LA MADONNA D`ODIGITRIA Il culto alla Beata Vergine Maria con il
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LA MADONNA D`ODIGITRIA Il culto alla Beata Vergine Maria con il
PAG. 4 LA FONTANA DEL VILLAGGIO - ANNO V, N°V MAGGIO- 2015 LA MADONNA D’ODIGITRIA Il culto alla Beata Vergine Maria con il titolo “dell’ Idria” ha origini orientali ed è una abbreviazione di quello di ODIGITRIA (dal greco “Odegòs”, Guidatrice del Cammino, Condottiera). Secondo la tradizione, il nome di “Odigitria” fu attribuito ad una icona della Madonna dipinta da S. Luca evangelista. Questa icona, che a Gerusalemme era oggetto di particolare venerazione, nel V secolo fu inviata dall’imperatrice Eudossia a Costantinopoli presso l’ imperatrice S. Pulcheria, moglie di Costantino. S. Pulcheria collocò il dipinto della Madonna in un Tempio innalzato in Suo onore e in ricordo del Concilio di Efeso (anno 431). Accanto alla chiesa sorgeva un monastero di monaci Basiliani ai quali venne affidata la chiesa e l’ icona della Vergine Maria. A Costantinopoli la Madonna cominciò ad essere invocata col nome di Odigitria in seguito ad un miracolo presto divenuto famosissimo. Si narra che in un martedì di particolare solennità dedicato a Maria SS., due anziani ciechi stavano recandosi alla chiesa della Madonna in Costantinopoli, quando questi, smarritisi, furono guidati come per mano dalla Madonna e che non appena giunti alla chiesa ebbero miracolosamente la vista. Altri fanno risalire il nome di “Odigitria” alla pia pratica degli imperatori e dei condottieri degli eserciti, i quali non intraprendevano mai una spedizione militare contro i nemici senza aver prima invocato da Maria SS. la Guida nelle loro imprese. Qualunque sia l’origine storica di questo titolo è chiaro il significato profondamente evangelico: Maria SS. è infatti “Guida” di ogni cristiano perché ad ognuno addita Gesù Via, Verità e Vita. L’ immagine propria della Madonna dell’ Itria è quella raffigurante Maria SS. su una cassa portata da due monaci basiliani, detti in greco “calogeri”, ossia “bei vecchi”. Vi è un motivo se la Madonna Odigitria in Sicilia è stata da sempre così raffigurata. La tradizione vuole che durante l’ assedio di Costantinopoli da parte dei Saraceni (anno 718), due monaci basiliani dopo aver collocata l’ immagine della Madonna Odigitria su una cassa, e dopo averla condotta fino al mare, la esposero verso la flotta nemica. Dopo le preghiere dei suoi devoti, improvvisamente il mare si agitò ed ecco la flotta saracena fu dispersa. I soldati siciliani che si trovavano a Costantinopoli a fianco dei cristiani, al loro ritorno in Sicilia in ricordo di così grande prodigio fecero dipingere l’ Odigitria sulla cassa tenuta dai due “vecchioni”. In Sicilia questo culto si diffuse assai rapidamente e con l’ adattamento della denominazione nelle forme abbreviate di “ITRIA” e “IDRIA” divenne uno dei culti mariani più caratteristici della nostra Isola. La Chiesa Madre di Viagrande, già dalla sua nascita nel XVI secolo, è intitolata alla Madonna dell’Idria. A S. Maria dell’ Idria sono altresì dedicate diverse chiese nel territorio etneo; nell’ Arcidiocesi di Catania: nella Diocesi di Acireale; nella Diocesi di Caltanissetta: Delia, Sommatino, Campofranco, ecc. Sommatino possiede una statua lignea del ‘500, prima anche una chiesa a lei dedicata. Tuttavia occorre dire che il principale luogo di culto dell’ Idria in Sicilia è lo storico Santuario di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. La chiesa nazionale dei Siciliani a Roma, costruita a partire dal 1594, è anch’ essa dedicata a S. Maria dell’ Idria. Il Messale proprio delle Chiese di Sicilia assegna al Martedì dopo Pentecoste la festività liturgica di S. Maria Odigitria. LA REDAZIONE 0922.871096 www.unitapastorale.com DIRETTORE PADRE DOMENICO LIPANI - DIRETTORE RESPONSABILE CARMELO SCIANGULA HANNO COLLABORATO I SACERDOTI: DON MARCO PATERNO’ E DON LUCIANO CALABRESE e DON MASSIMO GUARINO WEBMASTER ROBERTO PARRINELLO email:[email protected] Unità Pastorale di Sommatino Maggio 2015 MARIA MOSTRACI LA VIA CHE CI CONDUCE A CRISTO Carissimi fratelli e sorelle, con il mese di maggio nella gioia del tempo pasquale che ci conduce alla Solennità dell’Ascensione e della Santa Pentecoste vogliamo lasciarci guidare da Maria Santissima nel nostro cammino di adesione a Cristo. La pietà popolare da sempre ha consacrato questo mese a Maria Santissima. Tanti sono le espressioni della pietà popolare nell’onorare una così grande e cara madre. Vorrei sottolinearvi per primo la partecipazione alla Messa quotidiana come incontro fecondo con Maria che ci conduce a Cristo presente nell’Eucarestia; la recita del Santo Rosario personale e soprattutto nelle famiglie, nei quartieri e nei cenacoli, specialmente nella Peregrinatio Mariae organizzata nelle varie famiglie che accoglieranno la Madonna Pellegrina; così sono da incoraggiare i pellegrinaggi mariani nei luoghi dove Maria è particolarmente venerata. Il Santo Rosario è la preghiera tanto amata dalla Madonna che in ogni apparizione mariana ne ha incoraggiato i cristiani nella sua recita. Preghiera del cuore che ci unisce come i battiti del cuore al cuore materno di Maria che batte d’amore per noi che siamo suoi figli. Voglio fare mie le parole del Beato Paolo VI che scrisse una lettera di richieste di preghiere al popolo cristiano nel maggio del 1965, anno in cui si concludeva il Concilio Vaticano II:«A Maria adunque, si innalzino in questo mese mariano le nostre suppliche, per implorare con accresciuto fervore e fiducia le sue grazie e i suoi favori. E se le gravi colpe degli uomini pesano sulla bilancia della giustizia di Dio e ne provocano i giusti castighi, noi sappiamo anche che il Signore è il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione1 e che dei tesori della sua misericordia Maria santissima è stata da lui costituita ministra e dispensiera generosa. Ella che ha conosciuto le pene e le tribolazioni di quaggiù, la fatica del quotidiano lavoro, i disagi e le strettezze della povertà, i dolori del Calvario, soccorra adunque alle necessità della Chiesa e del mondo; ascolti benigna le invocazioni di pace che a lei si elevano da ogni parte della terra; illumini chi regge le sorti dei popoli; ottenga che Dio, il quale domina i venti e le tempeste, calmi anche le tempeste dei contrastanti cuori umani e ci dia la pace in questo nostro tempo, la pace vera, quella fondata sulle basi salde e durevoli della giustizia e dell'amore; giustizia resa al più debole non meno che al più forte; amore che tenga lontano i traviamenti dell'egoismo, in maniera che la salvaguardia dei diritti di ciascuno non degeneri in dimenticanza o negazione dei diritto altrui». (Beato Paolo VI 1965). Maria d’Odigitria ci assista e ci aiuti nel nostro cammino. Sac. Domenico Lipani