Contratti da rivedere - Ordine Medici Latina
Transcript
Contratti da rivedere - Ordine Medici Latina
LATINA IL GIORNALE DI LATINA PUBBLICO IMPIEGO MARTEDÌ 13 GENNAIO 2015 5 Il boom delle mini assenze per malattia investe Latina. Chiarato chiede agli uffici i dati sui dipendenti Fannulloni, verifiche in Comune Il consigliere punta ad una stretta sui controlli. Nel 2007 un suo dossier divenne un caso politico di MARCO BATTISTINI N on c’è dubbio che nonostante gli annunci di riforma, la piaga dell’assenteismo nella pubblica amministrazione non è stata debellata. Nonostante alcuni interventi legislativi abbiano reso più difficile e anti economico assentarsi dal lavoro senza un valido motivo, il fenomeno persiste ancora. La forma prevalente non è più quella della malattia che dura lo spazio di tempo necessario per partire per la settimana bianca o quella delle cure termali per concedersi il relax in Le riforme non hanno incentivato i licenziamenti qualche centro benessere. Ora prevalgono le mini assenze. Il consigliere comunale Gianni Chiarato vuole mettere l'accento sull'assenteismo negli uffici pubblici. La richiesta di un monitoraggio sui tassi di assenza è stata presentata dall’esponente politico agli uffici comunali preposti. Non è certo una novità per LA PROPOSTA g Il Comune di Latina Chiarato. Il consigliere porta avanti una battaglia storica contro una certa indole lassista nelle amministrazioni pubbliche. La lotta ai cosiddetti “fannulloni” sono da tempo uno dei punti salienti della sua azione politica. Nel 2007, al suo ingresso nel palazzo pre- parò un dossier, nel quale denunciava un “lassismo” in alcuni ambienti del Comune. Il documento fece scalpore. Il boom delle mini assenze tocca Latina in maniera clamorosa. Non solo l’ente comunale ma tanti altri uffici pubblici ne sono investiti. Ad aver dato una certa Ammalati brevi, medici per la linea dura “Contratti da rivedere” D alla federazione dei medici di medicina generale sono arrivate indicazioni sulla prevenzione del fenomeno dell’assenteismo. “E' necessario per prima cosa ripristinare il sistema dei controlli, istituendo un centro unico presso l'Inps, da tempo, infatti, in conseguenza del taglio di risorse nel bilancio dell' Inps e delle Pubbliche Amministrazioni, che utilizzano invece come controllori le Asl, l'attività di controllo si è quasi azzerata –si legge in una nota della Fimmg- più volte la Fimmg ha segnalato questo problema, chiedendoil PoloUnico della Medicina di Controllo. Ma il controllo da parte di un medico terzo, esperto in tale attività, pur rappresentando deterrente, non basta, la vera soluzione deve passare quasi esclusivamente dalla revisione dei contratti del pubblico impiego e del settore privato,con l'introduzionediadeguate penalizzazioni per le assenze brevi e non motivate da patologie importanti e obiettivabili. Queste assenze, come avviene peraltro in numerosi paesi, potrebbero essere anche autoattestate dal cittadino. Da anni abbiamo sollecitatoi nostriinterlocutori a dare il via a questo percorso di riforme, ma sia da parte dei sindacati dei lavoratori che delle associazioni datoriali non è stato manifestato nessun interesse: tutti si lamentano, ma nessuno si impegna per il vero cambiamento”. Dagli stessi analisti economici che hanno prodotto lo studio sulle assenze sono arrivate considerazioni molto caute. “I dati – ha affermato Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare i risultati che emergono da questa ricerca. Al netto dei casi limite che, a quanto sembra, si concentrano soprattutto in alcune aree del Paese, le imprese e anche la Pubblica amministrazione possono contare sull’affidabilità di maestranzeche sonoconsiderate tra le migliori al mondo. Detto ciò, è necessario colpire con maggiore determinazione i furbi, vale a dire coloro che, assentandosi ingiustificatamente, recano un danno all’azienda per cui lavorano e, nel caso dei dipendenti pubblici, anche alla collettività”. scossa al sistema è stato indubbialmente Renato Brunetta. L'ex ministro della Funzione pubblica aveva dichiarato una guerra senza quartiere all'assenteismo dei dipendenti pubblici (suo il copyright di fannulloni), introducendo una decurtazione di stipendio ai lavoratori pubblici nei pri- mi dieci giorni di malattia, rendendo più stringenti gli orari per le visite fiscali e prevedendo punizioni anche per i medici che avessero prodotto false certificazioni. Dal punto di vista salariale la riforma Brunetta prevede che fino a dieci giorni di assenza, sarà corrisposto esclusiva- mente il trattamento economico fondamentale con decurtazione di ogni indennità o emolumento e di ogni altro trattamento economico accessorio. Nel comparto privato, invece, i primi 3 giorni di malattia sono interamente a carico dell'azienda, dal 4° al 20° giorno la retribuzione giornaliera media è coperta al 50 per cento dall'Inps, dal 21° al 180° giorno la quota in capo all'Istituto di previdenza sale al 66,66%. Resta ad ogni modo molto difficile applicare le sanzioni disciplinari più gravi. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di licenziare un dipendente pubblico “fannullone”. Infatti, nel caso in cui un allontanamento fosse giudicato “illegittimo”, il dirigente sarebbe ritenuto responsabile del danno erariale e dunque obbligato al risarcimento. Ed è, comprensibilmente, rarissimo che un dirigente sia disposto a rischiare i risparmi di famiglia per licenziare un dipendente: meglio il consueto patto di reciproco riconoscimento del diritto all’inefficienza, per cui il dirigente non mette sotto stress i dipendenti e questi non mettono sotto stress lui