Scarica l`ultimo numero - Associazione Artigiani e Piccole Imprese

Transcript

Scarica l`ultimo numero - Associazione Artigiani e Piccole Imprese
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
TAB. B - Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento
contiene I.R. e I.P.
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO
Trento CPO Restituzione
27
ottobre:
buon voto!
Primo piano
Primo piano
“La Tecnica”: un’eccellenza silenziosa che vince in tutto il mondo
La Z&D Style prima in Trentino a ottenere il certificato EN 1090-1
sommario
RIVISTA MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO
ADERENTE A CONFARTIGIANATO
ANNO LXIV N. 10 OTTOBRE 2013
Il prossimo 27 ottobre in Trentino
si terranno le elezioni provinciali.
Editoriale
Elezioni, programmi, scelte, voti. (Roberto De Laurentis)
Direttore responsabile
Stefano Frigo
Comitato di redazione
Paolo Aldi, Flavia Angeli, Giancarlo Berardi,
Alberto Dalla Pellegrina, Guido Radoani
Impaginazione e stampa
Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 20 del 19.7.1949
Iscrizione all’ex Registro Nazionale
della Stampa/ROC n. 5534
Tiratura
13.250 copie
Chiusura in redazione
14 ottobre 2013
Direzione, redazione,
amministrazione
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38121 Trento
tel. 0461.803800 - fax 0461.824315
Posta elettronica
[email protected]
Sito internet
www.artigiani.tn.it
Concessionaria esclusiva
per la pubblicità
Südtiroler Studio S.r.l.
Trento - Via Ghiaie, 15
tel. 0461.934494 - fax 0461.935706
[email protected]
Direzione pubblicità: Rosario Genovese
Bolzano - Via Bari, 15
tel. 0471.914776 - fax 0471.930743
Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese
3
Primo piano
COLLABORAZIONI
“La Tecnica”: un’eccellenza silenziosa che vince in tutto il mondo (Stefano Frigo)
CERTIFICAZIONI
La Z&D Style prima in Trentino a ottenere il certificato EN 1090-1 (Stefano Frigo)
4
6
Associazione
CONFARTIGIANATO
Contro la crisi, boom di associazionismo e welfare “fai da te” (Ufficio Studi Confartigianato)
Credito, rapporto di Confartigianato (Ufficio Studi Confartigianato)
Fisco, rilevazione di Confartigianato (Ufficio Studi Confartigianato)
ACCORDI
Ammortizzatori sociali in deroga (Stefano Frigo)
ANAP
Assemblea organizzativa nazionale Anap (Claudio Cocco)
Incontri Anap (Claudio Cocco)
AREA APPALTI
La Regione si avvale dell’agenzia provinciale (Stefano Frigo)
Novità nazionali dal “Decreto del Fare” (Marzia Albasini)
Obbligo di iscrizione agli elenchi telematici (Marzia Albasini)
FALLIMENTI
Crisi, ogni giorno falliscono 40 imprese (S.F.)
Fallimenti in regione, semestre nero: +26,9%
ANTI-CRISI
Le nuove agevolazioni Irap
Fatturato delle imprese, continua il periodo nero
Convenzione
POLIZZE
Le polizze “Indennità di Lunga Durata” (Long Term Care) (Walter Tamanini)
Assunti e licenziati: il saldo sarà negativo
RETE IMPRESE ITALIA
Il Governo rispetti gli impegni assunti con le imprese
«Bene l’abolizione del Durt. Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata
dalla soppressione della responsabilità solidale negli appalti»
CASSA INTEGRAZIONE
Cassa integrazione, c’è un crollo di richieste (l’Adige, 18 luglio)
Gli stranieri residenti in Trentino sono 48.710
INAUGURAZIONE
Inaugurazione della nuova falegnameria Lorenzo Frizzera (Roberto Franceschini)
INCENTIVI E LAVORO
Edilizia: nuovi occupati con gli incentivi fiscali
CONSORZI
Il nuovo Consorzio internazionale soluzioni eco-solidali in sigla C.I.S.E. (Giorgio Dellagiacoma)
SALUTI
Il saluto di Flavia Angeli (Flavia Angeli)
Il saluto di Francoise Chini (Francoise Chini)
Il saluto di Claudio Ropelato (Claudio Ropelato)
EVENTI
Trofeo Artigiano Maratona del Concilio
L’artigianato entra nelle scuole italiane. L’iniziativa “Vorrei fare l’artigiano”
Muse - showroom dell’innovazione (Alessandro Gadotti)
CULTURA
CATEGORIE
7
10
13
15
16
16
18
19
21
22
22
23
24
24
25
26
28
28
29
29
30
31
32
34
35
36
37
38
39
42
45
Sistema Artigianato
COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA
TRENTINO IMPRESE
Carta proveniente da foreste
gestite responsabilmente
56
58
Rubriche
AVVISI
60
editoriale
Elezioni, programmi,
scelte, voti.
di Roberto De Laurentis
I
l 27 ottobre si vota per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio della provincia di Trento. Nei mesi scorsi Rete Imprese Italia (soggetto che riunisce Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) per dare dignità e peso rivendicando il
ruolo centrale della piccola/media impresa in Trentino, ha preparato e sottoposto ai
candidati-presidente, ed alle loro coalizioni, un vero e proprio programma di governo
che traccia le azioni da compiere e le priorità da rispettare. Un programma sintetizzabile in pochi, chiari punti. Meno tasse. Meno burocrazia. Più efficienza e merito
nel pubblico. Meno pressioni e precarietà nel privato. Sostanziale revisione del modello economico, orientandolo alla piccola/media impresa di territorio. Profondo
riassetto di Trentino Sviluppo e dell’Agenzia del Lavoro per adeguarle al nuovo modello locale. Non più trattamenti differenziati tra le categorie economiche, con la
Cooperazione nel ruolo del figlio prediletto e le altre del figlio che deve lavorare,
produrre, tacere, ringraziare. Non più abbuffate di assunzioni utili (come ai bei tempi della magnadora) ma una forte cura dimagrante per una macchina pubblica diventata enorme, pesante, lenta, autoreferenziale, molto spesso nemica del cittadino
e dell’impresa. La necessità di camminare con un nuovo sindacato. Non più immobile, non più ancorato al passato, non più incapace di capire un mondo economico
in continua evoluzione ma un interlocutore nuovo che vuole conoscere, interpretare, difendere – assieme ai posti di lavoro – anche le imprese. Che saranno sempre
meno “grandi” e sempre più di “piccola/media” dimensione.
Insomma, un programma che tocca anche ogni altro argomento della comunità.
Poiché Rete Imprese Italia rappresenta le realtà di territorio che realizzano l’idea di
autonomia pagando le tasse in provincia e facendo sì che possa esistere una istruzione, una sanità, un welfare, un mondo pubblico. Realtà di territorio che non delocalizzano fingendo di internazionalizzare, che non praticano il ricatto della forza-lavoro per avere sempre maggiori aiuti e nuovi contributi pubblici, che non
ricorrono alla cassa integrazione per scaricare sulla collettività le proprie carenze di
struttura e le proprie inefficienze di mercato.
Insomma un programma impegnativo ma chiaro, lineare, di buonsenso. Tanto da
essere condiviso, in tutta fretta ed almeno a parole, da ogni candidato-presidente e
dalle forze politiche a sostegno. Con l’eccezione di Rifondazione Comunista che,
presentando il suo candidato-presidente, si è vantata di “non avere tra le proprie fila nessun imprenditore”.. bontà loro! ma sarebbe certo interessante capire chi produce le risorse per mantenere i molti dipendenti pubblici, i lavoratori, i disoccupati
presenti nella lista..
A fronte di un consenso totale sul programma, quali passi avrebbe allora dovuto
fare Rete Imprese Italia che, con questa azione, ha senza dubbio spezzato la vecchia tradizione di silenzio e di ipocrisia delle piccole imprese? Accontentarsi che
il programma sia stato, solo a parole, recepito? Non prendere alcuna decisione
per evitare le tensioni dovute a sensibilità diverse nelle singole componenti?
Tacere e fingere assoluta indifferenza perché l’assumere una posizione – avendo
ogni componente, al proprio interno, associati che votano a destra, al centro, a
sinistra – avrebbe provocato il lamento, lo scontento, l’opposizione di parte degli
2
l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associati? Scegliere di non scegliere? Oppure affidarsi al candidato-presidente più
credibile chiedendo di essere presente e partecipe alla realizzazione di almeno
parte del programma? Mentre il presidente Bort di Confcommercio ha ritenuto
sufficiente il recepimento del programma, non dando quindi ai propri associati
alcuna indicazione di voto, il presidente Lombardini di Confesercenti, e più ancora lo scrivente, hanno immaginato un percorso diverso.
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione
Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento.
Le nostre imprese devono pesare, devono contare perché sono il presente e, ancora più, il futuro di questa terra. Devono trovare, nel governo provinciale, un
interlocutore attento alle loro esigenze, disponibile ad ascoltare la loro voce,
pronto a dare risposte vere, veloci, efficaci. Per tali motivi io vorrei vedere seduto, tra i banchi della Giunta e del prossimo Consiglio provinciale, qualche artigiana/artigiano o rappresentante della piccola impresa. Qualcuno che sia diverso
dagli attuali, troppi dipendenti pubblici in aspettativa chiamati a legiferare su
argomenti che talvolta non conoscono ed a trattare temi che, per DNA, non appartengono loro.
Mai come questa volta, dunque, ritengo sia necessario un voto utile, oltre l’appartenenza politico-partitica, mirato a scegliere la persona. Mai come questa volta ritengo necessaria una scelta di campo poiché, come accaduto finora, non è credibile chi arriva dopo correndo in soccorso al vincitore. Mai come questa volta ho
dovuto lasciare in disparte il cuore ed i sentimenti personali per scegliere, con la
testa, ciò che credo più conveniente per le nostre imprese. Ne abbiamo troppe in
difficoltà perché io possa dare la precedenza alle offerte di un mio ruolo in politica. Ne abbiamo troppe a rischio-chiusura per giocare a chi le difende, a parole,
cercando poi una facile collocazione, nei fatti, in questo o nell’altro schieramento. Ne abbiamo troppe da tutelare per non scontentare qualche associato. Ma preferisco una contestazione alla scelta piuttosto che frasi del tipo “ma cosa fa l’Associazione per me e per la mia impresa?”. Adesso qualcosa l’Associazione fa.
Poiché penso che la battaglia elettorale sia circoscritta al duo Rossi-Mosna, con gli
altri candidati a fare da contorno, desidero fare sapere al lettore, senza ipocrisie, dove mi schiererò. Con Rossi e con la sua coalizione. Che ha dichiarato e preso l’impegno (già adesso con alcune scelte: detrazioni IRAP, supporto ai concordati in continuità, ruolo del maestro artigiano, rimodulazione dell’Agenzia del Lavoro, etc..) a
realizzare alcuni punti del nostro programma. E non con Mosna, candidato-presidente con data di scadenza. Che se non vincente, per sua ammissione, tornerà a fare l’imprenditore una volta finito il compito di dare parvenza di novità ad una coalizione, già vecchia e già vista negli elementi costitutivi, nata da una diatriba
personale. Alla quale non è certo sufficiente una pennellata di Viola per diventare
il centrodestra. Alla quale non è certo sufficiente un’adesione incondizionata al nostro programma per essere credibile. Soprattutto quando chi si rivolge a te non fa
la domanda “quale Trentino vuoi e cosa vuoi per le tue imprese?” ma, credendoti
uno di loro, semplicemente chiede “cosa vuoi tu?”. Nel ricordare le parole di Marco
Tullio Cicerone “a me interessa più la mia coscienza che l’opinione degli altri” un
augurio di buon voto! ..a tutti voi. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
3
primo piano
collaborazioni
“La Tecnica”:
un’eccellenza silenziosa
che vince in tutto il mondo
Alla presenza del ministro della Cultura e del Turismo Ömer Çelik lo scorso
sabato 3 agosto si è svolta a Istanbul l’inaugurazione della biblioteca
della Moschea di Süleymaniye a Istanbul.
di Stefano Frigo
I
preziosi manoscritti antichi sono ora conservati in speciali archivi compattabili realizzati
da “La Tecnica” dei fratelli Preti (Giorgio, Marta, Giuseppe e Gianfranco). Grazie a un sistema
computerizzato e ingnifugo, frutto della collaborazione tra aziende trentine (“La Tecnica” di Cles e
“Applicamente” di Arco) e un’azienda emiliana detentrice di un brevetto internazionale i 150mila
manoscritti sono ora protetti dal fuoco, dall’umidità e dai parassiti.
La scelta di “La Tecnica” come partner strategico è
stata fatta dopo che lo scorso anno una delegazione
istituzionale turca è arrivata in Trentino per vedere alcuni importanti impianti di archivi compattabili realizzati a Trento e per visitare a Cles proprio lo stabilimento de “La Tecnica”. Poi un team di specialisti si è
recato più volte a Istanbul per trovare le migliori soluzioni tecniche portando alla realizzazione di archivi
compatibili alti 5 metri con il sistema di movimentazione che, grazie alla tecnologia Rfid, riconosce la posizione del singolo volume e sposta automaticamente
gli scaffali mobili. Alta tecnologia,
esperienza tecnica ma anche grande collaborazione tra aziende italiane capaci di creare empatia e
business con partner internazionali. Ne è passato di tempo da
quando, nel 1968, Virgilio Preti
avviava una piccola azienda artigiana per la costruzione di scaffalature metalliche.
Dopo 45 anni quell’azienda è
diventata un colosso, guidato dai
figli del pioniere: un’azienda specializzata nella progettazione,
produzione e commercializzazione di scaffalature metalliche e archivi compatibili utilizzati sia in
ambito civile che industriale. Ma
non è finita, visto e considerato
che Giorgio, Marta, Giuseppe e
4
l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Gianfranco hanno avviato numerosi contatti con
Svizzera, Romania, Portogallo, Belgio, Grecia, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e alcuni stati africani. La
clientela diretta, formata da circa 3.500 realtà, è costituita prevalentemente da comuni, biblioteche,
archivi di stato, università, ospedali, banche e industrie. Tra le commesse più significative eseguite da
“La Tecnica” da ricordare il lavoro eseguito in Piemonte, ovvero la realizzazione e il montaggio degli archivi compattabili a movimentazione elettronica per il
“Polo Interbibliotecario Norberto Bobbio” del Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino, un’opera
di grandi dimensioni firmata dal famoso studio di architettura Foster and & Partners.
LE CARTE VINCENTI DE “LA TECNICA”
«Coniando il nuovo concetto dell’archiviazione
Multitask abbiamo voluto dare una nuova impronta al
nostro modo di progettare, produrre e proporci – spiegano i titolari –. Per rispondere alle
richieste di una clientela esigente
da tutti i punti di vista, abbiamo
trasformato la nostra natura di
azienda votata esclusivamente alla
realizzazione di scaffalature e sistemi di archiviazione compattabili
metallici, rivolgendo le nostre prospettive verso il mondo della funzionalità estetica. La nostra sfida
quotidiana nell’approcciare i progetti per i nostri clienti è quella di
proporre e fornire prodotti sempre
più modellati, modificati, quasi
plasmati sulle loro esigenze per dare ogni volta risultati diversi, efficaci nel segno del “problem solving”
e della sensibilità estetica».
A tutto ciò va aggiunta ovviamente la profonda esperienza che
primo piano
collaborazioni
la realtà nonesa si è costruita in oltre 40 anni di attività, un’esperienza che ha consentito di fondere le
abilità produttive con le esigenze di un mercato che
si evolve sempre più velocemente in termini di gusto
e praticità.
La famiglia Preti è fermamente convinta che
nell’innovazione, ma soprattutto nella fusione tra
la ricerca della funzionalità con il bello, con l’esteticamente piacevole, si possa celare la soluzione vincente per essere sempre più competitivi rispettando i nostri principi, le esigenze dei clienti
e il territorio in cui operano.
Un’azienda a 360 gradi, basti pensare che i servizi
spaziano da:
• analisi;
• definizione layout;
• progettazione esecutiva;
• produzione;
• programmazione e direzione lavori;
• assistenza Post-vendita e Manutenzione.
D’altra parte il concetto di qualità per “La Tecnica” non è semplicemente legato al processo produttivo, ma è un insieme di fattori sviluppato su tre punti cardine: il know how sviluppato in oltre 40 anni di
esecuzione diretta di tutta la filiera produttiva che si
traduce in un maggior controllo della qualità ad ogni
livello. Il servizio che l’azienda fornisce sotto forma
di consulenza tecnica e progettuale pre e post vendita. Le consegne di cui si occupano con totale dedizione dal trasporto del materiale all’installazione dell’archivio secondo il principio “chiavi in mano”.
Un impegno certificato
• UNI EN ISO 9001 - UNI EN ISO 14001
• Normativa UNI di riferimento
• Marchio GS di sicurezza (Tecnoroll e Tecnofix). Dopo 45 anni quell’azienda
è diventata un colosso, guidato
dai figli del pioniere.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
primo piano
certificazioni
La Z&D Style
prima in Trentino
a ottenere il certificato EN 1090-1
L’azienda di Novaledo non ha perso tempo e ha ottenuto tempestivamente la
certificazione; in questo modo è già autorizzata ad apporre la marcatura
CE sui propri prodotti strutturali metallici.
di Stefano Frigo
N
onostante la normativa EN 1090-1: 2009/EC
1-2011 “Esecuzione di strutture in acciaio e di
alluminio Parte 1: Requisiti per la valutazione
di conformità dei componenti strutturali” sia ancora in
fase di applicazione volontaria (diventerà obbligatoria a
partire dal primo luglio 2014) la Z&D Style di Novaledo si è rivolta alla Dnv Business Assurance Italia per
ottenere tempestivamente la certificazione. In questo modo l’attività imprenditoriale di Maurizio Zentile è già autorizzata ad apporre la marcatura CE sui
propri prodotti strutturali metallici. L’interesse, motivato dall’esigenza aziendale di differenziarsi dai propri
competitors guadagnando in anticipo un vantaggio sul
mercato, è stato colto da Dnv Business Assurance Italia
che ha pianificato tempestivamente l’ispezione, nel sito produttivo di Novaledo. La verifica ispettiva ha richiesto grande severità e accuratezza, poiché si tratta di un processo piuttosto complesso, tuttavia la
grande collaborazione tra Dnv e Z&D ha permesso di
raggiungere il traguardo del rilascio in meno di una settimana. La certificazione prevede una serie di verifiche
periodiche annuali, necessarie per attestare la permanenza delle condizioni che garantiscono la conformità
nel tempo del sistema di controllo di produzione dell’a-
6
l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
zienda. La Z&D – forte della presenza di 18 dipendenti – opera nel settore delle ringhiere in legno e
alluminio, è in grado di offrire una produzione diversificata e di qualità che riesce a soddisfare le richieste di tutti i comparti (privato, commerciale,
alberghiero e residenziale). La gamma dei prodotti
comprende: poggioli, recinzioni, frangisole, rivestimenti facciate e tutto quello che riguarda l’ambito
dell’alluminio. La verniciatura dei poggioli in alluminio con tinte Ral avviene mediante cottura di polveri
atossiche a forno e per quanto riguarda la verniciatura
simil legno l’alluminio viene sottoposto a processi di
sublimazione. Tale trattamento è garantito da un’azienda leader nel mercato della sublimazione, Decoral
System, con certificati direttamente rilasciati per ogni
lotto di produzione. Tale processo permette all’azienda
di offrire ai clienti un prodotto che non necessita di
manutenzione o di altre attività relative al mantenimento nel tempo. «Mentre il mercato tende a competere sul fronte del prezzo più basso, noi ricerchiamo anche la qualità in tutte le innovative e proposte
– spiega il titolare Maurizio Zentile – offrendo prodotti e servizi sempre più curati e funzionali per dare
un valore aggiunto che possa fare la differenza». associazione
confartigianato
Contro la crisi,
boom di associazionismo
e welfare “fai da te”
“No profit” aumentati del 28% in 10 anni.
Colf e badanti +53% in 5 anni.
di Ufficio Studi Confartigianato
G
li italiani puntano sull’associazionismo e sul
welfare “fai da te” per reagire ai danni economici e al disagio sociale provocati dalla crisi.
È quanto emerge da un rapporto dell’Ufficio Studi di
Confartigianato che fotografa gli effetti della recessione e le risposte dei nostri connazionali.
Dalla rilevazione affiora un quadro drammatico sul
fronte dell’occupazione: 3.076.300 italiani sono disoccupati, ai quali si aggiungono 1.703.500 inattivi
“scoraggiati” (vale a dire che non cercano lavoro perché ritengono di non riuscire a trovarlo) e 318.600
cassintegrati, per un totale di 5.098.400 persone (pari al 10% della popolazione) che vivono gravi difficoltà nel mercato del lavoro.
La crisi ha peggiorato anche le condizioni di vita degli anziani con più di 65 anni, vale a dire 12.370.822
persone che rappresentano il 20,8% della popolazione, una percentuale destinata a toccare il 33,1% nel
2050.
Le esigenze di assistenza agli over 65 e, in generale, di cura della famiglia, hanno provocato un
boom del numero di badanti e di collaboratori domestici: secondo Confartigianato, nel 2011 sono
complessivamente 881.702 e negli ultimi cinque
anni sono aumentati di 257.456 unità, con una crescita del 53,7%.
Tra le mille difficoltà della crisi, si scopre un’Italia
solidale che si organizza per supplire alle carenze dei
servizi pubblici e rispondere alle esigenze dei cittadini, testimoniando la capacità dei nostri connazionali
di impegnarsi in prima persona al servizio della comunità. Il rapporto di Confartigianato rivela infatti
che, tra il 2001 e il 2011, il numero delle associazioni no profit è cresciuto del 28%. Oggi se ne contano
301.191, che occupano 680.811 persone e vengono
aiutate nelle loro attività da ben 4.758.622 volontari, pari all’8% della popolazione.
E tra gli italiani impegnati a resistere alla crisi, gli
imprenditori si distinguono per il numero più alto
tra i Paesi europei e per la capacità di creare occupazione: sono 5.574.333 e rappresentano il 9,3% della
popolazione. Tra il 1997 e il 2012 le imprese dell’economia reale – manifatturiero, costruzioni e servizi
non finanziari – hanno creato 1.614.300 nuovi occupati, mentre nello stesso periodo l’agricoltura ha
registrato una riduzione di 431.200 occupati, la Pubblica amministrazione ha perso 147.500 addetti e il
settore della finanza e assicurazioni ha incrementato
gli occupati di sole 49.300 unità. Si conferma così
l’assoluta prevalenza dell’economia reale sull’economia finanziaria nella creazione di posti di lavoro: la
crescita dell’occupazione nell’economia reale è 33
volte quella dell’economia finanziaria.
«Questi numeri – sottolinea Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato – dimostrano la necessità
di fare leva sulla vocazione imprenditoriale degli italiani per uscire dalla crisi e ricostruire benessere e coesione sociale. Gli interventi di politica economica devono valorizzare le capacità che hanno fatto grande il
made in Italy nel mondo, la creatività e il “saper fare”
tipici dell’artigianato e delle piccole imprese, la cultura, la tradizione produttiva, l’innovazione profondamente radicate nei territori del nostro Paese. Impresa,
lavoro, famiglia, territorio, associazionismo: sono i valori fondanti del “modello italiano” da cui bisogna ripartire per lasciarci finalmente alle spalle una crisi che
ha prodotto profondi danni economici e disagio sociale. Al tempo stesso va costruito un sistema di welfare “a
misura” della realtà sociale, economica e occupazionale e dei nuovi bisogni dei cittadini-imprenditori e delle
loro famiglie». Il mercato del lavoro
Valori assoluti. Ultimi dati disponibili. Ula: unità di lavoro
equivalenti a tempo pieno
Valori
Disoccupati
3.076.300
Inattivi “scoraggiati” (15-74 anni)
1.703.500
Unità di lavoro in CIG
Totale aree critiche mercato del lavoro
318.600
5.098.400
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps, Istat ed Eurostat
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
7
associazione
confartigianato
Imprese e associazionismo
Valori assoluti e incidenze
Valore assoluto
Variabile
Popolazione
Famiglie
Imprenditori e lavoratori autonomi
Imprenditori artigiani, di cui:
Titolari artigiani
Collaboratori
Associazioni no profit
Addetti nelle associazioni no profit
Volontari nelle associazioni no profit
% su popolazione
59.685.227
25.872.613
5.574.333
1.817.430
1.100.221
717.209
301.191
680.811
4.758.622
9,3
8,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
I pilastri del “modello italiano” per regione (1/3)
Valori assoluti e incidenze - Imprenditori artigiani: persone con cariche
Regione
Popolazione
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Trentino-Alto Adige
Bolzano
Trento
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Nord-Est
Nord-Ovest
Centro
Sud
Isole
Centro-Nord
Mezzogiorno
ITALIA
4.374.052
127.844
9.794.525
1.039.934
509.626
530.308
4.881.756
1.221.860
1.565.127
4.377.487
3.692.828
886.239
1.545.155
5.557.276
1.312.507
313.341
5.769.750
4.050.803
576.194
1.958.238
4.999.932
1.640.379
11.521.037
15.861.548
11.681.498
13.980.833
6.640.311
39.064.083
20.621.144
59.685.227
Famiglie
2.023.538
61.343
4.409.655
441.380
211.528
229.852
2.059.104
562.676
790.586
1.998.867
1.645.748
386.970
644.070
2.648.311
562.624
131.059
2.155.772
1.577.443
232.984
797.776
2.031.879
710.828
5.062.027
7.285.122
5.325.099
5.457.658
2.742.707
17.672.248
8.200.365
25.872.613
Imprenditori e
lavoratori
autonomi
434.450
14.807
958.660
114.098
63.174
50.924
474.420
108.844
165.844
486.958
463.762
100.716
150.409
507.248
138.647
32.763
430.121
329.741
51.039
146.151
324.070
141.584
1.184.321
1.573.761
1.222.135
1.128.462
465.654
3.980.216
1.594.117
5.574.333
% su
popolazione
9,9
11,6
9,8
11,0
12,4
9,6
9,7
8,9
10,6
11,1
12,6
11,4
9,7
9,1
10,6
10,5
7,5
8,1
8,9
7,5
6,5
8,6
10,3
9,9
10,5
8,1
7,0
10,2
7,7
9,3
Imprenditori
artigiani,
di cui:
167.109
5.140
339.652
36.463
18.018
18.445
185.233
38.705
58.544
185.262
149.213
31.174
67.236
119.887
42.858
8.897
87.769
89.400
14.101
42.714
98.679
49.394
445.663
570.445
367.510
285.739
148.073
1.383.618
433.812
1.817.430
Titolari
artigiani
103.671
3.281
196.864
19.030
9.691
9.339
99.225
22.364
37.518
102.944
83.927
16.408
35.129
83.782
27.144
5.913
61.014
63.218
9.460
29.748
68.501
31.080
243.563
341.334
219.246
196.497
99.581
804.143
296.078
1.100.221
Collaboratori
63.438
1.859
142.788
17.433
8.327
9.106
86.008
16.341
21.026
82.318
65.286
14.766
32.107
36.105
15.714
2.984
26.755
26.182
4.641
12.966
30.178
18.314
202.100
229.111
148.264
89.242
48.492
579.475
137.734
717.209
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
I pilastri del “modello italiano” per regione (2/3)
Valori assoluti e incidenze
Regione
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
8
l’Artigianato
Associazioni
no profit
25.962
1.319
46.141
Addetti nelle
associazioni
no profit
Volontari nelle
associazioni
no profit
59.057
2.113
165.794
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
416.962
18.692
813.896
% su
popolazione
9,5
14,6
8,3
Persone che
hanno
partecipato a
riunioni in
associazioni
ecologiche, per
i diritti civili,
per la pace
45.000
2.000
144.000
% su
popolazione
1,0
1,6
1,5
Persone che
hanno
partecipato a
riunioni in
associazioni
culturali,
ricreative o di
altro tipo
366.000
13.000
911.000
% su
popolazione
8,4
10,2
9,3

associazione

Trentino-Alto Adige
Bolzano
Trento
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Nord-Est
Nord-Ovest
Centro
Sud
Isole
Centro-Nord
Mezzogiorno
ITALIA
10.298
4.927
5.371
28.898
10.002
9.461
25.116
23.899
6.249
10.676
23.853
7.261
1.816
14.472
15.105
3.238
7.963
19.846
9.616
74.314
82.883
64.677
49.855
29.462
221.874
79.317
301.191
17.400
7.277
10.123
64.266
15.347
18.898
64.395
40.010
9.588
15.467
82.391
8.347
2.420
19.552
26.446
4.244
8.432
39.668
16.976
161.408
245.862
147.456
69.441
56.644
554.726
126.085
680.811
255.033
151.800
103.233
466.172
161.845
156.865
428.550
432.185
106.962
159.855
391.248
88.608
22.217
159.091
178.262
47.663
89.123
224.669
140.724
1.311.600
1.406.415
1.090.250
584.964
365.393
3.808.265
950.357
4.758.622
24,5
29,8
19,5
9,5
13,2
10,0
9,8
11,7
12,1
10,3
7,0
6,8
7,1
2,8
4,4
8,3
4,6
4,5
8,6
11,4
8,9
9,3
4,2
5,5
9,7
4,6
8,0
24.000
8.000
15.000
79.000
24.000
26.000
71.000
53.000
11.000
16.000
95.000
13.000
5.000
75.000
48.000
7.000
24.000
55.000
26.000
197.000
217.000
175.000
173.000
80.000
589.000
253.000
842.000
confartigianato
2,3
1,6
2,8
1,6
2,0
1,7
1,6
1,4
1,2
1,0
1,7
1,0
1,6
1,3
1,2
1,2
1,2
1,1
1,6
1,7
1,4
1,5
1,2
1,2
1,5
1,2
1,4
199.000
117.000
81.000
567.000
155.000
138.000
361.000
229.000
65.000
102.000
402.000
84.000
22.000
278.000
230.000
33.000
119.000
265.000
135.000
1.282.000
1.428.000
799.000
767.000
400.000
3.509.000
1.167.000
4.676.000
19,1
23,0
15,3
11,6
12,7
8,8
8,2
6,2
7,3
6,6
7,2
6,4
7,0
4,8
5,7
5,7
6,1
5,3
8,2
11,1
9,0
6,8
5,5
6,0
9,0
5,7
7,8
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
I pilastri del “modello italiano” per regione (3/3)
Valori assoluti e incidenze
Regione
Piemonte
Valle d’Aosta
Lombardia
Trentino-Alto Adige
Bolzano
Trento
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Nord-Est
Nord-Ovest
Centro
Sud
Isole
Centro-Nord
Mezzogiorno
ITALIA
Persone che
hanno svolto
attività
gratuita per
associazioni di
volontariato
450.000
13.000
1.158.000
188.000
87.000
102.000
627.000
132.000
152.000
423.000
314.000
57.000
125.000
345.000
69.000
20.000
277.000
174.000
37.000
106.000
262.000
135.000
1.371.000
1.774.000
842.000
682.000
397.000
3.988.000
1.079.000
5.067.000
% su
popolazione
10,3
10,2
11,8
18,1
17,1
19,2
12,8
10,8
9,7
9,7
8,5
6,4
8,1
6,2
5,3
6,4
4,8
4,3
6,4
5,4
5,2
8,2
11,9
11,2
7,2
4,9
6,0
10,2
5,2
8,5
Persone che
hanno svolto
attività
gratuita per
associazioni
non di
volontariato
132.000
5.000
369.000
106.000
77.000
29.000
213.000
57.000
49.000
143.000
119.000
19.000
39.000
176.000
27.000
6.000
126.000
68.000
13.000
36.000
87.000
52.000
519.000
554.000
353.000
277.000
139.000
1.426.000
416.000
1.842.000
% su
popolazione
3,0
3,9
3,8
10,2
15,1
5,5
4,4
4,7
3,1
3,3
3,2
2,1
2,5
3,2
2,1
1,9
2,2
1,7
2,3
1,8
1,7
3,2
4,5
3,5
3,0
2,0
2,1
3,7
2,0
3,1
Persone che
hanno svolto
attività
gratuita per un
sindacato
36.000
1.000
117.000
13.000
5.000
8.000
41.000
10.000
17.000
56.000
53.000
7.000
9.000
86.000
13.000
2.000
34.000
29.000
8.000
14.000
37.000
21.000
120.000
170.000
155.000
100.000
58.000
444.000
158.000
602.000
% su
popolazione
Persone che
hanno versato
soldi a una
associazione
0,8
0,8
1,2
1,3
1,0
1,5
0,8
0,8
1,1
1,3
1,4
0,8
0,6
1,5
1,0
0,6
0,6
0,7
1,4
0,7
0,7
1,3
1,0
1,1
1,3
0,7
0,9
1,1
0,8
1,0
% su
popolazione
670.000
23.000
1.764.000
275.000
142.000
133.000
856.000
216.000
243.000
733.000
622.000
119.000
209.000
546.000
113.000
31.000
294.000
307.000
57.000
142.000
247.000
254.000
2.080.000
2.700.000
1.496.000
943.000
501.000
6.277.000
1.444.000
7.721.000
15,3
18,0
18,0
26,4
27,9
25,1
17,5
17,7
15,5
16,7
16,8
13,4
13,5
9,8
8,6
9,9
5,1
7,6
9,9
7,3
4,9
15,5
18,1
17,0
12,8
6,7
7,5
16,1
7,0
12,9
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
9
associazione
confartigianato
Credito, rapporto
di Confartigianato
Imprese nella morsa di credito scarso e costoso e debiti della Pa: in un anno
i finanziamenti sono diminuiti di 41,5 miliardi e lo Stato deve 91 miliardi.
Il gap Italia-Ue per tassi di interesse costa alle nostre aziende 7,1 miliardi.
di Ufficio Studi Confartigianato
S
empre meno credito alle imprese italiane: tra
maggio 2012 e maggio 2013 i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti di 41,5 miliardi di euro, pari al -4,2%. Contemporaneamente
il debito accumulato dalla Pubblica amministrazione verso le imprese ammonta a 91 miliardi.
Lo rileva un rapporto di Confartigianato che ha
“misurato” la crisi di liquidità che soffoca gli imprenditori italiani: da una parte i finanziamenti
bancari sempre più scarsi e costosi, dall’altra i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione che
non onora i propri debiti. Una morsa che sta stritolando le nostre imprese.
Al calo della quantità di finanziamenti al sistema
produttivo si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Secondo Confartigianato, a maggio 2013 il tasso
medio per i prestiti fino a 1 milione di euro è del 4,36%
ma sale al 4,85% per i prestiti fino a 250.000 euro.
Con questi valori, l’Italia è seconda soltanto alla
Spagna per i tassi più alti d’Europa: la differenza
rispetto alla media Ue è di 84 punti base in più,
ma lo spread sale a 148 punti base nel confronto con
i tassi medi pagati dalle imprese in Germania.
Il gap Italia-Ue per i tassi d’interesse genera un
maggiore costo per oneri finanziari pari a 7,1 miliardi a carico delle aziende italiane.
Le più penalizzate sul fronte dei tassi di interesse
sono le piccole imprese con meno di 20 addetti. A livello regionale la situazione peggiore si registra in Calabria dove le piccole imprese pagano i tassi più alti:
10,58%. Seguono la Campania con il 10,55% e la Puglia con il 10,22%. Sul versante opposto della classifica, il denaro è meno costoso nella Provincia Autonoma di Bolzano (5,97%), nella Provincia Autonoma di
Trento (6,64%) e in Emilia Romagna (7,94%).
A livello provinciale, la maglia nera del costo
del denaro va a Crotone dove le aziende pagano tassi d’interesse dell’8,4%, con un aumento di 108 punti base in un anno. Seguono Catanzaro, che registra
tassi del 7,99% e un aumento di 73 punti base in un
anno, e Vibo Valentia con tassi al 7,82% aumentati
10 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
di 34 punti base in un anno. All’altro capo della classifica vi è Bolzano con tassi d’interesse del 3,84% (diminuiti di 46 punti base in un anno), seguita da Udine (tassi del 4,30% scesi di 48 punti base) e da Cuneo
(4,43%, -4 punti base in un anno). In provincia di
Crotone, quindi, il credito per un’impresa costa il
doppio rispetto a Bolzano.
Prestiti all’artigianato nelle Regioni
Stock al 31 dicembre 2012 in milioni di euro,
var. % rispetto a dicembre 2011 e incidenze - impieghi lordi
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-V.G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino-A.A.
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Centro-Nord
Mezzogiorno
ITALIA
Artigianato
1.173,9
329,7
703,7
1.123,5
6.030,2
1.243,0
1.777,4
1.230,9
11.339,7
2.700,4
199,7
4.481,8
2.014,2
982,8
1.991,5
4.503,9
2.613,6
1.277,5
133,2
6.618,2
17.185,6
16.505,0
10.259,3
5.544,8
2.974,3
43.949,9
8.519,0
52.468,9
% sul
Variazione %
totale
Dicembre 2012
nazionale su dicembre 2011
2,2
0,6
1,3
2,1
11,5
2,4
3,4
2,3
21,6
5,1
0,4
8,5
3,8
1,9
3,8
8,6
5,0
2,4
0,3
12,6
32,8
31,5
19,6
10,6
5,7
83,8
16,2
100,0
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa
su fonte Banca d’Italia e Banca d’Italia
-7,7
-7,1
-5,2
-6,5
-7,1
-7,2
-2,9
-3,9
-5,4
-7,2
-7,6
-5,3
-3,8
-8,8
-2,4
-4,1
-4,3
-4,4
-1,2
-7,9
-5,2
-7,0
-4,8
-5,7
-4,6
-5,8
-5,3
-5,7
associazione
confartigianato
Tassi di interesse a breve termine per dimensione di impresa nelle Regioni
Dicembre 2009-marzo 2013 (provvisorio); tassi e var. in punti base; rischi autoliquidanti e a revoca
Imprese medio-grandi (20 o più
addetti)**
Piccole imprese (meno 20 addetti)*
Regione
Dicembre
2009
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
P.A. Bolzano
P.A. Trento
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
7,98
8,69
8,78
8,88
6,25
7,13
7,70
8,31
7,54
6,97
7,57
7,94
4,90
5,16
7,85
8,35
8,52
7,90
7,68
7,51
6,96
Dicembre
2010
7,93
8,53
8,63
8,47
6,30
6,77
7,00
8,42
7,24
7,03
6,77
7,45
5,18
5,01
7,72
8,04
8,15
7,60
7,59
7,78
6,54
Dicembre
2011
9,07
9,31
9,68
9,29
7,39
7,78
7,80
9,39
8,16
8,15
7,82
8,46
5,80
5,81
8,76
8,97
9,07
8,90
8,92
8,85
7,70
Marzo
2012
Dicembre
2012
9,45
9,79
10,39
10,01
7,77
7,99
8,50
9,83
8,50
8,51
8,94
8,84
5,98
6,19
9,43
9,32
9,59
9,20
9,13
9,09
8,11
9,57
9,04
9,99
9,77
7,77
8,52
8,40
10,21
8,93
8,71
8,59
8,95
5,87
6,48
9,45
9,33
9,53
9,70
9,45
8,44
8,36
Marzo
2013
9,56
9,58
10,58
10,55
7,94
8,59
8,80
10,17
8,97
8,94
8,15
9,12
5,97
6,64
10,22
9,52
9,84
9,90
10,01
8,41
8,47
Var. marzo
2012Rank di
marzo 2013 marzo 2013
in p.b.
9
8
1
2
19
15
14
4
12
13
18
11
21
20
3
10
7
6
5
17
16
11
-21
19
54
17
60
30
34
47
43
-79
28
-1
45
79
20
25
70
88
-68
36
Spread
con piccole
imprese
in p.b.
Marzo
2013
7,23
6,99
9,10
8,00
5,80
5,45
7,10
6,55
5,74
6,66
8,12
5,93
4,51
5,17
7,69
7,48
8,01
6,80
6,91
5,91
5,67
233
259
148
255
214
314
170
362
323
228
3
319
146
147
253
204
183
310
310
250
280
* Società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società semplici, società di fatto e società individuali con meno di 20 addetti
** Società semplici, società di fatto, società in accomandita semplice e società in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20, società di capitali,
cooperative e altre tipologia giuridiche (ad es. consorzi) per l’esercizio di attività di impresa.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
Le più colpite dal razionamento del credito sono
le imprese artigiane: a dicembre 2012 lo stock di finanziamenti è diminuito del 5,7% rispetto a fine
2011, e si attesta a 52,5 miliardi.
Sul fronte dei debiti della Pa verso le imprese fornitrici di beni e servizi, Confartigianato rileva che nel
2012 l’Italia è il Paese europeo con la somma più alta:
91 miliardi. Una cifra che rispetto al 2009 è aumentata
di 0,3 punti di Pil, a fronte del calo registrato in Francia, Regno Unito e Spagna. Nello stesso triennio 20092012 il credito alle imprese sul Pil è sceso dal 56,6% al
55,9%, con una flessione di 0,8 punti di Pil.
Record negativo in Europa anche per i tempi di
pagamento della Pa italiana: 170 giorni, vale a dire
109 giorni in più rispetto alla media Ue.
Gli imprenditori italiani pagano molto caro il
ritardo dei pagamenti della Pa rispetto ai 30 giorni
previsti dalla Direttiva europea in vigore da quest’anno: infatti, nell’attesa di quanto loro dovuto, sono
costretti a finanziarsi rivolgendosi alle banche e
ciò provoca un extra costo di ulteriori 2,2 miliardi.
«I nostri dati – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – confermano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle
di piccola dimensione, è molto critica. Quel che è più
grave e paradossale è che gli imprenditori sono costretti a indebitarsi con le banche per compensare i
mancati pagamenti da parte della Pa e di altre aziende. I problemi di liquidità degli imprenditori devono
essere affrontati con uno sforzo comune straordinario e un impegno responsabile da parte del sistema
bancario. Soprattutto per scaricare le tensioni creditizie delle piccole imprese, occorre risolvere subito il
gravissimo problema dei ritardi di pagamento della
Pa nei confronti delle imprese con la compensazione
secca, diretta e universale tra i debiti della Pa verso le
imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese
verso lo Stato». Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
11
associazione
confartigianato
Tassi attivi effettivi* per finanziamenti per cassa a imprese non finanziarie riferiti a operazioni
in essere per provincia
31 marzo 2013 - tassi, var. in punti base su 31 marzo 2012 e rank. Rischi autoliquidanti
Rank
Provincia
tasso
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
Crotone
Catanzaro
Vibo Valentia
Carbonia-Iglesias
Agrigento
Enna
Cosenza
Foggia
Siracusa
Reggio Calabria
Caltanissetta
L’aquila
Ogliastra
Brindisi
Trapani
Palermo
Caserta
Rieti
Barletta-Andria-Trani
Lecce
Frosinone
Salerno
Massa Carrara
Potenza
Campobasso
Messina
Savona
Olbia-Tempio
Grosseto
Avellino
Catania
Benevento
Taranto
La Spezia
Viterbo
Isernia
Teramo
Arezzo
Chieti
Latina
Roma
Lodi
Napoli
Prato
Terni
Nuoro
Ragusa
Livorno
Sassari
Verbano-Cusio-Ossola
Pavia
Imperia
Pescara
Genova
Bari
Tasso
effettivo
marzo 2013
Var. in
punti base
su marzo
2012
Rank
var. in p.b.
8,40
7,99
7,82
7,78
7,71
7,52
7,51
7,40
7,27
7,26
7,23
7,22
7,22
6,99
6,95
6,85
6,85
6,78
6,73
6,72
6,65
6,62
6,59
6,57
6,56
6,53
6,50
6,48
6,47
6,46
6,40
6,38
6,38
6,36
6,34
6,32
6,26
6,25
6,23
6,22
6,20
6,13
6,11
6,10
6,04
5,98
5,97
5,95
5,94
5,94
5,92
5,87
5,84
5,82
5,80
108
73
34
72
41
92
6
14
-7
15
-72
64
55
35
3
17
20
78
32
32
36
35
60
4
-41
27
19
51
54
2
8
31
33
33
51
-23
-19
29
-46
1
1
38
-18
33
64
-121
-13
20
51
-50
28
29
17
13
-22
1
4
19
5
14
2
60
45
80
44
107
6
9
17
65
42
36
3
24
25
16
17
8
62
101
30
37
11
10
68
54
26
21
21
13
96
93
27
102
70
70
15
92
21
6
109
87
34
11
104
29
27
42
49
95
Rank
Provincia
tasso
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
Medio Campidano
Asti
Cagliari
Monza e Brianza
Torino
Perugia
Fermo
Siena
Ascoli Piceno
Pisa
Sondrio
Gorizia
Vercelli
Ancona
Modena
Pesaro e Urbino
Firenze
Matera
Varese
Lucca
Como
Venezia
Novara
Verona
Pistoia
Cremona
Alessandria
Bergamo
Rovigo
Ferrara
Reggio Emilia
Biella
Aosta
Trieste
Macerata
Vicenza
Piacenza
Milano
Rimini
Brescia
Pordenone
Padova
Ravenna
Bologna
Belluno
Trento
Oristano
Lecco
Parma
Treviso
Forlì-Cesena
Mantova
Cuneo
Udine
Bolzano
Tasso
effettivo
marzo 2013
Var. in
punti base
su marzo
2012
Rank
var. in p.b.
5,80
5,78
5,71
5,71
5,64
5,62
5,60
5,58
5,55
5,55
5,52
5,51
5,47
5,45
5,44
5,42
5,40
5,35
5,31
5,30
5,27
5,24
5,23
5,23
5,20
5,19
5,15
5,15
5,14
5,12
5,03
5,03
4,97
4,97
4,96
4,94
4,92
4,84
4,84
4,83
4,79
4,74
4,74
4,72
4,71
4,69
4,65
4,65
4,61
4,60
4,59
4,57
4,43
4,30
3,84
-127
11
-15
14
6
34
22
12
7
-24
27
19
8
-7
17
14
1
-109
-32
4
4
-12
-16
11
-7
26
3
-1
-13
-25
20
-9
-7
-53
7
14
18
11
0
-7
-1
-1
-7
-7
7
8
-67
-20
18
-13
-9
3
-4
-48
-36
110
51
90
47
60
19
33
50
59
97
31
38
54
77
41
47
69
108
99
62
64
86
91
51
77
32
65
73
87
98
34
84
80
105
57
45
40
53
72
80
73
73
77
80
57
54
106
94
39
89
84
65
76
103
100
* media ponderata dei tassi effettivi applicati alla clientela (società non finanziarie e famiglie produttrici) escludendo le operazioni a tasso agevolato
NB: indagine basata sui dati che gli intermediari devono inviare per ciascun cliente che alla fine del trimestre di riferimento, abbia segnalato alla Centrale dei
rischi una somma dell’accordato o dell’utilizzato dei finanziamenti oggetto di analisi pari o superiore a 75.000 euro.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
12 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
confartigianato
Fisco, rilevazione
di Confartigianato
Imu su immobili produttivi: nel 2012 è costata alle imprese 9,3 miliardi e
da gennaio è già aumentata di 491,2 milioni, +8,3%. Con Tares le tasse sulle
imprese e famiglie cresceranno del 17,6%.
di Ufficio Studi Confartigianato
9,3
miliardi: è quanto hanno pagato
nel 2012 gli imprenditori italiani per
l’Imu sugli immobili produttivi.
Una somma pari al 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno. Ma da gennaio
2013 l’imposta municipale sui capannoni delle imprese è più costosa: infatti l’aumento automatico da
60 a 65 del moltiplicatore da applicare alle rendite
catastali per gli immobili produttivi, scattato da inizio anno, ha fatto lievitare il prelievo Imu dell’8,3%,
pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le
aziende italiane.
In vista delle decisioni del Governo su Imu e Tares, Confartigianato ha calcolato l’impatto dei due
tributi su imprese e famiglie.
E si scopre che, rispetto all’Ici, l’Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani.
A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani
ha aumentato l’aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l’aliquota base del
7,6 per mille e soltanto l’1,6% dei Comuni l’ha ridotta:
con il risultato che l’aliquota media nazionale applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille,
a fronte del valore base del 7,6 per mille.
Se l’Imu ha aumentato il prelievo fiscale sulle imprese, le cose non sembrano migliorare con la Tares.
Secondo Confartigianato, l’applicazione del nuovo
tributo su rifiuti e servizi provocherà un aumento
medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più
rispetto a quanto avviene con l’applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia.
I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni
dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013
sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo
2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura,
negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il +56,6%.
Per alcune tipologie di imprese, l’applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso
delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in
piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e
che, con l’introduzione della Tares, subirebbero rincari
del 301,1%. Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in
più. Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più.
«Gli imprenditori – commenta il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – non possono sopportare
ulteriori aumenti di pressione fiscale, né l’incertezza su
tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l’Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri
laboratori vanno esentati dall’imposta perché sono la
nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno
trovate soluzioni che, oltre a evitare l’inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa». Dinamica inflazione e tariffe rifiuti in Italia ed Eurozona
var. % cumulata
Inflazione
Ultimo anno: marzo 2012-marzo 2013
Tra due recessioni: marzo 2008-marzo 2013
Dieci anni: marzo 2003-marzo 2013
Differenza tariffa
rifiuti-inflazione
Tariffa rifiuti
Eurozona
Italia
Diff.
Italia-Uem
Eurozona
Italia
Diff.
Italia-Uem
Eurozona
Italia
1,7
9,6
22,8
1,8
11,4
25,8
0,0
1,8
3,1
2,0
11,5
32,2
4,9
22,1
56,6
2,9
10,5
24,4
0,3
2,0
9,4
3,1
10,7
30,8
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
13
associazione
confartigianato
Stima dell’incremento del prelievo pro capite con nuova Tares per regione
incremento di 0,30 euro/mq, in media pari a 16,8 euro/abitante
Valore pro capite in euro/abitante
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia-Romagna
Friuli-Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
ITALIA
Costi
Ricavi
%
copertura
costi
Diff. costi
ricavi (a)
148,93
112,05
115,84
169,9
158,19
126,86
204,36
190,55
132,98
131,42
95,41
151,24
145,16
176,29
163,11
195,33
132,74
154,35
132,02
142,94
156,57
134,58
93,43
102,07
167,02
149,61
120,94
196,71
183,6
121,56
125,74
85,35
148,63
132,48
152,4
145,31
188,99
124
148,09
121,03
138,94
147,43
90,4
83,4
88,1
98,3
94,6
95,3
96,3
96,4
91,4
95,7
89,5
98,3
91,3
86,4
89,1
96,8
93,4
95,9
91,7
97,2
94,2
14,35
18,62
13,77
2,88
8,58
5,92
7,65
6,95
11,42
5,68
10,06
2,61
12,68
23,89
17,80
6,34
8,74
6,26
10,99
4,00
9,14
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ispra e Istat
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Gettito in milioni di euro
Quota Incremento
Precedente
servizi (b) Tares (a+b)
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
16,8
31,2
35,5
30,6
19,7
25,4
22,8
24,5
23,8
28,3
22,5
26,9
19,4
29,5
40,7
34,6
23,2
25,6
23,1
27,8
20,8
26,0
176
54
200
963
649
147
1.082
288
1.179
194
27
648
537
250
727
693
128
131
15
674
8.756
Con Tares
Var.
Var. %
217
74
260
1.076
760
175
1.217
325
1.453
228
35
732
656
316
900
778
154
151
19
776
10.299
41
20
60
114
110
28
135
37
274
35
8
85
120
67
173
85
26
20
4
101
1.543
23,2
37,9
30,0
11,8
17,0
18,8
12,4
13,0
23,2
17,9
31,5
13,1
22,3
26,7
23,8
12,3
20,6
15,6
23,0
15,0
17,6
associazione
accordi
Ammortizzatori sociali
in deroga
Firmato il terzo protocollo 2013
Il Presidente della Provincia
Autonoma di Trento, Alberto Pacher,
e i rappresentanti di tutte le parti
sociali hanno firmato lo scorso
9 settembre il protocollo d’intesa
che fissa i criteri di utilizzo delle
ulteriori risorse – 2.825.235,40 euro –
assegnate dallo Stato per finanziare
l’ultima tranche del 2013 degli
ammortizzatori sociali in deroga.
Al tavolo della Sala Fedrizzi, nella
sede della Provincia, erano presenti,
accanto al Presidente Pacher,
i rappresentanti di Confindustria
Trento; Associazione Artigiani
e Piccole Imprese (Roberto
De Laurentis); Unione Commercio,
turismo, servizi professionali
e piccole imprese; Confesercenti;
Associazione albergatori e imprese
turistiche; Coldiretti; CGIL (Paolo
Burli); CISL (Lorenzo Pomini);
e UIL (Walter Alotti).
di Stefano Frigo
Q
per complessivi 5.600.000 euro. Ad esempio, è stato
previsto un allentamento dei criteri selettivi di accesso
agli ammortizzatori sociali in deroga stabilito nei precedenti protocolli. Viene meno, in particolare, il limite
di 500 ore autorizzate di media per lavoratore sul complessivo periodo dal 2010 al 2012, mentre il periodo
massimo di sospensione dal lavoro per singolo lavoratore viene aumentato da 200 ore a 400 ore.
Il nuovo protocollo aumenta, a partire dall’1 settembre 2013, il possibile ricorso alla mobilità in deroga. Inoltre, prevede l’inclusione fino a fine anno dei
lavoratori con età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, iscritti in lista di mobilità
(ai sensi della Legge n. 236/1993), senza diritto all’indennità di mobilità nazionale e con scadenza dell’indennità di disoccupazione a decorrere dall’1 settembre 2013, ovvero già beneficiari di sostegno al reddito
provinciale (ai sensi dell’intervento n. 24 del Piano
degli interventi di politica del lavoro).
La durata massima complessiva degli interventi di
sostegno al reddito a favore dei lavoratori interessati
(sostegno al reddito provinciale e indennità di mobilità in deroga) è prevista in otto mesi, con scadenza
comunque al 31 dicembre 2013.
La sottoscrizione del protocollo di intesa è stata l’occasione per il Presidente della Provincia Autonoma di
Trento, Alberto Pacher, di tornare a ragionare con le
Parti Sociali sulla costruzione di strumenti a favore di
imprese e lavoratori per la fase successiva al termine
dell’esperienza degli ammortizzatori sociali in deroga.
Tale strumento, come previsto dalla legge Fornero, cesserà definitivamente a far data dall’1 gennaio 2017. uello sottoscritto è il terzo protocollo d’intesa firmato nel corso del 2013. Il primo venne
sottoscritto il primo febbraio e fissava i criteri
di utilizzo della prima “rata” assegnata dallo Stato alla Provincia Autonoma di Trento, che ammontava a
1.200.000 euro. Il secondo fu sottoscritto il 31 maggio
2013, in relazione a un’ulteriore assegnazione statale
che ammontava a 1.640.000 euro. Il protocollo firmato
oggi stabilisce i criteri per l’utilizzo della terza tranche di
assegnazione statale per coprire i fabbisogni degli ammortizzatori in deroga per il restante 2013, che ammonta a 2.825.235.40 euro. La firma, del terzo protocollo di
intesa dall’inizio del 2013 con le parti sociali fissa i criteri di utilizzo delle risorse assegnate dallo Stato per gli
ammortizzatori sociali in deroga.
L’accordo segue l’assegnazione alla Provincia di ulteriori risorse statali di oltre 2.800.000 euro, che portano a un totale di risorse assegnate nell’anno corrente
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
15
associazione
anap
Assemblea organizzativa
nazionale Anap
CRESCERE IN UNA LOGICA DI SISTEMA
di Claudio Cocco
i è tenuta nel mese di giugno nella località toscana di San Vincenzo l’Assemblea organizzativa dell’Anap avente come tema principale:
Crescere in una logica di Sistema.
Un fattivo apporto ai lavori è stato dato anche dai
rappresentanti di Trento Claudio Cocco e Lucia Bailo, presenti sia nella fase preparatoria che a San Vincenzo nella Commissione organizzativa e nella Commissione Sanità.
In estrema sintesi il documento finale indica le
prossime strategie politico-sindacali che devono essere fatte proprie da Confartigianato e portate avanti
con forza e determinazione a livello politico.
Partendo dal principio che l’Anap deve essere
considerata un valore aggiunto per il sistema Confartigianato, il Presidente nazionale Palazzi ha ribadito che l’Associazione pensionati aumenta la rappresentatività e consente di rafforzare la presenza
del mondo artigiano nella società civile, favorendo
S
anche lo sviluppo associativo, organizzativo e dei
servizi. Per la nostra Associazione queste non sono
novità. Il cambio ai vertici associativi quattro anni
fa ha portato subito alla luce l’importanza di aggregare e coinvolgere gli anziani nella vita associativa
favorendo in ogni modo l’adeguamento delle strutture a ciò preposte.
Tornando all’Assemblea nazionale i punti chiave
emersi durante i lavori sono: convinzione, concretezza e capacità.
Convinzione significa che tutte le parti del Sistema coinvolte nella crescita dell’Anap siano davvero
convinte di questa opportunità o esigenza. Convinzione occorre anche e soprattutto da parte di tutte le
componenti di Confartigianato affinché condividano le iniziative che sono alla base della crescita (formazione, marketing, sensibilizzazione delle Associazioni e “stimolo” nei confronti degli operatori Inapa
e Caaf).
Incontri Anap
ha conferito particolare importanza a questi incontri
facendo sentire soprattutto gli artigiani anziani ancora
partecipi, a tutti gli effetti, della grande famiglia artigiana.
Il Presidente, ricordando che siamo la più importante
associazione imprenditoriale del Trentino, ha illustrato
ai presenti le sue recenti prese di posizione in campo
politico, affinché i vari partiti prendessero coscienza
del mondo delle piccole e medie imprese, vera spina
dorsale economica della nostra Provincia. «La politica,
infatti, ha sempre pensato più agli affari suoi che alle
piccole e medie imprese, ma oggi tutti devono prendere
atto che esiste un mondo che lavora, produce ricchezza
per tutti e quindi va adeguatamente supportato.
Noi non chiediamo contributi tipo Marangoni che poi
va ad aprire uno stabilimento in Cina, ma tutta una serie
di interventi in campo legislativo e fiscale che agevolino
il nostro lavoro e ci permettano di affrontare nel
migliore dei modi questo difficile momento di crisi.
Questo nell’interesse di tutto il tessuto sociale trentino.
Nonostante la crisi dell’edilizia, dal 1° aprile
di Claudio Cocco
A Casez e a Tesero incontro dei soci Anap della Valle
di Non e delle valli di Fiemme e Fassa.
I soci della Valle di Non e delle valli di Fiemme e Fassa
si sono dati appuntamento per il tradizionale incontro
annuale e pranzo sociale rispettivamente a Casez
e a Stava di Tesero.
Gli incontri, che hanno visto la partecipazione di più
di 300 persone, sono stati organizzati dal Presidente
Comprensoriale Albino Iob coadiuvato dal Sig. Mariano
Bonanno per la Valle di Non e dal Presidente della Valle
di Fiemme Pietro Deflorian, coadiuvato da Mario Iellici,
consigliere provinciale Anap e Tullio Bernard, Presidente
della Valle di Fassa.
Come sempre la presenza di Roberto De Laurentis,
Presidente Provinciale dell’Associazione Artigiani,
16 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
anap
Il presidente Nazionale Palazzi
ha ribadito che l’Anap consente
di rafforzare la presenza del
mondo artigiano nella società civile.
deve essere quella motivata dai così detti “lavori usuranti” con benefici uguali per tutti.
La salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni resta poi una delle nostre principali rivendicazioni. Deve essere immediatamente rivisto il paniere
ISTAT per la rivalutazione dei trattamenti, adattandolo alla peculiarità del pensionato-consumatore e
attuata la neutralizzazione del drenaggio fiscale (cioè
consentire che la pensione lorda e netta aumentino
di pari passo). È inoltre necessario eliminare le discriminazioni tra lavoro dipendente e lavoro autonomo:
assegni familiari, accesso al pensionamento ecc., anche perché con il calcolo contributivo delle pensioni
e con l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi non sono più giustificabili trattamenti differenziati.
In tema di sanità e assistenza occorrono scelte lungimiranti che facciano tesoro della preziosa conquista dell’allungamento della vita e che tengano conto
delle modifiche radicali avvenute negli ultimi 50-60
anni nel modello familiare. Riteniamo inoltre ampiamente insufficiente il rifinanziamento dei fondi
sociali e della non autosufficienza. È fondamentale
fissare costi standard per la sanità e potenziare la
prevenzione. Tra i tanti temi al tappeto si sottolinea
l’esigenza inderogabile di prevedere forme di sostegno economico adeguate alle famiglie che si fanno
carico di accudire in casa anziani e disabili e riqualificare le misure locali di intervento per le non autosufficienze.
L’assemblea ha concluso i suoi lavori con un auspicio. È necessario che venga diffuso nella società un
messaggio positivo dell’apporto degli anziani, specialmente riguardo al rapporto con le nuove generazioni,
con le quali è possibile costruire una comunione di
interessi in molteplici campi da quello familiare a
quello d’impresa, da quello formativo a quello della
cultura. al 31 luglio di quest’anno, nell’artigianato sono stati
creati 940 nuovi posti di lavoro, a dimostrazione
di quanto siamo riusciti a rimanere dignitosi e dare
lavoro anche gli altri. Entrando nelle aziende artigiane
si respira l’essenza del lavoro, della fatica e della
famiglia. E famiglia significa anche anziani che nel
mondo del lavoro artigiano sono più che mai presenti
anche se con mansioni diverse o complementari
al ruolo che ricoprono oggi i figli che hanno proseguito
l’attività paterna».
Ha poi continuato De Laurentis. «Essere artigiani è
anche un modo di vivere, se avessimo voluto lavorare
senza pensieri, magari guadagnando di più, avremmo
fatto altre scelte. La politica deve sapere che dietro
l’artigianato non c’è un mondo di plastica,
ma un insieme di uomini e donne veri,
famiglie legate al territorio dove, fin dalla notte dei
tempi, hanno esercitato attività basilari per lo sviluppo
del genere umano. Giuseppe, il padre di Gesù, era un
falegname e tra cento, mille anni ci saranno sempre
artigiani che lavorano da protagonisti nelle società
in cui vivono.
Il famoso filosofo tedesco Immanuel Kant disse: la
mano è la finestra dell’anima. E la mano degli
artigiani –, ha concluso De Laurentis – è grande».
Nel rispetto delle opinioni politiche di tutti gli associati
all’incontro di Fiemme e Fassa hanno partecipato anche le
candidate alle elezioni provinciali Flavia Angeli
e Francoise Chini. Due donne artigiane imprenditrici
che tanto hanno dato all’Associazione Artigiani e oggi sono
anche molto vicine all’Anap, non per ragioni anagrafiche,
ma per sintonia d’intenti. Presente alla manifestazione
anche il Presidente di tutte le categorie artigiane Armando
Maistri, a testimonianza del legame esistente tra gli
artigiani in attività e coloro che li hanno preceduti.
Come consuetudine ha concluso gli incontri
il Presidente provinciale dell’Anap Claudio Cocco,
illustrando ai presenti scopi e finalità dell’Anap.
Infine un grazie particolare al personale del Patronato
Inapa e dell’Associazione Artigiani presente agli incontri.
Concretezza significa che alle parole seguano i fatti. Se non si portano avanti le iniziative progettate è
impensabile avere un riscontro associativo adeguato.
Capacità significa che i dirigenti e i coordinatori
devono essere idonei a ricoprire i rispettivi ruoli dando vita a una costante opera di formazione e aggiornamento.
Le direttrici di marcia per il prossimo futuro dovrebbero essere impostate a realizzare una struttura
più capillare orientata al territorio avviando anche
azioni di marketing associativo direttamente dal centro e a tal fine si ritiene indispensabile realizzare l’anagrafica unica di Confartigianato persone. In sintesi
il progetto prevede che Inapa, Caaf e Anap mettano
in comune i loro schedari.
Per quanto riguarda la Previdenza diventa molto
urgente occuparsi della spesa previdenziale e della
sua tenuta. Se vogliamo evitare la pericolosa spirale
di aumento contributivo per far fronte al pagamento
delle pensioni o peggio ritoccare le pensioni oltre un
certo limite occorre separare la spesa previdenziale da
quella assistenziale. L’estensore delle presente note è
comunque personalmente favorevole a ritoccare le
pensioni così dette d’oro e rivedere la possibilità di
cumulo tra pensione e redditi da lavoro che vede oggi ad esempio ex dirigenti con più di 6.000-7.000 euro di pensione netti al mese cumulare magari stipendi di pari importo o superiori.
Dal momento che la Previdenza deve essere rivolta alle persone e non alle categorie, l’unica deroga
all’età pensionabile, oltre ovviamente alla invalidità,
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
17
associazione
area appalti
Appalti e contratti
La Regione si avvale
dell’agenzia provinciale
La collaborazione, che terminerà nel 2017, tra Regione e Agenzia provinciale
per gli appalti e contratti sarà un supporto per l’affidamento di procedure
di aggiudicazione di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture.
di Stefano Frigo
L
a Regione Autonoma Trentino-Alto Adige
avrà il supporto giuridico amministrativo
dell’Agenzia provinciale per gli appalti e
contratti. La Giunta provinciale, su proposta del
presidente, ha approvato lo schema di convenzione che disciplina questa collaborazione e che scadrà nel 2017. L’agenzia darà alla regione supporto
per l’affidamento di procedure di aggiudicazione
di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture; in particolare, l’agenzia aprirà alla regione l’accesso al Mercato Elettronico della Provincia Autonoma di Trento (ME-PAT). Con questo accordo
prosegue il percorso di trasformazione della Pubblica amministrazione nella direzione della specializzazione attraverso centri di alta competenza e
della collaborazione tra enti diversi.
Tutti gli oneri economici legati alle attività svolte
in esecuzione dell’accordo sono a carico della Regione. Il supporto giuridico amministrativo potrà essere
fornito secondo tre modalità: l’affidamento all’agenzia delle funzioni di stazione appaltante; l’affidamento all’agenzia di un servizio di consulenza in una o
più fasi della procedura di gara svolta direttamente
dalla Regione; l’utilizzo delle funzioni di centrale di
committenza per necessità omogenee degli enti convenzionati in tema di servizi e forniture. L’Agenzia
provinciale per gli appalti e contratti - APAC è stata
istituita dalla legge provinciale n. 3 del 2006. È una
struttura completamente dedicata agli appalti e agli
approvvigionamenti per l’intero sistema della Provincia e degli enti strumentali. Svolge inoltre una funzione di supporto ai comuni.
Nel corso di quest’anno l’agenzia ha avviato il
mercato elettronico provinciale per acquisti di beni e
servizi fino a 200.000 euro. Il mercato elettronico è
nato come strumento per semplificare gli acquisti,
agevolare un confronto reale e tempestivo delle offerte e aprire la pubblica amministrazione alle piccole e
medie imprese. La piattaforma provinciale di e-procurement è l’omologo trentino di Consip, la società per
18 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il
mercato elettronico della Provincia autonoma di
Trento, in sigla ME-PAT, è il nuovo punto di incontro
in rete tra le pubbliche amministrazioni trentine,
compresi comuni, comunità e società di sistema, e le
imprese fornitrici di beni e servizi, per acquisti fino a
200.000 euro di valore, escluso il settore dei lavori
pubblici.
Nel corso dell’estate sono stati pubblicati i primi
bandi di accreditamento per carta, cancelleria e materiale per ufficio; apparecchiature per ufficio, accessori
e materiali; attrezzature multimediali; vestiario, equipaggiamento tecnico e DPI (dispositivi di protezione
individuale); arredi e complementi d’arredo. Sono
una sessantina le domande di abilitazione già presentate da parte dei fornitori.
Con questo nuovo sistema le aziende, dopo essersi
accreditate on-line, possono proporre le loro offerte e
partecipare a modalità di selezione trasparenti e rapide. Possono pubblicare in modo autonomo le informazioni relative a servizi e beni offerti, divisi in base
a specifiche categorie merceologiche. Le amministrazioni e gli enti possono consultare le proposte pubblicate sul catalogo virtuale, confrontare le caratteristiche e compilare un ordine di acquisto o una richiesta
di offerta.
Come in un mercato reale, ogni impresa fornitrice
può visualizzare l’intero contenuto presente sul MEPAT, inclusi gli articoli e i prezzi indicativi pubblicati
dalle altre imprese abilitate. Sono stati realizzati corsi
di formazione, sia per gli operatori degli enti pubblici
che per le aziende e le loro associazioni di categoria,
per prendere confidenza con questa novità che è stata
resa vincolante da alcuni provvedimenti normativi
adottati a livello nazionale. Si tratta, in particolare,
delle disposizioni di razionalizzazione della spesa
pubblica (D.L. n. 52/2012 e D.L. n. 95/2012) che hanno introdotto una serie di vincoli volti a favorire l’utilizzo dei mercati elettronici da parte delle pubbliche
amministrazioni per gli acquisti di prodotti e servizi
di importo inferiore alla soglia comunitaria. associazione
area appalti
Appalti pubblici
Novità nazionali
dal “Decreto del Fare”
Novità in tema di appalti pubblici provengono dalla normativa nazionale e
in particolare dal “Decreto del Fare” D.L. n. 69/2013 recante “Disposizioni
per il rilancio dell’economia” e dalla sua legge di conversione (Legge n.
98/2013).
di Marzia Albasini
I
n tema di Qualificazione S.O.A., l’art. 26 del
D.L. n. 69/2013 proroga al 31 dicembre 2015 la
possibilità di considerare, ai fini della qualificazione SOA, i migliori cinque anni sugli ultimi dieci
per la dimostrazione dei requisiti relativi alla cifra in
affari in lavori, alla dotazione di attrezzature tecniche e all’organico medio annuo, nonché la possibilità di considerare il decennio per la dimostrazione
del requisito dei lavori eseguiti nella categoria di attestazione, anche ai fini dell’individuazione dei cosiddetti “lavori di punta”.
In riferimento alla esclusione automatica delle
offerte anomale, il Decreto proroga di ulteriori due
anni, ossia fino al 31 dicembre 2015, la possibilità
prevista dall’art. 122 comma 9 del Codice appalti per
gli appalti fino alla soglia comunitaria – prevista in 5
milioni di euro – di escludere in via automatica le offerte anomale (cd. “media mediata”). In proposito, si
ricorda che la normativa provinciale prevede il meccanismo di esclusione automatica delle offerte anomale all’art. 63 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2013 (Regolamento provinciale appalti pubblici).
Altro istituto già presente nella nostra normativa
provinciale (segnatamente all’art. 46 bis della L.P. n.
26/1993) e reintrodotto anche nella normativa nazionale è l’istituto della Anticipazione contrattuale per
appalti di lavori pubblici. In particolare, l’art. 26 ter
del D.L. n. 69/2013 consente, in via transitoria fino al
31.12.2014, una deroga al divieto previsto dall’art.
140 del D.P.R. n. 207/2010 prevedendo la corresponsione obbligatoria in favore dell’appaltatore di un’anticipazione pari al 10% dell’importo contrattuale (la
nostra normativa provinciale prevede la corresponsione di un’anticipazione contrattuale pari al 5%
dell’importo del contratto).
Ai sensi della normativa nazionale l’erogazione di
tale anticipazione, che deve essere corrisposta entro
15 giorni dalla data di effettivo inizio dei lavori (pena
il pagamento degli interessi corrispettivi ai sensi dell’art. 1282 C.C.), è subordinata alla costituzione da
parte dell’impresa di una garanzia fideiussoria (banca-
ria o assicurativa) pari all’anticipazione, maggiorata
del tasso di interesse legale. L’importo della garanzia
è gradualmente e automaticamente ridotto in corso
d’opera in rapporto al progressivo recupero dell’anticipazione da parte della Stazione appaltante.
Preme segnalare, inoltre, l’importante principio
introdotto dalla Legge di conversione in tema di suddivisione degli appalti in lotti: l’art. 26 bis del D.L.
n. 69/2013 introduce l’obbligo per le Amministrazioni di motivare nella Determinazione a contrarre le ragioni della mancata suddivisione dell’appalto in lotti,
con un evidente favore alla regola di suddivisione degli appalti in lotti, da sempre sostenuto anche dalla
nostra Associazione. Anche alla luce di tale importante novità, non mancheremo di sollecitare nuovamente anche a livello provinciale una maggiore applicazione di tale principio, volto a favore di una maggiore
specialità degli appalti e a favorire l’accesso agli appalti pubblici per le piccole e medie imprese.
In tema di DURC, l’art. 31 del D.L. n. 69/2013 introduce il principio già previsto dalla nostra normativa provinciale (art. 43 della L.P. n. 26/1993) secondo
il quale, qualora in occasione delle verifiche da effettuarsi in occasione dei SAL venga riscontrato il DURC
irregolare del Subappaltatore, le Stazioni appaltanti
devono trattenere solo un importo pari alle inadempienze accertate e non più tutto l’importo dell’intero
SAL.
In riferimento alla validità temporale del DURC
per contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, il
Decreto aveva esteso la validità a 180 giorni, mentre
la legge di conversione ha limitato la validità a 120
giorni dalla data di emissione.
Nell’ambito pubblico, il DURC in corso di validità
richiesto dall’Amministrazione per la verifica dei requisiti dichiarati in fase di gara dovrà essere utilizzato
anche per l’aggiudicazione e la stipula del contratto
di appalto, senza necessità di richiederne uno ulteriore. Dopo la stipula del contratto, le Stazioni appaltanti devono richiedere un nuovo DURC, che può essere
utilizzato con validità di 120 giorni per i pagamenti
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 19
associazione
area appalti
APPALTI PUBBLICI DI INTERESSE PROVINCIALE:
MODIFICHE AL D.P.P. N. 9-84/LEG/2012
In ambito locale, si segnala la pubblicazione del D.P.P.
n. 14-116/Leg/2013 che introduce importanti
modifiche al D.P.P. n. 9-84/Leg/2012, Regolamento
di attuazione della L.P. n. 26/1993 concernente
norme in materia di lavori pubblici di interesse
provinciale, in vigore a decorrere dal 28 agosto 2013.
Procedura negoziata per appalti fino a 2 milioni
di euro. Il nuovo art. 217 bis del D.P.P.
n. 9-84/Leg/2012 dà attuazione alla disciplina
inerente alla procedura negoziata per appalti
da 1 milione a 2 milioni di euro (introdotta dalla
L.P. n. 9/2013 nella L.P. 26/1993 e applicabile per due
anni decorrenti dall’entrata in vigore del Decreto,
ovvero sino al 28 agosto 2015). Il Regolamento
stabilisce che in tali procedure, gestite dall’Agenzia
Provinciale per gli Appalti (APAC) devono essere
invitate n. 20 imprese concorrenti, selezionate
in base all’elenco telematico di cui all’art. 54 del
Regolamento.
Sempre in tema di procedure di gara, il Decreto
modifica il comma 1 dell’art. 178 del D.P.P.
n. 9-84/Leg/2012, introducendo la possibilità per
le Stazioni appaltanti di utilizzare l’elenco telematico
delle imprese di cui all’art. 54 del regolamento (non
più solamente per le procedure negoziate, ma anche)
ai fini della selezione delle n. 7 imprese da invitare
dei SAL e per l’ottenimento del certificato di collaudo
(o di regolare esecuzione). Alla scadenza dei 120 giorni le Amministrazioni sono tenute a richiedere un
nuovo DURC. Resta comunque fermo l’obbligo di richiedere un ulteriore DURC per il pagamento del saldo finale.
Per quanto riguarda i Subappaltatori la norma prevede che il DURC, in corso di validità, sia necessario per
il rilascio dell’autorizzazione nonché per il pagamento
dei SAL e certificato di collaudo o regolare esecuzione.
È stata inoltre introdotta un’importante novità: la
possibilità di utilizzare il DURC anche per contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture diversi da quelli per i quali è stato espressamente acquisito.
In via transitoria fino al 31 dicembre 2014, la legge
di conversione ha esteso la validità a 120 giorni anche in riferimento al DURC richiesto per lavori privati.
Il Decreto (art. 50 del D.L. n. 69/2013) ha introdotto nuove modifiche alla disciplina della responsabilità solidale negli appalti, eliminando l’IVA dal campo applicativo della disposizione e lasciando invece
in vigore la responsabilità solidale fiscale contenuta
nell’art. 35, comma 28 - 28 ter del D.L. n. 223/2006
in riferimento al versamento delle ritenute IRPEF sul
reddito dei dipendenti impiegati nell’appalto.
Novità anche in riferimento alla entrata in vigore
della cd. “Performance Bond” - Garanzia Globale
20 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
alle procedure di cottimo fiduciario.
Al fine di garantire la partecipazione ai cottimi
fiduciari anche da parte delle piccole imprese,
le Stazioni appaltanti dovranno attivarsi per
modificare l’elenco telematico delle imprese, al fine
di consentire l’iscrizione anche alle imprese che
non sono in possesso di attestazione S.O.A.
Il Decreto, inoltre, modifica il comma 3 dell’art. 45
del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012, rendendo (non più
obbligatorio, ma) facoltativo e a discrezione delle
Stazioni appaltanti il sopralluogo dei luoghi
interessati dai lavori, prima della presentazione
dell’offerta.
In tema di Libro del personale ai fini della sicurezza
e della regolarità del lavoro, il nuovo comma 7 ter
dell’art. 217 del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012 stabilisce che
fino a due anni dall’entrata in vigore del decreto
(ossia fino al 28 agosto 2015) il Libro del personale
è istituito solamente in caso di appalti di importo
superiore a 500.000 euro.
Infine, in tema di selezione delle imprese da invitare
alle gare di appalto, il nuovo comma 7 bis all’art. 217
del D.P.P. n. 9-84/Leg/2012 chiarisce che il nuovo
comma 2 bis dell’art. 36 della L.P. n. 26/1993 – come
modificato dalla L.P. n. 9/2013 – si applica alle
procedure i cui bandi o lettere di invito sono
pubblicati o spedite successivamente alla data
di entrata in vigore del D.P.P. n. 14-116/Leg/2013,
ovvero successivamente al 28 agosto 2013.
di Esecuzione (art. 21 del D.L. n. 69/2013), che è stata
prorogata al 30.06.2014. Si precisa che la garanzia globale di esecuzione è prevista dal Codice appalti come
obbligatoria per appalti di progettazione esecutiva ed
esecuzione di lavori di ammontare superiore a 75 milioni di euro, nonché facoltativa per gli appalti di sola
esecuzione di lavori di ammontare superiore a 100
milioni di euro.
Da ultimo, si segnala il nuovo comma 3 bis all’art.
82 del Codice appalti (D. Lgs. n. 163/2006), che stabilisce che «il prezzo più basso è determinato al netto
delle spese relative al costo del personale, valutato
sulla base dei minimi salariali definiti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore tra le organizzazioni
sindacali dei lavoratori e le organizzazioni dei datori di
lavoro comparativamente più rappresentative sul piano
nazionale, delle voci retributive previste dalla contrattazione integrativa di secondo livello e delle misure di adempimento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro».
Preme evidenziare che talune delle novità introdotte a livello nazionale non hanno ancora trovato
recepimento nella normativa provinciale. Rimaniamo pertanto in attesa di direttive da parte della Provincia al fine di chiarire le modalità di applicazione
delle disposizioni riportate anche nella nostra Provincia. associazione
area appalti
Appalti di lavori pubblici di interesse provinciale
Obbligo di iscrizione
agli elenchi telematici
Gli elenchi sono ora accessibili anche a imprese che non sono in possesso
di attestazione SOA; è possibile, infatti, iscriversi dichiarando i dati di iscrizione
alla Camera di Commercio.
di Marzia Albasini
L
e imprese che intendano partecipare agli appalti pubblici di lavori indetti dalle Pubbliche amministrazioni sono tenute a iscriversi
agli elenchi telematici, tenuti presso ogni Ente pubblico.
Gli elenchi sono ora accessibili anche a imprese che non sono in possesso di attestazione SOA
In tal caso è possibile per le imprese iscriversi dichiarando i dati di iscrizione alla Camera di Commercio, avendo a riferimento il settore di attività dell’impresa.
Ricordiamo che gli elenchi telematici sono istituiti
ai fini della selezione delle imprese da invitare alle gare di appalto. In particolare:
• l’art. 54 del Regolamento provinciale prevede l’obbligo per gli enti di attingere agli elenchi per le gare
di appalto indette mediante procedura negoziata
senza previa pubblicazione del bando di gara (ossia
le gare di appalto comprese tra 500.000 euro e
1.000.000 di euro con invito diretto di n. 12 imprese selezionate dall’elenco);
• l’art. 178, comma 1, del D.P.P. 11/05/2012, n. 984/Leg. prevede la possibilità di attingere a tale elenco telematico anche ai fini della selezione delle imprese da invitare alle procedure di affidamento di
spese in economia mediante cottimo fiduciario
(ossia le gare di appalto di importo inferiore a
500.000 euro con invito diretto di n. 7 imprese, scelte tra imprese di fiducia).
Gli elenchi sono soggetti ad aggiornamento con
cadenza annuale. Le imprese hanno la possibilità di
comunicare in ogni momento le variazioni rispetto
alle categorie e classifiche possedute.
Ai fini dell’iscrizione è necessario essere in possesso di PEC e di FIRMA DIGITALE.
L’iscrizione all’elenco si svolge in due fasi:
• fase 1: compilazione dei campi informativi in una
maschera sul sito, con indicazione dell’indirizzo
PEC. Dopo aver completato questa fase, l’impresa riceverà una e-mail all’indirizzo PEC indicato, contenente le informazioni per completare l’iscrizione
nell’elenco telematico;
• fase 2: conferma dei dati attraverso il caricamento
nel sistema di un file firmato con firma digitale, contenente gli stessi dati. Dopo aver completato questa
fase, l’impresa riceverà una e-mail, all’indirizzo PEC
indicato dalla medesima, a conferma dell’avvenuta
iscrizione nell’elenco telematico.
Le imprese interessate a partecipare ad appalti
pubblici con l’ente PAT possono iscriversi all’elenco
accedendo al sito http://www.appalti.provincia.
tn.it/registrazione_imprese/
Ogni Ente pubblico, presso il proprio sito web, ha
istituito un format analogo a quello della Provincia, a
cui le imprese sono tenute a registrarsi al fine di essere
invitate alle gare di appalto di lavori. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
21
associazione
fallimenti
Crisi, ogni giorno
falliscono 40 imprese
L’Ansa ha visionato i dati Cerved:
nel primo trimestre 2013
registrati 3.500 fallimenti, il 12%
in più rispetto al 2012. Da gennaio
a marzo 23mila imprese (+7%)
hanno avviato procedure di
insolvenza o liquidazione volontaria.
N
essuna ripresa. Il baratro è sempre più profondo. Nel primo trimestre 2013 in Italia i fallimenti delle imprese hanno toccato un nuovo record: 3.500 procedure avviate, +12% rispetto
allo stesso periodo del 2012. Lo affermano i dati
Cerved (società che si occupa di “orientare” banche e manager in merito alla solidità delle imprese) visionati dall’Ansa.
Complessivamente nei primi tre mesi si contano
circa 23mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in
aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del
2012. Oltre ai fallimenti, continuano infatti a crescere anche le liquidazioni: hanno deciso di chiudere volontariamente l’attività 19mila aziende in bonis
(senza precedenti procedure concorsuali), un dato in
aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno.
Secondo il Cerved il fenomeno più rilevante è il
forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua, un
boom che porta al 13% l’incremento delle procedure
di insolvenza diverse dai fallimenti.
I primi tre mesi del 2013 hanno segnato un cambio di tendenza dei fallimenti dal punto di vista territoriale: il Nord Est, in cui il numero di default era
22 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Fallimenti in regione,
semestre nero: +26,9%
TRENTO - Con la crisi non solo sono aumentati
i fallimenti ma hanno chiuso anche imprese storiche,
tra il 2008 e il 2012 sono circa 9.000 quelle che,
nonostante oltre 50 anni di attività, hanno dovuto
alzare bandiera bianca. Secondo elaborazioni
e stime dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio
di Monza e Brianza, nel primo semestre del 2013,
inoltre, si sono registrate circa 6.500 nuove
procedure fallimentari, in aumento rispetto allo
scorso anno del +5,9%. E la nostra regione
è tra quelle che fa segnare l’incremento più elevato.
A livello territoriale, si registra una variazione
più evidente di nuovi fallimenti in Toscana (+33,8%
rispetto allo scorso anno), Calabria (+31%)
e Trentino-Alto Adige (+26,9%).
L’incidenza dei fallimenti è più elevata in Lombardia,
dove si sono iscritte tra gennaio e giugno 2013 più
di 1.400 procedure di fallimento (1,8 imprese
su 1000; +7,5% in un anno). In più della metà
dei casi, si tratta di imprese nate tra il 2000 e il 2009
(2,5 imprese su 1000).
in diminuzione dalla metà del 2011, ha fatto registrare una forte impennata delle procedure, con un
incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del 2012 (+24%). L’aumento dei fallimenti non
risparmia comunque nessuna area del Paese: la corsa
procede con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15%) e a
ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%), nel
Sud e nelle Isole (+3%). S.F.
associazione
anti-crisi
Le nuove agevolazioni
Irap
per le attività produttive sostitutive
La delibera è stata approvata dalla Giunta provinciale su proposta
dell’Assessore all’industria in attuazione della legge Finanziaria.
N
uovo intervento anti-crisi e a tutela dell’occupazione della Giunta provinciale che
oggi ha deciso le nuove agevolazioni
Irap per le attività produttive sostitutive. La delibera affina, a favore delle imprese, l’impostazione della legge Finanziaria 2013 in materia di agevolazioni Irap per le nuove iniziative produttive.
L’intervento – proposto dall’Assessore provinciale all’industria – si propone di favorire le attività
sostitutive di imprese cessate: dal 20 settembre
l’esenzione per cinque anni dell’Irap si applica
anche alle nuove imprese derivanti da trasformazione, fusione o scissione di imprese preesistenti.
L’esigenza era emersa di recente, in occasione del
subentro di proprietà dell’Acciaieria Valsugana.
A distanza di poche settimane, la Giunta provinciale ha tradotto in risposta un’esigenza concreta, pensata in prospettiva a garanzia anche dei livelli di occupazione e in grado di aumentare la
capacità del Trentino di incentivare le nuove iniziative, assicurando la continuità di attività produttive cessate o in difficoltà.
La delibera dello scorso 20 settembre affina gli effetti della legge Finanziaria che aveva introdotto l’esenzione Irap per i primi cinque anni a favore delle
nuove iniziative imprenditoriali che si insediano sul
territorio, a partire dal 2013, cioè l’esenzione totale
dall’imposta per i primi cinque anni. Nella sua versione originaria, la Finanziaria disponeva che questa
esenzione non si applicasse alle nuove imprese derivanti da trasformazione, fusione o scissione di imprese preesistenti o comunque dalla mera prosecuzione di attività già esercitate in precedenza: e ciò
per evitare speculazioni, cioè operazioni societarie
che diano luogo a nuove imprese soltanto di facciata. In questo caso, la prosecuzione di attività avviene
dunque attraverso una discontinuità proprietaria e
salvaguardando opportunità occupazionali e potenzialità produttive che altrimenti andrebbero perdute. Si tratta, in altre parole, di operazioni di notevole
interesse collettivo, e meritevoli perciò di essere particolarmente sostenute. L’esigenza era sorta di recente con l’avvicendamento della proprietà dell’Acciaieria Valsugana. In questo caso, il polo industriale ha
ripreso la precedente produzione grazie al gruppo
imprenditoriale svizzero Klesch, il quale ha affittato
l’azienda dal concordato del gruppo Leali attraverso
una nuova società, con sede legale a Borgo, la Leali
Steel s.p.a. Di qui la “miglioria” al principio ordinario della normativa, grazie alla quale potranno fruire
dell’esenzione totale dall’Irap anche le nuove iniziative «che attuano progetti di sviluppo aziendale
comprendenti il rilancio di attività esercitate sul territorio provinciale da imprese cessate o in fase di cessazione, garantendo i livelli occupazionali», purché
la nuova impresa abbia un assetto proprietario sostanzialmente diverso da quello dell’impresa cessata.
La Giunta provinciale ha perciò approvato oggi la
delibera di attuazione di questa nuova norma, che
ha già incontrato il parere favorevole della competente Commissione del Consiglio provinciale. Nel
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 23
associazione
anti-crisi
dettaglio, la delibera definisce, in particolare, che
cosa si intenda per:
• nuova iniziativa, prevedendo che debba nascere
una nuova impresa, con sede legale e operativa in
Trentino, non essendo sufficiente l’ampliamento di
imprese esistenti, pur se riferito all’assorbimento di
beni e personale di imprese cessate;
• progetti di sviluppo aziendale comprendenti il
rilancio di attività esercitate sul territorio, cioè
qualsiasi forma di programmazione aziendale che,
per proseguire o riconvertire attività precedentemente svolte da altre imprese, contempli nuovi investimenti o nuove assunzioni in misura almeno
pari al 30% delle unità lavorative previste nella
nuova iniziativa;
• imprese cessate o in fase di cessazione, fra le quali rientrano le imprese inattive, in liquidazione, in
concordato o fallite, ma anche quelle che hanno
ceduto o affittato un ramo d’azienda (come nel caso dell’Acciaieria Valsugana);
• assetto proprietario sostanzialmente coincidente
con quello dell’impresa cessata o in fase di cessazione, che esclude l’applicabilità dell’agevolazione
alle società collegate o controllate, e alle imprese di
cui fanno parte uno o più soci dell’impresa cessata
(con una partecipazione superiore al 10%) o loro coniugi, parenti e affini entro il primo grado. La delibera chiarisce infine che si considerano garantiti i livelli occupazionali, qualora venga assunto o trasferito
nella nuova impresa un numero di unità lavorative
pari a quelle occupate nell’attività cessata o in fase di
cessazione, o il minor numero risultante da accordo
sindacale; l’agevolazione è mantenuta nei periodi
d’imposta successivi al primo a condizione del mantenimento di tali livelli occupazionali; sia per il raggiungimento che per il mantenimento dell’occupazione è previsto un margine di tolleranza del 10%.
L’agevolazione disciplinata da questa delibera avrà
effetto per il 2013 e sarà quindi utilizzabile dalle imprese interessate nella dichiarazione Irap 2013 da
presentare entro giugno 2014. Fatturato delle imprese,
continua il periodo nero
In Trentino nel periodo aprile-giugno 2013 c’è stata
una flessione del fatturato complessivo realizzato
dalle imprese dell’1,4% rispetto all’analogo periodo
del 2012 e l’occupazione è in calo del 2,7%.
Lo evidenzia l’indagine trimestrale sulla congiuntura
realizzata dalla Camera di Commercio di Trento.
Per il fatturato si tratta del quinto trimestre negativo
consecutivo. I settori del manifatturiero, del
commercio all’ingrosso, dell’artigianato e delle
costruzioni registrano variazioni negative ma più
contenute, in particolare l’edile per i trimestri
precedenti con -2,6%. Sempre negativo e in crisi
strutturale il settore estrattivo (-12,5%) e molto
negativi anche i servizi alle imprese e del terziario
avanzato (-5,6% su base annua).
La domanda interna registra una costante
contrazione: il fatturato realizzato si riduce su base
tendenziale del 2,2% rispetto a quella nazionale
(-2,8%). La domanda estera evidenzia un segno
positivo, +2%. Sul fronte occupazionale
si è registrato il quarto trimestre negativo
consecutivo. Nei trasporti c’è il calo maggiore
(-8,4%), mentre solo l’artigianato manifatturiero e
dei servizi mantiene un numero di occupati stabile.
Le previsioni degli imprenditori su redditività e
situazione economica aziendale – rileva l’indagine –
sono ancora decisamente negative. «Per uscire dalla
crisi è necessaria una maggiore integrazione fra
i settori e arrivare a una pacificazione», sottolinea
il presidente della Camera di Commercio di Trento,
Adriano Dalpez, secondo il quale «l’ambito
manifatturiero in Trentino, al di là delle difficoltà,
è irrinunciabile per lo sviluppo e il consolidamento
del Pil e dell’occupazione».
Convenzione
Nel mese di settembre è stata stipulata la convenzione
con “Manifattura creativa” per fare in modo che
gli associati possano usufruire dei loro servizi
a condizioni vantaggiose.
CHI È MANIFATTURA CREATIVA
Manifattura Creativa s.a.s. è un’agenzia di marketing,
pubblicità e comunicazione. Nello specifico si occupa di:
• Marketing esternalizzato
• Copywriting (stesura testi)
• Progettazione immagine coordinata
(logo, carta intestata, biglietti da visita)
• Progettazione cataloghi, brochure, depliants,
pieghevoli, locandine
24 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
•
•
•
•
•
Realizzazione pagine pubblicitarie
Sviluppo packaging, espositori e materiale POP
Organizzazione eventi
Pianificazione Media
Progettazione comunicazione esterna (insegne,
personalizzazione flotte aziendali, ecc.).
COSA PROPONE AGLI ASSOCIATI
Manifattura Creativa intende riservare agli associati
uno sconto del 10% sui prezzi di listino abitualmente
praticati sui servizi offerti in modo diretto.
Rimangono quindi esclusi i servizi indiretti (ad esempio
stampa, vestizione automezzi, noleggio sale o
attrezzature, acquisto gadget, ecc.).
associazione
polizze
Le polizze “Indennità
di Lunga Durata”
(Long Term Care)
La “Long Term Care” (in sigla LTC) eroga una copertura finanziaria che
garantisce un’adeguata assistenza nel caso in cui l’Assicurato si trovi in
condizioni di non autosufficienza.
di Walter Tamanini
L’
Italia è un Paese che sta invecchiando e nel
quale è sempre maggiore l’incidenza delle
persone disabili in età avanzata.
Come risulta da fonti ISTAT il 40% delle persone
con più di 80 anni non è autosufficiente e necessita
di adeguata assistenza; a questi dobbiamo aggiungere
anche i giovani che per i più svariati motivi (incidente, malattia, ecc.) sono divenuti disabili.
Per tutti questi soggetti l’assistenza sociosanitaria
dispone, ad oggi, di fondi che coprono meno di un
terzo del fabbisogno reale.
Alcune Regioni concorrono con iniziative proprie
a migliorare il livello assistenziale e, fortunatamente,
la nostra Provincia è fra queste garantendo nei limiti
di bilancio un aiuto, ma non è però sufficiente a coprire tutte le realtà presenti sul territorio.
Gran parte del peso, anche e soprattutto economico, dell’assistenza a un disabile grava sulla famiglia e
come rilevato da un’indagine del CENSIS di alcuni
anni addietro, il 29,4% ricade sul coniuge, il 40,8%
sui figli i quali sempre più spesso si vedono costretti
a ricorrere alla badante (18,6% dei casi): «… laddove
il supporto della rete famigliare non è più sufficiente – avvertiva, infatti, il CENSIS – è massiccio il ricorso al mercato dell’assistenza privata e delle badanti»
e pagare di tasca propria un minimo servizio di assistenza domiciliare (ma anche le Case di riposo non si
possono definire… economiche) può senza fatica distruggere i risparmi di una vita, e non soltanto di chi
ha un reddito medio-basso.
Una possibile soluzione è costituita dalle polizze
“Long Term Care”, letteralmente “assistenza a lungo
termine”, le quali garantiscono una tutela a quanti
vengano a trovarsi nelle condizioni poco sopra accennate.
In Italia questo genere di polizze non è molto
diffuso, colpa in parte anche delle Compagnie di
Assicurazione, mentre in altre nazioni, in particolare Germania e Giappone, hanno una significativa
diffusione.
Ma cosa sono le polizze “Long Term Care”?
Innanzitutto dobbiamo chiarire il concetto di
“non autosufficienza”.
È il non poter condurre autonomamente la propria vita quotidiana senza l’ausilio di una terza persona per poter svolgere un numero minimo (di solito
stimato in tre) delle seguenti attività ordinarie della
vita quotidiana dette “Activities of Daily Living”
(ADL):
• Lavarsi: capacità di lavarsi nella vasca o nella doccia (e anche di entrare e uscire dalla vasca o dalla
doccia), oppure lavarsi in modo soddisfacente in
altra maniera;
• Vestirsi: capacità di indossare, togliersi, allacciare e
slacciare ogni tipo di indumento e, eventualmente,
anche arti artificiali e/o apparecchi protesici;
• Alimentarsi: capacità di ingerire senza aiuto il cibo
preparato da altri;
• Andare in bagno: capacità di andare in bagno e
mingere e/o evacuare mantenendo un livello di
igiene personale soddisfacente;
• Mobilità: capacità di muoversi in casa da una stanza all’altra sullo stesso piano;
• Spostarsi: capacità di passare dal letto a una sedia
o sedia a rotelle e viceversa.
Le statistiche dicono che le cause più frequenti
che rendono una persona non autosufficiente sono
in ordine: la demenza senile, le malattie cardiovascolari, le fratture, le neoplasie, il morbo di Parkinson,
l’Alzheimer.
Vediamo ora le caratteristiche di questa polizza.
La “Long Term Care” (in sigla LTC) eroga una copertura finanziaria che garantisce un’adeguata assistenza nel caso in cui l’Assicurato si trovi in condizioni di
non autosufficienza provocata non solo da infortunio o malattia ma anche da senescenza (cioè il naturale invecchiamento).
Attualmente esistono due tipi di polizze:
• Le polizze LTC “a ripartizione”: queste polizze sono
legate al ramo malattia.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 25
associazione
polizze
Assunti e licenziati:
il saldo sarà negativo
Quest’anno le imprese trentine assumeranno
complessivamente 12.850 persone ma ne
licenzieranno 15.920. Il saldo negativo è pari
a 3.070 unità, il doppio del 2012. In termini
percentuali la perdita occupazionale sarà del 2,5%,
frutto del saldo tra il 10,7% di entrate sul totale
occupati e il 13,2% di uscite. Il dato è peggiore
di Bolzano, dove il saldo negativo fra assunti e
licenziati è dell’1,4%, del Nord Est, dove si attesta
all’1,8%, e della media nazionale, pari al 2,2%.
Il quadro dell’occupazione 2013 è stato fatto
da Unioncamere e ministero del Lavoro attraverso
il sistema informativo Excelsior. A livello nazionale
sono circa 750mila le entrate complessive attese
dalle imprese nel corso del 2013 tra lavoratori alle
dipendenze, collaboratori e altre tipologie
contrattuali, 112mila in meno del 2012. Le assunzioni
previste riguarderanno 563.400 lavoratori
dipendenti, di cui 367.500 non stagionali e quasi
196 mila stagionali, 85mila interinali, 65.700
collaboratori a progetto, 35.300 collaboratori
a partita Iva e occasionali. Ma le assunzioni non
compenseranno i licenziamenti, vicini a quota
1 milione (999.750), producendo un saldo negativo
di 250mila unità.
In Trentino le entrate totali, non solo di lavoro
dipendente, ammontano a 15.040 contro i 16.740
dell’anno scorso, 1.700 in meno pari a una
contrazione del 10%. Le assunzioni non stagionali
e stagionali sono l’85,5% del totale (86,3% l’anno
scorso), i lavoratori interinali il 6,2% (7,3% nel
2012), i collaboratori a progetto il 5,1%, in aumento
sul 4,1% dell’anno scorso, e le partite Iva il 3,2%
contro il 2,4% del 2012.
Le entrate nel lavoro dipendente sono, come detto,
12.850, quasi 1.600 in meno delle 14.440 dell’anno
scorso, un calo dell’11%. Tra esse le assunzioni stabili
sono solo 4.480, cioè 370 in meno dell’anno scorso,
continua a pagina 27
26 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Non vi è accumulazione e il premio pagato nel corso
dell’annualità serve a far fronte al rischio di quell’anno. Possono erogare una diaria (normalmente per
un periodo massimo prefissato) oppure pagano un
capitale in unica soluzione o, rimborsano le spese
sanitarie oppure, ancora, possono erogare direttamente assistenza infermieristica o domiciliare attraverso strutture direttamente convenzionate con
la Compagnia assicurativa.
• le polizze LTC “ad accumulazione”: sono collegate
al ramo vita e prevedono l’accumulo di un capitale
che, in caso di non autosufficienza, fornisca all’Assicurato una rendita (di importo prefissato) normalmente vitalizia oppure fino a che sussiste la condizione di non autosufficienza. Anche queste polizze,
come del resto tutte le altre tipologie, stabiliscono
all’interno del contratto “carenze” ed “esclusioni”.
Vediamo cosa sono.
Con “carenza” è inteso un periodo (detto periodo
di carenza) nel quale si pagano i premi, ma non si ha
copertura; questo per evitare che ci si assicuri all’ultimo momento, quando cioè si sta per raggiungere lo
stato di bisogno per cui la Compagnia assicuratrice sarebbe costretta a pagare. Questo periodo varia da 0 (zero) giorni in caso di infortunio (quindi nessun periodo
di carenza) a un anno per quanto riguarda demenza
senile, neoplasie, Morbo di Parkinson e altro ancora,
ma può raggiungere, per determinate patologie, anche
i tre anni a seconda dei vari testi di polizza.
Con “esclusioni”, invece, si intendono tutti quei
casi in cui le Assicurazioni non pagano ed è un aspetto da controllare attentamente in quanto si rischia di
pagare un premio per diversi anni per poi, al momento della necessità, non ricevere nulla.
Generalmente le Compagnie non coprono situazioni di disabilità quando queste sono provocate da
uso di stupefacenti o alcool oppure sono conseguenze di infortuni o malattie preesistenti e non dichiarate nel momento in cui si stipula il contratto.
Parlare di costi non è possibile in quanto ogni Assicuratore determina il proprio premio anche in considerazione del fatto che ogni Compagnia ha il proprio pacchetto di offerta.
Parliamo ora di beneficio fiscale.
Se stipulate dopo il 31/12/2000 fino al 31/12/2012
le polizze LTC sono deducibili IRPEF nella misura del
19% dei premi versati per un massimo di euro 1.291,14
(attenzione: il cumulo con altre polizze vita o infortuni
eventualmente già presenti, non può oltrepassare detto
importo). Con il D.L. 102 del 31/08/2013 pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 31/08/2013 Suppl.
Ordinario 66 tale limite viene modificato in euro
630,00, per il periodo d’imposta in corso alla data del
31/12/2013 nonché a euro 230,00, a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data del 31/12/2014.
Per concludere, ricordate che le polizze sono contratti legali e, quindi, prima di sottoscriverli è fondamentale leggere e comprendere tutte le clausole sia
della polizza che del fascicolo delle Condizioni di
associazione
Le polizze sono contratti legali
e, quindi, prima di sottoscriverle
è fondamentale leggere
e comprendere tutte le clausole.
polizza che obbligatoriamente deve accompagnare il
contratto.
Se trovate alcune clausole poco chiare oppure avete dubbi (di qualunque genere), chiedete SEMPRE al
Vostro Agente il chiarimento e, soprattutto, non fatevi prendere dalla fretta o dalla pressione dello stesso; prima leggete e poi firmate prendendovi, se necessario, qualche giorno di tempo.
Ricordate, infine, che dopo la firma si hanno 14
giorni, periodo allungato a 30 giorni se si tratta di polizza vita, per poter esercitare il diritto di recesso o ripensamento, la cui disciplina è contenuta chiaramente nel D.Lgs. 19/08/2005 n° 190 e in particolare
«il consumatore dispone di un termine di 14 giorni per recedere dal contratto senza penali e senza dover indicare il
motivo. Il predetto termine è esteso a 30 giorni per i contratti a distanza aventi per oggetto le assicurazioni sulla
vita di cui al D.Lgs 17/03/1995 n. 174, e le operazioni
aventi ad oggetto gli schemi pensionistici individuali».
Il premio che sarà rimborsato sarà esclusivamente
la parte di premio di spettanza della Compagnia assicurativa e quindi al netto delle imposte. polizze
segue da pagina 26
quando erano 4.850, con una diminuzione del 7,6%.
Il resto, 8.379 entrate, anche in questo caso meno
del 2012, sono chiamate al lavoro stagionale, per
lo più nel settore turistico.
Tra le assunzioni non stagionali, quelle di difficile
reperimento sono il 10,5% del totale e quelle che
richiedono ulteriore formazione il 63,7%. In questo
caso il Trentino presenta una situazione migliore
del dato nazionale – 12,8% le figure di difficile
reperimento e 70,9% quelle che hanno bisogno
di formazione – segno che il sistema formativo
trentino funziona meglio. Le assunzioni fino
a 29 anni, comunque, sono il 27,5% del totale
rispetto al 32,8% nazionale.
In questo contesto, osserva Unioncamere, c’è una
parte del sistema produttivo che, malgrado tutto,
sta reggendo e che quest’anno assumerà personale.
Si tratta del 13,2% di tutte le imprese dell’industria
e dei servizi con dipendenti, ma la propensione
ad assumere si amplifica per quelle orientate all’export
e all’innovazione, aziende che hanno intenzione
di procedere alla realizzazione di nuovi prodotti
e servizi, dove arriva a poco meno di un quarto del
totale. E cresce la richiesta di diplomati e laureati.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
rete imprese italia
Il Governo rispetti
gli impegni assunti
con le imprese
«Occorrono politiche che superino logiche industrialiste e garantiscano invece
– spiega Malavasi – particolare attenzione al mondo dell’impresa diffusa
e dell’artigianato e del terziario di mercato».
«D
a troppo tempo, sul tavolo del Governo, attendono la soluzione questioni
molto importanti per milioni di imprese che operano nei settori trainanti dell’economia: dalla produzione ai servizi, dal commercio al turismo, dai trasporti alle costruzioni». Lo afferma il
Presidente di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi.
«Parliamo di imprese e di imprenditori – sottolinea
Malavasi – che negli ultimi decenni hanno creato lavoro, ricchezza e benessere per la grande maggioranza
delle famiglie italiane: oltre 4 milioni di imprese che
danno lavoro a 14 milioni di persone e che realizzano
il 68% del valore aggiunto e il 50% delle esportazioni».
«Occorrono politiche, dunque, che superino logiche industrialiste e garantiscano invece – chiede Malavasi – particolare attenzione al mondo dell’impresa
diffusa e dell’artigianato e del terziario di mercato,
Rete Imprese Italia:
«Bene l’abolizione del Durt.
Ma la soluzione è incompleta
se non accompagnata dalla
soppressione della responsabilità
solidale negli appalti»
«Rete Imprese Italia esprime soddisfazione per
l’abolizione del Durt decisa dalle Commissioni Affari
Costituzionali e Bilancio del Senato. Questo nuovo
mostro partorito dalla Camera non faceva che
introdurre ulteriori adempimenti punitivi per le imprese.
Ma la soluzione è incompleta se non accompagnata
dalla definitiva soppressione della responsabilità
solidale negli appalti». Lo dichiara Ivan Malavasi,
presidente di Rete Imprese Italia.
«La responsabilità solidale negli appalti – continua
Malavasi – che obbliga alla corresponsabilità del
versamento delle ritenute, relative ai dipendenti
28 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
calibrate sulle esigenze profonde dell’economia e del
Paese, per poter sperare davvero in una uscita dalla
crisi che, nonostante qualche segnale di rallentamento, tuttora permane e rischia di tramortire proprio le
imprese che finora hanno resistito».
«Gli impegni che chiediamo al Governo di rispettare fornendo risposte rapide ed esigibili – continua
Malavasi – sono tutti finalizzati a ridurre i costi che
gravano sulle imprese e a ridare vigore alla domanda:
diminuire il costo del lavoro, evitare l’aumento dell’Iva, riformare il sistema fiscale, rendere totalmente
deducibile l’Imu sugli immobili strumentali, riformare dalle fondamenta il Sistri».
«Dobbiamo allontanare il rischio – conclude Malavasi – che tutto finisca nella palude delle buone intenzioni fino a scomparire, poco alla volta, dall’elenco delle cose importanti per l’Italia». utilizzati per appalti e subappalti, non argina il lavoro
nero né l’economia sommersa. Sta solo rallentando
pericolosamente i pagamenti in una fase nella quale
la vita stessa delle imprese dipende dalla disponibilità
di liquidità e di credito».
«È venuto il momento – conclude Malavasi –
di intervenire con urgenza per eliminare tutti gli aggravi,
le difficoltà e i ritardi che le piccole imprese sono
costrette a sopportare nello svolgere compiti
di controllo che spettano all’amministrazione finanziaria.
Chiediamo al Parlamento, quindi, una decisione
drastica: venga cancellata la responsabilità solidale
negli appalti, venga tolto di mezzo questo macigno sulla
strada delle imprese, del lavoro, dello sviluppo».
associazione
cassa integrazione
Cassa integrazione,
c’è un crollo di richieste
Dopo un primo quadrimestre terribile, con oltre 2,6 milioni di ore di cassa
integrazione autorizzate, a maggio l’Inps ha autorizzato in Trentino 266.515
ore, un quarto del mese precedente (ad aprile si era superata quota 1 milione)
e il 64% in meno dello stesso mese del 2012.
tratto da “l’Adige” del 18 luglio
A
lmeno in parte la forte contrazione deriva,
come ha osservato il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua con riferimento ai dati
nazionali, dai problemi di finanziamento della cassa
in deroga, che è ridotta al lumicino. Ma da noi il calo
può essere stato determinato anche dal crollo delle
richieste da parte delle aziende. Resta da stabilire se
perché le imprese stanno respirando o perché in molti casi si sono esaurite le possibilità di ricorso agli ammortizzatori sociali.
Delle 266mila ore di cassa di maggio, 195mila sono di cassa integrazione ordinaria, il 63% in meno di
aprile e il 68% in meno di un anno prima. Ma si è contratta molto di più la straordinaria, ferma a 68mila
ore, una frazione appena delle 490mila ore di aprile e
il 27% in meno del maggio 2012, quando le ore erano
state 93mila. La cassa in deroga, come si diceva, è ridotta ai minimi termini con meno di 3.400 ore autorizzate, in netto calo sia sul mese precedente che sul
maggio 2012.
Il settore dove più si ricorre alla cassa integrazione
resta l’edilizia col 64% del totale. A maggio nelle costruzioni e nei lapidei sono state autorizzate quasi 170
mila ore, tutte di cassa ordinaria, anch’esse in forte diminuzione rispetto ai mesi precedenti. In particolare,
77 mila ore sono in capo all’industria edile, 47mila all’artigianato edile, 28mila all’industria lapidei e 17
mila all’artigianato lapidei.
Nell’industria le ore di cassa autorizzate nel mese sono 86mila, il 58% in meno dell’analogo mese del 2012.
In questo caso, a poche migliaia di ore di cassa ordinaria previste nelle imprese metalmeccaniche, cartarie e,
al solito, della filiera edilizia (installazione impianti, lavorazione minerali non metalliferi) si aggiungono quasi 61mila ore di cassa straordinaria, concentrate nella
meccanica e nella lavorazione minerali.
Ed è nella straordinaria che si trova l’unico settore
che incrementa le ore di cassa sia rispetto al mese precedente che a dodici mesi prima: il commercio. Si
tratta, peraltro, solo di 8.100 ore. Ai minimi termini
la richiesta dell’artigianato, che però ha problemi con
la cassa in deroga senza risorse: sono poco meno di
2.600 le ore autorizzate a maggio.
Nei primi cinque mesi dell’anno le ore di cassa in
Trentino ammontano a 2 milioni 900mila e sono tuttora superiori del 20% all’analogo periodo del 2012,
quando erano a quota 2 milioni 400mila. Anche se
non sempre le ore autorizzate dall’Inps vengono poi
effettivamente utilizzate. Gli stranieri residenti
in Trentino sono 48.710
All’1 gennaio 2013 la popolazione straniera residente
in Trentino ammonta a 48.710 persone, con
un aumento assoluto rispetto al 2012 di 2.830 unità.
Equivale a un incremento relativo del 6,2%. I dati sono
del servizio statistica della Provincia autonoma.
Gli stranieri costituiscono il 9,2% della popolazione
totale. I nati di cittadinanza straniera ammontano
a 949 unità, mentre gli stranieri residenti deceduti
sono 68. Per effetto dell’alta natalità e della bassa
mortalità il saldo naturale è nettamente positivo (+881
unità). In Trentino il tasso di natalità della componente
straniera è circa il doppio di quello della componente
italiana ed è pari a 20,1 nati per mille abitanti.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 29
associazione
inaugurazione
Inaugurazione
della nuova falegnameria
LORENZO FRIZZERA
Evento celebrato sabato 31 agosto 2013 scorso, nell’area artigianale del
centro lacuale dell’alta Valle dei Laghi, grazie alla determinazione del giovane
imprenditore Lorenzo Frizzera.
di Roberto Franceschini [www.valledeilaghi.it]
I
n un periodo come questo di forte recessione
economica, fa piacere dare notizia dell’inaugurazione di un nuovo laboratorio di falegnameria
artigianale. Evento celebrato sabato 31 agosto 2013
nell’area artigianale del centro lacuale dell’alta Valle
dei Laghi, grazie alla determinazione del giovane imprenditore Lorenzo Frizzera, con alle spalle una lunga tradizione familiare nel settore del legno.
Il padre Augusto, di 78 anni, dei quali 64 passati in
falegnameria, ha intrapreso questa attività a 14 anni
d’età, in alcuni piccoli laboratori nel centro del paese,
dove imparò questa nobile arte grazie all’allora maestro e cugino Arnaldo Frizzera. Poi nel marzo 1996 il
passaggio del testimone al figlio Lorenzo, che oggi nel
nuovo e modernissimo laboratorio ha finalmente coronato un sogno, che dà lavoro, tra l’altro, ad altri tre
giovani dipendenti.
Struttura che si contraddistingue per il recupero
di ogni pur minimo scarto di lavorazione (vengono
prodotti dei tronchetti pressati dopo un’adeguata
macinazione), e per il basso utilizzo di solventi chimici per impregnare i vari tipi di legnami lavorati.
Alla festa del 51° di inizio attività (esattamente il 5
ottobre 1962), ha partecipato il Presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis (28.000 artigiani e 10.000 le imprese in Trentino), il Vice sindaco
di Terlago Roberto Decarli, il Comandante della locale
stazione dei carabinieri, colleghi mastri falegnami e
molti amici di Lorenzo Frizzera, da sempre molto impegnato nel sociale. Capozona, infatti, degli alpini della Valle dei Laghi e capogruppo ANA di Terlago. 30 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
incentivi e lavoro
Edilizia: nuovi occupati
con gli incentivi fiscali
Una boccata d’ossigeno per il settore in crisi profonda: dal 2009 sono stati
persi 391mila addetti. Con gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni sono
13.700 i nuovi occupati in edilizia.
S
ono 13.700 i nuovi posti di lavoro nel settore costruzioni: sarà questo uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati a giugno
dal Governo. Una boccata d’ossigeno per il comparto
maggiormente colpito dalla crisi e che nell’ultimo
anno ha perso 122mila occupati.
A misurare l’impatto delle detrazioni fiscali in edilizia è un rapporto di Confartigianato secondo il
quale, a luglio, sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati a effettuare nei prossimi 12 mesi un
intervento di manutenzione, e grazie alle misure del
Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno.
In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e
riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per
risparmio energetico.
Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2011 le detrazioni sono
state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per
una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2%
del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa
complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 mi-
liardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato
nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto.
Positivo anche l’impatto sull’ambiente: nel 2011
gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici
(per detrazioni pari a 1,8 miliardi) hanno generato
un risparmio energetico di 1.435 Gwh/anno. Dal
2007 al 2011 il risparmio energetico ottenuto grazie
agli ecobonus arriva a 7.637 Gwh/anno. Il maggiore
risparmio deriva dall’impiego di impianti di riscaldamento efficienti (40,3%), seguito dalla sostituzione
di infissi (22,2%), sostituzione di scalda acqua elettrici (13,6%) e dalle coibentazioni di superfici opache
orizzontali (7,8%).
Gli incentivi per le ristrutturazioni contribuiranno
quindi ad attenuare le pesanti difficoltà delle imprese
e dei lavoratori dell’edilizia: nell’ultimo anno, secondo
Confartigianato, le costruzioni hanno perso 122mila
addetti, ma dal 2009 ad oggi gli occupati sono diminuiti addirittura di 391mila unità. Saldo negativo
anche per le imprese: il 2012 si è chiuso con la perdita di 61.844 aziende, pari ad una diminuzione
dell’1,88%. Non è andata meglio per le imprese artigiane, che rappresentano la fetta più consistente
delle costruzioni: 571.336 aziende, vale a dire il 63,9%
del totale. Nel 2012 hanno chiuso 54.832 costruttori artigiani, con un calo dell’1,96%.
Segno negativo anche per gli altri indicatori del settore costruzioni: tra il primo trimestre 2013 e lo stesso
periodo del 2012, gli investimenti sono calati del 7%
e il valore aggiunto è diminuito del 6,9% e addirittura
del 21,8% tra il 2007 e il 2012.
A fronte di questa situazione, Arnaldo Redaelli,
Presidente di Confartigianato Costruzioni, sottolinea «la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio
immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari». Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato
31
associazione
consorzi
Il nuovo Consorzio
internazionale soluzioni
eco-solidali in sigla C.I.S.E.
Il Consorzio C.I.S.E. è lieto di presentarsi ringraziando l’Associazione
Artigiani per il sostegno e l’opportunità concessagli di comunicare obiettivi
e scopi che hanno portato alla sua costituzione.
di Giorgio Dellagiacoma Responsabile Area Reti di Impresa
CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI ECO-SOLIDALI in sigla “C.I.S.E.”
Nome CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI
ECO-SOLIDALI in sigla “C.I.S.E.”
Ubicazione 38121 Trento - Via Brennero 182
c/o Associazione Artigiani
tel. 0461.803886 - fax 0461.803841
e-mail: [email protected]
Categoria costruzioni, installazioni e manutenzioni
di prodotti e soluzioni eco-solidali in genere
Consorziati n. 5
Il 23 luglio 2013, davanti al notaio
Armando Romano e a Giorgio Dellagiacoma, responsabile dell’Area Reti
di Impresa dell’Associazione Artigiani, è stato costituito C.I.S.E., il CONSORZIO INTERNAZIONALE SOLUZIONI ECO-SOLIDALI, che ha scelto di
fissare la propria sede legale presso la
stessa sede dell’Associazione Artigiani dove è stata anche affidata la
gestione della contabilità, nonché
quella amministrativa e di segreteria,
al suo relativo Centro di Assistenza Fiscale “Trentino Imprese”.
Lo scopo consortile dichiarato prevede: «l’istituzione e la gestione di servizi inerenti l’attività di sviluppo di
soluzioni eco-solidali in genere, nonché di promuovere, disciplinare e
coordinare le attività delle imprese
consorziate con lo scopo di consolidare e accrescere quantitativamente
e qualitativamente le attività delle
stesse».
Firma costitutiva del presidente Massimo Galli
32 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Dietro questa formula si nasconde un
progetto ambizioso: aiutare tutte le
piccole e medie imprese, che operano
nel settore delle energie rinnovabili e
le aziende fortemente energivore, ad
affrontare le enormi sfide che le attendono nei prossimi anni.
La congiuntura economica degli ultimi anni ci ha insegnato che nulla potrà più essere come prima: quindi
occorre ripensare il modo di fare im-
associazione
consorzi
presa e tener conto che la globalizzazione ci pone di fronte a sfide che
non possono essere più combattute
con gli strumenti tradizionali: C.I.S.E.
si propone come leva per permettere
ai futuri associati un reale cambio di
passo, diverso e innovativo, sul mercato globale.
Va prima di tutto detto che C.I.S.E. è
“senza scopo di lucro”, quindi nasce
esclusivamente nell’interesse dei consorziati, per permettere loro di sfruttare opportunità, altrimenti negate.
Inoltre, già scorrendo l’elenco dei fondatori (ci sono imprenditori trentini,
ma anche toscani e umbri), si comprende come C.I.S.E., abbia l’ambizione di andare oltre i confini regionali, e
come fine ultimo, aiutare le imprese
ad andare anche oltre i confini nazionali. C.I.S.E. vuole essere uno strumento in grado di internazionalizzare
le aziende locali, che spesso hanno
ottimi prodotti (tra i migliori al mondo), ma hanno difficoltà a farsi rappresentare sui mercati globali, a causa delle dimensioni dei principali
competitor.
Si pensi per esempio all’organizzazione di una fiera a Shanghai o a New
York: quante aziende sono in grado di
farlo in autonomia?
C.I.S.E., inoltre, si propone di favorire
la crescita delle aziende consorziate,
sia grazie al networking, sia grazie alla
formazione di cui spesso le aziende
hanno bisogno.
Cariche sociali
PRESIDENTE
• Massimo Galli
VICE PRESIDENTE
• Riccardo Pisetta
CONSIGLIERI
• Giuseppe Mellon Franchini
• Dario Berardi
• Giovanni Parenti
• Alberto Perini
SEGRETARIO
• Giuseppe Mellon Franchini
Alcuni rappresentanti delle imprese consorziate con ai lati il notaio Armando Romano e il responsabile
dell’Area Reti di Impresa dell’Associazione Artigiani Giorgio Dellagiacoma
ELENCO IMPRESE FONDATRICI DEL CONSORZIO C.I.S.E.
GI.PA. S.R.L.
06127 Perugia (PG), Via Romeo Gallelunga, 110
GREEN SERVICE ENERGY S.R.L.
38089 Storo (TN), Fraz. Darzo Via T.C. Marini, 88
MENVIS S.R.L.
56011 Calci (PI), Via Don Minzoni, 206
SOMESY GROUP S.R.L.
38066 Riva del Garda (TN), Via San Nazzaro, 2/D
UNIVERSAL S.R.L.
38121 Trento (TN), Via Ernesto Sestan, 16
Networking significa trovare il partner
giusto al momento giusto, fare in definitiva in modo che uno più uno sia
sempre maggiore di due!
Formazione significa gestire la complessità dei processi produttivi, far
crescere le persone (vera ricchezza
dell’azienda), comprendere e governare i flussi finanziari, energia nascosta di ogni azienda.
Le opportunità che si aprono sono
enormi: si può andare dal piccolo artigiano che necessita di un aiuto per
gestire pratiche complesse (es. GSE),
alla piccola azienda che necessita di
grandi quantitativi di energia (es. un
albergo), e che potrebbe realizzare risultati economici di successo grazie a
sapienti politiche di approvvigionamento, che C.I.S.E. può favorire.
stessi o al mercato soluzioni ad hoc,
che anche l’azienda di grandi dimensioni non può fare.
In definitiva con C.I.S.E. il piccolo diventa grande, e non solo per le dimensioni!
I primi riscontri sono quindi molto positivi: infatti sono già decine le aziende che hanno chiesto di farne parte: e
come si dice… chi ben comincia…!
Oggi poi, per la maggior parte delle
aziende del settore è praticamente
impossibile partecipare a grandi commesse o a gare d’appalto pubbliche,
sia per la complessità del servizio richiesto, sia per le difficoltà di accedere al credito: C.I.S.E. può essere la soluzione a tutto questo.
Le opportunità per i futuri consorziati
non si fermano a questo: C.I.S.E. può
essere il veicolo per proporre agli
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 33
associazione
saluti
Il saluto
di Flavia Angeli
C
are imprenditrici artigiane,
questo è un anno molto intenso
di eventi che mi hanno interessato in prima persona. In primavera una
splendida assemblea mi ha riconfermata
alla Presidenza del Movimento Confartigianato Donne Impresa di Trento per
continuare il percorso di un rinnovato
direttivo carico d’entusiasmo. Successivamente all’elezione vi è stato l’interessamento alla mia persona da parte della
classe politica per la mia candidatura alle prossime elezioni provinciali del 27
ottobre 2013.
Flavia Angeli
Dopo ampio confronto con molte di
voi, la decisione di scendere in campo per portare
avanti tutte le istanze delle imprese e delle donne fino
a ieri da me rappresentate è prevalsa. Non è stato facile prendere questa decisione, per nulla direi, combattuta fino all’ultimo, ma come avrei potuto esimermi dal farlo dopo tutti gli anni che mi hanno vista in
prima linea a portare avanti le istanze delle donne,
nella ricerca di perseguire nuove visibilità anche di
potere per il genere femminile, consapevole delle difficoltà culturali esistenti e discriminanti anche nel
nostro Trentino?
Ed ecco che il 12 agosto scorso ho dato le dimissioni sia dalla presidenza del Movimento Confartigianato Donne Impresa, sia dalla presidenza del Consorzio
Estrattivo Trentino, le rappresentanze che mi hanno
vista impegnata in questi ultimi anni.
Perché le mie dimissioni anche se non dovute? Innanzitutto perché nessuno possa equivocare una
eventuale appartenenza politica del Movimento Donne Impresa, essendo esso emanazione assolutamente
apartitica. Quindi un atto dovuto nei vostri confronti. In secondo luogo per me stessa, perché per un percorso nuovo e difficile come quello elettorale la con-
34 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
centrazione deve essere assoluta, oltre
che per la necessità di puntare all’obiettivo primario libera da vincoli e condizionamenti che, nella carica di Presidente, avrebbero potuto pormi in difficoltà
nell’espressione delle mie idee e nel raggiungimento dei miei fini.
Un sentito grazie per la fiducia dimostrata nei miei confronti. Non potrò mai
dimenticare quell’assemblea elettiva,
davvero speciale, dello scorso aprile dove mi avete rinnovato quella fiducia che
spero continui ad alimentare con entusiasmo le vostre idee.
Sottolineo l’importanza del Movimento Confartigianato Donne Impresa all’interno
dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento, per la crescita professionale di
tante di noi. Sono felice che finalmente siano partite
delle sostituzioni di imprenditrici in gravidanza grazie all’ambizioso registro delle Co-Manager, sostenuto e portato avanti in prima linea dal Movimento
Confartigianato Donne Impresa. Questo progetto dovrà essere fatto conoscere capillarmente perché ancora oggi in pochi sanno di questa importante opportunità di conciliazione tra lavoro e famiglia.
Ho lasciato a malincuore questo incarico in cui ho
creduto molto e che mi ha visto dibattuta in tante
questioni, dall’altro vi è stata la fermezza e la valenza
della mia scelta che ho potuto cogliere solo in quel
preciso momento, “carpe diem”.
Auguro a tutte voi uno splendido cammino di vera
crescita all’interno dell’Associazione, con l’auspicio
di trovare fra qualche anno qualcuna di voi alla guida
di qualche territoriale. Cordialmente
Flavia Angeli
associazione
saluti
Il saluto
di Francoise Chini
R
ingrazio per l’ospitalità data a
questo mio saluto che voglio rivolgere a tutti i colleghi artigiani in occasione delle mie dimissioni da
Presidente della Federazione degli autotrasportatori dell’Associazione Artigiani, dimissioni legate all’accettazione
della candidatura alle imminenti elezioni provinciali.
Desidero sottolineare che l’accettazione della candidatura a un ruolo politico
ha per me il medesimo significato dell’accettazione di un ruolo di rappresentanza dell’Associazione Artigiani. Infatti Francoise Chini
io intendo il mio impegno in questa
campagna elettorale esattamente come un proseguimento dei ruoli che ho interpretato nell’Associazione:
con gli artigiani e per gli artigiani.
Gli otto anni della mia Presidenza degli artigiani
della Val di Non hanno costituito per me l’esperienza
politica più impegnativa, che mi ha
fatto capire quanto sia necessario che
gli imprenditori partecipino all’impegno sia associativo che politico. Credo
anch’io che le istituzioni si possano
cambiare in due modi: dall’esterno con
le rivoluzioni di piazza o dall’interno
con la partecipazione. In questo momento di grande difficoltà per le imprese, la politica ha bisogno come non mai
della partecipazione degli imprenditori,
del loro pensiero, del loro punto di vista
e delle loro prese di posizione. Ecco perché la mia candidatura a un ruolo politico va intesa proprio in questo senso:
portare nelle istituzioni l’esperienza di una imprenditrice, la sensibilità di un’artigiana e l’entusiasmo di
una donna. Francoise Chini
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 35
associazione
saluti
Il saluto
di Claudio Ropelato
H
o deciso di candidare alle prossime elezioni amministrative
provinciali.
Ho anche deciso di dimettermi dalla
carica di Presidente territoriale della Bassa Valsugana e di Vice Presidente Provinciale dell’Associazione.
Lascio a malincuore.
Lascio a malincuore un ruolo che mi
ha dato tanta soddisfazione perché mi
ha dato modo di conoscere tanti artigiani e tante realtà lavorative che – ne sono Claudio Ropelato
convinto – se fossero davvero frequentate e apprezzate da chi ci amministra e ci governa renderebbe meno difficile il rapporto tra politica e mondo delle imprese.
Sono certo di quello che lascio, non sono altrettanto certo di quello che il futuro mi riserverà.
Con questa convinzione ho deciso comunque di
fare questo famoso passo e di concorrere per un posto in Consiglio provinciale. Sono consapevole di
pormi un obiettivo arduo ma non possiamo sempre
restare a guardare che il nostro futuro e le decisioni
fondamentali sulla vita delle nostre aziende vengano
prese da altri; dobbiamo provare a dire qualcosa anche noi artigiani e dobbiamo farlo avendo la pretesa
di poter anche decidere.
Appartengo a un settore che ormai fa fatica a sopravvivere; ho conosciuto e frequento ogni giorno
imprenditori che – i più fortunati – vivono alla giornata, che “stanno per chiudere” o che tentano – per
evitare un fallimento imprenditoriale oltre che personale – anche di andare a cercare lavoro all’estero. Il
settore delle costruzioni non ha più un futuro se non
cambierà l’economia trentina: è finita un’epoca, ne
sta per cominciare un’altra e a noi tocca pensare a un
nuovo modello economico che – purtroppo con meno risorse e con meno imprese – caratterizzerà lo sviluppo della nostra terra.
Provengo dal territorio, sono nato, cresciuto e vivo in Valsugana, una terra bellissima che vive di edilizia e che, per questo, oggi soffre più delle altre in
Provincia. Mi definisco un uomo del fare, concreto,
che come tutti gli artigiani ama poco le parole e guar-
36 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
da ai fatti, che apprezza poco chi vuole
avere sempre un posto al sole e preferisce lavorare nell’ombra, dietro le quinte
ma in maniera efficace e concreta per
raggiungere gli obiettivi, sia in termini
di vita personale che di lavoro professionale.
Ho vissuto con enorme soddisfazione i
ruoli associativi. Come tutti, ho cercato di
fare del mio meglio per il bene di noi artigiani, per le nostre aziende, per le nostre
famiglie. Insomma – seppur ripagato in
termini morali e non certo economici –
ci ho messo la faccia, ho messo la mia
persona a disposizione dell’Associazione.
Ora lascio l’Associazione. Lo scorso 1° ottobre mi
sono dimesso da tutte le mie cariche associative (fatto salvo quella di delegato comunale di Scurelle) perché ritengo – al di là di quanto scritto nelle regole –
che non si possano mescolare i ruoli, approfittare di
situazioni di privilegio e soprattutto non rispettare le
opinioni personali – e in questo caso politiche – delle migliaia di artigiane e artigiani che formano la nostra Associazione.
Ma voglio rimetterci ancora la faccia; scendo in
campo, come detto, perché sono convinto di dover
fare qualcosa, di poter dare un contributo per cambiare, per aiutare il mondo imprenditoriale, e quello
artigiano in particolare, ad andare avanti.
Con questi auspici mi candido con preciso compito di realizzare ciò che è contenuto nel programma
di Rete Imprese Italia che la nostra associazione ha
scritto e rappresentato alla politica per dare voce alle
piccole imprese.
Ringrazio infine tutti coloro che mi hanno aiutato
in questi anni, a cominciare dai delegati comunali e
dai rappresentanti di categoria del mio territorio fino
ai colleghi (ormai ex) della Giunta Esecutiva e del
Consiglio Direttivo Provinciale. Ringrazio ancora tutta la struttura dell’Associazione, con una menzione
particolare al segretario comprensoriale dell’ufficio
di Borgo Denis Costa che mi ha sempre supportato.
A tutti gli artigiani e a tutta l’Associazione rivolgo
i miei più sentiti auguri di un miglior futuro. Claudio Ropelato
associazione
eventi
Trofeo Artigiano
Maratona del Concilio
Buona la prima!
S
i è svolta lo scorso giovedì 26 settembre, in occasione del Consiglio Comprensoriale C5, la
premiazione degli iscritti al 1° Trofeo Artigiano inserito nella cornice della Mezza Maratona del
Concilio, la competizione podistica della città di Trento che ha richiamato complessivamente la partecipazione di oltre duemila atleti e simpatizzanti. Sul gradino più alto del podio della classifica “artigiana” è salito
Ivano Grottolo, imprenditore di Arco che opera nel
campo della rigenerazione di toner e cartucce, che con
l’eccezionale tempo di 1:19:51 ha preceduto nell’ordine Rolando Beatrici, tassista di Vezzano (1:23:46), e
Francesco Zanzotti (1:24:45), contitolare dell’impresa
Edilzeta di Denno.
In rappresentanza del mondo femminile è stata
premiata la giovane atleta Nadia Patscheider, figlia
di Walter titolare della Patscheider Costruzioni di Vattaro. 2:00:30 il suo personale di gara.
Ivano Grottolo, 1° classificato
Rolando Beatrici, 2° classificato
Il premio, una targa ricordo realizzata dall’artigiana
decoratrice di Trento Tullia Stocchetti, è stato consegnato agli atleti dall’Assessore allo sport del Comune di
Trento Paolo Castelli, dal Presidente provinciale Roberto De Laurentis e dal Presidente comprensoriale
Marco Segatta, quest’ultimo annoverato fra i partecipanti alla competizione con un più che onorevole
1:58:59. Fra gli altri atleti di “spicco”, una citazione per
Alessandro Tonina (1:42:47), A.d. di Trentino Imprese
e Marco Rinaldi (1:41:33), Presidente della categoria
alimentaristi della nostra Associazione.
Un arrivederci al prossimo anno a tutti gli artigiani
sportivi che hanno onorato la competizione, e un ringraziamento per la collaborazione prestata a Marco
Calliari, Presidente dell’Asd Maratona del Concilio, e
Gianluca Ortolani, Presidente del Comitato Quarter
Marathon (la corsa non competitiva a scopo benefico),
entrambi presenti alla cerimonia di premiazione. Francesco Zanzotti, 3° classificato
Nadia Patscheider
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 37
associazione
eventi
L’artigianato entra
nelle scuole italiane
L’iniziativa “Vorrei fare l’artigiano”
Un progetto nato dalla collaborazione tra Anap Confartigianato Persone
e Giunti Periodici Educativi, con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e la
partnership del Gruppo Bosch.
U
n viaggio tra antichi e nuovi mestieri artigiani. Lo faranno bambini e ragazzi tra i 9 e 14
anni sui banchi delle scuole italiane, grazie
all’iniziativa nata dalla collaborazione tra Anap Confartigianato Persone (l’Associazione nazionale anziani e pensionati della Confederazione) e Giunti Periodici Educativi che, da quest’anno scolastico, portano
in classe l’artigianato con il kit didattico “Vorrei fare
l’artigiano”.
Un libro di testo illustra in modo semplice e immediato la realtà delle attività artigiane, dalle più tradizionali a quelle legate ai settori della tecnologia, dell’innovazione e della ricerca.
L’iniziativa, destinata alle classi IV e V della scuola primaria e alle prime tre classi della scuola secondaria di primo grado, prevede anche un concorso
nazionale a premi: gli studenti dovranno realizzare
un’inchiesta giornalistica sui mestieri artigiani, utilizzando foto, interviste e filmati, e dando sfogo alla
loro creatività.
38 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
All’iniziativa, che ha
il sostegno del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha
aderito il Gruppo Bosch,
fornitore leader e globale
di tecnologie e servizi,
che offrirà i premi del
concorso nazionale.
“Vorrei fare l’artigiano” intende avvicinare i
più giovani al patrimonio produttivo, alle competenze e abilità dell’imprenditoria artigiana che
hanno contribuito ad arricchire la cultura e l’economia del nostro Paese.
Conoscere i tanti aspetti
dell’artigianato italiano
è importante soprattutto
per i bambini che spesso ignorano come nascono prodotti e servizi che utilizzano tutti i giorni.
«Il progetto “Vorrei fare l’artigiano” – spiega il Presidente di Anap Confartigianato Persone Giampaolo
Palazzi che ha presentato oggi l’iniziativa nell’ambito
del Festival della Persona, organizzato da Confartigianato Persone a Verona – prevede anche la partecipazione dei Maestri d’opera e d’esperienza, vale a dire artigiani in pensione ma appassionati della loro attività,
che nelle scuole italiane incontreranno i ragazzi per
raccontare i “segreti” del mestiere e incoraggiarli a immaginare e costruire un possibile futuro di formazione e di lavoro nel mondo dell’impresa, in particolare
di quella artigiana».
Il kit didattico è già stato richiesto da oltre 600 istituti scolastici in tutta Italia ed è disponibile gratuitamente sul sito di Giunti Periodici Educativi: www.giun
tiprogettieducativi.it associazione
eventi
Muse - showroom
dell’innovazione
All’interno del Muse, nasce l’area “Innovare in Trentino”, situata al primo
piano, che ospiterà a rotazione imprese che potranno mettersi in mostra e
far conoscere i loro progetti più recenti, significativi e magari rivoluzionari.
di Alessandro Gadotti
I
l Muse, Museo della Scienza inaugurato a Trento
lo scorso 27 luglio, ha destinato uno spazio
espositivo ad aziende del Trentino che si distinguono nella ricerca e nell’innovazione scientificotecnologica. Quest’area non commerciale di circa
150 metri quadrati, dal titolo “Innovare in Trentino”, situata al primo piano della nuova struttura disegnata da Renzo Piano, ospiterà a rotazione imprese
che potranno mettersi in mostra e far conoscere i lo-
ro progetti più recenti, significativi e magari rivoluzionari. Il legame con il territorio, l’impegno nella ricerca e sperimentazione, l’andare oltre il convenzionale, la propensione al cambiamento, sono alcuni
elementi che contraddistinguono i partecipanti provenienti dal mondo dell’artigianato, dell’industria,
universitario, della ricerca.
continua a pagina 40
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
eventi
segue da pagina 39
Per il primo periodo della durata di circa tre mesi
sono state selezionate imprese che operano negli ambiti dell’energia e dell’energia rinnovabile, dei materiali, dell’ambiente e della sostenibilità, dell’edilizia,
del settore informatico, dell’edutainment (intrattenimento finalizzato all’educazione e al divertimento) e
dei servizi alle aziende. A rappresentare il mondo artigiano troviamo CAReS - Consorzio Aziende Ricerca e
Sviluppo di Storo, E. Ciresa Srl (Opere Sonore) di Tesero, Officine Parisi Srl (Ecowirl) di Riva del Garda, Trainottiplast Snc di Ala e le due aziende segnalate dall’Associazione Artigiani: Domotica Trentina e Stefano
Benedetti Computer Grafica, entrambi di Trento.
Il legame con il territorio, l’impegno
nella ricerca e sperimentazione
sono alcuni elementi che
contraddistinguono i partecipanti.
Domotica Trentina, una giovane realtà nata nel
2010 come divisione di Infomusic s.n.c. e operante
nel settore della Home and Building Automation
(tecnologie per migliorare la qualità della vita negli
edifici), ha sviluppato in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach un nuovo prototipo di arnia
informatizzata. Permette di controllare i parametri
fondamentali delle colonie di api come i flussi in entrata e in uscita e quelli dell’arnia come la temperatura e l’umidità interna ed esterna, nonché le variazioni di peso per programmarne la smielatura. I dati,
rilevati da appositi sensori, vengono trasmessi via radio a un’unità di controllo e poi visualizzati su un dispositivo mobile. La loro analisi consente un costante controllo in ambito agricolo e un supporto
prezioso ai ricercatori.
Stefano Benedetti è uno studio informatico operativo dal 1996 ed è specializzato nei settori tecnicoarchitettonico, storico-artistico e multimediale. Realizza modellazioni tridimensionali, rendering statici e
dinamici, fotoritocchi, ricostruzioni virtuali 3D, videografica per punti informativi e allestimenti museali, videoinstallazioni e projecton mapping per mostre ed eventi artistici. Al Muse presenta alcune
spettacolari sequenze video tratte dai filmati sulla
Cattedrale di San Vigilio, Castel Beseno, Castel Thun
e Castel Stenico e un esempio di elaborazione 3D di
foto antiche di valore storico.
Sono presenti nello showroom anche Aquafil,
Bio Soil Expert, Cold Pharma, Fabrica Ludens, Le
Mur, Sofcpower, Tamanini Hydro, Tassullo materiali, Xtensa.
Gli allestimenti, curati e in sintonia con gli ambienti del Muse, sono stati progettati da Krealine. 40 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
cultura
Tàpies.
Lo sguardo dell’artista
Guardare attorno a sé senza limiti di tempo e di spazio alla ricerca di
risposte sull’universo, la natura umana, l’arte, il mistero della vita.
di Paolo Aldi
A
Venezia nelle sale del bellissimo
Palazzo Fortuny, sino al 24 novembre si può visitare la mostra
dedicata all’artista spagnolo Antoni Tàpies. Andate a vederla: è una splendida
esposizione realizzata in stretta collaborazione con la famiglia Tàpies e allestita
nell’ambientazione della casa di Mariano Antoni Tàpies
Fortuny, anche lui spagnolo e collezionista eclettico. Questa mostra cade a un anno dalla morte
dell’artista che tanto ha segnato l’arte informale di
questi ultimi sessant’anni. Vi invito alla visita per vari
motivi, diversi ma altrettanto validi: culturali, svago,
piacere, relax. Prendetevi una giornata di cultura e piacere. La mostra è chiusa il martedì, tutti gli altri giorni
vanno bene. Arrivate a Venezia con il mezzo che preferite e avviatevi verso il centro. Dalla stazione ferroviaria
o dai parcheggi di piazzale Roma si può prendere il vaporetto oppure andare a piedi. Valutate voi tenendo
conto che il tragitto a piedi impegna da mezz’ora a
quaranta minuti e poi la mostra richiede alle nostre
gambe un altro sforzo.
Partiamo dalla stazione dei treni. Se preferite il vaporetto, che è sempre un mezzo affascinante, prendete la Linea 1 sino a fermata S. Angelo e quindi cambiate sulla Linea 2 per arrivare a fermata San Samuele.
Esfinx
42 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
A piedi, invece, usciti dalla stazione dei
treni percorriamo il ponte Scalzi, raggiungiamo il sestiere Santa Croce, proseguiamo sino al sestiere San Polo per arrivare al
sestiere San Marco con obiettivo Campo
San Beneto dove c’è il Palazzo Fortuny. Un
po’ più di due chilometri nelle bellezze di
una Venezia relativamente turistica, tranne ovviamente il ponte di Rialto che è pur
sempre una meraviglia. Vivetevi e godetevi una quotidiana Venezia, raccogliete emozioni dalle piccole cose
che trovate lungo la camminata, questo vi servirà come
preparazione alla visita della mostra. Lungo il percorso
troviamo anche dei bei “bacari”, le tipiche osterie veneziane, semplici ma ricche di vini al bicchiere e con la
possibilità di vari “cicchetti”, i bocconcini d’antipasto.
Imperdibili i cicchetti di baccalà mantecato e con le alici. Come scegliere il “bacaro” giusto? Guardate il pavimento, se è vecchio questo è un primo ottimo segno. Il
vero “bacaro” è pulito ma semplice e non ha troppi
fronzoli per attirare il turista, infine se i clienti parlano
in veneziano è quello giusto. Non fatevi prendere dal
“giro d’ombra” e vedete di arrivare alla nostra mostra.
In campo San Beneto siamo di fronte a Palazzo Fortuny che fu costruito per iniziativa di Benedetto Pesaro
a metà del Quattrocento e quindi ampliato nel corso
dei successivi secoli. È un grandioso esempio di gotico
veneziano, ha una particolare profondità delle sale che
va oltre i 43 metri di lunghezza, negli interni troviamo
architravi lignei e pilastri di marmo scolpiti.
Estintasi la discendenza maschile dei Pesaro la proprietà fu frazionata e affittata ad aziende e privati. Nel
1898 Mariano Fortuny y Madrazo stabilì il proprio studio nell’enorme stanza posta nel sottotetto e quindi poco a poco acquistò tutto il palazzo e recuperò l’edificio.
Mariano Fortuny si dedicò alle arti applicate, fu un
importante creatore di moda dell’epoca e creò uno stile
caratterizzato da lunghe tuniche (Delphos) realizzate
con tessuti leggeri lavorati a sottilissime piegoline: a lui
si ricollega l’ideazione della plissettatura, che brevettò
nel 1909. Il palazzo divenne uno straordinario atelier
cultura
per la creazione e la stampa di abiti e tessuti in seta e velluto. Dopo la morte di Fortuny (1949) il palazzo fu donato nel 1956 al Comune di Venezia per essere «utilizzato permanentemente come centro di cultura in rapporto
con l’arte» come specificato nell’atto notarile. Nel 1975
apre il museo che è nella pratica un centro di attività
espositive conservando intatte le caratteristiche del primo piano nobile che fu lo studio preferito di Mariano
Fortuny. E intatte sono la preziosa biblioteca e le raccolte e collezioni dei dipinti, preziosi tessuti, le celebri lampade. La casa di un attento collezionista.
È in questa cornice che s’incastona la mostra dedicata ad Antoni Tàpies, anch’esso spagnolo, artista e
collezionista d’arte. Nella casa di Fortuny l’esposizione consente di approfondire la conoscenza del
profondo dei movimenti intellettuali che hanno determinato il processo creativo di uno dei massimi artisti del XX secolo. In mostra sono non solo un notevole corpus di opere di Tàpies, ma anche di artisti
come Picasso, Mirò, Arp, Pollock e Kounellis, antiche
sculture tribali e orientali che provengono dall’abitazione privata di Tàpies. La mostra espone anche libri
d’arte con litografie di Tàpies realizzati in collaborazione con scrittori e poeti, in sottofondo si ascoltano
le musiche del Novecento care all’artista: Schönsberg,
John Cage e Anton Webern. Un’altra parte della mostra
è rappresentata dal tributo all’arte e alla personalità di
Tàpies reso da alcuni artisti viventi a lui vicini quali
Uno scorcio di Palazzo Fortuny
Borrell, Llena, Caro, Sadaharu Horio, Shiro Tsujimura
e Günther Uecker.
Artisti accomunati al maestro dalla ricerca di risposte sul mistero e l’inesplicabile perché per Tàpies l’opera d’arte aveva un senso alchemico o magico, l’artista è una specie di sciamano capace di vivere e
trasmettere allo spettatore un’energia primordiale.
L’opera d’arte quale mezzo per trasmettere saggezza e
rispondere alle angosce e ai dubbi dell’uomo.
Tàpies era un uomo poliedrico: intellettuale appassionato di musica, letteratura, cinema e scienza. Attento ai problemi sociali e politici della sua Catalogna, del
suo mondo. Era grande appassionato di filosofia e di
mistica, conosceva l’opera dei grandi mistici cristiani
come Santa Teresa d’Avila e il pensiero orientale. Era a
conoscenza che spesso l’illuminazione e la conoscenza
giungono dalle cose più semplici. Qualsiasi oggetto,
continua a pagina 44
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
cultura
segue da pagina 43
anche molto umile, può trasformarsi in un’opera d’arte. E quindi nelle sue opere spesso troviamo oggetti
quotidiani: magliette, scarpe, calzini o letti, lenzuola,
vecchie sedie, sacchi.
Nei numerosi scritti che ha lasciato Antoni Tàpies
ricorda anche «l’atteggiamento di Bidodarme, il fondatore di Tx’an, che per giungere all’illuminazione, vale a dire la perfetta conoscenza della realtà, aveva trascorso anni
interi a contemplare un muro». Ecco emergere i “muri”
di Tàpies. Sono quadri di grandi dimensioni che ricordano un mondo di cemento, edifici, cantieri, città,
graffiti, il passaggio del tempo, l’usura. Le opere sono
imponenti e apparentemente silenziose, ermetiche
ma piene e intimamente prodighe del racconto d’intimità e semplicità, del quotidiano e delle emozioni,
trasudano sentimenti, amore, tenerezza, sessualità,
gioia e tristezza. Evocano ciò che Tàpies ha visto, toccato, interiorizzato, studiato. Nelle opere di Tàpies
troviamo un viaggio nel vuoto tra la ragione e le passioni senza che esse possano diventare imperanti.
Il processo creativo del maestro corrisponde a uno
stato meditativo capace di fare a meno della parola e del
linguaggio convenzionale che sono in ritardo rispetto
al pensiero e all’intuizione. Le opere di Tàpies raccontano uno stadio preverbale in cui il vuoto si riempie di
sensazioni, del mondo degli Spiriti, del pensiero puro. E
così l’artista sviluppa un suo linguaggio nuovo facendo
appello ai sensi, alla memoria, alle emozioni.
Termino con due citazioni che ben rappresentano il
cuore di questa mostra. Una di Antoni Tàpies: «Il mio
desiderio è che possiamo perdere gradualmente la fiducia in
ciò che pensiamo di sapere e nelle cose che consideriamo stabili e sicure, per ricordarci la serie infinita di cose che aspettano ancora di essere scoperte». L’altra di Axel Vervoordt
che ha prodotto la mostra: «L’attività artistica di Tàpies
trova riscontro nella sua collezione privata, che per lui era
anche fonte di ispirazione. Poterla ammirare è stata una vera e propria rivelazione. Lo sguardo dell’artista che si fonde
nello sguardo del collezionista». Espasa
IN TRENTINO QUESTO MESE
VI CONSIGLIAMO DI VISITARE:
Castello del Buonconsiglio - Trento
Sangue di drago squame di serpente
sino al 6 gennaio 2014
MUSE - Trento
La mano, Arto, arte, artefatti - sino al 31 dicembre
Galleria Arte Boccanera - Trento
Marcos Lutyens, Social pharmakon
dal 26 ottobre sino al 23 novembre
Studio d’Arte Raffaelli - Trento
Jan Knap, Spectral Views - sino all’8 dicembre
Mart - Museo d’Arte Moderna
e Contemporanea - Rovereto
Antonello da Messina - sino al 12 gennaio 2014
L’altro ritratto - sino al 12 gennaio 2014
MAG - Museo Alto Garda - Riva del Garda
Alois Beer 1900-1910. Panorami fotografici del Garda
dalle collezioni del Kriegsarchiv di Vienna
sino al 3 novembre
Claudio Olivieri, Il colore disvelato - sino al 3 novembre
MAG - Museo Alto Garda - Arco
Alessandro Piangiamore, Tutto il vento che c’è
sino all’1 dicembre
Castello di Pergine - Pergine
Klaus Prior, Figure arcaiche - sino al 3 novembre
Arte Sella - Val di Sella - Borgo Valsugana
Percorso Arte Natura - sino al 31 dicembre
Ulls i creus
en vertical
44 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Arte Sella - Spazi Rossi - Borgo Valsugana
Sally Matthews, Animali/Animals - sino autunno
CARPENTERIA IN LEGNO
associazione
categorie
CONVEGNO
Il settore carpenteria
nella filiera foresta-legno
Dati dell’ultima indagine dell’Osservatorio del legno
di Guido Radoani
P
resso la sede della C.C.I.A.A. di Trento il 29
luglio 2013 sono stati presentati i dati dell’ultima indagine realizzata dall’Osservatorio del legno (www.legnotrentino.it), la struttura di
via Calepina che in base agli accordi stipulati con la
P.A.T., si occupa di promuovere il settore del legno
trentino.
Il lavoro – dedicato alla carpenteria – si colloca
nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca che
in questi anni ha approfondito diversi aspetti della filiera foresta-legno allo scopo di acquisire informazioni utili per una sua adeguata valorizzazione. INTERVENTI
INTRODUZIONE SUL TEMA “LA FILIERA FORESTA-LEGNO IN TRENTINO”
Mauro Leveghi, Segretario Generale della Camera di Commercio I.A.A. di Trento
Giovanni Giovannini, Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento
INTERVENTI SUL TEMA “IL SETTORE DELLA CARPENTERIA IN LEGNO IN TRENTINO”
Presentazione della ricerca
a cura dell’Osservatorio del legno della C.C.I.A.A. di Trento
Testimonianza
di Lidio Pecoraro dell’impresa Ruscarpenteria di Telve Valsugana e Presidente dei carpentieri
dell’Associazione Artigiani
Esempi di nuovi prodotti in legno massiccio
Paolo Bertoni, T.I.S. Alto Adige
Proprietà meccaniche e normativa del legno massiccio strutturale
Thomas Schrentewein, libero professionista
La certificazione ARCA per gli edifici e per le componenti in legno. Le opportunità di internazionalizzazione
Mauro Casotto, amministratore unico di ARCA Casa Legno S.r.l.
Graziano Molon, direttore “Trentino Sprint”
Le relazioni sono disponibili al seguente indirizzo:
http://www.legnotrentino.it/interne/News.aspx?ID=10258&IDN=6853
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 45
associazione
categorie
GIARDINIERI
Conferimento del rifiuto
nel biodigestore di Faedo
Condizioni economiche per il conferimento del rifiuto biodegradabile
presso il biodigestore di Faedo. Un’interessante opportunità per i giardinieri.
di Jacopo Pedrotti
C
ome deliberato dal Consiglio direttivo dei
giardinieri, si è provveduto a verificare la
fattibilità della proposta di conferire il rifiuto biodegradabile (sfalci d’erba e ramaglie) presso il
nuovo impianto di biodigestione anaerobica di Faedo (fraz. Cadino).
Dopo alcuni incontri con i responsabili della ditta
Bio Energia Trentino s.r.l., società di gestione dell’impianto, si è convenuto che: per quanto riguarda i rifiuti
derivanti dalle operazioni di manutenzione di giardini,
quali ramaglie o sfalci d’erba, classificabili come rifiuti
speciali non pericolosi e nella fattispecie identificati con il
codice europeo del rifiuto 200201 “rifiuti biodegradabili”
è possibile conferire il rifiuto alle seguenti condizioni economiche.
CER 200201 “RIFIUTI BIODEGRADABILI”
PREZZO: 45 €/TONNELLATA
Il conferimento del rifiuto presso l’impianto di
Faedo fraz. Cadino deve avvenire con il formulario
d’identificazione del rifiuto come previsto dall’art.
193 del D.Lgs. 152/06.
Inoltre l’azienda conferente deve essere in possesso dell’autorizzazione per il trasporto dei propri rifiuti
come previsto dall’art. 212, c. 8 del D.Lgs. 152/06.
46 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
Di seguito i dati anagrafici del Destinatario e altre
informazioni che dovranno essere tassativamente indicate sul formulario d’identificazione del rifiuto.
Casella 2 del formulario
DESTINATARIO:
DENOMINAZIONE O RAGIONE SOCIALE: Bio
Energia Trentino srl
Luogo di destinazione: ss 12, zona industriale loc.
Cadino - Faedo (TN)
Cod. fisc. 02097480228
N. aut/albo 357 del 28/11/2011
Casella 4 del formulario
DENOMINAZIONE/DESCRIZIONE DEL RIFIUTO
Rifiuti biodegradabili
Codice del rifiuto: 200201
Stato fisico: 2
Caratteristiche di pericolo: nessuna
Casella 5 del formulario
DESTINAZIONE DEL RIFIUTO: Recupero R13
NOTA: per questioni tecnico-logistiche il rifiuto
verde costituito da sfalci d’erba dovrà essere conferito
separatamente dalle ramaglie. RESTAURATORE
associazione
categorie
Qualifica di Restauratore
di Beni Culturali
Modifiche all’articolo 182 del codice
di cui al Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42
di Veronica Costa
L
o scorso gennaio è stata approvata la modifica
della disciplina transitoria del conseguimento
delle qualifiche professionali di Restauratore
di Beni Culturali e di Collaboratore restauratore di
Beni Culturali (Legge 14 gennaio 2013, n. 7). Secondo quando legiferato, la qualifica di Restauratore di
Beni Culturali viene attribuita in esito a un’apposita
procedura di selezione pubblica da concludersi entro il 30 giugno 2015 con provvedimenti del Ministero. Tale procedura di selezione pubblica consiste
nella valutazione dei titoli e delle attività del singolo
restauratore, con una relativa attribuzione di punteggi, e dà luogo all’inserimento del nominativo all’interno di un apposito elenco suddiviso per settori di
competenza.
Al fine di ottenere la qualifica di Restauratore di
Beni Culturali è necessario ottenere il punteggio
complessivo di 300 punti, attraverso la valutazione
dei titoli e delle attività del singolo restauratore.
Per quanto riguarda i titoli scolastici e professionali la valutazione avverrà nel corso di una selezione
pubblica indetta dal Ministero secondo i punteggi definiti e riportati nella tabella a fianco.
La Legge indica che «I punteggi relativi ai titoli di
studio suindicati sono cumulabili fino al raggiungimento di
un punteggio complessivo di 200, ad eccezione di quelli
relativi ai titoli di studio delle università e delle accademie
di belle arti che sono cumulabili solo fra loro, e comunque
entro il punteggio complessivo di 200, nel modo seguente:
la laurea nella classe L1 o L43 è cumulabile con la laurea
specialistica nella classe 12/S, con la laurea magistrale nella
classe LM11 o con il diploma di secondo livello in Restauro
delle accademie di belle arti; il diploma di primo livello in
Restauro delle accademie di belle arti è cumulabile solo con
il diploma di secondo livello in Restauro o con le suddette
lauree specialistica o magistrale».
Per quanto riguarda le attività e l’esperienza
professionale, la Legge definisce che la qualifica di
Restauratore di Beni Culturali viene acquisita da co-
TITOLO DI STUDIO
PUNTEGGIO
Diploma conseguito presso una scuola di restauro
statale di cui all’articolo 9 del Decreto legislativo 20
ottobre 1998, n. 368 (Scuole di alta formazione e di
studio che operano presso l’Istituto centrale del
restauro, l’Opificio delle pietre dure e l’Istituto centrale
per la patologia del libro)
300
Diploma conseguito presso una scuola di restauro
statale di durata almeno biennale
75 per ciascun anno
di durata del corso
Attestato di qualifica professionale conseguito presso
una scuola di restauro regionale ai sensi dell’articolo 14
della Legge 21 dicembre 1978, n. 845, ovvero titoli esteri
ritenuti equipollenti nell’ambito della procedura
di selezione pubblica
75 per ciascun anno
di durata del corso
Laurea in Beni culturali (L1) ovvero in Tecnologie per
la conservazione e il restauro dei beni culturali (L43)
37,50 per ciascun anno
di durata del corso
Laurea specialistica in Conservazione e restauro del
patrimonio storico-artistico (12/S)
37,50 per ciascun anno
di durata del corso
Laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni
culturali (LM11)
37,50 per ciascun anno
di durata del corso
Diploma di laurea in Conservazione dei beni culturali,
se equiparato dalle università alle classi 12/S o LM11,
ai sensi dell’articolo 2 del Decreto ministeriale
9 luglio 2009
37,50 per ciascun anno
di durata del corso
Diploma in Restauro di primo o di secondo livello,
conseguito presso le Accademie di belle arti, con almeno 50 per ciascun anno
un insegnamento annuale in restauro per ciascun
di durata del corso
anno di corso
Titoli riconosciuti equipollenti al diploma in restauro
conseguito presso le Accademie di belle arti
50 per ciascun anno,
fino a un massimo di 150
lui che ha maturato un’adeguata competenza professionale nell’ambito del restauro dei beni culturali
mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici. Lo svolgimento di attività di restauro di beni
culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici (ai sensi dell’articolo 182, comma 1-quater,
lettera a) concorre all’acquisizione di un punteggio
di 37,50 per anno.
Il Restauratore di Beni Culturali dovrà iscriversi
inoltre a uno o più settori specifici di competenza, se-
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 47
associazione
categorie
La qualifica di Restauratore di Beni
Culturali viene attribuita in esito
a un’apposita procedura
di selezione pubblica da concludersi
entro il 30 giugno 2015.
condo criteri ancora da definirsi. I settori di competenza indicati sono:
1) materiali lapidei, musivi e derivati;
2) superfici decorate dell’architettura;
3) manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile;
4) manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee;
5) manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti;
6) materiali e manufatti tessili, organici e pelle;
7) materiali e manufatti ceramici e vitrei;
8) materiali e manufatti in metallo e leghe;
9) materiale librario e archivistico e manufatti cartacei e pergamenacei;
10) materiale fotografico, cinematografico e digitale;
11) strumenti musicali;
12) strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici.
Export, il 29 luglio aperto
lo sportello unitario per le imprese
Il servizio avrà sede a Rovereto,
presso Trentino Sviluppo, e offrirà servizi per
l’internazionalizzazione.
È stato aperto lunedì 29 luglio il nuovo sportello
per l’internazionalizzazione.
Ha sede a Rovereto, presso Trentino Sviluppo,
e rappresenta l’unico desk operativo di riferimento per
le aziende intenzionate ad aprirsi sui mercati esteri.
Funziona grazie anche al personale di Trentino Sprint
e dell’APIAE ed è supportato da un pacchetto integrato
di bandi, accordi e partnership mirate che
consentiranno alle imprese trentine di essere seguite
passo dopo passo nella propria strategia di business
sui mercati esteri così come nel momento in cui,
affacciandosi oltreconfine, potranno contare
su una rete di consulenti in loco in grado
di accompagnarle con le necessarie professionalità.
L’iniziativa rientra negli interventi varati dalla Provincia
autonoma di Trento per rilanciare l’export delle
imprese trentine favorendo di conseguenza la ripresa
economica.
Articolo completo
http://www.uffstampa.provincia.tn.it/csw/c_stampa.
nsf/#comunicato&id=7FCD40976E87F634C1257BA4
005CF3C4
48 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
RESTAURATORE
Nel caso in cui il titolo di Restauratore di Beni Culturali non possa essere raggiunto, si può procedere a
verificare le condizioni per l’acquisizione del titolo di
Collaboratore restauratore di Beni Culturali.
Di seguito si evidenziano i passaggi principali della
Legge in riferimento alla qualifica di Restauratore di
Beni Culturali:
• «In via transitoria, agli effetti indicati all’articolo 29,
comma 9-bis , acquisisce la qualifica di restauratore di
beni culturali, per il settore o i settori specifici richiesti
tra quelli indicati nell’allegato B, colui il quale abbia
maturato una adeguata competenza professionale
nell’ambito del restauro dei beni culturali mobili e delle
superfici decorate dei beni architettonici».
• «La qualifica di restauratore di beni culturali è attribuita, in esito ad apposita procedura di selezione pubblica
da concludere entro il 30 giugno 2015, con provvedimenti del Ministero che danno luogo all’inserimento in
un apposito elenco suddiviso per settori di competenza
e reso accessibile a tutti gli interessati».
• «La procedura di selezione pubblica… consiste nella
valutazione dei titoli e delle attività, e nella attribuzione dei punteggi».
• «è riconosciuta soltanto l’attività di restauro effettivamente svolta dall’interessato, direttamente e in proprio
ovvero direttamente e in rapporto di lavoro dipendente o
di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto,
ovvero nell’ambito di rapporti di lavoro alle dipendenze
di amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei
beni culturali, con regolare esecuzione certificata nell’ambito della procedura di selezione pubblica».
• «L’attività svolta deve risultare da atti di data certa
emanati, ricevuti o anche custoditi dall’autorità preposta alla tutela del bene oggetto dei lavori o dagli istituti
di cui all’articolo 9 del decreto legislativo 20 ottobre
1998, n. 368, formati in occasione dell’affidamento
dell’appalto, in corso d’opera o al momento della
conclusione dell’appalto, ivi compresi atti concernenti l’organizzazione e i rapporti di lavoro dell’impresa appaltatrice».
• «La durata dell’attività di restauro è documentata dai
termini di consegna e di completamento dei lavori, con
possibilità di cumulare la durata di più lavori eseguiti
nello stesso periodo».
• «Può altresì acquisire la qualifica di restauratore di beni culturali, ai medesimi effetti indicati all’articolo 29,
comma 9-bis, previo superamento di una prova di idoneità con valore di esame di Stato abilitante, secondo le
modalità stabilite con decreto del Ministro di concerto
con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanare, d’intesa con la Conferenza unificata
di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281,… colui il quale abbia acquisito la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali ai
sensi del comma 1-sexies del presente articolo».
Per eventuali approfondimenti è possibile contattare Veronica Costa dell’Area Categorie (e-mail:
[email protected], tel. 0461.803888). EDILI / TERMOIDRAULICI / FUMISTI
associazione
categorie
La sicurezza delle canne fumarie
di Jacopo Pedrotti
Lo scorso 24 settembre si è tenuto presso
l’Associazione Artigiani di Trento un interessante
seminario sul tema delle canne fumarie e della loro
sicurezza, organizzato in collaborazione con la ditta
produttrice GBD spa.
I relatori, Paolo Grisoni e Andrea Mardegan, dopo
un’introduzione relativa alle possibilità di progettazione
e realizzazione delle canne fumarie, hanno presentato
le ultime novità sulle nuove normative tecniche del
settore (come le norme UNI 10683/2012, 10738/2012
e 7129), sulla compilazione delle Dichiarazioni
di Conformità, sulla normativa relativa allo scarico
a parete dei prodotti della combustione e sugli obblighi
relativi allo scarico dei vapori di cottura.
Il seminario, che ha visto la partecipazione di oltre 120 ditte
provenienti dai settori dell’edilizia, della termoidraulica
e della fumisteria, ha confermato come la realizzazione
e manutenzione dei camini necessiti di competenze
specifiche; proprio per questo l’Ufficio Formazione
dell’Associazione sta lavorando alla progettazione di alcuni
incontri formativi che possano contribuire ad approfondire
gli aspetti più complessi della tematica.
Cogliamo l’occasione per ricordare come le canne
fumarie siano considerate parte dell’impianto termico e
quindi la loro realizzazione può essere effettuata solo da
imprese abilitate alla lett. “C” dell’art. 1 del DM 37/08. Le
imprese che non avessero ancora ottenuto questa
abilitazione possono contattare gli uffici territoriali
dell’Associazione.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
categorie
CARPENTIERI IN FERRO
5ª edizione
della Settimana Futurista
Grande successo per i carpentieri in ferro alla 5ª edizione della Settimana
Futurista, svoltasi a Serrada dal 10 al 18 agosto 2013.
di Paola Signorati, Presidente Carpenterie metalliche
I
Maestri Artigiani e la categoria dei carpentieri
in ferro si sono fortemente impegnati per dare
lustro alla manifestazione il cui tema principale è stato il rame, il ferro e il fuoco sulle orme di Fortunato Depero, artista trentino che ha utilizzato anche il metallo per maggiormente esprimere la sua
verve espressiva.
L’impegno ha comportato l’allestimento di una
mostra presso il Centro civico di Serrada, mostra
che ha presentato le lavorazioni del ferro consentite
con le nuove tecnologie. Dei banner hanno informato il visitatore sull’evoluzione della lavorazione
del ferro: dalla forgiatura, metodo conosciuto fin
dall’antichità per rendere il metallo malleabile e
utilizzabile sotto varie forme, al taglio al plasma, il
taglio laser, il taglio ad acqua e la meccanica di precisione.
Gli oggetti esposti hanno catturato l’attenzione e
la curiosità delle numerosissime persone, residenti e
turisti, che nel corso della settimana hanno visitato
la mostra.
50 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
E grande successo hanno avuto i Maestri Artigiani il giorno dell’inaugurazione alla presenza delle
autorità locali, del nostro Presidente provinciale De
Laurentis, del nostro Vicepresidente e collega Marini: hanno mostrato con abilità e passione cosa fanno all’interno delle loro aziende.
Le mani, l’ingegno, l’impegno e il cuore hanno
portato alla creazione di piccoli capolavori. Ispirandosi alla fiaba di Pinocchio, sono stati realizzati alcuni personaggi secondo la visione futurista.
L’opera completa comprendente sei pezzi, nella
serata di sabato 17 agosto, è stata messa all’asta e il
ricavato è stato devoluto interamente alla LILT in ricordo di Filippo Graff, entusiasta e instancabile presidente di categoria.
La manifestazione è stata importante non solo per
gli organizzatori e per l’altopiano, ma soprattutto per
noi artigiani perché il lavorare assieme, il confrontarci
e il discutere di piccole cose hanno consentito di conoscerci, di rinsaldare e approfondire i rapporti di amicizia, ci hanno fatto maturare e crescere in esperienza. ANTENNISTI
associazione
categorie
Via agli impianti
di cablaggio strutturato
Finita l’epoca delle certificazioni
imposte dal DM 314/92:
gli antennisti potranno realizzare
impianti di cablaggio strutturato
(reti LAN) avendo come unica
preoccupazione la realizzazione
a regola d’arte.
di Claudio Pavan,
Presidente nazionale della categoria Elettronici
È
con piacere che pubblichiamo questo articolo
scritto da Claudio Pavan, Presidente nazionale
della categoria Elettronici, riguardo a un’importante novità introdotta dal D.L. “Del Fare”.
La definitiva conversione in legge del D.L. 21 giugno 2013 n. 69 è stata seguita con apprensione da molti elettronici, in particolare premeva la sorte dell’articolo 10 che aveva abrogato il DM 314/92, liberalizzando
l’allacciamento dei terminali di comunicazione alla rete pubblica con la logica conseguenza di annullare gli
effetti che rendevano impossibile, alle aziende artigiane con meno di tre dipendenti, la realizzazione di impianti per le comunicazioni strutturate come le reti
LAN allacciate alla rete pubblica.
Nonostante il mancato recepimento di alcune modifiche proposte in emendamenti condivisi con la
CNA, possiamo essere soddisfatti del testo risultante
dall’approvazione della Legge 9 agosto 2013 n. 98 e
pubblicata sulla G.U. n. 194 del 20-8-2013 - Suppl.
Ordinario n. 63.
continua a pagina 52
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
associazione
categorie
ANTENNISTI
segue da pagina 51
Dopo la Legge 109/91 abrogata nel 2010, anche il
famigerato decreto applicativo DM 314/92 è stato
abrogato definitivamente.
Inoltre è stato inserito nel titolo dell’articolo 10 il
riferimento alla liberalizzazione dell’accesso alla rete
internet tramite tecnologia Wi-Fi.
Gli antennisti potranno quindi realizzare impianti
di cablaggio strutturato (reti LAN) avendo come unica
preoccupazione quella di realizzarli a regola d’arte.
È finalmente finita l’epoca delle certificazioni imposte dal DM 314/92 che riconosceva solo a poche
ditte, in possesso dell’autorizzazione ministeriale, l’idoneità ad allacciare alla rete pubblica le reti LAN
realizzate; e che estendeva, forzando l’interpretazione, la necessità dell’autorizzazione ministeriale anche per la realizzazione dell’impianto interno di cablaggio strutturato.
Ora tutti gli impianti radiotelevisivi, antenne ed
elettronici in genere, quando hanno caratteristiche
di “installazione fissa” all’interno degli edifici, sono
regolamentati solamente dal DM 37/08 e dal D.Lgs.
259/03.
Gli impianti radiotelevisivi ed elettronici sono descritti nel DM 37/08, art. 2, comma 1, lettera f) come:
«componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione
e alla ricezione dei segnali e dei dati»; e nel D.Lgs.
259/03, art. 209, impianti con caratteristiche idonee
alla «fruizione di servizi di comunicazione elettronica».
Ricordo che il D.Lgs. 259/03 è il “codice delle comunicazioni elettroniche”, la legge che regola tutto il
settore delle comunicazioni (di tutte le forme di comunicazione dalle antenne tv alla telefonia) dal 2003.
Tutti gli installatori in possesso dei requisiti previsti per gli impianti “radiotelevisivi, le antenne, gli
impianti elettronici in genere”, cioè la lettera b),
comma 2, art. 1 del DM 37/08, possono realizzare
impianti di cablaggio strutturato anche quando questi impianti dovranno essere «allacciati alla rete pub-
52 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
blica», compresi i casi in cui l’allacciamento coinvolga più di due linee telefoniche.
Per avere la certezza di realizzare tali impianti a
“regola d’arte”, progettisti e installatori possono applicare le prescrizioni delle Norme CEI EN 50173 e
50174 (serie).
Inoltre, possono avvalersi dell’utilissima Guida
CEI 306-2 per gli impianti in edifici residenziali
(compreso piccoli uffici, ecc.).
Se si considerano le difficoltà ancora presenti nel
settore impianti a causa anche della crisi dell’edilizia,
la novità introdotta dall’articolo 10 potrebbe costituire un’occasione per la diffusione degli impianti
LAN nel residenziale.
Ricordo che le soluzioni Wi-Fi non assicurano la
stabilità di funzionalità come il cablaggio. Quando in
un edificio sono presenti più utenti che utilizzano la
soluzione Wi-Fi, aumentano i problemi di connessione. Il cablaggio non soffre di tali problemi e assicura
stabilità di connessione.
Certamente le soluzioni Wi-Fi sono necessarie ma
devono essere viste come complementari al cablaggio, una sorta di estensione del cablaggio per assicurare la mobilità di prossimità, mediante l’utilizzo di
Access Point destinati a raccogliere il traffico generato dall’uso di dispositivi mobili presenti nella prossimità senza pretendere di avere copertura su tutto
l’appartamento in quanto tanti fattori concorrono a
limitarne l’efficacia (come la presenza di altri apparati wireless sulla stessa banda, gli arredi, le persone, lo
spessore e i materiali delle pareti, ecc.).
Gli antennisti che già conoscono gli impianti interni per la distribuzione dei segnali tv, possono offrire ai propri clienti la soluzione del cablaggio realizzando piccole reti LAN domestiche.
Utilizzando le quattro porte che tipicamente sono
presenti sui router distribuiti dai gestori del servizio
ADSL, è possibile realizzare la rete interna sfruttando
la canalizzazione dei cavi tv. Infatti il cavo a coppie
simmetriche può coesistere con il cavo coassiale senza
problemi sia di sicurezza, sia di compatibilità EMC. AUTOTRASPORTATORI
associazione
categorie
Assemblea regionale
degli autotrasportatori
L o scorso 14 settembre molte le imprese presenti all’Assemblea regionale
dell’Autotrasporto 2013, tenutasi presso la sede dell’Associazione Artigiani
a Trento.
di Andrea De Matthaeis
P
iù di un centinaio le imprese presenti all’Assemblea regionale dell’Autotrasporto 2013
tenutasi presso la sede dell’Associazione a
Trento.
L’evento, moderato dal Responsabile della Comunicazione dell’Associazione Artigiani Stefano
Frigo, ha dato la possibilità ai presenti di approfondire numerose tematiche; il pomeriggio è iniziato
con la presentazione da parte dell’ing. Tenuti di
Scania di un prodotto per abbattere i costi di gestione degli automezzi. Apprezzati, a seguire, gli interventi del dott. Poletti e della rag. Trentini di
Trentino Imprese che hanno effettuato l’analisi del
mondo del trasporto a livello provinciale, proponendo agli operatori del mondo del trasporto alcune linee guida e suggerimenti tecnici per la gestione economica delle imprese.
L’intervento dell’ing. Furlan di Sapi – Società di
servizi tecnici e specialistici dell’Associazione Artigiani – ha trattato il tema della re-introduzione del Sistri;
ha concluso l’Assemblea il Responsabile della sede di
Trento Berardi, illustrando i contributi e le novità per
le imprese del settore.
Prima di trascorrere la serata gustando una buona
cena in compagnia è stato dato spazio al dibattito
alle imprese presenti in sala. Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 53
associazione
categorie
AUTOTRASPORTATORI
Il Direttivo
informa
di Andrea De Matthaeis
I
l Direttivo della categoria Autotrasportatori, eletto ad aprile 2013, è composto da sette Rappresentanti che lavorano gratuitamente per la categoria e sono: Claudio Comini, Presidente; Gianfranco
Detassis, Vice presidente, e da cinque consiglieri:
Ugo Tabarelli, Riccardo Ruaben, Rolando Rigotti, Sergio Furlan e Dino Zanotelli.
Le proposte discusse nei già numerosi Direttivi effettuati in questi mesi vanno nella direzione di incontri con la politica provinciale e nazionale per richiedere misure a favore del trasporto, incontrare la
Cooperativa Artigiana di Garanzia, cercare di togliere,
a livello nazionale, la tassa di concessione governativa
sui cellulari, richiedere maggiori controlli dei mezzi
54 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
che effettuano il conto terzi immatricolati invece conto proprio e infine realizzare un servizio di sportello
sui territori per dare consulenza ai trasportatori. È stato richiesto, ed è già stato realizzato, il profilo Facebook (https://www.facebook.com/ConfartigianatoTra
sportiTrento) del trasporto per tenere informati tempestivamente gli associati. È intenzione del Direttivo
di categoria informare la categoria rispetto alle decisioni prese durante le riunioni tramite la rivista dell’Associazione.
L’Area Categorie, nella persona del referente Andrea
de Matthaeis (0461.803715) rimane a disposizione
degli associati per raccogliere eventuali proposte, richieste e suggerimenti. AUTOTRASPORTATORI
associazione
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
categorie
l’Artigianato 55
sistema artigianato
cooperativa artigiana di garanzia
«Ancora non vedo la luce
in fondo al tunnel»
Problemi imprevisti?
«Assolutamente no. Semplicemente
abbiamo ritenuto – lo ripeto, in accordo
arrivato l’autunno. Tormentato,
con il Presidente di Confidimpresa, Batcome da (facili) previsioni, con il
tista Polonioli – di verificare, senza farci
quadro nazionale caratterizzato
condizionare dalla fretta, numeri e conda una politica fiscale confusa e oppresdizioni della fusione, compresa la comsiva, una politica industriale inesistente,
posizione del futuro consiglio d’amminiprivatizzazioni fallimentari e una politistrazione. Del resto un buon accordo si
ca politicante concentrata sulle proprie
basa sulla certezza delle cifre e sulla chiacommedie. Ora guardiamo al Trentino:
rezza delle prospettive. Tutti noi, a coeconomia ancora in calma piatta, pochi
minciare dal nostro consiglio, intendialavori privati e fermi anche quelli pubmo valutare le une e le altre con la
blici in attesa delle elezioni provinciali Giuseppe Bertolini
massima attenzione. Lo impongono i
di fine ottobre, credito riluttante. Il patempi: crediti e sofferenze oggi sono vanorama descritto da Giuseppe Bertolini, Presidente
lori ballerini, la “pulizia” dei bilanci è un’operazione
della Cooperativa artigiana di garanzia, non è allegro:
delicata, ma soprattutto il risultato finale dev’essere
le imprese debbono ancora una volta rimboccarsi le
un confidi più forte per risolvere i problemi delle immaniche e resistere, come da cinque anni a questa
prese, non per crearne di ulteriori».
parte.
Il nuovo calendario?
«Dobbiamo stringere i denti e guardare avanti»:
«La fusione si farà entro la metà del 2014, con qualcon queste parole, a fine maggio, si era rivolto
che mese di ritardo. Non sarà un problema, anzi conall’assemblea della Cooperativa artigiana di garanzia.
sentirà, se ce ne fosse bisogno, di condividere meglio
«Non lo vorrei fare, ma sono costretto a ripetercon l’Associazione e con i nostri imprenditori le ragiomi. Della luce in fondo al tunnel, che qualche minini di un percorso».
stro dice di vedere, non mi pare vi sia traccia. Ciò
nonostante, insisto, bisogna guardare avanti e raccoCertamente il tema sarà affrontato dalle assemblee
gliere tutta la fiducia di cui siamo capaci. Il nostro
comprensoriali. Dove, però, si parlerà anche
autunno è pieno di appuntamenti: l’avvio di due
della situazione economica. Che aria tira?
nuovi strumenti per sostenere le imprese – il fondo
«Immobile. Parlo del settore edile, che conosco meper i crediti da concordato e il fondo di rotazione –,
glio e che riguarda gran parte delle aziende artigiane.
l’avanzamento del progetto di fusione con ConfiLa domanda pubblica è ferma, così come la privata dodimpresa e l’operazione ascolto con le assemblee
ve, se qualche commessa pure c’è, non consente di
comprensoriali. Un’occasione, assieme alla nostra
programmare l’attività. Si viaggia a vista, giorno per
Associazione, per confrontarci in piena libertà sulle
giorno. Del resto il panorama era stato sintetizzato nelemergenze e sui progetti».
la ricerca periodica di Banca Intesa sul mercato trentino: calo della domanda interna 42%. Non basta: un
Andiamo con ordine. La fusione tra Cooperativa
nodo ancor più drammatico riguarda gli incassi: fermi,
artigiana e Confidimpresa, già approvata
il denaro non circola, i ritardi dei pagamenti mettono
dai rispettivi consigli d’amministrazione,
in ginocchio anche le aziende sane che, per ottenere
doveva concludersi entro l’anno.
ciò che loro spetta, debbono attendere anni. A questo
«Vero, questo era il calendario immaginato in priaggiunga che le banche faticano a erogare quattrini. In
mavera e predisposto dall’agenzia di consulenza. Se lo
questo contesto, con la Provincia e, va detto, anche
avessimo rispettato, avremmo dovuto consegnare alla
con le banche, ci siamo impegnati a inventare nuove
Banca d’Italia la documentazione entro questo mese.
soluzioni. Il fondo per anticipare i crediti da concordaNon è stato possibile: la verifica dei bilanci e la costruto e il fondo di rotazione vanno in questo senso. È un
zione dei nuovi assetti richiedono più tempo che, in
aiuto che s’aggiunge a quelli già attivati dalla Coopeaccordo con Confidimpresa, abbiamo deciso di prenrativa di garanzia. Unico obiettivo: resistere, fino alla
derci».
ripresa». di Roberto Coletti
È
56 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
sistema artigianato
cooperativa artigiana di garanzia
Ecco il fondo
per l’anticipazione
di Roberto Coletti
D
ieci milioni di pagamenti bloccati dalle procedure concorsuali. Una stima prudente, probabilmente la somma è più consistente. Nell’ultimo anno i casi sono esplosi, decine le aziende
coinvolte. Ma il fenomeno, purtroppo, ha già una sua
lunga storia di cui la vicenda delle “Corti Fiorite” di
Trento è stato solamente l’ultimo, eclatante caso. La
reazione delle associazioni imprenditoriali ha trovato
la Provincia disponibile a valutare soluzioni per controllare le crisi a catena provocate dalle difficoltà delle
imprese capofila che, come un’infezione, si trasmettevano alle aziende fornitrici.
Da qui è nato il Fondo per l’anticipazione dei crediti congelati in seguito all’accesso, da parte delle imprese committenti, alle procedure concorsuali, in particolare ai concordati in continuità.
FONDO ANTICIPAZIONI
Alimentato da risorse della Provincia e dei tre confidi, l’intervento avrà un carattere “limitato e straordinario” e consentirà di anticipare ai creditori le somme
attese. Il Fondo è aperto alle imprese e ai consorzi con
sede legale o operativa in provincia di Trento che vantino un credito, accertato dal tribunale, nell’ambito di
procedure concorsuali iniziate dopo il primo gennaio
2012.
La dotazione finanziaria complessiva è di 10 milioni di euro, somma erogata dalla Provincia a titolo di
integrazione dei fondi rischi, così ripartita: 3,5 milioni
alla Cooperativa artigiana di garanzia, 3,5 milioni a
Confidimpresa, 3 milioni a Cooperfidi. Metà della dotazione è destinata alle anticipazioni, l’altra metà a
rafforzare la capacità operativa degli enti di garanzia.
L’anticipazione verrà erogata direttamente dai confidi utilizzando la provvista pubblica e, in egual misura, risorse proprie. In altri termini i confidi, nel nostro
caso la Cooperativa artigiana di garanzia, si assumeranno direttamente il rischio di credito, operazione
possibile grazie alla condizione di enti vigilati dalla
Banca d’Italia ex articolo 107, autorizzati a svolgere
una parziale attività bancaria.
Ciò comporta, inevitabilmente, una preventiva valutazione, caso per caso, del merito di credito delle imprese richiedenti. «Lo esige la legge e, pur sperando
che tutte le domande possano essere accolte, non pos-
siamo escludere che il consiglio d’amministrazione
debba pronunciare dei no» spiega con franchezza il direttore del confidi artigiano, Paolo Nardelli.
Gli importi erogabili non potranno superare il credito riconosciuto dalla procedura concorsuale e in
ogni caso avranno un importo massimo di 500mila euro. Il credito sarà graduato: ogni impresa potrà ottenere una somma di 50mila euro, aumentata di 15mila
euro per ogni dipendente. Il mutuo, non gravato da
commissioni, avrà una durata massima di 60 mesi, un
ammortamento con rate trimestrali e un tasso fisso del
2,50%. «Considerata l’inflazione e l’assenza di commissioni praticamente si tratta di un tasso zero» calcola Nardelli.
FONDO DI ROTAZIONE
Avrà risorse per 80 milioni e potranno utilizzarlo
le imprese per sostenere progetti di sviluppo che prevedano ammodernamento e ampliamento produttivo, riqualificazione energetica, ricerca e innovazione,
internazionalizzazione e acquisto di servizi. I confidi
erogheranno finanziamenti a provvista mista, metà
fornita dalla Provincia (40 milioni), metà dal sistema
bancario (40 milioni), cumulabili con i contributi
della Legge 6/99. La gestione sarà affidata al consorzio, in via di definizione, tra Cooperativa artigiana di
garanzia, Confidimpresa e Cooperfidi, il nuovo ente
che tratterà tutte le operazioni tra confidi ed ente
pubblico.
L’intervento del Fondo sarà pari al 50% del mutuo
concesso dalla banca, la parte restante sarà resa disponibile dall’istituto di credito, il quale può contare su
una provvista – la dotazione pubblica del Fondo – raccolta a costo zero. Il meccanismo consentirà di contenere i tassi a carico delle imprese che non potranno superare il 3,59%. La durata dei mutui varierà dai 5 ai 15
anni, con rate d’ammortamento semestrali. «Non c’è
fondo miracoloso che possa risolvere la crisi», ricorda
Nardelli. «Cerchiamo però – consiglio d’amministrazione e personale – di fare del nostro meglio per aiutare le imprese. È il nostro lavoro». La reazione delle associazioni
imprenditoriali ha trovato la Provincia
disponibile a valutare soluzioni
per controllare le crisi a catena.
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
l’Artigianato 57
TRENTINO IMPRESE
I MIGLIORI SERVIZI
AI MIGLIORI PREZZI
CONTABILITÀ
DICHIARAZIONE DEI REDDITI
CONSULENZA FISCALE
CONTENZIOSO TRIBUTARIO
CONSULENZA AZIENDALE
✂
PER ESSERE CONTATTATI:
RICHIESTA PREVENTIVO PERSONALIZZATO DEI NOSTRI SERVIZI
(da restituire compilato presso gli uffici riportati alla pagina seguente
o inviare fax al n. 0461.803987 o alla nostra e-mail: [email protected])
Denominazione
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Codice fiscale ………………………………………………………………………………………………………………………………… Attività esercitata ………………………………………………………………………………………………………
C.A.P.
e-mail
………………………………………………………
Comune
……………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………
Persona da contattare
tel.
Via
……………………………………………………………
fax
…………………………………………………………………………………………………………………………………………
..................................................................
cell. ………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Informativa ai sensi del D.Lgs. 196/2003, art. 13: I dati da Lei forniti saranno trattati esclusivamente con riferimento al procedimento per il quale ha presentato
la documentazione, con supporto cartaceo e/o informatico, dal titolare TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l.
INVIATE I VOSTRI DATI: SENZA IMPEGNO RICEVERETE via mail LE NOSTRE INFORMATIVE
PER LE NOVITÀ fiscali, scadenze, contributi pubblici e quant’altro di interesse delle imprese
Data
…………………………………………………………………………………………………
TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229
e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it
TRENTINO IMPRESE
• tutela le imprese nei confronti del fisco (CAF)
• fa parte del gruppo Associazione Artigiani Trento
• leader di consulenza e contabilità per le piccole imprese
UFFICI DI TRENTINO IMPRESE
BORGO
Corso Vicenza, 47
CAVALESE
Via degli Artigiani, 13
CEMBRA
Via dei Rododendri, 1/2
CLES
Piazza C. Battisti, 1/A
FIERA
Via A. Guadagnini, 21
MALÉ
Piazza Regina Elena, 10
MEZZOLOMBARDO
Via Trento, 117
PERGINE
Viale Dante Alighieri, 300
POZZA
Strada Dolomites, 151
PREDAZZO
Via Gabrielli, 1
Avanzo Giovanni
0461.751913
[email protected]
Goss Piergiorgio
0462.241820
[email protected]
Favaron Mario
0461.681112
[email protected]
Recla Cristina
0463.601221
[email protected]
Bertocco Stefano
0439.610112
[email protected]
Leuzzi Alessandro
0463.909618
[email protected]
Favaron Mario
0461.610515
[email protected]
Vicentini Paola
0461.500002
[email protected]
Goss Piergiorgio
0462.763133
[email protected]
Turrini Michele
0462.508422
[email protected]
Bortolameotti Marica
0464.571921
[email protected]
Della Valentina Roberto
0464.402611
[email protected]
Nicolli Marta
0465.338833
[email protected]
Nicolli Marta
0465.338833
[email protected]
Tomasi Luciano
0461.803840
[email protected]
Poletti Roberto
0461.803899
[email protected]
Tonina Alessandro
0461.803995
[email protected]
RIVA
Via della Crosetta
Loc. Ceole - ARCO
ROVERETO
Via del Garda, 44/G
STORO
Str. Prov. 69, 8/b Zona Ind.
SEDE TIONE
ZUCLO - Loc. Tonello, 5/A
TRENTO
Via Brennero, 182
STAFF DI DIREZIONE
TRENTO
AMMINISTRATORE
TRENTINO CAF IMPRESE S.r.l. | Via Brennero, 182 | 38121 Trento | R.I. TN c.f. p.iva 01722340229
e-mail: [email protected] | web: www.artigiani.tn.it
rubriche
avvisi
Attrezzatura di falegnameria composta da tutte le macchine
necessarie, per cessata attività. Tel. 333 4760068
AFFITTO
Magazzino/deposito di circa 200 mq a Trento, uso artigianato,
locale uso ufficio e servizio, ristrutturato a nuovo. Tel. 347 3627064
Negozio di circa 40 mq a Cles, fronte strada, anche uso studio. Tel. 0463 421438
Magazzino/deposito interrato di 600 mq, in Valle dei Laghi.
Tel. 0461 568832
Capannone 360 mq con parcheggio, prezzo interessante in zona artigianale Mezzocorona. Tel. 347 2982862
Capannone 750 mq con piazzale e pertinenze di 850 mq, uffici,
carriponti e macchine per lav. mecc., zona Arco. Tel. 345 4427616
Locale per uso magazzino di circa 130 mq a Sopramonte.
Tel. 0461 866940
Rimorchio Schmitz AWF18 a 2 assi con 4 twist+locks, anno ‘04,
cassa isotermica Royal Plastic, a 8.000 euro. Tel. 0461 601130
Macchina per spremitura dell’uva, manuale, uso famiglia,
vendo a 60,00 euro. Tel. 0461 242187 ore pasti
Attrezzatura e materiali per impiantisti elettrici.
Tel. 380 7120196
Scaffalatura attrezzata per furgone, causa inutilizzo.
Tel. 340 8089793
Portabiciclette nuovo, tipo Thule 973 universale per auto, a
180 euro trattabili. Tel. 0461 242187
Gruppo elettrogeno GE 4.500 mosa motore Honda, monofase, pari al nuovo, a 600,00 euro + Iva. Tel. 335 7076007
Autocarro Iveco 140 cassone ribaltabile, anno 2010, 15.000
km, come nuovo. Tel. 348 3652033
CEDO
Attività di vendita prodotti gastronomici, tipici e salumeria. Avv.
decennale, buona zona e fatturato, no perditempo. Tel. 346 3297656
Attività di vendita materiali elettrici, elettronici e utensileria; superficie 130 mq. Tel. 320 4239317
Laboratorio orafo a Trento, zona centrale.
Tel. 327 5860962
Garage a Dimaro con due posti auto.
Tel. 339 8916313
Renault Espace Luxe 2.0 dci, 175 cv, 7 posti, grigio perla, anno
2007, 130.000 km, full optional, 10.000 euro. Tel. 335 5928875
Due portoni industriali a libro, per foro 2.100x2.500 a 1.600
euro+Iva e 4.400x4.300 a 3.000 euro+Iva. Tel. 347 9731735
Arredamento ufficio (6 mesi di vita) con bancone legno chiaro
e venature legno scuro per cessata attività. Tel. 340 9965066
Attrezzatura da falegnameria.
Tel. 329 5431116
Attività grafica pubblicitaria (causa trasferimento), negozio arredato, macchinari, pc, materiale magazzino. Tel. 349 2250423
Attività ben avviata di parrucchiera a Condino, con salone arredato. Tel. 0465 621525 (ore lavoro)
Attività di parrucchiera ben avviata in centro a Rovereto, a
18.000 euro, ottimo affitto. Tel. 333 7914169
Licenza autonoleggio da rimessa con conducente a Borgo
Valsugana, compresa di Chrysler Lx 300c. Tel. 347 5904471
Attività di lavasecco in Val di Sole, solo veri interessati.
Tel. 347 7970814
Attività di parrucchiere a Borgo Valsugana, salone piano terra,
cabine estetica 1° piano, 192 mq. Tel. 335 7876213
CERCO
Lavori di assemblaggio elettrici o elettronici in Valle dei Laghi;
mezzi propri e ampi spazi. Tel. 0461 568832
Prefabbricato per ufficio/cantiere da destinare a solidarietà.
Tel. 333 2032861
Scanalatrice per calcespan, potenza minima 1200 watt, in buono stato. Tel. 335 1260040
Lavori di assemblaggio o simili, di meccanica, in zona Giudicarie;
mezzi propri e ampi spazi. Tel. 346 2445648
Macchinario lavapannelli per cessata attività.
Tel. 340 9965066
Porzione di capannone anche frazionabile a Trento: magazzino
150 mq, ufficio 70 mq, piano terra. Tel. 340 9965066
Gomme ricoperte antineve Marangoni per furgone, 175/75,
16c, M+S. Tel. 347 6691614
Si invitano gli artigiani associati interessati alla eventuale
pubblicazione di annunci (inerenti l’attività lavorativa) a
utilizzare questo tagliando, compilandolo a macchina o in
stampatello e spedendolo a:
Redazione “l’Artigianato”
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38121 Trento
fax 0461 824315
Vi prego di pubblicare gratuitamente il seguente avviso:
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
VENDO
Cognome e nome ..................................................................................................................
Pialla a filo per truciolari, piano di lavoro 10x200 cm, ottimo
affare. Tel. 0461 564344
Ditta
Camion Man 420cv, euro 2, anno ‘98, con gru Fassi 420 6+3, anno ’02, verriccello 20 q e motore ausiliario Hatz. Tel. 347 1143147
Via
60 l’Artigianato
Anno LXIV N. 10 Ottobre 2013
........................................................................................................................
n.
....................
Cap ......................... Città ............................................................................................................
Tel. ...................................................................................................................................................
✂
Portapacchi e portascala a pistoni adatto a tutti i furgoni; ottime condizioni. Tel. 347 1143147
...............................................................................................................................................