Rassegna stampa - Confindustria Romania

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Rassegna stampa - Confindustria Romania
N. 12/2011
Data: 25.03.2011
Rassegna stampa
Dal marzo, il valore nominale di un buono pasto aumenterà a 9 lei
A partire dal marzo di quest'anno, il valore nominale di un buono pasto aumenta da 8,72 lei a 9 lei. Il
Ministero del Lavoro, della Famiglia e della Protezione Sociale ha deciso l’aumento del valore di un buono
pasto, l’atto normativo che regola questa decisione essendo già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Nell’ambito dell’aumento dei prezzi per gli alimenti ultimamente, la crescita del valore dei buoni pasto è una
misura benvenuta, anche se l’aumento è solo di 0,38 lei. L’ultimo aumento è pervenuto nell’estate di 2009,
quando il loro valore è stato maggiorato da 8,48 lei a 8,72 lei.
www.magazinulprogresiv.ro – 24 febbraio 2011
Il tasso di disoccupazione è diminuito a 6,74% nel gennaio
Il tasso di disoccupazione al livello nazionale è stato 6,74% nel gennaio rispetto a 6,87% nel dicembre 2010,
essendo registrati 614.976 disoccupati, informa, giovedì, L’Istituto Nazionale per l'Occupazione della Forza
Lavoro (ANOFM).
Secondo ANOFM, sono state registrate diminuzioni del tasso di disoccupazione in 28 province e nel
municipio di Bucarest, le più importante essendo in Vâlcea, Caraş - Severin, Prahova, Călăraşi e Braşov. In
Bucarest, il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,1 punti percentuali. I livelli più elevati del tasso di
disoccupazione sono stati registrati nelle province di Vaslui (12,37%), Teleorman (10,82%), Mehedinţi
(10,76%), Ialomiţa (9,92%), Alba (9,89%), Covasna (9,87%), Dolj (9,83%), Buzău (9,74%), Galaţi (9,66%),
Gorj (9,57%) e Olt (8,68%).
www.gandul.info – 24 febbraio 2011
É ufficiale: Il Governo riconosce che il sistema delle pensioni è un sistema Piramidale
In Romania il sistema delle pensioni è un sistema tipo piramidale, finché ci saranno 10 milioni di persone
attive, di cui solo 5,6 milioni contribuiscono al fondo delle pensioni dello stato, ha dichiarato il Ministro del
Lavoro, Ioan Botis. “Abbiamo un tasso di occupazione di 58% da 10-15 anni. Non abbiamo la capacità di
aumentare questo tasso di occupazione e se non riusciremo aumentarla a 64-65% avremo dei grandi
problemi perché non possiamo pagare le pensioni. In tal senso, si arriva all’estensione dell’età pensionabile,
perché non rimangono altre soluzioni.
(...) I contributi collettivi esistono dallo XIX-esimo secolo e rappresentano un sistema piramidale, del tipo lo
schema di Ponzi”, ha affermato il Ministro del Lavoro.
Ioan Botis ha precisato che la più grande sfida è creare dei posti di lavoro, perché altrimenti il sistema delle
pensioni non sarà più sostenibile e crollerà. Al suo turno, il primo ministro Emil Boc ha dichiarato, alla
televisione nazionale TVR, che il messaggio del Ministro del lavoro è che la Romania avrebbe dei problemi
con il sostegno del sistema delle pensioni al medio e lungo termine se non avrà abbastanza contribuenti.
www.sfin.ro - 4 marzo 2011
Simulazioni per la riduzione della CAS (contributi alle assicurazioni sociali) per il datore di lavoro
I contributi sociali pagati dal datore di lavoro potrebbero essere diminuiti, dal secondo semestre, con fino a
tre punti percentuali. Secondo fonti governamentali, “al presente sono effettuate delle simulazioni di
diminuzione del CAS di 1-3 punti percentuali per il datore di lavoro, in modo che lo sforzo del budget
relativo sia determinato esattamente. Recentemente, il primo ministro Emil Boc ha annunciato che il livello
dei contributi sarà ridotto “di sicuro” nella seconda meta di quest’anno.
“In giugno, luglio discuteremo di una riduzione dei contributi alle assicurazioni sociali, però adesso è
prematuro parlare della percentuale”, ha spiegato il Ministro del lavoro. Al suo turno, Il consigliere del
primo ministro, Andreea Paul-Vass, ha dimostrato che la diminuzione degli oneri fiscali tramite il
decremento del CAS deve essere direttamente correlata con la crescita economica. L’Esecutivo valuta per
quest’anno una crescita economica di 1,5%- 2%.
www.financiarul.com – 10 marzo 2011
Il nuovo Codice del Lavoro aumenterà il tasso di occupazione dal 58% al 64%
Il tasso di occupazione in Romania - il rapporto tra il numero totale di persone in grado di lavorare ed il
numero dei dipendenti che lavorano legalmente - è di 58,6%, e questo significa che solo 4,5 – 5 milioni di
romeni dagli 8 milioni capaci di lavorare lavorano con forme legali. La modifica del Codice del Lavoro, una
delle teme più controverse sulla tavola dei dibattiti dell’ultima meta dell’anno, ha l’obbiettivo di
flessibilizzare il mercato del lavoro, considerato “rigido” dai datori di lavoro e prevede l’eliminazione della
burocrazia nei processi di assunzione e licenziamento. Tra le più importanti modifiche della legge recente è
anche la prolunga del periodo di prova e quella della durata dei contratti a periodo determinato e quelli
conclusi nell’ambito delle missioni di lavoro temporaneo.
Il progetto che è diventato legge è stato elaborato nella maggior parte dal Consiglio degli Investitori
Stranieri, un’associazione che riunisce al meno 100 delle più forti compagnie private, con affari di 36
miliardi di euro nel 2009, significando 15% dalla cifra d’affari di tutte le compagnie del mercato locale.
Però nei dibattiti che si svolgono nell’ambito della Commissione Europea non si parla della
flessibilizzazione, ma di flessicurezza, la Germania e la Spagna essendo i più spesso invocati come esempio
quando si tratta del mercato di lavoro: se in Germania è riuscita la flessibilizzazione del mercato tramite
l’introduzione ampia dei contratti di lavoro interinali (portando al più basso tasso di disoccupazione degli
ultimi 18 anni - dopo due anni di crisi - e ad uno dei maggiori tassi di occupazione dell'Europa), in Spagna,
riconosciuta per la sua legislazione rigide nell’ambito del lavoro, il tasso di disoccupazione è arrivato a 20%
(e a 43% tra i giovani), questo essendo un paese dove i contratti di lavoro interinali o part-time sono finora
poco utilizzati.
www.zf.ro – 16 marzo 2011
Le compagnie che hanno degli ordini, però anche dei problemi finanziari possono scaglionare gli
obblighi fiscali
Le compagnie che hanno dei ordini, però si confrontano con delle difficoltà finanziarie a causa della crisi
economica, avranno la possibilità di scaglionare il pagamento dei loro obblighi fiscali, per un periodo
massimo di 5 anni, con la condizione di saldare i debiti correnti e costituire una garanzia, ha deciso il
Governo. Potranno essere scaglionate al pagamento i obblighi dichiarati alla amministrazione fiscale, oltre
che i contributi per le assicurazioni sociali, l’imposta sul profitto, reddito o sugli affitti o accise. Per il
periodo di scaglione sono calcolati e dovuti solo gli interessi, e non si pagano più le penalità in caso di
ritardo. Non saranno richieste delle garanzie per le somme scaglionate inferiori a 5.000 lei (nel caso di
persone fisiche) od a 20.000 lei (persone giuridiche) e non saranno accettati degli scaglioni per obblighi
fiscali inferiori a 500 lei (persone fisiche) od a 1.500 lei (persone giuridiche).
Il Ministro delle Finanze ha valutato che di questa facilità verranno a beneficiare circa 20.000 agenti
economici.
www.mediafax.ro – 20 marzo 2011
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