Chiude il Grand Hotel Telese Terme

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06/11/2013
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Mattino, Il (Benevento)
"Gianni De Blasio Telese Terme. L'auspicio è che possa seguire il
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06/11/2013
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06/11/2013
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Gianni De Blasio Telese Terme. L’auspicio è che possa seguire il percorso dell’«araba fenice»,
l’uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri. Stringe il cuore apprendere
che il Grand Hotel Telese è costretto a chiudere: «Autentico gioiello di fine ottocento, immerso in
uno splendido e vasto parco di alberi secolari. La struttura – recita la brochure di presentazione si caratterizza per i suoi ambienti unici ed eleganti, gli arredamenti lussuosi, la cucina raffinata e
ricercata, per la cordialità e l’ospitalità del suo personale». Telese Terme è nota fin dall’antichità
per i benefici terapeutici delle sue acque termali ricche di zolfo. L’albergo, noto pure come Hotel
Minieri, costituisce la meta ideale per un periodo di relax, per incontri mondani e del business,
oltre che ritiro preferito di tante squadre di calcio (vi soggiornò pure la nazionale della Romania
dell’estroso Hagi ai Mondiali del ’90 che si disputarono in Italia: qui il team insediò il suo quartier
generale, ancora oggi la comunità rumena è presente in questa zona). Fino ad alcuni anni fa, lo
splendore di questa struttura inorgogliva il Sannio su tutti i tg nazionali, in occasione della festa
settembrina organizzata dell’Udeur dell’ex ministro Clemente Mastella, che vi ospitava
praticamente tutti i personaggi politici di primo piano e non solo, come lo stesso Berlusconi e la
superstar Roberto Benigni, protagonista negli anni scorsi di una pirotecnica performance
all’interno dei saloni dell’hotel. Scene indimenticabili. Da gennaio, però, il Grand Hotel cesserà la
sua attività. Per fortuna, non del tutto, in quanto la struttura riaprirà i battenti da maggio a
novembre per la stagione termale. Ma dal 31 dicembre i 9 lavoratori saranno licenziati: il fitto del
ramo d’azienda alla Wwt Italia Srl non si è rivelato finora in grado di assicurare una gestione
sostenibili alla struttura. Già dall’anno scorso alcuni dipendenti furono collocati in cassa
integrazione, da giugno prorogata a dicembre. È forte al riguardo la preoccupazione dei
sindacati. «Come Cgil ci dicemmo subito contrari a quell’operazione – afferma la segretaria
provinciale Rosita Galdiero -, oggi, l’azienda ha di fatto grandi difficoltà, ci sono spettanze non
pagate, abbiamo dovuto fare dei decreti ingiuntivi, pare che solo il debito con l’Enel sfiori i 250
mila euro. Indubbiamente, per l’immagine della zona, oltre che su quello occupazionale e
dell’indotto, si tratta di un duro colpo». Il Grand Hotel Telese aprì i battenti 122 anni fa, era il
1891, quando le terme funzionavano già da 14 anni. Tranne che negli anni della seconda guerra
mondiale e nei tre successivi, è stato sempre in esercizio. Pur se non per l’intero arco dell’anno:
«Sino a venti anni fa – dice l’amministratore delegato Costanzo Jannotti Pecci – operavamo dal
10 giugno al 15 di ottobre». Ma, i morsi della crisi non hanno risparmiato il settore termale.
«Pensate – prosegue Jannotti Pecci, che è pure presidente della federazione italiana delle
Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative – ad Abano Terme 30 alberghi su 110 non
hanno neppure aperto, a Fiuggi ne sono in vendita parecchi. Per non dire di Castellammare di
Stabia». Circa la prospettiva, si dice prudente ma non pessimista. C’era la necessità di fermarsi
un attimo e ripensare l’offerta commerciale - riflette - rispetto a questa crisi durissima, che sta
lasciando da tempo morti e feriti sul campo, era opportuno fermarsi e ragionare. Ovviamente, il
nostro obiettivo è quello di tutelare l’azienda e i dipendenti, far funzionare la struttura in maniera
migliore, ripartire per una nuova apertura ed un rilancio duraturo». Appunto, come l’Araba
Fenice. Ne va dell’immagine di Telese, delle sue terme e dell’intera provincia. ©
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