versione - Urologia - Andrologia Giovanni XXIII
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EDIZIONE DI TREVISO | NUMERO 02, OTTOBRE 2010 | WWW.VENETOESALUTE .IT LA GUIDA PER IL TUO BENESSERE EDIZIONE DI TREVISO FOCUS: VIRUS INVISIBILI NEMICI DI OGNI GIORNO SPECIALE I DISTURBI ALIMENTARI QUALI SONO, COME SI CURANO PRIMO PIANO I FATTORI DI RISCHIO DELL’INFERTILITÀ MASCHILE I SEGRETI DEL BENESSERE ATTIVITÀ SPORTIVA E SANA ALIMENTAZIONE PER VIVERE MEGLIO CONTIENE LE FARMACIE DI TURNO DA OTTOBRE A DICEMBRE GLI SPECIALISTI DELLA SALUTE VICINO A CASA TUA PUBBLIREDAZIONALI Casa di Cura Giovanni XXIII a Monastier L a Casa di Cura Giovanni XXIII è ubicata a Monastier di Treviso in Via Giovanni XXIII, 7. Il monoblocco di cinque piani fuoriterra che ospita le degenze, i servizi ambulatoriali e gli uffici amministrativi, è facilmente individuabile da parte di chi percorre la Strada Provinciale Monastier - Ponte di Piave. L’accesso è comunque indicato da adeguata segnaletica. La sosta è favorita dagli ampi parcheggi alberati negli spazi antistanti la Casa di Cura Giovanni XXIII, e da ulteriori ampi parcheggi posti nel retro dell’edificio per gli utenti che accedono al servizio di Riabilitazione. La Casa di Cura Giovanni XXIII è raggiungibile anche con mezzi pubblici che effettuano la sosta negli stessi parcheggi. In particolare si potranno usare gli autobus della linea Roncade - Monastier - Meolo oltre agli autobus della linea Treviso - San Donà di Piave. L’accesso agli uffici, alle degenze e ai servizi ambulatoriali dislocati al 1° piano, avviene mediante ampie scalinate, ma non esiste alcuna difficoltà per i portatori di handicap per la presenza di una rampa percorribile dagli autoveicoli con possibilità di sosta di fronte all’ingresso. L’ingresso del Servizio di Riabilitazione e del Servizio di Cardiologia è posto invece al piano terra sul retro dell’edificio. Qualsiasi più precisa informazione sull’itinerario da compiere dalle diverse provenienze potrà essere richiesta all’Ufficio Accettazione ( tel. 0422.8961). Le camere di degenza sono dotate di 3 posti letto. Le camere riservate alle degenze per cui l’onere è a carico totale o parziale del paziente, sono dotate di 1 o 2 posti letto. Tutte le camere sono climatizzate e fornite di bagno doccia e servizi igienici. 32 Le sale operatorie sono predisposte al collegamento in videoconferenza diretta con le adiacenti Sale Congressi del Park Hotel Villa Fiorita. REPARTI DI DEGENZA Medicina Generale Medicina Fisica e Riabilitazione Chirurgia Generale Chirurgia Vascolare Urologia Day Surgery Oculistica Ortopedia PUBBLIREDAZIONALI AMBULATORI • Allergologia • Anestesia • Angiologia • Cardiologia, angiologia e medicina sportiva • Chirurgia generale • Chirurgia vascolare • Cicloergometro • Dermatologia • Densitometria • Diabetologia • Diagnostica per immagini (Radiologia) • Dietologia • Eco-doppler • Ecocardiografia • Ecografia • Ematologia • Endocrinologia • Endoscopia digestiva • Epatologia • Fisiatria • Gastroenterologia • Ginecologia • Holter • Laboratorio analisi • Logopedia • Mammografia • Medicina generale • Medicina sportiva • Neurologia e Neuropsichiatria • Oculistica • Odontostomatologia e ortodonzia • Ortopedia e traumatologia • Otorinolaringoiatria (Orl) • Pneumologia • Riabilitazione vascolare • Rmn • Terapia fisica e riabilitazione • Tac • Urologia TECNOLOGIE Mammografo Digitale Ecografi RIS-PACS Densitometria Ossea TAC Tomografia Assiale Computerizzata RMN Risonanza Magnetica Nucleare Recapiti Casa di Cura Giovanni XXIII Via Giovanni XXIII, 7 31050 Monastier di Treviso (TV) Tel: +39 0422 8961 Fax: +39 0422 898051 E-mail: [email protected] Web: www.giovanni23.it Prenotazioni Visite: +39 0422 896739 Prenotazioni Radiologia: +39 0422 896710 Prenotazioni Cardiologia: +39 0422 896743 Prenotazioni Fisioterapia: +39 0422 896707 Disdetta prenotazioni +39 0422 896550 U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel: +39 0422 896383 Fax: +39 0422 896359 33 PUBBLIREDAZIONALI Cancro della Prostata Una diagnosi precoce ed un protocollo di cura adeguato evitano i trattamenti invasivi Fandella Dr. Andrea Responsabile U.O. di Urologia Creato presso La Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier un Team per affrontare un tumore sempre più temuto dalla popolazione maschile n Italia la neoplasia prostatica si colloca attualmente al secondo posto tra le cause di morte per tumore nel sesso maschile dopo il tumore del polmone (circa il 7% delle morti per tumore negli uomini). Solo la diagnosi precoce dei casi a rischio permette di arrivare a guarigioni complete. “Presso i nostri ambulatori abbiamo l’esigenza di diagnosticare per tempo la malattia - afferma il Primario dell’Urologia dott. Andrea Fandella - evitando nel tempo stesso le diagnosi non vantaggiose per il paziente (diagnosi di malattie latenti, fenomeno conosciuto con il nome in inglese overdiagnosis). I 34 PUBBLIREDAZIONALI Lo screening basato sul PSA (antigene prostatico specifico) per questo tumore non è consigliabile, infatti due studi, uno condotto in Europa e uno negli Stati Uniti, pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 2009, hanno studiato 250 mila persone sottoposte a screening con il PSA ed i risultati sconsigliano lo screening di massa. “Oggi abbiamo infatti la certezza che il PSA da solo non basta - prosegue il dott. Fandella -; dobbiamo offrire qualcosa di più ai nostri pazienti. ” Si comincia con una visita che consiste, dopo la valutazione globale dell’individuo come persona e come paziente, nella esplorazione rettale. Si saggia l’eventuale presenza di aumenti della consistenza della ghiandola prostatica, di nodosità; si esegue ancora il PSA che però è da inquadrare nella globalità degli esiti e, nei casi sospetti, si procede a biopsia. La manovra, ambulatoriale, permette di prelevare e far analizzare diversi campioni bioptici dalle zone dove statisticamente è più facile si sviluppi la neoplasia. “Spesso questo non basta per diagnosticare la malattia, o sapere se abbiamo di fronte una malattia grave o una di quelle malattie latenti (da “overdiagnosis”) - continua il dott. Fandella -. Io le chiamo “la tigre ed il gattino”, da lontano non si riesce a distinguerle. Così, grazie alla collaborazione del Primario della Radiologia dott. Francesco Di Toma e del radiologo dott. Bernardino Spaliviero, abbiamo istituito un team di approfondimento diagnostico.” Grazie alle apparecchiature di risonanza magnetica di ultima generazione, ed ai mezzi di contrasto paramagnetici si riescono ad evidenziare lesioni di piccole dimensioni (sui 5 mm) e di distinguere se una neoplasia è singola e piccola (il gattino) o più grande o multicentrica (la tigre). “Questa determinazione è importante, inoltre le caratteristiche della lesione ci permettono di dare anche una gradazione alle zone sospette per approntare le biopsie solo nei casi a rischio maggiore.” Una ulteriore novità che da valutare è rappresentata dalla PCA3, un gene prostatico che si esprime maggiormente in presenza di tumore. Per individuarlo viene dosato nelle urine l’RNA messaggero espresso da questo gene dopo massaggio prostatico: se la concentrazione è elevata si ha alto rischio, ma l’indicazione attualmente è limitata ai soggetti che sono già stati sottoposti ad una biopsia prostatica. “Una volta raggiunta la diagnosi, proprio per evitare di trattare inutilmente pazienti con malattia minima, abbiamo aderito ai protocolli di sorveglianza attiva, in collaborazione con La Società di Urologia Oncologica (SIURO). La mia collaboratrice dr.ssa Elisa Guidoni segue particolarmente questo protocollo. Si tratta di un procedimento che ha la dignità di “terapia”. Riguarda i pazienti per i quali è stato evidenziato un tumore che può essere non aggressivo, per le caratteristiche biologiche dell’istologia e per la valutazione della RM.” Questi pazienti vengono messi in sorveglianza attiva, ossia un’osservazione molto stretta con ripetizione dei marker sierici associata a periodiche biopsie. “Negli ultimi cinque anni, ossia da quando è iniziata questa terapia, nei centri europei che hanno iniziato prima di noi, il 70 per cento dei pazienti inseriti in questo protocollo ha potuto evitare l’intervento - continua il dott. Fandella -. Il paziente se ben seguito non corre rischi. I primi in Italia a seguire questa nuova filosofia di cura sono stati i Colleghi dell’istituto tumori di Milano e, visti gli ottimi risultati, direi che è una strada da perseguire.” Naturalmente alla Giovanni XXIII non vengono trascurati neppure i pazienti con malattia più grave e, anzi, gli interventi chirurgici di prostatectomia radicale contribuiscono a mantenere basse le liste di attesa per il trattamento di questa patologia della nostra provincia. “Il lavoro di equipe – conclude il dott. Fandella - prosegue con l’ottima collaborazione che abbiamo con la radioterapia di Treviso per i casi in cui è indicato questo trattamento come trattamento principale o adiuvante post operatorio. Oggi i pazienti ci chiedono trattamenti sempre meno invasivi e siamo perfettamente attrezzati per rispondere a pieno a queste esigenze.” 35 PUBBLIREDAZIONALI ECCELLENZE IN SANITÀ LA DAY-SURGERY Mille vantaggi del regime di ricovero diurno, oggi solida realtà Responsabile Day Surgery dott. Giancarlo Bisetto Nel 2008 è stato affidato al dott. Giancarlo Bisetto, specialista in chirurgia vascolare, l’incarico di responsabile della day-surgery della clinica Giovanni XXIII di Monastier, reparto già esistente da diversi anni, del quale, grazie alla sua esperienza, ha sviluppato e potenziato in modo notevole l’attività chirurgica. L’introduzione di un regime assistenziale alternativo ad un ricovero ordinario ha trovato la sua ragione nel processo di razionalizzazione dell’assistenza ospedaliera. Il regime di ricovero diurno consente, infatti, di garantire adeguati livelli qualitativi di assistenza e contribuisce al miglioramento complessivo dell’efficienza operativa degli ospedali, nonché al miglioramento qualitativo e all’umanizzazione della cura. Il modello organizzativo ed essenziale della day-surgery permette di razionalizzare le liste operatorie, differenziando i pazienti portatori di patologie trattabili senza la necessità di rimanere in clinica più di un solo giorno da quelli che, per complessità e tipologia, sono invece portatori di malattie la cui cura prevede un protrarsi delle giornate di degenza. I vantaggi di questo reparto sono ovviamente numerosi: riduzione delle liste di attesa, riduzione delle lunghe degenze in clinica per chi non ne ha necessità, riduzione del rischio di contrarre infezioni nosocomiali. La day-surgery facilita poi i pazienti e le loro famiglie soprattutto da un punto di vista psicologico e sociale e consente di erogare un’assistenza migliore a pazienti affetti da patologie chirurgiche più impegnative, a seguito del contenimento del numero dei ricoveri per le patologie minori. Anche il tempo di contatto tra il chirurgo e il paziente è più breve, ma più intenso del consueto. Da questo punto di vista in particolare, il dott. Bisetto ha istruito il perso- 36 nale infermieristico in modo tale che l’informazione al paziente sia globale, corretta, approfondita, semplice ed estesa anche ai familiari. L’intero processo terapeutico risulta compresso all’interno delle sole ore diurne o, tutt’al più, esteso alla notte successiva: evidente perciò l’enorme importanza di una organizzazione efficiente, allenata, rapida, sicura, che nulla lascia all’improvvisazione, ma pianifica e realizza un totale controllo del processo dalla fase pre-operatoria fino al momento dedicato alla dimissione, fornendo inoltre un servizio di pronta disponibilità al quale i pazienti possono rivolgersi in qualsiasi momento per richiesta di chiarimenti o di aiuto anche per via telefonica. Per questi motivi la daysurgery trova una organizzazione di rilievo e standard opportuni dalla fase pre-operatoria a quella chirurgica ed infine, non ultimo, al post dimissione. La day-surgery presso la clinica Giovanni XXIII di Monastier è stata strutturata come una unità autonoma con attività chirurgica multidisciplinare. Vi convergono attualmente la chirurgia vascolare (dr. Gianni Trevisin, dr. Mario D’Iseppi, con la collaborazione del servizio di diagnostica vascolare affidato al dr. Carlo Bonvicini per l’inquadramento non invasivo con ecocolordoppler e per la prevenzione del tromboembolismo), la chirurgia generale (dr. Roberto Busolin, dr. Pasquale Piazzolla), la chirurgia ortopedica (dr. Antonio Fattori, dr. Angelo Genova, dr Guido Cavatore, dr. Massimo Toffolo, dr. Roberto Vianello, dr. Arturo Tamburino, dr. Pier Francesco Lenghi, dr. Mauro Di Leo, dr. Ettore La Bruna, dr. Roberto Corezzola, dr. Francesco Zanetti, dr. Paolo Panciera), l’oculistica (dr. Fabrizio Cossu e dr. Claudio Genisi), l’urologia (dr. Andrea Fandella, dr.ssa Elisa Guidoni, dr.ssa Francesca Gigli). L’obiettivo per il futuro consiste ora nel perfezionare sempre di più l’attività nella day-surgery, attuando, dove possibile, le tecniche meno invasive, più sicure e gradite al paziente, che possono consentire un rapido e sereno ritorno alla sua vita sociale e lavorativa.