T La Russia o la Salita Me
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mrs -1•11~7 „-meng-mtamoodmomcdaren2r-rx-r- azimme~ ANNO Inst t, 1 3 IVIC(ugglit) 1 S82 X. A domicilio in tutta l'Italia --\( I n anno L. 4. 60 — l'n semestre L. 2,30 — Un trimestre L. 1, 15 AlIifflzo — Un anno L 4. 00 — E:n semestre L. 2, 00 — 1_7n tn- Sabato Direzione e Amministrazione via la Faggiola n. 8. - Le lettere non francate si respingono. - I manoscritti ancorchè non pubblicati non si restituiscono. - Si renderà conto dei libri e giornali rimessi all' Tizio qualora sieno conformi allo spirito del periodico. - Gli annunzi cent. 15 per linea r o spazio di linea. . r_2E a Benedico PISANA LEONE XIII religionis, f Roma chiacchierato molto e fatto niente; chi ha fatto molto e chiacchierato niente sono i frati, i Trappisti delle Tre Fontane, chiamati da Pio IX per la gigantesca e rischiosissima impresa. Ci vennero; parte vi lasciò la vita; alle vittime successero altri coraggiosi; lavorarono indefessamente ed umilmente; ora la vittoria è assicurata; non resta che dare ai frati il calcio dell'asino e cacciarli via come poltroni e nemici della civiltà; si è capaci anche di questo! — Intanto per chi ha due occhi in fronte i buoni monaci hanno elevato un monumento perenne, che aggiunge nuovo lustro all'azione eminentemente civilizza,trice degli ordini religiosi. Abbiamo infatti la relazione che il padre Franchino, torinese, e superiore del monastero, ha diretto al ministro dei lavori pubblici gni lavori eseguiti in quella tenuta per la bonificazione dell' Agro dal 1. ottobre 1880 al 1. ottobre 1881. Da essa risulta che in questo spazio di tempo furono piantati 25,800 euealipties per conoscere: 1. se gli ettealiptus allignavano nella campagna romana; 2. se miglioravano l' aria 3. infine se si possono indurre i proprietarii dell' Agro romano a farne piantagioni. Il padre Franchino dice che questi lamenche pel Ile effeniente, Vergine L.16 venderà tam pata tante il l' Italia )vveduto endo al postale. aceltà , criagttre [lustre D* 'n- nel piccolo 'arigi o si da 18 a li Farmacisti. APPENDICE .1•11.MIlawffillMs.c. , •••■•■••••• l'o giornale 'O ?E )occetta. LE DEE SORELLE DI LATTE ROMANZO STORICO DI F. F. CCQZ)ZZOO 11.3 o o e L'ic ati e rosi mafie Medicali A .p.ER IODIO() SETTIMANALE al Direttore. (10 Ottobre 1881). Sulla bonificazione dell'Agro romano si è da certi rigeneratori di ; iaiate da . «A, L'OZIO DEI FRATI D:7( . Deus Vos benedicat, dummocio Veritas praeeedat, comiletur et sequatur. P. PP. IX. (Pio l X agli Scrittori della Croce Pisana Le inserzioni per l'Italia si ricevono ali' Ufficio del giornale, Via la Faggiola, 8. — Per la Francia si ricevono esclusivamente presso l*Agence principale de Palicité E. E. OBLIEGHT, Parigi, 21 , Saint Marc — Per Inghilterra presso i sigg. G. L. Dauhe e C. Londra, 130, Fleet Street E. C. i si an3 , rebus ue . •Ij numero separato costa cent, IO .....■■••■•■•■ T e deya m5tr L 1 00. tutti gli associati alla CROCE coraggio ■•••■■- Prezzo d' Abbonamento. ( Il Giornale si pubblica ogni ANNO -UIPR No. 20. - Avvertenze. RE arlt, 4~i 111., e n e I e supplisce e o o o disposizione autorità In quelr istante il carcere si aprì. Due giovani -di beli' aspetto, di modi gentili, furono gettati entro qual carcere in compagnia di quei inalandrini. Ehi, zoppo! urlò la guardia. Nuovi inquilini, a quel che pare. — L'ho detto, divoratore amatissimo: que_ sto domicilio, in un secolo egoista, è proprio I un ricovero di pietà. Accoglie pellegrini di ogni nazione; se non altro, ci preserva dal solleone arrabbiato che minaccia ai fondere il cervello. - — Orribile fatalità! mormorò Attilio al' orecchio di Augusto. — E noi dovremo, senza aver commesso delitto alcuno, vivere in questo loco? • — Infamia! soggiunse Augusto. E con tre scopi furono raggiunti; gli ocraliptus allignano benissimo nell'Agro . romano. La malaria delle Tre Fontane, dopo la piantagione degli eucaliptus, è dimilruitl; dal 1869 al 1874 il quarto delle persone ivi dimoranti era ordinariamente tormentata dalle febbri, quantunque ogni sera in estate quella gente venisse a Roma; ora le febbri sono diminuite COSì sensibilmente che, tranne i giorni consecutivi dello scirocco, i febbricitanti non raggiungono mai il 5 per cento. Le perniciose, prima frequenti, ora sono rarissime. Il padre Franchino attribuisce questo risultato anche a 120,000 viti piantate nei pressi del convento e a 3 o 4 mila alberi fruttiferi; il maggior risultato è dovuto agli encaliptus per le loro gianazioni di un aroma ben pronunziato, e soprattutto per 1' essiccamento del terreno che essi producono; gli e/tedi:pus agiscono come pompe. In un cortile interno del convento delle Tre Fontane, posto nella parte più depressa della valle, e che misura circa 400 metri quadrati di superficie, il livello costante dell' acqua sino al 1872 era a soli 15 metri di profondità; vi fu piantata una cinquantina, di eztealiptus, e dopo tre anni il livello dell'acqua si trovava a metri 1, 95. Il padre Franchiko spera che i proprietari e mercanti di camplgna dell'Agro romano s'indurranno a fare grandi piantagioni di eucaliptus, perchè senza esigere l'impiego di un capitale consi- derevole, in pochi anni aumentano vistosamente il valore dei fondi. i lavori fatti alle Tre Fontane nel periodo dal 1880 al 1881 sono importanti; i Trappisti piantarono 4 ettari di vigne, seminarono 5 ettari d'erba medica, 80 di grano e biade, 2 d'arachidi per olio e pel bestiame; fu costruita una stalla per 90 capi di grosso bestiame, circa 300 metri lineari di piccoli canali in muratura per l'irrigazione dei prati; fu incominciata la costruzione di due strade, delle quali una mette al bagno penale che si sta costruendo nella tenuta delle Tre Fontane ad un chilometro e mezzo dal convento, sull i, via Laurentina ; poi si sta costruendo un fabbricato, in cui il Municipio di Roma intende stabilire mia stazione sanitaria già approvata dal Consiglio comunale. A questi lavori cooperano 150 condaimati, mediante un giornaliero compenso. Questi poveri sciagurati, mentre hanno nel lavoro un mezzo di riabilitazionA. travand osi santi bì. direzione di quei monaci esemplari, non possono a meno di riceverne edificazione, ammirando in essi lo spirito di sacrifizio ed imparando da essi il pregio delle cristiane virtù. Ora si domanda che, come da questo, si attacchi da altri punti l'Agro romano per accelerarne la totale bonificazione ; ma occorrerebbero altri monaci; chi infatti si sentirebbe di sfidare i primi pericoli della malaria e soccombervi anflie per solo amor di ' patria? Ci vuole un poco d'amor di Dio; percAiè chi ama Dio sopra ogni cosa, ama la patria fino all'eroismo, E si grida che i frati sono i nèmici del progresso e della patria!! questa feccia. schifosa della società che sia mo fante da queste mura muffite, degno abitacolo di animali schifosi. Vi dirò ancora cosa meobbligati a convivere. ravigliosa. Fra tanto brutte cose, in questo — Benvenuti, amici, gridò lo zoppo: an loco, havvi uno strano divertimento. Possiamo che a voi è venuto il ghiribizzo di passare due dar la caccia a un genere di selvaggina assai ore divita in queste cantine vuote. Benissimo: originalo, senza tanta fatica. tutto il male non viene per nuocere. Questo Prima però sarei curioso, scusate l' ar— ospizio ha della monotonia: però molte volte dire, di conoscere la ragione infaustissima per garantiscce il petto da qualche colpo sinistro, la quale ai nostri prepotenti padroni ò talencapace di spedire in luoghi sconosciuti, ove due bravi giovinetti in questi più non c' è via di ritorno, perciò nessuno, tato di spedire luoghi piuttosto tetri. dal principio del mondo fino al presente gìor— Quando anche ci piacesse, soggiunse no, ebbe la compiacenza di tornare anche per mestamente Attilio, non potremmo soddisfare una semplice visita di pochi momenti. — Che ti occupi dei fatti nostri? lo inter- alla tua curiosità: perocchè noi ignoriamo la ruppe bruscamente Attilio. Chi sei tu che osi causa per la quale una gente vigliacca, che non sa mostrare la fronte, tratta così persone parlare con tanta confidenza? — Giovinetto, non siate tanto collerico. oneste, che badano ai fatti propri. — Amico, sei sempre giovane, riprese lo Attualmente sono un vostro compagno di sventura: più tardi, dimani, non so che cosa sarò, zoppo: la esperienza giornaliera ti sarà maema spero bene. In sostanza, siccome chi sogna stra dì vario stomachevoli vicende. La ragione far fortu.na, o almeno viver bene in questi del resto, a questi lumi di luna, consiste nella luoghi, senza dubbio ha sbagliato strada e forza. Ecco tutto, a mo' d' esempio. Tu sei solo. messo l'appigionasi al cervello, porciù tutti Noi tutti tre, uniti in paciaco accordo, ti squarquattro, posta da banda ogni e qualunque di- tiamo con tutte le regole d' arte: allora il torto stinzione di nobile e villano, in barba alla fa- è tuo, perché la tua forza è inferiore alla notalità che ci perseguita, dobbiamo sottoporci stra., ed ò ginocoforza che tu soccomba. — Bravo! cominci a divertire. Almeno il a lavoro indefesso, allo scopo di praticare un vano e permetterci una uscita gloriosa e trion- mondo va così. - Ciarlone, smettila una volta, gridò il divoratore: drizza o appunta bene quel paio di lanterne che, si vede, monna natura ti ficcò per celia in fronte. — Dove? — Nel muso di questi galantuomini, perché siamo quasi al buio. Vedrai che i nuovi venuti sono, o corrispondono perfettamente, almeno secondo i connotati, a quei giovinastri, dei quali andammo in traccia là, nella bella Alfea, dove A dolce il sonno ed il vino. — Bestia di Plutone! invecchiando, si perde ogni virtù. lì, vero, li raffiguro bene: son dossi. Benché li abbia veduti due volte sole.... Oh! miei cari amici, vi ringrazio di tanta bontà: così possiamo fare onorevole ammenda di un passato criminoso. Prima di tutto, facciamo due ipotesi. La prima sia che voi, di nobile stirpe, in sì giovane età, tanto bersagliati dal destino, sarete stanchi della vita. — Senza dubbio, soggiunse Augusto, buffone matricolato. Questa volta hai penetrato nell'intimo del nostro cuore. — Ottimamente: e vi giuro che se fosse possibile, mediante l' opera nostra, prepararvi un'evasione da questo inaladottissimo luogo, non si risparmierebbe corto fatica alcuna dal canto nostro. - - La Russia o la Salita Me Una consolante notizia ci reca il giornale cattolico prussiano la Germanici; secondo esso, sarebbe avvenuto finalmente un componimento fra il Governo russo ed il rappresentante della Santa Sede, sulla base di un modus vivendi, in .cui conterre,bbonsi dei punti di carattere personale ed altri reali. La grazia ai vescovi già rimossi dalle loro sedi dal Governo russo e l'occupazione dei posti vacanti, formerebbero il soggetto principale delle trattative. Aspettando che ulteriori notizie .vengano a confermare questi felici principii del trionfo della verità e cp/ g Ptg" gli tiRdbliftlevabficlúhf)M36 ostile alla cattolica Chiesa, non possiamo non rivolgere il pensiero alle cause che possano aver mosso il potente Autocrate delle Russie a cessare una buona volta quel malaugurato sistema di oppressione del CattolicismO iniziato da' suoi antecessori, onde la misera Polonia ha dovuto tanto soffrire, senza che i potentati d'Europa abbiano saputo muovere pure un passo in aiuto di lei, dimenticando con nera ingrati- 0E19049MM .■•■• •■■■• •■••■■I« 1M 1111111.-~1a /-11 . 111.■ w idk, ■■• ■ffik !1 .1■11 tudine quel tanto che ella fece in altri tempi per salvare l'Europa intiera dalla invasione dei turchi. Varie possono essere le cause che producono il moderno riavvicinamento del Governo russo colla S. Sede; ma non crediamo di andare errati affermando che le tristi condizioni nelle quali si trova quell'Impero, simile ad una vasta città situata sopra un vulcano, abbiano fatto seriamente riflettere ai sostenitori del trono che l'edifizio basato sulla sola forza materiale e debolmente sorretto dalla religione scismatica, non è tale da poter reggere all'urto di terribili rivolgimenti che colà tacitamente ma ostinatamente si preparano. Si sarebbe per avventura accorto quel Governo che la sola religione cattolica è il vero baluardo dei troni, e che essa sola possiede la virtù di mantenere l'accordo tra sudditi e monarchi, tra poveri e ricchi, tra magnati e plebei?... Conosce ormai che lo scisma tende a disunire e non ha quella forza divina che si rinviene soltanto nella comunione colla Chiesa Romana, per mezzo della quale le nazioni già furono tanto grandi e potenti i principati? Se di queste verità si fossero finalmente accorti il monarca ed i ministri russi, sarebbe da ringraziarne Iddio, e dire : questa é una gran lezione per i n6emici della Chiesa cattolica. Senonchè per conseguire perfetta tranquillità e godere de'benefizii che seco arreca la vera religione non basta che il Governo russo EVingf,a ii lworLasco.,rai colla S..,,Secattolica sia lasciata ampia libertà di azione in quel colossale Impero. In tal modo la luce della verità cominciando a diffondersi dissiperà le nebbie addensate da Fozio e da gli altri eretici. Cesserà allora il funesto scisma, e collo scisma cesseranno gli ostacoli che colà si frappongono allo sviluppo della vera civiltà e del vero progresso, ed impediscono la sospirata tranquillità. Rivolga dunque le sue mire la — Sii pure persuaso, riprese Attilio, che ancora noi, potendo, sapremmo adoperarci per la vostra libertà, quantunque, secondo le più probabili congetture, la società sia tranquilla, allorachè cotesta razza di gente viene diligentemente custodita. — Bravo! mi piace il parlare franco: è proprio così. Però, nonostante tutto il nostro buon volere, l'evasione è affatto cosa impossibile; dunque passiamo alla seconda ipotesi che, in fondo in fondo, è la più complicata. Mi spiegherò brevemente. Supponghiamo che per cessare una vita odiosa, mancante di un'arma qualunque al itobile scopo, vi piacesse sull' istante di farvi strozzare, noi, matricolati in tal mestiere, lo faremo con tutta la gentilezza possibile. -- Ma grazie delle tue amorevoli cure, rispose ridendo Attilio. Del resto, continuò lo zoppo, grande-sarebbe il tornaconto per parte nostra. Ecco il perchè. La nostra padrona, l ottima leale nemica vostra, cioè la patrizia Emilia, che conoscerete a meraviglia, ci ha fatti gettare in questa brutta dimora., perchè a noi mancò il coraggio di compiere una bella azione in Alfu: o meglio, perché gli eccessivi vapori di lime& tenendoci sbuffanti e dormienti in una Russia, non a Costantinopoli come invano ve le rivolse l'antico re russo Ingero (1), sivvero a Roma centro dell' unità religiosa e faro sicuro tra le tempeste del secolo. E ricordandosi di aver ricevuto la prima luce della verità dall'apostolo S. Giuda Taddeo (2), non voglia più oltre dimorare nelle tenebre dell'errore e dello iscisma. Si ricordi infine che come il libro dei santi Evangeli rimasto illeso tra le fiamme fu nell'anno 851 il portento che rese docili i barbari russi alla predicazione del Vescovo ad essi inviato da S. Ignazio di Costantinopoli (3); cosi ora la Chiesa Cattolica che nulla ha da temere dal fuoco de' nichilisti e degl'incendiarii, potrà essa sola salvare quell'impero dalle minacciate rovine, e tutelare meglio delle armi la vita insidiata del più potente monarca d'Europa. D.' S. (I) Giambullari Istoria cl'Euruopa lib. V, (2) Il medesimo, n. 34. (3) Gaun. 35. me, I secoli della Chiesa, lez. XXXI. — — UNA VISITA A PISA CLX VII. Accanto alla canonica di S. Sepolcro vedesi una casa col tetto a due gronde, come quello delle chiese. Da ciò, e dalla disposizione delle finestre e della porta sembra potersi rilevare essere stata in antico quella casa una chiesa ovvero uno spedale, e probabilmente lo Spedale di S. Sepolcro che aveva diciotto letti, come si legge in una nota ati posta dal P. Mattei al n. IX dell'Appendice del secondo tomo della sua Storia della Chiesa Pisana. Nei due cataloghi delle chiese antiche di Pisa riportati nel primo tomo di detta opera, è poi menzionata la chiesa di San Cristofano o Cristoforo in Chinseca, che fu parrocchia di patronato della Prioria di S. Martino dall'anno 1228 all'anno 1331 in cui divenne di libera collazione. La cura - taverna, c' impedirono di adempiere all'incarico ricevuto, accettato in tutte le regole, consistente nell'assestare un colpo deciso, maestro, sulla vostra rispettabilissima testa. — Come! gridò Augusto, l'iniqua vi ha spedito in Alfea„ armandovi del pugnale del tradimento? — Vigliacca! esclamò Attilio : ed io non potrò versare il suo sangue fino all' ultima stilla? — Adagio, giovinetto, soggiunse ironicam nte lo zoppo; considerando bene la partita, non è più possibile. Prima di tutto avete pattuito di lasciarvi gentilmente strozzare, come l'utile nostro esige. Per voi la vita non ha più attrattive. In quanto a noi, mi piace sempre tracannare calici colmi di ottimo vino; speriamo che quella buona o mala anima della patrizia faccia entro se questo ragionamento, e dica: poveri disperati ! se una solenne ubriachezza loro fece trasgredire i propri doveri, hanno tentato tutti i mezzi possibili per rimediarvi; e vi sono riusciti, benchè nello squallore di un:carcere. Si ridoni adunque loro vita e libertà. Giustizia e gratitudine lo esigono. Ma supponghiamo, ancka, che quella bestia di patrizia si dimentichi affatto di noi, pere)» stando all' esterno, la grinta è brutta. d'anime nel 1766 fu tolta a questa chiesa, la quale fu poi soppressa nel 1784. Dice il Morrona al tomo H della sua Opera, pag. 279, che il celebre pittore Orazio Riminaldi dimorando in Roma dipinse un bel quadro per Pisa, e che questo quadro fu collocato sulr altare maggiore di detta chiesa di S. Cristoforo. Rappresentava S. Guglielmo battuto dai demoni e ristorato da tre sante Vergini. Il Granduca Ferdinando nel 1697 volle fare acquisto del bozzetto a olio di quel quadro, pagando cinque ungheri a Francesco Gaeta che il possedeva. Ma dov' era situata la chiesa di S. Cristoforo? dirnanderà qualcuno. La risposta la dà la nostra pianta di Pisa del 1600. Di faccia alla canonica di S. Sepolcro evvi un gruppo o isolotto di case, cui a ponente sta davanti una piazzetta che comunica con quella di S. Sepolcro per breve vicolo. La parte di queste case che costeggia la Via S. Martino era appunto la Chiesa di S. Cristoforo, costruita in forma rettangolare coll'altare a oriente e la porta sull' accennata piazzetta. La chiesa non doveva esser più grande di quella di S. Sebastiano. Dalla via di S. Martino si entra in quella di S. Giovanni de'Fieri, volgarmente chiamata di S. GiovanninTa chiesa sotto questo medesimo nome esisteva coll'annesso monastero fino dal 1150, ed apparteneva al sacro Ordine Gerosolimitano. Fu ridotta allo stato attuale nel 1614. iwL wutiazwz u Vi NICI.tel'O 11110 ana soppressione generale del 1810 le monache appartenenti a detto Ordine, le quali vestivano abito e mantello nero fregiato della bianca croce di Malta. Fra esse fiori per santità e miracoli la illustre vergine di Calcinaia, S. Ubaldesca Taccini, morta in questo monastero il 28 maggio del 1206. Le sue reliquie sono venerate in S. Sepolcro, nella Primaziale, nella Piove di Calcinala e in Il tornaconto per parte nostra vi è sempre. Di fatto siccome in questo cortese ospizio, a quanto pare, non vi è costume di dar da mangiare , la carne vostra deve essere migliore di quella dei sorci, e ciò dicendo, si mosse per andare incontro ad Augusto, il quale gridò: — Scostati, malandrino, non contaminarmi col lezzo delle tue mani. Lo zoppo si avventò, come feroce mastino, contro di lui : riuscì ad assestargli MI colpo sulla testa, che lo fece barcollare e cadere al suolo. Attilio trasse fuori dal seno, ove il teneva celato, un piccolo stile, vibrandolo con veemenza nel dorso dello zoppo, il quale cadde a terra, gridando: sono stato infilato come un sorcio, da un ragazzo. Divoratore a te la vendetta, e bestemmiando gli dei spirò. La guardia si era gettata anch' essa, dopo il colpo dello zoppo, sopra di Augusto. Egli faceva -poderosi sforzi per staccarsi dalle braccia nerborute di lei che sentì trafiggersi il seno dall' acciaro di Attilio, e morì. In quell'istante, il carcere si apri, mentre l' uccisore di quei malandrini aiutava il compagno ad alzarsi dal suolo dicendo: Possiamo ringraziare quest' arma che celai, con gran cura, allo sguardo dei satelliti di Cesare. S. Giovanni di Malta; e la sua effigie, in un con altri beati pisani, vedesì dipinta nell'ancona dell'altare della Madonna di Sotto gli Organi in Duomo. Attualmente la chiesa di S. Giovannino è uffiziata dall' Arciconfraternita dell'Arcangelo Raffaello, che prima del 1811 aveva la sua sede in un proprio oratorio in via Cariola, come diremo più innanzi. Sull'altare a destra è un bel quadro rappresentante la manifestazione dell'Arcangelo a Tobia e sua famiglia. Il quadro del maggiore altare rappresenta la predicazione di San Giovanni Battista, titolare di questa D. S. chiesa. ■ .Y■■■■■■■■ ••■• 11~~ ~bar -ar, wEy. NEL—1911111~, la prel de, l'h La for cando si pen idea s■ Nvinian de e a r nom( princi: e gra( Ep fatto d ci par Eb una s( guenzi ci noi Un Le mo cali zione S. Quirico d' Orcia, 1. Maggio. La terza domenica dopo Pasqua di ogni anno è giorno solenne per gli abitanti di S. Quirico d' Orcia. Tale anniversario ricorda alla religiosa pietà di un popolo il faustissimo avvenimento di quando l' angusta e sacra Immagine di Maria SS. di Vitaleta, dopo essere stata nella domenica in Albis del 1882 portata solennemente in processione nella città di Siena, in tale domenica veniva restituita allo affetto di un popolo, che da secoli La invoca e venera a sua speciale protettrice ed avvocata! Nella mattina di detto giorno (7 aprile) dal Parroco principale della insigne Collegiata veniva ammesso alla prima Comunione un drappello di giovanotti di ambo i sessi, i quali, compresi dall' atto solenne ed affettuoso che erano per compiere, pieni di viva e sincera fede, versavano lacrime di gioia e di contento, da intenerire anche moltissimi dei devoti astanti, ai quali un tale religioso atto ricordava i più bei giorni della passata vita, di quella vita innocente che non ha per anche passati i disinganni del mondo. Alle 10 vi fu Messa solenne nella chiesa della Madonna, coli' intervento della Filarmonica locale, che eseguì bellissimi concerti. Si abbia un vivo e sincero mirallegro l'egregio o distintissimo Prof. sig. Raffaello Mazzoni, che con zelo ed intelligenza non comune ne presiede alla istruzione, ed un mi rallegro pure a tutto il corpo musicale. Inter Missarunt solemnia fu recitata analoga orazione panegirica dal novello ed esimio Canonico D. Giov. Battista Gori, che con forbito stile, con azione dignitm e franca, con patetiche descrizioni commosse al pianto più d'uno ; e ciò sta a constatare-i bei pregi della mente e del cuore di lui, da compensare ciò che la fama meritamente diceva in antecedenza della sua venuta in mezzo a questo popolo, che tanto lo stima ed ama. L' affluenza di questa popolazione é di quella dei paesi limitrofi fu tale da non lasciare alcun dubbio che la fede è sempre viva nelle loro menti, e l' amore e venerazione verso questo miracoloso Simulacro, anzi che infievolirsi, divampa sempre più nel loro cuore, e alimentato che sia dalla Vergine SS., non si estinguerà giammai, ad onta dei venti che imperversano contro la sacra dottrina. UN CORRISPONDENTE. contm rocch più v l'amc m ori per e Monti va lis dall' ( nostr figliu Italia ap . « agi « de « de: « lis • Ch « IX Un dura ebbe Albi resh re. ( citat l' ott leazs dell( ne e srne tutt' benE coni atto ralis gras che nevi piar tieni i sei • sier un'i COIT nob virq cris dirr in api: del ner eat su( 1112 Ga 4.■ Carlo • Togliamo dalla Gazzetta di Torino, giornale non sospetto, il seguente brano d'articolo su Darwin: « Bisogna però dire che la scienza di Carlo Darwin non è stata del gusto di tutti, mentre non ha profittato alla vita materiale dell'umanità e molto meno ha profittato alla vita morale. Egli è stato uno di quegli in- e.egA - vestig gE S. A d' M:4>ies~ . 0~4~06wiemcgrnnz - r a 111L-11~1r ". " mnameles•awa e la sua ef beati pisani na dell'altare 'o gli Organi ;sa di S. Gio l' Arcicon fra Raffaello, che la sua sede in via Cado« 'anzi. Sull'al quadro rap« stazione del« e sua famicr(T t, iore altare zione di San are di questa D. S. ENZE l'Orda, I. Maggio Pasqua di ogni li abitanti di S sano ricorda alla il faustissimo av« ista e sacra Im« tleta, dopo essere del 1882 portata a nella città di va restituita allo secoli La invoca ;rico ed avvocata! giorno (7 aprile) nsigne Collegiata Comunione un bo i sessi, i quali. ed affettuoso che i viva e sincera oia e di contento, mi dei devoti aigioso atto ric,orpassata vita, di m ha per anche nno nella chiesa ;o della Filarmi). ;simi concerti. Si llegro l' egregio Iffaello Mazzoni, non comune no mi rallegro pure , t fu recitata analovello ed esimio -ori, che con forni e franca, con ;e al pianto più i bei pregi della compensare ciò eva in antecezzo a questo p0ma. azione o di quella non lasciare tnpre viva nelle zione verso quache infievolirsi, cuore, e alimen., non si estinanti che imperla. BRISPONDENTE. i Torino, giorbrano d'artila scienza di gusto di tutti, vita materiale profittato alla di quegli in- vestigatori audaci sino alla foll1a, che hanno la pretesa di penetrare ed esplicare il grande, l'impenetrabile mistero della creazione. La formica che, colle sue mandibole attaccando la zolla infima alla base del CeniRio, si pensi di rovesciare le Alpi, può dare una idea sebbene inadeguata del tentativo darwiniano. Infatti esso ha messo capo a grande e ammirabile risultato: all'analogia fra l'uomo e la scimmia, alla derivazione del principe della creazione tenesse dall umile e gracchiante abitatore delle paludi. splendido ed è confortante! Eppure quei paradossali trovati hanno fatto del Darwin il Lgon del moderno scientificisino, cì si perdoni la parola, la quale ci pare adatta al caso. Ebbene, Io confessiamo sinceramente, a una scienza simile e che approda a conseguenze simili noi preferiamo la fede, che ci nobilita e ci dà la speranza ». 7clemmoursecatall•I Un coraggioso patrizio cattolico. Leggiamo nel Corriere di Torino: « Siamo lietissimi di vedere come gli anticlericali colla loro ornai famigerata dimostrazione siano riusciti ad un risultato affatto contrario a quello a cui miravano; imperocche l'anno servito a ridestare nei torinesi più vivace ed ardente lo slancio della fede, l'amore e la gratitudine all'immortale memoria di Pio IX. e la generosità delle offerte per concorrere alla erezione del suo augusto Monumento. Pubblichiamo qui sotto una nuova lista di offerte, e la facciamo precedere dall'energica dichiarazione di un illustre nostro patrizio. Questo patrizio è il degno figliuolo di quel grande storico e statista italiano, che fu Cesare Balbo. « Il sottoscritto, che più si gloria di « appartenere alla nera canaglia, anzichè « agli aderenti o fautori, o protettori, ecc., « degli eroi anticlericali d'ogni fatta, plau« dendo alla nobile protesta del Conte Cal« listo Gay di Quarti. offre lire 50 per la < Chiesa di S. Secondo, Monumento di Pio < IX. « Conte PROSPERO BALBO ». Un coraggioso popolano cattolico. Carlo Galeazzi è quel bravo popolano che, durante la dimostrazione anticlericale che ebbe luogo a Torino l'ultima domenica in Albis, gridò Viva Pio IX, e fu perciò arrestato e trattenuto parecchie ore in carcere. Or ecco che cosa leggiamo di lui nel già citato C07" ere: « Abbiamo avuto ieri nel nstro ufficio l'ottimo e coraggioso popolano Carlo Galeazzi, il quale rimase altamente commosso delle nnmerose testimonianze di ammirazione ed all'etto che eravamo incaricati di trasmettergli. Egli ci pregò di esprimere a tutti la sua vivissima gratitudine per tale benevolenza, ma protestò di esserne ben confuso, non parendogli di meritarla per un atto che gli sembrò semplicissimo e naturalissimo. C'incaricò in particolare di ringraziare ben di cuore i giornali cattolici, che ebbero per lui parole sommamente benevole e lusinghiere, e noi lietissimi adempiamo all'incarico, pregando i nostri confratelli a voler gradire, anche per parte nostra, i sentimenti della più affettuosa riconoscenza. « Siccome poi taluno con gentile pensiero volle unire al suo biglietto di visita un'offerta al buon popolano, quale tenue compenso pei disagi patiti, il Galeazzi con nobile spontaneità ci dichiarò che se ne servirà per collocare sotto una campana di cristallo il cappello, fattogli a brani dai dimostranti, e il tozzo di pane nero datogli in prigione e da lui conservato; e che vi apporrà la scritta: Viva Pio IX — Ricordo del 16 e 17 aprile 1882 ». - Sappiamo che anche il Comitato Permanente dell'Opera de' Congressi e Comitati cattolici ha fatto consegnare per mezzo del suo Presidente Generale il Duca Salviati una magnifica medaglia d'oro al buon popolano Galeazzi, con inciso il motto Viva Pio IX. COSE PISA NE - Mia 12 maggio. La sera di sabato scorso giungeva in Pisa, proveniente da Roma, S. E. il Cardinale Edoardo Mac-Cabe Arcivescovo di Dublino e Primate d' Irlanda, e prendeva alloggio all' albergo Minerva. La mattina successiva S. E. veniva ossequiato da una rappresentanza dell' Ill.mo e R.mo nostro Capitolo, ed il wimo Cerimoniere della Primaziale veniva posto a sua disposizione per quanto potesse occorrerle nel suo breve soggiorno fra noi. S. E. poi, accettando ben volentieri l' invito che con ottimo pensiero ITenivale fatto, si recava domenica circa le ore 7 a celebrare la S. Messa nella prossima chiesa di S. Domenico, ove appunto in tal giorno si festeggiava la commemorazione della inclita nostra concittadina, la B. Chiara Gambacorti, e si prestava a distribuire la SS. Comunione alle RR. MM. Domenicane. Recatosi poi a venerare il corpo della Beata che ivi era esposto al culto, e baciatane la reliquia, tornava all'albergo, e dopo aver gradito copia della vita e delle imagini della Beata medesima, ripartiva poche ore dopo alla volta della patria, riconoscentissimo per la gentile accoglienza ricevuta in Pisa. Mons. Mac-Cabe è nato a Dublino il 14 febbrajo 1816. Si segnalò per istudio nel Seminario di Maynooth, quindi andò vicario a Clufart, e successivamente fu curato di San Nicolò parroco di Kingstowix col titolodi Vicario generale. Il 25 luglio 1877 Pio IX lo diede coadiutore al Cardinale Cullen col titolo di Vescovo di Gadara nella Palestina, e alla morte di quel Porporato il Capitolo della Metropolitana di Dublino a voti quasi unanimi lo propose alla Santa Sede per suo successore al1' Arcivescovato. Il S. P. Leone XIII lo proclamò Cardinale dell' ordine dei preti nel Concistoro del 14 marzo decorso. ' 4- Il giorno 23 corr. si aprirà la quindicina della nostra Corte d'Assise, e saranno trattate le cinque seguenti cause: è una nota che stilla sangue da tutte le parti ! 23-24 maggio: — Causa contro Leopoldo Melai per omicidio improvviso. Difensore Cav. Avv. Felice Tribolati. 25-26 d. Causa contro Augusto Barbuti, omicidio improvviso. Difensore Avv. L. Ricci. 27-30 d. Causa contro Pasquale Capponi per omicidio improvviso e contro Giuseppe Mochi per ausilio nel medesimo. 31 maggio, 1, 2, 3 giugno. Causa contro Antonio, Giuseppe ed Eugenio Castellani per omicidio pre- meditato. o giugno e segg. Causa contro Oreste Finstermaker accusato della strage della sig. Orietta Lucchesini e della di lei donna di servizio, fatto che commosse cosi profondamente la città nostra nell'anno decorso. L'imputato è difeso dall' Avv. Giacomo 11Iarsili. Domenica scorsa le onde del mare rigettavano sulla spiaggia di Bocca d'Arno il cadavere della giovine P. di anni 18, la quale da qualche tempo era sparita dalla propria abitazione. L'infelice sembra che fosse spinta al triste passo dopo aver ceduto alle seduzioni ed alle lusinghe di un traditore: essa volle sfuggire ai patimenti ed alla vergogna, cercando NEL NULLA, scrive la Provincia di Pisa, il perdono e l'oblio!... L'altra sera un ladro audace, entrato nella chiesa di S. Ranierino mentre era aperta , ma vuota di gente, dette a leva con uno scalpello al coperchio della cassetta delle elemosine e da quella portò via tutti i danari che c'erano. Potè poi andarsene senza essere scoperto. . z ~.■11111 WirI: -^ to, la sera del 3 corrente verso le IO rientrava ìn caserma dopo aver mancato all'appello. Il tenente di picchetto sig. Francesco Messina, dopo averlo rimproverato di tale Mercoledì sera Pisa avea il triste spettacolo di un altro trasporto civile o laico, conducendosi al sepolcro la salma di certo Adolfo Maccari il quale in una delle sere precedenti era stato brutalmente assalito e ferito a morte in Pontedera da certi giovanas(.ri da lui rimproverati perché nojavano, pare, una ragazza di là. li misero così ci viene assicurato, apparteneva alle associazioni democratiche più spiccate, e rifiutò ostinatamente qualunque soccorso religioso fino all'ultimo momento di sua vita. Del suo corpo pertanto si impadronì la Società Atea Razionalista pei trasporti fubri civili, ed essa fu che fece gli onori all'estinto. La sua bandiera, una bandiera nera, col titolo della società in lettere bianche, precedeva il carro mortuario, che era seguito dagli ascritti alle varie società democratiche di Pisa, e circondato da buon nerbo di guardie di P. S. e di carabinieri, mentre da lungi seguivano il corteggio due delegati di P. S. Era uno spettacolo che stringeva il cuore mancanza, gli ordinava, come di prescrizione, di costituirsi in carcere; ma nel momento, che veniva tradotto, il soldato estrasse di tasca un coltello e lo ammenò al ventre dell'ufficiale producendogli una ferita gravissima. Per fortuna non è tale da metterlo in pericolo di vita. Il soldato trovasi a disposizione della competente autorità. Si chiama Parrini Giovanni di Vercelli ed è al reggimento da oltre 11 anni per aver subito altre due presedure per consimili fatti. Il Parrini ha gran parte del corpo tatuato; attraverso al petto, dal lato destro, si legge « amo la libertà ». ES TER Cìè. Irlanda. — La sera del 6 corr. lord Cavendish, governatore, e Burke, segretario, mentre passeggiavano nel Phoenix-Park, vennero assassinati a colpi di coltello dopo lunga lotta. Finora la polizia nom ha potuto avere in mano gli assassini. Il Governo inglese ha promesso grossi premi a chi giungerà a scoprirli. Lord Federigo Carlo Cavendish era fratello di lord Hartington, ministro delle colonie, e secondo figlio superstite del Duca di Devonshire. Nacque nel 1836. Egli fu educato nel Trinity College, Cambridge; fu segretario privato di lord Granville dal 1859 al 1864, e del signor Gladstone dal luglio 1872 fino all'agosto 1873. Dall'agosto 157:3 al febbraio 1874 egli fu nno dei lords della Tesoreria, e nell'aprile 1880 fu nominato segretario per la Finanza al Tesoro. Egli sedette alla Camera dei Comuni per la North Division del West Riding del Yorkshire fino Nel restauro della Chiesa di S. Daniele a Venezia dovendosi levare l'intonaco del coro per rinnovarlo, dal luglio 1865. All'ultima elezione nel 1880 il Rettore D. Francesco Gidoni si egli ebbe la seguente votazione: Lord Caaccorse di certi affreschi antichi vendish. liberale, 10818, e i snoi competitoche sotto vi erano; sospese il lavoro , ri Sir M. Wilson, liberale, 10732, S. C. Liconservatore, 7140. F. S. Powel, cone chiamato il R. D. Osvaldo Libera, ster, servatore, 7096. La famiglia dei duchi di il quale era gia incaricato a dipin- ! Devonchire è una delle più antiche ed illugere il detto coro, questi giudicò stri di Inghillterra. La tradizione liberale doversi avvisare l'Accademia delle si mantiene in essa fin dal tempo della lotta contro Giacomo 11. Un lord Cavendisch comparse pitture, che ei reputava fu uno dei capi del movimento che condusdi gran pregio. Venuto subito il se ad ottenere i capisaldi della costituzione cav. Botti nostro concittadino, di- ! inglese e quindi all'assunzione al trono di chiarò quegli affreschi della scuola Guglielmo Statolder d'Olanda e della principessa Maria. del Mantegua. Sabato poi, 6 corrente recavasi sul luogo l'intera CommisDiario Sacro sione Conservatrice dei monumenti, e confermava il giudizio del Botti, aggi o. incaricandolo a levare il resto del>p 14 Dom. V dopo Pasqua. S. Bonifazio l' intonaco, il quale nasconde un te31. Al Duomo dopo la Messa cantata, a ore 11 soro che è l' unico di quell'epoca circa, vi è l' istruzione teologale. Ultimo giorno del solenne Ottavario della Divina Paslora in in Venezia. Sette milioni perduti!... Dalle verifiche delle varie Estrazioni dei Prestiti a Premi Italiani e specialmente del Prestito Nazionale 1866, risulta che oltre SETTE 'MILIONI- DI PREMI E RIMBORSI NON SONO ANCORA STATI ESATTI perché molti possessori di cartelle si dimenticano di verificare o non conoscono l'intreccio delle estrazioni. e col 30 corrente vanno INESORABILMENTE PERDUTE MOLTE VINCITE. Abbonandosi al giornale L' Indicatore dei Prestiti, che si pubblica ogni mese, e che costa sole lire DUE all'anno, si ha diritto alla verifica gratuita per le passate, presenti e future estrazioni di tutte le cartelle. — Rivolgersi alla Direzione del giornale L' indi - calore dei Prestiti, via del Pesce, Num. 2, Milano, e far presto, molto presto; perché l'avarizia di due lire, o la pigrizia di scrivere una lettera, puà far perdere qualche migliaio di lire. S Giuseppe. A ore 6 pom. vi si canta l'Uffizio della B. Vergine. In S. Croce festa di Maria SS. Immacolata, volgarmente detta la Medaglia miracolosa. 15 Lun. Rogazioni. B. Domenico Vernagalli Conf. pisano, il cui sacro Corpo riposa sotto l'altar maggiore in S. Michele in Borgo . AI Duomo nella mattina processione e Messa come nel giorno di S. Iarco, oggi e ne' due successivi giorni. 16 Mart. .Rogazioni. S. Giovanni Nepumuceno M. 17 Merc. Rogazioni. S. Pasquale Baylon. C. 7.1‹ 18 Giov. ASCENSIONE DEL N. S. GESI.I CRISTO AL CIELO. Messa e Vespri solenni al Duomo. Festa nell'antica basilica di S. Piero a Grado. Comincia la Novena dello Spirito Santo, a ore 11 al Carmine, e a ore 23 e mez, in S. Caterina, in S. Sisto e in S. Martino. 19 Ven. S. Pietro Celestino P. e t; e com. di S. Pudenziana. V. 20 Sab. S. Guido della Gherardesca C. pisano. Festa al Duomo dove si venerano le di lui sacre Reliquie, ivi solennemente trasferite da Donoratico nel 1451. . Togliamo dalla Voce della' Verità del 28 aprile: Notizie diverse iTAL2A. Roma — La Camera ha approvato il trattato di Commercio colla Francia con 172 voti contro 86. Ora ha ripreso la discussione della legge sull'ordinamento dell'esercito. — L'istruttoria del processo a carico del prof. Sbarbaro può dirsi compiuta. Egli è chiamato a rispondere del reato previsto dall'articolo 259 del codice penale, oltraggio fatto ad un pubblico funzionario amministrativo nell'esercizio delle sue funzioni. La causa sarà discussa innanzi al trihunale correzionale; il prof. Sbarbaro sarà di feso dall'avvocato Lopez. Chieri — Domenica veniva inaugurato il monumento al ven. canonico Cattolengo, morto in quella città nel 1842. Tutte le autorità locali ecclesiastiche e civili presero parte alla funzione. Lucca — Troviamo nei giornali i seguenti particolari sul fatto del soldato che ferì di coltello un ufficiale: Un atroce fatto ha rattristato in questi giorni la nostra città. Un soldato del 18.° reggimento cavalleria Piacenza qui stanzia- ANCORA DEL FARMACISTA M AllOLINI. TaInni nostri abbonati ci scrivono per sapere se realmente siert() vere le virtù dello sciroppo di Pariglina del Cav. O. Mazzolini di Roma, tante volte annunziate nel nostro giornale. Per verità noi noli ci crediamo competenti a giudicare le virtù dei rimedi. ma crediamo, che a provare la sua efficacia basti l' uso generale che se ne fa. Nella visita che facemmo al magnifico stabilimento Mazzolini ci fecero fede della importanza di tal rimedio, i numerosi attestati che ci spiegò innanzi lo stesso Mazzolini. Noi gli chiedemmo perché non li pubblicava, egli ci rispose: voglio che si creda alle mie parole, non ho bisogno di puntelli! Se non fosse sufficiente tutto questo basti rammentare la sac. me. di Pio IX che usò per otto anni di quel rimedio ordinatogli dal eh medico Viale Prelà, dal qual medicamento ne trasse non poco sollievo; ed anche l'attuale Sommo Pontefice ne fa uso e lo ha insignito di una corn- menda. Una tale onoranza aggiunta ai molti at- testati che possiede. non mettono davvero in dubbio la valentia di questo bravo chimico . il quale indefassarnente si edopera pel bene dell'umanità sofferente. Qnesto depurativo non ha nulla di simile con l'altro orionimo che si chiama liquore. - J11111111111 11111 -111....~ IP ~M. MIL ...~/~L-J~ - MIPW. . ..711■• — .-~luin". A. «L":.0111.1M50~."-gffird AN CENTESIMI Il Gi Sabato Direzi LIRE 15 la Faggio wi IiL1ti i IL NUMERO ALL' francate s ANNO ancorche tuiscono e giornali sieno con dico. - G o spazio DIR,.CDDTA_C;.A.iLiiJ sAaÉ Sr=f2r1IIM.A.I\T.A.1_4= Benedicat Deus, et dirigat scriptores catholicarutri ephemeridnm, qui tuentur eausam religionis, et sanctae hujus Apostolicae sedis.(Pio P. P. IX alla stampa cattolica). Le inset 52 dispense all'anno in bel formato di otto pagine splendidamente illustrate L. 8 L' ILLUSTPAZIONE CATTOLICA USCR il TUTTE SABATI 1?IV Conterrà: illustrazioni politiche, artistiche, di viaggi, di celebrità del giorno tanto sacre che profane; copie dei migliori quadri si antichi, che moderni; vedute di paesaggi, città, ecc., ecc. Articoli di letteratura, scienze ed industrie, racconti, novelle, bozzetti, poesie, rebus, indovinelli, e giuochi illustrati con PREMI DI GRAN VALORE. Nell'Illustrazione Cattolica collaboreranno i più noti scrittori del Giornalismo Cattolico. L'Illustrazione Cattolica, l'unico giornale nel suo genere, viene a riempire una lacuna, il cui vuoto è generalmente lamentato. Quantunque si pubblichino moltissimi giornali illustrati, uno non ve ne ha, il quale dal lato della moralità, tanto pei disegni che pel testo, possa liberamente entrare nelle morigerate famiglie, senza offendere il pudore e il costume, di maniera che la più parte delle effemeridi illustrate viene da esse bandite, onde non soffrirne le tristi conseguenze. A Supplire a tale, ohimè! troppo deplorevole inconveniente, ecco l'Illustrazione Cattolica, la quale informata ai più santi principii di moralità e religione, coll'aiuto di Dio e della Vergine Immacolata è sicura di diventare la beniamina di tutte le famiglie. La nerale si venne ai La se cui fu è CONDIZIONI D'ABBONAMENTO. Italia: (anno) • •• • .L. 8 Europa ed altri paesi dell' Un. post.: anno (oro) » 12 . • Paesi fuori l' Un. post.: anno (oro) . . .. ce' memraPr°dIleil L. 16 a' incide] tito lib( (PAGAMENTO ANTICIPATO) mostrar: soliti att 232._rAL"121-, mr■ Jur, un: AL_ mi_ di franco-ita condizion tanto all: Il voto fi ed il Mi rumori e versi ord in mezzo cr Intl;'AIL" Tutti indistintamente gli abbonati riceveranno gratuitamente: 1.° La Strenna dell'Illustrazione Cattolica che si venderà al pubblico al prezzo di lire 3. 2.° Frontespizio, indice e copertina per rilegare il volume in fine d'anno. La copertina verrà stampata a cromolitografia in vari colori ed oro, e si venderà al pubblico al prezzo di lire UNA.. 3.° Un gran quadro rappresentante il Trionfo della Chiesa Cattolica. N. D. Per ricevere franchi a domicilio i detti premi aggiungere LIRE UNA per l'Italia e LIRE DUE per l'Estero. contro 1 alle pre — Centro — — :DI MCDIDA_ Per quelle famiglie le quali unitamente al giornale desiderassero una splendido figurino di moda, l'Amministrazione ha già provveduto col fare uno speciale contratto con una casa di Parigi. Perciò coloro che lo desiderano non avranno che a farne domanda aggiungendo al prezzo d'abbonamento L. 3 per l'Italia, L. 4 (oro) pel resto d'Europa e Paesi dell'Unione postale. L. 5 (oro) pei Paesi fuori l'Unione postale. il tutto frasi sto liberale. proteste con frag suo disc dei sigii timo mi Giithing promess In t virtualn , , PER ABBONARSI 1-z inviare im porto in Lia etted raeR cco i‘ iniaundu attaeallil a. llao ' Atmemiii nistraiz ,i.7e p del 1C)iornale L' ILLZTRAZIONE CATTOLICA. 1\ion. pilì. Medicine - PERFETTA SALUTE t n gt tn I i senza medicine, senza purghe nè spese, mediante la delizi~ Farina di saltate Dut llarr;s, Londra, detta: REVALENTA ARABICA che guarisce le dispepsie, gastralgie, etisie, dissenterie, stitichezze, catarro, fiattuosita, agrezza, acidità, pituita, flemma, nausee, rinvio e vomiti, anche durante la gravidanza, diarrea, coliche, tosse. asma, sotrocamenti, stordimenti, oppressione, languori diabeti, congestioni, nevrosi , insonnie , rnelanconia, debolezze, sfinimento, atrofia. anemia, clorosi, febbre miliare, e tutte le altre febbri, tutti i disordini del petto, della gola, del fiato, della voce, dei brotichi , del respiro, male alla vescica, al fegato, alle reni, agli intestiai, mucosa, cervello, il vizio del sangue ; ogni irritazione ed ogni sensazione febrile allo svegliarsi. Estratto di 100,000 cure, compresevi quelle di molti medici. del Duca di Pluskow e della marchesa di Bréhan, ecc. 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Cura N. 98,614. — Da anni soffrivo di mancanza d'appettito, cattiva digestione, malattie di cuore, delle reni o vescica, irritazione nervose o melanconia; tutti questi mali sparvero sotto l'influenza benigna della 2 ""ishe.s_ 1 dihr — vostra divina Revalenta Arabica. — Leone Peyclet, istitutore a Enanc,as (Alta Vienna) Francia. N. 63,476. — Signor Curato Comparet, da diciott'anni di dispepsia. gastralgia. male di stomaco, dei nervi, debolezze e suodre notturni. N. O9,625. — Avignone (Francia), 18 aprile 1876. La Revalenta Du Barry mi ha risanata all'età di 61 anni di spaventosi dolori durante vent'anni. Soffrivo d'oppressioni le più terribili e di debolezza tale da non poter far nessun movimento, tiè poter vestirmi, nè svestire, con male di stomaco giorno e notte, ed insonnie orribili. Ogni altro rimedio contro tale angoscia rimase vano, la Revalenta invece mi guarì compleiamente_ — Borrel, nata Carbonety, rue pu Balai, Il. 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