoloso che possa risolvere la crisi», ricorda Nardelli. «Cerchiamo però – consiglio d’amministrazione e personale – di fare del nostro meglio per aiutare le imprese. È il nostro lavoro». La reazione delle associazioni imprenditoriali ha trovato la Provincia disponibile a valutare soluzioni per controllare le crisi a catena. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013 l’Artigianato 57 TRENTINO IMPRESE I MIGLIORI SERVIZI AI MIGLIORI PREZZI CONTABILITÀ DICHIARAZIONE DEI REDDITI CONSULENZA FISCALE CONTENZIOSO TRIBUTARIO CONSULENZA AZIENDALE ✂ PER ESSERE CONTATTATI: RICHIESTA PREVENTIVO PERSONALIZZATO DEI NOSTRI SERVIZI (da restituire compilato presso gli uffici riportati alla pagina seguente o inviare fax al n. 0461.803987 o alla nostra e-mail: [email protected]) Denominazione …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Codice fiscale ………………………………………………………………………………………………………………………………… Attività esercitata ……………………………………………………………………………………………………… C.A.P. e-mail ……………………………………………………… Comune …………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………… Persona da contattare tel. Via …………………………………………………………… fax ………………………………………………………………………………………………………………………………………… .................................................................. cell. ……………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003, art. 13: I dati da Lei forniti saranno trattati esclusivamente con riferimento al procedimento per il quale ha presentato la documentazione, con supporto cartaceo e/o informatico, dal titolare TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. INVIATE I VOSTRI DATI: SENZA IMPEGNO RICEVERETE via mail LE NOSTRE INFORMATIVE PER LE NOVITÀ fiscali, scadenze, contributi pubblici e quant’altro di interesse delle imprese Data ………………………………………………………………………………………………… TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229 e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it TRENTINO IMPRESE • tutela le imprese nei confronti del fisco (CAF) • fa parte del gruppo Associazione Artigiani Trento • leader di consulenza e contabilità per le piccole imprese UFFICI DI TRENTINO IMPRESE BORGO Corso Vicenza, 47 CAVALESE Via degli Artigiani, 13 CEMBRA Via dei Rododendri, 1/2 CLES Piazza C. Battisti, 1/A FIERA Via A. Guadagnini, 21 MALÉ Piazza Regina Elena, 10 MEZZOLOMBARDO Via Trento, 117 PERGINE Viale Dante Alighieri, 300 POZZA Strada Dolomites, 151 PREDAZZO Via Gabrielli, 1 Avanzo Giovanni 0461.751913 [email protected] Goss Piergiorgio 0462.241820 [email protected] Favaron Mario 0461.681112 [email protected] Recla Cristina 0463.601221 [email protected] Bertocco Stefano 0439.610112 [email protected] Leuzzi Alessandro 0463.909618 [email protected] Favaron Mario 0461.610515 [email protected] Vicentini Paola 0461.500002 [email protected] Goss Piergiorgio 0462.763133 [email protected] Turrini Michele 0462.508422 [email protected] Bortolameotti Marica 0464.571921 [email protected] Della Valentina Roberto 0464.402611 [email protected] Nicolli Marta 0465.338833 [email protected] Nicolli Marta 0465.338833 [email protected] Tomasi Luciano 0461.803840 [email protected] Poletti Roberto 0461.803899 [email protected] Tonina Alessandro 0461.803995 [email protected] RIVA Via della Crosetta Loc. Ceole - ARCO ROVERETO Via del Garda, 44/G STORO Str. Prov. 69, 8/b Zona Ind. SEDE TIONE ZUCLO - Loc. Tonello, 5/A TRENTO Via Brennero, 182 STAFF DI DIREZIONE TRENTO AMMINISTRATORE TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229 e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it rubriche avvisi Attrezzatura di falegnameria composta da tutte le macchine necessarie, per cessata attività. Tel. 333 4760068 AFFITTO Magazzino/deposito di circa 200 mq a Trento, uso artigianato, locale uso ufficio e servizio, ristrutturato a nuovo. Tel. 347 3627064 Negozio di circa 40 mq a Cles, fronte strada, anche uso studio. Tel. 0463 421438 Magazzino/deposito interrato di 600 mq, in Valle dei Laghi. Tel. 0461 568832 Capannone 360 mq con parcheggio, prezzo interessante in zona artigianale Mezzocorona. Tel. 347 2982862 Capannone 750 mq con piazzale e pertinenze di 850 mq, uffici, carriponti e macchine per lav. mecc., zona Arco. Tel. 345 4427616 Locale per uso magazzino di circa 130 mq a Sopramonte. Tel. 0461 866940 Rimorchio Schmitz AWF18 a 2 assi con 4 twist+locks, anno ‘04, cassa isotermica Royal Plastic, a 8.000 euro. Tel. 0461 601130 Macchina per spremitura dell’uva, manuale, uso famiglia, vendo a 60,00 euro. Tel. 0461 242187 ore pasti Attrezzatura e materiali per impiantisti elettrici. Tel. 380 7120196 Scaffalatura attrezzata per furgone, causa inutilizzo. Tel. 340 8089793 Portabiciclette nuovo, tipo Thule 973 universale per auto, a 180 euro trattabili. Tel. 0461 242187 Gruppo elettrogeno GE 4.500 mosa motore Honda, monofase, pari al nuovo, a 600,00 euro + Iva. Tel. 335 7076007 Autocarro Iveco 140 cassone ribaltabile, anno 2010, 15.000 km, come nuovo. Tel. 348 3652033 CEDO Attività di vendita prodotti gastronomici, tipici e salumeria. Avv. decennale, buona zona e fatturato, no perditempo. Tel. 346 3297656 Attività di vendita materiali elettrici, elettronici e utensileria; superficie 130 mq. Tel. 320 4239317 Laboratorio orafo a Trento, zona centrale. Tel. 327 5860962 Garage a Dimaro con due posti auto. Tel. 339 8916313 Renault Espace Luxe 2.0 dci, 175 cv, 7 posti, grigio perla, anno 2007, 130.000 km, full optional, 10.000 euro. Tel. 335 5928875 Due portoni industriali a libro, per foro 2.100x2.500 a 1.600 euro+Iva e 4.400x4.300 a 3.000 euro+Iva. Tel. 347 9731735 Arredamento ufficio (6 mesi di vita) con bancone legno chiaro e venature legno scuro per cessata attività. Tel. 340 9965066 Attrezzatura da falegnameria. Tel. 329 5431116 Attività grafica pubblicitaria (causa trasferimento), negozio arredato, macchinari, pc, materiale magazzino. Tel. 349 2250423 Attività ben avviata di parrucchiera a Condino, con salone arredato. Tel. 0465 621525 (ore lavoro) Attività di parrucchiera ben avviata in centro a Rovereto, a 18.000 euro, ottimo affitto. Tel. 333 7914169 Licenza autonoleggio da rimessa con conducente a Borgo Valsugana, compresa di Chrysler Lx 300c. 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Tel. 347 6691614 Si invitano gli artigiani associati interessati alla eventuale pubblicazione di annunci (inerenti l’attività lavorativa) a utilizzare questo tagliando, compilandolo a macchina o in stampatello e spedendolo a: Redazione “l’Artigianato” Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38121 Trento fax 0461 824315 Vi prego di pubblicare gratuitamente il seguente avviso: ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................... 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