Quaderni della Fonte

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Quaderni della Fonte
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numero
2 - 2013
Periodico di informazione
dell’Associazione Pedagogica
Steineriana Giardino degli Ulivi
Scuola La Fonte - Manduria
Quaderni della Fonte
BUONA FORTUNA OTTAVA CLASSE!
le esperienze dei ragazzi tra passato e futuro
di Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco, Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone...e maestro Nicola.
TRIARTICOLAZIONE SOCIALE
Tre impulsi principali - tre sfere sociali
di Nicola Tito Marin
WALDORF ITALIA 2013
piccolo reportage - grande impegno
La pagina della cronaca...
GRUPPI GRUPPI GRUPPI
eventi e notizie dai gruppi di lavoro dei genitori
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni.
I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima,
ora si trasformano nella lingua espressiva della natura (in noi).
Rudolf Steiner
[email protected] - www.scuolawaldorfmanduria.org
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Quaderni della Fonte
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SOMMARIO
nuovo
numero 2 - 2013
Periodico di informazione
dell’Associazione Pedagogica
Steineriana Giardino degli Ulivi
Scuola La Fonte - Manduria
Quaderni della Fonte
BUONA FORTUNA OTTAVA CLASSE!
le esperienze dei ragazzi tra passato e futuro
di Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco, Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone...e maestro Nicola.
TRIARTICOLAZIONE SOCIALE
Tre impulsi principali - tre sfere sociali
di Nicola Tito Marin
WALDORF ITALIA 2013
piccolo reportage
La pagina della cronaca...
GRUPPI GRUPPI GRUPPI
eventi e notizie dai gruppi di lavoro dei genitori
Tutta la natura sussurra i suoi segreti a noi attraverso i suoi suoni.
I suoni che erano precedentemente incomprensibili alla nostra anima,
ora si trasformano nella lingua espressiva della natura (in noi).
Rudolf Steiner
[email protected] - www.scuolawaldorfmanduria.org
Numero 2 - 2013
Responsabile: Nicola Tito Marin
Hanno collaborato a questo numero:
Nicola Tito Marin, Matteo Laudisa,
Tino Semeraro, Maestra Aurora (Francesco
e Mattia), Wanda Digiacomo, Marilena Iunco.
L’ottava classe: Chiara, Emma, Lorenzo, Francesco, Silvia, Matteo, Angelo, Gianmarco,
Florenzo, Rosa Angelica, Gaia, Danilo, Simone.
Un grazie a tutti coloro che sostengono Koinè.
Progetto editoriale e impaginazione:
Matteo Laudisa .it
Disegno di copertina:
Chiara Melica - ottava classe
[email protected]
www.scuolawaldorfmanduria.org
affiliata alla Federazione Italiana
3
DEDICATO ALL’OTTAVA CLASSE
di maestro Nicola
3.
DEDICATO ALL’OTTAVA CLASSE
di maestro Nicola
le esperienze dei ragazzi,
tra passato e futuro
8.
Galleria d’arte
a cura della ottava classe
e della maestra d’arte Anna Mezzolla
14 . ACHILLE e ETTORE
quinta classe
16.
Triarticolazione Sociale
Tre impulsi principali - tre sfere sociali
di Nicola Tito Marin
18 . WALDORF ITALIA 2013
piccolo reportage - grande impegno
di Matteo Laudisa
20 . La pagina della cronaca
GRUPPI GRUPPI GRUPPI
dalle esperienze, eventi, conferenze...
dei gruppi di lavoro della scuola
23 . SPAZIO BIO
Naturale, biologico, biodinamico...
Alimentazione, ambiente, salute...
La terra rubata
Tratto dal mensile Terra Nuova Gennaio 2013,
editoriale di Mimmo Trincale
23.
LA GIOSTRA DELLE OCCASIONI
annunci, occasioni, scambi...
23.
dalla redazione
Copia riservata ai soci
Eccoli là alti come pini, un pò impacciati, pieni
di interessi ma anche un pò scorbutici; schivi
verso il mondo e nello stesso tempo attratti.
È normale a 15 anni, adolescenza, tempo di
cambiamenti. Fino a ieri ragazzini, bambini e
oggi giovani di belle speranze. È una bella età,
come tutte del resto, piena di forze ma anche
di paure, di tensioni, di desideri, di inquietudini
inespresse e inesprimibili. Li ho visti crescere
dalla 1ˆ all’8ˆ (3ˆ media), dall’asilo direi, dove
andavo a conoscerli, fino ad oggi; e li “rivedo”
ancora tutti come se quel tempo fosse appena
ieri. Francesco Bisci robusto e focoso come
un torello, Angelo Toma alto come una torre e
mite come un vitello, Matteo Mingolla agile e
svelto più di tutti, atleta di corpo e di pensiero,
Gianmarco Fuggetti simpatico e accattivante
coi suoi capelli chiari e il sorriso sempre pronto, Lorenzo Dattis il pensieroso, quello che si
poneva problemi difficili e riusciva sempre a
risolverli (all’epoca non c’era indovinello che
non risolvesse), Florenzo di Noi, il tranquillo,
che si perdeva a contemplare e raccogliere gli
animali più strani (una volta in gita raccolse e
giocò per più di mezz’ora con una bella biscia
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d’acqua). Fino alla 5ˆ c’era poi con noi un altro bambino, Francesco De Santis, il matematico del gruppo, quello che trasformava ogni
cosa in calcolo o rapporto matematico; l’ho
rivisto qualche volta. Anche le ragazze le ricordo bene, erano bambine molto simpatiche:
Emma Manni, la bionda, sempre positiva, forte
e tranquilla, amica di tutti, Rosa Angelica Brigante dagli occhi vivi e lampeggianti ma anche
spesso morbidi e sereni, Gaia, la più sensibile
di tutte, Chiara Melica la più forte e sistematica (venuta in 2ˆ classe) e infine Silvia Basile,
la più artista del gruppo (venuta in 5ˆ classe).
Nè va dimenticata Marta Pichierri che ora è
seguita dalla Maestra Anna Rossetti ma che
fino alla 5ˆ classe era con noi ed era importante
per tutti. Nel tempo si sono poi aggiunti (alle
medie) Danilo Matteo, il collerico lupo solitario
(che nel tempo si è però poi sciolto e collegato
agli altri) e Simone La Corte, l’inventore estroso e simpatico che, come ogni inventore, che
spesso è distratto (assorto nelle sue invenzioni) e che bisogna richiamare a se stesso.
Si, sono stati una bella classe; una classe varia ma unita, anche con qualche litigio a volte e a volte qualche occhio nero, una classe
che merita di essere accompagnata nel mondo da nostri buoni pensieri, dai nostri sentimenti più cari, dai nostri migliori auguri...
Tanti auguri ottava classe!
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Relazione
Il fiume è suddiviso in tre tratti: quello di montagna,
quello di valle e quello intermedio. Il fiume che abbiamo visto noi si chiama Tavo d è lungo 1700 m circa.
i fiumi possono nascere da ghiacciai oppure da falde acquifere che stanno sotto terra. Ma possono
nascere in moltissimi tipi di altitudini.
Noi volevamo sapere a che velocità andava l’acqua
del fiume Tavo e che temperatura aveva. La velocità
del fiume erta di 0,76 m/sec. La temperatura invece
era di 10°.
Il fiume può avere diversi tipi di letti: il letto di magra,
il letto di morbida e il letto di piena.
Nel tratto medio, la vegetazione è costituita da salici
e pioppi.
Silvia Basile
Son buona e fresca
e a dissetare servo
Arrivo dal monte in alto
e quando serve acquieto un po il caldo
Porto con me la vita
poi me ne vado via
Il gorgoglio delle acque in movimento mi dava
la sensazione di essere in un sogno, un sogno
in cui si è presenti, dove niente è confuso e
sfocato, incomprensibile o surreale.
Era la realtà, ma una realtà sognante.
Ascoltando si poteva udire ogni piccolo
movimento dell’acqua che mi dava una
sensazione che ricorda la tranquillità e
la protezione ma allo stesso tempo il
rinnovamento.
Chiara Melica
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Il fiume
Arrivando al fiume Tavo con l’accompagnamento
della maestra Cinzia abbiamo studiato le caratteristiche del fiume e delle cose che lo circondano.
Arrivati, prima del fiume c’era uno spazio di pietre, lisce e corrose, anche piccole, così piccole
da essere quasi sabbia, questo è il TERRAZZO
FLUVIALE. Avvicinandoci al fiume vedemmo che
scorreva velocemente.Per capire quale è la sponda destra e sinistra bisogna mettersi con le spalle
alla montagna da cui il fiume scende. Per misurare la velocità del fiume c’è bisogno di un metro, nel nostro caso, di 20 m. e di un cronometro.
Aprendo il metro e stendendolo lungo la riva del
fiume, gettando un legno nel fiume e cronometrandone la velocità che ci mette per fare 20 m.
e in fine dividendo il tempo per i metri, si ottiene
la velocità.
Sulla riva del fiume si trovano anche alberi che
resistevano all’acqua senza marcire, per mesi.
Sulle pietre della riva si trovano degli insetti che
vivono sotto i sassi e nella loro vita, per quanto
breve, l’unica cosa che fanno è riprodursi.
Emma Manni
Al fiume Tavo
Quando sto vicino a te mi sento rilassato,
grazie dei tuoi rumori.
L’acqua che scroscia tra le pietre,
il vento che tremare le foglie e le fa cadere.
FLUIDA, rinfrescante, vitale linea,
sacra lucentezza di casuale vita
e bei riflessi di anime nascoste
pur visibili nella torbida frescura
pur palpabile nel tuo ondispensabile essere.
Suono di onde, ritmo infinito, prezioso abbaglio
di vivente, fisica vita.
Veloce, pulsante sangue della terra
rapidità di una pendenza terrena
lentezza di una lunga valle,
fonte di vita, fonte di noi.
L’acqua è trasparente, rumorosa e silenziosa.
Porta con se oggetti e pensieri senza badare
a nulla imita il cielo sereno o triste.
Le sensazioni sono infinite, tutte di natura diversa.
Mentre sembra sprofondare nel fondo
coperto di sassi e ciottoli, c’è qualcosa che ti riporta
a galla sui pensieri e sulle riflessioni: l’acqua.
La visione del corso dell’acqua che gorgogliando
scorre stimola la tranquillità ed un desiderio
enorme di rimanere a guardare.
Il fiume cambia come cambiano le cose.
poesia anonima 8ˆ classe
Scuola Steineriana di Locarno
Grazie a te!
Senza di te non ci sarebbe vita nel mondo
Angelo
disegni di Emma Manni e Danilo Matteo
GALLERIA D’ARTE
a cura dell’ottava classe
e della maestra d’arte Anna Mezzolla
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Quaderni della Fonte
ACHILLE
ETTORE
La forza
Ettore
dell’orgoglio
sopportar
offusca
dovesti
il tuo
l’onta
cuore
non tua
Achille.
e
Inamovibile
il coraggio
attendi
centuplicare
la fine
nella notte dell’inganno.
ma
Solo
tu
onorasti
divinamente umano
tuo padre
resisterai
e la tua gente.
infine
Ma
non saprai
ora
e
l’eco
se pur
delle tue imprese
per ritrovato
coralmente
amore fraterno
si ascolta.
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ai Troiani
nuovamente
guerra
muoverai.
testi: maestra Aurora
disegni: Mattia e Francesco
5ˆ classe
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Triarticolazione Sociale
Tre impulsi principali - tre sfere sociali
di Nicola Tito Marin
Nell’operare sociale interagiscono tre sfere
umane che oggi vanno identificate, portate a
coscienza e distinte se si vuol dar loro modo di
agire in maniera feconda nell’insieme sociale
(di articolarsi armonicamente).
Le tre sfere sono: la sfera giuridica, la sfera culturale, la sfera economica. Esse sono per natura essenzialmente diverse tra loro e hanno alla
loro origine, nell’uomo, diversi tipi di impulsi.
La sfera giuridica nasce da impulsi di equità e
di giustizia, quella culturale nasce da impulsi e
da sforzi di conoscenza e auto coscienza, quella economica nasce dallo scontro tra necessità
esteriori, oggettive dell’uomo e risposte interiori
dell’uomo stesso (o di più uomini) a esse.
Queste tre sfere, proprio perché di natura diversa, possono vicendevolmente intralciarsi
tra loro oggi, possono invadere impropriamente il campo l’una dell’altra.
Lo stato, lo stato giuridico odierno fa certamente parte della sfera, del campo giuridico
nell’organismo sociale; si chiama proprio “Stato di diritto di una nazione” ma poi si occupa, e non marginalmente, di economia, vara
ad esempio manovre finanziarie, lancia o rilancia l’economia, elabora piani di sviluppo,
regola i flussi monetari, agevola o contrasta
con norme giuridiche questa o quella azione
sociale...d’altronde si occupa pure di cultura,
di programmi scolastici nazionali, di finanziamenti culturali (finanzia ad esempio i giornali,
le ricerche scientifiche che ritiene utili).
Ora però è da chiedersi: la sua natura d’origine, il senso di equità e giustizia da cui nasce,
l’impulso giuridico a mettere ordine basta a
tutto? È sufficente a garantire il bene di una
nazione...la sua crescita? La sua coscienza?
Chissa!? Ed ecco che nel dubbio nascono tante visioni diverse sul “come” gestire la cosa
pubblica, nascono tanti “partiti” che poi lottano “democraticamente” tra loro per giungere
al potere e affermare il proprio punto di vista, la
propria valutazione dei fatti, la propria visione
delle cose, le proprie priorità d’azione.
Notare che siamo comunque sempre nel campo giuridico dove ognuno giustamente, equamente e democraticamente ha il diritto-dovere
di dire la sua, dove tutti siamo uguali (e tali ci
sentiamo) per quanto riguarda diritti e doveri
(incluso quello di votare, di dare potere a chi
si preferisce). In effetti siamo nel diritto umano
ma il diritto di per sé è certo abile nell’ordinare le cose tra loro non è detto però che lo sia
altrettanto nel “creare” qualcosa o nello scandagliare in profondità con coscienza la verità
e la bontà intrinseca di qualcosa (nemmeno di
qualcuno).
Ma andiamo ora nella sfera economica.
In essa l’impulso umano principale che si manifesta è il benessere, il voler stare bene. In tale
luce persino la necessità esteriori, gli ostacoli,
si possono vedere come un fattore positivo,
benefico in economia; un fattore adatto a far
sviluppare energie tali che risvegliano salute,
inventiva, capacità di impresa, gioia di vivere.
Il mettersi insieme, il fare impresa, l’accomunare forze e competenze, il trovare capitali,
luoghi, mercati, l’intuire “ciò che occorre” è
agire di conseguenza è qualcosa di certamente bello (come una sfida) che anima certi uomini fino a renderli benefici nell’ambito sociale,
esperti nei bisogni umani. L’elemento “fraterno” collaborativo è quanto di più bello e sano
ci si possa auspicare in economia.
Naturalmente c’è però anche qualcosa che
può dare molto filo da torcere in economia e
intralciare il suo vero sviluppo, c’è ad esempio la mancanza di normative di legge da parte dello Stato (stato giuridico) o anche talvolta
l’eccesso di norme, divieti leggi e regole.
La prima cosa può portare all’anarchia più
egoista, alla bassa competizione; l’altra ad un
pericoloso soffocamento di iniziativa (che dà
poi aggio alla corruzione). La stessa cultura
può dare del resto parecchio fastidio all’eco-
nomia. La cultura astratta morta, fatta solo di
numeri, calcoli, proiezioni virtuali, indici e grafici, medie e tendenze. La cultura dove l’uomo è estromesso come persona e visto solo
in funzione di un sistema, magari di un sistema
tecnologicamente avanzato cui confrontarsi è
una iattura… e lo è perché rende tutto relativo in economia, rende l’uomo un fantasma, un
essere irreale riguardo alla sola vincente logica
del guadagno del profitto del rendimento. Diffonde insicurezza, paura e disprezzo invece di
umanità e coraggio. In questa chiave andrebbero secondo me lette le ultime crisi finanziarie
mondiali.
Ma veniamo ora alla cultura, all’elemento culturale. La sfera culturale e quella che abbraccia gli impulsi più profondi dell’uomo, i motivi
esistenziali, i segreti motori della vita.
Da grandi profondità (profondità che l’uomo a
volte esita persino a scandagliare) sorgono impulsi, a volte anche ispirati dall’alto, impulsi di
conoscenza, di auto-conoscenza.
L’uomo è di fondo un essere curioso indagatore, incontentabile in quanto campo.
Può accettare compromessi a un certo punto.
Ma non per molto. Conoscere la verità, darsi
ragioni, collegare le cose, intuire leggi, darsi
disciplina per crescere, cercare il tutto nelle
parti e in tutto le parti e un’attività propriamente umana. Concertare il sapere è cosa sommamente importante, essenziale per l’uomo, per
l’uomo interiore.
Fatto di natura effimera l’uomo a ben vedere cerca sempre tuttavia le leggi della natura stessa,
le leggi superiori, eterne, iscritte in se stesso.
Non si accontenta di subire la natura (segno
questo che una scintilla del Dio creatore in lui
deve pur esistere). In questo campo ciò che
l’uomo sommamente vuole è la libertà l’essere
libero, e egli deve poter essere libero per poter attuare il proprio percorso individuale, per
poter sviluppare le proprie individuali qualità;
libero da schemi o metri prestabiliti; libero perché dentro di sé, e in fondo a se, sente di essere già libero.
Lo stato giuridico. L’economia possono certo
aiutarlo in questo percorso ma anche impedirglielo (se per esempio sono incoscienti di sè
della propria natura) egli allora ha pur bisogno di
una zona unica, vera, libera al mondo dove poter presto respirare appieno pensieri originari.
Questa zona è la “cultura”, la sfera culturale, la
zona sacra dove ci si prepara, dove l’uomo va
a scuola e incontra i creatori precedenti, quelli
che hanno cercato la conoscenza prima di lui.
Questa zona non può essere preconfezionata,
prescritta da fuori, scaturire da impulsi di giustizia, da voti di maggioranza, da logiche economiche sia pur di benessere generale, deve
reggersi su sè, tramite organismi appositi, indipendenti da stato, chiese, forze politiche o
economiche.
Solo così potranno sorgere in futuro uomini liberi capaci di immaginare e quindi creare il futuro.
Per concludere, se ben si guarda, si vede
oggi come si sia ormai proprio una necessità
che queste tre sfere, sorte da impulsi originari dell’uomo, siano sempre più distinte, differenziate, che diano anzi luogo ha organismi
autonomi e rispettosi ognuno delle reciproca
specificità dell’altro e questo per trovare ormai
una via cosciente, reale alla collaborazione sociale.
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Nella serata di sabato è stato presentato uno spettacolo di burattini “La volpe e il galletto Crestadoro”, favola russa a cura del Teatrino Dognifiaba di
Vicenza...veramente divertente...i bambini si sono
sganasciati dalle risate.
Anche quest’anno si è tenuto il Waldorf Italia a Rimini...questa volta siamo andati anche noi.
Tutto si è tenuto fra l’Hotel Polo e l’Holiday Inn di
Rimini 12-14 aprile. Tre giorni meravigliosi con anche temperatura e tempo eccelsi...
Oltre alla Federazione al completo erano presenti
tante scuole, insegnanti, amministratori e genitori
venuti da tutta Italia (soprattutto centro nord)... più
di 160 iscritti; 16 realtà socie e 14 non associate;
numeri inaspettati dalla Fererazione stessa.
Claudia Gasperini - Presidente.
Sabino Pavone - Vicepresidente
e rappresentante degli insegnanti del 3° settennio.
Loredana Frisinghelli - Tesoriere
Margarida Tavares - Consigliere
Cristina Laffi - rappresentante degli insegnanti
del 2° settennio
Silvana Minari - rappresentante degli insegnanti
del 1° settennio
Ciro Sannino - Consigliere
Prima di cominciare i lavori il simpatico e preparatissimo Sabino Pavone ci invita a fare qualche
esercizio musicale...giusto per “accordarci”.
Alla presentazione delle scuole presenti l’emozione
è arrivata subito con un applauso al sud...lontano
ma presente. Poi tante facce nuove ma anche tante persone già incontrate in altre occasioni....scopo
comune lavorare per un futuro migliore delle scuole
Waldorf.
La Federazione sopra a tutti accompagna i genitori
per lavorare insieme con fratellanza e coordinando
le forze di tutte le realtà.
La cosa che viene fuori subito è che siamo tutti di
fronte agli stessi problemi e le soluzioni sono nel
lavoro di gruppi.
Occorre una profonda convinzione in quello che
facciamo e amore per gli uomini...così abbiamo
un grande futuro davanti.
Sabato mattina si entra nel vivo del convegno, dopo
una lauta colazione ci immergiamo nel tema del
Waldorf di quest’anno: la triarticolazione sociale.
Poi, una alla volta, vengono presentate le realtà
con le esperienze e le soluzioni trovate per uscire
dai problemi di gestione sociale ed economica; cominciano Milano a Conegliano.
Nel pomeriggio ci incontriamo con l’Avvocato Marco Masi per parlare di legalità delle scuole Waldorf;
da quelle paritarie alle associazioni come la nostra.
Il lavoro è lungo ma si vedono diverse soluzioni
che ci mettono tranquilli per il nostro futuro e per
la legalità delle nostre scuole. Questa persona è
a disposizione (tramite la Federazione) di tutte le
scuole che avessero domande e/o richieste per soluzioni “legali”.
Dopo la pausa - meritata - si riprende con l’esposizione delle varie realtà. Direi interessantissimo come
le scuole si sono trovate a risolvere le varie problematiche con grande coraggio e creatività.
Gli atti del Waldorf Italia saranno presto a disposizione
di tutti e li pubblicheremo nei prossimi numeri di Koinè.
Certo c’erano anche molti bambini (oltre a Tommaso e Mattia) che grazie alle bellissime giornate si
sono molto divertiti fra spiaggia e ristorante...ottimi
piatti e gustosi dolci.
Domenica abbiamo passato la mattinata parlando
e confrontandoci sulla fratellanza.
Lasciandoci, dopo l’ultimo pranzo, con una grande
voglia di lavorare tutti insieme con progetti e soluzioni comuni.
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La pagina della cronaca... GRUPPI GRUPPI GRUPPI
dalle esperienze, eventi, conferenze...dei gruppi di lavoro della scuola
Pensieri del ”gruppo bazar”
L’idea del bazar nelle scuole Waldorf nasce con lo
scopo di consentire, a più persone esterne, di accostarsi alla pedagogia steineriana. La socialità della
scuola è vissuta con pienezza in questa iniziativa
che è occasione d’incontro fra i genitori e la vita nelle nostre scuole.
“Dita agili producono agilità di pensiero”; questo lo
spirito di partecipazione e di dedizione che muove
maestri e genitori a partecipare attivamente attraverso la preparazione e la vendita di manufatti che
caratterizzano la nostra pedagogia e contribuiscono
al sostegno della scuola.
Attraverso il bazar, la scuola festeggia il ritmo delle
stagioni, in particolare due momenti dell’anno; Natale e Pasqua, la nascita e la resurrezione, l’avvento e
la primavera. In queste occasioni sono proposti, oltre alla vendita di “preziosi” manufatti realizzati con
materiali naturali, laboratori artistici, momenti musicali, vendita di libri per bambini e adulti e tanto altro.
Anche nella nostra scuola la celebrazione di un momento importante, nei vari periodi dell’anno, è fondamentale sia per le singole famiglie sia per l’intera
comunità sociale; ritualizza il passaggio di stagione,
onora ricorrenze, scandisce il tempo, riunisce la
scuola e i suoi soci intorno ad un evento.
In occasione della prossima festa di primavera che
si terrà presso la nostra scuola domenica 21 aprile, il
bazar parteciperà con le sue piccole creazioni come
espressione di bellezza, creatività, voglia di partecipare e di mettere a disposizione il proprio lavoro per
gli altri, il condividere tempo per “FARE INSIEME”.
Grazie.
Wanda Digiacomo
Gruppo eventi
Quest’anno all’interno delle nostra scuola si sono
formanti dei gruppi di iniziativa sociale e consolidati
quelli già esistenti. Il “gruppo eventi e feste”, dopo
qualche tempo di silenzio, è ritornato a far sentire
la sua voce, proponendo di risvegliare l’entusiasmo
nei cuori dei soci e di chi vuole avvicinarsi alla cultura che propone la nostra pedagogia. Quello di accendere gli animi non è cosa facile e non si possono vedere risultati se il lavoro è svolto da pochi. Io
per prima, in quanto referente del gruppo, mi rendo
conto che non è semplice coordinare tante cose e
che solo attraverso l’unione (che fa la forza) e soprattutto un chiaro ideale comune, si possono raggiungere grandi traguardi. Bisogna evidenziare che
molti animi fervono di buoni propositi e in tanti hanno belle e valide proposte che saranno considerate
e sviluppate in futuro. Occorre, quindi, convogliare
le forze. Credo, inoltre, che proprio il momento della
socialità ci può aiutare a consolidare i nostri pensieri in un progetto comune. E in queste occasioni
che ci si “incontra” in ogni senso; in questi momenti di gioia e di leggerezza possiamo unire gli animi:
l’entusiasmo, l’euforia dei preparativi di qualunque
evento che si possa pensare di realizzare, veramente accende “un fuoco interiore”, come lo ha definito
il Dott. Sabino Pavone invitato dall’amministrazione
a tenere due conferenze che esponevano la pedagogia Waldorf, tenutesi una a Sava presso la Sala
conferenze - Servizi Sociali il 05 aprile 2013 e una
a Francavilla Fontana presso il Palazzo degli Imperiali, sede comunale il 06 aprile 2013, coordinate dai
gruppi eventi, bazar e culturale. In questa ottica il
gruppo eventi intende continuare a muoversi e su
queste basi ha collaborato con il gruppo bazar per
la realizzazione della festa “gran Bazar di Natale tenutasi nei locali della associazione il 16 dicembre
2012. Il gruppo bazar si è occupato del banchetto,
mentre il gruppo eventi ha curato più un abbraccio
sociale in preparazione del Natale rallegrando la serata con una pettolata tenutasi all’aperto nel giardino delle scuola.
Un altro elemento di grande entusiasmo lo abbiamo
vissuto con l’evento fiera. Anche in questa occasione gruppo bazar e gruppo eventi si sono uniti per
una migliore realizzazione di questo evento. Il prossimo obiettivo è realizzare la festa di primavera, che
si terrà a scuola il 21 aprile 2013.
Si è pensato di trascorrere una domenica insieme
con un open day della scuola, rallegrati da momenti
conviviali con pranzo insieme all’aperto, momenti di
giochi, laboratori, spettacoli e musica offerti dai nostri amici di Urupia. È in fase di progettazione anche
un altro evento importante per la nostra associazione: il ventennale della scuola. Si sta pensando ad
un pomeriggio musicale che vedrà come invitati tutti
coloro che hanno fatto parte della storia della nostra
scuola. L’appuntamento e previsto per sabato 25
maggio 2013. Con l’auspicio di una calda e numerosa partecipazione il gruppo eventi coglie l’occasione
per estendere un abbraccio e un saluto a tutti
bazar” Wanda Digiacomo, ha collaborato affinché
tutto avvenisse per il meglio.
Nello stand della nostra scuola, con l’aiuto dell’instancabile maestra Anna Milizia, è stato allestito un
piccolo mondo Waldorf che riproduceva la realta
che i nostri piccoli vivono ogni giorno.
C’era da un lato l’angolo dei piccoli con banchetti
e sedioline a misura di “nanetti”, i tipici giochi steineriani dell’asilo in lana e legno, le bamboline fatte
a mano e altri giochi. Dall’altro lato c’era la “clas-
Marilena Iunco
Fiera Pessima 2013
Come consuetudine da 273 anni a questa parte si è
tenuta, anche quest’anno, la tradizionale Fiera Pessima di Manduria, una fiera campionaria che si tiene
ogni anno in occasione dei festeggiamenti patronali dedicati a San Gregorio Magno. A questo evento
sono invitati a partecipare espositori provenienti da
tutta l’italia centro-meridionale. Quest’anno anche la
nostra scuola “LA FONTE” di Manduria, come associazione “Giardino degli Ulivi”, ha avuto l’opportunita’ di avere un suo spazio. Un gruppo di genitori della scuola, coordinati dalla responsabile del “gruppo
se” per i più grandi con la lavagna a muro, che raffigurava un immagine della primavera, il banco ed
il leggio del maestro, i porta flauti in lana realizzati ai ferri dai nostri bambini e, ancora, l’angolo del
“REGNO” arredato a festa che accoglieva “ la FATA
PRIMAVERA”. Dall’altro versante era stato allestito
il “banchetto del bazar” su cui erano disposti i lavori realizzati dal gruppo medesimo: le fatine della
primavera in lana cardata, le ghirlande, i quadretti in
lana cardata su iuta, gli animaletti in feltro, campanelle e fiori pasquali, sfiziose borsette ai ferri e uncinetto, spille, portachiavi e tanti altri piccoli lavoretti
realizzati sempre a mano.
Affiancato al banchetto delle nostra scuola c’era
quello del “Girotondo” dei nostri amici di Collemeto,
piccolo asilo Steineriano sostenuto dalla nostra associazione, che ha esposto le sue creazioni in lana
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Quaderni della Fonte
SPAZIO BIO
Naturale, biologico, biodinamico...
Alimentazione, ambiente, salute...
amicizie, e soprattutto sappiamo di aver lanciato un
messaggio nuovo a molte persone che non conoscevano prima l’esistenza nè della nostra scuola nè
dell’antroposofia, aprendo a loro una nuova finestra
verso il mondo.
cardata (gnometti, animaletti, fatine, ecc...). Uno
spazio era stato dedicato anche alla cultura con
esposizione di libri di antroposofia, fiabe e materiale
didattico come cerette e coloretti in materiale naturale, e la nostra rivista Koinè.
Il nostro obbiettivo era quello di fare pubblicità informativa, di toccare nell’intimo i visitatori e per questo
sono stati organizzatati un laboratorio di lana cardata e un laboratorio di maglia a dito aperti a tutti.
Alcune classi hanno trascorso qualche ora in fiera riproponendo momenti di vita scolastica: hanno svolto i loro lavoretti manuali a uncinetto, ai ferri, cucito e
macramè. C’è stato anche un momento particolare:
una lezione di musica coordinata dalla maestra Marianna Calò, che ha guidato i ragazzi in un coro di
flauti a più voci .
Possiamo comunque essere soddisfatti del resoconto, delle impressioni suscitate nei visitatori.
La gente che entrava nel nostro spazio diceva che
fuori c’era tanta confusione che li stordiva e sembrava loro strana la tranquillità che, nonostante tutto, si
respirava nel nostro stand ritenuto anche il più colorato. Al di là delle critiche e dei consensi, per tutti
noi che abbiamo collaborato affinchè questo evento
si preparasse in brevissimo tempo, è stata un esperienza veramente edificante, perchè abbiamo impiegato forze che non sapevamo neanche di avere.
Ci siamo sentiti molto uniti, abbiamo avuto modo di
rafforzare i nostri legami tra soci, si sono rafforzate
Un caro saluto ai lettori, spero che il futuro porti
profondi cambiamenti scolastici e sociali a tutti noi.
Non sentiamoci soli! Siamo sorretti da un mondo
spirituale! Uniamo le forze per un meraviglioso progetto comune.
Si ringraziano quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo evento.
numero
23
La terra rubata
Tratto dal mensile Terra Nuova - Gennaio 2013,
editoriale di Mimmo Trincale
Secondo il «Rapporto generale sulle acque: obiettivo 2020» di Federutility, i danni causati dal dissesto
idrogeologico tra il 1962 e il 2011 ammontano a
69,5 miliardi di euro. A questa cifra vanno poi aggiunti i costi sostenuti per affrontare le emergenze, pari a 1,4 miliardi l’anno. Ma non è finita qui:
per mettere in sicurezza la penisola, il Ministero
dell’ambiente stima una spesa di circa 40 miliardi.
Sommando le tre voci di spesa si arriva a una cifra da capogiro, superiore alle ultime tre finanziarie
messe insieme. Un costo insostenibile non solo per
le casse dello Stato, ma soprattutto per la perdita
di vite umane e la distruzione del patrimonio artistico e di posti di lavoro. Di chi è la responsabilità di
questo disastro annunciato, che ogni anno si ripropone in regioni diverse, ma con identiche modalità? Gli imputati acclarati di questo delitto reiterato
che condanna oltre il 10% del territorio italiano a
vivere costantemente sotto l’incubo di alluvioni,
frane e valanghe si conoscono per nome: si chia-
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2 - 2013
mano cementificazione, urbanizzazione selvaggia,
abusivismo e così via. Ma la cura di questi mali non
sarà mai sufficiente se non si prende a cuore il più
efficace e capillare tutore del territorio: l’agricoltore, vero custode del paesaggio e della biodiversità.
Esiste un legame diretto e provato tra abbandono
delle campagne e dissesto idrogeologico. Cemento e asfalto hanno fatto diminuire in soli 10 anni la
superficie agricola nazionale dell’8% (vedi articolo
di Gabriele Bindi a pag. 10). Nel periodo che va dal
1990 al 2005, sono stati cementificati 3 milioni di
ettari; solo negli ultimi dieci anni sono scomparse
ben 700 mila piccole aziende agricole (13.335 nel
primo trimestre 2012), mentre sono aumentate del
23% le imprese con oltre 100 ettari.
Non si tratta di difendere il piccolo contro il grande, ma piuttosto l’agricoltura di qualità e rispettosa
dell’ambiente (che in genere è legata a superfici ridotte), dalle grandi produzioni agroindustriali (che
insistono su grandi superfici). Ecco perché la difesa
del territorio non può che andare a braccetto con
il sostegno a chi la terra la vive e la coltiva, soprattutto nei territori più difficili e marginali. La più efficace prevenzione contro il dissesto del territorio è
riportare i giovani in campagna e premiare chi coltiva la terra. Anche perché, come recita un vecchio
adagio dei nativi americani: «Noi non ereditiamo la
terra dai nostri avi, la prendiamo in prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela».
dalla redazione
Qualcuno ci ha giustamente suggerito di inserire
le considerazini della redazione...certo il lavoro di
assemblaggio di una rivista è lungo e complesso; e
soprattutto non è facile farla diventare bella e interessante; non solo nell’aspetto estetico ma fondamentalmente nei contenuti che vorrebbero unire le
idee e gli sforzi di tutti.
Questo dipende da tutti noi...e voi.
È per questo che l’organo ufficiale dell’associazione e della scuola sopravvive grazie all’impegno di
tutti. La rivista diviene così uno strumento di scambio di opinioni, problematiche, feste, eventi; un
modo per raccontare e condividere la vita dell’associazione, della scuola e del mondo Waldorf.
La redazione riceve volentieri materiale che sia inerente agli scopi sociali e alle attività dell’associazione per visionarlo e valutarne la pubblicazione.
Grazie.
Cos’è la Dentosofia? “Una terapia caratterizzata da un
approccio umanistico all’arte dentistica, basata su tecniche funzionali
conosciute, che pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca,
l’equilibrio dell’essere umano e, più estesamente, quello del mondo intero”.
Il principale strumento terapeutico utilizzato dalla Dentosofia è un apparecchio,
chiamato Attivatore plurifunzionale, prodotto originariamente in caucciù, attualmente anche in silicone. Il primo “attivatore” fu presentato nel 1953 dal professor
André Besombes, dell’università di Parigi,
e dal professor René Soulet dell’Università
di Clermont Ferrand. La Dentosofia riconosce che le malocclusioni sono causate
da un’alterazione delle funzioni biologiche vitali: suzione o masticazione(nello
stadio maturo);deglutizione; fonazione;
respirazione(che deve essere nasale) e non
attraverso la bocca. Esiste inoltre un legame
tra disturbi di queste funzioni biologiche vitali e la comparsa di svariate patologie.
In più di vent’anni di esperienza, Michel
Montaud e Rodrigue Mathieu hanno osservato una relazione sistematica tra una bocca
disequilibrata e diverse condizioni patologiche quali:
• mal di testa
• mal di schiena
• dislessia
• difficoltà di concentrazione
• ipercinesia nei bambini
• disturbi del sonno
• stress, depressione
• problemi della sfera otorinolaringoiatrica
• problematiche allergiche
• disturbi dell’equilibrio
• dolori articolari
La Dentosofia si propone quindi di intervenire sulle mal occlusioni riequilibrando le
Funzioni neuro-vegetative E questo riequilibrio, a sua volta va ad agire sulle patologie sistemiche che lo accompagnano, da un
punto di vista neurofisiologico tutte queste
funzioni vitali sono interdipendenti e collegate tra loro. Quindi lavorare su una di esse
permette di lavorare sul loro insieme
Agire sulla loro correzione simultaneamente
porta a un potenziamento dei risultati. L’attivatore plurifunzionale agisce proprio in
questo senso:
• impedisce la respirazione orale e rieduca
la respirazione nasale
• guida la lingua a posizionarsi in maniera
corretta per una deglutizione non disfunzionale
• agisce sulla masticazione attraverso le microstimolazioni impartite ai danti
• corregge o impedisce una posizione scorretta della mandibola
• favorisce la pressione concentrica delle
labbra e delle guance su entrambe le arcate,
impedendo che avvenga su una sola di esse.
La possibilità di rieducare le funzioni neuro-vegetative si fonda sulla neuroplasticità,
cioè sulla capacità del sistema nervoso di
stabilire nuove connessioni tra neuroni.
Luigi Emilio Ricci
Dr. In Medicina e Chirurgia - Dr. In Odontoiatria e Protesi Dentaria
Omeopatia e Medicina Funzionale - Dentosofia
Ceglie Messapica (BR) - Via Porta di Giuso, 12
Manduria (TA) - Via G. Pacelli, 3
Lecce - Via E. Sozzo, 4 angolo Viale Rossini Sup. Lecce-Maglie
(Presso Centro Clinico Avanzato Occlusione e Postura)
Per appuntamento: 337 327535