Attività Internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia
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Attività Internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia
24 Artistica Attività Internazionale TAMPERE - 10° FESTIVAL OLIMPICO DELLA GIOVENTÙ EUROPEA Di David Ciaralli P iccolo capolavoro delle azzurrine in Scandinavia, quarte con 109.850! La squadretta junior capitanata da Paolo Bucci ha mancato il podio per 7 decimi e mezzo, riuscendo però a fare meglio di Nazionali molto più accreditate, come la Francia, la Germania e la stessa Gran Bretagna, staccata di oltre un punto. Le due ginnaste della Lissonese, Carlotta Ferlito e Andrea Foti, e la romana Chiara Gandolfi (Olos Gym 2000), inserite nel primo turno di qualificazione, sono tuttavia riuscite a lasciarsi alle spalle ben 25 rappresentative europee agli EYOF di Tampere. Purtroppo il secondo punteggio alle parallele (27.750) e il terzo alla trave (27.400) non sono stati sufficienti a colmare il distacco dall’Olanda, bronzo con il totale di 110,600. La vittoria del Concorso Team è andata alla Russia, medaglia d’oro con 113.150, davanti alla Romania (111.250) e, appunto, alle ragazze dei Paesi Bassi, che, dopo un periodo di appannamento, sembrano tornare prepotentemente alla ribalta. “Noi eravamo il gruppo più giovane – ci racconta il tecnico italiano – eppure abbiamo sfiorato l’impresa, con una gara molto diligente. Sarebbe bastato fare un po’ meglio la trave, ma poco male, ciò che conta è l’esperienza maturata in un contesto di altissimo livello. Essere quarti nell’Artistica continentale del futuro è pur sempre un buon punto di partenza. L’organizzazione, a parte qualche lungaggine nei trasporti, è stata perfetta, co- sì come l’attrezzatura e il villaggio allestito nell’area di Hervanta”. La soddisfazioni di Bucci è più che legittima ed avvalorata dal riscontro individuale. La Foti, bronzo, lo ricordiamo, agli Assoluti di Meda, si qualifica per la finale All Around - 3ª con 55.950 dietro Victoriya Komova (58.350) e Amelia Elena Racea (56.650) - insieme alla Gandolfi (11ª a 53.100, pari merito con la britannica Jennifer Pinches). Pure la Ferlito avrebbe conquistato la vetrina tra le migliori 24 dell’European Youth Olympic Festival, forte del suo 53 in ex aequo con l’elvetica Jessica Diacci e la tedesca Desiree Baumert, ma, in quanto terza italiana, si è dovuta accontentare di fare il tifo per le compagne. Il suo piazzamento, comunque, 14ª su 83 partecipanti, rimane un risultato più che lusinghiero, mentre il 10° posto al volteggio, buono soltanto per il ruolo di 2ª riserva, ha un alibi regolamentare che ci spiega lo stesso Bucci: “Il programma senior, in questo attrezzo, è diverso da quello junior, dove i due salti non sono poi così diversi l’uno dall’altro. Avendo sempre lavorato su altre soluzioni non siamo riusciti, pertanto, a trovare il giusto compromesso tecnico”. Per il resto la premiata ditta Foti-Gandolfi ha garantito un’interessante presenza azzurra nelle altre finali di specialità. Sul fronte maschile il team azzurro composto da Tommaso De Vecchis (Ginnastica Gioy), Ludovico Edalli (Pro Patria Bustese) e Giancarlo Pollini (GA Stabia) si piazza in 10ª posizione. La squadra guidata da Roberto Germani ha raccolto 149.900 punti, con una prestazione alla sbarra da 6° posto assoluto 25 Nella pagina a fianco la Delegazione azzurra a Tampere e la mascotte degli EYOF 2009. Di fianco, nell'ordine, le ginnaste della GAL, Andrea Foti e Carlotta Ferlito, impegnate alla trave in una gara di Serie A. (25.150). Sul gradino più alto è finita, ancora una volta, la Russia, che con 164 punti ha messo in fila la Svizzera (162,800) e la Romania (159.200). Il campioncino della Lipomo, qualificatosi con il 22° parziale e 74.450 punti nel Concorso Generale, riuscirà a migliorare ulteriormente nella sfida a 24, occupando, grazie al personale di 76.950, l’11° gradino assoluto (CL 13.100; CM 12.800; AN 11.500; VO 14.600; PA 12.300; SB 12.650). E l’avventura nella regione del Pirkanmaa per i nostri ragazzi si è conclusa qui, visto che l’unico ad avvicinarsi ad una finale di apparato era stato proprio De Vecchis, 2ª riserva alla sbarra con il suo 12.90. Rimane, tuttavia, la soddisfazioni di aver onorato, più che dignitosamente, l’esordio dell’Artistica Maschile in questa rassegna biennale, varata nell’ormai lontano 1991. Le competizioni degli uomini, infatti, si sono affacciate per la prima volta alla 10ª edizione del Festival Olimpico della Gioventù Europea, affiancando la Ginnastica femminile, il Judo, il Basket, la Pallamano, la Pallavolo, il Ciclismo, il Tennis, il Nuoto e l’Atletica. Un’edizione, messa in piedi egregiamente dal Comitato Olimpico Finlandese e dall’associazione sportiva Hämeen Liikunta ja Urheilu (HLU), che ha visto la presenza di oltre 3.300 atleti in rappresentanza di 49 Paesi. Purtroppo, il giorno delle finali nel Tampere Exhibition and Sport Center, l’Italdonne è stata colpita da quella che potremmo chiamare “la maledizione del 5° posto”. Il 13.100 alla trave, il 13.800 alle parallele e il 13.475 al corpo libero collocano Andrea Foti nella stessa posizione, sempre a metà strada, nelle rispettive classifiche, tra la medaglia di bronzo e il fanalino di coda. Dopo il 7° posto nel Concorso Generale con il totale di 53.700 (VO 13.850; PA 13.700; TR 13.950; CL 12.200), l’azzurra non è proprio riuscita a lasciare il segno nelle sfide tra le migliori otto di ciascun attrezzo. Eppure il talento della GAL, in qualifica, aveva staccato il biglietto sugli staggi con il 3° punteggio (14.200), addirittura il secondo sulla trave d’equilibrio (14.450), di un decimo alle spalle della più esperta Racea. Chiara Gandolfi, già 15ª nel programma completo con 50.850 (VO 13.500; PA 13.250; TR 11.200; CL 12.900) alle parallele, nonostante il 13.450 e un decimo in meno rispetto alle qualificazioni, è riuscita solo a risalire dall’8° al 6° posto, finendo proprio dietro alla compagna di Nazionale. Intanto, la regina All-arounder, la russa Victoriva Komova - che con 57.300 (VO 14.750; PA 14.200; TR 14.350; CL 14.000) aveva regolato brillantemente la pratica Racea, argento, al termine delle 4 rotazioni, con 55.800 (VO 14.500; PA 12.550; TR 14.800; CL 13.950) - il giorno del confronto sui singoli attrezzi è riuscita a superare altrettanto di netto l’avversaria soltanto sugli staggi asimmetrici, con un 15.00 tondo, contro il 13.950 di Elena Amelia. Lo stesso punteggio ottenuto dalla britannica Hibbert. Per il resto la Rumena ha reso “pan per focaccia” alla Komova, strappandole mezzo oro sulla trave – in virtù del 14.650 pari merito, davanti all’olandese Van Gerner, terza, proprio come nel giro completo (55.200), con 13.800 - e il titolo al volteggio, malgrado un errore nel primo salto (14.00). La Racea, al termine della seconda rincorsa dai 25 metri trova, infatti, un’esecuzione strabiliante e con un 14.975 e la media di 14.487 chiude la porta in faccia a Chahdi Ouazzani, seconda con 14.200 davanti alla coppia della madre Russia, KomovaMalikova, ex aequo a 14.175. Ci penserà proprio la Malikova a vendicare la connazionale con un 14.125 al corpo libero, che toglie alla 14enne allenata da Nicolae Forminte, staccata di 75 millesimi, il gusto del terzo oro di giornata. Il bronzo va all’altra rumena, la Haidu (13.900). Tra i maschi, dopo l’affermazione del russo David Belyavskiy sui sei attrezzi con 82.150 (CL 14.100; CM 14.050; AN 13.600; VO 14.650; PA 12.900; SB 12.850), bissata dall’oro al corpo libero (14.225) e agli anelli (13.875), da segnalare lo strapotere britannico nelle altre specialità con Sam Oldham, primo al cavallo con maniglie (13.775) e alle parallele pari (13.775) e Maximillian Bennett, il più bravo alla sbarra (13.350). Sui 25 metri si è imposto, invece, il belga Tomas Thys (14.962).