Aula Consiliare – Casa Comunale Dott.ssa

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Aula Consiliare – Casa Comunale Dott.ssa
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CONSIGLIO COMUNALE 27 GENNAIO 2010
Aula Consiliare – Casa Comunale
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Passiamo al quarto punto all’O.d.G.: “ART. 244 DEL D.L. 267/2000 –
DICHIARAZIONE DI DISSESTO FINANZIARIO DELL’ENTE”; c’è qui agli atti la
proposta di delibera, io invito il Segretario a leggere la relazione che è stata fatta
propria dalla Giunta ed è stata trasmessa al Consiglio per l’esame.
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
…lettura della relazione agli atti del Consiglio…
(…). Di rendere la delibera immediatamente esecutiva".
Presidente Mario FRANCI
Se c’è qualche consigliere che intende prendere la parola, ma è opportuno…
allora: premesso che la questione è abbastanza delicata, complessa e seria, però
vorrei richiamare l'attenzione sui doveri del consigliere comunale: il dovere del
consigliere comunale è quello di prendere la parola, parlare e fare una sola
replica (ognuno di voi può esporre il proprio pensiero, lo esponga e ha diritto ad
una replica) altrimenti noi perdiamo solo tempo. Cioè se il consigliere
comunale, di fronte ad una relazione del genere dice la sua (ed è giusto che dica
la sua) poi ha diritto di replicare, ma una sola volta. Io questo chiedo.
Cons. Vincenzo GITTO
Non credo che sia possibile stasera.
Presidente Mario FRANCI
Ma il regolamento è questo.
Cons. Vincenzo GITTO
Qualche volta capita che non basta una sola replica: questa sera, non possiamo
dire questo, non possiamo mettere questo limite.
Presidente Mario FRANCI
Ma è il regolamento che lo prevede: incominciamo a rispettare le regole
democratiche. La democrazia è bella, però va rispettata. Il regolamento parla
chiaro. Io voglio pure consentire una doppia replica, ma non di più, perché mi
sembra che prima siano state fatte diverse repliche.
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Cons. Vincenzo GITTO
Io prima di fare l'intervento volevo chiedere al signor Sindaco se ha qualche
cosa da aggiungere a quello che ha letto il segretario, perché magari, prima di
prendere la parola, possiamo anche ascoltare quello che dice il Sindaco per ciò
che riguarda questa "dichiarazione di dissesto" e poi magari cominciamo a
prendere la parola noi consiglieri.
Dott.ssa Antonietta ALBANESE – Sindaco di Apice
Allora io in una maniera più semplice, meno tecnica, dirò qualcosa. Dalla
verifica effettuata, la situazione finanziaria del Comune risulta fortemente
compromessa, con una esposizione debitoria e di crediti richiesti gravissima. La
responsabilità di tutto ciò non è certo dell'attuale Amministrazione, che è solo
da sei mesi qui e che ha ereditato, purtroppo, tale situazione. Naturalmente è
impopolare dichiarare il dissesto: un provvedimento che siamo purtroppo
costretti a prendere. Ma non si può, come hanno fatto nel passato, amministrare
un paese (già fortemente indebitato) facendo spese sproporzionate e facendosi
carico di costi che non spettano per competenza all'Ente comunale. Noi vi
abbiamo una serie di faldoni dove c'è la dimostrazione di tutto ciò, per cui non è
che vi stiamo vendendo fumo: abbiamo portato qui una serie di faldoni, e poi su
vostra richiesta, se sarà opportuno prenderemo e leggeremo fattura per fortuna.
Naturalmente non si può amministrare facendo una politica di sprechi, non si
può amministrare senza fare un controllo delle entrate, senza combattere gli
evasori, senza dire basta all'assistenzialismo: ma non le persone che hanno
bisogno, ma quelli che venivano, non per il bisogno, ma per depositare i soldi
alla Posta, per comprarsi gli occhiali da sole firmati e via dicendo. Un Comune
non può, per accontentare tanti, elargire denaro senza averlo, e per farlo
comunque, ha contratto continuamente mutui. Sono debiti che oggi noi tutti
dobbiamo pagare!
L'Amministrazione precedente ha speso soldi che non aveva, e, per fare ciò cosa
ha fatto? Ha gonfiato le entrate in modo da pareggiare il bilancio e questo per
sostenere spese inutili: tutto ciò, ripeto, è documentato. Per mancanza di denaro,
hanno contratto mutui, utilizzandoli solo per fare cassa: per far fronte, cioè, a
denaro che non avevano più. Per tale modo di amministrare, il comune oggi non
è in condizione di pagare le rate dei mutui, non può pagare l’acqua, non può
pagare la luce (probabilmente arriva un abbassamento di tensione della corrente
elettrica: applaudite la vecchia amministrazione) il gas e non può pagare gli
stipendi.
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Hanno fatto 3 milioni di spese, pur sapendo di non poterli pagare: questi sono
quelli che vengono chiamati "debiti fuori bilancio senza impegno di spesa" (lo
dico per chi non è del settore). La differenza tra le entrate del Comune e le uscite
(le spese accumulate negli anni) ammonta ad 8.100.000,00. Hanno contratto i
mutui, per cui bisogna pagare di interessi all'anno 1.300.000,00 Euro. Viste le
condizioni economiche dell'Ente, anche per le ditte si pensa sia più doveroso
affrontare il dissesto; perché il dissesto, rappresenta comunque una possibilità
di recuperare in parte i crediti vantati: perché noi, nella situazione attuale, non
potremmo mai più pagare nessuno. Le ditte, quindi, sono state danneggiate
dalla precedente Amministrazione che, pur sapendo di non poterle pagare, ha
comunque commissionato lavori senza avere soldi, mettendole in difficoltà
economica anche con le banche. Inoltre l'Amministrazione precedente ha
autorizzato tratte (ve n’è una dell’ex sindaco Raffaele Giardiello, che stasera si
erge a paladino di giustizia) e cessioni di credito nei confronti delle imprese:
cosa che, per legge, non possono essere autorizzate né da un Sindaco e né dal
Segretario comunale. Inoltre, queste tratte e queste cessioni di credito illegali per
il Comune, non state onorate dalla vecchia Amministrazione, creando ulteriori
difficoltà alle imprese: che, alla fine, si sono trovate il disastro grazie a quello
che era stato intrapreso. Sono stati spesi i soldi del Credito Sportivo… (sono
iniziati i lavori del campetto sportivo, che non potranno essere più terminati:
perché questi soldi, soldi "vincolati", sono stati spesi per altre cose! Io ho
interrogato la segretaria precedente, la quale mi ha detto: "Io non lo so". Tra
l’altro, appena mi sono insediata al Comune, sono stata subissata da telefonate
di creditori; non solo, ma non abbiamo trovato credito da nessuna parte:
abbiamo trovato tutte le porte chiuse, perché erano tutti scottati dalla
Amministrazione che in passato ha fatto debiti e non li ha mai onorati. Lo stesso
è successo per i 15 alloggi, con l’impresa che telefona continuamente. E mi ha
detto anche (mi sembra che ammontava a 46mila euro) che questa persona si era
impegnata, a livello regionale, per far arrivare questi soldi ad Apice: in questo
modo, veniva pagato, si completavano gli alloggi, davamo gli alloggi ad altre
persone che hanno necessità. Interrogo Adelia Forte: scusate, dove sono questi
soldi, visto che questo mi telefona tutti i gironi? "Non lo so: sono stati spesi e noi
non siamo riusciti a capire dove sono andati a finire". Per fini non conosciuti,
insomma. Ma tanto per dire. Voglio fare qui solo alcuni esempi banali (perché
ne abbiamo tanti e, se poi volete, li possiamo anche leggere tutti): il mancato
pagamento delle spese postali, per 25.000,00 Euro; il mancato pagamento per la
fornitura di energia elettrica per la pubblica illuminazione, relativi agli ultimi
due anni, di 248.000,00 Euro; il mancato pagamento fornitura gas metano (per
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cui le scuole rischiavano di rimanere senza riscaldamenti) relativi agli ultimi
due anni, per 55.000,00 Euro (abbiamo dovuto fare uno sforzo e dare un piccolo
compenso, altrimenti le scuole sarebbero state senza termosifoni: noi al Comune
siamo stati per un lungo periodo senza termosifoni); il mancato pagamento
all’Alto Calore (questo si sapeva) di 1.120.000,00 Euro; il mancato pagamento
per la raccolta rifiuti, 458.000,00 Euro; mancato pagamento servizio telesoccorso,
per 16.000,00 Euro -dove, peraltro, non c’era nemmeno l’impegno di spesa:
hanno fatto, cioè, questo servizio del tele-soccorso senza avere poi i soldi per
poterlo pagare. Tra l'altro noi abbiamo dovuto interrompere questo servizio,
perché un Comune che non ha soldi e non riesci nemmeno ad onorare la spesa
fatta in precedenza da altri, abbiamo ritenuto opportuno "sospenderlo": e questo
è stato anche un po' strumentalizzato, ma non siamo certamente noi i
responsabili di ciò che è accaduto prima e che noi abbiamo trovato; se noi
avessimo denaro disponibile, saremmo pronti ad elargire tutto a tutti: ma,
purtroppo, abbiamo ereditato un Comune che è in rosso, che non ha niente, se
non debiti. Ecco, l'unica cosa che abbiamo ereditato sono stati "debiti"!
E poi voglio fare anche qualche lieve digressione su quelle che sono state alcune
spese insensate, come per esempio c'è stata una fornitura di penne per il
Comune, ogni anno, che non ammonta a meno di 3.500,00 euro (sono 7 milioni
delle vecchie lire!) per le penne del Comune. Ma voi scherzate: ma quante sono
queste penne? Che sono "Mont Blanc", scusate, per arrivare a queste cifre?
Pubblicazione giornalino Apex: ogni numero, 1.500,00 euro. Oppure la fornitura
per decine di migliaia di euro (ne abbiamo le prove) per pavimenti, piastrelle,
docce, copri water e lavori di ristrutturazione case popolari: indubbiamente, per
le case popolari la manutenzione spetta al Comune, ma non certo di comprarci
la doccia, la piastrella fatta in un certo modo e via dicendo -no?- concentrate su
una sola persona che ha avuto 25.000,00 Euro. Sono cose assurde queste! Poi
hanno istituito un Nucleo di valutazione, costituito dal dottore La Frazia(?),
Forte e Trusio; sono stati spesi 15.000,00 Euro per valutare due dipendenti
comunali e per poter dare loro somme non superiori a 4.000,00 Euro: cioè, hanno
spesso di più per la valutazione che per l'incremento che dovevano dare a
queste persone! Hanno comprato 5 quadri… (perché non ce n'erano) per
2.450,00 Euro; enciclopedie (che noi non abbiamo nemmeno trovato) 1.200,00
Euro; vi sono fatture da pagare al Consorzio Agrario, relative ai mesi che vanno
da marzo a giugno 2008 (quindi non sotto Natale) perché sono state dati: liquori,
torrone, vino, grappa, limoncello. Vi ho fatto solo alcuni esempi di tutte quelle
che ci sono, ma ne potrei fare tantissimi: se volete, abbiamo a disposizione tutto
questo e siamo disponibili ad aprire, leggere fattura-per-fattura.
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Tra l'altro, perché il dissesto non si può evitare? A noi come Amministrazione
naturalmente non è che ci fa piacere venire qui, questa sera, a fare la
dichiarazione di dissesto: è una scelta dolorosa, quella che noi abbiamo fatto
(perché naturalmente, è molto più bello dire cittadini "Non vi preoccupate, vi
accontento qua... vi accontento là... spendo soldi qua e là"); ma quando uno si
trova davanti a questa situazione, Vi assicuro che è molto più triste. Prima cosa
noi non possiamo più contrarre mutui, perché abbiamo raggiunto la
saturazione: il nostro, quindi, è un Comune che non può fare mutui. Poi
qualcuno ha detto che noi possiamo "vendere i beni di proprietà comunale e
reintegrare queste casse"; però noi, quando l’abbiamo fatto... (ed è stato detto
anche in precedenza) come con il disavanzo del 2009 (dove risultavano
1.586.000,00 euro relativi al solo anno corrente 2009) l'ufficio Tecnico aveva
dichiarato la disponibilità di poter vendere beni immobili per un importo pare a
1.586.000,00 Euro: abbiamo cercato di vendere questi immobili, individuati
dall'ufficio Tecnico, appunto per cercare di riequilibrare il bilancio 2009, ma
sono stati venduti beni per un ammontare di soli 217.000,00 Euro. Ecco perché
dobbiamo fare il dissesto: perché non possiamo più garantire i servizi essenziali
dell'Ente, ovvero l'acqua, la luce, il gas e gli stipendi.
Il Segretario comunale, in collaborazione con il dottore Nuzzolo, il 12 ottobre
2009 aveva prodotto una relazione in cui dichiarava che "era necessario fare il
dissesto". È iniziata poi una forte corrispondenza con il Revisore dei conti, che
sosteneva che "non esistevano le condizioni per il dissesto". Tenendo conto
anche del suo parere e cercando di evitare questo dissesto, abbiamo interpellato
un esperto, il Dott. Michele Scognamiglio, Direttore Amministrativo Contabile
della Prefettura di Napoli, esperto in gestioni commissariali ed incaricato in
qualità di Commissario liquidatore in diversi Enti (quindi una persona che ha
molta esperienza); al dottor Scognamiglio è stato chiesto di redigere un parere
tecnico, fornito a titolo gratuito, che ha confermato pienamente le valutazioni
della situazione finanziaria fatte dal Segretario e dal Dott. Nuzzolo. Io voglio
sottolineare una cosa: per noi, il dissesto non è una scelta, ma è purtroppo un
obbligo. Non possiamo non farlo. Io però (certo, non sono un’esperta di dissesti)
vorrei anche chiarire in cosa consisterà, poi, questo dissesto: anche perché tanti
si chiedono ma questo dissesto, cosa ci porterà? Il Ministero dell’Interno, come ben
sapete, nominerà questi commissari liquidatori i quali: amministreranno i debiti
al 31.12.09; attueranno una ricognizione del territorio; effettueranno un
inventario del Patrimonio dell'Ente ed il Consiglio comunale (perché non è che
loro vendono quello che vogliono) valuterà le loro proposte: proposte che
passeranno in Consiglio comunale dove decideremo, insieme, cosa si può
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vendere e cosa non si può vendere; naturalmente non si potranno contrarre più
mutui; non si potranno assumere impegni di spesa ad eccezione dei servizi
essenziali (cioè la mensa, i trasporti, i rifiuti, i servizi sociali e le spese per il
funzionamento dell'Ente); entro 30 giorni dal dissesto la Giunta dovrà deliberare
le aliquote massime dei tributi e dei servizi. L’unica cosa che aumenterà, sarà
l'ICI sulla seconda casa (la quota non la sappiamo, sarà dal 5 al 6 per mille, ma
non vorrei dire ora cose inesatte); e poi si amministrerà in dodicesimi, cioè
mese-per-mese soprattutto per alcuni servizi quali la cancelleria e via dicendo.
Ma visto che sono stata interpellata, voglio anche chiarire una cosa: voglio
ribadire il nostro formale impegno nei confronti dell'intera collettività
nell'accertare le responsabilità contabili, amministrative e penali dei responsabili
di tale situazione. Chi ha causato questo enorme danno economico al paese -e
non siamo certo noi- dovrà pagare per ciò.
Ma da oggi io voglio dire che "si chiude con il passato" e deve iniziare un
risanamento finanziario dell'Ente comunale: il dissesto non deve essere visto
solo come una cosa negativa. Purtroppo non è positiva, però lo dobbiamo
vedere anche come "risanamento": risanare questo paese. E questo è un
passaggio inevitabile ed indispensabile, per poter passare ad una nuova fase
progettuale, di sviluppo economico del mostro paese; sono infatti in arrivo
finanziamenti importanti per il recupero del centro storico, per le infrastrutture
dell'area industriale, sono allo studio un piano per lo sviluppo delle energie
alternative (naturalmente bisognerà avere anche il tempo per poter portare a
termine determinati progetti). Noi, da parte nostra, assicuriamo tutto l'impegno
necessario. Mi rendo conto che non è un momento facile per nessuno (e Vi
assicuro che non lo è neanche per noi, per i cittadini e per le ditte) ma noi
comunque ci attiveremo perché possano arrivare ulteriori finanziamenti per lo
sviluppo del nostro paese e sono certa che, se collaboreremo tutti insieme, senza
farci guerra ma avendo come solo obiettivo il bene del nostro paese, noi
usciremo da questa gravissima situazione. Io con questo concludo e passo la
parola al presidente Franci.
Presidente Mario FRANCI
Chiede la parola il consigliere Gitto.
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Cons. Vincenzo GITTO – Consigliere di opposizione
Prima di entrare nel merito del dissesto, ho la necessità di sentire... perché noi
abbiamo ascoltato la relazione del Segretario, dalla quale -come pure dalle
parole del sindaco, vengono fuori due "attacchi" -personali, tra l'altro-: uno
contro il Revisore dei conti, che mi sembra molto chiaro; ed un altro potrei dire
contro il sindaco dell'altra amministrazione (ma è qui presente) e quindi contro
il consigliere Giardiello. Attacchi gravi. Lei ha parlato di "responsabilità penali"
per cui, prima di entrare nel merito, io ho bisogno di sentire, se è possibile…
visto che ho qui una relazione del Revisori dei conti che, tra l'altro, non mi è
stata mandata da voi: anche se qui leggo "Ai signori consiglieri", per cui non
capisco perché non sia arrivata: se non ce l'avessero data, noi non l'avremmo
potuta nemmeno leggere!
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Errare è umano.
Cons. Vincenzo GITTO
Ho capito, però gli errori li subiamo sempre noi consiglieri di opposizione:
speriamo che in futuro cominciamo ad avere le carte, perché altrimenti è difficile
fare il nostro mestiere -voglio dire. Ebbene, leggendo questa relazione del
Revisore, a parere del Revisore, questo dissesto "non ci sarebbe" -io mi attengo
alle carte; per cui noi abbiamo dei numeri da una parte e dei numeri dall'altra.
Ma al di là del parere del Revisore, ci sono dei punti che sono abbastanza... cioè
le parole usate, mi sembrano molto pesanti a livello proprio personale; ed io
anche su questo voglio capire, perché poi ad un certo punto ci stanno... non
voglio rileggere, però il Segretario ha scritto "la sovrastimazione sistematica…"
eccetera: insomma, alla fine si parla proprio di un "falso in bilancio", segretario.
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
È un falso in bilancio.
Cons. Vincenzo GITTO
È un falso in bilancio: parliamo, quindi, di un reato economico e probabilmente
anche penale -perché in un falso in bilancio bisogna poi valutare...
Cons. Pietro Antonio CARBONE
Ma l'avete depenalizzato.
Cons. Vincenzo GITTO
Era proprio questo che volevo dire: coi numeri che avete dato, se il falso in
bilancio crea un debito e sottrae delle risorse… non so se riesco a dare l'idea di
quello che era accaduto.
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Ma per quanto riguarda il Revisore, ad un certo punto io leggo: "L'Ente
evidenzia il mancato espletamento da parte della stessa delle funzioni di cui
all'articolo 239, la vigilanza sulla regolarità contabile…" -mancato espletamento,
è venuta meno ai suoi compiti; poi: "Vi è stata una supina quiescenza alle cattive
modalità di gestione economico-finanziaria dell'Ente che farebbero supporre
nell'atteggiamento attuale un fare più difensivo e dilatorio che collaborativo" –
infatti, si dice che non vuole collaborare con voi perché si deve difendere di
quello che avrebbe fatto in precedenza. E poi: "Quanto sopra, è dimostrato
dall'atteggiamento completamente diverso assunto dalla stessa quando ha reso
il proprio parere favorevole sullo schema di Conto consuntivo dell'anno 2008":
ritorniamo sul bilancio e, quindi, il Revisore, avrebbe dato l'assenso ad un
bilancio probabilmente non veritiero. Per non parlare di quello che avete detto
della vecchia Amministrazione: "Sovrastimazione sistematica delle entrate di
parte corrente... Ricorso eccessivo ad indebitamento anche con istituti diversi
dalla Cassa depositi e prestiti... Ricorso alle anticipazioni di tesoreria in misura
eccedente il limite consentito per legge... Impegni e spese per interventi per la
ricostruzione, attivati senza copertura finanziaria... Assenza di qualsivoglia
attività di razionalizzazione e controllo (cioè "qualsivoglia" proprio)...
Sistematica inosservanza delle procedure di impegno di spesa". Voi le carte le
conoscete, il consigliere Giardiello le conosce più di voi, noi probabilmente le
conosciamo meno, sappiamo solo che il Comune è indebitato; però, da una
parte, se fosse possibile, vorrei sentire il Revisore dei conti e capire... innanzi
tutto, vorrei anche capire: si può dichiarare dissesto senza un parere favorevole
del Revisore? Perché mi sembra che in questo momento si crei un conflitto, tra
l'Ente ed il Revisore, che poi non so a cosa porti. Quindi il Revisore ci dirà le sue
ragioni, non dico per difendersi (perché non penso che abbia bisogno di
difendersi) ma dovrà dire la sua (anche perché, penso che la sua professionalità
sia stata un po' presa di mira, per non dire altro). E poi mi aspetto anche di
sentire, prima dell'intervento sul dissesto, il consigliere Giardiello.
Già l'altra volta dicemmo la stessa cosa, quando abbiamo detto: "Se ci sono delle
responsabilità, bisogna anche vederle"; e il consigliere Giardiello addirittura ci
disse che "era d'accordo" ed aggiunse pure che stavano per arrivare 6 milioni di
Euro "per progetti fatti durante la sua Amministrazione" -quindi potrebbe
essere un fatto positivo per voi. E quindi farò una replica sul dissesto appena (se
entrambi lo vorranno) mi faranno sentire le loro considerazioni.
Presidente Mario FRANCI
Certo, il Revisore può prendere la parola.
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Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma è opportuno intervenire, anche per dare maggiori elementi.
Presidente Mario FRANCI
Allora la parola al consigliere Giardiello.
Cons. Raffaele GIARDIELLO – Consigliere di opposizione
Io credo che aldilà dei numeri citati, numeri noti da tempo con i quali anche io e
la vecchia Amministrazione ha dovuto confrontarsi: ci sono debiti che risalgono
addirittura al 1981 a venire in avanti, trasportati poi negli anni. Ed io credo che
nel momento in cui questo paese, e credo che sia l'unica realtà territoriale in
tutt'Italia che abbia effettuato, per decreto dello Stato, il trasferimento del
proprio centro abitato, senza in corrispettivo avere gli importi per i quali gli
impegni si erano presi, certamente non erano rose e fiori. Io credo che abbiamo
accettato, perché quello che si sta facendo questa sera, tranquillamente, lo
potevamo fare il 2007: non lo abbiamo fatto, perché ci siamo resi conto della
difficoltà che si andava a portare nel paese, nella difficoltà che la gente non
avrebbe comunque capito che cosa questo realmente significava, magari di più,
non avrebbe comunque capito che significava avere dei dediti... ma non avrebbe
comunque capito che, nel momento in cui bisognava mettere le mani nelle loro
tasche: significava andare a toccare una grossa fascia della popolazione che
comunque viveva ai minimi storici a livello economico.
Noi eravamo anche coscienti (ed affrontavamo grosse difficoltà) eravamo anche
coscienti, nel caso che fossimo ritornati al Comune, che bisognava affrontare
queste cose il giorno dopo: tanto è vero che quando il sottoscritto si è accorto
che l'ente Comune non aveva titolo a poter vendere nessuna cespite comunale in
quanto non disponibile nel patrimonio comunale (perché nessuno ci aveva mai
pensato) per cui, come primo atto, io detti incarico ai tecnici locali, a tutti i
tecnici locali, di mettere in regola ciò che era il patrimonio comunale perché
ritenevo, come ritengo tuttora, che un patrimonio disponibile di circa 43 milioni
di Euro (non stimato da me, ma dagli Uffici comunali, nello specifico l'ufficio
Tecnico) potesse essere sufficiente a soddisfare le esigenze. Nel corso dei cinque
anni, si attendevano fondi per coprire le anticipazioni bancarie, fatte per pagare
contributi alla gente, che oggi è un impegno dell’Amministrazione… (lasciamo
stare se poi si potevano fare, erano legittimi o non erano legittimi, in quanto
c'erano: la realtà era quella).
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Erano circa 7 milioni di Euro gli impegni presi, con decreti mai firmati dal
sottoscritto –perché io non ho mai firmato nella mia gestione, e mi fa piacere che
lo certifica anche il segretario- nessun decreto di pagamento per quanto
riguarda i fondi della ricostruzione. Ovviamente noi non potevamo dire, alla
gente che ci assediava tutti i giorni... voi, ai vostri creditori, non potete
assicurare il pagamento e che comunque erano ditte locali, in massima parte,
che impiegavano manovalanza e manodopera locale ai quali, ogni settimana e
ogni mese, dovevano comunque soddisfare le loro esigenze per poter
sopravvivere. Potevamo comunque andare, anche noi, in quello che sta
accadendo stasera; ma personalmente, insieme alla Giunta e alla vecchia
Amministrazione, ritenevamo che ci fossero gli estremi per poter risalire la
china attraverso un'amministrazione oculata. Ovviamente ci sono stati tanti
nodi, dai quali abbiamo attinto nel passato e anche nel presente, per ciò che era
possibile: quindi fasce di evasione, a che risulti a me, non ce ne erano. Ma
dovevamo comunque soddisfare delle famiglie (e ad Apice ce ne sono tante) che
avevano necessità di sopravvivere: non sciupavamo soldi quando, non
facevamo assistenzialismo o clientelismo politico… (tanto è vero che non ci ha
fruttato niente) ma facevamo soddisfazione di esigenze per gente che comunque
chiedeva...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma io ho parlato di "spese inutili" e ho fatto anche una sorte di elenco...
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Io le conosco, le conosco bene: quindi non c'è bisogno. Io sto dicendo che le
spese inutili, vanno inquadrate in una ottica di gestione del momento; perché
nel momento in cui tu mi dici che abbiamo speso 3mila Euro per le penne, ma le
penne, andavano anche alla scuola elementare e alla scuola media: quindi non è
che le usava solo il Comune, perché noi eravamo tenuti per legge (e lo chiedo
anche al segretario) a fornire il materiale di cancelleria anche alle scuole. Quindi
non credo che siano queste le spese eccessive. Io sto dicendo questo...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
E le spese per torroni, liquori, grappa, limoncello e vino, con il Consorzio
Agrario?
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Io non li ho mai bevuti: certamente non li ho bevuti io. Se volete la polemica, la
facciamo pure la polemica; io sto cercando di farvi capire che alla fine, oggi,
nessuno deve trovare giustifica di fronte a quello che sta accadendo. Io credo
che nel passato tutti ci siamo trovati di fronte a fenomeni tali che ci hanno messo
in condizione di non gestire, o di gestire in un certo modo.
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Alla fine, voi state scaricando su di me la responsabilità oggettiva -ed io l'ho
detto la volta scorsa; ma per quanto mi compete, per la mia gestione, non ho
nessun problema ad affrontare qualsivoglia o qualsiasi grado di giudizio. Ma
certamente non posso accollarmi ciò che risale dal 1981 ai nostri giorni, dove...
(scusatemi se uso questo linguaggio) molti di voi -o per presenza personale in
Consiglio comunale o attraverso parenti: zii, nipoti o cugini- hanno partecipato
a quella forma di gestione. Oggi si viene a contestare, bene: nessuno vi vieta di
contestare; ma certamente gli apicesi debbono sapere che nessuno, in questo
Comune, ha messo un centesimo in tasca: nessuno in questo Comune ha
approfittato arricchendosi della proprietà del bene del popolo. Tutto ciò che è
stato fatto -e lo dico perché ho la coscienza tranquilla per poterlo dire- è stato
fatto per soddisfare le esigenze. Qualcuno ha detto in giro... -e non lo nego
perché è verità-: "Avete contratto otto mutui negli ultimi due anni"; sì, è vero
che li abbiamo contratti. Ma quelli, sono mutui che non c'entrano con le carte,
sono mutui dovuti ad opere pubbliche. Cioè non è che ce li siamo noi assorbiti:
quando la Regione Campania non ha avuto più la possibilità di finanziare i
decreti, siamo stati costretti o a completare la ricostruzione o a mettere i cancelli
davanti a questo paese e trasferirci in un'altra realtà! Non avevamo soluzioni
diverse. Quando abbiamo iniziato con la legge 42 a contrarre mutui per le opere
pubbliche sullo sport, voi dovete sapere (il segretario lo sa) che la legge è a
totale copertura dello Stato: non ci abbiamo rimesso niente e non ci rimettete
niente.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma quei soldi sul campo sportivo, non ci stanno più. Quelli del credito sportivo:
sono scomparsi!
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Guardate, non è che sono "scomparsi" -scusate- perché la ditta penso che ha
preso i 95mila euro che doveva prendere, o no?
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Sono scomparsi: una quota è stata presa...
Cons. Raffaele GIARDIELLO
E solo quello si deve...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma queste cose, in sede legale, si vedranno: perché noi vogliamo individuare le
responsabilità.
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Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma mi dovete consentire di dire la mia, perché alla fine io non credo che debba
essere, qua dentro, la vittima sacrificale di fronte ad un contesto che è durato
cinquant'anni: non è corretto. Non è giusto parlare, come parlate voi, perché
anche voi nel passato avete partecipato a questo tipo di gestione: e non lo potete
negare (applauso pubblico). Lasciate stare gli applausi, che non servono: i
problemi sono altri.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Va bene, ognuno tiene le sue claque.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Io non sono abituato alle claque.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Io ho partecipato, tanti anni fa, esattamente nel '91. Sono stata consigliere
comunale e me ne sono andata, perché non approvavo tante cose: è stata una
esperienza bruttissima.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma caro sindaco, non lo deve dire a me.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Invece, per esempio lei –consigliere- approvava questo sistema, nonostante dica
oggi che...
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Io gradirei che non m’interrompa, perché io non l'ho interrotta. Se Lei vuole
interloquire, perché c'è stata una certa... ma io sto dicendo che in questo sistema
ci sono state anche altre persone, che anche attualmente fanno parte di questa
maggioranza. Io non condanno nessuno: era quello, in quel momento, il modo
che noi ritenevamo più giusto e più equo per completare quell'opera che era
stata iniziata. Tanto è vero che, quando il sottoscritto si è accorto non c'era più
speranza di avere un centesimo dallo Stato, per quanto riguardava i fondi del
terremoto, ha preso le carte ed unitamente al capo dell'ufficio Tecnico e
all'architetto Giangregorio (consulente non so fino a quanto tempo di questo
Comune) è andato a Roma a protestare presso il Ministero delle infrastrutture
riuscendo ad ottenere (poi non so per quale motivo non è arrivato) 1 milione di
Euro.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Non è arrivato e non arriverà.
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Cons. Raffaele GIARDIELLO
Questo non m’interessa, vi sto dicendo cosa noi eravamo riusciti ad ottenere,
chiedendo l'elemosina (chiedendo l'elemosina) perché questo paese comunque
aveva necessità di sopravvivere. È facile dire: andiamo al dissesto; siamo tutti
bravi a fare questo. Ma quello che io non capisco è un'altra cosa: non capisco
come mai esiste nel Consiglio comunale un organismo ufficiale, che poi sarebbe
il Revisore ufficiale, cioè colui il quale (o colei) che comunque dovrà dar conto
alla Corte dei Conti perché comunque dovrà trasmettere -alla Prefettura, che
interessa poi il Ministero degli Interni- quelle che sono le risultanze di certe
cose, che ha scritto una relazione (che vi ha fornito ed è anche protocollata, il
19.11.2009) la quale relazione, guarda caso, era diretta al Sindaco, al Direttore
generale, agli Assessori e ai Consiglieri comunali: a noi, non è stata mai
notificata, per cui noi non abbiamo potuto mai leggere che cosa accadeva sul
fatto contabile. E chi è consigliere della vecchia amministrazione, o dei
maggioranza o di minoranza, dovrebbe ricordare che il sottoscritto, ogni volta
che si approvava un bilancio e ogni volta che si approvava un rendiconto, in
questa sede, ha chiesto apertamente al Revisore dei conti se i dati certificati
(risulta anche a verbale) in quelle relazioni erano veritieri oppure no. Tutti
potete testimoniare che la risposta avuta in questa sede era che "i dati
rispondevano a verità". Ditemi voi quale Sindaco, al posto mio, avrebbe dovuto
incriminare un Revisore dei conti sapendo bene che aveva accertato secondo
coscienza e scienza i dati. Poi vi dico di più: quando preparavamo il bilancio
preventivo, non è che il sindaco si metteva con la calcolatrice e sommava le
varie cose, bensì chiedeva agli Uffici la stima di quelle che erano le cifre da
inserire nei vari capitoli. Bene, la stima fornita per l'anno 2009 noi abbiamo
messo questi dati, dateci dagli uffici comunali, per quanto riguardava le
previsioni di stima del bilancio 2009: quindi non ce le siamo inventate. Voi dite
che noi abbiamo sovra-stimato: bene, avrà sovra-stimato qualcuno che
probabilmente ci ha fornito i dati, ma certamente non il Sindaco e la Giunta
comunale.
Credo che quando abbiamo fatto –dottoressa, insieme a Lei- il passaggio di
gestione nel mese di giugno, Lei ha sottoscritto come me i dati certificati della
Banca Popolare di Novara: c'è stato un saldo effettivo al 9 giugno 2009 di
111mila Euro.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Appena scesa giù, ha telefonato che erano spariti.
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Cons. Raffaele GIARDIELLO
Non lo so: io ho firmato queste carte; se anche la Banca dice cose false, non lo
so….
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Bisogna indagare su questa banca.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma credo che il Comune comunque nell'anno, almeno fino a giugno, aveva
emesso mandato relativo ai 456.000,00 Euro: non credo, quindi, che il Comune
non pagava. Certo, aveva grosse difficoltà economiche, applicava nel modo
diciamo più chiaro nei confronti delle imprese e ciò che si voleva fare… sì, è
vero: io ho anticipato una tratta ad una ditta. L'ho fatto...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
L'hai fatta.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Sì, però di questo tipo di tratta, guardate, nel passato, se ne faceva uso comune.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma questo non significa che era giusto.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Lascia stare. Io sto dicendo che nella consuetudine della gestione comunale, e
allora non è giusto condannare un sindaco che ha fatto il sindaco per quattro
anni, per tre anni, per quello che sia, quando voi ritenete che è "il sistema" che
non andava. E allora dovete dire che è il sistema che per cinquant'anni, in
questo comune, non funzionava; e di questo sistema, ripeto, non ne faceva parte
solo il consigliere Giardiello o l'assessore o il sindaco, ma ne hanno fatto parte
tanti, tutti.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
La differenza è appunto questa: che noi abbiamo detto "basta" a questo sistema!
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Signor sindaco, se lei capisce quello che sto dicendo, non sto contestando quello
che state facendo: io sto dicendo che quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto
alla luce di ciò che la gente ci chiedeva e di ciò di cui la gente aveva bisogno.
Questo volevo dire.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Allora se la gente mi chiede una illegalità: io commetto una illegalità?
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Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma guardi che la illegalità, non la può dire Lei: la illegalità, la deve dimostrare la
Corte dei Conti, se c'è stata o meno; e poiché fino ad oggi (fino ad oggi, poi può
darsi che ho perso la memoria in questo momento) la Corte dei Conti non ha
mai mandato indietro nessun consuntivo di questo Comune, devo ritenere che
alla fine poi, tutto sommato... non lo so, io sto dicendo quello che è accaduto: di
quello che accadrà, non lo posso certificare. Poi credo che nel momento in cui
voi diciamo vi siete serviti di consulenze esterne, delle quali consulenze esterne,
uno sembra che sia un ex dipendente del Comune di Montefusco… (non so se in
pensione o attualmente lo è ancora: perché se è in pensione è giustificabile la
consulenza, ma se attualmente è in servizio, guarda caso, è la stessa sede di
servizio del Segretario comunale: allora comincio ad avere dei dubbi sulla
certificazione delle cose (fermatemi qua, fermatemi qua).
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
È un dipendente part-time, con incarichi professionali che svolge in altri
comuni.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Segretario, io ho detto che attualmente non so se è in pensione o in servizio:
capitemi bene, me ne guarderei bene dall'accusare le persone. Io ho detto "non
lo so". Non ho accusato nessuno. Ho detto "guarda caso": perché voi non potete
negare che la vostra sede di servizio è anche Montefusco, o no? Questo è
evidente a tutti.
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
È comunque una persona che io ritengo capace.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
E qual è il problema? Io sto dicendo che alla fine, questa è la verità e nel
momento in cui vi siete serviti (voi dite a titolo gratuito, poi vedremo chi sarà
uno dei tre commissari che verrà ad Apice: mi auguro che non sia proprio il
direttore Scognamiglio che venga poi a certificare quello che ha scritto, sarebbe
la ciliegina sulla torta) perché io non contesto ciò che ha scritto il dottore
Scognamiglio (e voi nemmeno ce lo avete fornito quello che ha scritto,
dobbiamo andare a cercarcelo noi per trovare i dati) ma il dottore Scognamiglio
non è l'organismo ufficiale di questo Comune: io credo che sarebbe opportuno,
aldilà delle accuse -gratuite, non lo so: "pesanti" diceva il dottore Gitto- nei miei
confronti, credo che personalmente non meriti questo, per due motivi molto
semplici: primo perché credo di avere le mani pulite, non bucate; secondo
perché -e l'ho già dichiarato nel primo Consiglio- ero e sono disposto ad
affrontare qualsiasi grado di giudizio per vedere se ho amministrato male.
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Io, caro sindaco, ho amministrato quello che ho trovato; e non ho scelto la strada
del dissesto, perché non ritenevo che Apice meritasse tanto. Voi lo fate, è facoltà
vostra poterlo fare, nessuno vi può condannare e nemmeno io...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ci sta la strada dello spreco, e quella del risanamento.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Va bene, ma bisogna dimostrarlo: lo dimostrerà la Corte dei Conti. Voi potete
dimostrare quello che volete, alla fine io vi posso dire che non ho mai firmato né
mandati di stipendi, né decreti del terremoto e né altri titoli. Quindi, se altri
hanno firmato carte, se ne assumessero le responsabilità; se altri hanno fatto
determine, se ne assumessero le responsabilità; se altri hanno gestito -come dice
lei- in modo irrazionale, se ne assumessero le responsabilità. Ognuno per la
propria competenza, sarà responsabile di ciò che ha fatto. Però io non ritengo, e
non lo ritenevo nemmeno prima, che si potesse fare questo. Io credo che a voi
poteva interessare un percorso diverso per coinvolgere la popolazione, e non so
per quale motivo non lo avete fatto: voi avete approvato uno statuto comunale,
dove in quello statuto comunale è prevista la forma di referendum. E tenuto
conto che... (non so se gli altri amici della minoranza potranno condividere
quello che dico in questo momento) i cinque componenti della minoranza
presente in questo Consiglio comunale, bene o male (dite quello che volete)
rappresentano circa il 60% della popolazione, per cui è anche giusto che voi
avreste interessato quella parte che non ha votato voi, ma che non ha votato
nemmeno noi o che ha votato noi nella misura del 60%, a dire: "Scusate, la
situazione economica è questa, siete voi d'accordo ad andare verso il dissesto?
Con queste conseguenze: una, due, tre, quattro e cinque e con questi
vantaggi…" -come lei diceva prima- perché guardate che le cose girano in certo
modo.
E mi fermerei qui per la prima parte, in questa fase; perché alla fine, ve lo ripeto
e lo sottoscrivo: voi siete liberi di scegliere. Amministrate voi, qualsiasi forma
che intendete o qualsiasi strada che intendete percorrere, se volete risanare
l'Ente, siete liberi di farla. Io vi ho spiegato i motivi della mia gestione, da dove
nascono le cose che ho trovato e quelle che vi ho lasciato, per dire che queste
sono le realtà: quelle erano, purtroppo, non è che ce le siamo...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Sono aumentate.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Non sono aumentate, guardate: sono aumentati i debiti per investimenti, che è
una cosa ben diversa.
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Voi potevate dire di non fare le opere pubbliche, ebbene, era facile non farle...
peraltro si possono sempre completate. Voi oggi -e poi chiudo- non avreste fatto
l’illuminazione che va dal cimitero al paese nuovo, se il progetto non fosse stato
fatto in precedenza.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Però la luce non l'avete pagata: due anni senza pagare la luce.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Sentite, non è questo il problema: aver pagato o meno. Guardate che gli enti
locali, e c'è qui chi ha 10 anni di esperienza e sa meglio di me che, l'ente locale,
spende oggi ma non paga domani mattina: questa è normale amministrazione, a
cominciare dallo Stato.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Non paga domani mattina, ma qui sono anni: oggi ci abbassano la tensione della
corrente elettrica.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Anche noi abbiamo avuto questi problemi. Ma tutti alla fine possono percorrere
strade forse non gradite, probabilmente che altri non avrebbero fatto, ma noi,
tutto ciò che abbiamo fatto -ve lo ripeto- lo abbiamo fatto in piena serietà,
cercando di dare alla gente quello che comunque... non che chiedeva, ma che
aveva bisogno di fare. Vi voglio fare uno esempio: c'è la ditta che telefona tutti i
giorni? Benissimo. Io a suo tempo a quella ditta gli ho dovuto dire: quando vi
degnate a completare i lavori in un certo modo, probabilmente prenderete anche
i soldi. Non vi fate incantare: non vi fate incantare!
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Io il primo giorno che mi sono insediata, mi ha telefonato questa ditta; ad un
certo punto mi ha detto: "Scusate, ma i soldi dove stanno? Mi avevate promesso
che il giorno dopo le elezioni, trovavate i soldi".
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Bisogna vedere chi ce lo ha promesso a quei signori.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Dico: "Allora dovete telefonare all'altro sindaco". E quando mi ha richiamato, ha
detto che "si era fatto raccomandare alla Regione", ha detto che "c'era un
mandato di 46mila euro"; quindi io chiamo la segretaria: "Scusate segretaria,
dove stanno questi soldi?"…
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Senti a me, devi dire a questa ditta se ti chiama un'altra volta...
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Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Che ti chiamasse.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
No, non deve chiamare me: deve dire quando... perché deve sapere (non so se te
lo hanno detto) che l'architetto Giangregorio non ...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ho capito, ma i 46mila Euro dove sono andati a finire?
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ma non lo so, lo domandi a me?
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
E a chi lo devo chiedere se non al sindaco, dove sono finiti i 46.000 Euro!
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Ti posso dire una cosa? Io non so se sono mai arrivati.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Sono arrivati, me lo ha detto la segretaria che sono andati via.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
E allora perché non lo hai chiesto alla segretaria dove sono andati?
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
L'ho chiesto, ma ha detto che "non lo sapeva".
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Va bene, questa è una sua dichiarazione. Io sto dicendo che le ditte quando
parlano, non hanno sempre ragione.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Va bene.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Come "va bene"?
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Se lo dici tu.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
No, sono le carte che lo dicono. Abbiamo lo stesso problema per il collaudo al
campo di calcio laggiù, dove una ditta vanta dei soldi. Perché allora non dite
alla ditta di continuare a fare il lavoro che non ha mai completato?
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Quindi ora la colpa è delle ditte?
Cons. Raffaele GIARDIELLO
No, io sto dicendo che la ditta non sta in regola con le cose.
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Presidente Mario FRANCI
Consigliere, però...
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Va bene, allora concludendo questo mio intervento sarebbe opportuno capire se
voi intendete onorare, come previsto per legge, la relazione ufficiale del
Revisore dei conti, che era contraria al dissesto. Solo questo.
Presidente Mario FRANCI
Allora è mio dovere chiarire la questione: la relazione del Revisore del
19.11.2009 è allegata agli atti di questi Consiglio, in visione ai consiglieri
comunali. Addirittura, qualcuno che era avvenuto ci ha detto: se volete venire
domani a prenderle, però già potete prendere visione di tutto. Quindi era
allegata agli atti. (voci sovrapposte… inintelligibile…) Quella mattina, in cui venne
qui il consigliere Iebba, c'ero pure che io. E la cartellina che riguarda la delibera
di Giunta che è stata portata in Consiglio per la dichiarazione di dissesto,
all'allegato 16, riportava la relazione del Revisore come atto
endoprocedimentale.
Cons. Filippo IEBBA
Ma doveva essere inviata a tutti gli assessori e consiglieri.
Presidente Mario FRANCI
Ma c'è pure un'altra osservazione da fare rispetto a quanto detto dal consigliere
Giardiello: lui riteneva che era possibile diciamo valutare la dichiarazione di
dissesto attraverso un referendum...
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Visto che è previsto il referendum.
Presidente Mario FRANCI
Però il referendum non è ammissibile in materia di dissesto, perché il dissesto
non è un fatto o fatti valutabili: è uno stato, una situazione. Se allora si accerta
che il Comune si trova in una certa situazione, come noi riteniamo che si trovi,
c'è l'obbligo di dichiarare il dissesto: in altri termini, è come un fallimento. Cioè
ci sono fallimenti che riguardano l'impresa privata e, il dissesto, è il fallimento
degli Enti locali.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
La conosciamo la procedura, ma non hai interpretato il senso politico del mio
discorso.
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Presidente Mario FRANCI
Allora, il fatto politico di dire se mettere a referendum uno stato, non era né
corretto e né giuridicamente possibile. Volevo precisare solo questo, poi ad
ognuno le valutazioni.
Cons. Filippo IEBBA
Io vorrei fare delle riflessioni e poi ascoltare insieme il Revisore.
Presidente Mario FRANCI
Se il Revisore acconsenta, prego.
Cons. Filippo IEBBA – Consigliere di opposizione
Mi limiterò a fare una relazione perché comunque è difficile districarsi tra tutte
queste relazioni e quanto altro ci è stato dato da prendere in considerazione.
Sono chiamato in questo momento ad un compito molto difficile, ad esprimere
delle considerazioni in merito a questo ultimo punto all'ordine del giorno. Se
mai qualcuno in passato, o per meglio dire nei mesi scorsi o nei giorni trascorsi,
mi avesse preannunciato che ad Apice sarebbe stato dichiarato il "dissesto
finanziario", mi sarei fatto una bella risata: gli avrei voltato le spalle e sarei
andato via. Purtroppo, mio malgrado, ho dovuto ricredermi. E non è semplice:
non è semplice perché non è semplice accettare una disfatta preannunciata, sin
dall'indomani delle ultime elezioni; e non è semplice perché si ha molta rabbia
ed incredulità. E non è semplice anche perché, la prima cosa che mi è venuta in
mente, è l'immagine non certo positiva che si ha del nostro paese al di fuori di
quest’Aula; immaginatevi domani sui quotidiani un bel titolo in grassetto: "Ad
Apice dichiarato il dissesto finanziario". Che vergogna! Che indice d’incapacità
politica ed incapacità di governare!
Apice che si è sempre distinta per menti eccelse, per soggetti dalle forti
professionalità e carisma, deve arrendersi: deve arrendersi alla volontà dei suoi
governanti in maggioranza, che se inizialmente rappresentavano il 38-39% dei
cittadini, oggi sì o no rappresentano soltanto se stessi e qualche loro sostenitore,
che mai ne avrà il coraggio di ammettere il fallimento: il loro fallimento, di
quelle persone che hanno chiamato ad amministrare ed in cui hanno creduto,
perché abili incantatori di serpenti ed abili professionisti di arti illusorie. E mi
riferisco alle promesse fatte e mai mantenute. Apice, ricordatelo, è una delle più
grandi realtà dell'intera provincia che, fino a qualche tempo fa, veniva presa ad
esempio ed ammirazione; Apice ora, invece, diventerà famosa per la sua
impossibilità e la sua incapacità a risollevarsi dalle difficoltà e dalle incertezze.
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E questo perché? Perché qualcuno si è innalzato a "salvatore della Patria"; perché
qualcuno ha avuto la presunzione di credersi "nuovo". Ma con una
dichiarazione di dissesto, muoiono i sogni e le speranze di vedere un giorno una
Apice nuova. E perché mai potrei giustificare delle persone, una
Amministrazione che per forza di cose ha voluto abbattere un certo sistema già
di per sé fragile, per sostituirne un altro senza fondamento e senza criterio. Il
"sistema Bocchino" -e questo è stato il vostro sbaglio e la vostra pecca e la vostra
superficialità- è stato frutto di 50 anni di amministrazione continuata. Nessuno
mai sarebbe stato capace, se non con umiltà, lavoro, duro lavoro, sacrificio e
autocritica, a superare i momenti di impasse politica. Come pretendevate di
essere i protagonisti di un nuovo capitolo della storia di Apice? -almeno queste
sono state le vostre promesse elettorali, o mi sbaglio? Non è stato semplice per
nessuno ricostruire un paese dopo due terremoti devastanti e raccapriccianti
quali quelli del ‘62 e dell'80. E assieme al paese, lo voglio ricordare, non è stato
semplice costruire gli apicesi, i loro rapporti, le loro amicizie, i loro ricordi, le
loro tradizioni, il loro sentirsi positivi, portatori di valori e di esempi; non è stato
semplice e non lo è ancora tuttora riconoscere i loro sacrifici, le loro speranze, le
loro aspettative, i loro sogni. L'unica cosa che posso dirVi con certezza è che fino
all'8 giugno del 2009 nessuno, tra gli apicesi, prevedeva che si arrivasse a tanto e
nessuno tra loro conosceva cosa fosse mai il dissesto: anzi, nessuno di loro,
compreso me, sapeva che le parole "dissesto" e "commissariamento" esistessero
nel vocabolario della lingua italiana; con Voi, abbiamo imparato cose nuove e
per questo noi vi diciamo grazie. Questo perché si vuole sottolineare che negli
anni scorsi si sono fatti sacrifici e salti mortali perché Apice rimanesse in auge;
oggi Apice, con il dissesto, è caduta in ginocchio: ferita nel suo orgoglio e nelle
sue tante sfaccettature. Si è addirittura arrivati a non pagare gli stipendi ai
dipendenti comunali, per entrare nei criteri dell'accettazione del dissesto; si è
addirittura arrivati a richiedere pareri tecnici illustri sulla situazione economicofinanziaria di Apice, quali quelli rilasciati dal dottore Scognamiglio e
protocollati il 30.12.2009. E badate, non la si mette assolutamente in discussione,
non affermo assolutamente che sia una relazione di parte: affermo,
semplicemente ed oggettivamente, che trattasi di relazione al limite, perché
richiesta dalla Giunta comunale stessa e perché qualcun altro potrebbe dare
altro parere e fare altre considerazioni in merito. Infatti è accaduto che in data
19.11.2009 è stata protocollata dal Revisori dei conti di questo Ente la Relazione
relativa alla procedura di dissesto finanziario, ed i due pareri, sono divergenti:
perché lì si sostiene che Apice, certo che non è un paese modello e non è certo
un paese eccelso, ma certo non vi sono i presupposti per richiedere il dissesto.
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In quella relazione si chiede di razionalizzare le risorse, di limitare le uscite, di
ricorrere alla vendita di beni in disuso, di rateizzare i crediti verso terzi e
quant'altro. E noi della opposizione, se oggi chiamassimo un professionista di
parte, state certi che farebbe ancora un'altra relazione e farebbe altre
considerazioni. Ma la cosa grave, in tutto questo, sta nella mancanza di
comunicazione di un atto ufficiale, qual è la Redazione del Revisore stesso.
Questo è il vostro dramma: avete paura che qualcuno vi possa giudicare, avete
avuto paura che qualcuno possa contestare i vostri percorsi. E questi sono stati i
vostri limiti ed il vostro poco guardare lontano. Da tutte queste relazioni,
comunque, e da tutti questi pareri, alla fine si evince solo una cosa -almeno dal
mio punto di vista personale-: che la maggior parte dei numeri, sono riferiti a
mutui, peraltro in corso di pagamento.. (ma poi su questo il Revisore penso che
ci illuminerà). Io ricordo che i mutui non sono debiti, ma mutui. E la loro
estinzione, è prevista in un arco tra i 15-20 anni: per cui un arco temporale molto
ampio. E qui c'è ancora un'altra grande falla che avete creato: non avete avuto il
coraggio di dire la verità sulla situazione debitoria alla cittadinanza e a tutto
l'elettorato, compreso il vostro; avete usato lo stratagemma del clamore per
mettere in allarme tutti: siete stati bravi a mettere in scena un bel teatrino e a
creare la psicosi del debito e del conseguente immobilismo economico ed
amministrativo, facendo andare Apice sempre più verso il fondo.
Quindi a cosa e a chi è da addebitare questa volontà, anzi responsabilità, di
arrivare al dissesto? Forse tutto ciò, mi chiedo, è stato dovuto o voluto da
qualche manager amministratore non all'altezza? Forse non si è saputa
coordinare l'attività amministrativa dell'Ente per la mancanza di concertazione e
di mediazione con le parti sociali? In questo momento difficile, comunque, in
questo momento di crisi economico-finanziaria globale e in questi momenti di
criticità mondiale ma soprattutto locale, non era (forse) il momento opportuno
per arrivare a questo: al dissesto! E io mi sento vicino a quei cittadini deboli,
affranti, delusi, inermi, a quelle imprese che soffriranno ancora di più perché
non gli verranno riconosciuti i sacrifici fatti nel corso di anni e mi riferisco,
soprattutto, a quelle famiglie monoreddito, a quelle famiglie dove si vive di
pensione minima e di anzianità, mi riferisco a quelle famiglie dove tanti figli
non riescono a trovare occupazione e dipendono ancora dai loro genitori:
saranno ancora di più umiliati nel loro essere persone e nella loro dignità di
cittadini. Creeremo ancora di più emarginazione e ghettizzazione, creeremo dei
nuovi casi sociali e questo perché tutti saranno chiamati a pagare il massimo
delle aliquote e a diminuire, quindi, ulteriormente, la loro possibilità d’investire
e far circolare moneta contante. Ci sarà lo stallo totale.
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E mi riferisco anche alle ditte e alle imprese, che si vedranno costrette a
patteggiare i loro crediti, le loro commissioni; mi riferisco a quegli imprenditori
che, rivolgendosi alle banche per uno scoperto di conto, si vedranno respingere
le loro istanze perché nessun istituto bancario vorrà, a garanzia dei propri
capitali prestati, delle dichiarazioni di enti dissestati. E poi la perdita secca di
questi crediti: chi la pagherà? Allora mi chiedo: siete amministratori di questo
paese o di cosa? Siete amministratori di Apice o di quale comunità? A quale
paese appartenente? In quale realtà vi confrontate quotidianamente? Avete
esternalizzato la maggior parte dei servizi, a partire dai trasporti, per poi
proseguire con la mensa scolastica, per continuare con le consulenze finanziarie
e scientifiche; e cosa dire della spazzatura? Anzi, avete raddoppiato le aliquote
quando il ciclo dei rifiuti adesso si è provincializzato e non rimarrà più nulla
nelle casse del Comune, se mai fosse rimasto qualcosa. Come vi giustificherete
di fronte ai cittadini? Vi siete dimostrati, sin dal primo momento, nemici degli
apicesi: mai avete dimostrato la volontà di confrontarvi e di rendervi partecipi
delle reali problematiche della gente. È vero, la politica seria si fa nei palazzi, ma
la politica per i cittadini si fa anche e soprattutto a stretto-braccio con loro e con
le loro esigenze, con la loro voglia di parlarvi non solo nelle stanze, ma anche
per strada. Vi siete dimostrati incapaci di battervi per il popolo e per le loro
vicissitudini ed urgenze. La vera politica, antepone sempre le istanze della gente
a quelle che possono essere le proprie ambizioni personali. Faccio appello
quindi a voi tutti amministratori, al vostro cuore, perché con senso unanime,
civico e con coraggio si voti "contro" questo dissesto finanziario. Con oggi si
chiude una bella pagina della storia apicese e se ne apre una nuova, piena di
insidie, di difficoltà ed incertezze. Il dissesto non è risanamento: come ha detto il
presidente Franci è "un fallimento". Con oggi si è decretata la sconfitta della
politica, la sconfitta degli apicesi e la morte della nostra amatissima Apice.
Grazie.
Dott.ssa Antonietta ALBANESE – Sindaco di Apice
Volevo solo dire al consigliere: prima cosa, la ringrazio per "incantatore di
serpenti". Vedo che dalla sua bocca escono solo complimenti! Ma io l'unica cosa
che voglio dire è che il consigliere Iebba, nonostante viene spesso al Comune a
consultare le carte, vedo che è stato molto disattento rispetto a quanto ho letto,
perché non ha capito nulla di quanto è stato detto in precedenza: non ha capito i
motivi per cui noi siamo "costretti" a fare il dissesto. Mi dispiace: non hai capito
niente. Seconda cosa: il consigliere Iebba, mentre prima stava nel Pdl, ora
sostiene Giardiello e, naturalmente, lo sostiene... perché davvero non si è capito
tu dove stai, ad un certo punto.
24
Ma comunque io voglio chiederti una cosa: secondo te, secondo la tua
intelligenza, il dissesto... (scusami, sto parlando) io voglio sapere se il consigliere
Iebba ha capito a cosa sia dovuto il dissesto: mi sa proprio che non l’ha capito!
Cons. Filippo IEBBA
È lei che non ha capito il mio intervento: mica qui dobbiamo tutti allinearci a
quelle che sono le considerazioni della maggioranza, scusate. Comunque, per
quanto riguarda la questione del Popolo della libertà... (le mie sono delle
riflessioni e delle considerazioni) come ho anche detto negli altri consigli
comunali: io sono un consigliere eletto nel Popolo della libertà e rimango tale.
Vuole creare un caso politico che non esiste assolutamente: io sono stato eletto e
rimango in questo partito.
Presidente Mario FRANCI
Allora ringraziamo il consigliere Iebba per il suo intervento e passiamo ora la
parola alla dottoressa Mesisca.
Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti
Prima di passare alla lettura, prima della Relazione e poi della nota, volevo fare
una dichiarazione: il Revisore dei conti, a seguito di quanto affermato nella
proposta di delibera e letto in seduta pubblica, si vede costretto, suo malgrado, a
rivolgersi presso le Autorità competenti per veder tutelato il proprio prestigio.
Per quanto invece ha chiesto il dottore Gitto, per quanto riguarda il parere del
Revisore dei conti, faccio presente che, il parere del Revisore dei conti, è sì
obbligatorio ma "non è vincolante": l’Amministrazione, quindi, può anche
discostarsi da quanto dichiarato dal Revisore dei conti e dichiarare il dissesto come sta facendo, insomma. Passo alla lettura della mia Relazione, protocollata
in data 19.11.2009.
…lettura integrale della Relazione, agli atti del Consiglio…
(…). Inoltre il Revisore, il 25 gennaio 2010, ha provveduto a protocollare –
Protocollo N. 1690- una ulteriore nota a seguito della richiesta da parte del
Segretario comunale di fornire eventuale integrazione al parere entro le ore
12:00 del giorno 25 gennaio. "In merito alla nota…
…lettura integrale della nota, agli atti del Consiglio…
(…). Grazie.
25
Presidente Mario FRANCI
Se ha finito, c’è una precisazione che voleva fare il Segretario.
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
Io ho ricevuto la nota dal Revisore e ho fatto una nota di precisazione –
Protocollo 1868 del 26.01.2010- che non è stato possibile recapitare al Revisore
perché chiaramente per posta, in un giorno, non arrivava (ho provato a farla
consegnare da persone vicine, però non è stato possibile) per cui ne do lettura in
Consiglio in questo momento. "Facendo seguito alla nota di cui all’oggetto…
…lettura integrale della nota, agli atti del Consiglio…
(…). È tutto.
Presidente Mario FRANCI
C’è una replica da parte del Revisore?
Dott.ssa Luigia MESISCA
Non credo sia opportuna.
Presidente Mario FRANCI
Se non ritiene che sia opportuna, va bene così. Ci sono interventi di replica?
Consigliere Gitto, prego.
Cons. Vincenzo GITTO – Consigliere di opposizione
Le relazioni tecniche sono terribili, al di là dell'essere cittadino o politico, perché
sono cose che, nonostante seguiamo con attenzione, ma le cifre, le leggi... e dico
la verità: sia la relazione del Segretario che la relazione del Revisore, per uno che
le legge, sono buone entrambe. Noi non abbiamo elementi, in questo momento,
per dire chi ha ragione: il Segretario, dice che "ci sono i numeri per il dissesto"; e
il Revisore che, invece, a suo parere, dice che questi numeri "non ci sono". Anzi,
un dubbio mi è venuto, però, con l'ultima cosa che Lei ha detto, dottoressa, per
cui io a questo punto glielo devo chiedere: siccome Lei, nell'ultima vostra lettera
dice che è "non ho avuto tempo per leggere i documenti…" eccetera, io le voglio
chiedere: ma vedendo i documenti, c'è la possibilità che Lei ritorni sulla sua
affermazione? Sul fatto, cioè, che il dissesto non c’è?
Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti
Guardi, la mia attività nel corso degli anni è svolta a campione, perché io non ho
tutta la documentazione: lavoro su documenti che mi vengono trasmessi in
modo ufficiale dall’Ente. Sui dati in mio possesso, faccio verifiche "a campione".
26
Io ho chiesto di avere la disponibilità di tutti i documenti, per cui potrebbe
anche esserci questa eventualità; ma io non posso…
Cons. Vincenzo GITTO
Se Lei dice questo, la cosa comincia… io mi permetto di dirle: Lei è Revisore da
tanti anni (su questo penso...) ha fatto una Relazione (che ha mandato anche a
noi consiglieri comunali) in cui dice: c'è uno stato di sofferenza, ma non c'è uno stato
di dissesto. Per cui io devo partire anche da questo, non so se rendo l'idea. Non
può avere dei dubbi Lei, su questo: perché se ha dei dubbi Lei, li trasmette
anche a me questi dubbi.
Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti
Allora, io sto dicendo che sul disavanzo può anche prevedersi (perché la legge
lo prevede: l’Art. 193- di dilazionare e cercare di coprire il disavanzo di
amministrazione nell'arco dei tre anni successivi. Semplicemente questo. Mi
hanno appena mandato delle carte dell'esercizio 2009, che si chiude in
disavanzo, e questo disavanzo può essere ripianato con un'attenta valutazione e
con un attento piano, entro il 2010 ed i due anni successivi. Quindi non è
necessario il dissesto, perché ci sono altre strade che potrebbero in qualche
modo evitare questo status. Nient'altro.
Cons. Vincenzo GITTO
Io prima di addentrarmi nella mia valutazione, da una parte prendo atto di
quello che ha detto il Sindaco, anche dello sdegno che ha mostrato verso quello
che è stato (secondo loro) fatto negli anni precedenti; dall'altra parte, abbiamo
sentito anche che Giardiello -come posso dire?- ha diluito le sue responsabilità
dicendo che ci sono dei dirigenti che, per legge, hanno la responsabilità di
firmare e quindi, se hanno firmato, si prenderanno la loro responsabilità:
chiamando diciamo "a correo" una corresponsabilità, addirittura arrivando ad
immaginare che questo era un sistema, una consuetudine che veniva fatta negli
anni e a cui hanno partecipato si pensa tantissime persone. Ma al di là di tutto,
io vi dico la verità, non saprei definire come mi sento in questo momento
perché, da cittadino o da politico, potrei trovare una frase fatta e dire "sono
allibito", ma sinceramente non sono allibito; come posso dire, forse è peggio: mi
sento svuotato, mi sento svuotato e quasi... una volta ho letto un libro che aveva
un titolo: Che ci faccio qui? A volte, cerco di capire davvero che cosa ci faccio qui.
Noi abbiamo parlato di numeri, di milioni di euro, di dissesto: sinceramente (mi
metto dalla parte del cittadino) noi probabilmente soffriremo meno degli altri
questo dissesto.
27
Noi andiamo ad individuare le colpe, continuiamo a portare avanti… e forse
contribuiamo proprio noi a portare avanti delle lotte intestine in questo paese,
per cui spesso i cittadini sono -per colpa nostra- l’uno contro l'altro e noi
facciamo poco per cercare di mitigare queste situazioni: ci vorrebbe un poco più
di tolleranza e un po' più di apertura. Il dissesto non è una cosa buona. Ed io
non penso che sarà una cosa indolore: vengo da un comune in Calabria che ha
attraversato il dissesto, è stato in dissesto per circa 15 anni, per cui ho parlato
con qualche dirigente e mi hanno detto che è stata un'esperienza terribile: per i
cittadini, perché hanno dovuto pagare tutto al massimo (le concessioni, tutto
aumenta al massimo) addirittura in quel caso (non so se sia pure il caso nostro)
qualche dipendente è stato messo in mobilità perché non rientrava nei parametri
dettati dal Ministero, si superava il limite dei dipendenti; addirittura molti che
avevano dato dei servigi al Comune, delle ditte eccetera, non hanno potuto
riavere i loro soldi, che, per quanto, come dice il sindaco, è meglio avere il 40% e
non avere niente, però io leggo 4 milioni di pagamenti dovuti a ditte esecutrici:
non so queste ditte se hanno fatto dei lavori... voglio dire: se uno ha dato una
sedia al Comune, penso che dovrebbe avere il compenso per la sedia che ha
dato. E non penso che questo si possa additare come una cosa buona: qui, cioè,
ci perdono tanti. Probabilmente, ripeto, non ci perdiamo noi, ma ci perdono
tutti: ci perdono tutti. Non sappiamo per quanti anni ci sarà questa situazione,
non sappiamo per quanti anni questo paese vedrà uno stato probabilmente di
immobilità assoluta, aldilà delle corte, perché di fatto è questo. E allora,
tralasciando le colpe, cerchiamo... -certo, insieme a voi- di dare qualche appunto
e di vedere se anche voi avete fatto qualche errore, perché anche di questo
dobbiamo cominciare a parlare se voi siete d'accordo sul fatto che in questo
paese si deve instaurare un nuovo clima di fiducia tra di noi: perché se non c'è
questo passaggio e se continuate a pensare che solo voi sapete fare tutto e
prendete le decisioni solo voi, che non si sbaglia mai... e qui voglio dire al
Segretario: quella nota che ci avete mandato, fate in modo che arrivi prima,
perché non è che potete continuare a dircele nel Consiglio… (litighiamo per cose
inutili, tra l'altro) e cercate di far arrivare ai consiglieri le cose che devono
arrivare. Tra l'altro… (non so se è una sfortuna o l’avete fatto apposta) oggi è un
giorno molto triste: oggi è il Giorno della Memoria. Non so se il dissesto
finanziario di Apice capita in una data così terribile, che evoca ricordi tristissimi
tra l'altro di uomini contro altri uomini.
Io mi permetto di ricordarvi, e da qui comincio a darvi qualche spunto e gli
errori (quelli che io reputo "errori", ma che voi potete pensare siano anche dei
pregi, da questo punto di vista) che insieme a voi, o qualcuno di voi, avevamo
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sempre criticato il modo di operare in questo Comune in cui decideva uno o la
Giunta, mentre gli altri -il consigliere di minoranza o di maggioranza, e quindi
anche la popolazione- rimanevano fuori: in questo modo non c'è partecipazione.
E qui, non c'è stata partecipazione: non mi dite che c'è stata partecipazione,
perché io personalmente non so come potevo partecipare. Non c'è la
partecipazione e, quando non c'è partecipazione, non c'è la trasparenza: non ci
può essere. Più c'è partecipazione -commissioni, forum giovanili- più persone
vedono le carte e più trasparenza c'è; meno persone vedono le carte e prendono
le decisioni: non potete vantarvi di nessuna trasparenza.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Le carte sono qui nell’istituzione: non le abbiamo negate a nessuno.
Cons. Vincenzo GITTO
No, le commissioni non le avete mai fatte.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Lasciamo perdere ora le commissioni.
Cons. Vincenzo GITTO
Ma come lasciamo perdere le commissioni: io sono consigliere comunale e lascio
perdere le commissione? E come ci vengo al Comune: dov'è il mio posto? Io
penso che il mio posto sia quello di lavorare nella commissione, perché poi, la
mancanza della commissione, è il più grande esempio di volontà di non far
partecipare.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
A febbraio ne parte una.
Cons. Vincenzo GITTO
E va bene, però sono otto mesi...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma lei non pensa che noi in questi mesi abbiamo avuto altri problemi?
Cons. Vincenzo GITTO
Ma no, è qua che voglio arrivare: se avete fatto un errore, per cui questo dissesto
diventa per me... ecco: non posso partecipare a votare questo dissesto, perché
non ho partecipato, non mi avete fatto partecipare al modo in cui ci siete
arrivati.
Cons. Felicia Carmela MAIONE
Eppure è strano, dottore Gitto, perché lei all'inizio, vista la situazione, diceva
sempre che bisognava andare al dissesto.
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Cons. Vincenzo GITTO
Mi faccia parlare, perché sto dicendo proprio questo: io sono abituato sempre a
dire quello che penso, sempre ed in qualsiasi momento. Stavo partendo proprio
da questo quando ho detto degli errori che sono stati fatti: un piccolo errore,
forse lo avete fatto quando avete spettacolarizzato il debito. Io non vi sto
dicendo… (perché figuratevi, anch'io come tutti volevamo sapete quanto fosse
grande questo debito) ma probabilmente, a posteriori, spettacolarizzare il delitto
è stato un piccolo errore in quanto potrebbe (parlo al condizionale) aver messo
paura a coloro i quali dovevano avere dei soldi, avevano dei crediti con il
Comune e, quindi, aver scatenato ingiunzioni di pagamento di continuo; d'altra
parte, chi magari poteva fornire un servizio gratuito, sapendo di questo debito,
è portato dire: se non avete i soldi, io questo servizio non ve lo faccio.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Proprio per una questione di trasparenza, perché penso che questa sera quando
il Segretario ha letto tutte quelle cifre, era impossibile capire tutto: l'intento era
questo, poi se...
Cons. Vincenzo GITTO
Probabilmente, sindaco, di andare sui giornali non ce n'era bisogno: tanto
avevate le carte in mano per cui il debito lo sapevate.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Quindi ce lo dovevamo tenere per noi, non lo dovevamo dire.
Cons. Vincenzo GITTO
No, non dovevate propagandarlo in modo tale… normalmente, queste cose si
dicono ai consiglieri, non che in tutta la provincia si deve sapere che ad Apice...
ma dico i consiglieri, per dire la gente: se lo sappiano noi, lo sa pure la
popolazione. O pensa che noi siamo svincolati dalla popolazione? Io segreti
personalmente... non so se Lei mantiene qualche segreto sul Comune, ma io
segreti non li ho mai mantenuti: se Lei lo diceva a me, io l’avrei detto a tutti. E
allora da quel momento in cui avete visto che c'era questo debito, potevate
probabilmente pensare che non potevate, da soli, ottenere dei grandi risultati
nel tentativo di evitare il dissesto. Quando io dissi: "Con tutti questi soldi di
debito, dovete far venire un commissario" Lei rispose (e la claque che c'era
all'epoca): no, il commissario no. Lei mi disse queste testuali parole: "Se viene il
commissario, mette le tasse ai cittadini".
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
A me non risulta, ma poi leggeremo il verbale.
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Cons. Vincenzo GITTO
Io non dico mai cose che non ho sentito.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Allora: qua si sta dicendo che molti "non vogliono fare il dissesto". Noi abbiamo
soprasseduto, proprio per vedere le carte in quanto era un atto che anche noi
non volevamo fare: abbiamo fatto di tutto, quindi, per poterlo evitare. Ma
quando uno arriva con l'acqua alla gola, purtroppo, diventa necessario farlo.
Cons. Vincenzo GITTO
E allora quando io ho detto "facciamo il dissesto", non c'è stato nessuno di voi
che ha detto sì; anzi, avete detto: "È meglio non far venire il commissario".
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Ma noi eravamo arrivati da poco e, quindi, era giusto approfondire le cose,
vedere bene le carte.
Cons. Vincenzo GITTO
Perciò dico che potevate almeno rispondere: "Vedremo se è il caso..."; e invece
no. Perché poi, da soli, vi siete messi al lavoro, avete visto le carte e avete preso
delle decisioni: ed io quelle sto criticando. Perché solo state decisioni, alcune che
dovevano agire sul risparmio dell'Ente… ma io, più che sul risparmio, avrei
cercato di evitare gli sprechi, perché il risparmio a volte si accompagna
all'abbassamento della qualità dei servizi (e probabilmente questo è avvenuto
anche ad Apice) ma soprattutto, altre volte non assicura la sicurezza dei servizi:
un eccessivo risparmio, non è detto che produca degli effetti positivi per la
gente. Facciamo la lotta agli sprechi, ma non risparmiammo sui servizi e,
soprattutto, stiamo attenti alla sicurezza. Dall'altra parte, avete deciso di mettere
la tassa eccetera: ad un certo punto è sembrato che si mettessero tasse su tutto.
Ebbene, ve lo abbiamo anche detto in Consiglio comunale, perché lei sa che la
T.a.r.s.u. non dovrebbe essere più di ruolo in quanto, il decreto Ronchi, ha
stabilito che attualmente non ci dovrebbe essere più la T.a.r.s.u. -nonostante le
proroghe- ma è già vigente la possibilità di mettere quella che si chiama "T.i.a.":
la tassa d’igiene ambientale. È una tassa vigente, non è una stupidaggine: è la
T.a.r.s.u. che è fuori legge, tra poco. Il segretario lo sa che hanno avuto una
proroga, prima al 31.12.2009 adesso a giugno, ma alcuni Comuni -tra cui la
capitale, Roma- hanno istituito la T.i.a.: la gente non so se lo sa, ma la T.i.a. è la
cassa d’igiene ambientale ed è molto più giusta della T.a.r.s.u., perché non tiene
conto solo dei metri quadrati ma tiene conto dei metri quadrati, del numero
degli abitanti, della quantità dei rifiuti prodotti.
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E allora perché lei, come sindaco giovane, moderno, non mette la T.i.a. stabilita
da un decreto-legge e continua a mettere una tariffa, che dà l'impressione che si
deve per forza continuare a colpire i cittadini. Questo è stato un altro piccolo
errore. Oppure quando scrivete nelle delibere cose incredibili… (non so come vi
vengano in mente) dice: "Abbiamo fatto una task force per andare porta a porta a
chiedere…", dando quasi l'impressione di essere dei gendarmi, che non vi fidate
più di nessuno. Allora: il Comune non può essere un nemico dei cittadini,
perché altrimenti finisce tutto. La politica, non la facciamo per i nostri interessi,
assolutamente: la politica è un servizio ai cittadini, e noi, dobbiamo cercare di
erogare servizi decenti ai cittadini. Con il fatto che non ci sono soldi, non è che
ad un certo punto costringiamo la nostra cittadinanza… -che non ha colpe di
questo stato di cose, che non ha colpe per il dissesto finanziario-...
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Nemmeno noi ne abbiamo.
Cons. Vincenzo GITTO
Ma lei non è tutta la cittadinanza. Lei probabilmente soffrirà di meno il dissesto,
ma ci sono molti che lo soffriranno di più; non dobbiamo pensare a noi 10-15-20
persone. Allora probabilmente, in questo frangente si poteva, vista la gravità
della situazione (ma penso che non ci avete pensato e non ci penserete mai) si
poteva fare una specie -come posso dire- di "governo istituzionale" -ma non vi è
passato proprio per la testa, figuratevi. Avete fatto qualche proposta in questo
senso: dottore Franci, Lei ha fatto qualche proposta? Pensavo che volesse far
capire che l'aveva fatta.
Presidente Mario FRANCI
No.
Cons. Vincenzo GITTO
Si poteva vedere se, insieme, si poteva avere qualche idea per fare qualcosa.
Presidente Mario FRANCI
Ma Lei l'ha fatta la proposta?
Cons. Vincenzo GITTO
La proposta la deve fare Lei, che sta al governo: mica la dovevo fare io la
proposta. Allora: le commissioni le devo chiedere io... -Lei sta in maggioranza,
ma le commissioni le devo chiedere io, che sono consigliere di minoranza e non
sono presidente; la proposta del governo istituzionale, la devo fare io. Allora che
fate? Voi dite: "Fino a quando voi non fate le proposte, noi facciamo quello che
vogliamo"? È questa la cosa!
32
Presidente Mario FRANCI
Ma consigliere, ognuno ha una sua funzione...
Cons. Vincenzo GITTO
Io ho la funzione di controllo di quello che fate voi, e sinceramente, non mi
sembra facciate cose geniali.
Presidente Mario FRANCI
Guarda che nello statuto c'è la possibilità da parte anche dei cittadini di fare
proposte, quindi figuriamoci se non possono venire dai consiglieri di
opposizione.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Pure noi abbiamo la funzione di controllo su quello che fanno i consiglieri: da
buon intenditori, poche parole.
Cons. Vincenzo GITTO
No, guardi: io sono per dire tutto quello che vuole, non deve nascondere niente
con me, sindaco. Non deve far pensare: chissà che cosa sta dicendo. Io queste
cose...
Presidente Mario FRANCI
Consigliere Gitto, ma entriamo nell'ambito -via-…
Cons. Vincenzo GITTO
Ci sono nell'ambito della discussione e Le sto dicendo: se si poteva fare qualcosa
per evitare il dissesto, si poteva anche fare. Certo, non sappiamo se questo
poteva portare ad un risultato diverso da quello che stiamo facendo questa sera:
perché questa, è una responsabilità grande che vi state prendendo (non ci girate
attorno con le parole). Altro che chiamarlo "risanamento" o "da questo
momento...": questa è una responsabilità che c'è per il paese e chissà per quanti
anni, in una condizione di cui vi dovete assumere l'intera responsabilità. Senza
giri di parole, cominciate ad ammettere qualcosa e non scaricate solo le colpe
sugli altri: avete fatto un programma elettorale, ma pensavate veramente che
non c'erano debiti ad Apice quando avete fatto quel programma elettorale? Ora
venite a dire alla gente: "Noi, di quel programma, non possiamo fare nulla
perché ci stanno i debiti". Ma lo sapevamo che ci stavano i debiti. C’è un
manifesto, scusate… io non lo sapevo… voci sovrapposte…. inintelligibile…
Sindaco, certe volte Lei si irrida e dice delle cose che... vada a leggere, c’è un
manifesto in cui dico chiaramente: "Apice è un paese pieno di debiti" aggiungendo:
"Sarà difficile poterlo governare". Probabilmente per questo si disse: "Sarebbe meglio
se vinciamo noi, che siamo amici del Governo, potremmo ottenere qualcosa".
33
Lei non ci crede, però ho saputo che anche Lei è andato a chiedere qualcosa a
quelli della mia parte, per cui non rida: se l’ha fatto lei, figuriamoci se non lo
potevo fare io. (voci sovrapposte… inintelligibile).
Presidente Mario FRANCI
Consigliere Gitto, mi scusi se prendo la parola, ma noi avevamo in mente di
pervenire ad un risultato: ricevere, cioè, il contributo di 1 milione -di cui si
parlava; addirittura, era stata fatta anche una richiesta di fido alla Banca
Popolara di Novara per 228.000,00 Euro, che sono arrivati adesso a 260.000,00.
Allora questo milione, da più parti, ci è stato detto che sarebbe arrivato durante
il 2009 o massimo a dicembre. Ora certamente io mi sono rivolto ad un
parlamentare governativo, per avere notizie in merito a questa situazione e c'era
stato risposto che sarebbe pervenuto quasi sicuramente. E siccome appartiene,
questo contributo, a tutta la collettività (c'è gente che...) ecco, con questi soldi noi
volevamo sistemare alcune partite, con anticipazione eccetera, proprio perché è
un contributo che appartiene a tutta la collettività, non danneggia nessuno; per
questo dicevo: siccome ha saputo questa notizia, allora si poteva attivare anche
lei.
Cons. Vincenzo GITTO
Vedo che Lei, anche nella giornata del dissesto, mantiene il buon umore e
solleva pure il buon umore degli apicesi: "Non disperate, perché c'è sempre una
risposta a tutto". Ma, di fatto, vedo nelle vostre facce che, per quanto noi ci
illudiamo che potrà cambiare qualcosa… come si dice: la speranza è l'ultima a
morire, fate quello che volete, ma di fatto sinceramente non ho proprio voglia di
dire assolutamente più niente. Vorrei solo dire che abbiamo partecipato -come
posso dire?- ad una tragicommedia in cui voi, purtroppo, siete registi ed attori e
noi ed i cittadini, siamo gli spettatori: inutili, inerme, che stiamo qui ad assistere
a questo spettacolo che ci state dando.
Presidente Mario FRANCI
Grazie per l'intervento; mi ha chiesto la parola il consigliere Montenigro.
Cons. Vincenzo MONTENIGRO – Consigliere di opposizione
Esprimo la dichiarazione di voto da parte del mio Gruppo. Tenuto conto della
grave situazione economica in cui versa l'Ente crediamo, noi del Partito della
rifondazione comunista, che sia doverosa una presa di coscienza oggettiva e
priva di strumentalizzazione politica riguardo alle condizioni finanziarie del
Comune.
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Pertanto, esprimiamo il nostro voto "favorevole" alla dichiarazione di dissesto
finanziario dell'Ente proposta al Consiglio comunale ed avalliamo pienamente
l'intento dell'attuale maggioranza di esprimere formale impegno nei confronti
dell'intera collettività nell'accertare la responsabilità contabile ed amministrativa
dei responsabili di tale situazione. Inoltre pensiamo, vista l'attuale situazione,
che gli amministratori debbano "rinunciare" alle indennità di carica.
Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice
Questo lo abbiamo già detto.
Presidente Mario FRANCI
Grazie per l'intervento; replica il consigliere Giardiello.
Cons. Raffaele GIARDIELLO – Consigliere di opposizione
Più che una replica, vorrei dire delle conclusioni sulla faccenda, al di là di quello
che ha detto il dottore Gitto (forse in maniera anche provocatoria, per stimolare
un poco l’attenzione, diciamo così, da parte della maggioranza). Io credo che
sarebbe stato almeno opportuno mettere a confronto le due realtà che questa
sera sono venute fuori, al di là di quelli che sono i debiti, come sono stati fatti, i
motivi, che abbiamo analizzato in tutti i suoi aspetti ed abbiamo approfondito e
scardinato fino all'interno del proprio intimo; ed abbiamo capito che è successo
un fatto nuovo: c'è un rapporto ufficiale di un Organismo ufficiale, la quale (o il
quale) asserisce, anche in questa sede, che secondo lei (o secondo l'organo che
rappresenta) non si evidenziano a tutt'oggi, al di là di ulteriori approfondimenti
o accertamenti, le condizioni (tenuto conto dei parametri da rispettare con
l’approvazione del rendiconto) della dichiarazione di dissesto di questo Ente.
Allora io mi pongo il problema: se un Revisore ufficiale, che da cinque anni a
questa parte ha letto le carte e si esprime in questo senso, e dall'altra parte
abbiamo l'esperto (e non certo io metto in dubbio le sue qualifiche professionali)
che ha studiato le carte (tenuto conto delle ferie e delle festività natalizie) in
poche ore, allora sarebbe stato opportuno mettere a confronto almeno queste
due teorie, per vedere se poi alla fine effettivamente veniva fuori un documento
dal quale si evincesse la necessità di questo stato di disagio che oggi c’è. Bene, a
questo punto consentitemi, al di là di voler criminalizzare... -e, secondo me, è
stato l'obiettivo prioritario dall'inizio di quest'amministrazione- criminalizzare
chi ha gestito prima, cancellando probabilmente la storia di questo paese, ma al
di là di questo fatto, credo che non oggi vi avrebbe imposto di esperire tutte le
possibili soluzioni prima di arrivare a questo stato di dissesto che comunque,
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voglio far capire alla gente, porterà conseguenze non brevi ma negli anni alla
popolazione. Bene, se tutto questo che ho detto qua questa sera, lo dico in
maniera molto pacata e serena, senza acredine nei confronti di nessuno,
riconoscendo effettivamente questo paese, pur di crescere, pur di realizzare
cose, pur di far fare le case alle persone è stato costretto ad investire, è stato
costretto a reperire fondi per soddisfare le esigenze… l'ultima notizia del
Presidente è quella del milione di euro (ed io credo che con un milione di Euro a
stento avreste pagato il 30% di quelle che sono le anticipazioni fatte con le
banche per soddisfare i contributi dati ai cittadini di questo paese) ma a
prescindere da questo...
Voce... (incomprensibile)
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Te l'ho detto prima: sono stato uno dei promotori a prendere le carte e portarle
al Ministero, per cui anch’io ho certificato questo e mi trovavo nella matematica
impossibilità di poter pagare, ecco che ho detto agli organi preposti: "Amici
miei, questo è lo stato di fatto... "; istituiamo pure una commissione d'inchiesta
ad hoc per capire queste cose, e alla fine voleva dare il contentino ma anche
quello sarebbe stato insufficiente per poter sanare le cose. Ma da quello che ho
capito io, qui si voleva mettere in evidenza la inefficienza del vecchio sindaco,
manco se poi il vecchio sindaco fosse l'unico responsabile del queste cose. Io
chiedo al sindaco attuale: ma è concepibile che il responsabile di una
Amministrazione si identifichi solo nella figura del sindaco? Giuridicamente,
credo che non sia possibile, ma anche sul piano politico credo che il sindaco,
quando si muove, si muove nel contesto generale, nell'aiuto di un Consiglio,
nell'aiuto di una Giunta, nell'aiuto di collaboratori che comunque danno il loro
apporto. Quindi tutto quello che è stato fatto, è stato fatto nella convinzione che
le cose fossero fatte secondo norme e regole e secondo quella che è la
giurisprudenza attuale. Ma io rifarei quello che ho fatto, perché alla fine erano
quelle le esigenze in quel momento: non ho nessun bisogno di negare ciò che ho
fatto, anzi, difendo in sostanza ciò che l'Amministrazione ha fatto.
Poi voglio chiarire un altro aspetto: io non sono amico di Filippo Iebba, anzi, mi
fa piacere che noi parliamo, ma siamo politicamente su due versanti diversi.
Inoltre non ho mai (lo dico apertamente e in pubblico, mi può smentire se non è
vero Revisore dei conti) non ho mai influito (mai: "mai") su qualsiasi parere Lei
abbia dato (è vero o mi sbaglio?) su quelli che sono i rendiconti ed i bilanci
preventivi. Ho fatto operare le persone sempre in piena coscienza e sono
convinto che l'abbiano fatto correttamente e con professionalità.
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Alla fine -e chiudo- io credo che Apice... e non voglio, ecco, richiamare il Giorno
della Memoria perché sarebbe come parlare male di tante vittime innocenti, ma
voglio dire che sarebbe stato (ve lo ripeto con tutto cuore) opportuno che prima
che si arrivasse a questa extrema ratio della contabilità comunale, si tentassero
tutte le possibili strade (tutte) per poter verificare se effettivamente quel
patrimonio comunale certificato dagli uffici di 44 milioni circa, effettivamente
potesse servire a risanare questa situazione. Evidentemente ciò non si è voluto e,
a tutti i costi, avete voluto criminalizzare l'Amministrazione precedente, avete
voluto scaricare la vostra attenzione su uno che ha fatto il sindaco per cinque
anni, avete voluto infierire contro il consigliere Giardiello; bene avete fatto, e il
consigliere Giardiello ve lo ha detto e ve lo ripete: non ha niente (non ha niente)
da pentirsi di ciò che è stato fatto. Era disponibile nella prima seduta comunale
a subire qualsiasi tipo d’indagine, è disponibile ancora oggi ad andare davanti
alla Corte dei Conti… e vi potrei anche dire che, alla luce della nuova
normativa, sapete la condanna che darebbe la Corte di Conti ad un consigliere
comunale? Quella di non fare l'assessore nei prossimi cinque anni. È poca cosa,
io credo che c’entri la coscienza e la moralità...
Voce
Non è poca cosa: non è affatto poca cosa.
Cons. Raffaele GIARDIELLO
Io dico "è poca cosa" di fronte al problema che si sta verificando questa sera,
capite bene quando uno dice le cose. Io credo che responsabilmente, al di là del
fatto che avete comunque, nel bene o nel male, esternalizzato tutto ciò che era
possibile, addirittura (ve lo ricordo qua) avete consentito ad un cittadino di
Apice d’impugnare una delibera di assegnazione suolo, accontentandovi di non
incassare (pur di soddisfare delle esigenze elettorali) soldi, perché quelli erano
suoli a pagamento: soldi per circa 25 o 26 suoli assegnati, quindi 5-600mila euro
che avreste potuto incassare. Invece no, state ancora fermi e poi mi dite che non
avete soldi per pagare, poi mi dite che andate al dissesto. Bene, io non vi posso
impedire di andare al dissesto, come pure nemmeno voi potevate impedire a me
di giustificare quello che era stato il mio operato: io l'ho fatto -lo ripeto- con tutta
coscienza e lo rifarei nel benessere comune. Perché alla fine so (negli anni che
comunque mi hanno visto amministrare questo paese) che fare Apice è costato
sacrifici (c'è chi ci è morto per queste cose): è costato sacrifici ai cittadini che
hanno investito con le proprie tasche, costerà sacrifici ai figli di questi cittadini
che hanno comunque investito e non riceveranno più niente. Per cui non so, alla
fine di questa soluzione, chi saranno i contenti e chi saranno gli scontenti; credo
che l'unico perdente, alla fine, sarà Apice. Grazie.
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Presidente Mario FRANCI
Grazie dell'intervento consigliere Giardiello; adesso la parola all'assessore
Carbone.
Cons. Pietro Antonio CARBONE – Consigliere di maggioranza
Io volevo solo portare una esperienza un po' pratica perché, come diceva prima il
dottore Gitto, questi numeri non possono che confonderci la mente: ognuno, in
genere, i numeri li legge come vuole -questo è il problema. È chiaro che il
dissesto è sicuramente una cosa grave, non a caso, ci abbiamo pensato otto mesi;
probabilmente, riconosco l'errore di comunicazione: si poteva fare qualcosina in
più nel mettere a conoscenza qualcuno della minoranza che la situazione era
"molto grave".
Io Vi voglio raccontare il problema che mi sono trovato all’Assessorato alle
Politiche sociali: mi viene il giorno dopo il mio insediamento la ditta dicendomi
"siamo costretti a sospendere il servizio perché abbiamo un credito di 60.000,00
Euro". Guarda che questi sono soldi dell'Ambito, per cui chiamo all'Ambito e dico:
"Ma i soldi, li avete trasferiti?"; mi rispondono: "Sì, certo che li abbiamo trasferiti.
Anzi, la vostra compartecipazione di 15.000,00, per il 2006, il 2007 e il 2008, non sono
stati mai trasferiti". Chiamo la dottoressa Forte, ma non mi sa dare alcuna
spiegazione: si è dovuto sospendere il servizio. Questa è la realtà, quando lei
diceva: Che ci faccio qui? Anch'io mi son detto: io, che ci faccio qui? Non so come
rispondere alle esigenze, perché questi sono i numeri reali, questa è la realtà voglio dire. Poi: ci stanno i debiti, non ci stanno i redditi? Chi li deve pagare?
Chi ha avuto responsabilità? Non lo so, questo si vedrà, ci saranno accertamenti
da fare e si faranno, ma il problema, è che la realtà è questa: è questa per la
politica sociale, è questa per il turismo, è questa per lo sport, è questa per la
scuola ecc. eccetera. Voglio dire: poco trasferito… cancellerie per la scuola per
50-60mila euro, negli anni passati, non pagati; e adesso non c'erano i fondi per
trasferire gli altri. Ecco, questi sono gli esempi "concreti" di ciò che noi abbiamo
dovuto affrontare quotidianamente.
Certo, il dissesto è sicuramente un'esperienza negativa; però io ho imparato
dalla vita che non sempre tutte le esperienze negative, poi, non possono
diventare positive. È un momento per ri-iniziare, per cominciare di nuovo
daccapo e, se tutti insieme ci mettiamo e creiamo le giuste condizioni, credo che
anche da questa esperienza così negativa (come può apparire oggi il dissesto) ne
può venire fuori qualcosa sicuramente di buono: ho visto che altri Comuni
l’hanno fatto, molti ci hanno ricostruito la fortuna.
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Auguriamoci di qualche leggina ad hoc da parte dello Stato, perché non è detto
non possa arrivare una leggina del genere in quanto ci sono anche grandi Città
che stanno per dichiarare il dissesto: è chiaro che, quando si fa una legge per
Catania o per Palermo, c'entra anche Apice (e lo abbiamo visto con realtà a noi
più vicine, come Pontelandolfo, dove sono arrivati 3 milioni di Euro grazie alla
leggina per Catania). Quello che io voglio assicurarVi è che il nostro impegno
c'è. Probabilmente, sono d'accordo, la comunicazione non è stata efficace:
provvederemo anche su questo. Però la realtà che ho trovato io, è stata questa, e
la impossibilità ad operare giornalmente e a dover dire: non ho possibilità di fare
questo… non ho possibilità di fare quest'altro. Questa è la realtà.
Presidente Mario FRANCI
Grazie per l'intervento; la parola al dottore Cammarano.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO – Consigliere di maggioranza
Io vorrei aggiungere solo poche parole. Ho ascoltato tutti gli interventi, alcuni
dei quali positivi, altri –onestamente- mi hanno un poco turbato perché quasi si
è perso di vista l'obiettivo, si è perso di vista il bene comune e, ognuno di noi, ha
cercato di fare un discorso per portare –diciamo così- l'acqua al suo mulino: chi
per un aspetto, chi per un altro, chi per tornaconto politico -intendiamoci. Però
ho ascoltato delle cose che, comunque, sono spiacevoli: quasi-quasi che adesso
la colpa non è di nessuno! Qualche giorno addietro, c'è stata una trasmissione
per televisione: "Lo scandalo della Banca di Roma".
Cons. Felicia Carmela MAIONE
1890.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Tutti colpevoli: nessun colpevole. Tutti assolti! Voglio dire, con questo, che
l'atteggiamento dei consiglieri deve essere "propositivo". Caro Vincenzo, tu bene
hai fatto a sottolineare certi aspetti, però ti voglio ricordare che noi, per tre anni,
assieme, abbiamo fatto un tipo di opposizione e, già da allora, noi dicevamo:
"Attenzione alle spese: non gonfiate le entrate". Per tre anni (e forse anche di
più) anche tu... poi hai fatto un’altra scelta, ma noi abbiamo continuato, con
Franci, su questa direttiva.
Noi abbiamo ribadito sempre le stesse cose, abbiamo presentato delle relazioni
ad ogni bilancio che c'è stato, abbiamo anche provveduto ad inoltrare ad
Autorità competenti queste relazioni, ma non siamo stati ascoltati.
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Eravamo arrivati al punto che io mi sentivo quasi... "patetico": ma che le dico a
fare sempre le stesse cose? Perché era realmente sempre lo stesso!
Cons. Filippo IEBBA
…io ci sono andato personalmente...
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Esatto, ma adesso non ti devi meravigliare e dire: perché questo dissesto? Se loro ci
avessero dato ascolto (se ci avessero dato un poco-poco di ascolto) quando noi
dicevamo queste cose e, da questo lato, qualche assessore, qualche vicesindaco
che ci ha preceduto, quasi sorrideva, sghignazzava; e adesso ci meravigliamo
della situazione?! Di fronte ad una situazione così drammatica, adesso nessuno
è colpevole?!
Cons. Filippo IEBBA
Questo io non l'ho detto.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Allora è inutile dire: "Io questo debito l'ho trovato"; perché l'amministrazione
precedente ci sta dicendo che questo debito "l'ha trovato". È vero che c'erano dei
debiti, ma è sacrosanta verità che noi, il primo anno, abbiamo pagato come
restituzione di interessi e quota capitale 300.000.00 Euro all'anno: questa è la
verità. E allora se arrivano ad un Comune 2.300.000,00, pagando 300.000, restano
2 milioni: con 1 milione e due, paghi gli stipendi; restano 7-800mila euro di soldi
coi quali puoi fare qualche progetto, puoi portare avanti la scuola, puoi fare la
manutenzione a qualche strada. All'Amministrazione precedente… non so di
chi è la colpa, se del sindaco, se del segretario o del revisore dei conti, non lo so,
fatto sta che noi abbiamo lanciato messaggi precisi: il risultato, è che non siamo
stati ascoltati. E adesso siamo giunti ad un punto nel quale, per poter far fronte,
dobbiamo restituire -come quota capitale ed interessi- 1.300.000,00 Euro. Ma
queste cose, le sanno pure i muri!
Caro Iebba, queste cose le sai pure tu: è inutile che te ne vieni qui in Consiglio a
dire: "Ma si può sapere se ci sono, o non ci sono, i debiti?". Allora io ti chiedo : lo
vuoi veramente sapere, o non lo vuoi sapere, se ci sono i debiti? Perché come te,
ce ne sono tanti che vanno in mezzo alla piazza, ma queste, sono persone che
probabilmente non le vogliono sapere. Perché basta fare una semplice
addizione, un semplice calcolo matematico qui sopra e ti rendi conto di quali
sono i debiti.
Cons. Filippo IEBBA
Dottore, io ho parlato in virtù di quelle somme...
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
E allora, se ci sono i debiti, perché dire: ci sono o non ci sono?
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Cons. Filippo IEBBA
…e non sono i numeri che dice Lei.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
"Lo diciamo noi"? Stanno qua, ci sono in faldoni: lì ci sta documentato virgolaper-virgola quello che noi abbiamo detto. Amico caro: noi non dicevamo...
Cons. Filippo IEBBA
Bisogna vedere anche le categorie di questi debiti: una cosa sono i debiti, altra
cosa sono i mutui.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Ma fammi il piacere, se noi stiamo qui da soli sei mesi. E badate, noi non
abbiamo affatto sottovalutato il problema perché, amico caro, tu devi sapere
(forse non lo vuoi sapere) che la dichiarazione di dissesto… lascia stare l'aspetto
legislativo, perché forse effettivamente... ma il discorso è un altro: il dissesto non
è una cosa che me la invento; perché se apri i cassettini, non ci sta 1 lira dentro!
E se non hai soldi e ti serve del denaro, tu cosa fai? Metti in vendita la casa, che
però non riesci a vendere; e allora ti rivolgi alla banca, la quale non ti dà soldi
perché, in ultima analisi, se tu non hai niente, non ti darà mai i soldi… Ecco,
questo è il dato di fatto: non è una cosa voluta o non voluta, dal punto di vista
politico. Purtroppo, in questa situazione, noi non siamo stati ascoltati e ci siamo
ritrovati in...
Cons. Filippo IEBBA
Veramente non siamo stati ascoltati noi.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Noi sorveglieremo molto, per quello che ci compete, affinché il punto 10) venga
rispettato: il punto 10), dove noi diciamo chiaramente che "vogliamo accertare la
responsabilità"; non dico del sindaco o altri, ma ci deve essere un responsabile
perché non è possibile che si parte da un debito di 300mila ed arriviamo a
pagare 1.300.000,00 Euro. Questa è la realtà. Cioè noi vogliamo sapere come sia
stato possibile che per delle sedie... (faccio un esempio pratico) per 20 sedie, mi
perviene un preventivo... (tu mi mandi un preventivo a casa) per 140,00 euro a
sedia; bene, ti dico: portami le sedie di quel colore, di quella marca eccetera. Va
l'Ente, e paga più di 200 euro... (tanto noi siamo ricchi, che ce ne frega a noi)
quella stessa sedia, non la paga più 140,00 com’era scritto nel preventivo! Allora
qui bisogna vedere chi ha firmato lì sotto, perché i responsabili ci debbono
essere. Ed ecco perché l'Ente è andato in dissesto!
41
Cons. Filippo IEBBA
È la stessa cosa che dico io quando viene pagato lo stipendio al direttore
generale...
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Questa è un’altra cosa; vi stiamo dicendo che sono andati contro legge.
Cons. Filippo IEBBA
…ci sarebbe un risparmio di 300.000,00 euro l'anno.
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Amico caro, devi sapere che noi intendiamo rispettare la legalità: noi
intendiamo rispettare la legalità; e se non gli spetta, non lo prenderà. Per quanto
riguarda poi l'aspetto per i cittadini, allora voi potete far passare qualunque
messaggio volete, ma i cittadini devono sapere che, nelle situazioni attuali in cui
versa l'Ente, non essendoci una lira e, ammesso pure che ci fosse, noi non
abbiamo la possibilità di dargliela, anche se hanno fatto un lavoro per il quale
avrebbero dovuto prendere dei soldi: anche se ci fossero questi soldi, noi non
potremmo darglieli (ma soldi vi assicuro non c'è ne sono). Invece, con la
dichiarazione di dissesto –almeno da quello che ho capito io- i soldi loro
potrebbero prenderli: perché vengono i commissari, accettano che è stato fatto il
lavoro e gli vengono dati i soldi.
Voce pubblico
Quanti?
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Ma adesso, tu puoi stare anche 10 anni e non li prendi: perché non ci stanno.
Cons. Filippo IEBBA
A questo punto, chiedo scusa, perché questa... cioè: se voi avete intenzione di
andare avanti in questo dissesto finanziario, allora dimettiamoci. Facciamo
venire il commissario e andiamo avanti. Cioè io non capisco perché...
presidente, direttore, consulenti...
Cons. Angelo Maria CAMMARANO
Questo dimostra la nostra responsabilità, amico caro, perché abbiamo voluto
vedere fino in fondo se c'era la possibilità di evitarlo il dissesto.
Cons. Filippo IEBBA
Ma se non è stato possibile, andiamo tutti a casa.
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Presidente Mario FRANCI
Allora il problema è risolto: gli interventi sono stati fatti, ringraziamo tutti
coloro che hanno partecipato con il loro pensiero e passiamo ora alla votazione.
Allora: chi è favorevole alla proposta, così come formulata, alzi la mano?
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
13 (tredici) favorevoli.
Presidente Mario FRANCI
Chi si astiene? Contrari?
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
4 (quattro) contrari; nessun astenuto.
Presidente Mario FRANCI
Votiamo anche per la immediata esecutività: i favorevoli? Contrari?
Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta
Stessa votazione: 13 favorevoli, 4 contrari.
Presidente Mario FRANCI
La seduta è sciolta: grazie e arrivederci.