L`arte dei manga - La stanza di Virginia

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L`arte dei manga - La stanza di Virginia
L'arte dei manga
di Elena Romanello
Chi di noi non ha amato Lady Oscar o Candy Candy? Storie che hanno accompagnato i
pomeriggi di un'intera generazione. E che hanno saputo narrare le storie, tutte femminili, di
protagoniste suggestive, capaci di ispirarci. Non solo: sono state disegnate da donne. Piccola
riflessione sugli shojo manga del "gentil sesso"...
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di Elena Romanello
Per troppo tempo il fumetto in Occidente non è stato considerato come un genere al femminile,
oscillando tra l'avventuroso per maschietti prepuberi e il pornografico per maschietti dopo la
pubertà, e presentando spesso protagoniste femminili ma viste secondo un'ottica maschile se
non maschilista.
In questi ultimi anni le cose sono cambiate, grazie anche all'apporto e all'influenza dei fumetti
giapponesi, i cosiddetti manga (in Giappone manga è qualsiasi tipo di fumetto, per noi
occidentali è diventato sinonimo per antonomasia dei fumetti del Paese del Sol levante), che
hanno il loro filone più interessante proprio negli shojo manga, i fumetti destinati a un pubblico
femminile.
C'è chi fa risalire le origini di questa cultura fatta da donne per donne all'era Heian, intorno al X
secolo dopo Cristo, quando le dame di corte produssero una quantità di opere letterarie di alto
livello, delle quali è pervenuto oggi il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu: una teoria
affascinante, ma più prosaicamente l'inventore dello shojo manga moderno è stato Osamu
Tezuka, autore prolificissimo negli anni successivi la Seconda guerra mondiale, che diede vita a
Ribbon no Kishi, noto in Italia come La
principessa Zaffiro
, favola con influenza disneyane su una principessa dal cuore di maschio che deve salvare il
suo regno incantato dalle mire di un perfido zio.
Gli shojo manga non sarebbero però oggi quello che sono se non ci fossero state una serie di
autrici, nate nella seconda metà degli anni Quaranta, che hanno introdotto tematiche e storie
d'avanguardia, facendo del filone qualcosa di più che una raccolta di favolette per ragazzine.
All'inizio degli anni Settanta debuttano infatti nomi come Keiko Takemiya, Moto Hagio, Riyoko
Ikeda, Yumiko Igarashi, Waki Yamato, ed ognuna di loro porta un vento di rivoluzione su queste
storie di cui un numero sempre crescente di ragazzine, ma anche di ragazze e donne, amano
nutrirsi, dall'infanzia fino all'età adulta.
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di Elena Romanello
Keiko Takemiya, con il suo Kaze toki no uta, da Le amicizie particolari di Roger Peyrefitte, dà
vita al fortunato filone degli yaoi e shonen ai, storie di amori tra ragazzi gay, più o meno casti,
Moto Hagio racconta storie il fantascientifico claustrofobico
Juuichinin Iru!
(
Siamo in undici!
) o il gotico
Edgar e Allan Poe
, Waki Yamato parla del Giappone sulla strada della modernità con opere come
Haikarasan ga toru
(trasposto anche in animazione e noto in Italia con il titolo di
Mademoiselle Anne
)o
N.Y. Komachi
. Yumiko Igarashi lega invece il suo nome a
Candy Candy
, favola di formazione celeberrima per l'adattamento animato, e a
Georgie!
, molto più feuilleton esplicito in manga che non in anime, con anche sesso esplicito, per poi
diventare autrice del fantasy con tematica saffica
La spada di Paros
e specializzarsi poi nel filone dei ladies comics per un pubblico più maturo.
L'autrice più emblematica resta però Riyoko Ikeda, autrice dell'acclamato Versailles no Bara,
noto in Occidente come
Lady Oscar
, con il quale lancia il filone storico, ma anche di altre opere di gran pregio, come il biografico
Eroica
, il dramma sempre storico
Orpheus no Mado
e la cronaca scolastica
Oniisama e…
, da noi
Caro fratello
. Riyoko Ikeda, vera e propria personalità culturale nel Paese del Sol levante, è, oltre che
autrice di manga, saggista, femminista, cantante lirica, ed ha ricevuto nel 2008 la Legion
d'Onore dal governo francese per il contributo che ha dato alla conoscenza della cultura
d'oltralpe nel mondo.
Molte altre autrici continuano la tradizione degli shojo manga nel Paese del Sol levante,
esplorando generi come l'horror, la cronaca scolastica, la storia, con risultati spesso molto
lusinghieri ed interessanti. Impossibile citare tutte, ma qualunque siano le proprie preferenze nel
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di Elena Romanello
mondo degli shojo si trovano davvero storie dai toni più diversi, si va dal romanzo di formazione
in campo teatrale, lunghissimo e ancora in corso, di Glass no Kamen, Il grande sogno di Maya,
di Suzue Miuchi alle atmosfere gotiche ed apocalittiche delle opere di Kaori Yuki,
Angel Sanctuary
e
Cain
in testa, dalla fantascienza New Age di
Proteggi la mia terra
di Saki Hiwatari alle combattenti della Luna del celeberrimo
Sailormoon
di Naoko Takeuchi, dalla moderna vita di
Nana
di Ai Yazawa alla biografia di
Cesare Borgia
di Fuyumi Soryo, senza dimenticare gli intrecci omosessuali al femminile dei manga minimalisti
di Ebine Yamaji o gli omaggi all'Italia dell'ormai naturalizzata italiana Keiko Ichiguchi.
Gli shojo manga hanno saputo inglobare dentro di loro suggestioni e storie di vario tipo, per
seguire il pubblico femminile (ma ci sono anche non pochi ragazzi ed uomini che li leggono)
dall'infanzia all'età adulta, tra fantasia e realtà, sesso e amore, realizzazione di sé e voglia di
vivere e sono un mondo che merita di essere conosciuto, magari partendo dagli adattamenti
animati di alcune delle opere di maggiore successo, per poi passare alle serie a fumetti. Un
filone in continua evoluzione, che ha ispirato e ispira, mode, musica, stili di vita, molto
giapponese in molte sue concezioni ma capace di parlare un linguaggio universale, con
elementi di tanti universi dell'immaginario, dal romance alla storia di formazione, passando per
la fiaba, il racconto femminista e la vicenda omosessuale, senza pregiudizi e essendo
raramente scontato, anche nelle opere più commerciali.
Le donne sono entrate comunque nel mondo del fumetto ovunque, sia come autrici che come
lettrici, ma il mondo degli shojo resta un caso a sé, come universo di riferimento a se stante e
come luogo di tutte le storie viste al femminile per un pubblico femminile.
Elena Romanello
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