Sun Odyssey 50 DS

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Sun Odyssey 50 DS
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Prova in mare
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Sun Odyssey 50 DS
Voglia di crociera
Una barca di parte. Schierata senza indugi
con l’armatore che vuole spazio, abitabilità,
semplicità di manovra. Il 50Ds della Jeanneau
promette tutto questo. E lo mantiene
di Nico Caponetto - foto di Toni Valente
Q
uando si scrive di una barca di serie, di uno scafo che
appartiene a pieno titolo a quella fascia media del
mercato in cui le barche tendono ad assomigliarsi un
po’ tutte, non è facile scovare elementi distintivi. Nel caso
del Sun Odyssey 50 Ds, l’istinto porterebbe a focalizzare
l’attenzione sul deck saloon, sulle quantità di luce e di ario
sità degli interni. Quello che invece ci ha colpiti,
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A sinistra, il capiente cala
vele ricavato sul triangolo di
prua.
Sotto, da sinistra, i comandi
elettrici per il winch di
destra in tuga, il passaggio
delle manovre sotto la
calandratura, e l’innesto per
la barra d’emergenza
COSTRUZIONE
in coperta
A destra, il vano
per il ricovero della
zattera. È
sufficiente spingere
con con forza dal
pozzetto per calare
in acqua il mezzo di
salvataggio
Sopra a
sinistra, uno
dei due gavoni
di poppa;
sotto le sedute
del timoniere.
Sopra una
veduta del
pozzetto molto
ergonomico e
a lato, un
particolare
della ruota
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è l’aspetto che forse a prima vista può apparire più scontato: il
carattere crocieristico impresso in ogni sfumatura, in ogni tratto di questa barca. Ostentato, ricercato, senza alcun tipo di ambigua concessione a velleità regatistiche. Dalla chiglia – a scarpone con una corda generosa e pescaggio contenuto, che se
non agevola la bolina offre una buona portanza e riduce lo scarroccio – fino al piano velico, con una randa di dimensioni ridotte e avvolgibile e un genoa a forte sovrapposizione per una
gestione semplificata, per arrivare agli interni che godono in pieno dei volumi consentiti da quelle linee d’acqua piene, con un baglio massimo generoso e sezioni di
prua certamente non finissime.
Philippe Briand, che firma ancora una volta questo progetto Jeanneau, ha comunque realizzato una carena abbastanza veloce, mentre il designer Vittorio Garroni, che
oltre agli interni si è anche occupato della coperta, ha
addolcito le linee della prominente tuga rispetto al
“vecchio” 49 Ds.
Lo abbiamo provato a Hyères, in una giornata nuvolosa con
vento irregolare che ci ha permesso di testare la barca in condizioni diverse.
La modalità di costruzione di questo scafo è classica, con una
stratificazione a mano in pieno con resine vinilestere negli
strati esterni per garantire una protezione attiva contro l’osmosi. Una struttura di madieri e longheroni – realizzati in
vetroresina - è resinata allo scafo con rinforzi per le zone destinate a sopportare i maggiori carichi di lavoro: attaccatura
delle lande e del bulbo, zona di alloggiamento del motore, aree in corrispondenza dell’albero e delle attrezzature di coperta. Un’opera di rinforzo realizzata con
una vera e propria rilaminazione eseguita sulla struttura realizzata in precedenza.
La coperta è in sandwich di vetroresina con anima discontinua (ossia interrotta dove i punti di rinforzo sono
realizzati in pieno) in balsa rifinita internamente da un
controstampo.
La chiglia è costruita in ghisa – protetta da una verniciatura in epossidica - con la classica forma a scarpone
molto diffusa tra le barche destinate a un uso prettamente crocieristico. Una corda accentuata permette di
contenere il pescaggio a 1,69 metri, concentrando nell’appendice 3.750 chili degli oltre 13 mila dislocati. Molto meglio, a
nostro avviso, e non solo per una migliore chiusura dell’angolo
di bolina, ma anche per una migliore stabilità, la versione a chiglia profonda che porta il pescaggio a 2,15 metri, molto più appropriato per uno scafo di 50 piedi.
COPERTA E ATTREZZATURA
Come è ovvio per un deck saloon, la tuga conquista la posizione del protagonista sul palcoscenico della coperta. E non solo
per le sue dimensioni, ma anche per una certa eleganza con cui
si inserisce fra lo specchio di prua, dove degrada lentamente, e
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l’ingresso sottocoperta, dove l’inizio dei paramare la raccordano alla zona dei timoni. Belle, oltre che efficaci per catturare
una gran quantità di luce naturale, le finestrature laterali e
quelle che si aprono sotto il vang.
Il pozzetto è concepito per la classica conduzione con equipaggio ridotto, con due winch collocati in posizione molto arretrata sul paramare a ridosso delle due ruote del timone. Le sedute del timoniere, che ospitano due dei tre gavoni presenti in
pozzetto, sono insellate in modo da contenere il timoniere in
andature sbandate; allo stesso scopo è stata realizzato l’avvallamento sotto la colonnina del timone che funge da punta piedi. Le dimensioni della barca hanno agevolato il lavoro del designer per quanto riguarda gli spazi, ovunque ampi e sgombri.
Il pozzetto raggiunge infatti una larghezza di oltre 2,30 metri
con panche lunghe più di due metri e mezzo e profonde 50. Ottimale la collocazione della zattera di salvataggio ospitata al riparo all’interno dello specchio di poppa da dove si può spingere facilmente in acqua.
Sulla tuga troviamo gli altri due winch, anche questi elettrici come optional, cui sono rimandate tutte le manovre che passano
sotto traccia lungo la tuga, oltre alla scotta della randa. Usuale,
e poco efficace, la posizione del trasto della scotta di randa, a
pruavia del tambuccio. Oltre l’albero, spicca un bel cala vele che
si apre immediatamente a poppavia del pozzo dell’ancora immediatamente a ridosso del verricello per il tonneggio.
Nel complesso, la coperta e le attrezzature di questa barca sono organizzate intorno al concetto della crociera pura. Ne è testimonianza il grande spazio vivibile in coperta, ma soprattutto la disposizione e le caratteristiche delle manovre, concepite
per ridurre al minimo la fatica – grazie agli ausili elettrici – e
le difficoltà.
ALBERO E PIANO VELICO
Stessa filosofia, quella della semplicità, cui si ispirano il piano
velico e le relative attrezzature. Con un albero armato a 9/10
con due ordini di crocette, il Sun Odyssey 50 Ds è in linea con
le tendenze attuali che vogliono una randa di dimensio- Alcune immagini
del Sun Odyssey
50 Ds in
navigazione.
Per quanto lo
scafo sia
destinato alla
crociera pura, ha
mostrato in
navigazione una
discreta qualità
boliniera e un
buon passo
sull’onda seppure
penalizzato da un
armo in questo
caso non
appropriato
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ni contenute a favore di un genoa più potente. Scelta un po’ discutibile dal punto di vista di un corretto equilibrio, ma che pare sollevare tanti armatori da qualche ansia di troppo nella gestione della vela di maestra. Rollabile all’albero e totalmente
priva di stecche, la randa misura 39 metri quadrati con un genoa sovrapposto al 140% di 63,2 metri quadrati.
INTERNI
Lo abbiamo detto in apertura: luce e aria sono gli elementi dominanti, quasi costitutivi, degli interni di questa barca. Grazie
naturalmente alle dimensioni della tuga, ma anche a un siste74
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ma di oblò, finestrature e osteriggi (20 in tutto), che assorbono una gran quantità di luce naturale. La qualità della falegnameria è discreta, in linea con la produzione di serie, mentre degna di nota è l’organizzazione dello spazio in quadrato e nella
cabina di prua, ambienti in cui disposizione degli arredi, loro
funzionalità e superficie calpestabile raggiungono un armonico
equilibrio.
Non si può dire lo stesso delle cabine di poppa, dotate di due
grandi letti matrimoniali, ma prive del necessario spazio per stivare indumenti ed effetti personali. Anche i gavoni sotto le cuccette sono quasi inservibili per la presenza di serbatoi e vano
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batterie. Più spazio è concesso a quella
di destra, dove l’assenza della scassa del
gavone in pozzetto, regala maggiore altezza e ariosità.
Tornando in quadrato, la cucina costituisce un funzionale e spazioso angolo ricavato sulla destra cui seguono il tavolo da
pranzo e il classico divano a U. Sulla murata opposta troviamo
un secondo divano lineare e, verso poppa, una soluzione, per
alcuni discutibile sul piano estetico, ma che a noi non è dispiaciuta, che prevede una sorta di continuità fra il tavolo da
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carteggio e il mobile bar che, una volta chiuso, costituisce un’
unica grande superficie piana che può fungere da appoggio per
la cena o come raddoppio del carteggio.
A prua troviamo il pezzo forte: la cabina armatoriale con maggio 2008
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A sinistra, l’ampia cucina ricavata
sulla murata di destra e, sotto, il
bagno della cabina di prua con
il suo box doccia separato
A sinistra, il
tavolo da
carteggio che
gode, caso
raro, di una
bella superficie
disponibile
raddoppiata
dal piano
attiguo che
chiude il
mobile bar.
A destra, lo
scrittoio
collocato sulla
murata di
sinistra
all’interno della
cabina di prua
un letto centrale intorno al quale rimane un bello spazio, uno
scrittoio collocato all’ingresso sulla sinistra, un’ottima disponibilità di spazio per la biancheria e un bagno privato con il box
doccia. Un secondo bagno, con doppio accesso dalla cabina e
dal quadrato, è collocato verso poppa sulla murata di sinistra.
Un secondo layout colloca la cabina armatoriale a poppa, in
questo caso di dimensioni al top della categoria, e due gemelle a prua con tre bagni.
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MOTORIZZAZIONE E IMPIANTI
Il motore montato di serie è lo Yanmar 75 hp con la possibilità
di installare un propulsore da 110 cavalli come nel caso della
barca testata. La riserva carburante ammonta a 240 litri, mentre quella d’acqua dolce è di 615.
L’impianto elettrico è alimentato da tre batterie da 330 Ah complessivi, più una da 110 Ah per il motore e da un caricabatteria da 60Ah.
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La cabina di
poppa di
sinistra.
Seppure
spaziosa e
aerata, soffre,
come la
gemella, di
poco spazio per
lo stivaggio
PROVA IN MARE
Questa prova è stata fortemente condizionata dalle vele in dotazione. La Jeanneau, cui certo non si può contestare la mancanza di organizzazione, in questo caso si è fatta sorprendere
dalla necessità di armare un genoa troppo lungo, non adatto alle dimensioni della barca.
Il risultato è stata una bolina sacrificata, con la base della vela di prua troppo lasca, la balumina eccessivamente cazzata e
un grasso in esubero che portava a pungere molto prima di
quanto sarebbe accaduto in presenza di una vela tagliata ad
hoc. Detto questo, sono state numerose le occasioni per apprezzare le qualità veliche dello scafo. Innanzitutto per la sotto coperta
Sotto, lo Yanmar 110 hp montato sulla
barca testata. Quello di serie è da 75 hp.
A destra, la botola di ispezione
ai prigionieri dove sono collocate le pompe
di sentina
Sopra, il rinforzo cui è ancorata la landa.
Nei punti di maggior sforzo, il cantiere ha
realizzato una seconda laminazione
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CONTRO
• Luminosità
• Qualità ergonomiche
• Manovrabilità
• Stivaggio cabine di poppa
• Porte strette
• Rumorosità con 110 hp
PRESTAZIONI A VELA
velocità della barca in nodi
VENTO REALE
10-12 nodi
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
44°
60°
I dati della
prova sono stati
rilevati a Hyères
(Francia), con
10/12 nodi di
vento reale,
mare poco
mosso, 2
persone a bordo,
carena pulita,
serbatoio acqua
al 30% e gasolio
al 50%, elica tre
pale fisse
90°
con randa
e genoa
Angolo Velocità
apparente barca
120°
160°
180°
44°
6,8
60°
7,2
90°
7,8
120°
5,7
160°
4,6
180°
3,8
PRESTAZIONI A MOTORE
Livello di rumorosità (scala di 10)
giri
nodi
1500
5,8
2000
7,6
2500
8,5
3000
9,2
pozzetto
dinette
cabina poppa cabina prua
1
2
4
5
2
3
5
6
2
3
5
6
ACCESSORI EXTRA
Wich elettrici genoa
Bow thruster 7 Hp in tunnel
Aria condizionata
Generatore 5.5 KW
Tv Lcd
Radar
E80 GPS Tracker
Passavanti in teak
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capacità che ha dimostrato, nonostante i già citati limiti della
dotazione velica di prua, di mantenere un angolo di bolina discreto (44 gradi) in presenza di un vento variabile fra i 10 e i
13 nodi. E se è vero che un famoso detto afferma che “i signori non vanno mai di bolina stretta” è anche vero che risalire bene, con una barca in equilibrio e poco bagnata, è sempre una
bella soddisfazione. Insomma, non appartenendo, noi di SoloVela, alla categoria dei signori, vedere che un 50 piedi, a dispetto dell’armo (la randa rollabile totalmente priva di allunamento è quello che è), di una sezione di prua non finissima, di
un pescaggio tutto sommato contenuto anche nel caso del bulbo profondo - 2,15 metri - e di linee d’acqua molto piene caratterizzate da una gran superficie bagnata, riusciva a chiudere
l’angolo morto sotto i 90 gradi, non ci è dispiaciuto affatto.
Le manovre sono effettivamente facilitate dalla posizione dei
winch, posizionati a portata di mano del timoniere e dalla possibilità, quindi, di ridurre al minimo il numero di persone d’equipaggio. Su questo scafo mancavano i winch elettrici per le
scotte del genoa che avrebbero contribuito all’easy sailing tanto ricercato di cui però non abbiamo sentito la mancanza.
In uscita dalla virata la barca soffre un po’ di inerzia, assolutamente giustificata dall’importante superficie bagnata e dal
peso dell’unità, che viene smaltita velocemente. Ottima la risposta al timone, sensibile e morbido, così come ci è parsa
buona la stabilità di rotta (non ci avremmo scommesso) anche alle andature portanti, quando la presenza dell’onda cominciava a farsi sentire. Le velocità sono risultate di tutto rispetto: il Sun Odyssey 50Ds ha toccato gli 8 nodi al traverso
e quasi i 6 al lasco con 10/12 nodi di reale.
I 110 cavalli dello Yanmar installato (a nostro avviso quel po’
di potenza in più non compensa il disagio di una maggiore
rumorosità) ci ha spinti oltre i 9 nodi a 3.000 giri e stabilmente intorno agli 8,5 nodi a regime di crociera (2.500 giri).
La scelta dell’asse, su barche di queste dimensioni, si mostra
sempre la più indicata. La distanza dell’elica dalla pala del timone, infatti, è tale da non produrre fastidiose turbolenze
durante i repentini aumenti di giri, mentre in manovra l’ef
fetto evolutivo è veramente minimo.
IL LEASING PROPONE
Prezzo dell’imbarcazione 209.000 € Iva esclusa
prezzi in euro, Iva esclusa
7.330
5.900
12.959
14.376
1.690
1.196
3.220
12.098
Proposta 1
nº canoni
59
anticipo 30% Iva incl. €68.970
importo per canone
€3.150,33
riscatto finale
€2.508
spesa accensione pratica
€360
Proposta 2
nº canoni
83
anticipo 30% Iva incl. €68.970
importo per canone €2.379,59
riscatto finale
€ 2.508
spesa accensione pratica €360
ASSICURAZIONE
Rc
€91,10
Casco
€1.614,45
Franchigia
€775
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SunOdyssey50DS
VALUTAZIONI
Struttura
Interni
Prestazioni a vela
Manovrabilità
Attrezzatura
Comodità
Stivaggio
Gavoni esterni
Gavone catena
Dinette
Cucina
Cabina poppa
Cabina prua
Bagno
IL PROFILO
Lunghezza f.t.
m. 15,07
Lunghezza al gall.
m. 13,12
Larghezza
m. 4,49
Pescaggio
m. 2,15
kg. 13.400
Dislocamento
kg. 4.100
Zavorra
Supeficie velica (r+g) mq. 202,20
3
Cabine
2/3
Bagni
Riserva acqua
l. 615
Riserva carburante
l. 240
Yanmar 75 hp
Motore
A
Categoria Ce
Progetto
P.Briand/V.Garroni
B.E.Jeanneau
Cantiere
Jeanneau
Prezzo (Iva esclusa) ca.
€ 209.000
CONTATTI
TABELLA COMPARATIVA
Cantiere Jeanneau
Sun Odyssey 50DS
Jeanneau
L.f.t.
m.
15,07
Baglio massimo m.
4,49
Dislocamento
kg.
13.400
Cabine
3
Bagni
2/3
Prezzo (Iva esclusa)
€ 209.000
Oceanis 50
Bénéteau
15,10
4,49
12.935
3
2
€ 219.900
Bavaria 50 Cr Dufour 485 G.L.
Bavaria
Dufour Yachts
15,70
14,73
4,49
4,70
12.600
12.280
4/5
3/4
3
3/4
€ 196.613
€ 256.655
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Route de la Roche sur Yon
85505 - Les Herbiers
France
Tel. 33(0)25162020
Fax 33(0)251673765
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