ItaliaOggi 138, 12 giugno 2013

Transcript

ItaliaOggi 138, 12 giugno 2013
• Nuova serie - Anno 22 - Numero 138 - €
1,20* - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Mercoledì 12 Giugno 2013 •
* Nella provincia di Rimini ItaliaOggi è in abbinata obbligatoria reciproca con Il Quotidiano di Rimini € 0,50 (0,38+0,12)
* con guida «Unico 2013» a € 6,00 in più; con il «Manuale Lavoro» a € 9,90 in più; con guida «L’assicurazione obbligatoria dei professionisti» a € 5,00 in più; con guida «IMU 2013» a € 5,00 in più; con guida «Le nuove regole del condominio» a € 5,00 in più
www.italiaoggi.it
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO
Stop alle minicartelle
Per importi inferiori ai 30 euro. La Consulta infatti stabilisce che
va evitato che i costi di riscossione superino i benefici dell’entrata
Giornale dei
professionisti
IL
* * *
90 secondi
La rubrica
di Pierluigi
Magnaschi
a Punto e a
capo (Class
tv Msnbc,
canale 27,
ore 20)
Agricoltura - Sui terreni
inedificati mano libera agli
investitori
Chiarello a pag. 31
Fisco - Unico
2013 ai supplementari. E la
proroga coinvolge
anche i minimi
Tomasicchio-Bongi a pag. 25
Lavoro - Pensionati e dipendenti full time: è attività
occasionale aiutare l’azienda familiare
Cirioli a pag. 28
su www.italiaoggi.it
Stop alle cartelle fiscali per importi
inferiori
a 30 euro. La Corte costituzioin
nale
na ha salvato la norma nazionale che
dal
da 1° luglio 2012 permette alle regioni
a enti locali di non iscrivere a ruolo
e agli
im
importi
inferiori appunto a 30 euro. La
Co
Consulta
ha rigettato il ricorso della
regione
Veneto secondo la quale tale
re
no
norma
fa derivare alla regione un grave pregiudizio finanziario. Una tesi
che
ch non ha convinto i giudici, secondo
iq
quali è più giusto evitare che i costi di
riscossione
e di accertamento superino
ris
i benefi
ci dell’entrata nelle casse della
b
pubblica
amministrazione.
pu
Pirati all’attacco di Beppe
Grillo e dei suoi seguaci. L’obiettivo sono le prossime elezioni
politiche le amministrative del
2014. Sono gli ex 5stelle, quelli radiati ed espulsi, i giovani
della sinistra radicale e perfino
qualche ex deputato. Insomma,
il Ppi, partito pirati italiani,
sarà la sirena che cercherà di
attrarre i parlamentari orfani
di stelle, da Adele Gambaro,
fresca di cacciata, ad Alessandro Furnari, Vincenzo Labriola, Marino Mastrangeli. I pirati
hanno già siti web, Facebook,
Twitter. Il partito pirata è un
movimento politico europeista
che intende proseguire sulla
strada maestra tracciata dal
Movimento 5 Stelle, rivendicano però la democrazia interna.
Ponziano a pag. 9
Accardi a pagina 21
LO DICE PAOLO GENTILONI
L non può diventare
Letta
segretario Pd perché
corresponsabile degli
errori di Bersani
Rizzacasa D’Orsogna a pag. 7
Per il Consiglio nazionale forense le novità andranno a regime soltanto dal 1° gennaio 2015
Avvocati, il tirocinio attenda
DA DOMANI
IN EDICOLA
Documenti/1 - La sentenza della Consulta sulle
microcartelle esattoriali
Documenti/2 - Lo schema di decreto sull’etichettatura
tatu
Documenti/3
- Il
D
parere
del Cnf sui
p
tirocini
t
Documenti/4
- Il
D
di
disegno
di legge sul
consumo del suolo
Gli espulsi e i delusi del M5S vogliono
fondare il Partito italiano dei pirati
CON
Nuovo tirocinio forense a regime soltanto dal 1° gennaio
2015. Le novità previste dalla riforma forense non sono infatti
applicabili per i due anni successivi dall’entrata in vigore
della legge n. 247/2012. Lo ha chiarito il Consiglio nazionale forense in un parere inviato ai presidenti dei Consigli
dell’ordine. Il Cnf evidenzia, tra l’altro, che serve un decreto
ministeriale per riempire di contenuti la norma.
Ventura a pagina 22
INDAGINE HAVAS
TELEVISIONE
Mulino
Bianco
è il brand
più noto
Tutti pazzi
per i tasti
8e9
del digitale
Secchi a pag. 15
Plazzotta a pag. 19
DIRITTO
& ROVESCIO
Ho incontrato per caso l’ex
presidente della Camera (ed
ex camerata) Gianfranco
Fini mentre, di primo mattino, in una grigia domenica di
pioggia, andava nell’edicola
romana del suo quartiere a
comperare i giornali. Un uomo
comune. Magro e allampanato.
Totalmente privo della boria
precedente. Dimesso e guardingo. L’astensione dal potere
non sembra avergli fatto male
in termini di linea. La libertà
dalle colazioni cosiddette di
lavoro, gli ha infatti restituito
una linea splendida. Ma sembrava stranito. Il potere è una
bella carica. E lui non ce l’ha
più. Né il potere, né la carica.
e in più IL SETTIMANALE DEGLI OPERATORI DELL’AGRICOLTURA
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
da
pag.
31
2
Mercoledì 12 Giugno 2013
L’ANALISI
IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH
An si è polverizzata
Il Pdl non c’è più
An has disappeared and the
Pdl doesn’t exist anymore
I
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
I COMMENTI
l risultato dei
ballottaggi nelle DI PIERLUIGI
ultime elezioni
amministrative è chiarissimo e
incomprensibile. È chiarissimo perché
dimostra la definitiva polverizzazione
di An, l’assoluta inconsistenza del Pdl
(in Sicilia, dove era da sempre il partito egemone, su quattro ballottaggi, in
due non era nemmeno presente e gli
altri due li ha persi entrambi), l’evaporazione definitiva della Lega (che è
stata battuta persino a Treviso, la sua
roccaforte storicamente più significativa) e l’ormai irreversibile sgonfiamento del M5S.
za al voto che ormai
supera il 50% degli
aventi diritto. Non
solo. Il Pd riesce a vincere quando,
grazie al meccanismo delle primarie,
è costretto a candidare un personaggio
che non esce dal vivaio del partito e
che quindi non ha le caratteristiche
del pollo di batteria frattocchiano. Non
è successo solo a Roma, dove il nuovo
sindaco Ignazio Marino non solo non
viene dalla trafila anchilosante della
cosiddetta formazione nelle sezioni di
partito modello secolo scorso, ma si è
formato negli Usa (da cardiochirurgo,
ma ogni esperienza, specie se professionale, serve, se è robusta, per poi
essere messa a frutto
E, nello stesso
anche nella gestione
tempo, questo risuldella società). Marino
tato, pur così chiaro,
Il Pd non capisce
inoltre si è candidato
resta ugualmente inche cosa può
a Roma dopo aver dicomprensibile perché
essere successo
sobbedito al suo particertifica il successo del
to, il Pd, non votando
Pd. Un partito, questo,
a favore del governo
che, pur versando in
condizioni pietose, è riuscito a vincere Letta e dopo aver vinto le primarie
in tutti i capoluoghi di provincia, por- nelle quali il Pd invece tifava per un
tando a casa, nonostante le diverse si- mezzobusto tv (David Sassoli).
tuazioni locali, 11 sindaci sugli 11 che
La stessa vicenda si è ripetuta
erano in ballottaggio e conquistando il
più importante posto di sindaco, quello nelle altre grandi e combattute eleziodella capitale, con un distacco sul sin- ni locali dove si sono affermati, con i
daco uscente di 27 punti percentuali, voti del Pd, non solo candidati Pd eretici (come Marino) ma addirittura non
un distacco imbarazzante.
Pd come Pisapia a Milano, Doria a
Il Pd, pur stravincendo, è il Genova, Emiliano a Bari, Vendola
partito di maggioranza nella mi- alla Regione Puglia.
noranza, stante il livello di reniten© Riproduzione riservata
MAGNASCHI
T
he results from the
abstention rate. Furthermore,
polls in the latest local
the Pd is able to win, thanks
elections are extremely
to the primary mechanism,
clear and incomprehenbecause of which it is forced
sible. They are extremely clear
to nominate a figure who does
because they show that An has
not come from its party movedisappeared into thin air, that
ment, thus someone who does
the Pdl is totally inconsistent
not have the characteristics of
(in Sicily, where it has always
the herd. It happened in Rome,
been the hegemonic party, out
where the mayor elect Ignazio
of four final votes it wasn’t preMarino, does not come from the
old last century
sent in two, and
in the other two
party lines, but
file audio
also trained in
it lost), and that
www.italiaoggi.it the USA (as a
the Northern Leheart surgeon,
ague (that even
but every expelost in Treviso,
rience, especially if professioits most significant historic fornal, matters, if it is robust, an
tress) and the now inescapable
was then used to manage comdeflating of the M5S.
panies). Marino ran as a candidate for Rome after having disoAt the same time, while so
beyed the party by not voting in
clear, these results remain infavor of Letta, and by winning
comprehensible because they
the primaries in which the Pd
mark the Pd’s success. A parwas rooting for an ex tv anchor
ty, that although in awful con(Davide Sassoli).
ditions, was able to win in all
major cities, raking up 11 maThe same happened in the
yor positions out of the 11 up for
other large and highly fought
election and gaining the most
local elections, where the winimportant mayoral seat, the one
ning candidates, with Pd votes,
in the capital, with a 27 percenwere heretic Pd candidates (like
tage advantage on the former
Marino) but also non Pd, like
mayor.
Pisapia in Milan, Doria in Genoa, Emiliano in Bari and VenAlthough victorious, the Pd is
the majority party in a minority, dola for the Puglia Region.
given the now over 50 percent
© Riproduzione riservata
IL PUNTO
LA NOTA POLITICA
I risultati delle amministrative
ridanno ossigeno all’esecutivo
Lo sfascio del Pdl
confermato in Sicilia
DI
SERGIO SOAVE
M
entre è evidente
che il risultato delle amministrative
parziali, se si considera il dato conclusivo e determinante cioè il numero di
amministrazioni conquistate
o perdute, segna un successo
del centro-sinistra, una sconfitta del centro-destra e un
crollo del Movimento 5 Stelle, se si cerca di capire quali
tendenze elettorali profonde
esprime, lascia molti dubbi e
molti problemi aperti.
Quando il numero degli
elettori decresce così rapidamente, nessuna forza politica,
tranne eccezioni assai rare,
aumenta il numero assoluto
dei consensi ottenuti nelle
consultazioni precedenti sia
dello stesso tipo, cioè nel caso
attuale nelle votazioni municipali di cinque anni prima, sia nelle ultime elezioni
precedenti, in questo caso le
politiche.
Si può dire che il centrosinistra, presentatosi quasi
ovunque con l’alleanza tra
Patito democratico e Sinistra
e libertà, in qualche caso con
l’aggiunta di formazioni centriste ha recuperato (sempre
in percentuale, visto che anche quest’area vincitrice, in
valori assoluti ha ottenuto
meno voti che in passato),
probabilmente dall’astensione e dai votanti di sinistra del
Nessuno
ha interesse
a farlo cadere
movimento grillino.
Le due principali formazioni
del centro-destra, che hanno
perso tutti i ballottaggi, hanno
ripetuto in sostanza, sempre
in percentuale, i risultati delle politiche, dove però il loro
calo si era accompagnato a un
calo più o meno equivalente
di quelle di centro-sinistra,
per effetto dell’emergere prepotente della nuova proposta
del Movimento 5 Stelle.
Da questo punto di vista,
che considera la maggiore penalizzazione subita
dell’astensionismo da parte
delle formazioni di centrodestra nelle amministrative,
si attenua l’apparente contraddizione tra i sondaggi
demoscopici generali, che
danno quest’area in testa,
seppure di poco, e la sconfitta generale che ha subito nei
sondaggi. L’elettorato marginale, cioè quello meno convinto, si è attivato di più per il
centro-sinistra e meno per il
centro-destra, come accade in
generale nelle amministrative, ma esprime nei sondaggi
(che vanno sempre presi con
cautela, naturalmente) una
propensione maggiore a partecipare a consultazioni politiche generali.
In generale si può dire che
i partiti della strana maggioranza, che sono arrivati quasi
ovunque ai primi due posti,
nel complesso hanno avuto
un vantaggio, per l’ala sinistra, o non hanno subito una
particolare penalizzazione,
per l’ala destra, dalla partecipazione a un governo di
ampia coalizione. Questo dà
fiato all’esecutivo, che nessuno ha realmente interesse di
far cadere troppo presto, ma
che naturalmente vede la sua
sorte legata alla capacità di
fornire risposte reali.
DI
MARCO BERTONCINI
I numeri parlano da soli.
In Sicilia erano al voto
quattro capoluoghi: Catania, Messina, Ragusa e
Siracusa. Al termine dello
spoglio (che, come sovente
capita nell’isola e, in minor
proporzione, nel sud in genere, occupa intere giornate) i risultati indicano un
comune (Catania) già incamerato dal centro-sinistra
e gli altri tre al ballottaggio, col centro-sinistra in
testa (a Ragusa e a Siracusa) o addirittura già con
la maggioranza assegnata
(Messina). Nelle precedenti elezioni, tutt’e quattro i
capoluoghi erano stati vinti dal centro-destra, tutti
al primo turno. Oggi il Pdl
spera solo in un ricompattamento a Siracusa.
Lo sfascio del Pdl, già
segnalato in tre quarti
d’Italia, trova conferma
nell’isola un tempo roccaforte del centro-destra: la
regione fu persa nell’autunno scorso per la divisione suicida dei candidati alla presidenza. È vero
che i risultati elettorali,
in Sicilia, vanno sempre
interpretati con cautela,
anche per i vertiginosi effetti prodotti dai notabili e
i connessi spostamenti di
seguiti (o di clientele, come
si preferisca esprimersi).
Tuttavia è altrettanto
vero che un arretramento
simile mai il Pdl, Fi, An,
altri di centro-destra, avevano patito.
I democratici hanno oggi
in pugno la stragrande
maggioranza dei capoluoghi e altresì dei maggiori
comuni. Non da soli, ma
con un ampio codazzo di
alleati che spaziano da
Sel, all’Udeur, dai comunisti ancora tali definiti, ai
residui verdi, dipietristi,
socialisti. Dall’altra parte, Pdl e Lega sono sempre
più ridotti, non soltanto
nel numero di amministrazioni possedute, ma
altresì nella consistenza
dei propri gruppi consiliari all’opposizione (si
pensi agli zero seggi nel
consiglio regionale valdostano).
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PRIMO PIANO
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
3
La sfida della senatrice Gambaro: è lui il problema. Intanto M5S si divide sul successore di Crimi
Grillo alle prese con la fronda
Il Pd vince anche in Sicilia. Berlusconi archivia il Pdl
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
L
FRANCO ADRIANO
ì per lì ha reagito sottoponendosi al giudizio
della rete («Mi giudichi
la rete»), poi non ci ha
visto più e l’ha cacciata, o meglio, l’ha invitata ad andarsene.
La sfida della senatrice Adele
Gambaro ha dato corpo alla
fronda interna al M5S come
non era mai successo prima,
suscitando la doppia contrapposta reazione di Beppe
Grillo. Tutto è avvenuto in
poco meno di un’ora. È stato lo
stesso leader M5S a riprendere le dichiarazioni rilasciate a
SkyTg24 dalla senatrice Gambaro: «Due comuni conquistati
non sono un successo, ma una
debacle elettorale. Inoltre ci
sono percentuali molto basse.
Stiamo pagando», ha rincarato
la dose, «i toni e la comunicazione di Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa
parlare male del parlamento
se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno
e osservare di più. Il problema
del MoVimento è Beppe Grillo,
noi il lavoro lo stiamo facendo e
questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo
questi post ci mette in cattiva
luce. Credo che altri all’interno del Parlamento abbiano le
mie stesse idee; il disagio c’è
ed è evidente, ma non arriva
a un dissenso vero e proprio».
«Vorrei sapere cosa pensa il
MoVimento 5 Stelle di queste
affermazioni», ha scritto Grillo
livido di rabbia, «se sono io il
problema». Poi, ci ha ripensato
ed ha preparato, sempre a caldo, l’affondo intitolato: «Quando uno vale niente». I passaggi
più interessanti sono quelli relativi all’informazione «ostile» e
«ruffiana», quando invita i suoi
a non bearsi «delle lusinghe di
quella Casta, che lo circuisce
pronta a gettarlo via appena
non servirà più», a non pensare
di essere diventati «Onorevole
per chissà quali fortune, per
chissà quali divine investiture», a non usare «il progetto di
milioni di italiani per promuovere se stesso e assicurarsi un
posto al sole, allora è uno che
non vale proprio niente». In
conclusione, l’invito «per coerenza» a uscire al più presto
dal M5S.
I grillini dissidenti
mirano a farsi cacciare
stura alle contestazioni che ormai covavano sotto la cenere. Si
vedrà, se dopo l’estromissione
di Marino Mastrangeli che
parteciò senza permesso a un
talk show in tv, l’abbandono
di due parlamentari pugliesi in dissenso sull’Ilva,
Alessandro Furnari e
Vincenza Labriola, e
infine Adele Gambaro,
ne seguiranno altri. Ma la
sfida di Gambaro il giorno
della sconfitta elettorale
ha fatto male a Grillo sul
piano personale. Basta
leggere quanto ha scritto
il presidente della commissione di vigilanza Rai,
Roberto Fico in un post
su Facebook per cercare
di sollevare il morale del
capo: «La riconoscenza è
un grande atto di valore.
Per me Grillo è patrimonio mondiale dell’umanità come le Dolomiti, la
Costiera Amalfitana o la
musica. Chi non ha paura di soffrire, di esporsi,
di mettersi in gioco con
trasparenza e onestà
vince sempre. La verità
è una lunga strada e questo
movimento la sta percorrendo. Grazie Beppe». Sì, perché,
oltre alle amministrative e a
Gambaro tutto il gruppo M5S
del Senato non è stato in grado
ieri di discutere e di convergere
su un nome solo per eleggere
il successore di Vito Crimi.
Alla fine l’ha spuntata Nicola
Morra cui sono andati 24 voti,
contro i 22 dello sfidante Luis
Alberto Orellana. Decisive le
due schede bianche.
Bianco sindaco di Catania
per la quinta volta
Enzo Bianco è stato eletto
al primo turno sindaco di Catania per la quinta volta.Tuttavia, senza convincere: la sua
coalizione ha preso 78mila voti,
lui 45mila. Niente in confronto
con il rifiuto subìto dal centro-
destra anche in Sicilia. Oltre ad
aver perso Catania al primo
turno, i comuni di Messina,
Siracusa e Ragusa andranno
al ballottaggio, ma il Pdl è già
fuorigioco. A Messina il ballottaggio sarà tra Felice Cala-
to tossico che per la procura ha
creato nelle casse della banca
senese un buco da centinaia di
milioni di euro) con la banca
giapponese Nomura. Restano
aperte le inchieste sull’acquisto
di Antonveneta e sulla «banda
del 5%».
Bicameralismo
e taglio dei parlamentari
Vignetta di Claudio Cadei
brò (Pd-Udc-Lista Crocettaciviche) e Renato Accorinti
(Lista civica); a Siracusa tra
Giancarlo Garozzo (Pd-Lista Crocetta-civiche) e Paolo
Reale (liste civiche); a Ragusa
tra Giovanni Cosentini (PdUdc-Lista Crocetta-civiche) e
Federico Piccitto (M5S).
Berlusconi archivia il Pdl,
parola di Santanché
C’è già stata la smentita
non smentita, ma la notizia
di Daniela Santanché di un
annuncio imminente di Silvio
Berlusconi sul nuovo partito,
una sorta di Forza Italia 2.0, è
giudicata credibile dai più. Archiviare il predellino diventa
un passaggio ineludibile ora
che anche gli ultimi uomini di
An sono caduti in disgrazia. Il
Pdl su una gamba sola, per di
Siamo già in 500.000
su ItaliaOggi.it
Il punto è che c’è da chiedersi
se i grillini dissidenti stiano mirando a farsi cacciare. Ieri mattina, a «Un giorno da pecora»
su Radio2, il deputato Andrea
Cecconi aveva affermato:
«La verità è che Grillo in parlamento non conta un cazzo».
Insomma, il risultato alle amministrative 2013, con l’esclusione di M5S da tutti i comuni
capoluogo, (i grillini parteciperanno al secondo turno solo a
Ragusa) sembra aver dato la
più malandata, non regge. Sì,
perché fra gli ex di Forza Italia
ormai sono botte da orbi. E per
un Fabrizio Cicchitto che avverte: «La definizione di un modello di partito non può essere
realizzata attraverso un’ope-
razione del tutto verticistica,
senza alcun confronto collegiale e collettivo», c’è una Michaela Biancofiore ceh invita a
farla finita con i Cicchitto e a
tornare allo spirito della prima
Forza Italia. Sandro Bondi si
autoassolve: «Smettiamola una
volta per tutte con la pantomima dei falchi e delle colombe, la
nostra debolezza non è l’attuale
dirigenza del partito». A Santanché interessa venga riconosciuto il suo imprimatur: «Ho
lavorato molto e ho consegnato insieme a Denis Verdini e
Daniele Capezzone (la troika
in arrivo? ndr) questo nuovo
modello di partito. Posso solo
dire che a giorni sarà Berlusconi a comunicarlo». La sede da
via dell’Umiltà, sotto l’insegna
che ricorda le prime riunioni
del Partito popolare italiano
di Luigi Sturzo, si trasferirà
nella più modaiola Piazza San
Lorenzo in Lucina 8dove aveva
l’ufficio Giulio Andreotti).
Mps, giudizio immediato per
Mussari, Vigni e Baldassarri
Si chiude uno dei capitoli
dell’inchiesta della procura di
Siena sulla passata gestione
diMps. Il gip di Siena, Ugo
Bellini, ha infatti disposto il
giudizio immediato per ostacolo alle funzioni di vigilanza
nei confronti dell’ex presidente
di Mps, Giuseppe Mussari,
dell’ex d.g., Antonio Vigni, e
dell’ex capo dell’area finanza,
Giuseppe Baldassarri, ma
l’udienza è fissata per il 26 settembre. La richiesta di giudizio
immediato, riferiscono ancora
le fonti, riguarda solo l’ostacolo
alla vigilanza e in particolare
l’occultamento del contratto di
ristrutturazione dell’operazione Alexandria (un titolo deriva-
Bicameralismo e numero dei parlamentari. Parte
da qui il dibattito tra gli
esperti sulle riforme. Ai
membri della commissione consultiva nominata
dal governo, che si riunisce
oggi è giunto un documento in sette punti preparato
dal ministero delle Riforme, anticipato dall’Ansa.
Solo in Italia c’è il bicameralismo perfetto con un numero di parlamentari spropositato. Ma sulle riforme
cala un’ombra di sfiducia.
Nonostante il presidente
Giorgio Napolitano abbia giudicato «scandaloso
e inaccettabile rimettere in
discussione la riforma delle circoscrizioni giudiziarie per
ciechi motivi di particolarismo
anche politico», la commissione
Giustizia del Senato ha rinnovato l’invito al Guardasigilli a
prorogare di almeno un anno
l’entrata in vigore della nuova
ripartizione.
Entro giugno
la prima manovra Letta
Prima del vertice europeo del
27-28 giugno il governo varerà
la sua prima manovra su lavoro, semplificazioni e interventi
fiscali. Lo ha riferito il ministro
per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. ma
è braccio di ferro si Imu e Iva.
Il capogruppo Renato Brunetta ha provocato il ministro
dell’Economia Fabrizio Saccomanni ricordandogli che è
un tecnico al servizio di una
maggioranza politica, dunque
proceda su Imu e Iva. Intanto,
la morsa della crisi si fa sentire
i tutte le sue conseguenze. Un
pesante rosso ha caratterizzato
piazza affari e le borse europee
in attesa del pronunciamento
dell’Alta Corte tedesca sulla costituzionalità del piano di acquisto di titoli della Bce e il mancato annuncio del direttivo della
Bank of Japan su nuovi stimoli
monetari. Intanto, a causa della
crisi il governo greco ha deciso
di sospendere le trasmissioni
della tv e della radio pubblica,
la Ert, la Rai greca. Ciò mentre
il colosso russo Gazprom ritirava l’offerta da un miliardo per
l’acquisto della società statale
del gas Depa: non ha ricevuto
sufficienti garanzie. Papa Francesco ha invitato la Chiesa a
tornare povera per annunciare
il vangelo: «San Pietro non aveva un conto in banca».
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
4
Mercoledì 12 Giugno 2013
PRIMO PIANO
Berlusconi, da solo, è ancora in grado di raccogliere voti (politici) ma non il suo partito
Il partito di B. non ha più presa
In alcuni ballottaggi è andato addirittura indietro
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
C
CESARE MAFFI
he al centro-destra
sia andata non male,
bensì malissimo, tanto che peggio non si
poteva immaginare, si capiva
bene ieri da titoli e articoli dei
giornali di area. In altri tempi si sarebbe rimediato con
riferimenti a qualche successo locale.
Stavolta puntare su
«Strappato al centrosinistra Marano di
Napoli» sarebbe stato sicuramente fuori
luogo, con 16 capoluoghi persi su 16,
per tacere di alcune
decine di comuni
sopra i 15mila abitanti, più lo sfacelo
romano.
L’ammissione,
quindi, veniva un
po’ da tutti. La Padania insisteva sulla
necessità di essere
uniti, attribuendo la batosta ai
litigi interni. Il Tempo riconosceva la «disfatta», rilevando
«la diserzione degli elettori».
«Disfatta» pure per Libero, con
accuse per «candidati sbagliati e supponenza». Incentrato
su Silvio Berlusconi era
invece il Giornale: «No Silvio,
no party». Da rilevare svariati
servizi (più sfumato Il Tempo)
sul depauperamento dell’antica destra, specie della «destra
sociale» già impersonata da
Francesco Storace (sconfitto
Siena hanno segnato qualche incertezza nello spoglio.
Altrove, non sono mancate
percentuali superiori al 60,
Roma compresa, fino al caso
limite del 76% di Imperia,
frutto di una guerra civile
nel centro-destra. Comuni in
mano ai moderati da decenni,
come Treviso e Viterbo, sono
crollati, perfino con una certa
facilità.
vecchi o poco popolari o inadatti o localmente contestati.
Nel caso di Alemanno, da mesi
lo stesso Cav era informato
della lontananza degli elettori dal sindaco capitolino,
al punto che nei momenti di
maggior floridezza del M5S
era dato perfino come incerto
nel passaggio al secondo turno. La giustificazione addotta, e certo
fondata, cioè dello
scarso «radicamento territoriale» del
Pdl (riproposta ieri
da molti esponenti
del partito, oltre
che dai quotidiani,
compresi quelli avversari), costituisce
un’ammissione di
fallimento. Significa che oggi il partito che assomma
Fi e An, più spezzoni dell’Udc, si
trova esattamente
nelle condizioni in
cui si trovava Fi
nel 1994. Eppure in questi
decenni il centro-destra ha
saputo conquistare parecchi
capoluoghi in zone rosse, da
Terni a Piacenza, da Arezzo
a Bologna, da Grosseto a Parma. Insomma, l’assenza di
«radicamento territoriale» non
è una giustificazione: semmai,
l’ammissione di un fallimento
politico, organizzativo, perfino
culturale, quasi ventennale.
All’evidenza, molti candidati erano sentiti come
Il partito berlusconiano
non ha più presa. Bisogne-
alle regionali del Lazio, prima
in mano al centro-destra) e da
Gianni Alemanno (asfaltato
da sindaco in carica).
Il grave è che, a scorrere i
risultati, non c’è alcuna scusa
per la batosta. Nei ballottaggi
soltanto Iglesias e l’incredibile
(ma facilmente comprensibile,
visto lo scandalo Mps) caso di
Vignetta di Claudio Cadei
Non è vero che a chi non
vota manchi la passione
È senz’altro vero che «la legittimità degli eletti», anche
con percentuali di voto così basse, rimane «intatta», come
spiega «il politologo Roberto D’Alimonte» al Corriere
della sera. Ma è vero sotto il profilo tecnico, mentre sotto
il profilo politico proprio la legittimità degli eletti è stata
ridotta in briciole dall’indifferenza dell’elettorato, che ha
disertato le urne come si scansa, per strada, un Testimone di Geova o un volantinatore da supermarket troppo
molesto. Non bastano, poi, le fredde e spassionate ragioni
sociologiche (prima c’era una «partecipazione» esagerata,
per non dire del «voto di scambio», che «s’assottiglia») a
spiegare lo tsunami astensionista. Nell’improvviso e feroce soprassalto d’odio per la politica in ogni sua forma,
antipolitica compresa, c’è più passione politica di quanta
ce ne sia mai stata; o almeno di quanta ce ne fosse prima,
all’epoca in cui Grillo, Berlusconi, Renzi eccetera potevano
contare su vasti fan club.
© Riproduzione riservata
rebbe dire i partiti, al plurale.
Lo dimostrano anche i ballottaggi di Iglesias e di Barletta,
ove i duellanti hanno riportato
entrambi meno voti rispetto al
primo turno. A Imperia, invece, mentre il nuovo sindaco di
centro-sinistra è passato da
10 a 13mila voti, lo sfidante
di centro-destra è crollato da
6 a 4mila. Una legnata incredibile.
Indubbiamente, il Pd si è
avvantaggiato mercé i minori
abbandoni rispetto al Pdl. Ha
vinto chi meno ha perso, in valori assoluti, s’intende. I demo-
cratici, pur nella soddisfazione
per la conquista di comuni su
comuni (con quel che significa
in termini di potenziale ampliamento delle simpatie elettorali politiche, e soprattutto
di clientele generabili dal potere locale), dovranno in ogni
modo star bene attenti sia
all’astensionismo sia al fenomeno grillino, che costituisce
sempre (stando ai sondaggi)
una forza non comparabile con
le briciole (o il medio seguito,
in qualche caso) raccolto alle
amministrative.
© Riproduzione riservata
NON CI SI RALLEGRA PIÙ NEMMENO DEL DISASTRO GRILLISTA
BRIOCHE E CAPPUCCINO
Primo Piano
CORSIVO 1
di Riccardo Ruggeri
• Andrew Mlangeni, vecchio amico di Nelson Mandela:
«È tempo di lasciarlo andare»
• Merkel è diventata d’improvviso «morbidosa» con l’Italia. Dov’è l’imbroglio?
• Mesina arrestato, Supramonte liberato, Ciampi pentito
• Per i due grillini transfughi la vita si è semplificata:
trattengono gli euro, buttano gli scontrini
• De Magistris in tv difende suo fratello, inquisito dai
suoi colleghi Pm, con le stesse parole di Berlusconi
Milano
Strategia Pisapia: integrare i Rom, disintegrare Grom.
Ma vince la stracciatella, occupa i Navigli
Svizzera
• Il lupo M 35 ha sbranato 28 pecore in un mese. Superato
il bonus di legge (25), M 35 è stato abbattuto. Certezza
del diritto
• Ieri a Lugano raccolti 450 kg. di cibo per i gatti randagi.
Giusto, i gatti lavorano, i cani sono spesso in cassa in
deroga
Musica
Il menu del Blasco: pasta scondita, patate lesse, branzino bollito, acqua. No comment e auguri
Cultura
• Ogni dieci libri leggo un junk book. Cassato «Inferno»
per palese indegnità, mi butto su ZeroZeroZero. Riferirò
• Dibattuto fra Daniela Ranieri e Barbara Spinelli posso
collocare i radical chic negli «AristoDem»? Anche quelli
che non distinguono etica da politica?
Del popolo delle libertà non si
parla più. Chissà dov’è finito
DI
D
ISHMAEL
el Popolo delle libertà non si parla
quasi più. Persino stampa e tivù
se ne disinteressano. Sarà il clima
delle larghe intese, ma tacciono anche gli avversari, che evitano di rallegrarsi,
almeno in pubblico, delle disgrazie toccate al
partito di plastica, spazzato praticamente via
dall’astensionismo. Non ci si rallegra neppure
del disastro grillita (è toccato al Comico, partito per scatenare uno tsunami antipolitico, esserne travolto per primo: effetto, ahilui, d’una
carambola malcalcolata). Nessuno parla più
di nessuno. Sono tiepidi anche i festeggiamenti da parte dei vincitori.
Chi ha vinto sa bene, infatti, che la
vera partita è persa: il paese sta sfuggendo di mano alla nomenklatura. Stravince il
partito dell’astensione, che al ballottaggio di
domenica e lunedì ha superato il 51 per cento.
Crolla il numero dei votanti e crolla, contemporaneamente, anche il Pil, entrambi oltre
ogni previsione, ed è uno tsunami ulteriore.
Dev’essere questo che sconsiglia a politici e
antipolitici d’indulgere troppo a compiacersi o
dispiacersi per i risultati elettorali dedicandosi insomma ai loro due passatempi preferiti:
la maldicenza e l’autoindulgenza.
Nell’aria c’è odore di guai: l’onda alta
della crisi, lungi dall’esaurirsi in vista della
spiaggia, come aveva assicurato l’ex Caro
Leader in campagna elettorale, è ancora
cresciuta, e adesso incombe sull’orizzonte,
come il giudizio di dio. Non si sa dove trovar
rifugio, né c’é tempo di cercarne uno. Una
classe politica senza identità né programmi, condannata per questo ai governissimi,
e ridotta a sperare che le elezioni tedesche
spariglino le carte della rigidità europea
trasformando la Germania in potenza compassionevole, non è semplicemente in grado
d’incidere sulla realtà del paese. Non ne ha i
mezzi né la fantasia.
Fino a ieri, prima che gli elettori disertassero le urne, i politici (e gli antipolitici) potevano almeno fingere che la realtà e
l’informazione in qualche modo coincidessero.
Finché gli elettori, votando più o meno disciplinatamente, tenevano in piedi lo spettacolo,
la nomenklatura poteva trasformare i fatti
in interviste, le riforme in argomenti da talk
show, le cose da fare in riflessi sull’acqua.
Anche prima i politici (e gli antipolitici) non
avevano nulla da dire. Ma almeno potevano
prendersela gli uni con gli altri e raccomandarsi presso gli elettori come capi di tifoserie
contrapposte. Adesso neanche più questo, ma
larghe intese, astensionismo e il Pil a picco.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PRIMO PIANO
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
5
É questo il convincimento di Luca Telese, volto serale de la7 con la striscia “In onda”
An è stata caimanizzata del tutto
Nel giro di un ventennio, del postfascismo resta nulla
nel 1993 il 47%, con ancora la
COSÌ IL COORDINATORE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE, AUGELLO
fiamma in bell’evidenza. Adesl ballottaggio, nella so, nello spazio di un’epoca, in
città simbolo della de- un ventennio se volessimo
stra, ha plasticamente essere più perfidi, non c’è più
dimostrato l’estinzione nessun dirigente di prima linea
della tradizione di una destra di quel mondo, fatta eccezione
che ha definitivamente ceduto per il solo Gasparri nel Pdl. Il
il passo al Pdl: è stata caima- ballottaggio di oggi, nella città
DI ALESSANDRA RICCIARDI
sana amministrazione.
nizzata». Legge così il ko di simbolo della destra, ha plaR. Ci sono stati degli errori nella scelta di alGianni Alemanno, ultimo sticamente dimostrato l’estincuni manager, su cui poi Alemanno è corso ai
finito un ciclo, «Roma non è più il cuoesponente di quel mondo post zione della tradizione di una
ripari. Faccio però notare che è stato oggetto di
re propulsivo della destra. Ma la deFiuggi, il giornalista e scritto- destra che ha definitivamente
stra non è finita». Andrea Augello, una campagna contro martellante, senza aver
re Luca Telese, volto serale de ceduto il passo al Pdl: è stata
senatore pdl, uomo chiave della deavuto neanche un assessore con un avviso di
caimanizzata.
La7 con la striscia
stra romana, è stato il coordinatore
garanzia.
D. Il Pd, intan“In Onda”.
D. Quanto ha pesato l’assendella campagna elettorale del candito, centra undici
Domanda.
za in campagna elettorale del
dato sindaco Gianni Alemanno.
su undici città:
Alemanno dice
Cav?
D. Alemanno guida la disfatta
le larghe intese
che il probleR. Io non penso affatto che Silvio
del Pdl alle amministrative. Lei
portano i primi
ma del centroBerlusconi sia astato assente. Il
pensa di avere delle responsafrutti?
destra non è
dato dell’astensionismo comunque
bilità?
R. No. Intanto
solo Roma, ma
Risposta. Quando si perde, chi
è nazionale e non romano. Anzi facperché le maggioin tutta Italia:
guida la campagna elettorale è ovcio notare che nella capitale il Pdl,
ranze che hanno
«Non abbiamo
pur perdendo, ha preso più voti che
vio che abbia delle responsabilità.
vinto non sono
più nemmeno
Ma con un astensionismo così forte
alle politiche.
maggioranze di
un sindaco imD. La destra è ormai finita?
francamente non so cosa avrei potuto
Andrea Augello
larghe intese. Voportante». ConR. Con il risultato di Alemanno è
fare di più. I due candidati non partiGianni Alemanno
lendo semplificadivide?
finito un ciclo storico, Roma non è più il cuore
vano alla pari, Alemanno era molto basso nei
Risposta. Se così fosse non re, potremmo dire che la gente
propulsivo della destra in Italia, per tutta una
sondaggi rispetto a Ignazio Marino, è chiaro
sarebbe un’attenuante, ma vota il Pd quando non fa quella
serie di ragioni. A partire dalla decisione di
poi che l’astensionismo penalizza molto più il
un’aggravante. Significhereb- scelta. Poi vedo questa ormai
Gianfranco Fini di percorrere una strada
centrodestra. Avevamo bisogno di più tempo
be che la crisi politica di cui è nota ricorrente, ovvero che il
che lo ha portato in un non luogo politico. Ma
per recuperare.
preda il centrodestra, a Roma Pd e il centrosinistra riescola destra, così come la sinistra, in Italia contiD. Alemanno ha avuto 5 anni per farsi
trova una delle sue manifesta- no come coalizione a trovare
nueranno a esistere.
giudicare dalla città.
zioni più lampanti. É il peggior sempre un assetto vincente
D. Ora nel Pdl c’è chi chiede di tornare
R. É evidente che si è creato un rapporto critirisultato di un sindaco uscente alle amministrative, con dei
a Forza Italia.
co con città ed elettorato, Alemanno è stato il
al primo turno e uno dei peg- candidati anche credibili. MenR. É buffo che si pensi di imputare il cappotprimo sindaco romano che ha dovuto assumegiori di tutti i ballottaggi. Una tre si perdono quando si tratta
to a un eccessivo peso dell’area di destra nel
re decisioni impopolari, altri hanno galleggiato
delle vittorie più nette degli di esprimere una leadership
partito... Il problema non si risolve tornando
su grandi eventi, come il Giubileo o i mondiali
ultimi anni di cui ho memoria nazionale. Per cui definirei le
a Forza Italia e An, ma cambiando il rappordi nuoto, che hanno consentito di gestire molte
è quella di Zaia contro Borto- vittorie dei democratici alle
to tra i partiti e i loro elettori. E non servono
risorse. Alemanno invece ha dovuto fare i conti
lussi in Veneto, e Alemanno, comunali come delle gabbie
neanche soluzioni populiste, come dimostra
con una città in default e un governo nazionale
dopo aver governato, ottiene dorate da cui, fino ad ora, non
Beppe Grillo che gli elettori stanno già abche per giunta le ha tagliato 1,6 miliardi.
un risultato inchiodato al 30%: hanno dato l’impressione di
bandonando.
D. La gestione delle società controllate
una percentuale veramente saper uscire.
non è che abbia offerto un’immagine di
© Riproduzione riservata
preoccupante che riguarda in
www.formiche.net
primis lui, ma che non si può
dire riguardi solo quella parte
SONO IL FRIULI, IL LAZIO, IL MOLISE E LA SICILIA
politica.
D. Secondo Claudio Velardi, a Roma ha vinto Goffredo Bettini: è così?
DI MARCO BERTONCINI
R. Ha vinto perché ha credumisura impegnatisi a costituire Fd’It.
tica del Cav, il partito è in tutto dipento in questa candidatura, però
In tal modo, lo sfascio oggi condente dalle fortune e dalle sfortune di
direi che, per primo, ha vinto
templabile rileva alcuni dati incontroBerlusconi. Non ha autonomia, politica,
furia di parlare solo del goverMarino. Che, proprio quando
vertibili. Intanto, gli elettori moderati
idee proprie. L’indiscutibile e imparegno e della maggioranza, il Pdl
tutti gli dicevano che era un
(chiamiamo così quelli che si collocano
giabile capacità propagandistica di Bersi è trovato a terra negli enti
pazzo a candidarsi, ci ha cre“di qua”, ricondotti da qualche studioso
lusconi provoca recuperi che lasciano a
locali. Negli ultimi due anni, il
duto e si è buttato. Io stesso
al collante dell’anticomunismo) non sono
bocca aperta gli osservatori di qualsiasi
movimento berlusconiano ha perso ben
pensavo che la sua genovesità
più la maggioranza fra i votanti. Milioni e
partito (2006, 2013), ma non celano la
quattro regioni: Friuli, Lazio, Molise e Sipotesse essere un handicap. E
milioni se ne sono andati verso l’astensioverità. E la verità è che molti elettori
cilia. È scomparso da decine di comuni
invece si è aggiudicato prima le
nismo (fenomeno confermato nelle amhanno voltato le spalle a Berlusconi, e
capoluoghi, partendo da Roma Capitale
primarie, poi le comunali: cosa
ministrative di questi giorni) e, in certa
quindi non votano più per il suo partito,
per arrivare a metropoli come Milano e
si può dirgli di più?
misura, verso il grillismo. Così i partiti
essendo stanchi o delusi. Altri restano
Palermo (a tacere dell’incapacità di prenD. Dopo Pisapia a Milache li rappresentano sono in minoranper l’opposto motivo, cioè perché trovadere Napoli, pur persa dal Pd), comprenno, a Roma un altro primo
za e, fra l’altro, non sono nemmeno più
no Berlusconi; ma quando, come alle
dendo centri di tradizionale foraggio eletcittadino di estrazione raamministrative, il Cav è assente, non si
torale per il centro-destra, quali Imperia, raccolti in un’unica coalizione (l’ex Terzo
dicaleggiante?
muovono.
Como, Brescia, Treviso, Lucca, Viterbo, polo sta per conto proprio).
R. Intanto Pisapia non era
Il Pdl conferma i limiti, gravissimi
In queste condizioni, con un Pdl
Cagliari… Ormai, la bandierina del Pdl
nel Pd, mentre Marino lo è.
per non dire tragici, dei movimenti berdai vertici divisi, con una Lega in consvetta soltanto su un pugno di amminiHa una sua specificità, non
lusconiani. Manca qualsiasi consolidata
tinuo affanno e scossa dai residui bossistrazioni comunali, oltre, beninteso, su
lo definirei in quei termini: in
e continua presenza territoriale. Manca
smi, con il centro incapace di attrezzarsi,
ancora alquante regioni.
fondo ha fatto due legislature
una base costante e fedele. Manca l’inteni moderati sono in balia di chi riesce a
Che il partito fosse ormai in agonel centrosinistra, è stato un
to di elaborare una politica, preparando i
perdere di meno, ossia del centro-sininia, o almeno non rispondesse più allo
dirigente del partito, ha partegiovani, curando la cultura, inserendosi
stra. Pensare di recuperarli usando le
scopo per il quale era stato concepito, oscipato alle primarie. Insomma,
nel mondo del lavoro, predisponendo le
etichette esistenti sarebbe folle. Il guaio
sia fungere da raccoglitore per la maggionon è un outsider che arriva
organizzazioni fiancheggiatrici. Sopravè che, senza un ricompattamento di idee
ranza moderata degli elettori italiani, se
dal nulla.
vivono, specie nel centro-sud ma non solo, e di strutture, di dirigenti e di base, di
ne era reso conto lo stesso Cav. Voleva, già
D. Mentre la destra è defisimpatizzanti e di giovani, gli elettori che
l’anno scorso, rifarne la classe dirigente, molti ras, feudatari, vassalli, buoni essennitivamente archiviata?
zialmente a serbare la propria cerchia e
si sentono “di qua” possono soltanto teil nome, il simbolo. Di tanti buoni propoR. Si chiude la tradizione
chiusi a qualsiasi rinnovamento, perché
mere di affidarsi agli eredi del Pci e della
siti ha attuato esclusivamente l’allontapost missina. Questo ballottagpotrebbe costar loro il potere locale o naDc di sinistra ancora per un imprecisato
namento (parzialmente fallito) degli ex
gio cancella la storia di Fiuggi.
zionale.
numero di anni.
di An, mandati tutti a unificarsi con la
La parabola di An iniziò quanRidotto a fungere da eco mediaDestra storaciana e invece solo in minor
© Riproduzione riservata
do il Msi prese a Roma con Fini
DI
FRANCESCO DE PALO
«I
Con Alemanno finisce un ciclo
Tornare a Forza Italia e An? Non serve
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
É
In solo due anni il Pdl ha perso ben quattro regioni
A
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
6
Mercoledì 12 Giugno 2013
PRIMO PIANO
Nel 2008 i Democrat misero insieme 522 mila voti, ora ne hanno presi solo 268 mila
Roma, il Pd vince dimezzato
E in tutta Italia consensi in calo. Tranne che a Vicenza
DI
IL CORSIVO 2
GOFFREDO PISTELLI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
L
e parole di Pier Luigi Bersani sono state perentorie: «Una
vittoria strepitosa»,
ha twittato l’altro ieri dopo
i ballottaggi, «aspetto che
qualcuno dica che il Pd ha
perso o che si è vinto nonostante il Pd».
Liberato dalle metafore,
dalle definizioni per differenza, in cui la sconfitta
diventava la «non vittoria»,
l’ex-segretario ha incarnato
un pensiero corrente, maggioritario almeno questo sì,
nel partito: abbiamo vinto,
punto. E nessuno ci provi coi
«se» e i «ma» o a dire, come
già aveva fatto Fabrizio
Rondolino, commentando
il risultato romano al primo
turno, che le vittorie possano illudere il corpaccione del
partito che le cose non vanno
poi così male.
Il 16-0 corrobora il Pd che
Guglielmo Epifani sta traghettando verso il prossimo
congresso. Il quale Epifani,
nelle sue dichiarazioni, è
apparso quasi euforico: «Mai
vinto così», ha detto, osservando che nella Capitale, il
sindaco democrat è prevalso
in tutti e i 15 municipi.
Tuttavia lo stesso ex-segretario della Cgil è stato
uno dei pochi ad ammettere
il dato importante dell’asten-
Il fucile c’era,
ma era a tappo
Vignetta di Claudio Cadei
sionismo, visto che l’affluenza
nazionale è stata del 45%.
A leggere bene i numeri
di questa tornata elettorale,
l’aggettivo «strepitoso», usato da Bersani, e comunque
l’enfasi di Epifani paiono un
po’ sopra le righe.
A Roma, per esempio, il Pd
si è dimezzato. Nel 2008 ebbe
521.880 voti col 34% dei consensi, quando con Ignazio
Marino ne ha raggranellati
267.605.
Nella marcia trionfale contro i leghisti trevigiani il Pd
guadagna rispetto a cinque
anni fa neppure 200 voti:
con Franco Rossi, ne ebbe,
al primo turno, 8.408 mentre con Giovanni Menildo
ne ottiene 8.592. Altra vittoria del gambero è quella di
Brescia, dove i piddini hanno avuto 21.254 voti di lista
contro i 28.657 che ebbero un
lustro orsono.
Siena poi è da tregenda:
6.483 voti oggi, contro gli
11.723 dell’elezioni di Franco Ceccuzzi.
Certo qualche eccezione
c’è, come quella di Vicenza,
dove il renziano Achille Variati ha portato il partito dai
9.851 voti della scorsa elezioni ai 12.629 odierni.
La reazione enfatica di
Bersani, più che quella soddisfatta di Epifani, ripropongono un vecchio approccio
alla politica tipico di una
Secondo Paolo Becchi, professore di fi losofi a del diritto a Genova e gran teoreta delll’antipolitica, gl’italiani erano sul punto di «prendere i fucili» e invece non
hanno preso in mano neanche la matita copiativa per
tracciare, zac zac, una croce sul simbolo del Movimento
5 Stelle che campeggiava, alternativo e salvifico, sulla
scheda elettorale. In Sicilia, terra di schioppi di lupare,
il M5S è svanito nel nulla, e senza che sia stato esploso
nemmeno un petardo. Doveva cambiare con le buone o
con le cattive non soltanto la Sicilia ma l’Italia intera
(per un momento, il movimento grillita ha proclamato di
voler dilagare in Europa). Invece sono tornati al punto
di partenza: un blog, qualche «vaffa», i miracolati di camera e senato, gli scontrini, le espulsioni, Beppe Grillo
in tuta da sub tra Scilla e Cariddi, i microchip della Cia,
un fucile a tappo.
© Riproduzione riservata
certa sinistra: chi non vota
sbaglia e ha torto marcio.
Lo faceva capire lo stesso
ex-segretario ancora pochi
giorni fa, nell’occasione del
suo ritorno in tv, quando osservava che in Francia, il socialista François Hollande,
con una percentuale analoga
a quella del Pd alle ultime
politiche, governava senza
problemi.
Ragionamento impeccabile
ma che è una categoria meno
efficace quando ci si deve mi-
surare poi con l’antipolitica,
la scollatura dei cittadini
dalle istituzioni e fare qualche ragionamento pensoso
sulla partecipazione, i problemi del Paese, ecc. ecc.
Distanze che proprio certi
trionfalismi allargano, ferite
aperte su cui certi commenti
calano dolorosamente come
sale, perché i protestatari
che non votano, sentendosi
ignorati, s’arrabbiano ancora di più.
© Riproduzione riservata
CHE FINÌ A TESTATE. MA QUELLI ERANO A FINE CARRIERA. QUESTI INVECE SONO I NOSTRI GIOVANI MIGLIORI
Il cinque che si sono dati Letta e Renzi mi ricorda
molto quello tra Zinédine Zidane e Marco Materazzi
DI
RICCARDO RUGGERI
E
così Enrico Letta e Matteo Renzi si sono dati il
«cinque». Secondo quelli che
s’intendono di politica, si
dice che l’atto stia fra il Patto di Yalta
(divisione del mondo) e l’accordo fra
due amici che intendono dividersi due
strapuntini. Il loro «cinque» non mi
ha particolarmente eccitato, ricordo
che quando frequentavo per lavoro il
Nordeste del Brasile, spesso assistevo
all’incontro di personaggi locali importanti, questi prima si abbracciavano stringendosi forte (serviva per
«sentire» se l’altro aveva in tasca una
pistola, e col braccio destro a mo’ di
pacca se la pistola non fosse invece
nella tasca posteriore), poi si davano
il «cinque», a mo’ di pace. Ma valeva
solo per quell’incontro, la scena si ripeteva ogni volta. Comunque, nella
fattispecie Letta e Renzi non si sono
abbracciati alla moda di Fortaleza, si
sono subito dato un “cinque” nature.
Per Letta l’accordo è positivo, aiutare Renzi a diventare segretario del Pd non gli costa nulla,
anzi lo copre nel partito, e intatte
sono le sue prospettive di durare,
grazie alla crisi, alla mancanza di
una legge elettorale, alla débâcle
del centro-destra. Invece per Renzi
il futuro si preannuncia molto più
impegnativo, se diventa segretario
passerà il suo tempo a mediare fra
le varie correnti, un mestiere non
particolarmente entusiasmante per
un «leader di strada» come lui ama
essere. Nell’ipotesi che Letta duri
cinque anni, il mondo che Renzi troverà sarà molto differente dall’attuale, nel 2017, ingrassato, la sua
verve si sarà ovviamente appannata, specie se continuerà a comunicare come oggi.
Nel frattempo l’immagine di Berlusconi sarà evaporata, un giorno
improvvisamente lo vedremo per
quello che è, un vecchietto alla Michael Douglas (quello «del morso
alla vagina», come lo chiama Salvatore Merlo). Nel frattempo però Berlusconi, specie se condannato, seguendo
l’insegnamento dei Bush, dei Clinton, avrà di certo lanciato Marina, e
sarà dura per tutti. Un nome evocativo, una donna di successo, grinta a
dosi industriali, sesso risolto: subito
il centro destra la considererà il suo
pastore, la seguirà per verdi prati.
Non pratico ideologie, non ho un
partito preferito (di volta in volta,
voto per quello meno condizionato
dall’establishment, o non voto), posso solo esprimere sensazioni centrate
sui comportamenti organizzativi dei
due leader. Letta è stato allevato per
essere un premier di taglio europeo,
lui userà questi anni di esperienza
operativa per rafforzare il suo profilo
di uomo di stato. Renzi è un uomo
mediatico, considerato dai nonni il nipote sognato, da padri e madri il figlio
prediletto, dai coetanei un leader naturale. La sua cifra è l’intervista, l’ho
rivista ieri sera con Formigli, sempre la stessa, ormai è tecnicamente
perfetta, la logica è implacabile, ha
il rigore morale dell’intervento di
Travaglio a Servizio Pubblico, non
riesci a «entrarci», puoi solo subirla
o respingerla.
Su Renzi ho un solo timore,
che possa essere sensibile alle élite, agli abbracci mortali delle lenze
dell’establishment, alla visione degli
uomini della cosiddetta società civile, con tutto quello (di negativo) che
ciò significa. Ho paura che Renzi si
circondi di personaggi di quel mondo, a cui dobbiamo la nostra attuale
situazione. Un esempio. Dicono e
scrivono che il suo guru economico
sia Yoram Gutgeld, matematico
nato in Israele (senza dubbio un
asset culturale positivo), ex senior
partner e direttore di McKinsey
(personaggi curiosi i mckinsey nella vita reale). Quanto sento parlare
di un manifesto (81 pagine) che ci
insegna a superare sia il liberismo
sia lo statalismo, spingendosi a locuzioni del tipo «siamo in grado di
far ridere i poveri senza far piangere i ricchi», ovvero «applichiamo le
regole di Vincenzo Visco, portiamo a 300 euro il limite per l’uso del
contante» (allora perché non eliminarlo, come suggerisce la molto più
innovativa Gabanelli?). E perla fra
le perle: «Metterei un mezzo busto
di Visco su ogni piazza italiana».
Confesso che solo a riportare questi
disegni, immagino non autorizzati
da McKinsey, provo imbarazzo.
A proposito di darsi il «cinque» prima della partita, ricordo
Zidane e Materazzi, che finirono
poi a testate. Ma quelli erano calciatori della Juve e dell’Inter a fine
carriera, questi sono la nostra meglio gioventù politica, non dimentichiamolo mai, noi e loro.
[email protected]
@editorerugg
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PRIMO PIANO
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
7
Lo dice Paolo Gentiloni, ex ministro di Prodi e membro del Comitato promotore del partito
La crisi del Pd non è risolta
Il partito è vittima della sua incapacità di scegliere
colo. Serve una leadership che grande sponsor, costretto
vero che l’esito
riporti il Pd all’ambizione di ad ammettere che no, una
delle amminiessere un partito di largo con- cosa del genere lui non la
strative è stato
senso, più che tradizionalmen- comprende e non l’avrebbe
omanda. Prima an- spettacolare,
te di sinistra. E al momento, fatta.
cora del segretario ma i due grandi
l’unico leader che abbia queste
R. Ognuno va a pranzo con
Epifani, il primo a problemi del Pd
capacità e questa strategia è chi vuole. Certo, io preferirei
rivendicare la vit- restano dramRenzi. Per questo dico che è il altri commensali, ma trasfortoria alle amministrative maticamente
Pd ad aver bisogno di lui e non mare in un problema politico il
è stato Bersani. Lo stesso in piedi. Da un
viceversa. Il Pd deve abban- fatto che Renzi sia andato a codiscutibile gusto dell’in- lato il profilo
donare la sua
lazione con un
tervista a Ballarò, dove del partito, e
linea perdenpersonaggio
l’ex segretario, pur dimes- cioè se questo
p
te. E la carta
lontanissimo
so, pretendeva di dettare debba essere
lo
La linea di Veltroni ci
migliore per
dai
modalità ed esito del Con- interclassista e
d miei moportò
a
prendere
11
farlo è Renzi.
maggioritario
delli
culturali
gresso.
d
mln di voti; quella
Se vogliamo
ma
Risposta. È proprio questo come alle orim comunque
Paolo
Gentiloni
diventare un
più marcatamente di
personaggio
che mi preoccupa, e la mia non gini o più trap
grande partipubblico,
mi
è tanto una critica a Bersani, dizionalmente
p
sinistra ne ha fatto
sembra
eccesche è persona che stimo, quan- di sinistra. Dall’altro la lea- nazione. Al nord, nell’asse con to all’amerise
fuggire 3 mln
dership. Perché non possiamo la Lega, a Roma con An e al cana, l’unica
sivo.
Non è
d
s
mica
andato
ccontinuare a dirci che il leader sud. In Sicilia i risultati sono possibilità è
m
Se credessimo a
più popolare è Matteo Renzi impressionanti. Cinque anni Matteo.
a pranzo con
p
D. Ne parla come di un Barbablù.
Neii confronti di
e poi insistere su una strate- fa, a Catania, il centrosinistra
B b blù N
Bersani che dice
gia che punta solo a mettergli arrivava terzo, con il 17%. Messia.
Renzi c’è una diffidenza che
g
che si è chiusa una
R.
Per
carità.
Però
Renzi
ha
bastoni
fra
le
ruote.
Chiosare,
Oggi
vinciamo
al
primo
turno,
potrebbe
anche
essere giustii
fase sfortunata e che
««Ah, che bella risorsa è il sin- e nella regione il centrodestra ragione a lamentare che nei ficata dal fatto che lui sia uno
adesso va tutto bene
daco di Firenze», e poi fare di non conquista il ballottaggio in suoi confronti l’anno scorso che non le mandi a dire, e che
d
faremmo un grosso
ttutto per neutralizzare quella nessuno dei quattro comuni al sono state fatte delle prima- però spesso non è una reazione
errore
rrisorsa. Come purtroppo è suc- voto. Certo, l’astensione ha col- rie ad personam. Il Pd aveva al suo modo diretto di affronccesso alle primarie dello scorso pito anche noi. E però a Roma delle regole. Le ha cambiate tare la politica, quanto al suo
per le pri- non venire da una certa storia
autunno, dove Renzi veniva vi- Marino ha prea
marie
Ber- e tradizione di sinistra. Un
to alla sua linea politica. Se noi ssto dal vertice del Pd dell’epo- so 670mila voti,
m
sani-Renzi,
pregiudizio, insomma. Lo defipensassimo, e questo temo sia ca come un rischio, invece che solo 110mila in
s
Non
possiamo
dirci
al
il messaggio implicito degli ul- un’opportunità. La mia messa meno di quelli
a fine di niscono un cripto-berlusconiache
il
nostro
leader
ostacolare
no. Ma io penso che Berlusconi
timi interventi di Pierluigi, che in guardia al partito è tesa ad che cinque anni
o
più popolare sia Matil
quanto successo nel Pd tra il affrontare, finalmente, una di- fa portarono
i sindaco sia il primo ad aver chiaro che
di
teo Renzi e poi con27 febbraio e il 20 aprile (cioè scussione molto seria, che spe- Alemanno alla
d Firenze, se c’è uno che può mandarlo in
tra il tracollo elettorale e le sue ro porti a correggere la rotta vittoria.
e poi, per le pensione, quello è Renzi. Pertinuare a mettergli i
D. Torniadimissioni) sia stata solo una degli ultimi tre anni. Poi cerprimarie per ciò smettiamola di considerare
p
bastoni tra le ruote
piccola parentto, quando si mo alla leai candidati un cripto-berlusconiano quello
ha davanti dership del
tesi di follia
alle ammi- che Berlusconi stesso consideh
a
Il
Pd
deve
scegliere
un confronto P d . C o m e
da archiviare,
nistrative, ra come il suo competitor più
u
n
così
radicale
giudica
l’atteggiamento
di
mentre prima
tornato
a
quelle
originali. pericoloso.
c
i
t
è
t
t
ll
se essere un partito
meglio
farlo
a
Renzi,
che
prima
snobbava
@CostanzaRdO
andava tutto
La
prevenzione
di
Renzi sulle
m
interclassista e magpieni polmoni la segreteria del partito e regole non è del tutto immobene, sbap
© Riproduzione riservata
gioritario
oppure
un
glieremmo di
cche a polmoni ora vi si candida, ironiz- tivata.
partito più tradiziogrosso. Il Pd
D. E Enrico Letta, in tutto
ssfiatati, quin- zando pure su Epifani con
PILLOLE
nalmente di sinistra
di ben venga l’hashtag #guglielmofissa- questo? Lui non sarebbe un
non ha perso
d
la testa, ha
buon segretario?
l a b o c c a t a ladata?
di Pierre de Nolac
R. Guardi, a come la vedo io,
perso le elezioR. Il sostegno al suo governo
d’ossigeno
amministrative».
il problema ce l’ha il Pd, non è fuori discussione. In questo il
ni. Poi può darsi pure che aver delle amministra
Il Pd fa cappotto.
D. Ieri, la Jena Barenghi, Renzi. Per tre anni, non io ma gruppo dirigente del Pd è comperso le elezioni ci abbia anche
fatto perdere la testa, come si commentando il trionfo altri nel partito hanno soste- patto. Penso però che il pasHanno saputo
è visto nei giorni dell’elezione elettorale, ha graffiato, «Ma nuto che una linea più coeren- saggio da un’impostazione poche la manager più pagata
al Colle, ma qui non si tratta come abbiamo fatto?» Già, temente di sinistra e alleanze litica a un’altra non possa che
al mondo è quella
di questa natura, vedi la famo- avere come leader Renzi. Non
di due mesi che mettono in come avete fatto?
di Burberry?
R. Non abbiamo fatto tutto sa foto di Vasto con Vendola solo perché Letta oggi svolge
discussione una linea vincene Di Pietro, ci un’altra funzione, ma perché
te. Si tratta di un partito che da soli. Si***
avrebbero
por- proprio Letta è stato protagodeve abbandonare una linea curamente
a
Per tornare a un Pd
tato
a vincere nista, insieme a Bersani di cui
perdente.
t
Grillo: «In Italia
l’elettorato
come quello del Lingote poi ad allear- era il numero due, della linea
In un’intervista a ItaliaOg- di centrosiè sempre tempo
to ci vuole un segretario
ci
gi, Paolo Gentiloni, ministro nistra si è
di elezioni».
c con forze di politica degli ultimi tre anni.
centro.
Hanno Penso che sia solo normale che
diverso da Letta che,
delle comunicazioni nel gover- dimostrato
c
sostenuto
che quando una sconfitta elettorale
no Prodi II, membro del comi- più generoSi è stufato di fare
s
come n.2 di Bersani, ha
questa
mag- ti costringe a una maggioranza
tato promotore del Pd e, più so di quello
i comizi gratis.
q
condiviso i suoi disastri
giore
identi- anormale, sia pure inevitabile,
recentemente, candidato alle di centrodeg
tà
primarie del centrosinistra stra, sia per
***
t di sinistra la linea che ha portato a quella
per il Campidoglio, mette in la buona tradizione di
d ammi- avrebbe
bb consentito di vincere sconfitta venga cambiata, e con
guardia il suo partito dai faci- nistratori locali, sia perché in laddove la posizione più inter- essa i leader che hanno portato
Catricalà: «Quasi
li entusiasmi all’indomani del un momento di disaffezione classista e maggioritaria di alla sconfitta. Ritengo che per
un italiano su due è
«cappotto» alle amministrati- per la politica vede con favore Veltroni non aveva permesso. tornare a un Pd più simile a
offline».
ve. «Il risultato dell’ultima tor- il ricorso allo strumento delle E però la linea di Veltroni ci quello del Lingotto, con capanata elettorale», avverte, «non primarie. Tutto questo in un portò a prendere oltre 11 mi- cità magari anche superiori, ci
Il dato dell’astensionismo
deve indurci a mettere una sistema elettorale che per i co- lioni di voti, mentre quella più voglia una leadership nuova,
è identico.
pietra sopra una discussione muni riporta inevitabilmente squisitamente di sinistra ne non quella di uno dei protagoperaltro neanche iniziata, e al bipolarismo e che ci ha favo- ha portati 3 milioni in meno. nisti della sconfitta. Non metto
***
cioè sulle cause della débâcle rito. Ma c’è anche un’altra ra- E in quanto alle alleanze, la in discussione le qualità di Letalle politiche. Se ci crogiolassi- gione. La brillante campagna foto di Vasto è ingiallita, il pat- ta, ma se decidiamo di voltare
Boldrini: «Incomprenmo nella vittoria, se traessimo fatta da Berlusconi sull’Imu, to di ferro con Vendola non c’è pagina dobbiamo farlo con un
sibile non prevedere
un messaggio sbagliato, come nei primi due mesi dell’anno, più (e capisco anche Vendola, leader nuovo.
ancora il reato
quello che cerca di far passare si è rivelata un fondotinta. Ha visto che abbiamo fatto il goD. Un leader nuovo,
di tortura».
Bersani, cioè che si è chiusa solo mimetizzato una crisi del verno che avevamo giurato Renzi, che però, andando
una fase sfortunata e ora va di centrodestra che alle ultime non avremmo fatto mai) e le a pranzo con Briatore e
È quello che dicono
nuovo tutto bene, faremmo un elezioni si è rivelata in tutta alleanze con i moderati di cen- Lucio Presta, ha spiazzaanche i contribuenti.
errore da matita blu. Perché è la sua gravità in ogni sua decli- tro le abbiamo viste col bino- to perfino Veltroni, suo
DI
COSTANZA RIZZACASA
D’ORSOGNA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
D
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
8
Mercoledì 12 Giugno 2013
PRIMO PIANO
In poco più di mille giorni il partito ha perso, in quest’area, mezzo milione di elettori
Lega Veneta ha preso una batosta
Il principale imputato è il segretario regionale Tosi
DI
GOFFREDO PISTELLI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
L
a fine di un mondo in
1.080 giorni. Sono passati infatti solo tre anni
dal trionfo leghista alle
regionali venete, quando Luca
Zaia, già presidente padano
della provincia di Treviso, quindi ministro dell’Agricoltura con
Silvio Berlusconi, era stata
eletto governatore del Veneto,
spinto da un milione e mezzo
di voti, di cui 788mila leghisti.
E Treviso, dove tutto era cominciato nel giugno 1993, con
Giancarlo Gentilini sindaco,
dove con Zaia, nel 2010, s’era
raggiunta l’apoteosi, oggi, nel
2013, con la sconfitta dello Sceriffo, tutto sembra finire. Già
alle politiche di febbraio, se ne
sono andati mezzo milione di
elettori.
C’è un pezzo di movimento che è deciso più che mai a
crocifiggere su questa ennesima sconfitta, il segretario
veneto Flavio Tosi, sindaco
di Verona. Un’analisi ottimistica perché, come gli imputano alcuni, vorrebbe dire che il
Carroccio ha semplicemente
sbagliato le liste. Campione
di questo pensiero è l’ex sindaco di Cittadella (Padova),
Massimo Bitonci, sfidante di
Tosi al congresso di un anno
fa, e oggi capogruppo al Senato, uno dei pochi delle vecchia
guardia ricandidato dal segretario veneto. «Attendo di sapere che ne pensa Tosi e, con lui,
chi ha condotto le campagne
elettorali nei diversi comuni»,
ha detto ieri al Corriere Veneto.
La vulgata antitosiana poi si
nutre del tradimento degli ide-
ali primigeni: la Lega di Tosi
non ha nulla a che vedere, non
tanto con la Liga Veneta, ma
neppure col partito bossiano.
Il sindaco avrebbe liquidato
infatti non solo la secessione, ma anche il federalismo,
quindi ha aperto sul tricolore
e inquinato l’esperienza con le
liste personali, ergo gli elettori leghisti autentici se ne sono
andati. A questa vulgata s’era
unito, dopo la sconfitta alle politiche di febbraio, anche Zaia,
da tempo in urto con lo stesso
Tosi ma, stavolta, è stato prudente e dai toni, preoccupati
quanto concilianti.
Fra i bossiani fuori dal
partito, come Paola Goisis,
al disastro viene associato anche Bobo Maroni, reo di non
essersi recato a Treviso per
le elezioni. «Siamo al punto
di non ritorno. Maroni e Tosi
stanno facendo calare il consenso della Lega a percentuali quasi insignificanti per poi
poter creare la loro balena verde», riferendosi alla democrastianizzazione anzi alla doroteizzazione del movimento. Ma
l’ex deputata fu quella che, un
anno fa, si precipitò in via Bellerio a Milano per contestare la
defenestrazione bossiana. Sul
fronte opposto c’è chi annette
la sconfitta proprio ai problemi della gestione bossiana,
alle esasperazioni del Cerchio
magico dei suoi intimi, alle
gestioni creative dei fondi del
tesoriere Francesco Belsito
o, da queste parti, dell’ex capogruppo al Senato Piergiorgio Stiffoni che, pochi giorni
fa, ha patteggiato una condanna a due anni e mezzo per
ERA UN CITTÀ SIMBOLO IN LOMBARDIA COME VICENZA LO ERA IN VENETO
La Lega ha perso Brugherio (Brianza)
con uno scarto di 43 punti sul Pd
DI
GOFFREDO PISTELLI
T
utti ad aspettare di vedere rotolare la
testa di Flavio Tosi, segretario leghista veneto, per la disfatta di Treviso,
nessuno si preoccupa di quella di Matteo Salvini, numero uno della Lega Lombarda. Sul suo territorio infatti s’è prodotta una
delle sconfitte più pesanti per il Carroccio: a
Brugherio, provincia di Monza e Brianza. Qui
il sindaco padano uscente, Maurizio Ronchi,
al ballottaggio è stato umiliato con 43 punti
di scarto (71,8% contro 28,22%) dal candidato
del Pd. Come nel caso trevigiano, la Lega Nord
paga un prezzo simbolico molto alto. Che le
cose si mettessero al peggio lo si era capito
una settimana fa, quando Salvini era arrivato
in città a chiudere la campagna pro Ronchi e
aveva trovato solo un centinaio di persone, fra
appropriazione indebita, pur
restituendo i soldi al gruppo e
argomentando d’aver replicato «un metodo amministrativo
sulla base delle precedenti gestioni».
Su questa linea è assestato Tosi che rispedisce al mittente le richieste di presentarsi
dimissionario al consiglio nazionale, cioè veneto, di giovedì
a Padova. «La Lega», ha obiettato Tosi, «si tira dietro una
zavorra di episodi negativi che
ben si conoscono, ora dobbiamo
smetterla con le baruffe perché
i cittadini sono disinnamorati
della politica e ovviamente mal
sopportano i partiti lacerati».
cui alcuni militanti arrivati anche dai centri
vicini. A Brugherio, oltre al trend nazionale
corroborato dagli errori della gestione bossiana, il Carroccio non paga solo i rapporti, molto
conflittuali, con l’alleato Pdl. Qui ha pesato
anche la gestione controversa del progetto Decathlon, che doveva portare alla costruzione
del più grande centro della catena francese di
megastore sportivi, con annesso parco della
salute. Un progetto fortemente voluto dal sindaco Ronchi e osteggiato dagli ambientalisti
e dalla sinistra ma anche dalla Lega di Monza, tanto che a un certo punto, come raccontò
ItaliaOggi, i sostenitori del piano riuscirono
a perorarne la causa col Senatur in persona,
mentre i vertici del partito monzese investirono delle ragioni del no, il figlio del Fondatore,
Renzo Bossi.
© Riproduzione riservata
Non rivendica, il sindaco, il
suo modello di liste civiche che
aggreghino il voto moderato,
così come è accaduto due volte
a Verona per le sue trionfali
corse elettorali. Né ripete di
andare «oltre la Lega».
C’è poi un terzo filone,
più politico e più moderno ma
fortemente minoritario, quello
di Bepi Covre, imprenditore e
leghista antemarcia, e Marzio
Favero, sindaco di Montebelluna, i quali sono per declinare
il verbo federalista attraverso
modelli nuovi, riprendendo
un’azione politica dal basso
e partendo da quella sperimentata categoria di politici
che sono i tanti eroici amministratori locali del Carroccio:
gli unici che possono parlare
al mezzo milione fuggito. Gli
unici, come dimostra lo stesso
Covre, che collegano la disfatta
padana al piatto di lenticchie
dell’esperienza leghista in questi venti anni. Gli unici che, in
queste ore, paiono non ripetere
con Maroni, Roberto Cota e altri dirigenti, l’invettiva «contro
gli avvoltoi», che aspettano la
fine della Lega. Consapevoli
che agitare il nemico esterno
non serva a serrare le fila ma
parlare alla testa e al cuore
sempre.
© Riproduzione riservata
ERANO DEI RE DI COPPE E SONO IMPROVVISAMENTE TUTTI DIVENTATI DELLE SCARTINE DI BRISCOLA
Sono venuti a noia d’un tratto. Parlano e la platea sbadiglia
DI
F
DIEGO GABUTTI
abrizio Barca, che pure ne
è stato un ministro, riconosce
che il governo dei tecnici e dei
professori non ha combinato
granché (lui, Barca, avrebbe fatto di
meglio, fosse dipeso da lui). Iscritto da
poco al partito democratico, di cui sta
tentando la scalata, Barca dice anche
che il suo partito finora non ha combinato niente di buono (ma vedrete
quando il boss sarà lui). Idem l’Italia,
immagino: un secolo e mezzo di storia
patria (la monarchia, Garibaldi, i Fratelli Bandiera, il papato, Beppe Grillo,
il Dux, la repubblica e la resistenza,
Berlusconi, il terrorismo, il Festival
di Sanremo) ed è rimasta una mezza
espressione geografica.
Perché anche l’Italia, diciamocelo,
non ha combinato niente di ché. E il
mondo? Mai che il mondo ne azzecchi
una. Tocca a Barca cambiare il corso
delle cose (anzi tocca ai Barca presenti
in tutti gli schieramenti politici, non
solo ai Barca di destra e di sinistra,
ma anche ai Barca collocati nell’Altrove cosmicomico di cui straparlano
i mistici dell’antipolitica con gli occhi
rivoltati all’indietro e le braccia levate). Sarà lui (saranno loro) a salvarci
dalla rovina e dall’apocalisse.
Un tempo, quando si proponevano ai popolo come salvatori del mondo, che per sua natura è sempre sotto
minaccia, i leader si preoccupavano
d’apparire almeno un po’ carismatici.
S’agitavano sul palco dei comizi elettorali come Freddie Mercury e Mick
Jagger sotto i riflettori dei concerti
rock. Scrivevano il Mein Kampf, oppure Stato e rivoluzione, e spiegavano
alle folle che accorrevano sulle piazze
chi fosse il responsabile di tutti i loro
guai: gli ebrei, i sindacati, il capitalismo, il papa, il Grande Satana. Un
leader carismatico, anche se magari
non lo meritava, almeno se lo sudava,
il consenso. Montava il tendone e poi
via con i numeri da circo: il domatore di leoni, i trapezisti, gli elefanti e i
clown, la donna cannone.
E adesso guardate Barca, o meglio
guardate i Barca. Non fanno niente per
sembrare interessanti (anche se ci provassero, d’altra parte, non andrebbero
lontano). Osservano il popolo dall’alto
in basso, attraverso il monocolo, e hanno sempre l’aria un po’ schifata. Molto
eleganti e ben pettinati, hanno pochissime idee, mai utili, mai originali, che
tanto più sbandierano quanto più suonano incomprensibili e sciocche. Questi i Barca (i Comici, i Bobi, i Premier,
i Cavalieri) e questo (cioè il niente, e
anche meno) il loro carisma.
Che cosa distingue i leader da un qualsiasi loro elettore, di cui sposano l’opinione, banalizzandola e impoverendola, nell’illusione che le idee vecchie e
sempliciotte siano le più gradite alla
plebaglia? Metà almeno delle persone
che ciascuno di noi conosce (non una
delle quali è stata mai neppure tentata dall’idea di proporsi come salvatore d’alcunch) è almeno tre volte più
carismatica di tutti costoro. Giornalai
e baristi, postini, pensionati e librai:
persone divertenti e simmpatice, piene di buon senso, d’empatia. Ma il Comico? Ma il Cavaliere? Ma Barca? Ma
Matteo Renzi? Ma il Senatùr? Ma
Casaleggio? È certamente un errore
nostro, un errore degl’italiani, dei contribuenti, degli elettori, che non sanno
apprezzarli quanto meritano. Beppe
Grillo, per esempio, è di questa idea:
non avete voluto votarmi, mi dimezzate i voti, mi trattate come un politico
qualsiasi quando sono una specie di
Buddha o di Gesù, benissimo, allora
vedete un po’ d’andare dove vi mando, razza d’ingrati e di masochisti. Ma
intanto gli elettori non si scomodano
più, né per votarli né per acclamarli
sulle piazze.
Sono venuti a noia d’un tratto.
Parlano, e la platea sbadiglia. Promettono riforme e nessuno ci crede
(neanche più il presidente della repubblica, giudicando dal suo umore) o
anche solo li ascolta. Erano Re di Coppe; sono diventati scartine di briscola.
Anche la parola «riforma» ha perso il
suo appeal. Non c’è novità che - a furia
di parlarne per dieci, venti, trent’anni
- non invecchi e ingaglioffisca come la
Regina di Biancaneve dopo aver alzato il gomito con la pozione magica.
Mentendo, i leader carismatici d’una
volta promettevano meraviglie; questi
mentono e basta, anzi non mentono
neppure ma straparlano da soli, come
i barboni per strada.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PRIMO PIANO
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
9
Gli espulsi (e i delusi) dal M5S vogliono dar vita in Italia a questo nuovo movimento
Ppi, partito dei pirati italiani
Si ispira alla forza che ha avuto successo in Germania
DI
GIORGIO PONZIANO
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
A
rrivano i pirati. Vogliono spartirsi le spoglie
di Beppe Grillo e dei
suoi seguaci. L’obiettivo sono le prossime elezioni
politiche e le amministrative.
Sul barcone dei pirati salgono
gli ex 5stelle, quelli radiati ed
espulsi, poi i giovani della sinistra radicale, e qualche ex
deputato come l’Idv Franco
Barbato. Inoltre il Ppi, partito pirati italiani, sarà la sirena che cercherà di attrarre i
parlamentari orfani di stelle,
da Adele Gambaro, fresca
di cacciata, ad Alessandro
Furnari, Vincenzo Labriola, Marino Mastrangeli. A
Ferrara stanno già lavorando
per le amministrative del 2014.
Qui c’è Valentino Tavolazzi,
primo espulso da Grillo, è consigliere comunale e non ha mai
digerito quel provvedimento.
Adesso è approdato a quello
che a suo giudizio dovrebbe diventare un progetto nazionale
di democrazia dal basso, attraverso l’uso del web, senza capi
e diktat, una sorta di 5stelle
senza Grillo e Casaleggio, con
liste presentate in tutt’Italia. Il
bacino di riferimento si sovrappone a quello grillino. Il guru
fiutando odore di bruciato ha
depositato un simbolo, 5 stelle
e sotto, la scritta: pirati. Ma i
corsari doc non si fanno intimorire e assicurano che proprio
da Ferrara partirà la riscossa
antigrillo. Hanno già siti web,
facebook, twitter. «Useremo
la piattaforma di voto on-line
creata in Germania dal partito pirata - dice Tavolazzi, che
ha creato un gruppo collegato
al ppi e sta già lavorando alla
lista per le elezioni.- Vogliamo
spiegare ai cittadini che è possibile decidere in comunità per
una democrazia partecipata e
diretta. Il partito pirata è un
movimento politico europeista
che intende proseguire sulla
strada maestra tracciata dal
movimento 5stelle che però,
stando al voto e ai sondaggi,
ha disatteso le aspettative di
moltissimi elettori». Rispetto
ai 5stelle i pirati rivendicano
la democrazia interna, nervo
scoperto di Grillo. «Noi non
abbiamo un centro che propo-
ne e a cui tutto ritorna per la
decisione- spiega Gianfranco
Pozzati, portavoce ferrarese
del partito pirata - abbiamo
l’assemblea permanente composta da tutti gli iscritti e la nostra idea è quella dell’orizzontalità in cui ognuno può proporre
idee, votarle e decidere insieme
cosa deve fare il partito, il tutto
davanti a uno schermo e interagendo in rete». Anche Fabio
Reinhardt, deputato tedesco,
eletto dal piratenpartei nel
Land di Berlino, tiene a marcare le differenze dai grillini:
«C’è un elemento essenziale
che ci divide, noi pirati siamo
per una partecipazione dal basso mentre i 5stelle hanno una
struttura verticistica basata
sulla leadership di una sola
persona. Sono contento che da
noi in Germania non sarebbe
neppure possibile a una struttura simile presentarsi alle
elezioni, la legge tedesca lo
impedisce, sarebbe illegale in
quanto mancante di una struttura realmente democratica.
Tra le altre differenze vi è la
posizione sulla moneta unica,
noi siamo favorevoli all’euro,
siamo casomai per migliorare
l’integrazione dell’Europa, non
certo per smembrarla». I «pirati» sono nati in Svezia nel 2006
e si sono poi diffusi in altri paesi, ottenendo consensi soprattutto in Germania. Dal 2009
hanno due rappresentanti nel
parlamento europeo e altri nei
land tedeschi. Adesso vogliono
entrare anche nelle istituzioni italiane. «Per le prossime
elezioni - aggiunge Pozzati
- stiamo pensando di utilizzare il software liquid feedback
per far scegliere programma e
candidati ai cittadini». Dice un
altro pirata, Amedeo Nicoli:
«Anche se ci chiamiamo pirati
non si tratta di un gioco ma di
un movimento, un embrione di
partito che porta in se la fiamma del cambiamento. Cinque
anni fa se qualcuno vi avesse
detto che Grillo sarebbe diventato il secondo partito italiano,
voi ci avreste creduto»?
L’assemblea dell’Internazionale dei partiti pirata, l’organizzazione che coordina i partiti
presenti nel mondo, si è tenuta
alcune settimane fa a Praga.
Ha deciso che i pirati saranno
il primo schieramento europeo
a presentarsi alle elezioni come
partito unico, il partito pirata
europeo, Ppeu, proponendo un
programma elettorale comune
ratificato da tutti i partiti nazionali che prevede la tutela dei
diritti civili, la partecipazione
diretta, la trasparenza politicoamministrativa, la difesa delle
libertà digitali. «Le candidature
alle elezioni del 2014 saranno
la conclusione di un percorso in
divenire e comunque le decideranno i cittadini - dice Pozzati
-. Quello tra rete e democrazia
è un rapporto irreversibile; noi
puntiamo ad un sistema democratico orizzontale in cui le persone si confrontano da pari a
pari. Da noi nessuno ha la proprietà del simbolo o del nome, a
differenza del movimento 5stelle». Grillo è avvisato. Dovrà vedersela con l’arrembaggio dei
pirati oltre che col dissenso interno. Sta ancora leccandosi le
ferite per i risultati elettorali di
questi giorni e già si profilano
le amministrative del prossimo
anno, coi sondaggi che lo indicano all’ingiù.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
10
Mercoledì 12 Giugno 2013
PRIMO PIANO
Per non dover scegliere, per poter dare tutto a tutti, per poi anche perdere ogni cosa
Pronti a ri-spendere come prima
E a cercare degli alibi per sottrarsi alle responsabilità
DI
ADOLFO SCOTTO DI LUZIO
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
G
iuliano Amato e
Andrea Graziosi in
un libro sulle illusioni
italiane appena uscito
dal Mulino (Grandi illusioni.
Ragionando sull’Italia) offrono una prospettiva storica di
grande interesse per comprendere i venti anni che stanno
immediatamente alle nostre
spalle. Nel loro ragionamento
c’è spazio per una considerazione del posto che la politica
meridionale e in modo particolare l’esperienza bassoliniana,
che sicuramente ne ha simboleggiato il nuovo corso all’inizio
degli anni Novanta, hanno occupato nel ciclo riformistico di
quel decennio. Su queste note
varrebbe la pena aprire una
riflessione, perché mai come
in questi mesi, di fronte al disfacimento dell’esperienza di
de Magistris in una disperante
insignificanza, Napoli avverte
il bisogno di riannodare i fili di
un discorso storico-politico che
le permetta di superare il suo
stallo attuale.
Il ragionamento sull’Italia dei due autori è essenzialmente una riflessione sulla crisi
di un modello sociale affermatosi in Europa dopo la Seconda
guerra mondiale e della forma
politica che ne ha incarnato
promesse e speranze, la democrazia redistributiva. È dunque
una riflessione sulla cultura
politica e sulla strumentazione
intellettuale della sinistra, sul
mito della crescita e delle aspettative crescenti, nel momento
in cui si avvertivano gli effetti
della crisi fiscale dello Stato e il
bilancio della famiglia pubblica
diventava terreno di una drammatica alternativa: o la riforma
finanziaria o lo scontro di pretese e interessi contrastanti.
All’inizio degli anni Novanta la sinistra, o almeno una
certa sinistra ragionevole, si dimostrò all’altezza del compito
e avviò un nuovo ciclo riformistico destinato ad arenarsi nel
1998, dopo l’ingresso nell’euro,
ma prolungato stancamente
fino alle soglie del nuovo secolo. La caratteristica saliente
di quella nuova stagione era
l’impegno a fare direttamente i
conti con gli anni Settanta e con
il modello deleterio che allora si
era imposto.
Per la verità, qui, i due autori
si mostrano un po’ reticenti sulla debolezza di quella fase politica, sia riguardo alla determinazione con cui fu condotta sia
in riferimento alle fonti intellettuali che dovevano legittimarla.
Se è infatti sicuramente accettabile il riferimento alla saggezza politica di Vittorio Foa che
avvertiva sinistra e sindacato,
in modo particolare, che non si
poteva sempre stare dalla parte di coloro che hanno qualcosa
da perdere e dunque sono più
interessati a mantenere lo status quo se non ad aggravarlo,
è altrettanto evidente che la
svolta degli anni Novanta rappresentava la vittoria culturale
di quella corrente di pensiero
neoconservatore che proveniva
soprattutto dalla sponda americana dell’Atlantico e che nel
1976 aveva trovato in Daniel
Bell e nel suo libro sulle contraddizioni culturali del capitalismo una delle espressioni più
significative.
Molta della debolezza del
ciclo riformistico degli anni
Novanta in Italia è derivata
proprio dalla mancanza di questa filosofia pubblica e dagli automatismi intellettuali con cui
la nostra sinistra, anche quella
ragionevole, rispose appena
la stretta fiscale si allentò. La
stessa cosa che, d’altra parte, fa
ancora oggi: attendere spasmodicamente la crescita, coltivare
l’illusione che si possa poi ricominciare daccapo, appena la crisi faccia sentire un po’ meno il
suo morso. Questo è stato anche
il destino del riformismo meridionale degli anni Novanta, ben
presto sedotto e divorato dalla
sirena dei finanziamenti europei che presero a un certo punto
il posto dei flussi tradizionali di
finanziamento dello spesa pubblica, permettendo alla sinistra
al governo, a Napoli e alla Regione, di non scegliere, di dare
tutto a tutti, per perdere poi
ogni cosa di lì a poco.
Il merito del libro di Amato e Graziosi, tuttavia, consiste nel fornire una proposta
interpretativa dei nostri ultimi
vent’anni, che non schiaccia la
drammatica transizione repubblicana sul profilo stilizzato di
Berlusconi. Non solo gli ultimi
vent’anni non costituiscono un
blocco unico, ma nemmeno il
berlusconismo si può ricondurre a un tutto indifferenziato. C’è
stato, breve, presto sconfitto,
intellettualmente poco elaborato ma significativo e tale da
lasciare tracce non cancellate
nella vicenda pubblica del nostro Paese, un momento «liberale» tanto a sinistra che nella
nuova destra rappresentata da
Forza Italia al quale non può
non richiamarsi ancora oggi
un serio tentativo di riafferrare per i capelli il nostro Paese e
strapparlo al destino altrimenti
inesorabile del suo declino.
Il punto è che, confuso
dalla crisi profonda della
sinistra meridionale, il Sud
ha smarrito la prospettiva di
quegli anni. La cancellazione
del progetto riformistico dalla coscienza stessa della sua
opinione pubblica ha finito
per schiacciare il Mezzogiorno
d’Italia sullo sfondo tenebroso
dell’ ossessione paranoica di
gomorra. Il mondo oscuro della
malavita è stato da questo lato
dell’Italia la versione locale del
moralismo antiberlusconiano a
livello nazionale. Era la nostra
speciale rappresentazione del
male. In questa notte in cui
tutto sfumava in una cupezza
indistinta è potuta maturare
la patetica rivoluzione di de
Magistris, che ha incarnato
al meglio la declinazione napoletana di un moralismo impolitico di cui tutto il Paese si
è nutrito in questi anni.
dal Corriere
del Mezzogiorno
E IMPONE IL TRACCIAMENTO DELLE PRATICHE PER NON FARLE GIACERE
L’assessore campano Martusciello
ordina l’uso del lei con i cittadini
DI
B
ANGELO AGRIPPA
enché poi sia stato abbondantemente
incoraggiato, il «lei» ripristinato nel
linguaggio comune è stato considerato, soprattutto nel Meridione, dove il
«voi» ha spadroneggiato a lungo) un pronome
allocutivo insidioso, quasi una spinta proditoria alle spalle, spesso causa di inciampi nella
coniugazione del verbo e di frasi sghembe che
come percorsi accidentati spuntati dietro a
una curva mandano gambe all’aria qualunque
concentrazione. Insomma, il «lei», al Sud, è
rimasto un po’ forestiero. Con quel suo narcisistico distacco settentrionale, poco disponibile
ad entrare in confidenza. Tutto vero. Tanto che
in una circolare interna, diffusa tra i dipendenti, l’assessore alle attività produttive della
Regione Campania, Fulvio Martusciello,
è stato indotto a prendere carta e penna per
raccomandare l’uso del «lei». Anzi, per sancirne
l’ufficialità. «Colgo l’occasione», scrive Martusciello rivolgendosi al coordinatore dell’area,
vale a dire al vertice amministrativo del suo
assessorato, «affinché inviti tutti i dirigenti a
rivolgersi con il lei a qualsiasi utente che interagisca con questa area anche in presenza
di rapporti di amicizia consolidati che potranno svilupparsi nelle forme confidenziali al di
fuori dell’orario di ufficio». Si vede che negli
affollati uffici della Regione Campania la confidenzialità è tale da far cadere ogni barriera
di carattere formale tra dirigenti, impiegati e
cittadini-utenti. Nella stessa circolare, Martusciello chiede ai dirigenti di rendere tracciabile
ogni pratica che sia oggetto di valutazione da
parte degli uffici dell’assessorato regionale alle
attività produttive: «Al fine di ottimizzare il lavoro dell’area da Lei coordinata» scrive ancora
l’assessore della giunta Caldoro, rivolgendosi
sempre al coordinatore. «La invito a voler rendere edotti i dirigenti di specificare in calce ad
ogni richiesta quando questa è stata assegnata
e quando viene lavorata. Ciò al fine di ridurre
a zero il tempo in cui la singola pratica giaccia
senza lavorazione. Comprenderà la necessità
assoluta che il privato che interagisce con la
pubblica amministrazione abbia tempi certi e
anche in presenza di risposte negative».
dal Corriere del Mezzogiorno
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
PRIMO PIANO
PERISCOPIO
LETTERE
Evitate di volare con Iberia, ragazzi
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
11
Racconto, per evitare che si ripeta con altri, il calvario
della mia valigia regolarmente imbarcata a Milano
Linate con il volo (a prezzo pieno) diretto a Madrid in
partenza dall’aeroporto milanese alle 7 del mattino
dello scorso venerdì 7 giugno . Al momento dell’arrivo,
alle 11 dello stesso giorno, ho atteso invano la consegna della mia valigia che, assieme ad almeno dieci
altre, non era atterrata nella capitale spagnola. Faccio
molto fatica a trovare l’ufficio informazioni adeguatamente mimetizzato in quest’immenso aeroporto
deserto. Finalmente lo trovo. C’è personale che non
parla inglese o lo farfuglia in modo incomprensibile.
Mi si dice, strabuzzando gli occhi e facendo gesti con
la mano, che il bagaglio non è stato imbarcato a Milano per errore e che mi sarà consegnato direttamente
all’albergo Ritz nella serata stessa di venerdì.
Allerto il personale dell’albergo (professionalissimo,
questo, chapeau!) di seguire il recupero della valigia.
A sera avanzata apprendo che la valigia non arriverà perché è stata inviata a Francoforte (sempre per
sbaglio; meno male, perché, se fosse stato uno scherzo, sarebbe uno scherzo pesante). Mi si assicura però
che la valigia mi sarà sicuramente recapitato nella
tarda mattinata del giorno dopo, sabato. Ovviamente
attendo invano.
Il concierge dell’albergo bracca da vicino il personale
Iberia fino a che viene a sapere che la valigia («certo
che c’è»!) anziché andare da Francoforte a Madrid
(«non si sa perché») è andata a Parigi. Comunque,
a questo punto, dicono, è sicuro che la valigia sarà
consegnata direttamente al Ritz entro la mattinata
del giorno dopo, cioè domenica. «Anche se è un giorno
di festa?», faccio chiedere dall’albergo. La risposta è
secca, gagliarda e sicura: «Certo, che crede, noi lavoriamo tutti i giorni». «Ah, beh, sì beh» mi viene di
canticchiare alla Enzo Jannacci giusto per far sbollire
la rabbia. Non proseguo, tanto il copione lo avete capito ed esso si è ripetuto come un rosario.
Al momento in cui vi scrivo, alle 20 di martedi 11
(cinque giorni dopo il maledetto imbarco della mia
valigia su un aereo dell’Iberia) la valigia non mi è
ancora stata recapitata. Non voglio nemmeno che mi
dicano dove si trova. A questo punto vorrei solo che
me la riportino. Ma l’Iberia non ce la fa. Se volete, in
futuro, usare questa compagnia, pensateci, ragazzi.
Pensateci sul serio.
Guido Gattamelata - Milano
Sei mesi per (non) cambiare indirizzo
Nove anni di residenza presso la sua attuale abitazione e una coda di un’ora all’Inps di Milano quando
era incinta al settimo mese di gravidanza, non sono
bastati alla mia compagna (che nel frattempo ha dato
alla luce un bellissimo marmocchio) per vedere vinta
la sua personale battaglia contro i mulini a vento
della burocrazia italiana che sembra andare in tilt
ogniqualvolta un cittadino cambi indirizzo anche
all’interno dello stesso comune. Colpa di procedure
borboniche che complicano la vita ai cittadini e alle
imprese, innescando spesso, in condizioni di particolare disagio e frustrazione, tragedie della disperazione
come quella di Ercolano.
Ieri la mia compagna, non riuscendo ad accedere online al portale dell’Inps, ha scoperto che la variazione anagrafica chiesta di persona, a gennaio, quasi
implorando l’operatore di front office dell’Inps, non
è ancora stata presa in carico dall’ente. Sono passati
sei mesi. Nel mondo civile si aprono le imprese in un
giorno e si fa tutto con l’autocertificazione. Ma noi
siamo l’Italia, non a caso collocata al 25° posto sui
27 paesi dell’Ue (e all’84° nel mondo) nella classifica della semplificazione burocratica. Se ci sente, il
ministro della funzione pubblica D’Alia (che proprio
oggi porterà in preconsiglio dei ministri il ddl sulla
semplificazione) batta un colpo.
Francesco Cerisano, Milano
Quale padiglione ti è piaciuto di più?
Stralci di conversazione a una festa del jet set milanese.
«Sei stato all’inaugurazione della Biennale di Venezia?»
«E certo che ci sono stato…»
«Beh, cosa hai visto di bello? Quale padiglione ti è
piaciuto di più?»
«Padiglione?!?!? Ma all’inaugurazione della Biennale
di Venezia si va per andare alle feste, mica per vedere
i padiglioni…».
Mario Rossi - Milano
DI
PAOLO SIEPI
Fra le primissime riforme
a cui saranno chiamati gli
82 saggi (cioè i 40 saggi del
8
Comitato parlamentare, coC
stituito da 20 saggi deputati
st
e 20 saggi senatori, i 35 saggi
con potere consultivo scelti
co
sette saggi, con compiti redadal governo e i set
zionali) ci sarà quella per ridurre il numero dei
saggi. Mattia Feltri. la Stampa.
Centrosinistra - Ma come abbiamo fatto?
Jena. la Stampa.
«La crisi attuale è più difficile da gestire e
più complessa di quella del ‘29 per le caratteristiche strutturali che hanno cambiato alcuni
paesi, è una crisi che non vuole andare via, ma
finirà anche questa». Fabrizio Saccomanni,
ministro dell’economia. La «Repubblica
delle idee» a Firenze.
Il Papa incontra Napolitano e ringrazia gli
italiani: «Mi avete fatto sentire a casa». Anche qui, come in Argentina, c’è aria di default.
Spinoza. Il fatto.
Una svalutazione dell’euro deve avvenire il
prima possibile. Marco Tronchetti Provera. Consiglio delle relazioni Italia-Usa a
Venezia.
Se è vero che alle politiche Bersani ha calciato fuori rete un rigore a porta vuota, ora
che al Pd ne hanno fischiato un altro ai tempi
supplementari, chi tirerà? MF.
Il parlamento oggi non serve praticamente
a nulla. Si limita a emettere sussurri, rantoli,
gemiti come un corpo in agonia. Le camere
sono un luogo di nominati che
pigiano bottoni a comando e
approvano le leggi del governo. Il parlamento perciò potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. È un
simulacro, un monumento ai
caduti, la tomba maleodorante
e della Seconda
repubblica. O lo seppelliamo o lo rifondiamo.
Beppe Grillo, sul suo blog.
Da genitore 1 a genitore 2, passo e chiudo
la famiglia. Non è una comunicazione in codice della Volante ma è il nuovo codice della
famiglia già adottato in mezz’Europa e, prima
o poi, anche da noi, che siamo provinciali e ci
adeguiamo sempre «all’estero» come dicono gli
idioti. La famiglia finisce in coda, prendi il numeretto e ti metti in fila. Magari sarà previsto
anche un genitore 3, 4 e così via. Non importa
il sesso e l’effettivo rapporto col minore, basta
avere i numeri. L’abolizione del Padre, ente
superfluo, ha preceduto solo di qualche anno
la soppressione di un altro ente inutile, la
Madre, anzi la mamma come la chiamavano i
mammiferi preistorici. Marcello Veneziani.
Il Giornale.
Adorabile paese, l’Italia. Anche adesso che
indossa il sorriso triste del pagliaccio. Giuliano Sangiorgi, cantautore dei Negramaro.
la Repubblica.
Carlo De Benedetti spesso
parla a bischero sciolto e si
p
abbandona a giudizi affreta
tati che gli procurano replita
che al veleno. È accaduto nel
ch
2010 con Massimo D’Alema,
2
accusato dall’Ingegnere di
a
Il primo era di «stare
due crimini nefandi.
nefan
ammazzando il Partito democratico» in combutta con un tal Bersani «assolutamente inadeguato come leader». Il secondo delitto era
di «non aver fatto niente nella vita». Mentre
quel derelitto di Bersani chinò il capo e non
replicò, Max sganciò sull’Ingegnere una bomba
tossica. Senza neppur nominarlo, lo bollò così:
«Anche nel nostro campo ci sono tanti imprenditori che vogliono fare i Berlusconi di sinistra
e cercano di condizionare la politica. Ma sono
dei Berlusconi di serie B, dei berluschini».
Giampaolo Pansa. Libero.
Abbiamo solidarizzato col dg Rai, Gubitosi,
che aveva descritto le reiterate molestie, ai limiti dello stalking, di cui è oggetto dai p
politici
raccomandatori di Giovanni
Minoli. Motivo: il mancato
rinnovo del suo contratto di
consulente-pensionato che negli ultimi tre anni gli ha consentito di gestire 18 milioni
di soldi pubblici per celebrare
degnamente i 150 anni dell’Unità
nità d’Italia, o,
già che c’era, i 151 e i 152 (e chissà, magari, si
sarebbe arrivati ai 200, se l’arido dg della Rai
non avesse deciso che poteva bastare). Marco
Travaglio. Il Fatto quotidiano.
I napoletani, per descrivere il loro sindaco sono, come
al solito, creativi. Giggino a
a
manetta (da magistrato che
m
incarcerava), Giggino o’ skipin
per (omaggio all’America’s
p
Cup), Giggino o’ scassatore
C
o’ floppe (sta per flop),
(rottamatore), Giggino
Gi
Giggino a’ promessa (alla bulimia verbale non
sempre corrispondono i fatti), Giggino ‘ncoppa
a gaffe («Napoli è più sicura di Bruxelles» per
dirne una). Così canta Napoli. Aldo Grasso.
Corriere della Sera.
La scuola certo: era rassicurante entrare
nella scuola Fiat a 15 anni e uscirne da «anziano Fiat» nei necrologi della Stampa. La
scuola (statale) è certamente in ritardo nel
dare le competenze di cui c’è bisogno: colpa
della finanza? Esiste la formazione online in
quantità smisurata, anche di qualità: ed è perlopiù gratuita che si sostiene con gli strani
meccanismi della finanza. Franco Debenem
detti. Corriere della Sera.
d
Le domeniche a piedi costano. Costano percché bisogna pagare gli straordinari ai vigili,
perché i mezzi pubblici hanno biglietti speciap
lli. In sostanza i soldi delle tasse dei residenti
vengono utilizzati per un’iniziativa che non
v
porta reali benefici. Non diminuisce lo smog
e il traffico nei giorni feriali. Se questi soldi,
pochi e sudatissimi, fossero stati utilizzati per
tracciare anche un metro di pista ciclabile in
più, sicuramente avrebbero portato benefici
duraturi. Volete che la gente vada di più con
i mezzi pubblici o in bicicletta? Fornite più
mezzi pubblici o più piste ciclabili. Sandrone
Dazieri, Corriere della Sera.
Per uscire dalla crisi abbiamo pronta, a costo zero, una straordinaria e ineguagliabile
ricchezza, che è il turismo culturale, artistico
e paesaggistico. Può essere valorizzato infinitamente di più, con iniziative che non costano
nulla ma che però richiedono una forte e credibile leadership a livello industriale, politico e
sociale. Ad essa si devono accompagnare una
mentalità organizzativa e la capacità di motivare soprattutto i giovani. Il nostro petrolio è
«vivere bene»: siamo circondati di cose e posti
belli, di opere d’arte e monumenti che il mondo
ammira e ci invidia, di armonie, suoni sapori,
antichi mestieri pregiati. Tutto questo è una
risorsa economica fantastica. Nerio Alessandri, fondatore e presidente del Technogym. La Repubblica.
FAHRENHEIT - Tirar tardi la notte. Dizio
Dizionario satirico.
Un donna può chiedermi
tutto salvo fare le veci del
marito. Roberto Gervaso.
Il Messaggero.
Tutti parlano di creatività. Ma cos’è questa creatività? Ai miei tempi non si creava,
si faceva. Io non creo, faccio. Carlo Fruttero, in La mia vita con papà di Maria
Carla Fruttero, Mondadori.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
12
Mercoledì 12 Giugno 2013
PRIMO PIANO
E anche della Francia. Ma i tre paesi hanno delle retribuzioni lorde che sono simili
Produciamo metà auto della Spagna
Pesano la troppa burocrazia e la giustizia imprevedibile
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
I
ANDREA GIURICIN
l costo del lavoro non è tutto.
È questo il risultato dell’indagine di Towers Watson
che compara la retribuzione lorda in nove paesi europei.
Secondo tale studio, il costo del
lavoro italiano è simile a quello francese e spagnolo, almeno
per quanto riguarda gli operai
specializzati. Tale indagine è
interessante perché evidenzia
alcuni elementi molto importanti per quanto riguarda il mondo del lavoro
italiano.
In primo luogo, il
problema non deriva
direttamente dal settore privato. La remunerazione media è infatti
cresciuta meno di quella pubblica nell’ultimo
decennio, dimostrando
che una buona parte dei
problemi sono piuttosto legati
al settore pubblico. L’altro dato
interessante è quello relativo
al cuneo fiscale. Se le retribuzioni lorde sono simili, è certo
che in Italia il cuneo fiscale è
uno dei più elevati d’Europa e
incide profondamente sulla retribuzione netta. Questo punto
non interessa direttamente le
aziende, ma i lavoratori, che si
ritrovano in busta paga uno stipendio relativamente basso. Se
compariamo il dato italiano con
quello spagnolo, la nostra pressione fiscale è eccessivamente
più elevata.
Lo studio inoltre evidenzia direttamente quello che
è il problema della produttività. Avere un costo del lavoro
elevato non è l’unico elemento
importante. Infatti, il costo del
lavoro per unità produttiva è
quello che conta maggiormente e quello italiano è uno dei
più elevati in Europa. Non
interessa dunque a un’azienda avere un costo del lavoro
elevato o meno, se le risorse
umane sono molto efficienti. È
essenziale andare a studiare
il costo del lavoro per unità
produttiva per vedere meglio
le problematiche italiane.
Inoltre, al fine di attrarre gli
investimenti stranieri, è essenziale eliminare o almeno
risolvere in parte le problematiche maggiori che affliggono
il nostro Paese. La lentezza
burocratica alza delle barriere
invisibili che, di fatto, limitano
l’arrivo delle imprese che vogliano produrre occupazione
nel nostro territorio. Secondo
lo studio «Doing business»
della Banca Mondiale, l’Italia
è in coda alla classifica per le
difficoltà che crea alle aziende
per stabilirsi.
L’incertezza nell’avere i
permessi per iniziare a produrre è un altro motivo per il
quale le imprese straniere non
vengono nel nostro Paese. Se
dalla fase di progettazione a
quella di realizzazione di un
magazzino ci vogliono diversi anni in Italia e centinaia
di firme di autorizzazione, si
comprende bene perché
vi sia una certa reticenza
nell’investire da noi.
Vi è poi un punto dolente: la lentezza della
giustizia. In Italia ci vogliono circa dieci anni
in media per arrivare
alla fine di un processo
civile. Quale azienda è
disposta a sostenere un
costo del genere e un’incertezza di tale portata? Nessuna o molte poche. Un esempio
interessante arriva dal mondo
dell’automotive. Perché nessun
politico si chiede il motivo per
il quale in Italia si fabbricano
ormai circa la metà dei veicoli
che si producono in Repubblica
Ceca o circa un terzo di quelli
prodotti in Spagna e Francia?
Non è solo questione di costo del
lavoro, variabile che può valere
in parte per la Repubblica Ceca,
ma è l’insieme delle debolezze
italiane che non permette al nostro Paese di svilupparsi.
IlSussidiario.net
GIÀ SOCIO DI TRONCHETTI IN CAMFIN
In concordato preventivo
l’Afi di Haggiag
DI
ANDREA GIACOBINO
F
inisce in concordato preventivo la Attività Finanziarie Immobiliari (Afi), holding che fa capo al finanziere Roberto Haggiag, socio della prima ora di
Marco Tronchetti Provera in Camfin. Nei giorni
scorsi, durante un’assemblea straordinaria dove Haggiag
era presente attraverso la controllante, la lussemburghese
Afi International, l’amministratore unico Lamberto Poggi
ha comunicato che «la società si è trovata nell’impossibilità
di onorare con regolarità gli impegni assunti con i fornitori».
Si sono esperite strade alternative al fallimento, optando
per la richiesta depositata al tribunale di Roma di un concordato preventivo con riserva.
I sintomi della crisi di Afi erano visibili fin nella relazione sulla gestione al bilancio 2011 chiuso con un perdita di
1,3 milioni che era stata riportata a nuovo aggiungendosi agli
1,8 milioni di passivo da precedenti esercizi. Il bilancio era
stato redatto secondo criteri di continuità aziendale ma Poggi
sottolineava che «il difficile accesso al credito e il sensibile
rallentamento dei tempi di vendita delle iniziative in corso
hanno significativamente appesantito il cash flow».
A fronte di un patrimonio netto di 7 milioni, Afi è appesantita da debiti verso banche (CariParma, Banca Popolare
dell’Etrutria e del Lazio, Banca Popolare di Roma e Banca
Popolare di Novara per oltre 30 milioni. Il totale dell’attivo
di 38,8 milioni è costituito da immobili (4 milioni) e immobilizzazioni finanziarie per 21,8 milioni dove spiccano le quote
dello 0,76% in Camfin (in carico a 4,8 milioni) e in Intermedia
Holding (3,6 milioni), peraltro in pegno rispettivamente a Popolare di Roma e Popolare dell’Etruria e del Lazio. Ci sono poi
le partecipazioni dirette di Haggiag tra cui una importante
iniziativa immobiliare a Faenza per realizzare il progetto di
un centro commerciale.
© Riproduzione riservata
A VERONA, SUGLI 800 CHE IN ITALIA LAVORANO. PRODUCONO PANETTONI DI QUALITÀ
La cooperativa Giotto dà lavoro a 120 reclusi
DI
PAOLO MASSOBRIO
U
n altro giorno è iniziato
sfogliando i giornali, con
le pagine della politica
che volano via: se non
ci fossero, se quelle notizie venissero essenzializzate, sintetizzate,
insomma ridotte, il quotidiano ci
starebbe più simpatico. E invece
si insiste, quasi che il quotidiano
autorevole abbia ancora la presunzione di appassionare i lettori
alla politica, non sapendo che la
politica c’entra sempre di meno
con i partiti, le cui beghe non interessano più alla gente che in
qualche modo vive e, vivendo, si
appassiona a qualcosa (d’altro).
Sulla Stampa invece ho letto una bella pagina sul lavoro
nel carcere di Padova dove la Cooperativa Giotto dà impiego a 120
reclusi (in totale, in Italia lavorano solo in 800. Un bel record). In
quella cooperativa ci lavora il mio
amico Matteo, che ogni mattina,
quando esce di casa e va a fare
quel lavoro strano per cui deve
mollare il cellulare, ha in mente
l’idea che nessun uomo è fatto per
perdersi, ma per ritrovarsi. E il
lavoro conduce a una cosa del genere. Anzi, un lavoro «ben fatto»
(come scrive Peguy), che li porta
a sfornare uno dei prototipi di panettone più buoni d’Italia.
L’altra sera ero a Verona,
nella bellissima piazza san
Zeno e Luigi mi ha invitato al
Calmiere, un bel ristorante, nato
come vineria nel 1919, che dà sulla piazza. Ed è sempre pieno di
gente. Abbiamo mangiato bene,
abbiamo bevuto Ripasso e Amarone, e quando ci siamo seduti nel
dehor, il patron Piero si è seduto
con noi. Suo figlio, il giorno dopo
avrebbe inaugurato la ristorazione nella piscina del Centro Natatorio Santini, ennesima sfida pensando che quest’anno in vacanza
– dicono le previsioni – ci andrà
un italiano su due. Ma quello che
mi ha colpito di Piero è stata la
sua passione: l’associazione Abeo
(Associazione Bambino Emopatico Oncologico), dedicata ai bambini con gravi malattie, perché
possano avere una degenza non
isolata e possibilmente felice. E
ne ha inventate di tutti i colori,
persino un sistema video che fa
dialogare i bambini coi compagni
di scuola, che dai banchi incoraggiano, sorridono, scherzano.
Mi han detto che questa associazione è al primo posto
del 5 per mille a Verona, per dire
cos’è il gradimento, cos’è che appassiona e muove la gente. Lui
ha fatto questo, nel 1988, dopo
che la sua bambina è andata in
paradiso, a seguito di una malattia inguaribile. E mentre vedevo
sua moglie Morena sfilare alle
23 dopo il servizio, mentre parlavo con lui che chiudeva una
dura giornata di lavoro pensavo:
«Non sembrano neanche stanchi,
eppure hanno lavorato sodo». Ma
dev’essere questo il volto della letizia che cambia la prospettiva.
Come mia moglie, che domenica
mi ha chiamato alle 7, sul cellulare, dopo aver fatto 28 chilometri
a piedi, per tutta la notte, da Macerata e Loreto, insieme ad altre
100 mila persone, in pellegrinaggio dalla Madonna. Ed era felice,
nonostante la fatica. Era felice
come la moglie di Piero, come
Matteo, come chi nella vita cerca
aperture nella direzione di qualcosa che corrisponda all’animo
umano. Il contrario della chiu-
sura, sul perimetro delle piccole
cose che riusciamo a misurare...
e a comprendere.
E a proposito di corrispondenza, ha destato simpatia
quella notizia sulla prima pagina
del Corsera, di Papa Francesco
che ha salutato Emma Bonino
con il sabaudo «Cerea», che significa «vostra signoria». La sera
stessa aveva chiamato al cellulare il vescovo di Macerata per salutare i pellegrini, dicendogli che
il pellegrinaggio è il paradigma
della vita, dove bisogna mettere
in conto anche il Signore delle
Sorprese. Fra poco diranno che
questo Papa è un grande comunicatore, visti i lanci in prima
pagina che si sta guadagnando
di giorno in giorno. In realtà è un
uomo lieto e spontaneo, che va al
cuore di ciò che la gente attende.
E inconsapevolmente sta segnando una strada anche alla politica,
anche ai giornali, anche a tutto
ciò che, viziato di autoreferenzialità – rischia una deriva, senza
nemmeno un punto di fuga... che
ragionevolmente si chiama sorpresa. O anche «Mistero».
ilSussidiario.net
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Mercoledì 12 Giugno 2013
13
L’australiano May-Welby è stato riconosciuto privo di sesso sul certificato di nascita
Al di là dell’uomo e della donna
Gay e trans tagliano un traguardo a lungo inseguito
DI
ALESSANDRA NUCCI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
«S
ex: not specified» (sesso non
specificato) è
oggi una dicitura ufficiale dei certificati di
nascita in Australia. Norrie
May-Welby, 52 anni, un australiano che afferma di non
essere né un uomo né una
donna, è stato ufficialmente
riconosciuto come privo di
sesso sul suo certificato di
nascita. L’ufficializzazione
su questo certificato rappresenta un passo più avanzato rispetto alla dicitura sul
solo documento di identità,
perché attesta ufficialmente
una diversità congenita, connaturata fin dalla nascita. Un
traguardo a lungo inseguito
dalle comunità Lgbt (lesbiche,
gay, bisessuali e transgender)
e sempre ostacolato dal dato
cromosomico.
Di origine britannica, Welby era nato uomo, ma si sottopose a un’operazione chirurgica per cambiare sesso
nel 1990, a 28 anni. Quando
però l’esperienza come donna
si rivelò infelice, optò per la
condizione di neutro, ingaggiando una battaglia legale
con lo stato del New South
Wales per farsi riconoscere
come sexless, privo di identità
sessuale, fin dalla nascita.
In una prima fase Welby
aveva vinto la sua battaglia,
costringendo il New South
Wales, nel 2010, ad alterare
il certificato di nascita, inserendo accanto a maschile e
femminile anche la categoria
«non specificato». In seguito
la decisione fu ribaltata, ma
Welby fece ricorso. Oggi, a distanza di tre anni, l’australiano ha vinto nuovamente
la sua causa: la Corte suprema del New South Wales ha
stabilito definitivamente che
non esiste l’obbligo legale di
specificare se si è maschi o
femmine, ma si deve essere
liberi di optare per una terza
categoria sessuale, non specifica.
Si tratta di una novità, soprattutto per il fatto di investire il documento di nascita.
Nel 2011 l’Australia aveva già
introdotto nuove regole per i
Norrie May-Welby
propri passaporti, che permettono ai residenti di identificarsi non solo come maschio
o femmina, ma anche come
undetermined (indeterminato). Nello stesso anno anche il
ministero degli interni britannico aveva comunicato che, in
nome dell’uguaglianza transessuale, stava prendendo
in considerazione l’ipotesi di
omettere ogni riferimento al
sesso dei titolari di passaporti. Gli oppositori, però, avevano stoppato il provvedimento
asserendo che avrebbe posto
Le femministe ebree guadagnano terreno a Gerusalemme
un peso indebito sull’agenzia
frontaliera, anche a causa
delle incertezze operative sul
modo in cui attuarlo.
Non mancano neppure
tentativi di allevare bambini
neutri, come quelli dei canadesi Kathy Witterick e
David Stocker, che, già genitori di due maschietti, nel
2011 hanno annunciato l’intenzione di crescere il proprio
terzogenito come genderless
(privo di genere) in «omaggio
alla libertà e alla scelta». In
attesa di conoscere le reazioni
del piccolo, di nome Storm,
esiste già una casistica di
riferimento in tema di educazione a una sessualità diversa dal dato anatomico. In
particolare, si segnala l’esperimento scientifico effettuato
negli anni 70 dal dottor John
Money, della Johns Hopkins
Hospital di Baltimora, su un
bambino che da neonato, a
causa di un errore alla circoncisione, era rimasto mutilato del pene. Trattato con
ormoni e allevato dai genitori
e dagli psicologi a considerarsi femmina, non accettò mai
l’identità che gli era stata
assegnata.
Ciononostante, il caso fu a
lungo riportato come un successo in pubblicazioni del settore, in base a quanto riferito
dallo stesso scienziato.
La storia vera, finita con il
suicidio in età adulta dell’ex
bambino-bambina e, a distanza di due anni, del suo fratello gemello, è stata raccontata
da John Colapinto nel 1997
nel libro As Nature Made Him
(Come natura l’ha fatto).
© Riproduzione riservata
I valori sono tornati a gennaio 2011
Israele, pregare al Muro Mai così basso
senza discriminazioni l’oro a Londra
DI
C
ANGELICA RATTI
hi ci è stato di recente, al Muro del pianto, a Gerusalemme, luogo sacro per la
preghiera degli ebrei, ha potuto avvertire le tensioni che da qualche tempo
coinvolgono gli ultraortodossi nei confronti delle
femministe che rivendicano di poter pregare a
modo loro nello spazio a loro riservato. Ci hanno messo vent’anni
per ottenere il diritto
di pregare, di leggere
la Torah e di cantare
ad alta voce davanti
al Muro. E ora il luogo
più sacro per gli ebrei
sta diventando teatro
di una nuova prova di
forza in occasione delle cerimonie religiose.
Un gruppo di trecento
femministe ebree si
sono trovate ad avere
a che fare con un gruppo di 200 ebrei ultraortodossi furibondi per il loro modo di pregare che
non condividono e ritengono essere una «desacralizzazione» del Muro del Pianto. Per evitare
che si arrivasse al parapiglia generale la polizia
aveva preso le sue precauzioni che hanno evitato
che l’atmosfera si surriscaldasse troppo. Questo
è un secondo punto a favore delle femministe
ebree dopo quello d’aver ottenuto dal tribunale,
un mese fa, il diritto di pregare come vogliono.
Ma la prima volta che ci avevano provato furono
contestate dagli ultraortodossi che avevano ritenuto loro preghiera delle femministe ebree un
vero affronto fatto a loro. Così, gli ultraortodossi
avevano lanciato un appello per una mobilitazione generale, ma senza trovare troppo seguito,
se si esclude la risposta di qualche seminarista.
Per questo, ha parlato di vittoria storica Anat
Hoffman che guida le «Femme du Mur» che hanno cantato l’inno nazionale alla fine della cerimonia religiosa. Consapevole, però, che quella
che ha definito «la liberazione del Muro» è ancora lontana dall’essere raggiunta. La polemica
non è soltanto di natura religiosa. Le «Femme
du Mur» raggruppano soprattutto rappresentanti delle correnti
liberali e conservatrici dell’ebraismo,
maggioritarie negli
Stati Uniti, ma minoritarie in Israele che
deve fare i conti con
i sostenitori dell’ultraortodossia. Questi
hanno una visione
molto più stringente
della pratica religiosa
e controllano il Muro
del Pianto e le istituzioni religiose. Il gruppo delle «Femme du Mur»
è insorto contro le discriminazioni delle quali
sono vittime, dicono, le donne ebree. E hanno
dichiarato chiaro e tondo di non accettare che
il Muro del Pianto sia una sinagoga ultraortodossa dove agli uomini viene riservato il 75%
del Muro per pregare, mentre le donne si devono
accontentare dello spazio che rimane. In questa
battaglia la leader Anat Hoffman ha pagato di
persona: l’anno scorso è stata più volte arrestata
e apostrofata durante le manifestazioni per aver
pregato a voce alta e per aver vestito lo scialle
della preghiera prima ancora che la giustizia
si pronunciasse a favore del nuovo corso per la
preghiera delle donne.
© Riproduzione riservata
DI
MASSIMO GALLI
L’
oro continua la sua discesa. Ieri a Londra il
metallo giallo si è portato sotto la soglia di
1.370 dollari l’oncia, ai minimi
da tre settimane, per poi recuperare nel pomeriggio e chiudere a 1.374. Si tratta pur sempre
di quotazioni basse: da inizio
anno i valori
sono diminuiti di quasi il
20%, molto
distanti dalla
vetta di 1.900
dollari toccata
nel settembre
2011. Allora
diversi osservatori avevano previsto che l’oro avrebbe
superato la barriera dei 2 mila
dollari. Cosa che, invece, non si
è verificata.
La flessione delle quotazioni
ha registrato un’accelerazione
tra aprile e maggio. Contemporaneamente, non a caso, la borsa di New York conosceva una
spettacolare progressione. Gli
investitori sono tornati a credere nella capacità di crescita
dell’economia americana e ora
preferiscono puntare sui titoli
azionari, che offrono rendimenti allettanti. Il valore di bene
rifugio, tradizionale per l’oro,
ha cominciato a sgonfiarsi.
Un ruolo determinante nello
spostamento delle strategie di
investimento è giocato dalla
sensazione che la Fed, la banca centrale Usa, si avvii verso
una riduzione delle politiche
di quantitative easing (alleggerimento quantitativo), che
l’hanno vista negli ultimi anni
acquistare massicciamente titoli obbligazionari in mano
alle banche
per immettere liquidità
nel sistema.
In questo
caso il dollaro
avrebbe buone possibilità
di rivalutarsi
e questo determinerebbe una
ulteriore perdita di interesse
per il metallo prezioso.
C’è chi, come l’economista
americano Nouriel Roubini,
non ha dubbi: la corsa all’oro è
finita e le quotazioni sono destinate a scivolare intorno a mille
dollari nel 2015. Quanto alla
valutazione in euro, il ribasso
è meno significativo: da inizio
anno il lingotto è sceso del 15%.
Il marengo, la moneta francese
da 20 franchi, attualmente vale
intorno a 206 euro rispetto ai
240 di gennaio.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
14
Mercoledì 12 Giugno 2013
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Non vengono più al mare da noi ma in compenso hanno portato il Belpaese da loro (caffè, abiti)
Tedeschi innamorati dell’Italia
Lo dice la Süddeutsche Zeitung, il grande quotidiano
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
«D
ie spinnen, die Römer», sono matti
questi romani, in
libera traduzione,
come dire gli italiani tutti. La
Süddeutsche Zeitung dedica
quasi per intero l’ultimo suo
magazine all’Italia. Un magazine che ha anche parte della
pubblicità relativa all’Italia.
Negli ultimi tempi, il quotidiano di Monaco, per me il migliore d’Europa, insieme con la
Frankfurter Allgemeine, non
era stato tenero nei confronti
degli italiani. Dove era finita
l’Italia che amavamo?, si chiedeva ancora un paio d’anni fa.
Colpa di Silvio, che da queste
parti non trova simpatizzanti
neanche tra i conservatori. La
Merkel finge di non sentire gli
insulti, ma non dimentica, e con
lei anche, compatti, tutti i tedeschi. Ora, è tempo di vacanze, e
non resistono al vecchio amore:
siamo impossibili, incomprensibili, inaffidabili, incorreggibili, testardi e spendaccioni, ma,
in fondo, si ama qualcuno per i
suoi difetti. Le virtù sono sempre uguali e annoiano.
La Süddeutsche è elegante,
e pubblica una serie di foto sui
passi alpini, impervi e dimenticati, che portano al Belpaese.
Il viaggio al Sud è un mito
dell’Europa centrale e nordica,
e non può essere una cosa facile,
come sembra se si prende l’autostrada. Se la discesa al sole
diventa una conquista lenta, è
più facile accettare che, al di là
dei monti, si incontri un altro
mondo. In un’intervista, Paolo
Conte, altro antico amore dei
tedeschi, spiega: «Si deve capire che la politica italiana è una
commedia, altrimenti si impazzisce». Anche il cantautore cade
nei luoghi comuni: al Sud domina Pulcinella, rivela, al Nord
siamo quasi come i tedeschi.
Niente di male. I cliché servono a stabilire il primo punto di
contatto ed è impossibile correggerli. Il quotidiano è andato
a ritrovare cinque coppie che si
conobbero sul Teutonengrill, la
riviera adriatica, cinquant’anni
fa. «Amore für immer» è il titolo
del reportage. Lui pappagallo,
lei bionda turista, amore al
i nostri
e i loro
chiaro di luna,
n
politici.
Imposma si sposaropo
sibile
intenderno nonostante
si
si. Il tedesco è
i moniti delle
si
una lingua logiMütter, le mamun
ca, come rendere
me teutoniche, e
ca
stanno ancora
le «convergenze
parallele» di un
insieme. Oggi i
pa
Aldo Moro, eplatin lover latini
Al
pure
sono estinti, a
pu allora tedeschi
Rimini e a Ricsch e italiani si
capivano.
Willy
cione arrivano
ca
Brandt
chiedei russi e perfino
Br
va aiuto al nostro
i cinesi. Amore
Pci
non è sempre
Pc per stabilire
un ponte con
Liebe, gli equiLa copertina
l’Urss,
e Helmut
voci sono in agl’
dedicata all’Italia
Kohl, il politico
guato, ma forse i
nostri politici farebbero bene a più meridionale di Germania,
invitare queste cinque coppie a era di casa a Roma, dai suoi
tenere un corso di politica este- amici democratici cristiani. Ma
ra a Roma. Sarebbe più utile oggi? Paradossalmente, quello
di tanti saggi di politologi o di che capiscono meglio è proprio
rapporti di nostri ambasciatori. Beppe Grillo. Lo sfidante soNon c’è politico tedesco, a qua- cialdemocratico alla Cancellelunque partito appartenga, che ria, Peer Steinbrück, comnon sia stato almeno una volta mentò a febbraio che in Italia
in Italia, compresa la Merkel, avevano vinto due clown. I teche preferisce Ischia, nonostan- deschi non gradirono, neanche
te Pulcinella.
i suoi compagni di partito. Non
Il prof. Enrico Rusconi si deve offendere un paese amiha scritto un bel saggio sullo co, ma tentare di capirlo. Non
«strisciante straniamento» tra è un clown il Nobel Dario Fo?
E Joschka Fischer non fece
il suo debutto in parlamento in
scarpe da tennis? Poi il leader
verde divenne ministro degli
esteri e ingrassò di 50 chili
a causa della passione per il
Brunello e gli spaghetti. I tedeschi non vengono più al mare
da noi o, se ci vengono, non è
più un’esperienza che segna
la vita. Ma nel frattempo hanno portato l’Italia a casa loro:
Berlino è piena di caffè all’italiana, così li definiscono, quasi
scomparsi a Roma, si vestono
all’italiana, mangiano all’italiana. Le Monde ammonì anni
fa: «L’Allemagne s’italianise»,
la Germania si italianizza,
loro lo presero per un complimento. Oggi, commentano
gli economisti, la crisi non ha
colpito la Germania perché i
tedeschi non risparmiano più
nevroticamente come in passato, hanno meno paura del
futuro, spendono sostenendo i
consumi, quindi l’occupazione.
Sono diventati cicale come noi,
almeno un po’. Quando si ama
un cattivo soggetto, si finisce
contagiati.
© Riproduzione riservata
Il primo hotel della catena francese sorgerà a Nantes Si ritengono meno belle della realtà
Okko, un quattro stelle
Le donne
ma con stanze di 18 mq si sottovalutano
T
utti i plus e i servizi di un hotel
4 stelle in una
camera di soli
18 metri quadri, bagno
compreso.
È la scommessa di
O k k o, c a t e n a a l b e rghiera lanciata da un
ex dirigente del colosso dell’hôtellerie Accor,
Olivier Devys, assieme al cofondatore del
gruppo, Paul Dubrule.
Il primo hotel della compagnia aprirà a Nantes,
in Francia, all’inizio del
2014. Okko conta poi di
tenere una tabella di
marcia di cinque aperLa camera da 18 mq degli Okko hotel
ture all’anno.
Per il momento però, in
un hangar della regione parigina, non lon- e di tutti i collegamenti necessari, mentre la
tano da Pontoise, si stanno terminando i tv offre gratuitamente video on demand.
test su una camera ricostruita come in un
«Puntiamo a una clientela individuale che
set cinematografico per mettere a punto gli si trattiene in media 1, 2 notti», spiega Soultimi dettagli per quanto riguarda arredi lenne Devys, responsabile marketing.
e colori.
I prezzi? Circa 140 euro a notte in proLe dimensioni «compatte» della stanza vincia e 250 a Parigi, tariffe, spiega Olivier
obbligano a scelte radicali.
Devys, «leggermente inferiori al prezzo base
Dunque, per esempio, niente armadi, so- della concorrenza diretta a 4 stelle».
stituiti da miniguardaroba che si possono
© Riproduzione riservata
occultare dietro i tendaggi.
L’elemento più spettacolare della camera è
però la sala da bagno, con le pareti in cristalLe due pagine di «Estero - Le notizie
lo molato dalla forma bombata che lasciano
mai lette in Italia» sono a cura di
entrare perfettamente la luce del giorno.
Sabina Rodi
Una miniscrivania progettata dal designer
Patrick Norguet è fornita di prese elettriche
M
ilioni di
contatti
su YouTube,
sottotitoli in 18
lingue e una vera e
propria tempesta su
internet.
L’ultima campagna pubblicitaria
di Dove, il marchio
Una protagonista della campagna
di prodotti per la
pubblicitaria di Dove
cura della persona
della Unilever, sta
lasciando il segno. Anche
I ritratti più lusinghieri,
perché affronta un tema ap- ma anche i più verosimili,
passionante: l’immagine e sono stati quelli elaborati a
la percezione che le donne partire dalla descrizione dei
hanno di sé e della propria testimoni.
bellezza. Una bellezza quasi
Anche perché le volontarie
sempre sottostimata.
davano di sé un’immagine
Per la campagna pubblici- molto negativa, prossima alla
taria, il cui slogan è «Sei più caricatura.
bella di quello che pensi»,
«In base a un’indagine conDove si è affidata a un ritrat- dotta nel 2010 in venti paesi»,
tista dell’Fbi, Gil Zamora.
spiega Fernando Machado,
Durante il casting a San vicepresidente sviluppo del
Francisco sette ignare vo- marchio Dove Skin, «solo il
lontarie sono state sistemate 4% delle donne dichiarano di
dietro una tenda e invitate a trovarsi belle».
descriversi. Zamora, che non
La campagna è diventata
le vedeva ma poteva ascol- così popolare che su YouTube
tarle, sulla base della loro circola una parodia con prodescrizione ha realizzato un tagonisti degli uomini: lungi
primo ritratto, al quale se ne dallo sminuirsi, come fanno le
è aggiunto un secondo basato donne, i protagonisti del video
sulla descrizione della stessa si descrivono come veri Brad
donna da parte di un’altra Pitt o George Clooney.
persona.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 12 Giugno 2013
LE NUOVE REGOLE
DEL CONDOMINIO
IN EDICOLA CON
Diritto
& Fisco
21
IIN EDICOLA CON
Una sentenza della Corte costituzionale ha rigettato il ricorso della Regione Veneto
Salvo lo stop alle minicartelle
Legittimo non iscrivere a ruolo importi sotto 30 euro
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
DI
È
ILARIA ACCARDI
legittima la disposizione che permette
alle regioni e agli
enti locali di non
iscrivere a ruolo importi
inferiori a 30 euro.
Lo ha deciso la Corte costituzionale che, con la sentenza n. 121 dl 5 giugno 2013,
ha dichiarato non fondate le
questioni di legittimità costituzionale (promosse dalla
Regione Veneto) dell’art. 3,
comma 10, del dl 2 marzo
2012, n. 16, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26
aprile 2012, n. 44, il quale
dispone che «A decorrere dal
1° luglio 2012, non si procede
all’accertamento, all’iscrizione a ruolo e alla riscossione
dei crediti relativi ai tributi
erariali, regionali e locali,
qualora l’ammontare dovuto, comprensivo di sanzioni
amministrative e interessi,
non superi, per ciascun credito, l’importo di euro 30,
con riferimento a ogni periodo d’imposta».
Si ricorderà che detta
norma è stata adottata allo
scopo di evitare che i costi
di riscossione e di accertamento superino i benefici
dell’entrata nelle casse della
pubblica amministrazione.
Secondo la Regione dall’applicazione della norma impugnata sarebbe derivato un
grave pregiudizio fi nanziario, poiché il citato art. 3 del
dl n. 16 del 2912, nell’innalzare in maniera esagerata la
soglia della «modesta entità» dei crediti tributari, che
prima era fissata a «lire 32
mila» (euro 16,53), avrebbe
comportato una forte contrazione del gettito sia dei
tributi regionali «derivati»
(istituiti e disciplinati dalla
legge statale e il cui gettito
è attribuito alle Regioni) e
sia delle addizionali regionali sulle basi imponibili di
tributi erariali.
La norma violerebbe, pertanto, tra gli altri, l’art. 117,
terzo comma, della Costituzione, sotto il profilo del coordinamento della fi nanza
pubblica e del sistema tributario e l’art. 120 per inosservanza della leale collaborazione.
La Corte ha considerato
non fondate tutte le questioni sottoposte al suo esame e
non ha mancato l’occasione
Imu-Cig, ammessi 100 emendamenti
L’attinenza per materia. Questo il crite- intesa come sede idonea per rendere al
rio scelto dalla Commissione finanze e settore immobiliare la sua peculiarità nel
dalla Commissione lavoro della came- settore impositivo. In questa ottica, l’obietra, durante lo scrutinio dei 160 emen- tivo primario, secondo l’Ance, deve essere
damenti presentati al decreto Imu-Cig. quello di eliminare le distorsioni provocate
I 100 emendamenti ammessi alle votazio- dal sistema fiscale stratificato. «Nell’amni (quasi un terzo è stato respinto), che bito del progetto di riforma» ha spiegato
si svolgeranno in giornata, non affronte- l’Associazione, «il primo step da affrontaranno quindi aspetti relativi alla disciplina re dovrebbe essere quello di introdurre il
sostanziale della riforma della tassazione principio di deducibilità, dalle imposte sul
immobiliare, ma strettamente l’oggetto del reddito d’impresa, dell’Imu pagata sugli
decreto. Quest’ultimo infatti, come
hanno spiegato i relatori Daniele
Capezzone (Pdl) e Cesare Damiano
(Pd), «deve essere inteso come una
vera e propria norma ponte per intervenire su situazioni di emergenza».
Un altro passo avanti quindi, per il
decreto Imu-Cig. Gli emendamenti diDaniele
chiarati ammissibili a seguito dell’esaCapezzone
me delle Commissioni, si apprestano
infatti a essere votati questo pomeriggio. Tra i criteri utilizzati per decidere sull’ammissibilità o meno, l’attinenza per materia. In base a quanto
Daniele Capezzone, relatore al decreto e presidente della Commissione finanze, ha dichiarato a ItaliaOggi «la
linea guida che abbiamo seguito per
decidere sull’ammissibilità o meno
degli emendamenti, è stata quella di
evitare che testi non attinenti all’oggetto immobili strumentali come opifici, negozi
del decreto dovessero essere sottoposti a e uffici, al fine d i evitare la duplicazione
votazione, rallentando così l’iter di con- d’imposta sullo stesso immobile». Aperta
versione che ha tempi stretti». La deadli- poi, anche la questione dell’invenduto.
ne per la conversione in legge del decreto L’Ance ha infatti sottolineato che «per il
Imu-Cig, è infatti stabilita al 18 giugno. «Le settore delle costruzioni, resta in piedi il
scadenze che siamo tenuti a rispettare» ha problema della tassazione dell’invenducontinuato Capezzone «hanno fatto si che, to, ai fini Imu». Nella stesura attuale del
non solo la tagliola di tutte le proposte di provvedimento, infatti, il magazzino delle
modifica sia caduta su tutte le istanze ine- imprese edili, consistendo in immobili non
renti la disciplina sostanziale dell’Imu o al- strumentali, non fruisce della deducibilità
tre forme di imposizione immobiliare, ma dalle imposte sul reddito. A conclusione del
anche che noi relatori ci astenessimo, per suo intervento, l’Ance ha poi sottolineato
il momento, dal presentare emendamenti». come la riforma della tassazione immobiAtteso quindi per giovedì mattina, votazio- liare debba seguire la linea guida secondo
ni, il via libera al decreto da parte delle cui «il gettito derivante dalla tassazione
Commissioni di finanze e lavoro.
degli immobili, deve essere destinato inteA pronunciarsi sulla riforma della fiscalità gralmente all’ente locale competente sul
immobiliare, anche l’Associazione nazionale territorio in cui l’immobile è localizzato,
costruttori edili (Ance), durante l’audizio- partendo dal presupposto che ogni forma
ne di ieri in Commissione finanze al senato. di incentivazione non deve essere valutata
In base a quanto emerso durante l’incontro, come costo secco per l’Erario, ma come leva
per l’Associazione, la riforma della fiscali- propulsiva per lo sviluppo economico e per
tà immobiliare si pone come «l’occasione la creazione di nuovi posti di lavoro».
per un riordino del sistema impositivo che
Beatrice Migliorini
grava sugli immobili». La riforma quindi,
© Riproduzione riservata
di ribadire alcuni principi
che troppo spesso sembrano
dimenticati dagli enti impositori, altre volte, invece,
sono usati strumentalmente
per avallare interpretazioni
che vengono puntualmente
rigettate dalla Consulta.
La Corte ancora una
volta ha individuato come
elemento risolutivo delle
questioni in esame la competenza legislativa esclusiva in materia tributaria attribuita allo Stato a seguito
delle modifi che al titolo V
della costituzione. Precisa, infatti che è erroneo il
presupposto interpretativo
da cui parte la regione ri-
corrente secondo il quale la
disciplina dei crediti relativi
a «tributi regionali derivati»
è ascrivibile alla materia di
competenza legislativa concorrente del «coordinamento del sistema tributario» di
cui al terzo comma dell’art.
117 Cost.
Infatti, in base alla co-
stante giurisprudenza della Corte, i tributi regionali
«derivati» e le addizionali
regionali, in quanto istituiti
e regolati dalla legge statale,
rientrano nella materia «ordinamento tributario dello
Stato», che l’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost.
riserva alla competenza
legislativa statale, a nulla
rilevando che il gettito sia
attribuito alle Regioni. Lo
stesso si può, naturalmente
affermare per i tributi locali
«derivati», istituiti e regolati dalla legge statale e il cui
gettito è attribuito agli enti
locali.
La disciplina dei suddetti
tributi «derivati» (analogamente a quella delle addizionali regionali, istituite con
leggi statali, sulle basi imponibili di tributi erariali) è
riservata, dunque, alla legge statale. Da ciò consegue
che, da un lato, il legislatore
statale può introdurre norme non solo di principio, ma
anche di dettaglio, e, dall’altro, l’intervento del legislatore regionale può integrare
detta disciplina solo entro i
limiti stabiliti dalla legislazione statale stessa.
La Corte ha, inoltre, sottolineato come la Regione non
ha fornito la prova del fatto
che l’applicazione della norma impugnata determinerebbe una diminuzione del
gettito dei tributi regionali
«derivati» e delle addizionali
regionali su tributi erariali,
in misura tale da compromettere lo svolgimento delle
sue funzioni.
E infi ne, di fronte all’ennesima invocazione della
violazione del principio di
leale collaborazione, la Corte ha precisato che la norma
impugnata è stata adottata
nell’esercizio della competenza legislativa esclusiva
statale in materia di «sistema tributario dello Stato»,
per la quale la Costituzione
non impone alcun coinvolgimento delle Regioni e che ad
ogni modo l’esercizio dell’attività legislativa sfugge, in
ogni caso, alle procedure di
leale collaborazione.
© Riproduzione riservata
Il testo della sentenza su www.italiaoggi.it/documenti
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
22
Mercoledì 12 Giugno 2013
G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ
AVVOCATI/ Chiarimenti nel parere del Consiglio nazionale forense
INDAGINE
Tirocinio vecchio stile
Under 16
nei campi
o in negozi
Nuovo modello soltanto da gennaio 2015
DI
GABRIELE VENTURA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
N
uovo tirocinio forense
a regime dal 1° gennaio 2015. Le novità
previste dalla riforma
forense, fatta eccezione per la
durata della pratica ridotta a
18 mesi, non sono infatti applicabili per i due anni successivi
dall’entrata in vigore della legge n. 247/2012. Lo ha chiarito il
Consiglio nazionale forense in
un parere inviato ai presidenti
dei Consigli dell’ordine tramite
la circolare n. 11-C-2013 del 7
giugno scorso. La Commissione consultiva del Cnf ha adottato anche un secondo parere
sul giuramento del praticante
abilitato alla luce della nuova
disciplina.
Il nuovo tirocinio. L’Unione lombarda degli ordini forensi
ha formulato una serie di quesiti tutti riconducibili al tema
dell’applicabilità immediata o
meno delle disposizioni sul tiro-
che prevede l’adozione di un
decreto ministeriale per la regolamentazione degli aspetti lì
precisamente indicati». L’Unione ha formulato poi un quesito
in relazione all’obbligo di iscrizione nel registro dei praticanti di coloro che frequentano le
scuole di specializzazione per le
professioni legali. La Commissione del Cnf richiama quindi
il parere n. 27/2010 «nel quale
si è preso atto dell’orientamento
consolidato della giurisprudenza amministrativa che, a fronte
del diploma di specializzazione,
non ritiene necessaria la maturazione di un effettivo biennio di
iscrizione nel registro dei praticanti. Si ritiene pertanto», conclude la Commissione, «che il diploma di specializzazione valga
a sostituire un anno di tirocinio
a prescindere dalla contestualità, o meno, della frequenza della
scuola rispetto all’iscrizione nel
registro dei praticanti».
Il giuramento. Riguardo
cinio per l’accesso alla professione forense contenute nella legge n. 247/2012, e in particolare
all’art. 48. La risposta del Cnf,
formulata nel parere n. 32/2013,
è nel senso dell’inapplicabilità
nell’immediato della disciplina, salvo la norma sulla durata
del tirocinio. «La conclusione»,
si legge nel parere, «è autorizzata dalla stessa formulazione
dell’art. 48 della legge in commento secondo il quale fino al
secondo anno successivo alla
sua entrata in vigore «(…) l’accesso all’esame di abilitazione
all’esercizio della professione di
avvocato resta disciplinato dalle
disposizioni vigenti alla data di
entrata in vigore della presente legge, fatta salva la riduzione a diciotto mesi del periodo
di tirocinio». Le nuove norme,
tra l’altro, richiedono «una concretizzazione contenutistica di
stampo attuativo cui deve provvedere il ministro competente
ai sensi dell’art. 41, comma 13
all’istituto del giuramento
del praticante abilitato al patrocinio (previsto dal rdl n.
1578/1933) a seguito dell’entrata in vigore della riforma
dell’ordinamento forense, che
non contiene espresse disposizioni in merito, la Commissione afferma che, dall’entrata a
regime della disciplina, «sembra preferibile una soluzione
interpretativa basata sull’applicazione analogica al praticante abilitato della disciplina
dell’impegno solenne prevista
per l’avvocato». Quindi, a partire dal 1° gennaio 2015, «si
ritiene che anche il praticante
abilitato debba assumere l’impegno solenne innanzi al Coa
al pari dell’avvocato».
© Riproduzione riservata
I pareri
sul sito www.italiaoggi.it/documenti
Cassa depositi e prestiti
CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa
BUONI FRUTTIFERI POSTALI (In corso di pubblicazione in G.U.)
AVVISO
O
OV
NU
BFP RisparmiNuovi - SERIE L01
• durata massima: 3 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce un premio del 5,00% del valore nominale alla scadenza
del 3° anno
Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun anno (%)
Netto
Lordo
Premio
Anno
0,88
1,00
0,00
1
0,88
1,00
0,00
2
2,00
2,28
5,00
3
Tasso di rendimento
Ipotesi di apprezzamento
dell’Indice (%)
Premio si/no effettivo annuo a scadenza (%)
1° periodo di periodi di
Caso riferimento riferimento Anno 1 Anni
Netto
Lordo
successivi
successivi
≥ 7*
≥ 10
3,53
si
4,00
si
a
< 7 **
≥ 10
2,91
si
no
3,31
b
≥7
< 10
1,53
no
si
1,74
c
<7
< 10
1,00
0,88
no
no
d
BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J37
• durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione
• capitale rivalutato sulla base dell'Indice ISTAT FOI
Tassi reali
annui lordi (%)
Cassa depositi e prestiti
società per azioni
Via Goito, 4
00185 Roma
Capitale sociale
euro 3.500.000.000,00 i.v.
Iscritta presso CCIAA
di Roma
al n. REA 1053767
C.F. e iscrizione
al registro delle imprese
di Roma 80199230584
Partita IVA 07756511007
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Esemplificazione del tasso di rendimento
effettivo a scadenza al variare dell'inflazione
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
Tasso
di inflazione
implicito (%)
Tasso di rendimento
effettivo annuo a scadenza (%)
Lordo
Netto
≤ 0,00 ***
1,00
2,00
3,00
4,00
1,00
2,01
3,02
4,03
5,04
Anno Mese
0
1
1
2
2
3
• durata massima: 12 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce ogni 3 anni gli interessi maturati
Tassi effettivi annui dalla data di
sottoscrizione al termine di ogni
periodo di possesso (%)
Netto
1,50
2,00
2,50
3,00
1,31
1,76
2,21
2,67
* ≥ maggiore o uguale
11
12
13
14
15
3,50
3,50
4,00
4,00
4,50
16
17
18
19
20
4,50
4,50
5,00
5,00
5,00
BFPRenditalia - SERIE R04
Tasso effettivo annuo alla fine di ciascun semestre (%)
Netto
Lordo
Mese
0,22
0,25
6
0,33
0,37
12
0,44
0,50
18
Lordo
2,50
2,50
3,00
3,00
3,00
• durata massima: 3 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce un interesse semestrale variabile legato al tasso dei
BOT a 6 mesi
• durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione
• riconosce gli interessi alla scadenza del 6°, 12° e 18° mese
1,50
2,50
3,51
4,51
6
7
8
9
10
• intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo
• scade al compimento del 18° anno di età
• offre un capitale rivalutato in funzione dell’età del minore
al momento della sottoscrizione
BFP A 18 MESI - SERIE D42
Periodo di
possesso (anni)
3
6
9
12
Tassi nominali annui lordi (%)
0,25
0,50
1,00
1,50
2,00
BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M84
BFPImpresa - SERIE G02
• durata massima: 20 mesi dalla data di sottoscrizione
• dedicato a liberi professionisti e artigiani titolari di Partita IVA,
ditte individuali, condomini, associazioni, imprese
• gli interessi, calcolati su base bimestrale, sono crescenti fino ad
un massimo del 2,00%
Tassi nominali annui
lordi per ogni
triennio di possesso (%)
BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE C05
• durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione
• riconosce gli interessi a partire dal 12° mese successivo
alla data di sottoscrizione
1
2
3
4
5
0,88
1,78
2,68
3,60
4,52
BFP3x4 - SERIE T21
www.cassaddpp.it
O
OV
NU
BFP EUROPA - SERIE P57
• durata massima: 4 anni dalla data di sottoscrizione
• interesse annuale variabile legato all’indice EURO STOXX 50
• interesse annuale minimo garantito pari al 1,00%
• eventuale rendimento annuale massimo a scadenza pari al 4,00%
6
0
6
0
6
0
Maggiorazione
annua lorda (%)
0,40
0,40
0,40
0,40
0,40
0,40
Esemplificazione del tasso di rendimento
effettivo a scadenza al variare
del tasso BOT 6M
Ipotesi di
Tasso BOT 6M
costante (%)
≤ 0,00 ***
1,00
2,00
3,00
4,00
Tasso di rendimento
effettivo annuo
a scadenza (%)
Lordo
Netto
0,40
0,35
1,40
1,23
2,41
2,12
3,43
3,01
3,91
4,45
BFP7insieme - SERIE S18
• durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione
• dal 1° al 6° anno, restituisce una quota fissa annua del
capitale sottoscritto
• se rimborsato prima del 7° anno non corrisponde interessi
Tasso effettivo annuo a scadenza (%)
Anno
Lordo
Netto
7
2,50
2,21
** < minore
*** ≤ minore o uguale
DI
SIMONA D’ALESSIO
Braccianti agricoli, addetti alle vendite (in negozio, o
da ambulanti) e, soprattutto,
coinvolti nel servizio ai clienti nei bar o al ristorante: ecco
i principali mestieri dei circa
260 mila ragazzi con meno
di 16 anni che, in Italia, sono
già entrati nel mercato del
lavoro. E, se in prevalenza
si tratta di attività svolte in
aziende familiari e in maniera occasionale (40%), per
almeno 30 mila adolescenti
esiste un concreto rischio di
sfruttamento, poiché si addossano incarichi pericolosi
«per la loro salute, sicurezza o integrità morale». A
puntare i fari sulla schiera
di giovanissimi occupati è
un’indagine dell’associazione Bruno Trentin Isf-Ires e
Save the children, i cui risultati sono stati resi noti ieri, a
Roma: l’ultima mappatura
risale al 2002, pertanto la
ricerca (2 mila interviste
a minori iscritti al biennio
della scuola secondaria superiore in 15 province e in
75 scuole) rivela come un
ragazzo su quattro sia utilizzato per periodi fino a un
anno e c’è chi supera le cinque ore di lavoro quotidiano (24%). Impegni che, però,
sono scarsamente redditizi,
di fatto non insegnano nulla
e non possono, quindi, esser
messi a capitale per costruire su tali esperienze una futura professione; meno della
metà dei minori tra i 14 e
15 anni dichiara di ricevere
un compenso (45%), di questi soltanto uno su quattro
esercita il mestiere all’esterno della cerchia dei propri
parenti.
Non ci sono, poi, differenze
di genere, visto che il 46% di
coloro che si assumono oneri
è di sesso femminile; il 41%
è attivo nelle mini o micro
imprese di famiglia, uno su
tre si dedica ai lavori domestici continuativi per più ore
al giorno, anche in conflitto
con i tempi scolastici, a più
di uno su dieci sono affidate
mansioni in aziende condotte da parenti o amici, ma c’è
anche un 14% di minori «indipendente», che presta cioè
la propria opera a persone
estranee al proprio nucleo.
«Una seria regolamentazione eviterebbe il diffondersi
del fenomeno», commenta
il segretario generale della
Cgil Susanna Camusso, la
cui sollecitazione a effettuare un monitoraggio costante sugli under16 «arruolati»
viene accolta dal ministro
del welfare Enrico Giovannini, che denuncia come dietro la statistica vi sia «una
povertà assoluta. Non solo
finanziaria, ma culturale».
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 12 Giugno 2013
Mercoled
G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ
23
La relazione annuale sull’attività svolta. Sanzioni pecuniarie per 3,8 milioni
Telefonia sul banco d’accusa
Nel 2012 quasi 2 mila reclami al Garante privacy
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
T
ANTONIO CICCIA
elefonia sul banco
degli imputati. Nel
2012 sono stati 1.982
i reclami presentato
al Garante della privacy, che
ieri ha presentato la relazione annuale sull’attività
svolta. Un’attività che ha
fruttato sanzioni pecuniarie per circa 3 milioni e 800
mila euro, mentre crescono
le contestazioni di violazioni amministrative (da 358 a
578). Le statistiche mettono
in evidenza il ricorso diffuso al garante della privacy,
chiamato a confrontarsi sul
piano mondiale con i colossi
dei social network e dei motori di ricerca. Il tutto mentre
si aspetta il varo del regolamento europeo sulla privacy,
che porterà molte novità, tra
cui la codificazione del diritto
all’oblio e l’obbligo di nominare un privacy officer.
STATISTICHE
Nel 2012 il garante ha risposto a 4.183 tra quesiti, reclami e segnalazioni. In primo
GIURISPRUDENZA CASA
Comodato a coniugi
Interessante sentenza (n. 2103/’12,
inedita) della Cassazione, su un caso
raramente trattato dalla giurisprudenza. «Quando un
bene immobile sia
dato in comodato
da uno dei genitori
affinché funga da
residenza familiare
dei futuri coniugi»,
ha detto la Suprema
corte, «il vincolo di
destinazione appare
idoneo a conferire
all’uso, cui la cosa
deve essere destinata, il carattere di
elemento idoneo a
individuare il termine implicito della
durata del rapporto, rientrando tale
ipotesi nella previsione dell’art. 1809,
primo comma, cod.
civ.; ne consegue
che, una volta cessata la convivenza
e in mancanza di
un provvedimento
giudiziale di assegnazione del bene,
questo deve essere
restituito al comodante, essendo venuto meno lo scopo
cui il contratto era
finalizzato».
piano i settori della telefonia,
del credito, le centrali rischi,
la videosorveglianza, i rapporti di lavoro e i trattamenti
effettuati dai media.
Su questi settori, come
anche su internet e sulla
pubblicazione di documenti
da parte della pubblica amministrazione, nel 2012 sono
arrivati al Garante 35 mila
quesiti. Più o meno gli stessi
soggetti sono stati i protagonisti di 233 ricorsi. Anche
qui i cittadini hanno chiesto
al garante di decidere una
vertenza soprattutto contro
banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici
e privati, gestori di attività
di marketing, compagnie
di assicurazione, operatori
telefonici e telematici. Le
statistiche evidenziano una
gran parte di provvedimenti
di «non doversi procedere»
(un nulla di fatto), ma questo, attenzione, per l’adesione spontanea del titolare del
trattamento, che si è adeguato per il solo fatto della presentazione del ricorso.
Sono stati 23 i pareri del
garante che hanno riguardato, in particolare, l’informatizzazione delle banche dati
della p.a., l’attività di polizia
e sicurezza nazionale, la solidarietà sociale.
Le ispezioni sono state 395;
hanno riguardato diversi settori: il telemarketing, l’uso
dei sistemi di localizzazione
(gps) nell’ambito del rapporto
di lavoro, i nuovi strumenti di
pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile
payment), il credito al consumo e le «centrali rischi», le
banche dati del fisco, l’attività
di profilazione dei clienti da
parte delle aziende.
L’attività ispettiva ha scaturito 578 contestazioni di
violazioni amministrative,
con un deciso aumento rispetto all’anno precedente (erano
358). Una gran parte ha riguardato il mancato rispetto
delle norme in materia di telemarketing, la conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico, la
mancata adozione di misure
di sicurezza, l’omessa o mancata notificazione al Garante,
Ristrutturazioni edilizie,
si punta a stabilizzazione
È iniziato nelle commissioni Industria e Finanze del senato l’iter parlamentare del decreto 63/2013 che proroga gli
sgravi per il risparmio energetico e per le ristrutturazioni
edilizie. Il provvedimento è stato illustrato dai due relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) per la commissione Industria
e Salvatore Sciascia (Pdl) per la commissione Finanze. Il
termine per presentare gli emendamenti è giovedì 20 giugno
alle ore 12. Tomaselli ha riferito l’intenzione di voler «porre
al governo il tema della stabilizzazione delle detrazioni tanto
per le ristrutturazioni edilizie quanto per il miglioramento
energetico degli edifici, anziché procedere per successive proroghe». Tomaselli ha riferito che sono in arrivo emendamenti
per estendere il bonus arredi agli elettrodomestici.
l’inosservanza dei provvedimenti di quest’ultimo.
Significativo il livello di
sanzioni riscosse: la cifra
raggiunge circa 3 milioni
800 mila euro. In 56 casi il
garante ha girato la notizia
all’autorità giudiziaria per
indagare su eventuali reati.
LA RETE
Nella relazione si illustrano gli interventi più recenti
del garante, presieduto da
Antonello Soro.
Nel 2012 molti provvedimenti hanno riguardato la
Rete. Il Garante ha adottato
Linee guida per il corretto
trattamento dei dati per blog,
forum, social network e siti
web che si occupano di salute; ha aperto un procedimento
nei confronti di Google per la
gestione opaca relativa alle
nuove regole privacy adottate; ha avviato e concluso una
consultazione per regolare
l’uso dei cookie da parte dei
siti visitati dagli utenti; è intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti
dei servizi di messaggistica,
anche vocale. In linea con
un indirizzo della cassazione
è stato rafforzato il diritto
delle persone a interessate a
vedere aggiornati gli archivi
giornalistici on line. Toccano
la rete, ma stavolta utilizzata
dalla pubbliche amministrazione, i provvedimenti di divieto nei confronti di decine
di comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari
dei cittadini.
TLC
In attuazione della normativa comunitaria, recepita in
Italia, il garante ha fissato
le regole sull’obbligo per le
società di telecomunicazioni
e gli internet provider di comunicare agli utenti e al garante le violazione subite dai
data base in caso di attacchi
informatici, eventi avversi o
calamità (data breach). Tra
l’altro il futuro regolamento
europeo prevede un obbligo
generalizzato di notifica delle
violazioni e questo non senza
forti critiche dal mondo delle
imprese.
©Riproduzione riservata
DA DOMANI
IN EDICOLA
Disponibile anche sul sito
www.classabbonamenti.com
a cura
dell’Ufficio legale
della Confedilizia
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
24
Mercoledì 12 Giugno 2013
I M P O S T E E TA S S E
I chiarimenti contenuti nella Guida dell’Agenzia delle entrate sull’imposta di registro
Piani particolareggiati agevolati
Ai trasferimenti di immobili si applica l’aliquota dell’1%
E
DI ANNARITA LOMONACO
GIAMPIERO MONTELEONE*
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
I
trasferimenti aventi a oggetto immobili compresi in
piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei programmi di edilizia
residenziale comunque denominati possono usufruire dell’aliquota dell’1% dell’imposta di
registro anche se gli immobili
si trovino in un’area soggetta a
uno strumento urbanistico che
consenta, ai fini dell’edificabilità, gli stessi risultati del piano
particolareggiato. Questa è una
delle questioni rilevanti rispetto alle quali l’Agenzia delle entrate divulga nella Guida operativa per la prima volta, sotto
forma di circolare, la n. 18/E del
29/05/13, il proprio indirizzo interpretativo (si veda ItaliaOggi
del 30 maggio scorso).
Infatti la Guida, se da un lato
è una raccolta sistematica, con
valore di circolare, di determinazioni della prassi amministrativa aggiornate fino al 31
dicembre 2012, da un altro lato
comprende anche delle soluzioni interpretative adottate
DEBITI P.A.
Lazio-Mef,
prima intesa
per 924 mln
Entro fine mese alla regione
Lazio sarà accreditata la somma di 924,5 milioni di euro a
titolo di prima tranche delle
anticipazioni di liquidità da
destinare al pagamento dei
debiti diversi da quelli del
settore sanitario. Da quella
data, l’amministrazione potrà provvedere al pagamento
dei fornitori ed enti territoriali entro i 30 giorni successivi. È questo l’effetto del
contratto, il primo a essere
siglato, tra il Lazio e il ministero dell’economia e delle
finanze, dipartimento del
tesoro. L’anticipazione sarà
utilizzata per saldare i crediti certi, liquidi ed esigibili al
31 dicembre 2012, secondo
un piano dei pagamenti che
dà priorità ai debiti più anziani e riguarda, per almeno
due terzi, residui passivi, nei
confronti di enti locali. Nel
biennio 2013-2014, secondo
l’assessore al bilancio, demanio e patrimonio, Alessandra
Sartore, «con ogni probabilità la regione riceverà complessivamente anticipazioni
di liquidità per 5,2 miliardi».
A breve sarà messa a disposizione una piattaforma informatica su cui i creditori
potranno informarsi se e in
che misura avranno diritto
alla liquidazione.
dall’Agenzia delle entrate in
risposte a istanze di interpello
e in consulenze giuridiche precedentemente non divulgate,
rispetto alle quali, quindi, la
pubblicazione nell’ambito della
suddetta Guida operativa assume il carattere della «novità».
Inoltre, aspetti innovativi potrebbero ravvisarsi anche nella stessa lettura sistematica e
organica che l’Agenzia dà delle
norme, laddove l’illustrazione
della disciplina non si risolva
in una mera parafrasi delle
disposizioni. In particolare,
quanto ai trasferimenti aventi
a oggetto immobili compresi in
piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei
programmi di edilizia residenziale comunque denominati, la
relativa disciplina di favore è
stata negli ultimi anni più volte
oggetto di modifiche da parte
del legislatore. In base alle disposizioni attualmente vigenti
essi sono soggetti all’imposta
di registro nella misura ridotta dell’1% a condizione che
l’intervento cui è finalizzato
il trasferimento venga completato entro otto anni dalla
stipula dell’atto. Ai suddetti
trasferimenti si applica, però,
l’imposta ipotecaria in una
misura più elevata di quella
ordinaria (cioè il 3% invece del
2%) e l’imposta catastale nella
misura dell’1%, a prescindere
dalla data di completamento
dell’intervento edilizio.
Con riguardo a questi trasferimenti l’Agenzia aveva in
precedenza seguito un orientamento restrittivo, ritenendo
(nella circ. 30 gennaio 2002
n. 9) che l’esistenza del piano
regolatore generale fosse una
condizione necessaria, ma non
sufficiente ai fini del godimento dell’agevolazione, occorrendo
che il trasferimento riguardasse immobili all’interno di aree
individuate da appositi piani
espressamente attuativi ed
esecutivi del piano regolatore generale medesimo. Ora
la Guida operativa, aderendo
ai principi espressi sull’argomento dalla Corte di cassazione, apre al riconoscimento del
trattamento di favore anche in
mancanza di un piano particolareggiato, qualora per esempio
l’immobile sia inserito in un
piano regolatore generale che
esaurisca tutte le prescrizioni,
per cui non vi sia necessità di
un piano particolareggiato, con
la conseguenza che, in tal caso,
il piano regolatore generale
funge, ai fini in esame, anche
da piano particolareggiato.
Un’altra novità di interesse
per i contribuenti riguarda la
definizione della condizione di
soggetti portatori di handicap
grave ai fini della franchigia
nell’imposta sulle successioni
e donazioni. Per i soggetti portatori di handicap riconosciuto
grave ai sensi della legge n. 104
del 1992, beneficiari di trasferimenti soggetti all’applicazione
dell’imposta sulle successioni
e donazioni, la legge prevede,
a prescindere dal legame di
parentela intercorrente con il
dante causa, una franchigia di
euro 1.500.000, entro la quale
l’imposta non è dovuta.
Nella Guida, l’Agenzia accoglie una nozione ampia di tali
soggetti, ritenendo che si tratti
non solo di coloro che abbiano
ottenuto il relativo riconoscimento da parte della Commissione prevista dall’art. 4 della
legge n. 104 del 1992, ma anche
di coloro che siano in possesso
del riconoscimento dell’invalidità operato, per differenti
cause, da Commissioni mediche pubbliche diverse da quella
prevista dal richiamato art. 4.
È, tuttavia, necessario, secondo
l’Agenzia, che la certificazione
rilasciata dalle suddette Commissioni pubbliche evidenzi in
modo esplicito la sussistenza
dell’handicap grave ai sensi
dell’art. 3 comma 3 della legge 104 (sussistente qualora la
minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia
personale, correlata all’età, in
modo da rendere necessario
un intervento assistenziale
permanente, continuativo e
globale nella sfera individuale
o in quella di relazione).
* Consiglio nazionale
del notariato - settore
tributario
© Riproduzione riservata
La circolare
sul sito www.italiaoggi.it/documenti
Italia-San Marino, procede
l’iter dell’accordo fiscale
Spot, Iva sulle imposte
se non sono anticipazioni
Montecitorio promuove l’intesa fiscale tra Italia e San
Marino. La camera dei deputati ha dato ieri all’unanimità
il via libera alla ratifica dell’accordo contro le doppie
imposizioni firmato un anno fa, il 13 giugno 2012, dagli
allora ministri degli esteri, Giulio Terzi e Antonella Mularoni. La convenzione aveva già ricevuto un primo disco
verde il 6 dicembre scorso dal consiglio dei ministri che
a metà maggio aveva ribadito in via definitiva il proprio
assenso al testo e al relativo Protocollo di modifica. In
seguito il documento ha superato l’esame delle commissioni bilancio, finanze ed esteri, prima di approdare al
voto finale in aula. La nuova convenzione tra Roma e
la Rupe che modifica il precedente accordo bilaterale
del 2002, promuove un meccanismo di scambio di informazioni disegnato secondo gli standard Ocse. L’intesa
prevede alcune novità in materia di trattamento fiscale
di dividendi, interessi e canoni stabilendo il principio
della loro imponibilità nello stato in cui è residente il
percipiente. In particolare, l’accordo sulle doppie imposizioni riguarderà l’imposta sul reddito delle persone
fisiche, giuridiche e delle imprese individuali. Inoltre,
se il beneficiario è una società diversa da una società di
persone che detiene una partecipazione nel soggetto che
effettua il pagamento la ritenuta alla fonte sarà pari a
zero. La parola passa adesso al senato che dovrà apporre
il proprio sigillo sull’accordo consentendo così la fuoriuscita di San Marino dalla black list italiana. L’attuazione
della legge di ratifica dell’intesa comporterà, per lo stato
italiano, un onere valutato in 3.282.000 euro dal 2014 la
cui copertura di bilancio sarà legata a una riduzione dello
stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell’ambito del
programma «Fondi di riserva e speciali» della missione
«Fondi da ripartire» dello stato di previsione del ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2013. In
particolare, una perdita di gettito di 320 mila euro sarà
legata alla non applicazione della ritenuta sugli utili delle
imprese, 600 mila alla modifica dell’aliquota sui dividendi; 120 mila alla nuova tassazione degli utili da capitale
e 112 mila alla modifica dell’aliquota sulle royalties. Lo
stato italiano verrà a perdere 1.950.000 euro dalla modifica dell’aliquota sulle plusvalenze e 180 mila euro per la
non applicazione della ritenuta su altri redditi.
Tancredi Cerne
Le imposte addebitate al cessionario/committente
dell’operazione, anche se poste dalla legge a carico
di questi, concorrono a formare la base imponibile per
l’applicazione dell’Iva se il soggetto tenuto a versarle
all’erario è esclusivamente il cedente/prestatore in
veste di sostituto d’imposta. La soluzione è diversa
se è configurabile un rapporto tributario con l’erario
direttamente in capo al cessionario/committente, nel
qual caso si dovrebbe parlare di riaddebito di somme
anticipate in nome e per conto della controparte, come
tali escluse dalla sfera di applicazione dell’Iva.
Può essere sintetizzato in questi termini il parere
che l’avvocato generale presso la Corte di giustizia Ue ha depositato ieri, nei procedimenti riuniti
C-618/11, C-637/11 e C-659/11, volti a stabilire se
l’addebito agli inserzionisti, da parte di un’emittente televisiva, dell’imposta sulla videodiffusione
vigente in Portogallo, dovuta dagli inserzionisti per
la trasmissione e diffusione della pubblicità, ma versata all’erario dall’emittente fornitrice dei servizi
pubblicitari in qualità di sostituto d’imposta, partecipi o meno alla formazione della base imponibile
ai fini Iva di tali servizi.
Per una questione simile, si può pensare, in Italia,
all’imposta erariale sui voli in aerotaxi recentemente
istituita dal dl n. 201/2011.
Basandosi sugli effetti giuridici del meccanismo della
sostituzione d’imposta, l’avvocato generale suggerisce
alla corte di dichiarare che, ai fini del calcolo dell’Iva
applicata ai servizi pubblicitari, le disposizioni della
direttiva Iva impongono di includere nella base imponibile un tributo come l’imposta portoghese sulla
videodiffusione, che è dovuta dagli inserzionisti, ma
viene pagata dagli operatori televisivi a mezzo di sostituzione d’imposta e viene registrata in conti provvisori di terzi, qualora il rapporto giuridico pubblicistico
d’imposta intercorra tra le autorità fiscali e gli operatori televisivi. Qualora invece, in relazione a detta
imposta, il rapporto giuridico pubblicistico intercorra
tra gli inserzionisti e le autorità fiscali, circostanza
che dovrà essere appurata dai giudici nazionali, si dovrebbe dichiarare che il riaddebito dell’imposta non
deve essere incluso nella base imponibile.
Franco Ricca
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
I M P O S T E E TA S S E
Mercoledì 12 Giugno 2013
25
In dirittura d’arrivo il dpcm che ufficializza la proroga dei versamenti all’8 luglio
Unico 2013 ai supplementari
Coinvolti anche i minimi, esclusi invece i soggetti privati
ANDREA BONGI
ROXY TOMASICCHIO
DI
E
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
I
n dirittura d’arrivo il dpcm
che proroga le scadenze di
Unico 2013. In queste ore,
infatti, è attesa la firma del
provvedimento con il quale si
ufficializza e integra l’annuncio dello slittamento dei termini di versamento fornito il 30
maggio scorso, in commissione finanze della camera, dal
sottosegretario per i rapporti
sottosegretario per i rapporti
con il parlamento, Sabrina
De Camillis, all’interrogazione parlamentare di Maurizio
Bernardo (Pdl).
Le nuove date di versamento
sarebbero quelle già anticipate
durante il question time sopra
ricordato. Il termine per versare le somme dovute a saldo e
a titolo di primo acconto slitta
dal 17 giugno all’8 luglio prossimo senza alcuna maggiorazione e al 20 agosto 2013 (dal
9 luglio) con la maggiorazione
dello 0,40% a titolo di interesse
corrispettivo.
A quanto risulta a ItaliaOggi, invece, rispetto alle in-
discrezioni dei giorni scorsi,
qualche novità c’è in merito
alla platea dei contribuenti
coinvolti: la proroga interesserà infatti solo le persone fisiche e i soggetti diversi dalle
persone fisiche che esercitano
attività economiche per le quali risultano elaborati gli studi
di settore.
Dalle proroghe suddette
resterebbero pertanto esclusi
tutti i soggetti privati, a meno
che non siano soci fiscalmente
o previdenzialmente trasparenti (come per esempio i soci
di srl artigiane) di società per
le quali risultano elaborati gli
studi di settore.
Fuori dalle proroghe anche
tutti i soggetti diversi dalle
persone fisiche (società ed enti)
per i quali non risultano invece
elaborati gli studi di settore.
Sempre stando alle indiscrezioni giunte a ItaliaOggi,
dovrebbero rientrare nelle
proroghe dei versamenti di
Unico 2013 anche i contribuenti minimi che, seppur
non soggetti agli studi di settore, verrebbero equiparati
agli altri operatori economici
esercenti attività d’impresa o
di lavoro autonomo.
Niente proroga, almeno per
ora, per i pagamenti dell’Imu,
come richiesto dai centri di
assistenza fiscale e da Assosoftware.
Il rinvio dei termini, richiesto a più voci dagli addetti
ai lavori, si è reso necessario
per le difficoltà legate al poco
tempo a disposizione dei contribuenti e dei professionisti
per calcolare quanto dovuto al
Fisco. In particolare a seguito
del ritardo nella pubblicazione
del programma per la compilazione degli studi di settore,
il software Gerico. Oltre a causa dell’accavallamento con la
scadenza per il pagamento
dell’acconto Imu che, nonostante la sospensione decisa
dal governo Letta, interessa
seconde case e altre tipologie
di immobili escluse dalla sospensione.
Pacchetto
da 8 mld
Potrebbe valere 8 miliardi di euro il pacchetto semplificazioni che
il governo si appresta
a varare questa settimana. A dare i numeri
sul presunto risparmio
è stato, ieri, il ministro
per la p.a. Giampiero
D’Alia.
L’ipotesi su cui sta lavorando il governo comprende, un decreto di
una trentina di articoli, ribattezzato «decreto Fare», che conterrà
misure sulle semplificazioni burocratiche
e amministrative e le
prime agevolazioni per
il lavoro. E poi, uno o
più ddl da varare nella
seconda metà del mese,
con altre norme sulla
semplificazione e un
pacchetto più corposo
sull’occupazione.
© Riproduzione riservata
Lo ha detto Lapecorella (Finanze) in audizione La Cassazione dà ragione all’amministrazione
Nessuno sa quanto Crediti su più anni,
si evade in Italia sentenze irrevocabili
DI
F
SIMONA D’ALESSIO
abrizia Lapecorella alza le
mani: «Non esiste una stima
ufficiale dell’evasione fiscale»
in Italia. Parola del direttore
generale delle Finanze del ministero dell’Economia, ieri in audizione a
Montecitorio. Difatti, l’Agenzia delle
entrate, con cui il dipartimento che
guida lavora in stretta collaborazione,
«dispone di modelli affinati di analisi»
per calcolare alcuni specifici tributi ed
uno importante è quello utilizzato per
rilevare l’evasione dell’Iva. Ma, precisa,
si tratta di sistemi che sono esclusivamente «di competenza dell’Agenzia».
A proposito dell’Imposta sul valore
aggiunto, la rappresentante di via XX
settembre riferisce ai deputati della VI
commissione come il gettito sia «precipitato in maniera indecorosa», malgrado
sia opportuno fare delle distinzioni fra
aree produttive e merceologiche: flessioni «drammatiche» riguardano, infatti, i comparti dell’edilizia e costruzioni
e quello dell’auto, al contrario «sembra
ci sia un effetto di tenuta da parte dei
piccoli esercizi» per il commercio al dettaglio. Un fenomeno, quest’ultimo, che
Lapecorella dice di spiegarsi «solamente con una percezione maggiore della
presenza dell’amministrazione finanziaria», ovvero di un «potenziamento
dei controlli» in chiave anti-evasione;
tuttavia, incalza, non è possibile affermare «che siccome è aumentata l’Iva (ed
è previsto un nuovo incremento dal 21
al 22%, in base a quanto stabilito dal-
la legge di stabilità 2013, la 228/2012,
ndr) è aumentata l’evasione» perché si
tratta di un’imposta complessa, che è
caratterizzata da un «andamento differenziato tra settori».
Spazio, infine, alla quantificazione
dei minori costi per lo stato usando la
Pec (la Posta elettronica certificata, introdotta con il Decreto della presidenza della repubblica 68/2005): il ricorso
allo strumento telematico per l’invio di
comunicazioni da parte della giustizia
tributaria può garantire un risparmio
a regime pari a 4-5 milioni l’anno. E già
nel periodo gennaio-aprile 2013, conclude, l’inoltro di informazioni alle parti
processuali attraverso la Pec ha fatto
registrare un taglio delle spese medio
per oltre 1,4 milioni, mentre quello ottenuto lo scorso anno ammonta a poco
più di 800 mila euro.
© Riproduzione riservata
quello operante nel giudizio succesDEBORA ALBERICI
sivo. Da ciò deriva che, posto che,
el processo tributario non «ex» art. 7 Tuir, l’imposta sui redditi
sussiste conflitto fra giu- è dovuta per anni solari, a ciascuno
dicati e quindi la sentenza dei quali corrisponde un’obbligazione
successiva non può essere tributaria autonoma, non è configurevocata se il giudice è stato chiama- rabile il detto motivo di revocazione
to a decidere su un credito di imposta allorché il precedente giudicato si riferisca a un’annualità di imposta sui
relativo a diverse annualità.
È quanto affermato dalla Corte redditi diversa dal periodo d’imposta
di cassazione che, con l’ordinanza n. considerato nella impugnata senten14719 dell’11 giugno za. Nel caso sottoposto all’esame del
2013, ha accolto il ri- Supremo collegio, in cui si discute di
corso dell’amministra- crediti di imposta riferiti ad annualità diverse, (di cui in un caso è dezione finanziaria.
I Supremi giudici negato il rimborso e nell’altro caso è
hanno motivato la preteso il recupero, con conseguente
decisione attingendo inflizione di sanzione) non è possibial principio generale le ritenere che si tratti di cause con
secondo cui nel con- identità di soggetti e di oggetto, tale
tenzioso tributario, che tra le due vicende sussista una
ai fini dell’applica- «ontologica e strutturale concordanzione dell’art. 395 cpc, za degli estremi». Infatti, si potrebbe,
perché una sentenza tutt’al più, individuare nella prima
possa considerarsi delle decisioni emesse la sussistenza
contraria ad altra di un possibile antecedente logico riprecedente avente spetto alla questione da risolvere nel
autorità di cosa giu- giudizio successivo.
Ora la Suprema corte ha scritdicata, occorre che tra i due giudizi
vi sia identità di soggetti e di oggetto, to la parola fine al caso. Infatti,
tale che l’oggetto del secondo giudizio accogliendo nel merito il ricorso
sia costituito dal medesimo rapporto dell’amministrazione finanziaria, ha
tributario definito irrevocabilmente respinto l’istanza iniziale del contribuente di revocare
nel primo, ovvero che
la seconda sentenza
in quest’ultimo sia
La
sentenza
sul credito d’imposta
stato definitivamente
sul
sito
www.italiaperché contraria con
compiuto un accertala prima.
mento radicalmente
oggi.it/documenti
incompatibile con
©Riproduzione riservata
DI
N
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
26
Mercoledì 12 Giugno 2013
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il consiglio dell’organismo di vigilanza pronto a prorogare la scadenza di ottobre
Appalti, rinvio per le verifiche
Solo dal 2014 riscontro dei requisiti tramite Avcpass
DI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
V
MARCO SOLAIA
erso la proroga a fine
anno dell’obbligo di
verifica dei requisiti
tramite il sistema informatico dell’Avcpass; è quanto
starebbe per deliberare, stando
ad alcune dichiarazioni filtrate
dalla stessa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, lo
stesso Consiglio dell’organismo
di vigilanza. Finirebbe quindi
per entrare in vigore pienamente soltanto ad inizio 2014 l’obbligo per le stazioni appaltanti
di verifica dei requisiti dichiarati dai concorrenti attraverso
il sistema previsto dall’articolo
6-bis del codice dei contratti
pubblici che, in realtà, sarebbe
dovuto divenire operativo, per
legge, dal primo gennaio 2013,
mettendo in linea tutte le banche dati della pubblica amministrazioni e le informazioni
fornite in via informatica dagli
operatori economici. A regime il
sistema Avcpass dovrebbe snellire gli oneri per gli appaltatori
(che caricheranno su un fascicolo virtuale documenti che oggi
fotocopiano per ogni gara); e
rendere più veloci le verifiche
attraverso la consultazione on
line delle banche dati da parte
delle stazioni appaltanti. Ad
oggi, le scadenze previste dalla
delibera n. 111 del 20 dicembre 2012 sarebbero tali da fare
scattare, dopo il periodo facoltativo partito a gennaio 2013,
in assenza di una proroga, un
vero e proprio obbligo di utilizzazione della piattaforma informatica dell’Avcpass dal primo
luglio 2013 per gli appalti oltre
i 150.000 euro e dal primo ottobre 2013 per i contratti di
valore superiore a 40.000 euro.
L’ipotesi, stando alle voci che
circolano in questi giorni, danno per scontato uno slittamento
a fine anno della scadenza del
primo ottobre (contratti oltre
40.000 euro). Diverse le ragioni che porterebbero allo slittamento dei termini; in primis la
difficoltà di completare i test sul
sistema in tempo utile date la
complessità delle procedure e
le diverse tipologie di contratti coinvolti (lavori, forniture e
servizi), ognuno con le sue ulteriori tipicità. Anche dagli incontri che la stessa Autorità sta
organizzando in queste ultime
settimane con operatori pubblici e privati sembrerebbero
emergere diversi problemi applicativi tali da suggerire uno
slittamento dei termini per
avere il tempo di mettere in
linea correttamente tutte le
banche dati e testare a dovere
il sistema.
Gare di progettazione, un maggio nero
Nuovo forte calo delle gare di progettazione a maggio (- 67% sul 2012), dopo
la ripresa di aprile; per l’Oice necessario
agevolare l’internazionalizzazione delle
imprese e ridurre il cuneo fiscale. Nel
mese di maggio il valore delle gare rilevate dall’Osservatorio Oice- Informatel
si è fermato a 28,6 milioni di euro
contro gli 88,7 raggiunti
giunti nel maggio 2012, con un cedimento
dimento del
67,7%. Nei primi cinque
nque mesi
del 2013 si è perso il 29,6%
del valore rispetto
tto al
2012. «In aprile avevamo avuto un moomento di speranza
di fronte ad un
certo incremento
dei bandi, prontamente ribaltato a
maggi”, ha dichiarato
ato Luigi
Iperti, Vice Presidente
ente Vicario Oice.
In prospettiva per l’Oice, “solo la ripresa
di investimenti da
a parte della Pubblica
Amministrazione, la riduzione del cuneo
fiscale e la riapertura del credito alle imprese potrà consentire a tutto il Paese
di riprendersi. Come risulta dalle prime
risultanze del Rapporto Oice-Cer sul settore delle società di ingegneria che sarà
presentato a luglio, molti dei nostri associati affermano che il ricorso al credito
è in netto peggioramento e, comunque,
rimane pur sempre necessario a causa an-
che dei ritardi nei pagamenti”. La soluzione, secondo Iperti, risiede nell’andare
all’estero in attesa della ripresa domestica: “la chiave per salvare le aziende, come
confermano sempre i primi elementi del
Rapporto Oice-Cer, sta nella capacità di
acquisire commesse all’estero, elemento
che addirittura consente a molte aziende
di aumentare il valore d
della produzione, ma il Governo
deve
eliminare
de
ostacoli
come
os
quello
del paqu
gamento del
contributo
inteco
grativo
Inarcasgra
sa sul fatturato
estero,
una vera
est
e propria
tassa del
pr
4% che
c mette fuori
mercato
le nostre
merc
società”.
In Italia,
socie
invece,
invec “occorre recuperare
un minimo
cuper
di risorse per la crescita e orientare gli
investimenti su reali priorità, dando contemporaneamente immediato inizio alla
loro progettazione”. Notevole l’entità
media dei ribassi: per le gare indette nel
2012 è al 34,7. Sempre in forte discesa
l’andamento delle gare miste, cioè di progettazione e costruzione insieme, -36,2%
rispetto agli stessi mesi del 2012.
Marco Solaia
BREVI
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 135 di
ieri è stata pubblicata la delibera del
Consiglio dei ministri 11 dicembre
2012 avente a oggetto “Definizione
dei criteri di qualita’ dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza per
la scelta delle regioni di riferimento
ai fini della determinazione dei costi
e dei fabbisogni standard nel settore
sanitario.”
Un milione di euro per far decollare
le migliori imprese culturali giovanili, che si distinguano per la qualità
dell’offerta e per una corretta politica del lavoro. È quanto mettono a
disposizione 10 fondazioni bancaria
attraverso l’edizione 2013 del bando
Funder35. Le imprese destinatarie
delle risorse devono essere non profit, operanti da almeno due anni
nell’ambito della produzione artistica e creativa e dei servizi di supporto
alla valorizzazione, tutela, protezione
e circolazione dei beni culturali.
Più tutele per i lavoratori esposti
ai campi elettromagnetici. Il Parlamento Ue ha approvato, in accordo
con il Consiglio, nuove norme che
integrano il diritto comunitario con
i nuovi limiti internazionali d’esposizione e introducono anche una certa
flessibilità per il settore militare e
quello medico. I datori di lavoro
saranno tenuti a valutare e ridurre i
rischi. La normativa riguarda tutti
i settori, ma soprattutto i lavoratori
esposti a un alto livello di rischio,
per esempio nel settore siderurgico
o persone che lavorano per lunghe
ore vicino a TV e radio emittenti e
installazioni radar.
«Lo sport e’ estremamente efficace
nel contrastare la violenza di genere,
uno strumento essenziale per arrivare al cuore del Paese. Con il ruolo che
ricopro sono felice di invitare tutti gli
atleti e lo sport in generale a rendersi
protagonisti di questa battaglia». Sono le parole del ministro per le Pari
Opportunita’, lo Sport e le Politiche
giovanili, Josefa Idem, a margine
della firma ieri mattina con il presidente del Coni, Giovanni Malago’, di
un protocollo di intesa che istituisce
la «Settimana per lo sport contro la
violenza di genere».
Sono sette i Comuni lombardi
beneficiari del Bando «5 euro/tonnellata premiata», indetto a ottobre
scorso sulla base dell’Accordo di
Programma tra Anci e il Centro di
Coordinamento Raee con l’obiettivo
di rendere più efficienti i Centri di
Raccolta attivi sul territorio, giunto
quest’anno alla sua seconda edizione.
La Lombardia registra peraltro il
più alto numero di Comuni premiati
nel Nord Italia. Complessivamente i
Comuni lombardi riceveranno quasi
84 mila euro di contributi. In particolare, i Comuni di Fuipiano Valle
Imagna (BG), Casirate d’Adda (BG),
Cingia de’ Botti (CR), Albiolo (CO),
Brugherio (MB) e Albiate (MB) sono
fra i vincitori della prima categoria
del Bando, riservata agli interventi
già ultimati nei 180 giorni prima
della pubblicazione del Bando. Il
Comune di Bregnano, in provincia
di Varese, è fra i beneficiari della seconda categoria del Bando, dedicata
agli interventi non ancora realizzati
o completati, che dovranno essere
ultimati entro 150 giorni dalla comunicazione della concessione del
contributo.
Domani alle ore 16,00 a Napoli,
presso la sede dell’Università Telematica Pegaso di Palazzo Zapata in
Piazza Trieste e Trento 48, si terrà il
convegno dal titolo”Le professionalità come fattore di sviluppo delle
imprese”. Nel corso dell’evento verrà
siglata la convenzione nazionale
tra l’Università Telematica Pegaso
e Aniem (Associazione Nazionale
delle Imprese Edili Manifatturiere),
così commentata dal Presidente Dino
Piacentini: «L’accordo con l’Università Telematica Pegaso conferma la
volontà di Aniem di investire sulla
qualificazione e sulla reale formazione professionale. Le prospettive di
crescita e di competitività delle PMI
hanno come irrinunciabile presupposto l’incremento degli standard
qualitativi e l’organizzazione strutturata dei processi di aggregazione, a
cominciare dalle reti di impresa».
L’Agenzia delle Entrate ha attivato
lo sportello catastale nella Comunità
Montana dei Monti Sabini, Tiburtini,
Cornicolani, Prenestini (Rm), presso il
quale è possibile accedere ai servizi di
visura catastale ed estratti di mappa.
I cittadini dei diciotto Comuni interessati (Capranica Prenestina, Casape,
Castel Madama, Castel San Pietro
Romano, Ciciliano, Marcellina, Monteflavio, Montorio Romano, Moricone,
Nerola, Palombara Sabina, Pisoniano, Poli, Rocca di Cave, Sant’Angelo
Romano, San Gregorio da Sassola,
San Polo dei Cavalieri e San Vito
Romano) potranno effettuare le visure
presso la sede della Comunità Montana, a Tivoli, in via Tiburtina n. 2.
La magistratura di pace è disponibile ad accogliere la proposta
del Gruppo di Lavoro sulle riforme
istituzionali istituito il 30 marzo dal
Presidente della Repubblica. Vincenzo Crasto, Presidente dell’Associazione nazionale giudici di pace, ha
affermato: «Ci rendiamo disponibili
ad uno sforzo straordinario al fine
di risolvere il problema dell’eccessiva
durata dei giudizi: in materia civile
l’arretrato può essere smaltito in tempi brevissimi aumentando la competenza generale per valore del giudice
di pace fino almeno a € 25.000 ed attribuendo al magistrato di pace interi
“blocchi di materie” quale quella condominiale e le esecuzioni mobiliari.
Come è già accaduto in passato con il
trasferimento di competenze spettanti
alle preture, l’abbattimento dell’arretrato avverrebbe con effetti immediati,
trasferendo all’atto dell’entrata in
vigore della norma al magistrato di
pace tutte le cause pendenti dinanzi
al tribunale non ancora in decisione.
In materia penale parimenti può
ipotizzarsi un ampliamento della
competenza, con riferimento ai reati
contravvenzionali”.
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Deliberazione Corte dei conti: bene i risparmi, ma troppe ritrosie
P.a., l’e-market non va
Forniture lente e pochi servizi postvendita
DI
ANTONIO G. PALADINO
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
L’
introduzione dell’obbligo di effettuare gli
acquisti sul mercato
elettronico ha certamente portato giovamenti gestionali alla pubblica amministrazione, ma è innegabile che
ancora oggi si nota una certa
ritrosia ad avvalersi di tale
sistema. Infatti, se da un lato
sono stati ridotti i costi sotto il
profilo del risparmio di risorse
nel processo di acquisizione ed
è stata data la possibilità di
confrontare i prezzi e scegliere
il prodotto più aderente alla
proprie necessità, dall’altro si
nota in alcuni casi, l’attuazione
di veri e propri «sotterfugi» per
sottrarsi alle regole del mercato elettronico. Molti anche i
problemi rilevati nelle procedure di acquisto. Tra questi, la
presenza di beni con un prezzo
superiore a quello rilevabile sul
mercato libero e l’imposizione, a
volte, di lotti minimi di acquisto
eccedenti i fabbisogni effettivi
delle amministrazioni. Queste
considerazioni emergono dalla
lettura della deliberazione n.
3/2013 della Corte dei conti Sezione centrale di controllo
sulle amministrazioni statali
sullo stato degli strumenti di
acquisto informatici.
L’indagine ha evidenziato che
il ricorso al Me.Pa. (acronimo di
Mercato elettronico per la Pubblica amministrazione), introdotto ormai da dieci anni, non
COMUNE DI POZZUOLI
Provincia di Napoli
Via Tito Livio n.4 – 80078 –
Servizio LL.PP. – tel.0813000432 – Fax 0813000436
ESTRATTO DI BANDO DI GARA – PROCEDURAAPERTA
(ex art53, comma2, lett.a) e art.82, comma 2, lett.a) D.Lgs
163/06 e s.m.i. art. 118 del DPR 207/2010; L.R. n.3/07 e s.m.i.
OGGETTO: POR FESR 2007/2013 – Asse VI – Obiettivo Operativo 6.1 – Programma PIU Europa Città di Pozzuoli – Lavori
di completamento del campo di calcetto polivalente sito nellʼarea perimetrale dello stadio D.Conte e servizi annessi allo stadio. Realizzazione percorso vitae nellʼOasi Naturalistica di
Montenuovo CIG : 2575268A5F CUP : B64C04000000002
Finanziamento: Mutuo Cassa DD.PP. Importo a base di gara:
Importo complessivo dellʼappalto: €. 886.242,29 (ottocentottanta- seimiladuecentoquarantadue/29) di cui: a) lavori a misura €. 865.410,78 (ottocentosessantacinquemilaquattro
centodieci/78) soggetti a ribasso; b) oneri per la sicurezza €.
20.831,51 (ventimilaottocentotrentuno/51) non soggetti a ribasso; Criterio di aggiudicazione : (ex art.53, comma2, lett.a) e
art.82, comma 2, lett.a) D.Lgs 163/06 e s.m.i.art. 118 del DPR
207/2010; L.R. n.3/07 e s.m.i. Classificazione lavori: Categoria
prevalente OG 1, Classifica III, Categoria scorporabile OG11
Classifica I; Le offerte, accompagnate dalla documentazione
amministrativa, dalla cauzione provvisoria e quantʼaltro previsto in conformità al Bando integrale di gara, devono essere presentate al Comune di Pozzuoli, presso lʼUfficio Protocollo, via
Tito Livio,4 – CAP 80078 – Pozzuoli (NA), entro il termine perentorio delle ore 12,00 del 08/07/2013. Il Bando integrale è
pubblicato allʼAlbo Pretorio del Comune, sul sito Web del Comune di Pozzuoli (www.comune.pozzuoli.na.it), sul SITAR, ed
è disponibile, insieme agli elaborati progettuali, presso il Servizio LL.PP. sito alla via Piazza Plinio il Vecchio angolo via Tito
Livio nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 09,30 alle ore
12,30. Recapiti telefonici: Telefono 0813000432 – Fax
0813000436 Pozzuoli li 05/06/2013
F.to IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ing. Angelo Maione
F.to IL DIRIGENTE AREA TECNICA
Dott. Prof. Carmine Cossiga
I benefici del mercato elettronico
• Riduzione dei costi
• Base fornitori ampliata e, di conseguenza, ampio
ventaglio di prodotti
• Facile confronto tra qualità/prezzo
• Eliminazione dei supporti cartacei
• Scomparsa del contenzioso legato agli acquisti
è avvenuto nella stessa misura
da parte di tutte le amministrazioni, nonostante l’obbligo di acquistare su tale mercato beni
e servizi inferiori alla soglia
comunitaria sia in vigore dal
2007 e reso più stringente dalle
disposizioni introdotte con il dl
n. 95/2012. Tranne i casi «eccezionali» legati alla particolarità
del settore merceologico di interesse, la Corte ha rimarcato
sull’inderogabilità delle disposizioni in materia di ricorso a
tutti gli strumenti informatici
di acquisto. In particolare, si
legge, con oltre un milione di
prodotti disponibili sul mercato, è avvenuto che il rifiuto posto da alcune amministrazioni
ad acquistare telematicamente,
adducendo motivazioni «irrilevanti» quali l’esteticità del bene
o la mancanza di fiducia sul fornitore, siano da ritenere delle
vere e proprie «clausole di stile»
addotte per ricorrere al mercato libero. La raccomandazione,
quindi, è quella di acquisire il
bene sul libero mercato,
mercato solo
dopo aver condotto una ricerca
presso tutti i bandi aperti sul
mercato, al fine di accertarsi
dell’esistenza del bene o del
servizio richiesto.
Altra nota dolente rilevata
dai magistrati contabili è quella riferita alla cronica mancanza di fondi che alcuni dicasteri
hanno fornito durante l’istruttoria. In particolare, i ministeri dello sviluppo economico,
della giustizia, delle politiche
agricole, infrastrutture e trasporti e quello della giustizia,
hanno lamentato la difficoltà
di programmare annualmente
i propri fabbisogni a causa delle
limitate risorse disponibili. Per
la Corte, però, questo non può
impedire la programmazione
degli acquisti. Anzi, vista l’aria
che tira, è sempre preferibile
l’avvio di una oculata programmazione, in quanto, in caso
contrario, la spesa potrebbe
aumentare proprio a causa del
ricorso al libero mercato per gli
acq
acquisti
in urgenza.
Infi
I ne, la Corte ha riscontrato
che molte P.a. hanno lamentato
che sul Me.Pa. i fornitori talvolta impongano lotti minimi di
acquisto per quantità che superano gli effettivi fabbisogni.
Il suggerimento dei magistrati
contabili, su questo versante,
è che le amministrazioni potrebbero costituirsi in «gruppi
di acquisto», con la funzione
di aggregare la domanda così
da acquistare i beni che effettivamente necessitano. Infine,
alcune P.a. hanno lamentato
che alcuni beni, a parità di
qualità, sul mercato elettronico hanno un prezzo superiore
a quello del mercato libero.
La soluzione? Per la Corte
occorre procedere all’acquisto
non con un ordine diretto, ma
con una richiesta di offerta.
In pratica, le amministrazioni dovrebbero contrattare con
il fornitore, accordandosi per
un prezzo inferiore a quello
di listino. Senza dimenticare
che in molti casi le amministrazioni vengono lasciate al
loro destino nella delicata
fase del postvendita, in particolare, nel mancato rispetto dei tempi di consegna del
bene.
© Riproduzione riservata
La deliberazione
sul sito www.italiaoggi.it/documenti
!" "%"!%&
3,8,*:=043,(11(+,10),7(=043,+,14380.10442:3(1,3+,1
,+,11(,9,7203(=043,
+,1!,85438()01,+,18,7;0=04%3+,1
,8,*:90;,(08,380+01,..,%089401!,.41(2,394
42:3(1,*/,+08*05103(1B(10,3(=043,+0),300224)010+0574570,9>*42:3(1,(5574;(94*43+,10),7(
+03+,1
!#
*/,01.04734(11,(;7(3341:4.457,8841(!,80+,3=(:30*05(1,3
,85,702,390+B(89(
5:))10*(5,71(;,3+09(*43012,94+4+,11,4--,79,8,.7,9,+(*43-7439(780*430157,==403+0*(943,1
57,8,39,(;;084+,08,.:,390),300224)010(55(79,3,390(15(97024304+085430)01,+,142:3,+0
(89,11(3(7499,":414,+0-0*()01,809403(89,11(3(7499,;0(7(=04=43(3*(9(894(1
4.104 +0 (55( 5(790*,11( 1 57,==4 ( )(8, +B(89( ? 89()01094 03 C 8,0*,394*036:(39(+:,201(,:74
":414,+0-0*()01,809403(89,11(3(7499,=43(+,1 3
*(9(894(14.104+0(55(5(790*,11,
,
157,==4()(8,+B(89(?89()0109403C
*,394+4+0*0201(6:(9974*,394,:74,4--,79,+,;434,88,7,03+070==(9,(142:3,+0(89,11(3(
7499,;0((7*4303A(89,11(3(7499,(,+,;4345,7;,307, "$"
,3974,3434197,1,47,
+,1.04734
84..,990039,7,88(90+,;434-(75,7;,307,(1
42:3,+0(89,11(3(7499,,3974019,7203,8457(03+0*(941(+4*:2,39(=043,3,*,88(70((11(
5(79,*05(=043,(11B(89(5:))10*(*:08434039,7,88(90*42,+((;;0805:))10*(908:18094039,73,9+,1
42:3,+0(89,11(3(7499,(11B03+070==4<<<*42:3,*(89,11(3(.7499,)(09,5:))10*(90(11B(1)4
57,94704+,142:3,+0(89,11(3(7499,#:99(1(+4*:2,39(=043,5497>,88,7,;08043(9(+(.10
039,7,88(9057,8840142:3,+0(89,11(3(7499,%",7;0=043,08,.:,390.04730,47(70:3,+@,
;,3,7+@+(11,47,(11,47,
(79,+@542,70..04+(11,47,(11,47,;,39:(10
8457(11:4./0 8(7(334 ,--,99:(90 57,;04 (55:39(2,394 (0 3:2,70 9,1,-430*0 (89,11(3(7499,1@
1!,85438()01,+,1%",7;0=04
%&"
"$!" "! &$ ! &&"$(("&'$!
+%&&"##$"(&",!"&&
'&&%"!"%#"!,!
$**")))$ !"&
$$!&&&"$(("&'$
(('&"
&""&&%%
Mercoledì 12 Giugno 2013
Me
27
CASSAZIONE
Droghe,
rinvio con
stoccata
La Cassazione invia gli
atti alla Consulta sulla
legge Fini-Giovanardi che
equiparò le droghe leggere a quelle pesanti. Ma
nell’ordinanza di rinvio
non manca di lanciare alcune stoccate al legislatore, parlando di un «vulnus
al sistema di ripartizione
delle competenze normative costituzionalmente
configurato» che potrebbe derivare dall’«abuso
della prassi» di presentare maxiemendamenti, del
tutto innovativi rispetto
al contenuto originario,
ai decreti legge, durante
l’iter parlamentare. Un
«escamotage» questo,
scrive la Corte, «per far
approvare un’iniziativa
legislativa del tutto nuova, di fatto inemendabile,
eludendo le regole ordinarie del procedimento
legislativo». Per la Corte
il procedimento di conversione previsto dall’articolo 77 della Costituzione,
in sostanza, «non serve
più a convertire in legge il
contenuto di quei provvedimenti provvisori adottati dal governo in casi
straordinari di necessità
e urgenza ma viene utilizzato (...) per far approvare un’iniziativa legislativa
del tutto nuova, di fatto
inemendabile».
COMUNE DI PORTICI (NA)
ESTRATTO BANDO DI GARA
Il Comune di Portici (NA), con sede in Via Campitelli n. 11, c.a.p. 80055, indice una gara a procedura
aperta per SERVIZIO DI SMALTIMENTO RIFIUTI
BIODEGRADABILI, FRAZIONE UMIDA, PROVENIENTE DA UTENZA DOMESTICA E COMMERCIALE DEL COMUNE DI PORTICI (NA)
PER IL PERIODO 36 (TRENTASEI) MESI e che
posseggano i requisiti di ordine generale, di capacità
economico finanziaria e tecnico-professionale come
precisati nel Bando disciplinare di gara. CPV:
90513200-8; CIG: 5137714FB3 Durata dell’appalto:
36 mesi decorrenti dalla data del verbale di inizio del
servizio. Valore presunto: €. 2.788.788,60 oltre IVA.
Criterio di aggiudicazione: offerta prezzo più basso ai
sensi dell’art. 82 del D.L.gs. 163/2006. Termine ricezione delle offerte: ore 12:00 del 15 luglio 2013.
Per modalità di partecipazione ed ulteriori informazioni si rinvia al bando intergale pubblicato, con la
documentazione di gara, su http://www.comune.portici.na.it Responsabile del procedimento: Dott. Pierino PIRO – [email protected] - Supporto
Sig. Carlo DENZA tel. 081/7862340 fax
081/7862347 e-mail [email protected].
Il Bando è stato inviato all’Ufficio Pubblicazioni dell’in U.E. il 5 giugno 2013 Portici 5/06/2013.
IL DIRIGENTE VII SETTORE
Avv. Alberto Grillanti
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
28
Mercoledì 12 Giugno 2013
L AVO R O E P R E V I D E N Z A
Il ministero detta nuove istruzioni agli ispettori per i controlli nelle aziende familiari
In famiglia il lavoro è gratuito
Pensionati e dipendenti full time fanno attività occasionale
DI
DANIELE CIRIOLI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
N
on è «lavoro» aiutare
l’azienda familiare da
parte di chi è occupato a tempo pieno o è
pensionato. In questi casi, pertanto, l’ispettore non può pretendere l’instaurazione di un
rapporto di lavoro e né l’iscrizione dell’aiutante presso enti
previdenziali perché si tratta
di collaborazioni presuntivamente considerate di natura
occasionale. Lo stabilisce il ministero del lavoro nella lettera
circolare prot. n. 10478/2013,
in cui detta istruzioni al personale ispettivo. In ogni altra
ipotesi, la collaborazione è occasionale quando viene resa fino
a 90 giorni ovvero 720 ore in un
anno solare.
Collaborazioni familiari.
Le istruzioni forniscono agli
ispettori le regole di comportamento nei controlli sulle
collaborazioni familiari nei
casi, non sporadici, di piccole
imprese (negozi, botteghe ecc.)
in cui il titolare fruisce dell’aiuto di coniuge, parenti e affini.
Nella maggior parte dei casi,
I familiari
Parenti
I grado
II grado
III grado
Genitori e figli
Nonni, fratelli e sorelle, nipoti
(figli dei figli)
Bisnonni, zii, altri nipoti (figli di
fratelli e sorelle), pronipoti (figli
di nipoti di II grado)
per il ministero,
ministero si tratta di
reali collaborazioni basate su
un’obbligazione di natura morale; basata cioè sulla cosiddetta «affectio vel benevolentiae
causa», vale a dire sul legame
solidaristico e affettivo proprio
del contesto familiare. Altri
casi, invece, possono celare
espedienti finalizzati a percepire prestazioni previdenziali.
Quanto al requisito familiare,
il ministero fissa il riferimento
generale al vincolo di parentela
e di affinità entro il terzo grado,
fatta salva la specifica previsione fino al quarto grado per il
Il piano aziendale allunga la durata
Affini
Affini
(sono i parenti del coniuge)
Suoceri
Nonni del coniuge e i cognati
Bisnonni del coniuge, zii del coniuge, nipoti (figli dei cognati)
agricolo.
settore agricolo
La regola generale. Il ministero, prima di tutto, fissa la
regola generale in base alla
quale la collaborazione familiare è di tipo occasionale in
due casi: pensionati e impiegati full time. Ciò significa che
quando le prestazioni sono rese
da familiari in pensione o da
familiari occupati a tempo pieno presso altri datori di lavoro,
le collaborazioni sono ritenute
«presuntivamente di natura
occasionale»: l’ispettore, perciò,
non può pretendere la presenza di un rapporto di lavoro né
l’iscrizione presso enti di previdenza. In merito ai collaboratori occupati a tempo pieno,
il ministero fa riferimento a
«familiare impiegato full time
presso altro datore di lavoro»,
lasciando così intendere che
l’occupazione debba essere di
tipo subordinata.
Parametri di «occasionalità». Per gli altri casi il
ministero dà «un parametro
di natura quantitativa di tipo
convenzionale da poter utilizzare in linea generale», per
l’attività ispettiva. Il parametro è individuato in base alle
previsioni di legge che per i
settori agricoltura, artigianato
e commercio disciplinano le cosiddette «prestazioni di natura
occasionale rese dal familiare».
Il parametro fissa in 90 giorni
nel corso di un anno solare il
limite massimo della collaborazione gratuita e occasionale;
il parametro è frazionabile in
ore, in 720 ore nel corso dell’anno solare. Ciò vuol dire che,
nel caso di superamento di 90
giorni, il limite quantitativo si
considera comunque rispettato
anche se l’attività resa dal familiare si svolga soltanto per
qualche ora al giorno nel tetto
massimo delle 720 ore annue.
Un occhio sui furbi. Infine
il ministero affronta il problema del disconoscimento del
rapporto di lavoro a base di una
collaborazione familiare. Spiega che l’istruttoria è necessaria
nei casi in cui il familiare risulti inquadrato nell’ambito di un
contratto di lavoro subordinato
o autonomo, per esempio con
iscrizione all’Inps in concomitanza di eventi che danno diritto a indennità di maternità.
© Riproduzione riservata
In una circolare dell’Inps i valori da utilizzare nel 2013
Ricollocamento, Imprenditori agricoli,
cigs raddoppiata
contributi più cari
DI
CARLA DE LELLIS
R
addoppio cigs se
l’azienda si preoccupa di ricollocare i
lavoratori. Infatti, in
presenza di un piano biennale di gestione delle eccedenze
occupazionali sottoposto alla
consultazione sindacale, l’intervento di cassa integrazione straordinaria può arrivare fino a 24 mesi, anziché 12
mesi come è ordinariamente
previsto nei casi di crisi aziendale. Lo precisa il ministero
del lavoro nella circolare n.
20/2013.
Crisi e cigs. Il ministero
chiarisce, in particolare, la
previsione dell’articolo 1 del
dl n. 249/2004 (convertito dalla legge n. 291/2004) in base
alla quale, nella ipotesi di
crisi aziendale che determini
la cessazione dell’attività
dell’intera azienda, di un settore, di uno o più stabilimenti
o parte di essi, la cigs «può essere prorogata per un periodo
fino a dodici mesi nel caso di
programmi che comprendono
la formazione ove necessaria,
finalizzata alla ricollocazione
dei lavoratori, qualora il ministero del lavoro accerti ne
primi 12 mesi il concreto avvio del piano di gestione delle
eccedenze occupazionali».
Nuova ipotesi. Il ministero precisa che la richiamata
previsione costituisce una
fattispecie di crisi aziendale
del tutto nuova e disciplina
l’ipotesi di programma di
crisi aziendale supportato da
interventi mirati in particolare alla gestione dei lavoratori che risultino in esubero,
da realizzarsi nell’arco di un
biennio. In tal caso, dunque,
l’intervento di integrazione
salariale dà la possibilità di
tutelare i lavoratori (con la
cigs) mediante l’erogazione
per un arco temporale più ampio (fino a 24 mesi), in luogo
dei dodici mesi ordinariamente previsti.
Un piano biennale. Le
imprese che intendono avvalersi della nuova fattispecie,
precisa infine il ministero, in
sede di consultazione sindacale devono presentare, eventualmente d’intesa con gli
enti locali, un piano biennale
che preveda in modo puntuale
ed esaustivo gli interventi da
adottare nel corso del periodo
di riferimento ai fini della gestione delle eccedenze occupazionali. Nella nuova fattispecie, invece, devono ritenersi
esclusi i piani di gestione del
personale esuberante da attuarsi nell’arco di 12 mesi.
© Riproduzione riservata
DI
F
LEONARDO COMEGNA
issata la contribuzione dovuta dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali nel 2013, il cui primo versamento è previsto per il 16 luglio. I valori
di quest’anno sono indicati nella circolare Inps
n. 95/2013, la quale peraltro registra il secondo
aumento dell’aliquota contributiva deciso dalla
riforma Fornero (art. 24, comma 23, della legge
214/2011).
Il reddito medio convenzionale giornaliero
da valere, sia ai fini del calcolo dei contributi
che della misura delle pensioni dei lavoratori
autonomi dell’agricoltura, per ciascuna fascia
di reddito agrario (tabella D, legge n. 233/1990
nella versione aggiornata dal dlgs n. 146/1997),
è stabilito nella misura di 53,13 euro. Il calcolo
dei contributi pensionistici dovuti dai coltivatori
diretti, mezzadri e coloni si effettua applicando
una determinata percentuale sul reddito agrario
convenzionale articolato in quattro fasce distinte
dal numero di giornate/lavoro attribuibile a ogni
singola unità attiva come segue: prima fascia
= 156 giornate; seconda fascia = 208 giornate;
terza fascia = 260 giornate e quarta fascia = 312
giornate. Considerato che il reddito individuale
giornaliero per l’anno 2013 è stato dunque fissato in 52,45 euro, la base imponibile per quest’anno risulta pari a:
• prima fascia: 156 giornate x 53,13 = €
8.288,28
• seconda fascia: 208 giornate x 53,13 = €
11.051,04
• terza fascia: 260 giornate x 53,13 = €
13.813,80
• quarta fascia: 312 giornate x 53,13 = €
16.576,56
Le aliquote da applicare al suddetto reddito,
modificate, come accennato, dall’art. 24 comma
23 della legge n. 204/2011 (manovra Monti) che
prevede un progressivo innalzamento sino a raggiungere il 24% nel 2018, sono le seguenti:
- 22,00% (ridotta al 20% per i soggetti di età
inferiore ai 21 anni) per la generalità delle imprese;
- 19,60% (16,50% per i giovani in età inferiore
ai 21 anni) per le imprese ubicate nei territori montani (di cui al dpr n. 601/1973) e nelle
zone agricole svantaggiate (art. 15 della legge
n. 984/1977).
L’esatto ammontare del contributo dovuto si
determina applicando la prevista aliquota percentuale a ogni fascia di reddito convenzionale,
e maggiorando il risultato di 98,28 euro a titolo
di contributo addizionale (art. 17 della legge n.
160/1975), di 768,50 euro (532,18 per le aziende
situate nei territori montani o n zone svantaggiate) quale quota dovuta per l’assicurazione contro
gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
(destinata all’Inail, ma riscossa dall’Inps) e 7,49
euro per contributo di maternità.
Sconto per gli anziani. Il comma 15 dell’art.
59 della legge n. 449/1997 prevede che i lavoratori autonomi titolari di pensione e con età
non inferiore a 65 anni, possano, a domanda,
richiedere lo sconto del 50% dell’onere.
La riduzione riguarda esclusivamente la contribuzione pensionistica e non anche le altre quote (Inail e maternità).
Il minor versamento si rifletterà naturalmente sul supplemento di pensione cui gli interessati
hanno diritto continuando l’attività lavorativa.
Versamenti. Il pagamento dei contributi deve
essere effettuato attraverso il modello di versamento unificato F24, con scadenza al 16 luglio,
17 settembre, 16 novembre e 16 gennaio 2013.
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 12 Giugno
Giugn 2013
PROFESSIONI
Inarcassa: in una settimana 526 istanze per dilazionare e rateizzare
29
ENTE GEOMETRI
Amadasi
presidente
Da ingegneri e architetti boom di richieste della Cipag
Anche i contributi a rate
Pagina a cura
MARINO
Età richiedenti
DI IGNAZIO
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
B
oom di richieste a
Inarcassa da parte di
architetti e ingegneri
per dilazionare o rateizzare i contributi previdenziali in scadenza nel 2013. È
attiva dal 4 giugno la linea di
credito di 150 milioni di euro
a disposizione per gli associati
e dopo una settimana la cassa
di previdenza ha già evaso 526
istanze (192 dilazioni e 334 rateizzazioni) per un ammontare totale di 1.164.314 euro. Da
un primo monitoraggio risulta
che non sono più solo i giovani
a essere in difficoltà: il 50% dei
richiedenti, infatti, ha tra i 46 e
i 55 anni (si veda grafico in pagina). Una crisi economica che
non riguarda solo una particolare zona d’Italia: i beneficiari
delle agevolazioni Inarcassa
sono per il 40% al Sud (Campania e Sicilia in testa) per il
31% al Nord (Lombardia e Piemonte in testa) e per il 29% al
Centro (Toscana in testa). Tre le
modalità per accedere al finanziamento, fino ad esaurimento
dei fondi disponibili.
disponibili Tramite
l’apposita applicazione informatica le domande vengono
evase in maniera automatica.
Rateizzazione dei contributi minimi 2013. Architetti
e ingegneri iscritti alla Cassa
possono farne richiesta entro
il 30 giugno 2013. L’importo
superiore a 2 mila euro può
essere pagato in 36 mesi con
rate quadrimestrali posticipa-
te di pari importo.
importo
Dilazione contributi minimi
2013 per redditi inferiori ai
15 mila euro. Gli associati che
non beneficiano di riduzioni e/o
frazionamenti sui minimi (cioè
devono i contributi per intero)
e che ipotizzano di conseguire
nel 2013 un reddito ≤ a 15 mila
euro possono richiedere la dilazione di quanto dovuto entro il
30 giugno 2013. Di conseguenza architetti e ingegneri versa-
Dal mingiustizia ok al nuovo regolamento del Fondo di garanzia
Risarcimenti più veloci
quando il notaio sbaglia
cedimento istruttorio. E poi ancora le modifiche
DI BENEDETTA PACELLI
sono andate a impattare anche sulle modalità di
isarcimento lampo per il cittadino vit- accesso del cittadino danneggiato alla disponibilità del fondo. Premesso che
tima di un eventuale
si accerti la responsabilità del
reato commesso dal
notaio, infatti, in caso di estinnotaio nello svolgizione del procedimento penale
mento delle sue funzioni. E
il reato può essere accertato
responsabilità più ampia (non
con sentenza civile passata in
solo patrimoniale) per il profesgiudicato», così come ha spiegasionista. Sono alcune delle prinDal 1° aprile 2013 l’alito Giovanni Vigneri consigliere
cipali modifiche al regolamenquota contributiva per i
delegato uscente del Cnn, «non
to sul Fondo di garanzia per il
notai è scesa dal 40% al
si parla più solo di danno paristoro dei danni che derivano
33% e, per i soli atti pubtrimoniale, ma anche di altre
da reato commesso dal notaio
blici e scritture private
fattispecie che possono essere
nell’esercizio della sua attività
autenticate di valore da 0
di natura ambientale o psicoloprofessionale, contenute nelle
a 37 mila, dal 40 al 26%.
gica, purché ovviamente sia acdelibere del Consiglio nazioÈ stato pubblicato sulla
certato dal magistrato». Inoltre
nale del notariato (11 gennaio
Gazzetta Ufficiale n. 133
nell’ipotesi in cui in un anno
2013 e 9 maggio 2013) approdel 8-6-2013 il comunicanel Fondo non ci siano dispovate dal ministero della giustito con il quale si rende
nibilità finanziarie sufficienti,
zia con decreto del 27 maggio
noto che i ministeri vigiil Cnn ha previsto la possibiliscorso. Tra le principali novità,
lanti (lavoro, economia
tà di pagare l’indennizzo in più
finalizzate a snellire le procee giustizia) hanno aprate, «ovviamente in maniera
dure relative al risarcimento
provato la delibera n. 34
proporzionale e paritaria a tutdei danni, vi è appunto quella
della Cassa del notariato
ti i cittadini in modo da soddidi accelerare i tempi di liquiavente a oggetto la rimosfarli interamente del danno
dazione del danno al cittadino.
dulazione delle aliquote
ricevuto». Infine modifiche
In sostanza, se fino ad ora tutti
contributive, a seguito
sulla governance interna del
gli accessi pervenuti al fondo
dell’entrata in vigore del
fondo: la gestione infatti sarà
dovevano essere sottoposti a
dm n. 265/13, che ha incontrollata anche dai revisori
una lunga procedura che si
trodotto nuovi parametri
dei conti del consiglio nazioconcludeva solo con la liquidaper il calcolo della contrinale, e il fondo stesso avrà un
zione della sentenza, il nuovo
buzione, dovuta non più
bilancio attuariale delle durata
regolamento prevede che quansul previgente Repertorio
di 20 anni che permetterà di
do il Comitato di Gestione del
notarile, ma su importi
calibrare le richieste di contrifondo riscontra i presupposti
prefissati in funzione del
buzione e nello stesso tempo di
di opportunità, sentito il Cnn,
valore dell’atto notarile
poter gestire anche le previsiopotrà liquidare il danno anche
espletato.
ni future.
prima della conclusione del pro-
R
Contributi
giù al 33%
no alle scadenze del 31/7/2013
e del 30/09/2013 di due acconti
di importo complessivo pari ai
minimi 2012 (soggettivo € 1.645
e integrativo € 375) più il contributo 2013 per la maternità
(€ 68). Il versamento della differenza dovuta (terza rata pari a
€ 890) sarà posticipato alla data
del 31/10/2016. Se, all’atto della
dichiarazione 2013 (da presentare al 31/10/2014), il reddito
dovesse risultare superiore a
quello stimato e generare un
importo a conguaglio, sarà
necessario anticipare il saldo
della differenza di € 890 entro
il 31/12/2014.
Rateizzazione conguaglio
2012. Gli iscritti all’ente previdenziale possono, infine, richiedere fra il 1° luglio e il 31 ottobre 2013, dopo aver presentato
la Dichiarazione telematica
2012 tramite l’apposita applicazione disponibile Inarcassa
online, di rateizzare quanto
dovuto all’ente. L’importo compreso tra 2 mila e 40 mila euro
può essere pagato in 36 mesi
con rate quadrimestrali posticipate di pari importo.
DI
GIOVANNI GALLI
Fausto Amadasi è stato
confermato per il prossimo quadriennio alla
presidenza della Cassa
italiana di previdenza
dei geometri liberi professionisti (Cipag). Ringraziando i componenti
del consiglio di amministrazione che lo hanno eletto all’unanimità,
Amadasi ha detto: «La
Cassa in questi anni ha
aumentato il proprio patrimonio fino a superare
abbondantemente i 2 miliardi di euro, migliorando la performance della
gestione previdenziale
ed anche l’attivo delle
gestioni mobiliari e immobiliari, ottimizzando
in modo significativo i
costi di gestione, in modo
da garantire una pensione sicura ai geometri per
i prossimi 50 anni, come
richiesto dalla normativa
vigente».
© Riproduzione riservata
Curatori fallimentari,
il tempo è denaro
Il curatore fallimentare ha diritto solo al compenso minimo se la procedura concorsuale ha avuto una lunga
durata e se gran parte dell’attivo inventariato è rimasto
invenduto. È quanto affermato dalla Corte di cassazione
che, con la sentenza n. 14686 dell’11 giugno 2013, ha
respinto il ricorso di un avvocato che aveva curato un
fallimento. In un primo motivo l’uomo ha contestato la
decisione del Tribunale di Crotone che non aveva liquidato il compenso, oltreché di curatore del fallimento,
anche di commissario giudiziale. Insomma, per i giudici
niente cumulo. Sul punto la decisione è stata confermata
anche dalla prima sezione civile della Corte di cassazione
secondo cui, nel caso in cui al concordato preventivo
faccia seguito il fallimento, le funzioni di commissario giudiziale e quelle di curatore fallimentare, anche
se affidate alla stessa persona, non si sovrappongono,
ma si cumulano, con la conseguenza che anche i relativi
compensi vanno liquidati distintamente: diverse sono
infatti le attività cui sono tenuti rispettivamente i due
organi, così come diversi sono i criteri di liquidazione del
compenso, i quali, nel concordato preventivo, non fanno
necessariamente riferimento all’attivo realizzato, potendosi anche prescindere dalla liquidazione dei beni del
debitore, che costituisce invece un adempimento necessario del curatore fallimentare. Non può trovare quindi
applicazione, in riferimento allo svolgimento di entrambe le funzioni, il principio di unitarietà delle procedure
concorsuali succedutesi senza soluzione di continuità.
Sul fronte del compenso minimo per l’attività di curatore i Supremi giudici hanno confermato, anche in questo
senso, le motivazioni del tribunale. Quest’ultimo, quanto
al compenso liquidato per l’attività svolta dal ricorrente
quale curatore, ha chiarito di aver applicato i minimi
sia in ragione della mancata realizzazione della maggior
parte dell’attivo inventariato, sia per la lunga durata
della procedura. Deve escludersi, infine, che nell’attivo
«realizzato» dal curatore (cioè ricavato dalla liquidazione dei beni acquisiti all’attivo) possano essere compresi
il valore di stima di un immobile rimasto invenduto
La sentenza su
o somme maggiori di quelwww.italiaoggi.it/
le effettivamente ricavate
dalla vendita dei mobili.
documenti
di Debora Alberici
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
30
Mercoledì 12 Giugno 2013
CONFSAL
La Confsal annuncia lo stato di mobilitazione contro la decisione del governo
P.a., no al nuovo stop ai contratti
La proroga del blocco dei rinnovi non è più sostenibile
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
N
egli anni dell’austerità il risanamento dei
conti pubblici, avvenuto attraverso una
sequenza di provvedimenti
governativi abbastanza iniqui, ha avuto un alto costo
per il cittadino italiano. Particolarmente alto questo costo
lo è stato per il contribuente
«onesto», per il consumatore
di beni di prima necessità e
per l’utente dei servizi pubblici essenziali.
In un contesto di crescente
pressione fiscale il dipendente
pubblico non solo è stato tassato pesantemente alla fonte
ma, per effetto del blocco dei
rinnovi contrattuali, fermi al
31 dicembre del 2009, e del
turn over, nonché dell’esteso
e diffuso precariato, ha subito una doppia penalizzazione
dallo stato e dalle autonomie
locali, sia come istituzioni
pubbliche sia come datori di
lavoro.
Il potere di acquisto del dipendente pubblico è stato intaccato gravemente dal blocco
pluriennale delle retribuzioni
nominali, erose nel valore reale dalla maggiore tassazione
e dall’inflazione spinta in alto
dal «cattivo governo» delle tariffe e dei prezzi pubblici.
Riguardo al blocco del rinnovo dei contratti pubblici e della
sua proroga contenuta nella
previsione dell’atto governativo n. 9, la Confsal - prima
in audizione in parlamento e
successivamente nell’incontro
del 4 giugno con il ministro della Pubblica amministrazione
D’Alia - ha denunciato, oltre
all’evidente iniquità, anche l’illegittimità del provvedimento,
dato che esso fa saltare la giusta equiparazione tra dipendente pubblico e dipendente
privato. Viene infatti violato
l’art. 3 della Costituzione. Nella
fattispecie, all’effetto negativo
del blocco del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici
per tempi medio-lunghi si contrappone l’effetto positivo dei
rinnovi contrattuali in alcuni
settori del privato impiego. La
violazione è ancora più grave
nel momento in cui viene meno
l’uguaglianza fra dipendenti
pubblici dello stesso comparto come, per esempio, quello
della giustizia, in cui i magistrati non subiscono il blocco
retributivo come tutti gli altri
dipendenti.
È altrettanto palese la violazione dell’art. 36 della Costituzione quando si combinano gli
effetti del blocco del turn-over,
con la conseguente riduzione
del numero dei dipendenti e
con l’inevitabile maggiore onerosità delle prestazioni, e quelli
del blocco dei rinnovi contrattuali, con la riduzione in termini reali delle retribuzioni. In
sintesi, viene meno il rapporto
corrispettivo (sinallagma) fra
prestazione e controprestazione quale fondamento del
sistema privatistico e soprattutto viene mortificato il diritto
costituzionalmente garantito
del lavoratore pubblico «a una
retribuzione proporzionata
alla quantità e alla qualità del
proprio lavoro».
Il provvedimento si rivela
dunque particolarmente iniquo, oltre che irragionevole,
per la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici (ma
non per tutti, come abbiamo
già detto), data la previsione
di pesanti sacrifici corrispondenti a cinque anni di «blocco
retributivo». E non finisce qui,
perché il blocco produce profili previdenziali fortemente
penalizzanti, per non parlare
dello scandaloso mancato riconoscimento dell’indennità
di vacanza contrattuale, già
prevista dalla legge.
Per tutti questi motivi di merito e di legittimità, la Confsal
ha chiesto al governo il ritiro
dell’atto governativo n. 9.
Per il rinnovo dei contratti
pubblici le risorse finanziarie
si possono reperire anche con
economie di bilancio e con ri-
sparmi di gestione, eliminando
gli sprechi, come le costose e
spesso inutili consulenze.
Da tempo, la Confsal ha
individuato, e ha indicato al
governo, le fonti di possibili
maggiori entrate e di minori
spese da destinare a copertura
dei contratti pubblici: anzitutto, il contrasto serio e efficace
all’evasione fiscale e poi la vendita graduale del patrimonio
pubblico disponibile non utilizzato, cui si aggiungerebbero i
risparmi dovuti alle mancate
spese di gestione degli immobili alienati.
In sintesi, per la Confsal,
l’apertura dei negoziati per i
rinnovi contrattuali pubblici
è un atto dovuto. Così com’è
indispensabile definire e stanziare le risorse relative ai rinnovi stessi. Una cosa che va
fatta anche per affermare un
minimo di equità e di legittimità nei confronti dei pubblici
dipendenti.
D’altra parte, se si vuole
veramente una pubblica amministrazione efficiente e funzionale alla crescita economica e occupazionale non si può
continuare con le politiche dei
tagli lineari e irrazionali, con il
blocco del turn-over e dei rinnovi contrattuali. Al contrario,
si devono avviare nuove politiche del personale valorizzando
il lavoro pubblico e motivando
il personale, anche attraverso
l’incentivazione e la premialità
del merito professionale.
In conclusione, il governo
è chiamato a fare delle scelte
che siano chiaramente mirate a rendere la pubblica amministrazione efficiente nello
svolgimento e nell’erogazione
dei servizi e, al contempo, a valorizzare il lavoro dei pubblici
dipendenti. E non solo sotto
l’aspetto economico.
Per questo la Confsal, insieme con le sue federazioni,
dopo aver presentato in tutte
le sedi opportune le sue giuste
rivendicazioni - accompagnate
sempre da ragionevoli proposte risolutive, com’è metodo e
stile della Confsal -, proclama
la mobilitazione dei lavoratori
pubblici e, in caso di mancate
«risposte adeguate» da parte
del governo, si dichiara pronta
a mettere in atto dure azioni di
protesta e di lotta.
Pagina a cura
dell’Ufficio stampa della
Confsal, Confederazione
generale dei sindacati
autonomi dei lavoratori
Viale di Trastevere, 60 00153 - Roma - E-mail:
[email protected]
LO DICE IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CONFSAL MARCO PAOLO NIGI
È urgente intervenire sulla leva fiscale per creare nuovo lavoro
N
ei due mesi appena trascorsi la Confsal ha presentato al nuovo parlamento e al governo Letta
un manifesto politico incentrato
su lavoro e sviluppo e, subito dopo,
ha proposto un Nuovo Patto per la
crescita e l’occupazione.
Dopo circa cinquanta giorni
dall’insediamento del governo, e
permanendo la centralità di questi temi non solo nel dibattito politico ma anche nella vita sociale e
economica del paese, rivolgiamo al
segretario generale della confederazione autonoma, Marco Paolo
Nigi, alcune domande.
Domanda. In questo momento
il lavoro costituisce la priorità
sia per la sua organizzazione
sindacale sia per il governo Letta. Cosa può dirci in merito?
Risposta. Sul lavoro il governo è
in fase di laboratorio ma entro luglio dovrebbe garantire fatti e atti.
Per la Confsal è chiaro come e dove
cominciare: occorre rendere meno
pesante l’imposizione fiscale su lavoro e imprese virtuose. Su questa
questione centrale il governo si gioca gran parte della sua credibilità
e della sua autorevolezza.
D. Segretario Nigi, il 14 giugno prossimo, a Roma, ci sarà
un incontro fra i capi di stato dei quattro maggiori paesi
dell’Eurozona nella prospettiva del vertice europeo del 28-29
giugno incentrato sul “lavoro
giovanile”. Quali aspettative avete?
R. È necessario che
l’Unione europea individui
finalmente i limiti della
rigorosa austerità cui ha
sottoposto l’economia comunitaria e coniughi le
ragioni del risanamento
dei conti con quelle della crescita. È certo che,
con gli attuali livelli di
disoccupazione giovanile, l’Unione europea non
può avere prospettive di
sviluppo, al punto che
potrebbe essere messa in
discussione la sua stessa
esistenza. Si deve passare immediatamente dalle
buone intenzioni all’indispensabile sostegno, fiscale e formativo, alle assunzioni dei giovani.
D. Imu e Iva sono questioni
ancora aperte. A suo parere,
quali sono le soluzioni più opportune?
R. Abbiamo apprezzato il provvedimento del rinvio del pagamento
della prima rata dell’Imu per l’abitazione principale e per i terreni e
i fabbricati agricoli, per poter individuare una soluzione finanziariamente compatibile e socialmente
sostenibile. La Confsal ora si aspetta una decisione governativa equa
ed equilibrata che si raccordi con
le altre possibili soluzioni alle que-
Marco Paolo Nigi
stioni fiscali.
Riguardo all’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% dal 1° luglio la Confsal ha manifestato da
tempo la sua netta contrarietà. Il
provvedimento, oltre a reprimere
ulteriormente i consumi, comporterebbe per ogni famiglia un aggravio
medio annuo di spesa stimato in
circa 500 euro. Per cancellare l’aumento dell’Iva si potrebbe trovare
la copertura finanziaria sul fronte
delle economie connesse al recente
andamento dello spread BPT-Bond
e delle possibili maggiori entrate di
una “seria” lotta all’evasione. Pertanto non può
bastare l’ipotizzato rinvio dell’aumento a fine
anno.
D. Sulle questioni
aperte del pubblico
impiego la Confsal
ha chiesto al governo,
tra l’altro, il rinnovo
dei contratti scaduti
il 31 dicembre 2009 e
la stabilizzazione dei
precari. Quali sono le
sue valutazioni?
R. In merito alla richiesta del rinnovo dei
contratti dei dipendenti
pubblici la Confsal ha
fatto presente al governo
e al parlamento le ragioni forti dell’equità e della
legittimità (vedi l’articolo in questa pagina). Pertanto, l’ulteriore blocco dei rinnovi
contrattuali non è più proponibile
proprio per ragioni di sostenibilità
economica, giuridica e sociale.
Riguardo al precariato, la proroga al 31 dicembre dei contratti a
tempo determinato costituisce un
primo passo valutato positivamente dalla Confsal. Ora, dovrà seguire
la definizione di un piano di stabilizzazione del personale precario in
relazione all’andamento del turnover e nel contesto della necessaria razionalizzazione della pubblica
amministrazione.
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Agricoltura
Oggi
CON ITALIAOGGI
31
MANUA
ALE
LAVOR
RO
*oltre al prezzo del quotidiano
Mercoledì 12 Giugno 2013
in edicola ccon
IL PRIMO GIORNALE DEGLI IMPRENDITORI, DEGLI OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DELLA TERRA E DELL’AGROINDUSTRIA
Il ministro De Girolamo lancia il riuso e la riconversione free degli immobili
Il libero suol, da edificar
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Costruzioni senza lacci sui terreni inutilizzati
DI
L
LUIGI CHIARELLO
ibera trasformazione
edilizia degli immobili
esistenti. E libertà totale di «riuso» dei terreni
non ancora edificati, a prescindere dal vincolo di destinazione
in base a cui è stata concessa
la loro edificabilità. È quanto
prevede il disegno di legge sul
consumo di suolo, che andrà
all’attenzione del prossimo consiglio dei ministri. Così, Nunzia De Girolamo ci riprova. Il
ministro alle politiche agricole
riprende il lavoro lasciato in
sospeso dal suo predecessore, Mario Catania, il cui ddl
contro il consumo di suolo era
stato affossato al termine della
scorsa legislatura. De Girolamo
ripropone un provvedimento
molto simile a quello precedente; la bozza è stata discussa ieri
in preconsiglio. Ma a differenza
del ddl Catania, il disegno di
legge voluto dall’attuale ministro contiene un articolo in più.
Il ddl sul sito internet www.italiaoggi.
it/documenti
Si tratta di un dispositivo che
sdogana «il riuso e la rigenerazione edilizia del suolo edificato
esistente» sia per investimenti
pubblici che privati. Dove per
«riuso» bisogna tecnicamente
intendere la possibilità di riutilizzare i terreni edificabili
e non ancora edificati per finalità diverse da
quelle previste.
e.
Ad esempio, il
terreno edificabiile e mai edificato
to
di una caserma
ma
o di un consorzio
io
agrario potrebbeero essere utilizzati per costruire un residence,
delle villette o
un centro commerciale. Mentre,
re per «rigenerazione edilizia» va inteso qualunque intervento finalizzato a
riconvertire immobili esistenti
ad altri scopi. Ad esempio, per
rimanere in tema, la sede di
quel consorzio agrario o la palazzina di quella caserma potrebbero essere riconvertiti in
un albergo. Di più: in base al ddl
De Girolamo, a decidere la nuova destinazione non sarà una
pubblica amministrazione ma,
semplicemente, la convenienza
economica dell’investitore interessato. Quando quest’ultimo
ritenga sconveniente effettuare l’investimento altrove. Tutta
questa libertà a costruire viene
limitata solo da eventuali vincoli paesaggistici insistenti sul
territorio. La ratio del provvedimento, inv
invece, è chiara: si
punta a bloccare
la corb
sa alla trasformazione
tr
delle destinazioni
d’uso
dest
dei terre
terreni agricoli in
edificabili
cabil e a spingere
la popo
popolazione a costruire
dove già è
stru
possibile
farlo.
po
Facilitando
riuso
Fa
e rigenerazioni
edilizie.
edi
IL CENSIMENTO
E L’ELENCO DEI TERRENI INE DIFICATI. Il ddl De Girolamo,
quindi, affida ai comuni il
compito di censire le «aree del
territorio comunale già interessate da processi di edificazione,
ma inutilizzate o suscettibili di
rigenerazione, recupero e riqualificazione». Una volta censite,
queste zone, spiega l’art. 4 della bozza di ddl, finiranno in un
elenco comunale contenente «le
aree suscettibili di prioritaria
utilizzazione a fini edificatori di
rigenerazione urbana e di localizzazione di nuovi investimenti
produttivi e infrastrutturali». I
comuni dovranno ultimare il
censimento e formare l’elenco
dei terreni edificabili entro un
anno dalla data di entrata in
vigore del ddl. E dovranno aggiornare lo stesso elenco ogni
anno, anche grazie al lavoro degli sportelli unici per l’edilizia,
delle Camere di commercio, dei
Consorzi di sviluppo industriale e all’opera delle associazioni
imprenditoriali. Attenzione
però: se il comune non rispetterà i tempi dettati dal ddl
per effettuare il censimento e
comporre l’elenco, il disegno di
legge dispone che nel suo territorio venga immediatamente
«vietata la realizzazione di interventi edificatori, sia pubblici che privati, sia residenziali,
sia di servizi che di attività
produttive, comportanti, anche
solo parzialmente, consumo di
suolo inedificato».
Supplemento a cura
di LUIGI CHIARELLO
[email protected]
LAND-GRABBING
NON 83,2 MILIONI DI ETTARI NEGLI ULTIMI ANNI, MA
MENO DELLA METÀ, 35,2 MILIONI DI ETTARI. È la nuova
stima delle superfici oggetto di acquisizioni fondiarie
su larga scala, o «landgrabbing». Si tratta delle
transazioni effettivamente
finalizzate, mentre le prime stime tenevano conto
anche di tutti i contratti in
via di negoziazione. I conti
li ha rivisti Land Matrix
(www.landmatrix.org),
l’osservatorio che riunisce
enti di ricerca e organismi
internazionali per creare
un database aperto sul fenomeno. Il land-grabbing
si sgonfia? Più che altro gli
strumenti per misurarlo si
fanno più sofisticati, differenziando acquisizioni
annunciate, concluse e fallite. «La domanda di terra
è ancora forte e lo sarà nel
lungo periodo», spiega a
ItaliaOggi Micheal Taylor
dell’International Land
Coalition, «ora siamo in
grado di definire meglio il
fenomeno e lo saremo sempre di più man mano che
aumenta la partecipazione
dei cittadini all’osservatorio». Per quanto riguarda i
paesi da cui provengono gli
investimenti, al primo posto si confermano gli Usa,
quindi Malesia, Emirati
Arabi e Uk.
Multe fino a 40 mila € se l’etichetta riporta indicazioni nutrizionali false
Le sanzioni principali
Violazione
Vi
l i
S
Sanzione
i
Fornire messaggi falsi, ambigui e fuorvianti
Dare adito a dubbi sulla sicurezza e/o sull'adeguatezza
nutrizionale di altri alimenti
Affermare, suggerire o sottintendere che una dieta equilibrata e varia non possa in generale
fornire quantità adeguate di
tutte le sostanze nutritive
Dai 1.000
ai 10 mila
euro
Incoraggiare o tollerare il consumo eccessivo di un alimento
Dai 4 mila ai
40 mila euro
Riferimenti a cambiamenti
delle funzioni corporee che
potrebbero suscitare o sfruttare timori nel consumatore
Dai 10 mila
ai 40 mila
euro
Multe fino a 40mila euro per etichette con eventuali illeciti penali, che vanno da 1.000 a 10 mila
iindicazioni salutistiche e nutrizionali fasulle euro nel caso si messaggi falsi, ambigui e fuorvianti,
o non rispondenti ai requisiti del regolamento fino al massimo di: dai 10 mila ai 40 mila euro, per
ccomunitario 1924/2006, entrato in vigore il 1° riferimenti a «cambiamenti delle funzioni corporee
lluglio 2007. Col varo dello schema di dlgs da che potrebbero suscitare o sfruttare timori nel conparte del Consiglio dei ministri del 30 maggio sumatore, sia mediante il testo scritto sia mediante
p
sscorso, l’Italia colma un vuoto cui, in parte, ave- rappresentazioni figurative, grafiche o simboliche».
va sopperito l’Antitrust negli anni precedenti. Anche lanciare messaggi che incoraggiano o tollerino
v
Sfruttando quanto disposto dal decreto legi- il consumo eccessivo di un alimento può costare caro:
S
sslativo 206/2005 sulle pratiche commerciali dai 4 mila ai 40 mila euro. Considerati meno gravi le
sscorrette e poi dal decreto legislativo 145/2007 fattispecie di «dare adito a dubbi sulla sicurezza e/o
ssulla pubblicità ingannevole, a partire dal 2008, sull’adeguatezza nutrizionale di altri alimenti» e «afll’Antitrust aveva iniziato a comminare sanzioni fermare, suggerire o sottintendere che una dieta equida 5 mila a 500 mila euro. Esemplificativa a librata e varia non possa in generale fornire quantità
d
proposito la massima del 21 agosto 2008: «Il adeguate di tutte le sostanze nutritive». In questo caso
p
messaggio pubblicitario di un prodotto alimen- le multe variano dai 1.000 ai 10 mila euro. Grave è
m
ttare contenente indicazioni sulla salute idonee a considerato anche che un’azienda non fornisca alle
iindurre in errore l’acquirente perché conferenti autorità competenti tutti gli elementi per valutare la
al prodotto effetti e proprietà non posseduti e fondatezza scientifica delle indicazioni: fino a 40 mila
a
non supportate da basi scientifiche costituisce euro di multa. Chi volesse inserire già oggi la tabeln
una fattispecie di pubblicità ingannevole». Non la nutrizionale in etichetta, obbligatoria dal 2016,
u
appena passato il vaglio della Conferenza stato- deve sapere che eventuali violazioni possono costare
a
rregioni e delle competenti commissioni parla- fino a 24mila euro. Lo schema di dlgs però sta già
mentari, alle multe disposte dall’Antitrust si collezionando qualche critica dalle rappresentanze
m
ssommeranno però quelle irrorate dal ministero delle pmi, che hanno fatto notare come le sanzioni
non tengano conto del principio di
della salute, dalle regioni e dalle
d
proporzionalità, cioè dei volumi di
Asl per violazione dell’impiego
A
Lo
schema
di
dlgs
prodotto commercializzato, sfavodelle indicazioni nutrizionali e
d
sul sito www.italia- rendo così le piccole imprese rispetto
ssulla salute. Il legislatore italiaall’industria alimentare.
no ha creato una scala di sann
oggi.it/documenti
Alberto Grimelli
zzioni pecuniarie, in aggiunta a
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
32
Mercoledì 12 Giugno 2013
AT T UA L I TÀ
MW in Italia nel 2014, con l’Istituto Grandi Marchi E Usa e Giappone non pagano
I maestri del vino Food security, il G8
A Firenze il simposio mondiale
scarica il problema
mente vi sono 11 studenti
italiani sul programma di
studio e si spera che ci sarà
un MW italiano presto! Vi è
ora una forte cooperazione con
l’Italia grazie al supporto con
i Grandi Marchi: nel 2012 si
sono tenuti corsi di perfezionamento a Tignanello e nel
2013 a Cerequio Barolo. C’è
un piano per tenere altri masterclass da Masi nel 2014.
D. Tra poco lei andrà in Cina
e Giappone per alcune classi.
Pensa che il mercato asiatico
sia veramente il mercato del
futuro? E l’Italia come si pone
rispetto ad esso?
R. Vorrei attirare molti partecipanti al simposio dall’Asia e
penso che questo accadrà. L’Italia ha bisogno di fare un certo
lavoro nella comprensione dei
mercati asiatici, tutti diversi,
ma con una strategia corretta
con l’Istituto Grandi Marchi si
può lavorare in questo senso.
Prima di tutto però ognuno
deve prendersi le proprie responsabilità: le cantine hanno
bisogno di promuovere se stesse, le regioni devono promuovere se stesse e il Paese ha bisogno
di trasmettere un messaggio di
qualità. In alcune parti della
Cina, ci sono consumatori che
non si rendono conto che l’Italia produce vino. L’Asia
non è l’unico mercato
del futuro, ce ne sono
molti altri, ma è certamente una eccitante
opportunità.
rity and Nutrition, con cui il
presidente Usa Barack Obaa food security sarà uno ma chiedeva l’aiuto degli invedei temi secondari del stimenti privati in agricoltura
summit del G8 in pro- per sconfiggere fame e povertà
gramma il 17 e 18 giu- in Africa. Supporto necessario,
gno a Lough Erne, Irlanda del anche perché tecnicamente i
Nord, sotto la presidenza della 22 miliardi sono stati raccolti,
Gran Bretagna. Per la prima anche se con qualche fatica, ma
volta dal 2009, la stabilità degli c’è un grande ritardo nella loro
approvvigionamenti alimentari distribuzione. Secondo il rapmondiali, in posizione di vertice porto della ong One, rispetto
nell’agenda fino all’anno scorso, al patto dell’Aquila paesi come
cede il posto a questioni come Canada, Gran Bretagna e Itacommercio globale, fiscalità e lia hanno addirittura superato
trasparenza. Due temi su tre, i loro impegni, ma altri come
scambi commerciali e traspa- Giappone e Stati Uniti hanno
renza nell’uso di risorse come sborsato solo tra il 10 e il 20%
la terra, toccano indirettamen- della somma pattuita. Segno
te la food security. Che di fat- dei tempi, dall’emergenza dei
to però è stata relegata negli picchi alimentari del 2007-08 e
eventi collaterali. Come quello 2010-11 alla centralità di quetenuto l’8 giugno sulla fame e stioni come gli obblighi fiscali
la malnutrizione, con l’impegno delle multinazionali nei paesi
in cui lavorano, la food
di un gruppo di Paesi, Ong
security diventa tema di
e agenzie internazionali a
contorno. Anche se,
ridurre la malnutrizione
secondo le «Proinfantile. Il cerchio aperto
spettive agricodal summit dell’Aquila
le Ocse-Fao
del 2009, con il lan2013-2022»,
cio de L’Aquila Food
le caratteSecurity Initiative
ristiche del(Afsi) e l’impegno
lo scenario
a raccogliere 22
dell’approvvigiomiliardi di dollari
namento agroain tre anni, si è
limentare globale
chiuso con la
sono più o meno
dichiarazione
le stesse del 2009:
di Camp DaBono Vox
aumento dei prezzi
vid del 2012
degli U2, testimonial
nel medio termine
e la New
della
campagna
One
con alto rischio voAlliance for
latilità nel breve.
Food Secu-
DI
GIUSY PASCUCCI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
P
rimo rendez-vous mondiale del vino in Italia.
Dopo Bordeaux, Napa
Valley, Vienna, Perth e
Oxford, toccherà a Firenze, a
maggio 2014, ospitare l’ottava
edizione del Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (MW). Un risultato importante ottenuto grazie
alla collaborazione, avviata nel
2009, con l’Istituto Grandi
Marchi, considerato che a 60
anni dalla nascita, in Inghilterra, del MW, il nostro paese
non è ancora rappresentato al
suo interno. A spiegare a ItaliaOggi, gli obiettivi del simposio
Lynne Sheriff, presidente
del comitato organizzatore ed
ex presidente dell’Institute of
Masters of Wine.
Domanda. Quali sono i principali obiettivi del Simposio e
come mai questa volta è stata
scelta l’Italia come sede?
Risposta. Durante la mia
presidenza (2010-2012) ci
sono state molte discussioni all’interno del consiglio
di amministrazione
su questo tema. Ho
fortemente creduto
che di tutte le destinazioni avanzate, l’Italia fosse la
più desiderabile
per il suo senso
di identità, tradizione e immagine. E molto im-
portante in proposito è anche
il significativo miglioramento
della qualità che c’è stato nel
corso degli ultimi vent’anni, in
linea con l’Institute Masters
of Wine che da sempre ricerca
l’eccellenza e la qualità. I nostri
principali obiettivi sono mettere insieme un programma
interessante e vario; incoraggiare i membri del commercio
mondiale del vino a partecipare
alla riunione e riunire oltre 400
tra leader e opinion maker del
mondo del vino a livello globale per fornire una piattaforma
stimolante e interattiva per
lo scambio. Noi cercheremo di
creare una piattaforma perché l’Italia possa esprimersi
all’estero. Penso che ci saranno
molti risultati interessanti.
D. Perché l’Italia ancora
non è rappresentata all’interno del MW?
R. L’Italia non ha ancora
un Masters of Wine. Attual-
Lynne
Sheriff
DI
ANGELO DI MAMBRO
L
Nella nuova Pac un bonus fino al 5%. Altri finanziamenti dedicati saranno attivabili dallo Sviluppo rurale
Un premio aggiuntivo alle zone montane
DI
D
GIUSY PASCUCCI
alla Pac in arrivo misure economiche a sostegno delle aree agricole montane: nell’ambito del I pilastro un premio aggiuntivo potrà arrivare, per scelta dello stato membro,
fino al 5% a favore delle zone montane, mentre altri
pacchetti saranno attivabili nel II pilastro attraverso
i sottoprogrammi tematici. Sono alcune delle novità
in discussione a Bruxelles nell’ambito dei negoziati
Pac 2014-2020, illustrate da Giuseppe Blasi, capo
dipartimento delle politiche europee e internazionali
e dello sviluppo rurale, nel corso della conferenza
internazionale «La vitalità delle montagne europee
nella programmazione 2014-2020», organizzata a
Roma dalla Rete Rurale Italiana, in collaborazione con Euromontana, l’associazione europea per le
zone di montagna. «Ci sono delle novità che danno
alle aree montane maggiori possibilità», ha poi spiegato Blasi a ItaliaOggi. «Nell’ambito dei 27 miliardi
di euro stanziati complessivamente nel I pilastro,
si potrà intervenire con i pagamenti diretti nelle
aree montane con premi aggiuntivi fino al 5%.Sarà
lo stato a definire quanto vorrà stanziare sopra a
ogni ettaro di queste aree. Sempre nel I pilastro poi
è prevista una riserva che prevede un prelievo fino
al 2% (o anche al 3% a seconda della sensibilità di
Bruxelles) per cinque anni per i giovani. Le misure
si potranno cumulare e quindi, se un giovane farà
agricoltura in montagna potrà avere il 5 più il 2».
«Nel II pilastro invece la novità riguarda il metodo»,
ha proseguito Blasi. «E c’è ad ogni modo la possibilità
di calare un pacchetto integrato su una determinata
area con i sottoprogrammi tematici nell’ambito
dei Psr». Le aree montane rappresentano una
fetta importante dell’agricoltura europea. Ammonta, infatti, a 31,3 miliardi di euro il fatturato
totale delle zone montane in Europa, pari all’11%
del totale fatturato agroalimentare. Secondo i recenti dati sulle filiere pubblicati nel recente rapporto della Dg Agri «Labelling of agricultural
and food products of mountain farming»,
il 18,5% della superficie Ue è costituita da aree
montane sulle quali si contano quasi 2 milioni e
mezzo di aziende agrarie, vale a dire il 17,8% del
totale delle aziende europee. Considerando che
quasi la metà del territorio italiano è montuosa
(il 47,5%), il 31% delle aziende agrarie nazionali
è in aree montane e con il 30% della produzione
agricola di montagna di tutta l’Europa, l’Italia
è leader nel settore. Seguono Francia e Spagna
con il 18% ciascuna mentre Grecia, Germania e
Austria insieme valgono circa un quinto del fatturato totale. Per quanto riguarda le produzioni,
il nostro paese è secondo dietro alla Francia per
produzione di latte bovino (17,5% contro il 25%
francese) mentre siamo i primi per produzione
di frutta. Nonostante le indubbie situazioni di
svantaggio che gli agricoltori di montagna sono
costretti ad affrontare, va, però, rilevato che esistono aspetti positivi. Come, per esempio, i prezzi corrisposti ai produttori, mediamente più alti
rispetto a quelli spuntati dalle altre aziende per
una valutazione circa la maggiore qualità del
prodotto: per esempio, il 10% in più per il latte
bovino e fino al 25% in più per la frutta.
Produzione
di montagna per singolo
stato membro
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
P O LT R O N E I N E R B A
La confederazione cambia assetto. Potere a chi produce
Il vicario della Cia
Scanavino, traghettatore agricolo
DI
VANNI CORNERO
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
D
ino Scanavino, 53
anni, è da pochi giorni
vicario del presidente
nazionale della Confederazione italiana agricoltori:
«Un ruolo inedito, previsto per
affiancare Giuseppe Politi
nella transizione da una governance mista composta da
agricoltori e funzionari confederali a una tutta di agricoltori. Il processo si completerà nei
primi mesi del 2014», spiega.
Un ruolo che mette Scanavino
in pole position per la prossima
presidenza? «Il nome uscirà
dalla rosa dei quattro vicepresidenti, se sarà il mio ne sarò
onorato, altrimenti mi dedicherò al mio lavoro di agricoltore
restando a disposizione della
Confederazione». Ma, a proposito di rappresentanza, la Cia e
le altre organizzazioni agricole
sono ancora attuali nel panorama politico-economico del Paese? «Oggi più che mai», risponde, «i cittadini, agricoltori
compresi, vanno sempre
meno a votare, non si
sentono rappresentati
dalla politica e quindi
è assolutamente necessaria quella che io
chiamo una «intermediazione buona» tra gli
interessi dei cittadini
agricoltori e quello della nazione, per
curare il
disagio che c’è nel Paese». La
parola d’ordine, comunque,
è semplificare e un esempio
del nuovo corso sta in Agrinsieme, frutto della volontà di
lavorare uniti espressa da Cia,
Confagricoltura e Alleanza
delle Cooperative Italiane.
«Credo che abbiamo dato un
segnale in anticipo sulla politica. Un segnale di concretezza, perché questo patto copre
in pratica tutta la filiera agroalimentare e i suoi problemi,
che finiscono inevitabilmente
per riflettersi su quelli di chi
va a fare la spesa», fa presente
il vicepresidente vicario della
Cia. Tutto ciò in un’Europa che
appare sempre più matrigna:
«Certo, c’è parecchio da fare,
ma bisogna anche ricordare
che solo il sistema europeo
può dare garanzie su controlli
e circolazione delle merci, ossia
l’unica speranza per competere
nel mondo globalizzato.
Il problema che però va affrontato alla radice è quello di
identificare
le aziende
con attività
agricole che
consentono
il presidio
del territorio. Bisogna
selezionare in modo
condivi-
Dino Scanavino
so chi e dove, per intervenire
senza disperdere fondi preziosi
in mille rivoletti. Il resto delle
risorse deve servire a rendere più competitive le aziende
che producono reddito. Lo dico
perché l’agricoltura italiana,
miracolosamente, fa crescere
il pil e l’occupazione anche in
piena crisi. Ma il reddito degli
agricoltori non cresce perché
lo Stato appesantisce il settore
con inconcepibili oneri burocratici, mettendoci fuori dalla
competitività europea. Il fatto
che la Francia ci abbia battuto
nell’export agroalimentare ne è
una prova», insiste Scanavino.
E se l’occupazione che aumenta
sottolinea un’evoluzione dinamica del settore bisogna anche
chiarire una cosa: «Il lavoro
agricolo ha bisogno di flessibilità, diverse secondo le stagioni,
il clima. Tutto nella massima
tutela dei lavoratori, ma con
uno sguardo alla particolarità dell’agricoltura» su questo
punto il numero due della Cia
lancia messaggio urgente al governo Letta e conclude: «L’aver
estrapolato l’ Imu sui fabbricati agricoli da quelli industriali
dimostra proprio che c’è un’attenzione dell’esecutivo alla
particolarità del settore e su
questo riconoscimento siamo
entrati in sintonia. Ora quel
che ci aspettiamo è una revisione dell’imposta, perché così per
noi è insostenibile. Basta guardare al gettito enormemente
superiore all’atteso, cosa che
avevamo ben segnalato al governo Monti. Su questo bisogna
aprire un discorso. Immediatamente».
© Riproduzione riservata
Una collettiva porta il made in Italy in Asia
Mercoledì 12 Giugno 2013
Mercoled
33
GIRI DI POLTRONE
PROMOZIONE A DIRETTORE DEL CENTRO SERVIZI ORTOFRUTTA
DI FERRARA PER ELISA M ACCHI, 45 anni, laureata in scienze
statistiche, da sette anni responsabile della sezione statistica e
osservatorio di mercato del centro, presieduto da Paolo Bruni.
Confermati dal nuovo cda i vicepresidenti Cesare Bellò di Opo
Veneto e Carlo Manzo di Ortofruit Italia-Piemonte. elisa.
[email protected]
COSIMO MELACCA è il nuovo presidente nazionale di Agriturist, l’associazione agrituristica di Confagricoltura. Succede
a Vittoria Brancaccio. Cosimo Melacca, nato a Brindisi 54
anni fa, sposato, due figli, ha una nell’entroterra di Finale
Ligure e una a San Vito dei Normanni (Br). [email protected]
JEAN-M ARIE AURAND succederà, a partire dal prossimo
1 gennaio 2014, a Federico Castellucci alla guida dell’Oiv,
l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Castellucci è il direttore generale dell’Oiv dal 1° gennaio 2004.
[email protected]
TINO A ROSIO è il nuovo direttore di Coldiretti Ancona. Cinquantaquattro anni, nato a Milano, Arosio manterrà anche
il ruolo di direttore regionale, che ricopre dal 2011. Prende il
posto di Claudio Massaro. [email protected]
FEDERICO M ARCHINI, produttore biologico delle Marche, è il
nuovo presidente di Anabio, l’Associazione nazionale agricoltura biologica della Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Eletto vicepresidente Luciano Colamonico, produttore biologico della Puglia. [email protected]
PIETRO BISCONTIN è il nuovo presidente del Consorzio di tutela
vini a doc Friuli Grave. Biscontin è direttore della Cantina
La Delizia. Due i vicepresidenti, Giuseppe Crovato (Cantina
di Bertiolo) e Michelangelo Tombacco (azienda I Magredi)
[email protected]
ROBERTO ERCOLE , presidente della Cia del Piemonte, è il coordinatore di Agrinsieme Piemonte, il nuovo soggetto e modello di
rappresentanza agricola tra Cia, Confagricoltura e Alleanza
delle cooperative italiane. [email protected]
ELEONORA RIZZO, una giovane imprenditrice di Montella,
conduce una azienda castanicola con la famosa «Castagna
del Prete», è la nuova presidente di Agia-Cia di Avellino. Rizzo
è ingegnere chimico che si sta specializzando in ingegneria
alimentare. [email protected]
A LESSANDRO SCALA è il nuovo direttore di Coldiretti Reggio
Emilia. Originario di Bologna, 42 anni, succede a Giovanni
Pasquali nella direzione della più grande organizzazione
agricola della provincia. [email protected]
A NTONELLA SCHIVAZAPPA alla guida di Terranostra provinciale di Parma. Vice presidente è stato eletto Roberto Virdis.
Il nuovo consiglio direttivo è formato anche da Manuel Busi,
Diadorim Saviola. [email protected]
PAOLO FERRARESE nuovo presidente di Confagricoltura Verona. Ferrarese, 54 anni sposato con due figli, ha una azienda
agricola a Sorgà. La nuova giunta è composta da Riccardo
Artegiani, Luigi Caprara, Mauro Mantovani, Christian
Marchesini, Umberto Parodi, Sara Pasetto e Pietro Spellini.
[email protected]
PIER CARLO SCARAMAGLI, laureato in Scienze agrarie a
Bologna, è il nuovo presidente di Confagricoltura Ferrara.
Succede a Nicola Gherardi. Conduce San Bartolomeo in Bosco,
l’agriturismo La Torretta e una azienda agricola nei comuni
di Argenta e Ferrara. [email protected]
Una commessa dal maggior importatore
tailandese di prodotti food & beverage per la
ristorazione. E la presa di contatto con importatori d’altri paesi dell’area Asean (nello specifico Singapore, Vietnam e Myanmar), pure
loro specializzati nelle forniture al mondo horeca locale. È il risultato della partecipazione
dell’azienda conserviera parmense Rodolfi
Mansueto alla collettiva italiana al Thaifex-World of Food Asia di Bangkok, organizzata da Cibus-Fiere di Parma. «Insieme
a Russia, Sud America, Brasile in primis, e
Stati Uniti», dichiara a ItaliaOggi Paolo
Galli, direttore vendite di Rodolfi Mansueto,
«i paesi del Sud-est asiatico rappresentano
mercati di sviluppo prioritari per le nostre
esportazioni, che oggi sfiorano i 26 mln euro
su un fatturato complessivo di 74 mln. Già
quest’anno se, come crediamo, le nostre spedi-
zioni in Thailandia di conserve di pomodoro
prenderanno rapidamente il via, il business
sviluppato nell’area potrà incrementare di
un 10-15% (oggi le esportazioni di Rodolfi nei
mercati Asean ammontano a circa 200 mila
euro, ndr). Di qui a metà 2014, una volta consolidato in Thailandia il presidio del canale
horeca, contiamo d’affrontare quello retail. Per
quello che ho potuto constatare, le catene tailandesi di supermercati trattano pochissimi
prodotti italiani».
Rodolfi è una delle più antiche industrie del
parmense di trasformazione del pomodoro.
Conta di confermare quest’anno il fatturato
2012 grazie alla trasformazione di oltre 150
mila tons di pomodoro fresco, al 90% conferito
da produttori delle province di Parma, Piacenza e Mantova.
Luisa Contri
GIUSEPPE OCCHIPINTI, allevatore e caseificatore, con azienda in contrada San Giacomo in agro di Ragusa, è il nuovo
presidente del Consorzio Ragusano Dop. Succede a Carmelo
Meli. Alla vice presidenza va Mario Candido, stagionatore con
azienda a Modica. info@corfilac.it
TERENZIO BORGA , produttore di Chiarano, è stato riconfermato presidente di Aprolav, l’associazione produttori latte del
Veneto. L’associazione che riunisce circa 2500 produttori di
latte in Veneto, vede tre vicepresidenti Francesco Bet, Francesco
Cobalchini eLuciano Papa. [email protected]
Daniela Maccaferri è il nuovo presidente di Agriturist
Siena. Succede a Andrea Pannocchieschi d’Elci. Il nuovo
Consiglio direttivo è formato da Lisa Ravà, Enrica Bartolini
Gori, Andrea Pannocchieschi d’Elci, Simone Lorenzo Signorini, Diana Lenzi, Maria Grazia Florido e Paolo Ciacci. info@
agrituristsiena.com
Andrea Settefonti
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
34
Mercoledì 12 Giugno 2013
TECNOLOGIA & INNOVAZIONE
Messi su cerchioni non vanno gonfiati. Spingono il seme in profondità e comprimono il terreno
Seminare? Con gli pneumatici
Ruotini in bioplastica. E la seminatrice corre sul velluto
DI
STEFANO CATELLANI
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
R
uotini in bioplastica
al posto della tradizionale gomma per far
correre sul velluto le
seminatrici? L’idea nasce da
un brevetto, già depositato, che
offre ai produttori di macchine
agricole con l’occhio attento alle
soluzioni improntate alla massima sostenibilità una nuova
soluzione: gli pneumatici GreenLifeTire.
L’idea è già in produzione
e sembra destinata ad avere
grande successo visto che ogni
anno sulle seminatrici vengono
montate 900 mila piccole ruote.
Senza contare le sostituzioni,
visto che ogni seminatrice, calcolando il numero di file, monta
anche decine di ruotini. In più
la soluzione GreenLifeTire garantisce costi di prima installazione e sostituzione molto
bassi.
I pneumatici GreenLifeTire, incavi all’interno, vengono
montati in cerchioni di plastica o di metallo, senza camera
d’aria e non devono essere gonfiati. Il ruotino è un importante
elemento per garantire la funzionalità di ruote installate in
attrezzature per la semina per
premere il seme nel terreno e
mandarlo in profondità, coprirlo di terra e comprimere il terreno. I GreenLifeTire pneumatici sono realizzati utilizzando
polimeri termoplastici che li
rendono totalmente riciclabili,
con la possibilità di una versione completamente biodegradabile in fase di sviluppo.
Quello delle bioplastiche è
un orizzonte vicinissimo. I costi salgono un po’ ma l’effetto
«verde» aumenta moltissimo.
«Usando i nuovi materiali
bioplastici», spiegano Marco e
Daniele Conti della Mecaplast
di Bibbiano nel Reggiano, «si
realizza l’obiettivo di abbatte-
re l’inquinamento ambientale
causato dai normali
pneumatici in
n gomma vulcanizzata
zata
che sono montati
tati
sul 100% delle
lle
seminatrici».
Le carattteristiche
tecniche dei
ei
polimeri termomoplastici impie-gati nella realizzazione
degli pneumatici GreenLifeTire,
ne aumenta
la qualità,
differenziandoli da
quelli fino ad
oggi utilizzati in gomma vulcanizzata per diversi
aspetti
d
migliorativi:
migliorativ maggiore
resistenza
resistenz all’abrasione, magg
maggiore resistenza elastica
(facilita il
elast
distacco
distacc del terreno),
maggiore
maggio resistenza
all’intaglio
e alla
all’int
sua propagazione,
pr
costanza
costan e riduzione del
d peso del
25/30%
rispetto
25/
ai pneumatici
tradizionali,
riciclabili
al
ri
100%.
I ruotini
10
GreenLifeTire
G
possono
essere
po
riciclati
diretric
tamente
presso
ta
la sede di Meca-
plast e reintrodotti nel processo
produttivo, oppure dai comuni
riciclatori/rigeneratori di materie plastiche.
L’idea è davvero innovativa e
sono in corso test avanzati «in
campo» che stanno dando esiti
molto positivi.
Un’invenzione che nasce
dalla tradizione emiliana che
ha visto nascere e crescere veri
campioni della meccanizzazione agricola. Ma non è l’unica.
La Mecaplast (www.mecaplast.
re.it) ha messo a punto anche
nuovi fissa telo e fissa tubo da
impiegare in orti e campo aperto. Il cavallotto fissa telo serve
per fissare al terreno teli di copertura e teli per la pacciamatura. Realizzato con materiali
molto resistenti si pianta nel
terreno con un piccolo martello.
Il fissa tubo garantisce, sempre
a costi bassissimi, il fissaggio
stabile dei tubi per l’irrigazione
goccia a goccia. La Mecaplast
è attiva dal 1976 nello stampaggio della plastica e lavora
in diversi settori: agricoltura,
automotive, elettronica, edilizia, pompe per acqua.
© Riproduzione riservata
RISIKO AGRICOLO
RAGGIUNTO L’ACCORDO FRA LE OP DEL
BACINO DEL CENTRO-SUD E L’A NICAV
sul contratto quadro per il pomodoro da industria per la campagna
2013/2014 Tra gli elementi qualificanti, l’individuazione di una griglia
di qualità con una modulazione del
prezzo del +/– 10% e una penalità per
mancato ritiro/mancata consegna
del prodotto contrattato pari al 20%
del prezzo.
IL GRUPPO LO CONTE (farine, decorazioni per dolci, aromi, coloranti
alimentari) ha formalizzato l’acquisizione di Molino Vigevano, azienda
alimentare specializzata nella produzione di farine speciali.
FEUDO PRINCIPI DI BUTERA, la cantina siciliana di proprietà della famiglia Zonin, è stata selezionata quale
nuova meta d’eccellenza isolana nel
circuito Le Soste di Ulisse dell’associazione Made in Sicily che, dal 2002,
promuove ristoranti, hotel e cantine
siciliani di prestigio.
L’ASSOCIAZIONE TEDESCA DEI PRODUTTORI DI BIRRA invoca una moratoria
al ricorso alla tecnica del fracking
per estrarre petrolio e gas naturali dal
sottosuolo in attesa che gli scienziati
verifichino se è innocua o meno per le
falde acquifere e per le sorgenti d’acqua impiegate dai birrifici.
IL 98%
DAL 30 MAGGIO SCORSO L’UE HA DECISO
D’APPLICARE DAZI ANTIDUMPING sulle
finora in due consorzi distinti, sono
favorevoli all’unificazione in un unico
ente di tutela d’imminente costituzione. Si chiamerà Consorzio tutela aceto
balsamico.
importazioni di biodiesel dall’Argentina (saranno compresi fra il 7 e
l’11%) e dall’Indonesia (dallo zero al
10%). I dazi sono temporanei, ma a
novembre prossimo l’Ue deciderà se
confermarli.
DEI 90 PRODUTTORI D’ACETO
BALSAMICO DI MODENA IGP, riuniti
A CCOR DO
COM M ERCI A L E F R A L E
AZIENDE BRESCIANE VITASOL , specia-
lista in prodotti per l’integrazione
alimentare degli animali da allevamento, e Eng.In Group, produttore
d’impianti a biogas di piccole dimensioni. La rete di vendita di Vitasol
proporrà i biodigestori dell’azienda
di Borgosatollo.
I CONSORZI DI TUTELA DELLE DOP E IGP
MODENESI (lambrusco, parmigiano,
aceto balsamico e balsamico tradizionale, prosciutto, zampone e cotechino
e amarene), quello dei ristoratori e tre
società di servizi locali hanno dato
vita al portale www.piaceremodena.
it di promozione dei tesori del territorio.
È SCONTRO FRA I SINDACATI AGRARI
FRANCESI F DSEA E GIOVANI AGRICOLTORI e Carrefour. I primi hanno
organizzato blocchi fuori dai negozi
Carrefour dell’Ovest della Francia
reclamando prezzi più alti per il latte
(2,5 €/hl), le uova (3 cent/pezzo) e la
carne suina (30 cent/kg).
GIOVEDÌ SCORSO È STATA INAUGURATO
A BENICARLÓ (SPAGNA) l’impianto
pilota della società Int’l Flavors &
Fragrances che si avvarrà di una nova
tecnologia, più semplice, economica e
sostenibile (non produrrebbe scarti)
brevettata dal Csic per la produzione
d’aromi.
IL LABORATORIO VETERINARIO FRANCE-
16 mila in Argentina per un raccolto
2013 previsto in 400 mila tons.
SE CEVA (ex gruppo Sanofi) ha sottoscritto un accordo di cooperazione con
l’università della Cina del Sud per la
verifica dell’efficacia del suo vaccino
contro l’influenza aviaria H5N1.
A MAZON, IL COLOSSO AMERICANO DELLE VENDITE ONLINE, ha dato via alla
SHUANGHUI INT’L HOLDINGS, maggior
azionista della Henan Sheunghui, il
principale trasformatore e distributore cinese di carne, s’è accordato per
acquisire per 7,1 mld $ il suo omologo
a stelle e strisce: Smithfield Food.
sperimentazione di Amazon Fresh, divisione di vendita online e consegna a
domicilio di prodotti ortofrutticoli, nel
centro di Seattle (stato di Washington). In caso di successo estenderà il
servizio a Los Angeles, San Francisco
e in altre 20 città Usa.
PRIMI FRUTTI DELL’ACQUISIZIONE DI
PASTEURIA, avvenuta nel 2012, per
Syngenta. Nel 2014 la multinazionale
svizzera lancerà negli Usa un nuovo
conciante naturale per sementi (soia
in primis): è a base di batteri normalmente presenti nel suolo e si basa su
una tecnologia Pasteuria.
IL GRUPPO NESTLÉ HA FIRMATO un
accordo con la società svedese BioGaia per l’utilizzo in esclusiva del suo
lactobacillus reuteri probiotic come
ingrediente di una nuova gamma di
prodotti lattiero-caseari che distribuirà in diversi paesi, in particolare nei
paesi emergenti.
WIGLEY, LA CONTROLLATA DELLA
MULTINAZIONALE M ARS specializzata
in chewing gum ha annunciato il
taglio di 207 posti di lavoro su 639
presso lo stabilimento di Biesheim
(alta Alsazia francese) ciò a fronte di
una caduta dei consumi del prodotto
in Europa.
CONCENTRAZIONE NEL SETTORE DEI
CEREALI IN UCRAINA. Le aziende Agro
Generation e Harmelia si sono fuse
dando vita a uno dei cinque maggiori
gruppi produttori locali di cereali,
che gestisce 120 mila ha in Ucraina e
DOW AGROSCIENCES HA STRETTO un
accordo di collaborazione col Crop
development center dell’università di
Saskatchewan, uno dei più prestigiosi
in Canada, per sviluppare congiuntamente nuove varietà di frumento
d’alta qualità e resa agronomica.
LA MULTINAZIONALE TEDESCA DEI FILM
in polipropilene per alimenti, Treofan
Group, non acquisirà più Max Specialty Filsmi (Gruppo Max India), per
il cui acquisto negoziava da 2 anni. Si
concentrerà sui mercati europeo e del
Nord e Sud America.
DOLE PACKAGED FOODS INNOVA negli
acquisti online. Per rendere più semplice e rapido il processo d’approvvigionamento di frutta a livello globale
la controllata del gruppo Dole Int’l
doterà i suoi buyer di ProcurementFreedom, una suite di mobile apps.
IL PRODUTTORE DI CONFETTURE BIOLOGICHE RIGONI D’ASIAGO ha stretto un
accordo con il produttore di consolle
Nintendo in base al quale metterà
a disposizione dei possessori della
Nintendo 3DS un corto d’animazione
in 3D, extension dell’ultimo spot del
produttore veneto.
Luisa Contri
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercati
Mercoledì 12 Giugno 2013
35
& Finanza
IIN EDICOLA CON
Audizione davanti alla Corte costituzionale. Oggi si replica. Sentenza in settembre
La battaglia tedesca sulla Bce
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
A confronto la colomba Asmussen e il falco Weidmann
S
i è aperta ieri la serie di audizioni di
personaggi di rilievo
dell’economia tedesca
dinanzi alla Corte costituzionale di Karlsruhe sul tema
del piano di acquisto di bond
sul secondario da parte della
Bce (Omt). Un appuntamento atteso e temuto, soprattutto
dai mercati. Ieri, l’attenzione
del mercato era rivolta principalmente alle dichiarazioni
di Joerg Asmussen, membro
tedesco del comitato esecutivo dell’Eurotower, e di Jens
Weidmann, presidente della
Bundesbank.
Come da attese della vigilia,
le due anime della Germania
all’interno della Bce hanno
presentato visioni diametralmente opposte. Da una parte,
Asmussen ha difeso l’operato
dell’Eurotower. Dall’altra, il
numero uno della Buba ha
ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi programma di acquisto di asset da
parte dell’istituto centrale.
Per Asmussen, «l’introduzione
dell’Omt è stata la scelta giusta da fare per assicurare la
stabilità dei prezzi nell’Eurozona». Inoltre, il piano di acquisto
bond sul secondario «è limitato dalla curva dei rendimenti
a breve termine. L’Omt cerca
solo di ridurre i picchi ingiustificati dei rendimenti» sui titoli
di stato».
Il funzionario ha poi voluto
rassicurare su uno dei principali timori per la Germania,
ovvero un’accelerazione dei
prezzi al consumo. L’utilizzo
del piano di acquisto bond
sul secondario della Bce «non
comporterà nessun rischio
Disoccupati
in crescita
I listini temono Karlsruhe: Mib -1,63%
L’incertezza sull’esito delle audizioni presso
la Corte costituzionale tedesca sugli acquisti
illimitati da parte della Bce di Omt, ha condizionato l’andamento delle borse,
tutte negative. Il Ftse Mib ha chiuso a -1,63% a 16.286 punti. Perdite anche sugli altri listini europei:
Cac-40 -1,39%, Dax -1,03%, Ibex
-1,68% e Ftse 100 -0,94%. A metà
seduta, a New York, Dow Jones a
-0,1%, S&P 500 -0,36%, nasdaq
Composite -0,31%.
In rialzo lo spread, a 277 pb da
un iniziale 272 pb e dopo un picco
a 282 pb.
A Milano, in rosso i bancari:
Intesa Sanpaolo -2,87%, Banco
popolare -2,94%, Bper -2,69%,
Ubi banca -2,59%, Unicredit
-1,25%, Popolare Milano -1,26%,
Mps -1,63% e Mediobanca stabile a 4,956 euro. In negativo
anche i titoli del lusso: Salvatore Ferragamo -2,66%, Luxottica -2,15% e Tod’s -1%.
Vendite su Enel (-2,9%) e Telecom Italia
(-1,8%). In controtendenza Parmalat (+0,5%)
e Autogrill (+1,68%).
di inflazione», ha spiegato
Asmussen.
Punto importante su cui
Asmussen ha voluto insistere
è la necessità che i mercati finanziari percepiscano il piano
di acquisto bond come «illimitato». Questo «forte segnale» è
necessario, ha spiegato il fun-
Sul resto del listino, ancora vendite su
Rcs (-4,52%), Safilo (-4,04%) e Yoox (-3,81%).
Quanto all’euro, ha chiuso in rialzo a
1,3293 dollari dopo un massimo a 1,3314.
Infine il petrolio: a metà seduta, a New York,
il Wti segnava 94,51 dollari al barile, contro i
102,17 dollari del Brent a Londra.
© Riproduzione riservata
zionario, «per convincere gli
operatori della nostra serietà
e volontà nel perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi».
Da conto suo, Weidmann
ha subito chiarito la propria
opposizione al piano di acquisto bond della Bce, sottolineando che l’Omt rende «con-
QuotazioniRealtime
fuso» il limite tra la politica
monetaria e quella fiscale. Il
presidente della Buba ha poi
dichiarato di essere contrario
agli acquisti bond, «a causa
della mancanza del controllo
parlamentare», aggiungendo che «l’acquisto illimitato
di bond non è consentito dal
mandato della Bce». Ora bisognerà aspettare il giudizio
della Corte tedesca, che sarà
reso noto in autunno, per capire quanto lo scontro tra i due
istituti centrali inciderà sulle
sorti dell’Eurozona.
Il tasso di disoccupazione in Italia continua a salire: in aprile si è attestato
al 12%, in rialzo dall’11,9%
di marzo. Secondo l’Ocse,
il tasso di disoccupazione
giovanile si è attestato al
40,5%, in aumento di 0,2
punti percentuali rispetto
a al mese precedente.
Va invece meglio negli altri paesi aderenti
all’organizzazione parigina. Il tasso di disoccupazione si è attestato
all’8%, stabile rispetto al
livello registrato in marzo.
Sempre secondo l’Ocse,
nell’Eurozona il tasso di disoccupazione ha raggiunto
un nuovo record al 12,2%,
mentre nell’Unione europea il dato si è attestato
all’11%, stabile da marzo.
Il tasso di disoccupazione
più alto, sempre in aprile,
è stato registrato in Grecia
(27% secondo gli ultimi dati
disponibili di febbraio), seguita dalla Spagna (26,8%),
dal Portogallo (17,8%)
dalla Slovacchia (14,5%)
e dall’Irlanda (13,5%).
La percentuale dei senza
impiego è invece rimasta
al di sotto del 5,5% in Austria, Germania, Giappone
e Messico.
In aprile, 48,5 milioni di
persone erano senza impiego nell’area Ocse, +0,2
milioni da marzo.
© Riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
TA S S I E VA L U T E
Cambi
Divisa
Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali
Tassi e dati macro
Tassi Euro
Valuta/
Euro
U.i.c.
prec.
Var.
ass.
Cross
su $
Ultima Prece- Variaz.
rilevazione dente assoluta
Corona Ceca
25,613
25,666
-0,0530
19,2971
Tasso ufficiale di riferimento
0,50
0,75
-0,25
Corona Danese
7,4575
7,456
0,0015
5,6185
Rendistato Bankitalia(lordi)
3,36
-
-
Corona Norvegese
7,686
7,612
0,0740
5,7907
Tasso Inflazione ITA
1,20
1,10
0,10
Corona Svedese
8,7454
8,7144
0,0310
6,5889
Tasso Inflazione EU
1,10
1,70
-0,60
Dollaro Australiano
1,4206
1,3983
0,0223
1,0703
Indice HICP EU-12
119,80
119,80
0,00
Dollaro Canadese
1,3594
1,3455
0,0139
1,0242
HICP area EURO ex tobacco
116,83
116,94
-0,11
Dollaro N Zelanda
1,708
1,6728
0,0352
1,2868
Tasso annuo crescita PIL ITA
-2,40
-2,80
0,40
Dollaro USA
1,3273
1,3209
0,0064
-
Tasso di disoccupazione ITA
12,77
11,58
1,19
Fiorino Ungherese
299,71
297,2
Franco Svizzero
1,2305
1,2395
-0,0090
0,9271
Rand Sudafricano
13,6365
13,409
0,2275
10,2739
0,8539
0,8504
0,0035
0,6433
128,6
130,47
-1,8700
96,8884
4,2789
4,2532
0,0257
3,2238
Sterlina GB
Yen Giapponese
Zloty Polacco
2,5100 225,8043
LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti
rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese.
Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con
periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato
ogni mese dall’Istat.
Il primo quotidiano
finanziario italiano
E.O.N.I.A.
Scadenza
Euribor
E.O.N.I.A.
Scadenza
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
0,084
0,093
0,091
0,092
0,095
0,098
Euribor
Scadenza
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
12 mesi
0,101
0,108
0,113
0,119
0,127
0,142
Preziosi e metalli
Den.
Let.
Preziosi ($ per oncia)
Oro
1375,84 1376,23
Argento
21,68 21,73
Palladio
750,2 753,5
Platino
1475,75 1485,75
Metalli ($ per tonn.)
Alluminio
1848
1849
Rame
7035
7036
Piombo
2129
2129
Nichel
14490 14495
Den.
Stagno
20595
Zinco
1833
Monete e Preziosi (quote in €)
Sterlina (v.c.)
235,84
Sterlina (n.c.)
240,86
Sterlina (post 74) 240,86
Marengo Italiano 185,79
Marengo Svizzero 180,86
Marengo Francese 180,86
Marengo Belga
180,83
Let.
20600
1833
279,05
288,19
288,19
225,29
222,26
220,71
220,71
Irs
Euribor
$ Usa Sterl. Fr. sviz. Yen
Int. Rate Swap (Euro)
Scad. Denaro Lettera
Scad.
Euro
1 Sett.
0,090 1 sett
0,028
1 anno
0,323
0,363
2 Sett.
0,095
2 anni
0,388
0,428
3 Sett.
0,110
3 anni
0,480
0,520
1M
0,119
4 anni
0,613
0,653
2M
0,164
5 anni
0,774
0,814
6 anni
0,943
0,983
7 anni
1,105
1,145
8 anni
1,258
1,298
9 anni
1,400
1,440
10 anni 1,529
1,569
12 anni 1,749
1,789
15 anni 1,980
2,020
20 anni 2,143
2,183
25 anni 2,198
2,238
30 anni 2,217
2,257
0,131
0,479
-0,003
0,091
1 sett
0,038
0,159
0,486
-0,003
0,101
1 mese
0,063
0,193
0,493
-0,003
0,120
3M
0,205
4M
0,243
5M
0,276 2 mesi
6M
0,315
7M
0,346
8M
0,378
9M
0,412
10 M
0,442
11 M
0,473
12 M
0,502 12 mesi
3 mesi
6 mesi
0,096
0,229
0,499
0,006
0,140
0,126
0,272
0,506
0,018
0,154
0,226
0,434
0,411
0,685
0,593
0,895
0,082
0,244
0,241
0,431
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Fonte: Icap
36
Mercoledì 12 Giugno 2013
M E R CAT I E F I NA N Z A
POLAR CAPITAL FUNDS
Comparto
Classe
di Azioni
Global Technology
NAV
EUR
GBP
USD
Valori al
www.reyl.com
14,07 07/06/2013
11,96 07/06/2013
18,58 07/06/2013
Healthcare Opportunities
EUR
GBP
USD
Polar Japan Fund
USD
GBP
JPY
UK Absolute Return Class A EUR
Class A GBP
Class A USD
Class I EUR
Class I GBP
Class I USD
11,66
9,91
10,88
20,61
13,26
2000,20
11,42
9,72
15,10
11,68
9,93
15,43
10/06/2013
10/06/2013
29/05/2012
11/06/2013
11/06/2013
11/06/2013
10/06/2013
10/06/2013
10/06/2013
10/06/2013
10/06/2013
10/06/2013
Valori al
10/06/2013
Reyl (Lux) Global Sicav
Valori al 11/06/2013
EMG Ivy Asset Strategy A (EUR)
EUR 1225,57
www.polarcapital.co.uk
Elite France-Europe B
Em Mkts Eq B($)
Em Mkts Eq F($)
Em Mkts Eq J(Chf)
Em Mkts Eq L
Em Mkts Eq O
European Equities B
European Equities C(Chf)
European Equities D($)
European Equities F
European Equities H
Long/Short Em.Mkts Eq B ($)
Long/Short Em.Mkts Eq E
Long/Short European Eq B
Long/Short European Eq D ($)
North American Eq. B($)
North American Eq. E
North American Eq. F($)
North American Eq. G
North American Eq. H($)
EUR
USD
USD
CHF
EUR
EUR
EUR
CHF
USD
EUR
EUR
USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
USD
EUR
USD
101,26
151,25
149,22
133,79
149,11
150,85
263,09
238,96
261,36
255,31
248,18
110,51
109,72
110,91
111,17
189,09
177,74
184,64
172,18
173,93
USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
EUR
USD
125,20
127,08
125,11
123,51
132,62
133,47
130,16
129,43
Reyl (Lux) Tactical Allocations
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Unit Linked
Div Income D
Div Income E
Div Income F
Div Income H
Quality Bond Fund D
Quality Bond Fund E
Quality Bond Fund F
Quality Bond Fund H
valori in EURO
50,22
xx,xxx
88,62
xx,xxx
52,36
xx,xxx
89,28
xx,xxx
116,17
xx,xxx
311,31
xx,xxx
351,48
xx,xxx
10,59
xx,xxx
12,39
xx,xxx
11,11
xx,xxx
APF-Linea
bilanciatabilanciata
10/06/2013
APF-Linea
xx/xx/2013
APF-Linea
europea europea
10/06/2013
APF-Linea
xx/xx/2013
APF-Linea
mondiale nord america
10/06/2013
APF-Linea
xx/xx/2013
APF-Linea
nord america
10/06/2013
APF-Linea
mondiale
xx/xx/2013
Seven
Stars Invest
10/06/2013
Seven
Stars Invest
xx/xx/2013
UBS
(Lux)(Lux)
MoneyMoney
Market Invest-EUR
07/06/2013
UBS
Market P-dist
Invest-EUR P-dist xx/xx/2013
UBS
(Lux) (Lux)
Bond FundBond
EUR P acc
LU0033050237P-acc
07/06/2013
UBS
Fund-EUR
xx/xx/2013
Fidelity
FundsFunds-FPS
FPS ModerateModerate
Growth FundGrowth
A EUR LU0056886558
07/06/2013
Fidelity
Fund A xx/xx/2013
Templeton
Growth (Euro)
A Acc LU0114760746
07/06/2013
Templeton
Growth
(Euro) A Acc xx/xx/2013
Fidelity
FundsFunds-European
European Growth Fund A Growth
EUR LU0048578792
07/06/2013
Fidelity
Fund A xx/xx/2013
Chiara Vita S.p.A.
Via Gaggia, 4
20139 Milano
UNIT LINKED
ASPECTA Assurance International Luxembourg S.A.
Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143
Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5
www.aspecta.it
MetLife Europe Limited
Rappresentanza Generale per l’Italia
Via Andrea Vesalio n. 6
00161 Roma
Valorizzazione al: 10/06/13
MetLife Liquidità
1,000
MetLife Protezione in Crescita 80%
1,081
MetLife Protezione in Crescita 70%
1,115
MetLife Protezione in Crescita 90%
1,041
Alico Monet. Protetto
Alico P.P. Eur 2013
Alico P.P. Eur 2014
Alico P.P. Eur 2015
Alico P.P. Eur 2016
Alico P.P. Eur 2017
Alico P.P. Eur 2018
Alico P.P. Eur 2019
Alico P.P. Eur 2020
Alico P.P. Eur 2021
Alico P.P. Eur 2022
Alico P.P. Eur 2023
Alico P.P. Eur 2024
Alico P.P. Eur 2025
Alico P.P. Eur 2026
Alico P.P. Eur 2027
Alico P.P. Eur 2028
Alico P.P. Eur 2029
Alico P.P. Eur 2030
Alico P.P. Eur 2031
Alico P.P. Eur 2032
Alico P.P. Usa 2013
Alico P.P. Usa 2014
Alico P.P. Usa 2015
Alico P.P. Usa 2016
Alico P.P. Usa 2017
Alico P.P. Usa 2018
Alico P.P. Usa 2019
Alico P.P. Usa 2020
Alico P.P. Usa 2021
Alico P.P. Usa 2022
Alico P.P. Usa 2023
Alico P.P. Usa 2024
Alico P.P. Usa 2025
Alico P.P. Usa 2026
Alico P.P. Usa 2027
Alico P.P. Usa 2028
Alico P.P. Usa 2029
Alico P.P. Usa 2030
Alico P.P. Usa 2031
Alico P.P. Usa 2032
Alico P.P. Global 2013
Alico P.P. Global 2014
Alico P.P. Global 2015
Alico P.P. Global 2016
Alico P.P. Global 2017
Alico P.P. Global 2018
Alico P.P. Global 2019
Alico P.P. Global 2020
Alico P.P. Global 2021
Alico P.P. Global 2022
Alico P.P. Global 2023
Alico P.P. Global 2024
Alico P.P. Global 2025
Alico P.P. Global 2026
Alico P.P. Global 2027
Alico P.P. Global 2028
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
Entra in Chiara Vita con
il tuo Smartphone
1,107
1,012
1,023
0,991
1,014
1,029
1,030
1,075
1,071
1,080
1,080
1,088
1,066
1,025
1,224
1,067
0,958
1,020
1,064
1,076
1,020
1,016
1,036
1,044
1,086
1,084
1,104
1,159
1,150
1,192
1,156
1,171
1,109
1,121
1,340
1,133
1,051
1,119
1,153
1,180
1,105
1,004
1,015
0,990
1,022
0,965
1,048
1,146
1,089
1,105
1,072
1,095
1,077
1,061
1,265
1,046
0,961
Alico P.P. Global 2029
Alico P.P. Global 2030
Alico P.P. Global 2031
Alico P.P. Global 2032
Alico Prot.Trim. Eur
Alico Prot.Trim. Usa
Alico Gest.Bilanc.Glob
Alico Gest.Cresc.Glob
Alico Gest.Azion.Glob
Alico Gest.Bilanc.Eur
Alico Gest.Cresc. Eur
Alico Gest.Azion. Eur
Alico Aper.Indiciz.Eur
Alico Aper.Indiciz.Usa
Alico Aper.Indiciz.Glo
Alico Aper.Indiciz.Ita
Alico Liquidita’
Alico R. Prudente
Alico R. Bilanciato
Alico R. Crescita
Alico R. Multi Comm.
Alico Multi Comm.
Alico R. Peak Usa 2013
Alico R. Peak Usa 2014
Alico R. Peak Usa 2015
Alico R. Peak Usa 2020
Alico R. Peak Usa 2025
Alico R. Peak Usa 2030
Alico R. Peak Usa 2035
Alico R. Peak Eur 2013
Alico R. Peak Eur 2014
Alico R. Peak Eur 2015
Alico R. Peak Eur 2020
Alico R. Peak Eur 2025
Alico R. Peak Eur 2030
Alico R. Peak Eur 2035
Alico R. Peak Asia 2013
Alico R. Peak Asia 2014
Alico R. Peak Asia 2015
Alico R. Peak Asia 2020
Alico R. Peak Asia 2025
Alico R. Peak Asia 2030
Alico R. Peak Asia 2035
Alico Sec. Acc. 2016
Alico Sec. Acc. 2017
Alico R. Sec. Acc. 2017
Alico P.P. Asia 2013
Alico P.P. Asia 2014
Alico P.P. Asia 2015
Alico P.P. Asia 2020
Alico P.P. Asia 2025
Alico P.P. Asia 2030
Alico P.P. Asia 2035
Alico Long Investment
Alico Energy
Alico Agriculture
Alico Metals
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
10/06/13
1,040
1,049
1,094
1,020
1,080
1,071
1,238
1,214
1,198
1,241
1,190
1,201
0,864
1,182
1,025
0,687
1,091
1,093
1,003
0,978
0,746
0,776
1,013
1,039
1,038
1,117
1,128
1,134
1,039
1,049
1,052
1,076
1,144
1,139
1,184
1,034
1,073
1,097
1,126
1,233
1,289
1,345
1,242
0,990
1,088
1,124
1,095
1,126
1,147
1,238
1,269
1,271
1,245
0,665
0,337
0,634
0,669
www.metlife.it
UNIDESIO 760071
11,786
07/06/2013
UNIDESIO 760106
11,060
07/06/2013
UNIDESIO 760170
10,866
07/06/2013
UNIDESIO 760072
10,941
07/06/2013
UNIDESIO 760109
11,110
07/06/2013
UNIDESIO 760173
10,681
07/06/2013
10,928
07/06/2013
UNIDESIO 760073
10,974
07/06/2013
UNIDESIO 760110
10,848
24/05/2013
UNIDESIO 760174
UNIDESIO760074
11,832
07/06/2013
UNIDESIO 760124
11,533
07/06/2013
UNIDESIO 760179
10,623
07/06/2013
UNIDESIO 760075
12,504
07/06/2013
UNIDESIO 760125
11,207
07/06/2013
UNIDESIO 760180
10,778
07/06/2013
UNIDESIO 760077
11,172
07/06/2013
UNIDESIO 760129
11,680
07/06/2013
UNIDESIO 760181
10,716
07/06/2013
UNIDESIO 760078
10,816
07/06/2013
UNIDESIO 760130
10,786
07/06/2013
UNIDESIO 760182
9,524
07/06/2013
UNIDESIO 760079
11,050
07/06/2013
UNIDESIO 760133
11,004
07/06/2013
UNIDESIO 760183
10,732
07/06/2013
UNIDESIO 760080
10,928
07/06/2013
UNIDESIO 760137
10,622
07/06/2013
UNIDESIO 760184
10,704
07/06/2013
UNIDESIO 760082
10,216
07/06/2013
UNIDESIO 760139
11,561
07/06/2013
UNIDESIO 760185
10,717
07/06/2013
UNIDESIO 760085
10,643
07/06/2013
UNIDESIO 760140
11,488
07/06/2013
UNIDESIO 760186
10,640
07/06/2013
UNIDESIO 760087
12,010
07/06/2013
UNIDESIO 760141
10,286
07/06/2013
UNIDESIO 760187
10,789
07/06/2013
UNIDESIO 760088
11,027
07/06/2013
UNIDESIO 760145
11,219
07/06/2013
UNIDESIO 760188
10,601
07/06/2013
UNIDESIO 760091
11,296
07/06/2013
UNIDESIO 760147
11,200
07/06/2013
UNIDESIO 760189
10,805
07/06/2013
UNIDESIO 760092
11,258
07/06/2013
UNIDESIO 760149
11,198
07/06/2013
UNIDESIO 760191
10,324
07/06/2013
UNIDESIO 760095
10,469
07/06/2013
UNIDESIO 760150
11,240
07/06/2013
UNIDESIO 760192
10,879
07/06/2013
UNIDESIO 760096
10,657
07/06/2013
UNIDESIO 760156
10,174
07/06/2013
UNIDESIO 760193
10,839
07/06/2013
UNIDESIO 760097
11,304
15/03/2013
UNIDESIO 760157
11,312
07/06/2013
UNIDESIO 760198
9,153
07/06/2013
UNIDESIO 760098
11,534
07/06/2013
UNIDESIO 760158
10,184
07/06/2013
UNIDESIO 760201
10,672
07/06/2013
UNIDESIO 760202
10,859
07/06/2013
UNIDESIO 760099
11,257
07/06/2013
UNIDESIO 760159
10,947
07/06/2013
UNIDESIO 760203
11,390
07/06/2013
UNIDESIO 760100
11,007
07/06/2013
UNIDESIO 760160
10,665
07/06/2013
UNIDESIO 760205
10,457
07/06/2013
UNIDESIO 760102
10,857
07/06/2013
UNIDESIO 760163
10,157
07/06/2013
UNIDESIO 760206
10,449
07/06/2013
UNIDESIO 760104
10,502
07/06/2013
UNIDESIO 760167
10,727
07/06/2013
UNIDESIO 760210
10,365
07/06/2013
UNIDESIO 760105
10,728
07/06/2013
UNIDESIO 760169
11,343
07/06/2013
UNIDESIO 760216
9,893
07/06/2013
UNIT LINKED - FONDI INTERNI
AZZOAGLIO CONSERVATIVO
AZZOAGLIO DINAMICO
AZZOAGLIO EQUILIBRATO
UNIDESIO PRUDENTE
UNIDESIO MODERATO
UNIDESIO ATTIVO
UNIDESIO VIVACE
OBBLIGAZIONARIO MISTO
AZIONARIO EURO
AZIONARIO GLOBALE
6,2970
4,7710
5,9500
11,1170
10,7590
10,4670
9,7550
10,2360
8,0220
9,6380
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
07/06/2013
BILANCIATO
10,2780
CONSERVATIVE
10,3070
07/06/2013
BOND MIX
10,3920
07/06/2013
BALANCED
10,7360
07/06/2013
GLOBAL EQUITY
11,7590
07/06/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2350
07/06/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6960
07/06/2013
UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO
9,4930
07/06/2013
UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE
11,3390
07/06/2013
INDEX LINKED
PIP - FONDI INTERNI
INDEX TOP 22
108,8200
29/05/2013
A+/S&P
THREE 2009
107,9000
29/05/2013
AA-/S&P
INDEX SIX 2009
101,0000
29/05/2013
AA-/S&P
FTSE MIB
96,9150
05/06/2013
FTSE MIB 2010
95,1570
05/06/2013
EUROSTOXX 50 - 2010
96,2660
05/06/2013
INDEX TRENTA 2011
100,5250
05/06/2013
INDEX FOUR E 50 - 2011
99,9300
05/06/2013
INDEX STOXX EUROPE - 2011
100,4140
05/06/2013
EUROSTOXX 50 - 2012
96,3480
05/06/2013
PREVIMISURATO
12,7520
06/06/2013
PREVIBRIOSO
11,0600
06/06/2013
PREVIDINAMICO
12,3560
06/06/2013
FPA - LINEE
LINEA 1
LINEA 1 - FASCIA A
LINEA 1 - FASCIA B
LINEA 2
LINEA 2 - FASCIA A
LINEA 2 - FASCIA B
LINEA 3
LINEA 3 - FASCIA A
LINEA 3 - FASCIA B
12,0020
12,4070
12,0950
11,8660
12,0890
12,1310
11,7520
11,8930
12,7310
Helvetia Compagnia Italo-Svizzera
di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.
Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano
INDEX LINKED
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
31/05/2013
Entra in Helvetia con
il tuo Smartphone
UNIT LINKED - FONDI INTERNI
SCK DYNAMIC
99,99
31/05/2013
A+/S&P
S&BRIC 8-40
107,50
31/05/2013
A2/S&P
S&BRIC 8-40 SECOND EDITION
128,90
31/05/2013
A2/S&P
HELVETIA 4-30
99,54
05/06/2013
HELVETIA WORLD EQUITY
119,5000
HELVETIA EUROPE BALANCED
189,5300
04/06/2013
HELVETIA WORLD BOND
219,2800
04/06/2013
HELVETIA GLOBAL BALANCED
154,6500
04/06/2013
HELVETIA GLOBAL EQUITY
101,6300
04/06/2013
ATTIVO SPECIFICO
HELVETIA QUATTRO.10
07/06/2013
97,8211
04/06/2013
FPA - LINEE
05/06/2013
PIP - FONDI INTERNI
LINEA GARANTITA
11,5920
31/05/2013
LINEA BILANCIATO
12,3390
31/05/2013
HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE
10,5100
04/06/2013
LINEA OBBLIGAZIONARIO
11,9610
31/05/2013
HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY
10,5100
04/06/2013
LINEA AZIONARIO
8,6820
31/05/2013
www.helvetia.it
www.chiaravita.it
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Mercoledì 12
1 Giugno 2013
M E R CAT I E F I NA N Z A
BPM/ La precisazione della Popolare dopo illazioni sulla stampa
IN ITALIA
Non cambia governance
Sepa ’14,
banche
pronte
Per ora non sono state pensate modifiche
I
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
37
l consiglio di gestione della Banca popolare di Milano considera il raggiungimento di una governance
stabile elemento di rilevanza
strategica e valuterà tutte le
iniziative idonee ad attuarla,
anche se, al momento, non è
stato deliberato nulla in questa direzione.
Lo ha spiegato una nota della
Popolare milanese, diffusa, anche su sollecitazione della Consob, in riferimento ad alcune
notizie di stampa, che riferivano di possibili modifiche di governance allo studio nella stanza dei bottoni di piazza Meda.
Il cdg, ha chiarito la nota, valuterà tutte le iniziative idonee a
migliorare la governance, step
che ritiene indispensabile per
portare a compimento l’aumento di capitale da 500 milioni di
euro che servirà a ripagare i
Tremonti bond, sottoscritti
nel 2009 e diventati nel tempo
sempre più onerosi.
A breve, dunque, qualche
passo concreto verso un assetto di governance diverso da
quello attuale sarà con ogni
probabilità introdotto, anche
se la banca ha sottolineato a
chiare lettere che, al momento, non è stato deliberato alcun
intervento in questa direzione
e che, qualora venisse deciso,
sarà comunicato tempestivamente al mercato.
Ogni modifica introdotta nel
sistema duale che regge oggi
piazza Meda sarebbe da leggere come un passaggio intermedio in vista della trasformazione della popolare milanese in
spa. Dopo l’ultima assemblea
degli azionisti, che ha bocciato
a maggioranza bulgara la richiesta fatta dai vertici di introdurre nelle prossime assise
il cosiddetto voto telematico, il
«Piano spa» ha subito un brusco rallentamento, ma resta
comunque tra le priorità in
agenda per il dominus, Andrea
Bonomi, primo azionista di
Bpm con una quota dell’8,6%
oltre che presidente del cdg.
© Riproduzione riservata
Crescita a due cifre per i 3 mesi di Prada
L’attesa non ha deluso gli analisti: i conti di
Prada, la cui pubblicazione ha condizionato
per alcuni giorni il comparto del lusso, sono
risultati migliori delle aspettative.
Nel primo trimestre al 30 aprile, l’utile netto è cresciuto del 13,5% a 138,2 milioni di
euro. I ricavi netti sono cresciuti del 13,9% a
782,3 mln, grazie in particolare al canale retail, che ha visto il fatturato salire del 19,1%
a 678,7 milioni, l’87,9% del totale. Il tasso di
crescita a cambi costanti è stato del 15,2%,
mentre il miglioramento delle vendite a perimetro costante si è attestato all’8%.
In termini geografici, l’area Asia-Pacifico
ha contribuito al fatturato con 315,6 mln
(+24,8%), l’Europa con 158,3 mln (+7%) e le
Americhe con 94,2 mln (+22,95%), mentre i ricavi in Italia sono calati del 7,9% a 101,4 mln.
L’ebitda è aumentato del 20,4% a 240,8 mln,
con un margine del 30,8% (29,1% un anno fa)
e l’ebit è cresciuto del 18,8% a 195,7 mln.
Nel trimestre, i flussi di cassa generati
dalle attività operative, pari a 244,6 milioni,
«hanno consentito di sostenere il programma
di investimenti, nonché di portare la posizione finanziaria netta a un livello positivo
di 360,5 milioni», ha sottolineato l’azienda.
«Il gruppo ha registrato un ulteriore trimestre positivo, nonostante le condizioni di
mercato incerte causate dalla perdurante
volatilità macroeconomica», ha affermato
ancora la maison; sui prossimi mesi, che «il
management rimarrà focalizzato sullo sviluppo delle attività retail a livello globale» e
presterà una «forte attenzione alla gestione
dei costi e del capitale circolante, con l’obiettivo di preservare la generazione di cassa».
I giudizi antitetici pubblicati da Hsbc e da Crédit Suisse
Upgrade e downgrade
Succede anche a Enel
S
uccede anche questo, nel mondo dei ra- zione spagnola, che sarà annunciata la prossima
ting alle imprese da parte delle società settimana e il piano di dismissione del gruppo
specializzate e delle banche d’affari. che dovrebbe essere concluso per il 2014.
Non è il primo caso, non sarà l’ultimo,
«I minori prezzi energetici e l’aumento del
ma certo fa riflettere non poco sull’affidabili- capitale circolante ci ha portato a tagliare la
tà di certi giudizi, dai quali spesso derivano nostra valutazione del 12%», commentano gli
successi o crolli di titoli azionari.
esperti, aggiungendo di credere «che il mercato
Il caso in questione riguarda, questa volta, non abbia scontato l’impatto negativo sul debito
Enel: mentre Hsbc ha alzato il rating a neu- dall’aumento di 5 mld euro atteso nel capitale
tral, gli esperti di Crédit Suisse hanno ridotto circolante nei prossimi 5 anni. Vediamo inoltre,
la loro raccomandazione a underperform, alla per il 2014, un dividend yield del 4,7% con un
luce degli aumenti dei rischi sui mercati core. potenziale downside al 3,7%».
Hsbc, in particolare, ha incrementato il giudizio
© Riproduzione riservata
da underweight a neutral, con
target price che passa da 2,4 a
2,9 euro. Secondo gli analisti, la
maggior visibilità (tra gli altri
aspetti sulle tariffe in Spagna)
giustifica un minor sconto per
il titolo.
Arab development establishment (Ardeco), uno dei plaOpposta la mossa di Crédit
yer più diversificati dell’emirato di Abu Dhabi, con attività
Suisse, che è passata a underin numerosi settori, ha sottoscritto e versato l’aumento di
perform da neutral con il target
capitale riservato, inscindibile e a pagamento di 15,278 miprice rivisto a 2,5 euro da 2,85
lioni di euro, deliberato dall’assemblea straordinaria degli
euro, in seguito a un taglio delle
azionisti di Maire Tecnimont lo scorso 6 giugno.
stime sull’eps (-10% nel 2015).
La sottoscrizione è stata effettuata da Ardeco a fronte
Gli esperti hanno rivisto al
dell’emissione di 1.697.500 azioni ordinarie di Maire Tecribasso le previsioni per tre
nimont, pari al 5% del capitale post aumento riservato, a
motivi: il deterioramento dei
un prezzo di 9 euro ad azione, di cui 8,5 di sovrapprezzo.
fondamentali nei mercati
Le nuove azioni hanno godimento regolare, caratteristiche
principali, i rischi legati alla
identiche a quelle delle altre azioni in circolazione e benefiregolamentazione, soprattutciano dei diritti di opzione derivanti dall’aumento in opzione.
to quella spagnola e italiana,
Ardeco intende inoltre sottoscrivere la percentuale di diritti
il piano di cessioni da 6 mld
di opzione a essa spettanti, in forza della partecipazione
euro che, «se attuato, avrà un
detenuta (5%), fino a un importo massimo di circa 6,736
effetto diluitivo».
milioni e si riserva di valutare la sottoscrizione di eventuali
Per l’azione, sempre secondo
diritti inoptati.
gli analisti, i catalizzatori sa© Riproduzione riservata
ranno la nuova regolamenta-
Ardeco (Abu Dhabi)
in Maire T. con il 5%
Le banche italiane sono
pronte per il 1° febbraio
2014, quando si completerà la creazione dell’area
unica europea dei pagamenti in euro, la cosiddetta Sepa.
Secondo una indagine
dell’Abi, a poco più di 200
giorni dalla data a partire dalla quale i servizi
nazionali di bonifico e addebito diretto saranno definitivamente dismessi, in
favore dei corrispondenti
strumenti paneuropei, la
quasi totalità delle banche
operanti in Italia ha già
avviato l’adeguamento.
Nel 2014 il 20% delle
transazioni commerciali
sarà su internet. Anche per
questo, le banche italiane
si sono attivate per fornire
ai clienti soluzioni innovative per il pagamento elettronico. Tra questi, a livello
europeo, c’è «MyBank», uno
strumento che consente di
fare acquisiti online tramite bonifico Sepa.
© Riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
FIDICOM1978 S.CONS. R.L.
Confidi Intersettoriale Interregionale a mutualità prevalente
Società consortile a responsabilità limitata
Via XXIV Maggio, 2 - Alessandria
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA
Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto di questo Confidi, il Consiglio di Amministrazione nella persona del Presidente
convoca l’Assemblea Ordinaria presso:
FIDICOM 1978 S.CONS. R.L.
VIA XXIV MAGGIO, 2 – ALESSANDRIA
in prima convocazione per il giorno 27 giugno 2013 alle ore 7.00 ed in seconda convocazione il giorno
28 giugno 2013 – ORE 11.00
con il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione del Bilancio al 31/12/2012, della Nota Integrativa, della Relazione sulla Gestione comprensiva
di budget economico, della Relazione del Collegio Sindacale
2) Nomina membro del Consiglio di Amministrazione in sostituzione del dimissionario
Si avverte che copia dei suddetti documenti è disponibile per la consultazione dalle Consorziate presso la Sede
del Confidi in Via XXIV Maggio, 2 – Alessandria fino alla data di adunanza dell’Assemblea.
Si ricorda che in caso di impedimento a partecipare all’Assemblea, il Socio potrà farsi rappresentare mediante
delega da ritirarsi presso la Segreteria del Confidi ai sensi dell’art. 15 dello Statuto.
I Soci sono invitati a partecipare.
IL PRESIDENTE
Cav. Fabio Garini
GOLF IMMOBILIARE S.P.A.
SEDE SOCIALE TRAVEDONA MONATE (VA), V. TREVISANI 926
C.F. 01913440127
CAPITALE € 5.088.581,85 VERSATI € 5.086.774,28
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA.
Gli azionisti della GOLF IMMOBILIARE S.P.A. sono convocati in assemblea ordinaria in prima convocazione in
data 27 giugno 2013 alle ore 7.00 o in seconda convocazione il giorno 28 giugno 2013 alle ore 17.30 presso
la sede sociale in Travedona Monate Via Trevisani n. 926, per discutere e deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
t"QQSPWB[JPOFEFMCJMBODJPBM
Per intervenire i soci dovranno depositare presso la sede sociale i certificati azionari, almeno cinque giorni
liberi prima della data dell’assemblea.
Diritto di intervento a sensi di legge e di statuto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Francesco Gardin
Tantissime opportunità di lavoro nel settore
della Finanza con Milano Finanza.
Visita il nostro sito carriere.milanofinanza.it
In collaborazione con
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI
DELLE POLIZZE INDEX LINKED
DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 MAGGIO 2013
VALORE AL
15/05/2013
PRODOTTO INDEX
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
Index Up 1-2008
EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
98,240
MORGAN STANLEY
CARISMI Più Certezza 8
101,500
UNICREDIT S.p.A.
Carismi Più Certezza 9
98,200
PRODOTTO INDEX
VALORE AL
15/05/2013
Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007
Lombarda vita 6&6
99,200
104,490
MEDIOBANCA S.p.A.
EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
EMITTENTE OPZIONE
MOODY | S&P | FITCH
MOODY | S&P | FITCH
Baa1 | A- | A
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
Baa2 | BBB+ | BBB+**
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
- | BBB+ | -
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
EMITTENTE OPZIONE
MOODY | S&P | FITCH
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
Baa2 | - | A
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
COMMERZBANK AG
Baa1 | A- | A
ABN AMRO BANK NV
MOODY | S&P | FITCH
A1 | A+ | A
Baa1 | A | A+
Lombarda vita 6&6 New
104,320
MORGAN STANLEY
Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014
112,250
ABN AMRO BANK NV
Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5”
103,090
NIBC Bank NV
LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10”
103,690
MEDIOBANCA S.p.A.
Lombarda Vita Classic Markets
103,314
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A1 | A+ | A
Lombarda Vita Classic Markets New
104,160
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
BANCO BILBAO SA
Lombarda Vita Euro Sector
104,380
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
FORTIS BANK SA
A2 | A+ | A+
Lombarda Vita Euro Sector New
104,100
BANCA IMI S.p.A.
BNP PARIBAS
A2 | A+ | A+
A3 | A | A
SOCIETÉ GENERALE
- | (1) | -
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
- | BBB+ | -
- | BBB+ | BBB+
BNP PARIBAS
A3 | A | A
A2 | A | A+
A1 | A+ | A
A2 | A+ | A+
Baa3 | BBB- | BBB+
* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte
SEMPREINDIPENDENTE
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
M E R CAT I E F I NA N Z A
Mercoledì 12
1 Giugno 2013
39
In maggio -7% secondo Crif. Bankitalia: giù erogazioni a famiglie
Le imprese all’asciutto
Continua a calare la richiesta di fondi
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
N
on passa mese che
non siano aggiornati
i dati sul crollo delle
richieste di finanziamento da parte di aziende e
privati al sistema bancario.
Per il terzo mese consecutivo,
secondo il barometro Crif, è
sceso il numero di finanziamenti richiesti dalle imprese:
maggio ha segnato un -7%, il
più consistente da gennaio
2012. I dati segnalano anche
che nei primi 5 mesi la riduzione rispetto al pari periodo
del 2012 è stata dell’1,1%. In
termini assoluti, però, il dato
aggregato è stato il peggiore
degli ultimi 5 anni.
Se per le imprese individuali il calo del 9% di maggio
è stato il terzo, per le società
il dato ha rappresentato il
primo segno negativo (-7%)
da oltre un anno a questa
parte. In termini complessivi, il dato aggregato sui
primi 5 mesi del 2013 per le
imprese individuali è stato il
più basso degli ultimi 4 anni.
Per le società, invece, è stato
lievemente superiore rispetto
al dato aggregato del corri-
spondente periodo 2012, ma
inferiore ai precedenti.
L’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, nei primi 5 mesi, si è
attestato a 62.905 euro, assai
distante rispetto alle rilevazioni pre crisi. L’importo medio dei finanziamenti richiesti è stato di 31.095 euro per
le ditte individuali, in linea
con le rilevazioni degli ultimi anni, e di 84.732 euro per
le società, inferiore del 30%
rispetto all’importo medio
dei primi 5 mesi del 2007 e
2008.
Da uno studio di Bankitalia emerge invece che la flessione delle nuove erogazioni
alle famiglie, dopo il picco del
2006-07 è stata più marcata
nelle regioni settentrionali:
l’importo dei nuovi mutui
nel 2011 è stato inferiore del
23,6% a quello del 2007 nel
Nordovest, del 25,2 nel Nordest, del 17,3 nel Centro e del
18,5 nel Mezzogiorno.
© Riproduzione riservata
L’export frena nel primo trimestre
La dinamica dell’export, nel primo trimestre, è scesa dello 0,7% rispetto allo
stesso periodo 2012, come sintesi del calo
delle vendite per le regioni dell’Italia insulare (-9,7%), meridionale (-6%) e nordorientale (-0,8%) e del risultato positivo
conseguito dall’Italia centrale (+2,2%).
Le vendite dell’Italia nordoccidentale
sono rimaste stazionarie. Secondo l’Istat,
sempre nei primi 3 mesi, rispetto al trimestre precedente, le vendite di beni sui
mercati esteri sono scese per le regioni
meridionali e insulari (-7,8%) e, in misura
minore, per l’Italia nord-orientale e centrale (-0,9%), mentre sono cresciute per
l’Italia nord-occidentale (+0,5%).
I maggiori cali dell’export si sono registrati in Puglia (-16,1%), Sicilia (-9,9%),
Friuli Venezia Giulia (-6,8%), Lombardia
(-0,6%) e Sardegna (-9,1%). Tra le regioni
in espansione si sono segnalate Marche
(+13,2%), provincia di Bolzano (+3,8%),
Liguria (+2,5%) e Lazio (+2,4%).
Nel primo trimestre, le esportazioni di
coke e prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Lazio e di metalli di base e prodotti
in metallo, esclusi macchine e impianti,
da Toscana, Puglia e Lombardia hanno
registrato forti diminuzioni.
Nello stesso periodo, l’aumento delle esportazioni di articoli farmaceutici,
chimico-medicinali e botanici da Lazio e
Marche e di macchinari e apparecchi dalla Toscana hanno contribuito a ridurre la
flessione dell’export.
© Riproduzione riservata
Alla Corte di giustizia europea
BREVI
Banca Mps. La procura
di Siena ha chiesto il giudizio immediato per l’ex
presidente di Banca Mps,
Giuseppe Mussari, l’ex d.g.,
Antonio Vigni e l’ex capo
dell’area finanza, Gian Luca
Baldassarri. La vicenda riguarda i danni che la banca senese avrebbe ricevuto
dalla ristrutturazione del
prodotto finanziario Alexandria con banca Nomura.
Fonsai. Il presidente, Fabio Cerchiai, non ha né
confermato, né smentito le
indiscrezioni su un possibile interesse del miliardario
americano Warren Buffett
per alcuni rami della compagnia e di Milano assicurazioni. Ha però confermato che «c’è una serie di
richieste». Cerchiai ha anche
escluso che il marchio Milano ass. sia in vendita.
Il gruppo Generali ha
firmato oggi un accordo con
il Grupo financiero Banorte
per cedere le partecipazioni
minoritarie del 49% nelle
società messicane Seguros
Banorte Generali e Pensiones Banorte Generali per
857,5 milioni di dollari
(649 milioni di euro), con
una plusvalenza di 500
milioni di euro. Con questa
operazione Generali raggiunge oltre 2,2 miliardi di
euro da cessioni da agosto
2012, più della metà del
target di 4 miliardi previsto
entro il 2015.
Intesa Sanpaolo. La
Start up initiative, programma che seleziona le nuove
aziende ad alta tecnologia
più promettenti, sbarca in
Israele. Qui è stata inaugurata la nuova fase di espansione internazionale della
piattaforma, che prevede
una copertura strategica
dei mercati extraeuropei
più rilevanti. Dieci aziende
dei due paesi attive nel settore delle biotecnologie e dei
dispositivi medicali si sono
presentate a oltre cento tra
investitori e incubatori.
Snam. Ampliato e allungato di un anno il programma Emtn (da 8 a 10
miliardi) e l’emissione, entro
il 30 giugno 2014, di uno o
più prestiti obbligazionari,
per massimi 2,5 mld, da
collocare presso investitori
istituzionali in Europa.
Cadiga group, da 40
anni nel campo del labelling
di alta gamma, grazie alla
partnership col fondo d’investimento Gradiente sgr,
sta aprendo filiali a Hong
Kong, in Cina, Turchia, India e Stati Uniti, mira a rafforzare la penetrazione nei
mercati esteri con l’apertura
di nuove filiali e l’offerta di
una distribuzione nei mercati emergenti. Il gruppo
ha chiuso il 2012 con un
fatturato di 32 milioni di
euro. +1%; nei primi 5 mesi
il fatturato è stato di 16 mln,
+15%.
Sea handling,
niente ricorso
I
l comune di Milano, Sea
e F2i hanno rinunciato
al ricorso presso la Corte
di giustizia europea sulla
richiesta di sospensiva della
multa da 360 mln euro che l’Ue
ha comminato a Sea handling
su presunti aiuti di stato. La
rinuncia deriverebbe dalla volontà di evitare uno scontro tra
giustizia italiana ed europea.
Il mese scorso, il Tar della
Lombardia aveva accolto la richiesta di sospensiva presentata dal comune di Milano su
Sea handling. Il ricorso faceva
seguito a una lettera, con cui
la Commissione europea aveva
negato la richiesta di proroga
formulata dal governo italiano per dare esecuzione alla
decisione comunitaria che obbligava al recupero di aiuti di
stato ricevuti dalla società. Il
pronunciamento della Ue sulla
richiesta della sospensiva era
attesa per fine maggio, ma è
slittata. Qualora il ricorso fosse stato respinto dall’Ue, la
decisione della Commissione
avrebbe prevalso su quella
del Tar della Lombardia. Una
situazione, che avrebbe innescato una battaglia tra le norme giuridiche europee e quelle
nazionali. La scelta di ritirare
il ricorso evita, almeno per ora,
questo scontro.
Malpensa,
nuovo hotel
Sea, gestore degli aeroporti milanesi, ha firmato un contratto con Inter
hospitality per la realizzazione di un «budget design hotel» presso il Terminal 2 dell’aeroporto di
Malpensa. Il nuovo hotel
amplia l’attuale offerta
di Malpensa, affiancando allo Sheraton Milan
Malpensa airport hotel &
conference, presso il Terminal 1, un prodotto che
si rivolge ai passeggeri
del Terminal 2, un target
diverso per tipologia ed
esigenze.
La nuova infrastruttura sarà un 3 stelle,
sorgerà nelle immediate
vicinanze del Terminal
2 e avrà 150 camere.
L’area su cui sorgerà la
struttura alberghiera è
di 3.500 mq, su cui Inter hospitality costruirà
l’albergo di 1.400 mq di
pianta.
La consegna dell’area
avverrà a fine giugno.
L’hotel dovrebbe essere
aperto nel 2014.
I fatti separati
dalle opinioni
Telefono 02/58219.1 - e-mail: [email protected]
Direttore ed editore:
Paolo Panerai (02-58219209)
Direttore ed editore associato:
Pierluigi Magnaschi (02-58219207)
Condirettore: Marino Longoni
(02-58219207)
Vicedirettore: Sabina Rodi
(02-58219339)
Capo della redazione romana:
Roberto Miliacca (06-6976028);
Caporedattori: Gianni Macheda (0258219220). Caposervizio: Franco
Adriano (06-69760827); Giorgio Bertoni
(02-58219321); Giampiero Di Santo
(06-69760826); Alessandra Ricciardi (0669760822). Vicecaposervizio: Cristina
Bartelli (02-58219342); Franca Floris
(02-58219341); Roberto Gagliardini
(02-58219795); Ignazio Marino (0258219468). Redazione: Lucia Benenati
(02-58219926); Marco Capisani
(02-58219235); Francesco Cerisano
(02-58219333); Luigi Chiarello (0258219226); Elena Galli (02-58219589);
Massimo Galli (02-58219588); Valentina
Giannella (02-58219610); Emilio Gioventù
(06-69760851); Silvana Saturno (0258219378); Andrea Secchi (02-58219251);
Simonetta Scarane (02-58219374);
Francesca Sottilaro (02-58219232); Roxy
Tomasicchio (02-58219335). Segreteria:
Manuela Bettiga (Milano); Anna Cioppa e
Flavia Fabi (Roma)
Impaginazione e grafica: Alessandra
Superti (responsabile)
ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122
Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 0258219.1; telefax 02-58317598; 00187
Roma, via Santa Maria in Via 12, tel.
06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373,
69920374.
Stampa: Milano, Seregni Cernusco srl,
Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22 Roma, Litosud srl, via Carlo Pesenti 130
- Catania, Società Tipografica Siciliana
Spa, Catania, Strada 5ª n. 35 - Cagliari,
L’Unione Editoriale Spa, Via Omodeo, Elmas
(Cagliari).
Concessionaria esclusiva per la
pubblicità:
Class Pubblicità SpA
Direzione Generale: Milano, via
Burigozzo 8 - tel. 02 58219522
Sede legale e amministrativa: Milano, via
Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1
Class Roma: Roma, Via Santa Maria in
Via 12 - tel. 06 69760855
Executive Chairman: Andrea Mattei.
VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief
Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group
Publisher Quotidiani: Francesco Rossi.
Direttore Commerciale: Stefano Maggini.
Per informazioni commerciali: mprestileo@
class.it
Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo
5 - 20122 Milano, tel. 58219283.
Tariffe abbonamenti ItaliaOggi: Euro
320,00 annuale, estero euro 900 annuale:
Abbonamento estero via aerea.
ItaliaOggi - Registrazione del tribunale
di Milano n. 602 del 31-7-91 - Direttore
responsabile: Paolo Panerai.
Testata che fruisce dei contributi statali diretti
di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250.
Accertamento Diffusione Stampa
certificato n. 7397 del 10/12/2012
© Riproduzione riservata
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it
083048051048051057048051052
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'S03039034' - http://www.italiaoggi.it