Enzo Capitolo_5

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Enzo Capitolo_5
Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche
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Capitolo 5
Stampa a caldo e rilievo
5.1 - LA STAMPA A CALDO
5.2 - IL RILIEVO
5.3 - LA MICROINCISIONE
5.4 - SPECIFICHE DEI CLICHÈ/FILE
5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Sequenza delle operazioni
Fase di avviamento
Uso di fogli stampati/verniciati così come escono dalla macchina da stampa, oppure plastificati
Disattrezzaggio del lavoro precedente e preparazione della macchina
Attrezzaggio: montaggio dei clichè - preparazione dei nastri
Sistemazione formato carta, controllo passaggio carta, controllo registro con la stampa
Controllo posizione con traccia (film) di riferimento - controllo qualità dettagli
Controllo ancoraggio della stampa sul supporto
Visto si stampi
Tiratura (controllo qualità)
Imbancalamento
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
I fornitori più noti di nastro per hot stamping sono:
Kurz
Api Foil
Itw Foil
Oropress
Crown Cicrespi
Manetti Battiloro
I fornitori più noti di clichè per stampa a caldo, rilievo e microincisione sono:
Luxoro (H+m)
Gasperini (Tomlinson)
Sgm (Societè De Gravure Sur Metaux)
Albertin Alcide & Figli Snc
Foto&lito
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Le macchine per la stampa a caldo si dividono in:
- macchine piane a foglio automatiche
- macchine piane a foglio semiautomatiche
- macchine piane a foglio manuali
- macchine piane a bobina
- macchine pianocilindriche a foglio
- macchine cilindriche rotative a foglio
- macchine cilindriche rotative a bobina
Le macchine a bobina possono essere montate in linea con la macchina da stampa.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Macchine piane
Si tratta delle attrezzature più utilizzate. Si caratterizzano per la buona qualità e affidabilità oltre
che per la costanza della tiratura. La loro velocità di produzione è elevata: in media di 5.000
copie/ora.
La più diffusa è la Bobst BMA e presenta un formato variabile dal 50x70 al 92x127.
Altra macchina molto utilizzata è quella del produttore svizzero Gietz, che può vantare:
- una elevata pressione di utilizzo (400 t contro le 250 di altre macchine);
- possibilità di utilizzare nastri in senso orizzontale e verticale, con conseguente riduzione dei
costi;
- una maggiore velocità di produzione.
Per contro, questa stampatrice piana richiede un investimento iniziale più elevato e l’assistenza
del fornitore non è capillare ovunque.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo piana a foglio
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo piana a foglio (Gietz)
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo piana a foglio (platina Heidelberg)
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Macchine pianocilindriche
La tecnologia su cui si basa questo tipo di attrezzature permette di raggiungere un’ottima qualità
di stampa a caldo, anche se dal punto di vista della produttività sono ormai superate da
macchine più veloci.
In particolare, il fatto che la pressione sia distribuita punto per punto, anziché in un solo colpo
sull’intera area stampante, permette la riproduzione a caldo di caratteri piccolissimi (corpo 5) e
di tratti molto fini anche su materiali molto difficili, come per esempio i velluti. Allo scopo
vengono impiegate macchine da stampa tipografiche modificate ad hoc oppure costruite
intergralmente con la tecnologia adatta (per esempio da Steuer).
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo pianocilindrica
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo pianocilindrica
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5.1- LA STAMPA A CALDO
Macchine cilindriche rotative a foglio e a bobina
Si tratta delle attrezzature più performanti per questo tipo di lavorazione.
Possono lavorare sia a foglio sia a bobina e sono componibili come le macchina da stampa: è
possibile comporre più castelli in linea (per esempio, se una azienda stampa sempre a 2 colori
può commissionare un’attrezzatura con 2 castelli).
Richiedono un investimento elevatissimo ma le velocità di produzione (8/9.000 fogli/ora) ne
permettono il rapido ammortamento. Si tratta, dunque, di macchine indicate a utilizzatori che
lavorano su tirature molto alte e ripetitive (tipicamente, i fornitori di copertine per libri e pacchetti di
sigarette).
Per contro, la tecnologia dei clichè curvi presenta delle difficoltà nel calcolo delle deformazioni, e
non è semplice trovare il fornitore in grado di realizzarle.
Per citare un esempio di fornitore attestato in questo settore si può fare il nome di Foiljet Steuer.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo cilindrica a bobina
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo cilindrica a foglio (Steuer Foiljet)
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo cilindrica a bobina pluricolore
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Macchine semiautomatiche o manuali
Queste attrezzature piane, in cui il cui foglio viene puntato a mano o in modalità semiautomatica,
permettono di stampare a caldo materiali anche molto particolari e difficili. Tuttavia, la loro
velocità di produzione è limitata a circa1.000/1.200 copie orarie.
La qualità del lavoro ottenuto è paragonabile a quella che si ottiene con una macchina piana
automatica. Il fatto che richiedano un investimento contenuto fa sì che spesso vengano adottate
da aziende di piccole dimensioni.
Nel complesso si tratta, in ogni caso, di macchine molto versatili, che si possono impiegare tanto
per stampare a caldo quanto per fustellare. In alcuni casi, poi, risultano indispensabili e quindi si
può pensare che continueranno ad essere utilizzate nonostante i continui progressi della
tecnologia.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Macchine piane
semiautomatiche
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
I clichè - sia per la stampa a caldo sia per la realizzazione di un rilievo - vengono realizzati in:
- magnesio
- rame
- ottone
A seconda del materiale vengono incisi con una diversa tecnologia:
- magnesio: incisione chimica
- rame: incisione chimica
- ottone: incisione meccanica, chimica e laser, con eventuale ritocco manuale (se richiesta
incisione artistica)
Ciascun materiale ha un proprio limite di tiratura:
- magnesio fino a 40.000 copie
- rame fino a 500.000 copie
- ottone fino a 1.000.000 di copie
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa piana con nastro foil
Piastra nido d’ape
Clichè
Portanastro
Trasferimento
dell’immagine
Carta
Piano della macchina
Pressione
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Combinazione: stampa a caldo + rilievo
Piastra nido d’ape
Clichè
Portanastro
Trasferimento
dell’immagine
Carta
Contro matrice
Pressione
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Cliché per stampa a caldo
e rilievo
con controstampo
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo e rilievo in 2 operazioni
con clichè per stampa e clichè per rilievo
ClichèDie
per stampa
Flat
Foil
Nastro
Paper
Carta
Machinetable
Piano macchina
Embossing
Clichè
per rilievo
Die
Paper
Carta
Contromatrice
Counter
Die
Piano macchina
Machinetable
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Considerazioni sulla stampa a caldo
Esistono innumerevoli tipi di nastri per stampa a caldo, tuttavia in genere sono di difficile
gestione. Tipicamente, si riscontrano problemi in fase di lavorazione fra cui, in primo luogo, il
distacco del film trasferito, la sfarinatura del film e l’impastamento dei caratteri fini.
La qualità della stampa a caldo è data dal bilanciamento perfetto fra pressione, temperatura e
qualità del clichè, naturalmente purché il film scelto sia idoneo. In caso di impiego un nuovo film
o di un nuovo supporto, è bene eseguire sempre dei test prima di effettuare la produzione.
Entrando nel merito, è bene sapere che alcuni nastri a caldo sono sovrastampabili in offset UV a
condizione che il loro trattamento Dyne sia superiore a 38 (oggi Kurz ne garantisce alcuni tipi,
per esempio oro e argento).
Nel caso di materiale plastificato, nonostante le moderne tecnologie di realizzazione dei clichè
permettano di ottenere i migliori risultati, si suggerisce di operare due diversi passaggi tra
stampa a caldo e rilievo, per via del fatto che sia meglio eseguire il rilievo sul verso dei fogli per
non rovinare il lato stampa nei punti di contatto con la matrice.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
Stampa a caldo e rilievo: la tecnica mista
Le fasi di stampa a caldo e rilievo possono essere eseguite contemporaneamente se i clichè
sono stati realizzati in modo idoneo. Con questo tipo di tecnologia mista, sulla carta si ottiene un
risultato ottimale soprattutto quando si devono riprodurre testi composti in corpo grande; sul
cartone i tratti fini sono di difficile realizzazione.
Nel caso si effettuino stampa a caldo e rilievo nella stessa posizione con due passaggi diversi,
l’effetto speculare del nastro si attenua.
Si possono creare e stampare a caldo anche i cosiddetti ologrammi. Si tratta di immagini
generate al laser direttamente su foil (nastro), con un file personalizzato ad hoc per il singolo
cliente: il file viene inviato al fornitore che lo inciderà direttamente sul nastro; quest’ultimo
presenta una tacca di lettura, che verrà rilevata dal lettore ottico presente come optional su
alcune macchine per la stampa a caldo, e che provocherà l’avanzamento del nastro.
È buona norma chiedere sempre al fornitore di numerare sia i clichè sia le contromatrici, in
modo da permetterne la rintracciabilità e facilitarne l’utilizzo.
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5.1 - LA STAMPA A CALDO
La scheda tecnica
Per condurre correttamente operazioni di
stampa a caldo e di rilievo è utile
approntare una scheda tecnica, da
utilizzare in caso di ristampe, che riporti
tutti i dati rilevanti relativi a ciascuna
produzione.
La scheda di prodotto che si legge qui
accanto indica:
- numerazione dei clichè,
- posizionamento,
- larghezza delle bobine,
- tipo di nastro,
- supporto su cui si stampa il lavoro,
- quantità di nastro necessario per una
determinata tiratura,
- numero distintivo della fustella,
- numero di archivio dei clichè.
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5.2 - IL RILIEVO
Il rilievo a secco
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5.2 - IL RILIEVO
Le diverse tipologie di rilievo
I rilievi possono essere di due tipi: Emboss e Deboss.
Si parla di Emboss quando le figure o i tratti da riprodurre risultano in rilievo, appunto, rispetto al
piano da ornare; si esegue, invece, un Deboss, quando le figure vengono “scavate” nel
materiale da lavorare in incavo.
I rilievi si possono quindi suddividere ulteriormente in rilievi piani, rilievi multilivello e nei cosidetti
rilievi artistici o sculptured.
Eseguendo un rilievo piano è possibile scegliere diversi tipi di interpretazione del carattere che,
a seconda della lavorazione richiesta, forniscono risultati differenti.
Nell’esecuzione di rilievi multilivello è anzitutto importante stabilire quale debba essere la parte
di artwork in primo piano, quale in secondo ecc.
Per quanto riguarda, invece, i rilievi artistici, la libera interpretazione dell’artista (e del software di
gestione che egli ha programmato) permetterà di realizzare un’innumerevole serie di livelli che
formeranno l’immagine desiderata.
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5.2 - IL RILIEVO
Le prove
Se richiesto, il fornitore potrà eseguire una prova su macchina detta platina, di solito su un
materiale molto deformabile, da inviare per accettazione prima di proseguire con le ripetizioni.
Questa fase può essere superata con una simulazione 3D, esaminata la quale quale si può dar
seguito all’incisione del metallo.
È di fondamentale importanza esigere che il fornitore esegua la prova sul materiale specifico
che verrà utilizzato in produzione, per evitare differenze - talvolta sostanziali - tra i due risultati.
In alternativa, nel caso di rilievo artistico è possibile esaminare a video la prova in 3D prima di
preparare il clichè.
Le contromatrici (ossia i “maschi” da apporre sul piano di pressione) vengono realizzate con
resine speciali e aiutano ad accelerare gli avviamenti.
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5.2 - IL RILIEVO
Due fattori determinanti: la plastificazione e l’artwork
I materiali metallizzati o plastificati reggono un considerevole aumento della pressione, in
quanto lo strato di pellicola superficiale evita le rotture, soprattutto in corrispondenza degli
spigoli dei rilievi standard e multilivello, e nelle goffrature.
Per contro, la plastificazione presenta anche un “effetto memoria” che deriva dalla resistenza
longitudinale del film. Per ottenere il massimo rilievo di tutti i particolari di un lavoro si
suggerisce, quindi, di preferire ai materiali plastificati delle carte ad elevata resistenza. Nel
rilievo artistico, soprattutto, i materiali metallizzati o plastificati non permettono di valorizzare a
sufficienza i vari dettagli del disegno inciso sul clichè.
Le macchine con il piano riscaldato aiutano a conseguire la necessaria deformazione del
supporto di stampa: di norma, circa 50 °C rappresentano la temperatura ideale per eseguire
questa operazione, anche quando si stia lavorando materiale plastificato.
La qualità del rilievo, di qualunque tipo esso sia, dipende in misura determinante dall’artwork.
Per esempio, anche quando un rilievo su carta bianca venga eseguito perfettamente, in fase di
produzione potrebbe risultare poco visibile, e rilevabile solo al tatto.
Tuttavia, per eseguire questo tipo di valutazione non esistono regole ma solo la possibilità di
effettuare dei test.
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5.2 - IL RILIEVO
Tre regole da non dimenticare
1) Il rilievo artistico può essere eseguito in contemporanea sia al rilievo standard o multilivello
sia alla stampa a caldo.
2) La goffratura (ossia il rilievo con tramature estese) deve essere eseguita separatamente da
tutti gli altri tipi di rilievo in quanto richiede una pressione specifica.
3) Poiché richiede una pressione elevata, la goffratura deve essere eseguita con una resa sul
foglio macchina contenuta, cioè su una area non estremamente estesa. Al riguardo, si consideri
ad esempio che le macchine Bobst 102 e BMA raggiungono un massimo di 250 tonnellate,
mentre spesso una superficie mm 200x400 richiede già da sola una pressione circa di 150
tonnellate.
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5.2 - IL RILIEVO
Tipi di incisione del rilievo
1.0 - Embossing di livello singolo
1.1.1
1.1
Raised Round
1.2
Raised Round
Outline
1.3
Raised Flat
Round Corners
1.2.1
Raised Flat
1.4
Raised Roof
Sharp Top
Raised Flat
Outline
1.5
Raised Roof
Flat Top
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5.2 - IL RILIEVO
1.1: Combinazione Raised Round
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5.2 - IL RILIEVO
1.2: Combinazione Raised Flat
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5.2 - IL RILIEVO
1.4: Combinazione Raised Roof
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5.2 - IL RILIEVO
1.3: Combinazione Raised Flat Round Corners
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5.2 - IL RILIEVO
1.5: Combinazione Raised Roof Flat
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5.2 - IL RILIEVO
1.5: Combinazione Raised Roof Flat Top
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5.2 - IL RILIEVO
one level
multi level
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5.2 - IL RILIEVO
Tipi di incisione del rilievo
2.0 - Debossing di livello singolo
2.01
2.02
Round Flat
Debossed Flat
2.04
Debossed Roof
Sharp Top
2.03
Debossed Flat
Round Corners
2.05
Debossed Roof
Flat Top
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5.2 - IL RILIEVO
Tipo di incisione del rilievo
3.0 e 4.0 - Multilivello/Artistico
3.01
Raised Multilevel
3.02
Raised Sculptured
4.01
4.02
Raised Double Debossed
Raised Flat Round Emboss
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5.2 - IL RILIEVO
Embossing
Clichè
Cartone o carta
Contromatrice
Pressione
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5.2 - IL RILIEVO
Sicurezza e duplicazione
Con le moderne tecnologie di incisione, il rilievo può essere controllato perfettamente nella
forma e nello scavo, sia esso semplice, multilivello o scolpito artistico.
Quest’ultimo, poiché è difficile da riprodurre e, dunque, anche da contraffarre, garantisce un
elevato livello di sicurezza, anche su scala industriale.
Nel caso di clichè artistico per rilievo a secco è possibile - partendo dall’incisione master produrre tanti duplicati quanti ne richieda la resa di stampa su grande formato.
Per questo motivo si può anche parlare di arte su scala industriale.
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5.2 - IL RILIEVO
Clichè per rilievo
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5.2 - IL RILIEVO
Clichè per rilievo sculptured
con controstampo
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5.2 - IL RILIEVO
Clichè per rilievo
artistico
con controstampo
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5.2 - IL RILIEVO
Contromatrici e controstampi
Entrambi questi elementi vengono realizzati in materiale plastico flessibile, se destinati
all’impiego in macchine piano cilindriche, o in materiale plastico rigido se utilizzati su platine e
autoplatine.
L’utilizzo delle contromatrici permette di aumentare la velocità di start-up (avviamento). Inoltre
possono essere conservate per ristampe successive.
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5.2 - IL RILIEVO
Preparazione dei clichè: informazioni preliminari
Al fornitore che prepara i clichè dei rilievi speciali è necessario fornire le informazioni riguardanti:
- i tipi di rilievo che si desidera riprodurre;
- il tipo di carta o cartone su cui si intende lavorare;
- lo spessore della carta o cartone medesimi.
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5.2 - IL RILIEVO
File di partenza in quadricromia
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5.2 - IL RILIEVO
Simulazione in 3D
per procedere allo scavo
del clichè
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5.3 - LA MICROINCISIONE
La microincisione
Telaio a nido d’ape
Cliché
Portanastro
Trasferimento
dell’immagine
Carta
Contromatrice
Pressione
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Caratteristiche generali
Le microincisioni si comportano come i normali clichè per la stampa a caldo. Da questi, però,
differiscono per prestazioni in quanto, con l’ausilio di comuni film, riescono a trasferire anche
grafismi finissimi, che determinano, nell’insieme, sorprendenti effetti di rifrazione ottica,
mutevoli a seconda dell’angolo di osservazione.
Non si tratta, è bene precisare, di “un’imitazione” delle caratteristiche e degli effetti
dell’ologramma ma di qualcosa che - dal punto di vista visivo, tattile e tecnico - risulta
nettamente diverso ed evidente. Ciò nondimeno, la microincisione presenta delle caratteristiche
in comune con i foil olografici, la più importante delle quali è rappresentata dall’estrema
difficoltà del processo di riproduzione, tanto da costituire un assai efficace deterrente alla
contraffazione. Per questo motivo tutti i layout vengono realizzati on-demand per lo specifico
cliente, con apposita certificazione.
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Cesto in microincisione
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Bollini autoadesivi anticontraffazione
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Cliché microinciso in rame
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Area di microscrittura
(forma aggiuntiva di anticontraffazione)
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Microincisione con vari pattern
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Cliché di rame “incisi” con
un’innovativa tecnica
fotografica
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5.3 - LA MICROINCISIONE
Microincisione e rilievo
La microincisione si può abbinare al rilievo, ottenendo:
- una microincisione senza contromatrice;
- microincisione con rilievo (con contromatrice).
In questa lavorazione la stampa si effettua in abbinamento a specifici materiali di controbattuta,
come il Glassbead Spherecote: un telo gommato nero a microsfere, utilizzato anche nella stampa
rotocalcografica di banconote. Inoltre, si deve utilizzare un foil che abbia una proprietà di facile
rilascio.
È inoltre opportuno ricordare che è necessaria una riduzione della velocità di stampa. Infine,
rispetto alla normale stampa a caldo, la microincisione richiede più temperatura e una pressione
maggiore.
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5.4 - SPECIFICHE DEI CLICHÈ/FILE
Clichè per rilievo artistico
- realizzati in magnesio/ottone/rame:
- montati su legno/placca alluminio:
- contromatrice maschio:
h = mm 6,35 / mm 7,0
h = mm 16
h = mm 0,2 / mm 0,4 / mm 0,76 / mm 1,0
Clichè per rilievo standard e multilivello
- realizzati in magnesio/ottone
- montati su legno/placca alluminio
- contromatrice maschio
h = mm 6,35 / mm 7,0
h = mm 18
h = mm 0,2 / mm 0,4 / mm 0,76 / mm 1,0
Teoricamente, l’altezza totale dovrebbe essere di mm 23,8
Clichè per stampa a caldo e microincisione
- realizzati in magnesio/ottone/rame
h = mm 6,35 / mm 7,0
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5.4 - SPECIFICHE DEI CLICHÈ/FILE
I formati dei file da richiedere al cliente e da inviare al fornitore
- rilievo artistico:
CMYK a 300/600 dpi
- stampa a caldo, rilievo normale o multilivello:
vettoriale
- microincisione:
vettoriale
In mancanza di file vettoriali, dal cliente è possibile accettare file raster (bmp, tiff, jpg) con una
risoluzione minima fra 600 e 1200 dpi.
I file devono essere realizzati su una piattaforma PC (con specifica dell’estensione) o MAC, con
applicativi software tipo Illustrator o FreeHand e forniti in formato PDF, EPS (vettoriale), TIFF,
JPG, BMP, PSD (raster).
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Come funziona
Le polveri termografiche sono costituite da resine naturali finissime, che vengono depositate sui
grafismi freschi di inchiostro e, subito dopo, polimerizzate per mezzo del calore. Questo
procedimento ha per risultato la stampa in rilievo del grafismo.
…e poi aspirata dalle zone
non inchiostrate
La polvere viene
uniformemente distribuita
sul foglio fresco di
stampa…
FORNO
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Un esempio pratico
Step 1
Versiamo della polvere termografica oro su un foglio appena stampato.
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Un esempio pratico
Step 2
Scuotiamo via la polvere in eccesso…
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Un esempio pratico
Step 3
Asciughiamo con un phon e il risultato è raggiunto.
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Nelle foto, una macchina termografica Sunraise di luce 50 cm
(a sinistra) e di luce 100 cm (a destra). Con questa tecnica si
ottengono splendidi stampati pluricolore in rilievo con effetti
particolarissimi e inimitabili, grazie alla gamma di polveri
trasparenti, perlescenti, metalliche, fluorescenti e glitter.
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5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Potenzialità d’impiego
(inchiostro trasparente, polvere perlescente verde)
La termografia ancora oggi viene associata, in modo assai limitativo, al solo ambito delle carte
intestate e dei biglietti da visita. Essa però presenta innumerevoli potenzialità ulteriori: è una raffinata
forma di nobilitazione, un formidabile veicolo promozionale, un’innovativa soluzione grafica per il
packaging di qualità, un’espressione artistica e, non ultimo, anche un efficace sistema per una
stampa di sicurezza.
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TAGA.DOC16
5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Potenzialità d’impiego
(inchiostro nero e rosso in base, polvere perlescente argento)
La funzione anticontraffazione è garantita dal fatto che, quando si utilizzano polveri perlescenti, la
speciale combinazione tra inchiostro in base e polvere conferisce allo stampato un effetto e una
tonalità di colore unica e irriproducibile. Infatti, una volta termografato, non è possibile sapere quale
inchiostro sia stato utilizzato in base).
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Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche
TAGA.DOC16
5.5 - IL RILIEVO TERMOGRAFICO
Principali campi
d’applicazione
(inchiostro trasparente, polvere trasparente)
Copertine di libri, editoria, etichette (per i settori più disparati, a partire da quello agroalimentare), documenti di sicurezza, brochure, cartellini moda, cartoncini augurali, packaging,
shopper, stampati sociali (biglietti da visita, ecc.), partecipazioni, inviti.
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