Aula Consiliare – Casa Comunale Dott.ssa
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1 CONSIGLIO COMUNALE 27 GENNAIO 2010 Aula Consiliare – Casa Comunale Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Passiamo al quarto punto all’O.d.G.: “ART. 244 DEL D.L. 267/2000 – DICHIARAZIONE DI DISSESTO FINANZIARIO DELL’ENTE”; c’è qui agli atti la proposta di delibera, io invito il Segretario a leggere la relazione che è stata fatta propria dalla Giunta ed è stata trasmessa al Consiglio per l’esame. Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta …lettura della relazione agli atti del Consiglio… (…). Di rendere la delibera immediatamente esecutiva". Presidente Mario FRANCI Se c’è qualche consigliere che intende prendere la parola, ma è opportuno… allora: premesso che la questione è abbastanza delicata, complessa e seria, però vorrei richiamare l'attenzione sui doveri del consigliere comunale: il dovere del consigliere comunale è quello di prendere la parola, parlare e fare una sola replica (ognuno di voi può esporre il proprio pensiero, lo esponga e ha diritto ad una replica) altrimenti noi perdiamo solo tempo. Cioè se il consigliere comunale, di fronte ad una relazione del genere dice la sua (ed è giusto che dica la sua) poi ha diritto di replicare, ma una sola volta. Io questo chiedo. Cons. Vincenzo GITTO Non credo che sia possibile stasera. Presidente Mario FRANCI Ma il regolamento è questo. Cons. Vincenzo GITTO Qualche volta capita che non basta una sola replica: questa sera, non possiamo dire questo, non possiamo mettere questo limite. Presidente Mario FRANCI Ma è il regolamento che lo prevede: incominciamo a rispettare le regole democratiche. La democrazia è bella, però va rispettata. Il regolamento parla chiaro. Io voglio pure consentire una doppia replica, ma non di più, perché mi sembra che prima siano state fatte diverse repliche. 2 Cons. Vincenzo GITTO Io prima di fare l'intervento volevo chiedere al signor Sindaco se ha qualche cosa da aggiungere a quello che ha letto il segretario, perché magari, prima di prendere la parola, possiamo anche ascoltare quello che dice il Sindaco per ciò che riguarda questa "dichiarazione di dissesto" e poi magari cominciamo a prendere la parola noi consiglieri. Dott.ssa Antonietta ALBANESE – Sindaco di Apice Allora io in una maniera più semplice, meno tecnica, dirò qualcosa. Dalla verifica effettuata, la situazione finanziaria del Comune risulta fortemente compromessa, con una esposizione debitoria e di crediti richiesti gravissima. La responsabilità di tutto ciò non è certo dell'attuale Amministrazione, che è solo da sei mesi qui e che ha ereditato, purtroppo, tale situazione. Naturalmente è impopolare dichiarare il dissesto: un provvedimento che siamo purtroppo costretti a prendere. Ma non si può, come hanno fatto nel passato, amministrare un paese (già fortemente indebitato) facendo spese sproporzionate e facendosi carico di costi che non spettano per competenza all'Ente comunale. Noi vi abbiamo una serie di faldoni dove c'è la dimostrazione di tutto ciò, per cui non è che vi stiamo vendendo fumo: abbiamo portato qui una serie di faldoni, e poi su vostra richiesta, se sarà opportuno prenderemo e leggeremo fattura per fortuna. Naturalmente non si può amministrare facendo una politica di sprechi, non si può amministrare senza fare un controllo delle entrate, senza combattere gli evasori, senza dire basta all'assistenzialismo: ma non le persone che hanno bisogno, ma quelli che venivano, non per il bisogno, ma per depositare i soldi alla Posta, per comprarsi gli occhiali da sole firmati e via dicendo. Un Comune non può, per accontentare tanti, elargire denaro senza averlo, e per farlo comunque, ha contratto continuamente mutui. Sono debiti che oggi noi tutti dobbiamo pagare! L'Amministrazione precedente ha speso soldi che non aveva, e, per fare ciò cosa ha fatto? Ha gonfiato le entrate in modo da pareggiare il bilancio e questo per sostenere spese inutili: tutto ciò, ripeto, è documentato. Per mancanza di denaro, hanno contratto mutui, utilizzandoli solo per fare cassa: per far fronte, cioè, a denaro che non avevano più. Per tale modo di amministrare, il comune oggi non è in condizione di pagare le rate dei mutui, non può pagare l’acqua, non può pagare la luce (probabilmente arriva un abbassamento di tensione della corrente elettrica: applaudite la vecchia amministrazione) il gas e non può pagare gli stipendi. 3 Hanno fatto 3 milioni di spese, pur sapendo di non poterli pagare: questi sono quelli che vengono chiamati "debiti fuori bilancio senza impegno di spesa" (lo dico per chi non è del settore). La differenza tra le entrate del Comune e le uscite (le spese accumulate negli anni) ammonta ad 8.100.000,00. Hanno contratto i mutui, per cui bisogna pagare di interessi all'anno 1.300.000,00 Euro. Viste le condizioni economiche dell'Ente, anche per le ditte si pensa sia più doveroso affrontare il dissesto; perché il dissesto, rappresenta comunque una possibilità di recuperare in parte i crediti vantati: perché noi, nella situazione attuale, non potremmo mai più pagare nessuno. Le ditte, quindi, sono state danneggiate dalla precedente Amministrazione che, pur sapendo di non poterle pagare, ha comunque commissionato lavori senza avere soldi, mettendole in difficoltà economica anche con le banche. Inoltre l'Amministrazione precedente ha autorizzato tratte (ve n’è una dell’ex sindaco Raffaele Giardiello, che stasera si erge a paladino di giustizia) e cessioni di credito nei confronti delle imprese: cosa che, per legge, non possono essere autorizzate né da un Sindaco e né dal Segretario comunale. Inoltre, queste tratte e queste cessioni di credito illegali per il Comune, non state onorate dalla vecchia Amministrazione, creando ulteriori difficoltà alle imprese: che, alla fine, si sono trovate il disastro grazie a quello che era stato intrapreso. Sono stati spesi i soldi del Credito Sportivo… (sono iniziati i lavori del campetto sportivo, che non potranno essere più terminati: perché questi soldi, soldi "vincolati", sono stati spesi per altre cose! Io ho interrogato la segretaria precedente, la quale mi ha detto: "Io non lo so". Tra l’altro, appena mi sono insediata al Comune, sono stata subissata da telefonate di creditori; non solo, ma non abbiamo trovato credito da nessuna parte: abbiamo trovato tutte le porte chiuse, perché erano tutti scottati dalla Amministrazione che in passato ha fatto debiti e non li ha mai onorati. Lo stesso è successo per i 15 alloggi, con l’impresa che telefona continuamente. E mi ha detto anche (mi sembra che ammontava a 46mila euro) che questa persona si era impegnata, a livello regionale, per far arrivare questi soldi ad Apice: in questo modo, veniva pagato, si completavano gli alloggi, davamo gli alloggi ad altre persone che hanno necessità. Interrogo Adelia Forte: scusate, dove sono questi soldi, visto che questo mi telefona tutti i gironi? "Non lo so: sono stati spesi e noi non siamo riusciti a capire dove sono andati a finire". Per fini non conosciuti, insomma. Ma tanto per dire. Voglio fare qui solo alcuni esempi banali (perché ne abbiamo tanti e, se poi volete, li possiamo anche leggere tutti): il mancato pagamento delle spese postali, per 25.000,00 Euro; il mancato pagamento per la fornitura di energia elettrica per la pubblica illuminazione, relativi agli ultimi due anni, di 248.000,00 Euro; il mancato pagamento fornitura gas metano (per 4 cui le scuole rischiavano di rimanere senza riscaldamenti) relativi agli ultimi due anni, per 55.000,00 Euro (abbiamo dovuto fare uno sforzo e dare un piccolo compenso, altrimenti le scuole sarebbero state senza termosifoni: noi al Comune siamo stati per un lungo periodo senza termosifoni); il mancato pagamento all’Alto Calore (questo si sapeva) di 1.120.000,00 Euro; il mancato pagamento per la raccolta rifiuti, 458.000,00 Euro; mancato pagamento servizio telesoccorso, per 16.000,00 Euro -dove, peraltro, non c’era nemmeno l’impegno di spesa: hanno fatto, cioè, questo servizio del tele-soccorso senza avere poi i soldi per poterlo pagare. Tra l'altro noi abbiamo dovuto interrompere questo servizio, perché un Comune che non ha soldi e non riesci nemmeno ad onorare la spesa fatta in precedenza da altri, abbiamo ritenuto opportuno "sospenderlo": e questo è stato anche un po' strumentalizzato, ma non siamo certamente noi i responsabili di ciò che è accaduto prima e che noi abbiamo trovato; se noi avessimo denaro disponibile, saremmo pronti ad elargire tutto a tutti: ma, purtroppo, abbiamo ereditato un Comune che è in rosso, che non ha niente, se non debiti. Ecco, l'unica cosa che abbiamo ereditato sono stati "debiti"! E poi voglio fare anche qualche lieve digressione su quelle che sono state alcune spese insensate, come per esempio c'è stata una fornitura di penne per il Comune, ogni anno, che non ammonta a meno di 3.500,00 euro (sono 7 milioni delle vecchie lire!) per le penne del Comune. Ma voi scherzate: ma quante sono queste penne? Che sono "Mont Blanc", scusate, per arrivare a queste cifre? Pubblicazione giornalino Apex: ogni numero, 1.500,00 euro. Oppure la fornitura per decine di migliaia di euro (ne abbiamo le prove) per pavimenti, piastrelle, docce, copri water e lavori di ristrutturazione case popolari: indubbiamente, per le case popolari la manutenzione spetta al Comune, ma non certo di comprarci la doccia, la piastrella fatta in un certo modo e via dicendo -no?- concentrate su una sola persona che ha avuto 25.000,00 Euro. Sono cose assurde queste! Poi hanno istituito un Nucleo di valutazione, costituito dal dottore La Frazia(?), Forte e Trusio; sono stati spesi 15.000,00 Euro per valutare due dipendenti comunali e per poter dare loro somme non superiori a 4.000,00 Euro: cioè, hanno spesso di più per la valutazione che per l'incremento che dovevano dare a queste persone! Hanno comprato 5 quadri… (perché non ce n'erano) per 2.450,00 Euro; enciclopedie (che noi non abbiamo nemmeno trovato) 1.200,00 Euro; vi sono fatture da pagare al Consorzio Agrario, relative ai mesi che vanno da marzo a giugno 2008 (quindi non sotto Natale) perché sono state dati: liquori, torrone, vino, grappa, limoncello. Vi ho fatto solo alcuni esempi di tutte quelle che ci sono, ma ne potrei fare tantissimi: se volete, abbiamo a disposizione tutto questo e siamo disponibili ad aprire, leggere fattura-per-fattura. 5 Tra l'altro, perché il dissesto non si può evitare? A noi come Amministrazione naturalmente non è che ci fa piacere venire qui, questa sera, a fare la dichiarazione di dissesto: è una scelta dolorosa, quella che noi abbiamo fatto (perché naturalmente, è molto più bello dire cittadini "Non vi preoccupate, vi accontento qua... vi accontento là... spendo soldi qua e là"); ma quando uno si trova davanti a questa situazione, Vi assicuro che è molto più triste. Prima cosa noi non possiamo più contrarre mutui, perché abbiamo raggiunto la saturazione: il nostro, quindi, è un Comune che non può fare mutui. Poi qualcuno ha detto che noi possiamo "vendere i beni di proprietà comunale e reintegrare queste casse"; però noi, quando l’abbiamo fatto... (ed è stato detto anche in precedenza) come con il disavanzo del 2009 (dove risultavano 1.586.000,00 euro relativi al solo anno corrente 2009) l'ufficio Tecnico aveva dichiarato la disponibilità di poter vendere beni immobili per un importo pare a 1.586.000,00 Euro: abbiamo cercato di vendere questi immobili, individuati dall'ufficio Tecnico, appunto per cercare di riequilibrare il bilancio 2009, ma sono stati venduti beni per un ammontare di soli 217.000,00 Euro. Ecco perché dobbiamo fare il dissesto: perché non possiamo più garantire i servizi essenziali dell'Ente, ovvero l'acqua, la luce, il gas e gli stipendi. Il Segretario comunale, in collaborazione con il dottore Nuzzolo, il 12 ottobre 2009 aveva prodotto una relazione in cui dichiarava che "era necessario fare il dissesto". È iniziata poi una forte corrispondenza con il Revisore dei conti, che sosteneva che "non esistevano le condizioni per il dissesto". Tenendo conto anche del suo parere e cercando di evitare questo dissesto, abbiamo interpellato un esperto, il Dott. Michele Scognamiglio, Direttore Amministrativo Contabile della Prefettura di Napoli, esperto in gestioni commissariali ed incaricato in qualità di Commissario liquidatore in diversi Enti (quindi una persona che ha molta esperienza); al dottor Scognamiglio è stato chiesto di redigere un parere tecnico, fornito a titolo gratuito, che ha confermato pienamente le valutazioni della situazione finanziaria fatte dal Segretario e dal Dott. Nuzzolo. Io voglio sottolineare una cosa: per noi, il dissesto non è una scelta, ma è purtroppo un obbligo. Non possiamo non farlo. Io però (certo, non sono un’esperta di dissesti) vorrei anche chiarire in cosa consisterà, poi, questo dissesto: anche perché tanti si chiedono ma questo dissesto, cosa ci porterà? Il Ministero dell’Interno, come ben sapete, nominerà questi commissari liquidatori i quali: amministreranno i debiti al 31.12.09; attueranno una ricognizione del territorio; effettueranno un inventario del Patrimonio dell'Ente ed il Consiglio comunale (perché non è che loro vendono quello che vogliono) valuterà le loro proposte: proposte che passeranno in Consiglio comunale dove decideremo, insieme, cosa si può 6 vendere e cosa non si può vendere; naturalmente non si potranno contrarre più mutui; non si potranno assumere impegni di spesa ad eccezione dei servizi essenziali (cioè la mensa, i trasporti, i rifiuti, i servizi sociali e le spese per il funzionamento dell'Ente); entro 30 giorni dal dissesto la Giunta dovrà deliberare le aliquote massime dei tributi e dei servizi. L’unica cosa che aumenterà, sarà l'ICI sulla seconda casa (la quota non la sappiamo, sarà dal 5 al 6 per mille, ma non vorrei dire ora cose inesatte); e poi si amministrerà in dodicesimi, cioè mese-per-mese soprattutto per alcuni servizi quali la cancelleria e via dicendo. Ma visto che sono stata interpellata, voglio anche chiarire una cosa: voglio ribadire il nostro formale impegno nei confronti dell'intera collettività nell'accertare le responsabilità contabili, amministrative e penali dei responsabili di tale situazione. Chi ha causato questo enorme danno economico al paese -e non siamo certo noi- dovrà pagare per ciò. Ma da oggi io voglio dire che "si chiude con il passato" e deve iniziare un risanamento finanziario dell'Ente comunale: il dissesto non deve essere visto solo come una cosa negativa. Purtroppo non è positiva, però lo dobbiamo vedere anche come "risanamento": risanare questo paese. E questo è un passaggio inevitabile ed indispensabile, per poter passare ad una nuova fase progettuale, di sviluppo economico del mostro paese; sono infatti in arrivo finanziamenti importanti per il recupero del centro storico, per le infrastrutture dell'area industriale, sono allo studio un piano per lo sviluppo delle energie alternative (naturalmente bisognerà avere anche il tempo per poter portare a termine determinati progetti). Noi, da parte nostra, assicuriamo tutto l'impegno necessario. Mi rendo conto che non è un momento facile per nessuno (e Vi assicuro che non lo è neanche per noi, per i cittadini e per le ditte) ma noi comunque ci attiveremo perché possano arrivare ulteriori finanziamenti per lo sviluppo del nostro paese e sono certa che, se collaboreremo tutti insieme, senza farci guerra ma avendo come solo obiettivo il bene del nostro paese, noi usciremo da questa gravissima situazione. Io con questo concludo e passo la parola al presidente Franci. Presidente Mario FRANCI Chiede la parola il consigliere Gitto. 7 Cons. Vincenzo GITTO – Consigliere di opposizione Prima di entrare nel merito del dissesto, ho la necessità di sentire... perché noi abbiamo ascoltato la relazione del Segretario, dalla quale -come pure dalle parole del sindaco, vengono fuori due "attacchi" -personali, tra l'altro-: uno contro il Revisore dei conti, che mi sembra molto chiaro; ed un altro potrei dire contro il sindaco dell'altra amministrazione (ma è qui presente) e quindi contro il consigliere Giardiello. Attacchi gravi. Lei ha parlato di "responsabilità penali" per cui, prima di entrare nel merito, io ho bisogno di sentire, se è possibile… visto che ho qui una relazione del Revisori dei conti che, tra l'altro, non mi è stata mandata da voi: anche se qui leggo "Ai signori consiglieri", per cui non capisco perché non sia arrivata: se non ce l'avessero data, noi non l'avremmo potuta nemmeno leggere! Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Errare è umano. Cons. Vincenzo GITTO Ho capito, però gli errori li subiamo sempre noi consiglieri di opposizione: speriamo che in futuro cominciamo ad avere le carte, perché altrimenti è difficile fare il nostro mestiere -voglio dire. Ebbene, leggendo questa relazione del Revisore, a parere del Revisore, questo dissesto "non ci sarebbe" -io mi attengo alle carte; per cui noi abbiamo dei numeri da una parte e dei numeri dall'altra. Ma al di là del parere del Revisore, ci sono dei punti che sono abbastanza... cioè le parole usate, mi sembrano molto pesanti a livello proprio personale; ed io anche su questo voglio capire, perché poi ad un certo punto ci stanno... non voglio rileggere, però il Segretario ha scritto "la sovrastimazione sistematica…" eccetera: insomma, alla fine si parla proprio di un "falso in bilancio", segretario. Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta È un falso in bilancio. Cons. Vincenzo GITTO È un falso in bilancio: parliamo, quindi, di un reato economico e probabilmente anche penale -perché in un falso in bilancio bisogna poi valutare... Cons. Pietro Antonio CARBONE Ma l'avete depenalizzato. Cons. Vincenzo GITTO Era proprio questo che volevo dire: coi numeri che avete dato, se il falso in bilancio crea un debito e sottrae delle risorse… non so se riesco a dare l'idea di quello che era accaduto. 8 Ma per quanto riguarda il Revisore, ad un certo punto io leggo: "L'Ente evidenzia il mancato espletamento da parte della stessa delle funzioni di cui all'articolo 239, la vigilanza sulla regolarità contabile…" -mancato espletamento, è venuta meno ai suoi compiti; poi: "Vi è stata una supina quiescenza alle cattive modalità di gestione economico-finanziaria dell'Ente che farebbero supporre nell'atteggiamento attuale un fare più difensivo e dilatorio che collaborativo" – infatti, si dice che non vuole collaborare con voi perché si deve difendere di quello che avrebbe fatto in precedenza. E poi: "Quanto sopra, è dimostrato dall'atteggiamento completamente diverso assunto dalla stessa quando ha reso il proprio parere favorevole sullo schema di Conto consuntivo dell'anno 2008": ritorniamo sul bilancio e, quindi, il Revisore, avrebbe dato l'assenso ad un bilancio probabilmente non veritiero. Per non parlare di quello che avete detto della vecchia Amministrazione: "Sovrastimazione sistematica delle entrate di parte corrente... Ricorso eccessivo ad indebitamento anche con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti... Ricorso alle anticipazioni di tesoreria in misura eccedente il limite consentito per legge... Impegni e spese per interventi per la ricostruzione, attivati senza copertura finanziaria... Assenza di qualsivoglia attività di razionalizzazione e controllo (cioè "qualsivoglia" proprio)... Sistematica inosservanza delle procedure di impegno di spesa". Voi le carte le conoscete, il consigliere Giardiello le conosce più di voi, noi probabilmente le conosciamo meno, sappiamo solo che il Comune è indebitato; però, da una parte, se fosse possibile, vorrei sentire il Revisore dei conti e capire... innanzi tutto, vorrei anche capire: si può dichiarare dissesto senza un parere favorevole del Revisore? Perché mi sembra che in questo momento si crei un conflitto, tra l'Ente ed il Revisore, che poi non so a cosa porti. Quindi il Revisore ci dirà le sue ragioni, non dico per difendersi (perché non penso che abbia bisogno di difendersi) ma dovrà dire la sua (anche perché, penso che la sua professionalità sia stata un po' presa di mira, per non dire altro). E poi mi aspetto anche di sentire, prima dell'intervento sul dissesto, il consigliere Giardiello. Già l'altra volta dicemmo la stessa cosa, quando abbiamo detto: "Se ci sono delle responsabilità, bisogna anche vederle"; e il consigliere Giardiello addirittura ci disse che "era d'accordo" ed aggiunse pure che stavano per arrivare 6 milioni di Euro "per progetti fatti durante la sua Amministrazione" -quindi potrebbe essere un fatto positivo per voi. E quindi farò una replica sul dissesto appena (se entrambi lo vorranno) mi faranno sentire le loro considerazioni. Presidente Mario FRANCI Certo, il Revisore può prendere la parola. 9 Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma è opportuno intervenire, anche per dare maggiori elementi. Presidente Mario FRANCI Allora la parola al consigliere Giardiello. Cons. Raffaele GIARDIELLO – Consigliere di opposizione Io credo che aldilà dei numeri citati, numeri noti da tempo con i quali anche io e la vecchia Amministrazione ha dovuto confrontarsi: ci sono debiti che risalgono addirittura al 1981 a venire in avanti, trasportati poi negli anni. Ed io credo che nel momento in cui questo paese, e credo che sia l'unica realtà territoriale in tutt'Italia che abbia effettuato, per decreto dello Stato, il trasferimento del proprio centro abitato, senza in corrispettivo avere gli importi per i quali gli impegni si erano presi, certamente non erano rose e fiori. Io credo che abbiamo accettato, perché quello che si sta facendo questa sera, tranquillamente, lo potevamo fare il 2007: non lo abbiamo fatto, perché ci siamo resi conto della difficoltà che si andava a portare nel paese, nella difficoltà che la gente non avrebbe comunque capito che cosa questo realmente significava, magari di più, non avrebbe comunque capito che significava avere dei dediti... ma non avrebbe comunque capito che, nel momento in cui bisognava mettere le mani nelle loro tasche: significava andare a toccare una grossa fascia della popolazione che comunque viveva ai minimi storici a livello economico. Noi eravamo anche coscienti (ed affrontavamo grosse difficoltà) eravamo anche coscienti, nel caso che fossimo ritornati al Comune, che bisognava affrontare queste cose il giorno dopo: tanto è vero che quando il sottoscritto si è accorto che l'ente Comune non aveva titolo a poter vendere nessuna cespite comunale in quanto non disponibile nel patrimonio comunale (perché nessuno ci aveva mai pensato) per cui, come primo atto, io detti incarico ai tecnici locali, a tutti i tecnici locali, di mettere in regola ciò che era il patrimonio comunale perché ritenevo, come ritengo tuttora, che un patrimonio disponibile di circa 43 milioni di Euro (non stimato da me, ma dagli Uffici comunali, nello specifico l'ufficio Tecnico) potesse essere sufficiente a soddisfare le esigenze. Nel corso dei cinque anni, si attendevano fondi per coprire le anticipazioni bancarie, fatte per pagare contributi alla gente, che oggi è un impegno dell’Amministrazione… (lasciamo stare se poi si potevano fare, erano legittimi o non erano legittimi, in quanto c'erano: la realtà era quella). 10 Erano circa 7 milioni di Euro gli impegni presi, con decreti mai firmati dal sottoscritto –perché io non ho mai firmato nella mia gestione, e mi fa piacere che lo certifica anche il segretario- nessun decreto di pagamento per quanto riguarda i fondi della ricostruzione. Ovviamente noi non potevamo dire, alla gente che ci assediava tutti i giorni... voi, ai vostri creditori, non potete assicurare il pagamento e che comunque erano ditte locali, in massima parte, che impiegavano manovalanza e manodopera locale ai quali, ogni settimana e ogni mese, dovevano comunque soddisfare le loro esigenze per poter sopravvivere. Potevamo comunque andare, anche noi, in quello che sta accadendo stasera; ma personalmente, insieme alla Giunta e alla vecchia Amministrazione, ritenevamo che ci fossero gli estremi per poter risalire la china attraverso un'amministrazione oculata. Ovviamente ci sono stati tanti nodi, dai quali abbiamo attinto nel passato e anche nel presente, per ciò che era possibile: quindi fasce di evasione, a che risulti a me, non ce ne erano. Ma dovevamo comunque soddisfare delle famiglie (e ad Apice ce ne sono tante) che avevano necessità di sopravvivere: non sciupavamo soldi quando, non facevamo assistenzialismo o clientelismo politico… (tanto è vero che non ci ha fruttato niente) ma facevamo soddisfazione di esigenze per gente che comunque chiedeva... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma io ho parlato di "spese inutili" e ho fatto anche una sorte di elenco... Cons. Raffaele GIARDIELLO Io le conosco, le conosco bene: quindi non c'è bisogno. Io sto dicendo che le spese inutili, vanno inquadrate in una ottica di gestione del momento; perché nel momento in cui tu mi dici che abbiamo speso 3mila Euro per le penne, ma le penne, andavano anche alla scuola elementare e alla scuola media: quindi non è che le usava solo il Comune, perché noi eravamo tenuti per legge (e lo chiedo anche al segretario) a fornire il materiale di cancelleria anche alle scuole. Quindi non credo che siano queste le spese eccessive. Io sto dicendo questo... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice E le spese per torroni, liquori, grappa, limoncello e vino, con il Consorzio Agrario? Cons. Raffaele GIARDIELLO Io non li ho mai bevuti: certamente non li ho bevuti io. Se volete la polemica, la facciamo pure la polemica; io sto cercando di farvi capire che alla fine, oggi, nessuno deve trovare giustifica di fronte a quello che sta accadendo. Io credo che nel passato tutti ci siamo trovati di fronte a fenomeni tali che ci hanno messo in condizione di non gestire, o di gestire in un certo modo. 11 Alla fine, voi state scaricando su di me la responsabilità oggettiva -ed io l'ho detto la volta scorsa; ma per quanto mi compete, per la mia gestione, non ho nessun problema ad affrontare qualsivoglia o qualsiasi grado di giudizio. Ma certamente non posso accollarmi ciò che risale dal 1981 ai nostri giorni, dove... (scusatemi se uso questo linguaggio) molti di voi -o per presenza personale in Consiglio comunale o attraverso parenti: zii, nipoti o cugini- hanno partecipato a quella forma di gestione. Oggi si viene a contestare, bene: nessuno vi vieta di contestare; ma certamente gli apicesi debbono sapere che nessuno, in questo Comune, ha messo un centesimo in tasca: nessuno in questo Comune ha approfittato arricchendosi della proprietà del bene del popolo. Tutto ciò che è stato fatto -e lo dico perché ho la coscienza tranquilla per poterlo dire- è stato fatto per soddisfare le esigenze. Qualcuno ha detto in giro... -e non lo nego perché è verità-: "Avete contratto otto mutui negli ultimi due anni"; sì, è vero che li abbiamo contratti. Ma quelli, sono mutui che non c'entrano con le carte, sono mutui dovuti ad opere pubbliche. Cioè non è che ce li siamo noi assorbiti: quando la Regione Campania non ha avuto più la possibilità di finanziare i decreti, siamo stati costretti o a completare la ricostruzione o a mettere i cancelli davanti a questo paese e trasferirci in un'altra realtà! Non avevamo soluzioni diverse. Quando abbiamo iniziato con la legge 42 a contrarre mutui per le opere pubbliche sullo sport, voi dovete sapere (il segretario lo sa) che la legge è a totale copertura dello Stato: non ci abbiamo rimesso niente e non ci rimettete niente. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma quei soldi sul campo sportivo, non ci stanno più. Quelli del credito sportivo: sono scomparsi! Cons. Raffaele GIARDIELLO Guardate, non è che sono "scomparsi" -scusate- perché la ditta penso che ha preso i 95mila euro che doveva prendere, o no? Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Sono scomparsi: una quota è stata presa... Cons. Raffaele GIARDIELLO E solo quello si deve... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma queste cose, in sede legale, si vedranno: perché noi vogliamo individuare le responsabilità. 12 Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma mi dovete consentire di dire la mia, perché alla fine io non credo che debba essere, qua dentro, la vittima sacrificale di fronte ad un contesto che è durato cinquant'anni: non è corretto. Non è giusto parlare, come parlate voi, perché anche voi nel passato avete partecipato a questo tipo di gestione: e non lo potete negare (applauso pubblico). Lasciate stare gli applausi, che non servono: i problemi sono altri. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Va bene, ognuno tiene le sue claque. Cons. Raffaele GIARDIELLO Io non sono abituato alle claque. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Io ho partecipato, tanti anni fa, esattamente nel '91. Sono stata consigliere comunale e me ne sono andata, perché non approvavo tante cose: è stata una esperienza bruttissima. Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma caro sindaco, non lo deve dire a me. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Invece, per esempio lei –consigliere- approvava questo sistema, nonostante dica oggi che... Cons. Raffaele GIARDIELLO Io gradirei che non m’interrompa, perché io non l'ho interrotta. Se Lei vuole interloquire, perché c'è stata una certa... ma io sto dicendo che in questo sistema ci sono state anche altre persone, che anche attualmente fanno parte di questa maggioranza. Io non condanno nessuno: era quello, in quel momento, il modo che noi ritenevamo più giusto e più equo per completare quell'opera che era stata iniziata. Tanto è vero che, quando il sottoscritto si è accorto non c'era più speranza di avere un centesimo dallo Stato, per quanto riguardava i fondi del terremoto, ha preso le carte ed unitamente al capo dell'ufficio Tecnico e all'architetto Giangregorio (consulente non so fino a quanto tempo di questo Comune) è andato a Roma a protestare presso il Ministero delle infrastrutture riuscendo ad ottenere (poi non so per quale motivo non è arrivato) 1 milione di Euro. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Non è arrivato e non arriverà. 13 Cons. Raffaele GIARDIELLO Questo non m’interessa, vi sto dicendo cosa noi eravamo riusciti ad ottenere, chiedendo l'elemosina (chiedendo l'elemosina) perché questo paese comunque aveva necessità di sopravvivere. È facile dire: andiamo al dissesto; siamo tutti bravi a fare questo. Ma quello che io non capisco è un'altra cosa: non capisco come mai esiste nel Consiglio comunale un organismo ufficiale, che poi sarebbe il Revisore ufficiale, cioè colui il quale (o colei) che comunque dovrà dar conto alla Corte dei Conti perché comunque dovrà trasmettere -alla Prefettura, che interessa poi il Ministero degli Interni- quelle che sono le risultanze di certe cose, che ha scritto una relazione (che vi ha fornito ed è anche protocollata, il 19.11.2009) la quale relazione, guarda caso, era diretta al Sindaco, al Direttore generale, agli Assessori e ai Consiglieri comunali: a noi, non è stata mai notificata, per cui noi non abbiamo potuto mai leggere che cosa accadeva sul fatto contabile. E chi è consigliere della vecchia amministrazione, o dei maggioranza o di minoranza, dovrebbe ricordare che il sottoscritto, ogni volta che si approvava un bilancio e ogni volta che si approvava un rendiconto, in questa sede, ha chiesto apertamente al Revisore dei conti se i dati certificati (risulta anche a verbale) in quelle relazioni erano veritieri oppure no. Tutti potete testimoniare che la risposta avuta in questa sede era che "i dati rispondevano a verità". Ditemi voi quale Sindaco, al posto mio, avrebbe dovuto incriminare un Revisore dei conti sapendo bene che aveva accertato secondo coscienza e scienza i dati. Poi vi dico di più: quando preparavamo il bilancio preventivo, non è che il sindaco si metteva con la calcolatrice e sommava le varie cose, bensì chiedeva agli Uffici la stima di quelle che erano le cifre da inserire nei vari capitoli. Bene, la stima fornita per l'anno 2009 noi abbiamo messo questi dati, dateci dagli uffici comunali, per quanto riguardava le previsioni di stima del bilancio 2009: quindi non ce le siamo inventate. Voi dite che noi abbiamo sovra-stimato: bene, avrà sovra-stimato qualcuno che probabilmente ci ha fornito i dati, ma certamente non il Sindaco e la Giunta comunale. Credo che quando abbiamo fatto –dottoressa, insieme a Lei- il passaggio di gestione nel mese di giugno, Lei ha sottoscritto come me i dati certificati della Banca Popolare di Novara: c'è stato un saldo effettivo al 9 giugno 2009 di 111mila Euro. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Appena scesa giù, ha telefonato che erano spariti. 14 Cons. Raffaele GIARDIELLO Non lo so: io ho firmato queste carte; se anche la Banca dice cose false, non lo so…. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Bisogna indagare su questa banca. Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma credo che il Comune comunque nell'anno, almeno fino a giugno, aveva emesso mandato relativo ai 456.000,00 Euro: non credo, quindi, che il Comune non pagava. Certo, aveva grosse difficoltà economiche, applicava nel modo diciamo più chiaro nei confronti delle imprese e ciò che si voleva fare… sì, è vero: io ho anticipato una tratta ad una ditta. L'ho fatto... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice L'hai fatta. Cons. Raffaele GIARDIELLO Sì, però di questo tipo di tratta, guardate, nel passato, se ne faceva uso comune. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma questo non significa che era giusto. Cons. Raffaele GIARDIELLO Lascia stare. Io sto dicendo che nella consuetudine della gestione comunale, e allora non è giusto condannare un sindaco che ha fatto il sindaco per quattro anni, per tre anni, per quello che sia, quando voi ritenete che è "il sistema" che non andava. E allora dovete dire che è il sistema che per cinquant'anni, in questo comune, non funzionava; e di questo sistema, ripeto, non ne faceva parte solo il consigliere Giardiello o l'assessore o il sindaco, ma ne hanno fatto parte tanti, tutti. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice La differenza è appunto questa: che noi abbiamo detto "basta" a questo sistema! Cons. Raffaele GIARDIELLO Signor sindaco, se lei capisce quello che sto dicendo, non sto contestando quello che state facendo: io sto dicendo che quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto alla luce di ciò che la gente ci chiedeva e di ciò di cui la gente aveva bisogno. Questo volevo dire. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Allora se la gente mi chiede una illegalità: io commetto una illegalità? 15 Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma guardi che la illegalità, non la può dire Lei: la illegalità, la deve dimostrare la Corte dei Conti, se c'è stata o meno; e poiché fino ad oggi (fino ad oggi, poi può darsi che ho perso la memoria in questo momento) la Corte dei Conti non ha mai mandato indietro nessun consuntivo di questo Comune, devo ritenere che alla fine poi, tutto sommato... non lo so, io sto dicendo quello che è accaduto: di quello che accadrà, non lo posso certificare. Poi credo che nel momento in cui voi diciamo vi siete serviti di consulenze esterne, delle quali consulenze esterne, uno sembra che sia un ex dipendente del Comune di Montefusco… (non so se in pensione o attualmente lo è ancora: perché se è in pensione è giustificabile la consulenza, ma se attualmente è in servizio, guarda caso, è la stessa sede di servizio del Segretario comunale: allora comincio ad avere dei dubbi sulla certificazione delle cose (fermatemi qua, fermatemi qua). Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta È un dipendente part-time, con incarichi professionali che svolge in altri comuni. Cons. Raffaele GIARDIELLO Segretario, io ho detto che attualmente non so se è in pensione o in servizio: capitemi bene, me ne guarderei bene dall'accusare le persone. Io ho detto "non lo so". Non ho accusato nessuno. Ho detto "guarda caso": perché voi non potete negare che la vostra sede di servizio è anche Montefusco, o no? Questo è evidente a tutti. Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta È comunque una persona che io ritengo capace. Cons. Raffaele GIARDIELLO E qual è il problema? Io sto dicendo che alla fine, questa è la verità e nel momento in cui vi siete serviti (voi dite a titolo gratuito, poi vedremo chi sarà uno dei tre commissari che verrà ad Apice: mi auguro che non sia proprio il direttore Scognamiglio che venga poi a certificare quello che ha scritto, sarebbe la ciliegina sulla torta) perché io non contesto ciò che ha scritto il dottore Scognamiglio (e voi nemmeno ce lo avete fornito quello che ha scritto, dobbiamo andare a cercarcelo noi per trovare i dati) ma il dottore Scognamiglio non è l'organismo ufficiale di questo Comune: io credo che sarebbe opportuno, aldilà delle accuse -gratuite, non lo so: "pesanti" diceva il dottore Gitto- nei miei confronti, credo che personalmente non meriti questo, per due motivi molto semplici: primo perché credo di avere le mani pulite, non bucate; secondo perché -e l'ho già dichiarato nel primo Consiglio- ero e sono disposto ad affrontare qualsiasi grado di giudizio per vedere se ho amministrato male. 16 Io, caro sindaco, ho amministrato quello che ho trovato; e non ho scelto la strada del dissesto, perché non ritenevo che Apice meritasse tanto. Voi lo fate, è facoltà vostra poterlo fare, nessuno vi può condannare e nemmeno io... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ci sta la strada dello spreco, e quella del risanamento. Cons. Raffaele GIARDIELLO Va bene, ma bisogna dimostrarlo: lo dimostrerà la Corte dei Conti. Voi potete dimostrare quello che volete, alla fine io vi posso dire che non ho mai firmato né mandati di stipendi, né decreti del terremoto e né altri titoli. Quindi, se altri hanno firmato carte, se ne assumessero le responsabilità; se altri hanno fatto determine, se ne assumessero le responsabilità; se altri hanno gestito -come dice lei- in modo irrazionale, se ne assumessero le responsabilità. Ognuno per la propria competenza, sarà responsabile di ciò che ha fatto. Però io non ritengo, e non lo ritenevo nemmeno prima, che si potesse fare questo. Io credo che a voi poteva interessare un percorso diverso per coinvolgere la popolazione, e non so per quale motivo non lo avete fatto: voi avete approvato uno statuto comunale, dove in quello statuto comunale è prevista la forma di referendum. E tenuto conto che... (non so se gli altri amici della minoranza potranno condividere quello che dico in questo momento) i cinque componenti della minoranza presente in questo Consiglio comunale, bene o male (dite quello che volete) rappresentano circa il 60% della popolazione, per cui è anche giusto che voi avreste interessato quella parte che non ha votato voi, ma che non ha votato nemmeno noi o che ha votato noi nella misura del 60%, a dire: "Scusate, la situazione economica è questa, siete voi d'accordo ad andare verso il dissesto? Con queste conseguenze: una, due, tre, quattro e cinque e con questi vantaggi…" -come lei diceva prima- perché guardate che le cose girano in certo modo. E mi fermerei qui per la prima parte, in questa fase; perché alla fine, ve lo ripeto e lo sottoscrivo: voi siete liberi di scegliere. Amministrate voi, qualsiasi forma che intendete o qualsiasi strada che intendete percorrere, se volete risanare l'Ente, siete liberi di farla. Io vi ho spiegato i motivi della mia gestione, da dove nascono le cose che ho trovato e quelle che vi ho lasciato, per dire che queste sono le realtà: quelle erano, purtroppo, non è che ce le siamo... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Sono aumentate. Cons. Raffaele GIARDIELLO Non sono aumentate, guardate: sono aumentati i debiti per investimenti, che è una cosa ben diversa. 17 Voi potevate dire di non fare le opere pubbliche, ebbene, era facile non farle... peraltro si possono sempre completate. Voi oggi -e poi chiudo- non avreste fatto l’illuminazione che va dal cimitero al paese nuovo, se il progetto non fosse stato fatto in precedenza. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Però la luce non l'avete pagata: due anni senza pagare la luce. Cons. Raffaele GIARDIELLO Sentite, non è questo il problema: aver pagato o meno. Guardate che gli enti locali, e c'è qui chi ha 10 anni di esperienza e sa meglio di me che, l'ente locale, spende oggi ma non paga domani mattina: questa è normale amministrazione, a cominciare dallo Stato. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Non paga domani mattina, ma qui sono anni: oggi ci abbassano la tensione della corrente elettrica. Cons. Raffaele GIARDIELLO Anche noi abbiamo avuto questi problemi. Ma tutti alla fine possono percorrere strade forse non gradite, probabilmente che altri non avrebbero fatto, ma noi, tutto ciò che abbiamo fatto -ve lo ripeto- lo abbiamo fatto in piena serietà, cercando di dare alla gente quello che comunque... non che chiedeva, ma che aveva bisogno di fare. Vi voglio fare uno esempio: c'è la ditta che telefona tutti i giorni? Benissimo. Io a suo tempo a quella ditta gli ho dovuto dire: quando vi degnate a completare i lavori in un certo modo, probabilmente prenderete anche i soldi. Non vi fate incantare: non vi fate incantare! Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Io il primo giorno che mi sono insediata, mi ha telefonato questa ditta; ad un certo punto mi ha detto: "Scusate, ma i soldi dove stanno? Mi avevate promesso che il giorno dopo le elezioni, trovavate i soldi". Cons. Raffaele GIARDIELLO Bisogna vedere chi ce lo ha promesso a quei signori. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Dico: "Allora dovete telefonare all'altro sindaco". E quando mi ha richiamato, ha detto che "si era fatto raccomandare alla Regione", ha detto che "c'era un mandato di 46mila euro"; quindi io chiamo la segretaria: "Scusate segretaria, dove stanno questi soldi?"… Cons. Raffaele GIARDIELLO Senti a me, devi dire a questa ditta se ti chiama un'altra volta... 18 Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Che ti chiamasse. Cons. Raffaele GIARDIELLO No, non deve chiamare me: deve dire quando... perché deve sapere (non so se te lo hanno detto) che l'architetto Giangregorio non ... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ho capito, ma i 46mila Euro dove sono andati a finire? Cons. Raffaele GIARDIELLO Ma non lo so, lo domandi a me? Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice E a chi lo devo chiedere se non al sindaco, dove sono finiti i 46.000 Euro! Cons. Raffaele GIARDIELLO Ti posso dire una cosa? Io non so se sono mai arrivati. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Sono arrivati, me lo ha detto la segretaria che sono andati via. Cons. Raffaele GIARDIELLO E allora perché non lo hai chiesto alla segretaria dove sono andati? Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice L'ho chiesto, ma ha detto che "non lo sapeva". Cons. Raffaele GIARDIELLO Va bene, questa è una sua dichiarazione. Io sto dicendo che le ditte quando parlano, non hanno sempre ragione. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Va bene. Cons. Raffaele GIARDIELLO Come "va bene"? Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Se lo dici tu. Cons. Raffaele GIARDIELLO No, sono le carte che lo dicono. Abbiamo lo stesso problema per il collaudo al campo di calcio laggiù, dove una ditta vanta dei soldi. Perché allora non dite alla ditta di continuare a fare il lavoro che non ha mai completato? Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Quindi ora la colpa è delle ditte? Cons. Raffaele GIARDIELLO No, io sto dicendo che la ditta non sta in regola con le cose. 19 Presidente Mario FRANCI Consigliere, però... Cons. Raffaele GIARDIELLO Va bene, allora concludendo questo mio intervento sarebbe opportuno capire se voi intendete onorare, come previsto per legge, la relazione ufficiale del Revisore dei conti, che era contraria al dissesto. Solo questo. Presidente Mario FRANCI Allora è mio dovere chiarire la questione: la relazione del Revisore del 19.11.2009 è allegata agli atti di questi Consiglio, in visione ai consiglieri comunali. Addirittura, qualcuno che era avvenuto ci ha detto: se volete venire domani a prenderle, però già potete prendere visione di tutto. Quindi era allegata agli atti. (voci sovrapposte… inintelligibile…) Quella mattina, in cui venne qui il consigliere Iebba, c'ero pure che io. E la cartellina che riguarda la delibera di Giunta che è stata portata in Consiglio per la dichiarazione di dissesto, all'allegato 16, riportava la relazione del Revisore come atto endoprocedimentale. Cons. Filippo IEBBA Ma doveva essere inviata a tutti gli assessori e consiglieri. Presidente Mario FRANCI Ma c'è pure un'altra osservazione da fare rispetto a quanto detto dal consigliere Giardiello: lui riteneva che era possibile diciamo valutare la dichiarazione di dissesto attraverso un referendum... Cons. Raffaele GIARDIELLO Visto che è previsto il referendum. Presidente Mario FRANCI Però il referendum non è ammissibile in materia di dissesto, perché il dissesto non è un fatto o fatti valutabili: è uno stato, una situazione. Se allora si accerta che il Comune si trova in una certa situazione, come noi riteniamo che si trovi, c'è l'obbligo di dichiarare il dissesto: in altri termini, è come un fallimento. Cioè ci sono fallimenti che riguardano l'impresa privata e, il dissesto, è il fallimento degli Enti locali. Cons. Raffaele GIARDIELLO La conosciamo la procedura, ma non hai interpretato il senso politico del mio discorso. 20 Presidente Mario FRANCI Allora, il fatto politico di dire se mettere a referendum uno stato, non era né corretto e né giuridicamente possibile. Volevo precisare solo questo, poi ad ognuno le valutazioni. Cons. Filippo IEBBA Io vorrei fare delle riflessioni e poi ascoltare insieme il Revisore. Presidente Mario FRANCI Se il Revisore acconsenta, prego. Cons. Filippo IEBBA – Consigliere di opposizione Mi limiterò a fare una relazione perché comunque è difficile districarsi tra tutte queste relazioni e quanto altro ci è stato dato da prendere in considerazione. Sono chiamato in questo momento ad un compito molto difficile, ad esprimere delle considerazioni in merito a questo ultimo punto all'ordine del giorno. Se mai qualcuno in passato, o per meglio dire nei mesi scorsi o nei giorni trascorsi, mi avesse preannunciato che ad Apice sarebbe stato dichiarato il "dissesto finanziario", mi sarei fatto una bella risata: gli avrei voltato le spalle e sarei andato via. Purtroppo, mio malgrado, ho dovuto ricredermi. E non è semplice: non è semplice perché non è semplice accettare una disfatta preannunciata, sin dall'indomani delle ultime elezioni; e non è semplice perché si ha molta rabbia ed incredulità. E non è semplice anche perché, la prima cosa che mi è venuta in mente, è l'immagine non certo positiva che si ha del nostro paese al di fuori di quest’Aula; immaginatevi domani sui quotidiani un bel titolo in grassetto: "Ad Apice dichiarato il dissesto finanziario". Che vergogna! Che indice d’incapacità politica ed incapacità di governare! Apice che si è sempre distinta per menti eccelse, per soggetti dalle forti professionalità e carisma, deve arrendersi: deve arrendersi alla volontà dei suoi governanti in maggioranza, che se inizialmente rappresentavano il 38-39% dei cittadini, oggi sì o no rappresentano soltanto se stessi e qualche loro sostenitore, che mai ne avrà il coraggio di ammettere il fallimento: il loro fallimento, di quelle persone che hanno chiamato ad amministrare ed in cui hanno creduto, perché abili incantatori di serpenti ed abili professionisti di arti illusorie. E mi riferisco alle promesse fatte e mai mantenute. Apice, ricordatelo, è una delle più grandi realtà dell'intera provincia che, fino a qualche tempo fa, veniva presa ad esempio ed ammirazione; Apice ora, invece, diventerà famosa per la sua impossibilità e la sua incapacità a risollevarsi dalle difficoltà e dalle incertezze. 21 E questo perché? Perché qualcuno si è innalzato a "salvatore della Patria"; perché qualcuno ha avuto la presunzione di credersi "nuovo". Ma con una dichiarazione di dissesto, muoiono i sogni e le speranze di vedere un giorno una Apice nuova. E perché mai potrei giustificare delle persone, una Amministrazione che per forza di cose ha voluto abbattere un certo sistema già di per sé fragile, per sostituirne un altro senza fondamento e senza criterio. Il "sistema Bocchino" -e questo è stato il vostro sbaglio e la vostra pecca e la vostra superficialità- è stato frutto di 50 anni di amministrazione continuata. Nessuno mai sarebbe stato capace, se non con umiltà, lavoro, duro lavoro, sacrificio e autocritica, a superare i momenti di impasse politica. Come pretendevate di essere i protagonisti di un nuovo capitolo della storia di Apice? -almeno queste sono state le vostre promesse elettorali, o mi sbaglio? Non è stato semplice per nessuno ricostruire un paese dopo due terremoti devastanti e raccapriccianti quali quelli del ‘62 e dell'80. E assieme al paese, lo voglio ricordare, non è stato semplice costruire gli apicesi, i loro rapporti, le loro amicizie, i loro ricordi, le loro tradizioni, il loro sentirsi positivi, portatori di valori e di esempi; non è stato semplice e non lo è ancora tuttora riconoscere i loro sacrifici, le loro speranze, le loro aspettative, i loro sogni. L'unica cosa che posso dirVi con certezza è che fino all'8 giugno del 2009 nessuno, tra gli apicesi, prevedeva che si arrivasse a tanto e nessuno tra loro conosceva cosa fosse mai il dissesto: anzi, nessuno di loro, compreso me, sapeva che le parole "dissesto" e "commissariamento" esistessero nel vocabolario della lingua italiana; con Voi, abbiamo imparato cose nuove e per questo noi vi diciamo grazie. Questo perché si vuole sottolineare che negli anni scorsi si sono fatti sacrifici e salti mortali perché Apice rimanesse in auge; oggi Apice, con il dissesto, è caduta in ginocchio: ferita nel suo orgoglio e nelle sue tante sfaccettature. Si è addirittura arrivati a non pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, per entrare nei criteri dell'accettazione del dissesto; si è addirittura arrivati a richiedere pareri tecnici illustri sulla situazione economicofinanziaria di Apice, quali quelli rilasciati dal dottore Scognamiglio e protocollati il 30.12.2009. E badate, non la si mette assolutamente in discussione, non affermo assolutamente che sia una relazione di parte: affermo, semplicemente ed oggettivamente, che trattasi di relazione al limite, perché richiesta dalla Giunta comunale stessa e perché qualcun altro potrebbe dare altro parere e fare altre considerazioni in merito. Infatti è accaduto che in data 19.11.2009 è stata protocollata dal Revisori dei conti di questo Ente la Relazione relativa alla procedura di dissesto finanziario, ed i due pareri, sono divergenti: perché lì si sostiene che Apice, certo che non è un paese modello e non è certo un paese eccelso, ma certo non vi sono i presupposti per richiedere il dissesto. 22 In quella relazione si chiede di razionalizzare le risorse, di limitare le uscite, di ricorrere alla vendita di beni in disuso, di rateizzare i crediti verso terzi e quant'altro. E noi della opposizione, se oggi chiamassimo un professionista di parte, state certi che farebbe ancora un'altra relazione e farebbe altre considerazioni. Ma la cosa grave, in tutto questo, sta nella mancanza di comunicazione di un atto ufficiale, qual è la Redazione del Revisore stesso. Questo è il vostro dramma: avete paura che qualcuno vi possa giudicare, avete avuto paura che qualcuno possa contestare i vostri percorsi. E questi sono stati i vostri limiti ed il vostro poco guardare lontano. Da tutte queste relazioni, comunque, e da tutti questi pareri, alla fine si evince solo una cosa -almeno dal mio punto di vista personale-: che la maggior parte dei numeri, sono riferiti a mutui, peraltro in corso di pagamento.. (ma poi su questo il Revisore penso che ci illuminerà). Io ricordo che i mutui non sono debiti, ma mutui. E la loro estinzione, è prevista in un arco tra i 15-20 anni: per cui un arco temporale molto ampio. E qui c'è ancora un'altra grande falla che avete creato: non avete avuto il coraggio di dire la verità sulla situazione debitoria alla cittadinanza e a tutto l'elettorato, compreso il vostro; avete usato lo stratagemma del clamore per mettere in allarme tutti: siete stati bravi a mettere in scena un bel teatrino e a creare la psicosi del debito e del conseguente immobilismo economico ed amministrativo, facendo andare Apice sempre più verso il fondo. Quindi a cosa e a chi è da addebitare questa volontà, anzi responsabilità, di arrivare al dissesto? Forse tutto ciò, mi chiedo, è stato dovuto o voluto da qualche manager amministratore non all'altezza? Forse non si è saputa coordinare l'attività amministrativa dell'Ente per la mancanza di concertazione e di mediazione con le parti sociali? In questo momento difficile, comunque, in questo momento di crisi economico-finanziaria globale e in questi momenti di criticità mondiale ma soprattutto locale, non era (forse) il momento opportuno per arrivare a questo: al dissesto! E io mi sento vicino a quei cittadini deboli, affranti, delusi, inermi, a quelle imprese che soffriranno ancora di più perché non gli verranno riconosciuti i sacrifici fatti nel corso di anni e mi riferisco, soprattutto, a quelle famiglie monoreddito, a quelle famiglie dove si vive di pensione minima e di anzianità, mi riferisco a quelle famiglie dove tanti figli non riescono a trovare occupazione e dipendono ancora dai loro genitori: saranno ancora di più umiliati nel loro essere persone e nella loro dignità di cittadini. Creeremo ancora di più emarginazione e ghettizzazione, creeremo dei nuovi casi sociali e questo perché tutti saranno chiamati a pagare il massimo delle aliquote e a diminuire, quindi, ulteriormente, la loro possibilità d’investire e far circolare moneta contante. Ci sarà lo stallo totale. 23 E mi riferisco anche alle ditte e alle imprese, che si vedranno costrette a patteggiare i loro crediti, le loro commissioni; mi riferisco a quegli imprenditori che, rivolgendosi alle banche per uno scoperto di conto, si vedranno respingere le loro istanze perché nessun istituto bancario vorrà, a garanzia dei propri capitali prestati, delle dichiarazioni di enti dissestati. E poi la perdita secca di questi crediti: chi la pagherà? Allora mi chiedo: siete amministratori di questo paese o di cosa? Siete amministratori di Apice o di quale comunità? A quale paese appartenente? In quale realtà vi confrontate quotidianamente? Avete esternalizzato la maggior parte dei servizi, a partire dai trasporti, per poi proseguire con la mensa scolastica, per continuare con le consulenze finanziarie e scientifiche; e cosa dire della spazzatura? Anzi, avete raddoppiato le aliquote quando il ciclo dei rifiuti adesso si è provincializzato e non rimarrà più nulla nelle casse del Comune, se mai fosse rimasto qualcosa. Come vi giustificherete di fronte ai cittadini? Vi siete dimostrati, sin dal primo momento, nemici degli apicesi: mai avete dimostrato la volontà di confrontarvi e di rendervi partecipi delle reali problematiche della gente. È vero, la politica seria si fa nei palazzi, ma la politica per i cittadini si fa anche e soprattutto a stretto-braccio con loro e con le loro esigenze, con la loro voglia di parlarvi non solo nelle stanze, ma anche per strada. Vi siete dimostrati incapaci di battervi per il popolo e per le loro vicissitudini ed urgenze. La vera politica, antepone sempre le istanze della gente a quelle che possono essere le proprie ambizioni personali. Faccio appello quindi a voi tutti amministratori, al vostro cuore, perché con senso unanime, civico e con coraggio si voti "contro" questo dissesto finanziario. Con oggi si chiude una bella pagina della storia apicese e se ne apre una nuova, piena di insidie, di difficoltà ed incertezze. Il dissesto non è risanamento: come ha detto il presidente Franci è "un fallimento". Con oggi si è decretata la sconfitta della politica, la sconfitta degli apicesi e la morte della nostra amatissima Apice. Grazie. Dott.ssa Antonietta ALBANESE – Sindaco di Apice Volevo solo dire al consigliere: prima cosa, la ringrazio per "incantatore di serpenti". Vedo che dalla sua bocca escono solo complimenti! Ma io l'unica cosa che voglio dire è che il consigliere Iebba, nonostante viene spesso al Comune a consultare le carte, vedo che è stato molto disattento rispetto a quanto ho letto, perché non ha capito nulla di quanto è stato detto in precedenza: non ha capito i motivi per cui noi siamo "costretti" a fare il dissesto. Mi dispiace: non hai capito niente. Seconda cosa: il consigliere Iebba, mentre prima stava nel Pdl, ora sostiene Giardiello e, naturalmente, lo sostiene... perché davvero non si è capito tu dove stai, ad un certo punto. 24 Ma comunque io voglio chiederti una cosa: secondo te, secondo la tua intelligenza, il dissesto... (scusami, sto parlando) io voglio sapere se il consigliere Iebba ha capito a cosa sia dovuto il dissesto: mi sa proprio che non l’ha capito! Cons. Filippo IEBBA È lei che non ha capito il mio intervento: mica qui dobbiamo tutti allinearci a quelle che sono le considerazioni della maggioranza, scusate. Comunque, per quanto riguarda la questione del Popolo della libertà... (le mie sono delle riflessioni e delle considerazioni) come ho anche detto negli altri consigli comunali: io sono un consigliere eletto nel Popolo della libertà e rimango tale. Vuole creare un caso politico che non esiste assolutamente: io sono stato eletto e rimango in questo partito. Presidente Mario FRANCI Allora ringraziamo il consigliere Iebba per il suo intervento e passiamo ora la parola alla dottoressa Mesisca. Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti Prima di passare alla lettura, prima della Relazione e poi della nota, volevo fare una dichiarazione: il Revisore dei conti, a seguito di quanto affermato nella proposta di delibera e letto in seduta pubblica, si vede costretto, suo malgrado, a rivolgersi presso le Autorità competenti per veder tutelato il proprio prestigio. Per quanto invece ha chiesto il dottore Gitto, per quanto riguarda il parere del Revisore dei conti, faccio presente che, il parere del Revisore dei conti, è sì obbligatorio ma "non è vincolante": l’Amministrazione, quindi, può anche discostarsi da quanto dichiarato dal Revisore dei conti e dichiarare il dissesto come sta facendo, insomma. Passo alla lettura della mia Relazione, protocollata in data 19.11.2009. …lettura integrale della Relazione, agli atti del Consiglio… (…). Inoltre il Revisore, il 25 gennaio 2010, ha provveduto a protocollare – Protocollo N. 1690- una ulteriore nota a seguito della richiesta da parte del Segretario comunale di fornire eventuale integrazione al parere entro le ore 12:00 del giorno 25 gennaio. "In merito alla nota… …lettura integrale della nota, agli atti del Consiglio… (…). Grazie. 25 Presidente Mario FRANCI Se ha finito, c’è una precisazione che voleva fare il Segretario. Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta Io ho ricevuto la nota dal Revisore e ho fatto una nota di precisazione – Protocollo 1868 del 26.01.2010- che non è stato possibile recapitare al Revisore perché chiaramente per posta, in un giorno, non arrivava (ho provato a farla consegnare da persone vicine, però non è stato possibile) per cui ne do lettura in Consiglio in questo momento. "Facendo seguito alla nota di cui all’oggetto… …lettura integrale della nota, agli atti del Consiglio… (…). È tutto. Presidente Mario FRANCI C’è una replica da parte del Revisore? Dott.ssa Luigia MESISCA Non credo sia opportuna. Presidente Mario FRANCI Se non ritiene che sia opportuna, va bene così. Ci sono interventi di replica? Consigliere Gitto, prego. Cons. Vincenzo GITTO – Consigliere di opposizione Le relazioni tecniche sono terribili, al di là dell'essere cittadino o politico, perché sono cose che, nonostante seguiamo con attenzione, ma le cifre, le leggi... e dico la verità: sia la relazione del Segretario che la relazione del Revisore, per uno che le legge, sono buone entrambe. Noi non abbiamo elementi, in questo momento, per dire chi ha ragione: il Segretario, dice che "ci sono i numeri per il dissesto"; e il Revisore che, invece, a suo parere, dice che questi numeri "non ci sono". Anzi, un dubbio mi è venuto, però, con l'ultima cosa che Lei ha detto, dottoressa, per cui io a questo punto glielo devo chiedere: siccome Lei, nell'ultima vostra lettera dice che è "non ho avuto tempo per leggere i documenti…" eccetera, io le voglio chiedere: ma vedendo i documenti, c'è la possibilità che Lei ritorni sulla sua affermazione? Sul fatto, cioè, che il dissesto non c’è? Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti Guardi, la mia attività nel corso degli anni è svolta a campione, perché io non ho tutta la documentazione: lavoro su documenti che mi vengono trasmessi in modo ufficiale dall’Ente. Sui dati in mio possesso, faccio verifiche "a campione". 26 Io ho chiesto di avere la disponibilità di tutti i documenti, per cui potrebbe anche esserci questa eventualità; ma io non posso… Cons. Vincenzo GITTO Se Lei dice questo, la cosa comincia… io mi permetto di dirle: Lei è Revisore da tanti anni (su questo penso...) ha fatto una Relazione (che ha mandato anche a noi consiglieri comunali) in cui dice: c'è uno stato di sofferenza, ma non c'è uno stato di dissesto. Per cui io devo partire anche da questo, non so se rendo l'idea. Non può avere dei dubbi Lei, su questo: perché se ha dei dubbi Lei, li trasmette anche a me questi dubbi. Dott.ssa Luigia MESISCA – Revisore dei Conti Allora, io sto dicendo che sul disavanzo può anche prevedersi (perché la legge lo prevede: l’Art. 193- di dilazionare e cercare di coprire il disavanzo di amministrazione nell'arco dei tre anni successivi. Semplicemente questo. Mi hanno appena mandato delle carte dell'esercizio 2009, che si chiude in disavanzo, e questo disavanzo può essere ripianato con un'attenta valutazione e con un attento piano, entro il 2010 ed i due anni successivi. Quindi non è necessario il dissesto, perché ci sono altre strade che potrebbero in qualche modo evitare questo status. Nient'altro. Cons. Vincenzo GITTO Io prima di addentrarmi nella mia valutazione, da una parte prendo atto di quello che ha detto il Sindaco, anche dello sdegno che ha mostrato verso quello che è stato (secondo loro) fatto negli anni precedenti; dall'altra parte, abbiamo sentito anche che Giardiello -come posso dire?- ha diluito le sue responsabilità dicendo che ci sono dei dirigenti che, per legge, hanno la responsabilità di firmare e quindi, se hanno firmato, si prenderanno la loro responsabilità: chiamando diciamo "a correo" una corresponsabilità, addirittura arrivando ad immaginare che questo era un sistema, una consuetudine che veniva fatta negli anni e a cui hanno partecipato si pensa tantissime persone. Ma al di là di tutto, io vi dico la verità, non saprei definire come mi sento in questo momento perché, da cittadino o da politico, potrei trovare una frase fatta e dire "sono allibito", ma sinceramente non sono allibito; come posso dire, forse è peggio: mi sento svuotato, mi sento svuotato e quasi... una volta ho letto un libro che aveva un titolo: Che ci faccio qui? A volte, cerco di capire davvero che cosa ci faccio qui. Noi abbiamo parlato di numeri, di milioni di euro, di dissesto: sinceramente (mi metto dalla parte del cittadino) noi probabilmente soffriremo meno degli altri questo dissesto. 27 Noi andiamo ad individuare le colpe, continuiamo a portare avanti… e forse contribuiamo proprio noi a portare avanti delle lotte intestine in questo paese, per cui spesso i cittadini sono -per colpa nostra- l’uno contro l'altro e noi facciamo poco per cercare di mitigare queste situazioni: ci vorrebbe un poco più di tolleranza e un po' più di apertura. Il dissesto non è una cosa buona. Ed io non penso che sarà una cosa indolore: vengo da un comune in Calabria che ha attraversato il dissesto, è stato in dissesto per circa 15 anni, per cui ho parlato con qualche dirigente e mi hanno detto che è stata un'esperienza terribile: per i cittadini, perché hanno dovuto pagare tutto al massimo (le concessioni, tutto aumenta al massimo) addirittura in quel caso (non so se sia pure il caso nostro) qualche dipendente è stato messo in mobilità perché non rientrava nei parametri dettati dal Ministero, si superava il limite dei dipendenti; addirittura molti che avevano dato dei servigi al Comune, delle ditte eccetera, non hanno potuto riavere i loro soldi, che, per quanto, come dice il sindaco, è meglio avere il 40% e non avere niente, però io leggo 4 milioni di pagamenti dovuti a ditte esecutrici: non so queste ditte se hanno fatto dei lavori... voglio dire: se uno ha dato una sedia al Comune, penso che dovrebbe avere il compenso per la sedia che ha dato. E non penso che questo si possa additare come una cosa buona: qui, cioè, ci perdono tanti. Probabilmente, ripeto, non ci perdiamo noi, ma ci perdono tutti: ci perdono tutti. Non sappiamo per quanti anni ci sarà questa situazione, non sappiamo per quanti anni questo paese vedrà uno stato probabilmente di immobilità assoluta, aldilà delle corte, perché di fatto è questo. E allora, tralasciando le colpe, cerchiamo... -certo, insieme a voi- di dare qualche appunto e di vedere se anche voi avete fatto qualche errore, perché anche di questo dobbiamo cominciare a parlare se voi siete d'accordo sul fatto che in questo paese si deve instaurare un nuovo clima di fiducia tra di noi: perché se non c'è questo passaggio e se continuate a pensare che solo voi sapete fare tutto e prendete le decisioni solo voi, che non si sbaglia mai... e qui voglio dire al Segretario: quella nota che ci avete mandato, fate in modo che arrivi prima, perché non è che potete continuare a dircele nel Consiglio… (litighiamo per cose inutili, tra l'altro) e cercate di far arrivare ai consiglieri le cose che devono arrivare. Tra l'altro… (non so se è una sfortuna o l’avete fatto apposta) oggi è un giorno molto triste: oggi è il Giorno della Memoria. Non so se il dissesto finanziario di Apice capita in una data così terribile, che evoca ricordi tristissimi tra l'altro di uomini contro altri uomini. Io mi permetto di ricordarvi, e da qui comincio a darvi qualche spunto e gli errori (quelli che io reputo "errori", ma che voi potete pensare siano anche dei pregi, da questo punto di vista) che insieme a voi, o qualcuno di voi, avevamo 28 sempre criticato il modo di operare in questo Comune in cui decideva uno o la Giunta, mentre gli altri -il consigliere di minoranza o di maggioranza, e quindi anche la popolazione- rimanevano fuori: in questo modo non c'è partecipazione. E qui, non c'è stata partecipazione: non mi dite che c'è stata partecipazione, perché io personalmente non so come potevo partecipare. Non c'è la partecipazione e, quando non c'è partecipazione, non c'è la trasparenza: non ci può essere. Più c'è partecipazione -commissioni, forum giovanili- più persone vedono le carte e più trasparenza c'è; meno persone vedono le carte e prendono le decisioni: non potete vantarvi di nessuna trasparenza. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Le carte sono qui nell’istituzione: non le abbiamo negate a nessuno. Cons. Vincenzo GITTO No, le commissioni non le avete mai fatte. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Lasciamo perdere ora le commissioni. Cons. Vincenzo GITTO Ma come lasciamo perdere le commissioni: io sono consigliere comunale e lascio perdere le commissione? E come ci vengo al Comune: dov'è il mio posto? Io penso che il mio posto sia quello di lavorare nella commissione, perché poi, la mancanza della commissione, è il più grande esempio di volontà di non far partecipare. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice A febbraio ne parte una. Cons. Vincenzo GITTO E va bene, però sono otto mesi... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma lei non pensa che noi in questi mesi abbiamo avuto altri problemi? Cons. Vincenzo GITTO Ma no, è qua che voglio arrivare: se avete fatto un errore, per cui questo dissesto diventa per me... ecco: non posso partecipare a votare questo dissesto, perché non ho partecipato, non mi avete fatto partecipare al modo in cui ci siete arrivati. Cons. Felicia Carmela MAIONE Eppure è strano, dottore Gitto, perché lei all'inizio, vista la situazione, diceva sempre che bisognava andare al dissesto. 29 Cons. Vincenzo GITTO Mi faccia parlare, perché sto dicendo proprio questo: io sono abituato sempre a dire quello che penso, sempre ed in qualsiasi momento. Stavo partendo proprio da questo quando ho detto degli errori che sono stati fatti: un piccolo errore, forse lo avete fatto quando avete spettacolarizzato il debito. Io non vi sto dicendo… (perché figuratevi, anch'io come tutti volevamo sapete quanto fosse grande questo debito) ma probabilmente, a posteriori, spettacolarizzare il delitto è stato un piccolo errore in quanto potrebbe (parlo al condizionale) aver messo paura a coloro i quali dovevano avere dei soldi, avevano dei crediti con il Comune e, quindi, aver scatenato ingiunzioni di pagamento di continuo; d'altra parte, chi magari poteva fornire un servizio gratuito, sapendo di questo debito, è portato dire: se non avete i soldi, io questo servizio non ve lo faccio. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Proprio per una questione di trasparenza, perché penso che questa sera quando il Segretario ha letto tutte quelle cifre, era impossibile capire tutto: l'intento era questo, poi se... Cons. Vincenzo GITTO Probabilmente, sindaco, di andare sui giornali non ce n'era bisogno: tanto avevate le carte in mano per cui il debito lo sapevate. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Quindi ce lo dovevamo tenere per noi, non lo dovevamo dire. Cons. Vincenzo GITTO No, non dovevate propagandarlo in modo tale… normalmente, queste cose si dicono ai consiglieri, non che in tutta la provincia si deve sapere che ad Apice... ma dico i consiglieri, per dire la gente: se lo sappiano noi, lo sa pure la popolazione. O pensa che noi siamo svincolati dalla popolazione? Io segreti personalmente... non so se Lei mantiene qualche segreto sul Comune, ma io segreti non li ho mai mantenuti: se Lei lo diceva a me, io l’avrei detto a tutti. E allora da quel momento in cui avete visto che c'era questo debito, potevate probabilmente pensare che non potevate, da soli, ottenere dei grandi risultati nel tentativo di evitare il dissesto. Quando io dissi: "Con tutti questi soldi di debito, dovete far venire un commissario" Lei rispose (e la claque che c'era all'epoca): no, il commissario no. Lei mi disse queste testuali parole: "Se viene il commissario, mette le tasse ai cittadini". Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice A me non risulta, ma poi leggeremo il verbale. 30 Cons. Vincenzo GITTO Io non dico mai cose che non ho sentito. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Allora: qua si sta dicendo che molti "non vogliono fare il dissesto". Noi abbiamo soprasseduto, proprio per vedere le carte in quanto era un atto che anche noi non volevamo fare: abbiamo fatto di tutto, quindi, per poterlo evitare. Ma quando uno arriva con l'acqua alla gola, purtroppo, diventa necessario farlo. Cons. Vincenzo GITTO E allora quando io ho detto "facciamo il dissesto", non c'è stato nessuno di voi che ha detto sì; anzi, avete detto: "È meglio non far venire il commissario". Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Ma noi eravamo arrivati da poco e, quindi, era giusto approfondire le cose, vedere bene le carte. Cons. Vincenzo GITTO Perciò dico che potevate almeno rispondere: "Vedremo se è il caso..."; e invece no. Perché poi, da soli, vi siete messi al lavoro, avete visto le carte e avete preso delle decisioni: ed io quelle sto criticando. Perché solo state decisioni, alcune che dovevano agire sul risparmio dell'Ente… ma io, più che sul risparmio, avrei cercato di evitare gli sprechi, perché il risparmio a volte si accompagna all'abbassamento della qualità dei servizi (e probabilmente questo è avvenuto anche ad Apice) ma soprattutto, altre volte non assicura la sicurezza dei servizi: un eccessivo risparmio, non è detto che produca degli effetti positivi per la gente. Facciamo la lotta agli sprechi, ma non risparmiammo sui servizi e, soprattutto, stiamo attenti alla sicurezza. Dall'altra parte, avete deciso di mettere la tassa eccetera: ad un certo punto è sembrato che si mettessero tasse su tutto. Ebbene, ve lo abbiamo anche detto in Consiglio comunale, perché lei sa che la T.a.r.s.u. non dovrebbe essere più di ruolo in quanto, il decreto Ronchi, ha stabilito che attualmente non ci dovrebbe essere più la T.a.r.s.u. -nonostante le proroghe- ma è già vigente la possibilità di mettere quella che si chiama "T.i.a.": la tassa d’igiene ambientale. È una tassa vigente, non è una stupidaggine: è la T.a.r.s.u. che è fuori legge, tra poco. Il segretario lo sa che hanno avuto una proroga, prima al 31.12.2009 adesso a giugno, ma alcuni Comuni -tra cui la capitale, Roma- hanno istituito la T.i.a.: la gente non so se lo sa, ma la T.i.a. è la cassa d’igiene ambientale ed è molto più giusta della T.a.r.s.u., perché non tiene conto solo dei metri quadrati ma tiene conto dei metri quadrati, del numero degli abitanti, della quantità dei rifiuti prodotti. 31 E allora perché lei, come sindaco giovane, moderno, non mette la T.i.a. stabilita da un decreto-legge e continua a mettere una tariffa, che dà l'impressione che si deve per forza continuare a colpire i cittadini. Questo è stato un altro piccolo errore. Oppure quando scrivete nelle delibere cose incredibili… (non so come vi vengano in mente) dice: "Abbiamo fatto una task force per andare porta a porta a chiedere…", dando quasi l'impressione di essere dei gendarmi, che non vi fidate più di nessuno. Allora: il Comune non può essere un nemico dei cittadini, perché altrimenti finisce tutto. La politica, non la facciamo per i nostri interessi, assolutamente: la politica è un servizio ai cittadini, e noi, dobbiamo cercare di erogare servizi decenti ai cittadini. Con il fatto che non ci sono soldi, non è che ad un certo punto costringiamo la nostra cittadinanza… -che non ha colpe di questo stato di cose, che non ha colpe per il dissesto finanziario-... Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Nemmeno noi ne abbiamo. Cons. Vincenzo GITTO Ma lei non è tutta la cittadinanza. Lei probabilmente soffrirà di meno il dissesto, ma ci sono molti che lo soffriranno di più; non dobbiamo pensare a noi 10-15-20 persone. Allora probabilmente, in questo frangente si poteva, vista la gravità della situazione (ma penso che non ci avete pensato e non ci penserete mai) si poteva fare una specie -come posso dire- di "governo istituzionale" -ma non vi è passato proprio per la testa, figuratevi. Avete fatto qualche proposta in questo senso: dottore Franci, Lei ha fatto qualche proposta? Pensavo che volesse far capire che l'aveva fatta. Presidente Mario FRANCI No. Cons. Vincenzo GITTO Si poteva vedere se, insieme, si poteva avere qualche idea per fare qualcosa. Presidente Mario FRANCI Ma Lei l'ha fatta la proposta? Cons. Vincenzo GITTO La proposta la deve fare Lei, che sta al governo: mica la dovevo fare io la proposta. Allora: le commissioni le devo chiedere io... -Lei sta in maggioranza, ma le commissioni le devo chiedere io, che sono consigliere di minoranza e non sono presidente; la proposta del governo istituzionale, la devo fare io. Allora che fate? Voi dite: "Fino a quando voi non fate le proposte, noi facciamo quello che vogliamo"? È questa la cosa! 32 Presidente Mario FRANCI Ma consigliere, ognuno ha una sua funzione... Cons. Vincenzo GITTO Io ho la funzione di controllo di quello che fate voi, e sinceramente, non mi sembra facciate cose geniali. Presidente Mario FRANCI Guarda che nello statuto c'è la possibilità da parte anche dei cittadini di fare proposte, quindi figuriamoci se non possono venire dai consiglieri di opposizione. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Pure noi abbiamo la funzione di controllo su quello che fanno i consiglieri: da buon intenditori, poche parole. Cons. Vincenzo GITTO No, guardi: io sono per dire tutto quello che vuole, non deve nascondere niente con me, sindaco. Non deve far pensare: chissà che cosa sta dicendo. Io queste cose... Presidente Mario FRANCI Consigliere Gitto, ma entriamo nell'ambito -via-… Cons. Vincenzo GITTO Ci sono nell'ambito della discussione e Le sto dicendo: se si poteva fare qualcosa per evitare il dissesto, si poteva anche fare. Certo, non sappiamo se questo poteva portare ad un risultato diverso da quello che stiamo facendo questa sera: perché questa, è una responsabilità grande che vi state prendendo (non ci girate attorno con le parole). Altro che chiamarlo "risanamento" o "da questo momento...": questa è una responsabilità che c'è per il paese e chissà per quanti anni, in una condizione di cui vi dovete assumere l'intera responsabilità. Senza giri di parole, cominciate ad ammettere qualcosa e non scaricate solo le colpe sugli altri: avete fatto un programma elettorale, ma pensavate veramente che non c'erano debiti ad Apice quando avete fatto quel programma elettorale? Ora venite a dire alla gente: "Noi, di quel programma, non possiamo fare nulla perché ci stanno i debiti". Ma lo sapevamo che ci stavano i debiti. C’è un manifesto, scusate… io non lo sapevo… voci sovrapposte…. inintelligibile… Sindaco, certe volte Lei si irrida e dice delle cose che... vada a leggere, c’è un manifesto in cui dico chiaramente: "Apice è un paese pieno di debiti" aggiungendo: "Sarà difficile poterlo governare". Probabilmente per questo si disse: "Sarebbe meglio se vinciamo noi, che siamo amici del Governo, potremmo ottenere qualcosa". 33 Lei non ci crede, però ho saputo che anche Lei è andato a chiedere qualcosa a quelli della mia parte, per cui non rida: se l’ha fatto lei, figuriamoci se non lo potevo fare io. (voci sovrapposte… inintelligibile). Presidente Mario FRANCI Consigliere Gitto, mi scusi se prendo la parola, ma noi avevamo in mente di pervenire ad un risultato: ricevere, cioè, il contributo di 1 milione -di cui si parlava; addirittura, era stata fatta anche una richiesta di fido alla Banca Popolara di Novara per 228.000,00 Euro, che sono arrivati adesso a 260.000,00. Allora questo milione, da più parti, ci è stato detto che sarebbe arrivato durante il 2009 o massimo a dicembre. Ora certamente io mi sono rivolto ad un parlamentare governativo, per avere notizie in merito a questa situazione e c'era stato risposto che sarebbe pervenuto quasi sicuramente. E siccome appartiene, questo contributo, a tutta la collettività (c'è gente che...) ecco, con questi soldi noi volevamo sistemare alcune partite, con anticipazione eccetera, proprio perché è un contributo che appartiene a tutta la collettività, non danneggia nessuno; per questo dicevo: siccome ha saputo questa notizia, allora si poteva attivare anche lei. Cons. Vincenzo GITTO Vedo che Lei, anche nella giornata del dissesto, mantiene il buon umore e solleva pure il buon umore degli apicesi: "Non disperate, perché c'è sempre una risposta a tutto". Ma, di fatto, vedo nelle vostre facce che, per quanto noi ci illudiamo che potrà cambiare qualcosa… come si dice: la speranza è l'ultima a morire, fate quello che volete, ma di fatto sinceramente non ho proprio voglia di dire assolutamente più niente. Vorrei solo dire che abbiamo partecipato -come posso dire?- ad una tragicommedia in cui voi, purtroppo, siete registi ed attori e noi ed i cittadini, siamo gli spettatori: inutili, inerme, che stiamo qui ad assistere a questo spettacolo che ci state dando. Presidente Mario FRANCI Grazie per l'intervento; mi ha chiesto la parola il consigliere Montenigro. Cons. Vincenzo MONTENIGRO – Consigliere di opposizione Esprimo la dichiarazione di voto da parte del mio Gruppo. Tenuto conto della grave situazione economica in cui versa l'Ente crediamo, noi del Partito della rifondazione comunista, che sia doverosa una presa di coscienza oggettiva e priva di strumentalizzazione politica riguardo alle condizioni finanziarie del Comune. 34 Pertanto, esprimiamo il nostro voto "favorevole" alla dichiarazione di dissesto finanziario dell'Ente proposta al Consiglio comunale ed avalliamo pienamente l'intento dell'attuale maggioranza di esprimere formale impegno nei confronti dell'intera collettività nell'accertare la responsabilità contabile ed amministrativa dei responsabili di tale situazione. Inoltre pensiamo, vista l'attuale situazione, che gli amministratori debbano "rinunciare" alle indennità di carica. Dott.ssa ALBANESE – Sindaco di Apice Questo lo abbiamo già detto. Presidente Mario FRANCI Grazie per l'intervento; replica il consigliere Giardiello. Cons. Raffaele GIARDIELLO – Consigliere di opposizione Più che una replica, vorrei dire delle conclusioni sulla faccenda, al di là di quello che ha detto il dottore Gitto (forse in maniera anche provocatoria, per stimolare un poco l’attenzione, diciamo così, da parte della maggioranza). Io credo che sarebbe stato almeno opportuno mettere a confronto le due realtà che questa sera sono venute fuori, al di là di quelli che sono i debiti, come sono stati fatti, i motivi, che abbiamo analizzato in tutti i suoi aspetti ed abbiamo approfondito e scardinato fino all'interno del proprio intimo; ed abbiamo capito che è successo un fatto nuovo: c'è un rapporto ufficiale di un Organismo ufficiale, la quale (o il quale) asserisce, anche in questa sede, che secondo lei (o secondo l'organo che rappresenta) non si evidenziano a tutt'oggi, al di là di ulteriori approfondimenti o accertamenti, le condizioni (tenuto conto dei parametri da rispettare con l’approvazione del rendiconto) della dichiarazione di dissesto di questo Ente. Allora io mi pongo il problema: se un Revisore ufficiale, che da cinque anni a questa parte ha letto le carte e si esprime in questo senso, e dall'altra parte abbiamo l'esperto (e non certo io metto in dubbio le sue qualifiche professionali) che ha studiato le carte (tenuto conto delle ferie e delle festività natalizie) in poche ore, allora sarebbe stato opportuno mettere a confronto almeno queste due teorie, per vedere se poi alla fine effettivamente veniva fuori un documento dal quale si evincesse la necessità di questo stato di disagio che oggi c’è. Bene, a questo punto consentitemi, al di là di voler criminalizzare... -e, secondo me, è stato l'obiettivo prioritario dall'inizio di quest'amministrazione- criminalizzare chi ha gestito prima, cancellando probabilmente la storia di questo paese, ma al di là di questo fatto, credo che non oggi vi avrebbe imposto di esperire tutte le possibili soluzioni prima di arrivare a questo stato di dissesto che comunque, 35 voglio far capire alla gente, porterà conseguenze non brevi ma negli anni alla popolazione. Bene, se tutto questo che ho detto qua questa sera, lo dico in maniera molto pacata e serena, senza acredine nei confronti di nessuno, riconoscendo effettivamente questo paese, pur di crescere, pur di realizzare cose, pur di far fare le case alle persone è stato costretto ad investire, è stato costretto a reperire fondi per soddisfare le esigenze… l'ultima notizia del Presidente è quella del milione di euro (ed io credo che con un milione di Euro a stento avreste pagato il 30% di quelle che sono le anticipazioni fatte con le banche per soddisfare i contributi dati ai cittadini di questo paese) ma a prescindere da questo... Voce... (incomprensibile) Cons. Raffaele GIARDIELLO Te l'ho detto prima: sono stato uno dei promotori a prendere le carte e portarle al Ministero, per cui anch’io ho certificato questo e mi trovavo nella matematica impossibilità di poter pagare, ecco che ho detto agli organi preposti: "Amici miei, questo è lo stato di fatto... "; istituiamo pure una commissione d'inchiesta ad hoc per capire queste cose, e alla fine voleva dare il contentino ma anche quello sarebbe stato insufficiente per poter sanare le cose. Ma da quello che ho capito io, qui si voleva mettere in evidenza la inefficienza del vecchio sindaco, manco se poi il vecchio sindaco fosse l'unico responsabile del queste cose. Io chiedo al sindaco attuale: ma è concepibile che il responsabile di una Amministrazione si identifichi solo nella figura del sindaco? Giuridicamente, credo che non sia possibile, ma anche sul piano politico credo che il sindaco, quando si muove, si muove nel contesto generale, nell'aiuto di un Consiglio, nell'aiuto di una Giunta, nell'aiuto di collaboratori che comunque danno il loro apporto. Quindi tutto quello che è stato fatto, è stato fatto nella convinzione che le cose fossero fatte secondo norme e regole e secondo quella che è la giurisprudenza attuale. Ma io rifarei quello che ho fatto, perché alla fine erano quelle le esigenze in quel momento: non ho nessun bisogno di negare ciò che ho fatto, anzi, difendo in sostanza ciò che l'Amministrazione ha fatto. Poi voglio chiarire un altro aspetto: io non sono amico di Filippo Iebba, anzi, mi fa piacere che noi parliamo, ma siamo politicamente su due versanti diversi. Inoltre non ho mai (lo dico apertamente e in pubblico, mi può smentire se non è vero Revisore dei conti) non ho mai influito (mai: "mai") su qualsiasi parere Lei abbia dato (è vero o mi sbaglio?) su quelli che sono i rendiconti ed i bilanci preventivi. Ho fatto operare le persone sempre in piena coscienza e sono convinto che l'abbiano fatto correttamente e con professionalità. 36 Alla fine -e chiudo- io credo che Apice... e non voglio, ecco, richiamare il Giorno della Memoria perché sarebbe come parlare male di tante vittime innocenti, ma voglio dire che sarebbe stato (ve lo ripeto con tutto cuore) opportuno che prima che si arrivasse a questa extrema ratio della contabilità comunale, si tentassero tutte le possibili strade (tutte) per poter verificare se effettivamente quel patrimonio comunale certificato dagli uffici di 44 milioni circa, effettivamente potesse servire a risanare questa situazione. Evidentemente ciò non si è voluto e, a tutti i costi, avete voluto criminalizzare l'Amministrazione precedente, avete voluto scaricare la vostra attenzione su uno che ha fatto il sindaco per cinque anni, avete voluto infierire contro il consigliere Giardiello; bene avete fatto, e il consigliere Giardiello ve lo ha detto e ve lo ripete: non ha niente (non ha niente) da pentirsi di ciò che è stato fatto. Era disponibile nella prima seduta comunale a subire qualsiasi tipo d’indagine, è disponibile ancora oggi ad andare davanti alla Corte dei Conti… e vi potrei anche dire che, alla luce della nuova normativa, sapete la condanna che darebbe la Corte di Conti ad un consigliere comunale? Quella di non fare l'assessore nei prossimi cinque anni. È poca cosa, io credo che c’entri la coscienza e la moralità... Voce Non è poca cosa: non è affatto poca cosa. Cons. Raffaele GIARDIELLO Io dico "è poca cosa" di fronte al problema che si sta verificando questa sera, capite bene quando uno dice le cose. Io credo che responsabilmente, al di là del fatto che avete comunque, nel bene o nel male, esternalizzato tutto ciò che era possibile, addirittura (ve lo ricordo qua) avete consentito ad un cittadino di Apice d’impugnare una delibera di assegnazione suolo, accontentandovi di non incassare (pur di soddisfare delle esigenze elettorali) soldi, perché quelli erano suoli a pagamento: soldi per circa 25 o 26 suoli assegnati, quindi 5-600mila euro che avreste potuto incassare. Invece no, state ancora fermi e poi mi dite che non avete soldi per pagare, poi mi dite che andate al dissesto. Bene, io non vi posso impedire di andare al dissesto, come pure nemmeno voi potevate impedire a me di giustificare quello che era stato il mio operato: io l'ho fatto -lo ripeto- con tutta coscienza e lo rifarei nel benessere comune. Perché alla fine so (negli anni che comunque mi hanno visto amministrare questo paese) che fare Apice è costato sacrifici (c'è chi ci è morto per queste cose): è costato sacrifici ai cittadini che hanno investito con le proprie tasche, costerà sacrifici ai figli di questi cittadini che hanno comunque investito e non riceveranno più niente. Per cui non so, alla fine di questa soluzione, chi saranno i contenti e chi saranno gli scontenti; credo che l'unico perdente, alla fine, sarà Apice. Grazie. 37 Presidente Mario FRANCI Grazie dell'intervento consigliere Giardiello; adesso la parola all'assessore Carbone. Cons. Pietro Antonio CARBONE – Consigliere di maggioranza Io volevo solo portare una esperienza un po' pratica perché, come diceva prima il dottore Gitto, questi numeri non possono che confonderci la mente: ognuno, in genere, i numeri li legge come vuole -questo è il problema. È chiaro che il dissesto è sicuramente una cosa grave, non a caso, ci abbiamo pensato otto mesi; probabilmente, riconosco l'errore di comunicazione: si poteva fare qualcosina in più nel mettere a conoscenza qualcuno della minoranza che la situazione era "molto grave". Io Vi voglio raccontare il problema che mi sono trovato all’Assessorato alle Politiche sociali: mi viene il giorno dopo il mio insediamento la ditta dicendomi "siamo costretti a sospendere il servizio perché abbiamo un credito di 60.000,00 Euro". Guarda che questi sono soldi dell'Ambito, per cui chiamo all'Ambito e dico: "Ma i soldi, li avete trasferiti?"; mi rispondono: "Sì, certo che li abbiamo trasferiti. Anzi, la vostra compartecipazione di 15.000,00, per il 2006, il 2007 e il 2008, non sono stati mai trasferiti". Chiamo la dottoressa Forte, ma non mi sa dare alcuna spiegazione: si è dovuto sospendere il servizio. Questa è la realtà, quando lei diceva: Che ci faccio qui? Anch'io mi son detto: io, che ci faccio qui? Non so come rispondere alle esigenze, perché questi sono i numeri reali, questa è la realtà voglio dire. Poi: ci stanno i debiti, non ci stanno i redditi? Chi li deve pagare? Chi ha avuto responsabilità? Non lo so, questo si vedrà, ci saranno accertamenti da fare e si faranno, ma il problema, è che la realtà è questa: è questa per la politica sociale, è questa per il turismo, è questa per lo sport, è questa per la scuola ecc. eccetera. Voglio dire: poco trasferito… cancellerie per la scuola per 50-60mila euro, negli anni passati, non pagati; e adesso non c'erano i fondi per trasferire gli altri. Ecco, questi sono gli esempi "concreti" di ciò che noi abbiamo dovuto affrontare quotidianamente. Certo, il dissesto è sicuramente un'esperienza negativa; però io ho imparato dalla vita che non sempre tutte le esperienze negative, poi, non possono diventare positive. È un momento per ri-iniziare, per cominciare di nuovo daccapo e, se tutti insieme ci mettiamo e creiamo le giuste condizioni, credo che anche da questa esperienza così negativa (come può apparire oggi il dissesto) ne può venire fuori qualcosa sicuramente di buono: ho visto che altri Comuni l’hanno fatto, molti ci hanno ricostruito la fortuna. 38 Auguriamoci di qualche leggina ad hoc da parte dello Stato, perché non è detto non possa arrivare una leggina del genere in quanto ci sono anche grandi Città che stanno per dichiarare il dissesto: è chiaro che, quando si fa una legge per Catania o per Palermo, c'entra anche Apice (e lo abbiamo visto con realtà a noi più vicine, come Pontelandolfo, dove sono arrivati 3 milioni di Euro grazie alla leggina per Catania). Quello che io voglio assicurarVi è che il nostro impegno c'è. Probabilmente, sono d'accordo, la comunicazione non è stata efficace: provvederemo anche su questo. Però la realtà che ho trovato io, è stata questa, e la impossibilità ad operare giornalmente e a dover dire: non ho possibilità di fare questo… non ho possibilità di fare quest'altro. Questa è la realtà. Presidente Mario FRANCI Grazie per l'intervento; la parola al dottore Cammarano. Cons. Angelo Maria CAMMARANO – Consigliere di maggioranza Io vorrei aggiungere solo poche parole. Ho ascoltato tutti gli interventi, alcuni dei quali positivi, altri –onestamente- mi hanno un poco turbato perché quasi si è perso di vista l'obiettivo, si è perso di vista il bene comune e, ognuno di noi, ha cercato di fare un discorso per portare –diciamo così- l'acqua al suo mulino: chi per un aspetto, chi per un altro, chi per tornaconto politico -intendiamoci. Però ho ascoltato delle cose che, comunque, sono spiacevoli: quasi-quasi che adesso la colpa non è di nessuno! Qualche giorno addietro, c'è stata una trasmissione per televisione: "Lo scandalo della Banca di Roma". Cons. Felicia Carmela MAIONE 1890. Cons. Angelo Maria CAMMARANO Tutti colpevoli: nessun colpevole. Tutti assolti! Voglio dire, con questo, che l'atteggiamento dei consiglieri deve essere "propositivo". Caro Vincenzo, tu bene hai fatto a sottolineare certi aspetti, però ti voglio ricordare che noi, per tre anni, assieme, abbiamo fatto un tipo di opposizione e, già da allora, noi dicevamo: "Attenzione alle spese: non gonfiate le entrate". Per tre anni (e forse anche di più) anche tu... poi hai fatto un’altra scelta, ma noi abbiamo continuato, con Franci, su questa direttiva. Noi abbiamo ribadito sempre le stesse cose, abbiamo presentato delle relazioni ad ogni bilancio che c'è stato, abbiamo anche provveduto ad inoltrare ad Autorità competenti queste relazioni, ma non siamo stati ascoltati. 39 Eravamo arrivati al punto che io mi sentivo quasi... "patetico": ma che le dico a fare sempre le stesse cose? Perché era realmente sempre lo stesso! Cons. Filippo IEBBA …io ci sono andato personalmente... Cons. Angelo Maria CAMMARANO Esatto, ma adesso non ti devi meravigliare e dire: perché questo dissesto? Se loro ci avessero dato ascolto (se ci avessero dato un poco-poco di ascolto) quando noi dicevamo queste cose e, da questo lato, qualche assessore, qualche vicesindaco che ci ha preceduto, quasi sorrideva, sghignazzava; e adesso ci meravigliamo della situazione?! Di fronte ad una situazione così drammatica, adesso nessuno è colpevole?! Cons. Filippo IEBBA Questo io non l'ho detto. Cons. Angelo Maria CAMMARANO Allora è inutile dire: "Io questo debito l'ho trovato"; perché l'amministrazione precedente ci sta dicendo che questo debito "l'ha trovato". È vero che c'erano dei debiti, ma è sacrosanta verità che noi, il primo anno, abbiamo pagato come restituzione di interessi e quota capitale 300.000.00 Euro all'anno: questa è la verità. E allora se arrivano ad un Comune 2.300.000,00, pagando 300.000, restano 2 milioni: con 1 milione e due, paghi gli stipendi; restano 7-800mila euro di soldi coi quali puoi fare qualche progetto, puoi portare avanti la scuola, puoi fare la manutenzione a qualche strada. All'Amministrazione precedente… non so di chi è la colpa, se del sindaco, se del segretario o del revisore dei conti, non lo so, fatto sta che noi abbiamo lanciato messaggi precisi: il risultato, è che non siamo stati ascoltati. E adesso siamo giunti ad un punto nel quale, per poter far fronte, dobbiamo restituire -come quota capitale ed interessi- 1.300.000,00 Euro. Ma queste cose, le sanno pure i muri! Caro Iebba, queste cose le sai pure tu: è inutile che te ne vieni qui in Consiglio a dire: "Ma si può sapere se ci sono, o non ci sono, i debiti?". Allora io ti chiedo : lo vuoi veramente sapere, o non lo vuoi sapere, se ci sono i debiti? Perché come te, ce ne sono tanti che vanno in mezzo alla piazza, ma queste, sono persone che probabilmente non le vogliono sapere. Perché basta fare una semplice addizione, un semplice calcolo matematico qui sopra e ti rendi conto di quali sono i debiti. Cons. Filippo IEBBA Dottore, io ho parlato in virtù di quelle somme... Cons. Angelo Maria CAMMARANO E allora, se ci sono i debiti, perché dire: ci sono o non ci sono? 40 Cons. Filippo IEBBA …e non sono i numeri che dice Lei. Cons. Angelo Maria CAMMARANO "Lo diciamo noi"? Stanno qua, ci sono in faldoni: lì ci sta documentato virgolaper-virgola quello che noi abbiamo detto. Amico caro: noi non dicevamo... Cons. Filippo IEBBA Bisogna vedere anche le categorie di questi debiti: una cosa sono i debiti, altra cosa sono i mutui. Cons. Angelo Maria CAMMARANO Ma fammi il piacere, se noi stiamo qui da soli sei mesi. E badate, noi non abbiamo affatto sottovalutato il problema perché, amico caro, tu devi sapere (forse non lo vuoi sapere) che la dichiarazione di dissesto… lascia stare l'aspetto legislativo, perché forse effettivamente... ma il discorso è un altro: il dissesto non è una cosa che me la invento; perché se apri i cassettini, non ci sta 1 lira dentro! E se non hai soldi e ti serve del denaro, tu cosa fai? Metti in vendita la casa, che però non riesci a vendere; e allora ti rivolgi alla banca, la quale non ti dà soldi perché, in ultima analisi, se tu non hai niente, non ti darà mai i soldi… Ecco, questo è il dato di fatto: non è una cosa voluta o non voluta, dal punto di vista politico. Purtroppo, in questa situazione, noi non siamo stati ascoltati e ci siamo ritrovati in... Cons. Filippo IEBBA Veramente non siamo stati ascoltati noi. Cons. Angelo Maria CAMMARANO Noi sorveglieremo molto, per quello che ci compete, affinché il punto 10) venga rispettato: il punto 10), dove noi diciamo chiaramente che "vogliamo accertare la responsabilità"; non dico del sindaco o altri, ma ci deve essere un responsabile perché non è possibile che si parte da un debito di 300mila ed arriviamo a pagare 1.300.000,00 Euro. Questa è la realtà. Cioè noi vogliamo sapere come sia stato possibile che per delle sedie... (faccio un esempio pratico) per 20 sedie, mi perviene un preventivo... (tu mi mandi un preventivo a casa) per 140,00 euro a sedia; bene, ti dico: portami le sedie di quel colore, di quella marca eccetera. Va l'Ente, e paga più di 200 euro... (tanto noi siamo ricchi, che ce ne frega a noi) quella stessa sedia, non la paga più 140,00 com’era scritto nel preventivo! Allora qui bisogna vedere chi ha firmato lì sotto, perché i responsabili ci debbono essere. Ed ecco perché l'Ente è andato in dissesto! 41 Cons. Filippo IEBBA È la stessa cosa che dico io quando viene pagato lo stipendio al direttore generale... Cons. Angelo Maria CAMMARANO Questa è un’altra cosa; vi stiamo dicendo che sono andati contro legge. Cons. Filippo IEBBA …ci sarebbe un risparmio di 300.000,00 euro l'anno. Cons. Angelo Maria CAMMARANO Amico caro, devi sapere che noi intendiamo rispettare la legalità: noi intendiamo rispettare la legalità; e se non gli spetta, non lo prenderà. Per quanto riguarda poi l'aspetto per i cittadini, allora voi potete far passare qualunque messaggio volete, ma i cittadini devono sapere che, nelle situazioni attuali in cui versa l'Ente, non essendoci una lira e, ammesso pure che ci fosse, noi non abbiamo la possibilità di dargliela, anche se hanno fatto un lavoro per il quale avrebbero dovuto prendere dei soldi: anche se ci fossero questi soldi, noi non potremmo darglieli (ma soldi vi assicuro non c'è ne sono). Invece, con la dichiarazione di dissesto –almeno da quello che ho capito io- i soldi loro potrebbero prenderli: perché vengono i commissari, accettano che è stato fatto il lavoro e gli vengono dati i soldi. Voce pubblico Quanti? Cons. Angelo Maria CAMMARANO Ma adesso, tu puoi stare anche 10 anni e non li prendi: perché non ci stanno. Cons. Filippo IEBBA A questo punto, chiedo scusa, perché questa... cioè: se voi avete intenzione di andare avanti in questo dissesto finanziario, allora dimettiamoci. Facciamo venire il commissario e andiamo avanti. Cioè io non capisco perché... presidente, direttore, consulenti... Cons. Angelo Maria CAMMARANO Questo dimostra la nostra responsabilità, amico caro, perché abbiamo voluto vedere fino in fondo se c'era la possibilità di evitarlo il dissesto. Cons. Filippo IEBBA Ma se non è stato possibile, andiamo tutti a casa. 42 Presidente Mario FRANCI Allora il problema è risolto: gli interventi sono stati fatti, ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato con il loro pensiero e passiamo ora alla votazione. Allora: chi è favorevole alla proposta, così come formulata, alzi la mano? Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta 13 (tredici) favorevoli. Presidente Mario FRANCI Chi si astiene? Contrari? Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta 4 (quattro) contrari; nessun astenuto. Presidente Mario FRANCI Votiamo anche per la immediata esecutività: i favorevoli? Contrari? Avv. VERDICCHIO –Segretario della seduta Stessa votazione: 13 favorevoli, 4 contrari. Presidente Mario FRANCI La seduta è sciolta: grazie e arrivederci.