3D_art14_diritto_asilo_ Zuin_Isabella
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DIRITTO D’ASILO Il diritto di asilo è un diritto umano fondamentale che comincia nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo all'art. 14, come diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni, non invocabile, però, da chi sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai princìpi delle Nazioni Unite. Hanno dunque diritto di asilo i "rifugiati". Quello di "rifugiato" è uno status riconosciuto, secondo il diritto internazionale (art. 1 della Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 1951), a chiunque si trovi al di fuori del proprio paese e non possa ritornarvi a causa del fondato timore di subire violenze o persecuzioni. Il riconoscimento di tale status giuridico è attuato dai governi che hanno firmato specifici accordi con le Nazioni Unite, o dall’UNHCR secondo la definizione contenuta nello statuto dell’Alto Commissariato. In questo senso, l'asilo politico è un caso particolare di diritto di asilo, è il diritto di asilo, cioè, di chi è perseguitato per le proprie opinioni politiche, e che è perciò un rifugiato politico. In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.” La Convenzione di Dublino, in vigore qui dal 1997, stabilisce che l’Italia è competente ad esaminare una richiesta di riconoscimento dello status, nei casi di: 1. Presenza in Italia di parenti 2. Ingresso in Italia con permesso di soggiorno o visto italiano 3. Ingresso irregolare (senza documenti o senza visto) in uno dei paesi dell’Unione Europea attraverso l’Italia. In questo caso l’Italia diviene responsabile in quanto primo Paese di ingresso. 26 novembre 2008 Diritto d’asilo Iniziativa legislativa del PD A tutt’oggi manca ancora, nel nostro ordinamento, una legge organica sul diritto d’asilo. Nell’elaborazione di queste proposte di legge sono state tenute presenti le proposte presentate dal Consiglio italiano per i rifugiati e sono state recepite talune indicazioni provenienti dal “tavolo dell’asilo” che, sotto il coordinamento dell’ Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, raggruppa tutti i principali enti di tutela italiani. Le proposte di legge tengono altresì in considerazione le linee tracciate dalla “Commissione De Mistura” per quanto riguarda i temi dell’accoglienza e del trattenimento dei richiedenti asilo. PROPOSTA La proposta Zaccaria ed altri presentata alla Camera (AC 447) e quella Marcenaro presentata al Senato (AS 1221), concernenti la “Disciplina del diritto d’asilo e della protezione sussidiaria”, si prefiggono di dare finalmente attuazione all’art. 10, terzo comma, della Costituzione, che stabilisce che “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’esercizio effettivo delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. LA SICUREZZA SOCIALE Cosa si intende per "sicurezza sociale"? Per "sicurezza sociale" si intende quell’insieme di interventi finalizzati all’erogazione di beni e servizi in favore dei cittadini che si trovano in condizioni di bisogno; tali interventi vanno dalle cure gratuite agli indigenti, alla predisposizione e integrazione di organi ed istituti che assicurino ai cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi sociali per vivere il mantenimento e l’assistenza sociale, e, ai lavoratori, mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria. Cosa comprende la sicurezza sociale? La sicurezza sociale comprende: l’assistenza sociale che assolve ad una generica funzione di tutela degli indigenti, tutela estesa a tutti i cittadini in ogni occasione di bisogno, nel limite della disponibilità dell’ente erogatore; la previdenza sociale che assolve alla funzione specifica di tutela dei lavoratori. Sia nell’assistenza sociale che nella previdenza sociale, i soggetti protetti sono titolari di un diritto soggettivo alle prestazioni. Chi sono i soggetti aventi diritto alle prestazioni in materia di sicurezza sociale? I soggetti aventi diritto alla tutela sono: i lavoratori subordinati e autonomi; i dipendenti pubblici; gli studenti; i pensionati; i familiari e superstiti dei soggetti di cui sopra Testimonianze vere: “Un mondo a colori” “Non ci sono solo i famosi sbarchi di Lampedusa, in Italia. Oggi si sbarca e, a volte, si muore, anche nei porti di Ancona, Bari, Venezia, scendendo non da “carrette del mare”, ma da navi di linea. E a sbarcare sono profughi che vengono dall’Afghanistan, dall’Iraq e da paesi in guerra, dai quali fuggono per aver salva la vita. Partendo dalla tragica storia di Kahled Araba Khail, 15enne morto tragicamente sotto il Tir sbarcato nel porto di Ancona proveniente dalla Grecia, Valeria Coiante, alla conduzione di Un Mondo a Colori, aprirà agli spettatori le porte di un mondo ancora in gran parte sconosciuto, quello dell’arrivo e della gestione dei richiedenti asilo in Italia. Un’inchiesta frutto di un viaggio che parte dalle coste greche, più precisamente dai campi profughi di Patrasso, attraversa il mare Adriatico e si dirama poi nelle città di Venezia, Torino e Milano, dove differenti sono le possibilità di inserimento e di gestione dei richiedenti asilo. Uomini e donne, vecchi e ragazzi che fuggono viaggiando attraverso l’Iran, la Turchia fino alle coste greche, dove vengono fermati, identificati e quindi spesso respinti. La Grecia infatti accetta solo lo 0,2% delle richieste di asilo. Per chi non si arrende, allora, inizia il nuovo viaggio della speranza dentro o sotto un camion diretto in Italia, attraverso la “frontiera dell’Adriatico”, per essere poi spesso intercettato nei porti nostrani e rispedito indietro, con la speranza di poter riprovare ancora, diventando così dei “richiedenti in orbita”, sospesi in un limbo di terra e acqua. In Italia le domande di asilo vengono comunque analizzate singolarmente e, per chi ottiene lo status, si aprono nuove prospettive di vita. Magari a Venezia, modello di riferimento per progetti di integrazione dei rifugiati, grazie allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che punta ad una veloce autonomia dei singoli ospiti e dunque ad un veloce turn-over dei partecipanti al progetto. Magari a Torino, dove però i limiti d’accoglienza finiscono spesso per mescolare i rifugiati agli immigrati per motivi economici. O a Milano, metropoli frenetica e spietata, che come altre città italiane soffre della scarsità di risorse disponibili ad affrontare il problema rifugiati.” Commenti -Alidad Shiri e Gina Abbate (Merano) io,Alidad,ho scritto insieme alla mia prof Gina la mia storia. Anche io sono fuggito dalla guerra e sono arrivato a Bressanone sotto un camion tre anni fa. Ora sto studiando. Il libro è "Via dalla pazza guerra Un ragazzo in fuga dall' Afghanistan " -Sandro giuggiolini (Loreto) e' una cosa assurda che in un paese Europeo come l'Italia ancora si deve assistere a cose così tremende. basata con le frontiere, la terra è una ed è per tutti ove uno vuole vivere -Marco Giorgetti (Ancona) Forse pensare che quel ragazzo é morto solo, giovanissimo, lontano dai suoi, senza nessuno che l'abbia pianto e rimpianto, potrà scrollare l'indifferenza di chi non si cura di loro, ma guarda e passa. Riflessione personale Ognuno si sente sicuro e protetto quando è circondato da gente che riesce a capirlo e che magari gli trasmette un senso d’affetto, in più se si condividono anche le stesse idee, magari non tutte, ci si sente ancora di più a proprio agio. Molti emigrano e chiedono diritto d’asilo, immigrano qui, in Italia, e non sanno a cosa vanno incontro, molti pensieri assaliranno le loro menti e forse non riusciranno a rispondere a nessun loro punto interrogativo…solo quando arrivano possono constatarlo loro stessi…ci sono molti pregiudizi, ma bisogna tener conto che non siamo tutti uguali, anzi…ad esempio, gli immigrati provenienti dall’Africa non sono qui per rubare o diventare criminali; la maggior parte di loro ha situazioni familiari da risolvere, tipo una moglie con figli o una mamma da mantenere e, visto la situazione del loro paese, vengono qui. Pensate se ci fosse una guerra o una crisi finanziaria in Italia tale da non riuscire a mantenere i vostri familiari, non andreste anche tu all’estero per cercare di farli sopravvivere e dare un futuro ai tuoi figli? Ecco, loro stanno facendo esattamente così e questo è un loro diritto. L’unico modo per risolvere pienamente il problema è di aiutare a migliorare il loro paese e farlo diventare un posto in cui vivere costruendo scuole e mezzi di sostentamento, così da farli sentire di nuovo a loro agio nel loro paese. Quello che vorrei sostenere con queste poche parole è che sia i cittadini che il governo rispettino il diritto d’asilo delle persone che vengono in Italia con idee ben chiare e che hanno un lavoro fisso, così magari poi riescono a risollevarsi dalla crisi e con l’aiuto anche del nostro governo potranno tornare liberi a vivere nel loro paese. Libro/poesia: “Solo andata” Strano incontro, questo due giugno, fra politica e poetica. In questo giorno apriamo l’ultima raccolta di poesie di Erri De Luca, Solo andata, uscita di recente da Feltrinelli editore. -La prima parte è un’odissea infernale di migranti africani verso l’Europa, attraverso deserti e rive della Libia, poi sulle "carrette del mare" verso l’isola di Lampedusa, a sud della Sicilia. Questa poesia è fatta d’erranza, di sradicamento, di disperazione, di sfruttamento, di stranezza, di minacce e di morte. -Questa poesia mette in parola le realtà profonde ma rimosse delle migrazioni: “Faremo i servi, i figli che non fate, nostre vite saranno i vostri libri d’avventura.” -Iliade crudele e moderna, questo canto tragico esce dalla stretta sfera della poesia per raggiungere l’universalità di un linguaggio capace di dire l’indicibile orrore: corpi traditti, zuppi, sfiniti, morta salata del mare, sete che spinge a leccare l’ultima goccia di ruggine sulla carretta di legno, sguardi inanimati dove passa il groviglio delle nube… -Quando i ministri dell’interno si riuniscono, di solito i resoconti non sono molto poetici, e evidentemente “Solo andata” non figurava nei loro dossiers. L’eco della tragedia umana che gronda nelle sue pagine è rimasto al largo del Mediterraneo. Sei voci Non fu il mare a raccoglierci Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte. Calati da altopiani incendiati da guerre e non dal sole, traversammo i deserti del Tropico del Cancro. Quando fu in vista il mare da un’altura Era linea d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi. Era finita l’Africa suola di formiche, le carovane imparano da loro a calpestare. Sotto sferza di polvere in colonna Solo il primo ha l’obbligo di sollevare gli occhi. Gli altri seguono il tallone che precede, il viaggio a piedi è una pista di schiene. Racconti di uno (brano) Da giorni prima di vederlo il mare era un odore Un sudore salato, ognuno immaginava di che forma . Sarà una mezza luna coricata, sarà come il tappeto di preghiera, sarà come i capelli di mia madre. Beviamo sulla spiaggia il tè dei berberi, cuciniamo le uova rubate a uccelli bianchi. Pescatori ci offrono pesci luminosi, succhiamo la polpa da scheletri di spine trasparenti. L’anziano accanto al fuoco tratta con i mercanti Il prezzo per salire sul mare di nessuno. (…) Notte di pazienza, il mare viaggia verso di noi, all’alba l’orizzonte affonda nella tasca delle onde. Nel mucchio nostro con le donne in mezzo Un bambino muore in braccio alla madre. Sia la migliore sorte, una fine da grembo, lo calano alle onde, un canto a bassa voce. Il mare avvolge in un rotolo di schiuma La foglia caduta dall’albero degli uomini. (…) Vogliono rimandarci, chiedono dove stavo prima, quale posto lasciato alle spalle. Mi giro di schiena, questo è tutto l’indietro che mi resta, si offendono, per loro non è la seconda faccia. Noi onoriamo la nuca, da dove si precipita il futuro che non sta davanti, ma arriva da dietro e scavalca. Devi tornare a casa. Ne avessi una, restavo. Nemmeno gli assassini ci rivogliono. Rimetteteci sopra la barca, scacciateci da uomini, non siamo bagagli da spedire e tu nord non sei degno di te stesso. La nostra terra inghiottita non esiste sotto i piedi, nostra patria è una barca, un guscio aperto. Potete respingere, non riportare indietro, è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata. (…) Faremmo i servi, i figli che non fate, nostre vite saranno i vostri libri d’avventura. Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso. Nathalie Galesne