Sun Odyssey 50 DS
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Sun Odyssey 50 DS
070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:22 Pagina 71 Prova in mare www.solovela.net Sun Odyssey 50 DS Voglia di crociera Una barca di parte. Schierata senza indugi con l’armatore che vuole spazio, abitabilità, semplicità di manovra. Il 50Ds della Jeanneau promette tutto questo. E lo mantiene di Nico Caponetto - foto di Toni Valente Q uando si scrive di una barca di serie, di uno scafo che appartiene a pieno titolo a quella fascia media del mercato in cui le barche tendono ad assomigliarsi un po’ tutte, non è facile scovare elementi distintivi. Nel caso del Sun Odyssey 50 Ds, l’istinto porterebbe a focalizzare l’attenzione sul deck saloon, sulle quantità di luce e di ario sità degli interni. Quello che invece ci ha colpiti, 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 72 A sinistra, il capiente cala vele ricavato sul triangolo di prua. Sotto, da sinistra, i comandi elettrici per il winch di destra in tuga, il passaggio delle manovre sotto la calandratura, e l’innesto per la barra d’emergenza COSTRUZIONE in coperta A destra, il vano per il ricovero della zattera. È sufficiente spingere con con forza dal pozzetto per calare in acqua il mezzo di salvataggio Sopra a sinistra, uno dei due gavoni di poppa; sotto le sedute del timoniere. Sopra una veduta del pozzetto molto ergonomico e a lato, un particolare della ruota 72 maggio 2008 è l’aspetto che forse a prima vista può apparire più scontato: il carattere crocieristico impresso in ogni sfumatura, in ogni tratto di questa barca. Ostentato, ricercato, senza alcun tipo di ambigua concessione a velleità regatistiche. Dalla chiglia – a scarpone con una corda generosa e pescaggio contenuto, che se non agevola la bolina offre una buona portanza e riduce lo scarroccio – fino al piano velico, con una randa di dimensioni ridotte e avvolgibile e un genoa a forte sovrapposizione per una gestione semplificata, per arrivare agli interni che godono in pieno dei volumi consentiti da quelle linee d’acqua piene, con un baglio massimo generoso e sezioni di prua certamente non finissime. Philippe Briand, che firma ancora una volta questo progetto Jeanneau, ha comunque realizzato una carena abbastanza veloce, mentre il designer Vittorio Garroni, che oltre agli interni si è anche occupato della coperta, ha addolcito le linee della prominente tuga rispetto al “vecchio” 49 Ds. Lo abbiamo provato a Hyères, in una giornata nuvolosa con vento irregolare che ci ha permesso di testare la barca in condizioni diverse. La modalità di costruzione di questo scafo è classica, con una stratificazione a mano in pieno con resine vinilestere negli strati esterni per garantire una protezione attiva contro l’osmosi. Una struttura di madieri e longheroni – realizzati in vetroresina - è resinata allo scafo con rinforzi per le zone destinate a sopportare i maggiori carichi di lavoro: attaccatura delle lande e del bulbo, zona di alloggiamento del motore, aree in corrispondenza dell’albero e delle attrezzature di coperta. Un’opera di rinforzo realizzata con una vera e propria rilaminazione eseguita sulla struttura realizzata in precedenza. La coperta è in sandwich di vetroresina con anima discontinua (ossia interrotta dove i punti di rinforzo sono realizzati in pieno) in balsa rifinita internamente da un controstampo. La chiglia è costruita in ghisa – protetta da una verniciatura in epossidica - con la classica forma a scarpone molto diffusa tra le barche destinate a un uso prettamente crocieristico. Una corda accentuata permette di contenere il pescaggio a 1,69 metri, concentrando nell’appendice 3.750 chili degli oltre 13 mila dislocati. Molto meglio, a nostro avviso, e non solo per una migliore chiusura dell’angolo di bolina, ma anche per una migliore stabilità, la versione a chiglia profonda che porta il pescaggio a 2,15 metri, molto più appropriato per uno scafo di 50 piedi. COPERTA E ATTREZZATURA Come è ovvio per un deck saloon, la tuga conquista la posizione del protagonista sul palcoscenico della coperta. E non solo per le sue dimensioni, ma anche per una certa eleganza con cui si inserisce fra lo specchio di prua, dove degrada lentamente, e www.solovela.net 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 73 l’ingresso sottocoperta, dove l’inizio dei paramare la raccordano alla zona dei timoni. Belle, oltre che efficaci per catturare una gran quantità di luce naturale, le finestrature laterali e quelle che si aprono sotto il vang. Il pozzetto è concepito per la classica conduzione con equipaggio ridotto, con due winch collocati in posizione molto arretrata sul paramare a ridosso delle due ruote del timone. Le sedute del timoniere, che ospitano due dei tre gavoni presenti in pozzetto, sono insellate in modo da contenere il timoniere in andature sbandate; allo stesso scopo è stata realizzato l’avvallamento sotto la colonnina del timone che funge da punta piedi. Le dimensioni della barca hanno agevolato il lavoro del designer per quanto riguarda gli spazi, ovunque ampi e sgombri. Il pozzetto raggiunge infatti una larghezza di oltre 2,30 metri con panche lunghe più di due metri e mezzo e profonde 50. Ottimale la collocazione della zattera di salvataggio ospitata al riparo all’interno dello specchio di poppa da dove si può spingere facilmente in acqua. Sulla tuga troviamo gli altri due winch, anche questi elettrici come optional, cui sono rimandate tutte le manovre che passano sotto traccia lungo la tuga, oltre alla scotta della randa. Usuale, e poco efficace, la posizione del trasto della scotta di randa, a pruavia del tambuccio. Oltre l’albero, spicca un bel cala vele che si apre immediatamente a poppavia del pozzo dell’ancora immediatamente a ridosso del verricello per il tonneggio. Nel complesso, la coperta e le attrezzature di questa barca sono organizzate intorno al concetto della crociera pura. Ne è testimonianza il grande spazio vivibile in coperta, ma soprattutto la disposizione e le caratteristiche delle manovre, concepite per ridurre al minimo la fatica – grazie agli ausili elettrici – e le difficoltà. ALBERO E PIANO VELICO Stessa filosofia, quella della semplicità, cui si ispirano il piano velico e le relative attrezzature. Con un albero armato a 9/10 con due ordini di crocette, il Sun Odyssey 50 Ds è in linea con le tendenze attuali che vogliono una randa di dimensio- Alcune immagini del Sun Odyssey 50 Ds in navigazione. Per quanto lo scafo sia destinato alla crociera pura, ha mostrato in navigazione una discreta qualità boliniera e un buon passo sull’onda seppure penalizzato da un armo in questo caso non appropriato www.solovela.net maggio 2008 73 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 74 ni contenute a favore di un genoa più potente. Scelta un po’ discutibile dal punto di vista di un corretto equilibrio, ma che pare sollevare tanti armatori da qualche ansia di troppo nella gestione della vela di maestra. Rollabile all’albero e totalmente priva di stecche, la randa misura 39 metri quadrati con un genoa sovrapposto al 140% di 63,2 metri quadrati. INTERNI Lo abbiamo detto in apertura: luce e aria sono gli elementi dominanti, quasi costitutivi, degli interni di questa barca. Grazie naturalmente alle dimensioni della tuga, ma anche a un siste74 maggio 2008 ma di oblò, finestrature e osteriggi (20 in tutto), che assorbono una gran quantità di luce naturale. La qualità della falegnameria è discreta, in linea con la produzione di serie, mentre degna di nota è l’organizzazione dello spazio in quadrato e nella cabina di prua, ambienti in cui disposizione degli arredi, loro funzionalità e superficie calpestabile raggiungono un armonico equilibrio. Non si può dire lo stesso delle cabine di poppa, dotate di due grandi letti matrimoniali, ma prive del necessario spazio per stivare indumenti ed effetti personali. Anche i gavoni sotto le cuccette sono quasi inservibili per la presenza di serbatoi e vano www.solovela.net 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 75 batterie. Più spazio è concesso a quella di destra, dove l’assenza della scassa del gavone in pozzetto, regala maggiore altezza e ariosità. Tornando in quadrato, la cucina costituisce un funzionale e spazioso angolo ricavato sulla destra cui seguono il tavolo da pranzo e il classico divano a U. Sulla murata opposta troviamo un secondo divano lineare e, verso poppa, una soluzione, per alcuni discutibile sul piano estetico, ma che a noi non è dispiaciuta, che prevede una sorta di continuità fra il tavolo da www.solovela.net carteggio e il mobile bar che, una volta chiuso, costituisce un’ unica grande superficie piana che può fungere da appoggio per la cena o come raddoppio del carteggio. A prua troviamo il pezzo forte: la cabina armatoriale con maggio 2008 75 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 76 A sinistra, l’ampia cucina ricavata sulla murata di destra e, sotto, il bagno della cabina di prua con il suo box doccia separato A sinistra, il tavolo da carteggio che gode, caso raro, di una bella superficie disponibile raddoppiata dal piano attiguo che chiude il mobile bar. A destra, lo scrittoio collocato sulla murata di sinistra all’interno della cabina di prua un letto centrale intorno al quale rimane un bello spazio, uno scrittoio collocato all’ingresso sulla sinistra, un’ottima disponibilità di spazio per la biancheria e un bagno privato con il box doccia. Un secondo bagno, con doppio accesso dalla cabina e dal quadrato, è collocato verso poppa sulla murata di sinistra. Un secondo layout colloca la cabina armatoriale a poppa, in questo caso di dimensioni al top della categoria, e due gemelle a prua con tre bagni. 76 maggio 2008 MOTORIZZAZIONE E IMPIANTI Il motore montato di serie è lo Yanmar 75 hp con la possibilità di installare un propulsore da 110 cavalli come nel caso della barca testata. La riserva carburante ammonta a 240 litri, mentre quella d’acqua dolce è di 615. L’impianto elettrico è alimentato da tre batterie da 330 Ah complessivi, più una da 110 Ah per il motore e da un caricabatteria da 60Ah. www.solovela.net 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 77 Prova in mare La cabina di poppa di sinistra. Seppure spaziosa e aerata, soffre, come la gemella, di poco spazio per lo stivaggio PROVA IN MARE Questa prova è stata fortemente condizionata dalle vele in dotazione. La Jeanneau, cui certo non si può contestare la mancanza di organizzazione, in questo caso si è fatta sorprendere dalla necessità di armare un genoa troppo lungo, non adatto alle dimensioni della barca. Il risultato è stata una bolina sacrificata, con la base della vela di prua troppo lasca, la balumina eccessivamente cazzata e un grasso in esubero che portava a pungere molto prima di quanto sarebbe accaduto in presenza di una vela tagliata ad hoc. Detto questo, sono state numerose le occasioni per apprezzare le qualità veliche dello scafo. Innanzitutto per la sotto coperta Sotto, lo Yanmar 110 hp montato sulla barca testata. Quello di serie è da 75 hp. A destra, la botola di ispezione ai prigionieri dove sono collocate le pompe di sentina Sopra, il rinforzo cui è ancorata la landa. Nei punti di maggior sforzo, il cantiere ha realizzato una seconda laminazione www.solovela.net maggio 2008 77 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 PRO 19:23 Pagina 78 CONTRO • Luminosità • Qualità ergonomiche • Manovrabilità • Stivaggio cabine di poppa • Porte strette • Rumorosità con 110 hp PRESTAZIONI A VELA velocità della barca in nodi VENTO REALE 10-12 nodi 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 44° 60° I dati della prova sono stati rilevati a Hyères (Francia), con 10/12 nodi di vento reale, mare poco mosso, 2 persone a bordo, carena pulita, serbatoio acqua al 30% e gasolio al 50%, elica tre pale fisse 90° con randa e genoa Angolo Velocità apparente barca 120° 160° 180° 44° 6,8 60° 7,2 90° 7,8 120° 5,7 160° 4,6 180° 3,8 PRESTAZIONI A MOTORE Livello di rumorosità (scala di 10) giri nodi 1500 5,8 2000 7,6 2500 8,5 3000 9,2 pozzetto dinette cabina poppa cabina prua 1 2 4 5 2 3 5 6 2 3 5 6 ACCESSORI EXTRA Wich elettrici genoa Bow thruster 7 Hp in tunnel Aria condizionata Generatore 5.5 KW Tv Lcd Radar E80 GPS Tracker Passavanti in teak 78 maggio 2008 1 1 2 3 capacità che ha dimostrato, nonostante i già citati limiti della dotazione velica di prua, di mantenere un angolo di bolina discreto (44 gradi) in presenza di un vento variabile fra i 10 e i 13 nodi. E se è vero che un famoso detto afferma che “i signori non vanno mai di bolina stretta” è anche vero che risalire bene, con una barca in equilibrio e poco bagnata, è sempre una bella soddisfazione. Insomma, non appartenendo, noi di SoloVela, alla categoria dei signori, vedere che un 50 piedi, a dispetto dell’armo (la randa rollabile totalmente priva di allunamento è quello che è), di una sezione di prua non finissima, di un pescaggio tutto sommato contenuto anche nel caso del bulbo profondo - 2,15 metri - e di linee d’acqua molto piene caratterizzate da una gran superficie bagnata, riusciva a chiudere l’angolo morto sotto i 90 gradi, non ci è dispiaciuto affatto. Le manovre sono effettivamente facilitate dalla posizione dei winch, posizionati a portata di mano del timoniere e dalla possibilità, quindi, di ridurre al minimo il numero di persone d’equipaggio. Su questo scafo mancavano i winch elettrici per le scotte del genoa che avrebbero contribuito all’easy sailing tanto ricercato di cui però non abbiamo sentito la mancanza. In uscita dalla virata la barca soffre un po’ di inerzia, assolutamente giustificata dall’importante superficie bagnata e dal peso dell’unità, che viene smaltita velocemente. Ottima la risposta al timone, sensibile e morbido, così come ci è parsa buona la stabilità di rotta (non ci avremmo scommesso) anche alle andature portanti, quando la presenza dell’onda cominciava a farsi sentire. Le velocità sono risultate di tutto rispetto: il Sun Odyssey 50Ds ha toccato gli 8 nodi al traverso e quasi i 6 al lasco con 10/12 nodi di reale. I 110 cavalli dello Yanmar installato (a nostro avviso quel po’ di potenza in più non compensa il disagio di una maggiore rumorosità) ci ha spinti oltre i 9 nodi a 3.000 giri e stabilmente intorno agli 8,5 nodi a regime di crociera (2.500 giri). La scelta dell’asse, su barche di queste dimensioni, si mostra sempre la più indicata. La distanza dell’elica dalla pala del timone, infatti, è tale da non produrre fastidiose turbolenze durante i repentini aumenti di giri, mentre in manovra l’ef fetto evolutivo è veramente minimo. IL LEASING PROPONE Prezzo dell’imbarcazione 209.000 € Iva esclusa prezzi in euro, Iva esclusa 7.330 5.900 12.959 14.376 1.690 1.196 3.220 12.098 Proposta 1 nº canoni 59 anticipo 30% Iva incl. €68.970 importo per canone €3.150,33 riscatto finale €2.508 spesa accensione pratica €360 Proposta 2 nº canoni 83 anticipo 30% Iva incl. €68.970 importo per canone €2.379,59 riscatto finale € 2.508 spesa accensione pratica €360 ASSICURAZIONE Rc €91,10 Casco €1.614,45 Franchigia €775 www.solovela.net 070_079_ProvaInMare:ProvaInMare 9-04-2008 19:23 Pagina 79 www.solovela.net SunOdyssey50DS VALUTAZIONI Struttura Interni Prestazioni a vela Manovrabilità Attrezzatura Comodità Stivaggio Gavoni esterni Gavone catena Dinette Cucina Cabina poppa Cabina prua Bagno IL PROFILO Lunghezza f.t. m. 15,07 Lunghezza al gall. m. 13,12 Larghezza m. 4,49 Pescaggio m. 2,15 kg. 13.400 Dislocamento kg. 4.100 Zavorra Supeficie velica (r+g) mq. 202,20 3 Cabine 2/3 Bagni Riserva acqua l. 615 Riserva carburante l. 240 Yanmar 75 hp Motore A Categoria Ce Progetto P.Briand/V.Garroni B.E.Jeanneau Cantiere Jeanneau Prezzo (Iva esclusa) ca. € 209.000 CONTATTI TABELLA COMPARATIVA Cantiere Jeanneau Sun Odyssey 50DS Jeanneau L.f.t. m. 15,07 Baglio massimo m. 4,49 Dislocamento kg. 13.400 Cabine 3 Bagni 2/3 Prezzo (Iva esclusa) € 209.000 Oceanis 50 Bénéteau 15,10 4,49 12.935 3 2 € 219.900 Bavaria 50 Cr Dufour 485 G.L. Bavaria Dufour Yachts 15,70 14,73 4,49 4,70 12.600 12.280 4/5 3/4 3 3/4 € 196.613 € 256.655 clicca qui e accedi allo Speciale dedicato al mondo Jeanneau Route de la Roche sur Yon 85505 - Les Herbiers France Tel. 33(0)25162020 Fax 33(0)251673765 www.jeanneau.com maggio 2008 79