centro storico - San Felice Circeo

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centro storico - San Felice Circeo
Peppone e Don
Camillo… al Circeo
di Sebastiano Gallone
Cu u a
Il F
Classe dirigente nazionale
e Classe dirigente locale
di Alessandro Petti
“Eccezzziunale
veramente”
di E. Dantes
a cuo
Storie di esperienze
vissute
nt v t
La lunga favola
di nonna Paola
di Al.Cr.
7
CENTRO STORICO
SAN FELICE CIRCEO
ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICO”
di ALESSANDRO CRESTI
Felix qui potuit rerum
conoscere causas
Felice chi può conoscere
le cause delle cose
E i
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r ?
hiedo scusa ai lettori per aver ritardato di una settimana l’uscita del giornale, ma ho ritenuto che fosse opportuno e interessante attendere i risultati delle elezioni amministrative per poterle commentare.
Dopo di che i necessari tempi per la stampa non mi hanno consentito di distribuire questo numero il primo sabato del mese come il solito.
Quindi, tornando all’argomento di cui desidero parlare
e cominciando dalla fine, come saprete tutti, ha vinto
la “Lista Schiboni”, cioè, hanno confermato la loro consolidata presenza “gli amici al Comune” e nulla è cambiato. La definizione di “amici al Comune” non è affatto casuale, è stato, infatti, particolarmente evidente che
la loro campagna si è basata quasi esclusivamente sul
favoritismo perpetrato per undici anni in tutte le direzioni e con tutte le categorie di operatori e cittadini così che i voti di
scambio erano
sicurissimi e
per quelli vacillanti è stato
provveduto a ricordare agli incerti e ai dissidenti i favori
elargiti.
Questo controllo massiccio dei
votanti c’è stato
anche nei due
giorni di votazione presso
tutti i seggi
elettorali con numerose presenze di rappresentanti che
hanno vigilato su tutto e tutti, dispensando sorrisi e ammiccamenti ai cittadini compiacenti. Si sono oltretutto
verificati incresciosi e gravi episodi che da soli sono sufficienti a far capire il metodo adottato per ottenere consensi.
Sembra che alcuni votanti abbiano fotografato la scheda all’interno della cabina elettorale dopo aver espresso la loro preferenza. Che dire! Se è vero, era necessario farlo per ottenere quanto loro premesso? E quanti lo avranno fatto?
Sembra pure che alle contestazioni del Presidente di
seggio nei confronti di una signora che ne voleva accompagnare due in cabina elettorale, abbia fatto seguito
immediato l’arrivo di “un tale” che è intervenuto qualificandosi come “avvocato del Comune”..
C
continua a pag. 6
VUOTI
DI
BIMESTRALE GRATUITO - ANNO 5 N. 24 - MAGGIO-GIUGNO 2007
MEMORIA
Una esaltante esperienza
L’Associazione “Il Fortino”
Vi aderirono circa trecento persone. Non poche!
Nei ricordi di Gabriele Lanzuisi
I
responsabili dell’Associazione Culturale “Il
Centro Storico” mi hanno chiesto di scrivere un
articolo per il loro giornale, dove rammentare
l’esperienza de “Il Fortino”, un’Associazione che
s’impegnò a San Felice Circeo fra il 1987 e il 1993
raggiungendo il numero di circa trecento soci fra i
quali Alberto Moravia. Con piacere, e non senza
qualche difficoltà, proverò a ricordare quell’impegno che fu così totalizzante per molti di noi. Questa Associazione apartitica e senza scopo di lucro,
come si leggeva nel suo Statuto, nacque “…per la
salvaguardia, la protezione e l’uso ottimale del patrimonio naturale, paesaggistico, culturale, architettonico e archeologico del Circeo…” e nel periodo nel quale operò fu sempre coerente ai suoi
principi statutari. Il primo intervento de “Il Fortino”
fu in difesa del diritto di fruizione al pubblico della strada comunale “delle Batterie”, l’unica via di
accesso ad una vastissima zona di Parco Nazionale e di aree demaniali, ricca di documenti archeologici e storici, fra cui le rovine di un antico fortino napoleonico dal quale l’Associazione prese il
nome. Questa strada fu oggetto di una inverosimile compravendita fra privati per un “milione di lire”. Ai soci fondatori: Gina Di Bucci, Franco Martufi, Giancarlo Palombi, Gianfranca Rainone e Giulio
Schisani va il merito di aver costituito questa Associazione e di aver elaborato uno studio molto ben Anno 1 - numero 0
Luglio-Agosto 1991
documentato a partire dal 1870 in merito alla prostrette a scegliere, loro malgrado, la soluzione estreprietà della strada, dimostrando come essa fosse stama del “fai da te …”. “Il Fortino” presentò alla Reta da sempre di libera fruizione.
gione Lazio le proprie osservazioni e ribadì la convinNell’agosto del 1988 “Il Fortino” prese in esame il Piazione che il promontorio rappresentava il fulcro di tutno Paesistico, redatto a suo tempo dalla Regione Lata l’economia turistica locale, di cui è il vero polo d’atzio ed inviato al Comune in ottemperanza alla Legge
trazione per le sue bellezze naturali. A giudizio de “Il
431, allo scopo di definire le aree di particolare preFortino”, qualsiasi scelta dell’Amministrazione sull’ingio paesaggistico ed ambientale con i relativi vincoli
tero territorio comunale, doveva partire da questa condi tutela; quindi studiò le osservazioni, presentate dalstatazione e dall’esigenza che tale patrimonio dovel’allora Amministrazione Bocchi alla Regione Lazio riva essere valorizzato e fruito integralmente attravertenendo queste osservazioni in netto contrasto con la
so precisi programmi, salvaguardando ogni sua pospolitica di salvaguardia e di vera valorizzazione del tersibile compromissione definitiva.
ritorio. Il Comune, infatti, formulava le sue proposte di
Inoltre, per dare un contributo concreto, “Il Fortino”
modifica al P.T.P. regionale con l’intento di sciogliere
elaborò un puntuale e dettagliato studio progettuale
una serie di vincoli di inedificabilità in una zona di
sul possibile recupero di circa quindici vecchi suggegrande interesse naturalistico, spianando la strada ad
stivi sentieri in stato di abbandono, di cui si era quaun notevole incremento di densità edilizia destinato ad
si persa la traccia. In seguito molti giovani dell’Assoattrezzature di turismo alberghiero e residenziale, lasciando invece irrisolto il problema abitativo delle giocontinua a pag.2
vani famiglie sanfeliciane. Queste, in parte, furono co-
Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n. 796
del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
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CENT O T R CO D
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Vuoti di memoria
segue dalla pag. 1
no una traccia documentaria. Faticosamente reperimmo atti notarili di cessione di aree e terreni al Comune di San Felice da parte del barone Aguet e conseguenti atti deliberativi di accettazione dell’Amministrazione. Sulla base di queste carte fu possibile reil ri
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cuperare alcuni “accessi”, ma ancora oggi si è in atl
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tesa del loro totale ripristino da parte di chi ha la reciazione si adoperarono fisicamente per più di due
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sponsabilità d’intervenire. Contemporaneamente alla
mesi alla ricostruzione dell’antico sentiero “di Torre
tutela e salvaguardia del nostro territorio, “Il Fortino”
Fico”, che conduce dalla strada del Faro al Porto. Ogorganizzava numerose
gi proprio su quel sentiero fa bella mostra di sé la tarattività di carattere artiracina e impedì di fatto
ga del Parco e del Comune, che non rende giustizia
stico, culturale e sociale:
che
si
proseguisse
nello
alle fatiche di quei giovani che al tempo non furono
mostre di pittura per artiscempio dell’Acropoli. Fu
di certo aiutati… Sulle basi di quello studio, le autosti locali, corsi di ceramipoi
avviata
una
lunga
rità preposte stanno ancora realizzando altri recupeca, di tessitura e di grafiprocedura penale che ha
ri. La cittadinanza ha sempre seguito tutte le attività
ca… Non mancò nemmevisto
coinvolti
in
qualità
con interesse e simpatia, in quanto, fin dalla sua cono il tentativo di creare
di imputati: la Direzione
stituzione, l’Associazione “Il Fortino” ha promosso
un nostro giornale, voludel
Parco
Nazionale,
la
una costante opera d’informazione e di sensibilizzato per offrire uno struSoprintendenza dei Beni
zione dell’opinione pubblica sui temi relativi al terrimento in cui ognuno poArcheologici
del
Lazio
e
i
torio e alla sua salvaguardia attraverso manifesti, lotesse ascoltare la voce
responsabili della Ditta
candine, comunicazioni, documentazione fotografica e
degli altri e far sentire liesecutrice
dei
lavori.
Seincontri. I Cittadini sostennero l’Associazione anche
beramente la sua. Purguirono tre gradi di giunel settembre del 1988, quando i giovani soci de “Il
troppo, per il suo caratdizio,
il
solo
“primo
graFortino” occuparono il cantiere e bloccarono i lavori
tere di indomita frando” passò di mano a tre
per salvare dall’azione delle ruspe le Mura Poligonachezza il primo numero
giudici
diversi,
diversi
anli dell’Acropoli Circeii (Mura Ciclopiche). In quel pedel periodico “Il Fortino”
che i P.M.; nel frattempo
riodo furono stanziati molteplici finanziamenti per il rerimase anche l’unico.
vi
fu
persino
il
cambio
cupero di numerosi siti d’interesse artistico, archeoFra le varie attività ripridella procedura penale;
logico e storico, in previsione dell’afflusso turistico destinammo anche la peseguirono
numerosi
rinvii
rivante dai mondiali di calcio, che si sarebbero dispusante croce di legno
con la conseguente pretati in Italia nel 1990.
piantata sul monte delle
scrizione e, prima ancora
“Crocette” visibile da tutche scadessero i termini,
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i zi
Il
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to il paese, che era stail beneficio di un’amnili i
d l1 7 l1
ta oggetto di ripetuti atstia. I processi andarono
Ripristino della croce sul monte delle “Crocette”
ti vandalici fino alla sua
perdendo gran parte delcompleta distruzione
la loro rilevanza giuridica
Alla base di tali lavori, però, furono elaborati studi fretcon un incendio. La rie
il
mancato
avvio
di
un
tolosi, con scarsa, se non addirittura inesistente, procostruimmo più alta e resistente ed è tuttora per noi
procedimento civile per il risarcimento dei danni, da
gettualità, senza aver acquisito notizie precise di camotivo di orgoglio. Ci occupammo anche del grave
parte dell’Amministrazione comunale, ha vanificato il
rattere storico, geologico ed archeologico di natura sia
problema della tossicodipendenza e dell’AIDS a San
nostro impegno di anni. Questa conclusione ci lasciò
generale che specifica d’intervento, pur di non perdere
Felice Circeo e pubblicammo un ricco e prezioso laamareggiati
e
perplessi:
avevamo
svolto
per
quattro
l’opportunità di tali finanziamenti. Il Direttore dei lavoro: “Dall’indifferenza alla partecipazione”. Volevaanni un attento e impegnativo lavoro, eseguito sulla
vori, nominato dalla Soprintendenza ai beni archeomo offrire uno spunto di riflessione affinché ciascuno
base
di
fatti
concreti
nel
tentativo
di
fornire
un
conlogici del Lazio, era spesso responsabile di più canpotesse prendere coscienza e decidere di impegnartributo alla chiara comprensione di tutta la vicenda,
tieri e finiva col non poter essere fisicamente presensi per tale triste fenomeno. Fra le cause della poca secon
la
speranza
che
le
nostre
energie
potessero
este su ogni sito. I lavori di restauro inoltre furono asrenità di questi giovani, individuammo anche l’assensere spese nel futuro in un’ulteriore valorizzazione del
segnati a ditte che si rivelarono, nella fattispecie, priza di occupazioni di carattere culturale, prima fra tutpatrimonio
culturale
e
ambientale
del
Circeo,
senza
più
ve di competenza e di professionalità nel settore nonte la mancanza persino di una biblioteca nel nostro
doverci schierare contro la superficialità e l’indiffeché di affidabilità giacpaese. Scoprimmo, però, l’esistenza di una delibera
renza
delle
istituzioni,
che
ché, come emerse dalle
del lontano 1979 (n.212 del 25/01) per la costituavevano finito col danrelazioni tecniche, il meneggiare
tale
patrimonio,
todo “ricostruttivo” che
pur avendo il compito di
continua a pag. 7
venne impiegato per
proteggerlo.
Invece,
quesvolgere i lavori, in soli
sta storia e lo strascico
pochi giorni arrecò un
pazi d
mem
giudiziario che ne seguì,
danno d’incalcolabile
determinarono
dannose
valore, e purtroppo irreinimicizie da parte di queversibile, ad un patrimoz
gli stessi enti che avrebnio, che appartiene al,
bero
dovuto
essere
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nol’intera comunità civile.
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naturali
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inQuesta è la realtà che ci
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terlocutori
privilegiati
neltrovammo di fronte
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l’opera di salvaguardia del
quando ci recammo riz
territorio.
petutamente sul posto
Nonostante
l’isolamento
in cerca dei responsabit
che ne derivò, stimolata
li dei lavori per avere
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dalla
comprensione
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dalchiarimenti, mentre si
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la simpatia della cittadiprocedeva alla demoliz
nanza,
l’Associazione
ha
zione delle Mura Poligoproseguito
nel
suo
impenali con ruspa, pala
gno, applicandosi nello
meccanica,
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studio del problema degli
pneumatico… Non trov
“accessi
al
mare”.
Di
quevammo nemmeno il car,
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accessi,
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parte
chiutello previsto dalla Legsi
e
resi
inaccessibili,
Settembre 1988 - Ruspa in azione
ge con le dovute autonon si aveva più nemmerizzazioni indicante l’Ente titolare dei lavori e le imprese esecutrici. Il nostro intervento determinò il sequestro del cantiere da parte dell’allora Pretore di Ter-
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L’Associazione
“Il Fortino”
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Dalla finzione alla realtà
Peppone e Don Camillo… al Circeo
Un riferimento semi-serio alla lista civica “Un Comune per Amico”
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uella che andrò a narrare sembrerà una storia uscita dai racconti di Giovannino Guareschi
..., ma è una storia ... vera!
Così si sono svolti i fatti:
In una giornata come un'altra, passavo dagli uffici del
comune, quando mi apparve una scena fuori dalla solita routine ... strabuzzai gli occhi ..., ma erano proprio loro: Peppone e Don Camillo. Avevano di sicuro
il primo qualche chilo in meno ed il secondo qualche
chilo in più ...
Peppone con l'inseparabile cappello e Don Camillo con
l'immancabile tonaca. Sedevano vicini, spalla a spalla
come fossero sposi giunti all'altare per il fatidico si!
Ma che succedeva in realtà? Quali erano gli intenti di
questi due personaggi da sempre amici-nemici? Cosa
bolliva in pentola?
La curiosità mi spinse a chiedere notizie ad uno spettatore sopraggiunto, il quale, con tono serissimo mi
rispose: "Presentano la lista!".
Ma di che lista parlava? Era quello che pensavo?
Ebbene sì! Presentavano insieme una lista di candidati per la prossima tornata elettorale.
Era avvenuto il miracolo ...? O gli influssi magici della maga Circe avevano rimbambito i due? Ma come poteva sembrare realizzabile un simile incontro, come
poteva avverarsi che gli opposti storici si avvicinassero fino al punto di stringersi la mano?!
Fui insistente con le domande allo spettatore impettito ... il quale rispose, sempre con tono compunto:
"é un momento storico, si è venuto a creare nel nostro paese l'incontro, fino a ieri inimmaginabile, di tutti i partiti, o meglio, di persone che pur non abbandonando la propria ideologia, hanno ritenuto opportuno smussare gli spigoli e creare una forma nuova di
dialogo …" e continuò: "Hanno capito che al di là di
ogni teorema, bisognava gettare il seme per creare il
I personaggi di Giovannino Guareschi
Don Camillo è un personaggio letterario creato da Giovannino Guareschi, come coprotagonista, insieme all'amico-nemico Peppone, di una serie di romanzi nei quali è il parroco di Brescello, un piccolo paese in riva al Po rappresentativo della
realtà rurale italiana del dopoguerra.
Gli episodi di Don Camillo sono pubblicati sul settimanale umoristico "Candido", che Guareschi fondò con Giovanni Mosca. Successivamente vengono raccolti in sette libri.
Don Camillo ebbe la sua maggiore notorietà quando dai romanzi fu fatta una
riduzione cinematografica, in cui il personaggio appare energico e risoluto, parla direttamente con il Cristo dell'altare, che gli risponde, e risolve le
discussioni più accese sempre a modo suo, ricorrendo qualche volta a bugie ben congegnate, ma di cui si pente.
Al centro dei pensieri di Don Camillo c'è costantemente il Sindaco Peppone, capo dell'Amministrazione comunale comunista del Paese e capo della locale sezione del PCI. Nonostante i loro frequenti e a volte violenti alterchi per i modi così diversi di pensare, nei momenti di necessità tra i due appare
addirittura un'intesa.
I romanzi su Don Camillo e Peppone sono sette, di cui solo i primi tre pubblicati quando Guareschi era ancora in vita: Don Camillo (1948); Don Camillo e il suo gregge (1953); Il compagno Don Camillo (1963); Don Camillo e i giovani d'oggi (1969); L'anno di Don Camillo (1986); Don Camillo e Don Chichì (1996); Ciao Don Camillo (1996).
Gli episodi che sono stati ridotti per la casa cinematografica Cineriz sono cinque: Don Camillo (1952); il ritorno di Don Camillo (1953); Don Camillo e l'Onorevole Peppone (1955); Don Camillo monsignore …, ma non
troppo (1961); il compagno Don Camillo (1965).
Un sesto film, "Don Camillo e i giovani d'oggi", non è stato mai completato per una malattia del protagonista
Fernandel, che, costretto a tornare in Francia, vi morirà il 26 febbraio 1971, a 68 anni.
Fernandel ha interpretato il ruolo di Don Camillo magistralmente. Nato a Marsiglia l'8 maggio 1903, figlio di
un cantante di caffè-concerto, esordì sul palcoscenico insieme al padre già all'età di cinque anni. Mentre conduceva una vita normalissima, svolgendo il lavoro di impiegato a Marsiglia, fu convinto dallo scrittore e regista Marcel Spagnol a rientrare nell'attività artistica. Esordì come caratterista al Caffé Concerto, passando poi
all'operetta e infine al cinema,dove ottenne subito un gran successo di pubblico per il suo talento e per la sua
naturale e irresistibile vis comica.
Gino Cervi interpretò la parte di Peppone, che inizialmente non voleva fare perché politicamente liberale mentre il personaggio era un Sindaco comunista. Nacque a Bologna il 3 maggio del 1901, figlio di un giornalista
del quotidiano "Il Resto del Carlino", contrario all'idea che il figlio potesse intraprendere la carriera di attore.
Debuttò in teatro e solo successivamente si divise tra teatro e cinema divenendo con la serie di film su Don
Camillo per una quindicina d'anni attore conosciuto e amato dal grande pubblico cinematografico del dopo
guerra.
Dal 1964 fino al 1972 interpreta l'impareggiabile Commissario Maigret in televisione.
I primi due film su Don Camillo hanno avuto la regia di Julien Duvivier. Il terzo e il quarto di Carmine Gallone.
Infine Luigi Comencini è stato il regista del quinto film.
germoglio di una nuova forte alleanza. Hanno capito
che le lotte inutili e gli sguardi torvi non servivano altro che a coloro che da sempre si sono serviti del motto "Divide et impera" di coloro che hanno fatto del nostro paese terra di conquista economica ed imprenditoriale! Terra di interessi privati e di raccomandazioni! Terra per pochi!".
Rimasi a bocca aperta ... accennai ad un "ma ..." e fui
subito interrotto!! "Qui oggi..." aggiunse: "Si apre un
nuovo capitolo, qui oggi tutti insieme diciamo basta!
Perchè vogliamo ridare al nostro paese lo splendore
che esso ha perduto, vogliamo ridare a tutti i cittadini la speranza che tutto non sia vano e che ancora ci
potremo affacciare alla finestra per respirare quell'aria di mare mista all'odor di bosco che qualcuno vuole sostituire con asfalto e cemento! Qui oggi si è deciso di remare insieme contro questo fiume in piena
che vuole affogarci tutti! Qui oggi vogliamo garantire
un futuro per i nostri figli perchè crescano forti dei valori e delle idee... che ci spingono ancora a lottare, al
di là di ogni colore o appartenenza ideologica!".
Nel frattempo Peppone e Don Camillo avevano terminato, consegnato i documenti, e inforcato la loro bicicletta... Li seguii con lo sguardo e vidi che tentavano una sorta di gara a chi pedalasse più veloce ..., ma
alla fine li vidi pedalare fianco a fianco con un sorriso sornione.
Mi venne spontaneo un augurio!!
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SOMMARIO
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Archeologia fantastica
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Alla ricerca del Portico
Sly Foureyes al Portico
Dalle “Memorie” di Sly Foureyes
P
oco dopo il mio arrivo al Circeo1, mentre una
sera assistevo ad una passatella2 in un bar del
centro, seppi che tutti gli stranieri presenti in
paese, sotto pena di espulsione, dovevano munirsi immediatamente di un passaporto. Mentre i giocatori bestemmiavano i santi più rari e pellegrini - tra questi
"san Giosèfio", che prima non avevo mai udito nominare - e continui brindisi mandavano addirittura i bicchieri in frantumi, riuscii a capire che era necessario
dirigersi in "quell'Ufficio là sopra": così disse un tale,
che mi parve, a dir la verità, un po' ubriaco. "È meglio
che parli più chiaro" lo ammonii, specificando che l'allusione era per me del tutto oscura. "Sono arrivato da
pochi giorni e qua non conosco3 " soggiunsi. "Vai
sempre dritto, poi a destra," ribatté "e poi chiedi del
Portico: aprono il primo di ogni mese dispari, dalle otto alle nove". "Ma è il Comune o sono privati?" domandai. Il mio interlocutore taceva. "Ah, ho capito:"
dico, lasciando correre e facendogli con la mano il segno di quando si svolta ad una curva "vuoi dire là, dove poi, salendo, la strada finisce e comincia la discesa. O sbaglio?"4. "Sì, proprio là" dice. Poiché era il 31
ottobre, bisognava che mi organizzassi per la mattina seguente.
Mi svegliai prestissimo e scrutai, prima dell'alba, la cima del promontorio allo scopo di individuare la probabile sede del Portico (si veda, qui nella pagina, la
foto del sito, da me scattata quella mattina)5. Lassù
la selva era una coltre compatta e impenetrabile, ma
non mi persi d'animo: poteva ben essere che l'ufficio
passaporti si aprisse in una vallata più discosta, magari con vista sul mare. Senza perdere altro tempo erano quasi le sei e mezza - abbordai di gran lena il
pendio, aprendomi la strada con due strumenti locali
dai nomi inquietanti: la roncha e il suricchio6. Dopo
un'ora passata a sfrondare tra i rovi a destra e a manca sotto gli alberi verdissimi che, mentre avanzavo, parevano di fusto sempre più alto, vidi ad un tratto che
le loro chiome digradavano, quasi volontariamente
curvandosi, su un'ampia radura erbosa. Il Portico,
quella mattina d'aria limpida e marina, sorretto dal peristilio di colonne solide e lucenti, era, in effetti, assolutamente degno del nome che gli avevano affibbiato. Mi diedi una rassettata agli abiti e, fattomi coraggio, mi avvicinai.
A ben vedere, l'agile colonnato aggettava con le estremità delle sue due ali di pietra semicircolari su una
porticina scura, che immetteva in un edificio - databile alla fine del XIII secolo, non più tardi - sormontato
da una torre a quattro piani, più alta di quella dei Templari giù in paese (si veda la foto da me scattata quella mattina, dove si noti l'impressionante somiglianza
con la torre della Cattedrale di Priverno7). C'era già una
fila di almeno dieci persone, tutte, evidentemente, in
attesa del passaporto. Mi accodai senza dire una parola e di quelli che mi precedevano nessuno si girò per
salutarmi. Intanto, nel buio pesto di quel miserabile
uscio, formato da un arco a tutto sesto alto non più
di un metro e mezzo e largo anche meno, erano evidentemente in corso le prove delle fotografie per il rilascio dei documenti. "Addrizza quel c.... di flash!" urlò una voce autoritaria "Ecco, hai compreso finalmente! ci voleva tanto?". E dopo un attimo proseguì: "Comincia a chiamare, perché stamattina ho un impegno
e alle otto e mezza chiudiamo i battenti".
"Avanti il primo" disse una voce, certo quella del tecnico addetto allo scatto delle fotografie. "Avanti il secondo" disse la stessa voce, dopo nemmeno un minuto. A
parte l'incredibile rapidità, era chiaro che il primo utente non era più uscito, dunque doveva essere ancora lì
dentro. Feci d'istinto due passi indietro, ma urtai contro una vecchietta appena arrivata, che mi tranquillizzò
con una voce dall'accento indefinibile: "Quando hanno
fatto, escono dall'altra parte" commentò "e se ne vanno giù, non si preoccupi". Feci appena in tempo a girarmi di nuovo in direzione di quella porticina, che dovetti constatare con orrore che era giunto addirittura il
mio turno. "E vada, vada, su!" mi spingeva la vecchia
"Vuole continuare a vivere qui come un clandestino?
Quale altra terra l'accoglierà?". Scartai di lato e con un
guizzo quasi felino le fui esattamente alle spalle. Benché noialtri Americani alle volte non abbiamo molta confidenza con il pallone, caricai il destro e, mentre tra i
labbruzzi circondati da baffetti diafani borbottava e bofonchiava ancora qualcosa sull'utilità di un passaporto
per il Circeo, le domandai come faceva a sapere tutte
quelle cose: la pedata che seguì, scusino per la sincerità, fu tale da spedirla direttamente in rete. Avrei potuto svignarmela alla grande, ma la curiosità e insieme
la necessità vinsero ogni mia più ragionevole resistenza. "Avanti il prossimo, perché tra cinque minuti il Presidente deve andare
via" ripeté dall'interno la solita voce.
Mentre scendevo i gradini di legno
scricchiolanti di una scaluccia, vidi in
fondo un piccolo antro illuminato da
una candela. Il Presidente, un pachiderma intronato sotto una scrivania
che gli stava più stretta dell'abito bianco che indossava, fumava un sigaro e
teneva i gomiti puntati tra vari timbri
e scartoffie. L'aiutante, che gli stava
vicino seduto su un seggiolino di paglia, mi fece cenno di avvicinarmi. Mi
aspettavo almeno qualche domanda,
ma il Presidente diede immediatamente l'ordine di scattare: il flash folgorò alle mie spalle investendomi tutta la parte superiore del corpo. Mentre mi domandavo che cavolo di sen-
Torre della Cattedrale di Priverno
so avesse scattare una foto che mi ritraeva da dietro,
dunque per la nuca e non per il viso, vidi che il Presidente - e ignoro quale diavoleria gli consentisse
un'operazione tanto rapida - incollava già la mia minuscola fotografia8 sul passaporto imprimendovi intorno una raffica di timbri e di visti. "Può andare" disse con voce grave e imponente e mi consegnò il documento "e mi consenta di presentarLe, a nome di tutta la Comunità del Circeo, le mie più vive congratulazioni". "Là, sempre dritto e poi a sinistra" precisò l'aiutante. In effetti a poco più di dieci metri, superati i penetrali di quello strano edificio, un'altra porticina riconduceva alla luce del giorno.
Uscito finalmente dal Portico, contemplai il mio passaporto. "Mah!" pensai, mentre scendevo in direzione del bar per vedere se i giocatori di passatella fossero già in azione così di buon'ora. "Da noi in America non è così" pensai "e mi piace questo rispetto della privacy degli Italiani"*. ■
1
Si veda anche Sly Foureyes al Circeo, «Il Centro Storico», 21
(2006), p. 4.
2
Si tratta del celebre e antico gioco tra bevitori di vino.
3
Si noti l’uso del verbo «conoscere».
4
Ignoro le ragioni di questa insolita oscurità nelle parole del
Foureyes.
5
Il lettore tenga presente che ci troviamo qui probabilmente
in presenza di un’altra delle bizzarre trovate del prof. Sly Foureyes: la foto infatti è chiaramente scattata nel pomeriggio di
un giorno di pioggia e nebbia e, quel che è peggio, da una
montagna lontana dal promontorio del Circeo, che appare in
fondo (soffuso, tra l’altro, di un misterioso chiarore).
6
Genere di falcetti adoperati nei lavori campestri.
7
Si veda la nota 5.
8
Può essere un errore di memoria del Foureyes, perché in
Italia all’inizio degli anni Settanta del Novecento macchine
fotografiche istantanee di quel genere non erano certamente in uso.
* Non è stato facile tradurre in italiano questa pièce del Foureyes: il linguaggio è fortemente gergale e ho avuto in generale l’impressione che l’autore intendesse trasmettere, tra
le righe, qualche messaggio cifrato. S. P.
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CE T O TOR C D
SAN FEL CE C
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Cultura
A
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Un rapporto della Luiss sulle élite del Paese
Classe dirigente nazionale e Classe dirigente locale
Dall’indagine emerge l’esigenza di considerare la vitalità del nuovo attraverso le minoranze
più partecipative e dinamiche della società civile
O
4) la valorizzazione della “formazione sul camgni paese – ed ogni area locale di un
po” nei processi di selezione e di preparaziopaese - ha bisogno di generare in
ne della classe dirigente, con la sottolineatura
continuazione nuova classe dirigente,
dell’importanza nell’affiancamento sul lavoro
intesa come gruppi che oltre ad esercitare il po(in grandi aziende, a fianco di altra classe diritere avvertono anche la responsabilità dell’ingente più matura o all’estero), rispetto alla forteresse collettivo e non solo quello personale,
mazione scolastica e universitaria canoniche;
della propria categoria, della propria azienda,
5) un rapporto ambivalente che la classe diridel proprio partito.
gente ha con se stessa, vista l’esistenza, come
Aumentare la consapevolezza dei processi che
mostra l’indagine, di un sentimento di vicinanstanno dietro i circuiti di selezione e di formaza, ma non di identificazione piena con la claszione della classe dirigente è stato l’obiettivo
se dirigente complessiva. Con una molteplicità
di un Rapporto che ha preso forma per la pridi ragioni che vanno dalla sensazione che “i
ma volta in Italia, in relazione anche alla scargiochi si fanno altrove” (in un percorso fatto più
sità di elaborazioni scientifiche sul tema.
di obbedienza che di responsabilità), alla perSi è proceduto secondo una logica di analisi incezione che gli oneri derivanti dall’essere clascrociata che ha toccato, uno dopo l’altro, i sese dirigente facciano capo sempre a qualcun alguenti argomenti: la precisazione del concetto
tro e non a se stessi.
stesso di classe dirigente; il richiamo della proIl percorso indicato dal Rapporto Luiss per cogressiva estinzione dei tradizionali centri di forstruire – a tutti i livelli - un circuito di generamazione della classe dirigente; il disegno di più
zione di Classe Dirigente indica, prioritaria“mappe” destinate a delimitarne in chiave
mente, alcuni ambiti di impegno:
quantitativa la dimensione; l’analisi della per- creare un linguaggio comune: interpretando
cezione della popolazione; l’analisi della persoprattutto il Paese reale – e le sue aree locezione della stessa classe dirigente.
cali - guardando alla vitalità del nuovo e delIl Rapporto rappresenta – come accennavo le minoranze più dinamiche emergenti (città,
uno strumento pressoché unico, per l’ampiezterritori, imprese, gruppi professionali);
za e completezza delle indagini compiute l’o- coltivare “cenacoli”: per cogliere i fermenti
riginalità e la novità delle stesse, le modalità
nuovi che nascono e per diffondere nuova culRapporto Luiss
della predisposizione condotta in pool da più
tura di classe dirigente, basata sull’attenziouniversità e da centri di ricerca e il forte taglio
ne per l’interesse collettivo e al cui interno si
empirico dato al lavoro.
predisposizione di una “mappatura” su più livelli;
confrontino la classe dirigente attuale e
A caratterizzarlo è soprattutto la ricerca dei meccani2) il rischio del formarsi di ceti ristretti anziché di una
quella futura, in un ricambio fisiologico;
smi in grado di attivare un circuito di generazione di
nuova classe dirigente coesa, come risultato di una
- lavorare sulle fratture: per recuperare la dimensioclasse dirigente, per rispondere al progressivo logoprogressiva “liquidità” della vita collettiva, al cui inne del merito, che implica una saldatura tra goverramento del ciclo di produzione delle nostre élite.
terno si possono formare dei gruppi di cooptazione
nanti e governati, dirigenza e intendenza, professoIl primo snodo messo in luce dal Rapporto è la neprivilegiati;
ri e studenti (e soprattutto famiglie), al fine di agcessità di uscire dal generico e dal circolo vizioso del
3) la divaricazione tra caratteristiche ideali e carattegirare le logiche di cooptazione da ceti ristretti e
ricambio continuato, mettendo in atto uno sforzo
ristiche reali della classe dirigente, secondo un’opisciogliere l’iceberg della mobilità sociale bloccata.
straordinario e corale in cui nessuno può chiamarsi
nione condivisa dalla popolazione e dalla stessa clas- fare esercizio di generosità: pensando cioè a lungo
fuori dal problema nel proprio settore di appartese dirigente intervistata. Col risultato di far rilevare la
termine, accettando di lavorare per la propria stesnenza (con il coinvolgimento cioè di tutta la filiera delpresenza di una “società delle conoscenze” più che
sa potenziale sostituzione e declinando quindi l’inle posizioni di responsabilità, da quelle più elevate a
di una “società della conoscenza”, forse troppo evoteresse generale rispetto al proprio interesse partiquelle intermedie).
cata, ma poco praticata sul piano del merito riconocolare. ■
Ciò che richiede un’assunzione collettiva di almeno tre
sciuto effettivamente;
responsabilità: quella di creare nuova élite da parte
della classe dirigente esistente; di allargare la prospettiva al di là del solo ambito politico; e di interpretare i bisogni della società e del proprio stesso ruoDall’indagine e dall’analisi qui appena illustrate, emerge chiara un’esigenlo.
A fare “buona” classe dirigente concorrono, in partiza, se si guarda soprattutto ai contesti di sviluppo locale: quella di dover
colare, tre dimensioni interrelate: la professionalità,
cioè le competenze tecniche e le capacità gestionali
considerare in mancanza di ricambio - la vitalità del nuovo che si muove
più appropriate; l’esistenza di un apparato di regole
sotto i nostri occhi attraverso le minoranze più partecipative e dinamiche
che assicuri alla dirigenza la possibilità di esercitare
le funzioni affidategli; la condivisione di un patrimodella società civile, che operano in strade nuove e che hanno bisogno di
nio di valori comuni entro i quali si iscrive la missioveder riconosciuta e valorizzata la loro azione di traino per l’intero sistene specifica del dirigente.
In questo quadro, le tappe interpretative fondamenma. Ciò affinché possano nascere nuove opportunità per tutti i cittadini e
tali del Rapporto Luiss sulle Classi dirigenti sono cinque:
non solo per una parte di essi.
1) la difficoltà di delimitare i confini quantitativi delÈ un’esigenza che tutti i contesti locali dovrebbero fare propria.
la classe dirigente, come mostrano le risultanze dell’indagine sulla popolazione e quelle dell’indagine sul
campione di classe dirigente, tanto da suggerire la
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Editoriale - Lettere
segue dalla prima
Felix qui potuit rerum conoscere causas
Felice chi può conoscere le cause delle cose
di ALESSANDRO CRESTI
Primo: costui non aveva alcun titolo per intervenire.
Secondo: chi lo ha chiamato e perché?
Terzo: è evidente che si trattasse di voti concordati ed
è chiaro da parte di chi.
In un’Italia dove si registra ovunque un grande cambiamento nel mondo della politica e una tendenza a non
seguire più la logica dei partiti, a San Felice Circeo gli
Amministratori sono di Forza Italia, sempre quelli, inamovibili, resistono: amministrano debiti e resistono, accumulano perdite e resistono, commettono errori e resistono, non hanno più programmi né idee e resistono.
Quando hanno avuto successo, se lo hanno avuto, sono stati lodati, quando hanno sbagliato nessuno si è
permesso di torcere loro un dito: numerose e gravissime questioni sono state denunciate alla Procura della
Repubblica e lì giacciono da tempo dimenticate, perse
o accantonate per sempre.
Questa compagine ha un potere enorme, dispone di
consistenti somme di denaro, dispensa numerosi incarichi, sfugge a qualsiasi controllo ed è, come ho già detto, inamovibile. La carica è vitalizia, ancora non hanno
stabilito che sia anche ereditaria, ma non è da escludere
che ci stiano pensando.
Questo gruppo ha di solito accresciuto la propria potenza con notizie sempre in positivo, ma il quadro è diverso e le cose non stanno così. La realtà circostante è
profondamente cambiata, il malcontento sta emergendo in modo forte, le trasformazioni auspicate e indispensabili per una ripresa del Paese non sono state realizzate e neanche programmate. Così si costruisce un impero di macerie, elargendo favori in tutte le direzioni,
forse con la protezione di amici ben collocati e con il
pensiero sempre al consolidamento e alla conferma delle poltrone.
Il nuovo Sindaco è Vincenzo Cerasoli: non si sa bene di
cosa sia portatore in esperienza, conoscenza e capacità socio-culturali utili allo sviluppo di San Felice Circeo,
sorvolando sulle sue vicende giudiziarie.
“Un Comune per Amico”, la lista voluta e sostenuta dal-
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l’Associazione Culturale “Il Centro storico”, ha ottenuto
1757 voti, che, per essere una lista civica fatta di persone nuove, tranne il capolista, non è poco anche perché un risultato è stato comunque ottenuto: cinque consiglieri eletti e tra loro alcuni dotati di preparazione e
competenza notevoli, che potranno controllare movi-
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menti e atti del potere.
Certo, per l’impegno profuso prima e durante la campagna elettorale, abbiamo, forse presuntuosamente,
sperato in qualcosa di più. E la speranza non si basava
sulla semplice velleità di raggiungere la vittoria, ma da
parte di tutti sulla consapevolezza di un programma serio, su un forte legame affettivo al territorio, e sulla determinazione a voler tentare di ripristinare legalità e trasparenza al Comune di San Felice Circeo.
La lista “Un Comune per Amico” è costituita da persone riunite per difendere le convinzioni calpestate e i principi disconosciuti. Persone che vogliono recuperare la
legalità e il corretto funzionamento dell’Amministrazio-
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Caro Direttore,
chiedo a Lei, ma ritengo che non avrò risposta "quale storico dell'arte e quale architetto con specifiche
competenze per il recupero dei Centri storici hanno
stabilito di collocare una macina e due piante di olivo nella piazza principale del Paese?"
Grazie per la disponibilità
aa
Centro storico
Piazza Vittorio Veneto
Caro Direttore,
avevo notato con meraviglia la nuova fontana in piazza Vittorio Veneto, ma mi ero tenuta per me il giudizio totalmente negativo, perché non sono competente. Invece la sera del 26 maggio scorso, trovandomi
al bar Centrale, ho assistito e ascoltato il commento
di un turista abituale che, rivolgendosi ad un consigliere comunale che conosco, ha affermato: "quella
cosa orribile in piazza sicuramente determinerà un forte calo di voti per l'Amministrazione in carica. Se non
siete in grado di fare certe strutture, dovreste informarvi da persone competenti". Come Lei sa il calo di
voti non c'è stato, ma io mi sono sentita confortata
dal giudizio di un esperto, identico al mio.
)
Caro Direttore,
trascorro i fine settimana a San Felice Circeo e precisa-
ne, sollecitando soprattutto la responsabilità individuale dei cittadini. Sì perché i cittadini sono gli abitanti della stessa città, nel nostro caso dello stesso Paese, che
hanno diritti e doveri di cittadinanza, rappresentati dalle norme che tutti sono tenuti a rispettare e tutti hanno
titolo di formulare. Quindi, proprio perché ci rivolgiamo
a tutti, il coinvolgimento in questo nostro progetto è trasversale ad ogni schieramento.
La nostra era una proposta difficile, ma corretta e pulita, sostenuta con tantissimo entusiasmo e altrettanto coraggio, senza alcuna analoga esperienza precedente e
soprattutto con l’illusione che questi onorevoli sentimenti fossero da soli sufficienti a combattere e contrastare un sistema di propaganda elettorale violento e
scorretto, sistema però consolidato e vincente a San Felice Circeo.
Alla maggioranza dei sanfeliciani, comunque, tutte queste belle cose sembrano non importare nulla e quindi
mi vedo costretto a ripetere quella brutta opinione già
più volte espressa: “ai due terzi dei cittadini di questo
Comune interessa esclusivamente tutelare se stessi, assicurandosi aiuti e favoritismi, tutto il resto non conta e
si può andare a far friggere”.
Verrebbe allora da chiedersi: vale la pena di insistere?
Ci abbiamo anche brevemente pensato, ma subito tutti
insieme abbiamo invece deciso di continuare, appoggiando e sostenendo dall’esterno i nostri cinque Consiglieri.
Chissà, ci siamo detti, se con carte inequivocabili in mano non si riesca a convincere i sanfeliciani così restii a
cambiare rotta?
In conclusione, dopo questa esperienza per me faticosa ma appassionante, che mi ha consentito di conoscere
anche gente preparata e disinteressata a coltivare ambizioni di vario genere, almeno in modo scorretto, pur
rammaricato per non essere riuscito, insieme ai compagni di percorso che hanno lavorato tanto, a fare apprezzare la validità e la correttezza del nostro progetto, sono determinato, insieme a tutti gli altri, ad andare avanti ancora più tenacemente di prima, perché proprio questa occasione delle votazioni ha confermato il
tipo di gestione condotta dai vincitori.
mente al Centro Storico. Mi sembra di capire che ormai
la piazza non sarà più percorribile dalle macchine, ma
l'attuale percorso guidato da due semafori, che alternativamente consentono l'entrata e l'uscita dal Paese,
è assurdo. Costringe a manovre complicate, durando
poco il verde non consente di completare il tratto in tempo così che spesso le macchine si incrociano e creano
intasamenti difficili da districare e infine causa inquinamento e rumore in piazza Dante per le macchine ferme quando il semaforo è rosso. E ancora non è iniziato il periodo delle vacanze!
n.d.r.
Essendo stata confermata la precedente Amministrazione alle recenti elezioni, penso che non ci saranno risposte né soluzioni.
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Il Fatto
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L’avventura della lista “Un Comune per Amico”
“Eccezzziunale veramente”
Un’esperienza che rimarrà negli annali di San Felice Circeo
pall, possiamo fare anche un goppe!" (Siamo forti! Siamo potenti! E se vogliamo,
possiamo fare anche un golpe!). Così urlava Diego Abatantuono, nei panni di capo degli ultras, mentre arringava un gruppo di supporters milanisti nel film: Eccezzziunale veramente. E l'immagine non può non tornare alla mente per commentare ironicamente la mazzata elettorale rimediata dalla Lista Civica "Un Comune
per Amico" nella tornata amministrativa che si è tenuta al Circeo il 27 e 28 maggio. Chi ha la bontà di leggere questa rubrica sa che, spesso, ci piace fare accostamenti prendendo spunto dalla cinematografia e si
domanderà se - fra tanti esempi - non se ne poteva scegliere uno meno dissacrante; ma noi pensiamo che
oggi sia necessario graffiare e che un po' di satira risulti più stimolante. E Dio solo sa se, in questo frangente, chi ha perso le elezioni non ha bisogno di sollecitazioni! Inoltre, il personaggio di Abatantuono ci
ispira di più perché offre proprio l'idea di cosa può accadere a chi crede fortemente, diremmo quasi fideisticamente, nella propria idea, qualunque essa sia.; infatti,
il concetto che un gruppetto di ultras possa seriamente "fare anche un goppe" è impensabile, ed altrettanto incredibile era l'avventura che avrebbe dovuto portare "Un Comune per Amico" ad affondare la corazzata-Schiboni sfidandola in mare aperto; soprattutto senza neppure essere supportati dalla viuuuleeenza necessaria. La storia della nostra Marina Militare è ricca
di imprese che hanno portato alla distruzione di imponenti navi nemiche, ma spesso, in quei casi, si è fatto
ricorso all'uso di mezzi corsari (MAS, Maiali Sottomarini, Incursori) oltre che all'ardimento dei Marinai. Nel no-
segue dalla pag. 2
L’Associazione
“Il Fortino”
zione della Biblioteca comunale. A tale scopo il Comune aveva ricevuto dal Provveditorato agli Studi e
della Regione Lazio il patrimonio librario e i sussidi didattici degli estinti Centri Sociali di Educazione Permanente di San Felice, di Borgo Montenero e del Centro di Lettura di Colonia Elena. La nostra Associazione si accorse che tale patrimonio giaceva abbandonato
fra le immondizie, in locali fatiscenti. “Il Fortino” offrì più volte la sua volontaria opera gratuita per il recupero dei libri abbandonati. La richiesta della fondazione ufficiale di una Biblioteca non fu presa in considerazione e allora l’Associazione trasformò una ex
cantina, convenientemente restaurata, in una piccola
biblioteca aperta al pubblico. Numerosi furono i donatori di testi, anche importanti, fra i quali l’intera collezione delle pubblicazioni di “Quaternaria”, del Professor Alberto Carlo Blanc, donataci dalla moglie Elena Aguet, poco prima che anch’essa morisse. Tale collezione fu poi trasmessa alla fondazione Zei. In pochissimo tempo furono riempiti tutti gli scaffali della
nostra biblioteca “Lo Spazio” e fummo costretti ad avviare un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione comunale affinché istituisse una vera Biblioteca. Oggi San Felice Circeo ha una sua Biblioteca Comunale, nella quale è confluita una parte dei libri da
noi raccolti. Altri li donammo alle scuole e alla par-
stro caso, invece, l'unica arma impiegata è stata quella del coraggio, un coraggio che è sfociato in nobili gesta e in un sacrificio finale che non solo non hanno portato alla vittoria, ma ad una rovinosa disfatta. Comunque, al di là di ogni retorica, molti dei candidati hanno
dato lezione di un senso civico davvero inusitato da
queste parti: essi potevano tranquillamente starsene a
casa, soprattutto dopo che alcune rinunce avevano indicato un cammino decisamente in salita per la Lista Civica; e certamente questa esperienza rimarrà negli annali della nostra città. Però, accanto a
qualche mossa azzeccata, abbiamo assistito talvolta ad azioni consone più a Giovani Marmotte che
a combattenti politici; soprattutto, abbiamo constatato la mancanza del carisma di un leader che
ha lasciato ai suoi destrieri troppa briglia sciolta
mentre, da parte sua, ha scelto di affidarsi solo alla propria fama. Commettendo, con questo, il tragico errore di credere ancora una volta a quel popolo che, nuovamente, lo ha tradito nonostante tutto quello che ha ricevuto da lui (ma di questi esempi è ricca la storia). Ci dicono che la sera prima della presentazione della Lista, sia stata proposta in
extremis una soluzione spregiudicata e, probabilmente, poco corretta ma potenzialmente vincente.
E che la stessa sia stata respinta perché, si è detto: "Perderemmo di credibilità!". Bene: ora che la
credibilità è salva e le elezioni sono perse, potrebbe partire un dibattito sulla etica politica applicata ad un territorio come quello del Circeo... La
domanda d'obbligo adesso è: cosa succederà?
L'opposizione che si è venuta a formare sarà in grado di svolgere la sua opera di controllo? Diremmo
di sì, anche perché accanto alla assenza di pedine che
certamente fino ad oggi hanno svolto un'opera asfissiante nei confronti della maggioranza, dobbiamo annoverare qualche new entry tecnicamente valida o dotata di quell'entusiasmo da neofita che non guasta mai.
Oh, scusate, presi dalle vicende di quella Lista per la
quale, come avrete capito, abbiamo fatto il tifo, ci siamo dimenticati del vincitore o, se preferite, dei vincitori e non abbiamo
detto cosa ne
pensiamo di Vincenzo Cerasoli
sindaco di San
Felice.
Mah! Ci viene in
mente solo un
film:
rocchia.
In occasione del Carnevale, ci furono anche nostre rappresentazioni di piazza con le quali, tramite la satira, si prendevano di mira gli amministratori comunali, denunciando la loro noncuranza nei riguardi della
“cosa pubblica”. Queste burle di carnevale assumevano un aspetto ancora più significativo, perché vedevano impegnati tantissimi giovani del paese che assolvevano con passione e tenacia tutti i compiti loro
assegnati: sceneggiatori, elettricisti, tecnici del suono, attori etc…
Non mancò neanche un sostegno politico ad una lista
civica denominata proprio gli “Amici del Fortino” che
incontrò il consenso di un buon numero di elettori, ma
non riuscì a determinare quel cambiamento che si sarebbe desiderato. Questo fatto ci costrinse a una franca riflessione: quale ruolo poteva ormai avere un’Associazione come la nostra? Si era proposta di sensi-
re sempre per la difesa del bene della collettività e non
per, o contro, i singoli. L’amarezza e la delusione hanno piano piano spento “Il Fortino”. Possiamo augurarci, oggi, che in qualche modo, quello spirito attento e fattivo de “Il Fortino” possa risorgere dalle sue
ceneri, come la mitica Fenice, con l’Associazione “Il
Centro Storico”? ■
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iam fotti! Siam putenti! E si ci pass pe' 'i
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ovunque sia, ci
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bilizzare la gente contro gli attacchi al patrimonio pubblico, ma le stesse autorità preposte alla sua tutela
non ci avevano mai facilitato il compito e, anzi, in situazioni scomode ci avevano piuttosto strumentalizzato, attribuendoci addirittura interventi contro abusi
di privati. Non abbiamo invece mai proceduto in questo senso, perché la nostra azione si proponeva di agi-
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La pasta magica
C'era una volta un panificio il cui capo era un signore
sposato con due figli. Lui era molto povero, ma anche molto gentile. Un giorno tutti decisero di andare a fare una gita: Carla ,Carlo e i due figli Valeria e
Valerio. Portarono un piatto di pasta per ognuno e
del pane fatto da loro il giorno prima.
Dopo aver fatto un'esplorazione del posto, si misero tutti a mangiare, tranne Valeria che non aveva fame. Durante il pranzo incontrarono un mago pazzo
che aveva molta fame e così gli diedero la porzione
di Valeria. Il mago per ringraziarli regalò loro una
boccetta e disse che in futuro sarebbe tornata utile.
Quando tornarono a casa non sapendo cosa fosse
e a che cosa servisse, misero la boccetta sul davan-
zale in cucina, ma dopo pochi giorni se ne dimenticarono. Una mattina, Carla la mamma, vide un gatto
nella cella frigorifera, prese una scopa e tentò di cacciarlo via, ma con il manico della scopa fece cadere
la boccetta la quale andò a finire sulla farina. Carla
non si preoccupò delle stelline che uscivano dal sacco di farina. Durante il pomeriggio presero quella farina e incominciarono a lavorarla, la impastarono, la
tagliarono a fette e fecero la pasta.
Dopo poche ore si accorsero che la pasta era più gialla del solito e che splendeva. Stupiti si accorsero che
la pasta era d'oro e così felici fecero festa e ringraziarono il mago.
Tutti insieme andarono dal re di quel regno e gli regalarono la pasta d'oro. In cambio ricevettero tanti
soldi, così costruirono una nuova casa, un nuovo panificio con nuovi e moderni macchinari.
Dopo due anni Carla e Carlo ebbero due gemelli di
nome Alessandra e Alessandro e così vissero tutti felici e contenti.
Filastrocca sui cereali
Se il Grano
Mi passa per la mano,
Lo metto in mezzo
A un fiume d'Orzo.
E se dopo un Miglio
Lo metto vicino a un coniglio,
Lui si butta nel canale
Dove ho preso un sacco di Segale.
Ma, sul vialetto ho incontrato un turco
Che sgranocchiava il Grano turco,
E con tanta pena
ho mangiato una ciambella d'Avena.
Poco più in là c'era uno scultore
che nel legno inciso,
Incolla del riso.
E con un occhio di arcobaleno
Ho fatto il Grano Saraceno.
Volontariato ad Ostia
Il 26 Aprile del 1986, nelle vicinanze della città di Chernobyl, scoppiò il reattore numero 4 della centrale nucleare, sprigionando miliardi di radiazioni nocive. Su 300 persone ricoverate immediatamente, 31 morirono. L'esplosione
sollevò una nube di materiali radioattivi che giunse in tante nazioni, tra queste la Bielorussia.
Le conseguenze furono gravi soprattutto per i bambini. A distanza di qualche
anno si è scoperto che trascorrendo almeno l'estate fuori dai territori contaminati, le persone possono evitare questi effetti. Da qualche anno è nato un
progetto chiamato "Humus" che consiste nel far adottare per qualche mese i
ragazzi bielorussi alle famiglie italiane per trascorrere l'estate, andando a mare e respirando aria "pulita".
Ovviamente sono troppi perché tutti trovino una collocazione e perciò sono
nati alcuni centri d'accoglienza dove i bimbi possono soggiornare gratuitamente. L'Istituto Comprensivo "L. Da Vinci", da diversi anni ormai, ha avviato
un progetto chiamato "Adolescenza" che consiste nel "lavorare" sulla solidarietà. Il giorno lunedì 14 Maggio i ragazzi partecipanti al progetto ed altri, appartenenti alla classe 2° A, le professoresse Mari Stefania, Quinto Simona e
i genitori di alcuni ragazzi, sono andati nella città di Ostia. Lì è nato uno stabilimento balneare chiamato "L'arca " perché, come l'arca di Noè raccolse tutte le specie senza alcuna distinzione, così fanno anche loro. Durante l'estate
ospita molti bambini soprattutto bielorussi.
Martina racconta: "Siamo arrivati verso le 10.00 grondanti di sudore, visti i
40°c del pullman. Siamo scesi da una scaletta e davanti a noi a sinistra un
miraggio. un FRESCO chioschetto! La sabbia era color oro ma purtroppo a sinistra si intravedevano ammassi di erba secca e, cosa più brutta, nell'area dedicata ai giochi c'era un'infinità di mozziconi di sigarette e nel campo da calcio c'erano addirittura cespugli d'erba e ogni genere di rifiuti. Nella folla studentesca si è distinta una voce che ha detto: "Di sicuro non ci annoieremo."e
poi una risata collettiva. Ad accoglierci calorosamente sotto il chiosco erano
pronti Andrea ed Elisa, due operatori molto giovani e con una grande forza
di volontà. Si sono presentati, ci hanno dato alcune informazioni sul posto e
soprattutto ci hanno trasmesso, con le parole, una grande carica. Intanto sorseggiavamo un succo fresco. Seduti sulle sedie si vedevano solo volti interessati e con una grande voglia di aiutare, di rendersi utili. Terminato il dis-
corso ci hanno diviso nei seguenti gruppi:1° raccogliere l'erba secca,metterla dentro dei sacchi e caricarla su di un camion. 2° lavare tavoli e sedie
e spazzare alcune cabine. 3° sradicare l'erbaccia dalla zona giochi e, armati
di retini, raccogliere le cicche e i rifiuti. 4° le persone più forti e i genitori
dovevano trasportare pesanti tavoli di legno e panche sotto un tendone in mezzo alla spiaggia(la zona pranzo). 5° svuotare delle stanze dai rispettivi lettini, pulirli e incolonnarli fuori.
Appena fatti i gruppi, senza esitazioni ci siamo messi all'opera.
Abbiamo indossato i costumi e preso gli attrezzi necessari. Ogni tanto passava Elisa, con gli occhi quasi lucidi. era emozionata a vedere tutti noi lavorare senza tregua,stremati.. a soli 12-13 anni. I ragazzi tacevano, ma portando
i pesanti tavoli di legno, dal loro viso lasciavano trapelare la stanchezza e la
fatica.
Anche gli altri lavori erano altrettanto faticosi, ma nessuno di noi aveva l'intenzione di mollare, perchè sapevamo che le nostre fatiche non sarebbero andate perse, anzi, avrebbero dato un grande aiuto e salvato tante vite.
Ad aiutarci c'era addirittura un bimbo di 5 anni, Giorgio, fratello di una di noi,
che nel suo piccolo ci ha aiutato molto. Erano le 12.40 quando Elisa ci ha detto di smettere, nonostante noi non volessimo. Abbiamo consumato al fresco
i nostri panini, ritrovando allegri sorrisi, mentre i genitori e le professoresse
si stuzzicavano con battute sul lavoro svolto. Abbiamo perfino trovato un momento per sfidarci a biliardino e lasciarci alle spalle la stanchezza della mattinata. Verso le prime ore pomeridiane ci siamo raggruppati sotto il chiosco
per il discorso finale con Andrea ed Elisa.
Ha parlato soprattutto lei, ribadendo più volte il suo stupore. Continuava a ripetere che non credeva che potessimo dare tutto quell'aiuto e che anche se
il lavoro era incompleto, nei giorni a seguire sarebbero venuti altri volontari
a terminarlo. Abbiamo ringraziato e siamo saliti sul pullman. Durante il viaggio eravamo stranamente silenziosi non solo per la stanchezza, ma anche
perché ognuno di noi rifletteva sul senso dell'esperienza: non c'era nessuno che si fosse pentito.
Questa è la prova che la nuova generazione non è composta da ragazzi insensibili come molti pensano.
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ISTITUTO
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e dagli studenti di elementari e medie
erienze vissute
ri, racconti di fantasia e poesie
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Gioco sport in armonia
Nel mese di gennaio, dopo le vacanze di Natale, noi della quinta del plesso "Blanc" abbiamo iniziato a lavorare in modo intenso al progetto "Gioco sport in armonia".
Questo progetto riguarda gli sport praticati in Italia, mette in evidenza l'importanza di praticare sport e
prevede la collaborazione della Guardia di Finanza, della Marina Militare e dell'Istituto Nautico di Gaeta.
Proprio dopo le vacanze di Natale sono venuti a scuola alcuni membri delle Fiamme Gialle per far vedere
come si pratica lo sport del canottaggio attraverso delle attrezzature chiamate vogatori.
Siamo saliti sui vogatori quattro alla volta e quando è arrivato il mio turno mi sono emozionato molto. Dopo aver provato abbiamo visto un filmato su una lavagna luminosa che parlava degli atleti italiani alle olimpiadi impegnati nel canottaggio; ci siamo divertiti molto.
Il 2 febbraio siamo andati alla scuola di Colonia Elena par fare la stessa cosa che abbiamo fatto a scuola, ma in compagnia degli alunni delle quinte dei plessi "Cena" e "Capitanio". Dopo aver provato tutti, sono stati premiati i più bravi. Della nostra classe siamo stati premiati io, Filippo e Francesca.
L'11 aprile le nostre mamme ci hanno accompagnato a Colonia Elena con il pullman, insieme agli alunni
del "Cena" siamo andati a Sabaudia dove ci hanno raggiunto le quinte di Montenero con un altro pullman.
Arrivati al circolo canottieri della Guardia di Finanza, i membri delle Fiamme Gialle ci hanno salutato e ci
hanno portato al lago. Potevamo decidere di andare sulla canoa singola o su quella a coppia.
Io e Andrea S. siamo andati su quella a due posti e ci
siamo un po' spaventati; poi sono andato insieme a Michael, ed essendo la seconda volta che salivo sopra ad
una canoa non mi sono spaventato. Ci hanno fatto conoscere i campioni di canottaggio che ci hanno parlato di come sono diventati campioni. Con gli amici abbiamo fatto una partita a calcio, ma i nostri avversari
si sono arrabbiati perché avevamo troppa fortuna. Finita la partita ci siamo seduti sull'erba ad ascoltare come potevamo iniziare a praticare canottaggio e, a chi
era interessato, hanno dato un foglio con le informazioni necessarie. È stata un'esperienza stupenda.
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“Lo Sport per Noi è…”
Leggerezza, fantasia, allegria.
È stupore, colore, calore, che sta nel corpo
e nel cuore.
È magia ed allegria, come la fantasia che
non va più via.
È lavoro di gruppo, fiducia, amicizia,
allenamento e tanto divertimento.
È agilità e serietà, potenza e destrezza,
coordinazione e precisione.
È stare bene e fare meglio.
È tanto equilibrio (non solo fisico…) e
forza, chissà quanto allenamento per
diventare il campione del momento.
È per tutti, per i belli e per i brutti.
È fatica e impeto, bisogna stare attenti a non farlo diventare un pericolo.
Sembra facile, ma non lo è, ma diverte tanto anche da spettatore.
È un treno di dolore, fatica, impegno e tanta passione.
Sembra un sogno che non puoi realizzare,
vedere volteggiare, saltare e rotolare, ma ti fa venire voglia di provare.
Un po' di sport al giorno toglie il medico di torno.
Caro diario,
mercoledì in gita mi sono proprio divertita ed è
per questo che oggi sono qui con la penna in mano intenta a scriverti tutto ciò che mi è accaduto.
I nostri professori ci hanno raccomandato di essere in piazza a Montenero alle sei e quarantacinque e quindi mi sono svegliata alle sei.
Quando sono uscita di casa ho visto il cielo ed era
ancora buio e per un istante ho pensato di tornarmene a letto a dormire. Poi ho subito cambiato idea, perchè ho pensato a quanto mi sarei potuta divertire in pullman con i miei amici e con le
mie amiche.
Sono salita in macchina e mia madre mi ha accompagnata in piazza.
Lì ho subito visto Tatiana, una mia amica, e con
lei sono andata da Cristiano all'edicola perchè
Taty doveva comprarsi un giornaletto da leggere
durante il viaggio.
Dopo siamo tornate dalle nostre mamme e mentre Tatiana infilava la merenda nello zaino, questo si è rotto e tutta la roba che c'era dentro si è
sparsa per mezza piazza. Dopo ha cambiato zaino (fortunatamente ne aveva un altro in macchina) e in quel momento è arrivato il pullman.
Sono salita e mi sono messa vicino a Veronica,
un'altra mia amica, e dietro di noi c'erano Ylenia
e Tatiana.
In pullman ho ascoltato il lettore CD e ho anche
visto un film DVD che avevano messo e che parlava di auto.
Siamo arrivati a Roma dopo tre ore di viaggio, abbiamo preso gli zaini e ci siamo incamminati per
raggiungere il Teatro Sistina, uno dei teatri più famosi, e siamo entrati.
Eravamo lì per vedere "Le divertentissime novelle di Calandrino".
Durante lo spettacolo sono stata tutto il tempo a
ridere perchè era molto divertente.
Finito lo spettacolo siamo risaliti in pullman per
andare ad Aprilia 2 il centro commerciale.
Quando siamo arrivati ho comprato un cappello
rosa e un paio di orecchini per mia mamma .
Dopo, però, io e Veronica avevamo fame e siamo
andate a mangiare un pezzo di pizza margherita.
Circa un'oretta dopo, abbiamo incontrato Matteo
C. che non trovava più il suo giubbotto. Abbiamo
corso per tutto il centro commerciale per trovargli il giubbotto e finalmente, dopo un quarto d'ora, abbiamo incontrato Gianmarco, che lo aveva.
Alle quattro ci siamo ritrovati tutti fuori da Aprilia
2 per tornare a casa.
In pullman abbiamo riso e scherzato e dopo tre
quarti d'ora siamo tornati in piazza a Montenero.
Quella giornata è stata bellissima, ma un po'
stancante, anche se un'esperienza così la rifarei subito.
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Cultura
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Un’antica e importante villa residenziale del promontorio
La “Villa dei Quattro Venti” al Circeo
Potrebbe avervi soggiornato il triumviro M. Emilio Lepido
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ulla propaggine sud-orientale del monte Circeo,
lungo il pendio tra le località San Rocco ed “il Morrone”, emergono le sostruzioni terrazzate del
complesso archeologico denominato “La Villetta” o “I
Quattro Venti”. Si tratta di un’antica villa residenziale, la
più grande e la più importante del promontorio, posta
mediamente sui 70 m s.l.m. trenta metri sotto le mura
orientali dell’abitato di Circeii. La costruzione, i cui resti
sono molto degradati, occupa una spianata rettangolare
quasi completamente artificiale di circa 8500 metri quadrati protendendosi verso il mare con tutta una serie di
poderosi muri sostruttivi. Si articola su due terrazze di forma differente. Quella inferiore (fig. 1), assimilabile planimetricamente ad un trapezio rettangolo era costituita,
sui lati Nord ed Est, da una teoria di “cassoni” che imbrigliavano il terreno, sui lati Sud ed Ovest da un muro
unico; il lato meridionale si apriva a formare uno spazio
di forma triangolare adibito forse a giardino e nel quale
venne successivamente ricavato un piccolo ninfeo a pianta quadrata ad absidi interne semicircolari. Un muro dello spessore di 90 centimetri, in opera incerta, delimita attualmente il terrazzamento superiore, di forma rettangolare ed orientato allo stesso modo del precedente. Sul
piano della seconda terrazza (fig. 2) si elevavano gli ambienti residenziali della villa, dei quali si sono riconosciuti
alcuni ambienti ed un atrio di forma rettangolare (fig.2,
a). Durante alcuni lavori agricoli effettuati negli anni Venti del secolo scorso, l’archeologo Giuseppe Lugli poté notare che l’atrio era pavimentato con lastre di pietra locale ed era contornato da un portico a pilastri. A levante dell’atrio furono scoperte, negli stessi lavori, varie stanze di
abitazione (fig.2, b-f), di cui alcune con pavimenti a mosaico bianco e nero e fra la terra di scarico furono osservati molti frammenti di intonaco colorato e di tessere
di mosaico.
La costruzione di tutta la villa, tanto delle sostruzioni
quanto dei fabbricati superiori è in opus incertum di calcare di ottima fattura, il che induce ad inserire l’impianto
residenziale tra gli edifici costruiti nella tarda repubblica (I secolo a.C.). L’ingresso della villa, vincolato dall’orografia, si trovava a Nord – Ovest collegato direttamente con la strada che scendendo dalla porta Sud – Est
della città si dirigeva verso Terracina. Oltrepassata l’entrata, opposta alla fronte a mare, ci si trovava al livello
del piano della terrazza superiore. Con un buon margine
di sicurezza si può affermare che non esistevano accessi attraverso la sostruzione inferiore.
L’edificio, proiettato verso il mare attraverso le sue terrazze, era posto in particolare evidenza dalla sua altitudine; visti i suoi volumi, s’imponeva nel paesaggio ed all’osservatore in maniera netta. E’ probabile, per esempio,
che chi veniva da Est (da Terracina o dalla via costiera)
distinguesse chiaramente la grande struttura posta sul
pendio e ne cogliesse prontamente la relazione con Circeii, di poco sovrastante. Dal mare, sulle navi che si avvicinavano alla costa, si aveva certamente un impatto visivo maggiore sui volumi della villa che su quelli della città.
I dati ricavabili dai resti attualmente visibili lasciano aperti molti dubbi sull’edificio, ridotto ormai a poco meno dell’ossatura strutturale. Pur non potendo ricostruire l’articolazione dello spazio della parte residenziale, sappiamo che il visitatore, oltrepassata l’entrata, incontrava un
cortile porticato che non possedeva punti di fuga visivi
sul mare suggerendo una pianificazione architettonica de-
Villa dei Quattro Venti
Fig. 1 Terrazza inferiore
Fig. 12 Terrazza superiore
terminante un organismo abitativo chiuso, nella terrazza
superiore, a grandi visuali esterne. Il punto panoramico
viene invece esaltato integralmente ed intenzionalmente
nel passaggio alla terrazza inferiore, dopo l’attraversamento di stretti corridoi ed ambienti coperti; era proprio
camminando lungo il piano di calpestio dell’apparato sostruttivo primario che si alimentava lo stupore per la vista del mare e, nei giorni limpidi, delle isole Pontine, di
Ischia, della costa almeno fino a Gaeta e di Terracina col
suo santuario. E’ in questa parte della villa che troviamo
il ninfeo (o terme ?) e possiamo ipotizzare dei giardini.
Il posizionamento dell’edificio è certamente scelto con cura affinché fosse garantita la migliore visuale panoramica possibile, il suo orientamento è perfetto rispetto all’illuminazione del sole ed alle condizioni climatiche nei
vari periodi dell’anno. Collegamenti diretti col mare attualmente non ce ne sono; la distanza delle terrazze costruttive dalla costa è di circa 500 metri in linea d’aria.
Sicuramente la villa sfrutta la distesa d’acqua come sfondo panoramico senza esserne vincolata; ciò aumenta il
dominio imposto al paesaggio, poiché essa si pone come parte integrante della pendice del monte e pur entrando in rapporto prospettico col mare se ne distacca nettamente.
Nessun elemento intrinseco fornisce indizi riguardo al personaggio proprietario dell’edificio; in passato ci sono stati timidi tentativi d’attribuzione da parte degli studiosi, ma
senza prove sostanziali. Il Lugli, confermando la datazione
tardo repubblicana sulla base della tecnica edilizia, parla soltanto di un piano grandioso ad opera di un ricco signore circeiense. Il Lanzuisi identifica i resti con quelli
della residenza in cui l’ex triumviro M. Emilio Lepido trascorse il suo esilio forzato; l’ipotesi porta come prova essenziale il passo di Svetonio in cui si dice che Augusto
esonerato Lepido, “supplicemque, concessa vita, Circeios
in perpetuum relegavit”. La grandiosità della costruzione e l’ubicazione che la rendeva, a suo dire, un luogo facilmente vigilabile avallerebbero l’attribuzione. ■
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Intervista
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La storia di una vita
La lunga favola di nonna Paola
Il libro di una inaspettata scrittrice
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a sera del 30 marzo scorso, al teatro di
Borgo Montenero, è stato presentato un libro di una inaspettata scrittrice. la signora Paola Gagnatelli Lanzuisi, una signora cordiale,
che vive al Circeo da più di cinquant’anni, conosciuta da tutti come ex insegnante, ma anche per
le sue molteplici attività in campo sociale realizzate negli anni passati.
La scrittrice aveva redatto un voluminoso manoscritto di 480 pagine, nel quale aveva narrato la sua
storia, perché i nipoti conoscessero le loro radici
e i fatti importanti della società italiana nel tempo
della guerra.
Nel primo compleanno della nipotina, unica femminuccia che porta il suo nome, nonna Paola consegnò il manoscritto ai suoi genitori per quando
la bimba sarebbe cresciuta. Il padre, Gabriele
Lanzuisi, terzo figlio della signora, pensò di farne un libro, quello appunto presentato al teatro
del Borgo, con affluenza numerosa di pubblico,
in occasione dell’ottantaduesimo compleanno di
Paola Gagnatelli.
“Al di là della narrazione, questo libro dice molto.
Il periodo storico in cui gli eventi si dipanano comprende anche gli anni del Secondo Conflitto Mondiale e il successivo entusiasmo per la ricostruzione del paese: i bombardamenti, le corse nei rifugi, la solidarietà con chi condivideva le stesse tragiche situazioni.” Inizia a raccontare la signora
Paola.
“Ma il libro non è solo questo - continua. Oltre i
fatti storici c’è il tessuto umano, perché questo libro è la storia di una vita. E’ la storia di una bambina che cresce e diventa adolescente e poi donna, mamma, nonna”
“Non ho insegnato solo a leggere e a scrivere ai
miei alunni, ho anche vissuto i valori della famiglia,
del lavoro, dell’amicizia, della fede forte e semplice e, attraverso di essi, ho voluto indicare la positività nelle cose, la sincerità, l’apertura alla vita, così come è, e quindi la capacità di accogliere gli
eventi, tutti gli eventi, così come sono, con la loro
gioia, ma anche con le loro lacrime e con la loro
sofferenza. Il libro racconta amore, amore in tutti
gli aspetti in cui lo si possa sperimentare. Di volta
in volta è amore per la natura, per gli animali, per
il prossimo incontrato nelle più varie circostanze;
è amore per la famiglia, per la casa, per la società.”
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“Sono approdata in questo incantevole Paese per un
telegramma inviatomi in pieno inverno da amici cremonesi, che già si trovavano qui; il testo del telegramma diceva: “qui mandorli fioriti, vieni subito”
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“E’ un passaggio di
consegne. Nella staffetta della vita, ogni generazione lascia a quella che
le succede ciò che le è di più caro e ciò che ritiene sia più importante. L’appello di “Nonna Paola”
è un invito alla verità, all’onestà e alla chiarezza di
vita. E’ una forte esortazione a non avere paura, a
saper cogliere il mistero del mondo in cui viviamo
e a godere, con sapienza, del suo fascino.”
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Edizioni GALA pagg. 176 € 12,90
mentre io era immersa nella nebbia della pianura Padana. Accettai l’invito, mi piacque molto il Circeo e
dopo circa tre anni mi trasferii qui per sempre.”
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“Sì è vero, ma probabilmente la Maga Circe ha stregato anche me, perché al Circeo oltretutto ho incontrato Terzilio Lanzuisi, l’amore grande della mia
vita, che ho sposato e che mi ha donato tre bravi
figli. La vita con Terzilio è stata una vita costruita
insieme da zero, una vita vissuta come una novità
assoluta rispetto alla precedente”.
“Mi ha spaventato entrare nel mondo della scuola
come insegnante; ero terrorizzata perché temevo
di non essere all’altezza della situazione, ma poi
l’entusiasmo e la passione hanno preso il sopravvento e sono felicissima di aver vissuto e lavorato
con i bambini.”
“L’educazione. La mia è un’educazione cristiana,
radicata nella fede ricevuta in famiglia, irrobustita
in seno all’Azione Cattolica, fortificata in cammini
di formazione nutriti di preghiera e di meditazione
del Vangelo. Sono stata e sono una donna di preghiera. Dalle “lodi a Gesù”, imparate e balbettate
da bambina, alla preparazione alla Prima Comunione, all’accorata, fiduciosa preghiera per la guarigione della mia mamma, alla preparazione per la
Cresima, si snoda un cammino di vita che trova nel
colloquio con il Signore la fonte della vera fortezza. La capacità di affrontare le giornate buie della
vita, di vivere secondo un franco rigore morale, mi
è venuto e mi viene di qui.”
“E’ tutto materiale che lascerò ai miei figli, perché
continuino a sentire la mia voce e soprattutto il mio
grande amore per loro”.
Ringraziamo questa Donna forte che con il suo libro ci invita a porci sulla stessa strada, perché è
una strada che ha condotto ad una vita completa,
positiva e serena. ■
DILIMMOB LIAR
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“Per trentadue anni a Borgo Montenero.”
Subito dopo la morte di Terzilio, perché era lui che
mi incoraggiava sempre a scrivere”.
Veramente non sapevo di aver scritto un libro, ma
mio figlio Gabriele, creando addirittura allo scopo
una piccola casa editrice, ha inteso valorizzare il
mio manoscritto trasformandolo in una pubblicazione. Naturalmente ne è risultata una specie di
spremuta dello scritto con una attenta, intelligente, oculata scelta di pagine che in sedici anni io ho
scritto insieme a poesie, racconti, molti quaderni
di riflessioni spirituali …”
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Teatro
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San Felice Circeo - Al Teatro della Mercede grande successo della Compagnia “I Timidi”
I fantasmi di Eduardo rinascono a nuova vita
Marcello Fondato stravolge il vecchio testo e inventa un nuovo modo di fare teatro
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a nuova prova di Marcello Fondato e della sua
Compagnia di teatro amatoriale ha fatto segnare
ancora un centro pieno.
Domenica sera gli spettatori che gremivano il Teatro della Mercede hanno avuto modo di assistere ad uno spettacolo di alta qualità, ben lungi dai livelli del teatro amatoriale propriamente detto.
Forte di una riscrittura radicale del Regista, che ha dato
anima, corpo e sensi al testo originario di Eduardo il quale, seppure famoso e plurirappresentato, mostra ormai i
segni di una inesorabile obsolescenza, la pièce ha dilagato senza soluzione di continuità, guidata da una regia
al tempo stesso rigorosa e spumeggiante.
E proprio riguardo alla regia corre l'obbligo di soffermarsi sul carattere innovativo che Fondato ha impresso con
maestria, dando luogo ad un teatro "filmico" nel quale sono andati ad anastomizzarsi con armonia i caratteri peculiari della rappresentazione teatrale con quelli specifici
della produzione destinata al grande schermo.
Cura dei particolari spasmodica, effetti sonori e di luce,
scenografia tendente "al reale", scelta attenta e colta delle musiche, dissolvenze, primi piani, insiemi corali e tanto, tantissimo ritmo; elementi questi nell'ambito dei quali gli attori, tutti non professionisti, occorre ricordarlo, hanno avuto modo di muoversi con grande naturalezza, potendo esprimere al meglio il loro talento scaturente da pura passione per il teatro.
Tutti bravi, anzi bravissimi, nel lasciarsi guidare dalla ma-
no ferma di Fondato che ha donato loro l'esperienza pluridecennale di una vita passata a creare un successo dietro l'altro. Grande il protagonista, Egidio Calisi. Ormai non
è una sorpresa ma ha toccato fortemente vederlo e sentirlo reinterpretare la "mitica" scena della preparazione del
caffè. Grandi però anche tutti gli altri: la moglie (Roberta
Cestra); il portiere (Luca D'Antrassi), praticamente sempre in scena; il "fantasma" spasimante (Luigi Di Cecca);
suo cognato (Antonio Di Caterino, vera e propria "macchietta"); la sorella del portiere (degna di nota Mariarosaria Rossi nella parte non facile della "traumatizzata").
Insomma, tutti i personaggi, hanno un ruolo specifico e
perfettamente contestualizzato nell'insieme, anche quelli apparentemente relegati ad una parte minore; basterebbe citare il gruppo dei familiari, vera e propria foto d'epoca (cui hanno dato vita Antonio Giuffreda, Lina Casciello,
Elena De Luca e Francesco Calisi) e la accurata interpretazione del facchino (Raffaele De Luca).
Dulcis in fundo, è apparsa strepitosa l'interpretazione, nei
panni di Armida, di Olga Picierno, vera piacevolissima sorpresa, che sarebbe assai interessante vedere di nuovo all'opera, impegnata in un ruolo da protagonista, magari nella prossima fatica della Compagnia.
Menzione particolare va ai costumi di Irene Cotugno, spettacolo nello spettacolo che, basati su una ricostruzione attenta della moda "anni venti", hanno contribuito sostanzialmente a definire l'atmosfera dell'intera rappresentazione. Ottimo il lavoro del tecnico delle costruzioni e da-
Delibere di Giunta Comunale
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Erogazione del servizio Prontobus. Approvazione progetto sistematico e schema di convenzione.
Patrocinio morale e concessione locale teatro comunale all’Associazione Marittimi Diporto
Polisportiva Santa Maria degli Angeli. Concessione trasporto per trasferte sportive.
Patrocinio mostra mercato di antiquariato, collezionismo e artigianato per Pasqua 2007.
Proroga contratti di somministrazione lavoro interinale 5 unità per 6 mesi presso il Settore Tecnico Contabile e servizio SUAP.
Concessione patrocinio e contributo manifestazione ricorrenza S. Giuseppe.
Giocosport in armonia. Concessione patrocinio e contributo.
Destinazione proventi sanzioni amministrative per violazioni a C.d.S. (art. 208 d.lgl. 285/92) Anno 2007.
Determinazione tariffe canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) Anno 2007.
Determinazione tariffe per l’applicazione del tributo comunale su pubblicità e pubbliche affissioni. Anno 2007.
Determinazione aliquote di compartecipazione all’addizionale comunale IRPEF. Anno 2007.
Approvazione tariffe servizi mensa e trasporto. Anno 2007.
Determinazione tariffe TARSU. Anno 2007.
Indirizzi per la determinazione dell’aliquota relativa all’imposta comunale sugli immobili (ICI) e le relative detrazioni
e agevolazioni. Anno 2007.
Determinazione tariffe servizi sociali a domanda individuale. Anno 2007.
Esame e approvazione schema di bilancio di previsione anno 2007. Relazione revisionale e programmatica anni
2007-2009. Bilancio pluriennale anni 2007-2009. Allegati
Proventi concessioni edilizie e sanzioni di cui al DPR 380/01 e SMI. Destinazione anno 2007.
Approvazione bando generale per l’assegnazione di alloggi E.R.P. e realativo modello di domanda.
Variante urbanistica attuativa della zona della Cona Pantano Marino: Validazione progetto preliminare fase A.
Identificazione di 2 profili professionali e relative mansioni del personale già appartenente alla categoria A.
Approvazione progetto “ELIOS”.
Costituzione in giudizio ricorso promosso dalla S.r.l. FE.PI. avanti al TAR del Lazio sez. di Latina. Nomina legale. Avv. Corrado De Angelis (€
).
Raduno d’auto Ferrari e di auto d’epoca. Patrocinio e suolo pubblico.
Approvazione bandi per la frequenza di corsi finalizzati alla riqualificazione professionale e progressione verticale del
personale dipendente.
Presa d’atto dei verbali e della graduatoria progetto c.s.l. approvato con atto G.C. 51/05.
Aggiornamento deliberazione G.C. 35 del 23.02.07. Locazione locale Consorzio Agrario sito in Borgo Montenero.
Inquadramento nel nuovo profilo professionale di istruttore di vigilanza del dipendente Gesualdi Alessandro.
Concorso pubblico per solo esami per la copertura di 2 posti di istruttore specialista contabile cat. C1 riservato alle categorie dei lavoratori iscritti art. 8 com. 2 legge 68/99. Approvazione graduatoria e nomina vincitori.
Patrocinio morale per l’esposizione 3 sculture.
Validazione progetto preliminare per il primo intervento di sistemazione, riqualificazione e messa in sicurezza del piazzale della cava del Brecciaro.
Intervento straordinario a favore del nucleo familiare di A.A.B.H.
tore di luci, Marco De
Bernardis, del tecnico
del suono, Luigi D'Antrassi e della truccatrice, Annamaria De Feo.
Il teatro è cultura, la
cultura è segno di li-
Olga Picierno
nella parte
di Armida
Roberta Cestra
nella parte
di Maria
bertà. Se il teatro è grande, lo è anche la libertà.
Domenica sera, al termine dello spettacolo, eravamo tutti un poco più liberi, oltre che appagati da una manciata
di minuti di sano, intelligente intrattenimento.
Chi può negare che tutto ciò sia necessario?
Complimenti e buon lavoro a tutti.
Alla prossima. ■
68 02/04/07 Indirizzi e affidamento incarico professionale servizi e adempimenti obbligatori contingenti al dott. Renzo Vecchi (€
).
69 “
Conferimento incarico tecnico per uno studio preliminare per individuare e perimetrale eventuali ulteriori nuclei
abusivi in aggiunta alla perimetrazione approvata con delibera di C.C. 44/2004 arch. Nicola Alessandro Montuosi (€ 4
).
72 11/04/07 Variazione 1 al bilancio di previsione. Anno 2007.
73 “
Costituzione in giudizio ricorso promosso da Daniele Vincenzo al Tribunale di Latina sez. Lavoro. Nomina legale
Avv. Corrado De Angelis (€
).
74 “
Patrocinio alla ASL di Latina per realizzazione progetto di screening mammografico a San Felice Circeo.
75 “
Prelevamento dal fondo di riserva ordinario per spese uffici settore urbanistico.
76 “
Conferimento incarico professionale esterno per studio fattibilità zona attività artigianale nautica da diporto
Geom. Enzo Petrucci, Ing. Vincenzo Ceccarelli (€
).
77 “
Conferimento incarico professionale esterno per studio fattibilità per realizzazione barriere artificiali di ripopolamento Geom. Emiliano Carnello (€
).
79 “
Validazione progetto preliminare del piano di zonizzazione acustica del territorio comunale.
80 “
Rettifica e integrazione atto deliberativo G.C. 71/2007.
81 “
Costituzione in giudizio ex art. 700 e 699 bis promosso da Pasciuti Angelo Avv. Corrado De Angelis (€
).
82 “
Patrocinio all’Ass.ne AIRC per distribuzione azalee della ricerca
83 20/04/07 Variazione 2 al bilancio di previsione. Anno 2007.
84 “
Revoca delibera 71 del 05/04/07 e 80 del 11/04/07 in autotutela. Presa d’atto ed approvazione di 63 verbali
di conciliazione omologati dal Commissario dr. Carletti e sottoscritti all’udienza de 14/03/07.
85 “
Calendari delle manifestazioni turistiche estive anno 2007.
86 “
Nomina giuria XIX edizione premio internazionale di letteratura “La cultura del mare”.
87 “
Proroga contratto agenzia interinale “Obiettivo Lavoro S.p.a.” Istruttore socio-assistenziale.
89 “
Concerto del 1° Maggio. Concessione patrocinio e affissione gratuita.
90 “
Autorizzazione al ricorso delle forme flessibili di lavoro per il settore tecnologico e LL.PP.
91 “
Notificazione ricorsi giudiziari avverso sanzioni amministrative inflitte per violazioni al codice della strada. Costituzione in giudizio a mezzo propri funzionari.
92 “
Mostra mercato antiquariato, artigianato, collezionismo e arte. Concessione patrocinio e suolo pubblico gratuito.
93 “
Contributo associazioni sportive A.S.D. Montenero Calcio, Polisportiva S. Maria degli Angeli, Centro Danza “Giselle”, Centro Danza “La Silfide” (€
)
94 “
Contributo Circolo Bocciofilo Montenero (€
).
95 “
Iniziative associazione aeroporto per Latina. Concessione patrocinio e suolo pubblico.
96 20/04/07 Transazione Superti Hotel S.r.l. Soc. Alberghi Circeo S.r.l.
97 “
Proposta transattiva formulata dalla Coop. Circeo I°.
) / Ass.
98 “
Affidamento in gestione impianti sportivi. Prelievo dal fondo di riserva Ass. Nuova Circe (€
Sportiva Montenero ’90 (€
) / Polisportiva S. Maria degli Angeli (€
).
99 24/04/07 Elezioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007. Ripartizione ed assegnazione spazi per affissione di propaganda elettorale indiretta.
continua a pag. 16
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Personaggi Tipici - Oroscopo
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Il mal di stomaco di Giuseppe
Chierine e il bicchiere da due litri
Come la filosofia di vita può curare un male
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uesto aneddoto mi è stato raccontato dal Dr.
Giovanni Malandrucco, medico-condotto per
molti anni a S. Felice Circeo.
Peppe, diminutivo-vezzeggiativo di Giuseppe, Chierine come soprannome derivategli perché un suo antenato portava gli orecchini.
Una mattina Peppe si presentò nell'ambulatorio comunale, dal Dr. Malandrucco, accusando disturbi vari, specialmente allo stomaco. Dopo un'accurata visita, il dottore gli disse: "Senti Peppe, ti parlo da medico e da amico; se vuoi fare una buona vecchiaia,
devi abbandonare il vino ed il fumo". Nel sentire tale "prescrizione" Peppe rimase attonito. Poi rispose
al Dr. Malandrucco: "A Duttò! comme pozze campà
senza fumà e béve? E po' nen tengheta magnà più!
(non debbo mangiare più). I', senza nu becchiére de
vine, nen rièsche a deggerì". Allora il dottore, attenuando il responso, replicò: "Beh! in via eccezionale, ti concedo un solo bicchiere di vino a pasto. Peppe, dopo averlo ringraziato e salutato, si allontanò
brontolando.
Dopo una settimana circa, il Dr. Malandrucco venne
chiamato, per un salasso da effettuare a Scenzia, che
abitava sopra "jù Balechétte". Il Balichétto è un bal-
cone, o meglio un ballatoio, largo poco più di un metro e lungo circa cinquanta. Dà l'accesso a quattordici abitazioni al secondo piano ed a tre al terzo. E' servito da due scalinate, l'una che parte dall'angolo di
P.za V. Veneto, attigua all'ingresso del ristorante "II
Grottino", l'altra giù in fondo, sempre in P.za V. Veneto, vicino la farmacia. Detto ballatoio, coperto da
una tettoia si affaccia in parte su P.za Dante, sul vecchio edificio scolastico comunale ed infine su P.za G.
Carducci.
Il panorama che vi si può godere è stupendo: a sinistra si scopre "Monticchio" e parzialmente "Guardia
Orlando", con la grande vallata digradante da Via XXIV
Maggio. Spingendo l'occhio più avanti, si scorge una
vasta zona della Pianura Pontina, incorniciata dai monti Lepini. A destra, una buona estensione di mare.
Spiccano le torri "Vittoria" e
"Olevola"; dopo l'ampia insenatura appare Terracina;
più in là Sperlonga,
il promontorio di Gaeta e il Capo Mondragone.
Dunque il Dr. Malandrucco sale sul Balichetto e dopo
aver esaurito, presso Scenzia, la sua prestazione professionale, si accingeva a scendere, allorquando si ricordò che alla penultima porta abitava Peppe. Chiese
permesso, scansò con la mano destra, la tenda ed entrò nella sala da pranzo. Venne accolto festosamente
e Peppe lo invitò a partecipare alla imminente cena.
Il Dottore ringraziò, ma non potè accettare perché aveva ancora da visitare alcuni pazienti.
Mentre Speranza, la moglie di Peppe portava a tavola la zuppiera, l'attenzione del dottore venne attratta da una caraffa da due litri, colma di vino rosso, che Peppe aveva accanto. Questo il dialogo che
seguì: "A Pé! Come io ti avevo proibito il vino, invece tu! ... "Eh nò Duttò! Me si ditte nu becchiere a paste!" "Si, ti ho detto un bicchiere a pasto, ma non
una caraffa". "Vabbé Duttò! E' nu becchiere nu puéche ruésse (un poco grosso), ma sémpe nu becchiere è". "Caro Peppe, se continui così farai una
brutta fine". Siénte Duttò: pe me l'amore è fenita da
tiémpe; mò se me lèvene pure ju fiaschitte e jù segariéglie è mèglie che m'accide subbete". Dopo un
attimo di riflessione, Peppe rivolto al dottore gli disse: "Te pozze fa ancora na dumanda?"... "Sentiamo!".... "Se i nen smétte de béve e fuma, quant'anne ancora pozze campa? "Beh! diciamo anche una
diecina". "Allora Duttò! Pe diecianne ancora daglie
a béve e fumà". ■
Oroscopo di Febbraio 2007
di Aldebaran
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
dal 21/3 al 20/4
dal 21/4 al 20/5
dal 21/5 al 21/6
dal 22/6 al 22/7
L'astro dell'amore sosta nel vostro segno: amori imprevisti possono entrare
nella vostra vita. Promesse affettuose,
passioni travolgenti vi renderanno felici, ma devo ricordarvi di non giungere
a conclusioni affrettate.
Mercurio, in buona posizione, può rappresentare che qualcosa sta cambiando in meglio nel desiderio di comunicare e negli affari. Un salutare scossone alle vecchie abitudini lo stimolerà
Urano: non opponete resistenza. Abbiate fiducia.
Giove e Plutone vi suggeriscono di ponderare ogni decisione soprattutto quelle di carattere economico. L'amore invece può riservare felici sorprese. Avrete un fiuto particolare nel riconoscere
la persona giusta.
La dinamica energia di Mercurio, in Cancro, potrebbe sollecitare splendide occasioni o possibili proposte di lavoro.
Favoriti anche i contatti d'affari e gli incontri d'amore. Il vostro fascino sarà irresistibile. Passionalità e romanticismo!
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
dal 23/7 al 23/8
dal 24/8 al 22/9
dal 23/9 al 22/10
dal 23/10 al 22/11
Venere sarà con voi fino al prossimo
mese e, insieme ad altre sfavillanti stelle, s'impegnerà ad accrescere fascino e
carisma. Tutto ciò renderà durature le
vostre affermazioni in ogno campo.
Massima sincerità.
Con Venere favorevole alimentate la vostra creatività. Tirate fuori la dolcezza
dei sentimenti … ne avete tanta, perché non la dimostrate! Concentratevi
nel lavoro; vi darà molto equilibrio. Non
siate sempre così riservati.
Un Saturno disponibile potrebbe rafforzare la vostra disponibilità e la capacità di decidere e scegliere l'amore
giusto per voi. Cambiamenti importanti, aiutati da Nettuno e Plutone, e tutti
destinati al successo.
C'è aria di rinnovamento nella vostra vita. Urano vi aiuterà ad esprimere in modo originale i sentimenti verso la persona che amate. Curate con attenzione
le questioni fiscali e amministrative con
saggezza.
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
dal 23/11 al 21/12
dal 22/12 al 20/1
dal 21/1 al 19/2
dal 20/2 al 20/3
Siete i favoriti da molte energie planetarie. Saturno, in primis, vi rende insolitamente seri e riflessivi dandovi
modo di fare le scelte giuste. In amore non preoccupatevi troppo, perché
arriverà una serena e bella storia tutta da vivere.
Mercurio e Marte, in aspetto difficile,
potrebbero farvi parlare troppo e rendervi impazienti. La vostra abituale serenità sarà messa alla prova anche in
famiglia. Provate a cambiare abitudini
e a chiedere affetto e comprensione:
sarete più amati!
L'energia di Saturno farà durare a lungo i nuovi rapporti d'amore e consoliderà quelli vecchi. Passi avanti nella
carriera e nel lavoro. Grande importanza alle amicizie ben disposte nei vostri
confronti.
Mercurio vi offrirà giorni propizi per cogliere vantaggiose opportunità, però
cercate di organizzare bene le vostre risorse sia in amore che nel lavoro. Ritmi più calmi e buona pianificazione è
ciò che suggerisce il pianeta dell'intelligenza.
I
CENT O
OR CO D
SA FE
C RCEO
4
Sport
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Conclusa la stagione agonistica
Per la Circe il cielo è sempre più blu
L
a stagione agonistica si è conclusa e la Circe,
grazie ad un buon girone di ritorno, ha ottenuto la salvezza con un certo anticipo attestandosi a metà classifica. La svolta della stagione si
è avuta con le tre vittorie consecutive ottenute contro
la Nuova Itri, il Sermoneta ed il Gianola. Contro la Nuova Itri, la formazione di mister Tesseri vinceva con un
largo 3-0 grazie alla doppietta di Sacchetti ed alla marcatura di capitan Benetti. Nella trasferta di Sermoneta, ci pensava Ruggiero a trasformare con freddezza
il calcio di rigore che regalava alla formazione sanfeliciana la prima vittoria lontana dal Ballarin. Alla vittoria di Sermoneta, seguiva un altro successo in trasferta
ottenuto a Formia sul campo del Gianola per 2-1, con
la Circe che ribaltava lo svantaggio iniziale grazie ad
una rete in azione di rimessa del difensore Scardellato e ad un rigore trasformato da Benetti. A seguire arrivava la sconfitta casalinga contro il Podgora, nella
quale la formazione guidata da Tesseri andava sotto
di due reti in pochi minuti, e a nulla serviva un gran
colpo di testa di Benetti a metà ripresa che dimezzava le distanze. Il derby con l'Hermada si chiudeva con
uno scialbo 0-0 e la domenica seguente arrivava una
sconfitta interna contro il Sabotino. A Penitro, ancora
il duo formato da Benetti e Sacchetti regalava alla Circe la terza vittoria stagionale in trasferta, mentre nella successiva domenica la formazione sanfeliciana, regolava il Latina Scalo con un roboante 4-1, grazie alle reti di Ruggiero, Sacchetti e Benetti. Il campionato
si concludeva con la trasferta sul campo del 24Mila Baci che terminava 1-1 con rete di Mancini per la Circe
e con la partita casalinga contro il Monte San Biagio
(quest'ultima partita giocata mentre l'articolo andava
in stampa). Volevo concludere con delle considerazioni personali, poiché mi sono dimesso dalla carica
Il campo di calcio “Aldo Ballarin”
di segretario della Circe, al culmine di una lunga serie di comportamenti non condivisi. Il motivo del contendere, è legato all'ostracismo manifestato da alcuni dirigenti nei confronti del precedente articolo uscito sul "Centro Storico". Il mio obiettivo, con il precedente articolo, non era quello di minare la tranquillità della società, ma più semplicemente quello di pungolare, stimolando ad una maggior coesione tutti i dirigenti. Semplicemente, ho fatto un tentativo per trovare quell'unità d'intenti che non c'è mai stata. In ogni
caso, vorrei ricordare che le esternazioni giornalistiche che feci nel novembre del 2004 con l'articolo "La
Circe ed i voli pindarici…", quando, l'allora presiden-
Il Montenero Calcio saluta la Prima Categoria
Ci sono le premesse per un salto di qualità
L
a squadra del borgo ci ha provato fino all'ultimo, ed ha onorato il campionato vendendo
cara la pelle e rendendo la vita difficile a diverse formazioni, maggiormente quotate, soprattutto
nel periodo finale della stagione. Dopo le pesanti
sconfitte rimediate contro il Podgora e il Sabotino, sarebbe stato facile mollare tutto correndo il rischio di
vedere altre debacle collettive, ma così non è stato.
Anzi, il Montenero non si è perso d'animo e pur consapevole dell'impossibilità di ottenere la salvezza, ha
continuato a vivere alla giornata togliendosi, proprio
nelle ultime partite di campionato, qualche soddisfazione. In effetti, tolte le due partite perse con un forte passivo sui campi del Sabotino e del Podgora e la
sconfitta interna per 4-1 con il Bainsizza, il Montenero nel girone di ritorno ha ottenuto (ad eccezione dell'ultima di campionato con il Bassiano, della quale per
motivi di stampa non possiamo avere il risultato) tre
vittorie, quattro pareggi ed una serie di sconfitte con
il minimo scarto per 2-1 con il Campoverde, la
Sa.Ma.Gor, l'Hermada ed il Latina Scalo, che la dicono lunga sulla serietà e sull'impegno profuso fino all'ultimo momento dalla squadra del borgo. Le tre vittorie sono arrivate contro il Gianola ed il Penitro con
un perentorio 2-0 e con il 24Mila Baci con un rocam-
bolesco 3-2 condito dalla doppietta di D'Alessandro.
Come già accennato nel precedente numero, il Montenero ha pagato il prezzo del doppio salto di categoria in appena due stagioni e qualche lacuna, palesata soprattutto nel reparto avanzato, nel quale il peso dell'attacco è spesso ricaduto sulle spalle del solo Capponi, hanno determinato il ritorno in Seconda
Categoria. Da segnalare che nella formazione del borgo, si è messo in luce il giovane D'Alessandro, giocatore di appena vent'anni che si è formato calcisticamente nella Nuova Circe e che si è trasferito a stagione appena iniziata al Montenero. La serietà negli
allenamenti e la voglia di emergere, hanno permesso al giovane di meritarsi la fiducia dei compagni e
dei vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Montenero, che D'Alessandro
ha ripagato con la realizzazione di cinque reti nel solo girone di ritorno. In ogni
caso, siamo certi che la
prossima stagione, il Montenero del presidente Benetti proverà di nuovo a
conquistare la promozione
in Prima Categoria. ■
te Ciampa effettuò il taglio di sei giocatori e di mister
Ceccarelli, furono molto più forti ed il mio dissenso per
quelle scelte fu piuttosto chiaro, ma il massimo dirigente sanfeliciano non mise bocca sulla mia decisa
presa di posizione. Allo stesso modo, nel febbraio del
2006, con l'articolo "Franchi tiratori sulla Nuova Circe.", mi produssi in una difesa accorata ed appassionata del presidente Ciampa e dell'allora direttore sportivo Filippo Senesi, perché qualcuno aveva sparato a
zero infangando ed infamando, asserendo che la società rappresentava uno specchietto per le allodole per
coprire degli interessi meramente personali. Tutto
questo per affermare, che non sposo una causa per
sempre e che la mia libertà d'espressione e di pensiero non può essere barattata ed usata come merce
di scambio per ottenere il silenzio. Per me, come diceva il grande Gaber, la "libertà è partecipazione", partecipazione costruttiva alla disamina di un problema
condiviso da tutti i componenti di una società sportiva. In quest'ultima stagione mi sono sentito un po' come un "Don Chisciotte sanfeliciano", disarmato ed impotente di fronte agli eventi, ed anche come una sorta di "Davy Crockett", ma più che un cacciatore d'orsi
mi ritengo un lupo solitario, poco avvezzo alle logiche del branco ed alla sottomissione al lupo dominante e quindi, amo fiutare da solo una pista, finché
non trovo la mia preda che ha sempre le fattezze della verità … Ritengo, in ogni caso, che ci siano i presupposti per creare una Circe competitiva per la prossima stagione, a patto di confermare i calciatori che
si sono resi protagonisti di buone prestazioni nel girone di ritorno. Dimenticavo! Davy Crockett, quello vero, fu ucciso insieme al colonnello Travis, a Jim Bowie
e a circa 150 uomini dall'esercito messicano di Santa
Anna dopo aver difeso strenuamente Fort Alamo, l'ultimo baluardo a difesa del Texas. Dopo qualche giorno, al grido di "Ricordatevi di Alamo!", le truppe texane distrussero l'esercito di Santa Anna in pochi minuti e costrinsero il generale messicano a firmare la
resa. Il Texas, diventava uno stato libero e indipendente. ■
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Lo spazio della città
di ALESSIA BRAVO
Melanzane
ripiene fritte
4 piccole melanzane lunghe
mollica di pane
50 grammi di parmigiano grattugiato
uno spicchio d'aglio, basilico, prezzemolo
sale
olio
Lavate le melanzane, privatele del picciolo e dividetele a metà per lungo.
Incidete la polpa con piccoli tagli incrociati, salatele e lasciatele in uno
scolapasta a fare acqua.
In una ciotola sbriciolate la mollica di
R
due fette di pane, aggiungete l'aglio
tritato, il basilico, il prezzemolo e il
parmigiano, salate e legate con un filo
d'olio. Lavorate un po' l'impasto con
le mani.
Strizzate le melanzane e - sempre lavorando con le mani - mettete un'ottava parte del composto su una melanzana e premete bene. Continuate così
fino ad esaurimento degli ingredienti.
Mettete le melanzane nell'olio ben
caldo con la parte del composto rivolta in giù, coprite con il coperchio e lasciate cuocere per 10 minuti circa a
fuoco lento. Le melanzane dovranno
essere girate solo quando si sarà formata una crosticina croccante. ■
n gruppo di amici, alla soglia dei quarant'anni,
costretti a fare i conti con alcuni nodi irrisolti
della propria immaturità. Ed un tema ricorrente, la separazione, nell'amicizia e nell'amore, l'impossibilità di accettarla, e il confronto tra sentimenti, emozioni e profonde paure.
Lorenzo (Luca Argentero) fa il pubblicitario e vive insieme a Davide (Pierfrancesco Favino), scrittore di successo. La loro unione omosessuale va a gonfie vele. Hanno un rapporto molto aperto e sincero con i loro amici,con i quali scherzano e chiacchierano: la psicologa Angelica (Margherita Buy), che
ha convinto tutto il gruppo a partecipare a un corso per disintossicarsi dal fumo, suo
marito Antonio (Stefano Accorsi), bancario in crisi, invischiato in un adulterio con la
fioraia Laura (Isabella Ferrari). Sergio (Ennio Fantastichini), l'ex compagno di Davide, non fa nulla nella vita e si proclama frocio ("non gay, io sono all'antica" dice in
una delle tante battute spiritose del film). Completano il quadro la turbolenta e un
po' persa Roberta (Ambra Angiolini), il giovane Paolo (Michelangelo Tommaso), scrittore in erba in cerca di qualcuno a cui far leggere il proprio manoscritto e la simpatica e pettegola Neval (Serra Yilmaz, vera attrice feticcio di Ozpetek) che si accompagna al marito poliziotto (Filippo Timi). La morte prematura di Lorenzo irrompe con
la violenza incomprensibile degli eventi che scuotono un equilibrio, rompono un'armonia e fanno sprofondare nello sconforto della solitudine.La famiglia italiana letteralmente non esiste nell'universo visivo di Ozpetek. E' distratta, lontana dalle esigenze
affettive primarie, quelle che "dovrebbero" tenere in piedi e fortificare una relazione.
Il film, miscelando con efficacia i diversi destini dei protagonisti, solleva importanti
tematiche morali e sociali. Commedia dai toni talora malinconici, a volte amari, la storia privatissima di questo gruppo di persone diventa indirettamente lo specchio di
una Società alla ricerca di nuove regole e nuove dinamiche relazionali.
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NGO O D
v
Se il cessionario non paga l’affitto
il proprietario può rivolgersi a tutti i cedenti
L
a Corte di Cassazione offre uno strumento di maggior tutela in favore del proprietario di un
locale commerciale nell'ipotesi di cessione del contratto di locazione da parte del conduttore.
Infatti, una recentissima pronuncia dei Giudici Supremi ha affermato che <<… in caso di locazione di immobile commerciale e successive cessioni plurime del contratto di locazione, l'ultimo cessionario è obbligato in via principale e gli altri cedenti, in mancanza di liberazione, da parte del
locatore in via sussidiaria per il principio del beneficium ordinis; tuttavia, una volta accertato l'inadempimento dell'ultimo cessionario conduttore, i vari cedenti rimangono tutti coobbligati in solido
per il canone di locazione …>> (cfr. Cass. Sez. III civ. sent. 20.04.2007 n. 9486 in Guida al Diritto n. 21 del 26.5.2007, pag. 34).
Alla luce del principio suesposto, quindi, in caso di cessione da parte del conduttore del contratto di locazione, il proprietario del locale resta garantito dell'esatto pagamento del canone di locazione in quanto può legittimamente rivendicare il pagamento anche dal cedente purché non liberato dal proprietario stesso.
Ad avviso della Suprema Corte tale principio deriva direttamente dall'art. 36 della L. 392/78 in quanto introduce un meccanismo legale secondo il quale, in caso di inadempimento del cessionario, si
attiva il circuito della corresponsabilità sussidiaria del cedente in termini di beneficium ordinis.
Tale orientamento della Suprema Corte si pone in evidente contrasto con quello precedente (cfr.
Cass. nn. 10485/04, 2517/95, 5572/79) che aveva escluso tale corresponsabilità.
A so iaz on Cul ural
Il C n r S i
Si comunica che, per quanti fossero interessati alle nostre iniziative, sono aperte le iscrizioni
per il nuovo anno sociale 2006-2007. Per l’iscrizione telefonare al
8 6110 79, inviare un fax al n. 06 98
7
o inviare una e-mail a: [email protected]
n.
di Ferzab Ozpetek
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Ingredienti:
SATURNO CONTRO
A O A
L’amore
perduto
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Accarezzare la fluente chioma, lì,
davanti al mare testimone solitario
di un tuo sguardo
che guarda con occhi umidi…
perle di rugiada di un amore,
di un bacio languido
di mare salato,
ma dolce d'amore…
il mare che ora rimembra per me
un amore perduto.
Non più ruggente è l'amore
con il mare
nel quale specchiandomi
vedo l'estate che ha rapito i sensi…l'anima,
che ha illuso…disilluso
e che ora,
mi lascia solo con quegli stracci bianchi
che sospinti dal vento,
nel cielo s'inseguono…
ed io son fermo…
con questa malinconia,
amante discreta
dolce e amara
come un amore perduto…
Gennaio 2007
R I S T O R A N T E
Al Convento
di Lolita Capponi
Piazza Mazzini, 4 (Centro Storico) - 04017
San Felice Circeo (LT)
Tel. 0773/546167 - 348.9185443
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SA FE
C RCEO
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Annunci
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segue dalla pag. 12
Delibere del Consiglio Comunale
7 01/03/07 Riconoscimento patrimoniale del comprensorio “Campo La Mola” richiesto da un quinto dei consiglieri ai sensi dell’art.
39 comma 2 D.Lgs. 267/200
8 “
Riconoscimento debiti fuori bilancio Coop sociale onlus Stella Marina Arl.
9 “
Riorganizzazione entrate comunali e lotta all’evasione. Approvazione atti di gara.
10 “
Comunicazione prelievi dal fondo di riserva ordinario.
11 “
Acquisizione di opere abusive al patrimonio comunale su lotto di terreno fg. 29 mapp. 2040. Conservazione delle opere per prevalenti interessi pubblici.
12 “
Acquisizione di opere abusive al patrimonio comunale su lotto di terreno fg. 29 mapp. 2041. Conservazione delle opere per prevalenti interessi pubblici.
13 “
Adozione ai sensi dell’art. 4 della L.R. 28/80, della L. 1150/42, del D.M. 1444/68 e del DPR 380/01 della variante speciale al P.R.G. per il recupero dei nuclei abusivi sorti spontaneamente nel territorio comunale.
14 “
Approvazione perizia di alienazione sig.ra Michela Averardi.
15 “
Presa d’atto assenza di opposizioni e/o osservazioni dell’adozione del piano di zonizzazione agricola in variante ordinaria al P.R.G. ai sensi della legge 1150/42 e s.m.i.
16 “
Determinazione in merito ad una programmazione organica e complessiva dell’assetto territoriale ed ambientale della
porzione di territorio che va dal Centro Storico fino all’area portuale.
17 “
Determinazione di indirizzo per l’edificazione delle zone omogenee B. Punto ritirato.
18 “
Presa d’atto delle condizioni di urbanizzazione zone C2 del PRG Colonia Elena. Punto ritirato
19 “
Piano di edilizia economica e popolare L. 167/62 e s.m.i.. Punto ritirato.
20 “
Approvazione perizia di alienazione sig. Palombi Costantino.
21 “
Approvazione perizia di alienazione sig. Valenti Angelo.
22 22/03/07 Approvazione protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto ai sensi della L.R. 21/2001 “Strada della bufala”.
23 “
Istituzione servizio parcheggio a pagamento senza custodia nel periodo 1 aprile al 15 settembre 2007.
24 “
Riconoscimento debiti fuori bilancio ditta Ind.Eco.
25 “
Lavori di realizzazione strada di collegamento tra p.le San Francesco, inizio via del Faro e via G. Rossi.
26 “
Adozione del piano attuativo definitivo di sviluppo e riqualificazione ambientale del tratto di litorale definitivo da v.le Europa in variante ordinaria a P.R.G. ai sensi della L. 1150/42 D.P.R. 380/01 e s.m.i. e L.R. 38/99 e s.m.i..
27 “
Piano di edilizia economico e popolare L. 167/62 e s.m.i.. Approvazione.
28 “
Adozione del PPE della sottozona D5 del vigente PRG ai sensi dell’art. 1 L. 36/87 e s.m.i..
29 “
Regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi pubblici comunali.
30 27/03/07 Verbale di seduta deserta.
31 02/04/07 Approvazione schema elenco annuale del piano triennale delle opere pubbliche 2007/2008/2009.
32 “
Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alle residenze, alle attività, ecc.
33 “
Determinazione aliquote ICI
34 “
Bilancio annuale di previsione 2007.
35 “
Approvazione protocollo d’intesa tra il Comune di S.F.C. e la Provincia di LT. Progetto sociale.
36 “
Istituzione del mercato settimanale della domenica in loc.tà Borgo Montenero.
37 “
Determinazione di indirizzo delle zone omogenee B del P.R.G.
38 05/04/07 Adozione piano particolareggiato esecutivo della sottozona D5 del vigente P.R.G. ai sensi dell’art. 1 della L.R. 36/87 e s.m.i.
39 “
Adozione piano particolareggiato esecutivo di “La Cona” in variante al P.R.G. ai sensi dell’art. 4 della L.R. 36/87 e s.m.i.
e della legge 1150/42 e smi.Alla prossima.
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Par u hi a
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Gioielleria Oreficeria
Maria Grazia Colambrosi
C.so V. Emanuele, 20
S. Felice Circeo - Centro storico
tel. 0773.548580
Nascita
Il 2 a
è nato a . Auguri ai genitori Alessia Bravo e Andrea
Fortunato dalle nonne Annarita e Fatima, dai nonni Ennio e Gino, dalla zia Stefania e dallo zio Stefano. Affettuosi auguri anche dai Soci
dell’Associazione “Il Centro Storico”
Laurea
. Si è laureato in ingegneria civile e ambientale, con il punteggio di 110 e lode,
Tanti, tantissimi auguri da
mamma, papà, Alessandro, Luciano, nonna Antonietta, Mical, amici,
parenti e tutti quelli che lo conoscono. Il futuro ti renderà merito.
Compleanno
. La nostra socia “più giovane”,
, compie 99
anni, che non le impediscono di essere ancora attiva e soprattutto
straordinariamente partecipe a tutte le attività della nostra Associazione “Il Centro Storico”. Un coro di auguri da tutti gli iscritti e simpatizzanti.
Compleanni
. Auguri di buon compleanno a mamma a i a dai tuoi piccoli Silvia, Siria, Luca e da papà Maurizio
zz da Chiara e Samuele.
. Buon compleanno a
a da Chiara e Samuele.
. Buon compleanno a M
. Alla stellina di casa Tognoni,
, auguri di buon compleanno da mamma, papà e Samuele.
a
. Al suonatore … a
, tanti auguri di buon
compleanno dalla tua famiglia.
. Buon compleanno a a
. Auguri al nostro campione da Chiara e Samuele.
. Tanti Auguri a
per i suoi 87 anni da Giovanna e dalle figlie.
.A
tantissimi auguri per i suoi 71 anni dalle figlie, dai nipoti e dalla moglie.
. Sono arrivati i primi 50 anni e nemmeno te ne sei accora zz dalla granta, figuriamoci i prossimi. Tanti auguri ad
de famiglia
6
. Tanti auguri di buon compleanno a a
con
tanto amore e simpatia dai tuoi cugini, zii, nonni, ecc…
. Il sole è pallido rispetto al nostro luminoso amore. Tanti auguri di buon compleanno il 28 Giugno a a a
da Roberto.
v da mamma e papà.
. Buon compleanno a
. Per
. Vogliamo colpirti con questo brillante
pensiero, trasmettendoti tutta la gioia e gli auguri per i tuoi 18 ANNI . La tua grande famiglia.
a a
Buon compleanno ad
da mamma e papà.
6
a
. C’è posta per te Ale! Tantissimi auguri ad
di buon compleanno da chi ti vuole bene veramente … le tue
amiche.
. Tanti auguri da papà, mamma e Giovanni a a a
per la tua seconda maggiore età (21 anni). Ti amiano tantissimo.
. Buon compleanno a
da Gianni, Fiorella,
Agostino e Graziella. Mi unisco con molto piacere alla compagnia degli auguri per Felice, dimostrando con questo piccolo gesto, la mia
riconoscenza e simpatia per chi crede e dimostra il valore dell’amicizia. Pina.
compie 3 anni il piccolo
, concentrato di casa Marchiotto. All’amore di tutte le zie un grande bacio virtuale perché è,
come tutti gli spiriti liberi, allergico agli abbracci.
. Buon compleanno a a a a
da mamma e papà.
a
t da mamma, papà e
. Buon Compleanno ad
fratelli.
•